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L'ECONOMISTA GAZZETTA. SETTIMANALE DEI BANCHIERI, DELLE STRADE FERRATE, DEL COMMERCIO, E DEGLI INTERESSI PRIVATI ABBONAMENTI Un anno L. 85 - Sei mesi 20 Tre mesi 10 - Un numero 1 Un numero arretrato 2 - Gli abbonamenti datano dal 1° d'ogni mese GLI ABBONAMENTI E LE INSERZIONI 6i ricevono ROMA FIRENZE S. Merio in Via, 51 ! Via dol Castellacelo, 6 DAL BASCO D'ANNUNZI COMMISSIONI E RAPPRESENTANZE INSERZIONI Avviso per linea. Una pagina Una colonna L. 1 ... 100 • ... 00 In un bollettino bibliografico si annunzieranno tutti quei libri di cui saranuo spedite due copie alla Direziono. Anno I - Voi. Il Giovedì 1 ottobre 1874 N. 22 SOMMARIO .farte economica : Lo stile e la tattica de'nostri avversari — 11 nuovo progetto di legge austriaco per la pubblicità nelle società per uzioni — Dell'intervento dello Stato. (Lettera dell'onorevole Turrigiaui all'ono- revole Peruzzi) — L'associazione britannica per il progresso dello scienze: congresso di Belfast — Il commercio dell'Inghilterra durante i primi otto mesi del 1874 — Il commercio della Francia durante i primi otto mesi del 1874 — Prodotti delle strade ferrate nel luglio 1874 — Società Adamo Smith: nuove adesioni di fondatori. Rivista bibliografica — Atti ufficiali. lPnrt.e finanziaria e commerciale: Rivista finanziaria ge- nerale — Rivista politica — Notizie commerciali — Notizio varie — Listini delle borse — Prodotti settimanali delle Strado ferrate. Gazzetta degli interessi privati Estrazioni — Bollettino bibliografico Situazioni delle banche. PARTE ECONOMICA LO STILE E LA TATTICA DE'NOSTRI AVVERSARI! Se noi tentassimo di nascondere al pubblico la cu- riosità con cui stiamo aspettando il Congresso ebe gli anti-liberisti si propongono di tenere a Milano, niuno forse ci crederebbe. Perchè ognuno da sè comprende come alla sentenza di quel Congresso si trovin legate le sorti della scienza economica. Il suo campo, la sua definizione, il suo metodo, le sue tendenze pratiche, la sua morte, o la sua vita ed i suoi progressi, tutte in- somma le controversie, attorno alle quali gli economi- sti hanno tanto e da tanto tempo sudato, cadranno come mura di Gerico, tostochè si venga a bandire da Milano quale sia la funzione economica spettante allo Stato odierno. Naturalmente il giudizio, per mostrarsi coscienzioso, sarà preceduto ed accompagnato da ampie e dotte di- scussioni ; alle quali la Società Adamo Smith sentirebbe il dovere di prender parte fin d'ora. Ma, per mala sorte, accingendosi a farlo, noi ci troviamo, so non del tutto arrestati, imbarazzati di certo da gravi difficoltà, che solo la cortesia de'nostri avversarli potrebbe appianare, e che, ad ogni buon fine, giova di rilevare primachè il futuro Areopago economico si raduni. Cominciamo quest'oggi da difficoltà puramente di metodo; e vogliamo innanzi tutto lamentare lo sfog- gio smodato di metafore, che i nostri avversarli pre- diligono tanto, e le quali, se molto giovano per dare risalto a de' pensieri un po' frivoli, hanno tuttavia il gran difetto di sconcertare e falsare i giudizii delle menti non educate alla ginnastica delle dispute dot- trinali. Noi, per esempio, avremmo voluto aprire la campa- gna con una escursione sulla così detta scuola storica, nella quale sta la prima origine della guerra dichia- ratasi al liberismo; e (salvo il debito ossequio al ta- lento personale degli autori che la professano) pensa- vamo di esporre le ragioni per cui il metodo storico, nel modo in cui si volle applicarlo alla scienza eco- nomica, costituisce un'insidia, è una negazione della scienza medesima, a comodo e beneficio della pratica empirica. Ma appena gettato uno sguardo su quanto i nostri avversarti ne dicono, eccoci davanti a ima me- tafora che ci ha tolto la forza di andare innanzi. « Il Eosclier, si è detto, il Knies, l'Hildebrand, e cento altri, fecero (per virtù del metodo storico) prorompere, fre- sche e lucenti, in mille rivoletti di oro, le onde di nuove e lucenti verità. » — Ora, la gente è pur troppo pigra, quando si tratti di sceverare da lina figura rettorica il senso proprio di una frase; sicché a quest'ora molti avranno creduto che gli economisti della scuola storica formino come una classe di taumaturghi, occupati ad evocare dalle vive roccie migliaia di Pattoli lucenti di oro liquido; e non sarà nè esagerazione nè scherzo il dubitare che, in questo tempo nel quale le nazioni sen- tono di affogare in diiuvii di moneta cartacea, potrebbe essere lapidato dal volgo chiunque si permettesse una parola di critica contro economisti di scuola storica. Era nostra intenzione di venire, poco a poco, mo- strando la povertà delle idee che, in fatto di Economia politica, si son dichiarate tesori alemanni, inesplorati in Italia (prima che, ci sembra dover sottintendere, se ne fosse impadronito l'onorevole Lampertico). Eb- bene, abbiam dovuto arrestarci qui pure, piegando alla prepotenza di due altre metafore. — Ci si è detto che « le idee tedesche hanno acquistato bagliore dal lampo di una spada vittrice ». Non mancheranno dunque co- loro, ai quali codeste parole di colore oscuro suonino

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L'ECONOMISTA GAZZETTA. S E T T I M A N A L E

DEI BANCHIERI, DELLE STRADE F E R R A T E , DEL COMMERCIO, E DEGLI INTERESSI PRIVATI

A B B O N A M E N T I Un anno L. 85 -Sei mesi 20 Tre mesi 10 -Un numero 1 Un numero arre t ra to 2 -

Gli a b b o n a m e n t i d a t a n o d a l 1° d ' o g n i m e s e

GLI A B B O N A M E N T I E L E INSERZIONI 6i ricevono

R O M A FIRENZE S. Merio in Via, 51 ! Via dol Castellacelo, 6

D A L B A S C O D ' A N N U N Z I COMMISSIONI E R A P P R E S E N T A N Z E

I N S E R Z I O N I Avviso per l inea. Una pagina Una colonna

L. 1 . . . 100 • ... 00

In un bollettino bibliografico si annunzieranno tut t i quei libri di cui saranuo spedite due copie alla Direziono.

A n n o I - V o i . I l G i o v e d ì 1 o t t o b r e 1 8 7 4 N. 22

S O M M A R I O . f a r t e e c o n o m i c a : Lo stile e la tat t ica de 'nost r i avversari — 11

nuovo proget to di legge austriaco per la pubblicità nelle società per uzioni — Dell ' intervento dello Stato. (Let tera dell'onorevole Turrigiaui all'ono-revole Peruzzi) — L'associazione bri tannica per il progresso dello scienze: congresso di Belfast — Il commercio dell 'Inghilterra durante i primi otto mesi del 1874 — Il commercio della Francia durante i primi otto mesi del 1874 — Prodotti delle strade ferrate nel luglio 1874 — Società Adamo Smith: nuove adesioni di fondatori.

R i v i s t a b i b l i o g r a f i c a — At t i u f f i c i a l i .

l P n r t . e finanziaria e c o m m e r c i a l e : Rivista finanziaria ge-nerale — Rivista politica — Notizie commerciali — Notizio varie — Listini delle borse — Prodotti settimanali delle Strado ferrate.

G a z z e t t a d e g l i i n t e r e s s i p r i v a t i — E s t r a z i o n i — B o l l e t t i n o b i b l i o g r a f i c o — S i t u a z i o n i d e l l e b a n c h e .

P A R T E ECONOMICA

LO STILE E LA TATTICA DE'NOSTRI AVVERSARI!

Se noi tentassimo di nascondere al pubblico la cu-riosità con cui stiamo aspettando il Congresso ebe gli anti-liberisti si propongono di tenere a Milano, niuno forse ci crederebbe. Perchè ognuno da sè comprende come alla sentenza di quel Congresso si trovin legate le sorti della scienza economica. Il suo campo, la sua definizione, il suo metodo, le sue tendenze pratiche, la sua morte, o la sua vita ed i suoi progressi, tutte in-somma le controversie, attorno alle quali gli economi-sti hanno tanto e da tanto tempo sudato, cadranno come mura di Gerico, tostochè si venga a bandire da Milano quale sia la funzione economica spettante allo Stato odierno.

Naturalmente il giudizio, per mostrarsi coscienzioso, sarà preceduto ed accompagnato da ampie e dotte di-scussioni ; alle quali la Società Adamo Smith sentirebbe il dovere di prender parte fin d'ora. Ma, per mala sorte, accingendosi a farlo, noi ci troviamo, so non del tutto arrestati, imbarazzati di certo da gravi difficoltà, che solo la cortesia de'nostri avversarli potrebbe appianare, e che, ad ogni buon fine, giova di rilevare primachè il futuro Areopago economico si raduni.

Cominciamo quest'oggi da difficoltà puramente di metodo; e vogliamo innanzi tutto lamentare lo sfog-gio smodato di metafore, che i nostri avversarli pre-diligono tanto, e le quali, se molto giovano per dare

risalto a de' pensieri un po' frivoli, hanno tuttavia il gran difetto di sconcertare e falsare i giudizii delle menti non educate alla ginnastica delle dispute dot-trinali.

Noi, per esempio, avremmo voluto aprire la campa-gna con una escursione sulla così detta scuola storica, nella quale sta la prima origine della guerra dichia-ratasi al liberismo; e (salvo il debito ossequio al ta-lento personale degli autori che la professano) pensa-vamo di esporre le ragioni per cui il metodo storico, nel modo in cui si volle applicarlo alla scienza eco-nomica, costituisce un'insidia, è una negazione della scienza medesima, a comodo e beneficio della pratica empirica. Ma appena gettato uno sguardo su quanto i nostri avversarti ne dicono, eccoci davanti a ima me-tafora che ci ha tolto la forza di andare innanzi. « Il Eosclier, si è detto, il Knies, l 'Hildebrand, e cento altri, fecero (per virtù del metodo storico) prorompere, fre-sche e lucenti, in mille rivoletti di oro, le onde di nuove e lucenti verità. » — Ora, la gente è pur troppo pigra, quando si t rat t i di sceverare da lina figura rettorica il senso proprio di una frase; sicché a quest'ora molti avranno creduto che gli economisti della scuola storica formino come una classe di taumaturghi, occupati ad evocare dalle vive roccie migliaia di Pattoli lucenti di oro liquido; e non sarà nè esagerazione nè scherzo il dubitare che, in questo tempo nel quale le nazioni sen-tono di affogare in diiuvii di moneta cartacea, potrebbe essere lapidato dal volgo chiunque si permettesse una parola di critica contro economisti di scuola storica.

Era nostra intenzione di venire, poco a poco, mo-strando la povertà delle idee che, in fatto di Economia politica, si son dichiarate tesori alemanni, inesplorati in Italia (prima che, ci sembra dover sottintendere, se ne fosse impadronito l'onorevole Lampertico). Eb-bene, abbiam dovuto arrestarci qui pure, piegando alla prepotenza di due altre metafore. — Ci si è detto che « le idee tedesche hanno acquistato bagliore dal lampo di una spada vittrice ». Non mancheranno dunque co-loro, ai quali codeste parole di colore oscuro suonino

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590 L' ECONOMISTA 1 ottobre 1874

come un salutare avvertimento, annunziando che, die-tro all'eloquenza di Schmoller e alle argomentazioni di Wagner, si cela la spada vittrice dell'Imperatore Guglielmo, co'suoi Bismark e Moltke, pronta a vendi-care l'offeso onore delle scuole germaniche. — Ci si è aggiunto che « il pensiero degli scienziati tedeschi, mentre è profondo, è pure ravvolto in una zona di neb-bie; e le loro teste son piene di nubi cariche di elet-tricità, le quali scoppiano in fasci di luce ». Ah! dun-que (abbiamo pensato noi stessi) non sarà cosa da pren-dersi a gabbo l'ascensione del Sinai tedesco; chi mai vorrà accostare un sol dito alla scienza di quelle teste, coll'imminente pericolo di rimanervi arso e conquiso da'fulmini che ne scoppiano?

Potremmo citarne parecchie, di codeste figure, ten-denti tutte a scaldare le imaginazioni, per impaurirle o sedurle. Tornei, duelli a morte, lampeggiare di stoc-chi, colpi maestri di spada, qualcuno de'nostri lasciato esanime sul terreno, qualche altro de'loro, che lo atterrò, ed ora alza lieta la fronte, radiosa di gloria, insomma, scene di sangue, ove noi credevamo appena che si trattasse di quistioni accademiche: ecco il lin-guaggio, universalmente adottato, e che si direbbe prescritto per circolare ai loro giornali.

È egli umanamente possibile, in siffatto modo, avviare e conchiudere la discussione d'una tesi di mera scienza? Noi, intendiamoci bene, non pretendiamo arrogarci il diritto di sindacare lo stile de'nostri avversarii. Multa renascentur; nè preme a noi d'impedire che le anime degli Achillini ritornino al mondo. La sola cosa di cui crediamo poterci dolere, è l'artifizio (se di arti-fizio si tratta) con cui la metafora vorrebbesi far va-lere ad uccidere la ragione. Pur troppo è vero che fra nemici armati tutte le armi son buone ; ma tra pa-cifici economisti vuoisi generosità e lealtà. Noi vogliam protestare: svezzati come siamo, ed è già molto tempo, dalla lettura de'secentisti, ci troveremmo muniti d'armi molto più deboli, che quelle de'nostri avversarii, giac-ché dobbiamo confessare umilmente la nostra incapacità a speculare metafore, altrettanto o più mostruose di quelle, con cui i vincolisti si sforzano di assicurare splendore e trionfo alla parte più fiacca dei loro assunti.

Più ancora che il gusto della metafora, predomina in essi la tattica delle contraddizioni flagranti. Sce-gliamone pochi esempi.

Si profondevano poco fa sperticate lodi a'moderni scrittori alemanni. Il dott. Yito Cusumano fu il primo a intuonarle, e l'onorevole Lampertico si accinse a scrivere un'opera, modellata o arricchita secondo i prin-cipii di quella scuola. Ma sopraggiunge il Luzzatti. Egli, se in una pagina adora i fasci di luce elettrica, in un'altra s'indegna a vedere glorificata una scuola la quale « ha gravemente peccato, esagerando l'azione e l'ufficio del Governo, e combattendo talora le norme più sicure dell'economia ». Per conseguenza forse di ciò, l'apoteosi del germanismo si fece chetamente sparire, per modo che la vedemmo eliminata del tutto dalla

Circolare di Padova. Che deve ora avvenirne? Qual giudizio sarà definitivamente portato al Congresso? Si dirà che i tesori inesplorati erano illusioni? Il Lam-pertico conserverà o muterà l'indirizzo della sua opera in corso di stampa? Il Luzzatti mitigherà verso la scuola tedesca l'asprezza delle parole che abbiamo testé riportate? Il Cusumano sarà il dotto ed egregio della pag. 7, o l 'interprete esagerato e poco fedele a cui alludevasi in altre pagine? Probabilmente si finirà col transigere, per mezzo di un espediente che a nome del dott. Toniolo ci si promette. Se tutti si accorde-ranno a dire che il socialismo cattedratico non sia dot-trina tedesca, ma italiana di sangue purissimo, ogni loro discrepanza potrà finire, in grazia di una fa-vola storica. Ma intanto, di noi che sarà? Se persi-stiamo a supporre germaniche le dottrine germaniche, avremo il torto della nazionalità equivocata; se vor-remo attaccarle come false in sé, avremo quello, più grave, di avere osato supporre che nella patria nostra possano trovarsi economisti capaci di errare: cosi gli avversarii ci avranno paralizzati e ridotti al silenzio, col solo aver saputo dividere fra di loro le parti della commedia.

Ma dove la tattica delle contraddizioni si fa meglio ammirare, è quando si tratta di qualche economista eminente che non appartenga alla loro scuola.

L'onorevole Luzzatti, a proposito di Fed. Bastiat e delle sue sciaurate Armonie, lancia in un articolo del-l'Antologia la sua frecciata di rito; e ciò sta bene. Se non che, poche pagine appresso, fa un atto di viva fede, appunto alla finale Armonia di tutti gl ' inte-ressi economici; e ci predice che alla fine « la luce vincerà la tenebra, l'angelo del bene quello del male ». Il che, senza metafore, vorrebbe dire che l'armonia, e in conseguenza la libertà, ha il suo posto nella schiera de'veri assoluti; e se oggi è inopportuna, transito-riamente lo è. In altri termini, vi sarebbe in Economia la Libertà dell' avvenire, come in fatto di musica. Si potrebbe adunque vagheggiarla come un tipo, un'aspi-razione, una redenzione futura. Non è più un assurdo metafisico, un sogno dell' ebetismo fisiocratico. Il Luzzatti la vede come un destino finale e fatale; ma perchè dunque la Circolare di Padova, in cui la firma del Luzzatti si legge, ha potuto non avvedersi che dileggiava il Luzzatti, quando con tanto sdegno scherniva appunto il fatalismo degli ottimisti?

Altre incertezze, a proposito di Ad. Smith. Comin-ciatosi dal metterlo alla berlina, i frizzi di cui il suo nome fu caricato in Germania si ripeterono con vi-sibile compiacenza in Italia. Ma da lì a poco, ci si viene a raccontare che il socialismo cattedratico è ben lontano dal volere impiccolire la grandezza scientifica dì Ad. Smith: testimonio il prof. Hildebrand (il men cieco, per verità, tra i semi-partigiani di quella scuola), il quale venera tanto la memoria dello scozzese, da paragonarlo a Kant. Indi si aggiunge qualche cosa di proprio: il saggio sulla ricchezza delle nazioni è un

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1 ottobre 1874 L' ECONOMISTA 591

libro immortale; Ad. Smith è il maestro di tutti noi. Così, parevamo intesi perfettamente; e niuno vorrà mettere in dubbio che noi fummo sensibili alla ge-nerosa indulgenza con cui il germanismo italiano ri-metteva in onore il vecchio padre della nostra scienza. Se non che, a poche righe di distanza, spunta im-provviso un primo fallo di Smith. Egli ha creato una economia mondiale. E però non fu buono ad indovi-nare che, sola e sovrana, l'economia nazionale doveva più tardi aver corso in Germania. Se qui si restasse, noi, diciamolo pure senza ritegno, accetteremmo vo-lentieri l'accusa, per nome e parte dell'accusato; giac-ché abbiamo anche noi la voglia di credere che, per l'innegabile ed intima solidarietà della specie umana, il concetto di una Economia mondiale è più vasto, più completo ed esatto, che qualsivoglia concetto di Economia da popoli e Stati. Smith, dunque, avrebbe peccato tutto al più per eccesso, fatto molto frequente nei grandi intelletti. Ma no! Una seconda sorpresa si era già preparata ai lettori. Questa pletora, di cui dicevasi affetto il libro di Smith, diviene improvvi-samente una disperata anemia. Perchè (i vincolisti ce lo assicurano) Smith non ebbe quasi l'idea del con-sorzio civile; non vide mai che l'individuo; se era nella sua mente il concetto della società economica, con-sisteva in una accozzaglia di Economie, private e sin-gole. In tal modo, la sua Economia, erronea pjrchè mondiale, diventa erronea per l'opposto motivo, per-chè affatto atomistica!

Quando due giudizi così incompatibili, che erano per lo innanzi emanati da fonti diverse, si leggono ripetuti in un solo e medesimo scritto, vi ha di che perdere e speranze e ragione. Che una mente lucida quanto quella di Adamo Smith, che un osservatore così minuto e un ragionatore così serrato, abbia potuto cadere nell'uno o nell'altro errore, nessuna meraviglia; ma supporre che li abbia commessi entrambi ad un tempo, è cosa che urta col più comune buon senso. Se nondimeno si vuole ammettere la giustizia di ambe le accuse, una conseguenza ne nasce, che noi in ve-rità non avremmo voluto esser costretti di rilevare. Chiamando le cose coi loro nomi, Smith sarebbe, è ben vero, il più imbecille fra i filosofi-economisti: lungi dallo assegnargli « uno splendido posto nella storia del mondo », sarebbe anche di troppo il farne una mummia da relegarsi in qualche nicchia del museo britannico. Ma allora non avrebbe egli il diritto di prendere la rivincita sopra i suoi critici, i quali, sco-prendo la vacuità del suo libro, lo van chiamando immortale, e conoscendo la grettezza del suo intelletto, lo dichiarano maestro di tutti?

Abbiamo udito rimpiangere dai nostri avversarii che Adamo Smith non possa più sorgere dal suo se-polcro. Se egli vivesse, colla gran fama che l'ingiusto caso gli ha fatta, avrebbe ora aderito alla Circolare di Padova, e condannerebbe la società Adamo Smith: così la pensano i germanisti; e il loro lamento sem-

pre meglio rivela fin dove vorrebbero essi portare il concetto che si formarono intorno alla imbecillità del maestro !

Emanate sentenze così ambigue e contraddittorie intorno al maestro, ognuno può immaginare quanto lo sieno quelle concernenti i discepoli. L'esempio dei Manchester?-iani valga per tutti.

Questo titolo contiene la quintessenza dei disprezzi che si possano riversare sopra un economista: i man-chesterriani vanno considerati come mastodonti di un' èra vecchia, sotto tutti gli aspetti, compreso quello del cuore duro. Or ecco la scena a cui abbiamo or ora assistito. Mentre gli affiliati tutti del germanismo non lasciavano trascorrere la più piccola opportunità di sferzare la scuola di Cobden, un di loro scriveva:

« A Manchester, Cobden, Bright ed altri illustri apostoli iniziarono quel moto del libero-scambio, che è l'epopea ecoìiomica del nostro secolo. Da Manchester, da Liverpool, da Leeds, da Sheffield, i rappresentanti della borghesia intrapresero quelle gloriose pugne contro i monopolii ed il feudalismo della proprietà fondiaria, che tutt i hanno scolpite nella memoria e nel cuore ».

Qui havvi una apoteosi evidente della libertà di commercio, e un pegno dell'ardore che i nostri avver-sarii spiegheranno a difenderla nel Congresso di Mi-lano, ove, a giudicarne da certi nomi, sarà gagliarda-mente attaccata. Ma no! dobbiamo dire anche qui. Quando codeste belle parole si pubblicavano nella An-tologia dall'on. Luzzatti, a Padova uno de'suoi più fidi aveva già presentato il libero-scambio come un delirio, ed avea confidato al pubblico che tra non guari sarà ripudiato in Italia; e come e da chi? per cura ed im-pulso di quello stesso Luzzatti che ne faceva a Firenze il soggetto di una epopea secolare. A quale fra i due scrittori dovremo noi prestar fede? Yi fu un malinteso, o una rivelazione indiscreta? A noi non importa il sa-perlo; vi fu contraddizione, la quale probabilmente non isparirà così presto.

Si andrebbe assai lungi, se noi volessimo continua-re, riferendo tutte d'un fiato le perplessità che ci si creano intorno, da questa strana maniera che i vin-colisti hanno adottata, per accreditare un loro sistema, senza mai lasciarci sapere in che cosa propriamente consista. Diciamo in complesso che noi vorremmo ac-quistare una miglior conoscenza de'punti sui quali differiamo da loro. Vi son de'momenti in cui ci sem-brerebbero , se è mai possibile, più liberisti di noi ; ma ve ne sono degli altri in cui vediamo sfuggire dalle loro labbra assunti così sboccati e rischiosi, che appena si potrebbero attendere dalla più degenerata tra le razze d^ri formatori sociali. Vorremmo dunque che si spieghino bene, che sieno fermi nelle loro af-fermazioni, che facciano soprattutto in modo da sce-gliere ed ispirare con miglior senno gli organi della stampa su cui si appoggiano. É ancora una quistione di metodo, l'abbiam detto sin da principio; ma niuno,

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592 L' ECONOMISTA 1 ottobre 1874

meglio de'germanisti, sa dire come spessissime volte la verità si confonda col metodo di trattarla, per modo da farne tutt'uno. Fin qui, tra metafore e contraddi-zioni perpetue, noi non vedemmo che confusione ba-belica. Ciascuno dei nostri principii può dirsi accettato dagli uni e ricusato dagli altri, o pure accettato e ricusato ad un tempo, or dall'uno, or dall'altro. Cento volte abbiam dovuto domandare a noi stessi : come mai argomentare contro il vincolismo economico nel nostro paese ? in pochi giorni è divenuto, avrebbe detto il Guerrazzi, un ente privo di manichi, non si trova per dove afferarlo. Ed è nell'interesse medesimo de'nostri avversarii, che noi invochiamo precisione e semplicità. Se al Congresso di Milano la materia non si presenta ristretta in termini ben definiti ed esposta in un linguaggio intelligibile a tutti, sperarne solu-zioni soddisfacenti è vana lusinga. Per parte nostra non lasceremo di contribuirvi. Non abbiam detto che la menoma parte. Dopo le metafore e le contraddizioni, che si arrestano al metodo, abbiamo ancora da entrare nel pelago degli equivoci, che sono insinuati nelle vi-scere stesse dell'argomento, ed offrono materia letteral-mente infinita, difficile ad ordinarsi, più difficile a dirsi. — Ci ingegneremo alla meglio.

IL NUOVO PROGETTO DI LEGGE AUSTRIACO PER LA PUBBLICITÀ NELLE SOCIETÀ PER AZIONI

Quello straordinario moltiplicarsi di tante banche e di tante società anonime che specialmente negli ul-timi 5 anni vedemmo nascere a diecine e a centinaia in quasi tut t i gli Stati europei, senza che la loro co-stituzione trovasse una causa adeguata nei bisogni della circolazione e del commercio, e che sorte sotto fallaci auspicii di prosperità caddero ben presto, tra-volgendo nella propria rovina molti e molti mal cauti capitalisti adescati da lucri immaginarli, è uno dei fenomeni più dolorosi della vita economica mo-derna, di fronte al quale è nell'interesse di tutti, il ricercare i provvedimenti efficaci ad impedire che si ripeta troppo di frequente, minacciando di divenire un pericolo permanente per la prosperità pubblica e pri-vata dei varii paesi.

Certamente in molti e molti casi si può trovare nelle sanzioni del Codice penale, una adeguata re-pressione di quelle truffe colossali larvate sotto le ve-sti di una società anonima, ed una sufficiente tutela dell'interesse dei privati. Ma non sempre ricorrono i termini di un vero e proprio delitto, non sempre la giustizia giunge ad impadronirsi dei veri colpevoli, eppoi è innegabile che le misure meramente repres-sive, non distruggano il danno già verificato, non of-frono neppure ai più diligenti un mezzo qualunque di sfuggire al medesimo, e quindi per riuscire realmente efficaci hanno spesso mestieri di essere accompagnate da altre misure d'indole meramente preventiva.

Se nonché, per non venire meno a quei saggi prin-cipii di libertà che debbono regolare le associazioni commerciali ed industriali, e per non inceppare lo svolgimento di queste, con una vessatoria (e spesso inefficace) tutela governativa, è evidente che altra mi-sura preventiva non saprebbe adottarsi, all' infuori di quella, consistente nel mettere il pubblico e tutti gli altri interessati, in grado di acquistare una esatta no-tizia del vero stato di ogni singola società per azioni, onde misurare su quello la fiducia di cui può essere stimata meritevole.

Tutto il problema dunque si riduce a determinare un sistema di pubblicità che risponda adeguatamente a un tale scopo.

Ed invero sebbene tutte quasi le legislazioni com-merciali contengano delle disposizioni in questo senso, la esperienza le ha dimostrate di troppo insufficienti perchè si debba continuare con quelle, rinunziando a cercare qualcosa di meglio.

Siamo lieti pertanto di annunziare che un primo esempio di una seria riforma ci viene fornito dal-l'Austria, la quale essendo uno degli Stati che mag-giormente ha sofferto, pel funesto indirizzo preso dalle società per azioni in questi ultimi tempi, era ben naturale fosse la prima a cercarvi un riparo.

Infatti in un recente progetto di legge sulle Società per azioni, presentato dal governo austriaco, è fatta una larga applicazione del principio della pubblicità. Secondo questo progetto di legge, devesi per ogni società :

1° Pubblicare nel giornale destinato alle inser-zioni officiali, un estratto del contratto di società e delle aggiunte al medesimo, l'ammontare del capi-tale sociale, le sentenze sulle dimando di nullità avanzate contro le deliberazioni all'assemblea gene-rale, i cambiamenti nella composizione del Consiglio di amministrazione e lo scioglimento della società.

2° Inserire in un giornale liberamente scelto dalla società nel suo atto costitutivo, un prospetto della sottoscrizione delle azioni e dei versamenti sulle medesime e le altre pubblicazioni della società.

Oltre a questa pubblicità ve ne è un'altra d'indole più ristretta stabilita a benefizio dei soli azionisti. Infatti :

1° Ogni azionista ha il diritto di esaminare e di fare estratti dal protocollo notarile delle assemblee generali.

2° Ogni azionista negli otto giorni precedenti all'adunanza generale, ha il diritto di dimandare senza spesa la comunicazione del bilancio, del conto annuale e del resoconto annuo.

3° 11 Consiglio di amministrazione è in obbligo di comunicare alla sede della società ad ogni singolo azionista, dietro sua dimanda, e mediante il rimborso delle sole spese, un estratto dell'atto di società con tutte le eventuali variazioni ed aggiunte, ed un estratto pure dei conti annuali e dei bilanci, e, ove sia richie-

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1 ottobre 1874 L' ECONOMISTA 593

sto, di munire della propria firma tali documenti. Inoltre è prescrit to:

1° Che i bilanci, i conti ed i resoconti annui, delle società per azioni, siano resi ostensibili nella cancelleria del tribunale di commercio locale, ove tut t i possono prenderne visione.

2° E finalmente che le sentenze che sopra, pro-nunziate in seguito a proteste contro le deliberazioni dell'adunanza generale, debbono essere affisse al tri-bunale di commercio ed alla Borsa, ma in quest'ul-tima solamente quando si t ra t t i di una società le cui azioni sono quotate alla Borsa.

E indubitato che per tal guisa si viene a soddi-sfare in gran parte a quel bisogno di pubblicità di cui facevamo cenno di sopra. Però sarebbe desidera-bile che a render più completamente efficace la pro-get tata riforma, vi si introducessero alcune modifica-zioni tendenti a remuovere sempre maggiormente gli ostacoli cui dovrebbero andare incontro gli interes-sati per acquistare le nozioni ad essi necessarie. Molte di queste infatti non possono attingersi se non da quell'azionista che risiede o si porta personalmente nella città ove ha sede la società, circa alla quale ha interesse di essere esattamente informato. Ora è evidente che per coloro che posseggono delle azioni di diverse società residenti in luoghi diversi, le fa-coltà accordate dal progetto di legge divengono di un così gravoso esercizio che quasi si riducono ad un benefizio illusorio.

Di più, il limitare ai soli azionisti at tuali la pos-sibilità di attingere certe determinate notizie (come ad esempio i bilanci sociali, il resoconto annuo ecc. ecc.) ci sembra una misura antiliberale ed illogica inquan-tochè, anche chi si dispone all 'acquisto di azioni di una data società, ha interesse e diritto di essere pie-namente informato in proposito, mentre non sapreb-besi del resto vedere quali vantaggi si vorrebbero mantenere in uno stato di l imitata pubblicità.

Ci sembra quindi che ormai entrati nella buona strada, il Governo ed il Par lamento austriaco dovreb-bero ancora fare un passo di più, e prescrivere che tut to quanto si riferisce alle società per azioni debba pubblicarsi nei fogli ufficiali, tanto delle provincie ove respettivamente hanno sedi e succursali le so-cietà, quanto nel giornale ufficiale dello Stato, il quale diverrebbe per ta l guisa l'organo e lo specchio della situazione degli Ist i tut i commerciali dell'impero.

Solo dovrebbe farsi un' eccezione per ciò che non può essere divulgato senza pregiudizio del buon an-damento delle società, e di cui a ragione dovrebbe of-frirsi comunicazione agli azionisti solamente.

Se così si facesse, a noi non rimarrebbe altro che l 'esprimere il desiderio di vedere presto seguito da noi l'esempio dell'Austria.

- - •

DELL'INTERVENTO DELLO STATO Sulla questione economica che adesso si discute in

Italia ed a cui ci sembra che il pubblico prenda così viva parte, il prof. Torrigiani deputato al Parlamento ci comunica la seguente lettera diretta all'onor. Per uzzi.

Chiar."10 e Stim.m0 Collega ed Amico, Quando nel giornale La Perseveranza, lessi al 28 del

passato luglio, n° 5293, la lettera da lei diretta al mar-chese Luigi Ridolfi, presidente dell'Accademia economico-agraria de'Georgofili, mi compiacqui molto di tutto quanto ella aveva scritto in difesa delle libertà economiche, e dell'invito all'Accademia de'Georgofili per riprendere lo discussioni intorno all' azione della pubblica autorità e dei cittadini in caso di eccezionali aumenti di prezzo dei ge-neri alimentari. Nò ella ha limitato l'invito a quest'argo-mento, arrivando al punto tanto controverso oggi intorno alla lotta del lavoro e del capitale, perchè un Istituto scientifico di tanta rinomanza qual 'ò in Italia l'Acca-demia de'Georgofili, espanda la sua voce autorevole onde porre potenti ostacoli alle deviazioni dei principii, l'ap-plicazione dei quali ronde più vigorosa e florida l'azione di que'due grandi fattori della ricchezza.

Io lessi a capo della sua lettera un piccolo proemietto col quale il giornale prometteva le sue proprie osserva-zioni sull'argomento da lei svolto con tanta luce scien-tifica. Ho per più settimane aspettato queste osservazioni. Amava di raccoglier pur esse e mettervi in coda le mie, che mi permetto dirigerle in questo momento.

Che cosa si cerca in sostanza da chi pretende di rego-lare in certi momenti il prezzo delle sostanze alimentari? Abbandonando ciò che la scienza insegna in virtù della concorrenza, e dimenticando quanto può la libertà col suo esercizio ne'mercati, e l'aumento dei mezzi di comu-nicazione e delle notizie che oggi si espandono nel globo terraqueo colla celerità della folgore, si crede che l'in-tervento dell'autorità pubblica, possa mitigare gli effetti dei danni ohe si palesano in proporzioni tanto più ampie, quanto sono più sensibili le differenze dei prezzi delle cose. Pn per verità trattato da tanti e da tanto tempo quest'argomento, da stimare sepolte le dubbiezze che si cerca di far rivivere. Chi avrebbe mai creduto, ad esem-pio, che la scarsità de'raccolti del grano nell'anno pas-sato, avrebbe fatto rivivere il progetto dei Forni modelli?

Il mio paese natale, l'ex-ducato di Parma, ebbe ed ha i calmieri del pane e delle carni. Sono vent'anni che potei pubblicare uno scritto per la sua abolizione. Oggi, mentre scrivo, pare che dopo quattro lustri si giunga a questo passo progressivo. Nel mio vecchio lavoro mi com-piacqui d'indicare la Toscana che sofferse sempre meno delle altre parti d ' I ta l ia , in tempi di carestia, per le libertà de'traffichi proclamata e sostenuta in modo da non trovare il governo granducale oppositore a ciò che era ritenuto come verità praticata con benefìzio di tutti.

Ma oggi, esimio amico, la tendenza ad immischiare l 'autorità governativa nella vita industriale, prende una espansione ben più larga di quella invocata per sole straordinarie occasioni. Alcuni di coloro, stimabilissimi per molti rapporti, che pensano, studiano, e scrivono in questo senso, cercano di tirare nella propria opinione i

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molt i , ai quali par lano delle l ibertà economiche, mo-strando la uti l i tà dell' intervento del governo in ciò che dalla necessità è prescritto. Ma è questa parola neces-sità che conviene caratterizzare in modo da non allar-gar la dove non può giustificarsi. Chi ignora che laddove le industrie per loro n a t u r a ed esercizio arrivano ad essere dannose, insalubri, ed anche incomode, l ' autor i tà pubblica deve ai narsi di leggi onde impedirne i danni? Questo impedimento lunge dall'essere di limitazione, è di sussidio alla libertà, perciocché dove un danno si pa-lesa e si espande, il non troncarne gli effetti sinistri, corrisponde ad offendere di a l t re t tanto la libertà di chi li subisce. E dire che dalla penna di alcuni si spremono idee con aria di novità, mentre portandosi col pensiero nel paese che ha tanto progredito per l 'applicazione delle libertà economiche, dico l ' I ngh i l t e r r a , dietro la scuola di Adamo Smith, fondata sovra principii incrollabili, in quel paese stesso, vediamo tanto più favorite le libertà economiche, quanto meglio con savie leggi sono liberate dagli ostacoli che ne impediscono gli sviluppi.

Ella avrà , non ne dubi to , conoscenza ed affetto per l 'opera di Carlo Dunoyer sulla libertà del lavoro, ovvero, com' egli la caratterizza, simple exposé des conditìons dans lesquelles les forces humaines s'exercent uvee le plus de puissance. Par lo di un autore francese e abbastanza ce-lebre, ma oggi siamo al punto che evvi chi ama procla-mare che dopo la sconfitta di Sédan gli scrittori fran-cesi sono meno letti e curati, perchè manca alle loro idee il bagliore delle spade vittrici! ' ) Parmi questa una ra-gione di p iù per insistere sulle idee più vere di chi è meno letto e curato. Ebbene, Carlo Dunoyer, che tanto aveva studiato le condizioni della l ibertà del lavoro, fu inviato nel 1855 dall 'Accademia delle scienze morali e politiche del l ' Is t i tu to di Francia a raccogliere in Inghil-terra i dat i di fatto sulle condizioni delle industrie di fronte al l 'autori tà pubblica. I l lavoro dell'economista fran-cese fu pubblicato col titolo : De la police du travati en Engleterre.

Ella non deve temere che io cerchi di svolgere in una mia lettera le idee principali sull'estensione della polke du travati. Vi è nello scritto del Dunoyer un indice molto bene raccolto, esaminato e giudicato degli att i del Par-lamento inglese, non solo sui mestieri, sulle officine, sulle fabbriche, ecc., ma sulle professioni l iberali , che nei rapport i coi qual i si espandono, assumono forza e con-tegno di corporazioni.

Nella massima par te degli a t t i del Par lamento inglese è la specialità d ' inconvenienti a reprimersi laddove si manifestano, che fanno adottare rimedi locali , senza passare al sistema preventivo che offende la l ibertà di tu t t i coloro che lo subiscono senza giustificare perchè sia adottato.

Non sarà inuti le che al t r i assai meglio e più di me, approfondisca bene gli argomenti che pare si vogliano t i rare in iscena da chi desideroso di persuadere la impor-tanza ed ut i l i tà dell 'azione governativa, su quella de'cit-tadini o soli, o associati, ricorre all'esempio dell' Inghil-terra, dove l a scuola economica iniziata da Adamo Smith, entrerebbe a suo giudizio in contraddizione con quanto si va prat icando nel paese dalle misure governative.

Vedi lo scritto del chiarissimo prof. Luigi Luzzatti nel fascicolo ix della Nuova Antologia di settembre.

Su questa via si arriva a credere e dichiarare che se Adamo Smith risorgesse dalla tomba, si mostrerebbe so-stenitore di quelle ragionevoli e necessarie ingerenze dello Stalo, che salvano le generazioni dalla ignoranza, dalle ma-lattie, e dall'abbrutimento ). Come non esser colpiti di meraviglia da questa sentenza la quale condurrebbe a credere che Adamo Smith non abbia pensato nè ad igno-ranza, nè a malattie, nè ad abbrutimento de 'popol i ! Di-casi pure che saldo sempre in que' principii che nella loro verità si svolgono senza mutare nella loro essenza, Adamo Smith che pensò a provvedimenti proporzionati a quanto ne'suoi giorni sussisteva, se vivesse ora ne al largherebbe le proporzioni alla misura dello svolgimento della civiltà e dei bisogni dei popoli, ma il culto dovuto e largito a quel genio economico, non può ammettere il cambia-mento de'principii scientifici a cui la forza della sua mente potè arr ivare , per cui le scuole che seguono la sua, non mutano i loro fondamenti, qualunque sia per essere la elevatezza dell'edilìzio a cui ponno arrivare.

Come mai con queste idee semplici, e che si conciliano colle al tre di ogni progresso, si può pubbl icare che si con-siglia oggidì in Italia di cristallizzare e inaridire le dottrinef

ciò che non si addice all'indole degl'Inglesi? 2) Si arriva fino a sostenere che lo Stato ha missione di

al largare i limiti della l ibertà, a misura che le società pro-grediscono; ma non è forse la l ibertà chele fa progredire?

Può mai essere lo Stato il giudice della dose di l ibertà da conferire a sè stesso? F ra l ibertà e licenza corre una linea di divisione qualificata abbastanza dalla na tura ed estensione dei diritti .

Anche l 'autor i tà dello Stato, non può essere invocata confondendola colla sua intromissione nell'esercizio delle l ibertà industriali. Se quest 'autorità eccede i limiti propri, s'indebolisce invece di rafforzarsi, per la reazione inevita-bile, di chi sente offesa la propria dal l 'autori tà altrui.

Amerei, caro signore ed amico, accennare ad al tre di-stinzioni, movendo sempre da principii immutabil i deri-vati dalla immutabil i tà dell 'umana na tura , identica nella sua essenza per ogni razza di ogni tempo e di ogni luogo: ma una lettera non può progredir oltre. In fine velocior. Conchiuderò colla citazione di un nome ohe il tempo rende sempre più luminoso e riverito, quello del Conte di Ca-vour. Perchè, può chiedermi ella, venite fuori adesso con questo nome ? Ella conoscerà senza dubbio il suo scritto in l ingua francese « Des idée eommunistes et moyens d'en « combattre le déyeloppement. »

Amo r iprodurre pochi periodi senza una parola di com-mento, trovandoli adattatissimi a ciò che vediamo qua e là tentarsi sotto i nostri occhi.

« Dans le sujet mème qui nous oceupe maintenant , il « est facile de reconnaìtre que les utopies eommunistes et « socialistes, ont dù une grande partie de leurs sucoós à des « idées erronées, développées d 'ahord avec une certame « faveur dans une sphère scientifiquement plus ólevée, « que celle où peuvent ordinairement at te indre les secta-« teurs actuels les plus fervents de ces utopies mèmes. En « étudiant la marche générale de la pensée en Europe, on « est f rappé de voir combien d'efforts ont été tentés à une « époque rapprochée de nous pour identifier l 'ordre des « faits et l 'ordre du droit. » (Ecco il punto proprio di

1) Ibid. 2) Ibid.

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somma importanza). « C'est là une erreur d'autant plus « dangereuse qu'elle est subtile et spécieuse. Si l'on acce-« pte une fois cette doctrine, qui confond le fait et le droit « dans une notion commune, on doit s'attendre à en voir « dócouler tòt ou tard les plus funestes conséquences. »

« Or cette erreur dangereuse, plusoumoins habilement « dissimulée, se trouve nócessairement impliquée dans i beaucoup de systèmes, soit philosophiques, soit histori-« ques, aujourd'hui encore en grande vogue. Prenons dans « la docte Àllemagne, le système métaphisique de l'iden-« tité absolue et la philosopliie de la nature: il est aisó « d'en faire sortir un véritable fatalisme par les dédu-« etion les plus rigoureuses. Mais le fatalisme est la justi-« fication et la réhabilitation la plus absolue du fait. Le « droit dans ce système ne se distingue plus du fait : tout « ce qui arrive est ce qui devait arriver ; et si la vérita-« ble sagesse explique tout et domine tout, c'est pour tout « absoudre et pour tout justifier. »

« Une pareille doctrine tend à favoriser le systeme com-« muniste par cette confusion mérne établie entre le fait « et le droit. En effet quand on a admis que les instincts « de l'homme sont tous légitimes par cela seul qu'ils sont « naturels, la notion de droit dont l'esprit liumain ne peut « jamais se debarrasser entierèment, qnelque effort qu'il « fasse, revient le saisir et le porte à affirmer qu'il doit y « avoir un moyen d'organiser la société de manière que « tous ces instincts obtiennent satisfaetion. Ainsi par une « ineonséquence frappante, mais dont l'histoire de la pen-« sée humaine offre des nombreux exemples, le philosophe « qui, en vertn du système de l'identitó absolue, confond « le fait et le droit pour légitimer les instincts aveugles « de l'homme, invoque immódiatement après cette idée « des droits qu'il vient de móconnaìtre, et en l'invoquant « il cherche à flótrir l 'organisation sociale actuelle, qu'il « accuse de froisser tyranniquementledóveloppement des « instincts de l'homme. »

« Cette consideration explique pourquoi l'on voit au-« jourd'hui beaucoup de communistes sortir des Univer-« sités Allemandes (lo scritto del Conte di Cavour è del « 1855) où l'on professe cette philosophie qui conduit à « justifier tout ce qui arrive. »

Non evvi in queste ultime parole un po'di profezia? Chi è uscito dalle Univrrsità Alemanne colle idee a cui allude Cavour, oggi sale nelle cattedre socialistiche.

Vi è in Italia chi sentirebbesi di fare altrettanto. Al-cuni restano molto indietro, ma desiderano tuttavia pe-netrare nel concetto dell' ingerenza dello Stato, come parte attiva delle funzioni economiche, non limitandosi a pretendere ohe la sua azione sia sempre per tutelare il diritto, e per toglier di mezzo gli ostacoli che si frap-pongono a conseguire i f rut t i della libertà individuale. Quando si mette il piede in certi pendii è difficile sta-bilire fin dove diventa inevitabile il discendere. Non vi sarà, ad esempio fin qui fra noi, chi adotti uno dei prin-cipii i più rivoluzionari nella scienza economica, quello di Schmoller sulla proprietà, che l'economista tedesco fa derivare più dall'opera della società che da quella degli individui che la formano; arrivando per questa via al miscuglio, per non dir altro, dello Stato proprietario delle proprietà dei proprietari. Ripeto che, non rispettati certi confini, il viaggio può essere più lento o più ce-lere, conducendo però sempre alla stessa mèta.

Ella mi dirà, esimio collega ed amico, che in questa mia lettera cominciando a parlare dei calmieri, sono an-dato a sbalzi fin dove per procedervi in regola vi vor-rebbe qualche volume. È verissimo: ma tutto quanto ella ha scritto assai bene verso chi cerca d'intromettere l'azione dello Stato anche a rompere l 'andamento libero dei mercati e de'cambi, mi ha suscitato quel mondo di idee che gioverà oggi più che mai di t rat tare in Italia, onde allontanare i pericoli di quanto pare che si prepari da chi s ' innamora della scuola germanica dei socialisti in cattedra.

Mi creda sempre e con tutta la stima e amicizia.

Suo Aifez.mo

P . TORTUCIANI.

Associazione britannica per il progresso delle Scienze

CONGRESSO 1)1 BELFAST

Mentre che a Lilla si riuniva l'Associazione francese per lo sviluppo delle scienze, e che era già alla sua terza sessione, la Società inglese sotto il medesimo nome, Bri-tish Association for the advancement of sciences, teneva a Belfast in Irlanda la sua riunione annuale.

Questa è stata aperta sotto la presidenza generale del signor Tyndall, l ' i l lustre fisico, ed in ciò che riguarda la economia politica e la statistica sotto quella di lord O'Hagan, antico cancelliere d ' I r landa; quest 'ultimo ha pronunziato in questa occasione un discorso, che non esi-tiamo di qualificare per degno di osservazione e nel quale crediamo utile di rilevare i seguenti punti.

Da prima lord O'Hagan ha constatato la prosperità cre-scente della città che l'Associazione aveva scelto quest'an-no come sede dei suoi lavori. Belfast, dice egli, nel 1821 non aveva più di 37,000 abitanti ; dopo 50 anni ne con-tava 174,000. Alla prima di queste epoche non aveva che una sola manifattura, oggi i suoi stabilimenti industriali si contano a centinaia. Figurano in prima linea le fucine e le fonderie di ferro, delle quali l 'Europa è divenuta tri-butaria, come le parti più lontane del globo; ed i cantieri di costruzioni navali non sono meno famosi. Questi impie-gano migliaia di operai e varano il maggior numero di battelli a vapore, che riuniscono le due spiaggie del-l'Atlantico o traversano il Mediterraneo. L'ult imo sforzo della loro industria è un bastimento, the Britannic and Germanie, della portata non minore eli 5,000 tonnellate, notevole per l'applicazione che in esso è stata fatta di tutti i più recenti progressi ne l ! arte della costruzione navale.

Ma Belfast, continuò lord O'Hagan, non è solo un gran centro industriale; vi si coltiva pure l'intelligenza, ed è lungi dall 'aver disertato,' per questo riguardo, le tradi-zioni di un uomo illustre, l'arcivescovo anglicano Wha-teley, che ha sempre dato prova di spirito liberale, e che ha reso tanti grandi servigi alla scienza economica, di cui nessuno più di lui ha contribuito a diffondere il gusto dello studio in Irlanda. Egli trovò d'altronde, nella stessa Belfast, allorché questa città era ancora povera e poco popolata, persone capaci di intenderlo, e che secondarono con tutte le loro forze il suo pensiero. Questi cittadini fon-darono, circa venticinque anni fa, una Società letteraria,

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clie ha fatto, si può dire, eccellenti affari. Più tardi ven-nero le società scientifiche ed una associazione che s ' inti-tolò Società d'inchiesta sociale per Veconomia politica, la statistica, la giurisprudenza, e che in certe cose sorpassò presto l'associazione nazionale detta della Scienza sociale. Ulteriormente questa società si trasformò e divenne la Società statistica dell' Irlanda, di cui ciascuno riconosce l'importanza ed apprezzai servigi. Finalmente, in que-sti ultimi tempi, la città di Belfast ha istituito dei corsi per l'insegnamento regolare e sistematico della scienza economica. Vi sono già, in media, da quaranta a cinquanta giovani che seguono questo corso ; la maggior parte di essi appartiene alle professioni commerciali, mentre alcuni seguono le carriere liberali. A Dublino hanno profittato di questo esempio, ed abbiamo tutte le ragioni per cre-dere che sarà imitato anche da un grandissimo numero delle nostre oittà.

Lord O'Hagan dice in seguito che la Società statistica d'Irlanda ha fatto degl'immensi sacrifizi pecuniari per sviluppare le cognizioni economiche t ra i maestri di scuola. Un certo numero di essi ha subito gli esami e tredici hanno ottenuto il diploma o certificato di capacità. Que-sto tentativo potrebbe benissimo non rimanere locale. Uno dei comitati della Social Science Association si è, effetti-vamente, indirizzato al Consiglio privato, perchè renda obbligatorio l 'insegnamento dell' economia politica in tutte le scuole ohe sono sotto la sua dipendenza. I pro-motori di questa misura sono persuasissimi che nn errore dei più accreditati nelle masse e dappertutto - quello di un antagonismo naturale, necessario e fatale tra il capitale ed il lavoro - avrebbe potuto essere, se non del tutto al-lontanato, almeno considerevolmente mitigato nelle sue tristi conseguenze - (qui gli scioperi, là i Look out o licenzia-mento in massa degli operai), se i precetti della scienza economica fossero meglio intesi e più diffusi. Il Consiglio privato non ha loro dato una completa soddisfazione j tuttavia ha introdotto, in via d'esperimento, lo studio del-l'economia politica in un certo numero di scuole primarie. Siccome i nostri vicini al di là della Manica hanno buon senso, e sono tenacissimi quando hanno intrapreso qual-che cosa, vi è motivo di credere, ohe fra non molti anni la questione sarà decisa in maniera definitiva nel senso che lord O'Hagan e tutti i veri economisti sono unanimi ad indicare.

Terminando il suo discorso, lord O'Hagan ha fatto chiaramente conoscere la sua opinione su ciò che egli ha qualificato per desiderio appassionato, ma nel medesimo tempo legittinilssimo per parte del popolo irlandese, cioè la partecipazione alla proprietà personale del suolo. Ecco le sue parole : « E questa una riforma di cui il Parlamento dovrebbe ocouparsi subito, e che d'altrónde ha già Ini-ziata nell'ultima sessione approvando in principio i bill presentati da lord Cairns. E cosa essenziale per l ' I r landa che la legge soddisfi e regolarizzi nel medesimo tempo la passione che i suoi figli manifestano per le proprietà pre-diali. Oggi questa passione s'identifica troppo spesso oon atti criminosi (agrarian crimes). E dovere di una legisla-zione giusta, di spogliarla di questo triste carattere, di re-stituire agl'Irlandesi il diritto d'ottenere oon laboriosi sforzi quella posizione indipendente, quella soddisfazione di sè stessi e degli altri, che, per confessione universale, la situazione di proprietario conferisce a coloro che ne

godono. Questo sarà anche per l 'Inghilterra il mezzo più sicuro per farne dei sudditi affezionati e leali. »

Questa adress, come dicono i nostri vicini al di là della Manica, è stata, seoondo il dott. Farr e sir Giorgio Camp-bell, una delle meglio fatte (ablest) e delle più interessanti che avessero mai sentito. Essa fu fragorosamente applau-dita; poi oominoiò la lettura delle comunicazioni e delle memorie che erano destinate alla sezione.

Il dott. Grimshaw ha letto una memoria sulla legisla-zione sanitaria, il suo stato attuale e le sue prospettive. Secondo lui si potrebbe porre questa legislazione sotto forma di codioe, e renderne tutte le disposizioni stretta-mente obbligatorie : incaricare dappertutto le autorità stesse dalla cura di farle eseguire; porre, in fine, que-ste autorità sotto il controllo dell'autorità centrale. Non è la prima volta che abbiamo avuto qui l'occasiono di constatare presso gì' Inglesi questa tendenza a una certa centralizzazione ; ma quelli stessi che più la desiderarono non sono inclinati a menomare i privilegi locali. Il dot-tore Grimshaw li vuole espressamente mantenuti ed intende conferire al corpo medioola supremazia. Sir Giorgio Camp-bell però non è stato niente affatto della stessa opinione. L'idea del dottor Grimshaw per sè stessa gli sembrava buona anohe praticamente: ma, sopra un punto, era ob-bligato di emettere un'Opinione totalmente contraria alla sua. Non credeva, in altri termini, che gl'Inglesi fossero preparati a subire il giogo di un esercito di dottori sa-nitari. La Scienza della igiene pubblica non è ancora arrivata ad un grado di progresso da giustifioare una tale pretesa. Veramente è ancora nella sua infanzia, ed appena balbetta qualche spiegazione più o meno plau-sibile sulle cause delle epidemie, la loro generazione e propagazione.

Il sig. Hamilton ha dato lettura, in nome del slg. Leone Levi, di un lavoro sugli scioperi ed i Look out. Eccone un compendio :

Nel 1859 una Commissione, nominata dall'Associazione della scienza sociale, e sette anni più tardi, una Commis-sione reale si sono occùpate di questa Cosa ; i loro rap-porti, ed il contingente delle pubblicazioni particolari o dei giornali, permettono di parlarne con cognizione di Causa. Tuttavia, sembrerebbe che la sua base economica, se oosì si può chiamare, non sia ancora bene apprezzata da coloro ai quali la oosa più interessa. È così, che, da un'altra parte, si sbaglia sui rapporti veri del capitale e del lavoro. Considerandole sotto un punto di vista generale le Trade Unions si propongono due scopi. Nella loro qua-lità di Società di mutuo soGoorso (friendly societies), soc-corrono quei soci che la malattia o altre cause, mettono accidentalmente fuori di lavoro, o danno loro Una pen-sione, quando l'età avanzata li rende inabili al lavoro. Come associazioni destinate alla protezione del lavoro le Trade Unions si sforzano d'influire sulla misura dei salari e sul numero delle ore di lavoro. Per raggiungere quest' ultimo scopo, tentano di rendere rara 1' offerta del lavoro, ed 1 mezzi che impiegano a ciò sono generalmente i seguenti: limitazione nel numero degli apprendisti, esclusione dal lavoro degli uomini che non sono loro affiliati ; proibizione ai figli di questi affi-liati di rimpiazzare i loro genitori, quando per qualunque siasi causa hanno rifiutato l'opera loro. Dalla loro parte i principali s'ingegnano di trovare 1 mezzi di resistenza;

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respingono le nuove pretese degli operai, ed alla loro volta hanno costituito un' associazione per la difesa dei proprii interessi. Tale è l'origine della Società che sì è ora formata a Manchester sotto il nome di Federazione nazionale dei principali. (The natìonal federation of asso-cìated employers of làbour).

La Commissione di cui parlava il sig. Leone Levi, ha cercato di mettersi in contatto personale con dei princi-pali e degli operai, gli uni appartenenti alla Federazione nazionale, gli altri alle 'Brade Unions, ed ha loro sottoposto queste tre domande: l a Quale causa poteva decidere il minimum del salario? 2 ' Questo minimum potevasi in qualunque mestiere rendere invariabile e come? 3" Vi sono forse delle combinazioni artificiali capaci d'influire sulla cifra del salario, in un senso od in un altro, e que-ste combinazioni possono esse presentare, sotto il punto di vista economico, un carattere benefico? Tutti questi punti sono stati discussi da ambo le parti con molta lealtà e buona volontà ; così si esprime letteralmente lo stesso sig. Leone Levi. Egli è stato felice di costatare tanto nei principali che negli operai un sincero desiderio di venire ad un accordo amichevole. Ma la discussione non ha fornito le risposte positive alle domande fatte con pre-cisione.

Il sig. W. D. Dodd ha t rat ta to questo medesimo sog-getto nella speranza di offrire alle parti interessate una soluzione egualmente accettabile da ambedue. Questa soluzione non ci viene comunicata ; ma ci si fa cono-scere l'ultima parte del lavoro del signor Dodd che è di molto interesse. Nel 1851 il salario dei filatori di Belfast era di circa 5 scellini e 6 denari per Settimana; nel 1872, in seguito a successivi aumenti, era giunto a 9 scellini. I principali avevano voluto ridurlo a 8 scellini e 6 denari, ma gli operai fecero sciopero. Nel 1851 i dégrossisseurs guadagnavano 18 scellini per settimana; eraro giunti a 20 ed i principali volevano riportarli a 18. Alla stessa epoca 1 dilisóatori non avevano che 18 scellini alla setti-mana. Quando scoppiò lo sciopero questi stessi salari erano di 26 scellini ed 1 principali pretendevano ridurli a 24. Negli stabilimenti di tessitura, la rimunerazione degli operai variava secondo il lavoro e l'abilità di cia-scuno. Alcune donne che tessevano tele operate, riusci-vano a guadagnare da 20 a 22 scellini la settimana. In queste condizioni, una tela di un poco di soggezione vale all'operaia fino a 3 scellini ed 1 denaro. I principali cre-dono che due scellini e nove denari sarebbero un salario sufficiente, ed infatti moltissime donne, dopo averlo tro-vato troppo basso, hanno finito con accettarlo. Sono circa sette settimane che è scoppiato il conflitto, e il sig. Dodd fa osservare che questa circostanza non ha fino ad ora influito sul prezzo della materia prima, lino o cotone. Questa comunicazione ha dato luogo ad un vivo dibat-timento. Un operaio, sig. Brownlie, si è lamentato che i principali di Belfast che hanno congedato i loro operai, avessero addotto un motivo falso, cioè un ristagno generale di affari, quando al contrario, i prezzi di vendita tende-vano a rialzarsi. Un principale, il signor Ewart, ha soste-nuto energicamente che questo ristagno era stato la sola vera causa della riduzione dei salari, che egli stesso ed i suoi colleghi avevano voluto realizzare ; riduzione mo-deratissima, perchè il silo quantum non oltrepassava il 6 O/o della tariffa attuale. Ha rappresentato la Società

formata dai principali come misura puramente difensiva. Lontani come siamo, ci sarebbe difficile dì giudicare chi abbia ragione, se il sig. Brownlie od il sig. Ewart, tanto più che ambedue potrebbero non ingannarsi. In tutti i casi ambedue si mantenevano sul terreno scientifico, pre-tendendo l 'uno, che l'eccesso dell'offerta sulla richiesta giustificasse una diminuzione di salario, l'altro contestando il fatto.

Con il sig. Hart la questione si è posta sul terreno del socialismo. Egli reclama misure legislative, che ga-rantiscano, da una parte, ai principali, benefizi bastanti, e, dall'altra, ai loro operai un salario in rapporto con gli Stessi benefici. Da vero protezionista, il sig. Hart , non ha omesso di accusare i liberi cambisti di favorire il lavoro estero a danno di quello nazionale.

La recente dissoluzione di due grandi agenzie d'assi-curazione sulla vita ha fornito al sig. Sprague l'occa-sione di un lavoro, dove ricerca contemporaneamente le cause ordinarie di questo genere di accidenti ed i mezzi per prevenirli. Nel numero delle cause, il sig. Sprague pone in prima linea l'insufficenza dei premi prelevati dalle compagnie, la loro trascurata amministrazione, ed eccessive spese. Approva il recente atto parlamentare che le obbliga alla pubblicità dei loro conti; solo trova ohe questa misura resta incompleta, inquantochè non impone alle Compagnie l'obbligo formale di pubblicare separa-tamente lo stato delle polizze, che fanno figurare nel loro attivo. Il sig, Sprague, desidererebbe anche che il Board of Brade fosse incaricato di fare un' inchiesta segreta sulla situazione di ogni Sociotà di assicurazione sulla vita, che sembrasse sospetta a qualunque cittadino. Il signor Samuele Brown, notaio, non ha niente affatto contestato che qui si trattasse di uno dei soggetti più. interessanti per la massa del pubblico, poiché il totale delle assicura-zioni fatte in nome di donne e fanciulli non rappresen-tava un capitale inferiore ni 400 milioni di lire sterline, e ohe i premi percepiti dalle Compagnie raggiungevano la cifra annua di 12 a 13 milioni di lire sterline. Il si-gnor Brown però non poteva trovarsi d'accordo col signor Sprague, oirca l 'intervento governativo, come rimedio, essendo Convinto che quest'intervento sarebbe non solo inefficace, ma in certa maniera pericoloso. Per lui, la pubblicità regolare dell'attivo e passivo di queste com-pagnie costituiva una bastante garanzia per il pubblico, e la causa delle disgrazie finanziarie, di cui ora ci si preoc-cupa, ritrovansi nella concorrenza che si fanno le di-verse compagnie, che le spinge a non esigere che premi insufficienti, in confronto alle loro spese.

Il reverendo Caine, rettore della parrocchia di Denton, a Manchester, si è occupato dei danni oagionati dall'in-temperanza nelle classi operaie. Nel 1872, egli dice, hanno consumato 26,872,183 galloni di liquori spiritosi, cioè, 2,708,539 galloni più dell 'anno precedente. Nel 1873 questo consumo si è aumentato fino alla somma di 28,908,500 galloni. Queste cifre non rappresentano che i liquori di fabbrica nazionale, e l 'anno passato sono stati importati nel Regno-Unito 10,223,709 galloni di be-vande spiritose estere.

Il «ig. Caine ha in seguito enumerato i casi di ebbrezza puniti dai tribunali colla carcere fra il 1869 al 1873; nel 1869: 2004, di cui 1325 uomini e 679 donne; nel 1870: 2392, di cui 1588 uomini e 804 donne; nel 1871: 2232,

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598 L' ECONOMISTA 1 ottobre 1874

di cui 1603 uomini e 844 donne; nel 1873: 3209, di cui 2096 uomini e 1113 donne. Questa statistica per dolorosa che sia non diceva, secondo l'onorevole sacerdote, che una verità in-completa, e si poteva affermare che l'ubriachezza inveiva generalmente t ra le classi operaie e specialmente nella Gran Brettagna. Le donne solamente, cosa triste a dirsi, in cinque anni avevano aumentato del 60 0/0-

Mistress Lucas, sorella del sig. John Bright, non ha affatto contestato questi fatti : ha aggiunto che le classi superiori e le medie non sapevano meglio del basso po-polo garantirsi da questo male.

« Il più gran dovere di una madre, ha esclamato, è « di fare tutto ciò che dipende da essa per tenerne lon-« tani i suoi figli e specialmente le femmine. Se la vista « di un uomo ubriaco fa male, quella di una donna in « tale stato è orribile. »

Un' altra signora, miss Tod, ha dichiarato che secondo lei, non si sono ancora occupati in Inghilterra dei mezzi per migliorare l'educazione delle ragazze. Il sig. William si è chiaramente associato a questa opinione. Ciò prova che non appartiene ad una classe disgraziatamente troppo numerosa, almeno in Erancia, cioè a quella degli ottimisti a tut ta oltranza.

Il sig. Grey, è membro dell'Unione per l'educazione delle donne The Womerìs Education Union, egli la rap-presentava al Congresso di Belfast, e non gli è stato difficile di provare al suo uditorio che quest' associazione non è stata inattiva. Ha fondato un giornale; si è messa in rapporto con tut t i coloro che s'interessano a questa grande opera e possano aiutarla con denari e cognizioni. Ha stabilito delle scuole, se non gratuite, accessibili ai più poveri. Ve ne sono a Chelsea, Croydon, Norwich, Huddersfield, Manchester, Plymouth e Londra. A Belfast il sig. Grey parlava dei benefizi e dei progetti dell'asso-ciazione in questa grande opera umanitaria. Il sig. Grey porta l'educazione della donna all'altezza del più gran problema sociale della nostra epoca, e crediamo che non s'inganni. Comunque si sia, applaudiamo alle sue belle parole che quasi testualmente riportiamo:

« Ah ! vorrei fare a tutt i capire che lo scopo supremo « dell'educazione è di disciplinare la ragione umana in « maniera, che da sè stessa si pieghi sempre alle leggi « della giustizia; di preparare l'immaginazione a non con-« cepire che ideali puri ed il cuore a nutrirsi solo di gene-« rosi sentimenti. Trionfi questa idea, e non vi sarà alcuno « che non capirà che l'educazione è necessaria alla donna « come all'uomo, al ricco come al povero, al principe come « al contadino. Ciascuno dirà che uomini e donne esegui-« scono bene o male la missione loro reciprocamente affi-« data dalla Provvidenza, secondo il loro grado di mora-« lità e d'istruzione....

« In quanto alla donna, sembra che il padre, il fratello, « lo sposo, tut t i vogliano ridurla ad uno stato d'inferio-« rità. Ebbene! Padre, fratello e marito farebbero meglio « di rialzarla ai suoi propri occhi, e d'inculcarle un senti-ci mento di dignità superiore. »

(Economiste frangais)

IL COMMERCIO DELL'INGHILTERRA DURANTE T PRIMI OTTO MESI DEL 1874

Ecco lo stato del movimento del commercio esterno dell 'Inghilterra durante il mese di agosto 1874 da una parte e gli otto primi mesi del 1874 dall 'altra:

IMPORTAZIONE

1874 1873

Agosto

L. st. 32,433,000 » 29,895,000

Primi otto mesi

252,338,000 245,971,000

Differenza in più L. st. 2,153,000 6,367,000 Se si paragona l ' importazione-durante il mese d'ago-

sto 1873 con quella del mese d'agosto 1874 si constata in favore dell'anno corrente l'aumento dell '8,5 0[0. L'au-mento degli otto mesi è solo del 2,5 0[0.

ESPORTAZIONE

Agosto Pr imi otto mesi

1874 . . . . L. st. 20,504,000 159,477,000 1873 . . . . » 22,657,000 171,401,000

Differenza in meno L. st. 2,153,000 11,924,000 Come si vede, l'esportazione inglese è minore, nel 1874,

del 1873; la differenza in meno è di 9,5 0[0 pe r i i mese di agosto solamente, e di 7 0[0 per il periodo dei primi otto mesi.

Se il totale dell'importazione inglese si è alzato du-rante i primi otto mesi di quest'anno, non ne segue che tutti gli articoli importati siano in aumento. Possiamo segnalarne alcuni che hanno subito al contrario una diminuzione, come lo constatano le seguenti cifre:

IMPORTAZIONE

1873 1874 Olio d'oliva . . , . L. st. 1,238,090 677,423 Patate » 1,838,729 844,625 Vini » 5,374,656 4,706,750 Circa i vini, la diminuzione è quasi interamente sui

bianchi. La loro importazione che nel 1873 era per L. st. 3,414,827, nel 1874 non fu che di 3,952,811 L. st. Di fronte a questa situazione crediamo dovere dare al-cuni dettagli complementari.

Ecco alcune cifre che permetteranno di constatare quanto la Francia e la Spagna, i due gran paesi che forniscono il vino all' Inghilterra, sono stati colpiti dalla diminuzione dell'importazione di questo prodotto nel Regno Unito.

IMPORTAZIONE

1873 1874 Vini rossi L. st. 839,443 798,821

» bian. » 1,208,654 1,015,863 Vini rossi L. st. 118,982 120,079 Vini bianchi » 1,760,130 1,477,185

Le diminuzioni che abbiamo segnalate, fortunatamente non sono che delle eccezioni, e sono compensate dai nu-merosi aumenti, dei quali citiamo i principali articoli :

IMPORTAZIONE

1873 1874 Burro . . . . L. st. 4,437,078 5,734,998 Petrolio . . . » 583,110 706,537 Porco salato . . > 409,815 505,719

Francia

Spagna

I §

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1 ottobre 1874 599

Riso » 1,887,440 2,235,301 Seme di lino . . » 1,879,673 2,954,213 Tessuti di seta . » 3,365,862 4,993,453 Nastri di seta . . 1,013,557 1,428,002 Legno grezzo . . » 4,026,321 5,383,492

— segato. . » 5,069,627 7,198,142 Thè » 5,899,240 6,486,061 Lana » 15,535,275 16,579,502

Circa al cotone, se il suo valore d'importazione è sceso da L. st. 40,545,748, nel 1873, a L. st. 36,592,177 nel 1874, le quantità importate sono al contrario salite dai 9,957,593 quintali, nel 1873, a 10,051,920 quintali nel 1874.

Nel quadro delle principali mercanzie di provenienza estera o coloniali riesportate negli otto primi mesi del 1873 e 1874, è necessario osservare il movimento del cotone: L. st. 4,055,155 nel 1873 e L. st. 4,779,520 nel 1874; del caffè : L. st. 3,476,164 nel 1873 e L. ster-line 2,950,672 nel 1874; del riso: L. st. 1,342,309 nel 1873 e L. st. 1,753,953 nel 1874; finalmente della lana: L. st. 6,430,958 nel 1873 e L. st. 6,917,039 nel 1874.

L'esportazione dei prodotti del suolo e delle mani-fatture del Regno presentano attualmente maggiore in-teresse. Vi è stato effettivamente tale rapporto fra la situazione commerciale francese e quella inglese durante il primo semestre di questo anno, cbe ciò che succede al eli là della Manica non ei può essere indifferente.

Dal 1° giugno al 31 agosto l'esportazione ha fatto passi retrogradi. Per i primi sei mesi del 1874 la diffe-renza in meno, in confronto della stessa epoca del 1873, era del 6,3 0}0, pei sette mesi è stata del 6,6 Offi e come abbiamo veduto già sopra per gli otto mesi ha raggiunto il 7 0{0. Cosicché in Inghilterra il male non fa che ag-gravarsi e non vi è alcun indizio di ripresa negli affari di esportazione. Gli articoli che soffrono il più del mal essere generale sono i seguenti:

ESPORTAZIONE

1873 1874 Lav. in ferro e acciaio L. st. 25,678,631 21,037,579 Fili di lino e di jute » 1,328,814 1,170,713 Tessuti di lino » 5,227.429 4,997,794 Tessuti di lana » 15,454,840 12,846,055

Il valore del carbon fossile esportato è parimente di-minuito perchè da L. st. 8,755,831 nel 1873, è sceso a L. st. 8,072,223 nel 1874; ma le variazioni del prezzo sono la sola causa di questa apparente decrescenza. Basta vedere il movimento delle quantità per convincersi che l'esportazione dei carboni si è anzi sviluppata nei primi otto mesi del corrente anno. Infatti nel 1874 ha rag-giunto la cifra di 8,910,616 tonnellate, contro tonnel-late 8,309,571 del 1873.

La medesima .osservazione può applicarsi ai fili di co-tone. I valori scendono da L. st. 10,497,483 nel 1873, a L. st. 9,625,547 nel 1874; e le quantità salgono da 141,750,935 libbre di 16 once, nel 1873, a 142,465,477 libbre nel 1874. I tessuti di cotone presentano la stessa anomalia. I vab ri sono di 38 milioni di lire st. nel 1873, e 36 milioni di lire st. nel 1874, mentre che nel 1873 le quantità sono di 2,331,987,771 jarde, e nel 1874 di 2,349,778,113 jarde.

Il movimento dei metalli preziosi dà i seguenti re-sultati :

L'oro importato in Inghilterra durante i primi otto mesi del 1873, rappresentava il valore di L. st. 13,164,407 e l'oro importato nel 1874 vale L. st. 11,169,212.

Questa diminuzione è dovuta alla riduzione delle spe-dizioni dall 'Australia, che da L. st. 6,215,649 nel 1873, sono scese a L. st. 4,221,784 nel 1874.

L'esportazione dell'oro è pure diminuta di molto. Nel 1873 era di L. st. 12,718,270 ed in quest'anno solo di L. st. 8,233,320. Nel 1873 fu spedito d ' Inghi l ter ra in Germania per il valore di L. st. 5,753,584 o nel 1874 la Francia è stato il principale paese di destinazione per l'oro inglese. Ne ha ricevuto non meno di lire ster-line 3,377,002.

L'importazione dell'argento è rimasta quasi staziona-ria. Nel 1873 fu di L. st. 8,823,593, e nel 1874 di lire sterline 8,754,758. L'anno passato, gli Stati Uniti ne avevano fornito per 4 milioni e mezzo di lire sterline ed il Messico per due milioni. Quest'anno ne è venuto dagli Stati Uniti per solo 2 milioni e mezzo, per 2 milioni e mezzo dal Messico, e per un milione e mezzo dalla Ger-mania.

L'esportazione dell'argento da L. st. 6,923,563 nel 1873, si è alzata a L. st. 8,242,173 nel 1874. I principali paesi di destinazione sono stati nel 1873: la Francia per lire sterline 2,670,219 e l'Egitto per 2,091,806; nel 1874: l 'Egitto per L. st. 4,849,934 e la Spagna per lire ster-line 1,538,212.

IL COMMERCIO DELLA FRANCIA DURANTE I PRIMI OTTO MESI DEL 1874

Il prospetto commerciale della Francia ci è giunto tardi, per cui ci fu impossibile di fare uno studio detta-gliato delle cifre che contiene. Ci limitiamo dunque a estrarne i resultati generali che intercaliamo in un lavoro preparato anticipatamente.

Invece di seguire l'andamento ordinario dei quadri delle dogane che aggiungono i resultati del mese scaduto a quelli del mese antecedente e ne danno il totale, ci è sem-brato interessante di dettagliare il movimento degli affari mese per mese durante i primi otto mesi del corrente anno. Così sarà possibile seguire passo passo le variazion1

dei nostri cambi, dal 1 gennaio fino a tutto agosto. Ecco i resultati dei nostri calcoli dietro le statistiche

ufficiali: IMPORTAZIONE

1 8 7 3 1 8 7 4

Gennaio . Fr. 262,027,000 294,022,000 ' Febbraio . » 245,462,000 297,770,000

Marzo . . » 269,687,000 333,337,000 • Aprile . . » 246,704,000 290,472,000 Maggio . » 261,331,000 337,344,000 Giugno . » 327,024,000 311,579,000 Luglio . » 305,306,000 352,195,000 Agosto . » 285,027,000 .275,052,000

Totale per gli otto primi mesi Fr. 2,201,968,000' 2,481,771,000

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600 L' ECONOMISTA 1 ottobre 1874

ESPORTAZIONE

1 8 7 3 1 8 7 4

Gennaio . . Fr. 260,104,000 206,932,000

Febbraio » 277,547,000 281,427,000 Marzo , . » 434,331,000 367,641,000

Aprile . » 340,840,000 347,162,000 Maggio . » 322,534,000 815,451,000 Giugno . » 306,474,000 225,944,000 Luglio . i> 276,969,000 335,958,000 Agosto , » 315,784,000 320,431,000

Totale per gli otto primi mesi Er. 2,534,583,000 2,400,946,000

Durante i primi cinque mesi del 1874 l'importazione non ha cessato di presentare dei resultati superiori a quelli doi mesi corrispondenti del 1873. Alla fine di mag-gio pi constatava giù in favoro del 1874, un aumento ge-nerale di 258,334,000 franchi. L'importazione non ha co-minciato ad abbassare ohe durante il mese di giugno, che aoousa una diminuzione di 15,445,000 franchi comparati-vamente al mese di giugno 1873: il mese di luglio 1874, al contrario, ha presentato un bilancio finale che si résumé in un aumento di 46,889,000 franchi in paragone al mese di luglio 1873. In agosto dobbiamo segnalare una dimi-nuzione di 10 milioni.

Malgrado le diminuzioni dei mesi di luglio ed agosto, il valore delle mercanzie importate, durante 1 primi otto mesi del 1874, sorpassa di 279,803,000 franchi la cifra delle importazioni effettuate durante il corrispondente pe-riodo dell'anno passato.

Il movimento della esportazione non ha cessato di oscil-lare durante i primi sei mesi. La differenza nel 1874 è stata di:

53,172,000 f'r. in meno per gennaio 8,880,000 » in più per febbraio

66,690,000 » in meno per marzo 6,322,000 » _ in più per aprile 7,083,000 » in meno per maggio

In giugno specialmente l'esportazione ha presentato sfavorevoli resultati. La differenza in meno è in questo solo mese di 80,530,000 franchi. Alla fine dei primi sei mesi, il resultato totale delle esportazioni dalla Francia era inferiore di 197,273,000 franchi a quello dei primi sei mesi dell'anno precedente.

Il secondo semestre si annunzia sotto migliori auspici!. A luglio gli affari di esportazione furono ripresi con gran vigore. Vediamo così, che nel luglio 1874 il valore delle mercanzie esportate sorpassa di 58,989,000 franchi quello del luglio 1873. Il mese d'agosto senza essere tanto van-taggioso, presenta una differenza in più di 4,647,000 franchi.

In conclusione, da due mesi, l'esportazione ha riguada-gnato in parte ciò che aveva perduto. Il suo movimento non ha ancora raggiunto le cifre ottenute l'anno passato di questo tempo ; ma la differenza che alla fine dei primi sei mesi era giunta alla cifra di 197,273,000 franchi, al periodo di otto mesi, terminato ad agosto, è di soli 133,637,000 franchi. Questo è un fatto che'preme far co-

noscere per ispirare fiducia e buona speranza al commercio nei resultati della fine del corrente esercizio.

(Economiste Frangais).

Prodotti delle Strade Ferrate nel luglio 1874 Dalla Direzione generale delle Strade ferrate abbiamo

ricevuto il solito prospetto dei prodotti relativi al mese di luglio 1874, confrontati con quelli del luglio 1873, ed in relazione ai mesi precedenti.

Da tale prospetto risulta che il prodotto generale del detto mese di luglio 1874 (dedotta la tassa del decimo) fu di lire 10,903,078, mentre nel luglio 1873 era stato di lire 11,020,365 : per cui si ebbe una diminuzione di lire 117,287, mentre nel giugno era stata di lir* 28,493.

Lo stesso prodotto generale è composto dei seguenti cespiti :

Viaggiatori L- 5,477,745 Bagagli » 229,226 Meroi a grande velocità. . . . . . . . . » 1,013,870

Jd. a piccola velocità s 4,149,580 Introidi diversi » 32.687

Totale L. 10,903,078 A cui aggiungendo il prodotto dei mesi an-

tecedenti, dal 1° gennaio a tu t to giugno, in » 66,409,675 Si ha il prodotto totale, al 31 luglio 1874,

di L, 77,312,753 che presenta un aumento di lire 1,588,131 sul corrispon-dente periodo del 1873: aumento ch'era di lire 1,621,104 a tut to giugno ultimo scorso.

Devesi però notare che nel luglio 1873 trovavansi aperti all'esercizio chilom. 6736, mentre nel luglio 1874 ascen-devano a 6870, cioè 134 in più, per tronchi aperti a tutto giugno 1874.

Bipartendo ora il prodotto generale del mese di lu-glio 1874 fra le diverse linee in esercizio, colle rispet-tive differenze in confronto del 1873, abbiamo le cifre seguenti :

Luglio Aumento Diminuì.

Ferrovie dello Stato L. 1,066,191 19,618 » Alta Italia » 6,018,726 » 138,789

» Romane » 2,036,118 7,794 » » Meridionali » 1,666,001 » 5,885

Ferrovia Torino-Ciriè » 28,403 » 4,734 » Torino-Rivoli » 10,798 548 »

Totale L. 10,903,078 32,121 149,408

La diminuzione indicata ò piuttosto considerevole, spe-cialmente rispetto alla rete dell 'Alta I tal ia; però nel mese precedente la diminuzione totale dei prodotti ascen-deva a lire 254,225, e per la rete dell'Alta Italia a lire 252,656 ; ma avevasi per contrapposto un aumento totale di lire 225,732, di cui lire 201,684 a vantaggio della rete delle Meridionali, che qui figura invece in di-minuzione. Nello scarso aumento del mese di luglio 1874 è pur notevole quello per le ferrovie dello Stato, ohe nel mese precedente era di sola lire 13,756, e quello altresì per le ferrovie Sarde, che nello stesso mese presentavano una diminuzione di lire 570.

Ripartendo poi il prodotto generale dal 1° gennaio a

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1 ottobre 1874 601

tutto luglio 1874 fra le diverse linee, colle rispettive dif-ferenze in confronto del 1873, abbiamo le cifre seguenti :

Ferrovie dello Stato » Alta Italia » Romane » Meridionali •» Sarde

Ferrovia Torino-Ciriè

Dal 1 gennaio a tut to luglio

L, 7,163,475 » 42,481,918 » 14,819,169 » 12,086,631 » 517,584

181,897 Torino-Rivoli » 62,079

Aumento Diminuz.

61,875 » 544,896 » 452,228 » 466,186 »

67,132 7,692

3,506 »

Totale L. 77,312,753 1,595,823 7,692

L' aumento fu dunque generale ed abbastanza note-vole durante il periodo a tutto luglio 1874, benché nel periodo a tutto giugno fosse stato di lire 1,624,060, colla sola diminuzione di lire 2,956 per la ferrovia di Ciriè.

Volendosi ora confrontare il prodotto chilometrico delle diverse linee pel mese di luglio, abbiamo:

1874 AS7» Au«lento Minia t Ferrovie dello Stato L. 983 1,018 » 35

» Alta Italia » 2,268 2,348 » 80 » Romane » 1,258 1,302 » 44 » Meridionali » 1,198 1,215 » 17 » Sarde » 505 452 53 »

Ferrovia Torino-Ciriè » 1,352 1,578 » 226 » Torino-Rivoli » 899 854 45 »

L. 1,573 1,627 » 54 mentre nel mese di giugno la media chilometrica fu di lire 1,593, colla diminuzione di lire 44 in confronto del 1873.

E pel periodo dal 1° gennaio a tutto luglio abbiamo : 1874 1873 Aumento Binilo.

Ferrovie dello Stato L. 6,861 6,908 » 47 » Alta Italia » 16,012 16,123 » 111 » Romane » 9,273 9,209 64 » » Meridionali » 8,695 8,532 163 » » Sarde » 3,405 2,963 442 »

Ferrovia Torino-Ciriè » 8,661 9,028 » 367 » Torino-Rivoli » 5,175 4,881 292 »

L. 11,253 11,242 11 La media chilometrica pel periodo a tutto giugno era

invece di lire 9,669, con l'aumento di lire 55 sul 1873, calcolata pure una diminuzione di lire 141 per la fer-rovia di Ciriè,

Devesi poi, come al solito, notare che tali prodotti chilometrici sono determinati in base alle lunghezze me-die delle linee in esercizio, e tenuto conto dei giorni di effettivo servizio ; e che dei medesimi non fa parte la na-vigazione dei laghi, esercitata dalla Società dell'Alta Ita-lia, il prodotto della quale ascese, nel luglio del 1874, a lire 75,774, con un aumento di lire 466 in confronto del luglio 1873, mentre nel giugno si ebbe una diminu-zione di lire 355; e durante il periodo dal 1° gennaio a tutto luglio il detto prodotto ammontò a lire 474,226, cioè con un aumento di lire 51,745 in confronto del-l'eguale periodo del 1873, aumento che nel giugno non era che di lire 32,424.

S O C I E T À A D A M O S M I T H (Comunicato)

NUOVE ADESIONI DI FONDATORI Corsini principe Don Tommaso, deputato al Parlamento. Falcone avv. Angiolo. Galeotti comm. avv. Leopoldo, deputato al Parlamento. Giarrè cav. avv. Massimiliano. Luchinì avv. prof. Odoardo. Vegni comm. prof. Angiolo,

I signori soci fondatori sono invitati ad intervenire ad un'adunanza che sarà tenuta alla Direzione dell' Econo-1

mista il 13 ottobre corr. per la nomina del seggio prov-visorio. Coloro che non potessero venire personalmente sono pregati di rimettere prima di un tal giorno il loro voto mediante scheda sigillata, oppure di farsi rappre-sentare nella votazione da uno dei soci presenti a Firenze.

Sono da nominarsi: Un Presidente — Due Vicepresidenti — Un Segretario

— Due Vicesegretari — Un Economo. Si avverte inoltre che i soci presenti a Firenze in una

adunanza preparatoria hanno espresso il desiderio di no-minare presidenti onorari:

il marchese Gino Capponi, senatore ed il conte Giovanni Arrivabene, senatore,

——

RIVISTA BIBLIOGRAFICA

D E L L E COLONIA; E DELL'EMIGRAZIONE D ' ITALIANI ALL'ESTKIIO,

per Leone Carpi. — Milano, Tipografia editrice Lom-barda, 1874.

Nel 1872 una Commissione composta degli onorevoli Minghetti, Scialoia, Messedaglia e Protonotari, conferiva il premio decretato dal Ministero pel miglior lavoro sulle moderne oolonie d'italiani all' estero a questa opera del cav. Leone Carpi, che oggi vede la luce. La Com-missione trovava esser questo il primo studio fatto su questa materia in Italia, e l 'autore, mentre durava l'esame e posteriormente continuò a raccogliere molti preziosi documenti ed ampliò il suo lavoro in modo da meritargli la gratitudine del paese per le lunghe e spesso non grate fatiche.

L'egregio autore tratta delle oolonie sotto tutti gli aspetti, sotto i quali possono essere considerate, e studia l'emigrazione nei rapporti che ha coli'agricoltura, colla industria e col commercio, per modo che egli viene a toccare le più importanti questioni sociali. Il nostro pe-riodico non ci offre spazio sufficiente per parlare di que-sto libro con quella larghezza che meriterebbero il chiaro nome dell'autore e la speciale importanza di questo la-voro. Siamo quindi obbligati a restringerci a pochi cenni.

Il chiaro autore mostra il danno che viene all'Italia dal difetto di colonie, difetto il quale fa sì che tante braccia che oercano lavoro in lontane regioni siano un capitale sottratto senza speranza e senza compenso alla patria, e rimpiange che gì' italiani non sappiano imitare l'esempio degl'inglesi, i quali pur di prendere possesso di nuove terre al di là dell' Oceano, profittano al bisogno anche dell'opera degli avventurieri. Del resto egli crede

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602 1 ottobre 1874

che quando il Governo e le classi agiate se ne occu-passero, formando società apposite come in Germania, l'emigrazione a lungo corso sarebbe meno dannosa e potrebbe anche essere utile, mentre è al contrario fu-nesta quella di tante migliaia di operai e di contadini, che vanno all' estero annualmente in cerca di lavoro, per tornare in patria nell'inverno. Costoro abbandonano l ' I talia non tanto per ottenere salai-i più alti quanto per ignoranza, per antiche abitudini e per mancanza di buoni consigli, d'onde viene che producono e consu-mano fuori d ' I ta l ia ; l'eccedenza del prodotto del loro lavoro, tolto il salario, va a benefizio dei paesi stranieri, e in Italia per la mancanza dell' opera loro rimangono inerti o meno feconde tante forze produttive, si rallen-tano i vincoli di famiglia, e tu'tociò per riportare in patria il piccolo eccedente dei loro salari, dedotte le spese di mantenimento e di viaggio.

L'autore ci porge una gran quantità di interessanti notizie. Paragona l'emigrazione regolare e clandestina nel 1870 con quella degli anni successivi, basandosi sui rapporti dei Prefetti, e tenendo conto della età, della professione e della destinazione degli emigranti, ed os-serva che è andata crescendo. Accenna alle cause di questo fenomeno che prende proporzioni ognora più allarmanti, e con una franchezza poco comune addita le piaghe della nostra società, la triste condizione degli operai agricoli, l 'abbrutimento delle plebi delle grandi città, le utopie formidabili, che se ne valgono come di una leva potente. E aggiunge a questa parte un quadro interes-santissimo fondato su dati statistici, dovuti alla sua ini-ziativa, intorno alle condizioni della donna campagnuola.

Osserva l 'autore come dalla scoperta del Capo di Buona Speranza e delle Americhe in poi, tutte le nazioni ab-biano fondato colonie all' infuori dell' Italia, che a quel-l'epoca cominciò a piegare il collo alle preponderanze straniere. Dopo avere accennato i mezzi più opportuni a creare e governare colonie, lodando specialmente l 'In-ghilterra, non senza ricordare le antiche glorie di Venezia e di Genova, parla delle attuali colonie italiane, ripor-tando numerosi dati statistici e i rapporti , alcuni dei quali interessantissimi, dei nostri consoli, compilati in replica a un questionario loro rimesso dal Ministero degli affari esteri, a istanza dell'autore. E nota giustamente la nostra inferiorità.

Trat ta poi delle colonie penitenziarie transoceaniche come avvio alla fondazione di colonie libere, e con solidi argomenti e opportuna erudizione sostiene la necessità della deportazione, mostrandone i benefizi e augurandosi che essa venga definitivamente introdotta nel nuovo Co-dice penale italiano.

Osserva come le esplorazioni degli scienziati italiani siano state fin qui esclusivamente scientifiche, a differenza di quelle di altre nazioni di noi più avvedute ed esorta il Governo a preoccuparsi dell 'avvenire del paese, che non sarà grande se non a patto di fondare numerose e forti colonie sull'esempio dell 'Inghilterra. Egli vorrebbe che il Governo stesso incoraggiasse e non abbandonasse o ponesse ostacoli a quei benemeriti cittadini che inten-dono con amore a quel fine, e che aiutati provvidamente potrebbero contribuire a gettare le basi della grandezza futura del nostro paese.

Passa poi l 'autore a fare delle considerazioni compa-

rative sulle condizioni dell' Italia a fronte delle nazioni più civili del globo, toccando dell'agricoltura, della in-dustria, del commercio d'importazione e d'esportazione, delle ferrovie, delle poste, dei telegrafi e della marina mercantile, riguardo alla quale trova giustamente che la sola Liguria è in Italia una felice eccezione.

Dopo avere accennata a larghi tratt i e con singolare dottrina la grande politica commerciale dei popoli più progrediti, trova, essendo partigiano della ragione di Stato, la quale deve essere a suo avviso la regola dei go-verni e dei paesi che vogliono progredire, che non si deve procedere colla formula astratta ed assoluta del libero cambio, ma sapere a tempo posporla, come in sostanza se non all'apparenza fa l 'Inghilterra, a un protezionismo temperato e intelligente. E lasciando ciò da parte, os-serva che una volta che si mantiene il dazio consumo, me-glio varrebbe portarlo al confine, perchè almeno non si farebbe un protezionismo, come si fa ora a esclusivo be-nefizio degli stranieri.

Così abbiamo abbozzato appena e incompletamente il quadro dell'opera. Ci manca lo spazio per discu-tere le opinioni del chiarissimo autore, alcuna fra le quali non accetteremmo senza restrizioni. Questo non to-glie che il libro del Carpi, nel quale si trovano molte più cose di quelle che abbiamo rapidamente accennate, non sia degno di moltissima lode. Esso per la vasta dot-trina, per le nuove e originali ricerche, per le numerose e interessanti notizie, per l'affetto gentile ai più miseri, per l 'amor patrio che lo inspira da cima a fondo e che traspare dagli stessi rimproveri acerbi che l 'autore fa agl'italiani, è tale che davvero fa onore al Carpi e al paese, che ben di rado vede opere di tanta importanza. Noi facciamo voti perchè molti dei suoi consigli vengano presi in considerazione dagli uomini che seggono nel Par-lamento e nei Consigli della Corona, i quali potranno trovarvi un incitamento a guarire piaghe dolorose e a spiegare quell' ardimento che non è temerità, ma che ac-cordandosi al contrario colla prudenza, è degno di uomini che reggono le sorti di un grande paese.

Imperocché il Carpi ha ragione, quando afferma che il mondo è di chi lo sa prendere e non di chi sta colle mani alla cintola, di chi sa con uno slancio, che non pecchi di follia, cercare nuovi e più larghi orizzonti, non di ehi poltrisce nel sonno. Nelle condizioni presenti del'a civiltà una grande nazione non può chiudersi in sè stessa, rinunziando, per così dire, ad espandere la sua vita al di fuori; bisogna che partecipi al grandioso movimento della odierna società a rischio di decadere. Ma tutto questo non è possibile dove la società europea non si applichi, come giustamente conclude il Carpi, a risolvere la questione sociale. « Non bastano, egli dice, i le libertà politiche per render paghe le odierne società, anzi servono di leva per agitare le masse verso le aspi-razioni di una più ragionevole condizione di benessere materiale. » Possano le classi che hanno nelle loro mani il governo della società persuadersene, risparmiando alla medesima gli orrori di una selvaggia reazione!

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1 ottobre 1874 603

A T T I U F F I C I A L I Ministro segretario di Stato pei lavori pubblici : Visti gli articoli 68, 70, 75, 76, 77, 78 e 84 del

Regolamento per il sindacato e la sorveglianza governa-tiva dell'esercizio delle Strade ferrate, approvato con Reale Decreto delli 31 ottobre 1873, N° 1688, serie 2a,

Decreta :

Art. 1. E aperto il concorso per esame a num. 5 posti di Sotto Commissario tecnico di 3a classe nei Commis-sariati per la sorveglianza dell' esercizio delle strade fer-rate, collo stipendio annuo di lire 3500.

Art. 2. Gli ingegneri di manutenzione e di locomo-zione ora addetti ai Commissariati dell' esercizio e gli ingegneri governativi addetti al servizio delle costruzioni ferroviarie aventi i requisiti rispettivamente voluti dai paragrafi a e b dell' articolo 70 del Regolamento sopra citato, e cbe intendono di concorrere al predetto esame, dovranno presentare la loro domanda al Ministero dei Lavori pubblici (Direzione generale delle strade ferrate) non più tardi del 31 p. v. mese di ottobre.

Art 3. Gli ingegneri addetti al servizio dell' esercizio presso le Società concessionarie aventi i requisiti richiesti dal paragrafo c dell' art . 70 del succitato Regolamento, per essere ammessi all'esame di concorso, oltre alla do-manda da presentarsi nel modo e nel termine stabilito dal precedente articolo 2, dovranno produrre in forma autentica ed in carta da bollo i seguenti documenti:

1. La prova di essere cittadino italiano; 2. Atto di nascita, da cui risulti che il concorrente

non ha oltrepassati i 35 anni di età ; 3. Certificato di moralità rilasciato dal Sindaco del

comune in cui il concorrente ha il proprio domicilio, e certificato di penalità rilasciato dal Tribunale civile e correzionale del luogo di nascita ;

4. Certificato del Sindaco, di aver adempiuto, ed in qual modo, a quanto prescrivono le leggi sulla leva militare ;

5. Certificato della Direzione sociale da cui dipendono, col quale venga dichiarato che il concorrente soddisfa alla condizione prescritta dal sopracitato paragrafo c del-l' articolo 70 del Regolamento.

Quest'ultimo certificato dovrà essere accompagnato da una copia autentica dello stato di servizio, dal quale si possano, fra le altre, rilevare le seguenti indicazioni :

a) lo stipendio di cui il concorrente è attualmente provvisto e di quelli di cui ha fruito nel corso dell' ul-timo triennio;

b) i gradi occupati e la natura del servizio al quale fu specialmente addetto nel corso del detto triennio ;

c) il modo con cui dal concorrente vennero disimpe-gnati i servizi al medesimo affidati.

Art. 4. Verificata la regolarità della domanda, il Mini-stero farà pervenire agli aspiranti, che saranno stati am-messi al concorso, l ' invito di presentarsi agli esami.

Art. 5. La Commissione esaminatrice si riunirà in Roma il 21 novembre del corrente anno.

Roma, addì 11 settembre 1874. Il Ministro S . SPAVENTA.

21 settembre. — 1. Regio decreto 6 settembre, che concede la facoltà di riscuotere il contributo dei soci coi privilegi e nelle forme fiscali al Consorzio di Losa,

costituitosi in Casale Monferrato, provincia di Alessan-dria, per l'irrigazione di terreni situati in quel Comune con acqua derivata dai Canali Cavour.

2. Regio decreto 9 agosto, che approva le deliberazioni dello Deputazioni provinciali indicate in annesso elenco e concernenti l 'applicazione delle tasse comunali di famiglia, o focatico, e sul bestiame.

3. Regio decreto 23 agosto, che autorizzala « So-cietà Antonio Beffardi e Compagni » ad emettere 1000 obbligazioni al valore nominale di 500 lire, fruttanti ciascuna l ' interesse annuale di lire 35, rimborsabili affa pari per un quinto all 'anno negliultimi cinque anni della durata sociale.

4. Disposizioni nel personale del Ministero della guerra. 22 settembre. — 1. Regio decreto 29 agosto, che

concede la facoltà di riscuotere il contributo dei soci al Consorzio costituitosi inltobbio, provincia di Pavia, per l'irrigazione di terreni in quel Comune con acqua derivata dal Canale Cavour.

2. Regio decreto 13 settembre, che approva la legge per la tassa sulla macinazione dei cereali, e mette in vigore pel 1° ottobre 1874 la legge dei 16 giugno 1874.

3. Regio decreto 23 agosto, che autorizza la Società esperimentale per la manipolazione del formaggio lodi-giano o di grana, sedente in Lodi, e ne approva lo Statuto.

4. Nomine nell'Ordine della Corona d'Italia. 5. Disposizioni nel personale del Ministero dell' interno

e nel personale dei notai. 6. Decreto del ministro di pubblica istruzione: Art. ]. E concessa anche per quest 'anno una ses-

sione straordinaria di esami di licenza liceale da tenersi nel prossimo mese di ottobre nelle medesime sedi della sessione ordinaria.

Art. 2. Tali esami saranno dati per le prove scritte nei giorni e nell 'ordine seguente:

Let teratura italiana. Venerdì, 16 ottobre. Id. latina. Lunedì, 19

Lingua greca. Mercol., 24 Matematica Venerdì, 23 Le prove orali avranno cominciamento subito dopo

le scritte, nel giorno stabilito dalle Commissioni esami-natrici.

Art. 3. I RR. provveditori agli studi cureranno che quest'ordinanza sia notificata ai candidati affa licenza liceale.

Roma, settembre 1874. 23 settembre. —• 1. R. decreto 23 agosto che auto-

rizza la Società ceramica di Vicenza e ne approva lo statuto.

2. R. decreto 23 agosto che proroga sino al 31 di-cembre 1881 la durata della Compagnia anonima Tor-rese-Sicurtà-Marittime e 1' autorizza ad aumentare il suo' capitale.

3. Disposizioni nel personale dipendente dal Ministero della guerra.

4. R. decreto 9 agosto che alle tabelle A, a, C e D, approvate coi decreti 6 settembre 1872 e 6 gennaio 1874 e relative alla sede e circoscrizione dei magazzini di deposito dei sali e tabacchi e sostituire le annesse t a -bellel, R e RI.

id. id. id.

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604 L' ECONOMISTA 1 ottobre 1874

PARTE FINANZIARIA E COMMERCIALE I

RIVISTA FINANZIARIA GENERALE 30 settembre.

L'imprestito turco fu il grande avvenimento della set-timana che abbiamo trascorsa alle Borse di Londra, Parigi, Vienna e Berlino. I 15,000,000 di lire st. che vennero emesse furono interamente coperte il primo giorno a Londra ove il denaro è attualmente abbon-dantissimo. Parigi, Vienna e Berlino vi presero pure parte in grandi proporzioni, cosicché le somme sotto-scritte vennero ridotte del 70 °/0. In Italia la sot-toscrizione aperta dalla Banca Generale di Roma, a Napoli e Roma diede risultati scarsissimi. Nessun av-venimento di rilievo venne a turbare l'orizzonte politico, se si eccettui 1' elezione avvenuta in Franoia di un de-putato repubblicano, il signor Maillé, a vece di quello appoggiato dal Governo del settennato al quale davano pure il loro voto i molti bonapartisti nel dipartimento di Maine e Loire. Quest'elezione deprezzò vivamente i va-lori francesi nella Borsa di Parigi del giorno 28 con ribassi persistenti nella giornata di ieri.

All' interno regnò perfetta calma, e la stessa incer-tezza che regnava in principio della settimana sullo scioglimento della Camera, fu ben presto dissipata, la comparsa del relativo decreto considerandosi solo come ritardata eli alcuni giorni. Se però non furono molti g l i affari e la speculazione tenne un contegno molto riser-bato, devesi attribuire piuttosto alla stagione che tiene-l 'alta Banca lontana dagli affari ed alla imminente li quidazione che si presenta sotto il migliore aspetto, i riporti sulla rendita non essendo che di 5 centesimi, di lire 3 sui Mobiliari e di lire 6 sulle Banche italiane.

La Rendita che esordiva in settimana a 73, 90 a 73, 85, dopo leggiere oscillazioni aveva raggiunto lunedì il corso di 74 lettera, ma oggi ripiegava a 73, 80 lettera e 73, 70 denaro per contanti e fine mese, piuttosto offerta a 74 per fine prossimo. Il prezzo della scuponata 71, 55.

Il 3 "Ia non fu quotato che nominale al prezzo di 44, 90 e con decorrenza 1° aprile a 43, 35.

Il Prestito Nazionale, atteso lo stacco imminente del vaglia semestrale di lire 6, 18 cioè lire 4, 77 quota di ammortamento ed 1, 63 interesse semestrale, scadenza 1° ottobre, fu negoziato a 68 lettera con denaro a 67, 95. Lo stallonato si può valutare a lire 64 circa.

Non fu molto favorevole la settimana alle Banche nazionali italiane. Mercoledì scorso si negoziavano a 1922, 1923, precipitarono sino a 1899, migliorate d 'al-quanto chiudono a 1906 denaro e 1916 fine prossimo.

Dal prezzo ultimo di 1785 le Banche nazionali toscane ripiegarono a 1450 per risalire a 1464, chiudono a 1460 nominali. In t ra t ta te le Banche di credito toscano che conservano inalterato il loro prezzo nominale di 620.

Il Credito mobiliare fu, come sempre, oggetto di seria lotta fra rialzisti e ribassisti. Dall'ultimo suo corso di 747 si sollevava sino a 749 per poi ripiegare a 733, 731 fine corrente e 734, 733 fine prossimo.

Le Banche romane più sostenute, ohe da 1110 sali-rono a 1112 lettera, ma non ebbero contrattazioni.

Le Banche Generali di Roma ferme sul 414, 413, 50,

però con poche contrattazioni esse pure tanto a Roma quanto a Milano.

La Banca Italo-Germanica coli'avvicinarsi del giorno 25, ultimo termine fissato pel pagamento del 7° 10" rinvi-liava sino a 210 per poi risalire a 214, 216 prezzo ul-timo al quale chiudono nominali.

Le azioni ferrovie Meridionali, oscillarono t ra il 352 ed il 349 prezzo ultimo nominale loro assegnato. Le re-lative obbligazioni negoziate a 218, 218 50.

Poco commerciate le azioni dei Tabacchi da 837, 838. La speculazione ha abbandonato momentaneamente que-sto titolo che non fu negoziato in tu t ta la settimana a Firenze e poco nelle altre borse ai corsi accennati.

Fra i valori ferroviari a frutt i e rimborsi, le obbliga-zioni centrali Tosdane fecero 344; nominali le Vittorio Emanuele a 223 50; le Romane da 200 a 200 50; le Sarde serie A 200, le B 189.

I cambi chiudono in ribasso sulla settimana antecedente, la carta sn Francia ceduta da 110 45 a 110 30, quella su Londra da 27 55 a 27 53.

I napoleoni d'oro negoziati in chiusura a 22 14, 22 10. Le azioni della Banca del Popolo non sono quotate in

Borsa, la Banca però fa anticipazioni su di esse compu-tandole a lire 25. Diamo qui sotto le variazioni tanto all'attivo che al passivo f ra le situazioni 31 luglio e 31 agosto.

Attivo 31 agosto Aumento Diminuzione

Contanti in cassa » 186,138 36 Portafoglio » 757,030 58 Anticipazioni su valori » 86,265 35

» su azioni banca » 1,864 47 » su merci » 12,596 41

Valori pnbb. ed indust. » 73,447 62 Depositi titoli per cauzione » 180,769 90

» liberi volontari 2,890 00 » morosi » 12,691 06

Azioni vincolate per debi-tori morosi 100 00

Cambiali in sofferenza » 228,023 11 Conti correnti con banche » 109,669 42

» a interesse 1,148,294 40 Mobili » 19,103 52 Bolli rimborsabili 22 35 Esattorie contrib. per tasse » 742,107 77

Passivo Aumento Diminuzione

Conti correnti con interesse » 383,976 41 Depositi risparmi d'ogni specie » 156,479 95 Creditori d'ogni categoria » 166,004 50 Conti correnti con banche 94,893 77 Buoni in circolazione » 211,798 00 Ricevitorie ed esattorie » 745,892 84

Come risulta da questa tabella comparativa, la Banca del Popolo ha in questo mese come negli antecedenti, ristrette le sue operazioni di sconto e di anticipazioni, alienato dei fondi pubblici, diminuita la circolazione dei suoi biglietti, ottenendo in tal modo un beneficio men-sile di L. 223,168 22.

I suoi biglietti in corso sommavano a detta data a lire 1,132,144 50.

Altre due partite gravano ancora questo bilancio e sono

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1 ottobre 1874 L' ECONOMISTA 605

quella delle Cambiali in sofferenza valutate circa 980,000 lire e quella dei Debitori morosi cbe sommano ad oltre 533 lire.

Ambedue queste partite vengono enunciate valutati per espressione troppo generica che non dice se sia uso della Banca di dare ogni mese a queste due partite un valore minore in bilancio, diminuendo di corrispondente somma i beneficii, o se realmente i debitori compresi in queste due categorie abbiano sminuito di altrettanto il loro debito.

RIVISTA POLITICA 30 settembre.

Fiumi d'inchiostro sono stati versati in questi ultimi giorni da' giornalisti di tu t ta Italia, ora per annunziare con sicurezza, ora per porre in dubbio, ora per smentire recisamente la notizia dello scioglimento della Camera dei Deputati. Qualcosa di preciso si sarebbe potuto sa-pore se la vita politica fosse stata concentrata in questa stagione, come nel resto dell 'anno, entro le mura della capitale. Ma il Re è assente da Roma, i ministri viag-giano continuamente per tu t ta la penisola, ispezionando amministrazioni locali dipendenti dal loro ministero; e specialmente 1' onorevole Minghetti, presidente del Con-siglio, ha percorso più di mezza Italia, visitando le pro-vinole di Napoli e Salerno, e correndo poi su e giù tra Torino, Firenze e Roma. Ognuna di queste sue gite, come è facile capire, è servita di argomento alla loquacità dei giornali, e le notizie contradittorie si sono succedute con grande rapidità, Tutti prevedevano che la Camera sa-rebbe stata sciolta; perchè, oltre all'essere vicina a l t e r -mine legale della sua esistenza, gl ' incidenti parlamen-tari avvenuti nel suo seno sul finire della settima ses-sione hanno affrettato la sua fine. Del resto, nel paese, appena chiusa la sessione, ha incominciato a manifestarsi un principio di agitazione elettorale. Adesso è cosa certa che il decreto di soioglimento è stato già firmato dal Re ; solo verrà pubblicato un po' più tardi. Fra le varie ra-gioni che si danno di questo ritardo v' è quella del viag-gio dell 'Imperatore di Germania non ancora deciso, che non sarebbe bene avesse luogo nel momento delle ele-zioni generali. Si conferma che nel sovrano tedesco è grandissimo il desiderio di rendere al Re d ' I ta l ia la vi-sita da lui ricevuta l 'anno scorso, e sembra ohe l'osta-colo provenga dai medici, i quali vi vedrebbero qualche pericolo, stante la età avanzata dell' Imperatore. Si dice che durante il soggiorno di lui a Baden-Baden, che si prolungherà fin verso la metà di ottobre, sarà presa una determinazione. Intanto i partit i politici, o, per dire più

j esattamente, i partit i parlamentari, si preparano alia lotta elettorale. La sinistra ha tenuto in Napoli un comizio, ove sono accorsi i delegati di 80 collegi delle provincie meridionali, collo scopo di formare il Comitato oentrale d'opposizione, e sono stati eletti a formarlo alcuni degli uomini più noti di sinistra, tra i quali il Nicotera, il San Donato, il Lazzaro, il De Sanotis, ecc.

Mentre Roma celebrava il 20 settembre con ogni ma-niera di pubbliche allegrezze, nello stesso giornoì l vice-presidente della Federazione Piana, che è composta di varie associazioni cattoliche, leggeva al Papa uno dei

soliti indirizzi, ma macchiato da espressioni violente e sconvenientissime contro l 'Italia e il governo dei libe-rali. In seguito a tale discorso, la stampa è quasi tut ta concorde nel consigliare al governo la dissoluzione delle associazioni cattoliche. Anco i giornali moderati ricono-scono che dopo gli arresti di villa Ruffi e la severità giustamente usata contro i radicali, si userebbero due pesi e due misure se verso i clericali si adoperasse una male intesa indulgenza. Un altro fatto, spiacevole ha in-terrotto la monotonia ohe è abituale nei mesi d'autunno

: nella capitale d ' I ta l ia , ed è la questione sorta t ra il giornale Fanfulla e gli ufficiali della Guardia nazionale romana. I ;

La quale, come tutt i sanno, ha avuto il lodevole pen-siero di porre una lapide sulle mura presso porta Pia per eternare i nomi dei caduti del 20 settembre 1870. Il caso ha voluto che dal ministero, al quale la guardia na-zionale si era rivolta per avere la lista dei nomi, le si consegnasse una lista errata, dove, oltre all'essere di-menticati vari nomi, ne venivano poi storpiati parecchi altri. Fanfulla dedica in una delle sue pagine una la-pide alla guardia nazionale di Roma, che volendo ricor-dare i morti a porta P ia , dimenticò undici nomi e ne storpiò quindici.

Lo scherzo, oltre che un po ' t roppo pungente, era, come suol dirsi, di cattivo genere, stante la serietà della cosa che ne formava l'oggetto. Gli ufficiali della guardia nazionale hanno però avuto torto di convocare un mee-ting per infliggere solennemente un biasimo al Fanfulla, tanto più arrogandosi il diritto di parlave a nome della cittadinanza romana. I l ministro Ricotti ha diretto al comandante della guardi i nazionale una lettera nella quale assicura che l'errore è stato commesso casualmente j dagli impiegati del ministero. Tale cosa essendo già noia agli ufficiali della guardia nazionale, essi, come osserva il Fanfulla, dovevano provvedervi prima.

La nave francese VOi-énoqne, ancorata da tanti anni nel porto di Civitavecchia, è destinata a far parlare continuamente di sè. Mercè le sollecitudini del nostro ministro degli esteri, che in ciò non ha subito, come taluni vanno bucinando, pressione alcuna dalla Germania, essa è passata dalla giurisdizione del sig. De Corcelles ambasoiatore francese presso la S. Sede, a quella del sig. De Noailles, ministro francese presso la Corte d'Ita-lia. È un fatto del quale dobbiamo rallegrarci come di una vittoria diplomatica ottenuta. Si seguita a parlare molto della lettera diretta dallo Czar a D. Carlos, ma non si sa ancora nulla di preciso in proposito. V' era chi diceva, la fosse stata scritta innanzi il riconoscimento delle potenze e lo Czar si fosse trovato per ciò impe-gnato a non aderire alla proposta delia Germania. E più verosimile l'opinione che la lettera, contenente d'altronde i sole espressioni di simpatia per la Spagna e di com-passione pel suo stato presente, sia stata scritta in r i-sposta ad altra con la quale II. Carlos ringraziava l'im-peratore Alessandro di non aver riconosciuto il governo spagnuolo. Quest'ultimo intanto manda i nuovi suoi rap-presentanti presso tut te le potenze, due dei quali hanno presentato le loro credenziali in questa settimana; uno all'imperatore d 'Aus t r ia , 1' altro al Re d ' I tal ia . - Nel-1' ultima rassegna dicemmo della lettera del signor Sé-nard, ex inviato di Francia in Italia, diretta al Consti-

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606 L' E C O N O M I S T A 1 ottobre 1874

tutionnel per smentire le accuse di quel giornale circa la retrocessione di Nizza all'Italia favorita dal Sénard medesimo. I nizzardi di parte italiana non ne sono sod-disfatti ed è stata pubblicata da uno de'loro giornali una lettera del deputato Crispi ad un suo amico in data del 1870, ove ei dice aver avuto una conversazione col Sénard ed avergli questo dichiarato che la Francia non avrebbe potuto tenere Nizza sotto di sè contro la vo-lontà dei Nizzardi. L'ex inviato francese protesta, dichia-rando inesatto quanto viene affermato in codesta lettera. Come si giungerà a verificarlo?

NOTIZIE COMMERCIALI

Cereali. — Il sostegno verificatosi sul prezzo dei grani nella settimana passata, ha proseguito a mantenersi an-che in questa, speofalmente sui primari mercati dell'Ita-lia superiore e centrale. Si attribuisce un tal migliora-mento nen tanto alla cattiva qualità dei grani indigeni, quanto alle mutate condizioni nei rapporti commerciali con il Levante. Infatti gli arrivi di bastimenti con ca • richi di grano sono attualmente assai rari e quei pochi che sono diretti verso le nostre spiaggie si fermano in qualche porto estremo delle provinole meridionali, o in taluno di quelli della Sicilia.

Si prevede che ciò durerà ancora per qualche tempo, in quanto che negli scali del Levante non è stata ca-ricata finora che pochissima merce.__ E ciò d'altronde è naturale perchè, come si sa, nei porti del Mar Nero e del Mar d'Azoff, per quanto il calato dall'interno si vada facendo sempre più abbondante, i prezzi tutto che bassi ;

sono tuttavia relativamente elevati e tali da non inco-raggiare la speculazione internazionale k fare operazioni su vasta scala. Come abbiamo più sopra notaio, durante la settimana i prezzi dei grani hanno continuato a man-tenersi sostenuti specialmente ,nelle qualità superiori e non affette da riscaldi.

La corrente degli affari in generale è stata ristretta, e ad eccezione di qualche piazza del Veneto e di alcuna delle provincie meridionali, le operazioni si sono limitate al consumo locale. In Firenze, in Empoli, e in altri mer-cati della Toscana, i grani duri si sono spinti fino a L. 32 l'ettolitro, e quelli teneri si sono mantenuti a L. 25 per le migliori qualità. A Bologna, a Ferrara, e in altre città del centro la ricerca delle qualità sopraffini è stata at-tivissima non tanto per panizzare quanto per i bisogni della prossima sementa, e queste qualità hanno ottenuto un sensibile distacco di prezzo dalle qualità di consumo anco fini. A Milano i prezzi indietreggiaronfio no a L. 17,10 all'ettolitro per le qualità riscaldate e raggiunsero L. 25,50 per le migliori. A Padova e sulle altre piazze del Ve-neto i grani buoni furono ricercati e pagati da L. 28,59 a L. 29 al quintale. A Novara, Vercelli, Torino e sugli altri mercati subalpini, le qualità fini ebbero abbon-danza di compratori e si negoziarono con prezzi favo-revoli ai venditori. A Genova i grani teneri proseguirono a sostenersi, mentre i duri indietreggiarono di 50 cen-tesimi all'ettolitro. Le vendite su questa piazza ascesero durante la settimana a 1200 ettol. dallo scalo, e a 20,000 quintali dall'interno. I grani teneri si venderono da

L. 20 a 25, i duri da L. 26 a L. 31,50 all'ettolitro, e i grani di Lombardia da L. 28 a 34 al quintale. A Bar-letta la settimana è trascorsa con maggior sostegno e si è chiusa con un aumento sensibile sui grani bianchi. A Napoli le operazioni furono più fredde che nella set-timana precedente e i prezzi per le maioriche delle Pu-glie non oltrepassarono che di poco le L. 21 per ettol. In Erancia, nell'interno, i prezzi tendono a ribassare essendo costretti i possessori a fare delle facilitazioni per la svogliatezza nei mugnai a fare acquisti. Sulle piazze marittime i depositi sono assottigliati, ma non per que-sto gli affari migliorano.

All'Havre i prezzi medi del frumento sono di L. 25,50 i 100 chilogr., a Kcuen di L. 25, a Nantes variano da fr. 19,25 a 20,25 i 78 chil., e a Bordeaux ove i prezzi sono più elevati arrivano fino a fr. 23,50 gli 80 chil.

In Inghilterra i mercati interni accusano scarsità di operazioni e nessuna variazione sui corsi. Anche al mer-cato di Mark-Laue, tuttoché le operazioni fossero più animate, i prezzi si mantennero nello stesso livello. Nel mercato dei carichi flottanti i prezzi furono più fermi a motivo del piccolo numero dei carichi posti in vendita.

Nel Belgio, nell'Olanda e in Germania le operazioni sono in generale ristrette al consumo interno e i prezzi tendono a indietreggiare.

Da Nuova York finalmente le ultime notizie telegra-fiche non accusano alcun cambiamento sui prezzi dei grani e delle farine, e annunziano che malgrado la te-nuità dei noleggi, l'esportazione procede lentamente e in proporzioni assai limitate.

Vini. — La temperatura assai elevata di questi ultimi giorni ha favorito immensamente 1' andamento della ven-demmia. Tutte le" notizie infatti che abbiamo avuto di-rettamente o spigolato in proposito, attestano che essa è in piena attività e che la si prosegue sotto i più lieti auspicii. Se esse peraltro sono concordi su questo, non lo sono sul resultato del raccolto.

In Toscana esso raggiungerà il livello delle annate più ricche che si avevano prima della comparsa della crittogama, mentre in Piemonte sarà quello di un'annata regolare, inferiore al raccolto del 1871, tanto per qua-lità che per quantità. E ciò è tanto vero che la ricerca dell 'uva nei mercati piemontesi si fa sempre maggiore, e se i prèzzi non sono per anco cresciuti deriva dal fatto che la speculazione sta guardinga per timore di una invasione di vini napoletani.

Nel Yeneto la vendemmia promette assai bene, e vi sono ricercatissime le uve bianche che si pagano in media L. 12 al quintale. Sulle uve nere gli affari sono più ristretti, essendo' i compratori d'avviso che i prezzi debbano ribassare, giacché il raccolto è buono tanto per qualità che per quantità. Si pagano attualmente da L. 16 a 18 il quintale.

Nella provincia di Brescia la vendemmia resulta buona ma non buonissima come si sperava, per cui i prezzi si sostengono con tendenza ad aumentare.

Nel Mantovano pure, nel Modanese e nei torritorii limitrofi, la raccolta non si presenta molto abbondante, per cui si calcola che le uve debbano aumentare di prezzo di un 15 per cento su quelli primitivamente stabiliti.

A Bologna i vigneti sono stati gravemente clanneg-

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giati dalla crittogama, per cui i prezzi delle uve si sono spinti fino a L. 20 per ettol.

A Ravenna il raccolto permette di essere ricco, pa-gandosi il mosto da L. 45 a 50 per 10 barili di 555 litri per le migliori qualità, da L. 40 a 42 per le mediocri, e L. 32 50 per le scadenti.

Nelle Provincie meridionali, ad eccezione di alcuni territorii delle Puglie in cui le pioggie cadute in questi ultimi giorni screpolarono o infracidirono gran parte delle uve, il resultato si prevede assai buono, per cui tanto le uve che i mosti si vendono a prezzi molto bassi.

Circa al commercio attuale dei vini dell'annata, esso va ognora più restringendosi avendo cominciato a sentire la concorrenza del nuovo prodotto, che in generale si vende a prezzi inferiori della metà e più di quelli praticati per il vecchio. A Firenze e nellealtre città Toscane le migliori qualità nere non oltrepassano le lire 60 per soma fioren-tina, mentre le altre più correnti, ma buone, si comprano al di sotto di lire 40.

A Torino la media generale dei prezzi praticati nella settimana decorsa fu di lire 59 per il Barbera e grignolino, e di lire 40 per il freisa e l'uvaggio.

In Genova e nelle altre provineie liguri i prezzi variano da lire 25 a 30 per ogni brentina di 50 litri.

In Cagliari e nelle altre città della Sardegna i vini co-muni si pagano da lire 35 a 40 per ettolitro, e i scelti da lire 75 a 200.

Nella provincia di Regg'o Emilia il Lambnisco di Sor-bara si smercia da 30 a 35 lire i 75 litri.

Nel modenese i vini mercantili si esitano da lire 30 a 38 l'ettolitro.

Nei Piacentino i vini nostrali si vendono da lire 35 a 40 i 75 litri.

Nella provincia di Brescia i vini accreditati come il mo-scatello e la malvasia si comprano a lire 76 e 78 l'ettolitro.

A Pavia i prezzi variano da lire 50 a 90 secondo lo-calità.

Neil' Umbria le migliori qualità variano da lire 40 a 60 per ettolitro.

A Barletta il coupage robusto rosso da lire 34 a 36 50 l'ettolitro, le qualità mercantili mezzo colore da lire 26 78 a 32 78, e i vini scadenti da lire 14 60 a 24 40.

A Brindisi le qualità mercantili variano da lire 26 70 a lire 34 14 e nei paesi del CapoLeucade le qualità mercan-tili si vendono da lire 24 40 a lire 29 50, e le scadenti da lire 14 60 a 21 90.

Cotoni. — Il movimento sui nostri principali mercati cotonieri come Genova e Milano continua a ristringersi sempre più, e la fermezza»segnalata a Liverpool, e negli altri mercati europei, è stata impotente a removerli dallo stato d'inerzia in cui si sono trincerati. A Genova i ma-nufatti dettero luogo a qualche transazione, ma affari d'importanza non.se ne fanno se non quando i possessori si mostrano disposti a far delle concessioni. In generale succede da noi come nei principali mercati cotonieri d'Eu-ropa, cioè che tanto i filatori che la speculazione tengono fisso lo sguardo verso gli Stati Uniti, e si studiano di prevedere quale piega potrà prendere colà l'andamento dell'articolo. Sin qui per dire il vero le notizie sono poco confortanti, non segnalando che giornalieri ribassi. Anche i diversi apprezzamenti sul futuro raccolto non sono tali da infondere maggior fiducia. Ci limiteremo dal canto

nostro a riprodurre il riassunto della relazione dell' 27/-fìcio di Agricoltura degli Stati Uniti per il mese di set-tembre corrente in confronto con quello del 1873, la-sciando ciascuno libero di darle quell' interpetrazione che crede. Secondo quella relazione la situazione delle piante nelle varie regioni cotoniere rappresentata da 100 come media di un abbondante raccolta era la se-guente :

Settembre

Texas 64 Luisiana 62 Misissipì 75 Arkansas . . . . 47 Alabama 81 Georgia 77 Florida 77 NordeSudCarol. 86 lonnessee . . . . 48

Media 70.55 Secondo questa relazione dell'Ufficio di agricolture, se

nel 1873 il raccolto fu di 4,171,000 balle, nel 1874, sot-traendo il 10 0[0 per diminuzione di terreno coltivato, non sarebbe che di 3,044,000 balle. É una semplice questione di aritmetica.

Canape. — Questo prodotto tanto interessante e che costituisce la ricchezza di molte provineie, ma in specie di quelle di Bologna e Ferrara, non presenta tutta quella animazione ohe sarebbe desiderabile. A Bologna smal-tite o impegnate le partite di prima scelta, il mercato è entrato in un periodo di sosta, che secondo 1* opinione generale anderà prolungandosi per qualche tempo, es-sendovi per il momento mancanza completa di ordina-zioni dall'estero. Su questa piazza i morelli più distinti si vendono da L. 100 a 110 il quintale al massimo, cioè con una perdita di circa 3 lire sui prezzi di .15 giorni indietro. Anche sugli articoli lavorati, il movi-mento è oggi più ristretto, perchè i piccoli fabbricanti di gargiolo non hanno i mezzi e il coraggio di far ressa al mercato. A Ferrara pure gli affari sono più lenti, e i prezzi variano da L. 89 a 93 al quintale per le greggie.

Cuoi e Pellami. — Tanto a Genova che a Venezia i cuoi continuano a sostenersi con tendenza ad aumen-tare, a motivo dei continui rialzi che si verificano sulle piazze di origine, e sui principali mercati di cuoiame. E ciò notevolmente contribuisce e mantiene la domanda in limiti assai ristretti non volendo, sinché dura una tal situazione, tanto i consumatori che la speculazione, av-venturarsi in operazioni d'importanza.

A Genova infatti non si venderono in settimana che 2876 cuoi. A Calcutta, come in Amburgo, in Anversa, e all' Havre non si segnalano che giornalieri rialzi. A Milano sui pellami le operazioni si mantennero in un circolo assai ristretto, e i prezzi rimasero affatto iden-tici a quelli segnalati nella passata rivista.

Caffé. — Dopo un breve periodo di leggeri ribassi ve-rificatisi giorni indietro in quasi tutti i principali mer-cati europei, la settimana si è chiusa con maggior fer-mezza in seguito alle pubbliche vendite di Amsterdam che segnarono un aumento sui corsi dal 4 al 5 °/0. A Genova il Portoricco si vendè sino a L. 170 i 50 chi-logrammi, il San Domingo a L. 108, il Rio da L. 107

Aprosto P im. per °/0 Sett.1813. 105 41 92

83 21 89 89 14 82 87 40 93 90 9 85 94 17 90

102 25 85 99 13 90 83 36 02

92.71 22.16 87

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a 108, e 11 Rio lavato bello a L. 140. In Ancona al contrario il miglioramento verificatosi in Olanda non recò nessun cambiamento nella situazione dell'articolo, e i prezzi rimasero identici a quelli segnalati la settimana deoorsa. A Venezia non sarebbe mancata la disposizione a fare importanti operazioni, ma venne paralizzata dal contegno dei possessori i quali in seguito al rialzi dì Londra e di Amsterdam, non vollero accordare nessuna facilitazione. All'estero tut te le principali piazze, come Trieste, Londra, Amburgo, Anversa, Havre, dopo cono-sciuto il resultato degli incanti tenuti ad Amsterdam, in cui le vendite ascesero a 84,686 sacchi Giava, segna-rono maggior fermezza con pretese d'aumenti.

Zuccheri. — I greggi che proseguono a sostenersi a Londra, Rotterdam, in Amsterdam, a Marsiglia e in al-tre piazze principali, non danno luogo sui nostri mercati che a pochissimi affari. A Genova si concluse durante la settimana qualche operazione in qualilà di Avana n. 14 a L. 41 i 50 chilogrammi. Sui raffinati al contra-rio la domanda ò attivissima, e i prezzi tendono ad au-mentare per la pooa merce esistente sui nostri depositi. A Genova se ne venderono 50,000 chilogrammi a L. 45 i 50 chilogrammi. A Venezia i primi d'Olanda si ven-dettero da L. 126 a 127 il quintale, e in Ancona da L. 119 a 122. In quest'ultimo porto vien segnalato 1' arrivo di tre eariohi dall' Olanda destinati per Sini-gaglia.

Olio d'oliva. —• Gli affari in olio non hanno quello sviluppo abituale alla stagione che corre, e continuano a mantenersi calmi, costatandosi pochissimi acquisti limi-tat i strettamente al consumo locale. Tanto sulla riviera ligure, quanto nei principali mercati di produzione delle provinole meridionali, i detentori d'olio sono costretti a correre l'alea delle diverse fasi dell'articolo per difetto di compratori, che non si curano di faro contrattazioni, sperando che i prezzi vadano più in basso a motivo della prossimità del nuovo prodotto. A 8. Maurizio, a Foiano, a Genova le migliori qualità non oltrepassano le lire 170 per quintale, e a Napoli gli olii di Gallipoli e di Gioja si contrattano intorno a lire 96 per cento chi-logrammi. Anche in Francia il movimento ò ristrettis-simo, e i prezzi tendono sempre più a ribassare. A Roano il disponibile che qualche mese indietro si vendeva oltre lire 200, oggi non si vende in dettaglio che lire 180, e in partite lire 175.

Petrolio. — Da qualche settimana l 'a t t r i to degli affari cominoia a prendere un' estensione sempre maggiore. A Genova in quest'ultima settimana se ne venderono 2700 barili per consegna futura a prezzo Ignoto e 8000 easse a lire 80 qualità Pensilvania, S. W. In Anoona in det-taglio si vende a lire 70 il quintale. In questo porto ne arrivarono ultimamente da Nuova York 4000 casse, e 1800 barili Pensilvania, di cui la maggior parte era già collocata in aspettativa. A Venezia l 'articolo è un poco depresso a motivo del rilevante deposito, e si vende in dettaglio da lire 72 a 74 il quintale. In America i mercati sono molto fermi, e con tendenza al rialzo, e se questo non si verifica ancora in Europa, deriva dal ribasso dei noli, provocato dall'affluenza straordinaria del bastimenti in cerea di carico.

Bestiami. — È questa in generale la stagione in cui si tengono i grossi mercati di bestiame. Infatt i in To-

1 ottobre 1874

seana, in Lombardia, e in altre piazze dell 'Italia cen-trale, si sono fatte le così dette fere, ma il resultato è stato piuttosto negativo. Non è che vi facesse difetto la merce, ma dovendo essere smaltita solamente nel pro-prio paese, gli affari furono molto stracchi limitandosi ai capi più belli per allevamento. Anche sui mercati ordinari le transazioni sono limitate al consumo locale, e a qualche Capo per i prossimi lavori rurali. I prezzi in generale tendono a ribassare. A Milano peraltro du-rante la settimana i corsi aumentarono tanto nelle qua-lità indigene come in quelle svizzere per la forte con-correnza fatta sui mercati svizzeri da negozianti francesi e tedeschi, 1 quali per potere acquistare le migliori qua-lità, non lesinano sul prezzo.

Metalli. — Il rame e lo stagno furono in questa set-timana più sostenuti; e il piombo a Genova aumentò di circa 50 centesimi i 100 chilogrammi. Anche a Parigi tut te le qualità di quest'ultimo articolo indistintamente aumentarono, e il disponibile ò sempre oggetto di vìva domanda. Sui mercati inglesi pure il piombo è molto sostenuto. Non solo la domanda è ragguardevole, ma le provenienze di Spagna sono molto limitate, di maniera che i possessori sperano di potere aumentare i prezzi, e ciò tanto più adesso, che non vi è speranza che gli arrivi possano essere riattivati così presto. Anche sui mercati germanici il piombo è molto sostenuto, e la do-manda è sempre molto viva per tutte le provenienze. A New-York il piombo indigeno si vende 5 65 cent. In ore, e l'estero 5 70 cent, pure in oro.

Sete. — L'inerzia la più marcata prosegue a regnare su tut t i i nostri mercati serici, e non accenna a volere abbandonare così presto il sopravvento. Infatti rare sono le domande, e quelle poche concentrate a pochi titoli finissimi e classici, che anche per la loro scarsità danno luogo a pochissime operazioni. Sui titoli più correnti la richiesta è languidissima, e i prezzi naturalmente tendono a indebolirsi sempre più. A Milano nel complesso la Set-timana non offrì affari d ' Importanza, ma si limitò al disimpegno di parziali commissioni, o all'invio di pro-poste di articoli, che o per la loro qualità o per il loro prezzo, trovando concorrenza sui mercati esteri ed asso-luta mancanza di speculazione, vennero rifiutati. Si vende-rono alcuni lotti di organzini finissimi di l b ordine 18X22 a lire 98 80, ed alcune trame classiche 2 6 X 2 8 al prezzo da lire 96 a 98. Fra le greggie vennero richieste le mezzà-nelle 11 X 13 e 13 X l-rb e di esse vari lotti specialmente 11 X 13 vennero collocati da lire 62 A 66. Fra i cascami sono sempre le struse, le gaiette forate e 1 doppi in grana 2" qualità, che trovano facile collocamento al prezzo da lire G a l i per le prime, da lire 7 25 a 10 per le seconde e da lire 4 a 4 90 per gli ultimi seconda qualità. A Ge-nova la settimana è trascorsa nella più deplorabile Iner-zia, essendosi limitata la domanda ad alcuni titoli finis-simi e Classici di cui la piazza trovasi quasi sprovvista. A Torino pure la sola merce che trova facile colloca-mento è la classica, mentre le altre non trovano appli-canti che a prezzi ridotti. Sulle altre piazze italiane il movimento è di nessuna importanza. A Lione al contrarlo vi si mantiene sempre una buona corrente di affari, essendo le transazioni giornaliere numerose e i prezzi fermissimi. Se non fossero l'abbondanza dei depositi, e la sicurezza nella fabbrica di non mancare di sete, i prezzi

L' E C O N O M I S T A

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1 ottobre 1874 L' ECONOMISTA 609

avrebbero raggiunto un limite più alto. Anche Bulle stoffe le transazioni sono discretamente attive e conti-nuano le commissioni per la primavera.

NOTIZIE V A R I E

Il Congresso postale ha fissato le seguenti tasse di transito : per un chilogrammo di lettera due franchi, per un chilogrammo di altri oggetti di corrispondenza cen-tesimi 25; ove la linea di transito abbia una percorrenza di 750 chilometri si pagherà una tassa doppia. Inoltre il Congresso postale approvò una tassa di transito ma-rittima di 6 franchi e 50 centesimi per lettera e di 50 centesimi per altri oggetti di oorrispondenza, non oltre-passanti il peso d'un chilogrammo per più che 300 mi-glia marittime.

Prestito Ungherese. — La Presse di Vienna annun-cia che nel 22 corrente venne conchiusò in quella città il prestito Ungarico tra il ministro Ghyeey e un 'gruppo

di azionisti dell' Istituto di credito. L'emissione si effet-tuerà verso Buoni del Tesoro a corso tuttavia ignoto e redimibile entro cinque anni. L'emissione avrà luogo quanto prima.

Servizi postali marittimi. — La Società Rubattino di Genova ha deciso di stabilire Un nuovo servizio di ca-botaggio fra Tunisi ed i porti di quella reggenza fino a Yerbah. Questo servizio avrà luogo tutte le settimane e coinciderà col battello postale della stessa Società al suo arrivo o alla sua partenza da Tunisi: riescirà di somma utilità per il commercio italiano, che ha molte relazioni col porto di Susa e con quello di Sfax.

Uffici Telegrafici. — Il 15 corrente in Casalbordino (provincia di Chieti), il 16 in Carato Brillila (provincia di Milano), il 17 in Santa Margherita di Belice (provin-cia di Girgenti) e in Curinga (provincia di Catanzaro), il 18 in Volturara Appula (provincia di Poggia), il 19 in Santa Ninfa (provincia di Trapani/, il 20 in Menaggio (provincia di Como) e il 22 in Vicopisano (provincia di Pisa), è stato aperto un ufficio telegrafico governativo al servizio del Governo e dei privati, con orario limitato di giorno.

CONSOLIDATO ITALIANO - Dal SS al SS s e t t e m b r e 1

Firenze C o n i l i N a p o l i lt[ilano Torino Venezia <1 e n o v a I.ivorno Palermo. . . , . , . . . . Parigi tornirà Berlino

{ la 6 7o ex coupon «PRESTITO NAZIONALE (1866) godimento 1° gennaio 1° luglio godimento 1° gennaio 1" luglio godimento 1° aprile 1° ottobre

Si 23 24 25 26 28 22 23 24 25 26 28 22 23 24 25 26 28

73.90 73.90 73. 82 73.80 73.85 73.95 71.50 71.60 71.60 71.60 71.60 71. 60 67.13 67.50 67.50 07. 50 07.50 67.50 78.90 73.85 73 85 73.90 73.95 71.55 71 JA 71.55 71.60 71 60 71.00

73.80 78.80 73.70 73.60 73.80 73. 75 71.45 71.60 71.60 71.45 71.43 71. 55 70 .— 70.— 70.— 70.— 70. ~ 70.— 73.85 73.80 73. 85 73.90 73.95 73.95 71.65 71.62 71.55 71.67 71.80 71.90 07.70 67.70 07.70 07. 70 07.70 67.70 73.87 73.87 73.80 73.82 73. 75 73.95 — — — — > — — — — — — — —

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73.90 73.85 73.85 73.75 73.85 73.90 — — — — — — — — — — — —

73.95 73.90 73.80 73. 87 73.95 73. 97 — — — — — 67.— 67 .— 66. 80 66.80 66. 80 66.80 — — » «i ,-T - , 71.80 71.75 71.80 71.70 71.75 71.75 — — _ — . —

66.00 66.50 66.65 60.75 66. 85 66 85 —

66 7,166 7, 66 7, 66 7, 66 7, 66 7, 66 7, 66 7, 66 % 06 7, 06. 7, 66 7,

SCONTO DELLE

PRINCIPALI BANCHE D' EUROPA

Amburgo 4 Amsterdam 3'/, Anversa 5 Augusta 4 Banca d'Italia . S Boriino 4 Brema 4'/i Bruxelles 3'/, Colonia 4 Francofone s/M 4 Lipsia 4 '/, Londra 3 Parigi 4 Pietroburgo ... . 5 '/, Svizzera 4 Vienna 5

BORSE ESTERE - Corsi dal SI al SS settembre 1874

P a r i g i L o n d r a B e r l i n o V i e n n a T r i e s t e

Epoca del godimenti 21 28 21 28 21 28 21 28 21 28 settein. settem. settem. settem. settem. settem. settem. settem. settem. settem.

Rendita Austriaca (carta) _ _ 71.35 71.20 » Francese 3 °/« 63.40 62. 80 — — — — — —

Prestito Francese —, — — — — — — . — —

(Èf Banca Francese 3860 . - 3860. — — — — — — —

Consolidato Inglese 92.7, 92.7,, 92.7, 92.7, — — — — —

Consolidato americano — — — — -r- — — — — , Turco — — 45. 7. 47.7, 47.7, — —

Spagnuolo — — IL 7, 18. '/, — — — — — —

— — — — 150.— 152.7, 248.50 251.50 — —

338.— 336.— — — 88.7, 89.— 146.— 147. 75 —

» Bomane 68.70 70.— — — — _ — —

» Tabacchi — — — — — — — — —

» Austriache — — — — 192.— 192.7, 311.— 316.— — — ,

Obbligazioni Meridionali — — — — - — — — — —

Aggio oro t— — — — —t- — — — _ —

Cambio Italia 9-7 . 9.7, — — — — — — —

» Londra 25.17 25.14 — — — — 109.80 109.45 — —

Napoleoni — — — — — 8.79 8.80 — -4

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1 ottobre 1874 L' ECONOMISTA 611

PRODOTTI DELLE STRADE FERRATE DEL REGUO

Esercizio 1874 - F E R R O V I E D E L L ' A L T A I T A L I A - 37* Settimana

PRODOTTI SETTIMANALI - Dal 10 al 16 settembre

R E T I 1874 1873 Aumento Diminuzione

R E T I

Chi 1. PRODOTTI Chil. PRODOTTI Chil. PRODOTTI Chil. PRODOTTI

Rete della Lombardia e dell'Italia Centrale Rete Veneta Tirolese Rete del Piemonte

780 437 756

599,167 10 274,947 45 606,548 20

780 437 756

579,074 10 267,740 50 615,243 65

— 20,093 00 7,206 95 —

8,695 45 Totali Reti di proprietà assol. della Società Linee di Società private 1973

1064 1,480.662 75

305,346 15 1973 1033

1,462,058 25 271,952 70 94

27,299 95 34,393 45

— 8,695 45

. . . . . Totale . . . 3037 1,787,008 90 23,144 35

3006 1,734,010 95 21,395 85

94 61,693 40 1,748 50

— 8,695 45

Totale della settimana . . . 1,810,153 25 1,755,406 80 '63,441 90 8,695 45

Differenza in più 54,746 45

Prodotti totali dal 1°( 1874 gennaio al 9 settembre j 1873

(esclusa la navigazione)

Differenze in rapporto al 1874

Reti di proprietà assoluta della Società L i n e o di

Sooietà privi legiate Lombardia ed I t a l i a Centrale Veneta-Tirolese del Piemonte Totale

L i n e o di

Sooietà privi legiate TOTALE

19,214,631 20 18,452,680 15

9,762,095 55 9,533,111 35

19,917,667 60 20,254,020 40

48,894,394 35 48,239,811 90

10,566,378 60 9,618,781 15

59,460,772 95 .57,858,593 05

+ 761,951 05 + 228,984 20 — 336,352 80 + 654,582 45 + 947,597 45 + 1,602,179 90

Strade Ferrate Meridionali

33" Settimana — Dal 13 al 19 agosto 1874

Rele Adriatica e Tirrena

Prodotti settimanali 1873 . Settimana corrisp. nel 1874

Differenze nei prodotti della settimana

Introiti dal 1° gennaio 1873 Introiti corrisp. nel 1874. .

Differenze nei prodotti dal 1° gennaio 1874 . . . .

Chil. esercitati

P r o d o t t i totali

Prodotti chilom. Rele Adriatica e Tirrena

Prodotti settimanali 1873 . Settimana corrisp. nel 1874

Differenze nei prodotti della settimana

Introiti dal 1° gennaio 1873 Introiti corrisp. nel 1874. .

Differenze nei prodotti dal 1° gennaio 1874 . . . .

1,369 00 1,386 00

422,799 55 447,178 40

308 84 322 64

Rele Adriatica e Tirrena

Prodotti settimanali 1873 . Settimana corrisp. nel 1874

Differenze nei prodotti della settimana

Introiti dal 1° gennaio 1873 Introiti corrisp. nel 1874. .

Differenze nei prodotti dal 1° gennaio 1874 . . . .

+ 17 00 + 24,378 85 + 13 80

Rele Adriatica e Tirrena

Prodotti settimanali 1873 . Settimana corrisp. nel 1874

Differenze nei prodotti della settimana

Introiti dal 1° gennaio 1873 Introiti corrisp. nel 1874. .

Differenze nei prodotti dal 1° gennaio 1874 . . . .

1,355 46 1,386 00

12,669,595 79 13,202,966 48

t

9,347 08 9,525 95

Rele Adriatica e Tirrena

Prodotti settimanali 1873 . Settimana corrisp. nel 1874

Differenze nei prodotti della settimana

Introiti dal 1° gennaio 1873 Introiti corrisp. nel 1874. .

Differenze nei prodotti dal 1° gennaio 1874 . . . . + 30 54 + 533,370 69 + 178 87

Rete Calabro-Sicula

Prodotti settimanali 1873. Settimana corrisp. nel 1874

Differenze nei prodotti della settimana

Introiti dal 1° gennaio 1873 Introiti corrisp. nel 1874 .

Differenze nei prodotti dal 1° gennaio 1874 . . . .

643 00 699 00

90,341 98 90,321 57

140 50 129 22

Rete Calabro-Sicula

Prodotti settimanali 1873. Settimana corrisp. nel 1874

Differenze nei prodotti della settimana

Introiti dal 1° gennaio 1873 Introiti corrisp. nel 1874 .

Differenze nei prodotti dal 1° gennaio 1874 . . . .

+ 56 00 — 20 41 — 11 28

Rete Calabro-Sicula

Prodotti settimanali 1873. Settimana corrisp. nel 1874

Differenze nei prodotti della settimana

Introiti dal 1° gennaio 1873 Introiti corrisp. nel 1874 .

Differenze nei prodotti dal 1° gennaio 1874 . . . .

643 00 662 39

2,695,618 16 2,588,183 71

4,192 25 3,907 34

Rete Calabro-Sicula

Prodotti settimanali 1873. Settimana corrisp. nel 1874

Differenze nei prodotti della settimana

Introiti dal 1° gennaio 1873 Introiti corrisp. nel 1874 .

Differenze nei prodotti dal 1° gennaio 1874 . . . . + 19 39 — 107,434 45 — 284 91

Strade Ferrate Romane

33° Settimana - Introiti dal 13 al 19 agosto 1874 (colla deduzione del decimo per il GovernoJ

Prodotto della settimana . Settimana corrisp. del 1873

Differenza i !" P iù" • ' • ) in meno . . . Ammont. dell'esercizio dal

1° gennaio al 19 agosto 1874 . Periodo corrisp. del 1873 .

Aumento Diminuzione

Chil. esercitati

P r o d o t t i totali

Prodotti chilom.

Prodotto della settimana . Settimana corrisp. del 1873

Differenza i !" P iù" • ' • ) in meno . . . Ammont. dell'esercizio dal

1° gennaio al 19 agosto 1874 . Periodo corrisp. del 1873 .

Aumento Diminuzione

— 522,856 21 439,754 14

16,859 87 14,707 93

Prodotto della settimana . Settimana corrisp. del 1873

Differenza i !" P iù" • ' • ) in meno . . . Ammont. dell'esercizio dal

1° gennaio al 19 agosto 1874 . Periodo corrisp. del 1873 .

Aumento Diminuzione

— 83,102 07 2,151 94

Prodotto della settimana . Settimana corrisp. del 1873

Differenza i !" P iù" • ' • ) in meno . . . Ammont. dell'esercizio dal

1° gennaio al 19 agosto 1874 . Periodo corrisp. del 1873 .

Aumento Diminuzione

16,185,715 83 15,607,539 36

16,155 92 15,818 64

Prodotto della settimana . Settimana corrisp. del 1873

Differenza i !" P iù" • ' • ) in meno . . . Ammont. dell'esercizio dal

1° gennaio al 19 agosto 1874 . Periodo corrisp. del 1873 .

Aumento Diminuzione —

578,176 47 337 28

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612 L' ECONOMISTA 1 ottobre 1874

GAZZETTA DEGLI INTERESSI PRIVATI Appalti

C I T T À in cui ha luogo

l ' appa l to GIORNO OGGETTO DELL 'APPALTO AMMOSTARE

Cauzione provvisoria e definitiva

Termine utile 'pel ribasso del 20m°

e per i fa ta l i

Carpignano (Munic.) (i'ib. del 20")

2 ot tobre Appalto per un novennio dal 1° genna io 1875, della manutenzione di ques te s t rade ed opere comunal i .

L. 2,071 38 L. 100 c. » 200 c. 5 : —

Napoli (Prefet tura) 2 o t tobre Lavori che occorrono per fornire di sponde in mu-ra tu ra l ' infimo t ronco del Canale ne l l 'Armi i n -fluente nello Stanzone.

» 7,789 46 a a

400 c. 800 c.

p-.i. 17 o t tobre rib. del 20°

S. Martino di Vemzze (Municipio)

(Prov. Rovigo)

3 o t tobre Manutenzione di ques te s t rade comunal i pel qua -dr iennio 1874-77.

» 4,218 59 a a

210 c. 1,000 c.

Genova (Prefe t tura) 3 o t tobre Manutenzione dei Gabbioli, Fossat i , Ris ta l l i e Con-dotti , ne l l ' in terno di Genova e sevricantisi nel porto, pel t r iennio 1871-75-76.

32,002 65 » 1,209 c. 3,500 c.

p-d.

Molise (Prefe t tura) (rib. d ì l 20")

4 o t tob re Costruzione del t r a t to di s t r ada provinciale di 3 a

serie dal la città di Agnone al fiume Sente di con-g iung imen to tra l 'Aqui lonia e Distonia M. 9760,60.

* 180,760 78 a a

10,000 e. 25,000 c. 8 :

Potenza (Prefet tura) 6 o t tobre Costruzione d 'un t r a t t o di s t rada provinciale com-preso fra la sponda des t ra del fiume Agri e l 'abi-t a to del Comune di Spinoso di lunghezza M. 2881.

» 41,482 00 a a

1,000 c. 5,000 e. 5 : 20 o t tobre

Cerignola (Municip.' (rib. del 20")

5 o t tobre Costruzione di selciati vulcanici e calcarei. » 204,406 83 a a

10,000 c. 25,000 c. p

d; —

Sala Consi l ina (Sot toprefe t tura)

(Provincia Sa lerno)

5 o t tob re Cost ruzione della s t r a d a obbl igator ia da Casalet to Spa r t ano a Fo r t i no M. 17340.

» 141,137 21 a a

5,000 c 14,000 c.

p-d. 20 ot tobre

Rovigo (Pre fe t tu ra ) (fatali)

5 o t tob re Costruzione di 4 casell i in muro per le guard ie di piena lungo l a rg ine des t ro d 'Adige nella Sezio-ne l a in provincia di Rovigo.

10,071 00 a a

600 c. 1,000 c.

P-d.

Ciró (Municipio) (Prov. Catanzaro)

(rib. del 20°)

5 o t tobre Costruzione della S t rada Comunale obbl igator ia denominata Marina che dal La rgo del Municipio conduce a l la s tazione ferroviar ia e quindi alla Marina.

* 109,500 00 a a

5,000 c. 10,000 c.

P-d.

Messina (Prefe t tura) 6 ot tobre Sis temazione delia s t r ada Comunale obb l iga to r ia da l l ' ab i ta to del comune di S a p o n a t a alla provin-ciale Messina Marina M. 5220.

» 70,398 69 a

2,500 c. 5,000 c.

P-P-

21 ottobre

Roma (Min. Lav. Pub.) 6 ot tobre Sistemazione ed ampl iamento del Canale Ofant ino per la bonifica della par te Or ien ta le del lago Salpi o a l l a rgamen to e sistemazione del t r a t t o di de t to canale della sezione 27» al la 96a in p r o -vincia di Foggia, M. 4706,22.

» 110,000 CO a a

3,600 c. 15,400 c. 5 : 11 o t tobre

rib. del 2u"

Casale (Municipio) (Prov. Alessandria)

(rib. del 20")

7 o t tobre Appal to delle opere di costruzione del secondo t ronco della s t r ada provinciale consor t i l e t r a Casale e Gabiano, in sost i tuzione de l l ' a t tua le sa l i t a delia Pas t rona .

» 37,800 00

Tor ino (Prefe t tura) 7 o t tobre Costruzione del 2° t ronco della s t r a d a consor t i le nel la val le g rande di Lanzo dal P i lone di Bor-gognesa fino al la Chiesa pa r rocch ia le di Borgo M. 6882.

» 80,400 00 a a

4,900 c. 8,000 c .

p-d . 2 1 o t tobre

Padova (Prefet tura) (fatali)

8 o t tobre Costruzione di un magazzino idraul ico sul fiume Gorzone nella loca l i tà denominata Tag l io di An-gui llara.

» 13,000 00 a a

700 c. 1,300 c.

P-d.

Pigl io (Municioio) (rib. del 2 0 ° ) 8 o t tobre Sistemazione del l ' i ' e 4 ' t ronco del la s t r ada con-

sorziale Prenes t ina Nuova, scorrente nel circon-dario di Fres inone .

» 27,053 00

J » a 900-c.

2,700 c. P-d.

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1 ottobre 1874 L' ECONOMISTA 25

C I T T A in cui ha luogo

l 'appal to GIORNO OGGETTO D E L L ' A P P A L T O AMMORTARE

Cauzione provvisoria e definitiva

Termine utile pel ribasso del 20mo

e per i fa ta l i

Potenza (Prefet tura) (rib. del 20")

9 ot tobre Appal to delle opere e provviste occorrenti al la co-struzione del t ronca di s t r ada provinciale che a t t raversa l ' a b i t a t o di Montemurro, di lunghezza

- M. 859 28.

L. 12,018 14 1 »

. 2,500 e. 7,000 c. 5.

24 oi tobre

Roma (Min. Lav. Pub.) 9 o t tobre Costruzione di un ponte in m u r a t u r a a t r e archi sul fiume Cedrino presso Galtelli lungo ia c t rada Na-zionale da Bosa ad Orosei.

» 115,700 00 »

5,800 c. 15,000 c. S: —

Calabria Citeriore (Prefe t tura)

10 o t tobre Costruzione della s t rada obbl igator ia di Caloveto, da Caloveto al la s tazione di Mirto.

>> 96,819 82 »

2,000 c. 10,000 c. 8: 25 ot tobre

Sampeyre (Municip.) (Prov. di Cuneo)

(rib. del 20")

10 o t tobre Costruzione di un t ra t to di s t rada comunale obbli-ga tor ia dal Rivo di Milanesio fino al confine del comune di Casteldelfino.

» 40,032 00 » » 1.500 c. 4.000 c.

p-d. —

Bagno di Romagna (Municipio)

(fatal i)

10 ot tobre Costruzione di due t ra t t i di murag l ione sul fiume Savio, uno a difesa della s t r ada dei f ra t i di San Piero e l ' a l t r o a difesa del mercato nella terra stessa.

» 16,180 00 » »

1,618 c 5,000 c.

P-d.

Calabria Citeriore (P re fe t t u r a )

12 o t tobre Costruzione della s t rada obbligatoria Belmonte Ca-labro.

>> 59,383 20 » i

3,000 c. 6,000 c. 5:

27 ot tobre

P a r m a (Dep. Prov . ) 12 o t ' ob re Appal to de la costruzione di un ponte in m u r a t u r a sul to r ren te P a r m a , a sost i tuzione del ponte Dat taro.

» 130,251 79 » 4,000 c. 12,000 c. p

d: —

S. Mar t ino in Pensi l is ( fa ta l i )

18 o t tobre Costruzione della s t rada consort i le di S. Mart ino Por tocannone al ponte Biferno sulla Sanni t i ca M. 8000.

» 79,000 00 » 1» 2,000 c. 7,000 c. 8: -

Montopoli Sabina) (rib. del 2o°j

1

U ot tobre Lavor i e forni ture d 'ogni specie occorrenti a l la co-s t ruzione di un acquedot to di ghisa dai pressi di Castel S. P ie t ro al detto Comune M. 6000.

» 78,000 00 I » 5,000 c. 7,800 c. 5:

Atti concernenti ì Fallimenti

L e o p o l d o S b r o c c h i , F i r e n z e . I ere li tori del suo fa l l imento sono convocati pel 2 cor rente o t tobre affine di procedere a l la verificazione dei loro crediti .

A n t o n i o C o s c i a , M i l a n o . Il 12 ot tobre corrente si adu -neranno i suoi credi tor i per del iberare sul la formazione del concordato.

G i o v a n n i L u i g i P i a n t i c i - i , M i l a n o . Il 31 corrente si adu-neranno i suoi credi tor i per procedere alla verificazione dei loro t i tol i di credito.

Dit ta G i o v a i ! B a t t i s t a A r l u n a . I creditori del suo fall i-mento sono convocati per il 7 cor rente affine di procedere a l la nomina di un s indaco definitivo.

G i u l i o G r o s s i , M i l a n o . È s t a to d ichiara to il suo falli-mento, e la cessazione dei suoi pagament i ha cominciato col

P i e t r o L c n z o n e , T o r i n o . 11 10 corrente si adune ranno i creditori per del iberare sul la formazione del concordato.

A n t o n i o T c n s i , T o r i n o . I creditori del suo fal l imento sono invi tat i ad adunar s i il dì 21 corrente per procedere a l la fo rma-zione di un concordato.

F e l i c e R e g g i o , T o r i n o . Il 15 corrente i creditori del suo fal l imento si adune ranno per procedere alla formazione di un concordato.

G i u s e p p e ÌVigi-n, T o r i n o . Il 19 cor ren te i creditori del suo fal l imento si adune ranno per procedere a l la formazione di un concordato.

S a m u e l e e G i o v u n n i G i u s t i , L u c c a . L ' a d u n a n z a dei cre-ditori che doveva aver luogo la ma t t ina del 21 se t tembre è prorogata al 2 corrente ottobre, non essendo stato approvato il concordato.

B a n c a di K o m n g n u , B o l o g n a . Sono stat i autorizzati i sindaci definitivi del suo fallimento a pagare un primo repa r to in rag ione del c inque per cento ai credi tor i ammessi e g iura t i .

F i l i p p o B o s c l l o , G e n o v a . Il 30 o t tobre cor rente si adu-neranno i suoi credi tor i per procedere a l la verificazione dei ere iiti.

A. S e m e n z a e Coiup , , M i l a n o . L' 11 novembre prossimo si aduneranno i suoi credi tor i per del iberare sulla formazione del concordato.

B a n i c l c B u s n c l l i , « f i l a n o . È s ta to dichiarato il suo fal-l imento ed è stata s tabi l i ta la convocazione dei creditori pel g iorno 12 ottobre cor rente affine di procedere al la nomina dei sindaci definitivi.

i " maggio corrente.

F i l i p p o P o i - r a n c o , M i l a n o . L ' 8 corrente si a d u n e r a n n o i creditori del suo fal l imento per procedere a l la nomina del s indaco definitivo.

A l b i n a F a c e e n d i , Lucca . . L ' a d u n a n z a dei creditori che do-veva aver luogo il 19 se t tembre scorso è r imanda ta al 5 c o r -rente, non avendo avuto luogo la formazione del concordato.

Pi o s p c r o e F r a n c e s c o A r n a l d i , M o n d o v ì . Il 17 corrente si adune ranno i creditori per procedere alla verificazione dei loro t i toli di c re t i to .

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614 L' E C O N O M I S T A 1 ottobre 1874

A l e s s a n d r o L u i g i di P i e t r a s a n t a . Il 7 co r ren te si a d u -n e r a n n o i suoi credi tor i per procedere a l la fo rmazione del con-cordato.

Società in nome collettivo

L u i g i P o r t a e U o s a F o c h i , M i l a n o . La socie tà che si è f ra loro cost i tu ta h a per iscupo il commerc i > e 1' esercizio di negozio di v ino con t r a t t o r i a , con un cap i ta le di l ire 4817 13.

A n t o n i o U a t l a e c l i i e C. , « e n o v a . II 17 se t t embre p. p. fu cos t i tu i ta fra lo ro u n a società che h a per ogge t to l 'esercizio del l ' a lbergo so t to il n o m e di « Hotel Milan ».

Società anonime

S o c i e t à C o m m e r c i a l e d i P a v i a . Il 5 co r ren te f a r à il cain-b o dei p ropr i b ig l i e t t i in c a r t a legale, e sa rà e f fe t tua to dal socio Giovanni Havet la ne l la sua os te r ia .

S o c i e t à M e t a l l u r g i c a P e r s e v e r a n z a , F i r e n z e . Il 9 del cor ren te o t t ob re gli az ionis t i si a d u n e r a n n o in a s semble i ge-ne ra l e per de l ibe ra re su l l a re laz ione del Consiglio d ' A m m i n i -s l raz ione su l le condizioni de l la Società , e sui p rovved iment i u rgen t i da p rende r s i in re laz ione al le ilisp sizioni di legge ed a l l ' i n t e r e s s e comune dei soci . Il t empo u t i le per essere a m -mess i a de t t a adunanza scade il 4 cor ren te .

S o c i e t à A g r a r i o - I l o t a n i c a , l l u r d i n M a g g i o r e e C i j a . Gli azionist i s o n o convoca t i in a s semblea s t r ao rd ina r i a per il 0 co r r en t e o t t ob re .

F m p o r i o L i b r a r i o I t a l i a n o , F i r e n z e . Ques ta Società fu sc iol to e fu n o m i n a t o l i q u i d a t a n e della medes ima il signor Gius to Eb l i a rd t .

E S T R A Z I O N I

P r e s t i t o N a z i o n a l e , del 15 s e t t e m b r e 1874 :

creazione 28 lug l io 1856. — Es t r az ione

Num. Ammontarci

dei premi

Cifre determinanti

la vincita Num.

Ammontare dei

premi

Cifro determinanti

la vincita

1 100,OCO 151,676 35 500 55 820 1 50,000 2 ,30\404 3 500 809,954 l 50,000 757,926 3 500 876,133

35 5,000 60,356 4 500 310.134 3 5,000 921,910 3 500 703,935 1 5,000 1,480.333 4 500 392,221 1 5,000 3,005,337 4 500 334,753

35 1,000 63.896 1 500 3,260,263 36 • 1,000 20,738 3533 100 167

4 1,000 496,728 353 100 7,972 3 • 1,000 979,070 354 100 1 8"3 4 1,000 017,154 353 100 • 5,728 3 1,000 921,110 353 100 5,950 4 1,000 466,997 353 100 8,797 3 1,000 654,131 36 100 32,154 3 ], ' 00 756,8 6 3 100 670,307 4 1,000 451,151 4 100 469,459 1 1,000 1,764,525 4 100 421,758

36 500 26,941 4 100 487.005 36 500 13,331 4 100 219,670 36 500 03,464 4 100 357,909 35 500 67,132 1 100 1,872,230

P r e s t i t o a p r e m i ! d e l i a C i t t à d i M i l a n o I S O » . -zione 32a e segui ta il 16 s e t t embre 1874 :

Serie e s t r a t t e :

- E s t r a -

7447 5288 5135 2890 5253. Elenco dei n u m e r i p r e m i a t i

Serie Num. Premio Serie Nurn. Prorno

5253 64 L. 30,000 5253 14 L . 20 5288 15 1,000 5135 4 20 5135 36 500 5135 70 20

5253 21 100 2890 25 20

7447 44 100 7447 59 20

7447 19 100 5288 88 20

5288 91 100 5288 56 20

5135 52 100 5135 14 20

2890 11 50 5288 64 20

5135 18 50 7447 70 20 5288 36 50 5253 43 20 5135 3 50 7447 93 20 7447 3 50 2890 98 20

7447 32 50 5288 57 20 5135 87 50 2890 45 20

5253 19 50 5135 7 20 5288 100 50 2890 68 20 7447 55 50 5253 66 20

T u t t e le obbl igazioni p o r t a n t i una del le se r i e sopra es t ra t t e , abbencl iè non premia te , h a n n o p t r ó di r i t to al r imborso di lire dieci c iascuna .

U g u a l e r imborso av ranno i t i to l i in te r ina l i , m a al le condi-zioni d e t t a g l i a t e sui t i to l i s tess i .

Bollettino Bibliografico

Giornale dei L a v o r i Pubblici e delle Strade Ferrate. I l

numero 36 (Roma 30, settembre 1874) contiene le

seguenti materie:

La ferrovia Torino-Savona Acqui-Cairo. — Le Ban-che di costruzione. — La questione del lavoro e le ferrovie. — Della legge sulle espropriazioni motivate da lavori di pubblica util i tà, ecc. — Att i ufficiali. — Notizie varie. — Concorso. — Appalti. — Prodott i delle strade ferrate. — Notizie ferroviarie. — Nostre informazioni. — Annunzi.

PASQUALE CENNI, gerente responsabile.

F I R E N Z E , TIPOGRAFIA DELLA GAZZETTA D'ITALIA

BILANCIO D E L L A BANCA DI FRANCIA

A T T I V O Numerar io in cassa

(Effetti di commercio . P o r t a r o g l i o ( 1 ! u o n i d e l t e s o r o

Anticipazioni bendi te diverse Immobil i e mobiliari Spese d 'amminis t raz ione Impiego della r iserva Conti diversi

P A S S I V O Capitale benefizi in aggiunte del capitale Riserve Riserve speciali Righetti di banca Conti correnti col tesoro Conti correnti part icolari Dividendo da pagare Sconto e risconto Conti diversi

17 Sett. 1874 1,270.383,9-6

648,798,761 847,112,500 178,030,250 180,331,533

6,965,851 2,136,944

21,364,210 9,891,406

3,168,065,431

182.500,000 8,002,028

50,469,960 6,626,300

2,492,018,14-2 167,818,248 227,420 432

2,668,892 14,005,383 16,536,046

3,168 065,431

24 Sett. 1 8 7 4

1,275,957,923 646,290,591 847,112,500 178,200,350 180,331,533

6,973,751 2,445,576

24,364,210 10,191,068

3,171,867,802

182,500,000 8,002,028

50,469,960 6,626,300

2,492,876,463 167,003,844 230,341,751

2,507,932 15,102,229 16,437,295

3,171,867,802

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1 ottobre 1874 L' ECONOMISTA 615

B I L A N C I O

DELLA BANCA D'INGHILTEERA - 24 settembre 1874

D I P A R T I M E N T O D E L L ' E M I S S I O N E

Passivo L. st.

Biglietti emessi 37,530,915

TOTALE . . 37 ,530,945

Att ivo T , L. st.

Debito del Governo . . . 11,015,100 Fondi pubbl . immobil iz 3,984,900 Oro coniato e in vergile 22,530,945

TOTALE . . 37,530,945

D I P A R T I M E N T O D E L L A B A N C A

P a s s i v o L. st.

Capitale sociale 14,553,000 Riserva e saldo del con-

to profitti e perdite . 3,760.059 Conto col tesoro 5,720,570 Conti particolari 18,386,025 Biglietti a 7 g i o r n i . . . . 412,434

TOTALE . . 42 ,832 ,694

A t t i v o _ , !.. st.

Fondi pubblici disponi-bili 13,533,639

Portafogli ed anticipa-zioni su titoli 17,007,030

Biglietti (riserva) 11,506,950 Oro e argento coniato . 783,019

' T O T A L E . 42,832,094

SITUAZIONE

B A N C O D I N A P O L I

ATTIVO

Numerario immobilizzato Id disponibile Biglietti Consortili Biglietti a corso legale Portafoglio Anticipazioni Pegni di Oggetti preziosi id "Metalli rozzi Id. P a n a n e nuove ed usa te Servizi di Cassa Debito Pubblico Fondi pubblici immobili Effetti all ' incasso Premio sopra Accol.Prest i to Nazionale

Prov. di Napoli Prestiti diversi Camera comm. Avellino bepos di tit. e vai. metal Spese Diversi

T O T A L E . . .

P A S S I V O

Fedi a Cassiere a pagarsi Fedi, polizze, polizzini e mandutini a

pacarsi Mandati e delegazioni Conti correnti semplici disponibili lri. non disponibili Id. ad interesse id. per r isparmi Servizi di Cassa Consorzio Nazionale . id Provincia di Napoli id. Provincie diverse Id. Ricevitorie Provinciali Banca Nazionale sommili di biglietti

sulla riserva metallica immobilizzata. Pat r imonio del Banco id. Cassa di Risparmio Fondo di ' iserva Banco di Sicilia conto corrente Depositanti di titoli e valute metalliche. Benefizi Diversi

T O T A L E . .

A T U T T O I L 2 0 A G O S T O

A T U T T O I L 3 1 A G O S T O

Lire Lire

20,000,000 — 11.731,663 U 76.636 827 — 10 619,940 — 63.266,«28 54 19,951,604 61 11,807,584 —

194,733 — 1,268.964 —

74.57-2 7-2 8,538.581 40 4,713.7-29 41

69,558 98

20,000,000 — 11.93',816 62 70,407,040 — H.f6 i ,?81 — 62,154,7 9 46 20,100.363 40 11,815,598 —

195,941 — 1,272,6 8 —

27,376 95 8 453,440 80 4,713,729 41

171,341 63

792,275 28 15,77.1,(133 55

792,275 28 13,773,933 55

14,390.931 29 2,240.6 <6 80 8,652,251 99

14.289,049 99 2,4 46344 25 8,503,767 45

270,282,037 68 273,421 288 88

143,827,044 — 144,818,033 —

47,475,198 13 338,527 5-2

6,110,021 62 127.500 87

6,812,074 81 7,41-2,297 48

0,865 95

45,457,190 57 801,108 93

10 178.751 58 170 372 87

6,347,048 53 7,432,133 25

6,865 95

273,210 17 4,430 15

205,650 86 70,304 21

3,660,000 — 33,870,2-20 43

123,8-28 — 1,808,643 43

3,660,000 — 32,870,-226 43

123,828 — 1,809,011 60

14,390,901 29 4,411,130 92

624,100 86

14,289,649 99 4,549,572 87

619,430 19

270,282,637 68 273,421,288 88

SITUAZIONE D E L

B A N C O D I S I C I L I A

ATTIVO

Numerario immobilizzato idem disponibile Bigi'etti consorziali

Id. a corso legale Portafoglio Anticipazioni nelle sedi e succursa l i . . Fondi pubblici idem applicati al fondo pensioni Buoni del Tesoro Calteli" fondiarie 'manchili Depositi volontari liberi I lem obbligatori per cali / ione. I obitori diversi in liquidazione per

conto della cessata Cassa di sconto. I-Betti all ' incasso in conto corrento . . Ffretti in sofferenza Tesoro dello Stato - Servizio del De-

bito Pubblico 'Tesoro dello Stato q anticipazioni sta-

tutarie Diversi Credito fondiario di Sicilia conto corr. Correntisti diversi Mobili Spese diverse

T O T A L E . . .

P A S S I V O

Capitale patrimoniale del Ranco Fedi al cassiere in circolazione Fedi, polizze e polizzini in circolazione. Conti correnti senza interesse (Madre-

fedi) Banca Nazionale per biglietti sommi-

nistrati Effetti a pagare Depositanti di oggetti e valori d ivers i . Tesoro dello Stato, servizio del Debito

i uhbiico Diversi Benefizi diversi Etili di ne t to a tutto il 1873 iresiduo) Fondo pensioni agli impiegati Utili del corrente esercizio

T O T A L E . . .

A T U T T O I L 1» A G O S T O

Lire

18,000,000 — 1,110 5 '» 14

17,232,«66 — 3 5 491 —

25,938.004 29 4,54",750 82 1,630,020 42

37,771 41 3,019,530 —

651,968 85 300.000 — 882 400 —

73,150 —

80.9'2 17 1,397,103 SO

128,660 82 3,037,560 —

574.018 18 80,000 —

2,0nl,O53 97 83/185 48

675,089 03

82,340,555 10

8,000,000 — 35,260,355 — 23,9-22,945 13

2,145,900 32

10,5"1.750 — 72,034 28

955,550 —

73,630 49 2.097 77

57,302 29 37,-71 41

1.221,209 41

82,340,555 10

A T U T T O I L 2 9 A G O S T O

Lire

I8,000/>00 — l , l '0,539 64

15,188,286 — 1,160,593 —

27.125,073 75 4,433,034 76 1,6 '6 020 42

37,771 41 3,019,530 —

651,968 85 300.000 _ 899,410 —

73,150 —

80,952 17 1,300 060 71

2,102 70 3,041 160 00 1,09',290 21

80,090 — 1,410,520 31

83 085 48 736,148 99

81,548,761 12

8,000,0"0 — 34,529,0 0 — 23,553,325 80

2,144,298 95

10,591,710 — 122 0' '9 78 97-2,550 —

123,714 77 9.774 32

57,302 29 37,771 41

1,107,166 80

81,548.761 12

SITUAZIONE DELLA

B A N C A R O M A N A

ATTIVO

Portafoglio Numerario in cassa Massa met-l l ica immobilizzala ( a r t . 5

del R. Decreto 1» maggio 1866) . . . . Conti correnti con garanzie Conti dive 's i Fondi pubblici Beri stabili Conto col Tesoro Nazionale Azioni da emettersi sulla 3°- Serio Azionisti in saldo azicni 2a serie Spese del corrente esercizio Cuponi pagati 1° semestre 1874

T O T A L E . . .

P A S S I V O

Capitale di num. 15,000 azioni. Fondo di r iserva e fondo di speciale

previdenza Biglietti in circolazione Conti correnti disponibili Assegni e conti non disponibili Conti diversi Conio col Tesoro Nazionale Banca Nazionale del Rpgno d ' I ta l ia

contro biglietti a forma del l ' a r t .6 del R. Decreto 1° maggio 1866

Redditi i Risconto 31 dicembre 1873. Refluiti ^ j v s e r c U i o j n c o r s o

T O T A L E . . ,

A T U T T O IL 1 0 A G O S T O

34.928,103 95 20,200,000 94

10,000,000 — 3,833,551 39 3,597.434 47 2,184.505 25 1,842,291 41

5,000,000 — 2,845,400 —

2'iP,677 80 125,000 —

84,815,965 21

15,000,000 —

1,764,931 81 49,765.361 —

1,266,395 85 2,470.058 50 3,065.619 32

18,784 31

10,000,000 — 575,428 49 880,375 93

84,815,965 21

A T U T T O IL 1 0 S E T T E M B R E

36.179,527 48 17,805,001 75

10,000,000 — 4,065,016 31 3,980,582 13 2,181,3"5 25 1,846,902 58

5,000,000 — 1,951,800 —

4:6,726 75 125,000 —

84,525,091 25

15,000,000 —

1 , 7 0 4 , 9 3 1 81 49,585,449 —

1,079,138 33 2,135,8'0 65 3,097,335 90

34,222 72

10,000,000 — 1,252,694 35

575,423 49

84,525,091 25

Page 28: L'ECONOMISTA - Byterfly133442/... · nel mod ion cu si volli applicarle all scienzao ecoa - nomica, costituisc un'insidiae è un, negaziona delle a scienza medesima a comod, eo benefici

616 L' ECONOMISTA 1 ottobre 1874

SITUAZIONE DELLA

B A N C A N A Z I O N A L E N E L , R E G N O D ' I T A L I A

A T T I V O

Numerario in cassa nel le Sedi e Suc-cursali

Esercizio dello Zecche dello Stato Stabilimenti di circolazione per fondi

somministr . (11. I). 1° maggio 1866) Portafoglio Anticipazioni nelle Sedi e Succursa l i . . Tosoro dolio Stato (legge 27 febb. 1856). Id. Anticipazione di 40 milioni Conversione del pres t i to Nazionale conto

in contanti Fondi pubblici applicati al fondo di ri

sorva Immobili Effett i all ' incasso in conto c o r r e n t e . . Azionisti, saldo azioni Debitori diversi Spese diverse Indennità agli azionisti della cessata

Banca di Genova Dopositi volontari liberi Id. obbligazioni e per cauzioni

in cassa / i n ni ) al Obbligazioni ) alla Banca Naz. t o s e . .

AsseEcc les . ì , , , . . , . , I presso 1 Amministr . del ( Debito Pubb l i co . . / Conto contanti

R n es t . r Naz 6 J In t i t .p resso i l Deb.Pub. ( Id. in cassa

T O T A L B . . .

P A S S I V O

Capitale Biglietti in circolaziono per conto pro-

prio della Banca Id. del le Finanze dello Stato Id. somministrati agli stabilimenti di

circolazione l 'ondo di riserva

Tes. dello St. conto cor. \ d , s l ' o n i l ) l l e - • { non dispon.

Conti correnti (disponibile) nelle Sedi e Succursali

Id. (non disponibile) nelle Sedi e Suc-cursali

Biglietti a l l 'o rd ine a pagarsi (articolo 21 degli Statuti)

Mandati e lettere di credito a pagars i . Dividendi a pagarsi Pubblica alienazione delle Obbligazioni

Asse Ecclesiastico Creditori diversi Risconto del semes t re precedente e

saldo profitti Benefìzi del semes t re in corso Depositanti di oggetti e valori d ivers i . Ministero delle Finanze, Cr titoli de-

positati a garanzia di mutui Utile net to del 1° Semest re 1874

T O T A L E . . .

A TUTTO IL 5 SETTEMBRE

90,6116,020 81 30,584,270 19

32,950,250 — 275,019,279 17 34,047,959 29

79,848 81 20,000,000 —

58,624,850 82

20,000,030 20 7,045,080 14

703,828 07 50,000,000 — 9,789,452 64 2,987,895 45

344,444 40 345,538,539 99

19,499,197 52 21,700,000 —

1,026,630 —

191,105,000 —

1,225,003,089 50 1,218,648,303 35

A TUTTO IL 1 2 SETTEMBRE

97,548,495 11 35,346,694 38

32,950,250 — 209,537,375 99

34,122,800 18 79,848 81

20,000,000 —

58,624,856 82

20,000,030 20 7,647,275 89

686,823 47 50,000,000 -10,101,716 25 2,998,899 63

344,444 40 345,570,023 87

19.480,808 35 21,940,370 —

1,150,080 —

100,451,000 —

1,225,003,089 50

200,000,000 — 200,000,000 —

308,913,894 60 304,191,129 60

32,950,250 — 32,950,250 — 20,000 000 — 20,000,000 — 2,308 079 - 2,633,183 28 5,062,096 77 5,421,434 77

11,015,440 71 12,426,089 13

40,703,346 52 40,189,321 16

6,907,164 67 6,050,810 92 1,176,360 99 140,145 64

759,812 — 690,605 —

2,124,926 59 2,538,239 87 10,902,959 23 9,435,770 04

1,283,572 47 1,283,521 35 1,904,828 44 2,098,920 37

365,037,737 51 315,050,832 22

213,951,630 — 213,548,050 —

OPERAZIONI DI SCONTO E DI A N T I C I P A Z I O N E FATTE

D A L L A B A N C A N A Z I O N A L E NEL REGNO D'iTALIA

risultanti all'Amministrazione Centrale il 19 settembre 1874

1,218,648,303 35

STABILIMENTI SCONTI ANTICIPAZIONI TOTALE

OPERAZIONI dal 7 al 19 settembre 1874

1 472 548 183 560 1 656 108 3 427 372 138 166 3 565 538 6 762 338 105 660 G 867 998

Napoli 2 953 523 309 900 3 263 483 909 250 30 483 939 733

4 529 373 548 327 5 077 700 1 243 784 92 786 1 336 570

703 554 74 565 778 119 633 204 153 568 786 772 157 455 31 066 188 521 115 274 16 900 132 234 154 144 18 371 172 515

1 389 954 40 181 1 430 135 115 729 72 647 188 376 390 633 23 510 414 143

1 088 287 115 639 1 203 926 526 832 64 348 591 180

94 034 120 943 214 977 194 684 921 195 605 143 755 46 474 190 229 153 201 42 324 200 585 488 794 13 747 502 541 65 308 36 678 101 936

303 209 36 488 339 697 590 203 89 585 079 793 322 189 19 880 342 075

Forlì 211 462 100 404 311 860 144 516 17 456 161 972 558 562 250 721 808 983 335 945 14 888 350 834 135 767 49 887 185 651 97 870 19 907 117 777

249 335 72 729 322 064 218 385 70 S01 289 186 394 846 41 447 436 293 292 446 123 668 416 114

63 601 19 822 83 423 1 094 820 14 886 1 109 706

201 149 25 707 2/6 856 105 488 40 805 146 293

Porto Maurizio 133 674 60 530 200 204 359 73-4 12 104 371 838

Roggio nell'Emilia 140 821 185 968 320 789 84 892 568 85 400

Salerno 472 343 30 842 50:1 185 236 167 3 140 239 307 123 732 51 409 175 141

Treviso 440 006 25 726 405 732 480 936 302 783 783 719 366 674 90 230 456 904 244 557 101 220 345 777 170 616 87 347 237 963 157 051 30 738 187 789

TOTALE . . . 36 44s 792 4 278 636 40 727 428

OPERAZIONI dal 31 ajosto al 12 settembre 1871

1 463 648 393 132 1 856 780 692 158 108 044 800 202

64 713 7 979 72 692 1 016 858 31 757 1 043 615

186 2S7 84 113 270 400 122 675 72 508 195 183 620 534 13 720 634 254 354 819 858 355 C77 104 338 94 882 199 220

Reggio di Calabria 351 914 33 460 385 380 220 890 30 191 251 OSI 314 610 23 052 337 602

91 293 27 060 118 353

TOTALE GENERALE . 42 053 529 5 199 398 47 252 927