lettera

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REGIONALI TOSCANA Le OO.SS. scriventi sentono l’esigenza di un confronto istituzionale per riflettere su come affrontare positivamente sul piano economico e sociale le conseguenze della pesante crisi che ha attraversato il paese e la regione Toscana, partendo dall’osservatorio che ci compete e cioè il settore del credito. L’attività d’impresa non può essere avulsa dal contesto in cui opera e dalle conseguenze sul contesto stesso della propria attività, poichè questa ha un impatto sociale, che entra a far parte del valore complessivo creato (o distrutto) dall’impresa stessa. In quest’ottica, la logica del profitto non è più sufficiente per determinare il valore aggiunto di un’attività produttiva: esiste e deve essere valutata l’efficienza sociale; esistono delle parti interessate all’attività di impresa che non sono solo gli azionisti-proprietari. La sostenibilità sociale ed ambientale dell’attività d’impresa diventa un parametro fondamentale, misurabile attraverso la capacità di creare benessere nel territorio su cui opera. La crisi economica in atto evidenzia con urgenza la centralità del benessere collettivo e del rapporto delle attività economiche con esso e con il territorio soprattutto in un settore nodale come quello del credito, che, negli ultimi anni ha perseguito, in alcuni casi anche spregiudicatamente, la politica del profitto, attraverso un’idea di sviluppo e di ricavi di brevissimo periodo. Il movimento sindacale si è impegnato per rendere l’impatto della crisi socialmente sostenibile con modalità che hanno le radici nel nostro modo di concepire il sociale, che pur partendo dall’interesse della componente lavoro, non prescinde dall’idea della qualità e dell’equità del suo sviluppo. Ci sono i lavoratori, con pari opportunità e dignità; ci sono le loro tutele, ma c’è, soprattutto, un’idea fondamentale di collettività. Per le imprese bancarie significa guardare dentro la loro attività caratteristica, raccogliere risparmio e fare credito, e ridefinirla come il “core business” capace di generare valore aggiunto sociale, attraverso il sostegno al territorio e al suo tessuto economico e produttivo. Significa immaginare il credito come un'attività economicamente vitale che intende essere socialmente utile, recuperando il suo senso fiduciario e progettuale in un’idea trasparente e solidale di benessere collettivo. In questa idea solidale le OO.SS. scriventi ritengono fondamentale un lavoro congiunto e coordinato con le Istituzioni della regione, Regione Toscana in primis, in modo da definire un percorso di analisi della situazione attuale e delle possibili strategie per ridare vitalità al tessuto economico della regione, convinti di dover guardare al territorio come motore dell’economia. E’ necessario inoltre avere chiara la situazione reale dell’economia toscana attraverso il supporto di dati in grado di fotografare l’esistente e di valutare potenzialità e rischi. Come OO.SS proponiamo di fare insieme il punto della crisi del settore, analizzando i numerosi casi aperti che coinvolgono posti di lavoro. Sollecitiamo la Regione a costituire un apposito “tavolo” per condividere e praticare gli interventi necessari puntando sul rapporto tra finanza ed economia reale, problema chiave per una regione fortemente industriale come la Toscana, che deve agganciare la ripresa e rilanciare lo sviluppo. Nel 2010 il sistema bancario in Toscana ha visto calare leggermente i depositi della clientela sull’anno precedente. Il calo risulta contenuto nell’Area Centrale e vicino al -2,50% nelle Aree Costiera e Meridionale. Il dato si conferma invece positivo (+11%) rispetto alla fine del 2007. I prestiti risultano influenzati da due elementi. Il primo è il cambio di elaborazione del dato, avvenuto a giugno 2010, che condiziona una coerente lettura del grafico. Il secondo è che il valore generale comprende le sofferenze. Questo comporta una “crescita” dei prestiti nel grafico della Toscana e nei tre relativi alle Aree Vaste, quando però si analizzano in dettaglio i valori dei settori Manifatturiero, delle Costruzioni e dei Servizi le cose sono diverse. In questo caso infatti i valori non comprendono le sofferenze e si registra un calo nel manifatturiero (-6% dal 31/12/2008, con le province di Pisa, Prato e Grosseto che hanno un calo superiore al -10%). Una crescita minima è presente nel settore delle costruzioni che però è evidentemente influenzato dal cambio di elaborazione del dato da parte di Bankitalia. Nel settore dei servizi si registra infine un lieve calo (Ie province più in difficoltà sono Prato, Arezzo e Massa Carrara con un calo di circa al -10%). Il dato relativo alle sofferenze risulta in aumento rispetto alla fine del 2007 del 129%. È questo l’argomento più dibattuto nell’ambito bancario, insieme a Basilea 3, negli ultimi mesi. Bankitalia ha temporaneamente sospeso l’aggiornamento dei flussi delle nuove sofferenze ma anche in assenza di questo risulta difficile immaginare un’inversione di tendenza a breve. Tutte le province hanno almeno raddoppiato le sofferenze ad eccezione di Massa Carrara. In particolare evidenza il dato negativo di Arezzo (+193%), Grosseto (+162%), Prato (+155%) e Firenze (+136%). Queste evidenziano quindi maggiori difficoltà per l’Area Centrale e Meridionale della Toscana. In sintesi pur non essendo più agli onori della cronaca la stretta creditizia permane e si fa sentire proprio nel settore manifatturiero. La fragilità finanziaria di molte piccole aziende e la crisi economica portano alla crescita esponenziale delle sofferenze. Le banche di riferimento nel territorio corrono ai ripari rastrellando denaro attraverso la formula dell’aumento di capitale. Banca Intesa (in Toscana presente tra l’altro con CR Firenze, CR Pistoia e Pescia...) farà un aumento di capitale di 5 mld di euro, Monte dei Paschi sembra orientato verso un aumento di 2 mld di euro mentre Banco Popolare (presente in Toscana con la CR di Lucca Pisa e Livorno) ha già effettuato un aumento di capitale da 2 mld di euro. Quante di queste ingenti somme verranno rastrellate sul territorio Toscano, e che ritorno ci sarà? Spett.le REGIONE TOSCANA Dott. Enrico Rossi e p. c. Dott. Antonio Barretta Dott.sa Rosa dello Sbarba Oggetto: richiesta di incontro con la Regione Toscana

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REGIONALI TOSCANA

Le OO.SS. scriventi sentono l’esigenza di un confronto istituzionale per riflettere su come affrontare positivamente sul piano economico e sociale le conseguenze della pesante crisi che ha attraversato il paese e la regione Toscana, partendo dall’osservatorio che ci compete e cioè il settore del credito.L’attività d’impresa non può essere avulsa dal contesto in cui opera e dalle conseguenze sul contesto stesso della propria attività, poichè questa ha un impatto sociale, che entra a far parte del valore complessivo creato (o distrutto) dall’impresa stessa.In quest’ottica, la logica del profitto non è più sufficiente per determinare il valore aggiunto di un’attività produttiva: esiste e deve essere valutata l’efficienza sociale; esistono delle parti interessate all’attività di impresa che non sono solo gli azionisti-proprietari.La sostenibilità sociale ed ambientale dell’attività d’impresa diventa un parametro fondamentale, misurabile attraverso la capacità di creare benessere nel territorio su cui opera.La crisi economica in atto evidenzia con urgenza la centralità del benessere collettivo e del rapporto delle attività economiche con esso e con il territorio soprattutto in un settore nodale come quello del credito, che, negli ultimi anni ha perseguito, in alcuni casi anche spregiudicatamente, la politica del profitto, attraverso un’idea di sviluppo e di ricavi di brevissimo periodo.

Il movimento sindacale si è impegnato per rendere l’impatto della crisi socialmente sostenibile con modalità che hanno le radici nel nostro modo di concepire il sociale, che pur partendo dall’interesse della componente lavoro, non prescinde dall’idea della qualità e dell’equità del suo sviluppo.Ci sono i lavoratori, con pari opportunità e dignità; ci sono le loro tutele, ma c’è, soprattutto, un’idea fondamentale di collettività.Per le imprese bancarie significa guardare dentro la loro attività caratteristica, raccogliere risparmio e fare credito, e ridefinirla come il “core business” capace di generare valore aggiunto sociale, attraverso il sostegno al territorio e al suo tessuto economico e produttivo.Significa immaginare il credito come un'attività economicamente vitale che intende essere socialmente utile, recuperando il suo senso fiduciario e progettuale in un’idea trasparente e solidale di benessere collettivo.

In questa idea solidale le OO.SS. scriventi ritengono fondamentale un lavoro congiunto e coordinato con le Istituzioni della regione, Regione Toscana in primis, in modo da definire un percorso di analisi della situazione attuale e delle possibili strategie per ridare vitalità al tessuto economico della regione, convinti di dover guardare al territorio come motore dell’economia.E’ necessario inoltre avere chiara la situazione reale dell’economia toscana attraverso il supporto di dati in grado di fotografare l’esistente e di valutare potenzialità e rischi.

Come OO.SS proponiamo di fare insieme il punto della crisi del settore, analizzando i numerosi casi aperti che coinvolgono posti di lavoro. Sollecitiamo la Regione a costituire un apposito “tavolo” per condividere e praticare gli interventi necessari puntando sul rapporto tra finanza ed economia reale, problema chiave per una regione fortemente industriale come la Toscana, che deve agganciare la ripresa e rilanciare lo sviluppo. Nel 2010 il sistema bancario in Toscana ha visto calare leggermente i depositi della clientela sull’anno precedente. Il calo risulta contenuto nell’Area Centrale e vicino al -2,50% nelle Aree Costiera e Meridionale. Il dato si conferma invece positivo (+11%) rispetto alla fine del 2007. I prestiti risultano influenzati da due elementi. Il primo è il cambio di elaborazione del dato, avvenuto a giugno 2010, che condiziona una coerente lettura del grafico. Il secondo è che il valore generale comprende le sofferenze. Questo comporta una “crescita” dei prestiti nel grafico della Toscana e nei tre relativi alle Aree Vaste, quando però si analizzano in dettaglio i valori dei settori Manifatturiero, delle Costruzioni e dei Servizi le cose sono diverse. In questo caso infatti i valori non comprendono le sofferenze e si registra un calo nel manifatturiero (-6% dal 31/12/2008, con le province di Pisa, Prato e Grosseto che hanno un calo superiore al -10%). Una crescita minima è presente nel settore delle costruzioni che però è evidentemente influenzato dal cambio di elaborazione del dato da parte di Bankitalia. Nel settore dei servizi si registra infine un lieve calo (Ie province più in difficoltà sono Prato, Arezzo e Massa Carrara con un calo di circa al -10%). Il dato relativo alle sofferenze risulta in aumento rispetto alla fine del 2007 del 129%. È questo l’argomento più dibattuto nell’ambito bancario, insieme a Basilea 3, negli ultimi mesi. Bankitalia ha temporaneamente sospeso l’aggiornamento dei flussi delle nuove sofferenze ma anche in assenza di questo risulta difficile immaginare un’inversione di tendenza a breve. Tutte le province hanno almeno raddoppiato le sofferenze ad eccezione di Massa Carrara. In particolare evidenza il dato negativo di Arezzo (+193%), Grosseto (+162%), Prato (+155%) e Firenze (+136%). Queste evidenziano quindi maggiori difficoltà per l’Area Centrale e Meridionale della Toscana.In sintesi pur non essendo più agli onori della cronaca la stretta creditizia permane e si fa sentire proprio nel settore manifatturiero. La fragilità finanziaria di molte piccole aziende e la crisi economica portano alla crescita esponenziale delle sofferenze. Le banche di riferimento nel territorio corrono ai ripari rastrellando denaro attraverso la formula dell’aumento di capitale. Banca Intesa (in Toscana presente tra l’altro con CR Firenze, CR Pistoia e Pescia...) farà un aumento di capitale di 5 mld di euro, Monte dei Paschi sembra orientato verso un aumento di 2 mld di euro mentre Banco Popolare (presente in Toscana con la CR di Lucca Pisa e Livorno) ha già effettuato un aumento di capitale da 2 mld di euro.Quante di queste ingenti somme verranno rastrellate sul territorio Toscano, e che ritorno ci sarà?

Spett.leREGIONE TOSCANADott. Enrico Rossi

e p. c.Dott. Antonio BarrettaDott.sa Rosa dello Sbarba

Oggetto: richiesta di incontro con la Regione Toscana