letteratura introduzione
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Introduzione alla letteratura
-le origini-
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giovedì 14 febbraio 13
il contesto storico
medioevo (476 -1492): età di mezzo
l’europa nell’XI secolo: insieme di regni, grandi e piccoli, molto diversi fra lor
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giovedì 14 febbraio 13
3 imperi e 2 grandi regni:
1) impero arabo (a sud del mediterraneo), che controllava spagna meridionale e califfato di cordova
2) impero romano d’oriente (impero bizantino)con capitale bisanzio (costantinopoli)
3) impero germanico (erede dell’impero carolingio creato da carlo magno nell‘800, retto dalla dinastia degli ottoni)
4) regno di francia
5) regno d’inghilterra (retto dal danese knut il grande; 1066: invasione normanna guidata da guglielmo II il conquistatore)
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la ripresa dopo il 1000
rafforzamento dell’autorità dei sovrani e dei feudatari
miglioramenti nell’agricoltura (rotazione triennale, uso dell’aratro pesante)
crescita progressiva della popolazione (maggiori speranze di vita e minor incidenza delle malattie)
maggiori risorse economiche (aumento commerci, ritorno della moneta)
giovedì 14 febbraio 13
nella chiesa
papi riformatori (gregorio VII, pontefice fra 1073 e 1085)
monachesimo di cluny e citeaux
ordini mendicanti (francescani e domenicani)
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riforma della chiesa in risposta ad un’eccessiva ‘’mondanizzazione’’
giovedì 14 febbraio 13
monachesimo
cluniacensi (monastero di cluny, 909) e cistercensi (monastero di citeaux, 1098 da Bernardo di chiaravalle) sono due nuovi ordini religiosi nati in Francia, ma irradiatesi in molte regioni europee
cluniacensi => portatori di una fede più spirituale
cistercensi => portatori di una fede più attiva nel mondo
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ordini mendicantifrancescani (san francesco d’assisi, 1210): rifiuto delle ricchezze e affermazione del valore supremo della povertà
domenicani (spagnolo domenico di guzmàn, 1215): predicazione e lotta all’eresia
entrambi questi ordini ribaltano la concezione della vita monastica (separata dal mondo, di contemplazione e preghiera) ed intervengono attivamente nella vita cittadina
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riforma della chiesa in risposta ad un’eccessiva ‘’mondanizzazione’’
ai margini della chiesa
gruppi pauperistici (<pauper), che invocavano un’istituzione ecclesiastica più povera e meno interessata alla politica
fuori dalla chiesa
movimenti ereticali (‘‘eresia’’= dottrina non approvata dalla chiesa): valdesi (<pietro valdo, mercante di lione) e catari (<katharòs) che invitavano apertamente i credenti a disubbidire alla chiesa
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la cultura religiosa medioevale: tutto il sapere viene finalizzato a dio
arte:
architettura = realizzazione della casa di dio (basiliche, cattedrali e monasteri)
pittura e scultura si rivestivano di uno scopo educativo, in quanto sostituivano per gli illetterati la lettura di testi sacri
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arte nel medioevonella mentalità medioevali preoccupazioni costanti erano la morte e la paura per il castigo divino
per questo sulle facciate degli edifici sacri medioevali: mostri, demoni, animali simboleggianti i peccati capitali
all’interno delle chiese: pene infernali e beatitudini del paradiso in mosaici ed affreschi per contribuire a diffondere la paura della punizione nell’aldilà
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Giotto, Satana e i dannati nell’inferno, 1303-1305, padova, cappella degli scrovegni
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la cultura religiosa medioevale: tutto il sapere viene finalizzato a dio
filosofia intesa come teologia, accompagnata da una generale
sfiducia nella ragione umana (incapace di conprendere la realtà soprannaturale), atteggiamento che comincerà a mutare solo dopo il 1000
grazie alla riscoperta delle opere di aristotele
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il ritorno di aristotele in occidente
filosofo greco vissuto nel Iv secolo a.c.
gli arabi, venuti a contatto (e in conflitto!) con il mondo greco-bizantino, riscoprirono aristotele, lo studiarono e soprattutto lo tradussero (averroè -1126-98)
le sue opere furono poi tradotte dall’arabo al latino
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la cultura religiosa medioevale: tutto il sapere viene finalizzato a dio
scienza era considerata un mezzo conoscitivo per accostarsi al mondo fisico e alla verità divina in essa contenuta
le sacre scritture erano fonte attentibile di ogni sapere
storia: la realizzazione del disegno provvidenziale di dio (fatti storici non prodotto dell’azione umana, ma di un disegno soprannaturale)
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la cultura religiosa medioevale: tutto il sapere viene finalizzato a dio
letteratura si riteneva avesse 2 soli possibili fini:
1) strumento di istruzione ed educazione morale per il popolo
2) illustrazione dei precetti religiosi e celebrazione del sacro
solo dopo il 1100, la letteratura comincerà ad essere concepita come produzione di opere belle, destinate anche al diletto con le letterature romanze
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il ruolo fondamentale degli scriptoria medievali
Uno degli ambienti più importanti dell'Abbazia era lo SCRIPTORIUM, (in latino “luogo dove si scrive")
Esso era di solito un vasto ambiente esposto a sud e con molte vetrate per godere di tutta la luce possibile
ambiente in cui i monaci svolgevano il loro lento e paziente lavoro di copiatura (per copiare un'intera Bibbia occorreva un anno di lavoro fatto da più persone!)
Inoltre gli amanuensi erano costretti a stare ore e ore fermi nella stessa posizione, con le dita e la mano che si irrigidivano per i crampi
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Nei monasteri non si copiavano solo testi sacri, ma anche opere di grandi autori latini e greci: Cosi, grazie alla paziente opera degli amanuensi, sono arrivati sino a noi tanti capolavori, che altrimenti sarebbero andati perduti: monasteri furono allora dei veri e propri centri di promozione culturale oltre che di fede e spiritualità
http://www.youtube.com/watchv=A437_pJ8kEQ
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il ruolo fondamentale degli scriptoria medievali
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dal latino alle nuove lingue volgari
nel corso del medievo: processo lento attraverso il quale il latino dà vita alle lingue neolatine o romanze o volgari
agg. ‘‘romanzo’’ < da un’espressione latina ‘‘romanice loqui’’, utilizzata attorno al IX-X secolo in francia per indicare chi utilizzava una lingua derivata dal latino in opposizione a chi si esprimeva con il francone (dialetto germanico dei franchi)
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latino scritto vs. latino parlato
già al tempo dell’impero romano il latino non era uno: latino scritto era molto diverso dal latino parlato (sermo vulgaris < vulgus, popolo)
il sermo vulgaris si serviva di parole estranee al latino scritto: focus (non ignis), bucca, oricla, logus, manducare, caballus,...
proprio queste forme ‘‘parlate’’ saranno utilizzate dalla nuove lingue romanze, che tenderanno a sciogliere la complessità sintattica del latino classico: semplificando le frasi, usando gli articoli e trascurando le desinenze
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dal latino alle nuove lingue volgari
la traformazione cominciò dopo il 476
già intorno al 600-650 la gente comune non capiva più il latino, utilizzata dai ceti più elevati e come forma scritta (lingua delle leggi e della liturgia)
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le lingue romanze
italianoprovenzalefrancesespagnolocatalanoportogheserumeno ladinosardo
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alcune particolarità di queste lingue
romeno (la dacia era colonia romana): conserva ancora alcuni casi
sardo, vicino al latino dati anche gli scarsi rapporti dell’isola con altri paesi mediterranei
francese è la lingua che più si discosta dal latino (per l’apporto delle lingue germaniche parlate dai franchi)
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