l’evoluzione dell’operativitÀ fondi tra nuovi processi …

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L’EVOLUZIONE DELL’OPERATIVITÀ FONDI TRA NUOVI PROCESSI E ADOZIONE DI STANDARD Contiene le Linee guida per la standardizzazione dell’operatività dell’industria del Risparmio Gestito giugno 2016

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L’EVOLUZIONE DELL’OPERATIVITÀFONDI TRA NUOVI PROCESSI

E ADOZIONE DI STANDARD

Contiene le Linee guida per la standardizzazione dell’operatività dell’industria del Risparmio Gestito

CONSORZIO ABI Lab

Sede Legale: 00186 Roma - Piazza del Gesù, 49Sede Operativa: 00186 Roma - Via delle Botteghe Oscure, 4 - Tel. 06 6767270 www.abilab.it - email [email protected]

L’EVOLUZIONE DELL’OPERATIVITÀFONDI TRA NUOVI PROCESSI

E ADOZIONE DI STANDARD

Contiene le Linee guida per la standardizzazione dell’operatività dell’industria del Risparmio Gestito

CONSORZIO ABI Lab

Sede Legale: 00186 Roma - Piazza del Gesù, 49Sede Operativa: 00186 Roma - Via delle Botteghe Oscure, 4 - Tel. 06 6767270 www.abilab.it - email [email protected]

L’EVOLUZIONE DELL’OPERATIVITÀFONDI TRA NUOVI PROCESSI

E ADOZIONE DI STANDARD

Contiene le Linee guida per la standardizzazione dell’operatività dell’industria del Risparmio Gestito

CONSORZIO ABI Lab

Sede Legale: 00186 Roma - Piazza del Gesù, 49Sede Operativa: 00186 Roma - Via delle Botteghe Oscure, 4 - Tel. 06 6767270 www.abilab.it - email [email protected]

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giugno 2016

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ExEcutivE Summary ...............................................................................................................5

Dalle Linee Guida alla fase di supporto per l’implementazione ..................6

Dalla fase di supporto alla creazione dell’Osservatorio Operatività & Standard Fondi ABI Lab ......................................................................7

Lo standard e una panoramica internazionale ......................................................8

il livEllo di adozionE dEllo Standard iSo 20022 .......................................11

La metodologia ....................................................................................................................11

Le evidenze dei KPI ........................................................................................................... 12

Considerazioni conclusive ............................................................................................. 17

linEE Guida PEr la StandardizzazionE dEll’oPErativitÀ dEll’induStria dEl riSParmio GEStito .....................19

indicE

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ExEcutivE Summary

“C’è vero progresso solo quando i vantaggi di una nuova tecnologia diventano per tutti”

(Henry Ford)

Nessun principio è più vero di questo quando si tratta di stimolare un cambia-mento che per essere di successo deve avvenire da parte dell’intera comunità che potenzialmente lo potrebbe adottare. Questa considerazione porta ad altri elementi di riflessione su come si possa o si debba guidare una trasformazione estesa con quali “leve” e con quali tempi.

I soggetti che vivono il contesto economico/ finanziario non differiscono dal senso più ampio di “comunità” e nel caso specifico il progetto di adozione del-le “Linee Guida per la standardizzazione dell’operatività dell’industria del ri-sparmio gestito” rappresenta un mutamento rilevante nelle modalità operative di colloquio tra gli intermediari siano essi Collocatori, SGR, SIP o Hub.Il processo di cambiamento è iniziato nel 2011 su sollecitazione delle Autorità (Consob e Banca d’Italia) e con il supporto delle Associazioni (ABI e Assoge-stioni) e le “leve” sono state la necessità di migliorare l’efficienza e l’opportu-nità di convergere verso un modello distributivo maggiormente caratterizzato da “Open Architecture”.

Infine i tempi, che sono stati quelli necessari per definire insieme all’Industria del risparmio gestito le modalità e il percorso di adozione di standard comuni.

Il percorso verso l’adozione di standard tecnici (ISO 20022) e di Best Practice operative nell’ambito del Risparmio Gestito è iniziato da lontano e ha attraver-sato varie tappe intermedie.

L’utilizzo della messaggistica ISO 20022 per lo scambio delle informazioni tra intermediari non è uno strumento tecnico fine a sé stesso bensì rappresenta una base strutturale comune sulla quale costruire il percorso evolutivo dei pro-cessi e quindi delle Linee Guida. È evidente come sia complesso per player dell’industria che hanno ruoli e mo-delli operativi diversi convergere verso processi armonizzati, tuttavia la pos-sibilità di passare attraverso una “normalizzazione” data dall’adozione di uno standard condiviso è sicuramente un elemento necessario e qualificante.Testimonianza pratica sono il numero crescente di ambiti che sono stati analiz-zati in questi anni da parte dell’Osservatorio Operatività & Standard fondi ABI Lab e che sono stati inclusi via via nelle successive versioni delle Linee Guida:

Linee Guida V1 (2011):

• Processi di apertura conti, gestione ordini;

• Trasferimento delle quote di partecipazione;

• Fund Processing Passport.

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Linee Guida V2 (2012) - integrazione di:

• Movimenti d’iniziativa ed eventi societari;

• Riconciliazioni quote;

• Revisione modello TDT relative al trasferimento di quote.

Linee Guida V3 (2016) - integrazione di:

• TDT – Single Leg OICR consolidamento modello operativo & tempistiche;

• Trasferimento posizioni/quote tra SIP;

• Data Set “Adeguata verifica”;

• Data Set “FATCA”;

• Data Set “CRS”;

• Price report;

• Modulo di sottoscrizione standardizzato.

Il presente Rapporto si caratterizza per avere al proprio interno l’ultima versio-ne delle Linee Guida per la standardizzazione dell’industria del risparmio gesti-to comprensiva delle appendici tecniche di approfondimento.

La sezione che precede le Linee Guida è dedicata all’illustrazione delle princi-pali evidenze emerse dall’analisi quantitativa sul livello di adozione dello stan-dard ISO 20022.

dallE linEE Guida alla faSE di SuPPorto PEr l’imPlEmEntazionE

A giugno 2011 è stato avviato formalmente il progetto “Supporto Standard Fondi” che si è posto come principale obiettivo l’assistenza ai partecipanti nel-la fase di implementazione dello standard previsto dalle Linee Guida.

ABI Lab è stato individuato come coordinatore tecnico dell’iniziativa in virtù delle sue competenze tecnologiche e organizzative.

Le Associazioni ABI e Assogestioni hanno mantenuto un ruolo importante in termini di coordinamento generale del piano di implementazione soprattutto in relazione alle attività comunicative di diffusione dello standard.

Inoltre, con l’obiettivo di organizzare efficacemente le attività e gestire la go-vernance del progetto è stato costituito un Comitato di Gestione con lo sco-po di assicurare, definire e verificare lo svolgimento delle attività e dei servizi erogati. Al Comitato è stato demandato il compito di identificare, sviluppare e coordinare le attività di ricerca mediante il monitoraggio delle azioni in corso e la proposizione di nuovi contenuti di interesse per l’industria del risparmio gestito.

Infine il progetto si è avvalso del coinvolgimento di Swift che ha sempre svolto un ruolo centrale nel disegno e nella manutenzione della messaggistica ISO 20022.

Elemento strategico di fondamentale importanza a garanzia del successo della fase di implementazione degli Standard è stata la creazione di una community

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di pilot composta da banche collocatrici, SGR, SIP, Hub.

Il progetto pertanto ha vissuto due fasi distinte: durante la prima (06/2011 - 06/2013) gran parte dei pilot (soggetti che per primi hanno iniziato il percorso di implementazione) hanno adattato i nuovi modelli tecnico/ operativi.

La seconda fase (06/2013 – 06/2015) ha garantito un servizio di assistenza a chi aveva già completato l’implementazione dello standard e ha fornito sup-porto a ulteriori soggetti che avevano da poco intrapreso il percorso di lavoro.

Per avviare concretamente i lavori, i soggetti pilot sono stati invitati a svolge-re delle macro attività. Tra le prime, particolarmente significative si segnala-no una Gap Analysis delle raccomandazioni generali/ operative e una macro analisi della messaggistica ISO 20022 rispetto ai flussi proprietari. Tali attività hanno portato alla redazione di planning di progetto per la valutazione dell’im-patto sul modello operativo preesistente.

Relativamente all’attività di Gap Analysis, si è messo a disposizione un modello di Self Assessment in cui le best practice sono state raggruppate in diversi am-biti, dando vita a 5 macro-sezioni. Per ogni best practice, poi, sono stati definiti l’attuale modello di adeguatezza, i dipartimenti aziendali coinvolti nella loro fase di implementazione e le linee di intervento previste.L’utilizzo di una metodologia comune ha reso più efficiente e omogenea la suc-cessiva fase di analisi.

Il continuo confronto con i partecipanti durante la fase pilot ha reso anche possibile l’ottimizzazione della messaggistica ISO 20022, oggetto di 4 release (R2, R3, R4 e R5) che hanno garantito un importante consolidamento del layer tecnico. Inoltre, ha reso possibile l’estensione del perimetro iniziale delle Linee Guida ad ulteriori macro-ambiti come riconciliazioni, movimenti di iniziativa, eventi societari e trasferibilità delle quote.

Tutte queste attività hanno portato alla pubblicazione nel 2012 della versione 2.0 delle Linee Guida ed evidenziato ancora una volta come il progetto di stan-dardizzazione in atto non comporti univocamente una revisione dei modelli IT di scambio dei flussi elettronici ma implichi una rimodulazione dei processi organizzativi ed operativi interni.La versione 2.0 è stata nuovamente condivisa con Consob e Banca d’Italia.Terminata la fase pilot del progetto – che ha visto risultati assolutamente sod-disfacenti in termini di crescita dei partecipanti e in ampiezza del perimetro trattato – nel giugno 2013 è iniziata la fase II che prevedeva l’estensione delle attività per altri due anni fino a giugno 2015. Tra gli elementi salienti che hanno caratterizzato la seconda fase di progetto si evidenzia il ricorso a sottogruppi di lavoro per l’analisi di specifiche tematiche come ad esempio la trasferibilità delle quote tra SIP e la definizione di dataset standardizzati AML e FATCA.

Anche l’evoluzione della messaggistica è stata costantemente curata, sono stati pubblicati 2 ulteriori release ISO 20022 (R6, R7) che, vista la stabilità or-mai raggiunta, non hanno riguardato i processi di invio degli ordini ma solo i messaggi di gestione dei rapporti.

Nel mese di maggio 2015 è terminata formalmente la fase II del progetto “Sup-porto Standard Fondi’. In tale data, all’interno della community di lavoro, erano presenti 37 intermediari e 7 vendor/ outsourcer.

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dalla faSE di SuPPorto alla crEazionE dEll’oSSErvatorio oPErativitÀ & Standard fondi aBi laB

A metà del 2015, dopo aver riscontrato l’interesse e la necessità di continuare a ricevere un supporto finalizzato all’assistenza e all’evoluzione dello standard nonché ad approfondire il confronto su alcuni specifici aspetti operativi, si è costituito formalmente l’Osservatorio Operatività & Standard Fondi ABI Lab con l’obiettivo di realizzare un presidio permanente su tematiche Operations in ambito Risparmio Gestito.

L’Osservatorio Operatività & Standard Fondi rappresenta una vera e propria evoluzione del modello di servizio. Il punto di partenza è il monitoraggio e il continuo confronto con i partecipanti in merito alle evoluzioni dello scenario operativo derivanti sia da fattori normativi sia da nuove dinamiche volute dal mercato stesso. Questi cambiamenti comportano forti impatti sui due principali macro ambiti oggetto di studio dell’Osservatorio: l’evoluzione dell’operatività sui fondi e l’e-voluzione e manutenzione dello standard tecnico.

Anche in questa nuova veste, ABI Lab continua a lavorare a stretto contat-to con ABI e Assogestioni che periodicamente evidenziano i driver di cambia-mento e le tematiche rilevanti soprattutto sotto il profilo normativo.

Importanti direttrici di approfondimento sono:

• forte attenzione ai processi e più in particolare alla logica per processi end to end;

• crescente importanza al tema della misurazione attraverso indicatori speci-fici, sia legati al processo sia ai volumi;

• approfondimenti tecnologici a supporto di operatività specifiche.

In questa logica evoluta di Osservatorio si è ancora di più accentuato il ricor-so alla costituzione di sottogruppi di lavoro specifici che si sono occupati (o si occuperanno) di ulteriori tematiche di interesse comune quali: modulo di sottoscrizione standardizzato, riconciliazione anagrafica e servizi, estensione dell’utilizzo di ISO 2002 anche per Hedge Funds e convenzione di collocamen-to light.Infine continuano ad esser presenti anche attività parallele di supporto all’im-plementazione per i soggetti che ancora non hanno iniziato il percorso di atti-vazione.

Il percorso evolutivo è tuttora in corso e tramite l’Osservatorio Operatività & Standard Fondi sarà costantemente mantenuto l’allineamento tra le esigenze del mercato e il perimetro di copertura dello standard sia tecnico sia operativo.

lo Standard E una Panoramica intErnazionalE

Il panorama normativo a livello comunitario è in una fase di continua evoluzio-ne: nei prossimi anni da una parte saranno consolidate iniziative già in corso come T2S, contestualmente dall’altra sarà necessario confrontarsi con nuovi modelli derivanti dall’introduzione di MIFID II, CSDR e Capital Market Union.Lo schema sotto riportato evidenzia alcuni tra i principali ambiti normativi in corso di definizione o di implementazione nell’ambito del Risparmio Gestito.

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Come si può osservare i temi sono interconnessi e gli stati di avanzamento sono differenti, pertanto è ragionevole pensare che durante i prossimi 2-3 anni una componente importante degli effort e del budget degli intermediari sarà allocato a queste iniziative.

L’effetto combinato degli impatti normativi e della continua globalizzazione dei servizi e dei modelli distributivi offerti dagli intermediari finanziari (es. CSD, ICSD, CSDR) renderanno sempre più evidente l’opportunità se non la necessità di ottimizzare la componente realizzativa tramite economie di scala che saran-no sempre meno locali e sempre più basate sulla condivisione di esperienze globali.

In questo contesto l’analisi di modelli operativi che mettono a fattor comune requisiti di business e vincoli normativi contribuiscono alla definizione di Best Practice e layer tecnici che rappresentano un fattore di successo determinante.

Nell’ambito dell’industria del risparmio gestito sono presenti alcuni working group internazionali (es. SMPG, FINDEL, GAIA, ALMUS, FPSG) che da anni la-vorano per armonizzare modelli e definire Market Practice globali a supporto dei processi di distribuzione dei fondi di investimento nelle varie asset class.Fattor comune è l’utilizzo della messaggistica ISO 20022 come standard di col-loquio tra le controparti.

L’adozione di ISO 20022 si basa sul principio di rappresentare e descrivere la componente statica e dinamica del processo operativo separatamente della messaggistica quindi non è solo un standard di comunicazione ma un modello “culturale” su cui sviluppare il layer tecnico.

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In Europa molti paesi hanno iniziato un percorso di trasformazione con l’o-biettivo di convergere verso l’utilizzo di modelli standardizzati basati su ISO 20022, alcuni di essi, di seguito riportati, hanno raggiunto significativi risultati:

• Danimarca: lo standard ISO 20022 oggi è utilizzato dal modello Transfer Agent mentre per quanto concerne il CSD la migrazione avverrà contem-poraneamente all’implementazione del progetto T2S prevista per fine 2018.

• Norvegia: l’utilizzo di ISO 20022 è particolarmente diffuso e conta 1,4 milio-ni di transazioni al mese tra VPS e le rispettive controparti.

• Svezia: sono in corso attività per automatizzare i processi di trasferibilità delle quote di OICR.

• Svizzera: il progetto di adozione dello standard ISO 20022 è coordinato dalla Swiss Commission for Financial Standardization (SCFS) che ha l’obiet-tivo di definire scadenze Best Practice e tool.

Il percorso di adozione ha raggiunto uno stadio evoluto e la maggior parte dei player ha già adottato standard ISO 20022. Sono anche in corso attività per uniformare il processo di trasferibilità degli OICR con quello dei titoli.

• Lussemburgo: sono presenti 2 gruppi di lavoro, ALMUS e Findel.

L’adozione della messaggistica ISO 20022 crossborder è largamente este-sa: il 65% degli ordini processati da Transfer Agent è rappresentato da ISO 20022 (fonte EFAMA annual report 2015) e inoltre dettagliate Best Practice sono state pubblicate ormai da alcuni anni.

Sono in corso da parte di Findel attività per armonizzare i processi di trasfe-ribilità delle quote di OICR.

• Germania: È in corso la revisione delle Best Practice e di tutta la messaggi-stica ISO 20022 relativa al mercato domestico; il percorso di adozione da parte degli intermediari finanziari procede in modo rilevante solo per gli intermediari che hanno significativi business crossborder.

• UK: nell’ambito dei Fondi pensione le Best Practice e la relativa messaggi-stica ISO 20022 sono diffuse e stabili da tempo, coprono i principali ambiti operativi che vanno dalla gestione degli ordini all’estratto conto ed alla ge-stione dei prezzi.

Particolare attenzione è stata data ai processi di re-intestazione delle posi-zioni e al trasferimento di quote di OICR tra intermediari. La soluzione adot-tata è “multi asset type” cioè può essere adottata indistintamente per fondi di investimento, fondi pensione o Etf.

Le testimonianze pratiche di questi paesi dimostrano come la condivisione di obiettivi globali che passano attraverso la definizione di “road map” e priorità producano effetti positivi per i singoli e diano un contributo rilevante alla crea-zione di un mercato più aperto, più efficiente e armonizzato.

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il livEllo di adozionE dEllo Standard iSo 20022

La forte esigenza che il cambiamento avvenga a livello il più possibile capillare per produrre benefici importanti a livello di ecosistema si sposa con una forte attenzione al monitoraggio del livello di adozione dello standard.

Fin dal principio si è messo in preventivo un tempo fisiologico per generare una cosiddetta “massa critica” che potesse condurre a primi ritorni in termini di efficientamento. Nel corso del tempo è stato importante monitorare il trend di questa crescita e la relativa capillarità. Questa attività è stata condotta con 2 rilevazioni specifiche: la prima a giugno 2014, la seconda a luglio 2015.

la mEtodoloGia

A luglio 2015 è stata avviata la seconda rilevazione volta ad analizzare lo stato di adozione dello standard ISO 20022. L’attività è stata oggetto di specifiche comunicazioni da parte di ABI e Assogestioni per garantire un ampio livello di partecipazione.

Per la rilevazione è stato utilizzato un questionario composto da 3 sezioni spe-cifiche:

• la prima finalizzata a raccogliere il totale delle operazioni processate dall’en-te segnalante tramite flussi proprietari;

• la seconda volta ad identificare i volumi attuali scambiati tramite flussi ISO per singola controparte;

• la terza riferita ai volumi ISO stimati a 12 mesi.

Nei mesi successivi hanno risposto le seguenti tipologie di intermediari che rappresentano una quota rilevante del mercato del Risparmio Gestito:

• 10 SGR;

• 32 Banche/ Gruppi Bancari;

• 7 SIP.

La metodologia di lavoro ha previsto questi step:

1. raccolta delle risposte inviate dagli intermediari;

2. determinazione del totale delle transazioni in OICR effettuate sul mercato domestico;

3. analisi dello scenario di mercato suddiviso per modello di business (Fondi italiani, Fondi Esteri);

4. elaborazione di KPI relativi al livello di diffusione dello standard ISO 20022;

5. identificazione di punti di attenzione.

Le risposte pervenute sono state analizzate partendo dai dati segnalati dalle SGR/ SIP e comparandoli (dove possibile) con i dati ricevuti dai relativi Collo-catori al fine di verificare la coerenza degli stessi con particolare riferimento al

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numero degli ordini elaborati su base giornaliera; laddove sono state riscontra-te significative differenze, si è proceduto alle dovute verifiche con le contro-parti.

Il risultato di questo processo ha portato ad una precisa rappresentazione dei volumi scambiati tra soggetti Collocatori e rispettivi SIP o SGR.

Infine sono stati determinati i KPI che rappresentano la situazione attuale e la previsione a 12 mesi:

• KPI-1: Percentuale di Asset Under Management (AUM) raggiungibili tramite ISO 20022 (totale AUM vs AUM di SGR ISO compliant);

• KPI-2: Percentuale di operazioni (ordini) scambiate tramite ISO 20022 (to-tale ordini mercato vs ordini scambiati in ISO 20022);

• KPI-3: Crescita delle operazioni (ordini) ISO 20022 durante il ciclo di vita del progetto;

• KPI-4: Dimensionamento della community ISO 20022.

Prima di passare alla trattazione dei singoli KPI è utile approfondire come sia stato determinato l’insieme di riferimento ovvero: il totale annuo delle opera-zioni di sottoscrizione, rimborso, switch e servizi (intesi come piani di investi-mento, rimborso e switch) su OICR.

Si premette che tale informazione non è reperibile tramite alcuna fonte atten-dibile disponibile sul mercato, pertanto si è reso necessario utilizzare un me-todo empirico che si basa in parte su dati statistici forniti da Assogestioni e in parte su dati messi a disposizione da un campione di SIP/ SGR/ Collocatori.

Le seguenti stime sono aggiornate al 2° trimestre 2015 e si possono ritenere affidabili con una tolleranza di circa il 20%:

• operazioni in Fondi diritto Italiano aperti – gestioni collettive SGR: 27,5 mln;

• operazioni in Fondi diritto Estero-Gruppi Italiani – gestioni collettive via SIP: 14 mln;

• operazioni in Fondi diritto Estero-Gruppi Esteri – gestioni collettive via SIP: 13,8 mln.

I numeri sopra indicati, quindi, non fanno riferimento solo alle controparti che hanno risposto al questionario ma all’intero mercato distributivo domestico.

lE EvidEnzE dEi KPi

Di seguito sono riportati i principali risultati dei KPI individuati. Per i primi 2 KPI si è ritenuta utile una suddivisione tra fondi aperti di diritto italiano e fondi round trip/ esteri e per ognuno di essi è stata rappresentata la situazione alla data di rilevazione (3° trimestre 2015) e la relativa proiezione a 12 mesi.

Il primo indicatore fa riferimento alla percentuale di AUM raggiungibili tramite ISO 20022.

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Figura 1Scenario degli AUM raggiungibili con ISO 20022

Il 58% degli AUM dei fondi di diritto italiano e l’80% degli AUM dei fondi este-ri e round trip sono oggi potenzialmente raggiungibili tramite operazioni ISO 20022 inviate dai Collocatori alle SGR/ SIP.

Le previsioni di crescita a 12 mesi sono di circa il 40% sui fondi di diritto italiano e del 12% sui fondi esteri e round trip.

La copertura media degli AUM stimata a 12 mesi sarà superiore all’80%.

Prima di passare all’interpretazione dei dati si illustra il quadro relativo al se-condo KPI che si concentra sull’effettiva percentuale di operazioni (sottoscri-zioni, rimborsi, switch e servizi) scambiate tramite ISO 20022.

Figura 2Scenario degli ordini ricevuti con ISO 20022

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Il 42% degli ordini sui fondi di diritto italiano e il 18% degli ordini sui fondi esteri e round trip sono oggi scambiati tramite operazioni ISO 20022 inviate dai Col-locatori alle SGR/ SIP.

Se guardiamo il totale degli ordini ISO 20022 su fondi esteri ed italiani scam-biati oggi e lo rapportiamo alle previsioni a 12 mesi la crescita media prevista è di oltre il 40%.

Di seguito si offre un’interpretazione delle evidenze dei grafici riportati relativi ai primi due KPI.

Fondi aperti di diritto italiano

Osservando i dati ci si rende immediatamente conto che la maggior parte delle SGR rilevanti ha già adottato lo standard (58% degli AUM) e che i volumi delle operazioni regolate tramite ISO sono circa il 42%.

Pur considerando che il livello di diffusione raggiunto è positivo, si devono evi-denziare i seguenti 2 fattori:

• i volumi di ordini sono stati raggiunti, in molti casi, tramite la migrazione del proprio Collocatore “captive” che è tipicamente un distributore bancario importante e non tramite una migrazione capillare della rete distributiva;

• la crescita prevista a 12 mesi è “solo” discreta, soprattutto con riferimento agli ordini (+28%) mentre per gli AUM è il 40%. Anche in questo caso pesa probabilmente la mancanza di una vera pianificazione finalizzata alla mi-grazione della totalità della propria rete distributiva.

Analizzando le dinamiche che regolano il processo di adozione dello standard, si nota che il primo step è tipicamente effettuato dalla SGR che diventa “ISO compliant”, solo successivamente sotto la spinta dei Collocatori, il vero proces-so di migrazione prende forma.

I driver sono quindi un effetto combinato dato da SGR e Collocatori.

Fondi round trip/ esteri

Il modello distributivo italiano prevede che le società prodotto estere (Sicav) si avvalgano di un SIP locale (soggetto incaricato dei pagamenti); pertanto, dif-ferentemente da quanto accade per i fondi italiani, l’onere di adeguamento alla standardizzazione non grava sulla società prodotto (Sicav estere) ma sul SIP.

Il mercato vede 6 principali controparti che hanno il ruolo di SIP di mercato e che “intermediano” circa il 90% dei volumi totali. La maggior parte dei SIP sono già “ISO compliant” pertanto è possibile affermare che la quasi totali-tà delle società prodotto estere sono oggi raggiungibili tramite messaggistica ISO 20022.

Il quadro è differente se si analizzano i volumi domestici delle operazioni ef-fettivamente veicolate tra SIP e Collocatori: trattandosi di una distribuzione tipicamente caratterizzata da “Open Architecture” sarebbe logico attendersi un utilizzo esteso di ISO 20022 eppure lo scenario è disomogeneo, alcuni SIP

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hanno migrato una parte rilevante dei loro volumi mentre altri sono ancora in una fase dove i volumi sono limitati (vedi KPI2).

Un fattore positivo invece è rappresentato dalla previsione di crescita a 12 mesi che è pari al 94%.

Per quanto attiene al mercato cross-border, quindi alla relazione SIP - Transfer Agent/ Sicav, si riscontrano risultati decisamente rilevanti in merito all’utilizzo dello standard ISO 20022 via Swift, infatti questo rappresenta una modalità di colloquio diffusa e fortemente utilizzata.

Da un punto di vista dei processi operativi alcuni SIP, particolarmente attenti al livello di servizio e di automazione offerto alla loro clientela, stanno analizzan-do ed implementando il modello di Trasferibilità delle quote di OICR sia nella componente che vede lo scambio di informazioni tra Collocatore e SIP sia nella componente tra SIP stessi (es. dati fiscali).

I risultati attesi dall’implementazione di questo modello sono una maggiore ef-ficienza operativa e la sensibile riduzione dei tempi di trasferimento a vantag-gio dell’investitore finale.

Per entrambe le tipologie di fondi (diritto italiano e round trip/ esteri) sono stati rappresentati i primi 2 indicatori (Percentuale AUM raggiungibili tramite ISO 20022 e Percentuale delle operazioni scambiati tramite ISO 20022) anche con riferimento ai “soli partecipanti” all’Osservatorio.

Rispetto ai medesimi indicatori riferiti all’intero mercato lo scenario non cam-bia in modo sostanziale, i valori di AUM - oggi - passano da 58%-63% sui fondi italiani mentre per i volumi delle transazioni si passa da 42% a 44%. Analoga situazione anche per le proiezioni a 12 mesi.

I dati riferiti ai fondi esteri e round trip non sono stati rappresentati in quanto i partecipanti all’Osservatorio coincidono con la totalità di mercato (SIP) per-tanto le percentuali non variano.

È interessante valutare il trend delle operazioni ISO distinguendo per tipologia di controparte. Nella figura successiva si riporta il quadro relativo alle percen-tuali di adozione della messaggistica ISO rispettivamente per SGR, Collocatori, SIP.

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Figura 3Scenario degli ordini ricevuti con ISO 20022

I grafici sopra riportati evidenziano come la community sia caratterizzata da un numero rilevante di soggetti particolarmente virtuosi presenti in tutte le tipolo-gie di intermediari (Collocatori, SIP e SGR) che hanno già portato a termine un significativo percorso di adozione degli standard raggiungendo percentuali di utilizzo della messaggistica ISO 200022 superiori al 70-80%.

Durante il ciclo di vita del progetto si è sempre tenuto in forte attenzione il livello di implementazione dello standard. Il KPI-3 fa proprio riferimento alla crescita delle operazioni (ordini) 20022. Nella figura seguente si riporta il trend combinando 2 rilevazioni puntuali (questionari giugno 2014 e settembre 2015) e 2 misurazioni stimate (maggio-2015 e settembre-2017).

Figura 4Numero ordini ISO 20022 su base giornaliera (in migliaia)

Il dato rilevato a settembre 2015 indica un numero medio di operazioni ISO scambiate giornalmente tra Collocatori e SGR/ SIP pari a 80.000. La crescita rispetto alla rilevazione del giugno 2014 è pari al 128%.

La crescita stimata attesa a 5 mesi (settembre 2015 - febbraio 2016) era pari al 12% con un numero di operazioni pari a circa 90.000.

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La crescita prevista a 12 mesi secondo la rilevazione (settembre 2015 - settem-bre 2016) è pari al 43% con un numero di operazioni pari a carica 120.000.

Un’ulteriore vista del livello di adozione ISO 20022 può essere ricavata dall’a-nalisi del dimensionamento della community che è passata allo standard o che ne prevede il passaggio nei prossimi 12 mesi. È il caso del KPI-4 rappresentato nella figura seguente.

Figura 5Composizione comunità ISO 20022

La community domestica “attiva” in ISO 20022 è composta da circa 30 sog-getti (Banche/ Gruppi bancari, SGR e SIP).

Le previsioni a 12 mesi vedranno una potenziale crescita della rappresentanza delle Banche/ Gruppi bancari con particolare rilevanza per quei soggetti ban-cari che fanno riferimento a centri servizi/ outsourcer di mercato.

Proprio i centri servizi che supportano con le loro strutture tecnologiche ed operative gli intermediari bancari avranno un ruolo fondamentale nel consen-tire una diffusione capillare della messaggistica ISO 20022 nell’immediato fu-turo.

La crescita attesa a 12 mesi dei soggetti SGR è numericamente ridotta ma ri-levante in termini di nuovi AUM che saranno raggiungibili tramite lo standard.

La crescita attesa a 12 mesi dei SIP è numericamente non significativa in quan-to il mercato dei SIP conta un numero ridotto di soggetti che già supportano la messaggistica ISO 20022.

conSidErazioni concluSivE

Il percorso di adozione delle “Linee Guida” passa attraverso un lento proces-so di trasformazione da modalità tecniche e operative “proprietarie” verso un approccio di confronto e condivisione di tematiche che possono essere messe a fattor comune per generare benefici ed economie di scala a vantaggio della comunità e quindi anche dei singoli.

Il modello rappresentato dalle “Linee Guida” è in continua evoluzione e grazie al contributo degli intermediari viene costantemente aggiornato per supporta-re nuove operatività o cambiamenti normativi.

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18

L’attuale livello di adozione, seppur non si possa considerare terminato il per-corso di trasformazione, ha consentito la realizzazione di un “modus operandi” basato sulla condivisione dello stato di avanzamento e ha creato solide basi per la prosecuzione dell’irreversibile percorso di trasformazione “in fieri’.

L’adozione dello standard ISO 20022 rappresenta solo il primo anello di una catena che porta all’efficienza.

La messaggistica è l’elemento base sul quale costruire modelli operativi nuovi e quindi raggiungere quel livello virtuoso atteso.

Ne sono un esempio pratico le molteplici iniziative sviluppate nel corso degli ultimi 2 anni che hanno visto la definizione di “Data set” relativi alle informazio-ni AML, FATCA e CRS, la redazione di un modulo di prima sottoscrizione unifi-cato e utilizzabile per fondi di diritto italiano e Sicav oltre all’elaborazione di un processo di Trasferibilità delle quote che coinvolge Collocatori, SGR e SIP.

Nell’interesse della comunità stessa è quindi necessario che, con il costante supporto delle Associazioni, si prosegua il percorso di adozione redigendo, in funzione delle proprie caratteristiche aziendali, “Master plan” che facilitino l’a-dozione delle “Linee Guida” da parte delle relative controparti ad oggi non an-cora presenti.

... solo a quel punto potremmo dire di avere dato un modesto contributo verso il “vero progresso”.

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linEE Guida PEr la StandardizzazionE dEll’oPErativitÀ dEll’induStria dEl riSParmio GEStito

versione 3.0

aggiornamento e integrazione a cura di

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Storico dEllE rEviSioni

Data Versione Commenti

21/01/2011 1.0 Rilascio prima versione

5/10/2012 2.0 Aggiornamento a cura del Gruppo di Lavoro ABI Lab

1 Best practice: Generali 17 (Rif 1 -17) Aggiornamento definizione

2 Best Practice: Ordini 6 (Rif 2.3.3 -6) Aggiornamento definizione

3 Best Practice: Ordini 8 (Rif 2.3.3 -8)

Aggiornamento definizione e schemi relativi a processi operativi

4 Best Practice: Generali 12 (Rif 2.3.4)

Aggiornamento schemi relativi a processi operativi - gestione status

5 Best Practice: Rapporti 7 (Rif 2.2.2 -7) Aggiornamento definizione

6 Trasferimenti (Rif 2.4) Aggiornati schemi operativi TDT

7 Movimenti di iniziativa e dividendi Aggiunta messaggistica ISO 20022

8 Riconciliazioni (Rif 2.5) Aggiunte Best Practice, schemi operativi e messaggistica ISO 20022

9 Struttura generale del documento

Eliminati allegati tecnici ISO 20022 e FPP ed aggiunti link a siti Assogestioni, ABI e SMPG

10 Struttura generale del documento Eliminati elenchi Change Request

11 Citazione rete/ protocolli (Rif Introduzione)

Eliminato riferimento a costi rete ed aggiunto elenco dei requisiti minimi

30/03/2016 3.0 Aggiornamento a cura del Gruppo di Lavoro ABI Lab

1 Perimetro e Osservatorio Fondi (Rif Introduzione)

Allargato perimetro e riferimento alla costituzione dell’Osservatorio Operatività & Standard Fondi

2Best practice: Trasferimenti (Rif 2.4.3 1/2)

Aggiunte Best Practice per citazione modello “single leg”

3 Trasferimenti (Rif appendice A) Aggiornati schemi operativi TDT

4Best practice: Trasferimenti (Rif 2.4.3 3/10)

Inserite Best Practice per trasferimento posizioni dati tra SIP

5 Trasferimenti (Rif 2.4.2) Inseriti schemi operativi per trasferimento posizioni dati tra SIP

6 Best practice: Rapporti (Rif 2.2.2 9/10)

Inserite Best Practice per “data set” di adeguata verifica della clientela, FATCA, CRS

7 Best practice: Rapporti (Rif appendice A1,A2,A3)

Inseriti in allegato i “data set” di adeguata verifica della clientela, FATCA, CRS

8 Price Report (Rif 2.6) Inseriti processi operativi e messaggistica ISO 20022

9

Modulo di sottoscrizione iniziale standardizzato/unificato (Rif 4 e allegato A4)

Inseriti riferimenti al modulo standardizzato e allegato

10 Partecipanti Aggiornata composizione partecipanti all’Osservatorio Operatività & Standard Fondi

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indicE

introduzione ........................................................................................................................25

1. raccomandazioni Generali ...........................................................................................31

2. raccomandazioni operative ....................................................................................... 33

2.1 Fund Processing Passport e Integrazione Nazionale al Passaporto ............................................................................................................ 33

2.1.1 Descrizione del Fund Processing Passport ......................................... 33

2.1.2 Best Practice .................................................................................................... 34

2.2 Apertura e modifica dei conti/ rapporti ....................................................... 35

2.2.1 Modello operativo ........................................................................................ 35

2.2.2 Best Practice .................................................................................................... 36

2.2.3 Processi operativi .......................................................................................... 37

2.3 Gestione degli ordini ............................................................................................. 40

2.3.1 Modello operativo per la commercializzazione di fondi italiani ................................................................................................40

2.3.2 Modello operativo per la commercializzazione di fondi esteri .................................................................................................. 43

2.3.3 Best Practice .................................................................................................... 45

2.3.4 Processi Operativi ......................................................................................... 47

2.4 Trasferimento delle posizioni ............................................................................49

2.4.1 Il servizio TDT per il trasferimento di parti di OICR ........................49

2.4.2 Modello Operativo ........................................................................................49

2.4.3 Best Practice ..................................................................................................... 51

2.4.4 Processi operativi .......................................................................................... 53

2.5 Riconciliazione quote ........................................................................................... 55

2.5.1 Best Practice .................................................................................................... 55

2.5.2 Processi Operativi ......................................................................................... 56

2.6 PRICE REPORT ..........................................................................................................58

2.6.1 Processi Operativi ......................................................................................... 58

3. raccomandazioni tecniche - Elementi di Business ........................................ 60

4. modulo di sottoscrizione - standardizzato/ unificato ...................................61

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appendici

a modello operativo del servizio tdt - Single leg ..............................................63

a1 “data Set” adeguata verifica della clientela .......................................................70

a2 “data Set” fatca ............................................................................................................70

a3 “data Set” crS ..................................................................................................................70

a4 modulo di sottoscrizione standardizzato ..............................................................71

B Glossario ...............................................................................................................................78

c composizione dell’osservatorio operatività & Standard fondi aBi lab ......................................................................................................................81

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introduzionE

Il presente documento raccoglie le Linee Guida proposte dai rappresentanti dell’industria del risparmio gestito, per promuovere e favorire la standardiz-zazione dei flussi informativi tra gli operatori nel processo di sottoscrizione e rimborso delle quote dei fondi comuni aperti.

Tali Linee Guida sono state elaborate dal Tavolo Tecnico Interassociativo per la standardizzazione dei fondi comuni (di seguito Tavolo Tecnico).

L’iniziativa prende avvio dalle conclusioni del Gruppo di Lavoro sul tema del-la “Gestione accentrata in regime di dematerializzazione delle quote dei fondi aperti” (2009), coordinato da Consob e Banca d’Italia e auspicato nelle rac-comandazioni del tavolo promosso dalla Banca d’Italia sulla crisi del risparmio gestito (2008).

GruPPo di lavoro conSoB E Banca d’italia Sulla “GEStionE accEntrata in rEGimE di dEmatErializzazionE dEllE quotE dEi fondi comuni”

Il Documento Conclusivo del Gruppo di Lavoro Consob e Banca d’Italia eviden-zia come l’industria del risparmio gestito italiano sia caratterizzata da una forte integrazione verticale, una marcata frammentazione e una pluralità di sistemi, procedure e linguaggi adottati dai partecipanti al processo distributivo. Questa situazione è stata valutata come elemento di ostacolo ad una maggior efficien-za e competitività dell’industria.

Con l’obiettivo di rimuovere o attenuare tale ostacolo, il Gruppo di Lavoro Con-sob e Banca d’Italia ha messo a confronto due ipotesi: da un lato l’accentra-mento delle quote dei fondi comuni in regime di dematerializzazione e, dall’al-tro, la standardizzazione dei processi e dei linguaggi usati dall’industria.

Alla luce di un’analisi costi e benefici, nel Documento Conclusivo si è ritenuta preferibile la strada della standardizzazione. Quest’ultima consente infatti di attivare un percorso di graduale incremento dell’efficienza del fund processing permettendo il superamento della frammentazione dei linguaggi e dei sistemi operativi, facilitando la competizione tra gli operatori e consentendo una mag-giore flessibilità nel rapporto tra società di gestione e collocatori grazie alla definizione di modelli operativi uniformi.

Il maggior livello di automazione, raggiungibile anche grazie all’adozione di un unico linguaggio di comunicazione tra gli intermediari, porterebbe inoltre ad una maggior efficienza in termini di riduzione dei costi e dei rischi operativi.

In particolare, al fine di elaborare standard di processo e linee guida coerenti con la realtà dell’industria, la Consob e la Banca d’Italia, nel dicembre 2009, hanno invitato le Associazioni di categoria ad avviare un percorso di standar-dizzazione dei flussi informativi nel processo di sottoscrizione e rimborso delle quote dei fondi, auspicando altresì il coinvolgimento diretto degli operatori ed indicando una tempistica di massima per l’attività.

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il tavolo tEcnico intEraSSociativo PEr la StandardizzazionE dEi fondi comuni

In risposta a tale invito, ABI, ANASF, ASSOGESTIONI, ASSORETI e ASSOSIM hanno istituito un Tavolo Tecnico Interassociativo. Per assicurare la rappre-sentatività dell’industria del risparmio gestito nelle sue diverse articolazioni, nonché il diretto e attivo coinvolgimento degli attori protagonisti nei processi oggetto di analisi (intermediari collocatori, SGR, banche depositarie e soggetti incaricati dei pagamenti per la commercializzazione di fondi esteri) sono state chiamate a partecipare un’ampia varietà di soggetti, di matrice sia nazionale che internazionale.

Per fornire il necessario supporto tecnico e organizzativo ai lavori, le Associa-zioni promotrici hanno altresì dotato il Tavolo di una Segreteria Tecnica, costi-tuita da componenti di ABI e ASSOGESTIONI, anche in rappresentanza delle altre Associazioni di categoria, nonché da consulenti tecnici indipendenti.

aPProccio toP-down

Nell’individuazione di procedure e linguaggi che potessero essere condivisi a livello sistemico, sono state prese in considerazione due differenti ipotesi di approccio metodologico:

• un approccio di tipo top-down che prendendo avvio dai lavori già svolti in Europa sul tema della standardizzazione dei fondi ne verificasse l’applicabi-lità e l’adattabilità al mercato nazionale;

• un approccio di tipo bottom-up che, a partire dall’analisi delle soluzioni adottate dal mercato, mirasse ad identificare tra queste delle soluzioni con-divisibili, che potessero essere adottate come Best Practice di mercato.

Il Tavolo Tecnico ha preferito adottare un approccio metodologico top-down. La crescente integrazione dei mercati e la diffusa operatività internazionale in-fatti, fanno sì che l’efficienza del sistema debba essere inserita nel più ampio contesto internazionale di scambi e flussi informativi e misurata anche in ter-mini di semplicità di comunicazione con gli operatori esteri.

In quest’ottica, il Tavolo Tecnico ha tenuto conto dei lavori svolti da EFAMA (European Fund and Asset Management Association) e ISSA (International Se-curities Services Association), Associazioni attive su questi temi già da diversi anni.

i lavori di StandardizzazionE in EuroPa

Con l’obiettivo di individuare gli aspetti che costituiscono il maggiore ostacolo allo sviluppo e all’efficienza del fund processing, nel 2003 EFAMA ha istituito l’FPSG (Fund Processing Standardization Group). Quest’ultimo ha elaborato nel 2005 delle raccomandazioni, poi costantemente aggiornate, relative ai proces-si di ordine e regolamento1 ed ha promosso l’adozione di un passaporto armo-

1 EFAMA, “Standardization of Fund Processing in Europe”, updated report, September 2008.

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27

nizzato per la gestione amministrativa dei fondi, il Fund Processing Passport2.

In forte connessione con le analisi svolte da EFAMA, ISSA ha pubblicato nel 2009 un documento3 volto ad individuare quali pratiche diffuse tra gli operato-ri potessero diventare standard a livello sistemico.

Relativamente all’individuazione di un linguaggio standard per la messaggisti-ca tra i vari operatori, un ruolo chiave nel panorama Europeo è stato poi svolto dal SMPG (Securities Market Practice Group), un gruppo di lavoro composto da operatori che, garantendo il proprio presidio in 30 Paesi dell’Unione Europea attraverso l’istituzione di altrettanti gruppi a livello nazionale (NMPGs, National Market Practice Groups), ha promosso l’utilizzo dello standard ISO 20022 ed ha elaborato raccomandazioni relative all’utilizzo dei singoli messaggi4.

Pur partendo da quanto elaborato a livello internazionale, il Tavolo Tecnico ha comunque ritenuto di dover riconoscere che alcune caratteristiche organizza-tive e procedurali specifiche del nostro Paese rendono il contesto della com-mercializzazione delle quote dei fondi parzialmente diverso da quello in cui si muovono gli operatori esteri.

È stato pertanto indispensabile adattare le evidenze emerse a livello europeo al contesto operativo nazionale, cogliendo le peculiarità di quest’ultimo e, ove necessario, ottimizzando le soluzioni proposte.

In questa ottica, come si vedrà in dettaglio più avanti, il Tavolo Tecnico ha analizzato l’adattabilità dei messaggi ISO 20022 ai modelli operativi nazionali e avanzerà le richieste di modifica dei suddetti messaggi per adattarli alle speci-ficità dell’attività di fund processing italiana.

livElli di analiSi

Il lavoro del Tavolo Tecnico è stato strutturato secondo due differenti livelli di analisi:

• il primo livello, volto a definire delle Best Practice per la standardizzazione delle procedure, relativamente alle tempistiche e alle modalità di lavorazio-ne degli ordini;

• il secondo livello volto a definire degli standard per gli elementi di business nonché per il linguaggio che dovrebbe essere utilizzato nelle relazioni che intervengono tra gli intermediari nel processo di commercializzazione delle quote dei fondi.

PErimEtro di analiSi E amBiti oPErativi

Il Tavolo Tecnico, nel definire i propri obiettivi ed il perimetro di attività ed in

2 EFAMA, “The Fund Processing Passport, A new tool for enhancing efficiency in the European investment fund market”, June 2007.

3 ISSA, “Investment Funds Processing in Europe”, October 2009.4 SMPG, “Investment Funds, Order and Confirmation Processing, Global Market practice”, April

2009.

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coerenza con gli obiettivi indicati nel documento Consob – Banca d’Italia, ha scelto di focalizzare la propria attenzione sull’operatività connessa alla com-mercializzazione di OICR di diritto italiano e di diritto estero commercializzati in Italia.

In questo modo sono stati esclusi dall’analisi, e dal conseguente processo di standardizzazione, i fondi chiusi ed i fondi pensione, anche alla luce delle pe-culiarità che contraddistinguono queste tipologie di fondi nonché della minore rilevanza in termini di diffusione per il mercato italiano.

Il Tavolo Tecnico ha deciso di non fornire alcuna indicazione circa i canali di comunicazione tra gli intermediari ma di limitarsi a definire gli standard di lin-guaggio, lasciando libera scelta ai singoli operatori nell’individuazione e sele-zione, nella fase di implementazione, delle soluzioni tecnologiche (di proprietà o di terzi) ritenute più adeguate per lo scambio della messaggistica. Ciò nel rispetto della libera concorrenza e delle differenti esigenze degli operatori.

Si è ritenuto tuttavia opportuno sottolineare l’importanza di requisiti minimi che garantiscano adeguati standard di sicurezza nelle comunicazioni tra inter-mediari quali: Autenticazione, Confidenzialità, Integrità, Validazione, Notifica di consegna, Non repudiation e Ridondanza dell’infrastruttura.

Tali requisiti potranno essere soddisfatti dal canale trasmissivo/ rete o, in as-senza di questo, dai protocolli di comunicazione.

Le Linee Guida disciplinano le relazioni intercorrenti tra SGR, intermediari col-locatori, banche depositarie e, per i fondi esteri, Soggetti Incaricati dei Paga-menti.

Quanto alla banca depositaria, si è ritenuto opportuno escludere dal perimetro di indagine le relazioni intercorrenti tra quest’ultima e la SGR, quando la banca depositaria effettua i controlli previsti dal Regolamento Banca d’Italia del 14 aprile 2005 sulla gestione collettiva del risparmio. Questa scelta si basa sulla considerazione che tale attività non è da considerarsi parte integrante del pro-cesso di elaborazione degli ordini.

Il Tavolo Tecnico ha ritenuto opportuno ampliare la definizione del perimetro di attività da considerare ai fini della standardizzazione, rispetto a quello defi-nito nel Documento Conclusivo del Gruppo di Lavoro Consob e Banca d’Italia e nel successivo mandato ricevuto dall’Autorità, per ricomprendere l’analisi del Fund Processing Passport. La scelta deriva dalla considerazione che questo sia uno strumento fondamentale di raccolta e diffusione standardizzata delle in-formazioni chiave da utilizzare all’interno dei processi.

Sono stati pertanto oggetto di analisi i seguenti aspetti operativi:

1. il Passaporto per la Gestione Amministrativa dei fondi (Fund Processing Passport o FPP);

2. gli Ordini di sottoscrizione, rimborso e conversione (switch);

3. il Trasferimento delle quote;

4. l’Apertura dei Conti/ Rapporti;

5. i movimenti di iniziativa ed i dividendi (limitatamente alla messaggistica

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ISO 20022);

6. la riconciliazione dei saldi quote.

Successivamente, a partire dal 2015, sono stati inclusi nel perimetro anche i seguenti argomenti:

7. Data set Adeguata Verifica della clientela, data set Fatca, data set CRS;

8. il flusso relativo ai prezzi degli OICR;

9. il modulo di sottoscrizione standardizzato.

Il lavoro del Tavolo Tecnico si è svolto nel periodo da gennaio ad ottobre 2010, con riunioni a cadenza quindicinale, per complessive 17 riunioni.

Il 15 novembre, a seguito della presentazione all’industria di una versione non definitiva del Documento, è stato avviato un processo di consultazione che si è concluso a metà gennaio 2011.

Sia nel corso dei lavori di redazione delle Linee Guida, che nella fase di con-sultazione degli operatori relativa alla predisposizione del piano di implemen-tazione, è emersa l’esigenza della creazione di una struttura centrale di sup-porto che fornisse agli operatori un’assistenza di tipo tecnico/ operativo e di governance per la fase implementativa nonchè si occupasse della definizione e dell’integrazione di quei processi non inclusi nella prima versione delle Linee Guida (es. Movimenti di iniziativa e riconciliazioni).

Il Consorzio ABI Lab, il Centro di Ricerca e Innovazione per la Banca promosso dall’ABI, è stato individuato per le proprie competenze tecnologiche e orga-nizzative su aspetti operations e finanza ed è stato incaricato di coordinare un gruppo di operatori pilot che a giugno 2011 hanno aderito per primi all’iniziati-va dando inizio alle attività implementative.

Il 31 maggio 2015 si è formalmente conclusa la principale fase implementativa del progetto che ha visto l’adozione delle Linee Guida da parte dei maggiori intermediari/ gruppi finanziari (oltre 30 soggetti tra Banche/ Gruppi bancari, SGR e SIP).

Nonostante ciò, riscontrando l’interesse e la necessità dei partecipanti nel ri-cevere un supporto finalizzato all’assistenza e all’evoluzione dello standard si è realizzato un presidio permanente sulle tematiche operative riferite ai fondi comuni d’investimento. A giugno 2015 nasce l’Osservatorio Operatività & Stan-dard Fondi sempre coordinato dal Consorzio ABI Lab.

La Versione 3.0 del presente documento, oltre a tenere naturalmente conto dei contributi ricevuti a seguito del processo di consultazione, comprende le indi-cazioni emerse dai partecipanti al Gruppo di Lavoro di ABI Lab.

***

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30

lE linEE Guida

Le Linee Guida elaborate dal Tavolo Tecnico si distinguono in:

• Raccomandazioni Generali: si tratta dei principi che dovrebbero governare l’intero processo di sottoscrizione e rimborso delle quote dei fondi e costi-tuire il presupposto per l’implementazione delle successive raccomandazio-ni specifiche per ciascun ambito operativo analizzato (Capitolo 1);

• Raccomandazioni Operative: dettagliano, relativamente alle diverse speci-ficità del fund processing, i modelli e i processi operativi utilizzati nonché le Best Practice elaborate per ogni area – il Fund Processing Passport, l’aper-tura e la modifica dei conti/ rapporti, la gestione degli ordini e il trasferi-mento delle posizioni, la riconciliazione dei saldi quote (Capitolo 2);

• Raccomandazioni Tecniche: definiscono gli elementi di business ed i mes-saggi ISO 20022 che dovrebbero costituire la base per una standardizza-zione di linguaggio nella comunicazione tra gli intermediari (Capitolo 3).

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1. raccomandazioni GEnErali

1. Le società di gestione, i collocatori e tutti gli altri intermediari finanziari pongono in essere misure atte a ridurre i rischi operativi e finanziari, so-prattutto per quanto riguarda il rischio di controparte ed i rischi legati ai processi di pagamento;

2. Le società di gestione si assicurano che il Passaporto per la Gestione Am-ministrativa dei fondi (Fund Processing Passport) sia disponibile e costante-mente aggiornato per i propri prodotti, al fine di facilitarne la distribuzione e migliorare il livello di automazione;

3. Gli accordi di distribuzione tra collocatore e società di gestione devono es-sere chiaramente identificati da un riferimento univoco, qualora disponibile. Tale riferimento deve essere riportato in tutti gli ordini relativi agli accordi stessi;

4. Ove sussistessero barriere legali, regolamentari o vincoli all’implementazio-ne delle presenti raccomandazioni, le Associazioni di categoria nazionali si adoperano presso le Autorità competenti per la loro rimozione o modifica.

raccomandazioni rElativE all’invio dEGli ordini

5. Le comunicazioni tra intermediari finanziari coinvolti nella catena dei pro-cessi distributivi (in modo particolare per quanto attiene all’apertura dei conti/ rapporti, all’inserimento degli ordini ed al trasferimento di quote) av-vengono esclusivamente in forma elettronica;

6. I collocatori concordano preventivamente con la società di gestione le mo-dalità di trasmissione ed esecuzione degli ordini nonché di individuazione dei conti da utilizzare (titoli/ liquidità).

Vengono altresì definite in via preliminare le informazioni relative a tutti gli intermediari finanziari coinvolti nel processo di distribuzione e regolamen-to, come ad esempio banche depositarie e Transfer Agent;

7. Gli intermediari finanziari che ricevono dal cliente gli ordini provvedono all’inserimento elettronico degli stessi in modo tempestivo e all’inizio del processo, al fine di minimizzare o preferibilmente eliminare la reimmissione dei dati;

8. I collocatori che ricevono dal cliente gli ordini provvedono alla validazio-ne del formato degli stessi (controlli di formato/ sintassi) prima dell’inoltro elettronico ai soggetti che eseguono gli ordini ovvero agli intermediari di 2° livello (es. SIP, società di gestione);

9. I soggetti che eseguono gli ordini e gli intermediari di 2° livello (es. SIP, so-cietà di gestione) provvedono tempestivamente alla validazione del forma-to degli stessi (controlli di formato/ sintassi) e segnalano tramite appositi flussi elettronici la totalità delle anomalie;

10. I soggetti che eseguono gli ordini e gli intermediari di 2° livello (es. SIP, società di gestione) confermano tempestivamente e tramite appositi flussi elettronici l’avvenuta ricezione e l’esecuzione degli ordini;

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11. I soggetti che inviano gli ordini attivano meccanismi di controllo volti a identificare eventuali anomalie:

• nella ricezione dei messaggi di status o conferma attesi;

• nel contenuto dei messaggi di status o di conferma ricevuti.

Tali anomalie devono essere comunicate al soggetto che ha ricevuto gli or-dini il medesimo giorno lavorativo in cui vengono rilevate;

12. I processi operativi ed i relativi scambi di messaggi tra gli intermediari coin-volti avvengono in coerenza con quanto rappresentato negli schemi ripor-tati nella sezione “processi operativi” e con quanto previsto dalla normativa al momento vigente;

raccomandazioni rElativE all’utilizzo dEllo Standard tEcnico

13. Lo standard europeo ISO 20022 per la messaggistica dei fondi rappresenta lo standard di riferimento per la comunicazione elettronica tra intermediari finanziari (ove il corrispondente messaggio ISO 20022 sia idoneo e dispo-nibile).

L’utilizzo di protocolli proprietari è limitato ed ispirato ad una logica di mi-grazione verso i corrispondenti messaggi ISO 20022;

14. I messaggi ISO 20022 vengono utilizzati per lo scopo per il quale sono stati creati ed in accordo con le Best Practice pubblicate dal Securities Market Practice Group o dal National Market Practice Group;

15. Ove i messaggi ISO 20022, le Best Practice SMPG o i dati del Fund Proces-sing Passport risultassero mancanti o incompleti, gli intermediari finanziari che rilevano tali anomalie si adoperano, collaborando con il National Market Practice Group, affinché lo standard venga adeguato;

16. Gli intermediari finanziari sono identificati tramite l’uso del codice BIC (ISO 9362), ove possibile nel formato BIC11s quindi comprensivo di “branch code”;

17. Le società di gestione promuovono, come unica modalità di identificazione dei fondi a livello di classe, i codici ISIN (ISO 6166).

Gli intermediari utilizzano, come modalità minima di identificazione dei fon-di a livello di classe, i codici ISIN (ISO 6166);

18. Ove possibile, lo standard ISO viene utilizzato anche per l’inserimento di informazioni ulteriori (es. paesi, valute).

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2. raccomandazioni oPErativE

2.1 fund ProcESSinG PaSSPort E intEGrazionE nazionalE al PaSSaPorto

2.1.1 Descrizione del Fund Processing Passport

Il Fund Processing Passport (FPP) – o Passaporto per la Gestione Amministra-tiva dei fondi - è una scheda riassuntiva armonizzata a livello europeo conte-nente le informazioni operative di ciascun fondo5.

È compilato dalle società di gestione e reso disponibile in formato elettronico agli operatori per rendere accessibile in modo standardizzato e sintetico tutte le informazioni necessarie ad operare sui propri prodotti.

L’FPP è stato predisposto da EFAMA su impulso del Parlamento Europeo per definire modalità più efficienti di organizzazione e gestione dei dati operativi.

Il Tavolo Tecnico ha accolto il Fund Processing Passport come uno degli ele-menti sui quali poggiare la standardizzazione dei flussi informativi.

Le principali sezioni contenute nell’FPP comprendono:

• Codice ISIN;

• Riferimenti anagrafici e contatti del fondo e della società di gestione;

• Politica dei dividendi;

• Modalità di sottoscrizione, rimborso e trasferimento;

• Frequenza e calendario degli scambi e della valorizzazione;

• Formato prezzi;

• Valute;

• Istruzioni per il regolamento;

• Modello commissionale.

In aggiunta alle voci dell’FPP elaborate a livello europeo, il Tavolo Tecnico ha identificato altri 57 campi – definiti Integrazione Nazionale al Passaporto (INP) - ritenuti utili per i prodotti distribuiti in Italia.

Le principali informazioni contenute nell’INP sono:

• Informazioni aggiuntive per applicazione/ calcolo del NAV;

• Regole per la sottoscrizione di servizi accessori (pac, switch e rimborsi au-tomatici);

• Dettagli order desk;

• Vincoli al rimborso/ switch;

5 EFAMA, “The Fund Processing Passport, A new tool for enhancing efficiency in the European investment fund market”, June 2007.

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• Metodo disponibilità quote;

• Dati identificativi fondo (categoria Assogestioni);

• Informazioni aggiuntive su commissioni;

• Dati relativi alla fiscalità (inv. titoli pubblici o white list).

L’insieme dei dati contenuti nel Fund Processing Passport (FPP) e di quelli na-zionali (INP), costituiscono l’Anagrafica Centralizzata del fondo, il dettaglio delle informazioni è disponibile tramite il link al sito Assogestioni riportato nel Capitolo 3.

2.1.2 Best Practice

1. Le società di gestione si assicurano che siano disponibili e costantemen-te aggiornati tutti i dati contenuti nell’Anagrafe Centralizzata - Fund Pro-cessing Passport (FPP) promosso da EFAMA e Integrazione Nazionale al Passaporto (INP) - ritenuti necessari per automatizzare e standardizzare i processi di collocamento degli ordini;

2. I collocatori utilizzano i dati dell’Anagrafica Centralizzata come riferimento per l’automazione dei processi interni;

3. Il Gruppo di Lavoro SMPG si adopera presso EFAMA affinché i dati nazionali vengano inclusi, il più possibile, nei dati del Fund Processing Passport, in un’ottica di piena armonizzazione a livello europeo;

4. Le società di gestione garantiscono nei confronti del mercato la corrispon-denza con i dati contenuti nei documenti di offerta del fondo e si assumono contrattualmente, nei confronti dei collocatori, la piena responsabilità delle informazioni pubblicate nell’Anagrafica Centralizzata;

5. Le società di gestione mantengono aggiornate tutte le informazioni dell’A-nagrafica Centralizzata, garantendo l’unicità dei dati per ciascun ISIN (gol-den copy);

6. Le società di gestione ed i provider dell’Anagrafica Centralizzata garanti-scono la storicità delle variazioni effettuate e pubblicano dette variazioni prima che le stesse siano efficaci;

7. I provider dell’Anagrafica Centralizzata facilitano l’individuazione delle va-riazioni anagrafiche tramite appositi automatismi, al fine di rendere più effi-ciente l’utilizzo delle informazioni;

8. I provider dell’Anagrafica Centralizzata si impegnano sulla qualità e la con-tinuità del servizio, rispettando i requisiti definiti da EFAMA in qualità di gestore del Portale Europeo dei fondi, e formalizzano altresì adeguati livelli di servizio (Service Level Agreement, SLA) con le società di gestione.

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2.2 aPErtura E modifica dEi conti/ raPPorti

2.2.1 Modello operativo

Nei diagrammi sotto riportati sono stati descritti i principali modelli operativi adottati in Italia; solo i processi rappresentati da una linea tratteggiata sono stati oggetto delle fasi successive di analisi.

Modello fondi italiani

Nel modello dei fondi italiani sono state analizzate le attività di apertura conti/ rapporti tra l’intermediario e la SGR, relativamente al conto/ rapporto dell’in-vestitore.

Modello fondi esteri

Nel modello dei fondi esteri sono state analizzate le attività di apertura dei conti/ rapporti tra l’intermediario e il SIP (relativamente al conto/ rapporto dell’investitore) nonché tra il Soggetto Incaricato dei Pagamenti (SIP) e l’inter-mediario estero per le attività di custodia (sia in caso di strutture nominative che omnibus).

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2.2.2 Best Practice

1. In fase di apertura del conto/ rapporto tra intermediari finanziari, massima importanza è ricoperta dalla tempistica; risulta pertanto necessario definire un opportuno intervallo temporale tra l’apertura del conto/ rapporto e l’in-vio del primo messaggio di ordine.

In particolare:

a. in una struttura omnibus, il conto/ rapporto viene aperto e reso operati-vo entro 24 ore dalla ricezione delle informazioni richieste, a condizione che tali informazioni siano complete e corrette;

b. in una struttura analitica, dove il conto/ rapporto tra intermediari identi-fica la relazione collocatore/ investitore, qualora il conto/ rapporto rela-tivo al collocatore sia stato aperto in precedenza, l’apertura del “sub ac-count” dell’investitore può essere contestuale all’invio del primo ordine.

2. I conti/ rapporti sono identificati da codici identificativi univoci conformi allo standard ISO 20022;

3. I codici identificativi del conto/ rapporto sono composti da:

a. il riferimento del soggetto che invia l’ordine (ID1);

b. il riferimento del collocatore/ investitore (ID2);

c. il riferimento relativo all’accordo di distribuzione (ID3), qualora disponi-bile.

4. I codici identificativi sono riportati in tutti i messaggi di ordine successivi, affinché il conto/ rapporto sia univocamente individuabile da tutti gli inter-mediari coinvolti;

5. I criteri di assegnazione dei codici identificativi dei conti/ rapporti sono ri-portati negli accordi di distribuzione ed in particolare:

a. l’univocità è assicurata dal Bic Code del collocatore (ove presente) asso-ciato al numero di conto/ rapporto;

b. nel lungo termine, affinché il conto/ rapporto sia univocamente identi-ficabile da tutti gli intermediari coinvolti, viene utilizzato un approccio tipo IBAN code.

6. In una struttura omnibus il soggetto che mantiene la struttura analitica svi-luppa un meccanismo tale da assicurare il corretto calcolo commissionale e la riconciliazione delle quote per singolo conto/ rapporto (ID2);

7. In caso di modifica dei dati riferiti ad un conto/ rapporto già esistente, do-vranno essere comunicate, a tutti gli intermediari interessati, la totalità del-le informazioni riferite all’anagrafica variata e non solo le informazioni mo-dificate.

Dovrà altresì essere comunicato il codice identificativo del conto/ rapporto variato;

8. In caso di modifica dei dati di un conto/ rapporto, sono da ritenersi applica-bili le raccomandazioni riportate al punto 1;

9. I collocatori raccolgono e archiviano le informazioni minime in materia di clientela previste dalla normativa vigente ed individuate nei “data set” ri-

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portati negli allegati A1 (Adeguata verifica clientela), A2 (FATCA), A3 (CRS);

10. I “data set” potranno essere comunicati dall’intermediario (collocatore) al soggetto incaricato dell’esecuzione (SGR/ SIP) tramite messaggistica ISO 20022 oppure potranno essere messi a disposizione “off-line”. In quest’ulti-mo caso le modalità di accesso potranno essere concordate tra le parti.

2.2.3 Processi operativi

Il seguente schema descrive il processo di richiesta di apertura di un conto/ rapporto tra intermediari; lo stesso rimane valido sia quando il conto/ rapporto è intestato all’Investitore sia quando intestatario è l’intermediario stesso.

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Invio richiesta di apertura conto/ rapporto – Scenario Positivo

Il seguente schema descrive il flusso di apertura conto/ rapporto tra interme-diari con avvenuta esecuzione dello stesso.

Invio richiesta di modifica conto/ rapporto – Scenario Positivo

Il seguente schema descrive il processo di richiesta di modifica dei dati di un conto/ rapporto precedentemente aperto tra intermediari.

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Invio richiesta di modifica conto/ rapporto – Scenario Negativo

Il seguente schema descrive il processo di richiesta di modifica dei dati di un conto/ rapporto precedentemente creato, nell’ipotesi di mancata esecuzione a causa di un errore nell’ordine (es. conto/ rapporto inesistente).

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2.3 GEStionE dEGli ordini

2.3.1 Modello operativo per la commercializzazione di fondi italiani

Nei diagrammi sotto riportati sono descritti i principali modelli operativi adot-tati in Italia; solo i processi rappresentati da una linea tratteggiata sono ogget-to delle successive fasi di analisi.

Sottoscrizione

1. L’Investitore conferisce un ordine di sottoscrizione all’Intermediario;

2. L’Intermediario invia l’ordine alla SGR;

3. In caso di utilizzo del bonifico da parte dell’Investitore quale mezzo di pa-gamento, l’Intermediario, o direttamente l’Investitore, accredita, per l’im-porto corrispondente, il conto del fondo tenuto dalla SGR presso la Banca Depositaria;

4. La SGR invia gli eventuali assegni ricevuti dall’Intermediario alla Banca De-positaria;

5. La SGR calcola il numero di quote da assegnare all’Investitore;

6. La SGR produce la lettera di conferma e la invia all’Investitore;

7. La SGR conferma l’esecuzione dell’ordine dell’Investitore all’Intermediario;

8. La SGR comunica le operazioni eseguite alla Banca Depositaria al fine di consentire lo svolgimento dei compiti a lei affidati;

9. La Banca Depositaria aggiorna il conto liquidità del fondo, una volta regola-to il pagamento ricevuto dall’Intermediario (vedi punto 3 o 4);

10. La Banca Depositaria emette i certificati (nominativi o al portatore) o, se l’Investitore non ne richiede la consegna fisica, aggiorna il certificato cumu-lativo.

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Conversione

1. L’Investitore conferisce un ordine di conversione all’Intermediario;

2. L’Intermediario invia l’ordine alla SGR;

3. La SGR calcola il controvalore delle quote del fondo in uscita e determina il numero di quote da assegnare all’Investitore sul fondo in ingresso;

4. La SGR produce la lettera di conferma e la invia all’Investitore;

5. La SGR conferma l’esecuzione dell’ordine dell’Investitore all’Intermediario;

6. La SGR comunica le operazioni eseguite alla Banca Depositaria al fine di consentire lo svolgimento dei compiti a lei affidati;

7. La Banca Depositaria aggiorna il conto liquidità del fondo in base all’istru-zione di conversione;

8. La Banca Depositaria aggiorna/ emette i certificati (nominativi o al portato-re) o, se l’Investitore non ne richiede la consegna fisica, aggiorna il certifica-to cumulativo.

In base ai fondi di destinazione scelti dall’Investitore possono essere coinvolte nel processo operativo più Banche Depositarie.

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Rimborso

1. L’Investitore conferisce un ordine di rimborso all’Intermediario o alla SGR;

2. L’Intermediario invia l’ordine alla SGR o, in caso di conferimento diretto dell’ordine alla SGR, la SGR, se necessario, chiede conferma circa l’eseguibi-lità dell’ordine all’Intermediario;

3. La SGR invia l’istruzione di pagamento a favore dell’Investitore alla Banca Depositaria;

4. La SGR produce la lettera di conferma e la invia all’Investitore;

5. La SGR conferma l’esecuzione dell’ordine dell’Investitore all’Intermediario;

6. La SGR comunica le operazioni eseguite alla Banca Depositaria al fine di consentire lo svolgimento dei compiti a lei affidati;

7. La Banca Depositaria esegue il pagamento a favore dell’Investitore attra-verso bonifici bancari, assegni o altri mezzi di pagamento scelti dall’Investi-tore nel rispetto di quanto previsto dal regolamento dei fondi;

8. La Banca Depositaria aggiorna il conto liquidità del fondo in base all’istru-zione di rimborso.

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2.3.2 Modello operativo per la commercializzazione di fondi esteri

Nei diagrammi sotto riportati sono descritti i principali modelli operativi adot-tati in Italia nell’ipotesi di collocamento di fondi esteri; solo i processi rappre-sentati da una linea tratteggiata sono oggetto della presente analisi.

Sottoscrizione

1. L’Investitore sottoscrive il modulo di sottoscrizione ricevuto dall’Interme-diario;

2. L’Intermediario invia l‘ordine di sottoscrizione ed il relativo ammontare al SIP (l’Investitore può anche inviare i mezzi di pagamento direttamente al SIP);

3. Il SIP raccoglie gli ordini di sottoscrizione e li invia al Transfer Agent (l’invio in forma cumulativa o nominativa di più ordini di sottoscrizione contestuali dipende dagli accordi tra SIP e Transfer Agent);

4. Il Transfer Agent conferma al SIP tutti i dettagli dell’ordine (es. ammontare, prezzo, numero di quote);

5. Il SIP invia l’ammontare relativo alla sottoscrizione alla Banca Depositaria;

6. Il SIP invia la conferma della sottoscrizione all’Intermediario ed all’Investi-tore;

7. La Banca Depositaria aggiorna il conto liquidità del fondo in base alle istru-zioni di sottoscrizione.

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Conversione

1. L’Investitore sottoscrive il modulo di conversione ricevuto dall’Intermedia-rio;

2. L’Intermediario invia l’ordine di conversione al SIP;

3. Il SIP raccoglie gli ordini di conversione e li invia al Transfer Agent (l’invio in forma cumulativa o nominativa di più ordini di conversione contestuali dipende dagli accordi tra SIP e Transfer Agent);

4. Il Transfer Agent conferma al SIP tutti i dettagli dell’ordine (es. ammontare, prezzo, numero di quote, commissioni);

5. Il SIP invia la conferma della conversione all’Intermediario ed all’Investitore;

6. La Banca Depositaria aggiorna il conto liquidità del fondo in base alle istru-zioni di conversione.

Rimborso

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1. L’Investitore sottoscrive il modulo di rimborso ricevuto dall’Intermediario;

2. L’Intermediario invia l’ordine di rimborso al SIP;

3. Il SIP raccoglie gli ordini di rimborso e li invia al Transfer Agent (l’invio in forma cumulativa o nominativa di più ordini di rimborso contestuali dipen-de dagli accordi tra SIP e Transfer Agent);

4. Il Transfer Agent conferma al SIP tutti i dettagli dell’ordine (es. ammontare, prezzo, numero di quote, commissioni);

5. La Banca Depositaria invia l’ammontare relativo al rimborso al SIP;

6. Il SIP calcola l’imposta fiscale ed invia l’importo netto all’Investitore tramite bonifico bancario o assegno;

7. Il SIP invia la conferma del rimborso all’Intermediario ed all’Investitore;

8. La Banca Depositaria aggiorna il conto liquidità del fondo in base alle istru-zioni di rimborso.

2.3.3 Best Practice

Le Raccomandazioni sotto riportate devono essere considerate parte integran-te delle “Raccomandazioni Generali” e dettagliano specificatamente i processi di gestione degli ordini.

Principi Generali

1. L’Intermediario che riceve l’ordine dall’Investitore è responsabile della vali-dazione dello stesso nonché del suo completamento con tutte le informa-zioni necessarie per consentirne l’esecuzione e per far fronte agli obblighi normativi (es. antiriciclaggio, informazioni per adeguata verifica e archivio unico, classificazione MiFID, informazioni FATCA e CRS).

Tali informazioni vengono scambiate tra le parti, che processano l’ordine elettronicamente;

2. Gli ordini contengono un primo riferimento univoco (n° ordine) assegnato dall’Intermediario che invia l’ordine, ed un secondo riferimento univoco (n° conferma) assegnato dal soggetto che esegue l’ordine.

Entrambi i riferimenti sono riportati in tutti i messaggi successivi, in modo che l’ordine sia riconoscibile da entrambe le parti;

3. Il cut-off time indicato nella documentazione del fondo è vincolante; gli or-dini ricevuti dal soggetto incaricato dell’esecuzione dopo il cut-off vengono elaborati al primo ciclo di calcolo del NAV disponibile;

4. L’invio di ordini che prevedono l’esecuzione in una data successiva al primo ciclo di calcolo del NAV deve essere evitato;

5. L’Intermediario che riceve l’ordine dall’Investitore, una volta decorso il pe-riodo per l’esercizio del diritto di recesso da parte dell’Investitore, lo invia al fine di attivare il processo di esecuzione e regolamento solo quando l’or-dine è definitivo;

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Modalità di invio dei messaggi di Status e Conferma

6. Il soggetto incaricato dell’esecuzione dell’ordine e l’Intermediario di 2° livel-lo validano gli ordini immediatamente dopo la ricezione degli stessi ed in particolare:

• Il processo di validazione del formato e della sintassi dell’ordine e l’invio del messaggio di status (Received o Rejected) avvengono immediata-mente dopo la ricezione dell’ordine, in modo da permettere all’Interme-diario la correzione delle eventuali anomalie ed il rinvio dell’ordine modi-ficato prima del cut-off time;

• Il messaggio di status viene inviato in modo tempestivo, regolare ed in coerenza con le tempistiche di ricezione dell’ordine;

• In caso di ordini rigettati il messaggio di status contiene tutte le indica-zioni relative alle anomalie che hanno portato al rigetto dell’ordine;

• Il messaggio di status viene inviato con la stessa modalità con cui l’ordine è stato ricevuto;

• È raccomandato l’invio del messaggio di status anche dopo la fase relati-va ai controlli applicativi che certificano la correttezza finale dell’ordine.

7. Il soggetto incaricato dell’esecuzione dell’ordine e l’Intermediario di 2° livel-lo inviano il messaggio di conferma il prima possibile, ed in particolare:

• Il messaggio di conferma viene inviato non appena eseguito l’ordine;

• Il messaggio di conferma viene inviato con la stessa modalità con cui l’or-dine è stato ricevuto;

• In presenza di una transazione di cambi-valuta, i relativi dettagli devono essere inclusi nel messaggio di conferma di esecuzione dell’ordine.

Modalità di cancellazione degli ordini

8. Le richieste di cancellazione degli ordini devono essere trasmesse al sog-getto incaricato dell’esecuzione dell’ordine esclusivamente con riferimento ad ordini non ancora eseguiti e nel rispetto del cut-off time; in particolare:

• La richiesta deve includere il riferimento dell’ordine oggetto di cancella-zione.

Modalità di regolamento degli ordini

9. Il regolamento di operazioni di sottoscrizione e rimborso avviene in forma elettronica ed in particolare:

• Le istruzioni di pagamento ed i relativi ordini contengono, qualora dispo-nibile, un riferimento univoco, al fine di facilitare il collegamento tra ordi-ni e relativi pagamenti;

• Il riferimento, se disponibile, viene riportato sia nell’ordine sia nel paga-mento.

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2.3.4 Processi Operativi

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Invio dell’ordine - Scenario positivo

Il seguente schema descrive il flusso di invio ordini tra intermediari con avve-nuta esecuzione dello stesso.

Invio dell’ordine – Scenario negativo

Il seguente schema descrive il flusso di invio ordini tra intermediari nell’ipotesi di mancata esecuzione a causa di un errore nell’ordine (es. errato ISIN).

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2.4 traSfErimEnto dEllE PoSizioni

2.4.1 Il servizio TDT per il trasferimento di parti di OICR

Il servizio TDT, sviluppato da ABI tra il 2008 e il 2010 e in vigore dal 22 no-vembre 2010, consente a un intermediario collocatore (Nuovo Collocatore) di gestire in modo automatico i trasferimenti di strumenti finanziari detenuti nel dossier titoli dei clienti (Dossier Originario) presso altro collocatore6 (Colloca-tore Originario), nonché le richieste di cambiamento del collocatore relativa-mente alle quote o azioni di fondi non dematerializzate7.

La procedura relativa al servizio TDT si sostanzia in una sequenza di fasi, gesti-te rispettivamente dal Nuovo Collocatore, dal Collocatore Originario e da sog-getti terzi coinvolti nel processo di trasferimento.

Tali fasi possono, in linea generale, essere distinte in due macro-fasi principali:

• la prima, incentrata sull’allineamento informativo interbancario, è funziona-le all’individuazione degli strumenti finanziari e delle evidenze di OICR del cliente da trasferire;

• la seconda inerente alle disposizioni di trasferimento verso i soggetti terzi.

Solo quest’ultima fase rientra nel perimetro di attività del Tavolo Tecnico ed è pertanto stata oggetto di ulteriori analisi.

Nei casi di trasferimento non previsti dalla procedura TDT ovvero effettuati al di fuori della procedura TDT sono comunque valide le modalità descritte nei paragrafi successivi.

2.4.2 Modello Operativo

Il perimetro di analisi del Tavolo Tecnico ricomprende solamente la seconda fase del processo di trasferimento del servizio TDT, relativo alle “disposizioni di trasferimento a soggetti terzi”.

Negli schemi che seguono è sinteticamente rappresentato il funzionamento del servizio TDT e si evidenzia, tramite linee tratteggiate, il perimetro di analisi del Tavolo Tecnico.

Una rappresentazione integrale del modello operativo del servizio TDT è ripor-tata nell’Appendice A.

6 Vale a dire un intermediario che abbia sottoscritto un preventivo accordo di collocamento o di distribuzione con la SGR o SICAV.

7 Circolare ABI Serie Tecnica n. 41 del 7 agosto 2009; Circolare ABI Serie Tecnica n. 45 del 15 ottobre 2009; Circolare ABI Serie Tecnica n. 17 del 7 maggio 2010; Circolare ABI Serie Tecnica n. 30 del 16 settembre 2010; Circolare ABI Serie Tecnica n. 10 del 30 marzo 2012.

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1. A seguito della richiesta di trasferimento presentata dall’Investitore al Nuovo Collocatore, si attiva un processo di allineamento informativo tra quest’ultimo e il Collocatore Originario, relativamente alle posizioni in stru-menti finanziari e evidenze di parti di OICR nonché alle istruzioni sulla loro modalità di trasferimento;

1b. Il Collocatore Originario invia all’Investitore un messaggio di conferma dell’avvio della procedura di trasferimento;

2. Il Collocatore Originario invia disposizioni di trasferimento al Depositario Centrale/ SGR/ SIP (ovvero disposizioni di ritiro al depositario centrale estero in caso di deposito presso quest’ultimo);

3. Il Collocatore Nuovo e Originario ricevono conferma dell’avvenuto trasferi-mento da parte del Depositario Centrale/ SGR/ SIP;

4. Il Nuovo Collocatore informa l’Investitore della conclusione del trasferimento.

Nell’ambito di quanto sopra rappresentato, è stato considerato anche uno sce-nario più complesso che prevede l’utilizzo da parte del Nuovo Collocatore di un SIP differente da quello del Collocatore Originario.

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5. Il Collocatore Originario invia al SIP Originario l’istruzione di trasferimento nell’ottica del modello SingleLegDeliveringParty in coerenza con le tempi-stiche della procedura TDT;

1. Il SIP Originario comunica al Nuovo SIP i dati rilevanti del sottoscrittore nell’ottica del modello SingleLegDeliveringParty;

2. Il Nuovo SIP conferma al SIP Originario la ricezione dei dati e trasmette re-ference ed account;

5a. L’allineamento tra SIP Originario e Nuovo SIP avviene entro 5 gg. lavorativi dalla ricezione del punto 5;

5b. Il SIP Originario invia l’istruzione di trasferimento alla/e SICAV/ TA in coe-renza con le tempistiche della procedura TDT;

5c. La/e SICAV/ TA confermano l’avvenuto trasferimento al SIP Originario e al Nuovo SIP in coerenza con le tempistiche della procedura TDT.

L’intero processo di allineamento dati tra SIP è stato oggetto di analisi all’in-terno di uno specifico sottogruppo di lavoro che ne ha definito i processi, la messaggistica ISO 20022, le tempistiche e le best practice.

2.4.3 Best Practice

Raccomandazioni Operative/ Trasferimenti/ Generali

1. Il trasferimento delle quote di fondi aperti avviene in coerenza con quanto previsto dal servizio di Trasferimento dei Dossier Titoli;

2. L’attivazione del processo di trasferimento delle quote di fondi aperti verso i soggetti che eseguono gli ordini ovvero gli intermediari di 2° livello (es. SIP, società di gestione, TA) avviene secondo il modello SingleLegDelive-ringParty (SLDP) che prevede che l’invio della disposizione di trasferimento venga effettuata solo dall’Intermediario originario (es. collocatore, SIP);

Raccomandazioni Operative/ Trasferimenti/ Scambio dati tra SIP

3. Il trasferimento delle quote di fondi aperti non prevede il trasferimento dei relativi “servizi” ad esso collegati.

Il collocatore originario, prima che il trasferimento abbia inizio chiuderà i servizi che, eventualmente, verranno riaperti dall’investitore presso il nuovo collocatore a trasferimento avvenuto.

La presente raccomandazione non si applica in caso di trasferimenti non disposti dall’investitore come ad esempio trasferimenti massivi per cambio collocatore e/o SIP;

4. Il SIP Originario comunica al Nuovo SIP le informazioni necessarie al trasfe-rimento delle quote ed in particolare rende disponibili le seguenti informa-zioni:

• dati anagrafici;

• saldi quote;

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• beneficio d’accumulo;

• dati fiscali;

• informazioni relative ai servizi (qualora oggetto di trasferimento);

• blocchi di movimentazione (qualora fossero presenti commissioni a tun-nel).

Il dettaglio delle informazioni richieste è definito dalla messaggistica ISO 20022.

5. L’invio delle informazioni anagrafiche dal Nuovo Collocatore al Nuovo SIP è necessario al fine di:

• verificare la coerenza dell’intestazione e della fiscalità;

• disporre degli indirizzi di corrispondenza aggiornati.

6. In caso di trasferimento con reintestazione la fiscalità è calcolata e appli-cata dal SIP Originario. Qualora la provvista sia recuperata attraverso una vendita forzosa di quote, questo dovrà avvenire antecedentemente all’invio del saldo quote al Nuovo SIP;

7. In presenza di commissioni a tunnel nella fase di trasferimento, il SIP Origi-nario comunica al Nuovo SIP i dati necessari per il calcolo. I dati verranno comunicati al Nuovo SIP dal SIP Originario tramite l’invio di “blocchi” di mo-vimentazione per ISIN;

8. In presenza di servizi attivi nella fase di trasferimento (es. trasferimenti massivi non disposti dall’investitore) il SIP Originario comunica al Nuovo SIP i relativi dati al fine di permettere la prosecuzione degli stessi;

9. SIP Originario e Nuovo SIP si scambiano tutte le informazioni necessarie ai fini del trasferimento presso il TA/ Sicav estero tra cui reference e codici account dei collocatori presso il TA/ Sicav;

10. Il SIP Originario invia al Nuovo SIP le informazioni concernenti saldi quote, dati fiscali, scelta del dividendo e, se previsto, blocchi di movimentazione dopo aver ricevuto dal Nuovo SIP la conferma dell’apertura account.

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2.4.4 Processi operativi

Il seguente schema descrive il processo di trasferimento di posizioni tra col-locatori, ed in particolare le fasi 5 e 6 del servizio di Trasferimento del Dossier Titoli (TDT); lo stesso è da considerarsi valido anche in caso di trasferimenti gestiti al di fuori del servizio TDT.

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Invio dell’ordine di Trasferimento - Scenario positivo

Il seguente schema descrive il flusso di ordini di trasferimento tra collocatori con avvenuta esecuzione dello stesso.

Invio dell’ordine di Trasferimento – Scenario negativo

Il seguente schema descrive il flusso di ordini di trasferimento tra collocatori con mancata esecuzione a causa di un errore nell’ordine (es. errato ISIN).

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2.5 riconciliazionE quotE

2.5.1 Best Practice

1. La modalità operativa raccomandata è quella convenzionalmente definita come “PUSH” cioè quella dove il soggetto “reporting party” (es. Sgr, TA, SIP) invia al “requesting party” (es. collocatore) i dati relativi ai saldi se-condo accordi concordati in precedenza;

2. Il “reporting party” dovrà aver concordato con il “requesting party” almeno i seguenti parametri:

a. Frequenza (frequenza con la quale viene effettuato l’invio del flusso dei saldi);

b. Numero di giorni che intercorrono tra la data di riferimento delle quote e la data di invio dei saldi;

c. Tipologia di saldo (saldo di tipo Trade o Settled).

3. Il “reporting party” dovrà inviare, in linea con gli accordi presi, i saldi calco-lati sulla base di “Trade” e “Settled date” in modo da facilitare la riconcilia-zione anche delle quote riferite ad operazioni non ancora regolate;

4. I saldi riferiti a rapporti/ conti non significativi (saldo quote = 0) non do-vranno essere inviati;

5. Il “reporting party” dovrà inviare i saldi entro 5 giorni lavorativi dalla data di “riferimento delle quote” quindi in caso di riconciliazione mensile dovrà essere inviato entro il 5° giorno lavorativo del mese successivo;

6. La riconciliazione delle quote dovrà avvenire con frequenza almeno mensile e si dovrà concludere entro 10 giorni dalla data di ricezione dei saldi;

7. Qualora i saldi riportassero anche la “valorizzazione” questa dovrà essere fatta utilizzando i prezzi ed i cambi riferiti alla data di riferimento delle quo-te;

8. I dati riferiti ai saldi dovranno indicare sempre il saldo quote totale alla data di riferimento e non il “delta” rispetto all’ultimo invio effettuato.

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2.5.2 Processi Operativi

Il seguente schema descrive il processo di invio dei saldi quote dall’Intermedia-rio di 2°livello o dal soggetto incaricato dell’esecuzione degli ordini (Delivering party) verso il distributore (Ordering party).

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Invio saldi per riconciliazione quote

Il seguente schema descrive il flusso di invio dei saldi tra “ordering party” e “delivering party” a seguito dell’accordo sulle modalità operative precedente-mente definite.

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2.6 PricE rEPort

2.6.1 Processi Operativi

Il seguente schema descrive il processo d’invio del messaggio di price report utilizzato per comunicare periodicamente i dati riferiti ai prezzi degli OICR.

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Il seguente schema descrive il flusso di invio del price report tra Intermediario di 1° e 2° livello.

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3. raccomandazioni tEcnichE ElEmEnti di BuSinESSNell’individuazione di un linguaggio standard che, all’interno del processo di-stributivo, potesse essere condiviso a livello sistemico, il Tavolo Tecnico ha promosso l’utilizzo dello standard ISO 200228.

La caratteristica più innovativa di questo standard risiede nella metodologia di modellazione che disgiunge lo standard di business dai formati del messaggio fisico.

I modelli si evolvono con il business, mentre i formati si evolvono con la tecno-logia; ciò consente di beneficiare delle ultime innovazioni in materia di automa-zione.

Lo standard ISO 20022, rispetto ad altre soluzioni proprietarie o standardiz-zate come ISO15022, offre un modo migliore di sviluppare e implementare i messaggi in sintassi standardizzata XML (Extended Markup Language) usando una metodologia di modelling, basata su UML (Unified Modelling Language).

Grazie a questa flessibilità degli standard ISO 20022, i componenti del Tavolo Tecnico, acquisendo quanto elaborato a livello internazionale dall’SMPG in ter-mini di raccomandazioni relative all’utilizzo dei singoli messaggi, hanno potuto rivisitare le evidenze emerse a livello europeo all’interno del contesto operati-vo italiano.

Pur rimanendo nell’ambito della finalità per la quale i messaggi ISO 20022 sono stati creati, ed in accordo con le Best Practice SMPG/ NMPG, il Tavolo Tecnico ha infatti individuato alcune modifiche, necessarie per adattare i messaggi esi-stenti alle specificità dell’attività di fund processing italiana.

Il processo di aggiornamento della messaggistica è continuo e segue le evo-luzioni normative e di business, pertanto per una descrizione analitica della messaggistica ISO 20022 e per il dettaglio delle informazioni relative al Fund Processing Passport (FPP) e Integrazione Nazionale al Passaporto si rimanda ai siti ABI, Assogestioni e SMPG di seguito riportati:

• ABI

http://www.abi.it/Pagine/Mercati/Finanza/Risparmiogestito-Lineeguida/Risparmio-gestito.aspx

• ASSOGESTIONI

http://www.ifh.assogestioni.it/Cms/DettaglioContent/67?tipo=7

http://www.ifh.assogestioni.it/Cms/DettaglioContent/51?tipo=8

http://www.assogestioni.it/index.cfm/1,135,0,49,html/standardizzazio-ne-operativita-fondi

• SMPG

http://www.smpg.info/index.php?id=7

8 http://www.iso20022.org/UNIFI_securities_messages.page.

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4. modulo di SottoScrizionE Standardizzato/ unificato Nel corso del 2015 l’Osservatorio Operatività & Standard Fondi di ABI Lab ha condotto uno studio finalizzato a definire il perimetro e la metodologia da adottare per l’analisi di un Modulo di prima sottoscrizione standardizzato/ uni-ficato e ha affrontato nello specifico i seguenti ambiti:

a. Obiettivo atteso

b. Perimetro di analisi

c. Metodo di analisi

d. Beneficio atteso

e. Fattori chiave

f. Vincoli normativi

L’obiettivo finale era quello di produrre un layout di riferimento da utilizzarsi sia per i fondi italiani sia per i fondi esteri che avesse le seguenti caratteristiche:

• Normalizzazione del formato grafico e degli elementi di business

• Mantenimento tramite specifica sezione delle particolarità del singolo pro-dotto

• Allineamento con la messaggistica ISO 20022

• Formato finale layout in PDF editabile.

Gli allegati al modulo e le sezioni riferite esclusivamente ai dati di adeguata verifica, FATCA o CRS sono escluse dal perimetro di analisi.

In linea con la pianificazione concordata nel corso del 2015 si sono conclusi i lavori di analisi ed il risultato ottenuto è un modulo standard riconosciuto dagli intermediari (SGR, SIP e collocatori) che potrà essere utilizzato indistintamente per la prima sottoscrizione di fondi italiani ed esteri.

Il modulo riportato in allegato A4 è strutturato in 7 sezioni separate suddivise a seconda dell’ambito di applicazione delle informazioni, la prima parte è rife-rita ai dati generali/ anagrafici degli intermediari e degli investitori poi si passa alle sezioni relative all’investimento, ai proventi, ai certificati, ai pagamenti ed infine è presente uno spazio ove gli intermediari potranno inserire i propri di-sclaimer legali.

Per quanto attiene alla possibilità da parte degli intermediari di personalizzare il layout del modulo si è convenuto di consentire modifiche solo in presenza di eventuali informazioni non coerenti con le specificità del singolo fondo (es. in contrasto con regolamento o prospetto) ovvero con le modalità operative concordate tra collocatore e SGR/ SICAV.

L’ordine prestabilito delle sezioni e delle informazioni all’interno delle sezioni previste dal modulo standard ABI Lab, dovrà essere mantenuto nonché la no-menclatura/ definizione dei vari elementi di business dovrà essere rispettata.

Al fine di armonizzare e semplificare la documentazione di offerta con partico-lare riferimento alla modulistica d’ordine gli intermediari sono invitati ad adot-tare gradualmente il modulo di prima sottoscrizione predisposto.

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aPPEndicE amodEllo oPErativo dEl SErvizio tdt - SinGlE lEG(N.B. Laddove riportato BANCA OLD e SIP OLD deve intendersi Collocatore Originario e SIP Originario. Laddove riportato BANCA NEW e SIP NEW deve intendersi Nuovo Collocatore e Nuovo SIP).

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dEScrizionE dEl ProcESSo tdt - SinGlE lEG

faSE – traSfErimEnti vErSo tErzi – SGr o “StESSo SiP”

In merito al comportamento atteso dalle banche collocatrici originarie, dalle SGR, dai SIP nella fase relativa alle istruzioni di trasferimento delle evidenze di OICR:

• FASE 5x

La banca new impartisce alla SGR l’istruzione di apertura di un nuovo ac-count a nome del cliente finale oggetto di trasferimento attraverso l’invio di un messaggio di AccountOpeningInstruction che conterrà il numero di riferimento della pratica TDT (se il trasferimento avviene dell’ambito del processo TDT) e la reason sottostante all’invio del messaggio.

Questa fase è opzionale verso le SGR in caso di trasferimento TDT o fuori TDT con stesso intestatario tra “account out” e “account in”.

Nel caso di operatività verso i SIP questo step è sempre OBBLIGATORIO.

Risulta essere invece obbligatoria in caso di trasferimento fuori TDT conte-stualmente al cambio d’intestazione dell’account.

Nell’ambito della procedura TDT tale fase dovrà avvenire entro 14 gg lavo-rativi (D+14) dalla firma del modulo TDT ovvero, in caso di procedura fuori TDT, il giorno lavorativo successivo alla conclusione dello scambio informa-zioni tra banca old e banca new.

• FASE 5y

La SGR dopo la ricezione del messaggio di AccountOpeningInstruction con-ferma l’avvenuta apertura dell’“account in” attraverso l’invio del messaggio di AccountDetailsConfirmation entro le tempistiche previste dalle BP delle linee guida (24 h).

• FASE 5

La banca old dà istruzioni alla SGR di girare le quote del cliente finale alla banca new quale nuova collocatrice attraverso l’invio del messaggio di TransferOutInstruction. Questo messaggio contiene il riferimento al nume-ro pratica TDT, il codice BIC del collocatore uscente e di quello entrante, il codice del cliente della banca old presso la SGR ed eventualmente il codice del cliente della banca new presso la SGR.

Qualora quest’ultimo dato fosse assegnato dal distributore NEW entrambi i codici cliente (old/ new) saranno presenti nell’ordine di trasferimento men-tre non sarà inserito nell’istruzione di trasferimento quando esso è assegna-to dalla SGR.

In caso invece di trasferimento fuori TDT con contestuale cambio di inte-stazione, i codici cliente dell’account out e dell’account in dovranno essere sempre inseriti nell’istruzione di trasferimento out e dovranno essere scam-biati tramite contatti diretti tra banca old e banca new.

Il termine massimo per l’invio di tale messaggio è di tre giorni lavorativi a decorrere dalla ricezione del messaggio SIA precedente (D+16) ovvero entro tre giorni lavorativi successivi alla conclusione dello scambio informa-

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zioni tra banca old e banca new in caso di procedura fuori TDT.

L’istruzione di trasferimento out da parte della banca old può avvenire sia indicando il saldo quote totale per Isin Code sia indicando il saldo quote per contratto per Isin Code (e.g. in caso di presenza di servizi).

• FASE 6

La SGR comunica alla banca new e alla banca old la conferma della sosti-tuzione del collocatore a valere sulle quote del cliente trasferito attraver-so l’invio di un messaggio di TransferInConfirmation alla banca new ed un messaggio di TransferOutConfirmation alla banca old.

Il termine massimo per l’invio di tali messaggi è di cinque giorni lavorativi (D+21) a decorrere dalla ricezione del messaggio di TransferOutInstruction (termine valido nel caso in cui l’ente incaricato dell’esecuzione del transfer è una SGR).

• FASE 6bis

La SGR comunica alla banca new i dati dei servizi (quali piani di accumu-lo, piani di rimborso programmati, piani di conversione programmati o altri servizi) oggetto del trasferimento attraverso l’invio di un messaggio di Ac-countDetailsConfirmation SelfGenerated.

L’invio di questo messaggio è subordinato a un eventuale trasferimento an-che dei servizi che quindi non risultano essere estinti.

La tempistica segue le stesse indicazioni della fase 6.

Qualora a seguito del trasferimento dei servizi siano cambiati i dati del rela-tivo mezzo di pagamento, il dato delle nuove coordinate IBAN dovrà essere fornito alla SGR dal distributore new con modalità extra flusso oppure co-municato tramite messaggio di AccountModificationServices (opzionale) al termine della chiusura del processo di transfer.

Inoltre se la banca new si trova nella condizione di dover attribuire un nuo-vo codice contratto (assegnato di propria iniziativa) in sostituzione di quel-lo eventualmente presente nel messaggio di TransferInConfirmation rice-vuto, potrà inviare alla SGR una istruzione di cambio contratto tramite un messaggio di TransferOutInstruction con TransferReason typecode TRAT, sempre al termine della chiusura del processo di transfer.

• FASE 7

La banca new dopo aver ricevuto la conferma di avvenuto trasferimento dalla SGR provvede ad informare il cliente finale dell’avvenuta registrazione degli OICR presso la banca new.

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faSE – traSfErimEnti vErSo tErzi – “divErSo” SiP

In merito al comportamento atteso dalle banche collocatrici originarie, dai SIP nella fase relativa alle istruzioni di trasferimento delle evidenze di OICR:

• FASE 5x

La banca new impartisce al SIP new l’istruzione di apertura di un nuovo account a nome del cliente finale oggetto di trasferimento attraverso l’in-vio di un messaggio di AcccountOpeningInstruction che conterrà il numero di riferimento della pratica TDT (se il trasferimento avviene dell’ambito del processo TDT), la reason sottostante all’invio del messaggio e il codice BIC del/i SIP old.

Questa fase è opzionale verso le SGR in caso di trasferimento TDT o fuori TDT con stesso intestatario tra “account out” e “account in”.

Risulta essere invece obbligatoria in caso di trasferimento fuori TDT conte-stualmente al cambio d’intestazione dell’account.

Nel caso di operatività verso i SIP questo step è sempre OBBLIGATORIO.

Nell’ambito della procedura TDT tale fase dovrà avvenire entro 14 gg. lavo-rativi (D+14) dalla firma del modulo TDT ovvero, in caso di procedura fuori TDT, il giorno lavorativo successivo alla conclusione dello scambio informa-zioni tra banca old e banca new.

• FASE 5y

Il SIP new dopo la ricezione del messaggio di AccountOpeningInstruction, conferma l’avvenuta apertura dell’“account in” attraverso l’invio del mes-saggio di AccountDetailsConfirmation entro le tempistiche previste dalle BP delle linee guida (24 h).

• FASE 5

La banca old dà istruzioni al proprio SIP (SIP old), attraverso l’invio del messaggio di TransferOutInstruction, di girare le quote del cliente finale alla banca new quale nuova collocatrice. Questo messaggio contiene il ri-ferimento al numero pratica TDT, i codici BIC del collocatore uscente e di quello entrante, il codice BIC del SIP new, il codice del cliente della banca old presso il SIP old ed eventualmente il codice del cliente della banca new presso il SIP new.

Qualora quest’ultimo dato fosse assegnato dal distributore NEW entrambi i codici cliente (old/new) saranno presenti nell’ordine di trasferimento.

In caso di trasferimento fuori TDT con contestuale cambio di intestazione, i codici cliente dell’account out e dell’account in dovranno essere sempre inseriti nella istruzione di trasferimento out e dovranno essere scambiati tramite contatti diretti tra banca old e banca new.

Il termine massimo per l’invio di tale messaggio è di tre giorni lavorativi a decorrere dalla ricezione del messaggio SIA precedente (D+16) ovvero entro tre giorni lavorativi successivi alla conclusione dello scambio informa-zioni tra banca old e banca new in caso di procedura fuori TDT.

L’istruzione di trasferimento out da parte della banca old può avvenire sia indicando il saldo quote totale per Isin Code sia indicando il saldo quote per

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contratto per Isin Code (e.g. in caso di presenza di servizi).

• FASE 5a

Questa fase consiste nell’allineamento tra SIP old e SIP new durante la qua-le il SIP old comunica al SIP new i dati rilevanti del sottoscrittore (dati ana-grafici, dati degli OICR, dati fiscali, dati dei servizi ed eventualmente storico dei movimenti).

Sempre in questa fase vengono assegnati e scambiati tra le due controparti “reference univoci” atti ad individuare la pratica oggetto di trasferimento ed identificati i relativi account che SIP old e SIP new hanno presso la SI-CAV per conto dei rispettivi collocatori.

Questa fase non è inclusa nell’attuale versione delle linee guida del processo di standardizzazione e deve concludersi entro nove giorni dalla precedente fase 5 (D+25), tempi riferiti a processi manuali che potranno essere ridotti in modo significativo in caso di utilizzo della messaggistica ISO 20022. A tal proposito si ipotizza una riduzione a cinque giorni (D+21).

• FASE 5b

Successivamente lo stesso SIP old richiede alla SICAV di trasferire gli OICR sull’account del SIP new attraverso l’invio del messaggio di TransferOutIn-struction.

Questo messaggio contiene i riferimenti univoci della pratica di trasferi-mento assegnati durante la fase precedente, gli account del SIP old e SIP new ed i relativi codici BIC e deve essere inviato entro D+26, ipotizzando una riduzione a D+22 qualora la precedente fase di allineamento tra SIP old e SIP new sia avvenuta tramite la messaggistica ISO 20022.

• FASE 5c

La SICAV comunica al SIP della banca originaria e al SIP della nuova banca rispettivamente lo scarico ed il carico delle quote di OICR del cliente trasfe-rito attraverso l’invio di un messaggio di TransferOutConfirmation al SIP old e un messaggio di TransferInConfirmation al SIP new entro quindici giorni dalla precedente fase 5b (D+41), tempi riferiti a processi manuali che po-tranno essere ridotti in modo significativo in caso di utilizzo della messag-gistica ISO 20022. A tal proposito si ipotizza una riduzione a cinque giorni (D+27).

• FASE 6

Avendo ricevuto conferma dell’avvenuto trasferimento dalla SICAV, SIP old e SIP new comunicano alla banca old e alla banca new la conferma della sostituzione del collocatore a valere sulle quote del cliente trasferito attra-verso l’invio di un messaggio di TransferOutConfirmation alla banca old ed un messaggio di TransferInConfirmation alla banca new.

Il termine massimo per l’invio di tali messaggi è di cinque giorni lavorativi (D+46) a decorrere dalla ricezione dei rispettivi messaggi di conferma dalla SICAV, ipotizzando una riduzione a D+30 qualora la precedente fase 5c sia avvenuta tramite la messaggistica ISO 20022.

• FASE 6bis

Il SIP new comunica alla banca new i dati dei servizi (quali piani di accu-mulo, piani di rimborso programmati, piani di conversione programmati o

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altri servizi) oggetto del trasferimento attraverso l’invio di un messaggio di AccountDetailsConfirmation SelfGenerated.

L’invio di questo messaggio è subordinato ad un eventuale trasferimento anche dei servizi che quindi non risultano essere estinti.

La tempistica segue le stesse indicazioni della fase 6.

Qualora a seguito del trasferimento dei servizi siano cambiati i dati del rela-tivo mezzo di pagamento, il dato delle nuove coordinate IBAN dovrà essere fornito al SIP new dal distributore new con modalità extra flusso oppure comunicato tramite messaggio di AccountModificationServices (opzionale) al termine della chiusura del processo di transfer.

Inoltre se la banca new si trova nella condizione di dover attribuire un nuo-vo codice contratto (assegnato di propria iniziativa) in sostituzione di quel-lo eventualmente presente nel messaggio di TransferInConfirmation rice-vuto, potrà inviare al SIP new una istruzione di cambio contratto tramite un messaggio di TransferOutInstruction con TransferReason typecode TRAT, sempre al termine della chiusura del processo di transfer.

• FASE 7

La banca new dopo aver ricevuto la conferma di avvenuto trasferimento dal SIP new. provvede ad informare il cliente finale dell’avvenuta registrazi-one degli OICR presso la banca new.

Il presente allegato corrisponde all’ultima versione in vigore all’atto della pub-blicazione del documento delle Linee Guida.

Tuttavia può essere soggetto a successive modifiche e pertanto si rimanda per la sua pubblicazione ai siti delle associazioni elencati in calce al capitolo 3.

Relativamente a:

Appendice A1 – “Data Set” Adeguata verifica della clientela;

Appendice A2 – “Data Set” FATCA;

Appendice A3 – “Data Set” CRS

si rimanda ai siti delle associazioni elencati in calce al capitolo 3.

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aPPEndicE a4modulo di SottoScrizionE Standardizzato

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aPPEndicE B GloSSario

Banca depositaria

Banca incaricata di: i) custodire gli strumenti finanziari e le disponibilità liquide di un fondo comune di investimento; ii) accertare la legittimità delle operazioni di emissione e rimborso delle quote, la destinazione dei redditi del fondo e la correttezza del calcolo del valore delle quote, ovvero, su richiesta della SGR, di provvedere a tale calcolo; iii) accertare che nelle operazioni relative al fondo la controprestazione sia rimessa nei termini d’uso; iv) eseguire le istruzioni della società di gestione del risparmio se non sono contrarie alla legge, al regolamento o alle prescrizioni degli organi di vigilanza.

Il regolamento di gestione indica la banca depositaria del fondo.

Catena di esecuzione degli ordini

Serie di processi che, partendo dal conferimento dell’ordine, si concludono con l’esecuzione dello stesso attraverso l’intervento di vari soggetti intermediari.

Collocatore o Intermediario di 1° livello

Soggetto (intermediario finanziario) che, in forza di un accordo di distribuzione con la SGR, promuove l’offerta delle quote di un fondo nei confronti degli investitori.

Conto/ Rapporto

Relazione che si instaura tra intermediari di 1° livello (collocatori) e di 2° livello (SGR, soggetti incaricati dei pagamenti) e relativa alla posizione di un singolo investitore nell’ambito di una struttura analitica, in cui a ogni investitore corrisponde un singolo conto/ rapporto, o di un insieme di investitori riconducibili a un unico conto/ rapporto (cosiddetta struttura omnibus), a prescindere dal prodotto investito; detto termine è pertanto quello cui fa riferimento la fase di Apertura di un Conto/ Rapporto.

Cut-off time

Momento di chiusura delle negoziazioni. Gli ordini pervenuti al soggetto incaricato dell’esecuzione prima del cut-off time, se accettati, sono negoziati sulla base del valore patrimoniale netto per Azione della classe relativa calcolato al primo momento di valutazione successivo. Gli ordini pervenuti dopo il cut-off time sono negoziati sulla base del Momento di valutazione ulteriormente successivo.

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Documento di offertaProspetto di offerta del fondo comune di investimento; è costituito dal prospetto semplificato e completo ed è redatto dalla SGR.

Golden Copy

Versione ufficiale di un Documento. Le informazioni contenute nella Golden Copy prevalgono rispetto a quelle divergenti eventualmente contenute in altri documenti.Per ogni Documento esiste una sola Golden Copy.

Intermediario Intermediario finanziario di 1° livello (collocatore) o di 2° livello.

Intermediario di 2° livello

Intermediario finanziario che si interpone tra il collocatore e la SGR, TA, Sicav, ed interviene nei processi di esecuzione degli ordini.

Net Asset Value (NAV)

Valore della quota di un fondo comune di investi-mento, ottenuto dividendo il valore del patrimonio netto del fondo per il numero delle quote in circolazione.

Ordine

Volontà dell’investitore finalizzata a sottoscrivere, convertire o rimborsare un determinato quantitativo di strumenti finanziari. Generalmente viene conferito tramite la compilazione e l’apposizione di una firma su un apposito Modulo.

Passaporto per la gestione amministrativa dei fondi, o Fund Processing Passport (FPP)

Documento sintetico promosso da EFAMA e armoniz-zato a livello europeo contenente informazioni ope-rative per singolo codice Isin al fine di facilitare l’automazione dei processi.

Processo di regolamento

Sequenza di azioni atte a perfezionare le operazioni di sottoscrizione e rimborso attraverso lo scambio delle istruzioni di pagamento tra gli intermediari.

Processo di validazione

Azione attraverso la quale il soggetto incaricato dell’esecuzione dell’ordine ne conferma la validità immediatamente dopo la ricezione dello stesso e prima del cut-off time.

Provider dell’Anagrafica Centralizzata

Outsourcer del servizio di gestione dei dati del Fund Processing Passport (FPP) e dell’Integrazione Nazionale al Passaporto (INP), incaricato dalla SGR e selezionato tra quelli previsti dal servizio FPP.

Service Level Agreement (SLA)

Anche Accordo sul livello del servizio; è un contratto, di norma accessorio ad un contratto per il conferimento di un incarico (ad esempio di distribuzione ovvero di banca depositaria), attraverso il quale si definiscono i dettagli tecnici delle modalità di svolgimento dell’incarico.

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Società di Gestione del Risparmio (SGR)

Società autorizzata alla gestione collettiva del risparmio. È la società che istituisce e gestisce i fondi comuni di investimento.

Soggetto Incaricato dei Pagamenti (SIP)

Banca insediata in Italia incaricata dall’OICR estero di svolgere le funzioni di intermediazione nei pagamenti connessi alla partecipazione nell’OICR da parte degli investitori italiani.

Transfer Agent (TA)

Soggetto incaricato dalla SGR dell’esecuzione dei processi di sottoscrizione, rimborso e conversione relativi a quote di OICR esteri.Solitamente è incaricato della tenuta del registro degli azionisti e del calcolo delle commissioni.

Trasferimento

Azione attraverso la quale strumenti finanziari di pertinenza dell’investitore, presenti e disponibili nel dossier titoli/rubrica in essere presso il collocatore originario, vengono registrati in un nuovo dossier titoli/rubrica, intestato allo stesso investitore, presso un nuovo collocatore. A tale attività viene dato avvio su richiesta dell’Investitore.

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aPPEndicE ccomPoSizionE dEll’oSSErvatorio oPErativitÀ & Standard fondi aBi laB

comPonEnti intErmEdiari finanziari

Allfunds Bank, Allianz Global Investors Europe, Amundi, Anima SGR, Arca SGR, Banca Carige, Banca Generali, Banca Ifigest, Banca Mediolanum, Banca Mon-te dei Paschi di Siena, Banca Popolare dell’Emilia Romagna, Banca Popolare di Milano, Banca Sella Holding, Banco Popolare, Banca Popolare Sondrio, BNP Securities Services, Caceis Bank Luxembourg, Cariparma, Credit Agricole Lu-xembourg, Credito Emiliano, Etica SGR, Euromobiliare, Eurizon SGR, Fideuram, FinecoBank, Gestielle, ICBPI, Intesa San Paolo, Pioneer, RBC Investor Services, Societè Generale Securities Services, State Street Bank, Symphonia SGR, UBI Banca, UBI Pramerica, Unicredit, Veneto Banca.

comPonEnti vEndor/ outSourcEr

Cabel Holding, CAD IT, Cedacri, Finance Evolution, Informatica Bancaria Trenti-na, Previnet, Unione Fiduciaria

coordinamEnto tEcnico

Romano Stasi – Segretario Generale ABI Lab

Giulio Murri – Research Analyst ABI Lab

Andrea Milanesio – Consulente Tecnico Pine3 Consulting – Co-presidente Na-tional Market Practice Group Fondi di investimento

Cosimo Serio – Consulente Tecnico Pine3 Consulting – membro del National Market Practice Group Fondi di investimento

Gianluca Petri – Consulente Tecnico Pine3 Consulting

SuPPorto tEcnico

Erika Toso – Swift – Head of South East Europe

SuPErviSionE GEnEralE

David Sabatini – ABI, Responsabile Ufficio Finanza

Angela Bracci – ABI, Ufficio Finanza

Manuela Mazzoleni – ASSOGESTIONI, Direttore Operations e Mercati

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Finito di stampare nel mese di giugno 2016

www.rocografica.it