lezioni d'autore 4

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L EZIONI LA SETTIMA ARTE IL CINEMA. UNA BUONA RAGIONE PER VIVERE Emilio Lonero • Donatella Pacelli Introduzione Oscar Luigi Scalfaro Prefazione Walter Veltroni Prolusione Guido Lombardo D A UTORE ARACNE 4 FACOLTÀ DI LETTERE E FILOSOFIA SCIENZE DELLA COMUNICAZIONE

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LEZIONI

L A S E T T I M A A R T EIL CINEMA. UNA BUONA RAGIONE PER VIVERE

Emilio Lonero • Donatella Pacelli

IntroduzioneOscar Luigi Scalfaro

PrefazioneWalter Veltroni

ProlusioneGuido Lombardo

D’AUTORE

ARACNE

4

FACOLTÀ DI LETTERE E FILOSOFIASCIENZE DELLA COMUNICAZIONE

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Copyright © MMVIIIARACNE editrice S.r.l.

[email protected]

via Raffaele Garofalo, 133 a/b00173 Roma

(06) 93781065

ISBN 978–88–548–1464–6

I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica,di riproduzione e di adattamento anche parziale,

con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi.

Non sono assolutamente consentite le fotocopiesenza il permesso scritto dell’Editore.

I edizione: marzo 2008

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Accolgo il gradito invito dell’amico prof.Lonero di scrivere qualche parola a “Lezio-ni d’Autore”.

Ritengo intelligente e assai utile questodialogo tra lo studio di oggi e la realtà chesi dovrà affrontare e vivere al termine dellalunga preparazione.

È vivo contatto che serve ai giovani perfarli scendere dalla vivacità dell’immagina-zione e dalle speranze alla realtà comel’hanno vissuta e pagata personaggi chesono lampade per lo stesso cammino.

E ci si imbatte sul tema che sempre mi affa-scina: la ricerca della verità come puntoessenziale di riferimento.

Non esiste cammino culturale dove siaassente questo tema vitale.

Eppure viviamo in una realtà dove è diffi-cile che ci si meravigli degli effetti, che nonsi senta forte la preoccupazione delle cause.

Educare alla verità è il passo fondamen-tale che sprona l’intelligenza a cercare, a

Senato della Repubblica_____Oscar Luigi Scalfaro

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non accontentarsi, a tentare e a ricomincia-re mille volte per non perdere la via, perraggiungere la meta.

È certamente un’esperienza arricchente efeconda. I “grandi” che svolgono queste Le-zioni sono maestri di vita. Le loro avventure,la loro forza di volontà, la ricchezza del loropensiero sono esempi di vita, fanno pensare,calmano i sogni e fanno poggiare i piedi perterra.

Sono convinto che il prof. Lonero si siaposto un problema etico di prim’ordine esoprattutto abbia voluto rispondere a un do-vere essenziale per chi ha il compito delica-to di insegnare, perché insegnare è indisso-lubilmente legato a formare.

Formare è un impegno difficile, ardito,anche rischioso.

Presuppone, nel totale rispetto dellalibertà del discente, il dovere del docente dipresentare, con profonda capacità educati-va, dottrina, principi, esperienze alla libera

Senato della Repubblica_____Oscar Luigi Scalfaro

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scelta dell’intelligenza e della volontà degliallievi.

Il più grande rischio è temere il fallimen-to di sé.

Ma chi non sa rischiare con saggezza siferma ai margini di ogni compito, di ognidovere e si dichiara fallito da solo.

Il docente, se è tale, cioè se ha qualchecosa di vero da comunicare, se ha esperien-ze pagate da presentare, se ha vissuto provee sconfitte, deve (dico: deve) lasciare un’im-pronta viva e vera ai propri allievi.

Così nasce un libro che rimane a lezioneche non si spegne, a esempio di chi seppevincere ostacoli e affermare valori perma-nenti: rimane a ricchezza per oggi e per ildomani. Per questo “Lezioni d’Autore” èuna buona e bella cosa.

Senato della Repubblica_____Oscar Luigi Scalfaro

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Il cinema, una delle buone ragioni per vivere

Con il ciclo “Lezioni d’Autore – Lezioni di vita” al suo quinto annol’Università LUMSA ha inteso rendere omaggio al cinema, a quelmeraviglioso e incomparabile mondo capace di catturare l’animo

con emozioni infinite. Perché il cinema è davvero la più grande macchinaper emozioni che l’uomo abbia saputo creare. Qualcosa che con luci,suoni, parole, è capace di entrare nella profondità di ogni persona. È pro-prio per questo che il cinema è un’arte così popolare, che da sempre affa-scina, cattura l’interesse di milioni di persone. Che fa riflettere e sorride-re al tempo stesso. Un’arte, che per citare un grande maestro come LuisBuñuel: «È un’arma magnifica per esprimere il mondo dei sogni, delle emo-zioni, dell’istinto».

Ma è anche un testo prezioso che racconta la storia, che illustraatteggiamenti, stili di vita, l’immaginario urbano e la sua realtàconcreta, divenendo formidabile fonte di documentazione stori-

ca, come tanti grandi registi ci hanno insegnato, contribuendo così a con-servare la memoria di un Paese, senza la quale un Paese non vive, non hafuturo.Tutto questo si compenetra nella vita di Roma in modo del tuttonaturale, essendo essa una comunità che, per tradizione, per storia, percaratteristiche, al cinema è profondamente legata, in un modo anche “fisi-co” con i suoi luoghi, i suoi abitanti, la sua origine. Ma non solo.A Roma ilcinema è storia, ma anche strutture, vantaggi economici, professionalità ecompetenza, tutto quanto costituisce una ricchezza che è “cultura” delcinema.

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Prefazione

Walter Veltroni

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14 PREFAZIONE

“Lezioni d’Autore” ci racconta tutto questo, ma anche molto di più. Gliinterventi di grandi registi, docenti e professionisti del settore, accompa-gnano in uno straordinario percorso verso la conoscenza della settimaarte, di questo mondo fantastico che racchiude in sé le caratteristiche dimolte altre arti, letteratura e teatro, filosofia e pittura, scultura e musica.

Al tempo stesso le lezioni sono fonte di insegnamento e riflessione pertutti quegli studenti che, innamorati del cinema, hanno deciso di “studiar-lo”. Un dialogo utile, dove il confronto con i grandi maestri è certamenteun’esperienza che forma ed entusiasma, che lascia una indelebile traccianell’animo e nella mente. Un modo più costruttivo e partecipe di appren-dere, di conoscere. Un approccio meno consueto, forse, ma che estendel’accessibilità in una dimensione che travalica il solo aspetto culturale eche anzi dà la misura dell’importanza anche sociale di eventi come questopromosso dalla LUMSA.

Grazie, dunque, a tutti coloro che hanno reso possibile lo svolgi-mento di “Lezioni d’Autore – Lezioni di vita”: ai professori Dona-tella Pacelli e Emilio Lonero e a tutti coloro che hanno partecipa-

to alla realizzazione di queste belle giornate di studio e di confronto.

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“Lezioni d’Autore”: finalità e metodologia

Se al cinema possiamo chiedere frammenti del presente e del passa-to che, parlando alle nostre menti e ai nostri cuori, possono avvici-narci alla complessità del mondo, allora si giustifica e si comprende

la perseveranza con cui “Lezioni d’Autore” porta avanti il suo progettoculturale e lo testimonia.

A fronte infatti di una realtà sempre più variegata, polisemica e di dif-ficile lettura, nella quale dimensione oggettiva e dimensione soggettivadell’esistenza faticano a trovare un loro punto di incontro e a rappresen-tarlo, gli strumenti conoscitivi che coniugano ragione e sentimento pernon rinunciare all’interezza della persona, si rivelano di straordinaria effi-cacia.

Il cinema parla per frammenti, ci restituisce tasselli di vita in cui storiedi singoli e di intere collettività si incontrano e insieme disegnano orizzon-ti di tempo e di senso. Attraverso queste intersecazioni di superficie, losguardo del cinema può, se vuole, riflettere la profondità del mondo e lacomplessità della vita umana, di un vivere che è sempre convivere e sinutre quindi dell’esperienza dell’altro e del contesto sociale nel quale loincontriamo.

Ma la “ragione sensibile” che riconosciamo al cinema passa perl’ineludibile scelta di un particolare modo di fare cinema, o più ingenerale, di parlare per immagini: quella che non rinuncia all’an-

coraggio che qualsivoglia tipologia di comunicazione dovrebbe mantenerecon la tradizione del sapere umanistico. La settima arte, come strumentodi conoscenza, ricostruzione e riflessione, affonda le sue radici nelle lette-

Presentazione didattica

Donatella Pacelli • Emilio Lonero

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re, nella storia, nelle arti figurative che la precedono e la ispirano, per poiproiettarsi verso modalità di incontro con la realtà che rendono il suo lin-guaggio e la sua penetrazione del tutto singolare. È il dire e il non dire, ildarsi e il celarsi che ci mantiene protagonisti della possibilità/necessità diinterpretare la realtà, utilizzando quella immaginazione e quella sensibilitàda cui muove il desiderio di sapere e la consapevolezza dei limiti del cono-scibile e del visibile.

Da queste premesse muove il nostro progetto ben accolto e interpre-tato da tutti coloro che, a diverso titolo, hanno concorso alla sua realiz-zazione negli anni.

I n particolare, il presente libro raccoglie il ciclo di “Lezioni d’Autore”svoltosi presso la Libera Università Maria Ss.Assunta di Roma, nell’an-no accademico 2006–2007, un’edizione particolarmente fortunata se

la nostra pubblicazione oggi si può avvalere dello spessore delle parole diOscar Luigi Scalfaro che ci riportano all’impegno etico sempre profuso inun cammino di formazione, e della prefazione di Walter Veltroni, il qualeanche nella sua prolusione ha ricordato il forte legame fra il cinema, lasocietà italiana, la città di Roma.

I maestri del cinema che hanno seguito e sostenuto il percorso di“Lezioni d’Autore”, i testimoni che si sono alternati nelle varie edizioni egli studiosi del settore intervenuti con i loro approfondimenti hanno trac-ciato un percorso caratterizzato dalla scelta comune di parlare ai giovanicon generosità e onestà intellettuale. E tutti gli interventi sono stati attra-versati da una vena critica, problematica, tesa a interrogarsi sulla produ-zione culturale del cinema, e a proiettare speranze e dubbi in un continuoimpegno di studio.

I l rapporto diretto fra le testimonianze e le riflessioni proposte e gliinterrogativi dei giovani ha condotto a un’esperienza didattica singola-re. La tradizionale lezione “frontale” s’è aperta a un’interazione diret-

ta e partecipe fra i “grandi solisti del cinema” e gli studenti, uniti dal comu-ne intento di ridiscutere il potenziale della settima arte di fare e comuni-care cultura. L’Università ha oggi sempre più bisogno delle testimonianzedi professionisti e di aprirsi al loro mondo, ma questa collaborazione èspesso portata avanti con incertezza e con fatica, rischiando invasioni dicampo che non favoriscono la vera formazione dei giovani; in questo ambi-to però siamo riusciti forse a costruire, incontro per incontro, uno scam-bio proficuo, rispettoso di tutte le difficoltà e di tutto il fascino che ruotaintorno all’universo cinema.

16 PRESENTAZIONE DIDATTICA

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In particolare, nel Corso di laurea di Scienze della Comunicazione nonpoteva mancare un progetto formativo che rispondesse alle grandiaspettative degli studenti di esplorare al meglio opportunità e insidie

del cinema, come arte e come industria per capire cosa si può chiedere alcinema in termini di trasmissione e valorizzazione culturale. La strada dapercorrere non può che passare per una costante ricerca tesa a coniuga-re la tradizione accademica con la prospettiva dei professionisti del piùimportante ambito dell’industria culturale.

Nell’organizzazione didattica del corso, questa attenzione mirataallo sguardo del cinema e alla sua capacità di restituirci il mondo,si inscrive nel progetto ambizioso di un corso di laurea, nato

dalla consapevolezza che la conoscenza e la sensibilità verso forme e rap-presentazioni delle diverse espressioni comunicative richiede un sapereumanistico e necessariamente critico, da coniugare con un saper fare equindi con competenze dalle quali oggi non possiamo prescindere se nonpenalizzando gli stessi contenuti che vogliamo trasmettere. Il cinema sipresta molto bene a mantenere vivo questo connubio, e anzi ci fa intrave-dere anche gli ulteriori sviluppi possibili. Ha sempre sperimentato moltobene la possibilità di contaminare le espressioni umane, gli aspetti spiritua-li con le dimensioni materiali della nostra cultura: è un ibrido naturale chefavorisce l’incontro fra tecnologie, sempre nuove e che invecchiano tantopresto, e le diverse forme artistiche che, proprio perché artistiche, nonmutano per definizione.

La capacità di sperimentare, produrre e trasmettere il difficile connu-bio tra innovazione e tradizione è quindi propria del fenomeno cinema.Da questo punto di vista possiamo dire che il cinema è postmoderno antelitteram, perché se la postmodernità è il regno delle ibridazioni e delle con-taminazioni, il cinema — da sempre — è stato costretto a porsi nellaricerca di assimilare il vecchio al nuovo. Rappresenta le contraddizioni del-l’oggi, un’epoca che fra molteplici tendenze, evidenzia il bisogno di trova-re una modalità condivisa per reincantare il mondo, senza per questoabbandonare il tecnologicamente avanzato, dal quale non possiamo piùprescindere.

I l cinema non è però solo rappresentazione dell’oggi e del bisogno difar tornare l’arcaico in forma sempre nuova. Esso è anche un grandestrumento per mantenere viva la memoria: le memorie collettive e le

memorie storiche. Siamo convinti che al cinema possiamo chiedere anchequesto perché abbiamo testimonianze importanti in tale direzione: narra-

DONATELLA PACELLI • EMILIO LONERO 17

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18 PRESENTAZIONE DIDATTICA

zioni del grande e del piccolo schermo che concorrono a mantenere vivoil passato e a trasmetterlo, non per produrre certezze attraverso scrupo-lose ricostruzioni, ma per aiutare a riflettere oltre i fatti e favorire proces-si identitari e comuni appartenenze. Sicuramente costruire o ricostruireun dialogo con il passato, che si mantenga critico e denso di interrogativi,non è facile nel clima culturale della contemporaneità, teso a costruirecertezze da far valere nel “qui e ora”.

I n un’epoca che coniuga tutto al presente è diventato oltremodo diffi-cile anche trovare formule adeguate per trasmettere ai giovani la con-sapevolezza di quanto sia importante, nell’orizzonte temporale, guar-

dare costantemente al passato. Le nuove generazioni non possono pro-porsi nel presente e proiettarsi con progettualità nel futuro, se nel loroorizzonte temporale di oggi manca il riferimento a ciò che stato.

Possiamo chiedere al cinema questo, perché il binomio “scienza ecoscienza” che auspichiamo sempre attivo nelle Università, e che viviamodentro alla nostra Università, non può appartenere solo all’ambiente acca-demico, ma a tutti coloro che fanno e comunicano cultura. Questa sceltadi valore non può mancare nei progetti del cinema anche da un altropunto di vista. E cioè per la responsabilità che ricade su attori e sistemi dicomunicazione e rappresentazione della realtà che utilizzano le immaginie hanno nel tempo sperimentato il potere che queste esercitano e, di con-seguenza, l’impegno che richiedono. In “Lezioni d’Autore” le lezioni deiprotagonisti sono state percorse dal desiderio di testimoniare i valori sucui attestare un cinema lontano dalle consuete superficialità e vacuità, mateso alla ricerca di un’identità capace di rispondere alle attese degli stu-denti e formare personalità creative, capaci di diventare gli operatori di uncinema nuovo.

“Lezioni d’Autore” non insegna a “fare il cinema” — anche se ne pro-pone sperimentazioni tecniche con l’istituzione del Premio “LUMSACinema”, il Premio “The Black News”e il Premio “Goffredo Lombardo”—, ma tenta di “capire” il cinema, di educare “a leggere il film”. È la rispo-sta della LUMSA al desiderio degli studenti di aspirare a una maggioreresponsabilità operativa.

Con questo laboratorio, grazie alla presenza di grandi maestri,manteniamo viva una riflessione sul mondo del cinema senzacadere in facili retoriche, ma rinnovando la nostra attenzione

sui mezzi che ci permettono di rappresentarlo. “Lezioni d’Autore” cele-bra i suoi primi cinque anni di vita presentando un programma particolar-

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mente composito per la presenza di docenti del teatro e della televisio-ne. Il corso sarà sostenuto come sempre dai servizi periodici di “LUMSANews” del prof.Vasale e dal microsettimanale “The Black News”. Per que-sta occasione il presente volume si arricchisce di magistrali lezioni cheautorevoli docenti hanno svolto nei precedenti anni accademici, per for-nire così una gamma sempre più vasta di problematiche tese a conosceremeglio l’invisibile del cinema.

Oscar Luigi Scalfaro nella sua introduzione scrive: «I grandi chesvolgono queste lezioni sono maestri di vita. Le loro avventure,la loro forza di volontà, la ricchezza del loro pensiero, sono

esempi di vita, fanno pensare, calmano i sogni e fanno poggiare i piedi perterra. Così nasce un libro che rimane a lezione che non si spegne, a esem-pio di chi seppe vincere ostacoli e affermare valori permanenti: rimane aricchezza per oggi e per il domani. Per questo “Lezioni d’Autore” è unabuona e bella cosa».

DONATELLA PACELLI • EMILIO LONERO 19

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Maria Grazia Bianco

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La “verità” su “Lezioni d’Autore”

Sono lieta di rivolgere un mio breve saluto anche in questa terza edi-zione del presente libro, dedicato a «una buona e bella cosa» — leparole sono del presidente emerito della Repubblica, Oscar Luigi

Scalfaro — qual è “Lezioni d’Autore”, di cui Lonero, assieme alla presiden-te del corso di laurea in Scienze della Comunicazione, prof.ssa DonatellaPacelli, è ideatore e instancabile promotore.Vivo il compito che mi ha affi-dato Lonero come una gioia e, insieme, un onore. Più che di “terza edizio-ne”, infatti, occorrerebbe parlare di “terzo capitolo” di una bella avventu-ra consolidatasi nel tempo. Un’avventura cominciata sei anni fa, tra lo scet-ticismo di alcuni docenti abituati a un insegnamento tradizionale, frontale,e che ha condotto, pochi mesi dopo che si era conclusa la prima edizionedel seminario, a due prestigiose pubblicazioni, quella di Studium e quella diAracne. Giuseppe Lazzaro e Gioacchino Onorati, i rispettivi editori, mani-festano il proprio orgoglio per avere in catalogo volumi unici e prestigio-si.Volumi che riescono a mettere insieme, “pagina a pagina”, maestri delnostro cinema quali Furio e Giacomo Scarpelli, Carlo e Flaminia Lizzani,Alessio Boni, Claudia Mori, Pino Colizzi, Paolo Virzì, Enzo D’Alò, TullioKezich, Daniella Iannotta, Gennaro Colangelo, Manuel De Sica, VincenzoMollica, Fabrizio Gifuni, Sonia Bergamasco, Francesca Archibugi…

Cito a memoria: ritengo, perciò, di non aver indicato ora tutti i nomichiamati in causa da Lonero e coinvolti nel progetto “Lezionid’Autore”.Mi scuso quindi con coloro che non ho nominato: sono

la maggioranza, ed era inevitabile lasciarli fuori qui per lasciare spazio den-tro quest’opera, che testimonia ancora una volta la costanza e l’impegno diLonero e di tutto il suo staff, sempre più nutrito e professionale. Ogni

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22 PRESENTAZIONE DIDATTICA

Lezione viene qui trascritta affinché nessuna parola venga perduta. E, insie-me con le parole, non vengano perdute le stesse sensazioni — uniche efondamentali — che quelle Lezioni hanno accompagnato.

Mi viene in mente l’immagine di una catena: “Lezioni d’Autore” è unacatena che si prolunga e si irrobustisce nel tempo, fatta di anelli tenaci,ognuno dei quali è indissolubilmente legato agli altri e, ciononostante, sene distingue per l’inarrivabile diversità. Non ci troviamo di fronte a unsemplice “ciclo di lezioni”, è un vero e proprio campus fondato su una for-mula che seguita ad ampliarsi: dalle magistrali prolusioni pronunciate daLiliana Cavani, Carlo Lizzani, Furio Scarpelli e infine dal nostro sindaco,Walter Veltroni… alle lezioni di “verità” — come ama sottolineare il pre-sidente Scalfaro — di professionisti del cinema che si mettono a nudodavanti agli studenti LUMSA, superano gli effetti e raggiungono le cause, leragioni di essere autori e di testimoniare ed “educare alla verità” concoraggio e responsabilità massimi… al primo, poi al secondo, ora addirit-tura al terzo volume, che ripropongono fedelmente, tappa per tappa, ilpercorso, restituendone lo spirito dialogico… fino al Premio “LUMSACinema”, dedicato alle opere (scritte e filmate) dei nostri studenti. E avan-ti… verso la quinta edizione che ha ora inizio.

Veltroni ci ricorda l’aspetto sociale del cinema, imprescindibilemomento di coesione fatto di manifesti, sogni, immaginario, comu-nicazione. E fatto soprattutto di sala, di riunione in uno stesso luogo.

“Lezioni d’Autore” ripropone questa magia che nessun’altra istituzioneriesce a trasmettere, e sembra assumere i connotati di un autentico cam-pus: nessun altro ciclo di lezioni può vantare una impostazione così origi-nale. Rivoluzionaria: alcuni tra i più grandi maestri del cinema si confron-tano (nell’autentico senso del termine: si mettono a confronto, insieme, inrelazione a tu per tu) con gli studenti. Un rapporto diretto di cui la nostrauniversità va fiera.

Lo sviluppo di questo progetto negli anni conferma, infatti, la partico-lare attenzione che la LUMSA e, nello specifico, la Facoltà di Lettere eFilosofia dimostrano nei riguardi del cinema, indagato attraverso l’interez-za delle sue componenti, nelle sue “cause”, senza privilegiare — come soli-tamente si è portati a fare — l’aspetto “spettacolare”,“visibile”, l’apparen-za ingannevole. Potrei addirittura azzardare che “Lezioni d’Autore” è pergli studenti l’occasione per conoscere l’invisibile e la verità del cinema, isuoi segreti, le immagini e le sensazioni che non sono state immortalatedalla pellicola ma si sono impresse nei cuori dei protagonisti che ora siraccontano apertamente. In conclusione di questo mio “benvenuto” dedi-

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cato al lettore, voglio riservare le mie congratulazioni a chi ha pensato,realizzato e fatto crescere “Lezioni d’Autore”: grazie, prof. Lonero eprof.ssa Pacelli! Avete messo mirabilmente in opera l’antico proverbiocinese:

«Se vuoi un anno di prosperità, fai crescere del riso;se vuoi dieci anni di prosperità, fai crescere alberi da frutta;se vuoi cento anni di prosperità, fai crescere le persone».

Maria Grazia Bianco, docente di I fascia per la disciplina Letteratura cristiana antica greca elatina (L–FIL–LET/06) nelle università italiane, attualmente insegna tale disciplina a Roma pres-so la Libera Università Maria Santissima Assunta (LUMSA), dove è Preside della Facoltà diLettere e Filosofia dal 1993. Sin dagli anni di studio universitari ha studiato il rapporto tramondo classico antico — specialmente greco e latino — e cristianesimo (tesi di laurea in let-teratura greca, 1965, su Le citazioni omeriche di Clemente Alessandrino). Da questo interessesono nate le sue principali pubblicazioni (su Clemente Alessandrino, sulla conversione, sullaevangelizzazione nei primi secoli cristiani, su testi di poesia cristiana latina e greca, sullacomunicazione interculturale nei secoli antichi e tardo–antichi).È stata borsista (1966–67 Roma–Sapienza; 1968–72 Roma–LUMSA) poi contrattista(1974–80) e ricercatrice confermata (dal 1981) presso la Facoltà di Lettere della “Sapienza”,cattedra di Letteratura Latina (gruppo disciplinare n. 32). Dal 1983 trasferita, come ricerca-trice, presso la LUMSA.Vincitrice di concorso nazionale a cattedra I fascia ha prestato servizio come docente diLetteratura cristiana antica greca e latina presso la Facoltà di Lettere dell’Università diMacerata dal 1987 al 1991. Nel 1991 è stata chiamata presso la LUMSA.È stata membro di varie commissioni di concorso (prima e seconda fascia, ricercatori, con-ferimento del titolo di dottore di ricerca) e membro di commissioni per la conferma didocenti dopo lo straordinariato.È stata membro del collegio docenti del dottorato di ricerca sulla Cultura dell’etàromano–barbarica (sede amministrativa presso l’Università di Macerata), in seguito del dot-torato sulla poesia greca e latina (sede amministrativa Università di Macerata) e del dottora-to di ricerca in Comunicazione e organizzazioni complesse (sede amministrativa UniversitàLUMSA di Roma).Nell’attività scientifica ha approfondito (in articoli, saggi, edizioni critiche con traduzione ecommento) lo studio del rapporto tra cultura classica e messaggio cristiano, sia nel mondogreco sia nel mondo latino, con attenzione ad aspetti storico–letterari e a tematiche relati-ve alla comunicazione interculturale, sempre basati sull’analisi filologica dei testi.Ha collaborato nel 1990 a una ricerca interdisciplinare patrocinata dal Ministero dellaPubblica Istruzione, per formulare proposte di innovazione didattica nella scuola secondariae, nel 2000, a una ricerca cofinanziata con il MIUR e l’Università di Macerata.Tra gli autori greci ha analizzato soprattutto gli scritti di Clemente Alessandrino nella suaopera di mediazione tra cultura classica (omerica in particolare) e insegnamento di un cri-stianesimo “gnostico”: Il Protrettico e il Pedagogo di Clemente Alessandrino, traduzione, introdu-zione e note a cura di M.G. Bianco, UTET,Torino 1971, 533 pp.; Clemente Alessandrino: il farma-co dell’immortalità (Protr. X, 106, 2), in Morte e immortalità nella catechesi dei Padri del III–IV seco-lo, Convegno di studio e aggiornamento, LAS, Roma 1985, pp. 63–73; La dottrina dell’ascolto inClemente Alessandrino, in Dizionario di Spiritualità Biblico–Patristica 5 (Ascolto–docilità–supplica),Borla 1993, pp. 244–256; I Padri greci del III secolo: Clemente e Origene, in Aa.Vv., Laici e laicitànei primi secoli della Chiesa, (Letture cristiane del primo millennio, 21), Milano 1995, pp.231–277.

MARIA GRAZIA BIANCO 23

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Ha inoltre studiato testi dei Cappadoci: L’essere umano immagine di Dio. Cenni sull’antropologiabiblica di Gregorio di Nissa, in La lettera e lo spirito, Miscellanea di studi per il cinquantennio delMagistero “Maria Ss. Assunta” (1939–1989), Roma 1990, pp. 81–106; Attributi cristologici in unaanacreontea inedita (?) in margine a un carme di Gregorio Nazianzeno, in «Bollettino della BadiaGreca di Grottaferrata», XLIX–L, 1995–1996, pp. 11–16; Un itinerario di pace in Gregorio di Nissa(De beat. VII), in Annuario per gli anni accademici 1992–93, 1993–94, 1994–95, LiberaUniversità “Maria Ss. Assunta”, Roma 1999, pp. 23–44; Poesia, teologia e vita in GregorioNazianzeno, Carm. II, I, I (Atti del Convegno sulla poesia cristiana, Macerata 2002).Tematiche legate alla persona e alla sua crescita sono state affrontate anche in ClementeAlessandrino,“Quis dives salvetur”, introduzione, traduzione e note a cura di M.G. Bianco, CittàNuova 1999, 89 pp.La letteratura latina cristiana è stata oggetto di indagine per autori e opere in particolare delV–VI secolo nel tentativo di ricostruire l‘ambiente storico e spirituale in cui si sviluppa lariflessione teorica ed esistenziale sulle tematiche della conversione, della penitenza e dellacomunicazione letteraria attraverso la lexis poetica (Verecondo di Iunca, un poeta ancora trascu-rato del VI sec., in Aa.Vv., Disiecti membra poetae, I, a cura di V.Tandoi,Atlantica Editrice, Foggia1984, pp. 216–231; Note al Carmen de paenitentia di Verecondo di Iunca, in «Augustinianum»,XXIV, 1984, pp. 549–560; Verecundi Iuncensis Carmen de paenitentia, introduzione, testo critico,traduzione e commento a cura di M.G. Bianco, D’Auria, (Koinonia. Collana di studi e testidell’Associazione di Studi tardoantichi, X), Napoli 1984, 149 pp.; Il Psalmus abecedarius con-tra Vandalos Arrianos di Fulgenzio di Ruspe, in Studi di poesia latina in onore di Antonio Traglia,Edizioni di Storia e letteratura, Roma 1979, pp. 959–972; Abecedarium Fulgentii episcopi eccle-siae Ruspensis, edizione critica, in «Orpheus», n. s., I, 1980, pp. 152–171). Accanto ad alcuniinterventi più particolarmente filologici e linguistici (I versi di Partenio presbitero a Sigesteocomes, in Aa.Vv., Disiecti membra poetae, III, a cura di V.Tandoi,Atlantica Editrice, Foggia 1988,pp. 243–257; Uno scambio di epistole nell’Africa del VI secolo: le lettere di Sigesteo e Partenio, in«Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Macerata», XXI, 1988, pp.399–431; I versi sulla fonte prodigiosa di Grenoble, in Aa.Vv., Disiecti membra poetae, II, a cura diV.Tandoi,Atlantica Editrice, Foggia 1985, pp. 298–316.) ha curato la traduzione di un’opera diFulgenzio di Ruspe (Le condizioni della penitenza, La fede, traduzione, introduzione e note acura di M.G. Bianco, Città Nuova Editrice, Roma 1986, 204 pp.) e la ricostruzione critica delCommonitorium di Orienzio (Il Commonitorium di Orienzio: un protrettico alla conversione nellaGallia del V secolo); ha inoltre curato l’edizione critica con traduzione e commento analitico,sia tematico sia linguistico, del carme anonimo Sancte Deus lucis lumen concordia rerum pre-sente nell’appendice alla produzione poetica di Paolino Nolano (La vita alla luce della sapien-za. Il Carme anonimo “Sancte Deus lucis lumen concordia rerum”, introduzione, testo critico, tra-duzione e commento a cura di M.G. Bianco, Università degli Studi di Macerata, (Pubblicazionidella Facoltà di Lettere e Filosofia, 54),Viella Editrice, Roma 1990, 182 pp.).Il risultato della sua partecipazione al progetto di ricerca cofinanziata con il MIUR el’Università di Macerata è stato pubblicato nell’articolo Il contributo dei Germani al dibattito teo-logico in Occidente, secoli V–VI, in Aa.Vv., Evangelizzazione dell’Occidente dal terzo all’ottavo seco-lo. Lingua e linguaggi. Dibattito teologico, saggi raccolti ed editi da I. Mazzini e L. Bacci, Herder,(Biblioteca di Cultura Romanobarbarica diretta da B. Luiselli, 5), Roma 2001, pp. 165–199.

24 PRESENTAZIONE DIDATTICA

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Programma di “Lezioni d’Autore 4”Anno Accademico 2006–2007

22 febbraio 2007 Apertura

Giuseppe Dalla TorreMagnifico Rettore

Emilio LoneroDirettore di “Lezioni d’Autore”

Stefania SandrelliMadrina di “Lezioni d’Autore”

Prolusione ufficiale: Roma, la città del cinema

Walter VeltroniSindaco di Roma

Premio “LUMSA Cinema”Consegna targhe SIAE Giorgio Assumma

Presentazione del libroLezioni d’Autore 3

Proiezione del corto Lezioni d’Autoredi G.L. Attorre, O. Bernardini, M. Nicoletti

Proiezione: Centenario di Mario Soldati

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FACOLTÀ DI LETTERE E FILOSOFIASCIENZE DELLA COMUNICAZIONE

AALA SETTIMA ARTE. LEZIONI D’AUTORE

a cura di Emilio Lonero

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Interventi:

Furio ScarpelliGiovanni SoldatiCarlo LizzaniGiorgio Assumma

Relazione conclusiva del primoMaster Cartoni Animati di Maria Grazia Bianco

Proiezione del film animato Santa Teresa

Conclusione:

Donatella PacelliPresidente del Corso di Laureadi Scienze della Comunicazione

1° marzo 2007 Emilio LoneroL’eclettismo nei media

Enrico VaimeTrafficando… la commedia musicale italiana

Lino BanfiL’attore: un’arte, una testimonianza, un servizio

8 marzo 2007 Emilio LoneroIl cinema è scrittura

Furio ScarpelliLa sceneggiatura: l’arte della scrittura nel film

Stefania SandrelliIl cinema è arte, ma è anche passione

Giovanni SoldatiIl valore della memoria (proiezione video)

26 PROGRAMMA DI “LEZIONI D’AUTORE 4”

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PROGRAMMA DI “LEZIONI D’AUTORE 4” 27

15 marzo 2007 Emilio LoneroLa Mostra Internazionale d’ArteCinematografica di Venezia

Pino ColizziIl doppiaggio è arte?

22 marzo 2007 Emilio LoneroLe arti a confronto

Roberto CiancarelliCinema e teatro

Flaminia LizzaniIl casting

Giacomo ScarpelliNarrativa e cinema

29 marzo 2007 Emilio LoneroUn cinema al servizio della comunità nazionale

Francesco RosiIl film per comunicare valori

Alessio BoniL’arte di essere se stesso o di essere altro?

INTERRUZIONE FESTIVITÀ PASQUALI DAL 30 MARZO AL 15 APRILE 2007

19 aprile 2007 Emilio LoneroIl giornalista cinematografico:un mestiere o una professione?

Tullio KezichLa funzione della critica e le sue responsabilità

Page 22: Lezioni d'Autore 4

Massimo NardinL’oggetto misterioso: il digitale

26 aprile 2007 Emilio LoneroChi è il regista?

Carlo LizzaniUn cinema al servizio della storia

Aldo AnzianoUn percorso sempre in salita

3 maggio 2007 Emilio LoneroIntroduzione

Fabrizio Gifuni, Sonia BergamascoL’arte dell’interpretazione nel cinema e in TV

Enzo D’AlòL’arte dei cartoons: il cinema d’animazione è altro?

Paola Dalla TorreStudiare e insegnare cinema

10 maggio 2007 LUMSA Cinema Day

Testimonianze di:

Dario ViganòUn evento – Il 60º dell’Ente dello spettacoloI cattolici e il cinema

Presiede S.E. Mons. Francesco CacucciArcivescovo di Bari

Carlo Lizzani, Emilio LoneroMariapia Garavaglia, Liliana CavaniDaniella Iannotta, Giuseppe De CarliGennaro Colangelo

Targhe “The Black News” consegnatedal prof. Claudio Vasale

28 PROGRAMMA DI “LEZIONI D’AUTORE 4”

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Consegna diplomi ad honoremdalla prof.sa Donatella Pacelli

Relazione Premio “The Black News”di Carlo Alberto Gioja

Relazione Premio “LUMSA Cinema”di Olivia Bernardini

Interventi diClaudio VasaleAngelo PaoluziGiacomo Spartano

Lettura soggetto premiato Palcoscenico della vita di Francesca Macciachini

Proiezione del corto premiato otiga iMdi Giacomo Ioannisci

Conclusioni di Emilio Loneroe Donatella Pacelli

I testi pubblicati sono tratti da registrazioni effettuate nel corso delseminario: si è preferito la freschezza e l’originalità della “diretta”,salvo qualche ritocco di natura formale. Il riversamento delle regi-strazioni audio è stato curato dal dott. Giacomo Ioannisci, Premio“LUMSA Cinema” 2007 e laureato in Scienze della Comunicazione,indirizzo Editoria e Giornalismo – Facoltà di Lettere e Filosofia –LUMSA, che si ringrazia della preziosa collaborazione.

PROGRAMMA DI “LEZIONI D’AUTORE 4” 29

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ANNO ACCADEMICO 2006–2007

WALTER VELTRONIRoma, la città del cinema

L’arte, l’industria, le istituzioni, le personalità

PROLUSIONE

* Il sindaco Veltroni ha svolto la prolusione, dopo gli indirizzi di omaggio del rettore magnifico GiuseppeDalla Torre, della preside Bianco e l’illustrazione del programma di “Lezioni d’Autore” da parte del professoreEmilio Lonero, nella Sala Giubileo (piazza Castello) alla presenza di Furio Scarpelli, Giovanni Soldati e CarloLizzani, ma anche docenti LUMSA. Alla prolusione sono seguiti: la proiezione di un documentario di GiovanniSoldati in onore del padre, la relazione conclusiva del primo master “Cartoni Animati” di Maria Grazia Bianco,la proiezione del film animato Santa Teresa e infine la premiazione di LUMSA Cinema con la consegna delle tar-ghe SIAE da Giorgio Assumma. Le conclusioni sono state fatte dalla preside Bianco e dalla prof.ssa Pacelli.

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FACOLTÀ DI LETTERE E FILOSOFIASCIENZE DELLA COMUNICAZIONE

AALA SETTIMA ARTE. LEZIONI D’AUTORE

a cura di Emilio Lonero

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Omaggio a Roma, la città del cinema

Giuseppe Dalla Torre

Credo che in quest'occasione bisogna dire qualcosa di particolare.La nostra università ha una vocazione per la comunicazione ed èstata una delle prime ad aprire i corsi in Scienze della Comunica-

zione e, all'interno di questo corso di laurea, degli studi specialistici sulcinema. Ed è proprio in questo modo che la LUMSA ritiene di poter dare,nell'ambito delle sue possibilità, un contributo allo sviluppo e alla crescitadella nostra città, come città anche del cinema. Sappiamo che Roma infondo, per un duplice motivo, può vantare una qualifica di questo genere:un motivo è di carattere soggettivo, l’altro di carattere oggettivo. Sogget-tivo perché l'impegno della cinematografia nei decenni passati nella nostracittà, basterebbe pensare solo a Cinecittà, è stato molto rilevante. Da unpunto di vista oggettivo, invece, è nella vocazione che Roma ha nella tra-smissione culturale attraverso le immagini.

Da studioso di storia penso a tutto il retroterra culturale della nostracittà, dal mondo antico a quello medievale o moderno, che ha costruitouna cultura davvero singolare e inimitabile.

Da questo punto di vista io credo che sia molto importante l'impe-gno che il Sindaco ha messo nel rilanciare Roma come città delcinema, recuperando così un intero patrimonio, ma anche in una

prospettiva nuova e diversa. Il nostro ateneo, da questo punto di vista,credo possa dare un contributo a questo sforzo di interesse comune, enon solo di tipo meramente economico che pure è importante oggi perla città, ma soprattutto di un interesse culturale per il recupero di quelsenso di appartenenza e per un bisogno di stare insieme che rendonocoesa la società. Quindi ringrazio davvero molto l'onorevole Veltroni dellasua presenza qui oggi perché persona attenta, non solo come Sindaco, maanche come cultore di queste discipline.

Giuseppe Dalla Torre Del Tempio di Sanguinetto è nato a Roma il 27 agosto 1943.Ha conseguito la laurea in Giurisprudenza presso l’Università di Roma “LaSapienza” (1967) e in Diritto canonico presso la Pontificia Università Lateranense

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(1968). Ha iniziato la propria attività scientifica presso l’Università di Modena e poidivenuto assistente ordinario presso l’Università di Bologna. Nel 1980 ha vinto ilconcorso per professore ordinario.Chiamato dalla Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Bologna, dal 1980 al1990 vi ha insegnato Diritto Ecclesiastico; vi ha anche tenuto per supplenza ilcorso di Diritto costituzionale dal 1987 al 1990. Attualmente è Rettore dellaLUMSA, presso la quale ha insegnato Istituzioni di diritto pubblico e, ora, Dirittoecclesiastico e Diritto canonico. Tiene corsi su rapporti tra Chiesa e comunitàpolitica in università pontificie.È anche vice presidente del Coordinamento Regionale delle Università del Lazio(CRUL) e fa parte del Comitato di Presidenza della Conferenza dei Rettori delleUniversità Italiane (CRUI) e del Consiglio Universitario Nazionale (CUN).Fa parte del Consiglio scientifico dell’Istituto “Enciclopedia Treccani”, dell’IstitutoNazionale di Studi Romani come corrispondente scientifico, dell’AccademiaNazionale di Scienze Lettere e Arti di Modena come socio onorario e dell’IstitutoLuigi Sturzo. È membro del comitato scientifico–organizzatore delle SettimaneSociali dei Cattolici Italiani, di cui è vicepresidente e componente del Consiglio diAmministrazione dell’Ospedale pediatrico “Bambino Gesù” e del C.d.A. dellaFondazione Accademia di Santa Cecilia.È membro del Gran Magistero dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro diGerusalemme e Presidente onorario nazionale dell’Unione Giuristi Cattolici Italia-ni. Ha partecipato, come segretario della delegazione governativa, ai lavori dellaCommissione paritetica per la revisione del Concordato fra Italia e Santa Sede(1976–1983) ed è stato membro del Comitato Nazionale di Bioetica dal 1990 al2002.Al suo attivo ha oltre cento pubblicazioni scientifiche, tra monografie e saggi,su tematiche relative al diritto canonico, al diritto ecclesiastico italiano e al dirittopubblico.

34 PROLUSIONE A “LEZIONI D’AUTORE 4” OMAGGIO A ROMA, LA CITTÀ DEL CINEMA

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Lezioni d’Autore – Lezioni di Vita

Emilio Lonero

“La settima arte. Lezioni d’Autore” inaugura questa mattina inmodo solenne la sua quarta edizione alla presenza delle più alteautorità accademiche, oltre a numerosi autori, cattedratici,

amici, di cui parlerò in seguito, e soprattutto degli studenti.A salire in cattedra per la prolusione ufficiale è un docente d’eccezione

per un tema di straordinario interesse. Il docente è: l’onorevole Walter Veltro-ni, Sindaco di Roma. Il tema è: Roma, la città del cinema. L’arte, l’industria, i prota-gonisti, le istituzioni. La preside di Facoltà prof.sa Bianco, la presidente del corsodi laurea prof.sa Pacelli, gli autori e gli studenti di ieri e di oggi, mi incaricanosignor Sindaco di esprimerle la loro profonda gratitudine per aver accolto l’in-vito a inaugurare il nostro corso, nonostante i suoi numerosi impegni.

Abbiamo tutti assoluta consapevolezza del dono della sua auto-revole presenza oggi qui in mezzo a noi, una presenza chediventa solenne consacrazione a un’iniziativa, “Lezioni d’Auto-

re”, che ha riscosso simpatia e consenso fra gli studenti. Come afferma-to dal Magnifico Rettore, è proprio a loro, soprattutto alle matricoleche sono presenti qui, alle quali ho il dovere di fare una breve introdu-zione su “Lezioni d’Autore”.

In questi primi tre anni “Lezioni d’Autore” ha consentito ai giovani diconoscere un cinema diverso, capace di suscitare emozioni e di darerisposte, un cinema fatto da uomini che credono nei valori, che cercanodi realizzare film a misura d’uomo, professionisti che non si atteggiano adivi, ma che hanno il coraggio di parlare delle loro sconfitte come delleloro speranze e che credono che si possa volare alto in una professionenon facile ma, proprio perché difficile, capace di stimolare, di spingere, diconvincere. In pochi anni “Lezioni d’Autore” ha creato lo spazio in cui igiovani conoscono la realtà “cinema” attraverso la docenza di quelli che ilcinema lo fanno, lo vivono, lo raccontano e si raccontano creando un inte-resse nuovo per il cinema anche sotto il profilo professionale. In poco piùdi tre anni hanno svolto le loro lezioni grandi nomi che desidero ricorda-re uno per uno: Goffredo Lombardo, Guido Lombardo, Carlo Lizzani,TuriVasile, Alessio Boni, Enrico Vaime, Lino Banfi, Fabrizio Gifuni, Sonia Ber-

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gamasco, Furio Scarpelli, Giacomo Scarpelli, Stefania Sandrelli, GiovanniSoldati,Vincenzo Mollica, Manuel De Sica, Maria Rosaria Gianni, DaniellaIannotta, Dario Viganò, Francesca Archibugi, Enza Sampò, Silvia D’Amico,Caterina D’Amico, Michele Placido, Claudio Santamaria, Paola Saluzzi,Monica Lonero, Ettore Scola, Neri Marcorè, Mario Monicelli, LionelloCerri, Francesco Rosi, Liliana Cavani, Florestano Vancini, RobertoCiancarelli, Elda Ferri, Pietro Valsecchi, Paolo Virzì, Bibi Ballandi, FrancescoAngelicchio, Giorgio Assumma, Enzo D’Alò, Claudia Mori, Maria PiaGaravaglia, Pierfrancesco Favino, Tullio Kezich, Alessandra Levantesi,Claudio Vasale, Gennaro Colangelo, Franco Giraldi, Pino Colizzi, MassimoNardin,Aldo Anziano,Teresa Biondi, Paola Dalla Torre.

Carlo Lizzani, parlando di “Lezioni d’Autore”, ha affermato: «Farconoscere a quanti si avvicinano allo studio del cinema la molte-plicità delle professionalità che contribuiscono alla creazione di

un film è un'operazione in cui la LUMSA con “Lezioni d’Autore” si pone,credo a ragione, in una posizione d'avanguardia, modello per tante altreistituzioni universitarie e in cui mi riconosco senza riserve».

Quanto detto riguarda soprattutto le matricole, ma il mio compitoistituzionale è quello di presentare una scheda sul cursus honorum delnostro docente Walter Veltroni. Il cursus è di una vastità ammirabile chesposa, fatto rarissimo, qualità e quantità. Giornalista, direttore di un quo-tidiano nazionale a forte tiratura, parlamentare, ambasciatore in terrelontane per progetti di fraternità, Ministro, Sindaco, critico e perfinodoppiatore: il suo impegno è sempre caratterizzato da una forte tensio-ne ideale e da uno spirito di servizio. Per ragioni di tempo e di spazioaccennerò solo a un settore del quale l'opera di Walter Veltroni è statadeterminante, a testimonianza del suo grande amore per il cinema chelui stesso definisce: «Una delle buone ragioni» per vivere nella sua vestedi vicepresidente del Consiglio dei Ministri e Ministro dei Beni e delleAttività Culturali.

Dedica la massima attenzione alla legislazione sul cinema, definiscele linee guida della settima arte con un ordinamento che riescea comporre aspetti contraddittori tra faide e interessi di varia

natura. Il cinema diventa un bene nazionale, forma d'arte, industria cultu-rale di ampio respiro anche a livello internazionale, crea spazio alle opereprime e a forme cooperative. Provvede anche al rilancio del cinema pub-blico, Cinecittà e Luce, così come restituisce il suo antico splendore allaMostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia e si preoccupa

36 PROLUSIONE A “LEZIONI D’AUTORE 4” LEZIONI D’AUTORE – LEZIONI DI VITA

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EMILIO LONERO 37

anche del Centro Sperimentale di Cinematografia, che si onora di averloavuto come allievo.

I n chiusura è doveroso parlare di un’iniziativa splendida: La Festa delCinema di Roma che in poco meno di un anno ha suscitato consensi einteressi non solo nella nostra città e nel Paese, ma in tutto il mondo

come avvenuto durante il suo recentissimo viaggio a New York che l’haaccolto in modo degno e che ha stabilito con lei dei rapporti di collabo-razione per consentire il massimo sviluppo alla Festa del Cinema di Roma.Questa, certamente, è la risposta alle sue attese e di quanti credono esperano in un cinema diverso che attragga e coinvolga, che sia cultura, artee festa popolare. Lei caro Sindaco restituisce a Roma un primato che leappartiene per storia, prestigio e tradizione.

“Lezioni d’Autore”, come ha fatto lo scorso anno, seguirà la Festa conparticolare attenzione e ne farà oggetto di studio e di approfondimentoprobabilmente con un master professionale che la nostra facoltà sta pro-gettando per il prossimo anno accademico con il nome augurale di MasterCinema “Lezioni d’Autore”.

Nel concludere devo porgere ai presenti il saluto di Carlo Lizzani,assente perché impegnato nelle riprese del film Hotel Meina. Ungrande del cinema, il produttore Goffredo Lombardo, inviò ai

nostri giovani di “Lezioni d’Autore” un messaggio prima della sua morte:«Confido in voi e spero che possiate diventare le speranze certe di unnuovo cinema del nostro Paese».

La parola al Sindaco.

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Walter Veltroni, Sindaco di Roma