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Esdra 1-5 Scaviamo per trovare gemme spirituali: (8 min) PUNTO VM – Esd 1:3-6 — Perché si può dire che gli israeliti che non si offrirono di ritornare in patria non avevano necessariamente una fede debole? (w06 15/1 17 par. 5; 19 par. 1) 1:3-6: Gli israeliti che non si offrirono volontari per ritornare in patria avevano una fede debole? Forse alcuni non tornarono a Gerusalemme perché erano materialisti e non avevano apprezzamento per la pura adorazione, ma non per tutti era così. Innanzi tutto ci sarebbero voluti quattro o cinque mesi per andare a Gerusalemme, distante 1.600 chilometri. In secondo luogo, stabilirsi in un paese rimasto abbandonato per 70 anni e occuparsi della ricostruzione erano cose che richiedevano molta forza fisica. Senza dubbio, quindi, per alcuni non fu possibile ritornare a causa di circostanze sfavorevoli, come problemi fisici, età avanzata o responsabilità familiari. 1:3-6. Proprio come alcuni degli israeliti che rimasero a Babilonia, molti testimoni di Geova non possono intraprendere il ministero a tempo pieno o andare a servire dove c’è più bisogno. D’altra parte, sostengono e incoraggiano chi lo può fare e promuovono l’opera di predicare il Regno e fare discepoli con le loro contribuzioni volontarie. Esd 4:1-3 — Perché fu rifiutata un’offerta di aiuto? (w06 15/1 19 par. 3) 4:1-3. I fedeli rimpatriati rifiutarono l’offerta dei falsi adoratori, in quanto accettare avrebbe significato formare un’alleanza religiosa con loro. (Esodo 20:5; 34:12) In modo simile, oggi gli adoratori di Geova non partecipano a nessun movimento per l’unione delle fedi.

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Page 1: Lieti di spenderci nel servizio di Geovainfoglobal.altervista.org/blog/wp-content/uploads/2016/… · Web viewUn decreto reale, del 538 a.E.V. circa, autorizzava il popolo ebraico

Esdra 1-5Scaviamo per trovare gemme spirituali: (8 min)

PUNTO VM – Esd 1:3-6 — Perché si può dire che gli israeliti che non si offrirono di ritornare in patria non avevano necessariamente una fede debole? (w06 15/1 17 par. 5; 19 par. 1)

1:3-6: Gli israeliti che non si offrirono volontari per ritornare in patria avevano una fede debole? Forse alcuni non tornarono a Gerusalemme perché erano materialisti e non avevano apprezzamento per la pura adorazione, ma non per tutti era così. Innanzi tutto ci sarebbero voluti quattro o cinque mesi per andare a Gerusalemme, distante 1.600 chilometri. In secondo luogo, stabilirsi in un paese rimasto abbandonato per 70 anni e occuparsi della ricostruzione erano cose che richiedevano molta forza fisica. Senza dubbio, quindi, per alcuni non fu possibile ritornare a causa di circostanze sfavorevoli, come problemi fisici, età avanzata o responsabilità familiari.

1:3-6. Proprio come alcuni degli israeliti che rimasero a Babilonia, molti testimoni di Geova non possono intraprendere il ministero a tempo pieno o andare a servire dove c’è più bisogno. D’altra parte, sostengono e incoraggiano chi lo può fare e promuovono l’opera di predicare il Regno e fare discepoli con le loro contribuzioni volontarie.

Esd 4:1-3 — Perché fu rifiutata un’offerta di aiuto? (w06 15/1 19 par. 3)

4:1-3. I fedeli rimpatriati rifiutarono l’offerta dei falsi adoratori, in quanto accettare avrebbe significato formare un’alleanza religiosa con loro. (Esodo 20:5; 34:12) In modo simile, oggi gli adoratori di Geova non partecipano a nessun movimento per l’unione delle fedi.

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Cosa impariamo su Geova dalla lettura biblica di questa settimana?

*** w14 1/5 p. 6 C’è qualcuno che può conoscere il futuro? ***Gli storici sono d’accordo nel dire che la conquista di Ciro ebbe luogo

veramente. Il suo esercito mise in atto un capolavoro di ingegneria deviando, o in altre parole ‘prosciugando’, uno dei corsi d’acqua della città. Inoltre le porte della città erano state lasciate aperte, il che permise ai soldati di entrare. Ciro liberò poi gli ebrei e concesse loro di ricostruire il tempio di Gerusalemme. È un fatto insolito, se consideriamo che Ciro non adorava il Dio degli ebrei (Esdra 1:1-3). Chi se non Dio sarebbe stato in grado di predire tutti questi dettagli?

*** w02 15/1 pp. 12-13 par. 9 Geova, il massimo Esempio di bontà ***9 Così Dio disciplinò il suo

popolo. Per mezzo del profeta Geremia, comunque, predisse che a Gerusalemme si sarebbe ancora udita la voce di quelli che dicevano: “Lodate Geova degli eserciti, poiché Geova è buono; poiché la sua amorevole benignità è a tempo indefinito!” (Geremia 33:10, 11) E così fu. Dopo che il paese era rimasto desolato per 70 anni, nel 537 a.E.V. un rimanente ebraico tornò a Gerusalemme. (Geremia 25:11; Daniele 9:1, 2) Ricostruì l’altare nell’area del tempio sul monte Moria e cominciò a offrirvi sacrifici. Le fondamenta del tempio furono gettate nel secondo anno del suo ritorno. Che momenti entusiasmanti! “Quando gli edificatori ebbero gettato le fondamenta del tempio di Geova”, disse Esdra, “i sacerdoti in veste ufficiale, con le trombe, e i leviti, i figli di Asaf, con i cembali, stettero in piedi per lodare Geova secondo l’ordine di Davide re d’Israele. E rispondevano lodando e rendendo grazie a Geova, ‘poiché egli è buono, poiché la sua amorevole benignità verso Israele è a tempo indefinito’”. — Esdra 3:1-11.

*** w02 15/7 p. 13 par. 17 Aggiungete alla perseveranza la santa devozione ***17 Lo scoraggiamento può indebolire la nostra perseveranza e avere un effetto

negativo sulla santa devozione. Molti servitori di Geova hanno conosciuto lo scoraggiamento. (Numeri 11:11-15; Esdra 4:4; Giona 4:3) Lo scoraggiamento può avere su di noi un effetto devastante specie se è accompagnato dal risentimento per un’offesa o per una riprensione o disciplina severa. La riprensione e la disciplina, però, sono dimostrazioni dell’interesse e dell’amorevole sollecitudine che Dio ha per noi. (Ebrei 12:5-7, 10, 11) La disciplina non dovrebbe essere considerata solo come una punizione, ma come un mezzo per educarci nella via della giustizia. Se siamo umili, apprezzeremo e accetteremo i consigli, comprendendo che “le riprensioni della disciplina sono la via della vita”. (Proverbi 6:23) Questo può aiutarci a fare un eccellente progresso spirituale nel perseguire la santa devozione.

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*** w02 15/11 p. 5 Non abbandonate le adunanze ***

Come aveva predetto il profeta Isaia, Dio destò il re Ciro di Persia per liberare gli ebrei dal potere di Babilonia. (Isaia 45:1) Dopo 70 anni di esilio, nel 537 a.E.V. essi tornarono a Gerusalemme per ricostruire il tempio. (Esdra 1:1-6; 2:1, 2; Geremia 29:10) I lavori di costruzione subirono dei ritardi ma nel 515 a.E.V. il tempio fu infine terminato e la pura adorazione di Dio fu ristabilita. Benché non avesse lo splendore del tempio di Salomone, questo edificio durò quasi 600 anni. Tuttavia anch’esso cadde in rovina perché gli israeliti trascurarono l’adorazione di Geova. Quando comparve sulla scena terrestre Gesù Cristo, il re Erode si stava occupando della progressiva ricostruzione di questo tempio. Che ne sarebbe stato di esso?

*** w01 15/9 p. 11 par. 6 La benedizione di Geova vi raggiungerà? ***6 Gli ebrei rimpatriati eressero un altare e iniziarono i lavori del tempio di

Gerusalemme. Tuttavia quando incontrarono forte opposizione il loro zelo cominciò a venir meno e la costruzione si fermò. (Esdra 3:1-3, 10; 4:1-4, 23, 24) Inoltre cominciarono a dare la precedenza alle proprie comodità. Perciò Dio mandò i profeti Aggeo e Zaccaria a ravvivare il loro zelo per la pura adorazione. Tramite Aggeo, Geova disse: “È il tempo per voi stessi di dimorare nelle vostre case rivestite di pannelli, mentre questa casa [di adorazione] è devastata? . . . Ponete il cuore alle vostre vie. Avete seminato molto seme, ma si riporta poco. Si mangia, ma non a sazietà. . . . E chi lavora per un salario lavora per una borsa che ha buchi”. (Aggeo 1:4-6) Sacrificare gli interessi spirituali alla ricerca di vantaggi materiali non reca la benedizione di Geova. — Luca 12:15-21.

*** w95 15/3 pp. 13-14 par. 15 Impariamo a provare gioia nel timore di Geova ***15 Ciò non fu dovuto a qualche mancanza da parte di Geova. Geova fece

effettivamente i passi per mettere il santo timore nel cuore del suo popolo. Con la misericordia che mostrò liberandoli da Babilonia e ristabilendoli nel loro paese diede loro sufficienti motivi per nutrire profonda riverenza nei suoi riguardi. Dio ribadì tutto ciò mediante rammemoratori, consigli e riprensioni impartiti dai profeti Aggeo, Zaccaria e Malachia, da Esdra che fu mandato per ammaestrarli, dal governatore Neemia e dal Suo proprio Figlio. A volte il popolo ascoltò, come quando ricostruì il tempio di Geova in seguito alle esortazioni di Aggeo e Zaccaria, e quando mandò via le mogli straniere ai giorni di Esdra. (Esdra 5:1, 2; 10:1-4) Ma il più delle volte non ubbidì. Gli israeliti non prestarono sempre attenzione; non continuarono ad ascoltare e a seguire i consigli; non

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tennero aperto il loro cuore. Non coltivarono il santo timore e di conseguenza non ebbero questa potente forza motivante nella loro vita. — Malachia 1:6; Matteo 15:7, 8.

*** w95 1/9 p. 13 par. 19 Testimoni contro i falsi dèi ***19 Quando arrivò il tempo stabilito, Ciro il Persiano conquistò Babilonia proprio com’era

stato profetizzato. Benché fosse pagano, Ciro proclamò la Divinità di Geova quando emanò un editto a favore degli ebrei in Babilonia: “Chiunque fra voi è di tutto il suo popolo, il suo Dio sia con lui. Salga dunque a Gerusalemme, che è in Giuda, e riedifichi la casa di Geova l’Iddio d’Israele — egli è il vero Dio — la quale era a Gerusalemme”. (Esdra 1:3) Molti ebrei accolsero l’invito. Fecero il lungo viaggio fino alla Terra Promessa ed eressero un altare sul sito dell’antico tempio. Nonostante lo scoraggiamento e la forte opposizione, riuscirono infine a ricostruire il tempio e la città di Gerusalemme. Tutto questo avvenne, come disse Geova stesso, “non mediante forza militare, né mediante potenza, ma mediante il [suo] spirito”. (Zaccaria 4:6) Questi risultati dimostrarono ancora una volta che Geova è il vero Dio.

*** w92 15/9 p. 8 par. 2 Geova perdona in larga misura ***2 Per ‘ricercare Geova’ e invocarlo in maniera accettevole, il malvagio deve

abbandonare la sua via errata e qualunque pensiero di recare danno ad altri. La necessità di ‘tornare a Geova’ indica che il trasgressore ha lasciato Dio, col quale un tempo aveva un’intima relazione. Fu così per gli abitanti di Giuda, la cui infedeltà a Dio li portò infine in esilio a Babilonia. Gli ebrei esiliati avevano bisogno di tornare a Geova pentendosi dei misfatti che avevano portato alla cattività babilonese e ai predetti 70 anni di desolazione della loro patria. Nel 537 a.E.V. quella terra fu rioccupata da un rimanente di ebrei timorati di Dio liberati da Babilonia per decreto governativo. (Esdra 1:1-8; Daniele 9:1-4) Gli effetti di quella restaurazione furono così grandiosi che il paese di Giuda venne paragonato al paradiso edenico. — Ezechiele 36:33-36.

*** w88 1/8 p. 28 L’immeritata benignità di Dio: Non venite meno al suo scopo! ***

Una situazione simile a questa si era sviluppata secoli prima. Nella primavera del 537 a.E.V. Geova Dio liberò la sua nazione eletta Israele dalla cattività babilonese per mezzo del re persiano Ciro. Lo scopo della loro liberazione lo identificò lo stesso Ciro col seguente decreto: “Chiunque fra voi è di tutto il suo popolo, il suo Dio sia con lui. Salga dunque a Gerusalemme, che è in Giuda, e riedifichi la casa di Geova l’Iddio d’Israele”. — Esdra 1:1-3.

Sì, era il tempo in cui Geova aveva stabilito di far restaurare nel paese di Giuda la vera adorazione. A motivo dell’immeritata benignità di Geova quegli ebrei rimpatriati avevano il privilegio di ricostruire il suo tempio a Gerusalemme. Accettando la sfida, gli esuli che ritornarono si stabilirono nella loro patria e iniziarono l’opera di restaurazione del tempio. — Esdra 1:5-11.

*** w87 1/11 p. 15 par. 1 Vi state mantenendo puri sotto ogni aspetto? ***DOPO settant’anni di schiavitù, improvvisamente erano liberi! Un decreto reale, del

538 a.E.V. circa, autorizzava il popolo ebraico a tornare ‘per riedificare la casa di Geova l’Iddio d’Israele’. (Esdra 1:2, 3) Poi ci fu un altro emozionante sviluppo: “Il re Ciro stesso

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trasse fuori gli utensili della casa di Geova, che Nabucodonosor aveva asportato da Gerusalemme”. (Esdra 1:7, 8) Fra questi c’erano i sacri vasi che Baldassarre e i suoi grandi avevano contaminato la notte della caduta di Babilonia usandoli impudentemente per lodare falsi dèi. (Daniele 5:3, 4) Ora gli ex esiliati potevano riportare quegli utensili a Gerusalemme e usarli alla lode di Geova!

*** w75 15/7 p. 434 par. 9 Speranza basata sulla graduale rivelazione del proposito di Dio ***

9 Ma Geova Dio avvertì pure che se si fossero allontanati da lui sarebbero stati puniti. Infatti, predisse che sarebbero andati in esilio a Babilonia. Mantenendo la parola, quando si allontanarono da lui, Geova li punì davvero. (Deut. 31:29; Isa. 39:5-7; 2 Cron. 36:15-21) Similmente, in armonia con la sua promessa, ristabilì nella loro patria un rimanente pentito. (Lev. 26:41-45; Esd. 1:1-3) Infine, per bocca del più grande profeta, il suo proprio Figlio, Gesù Cristo, Geova predisse un’altra desolazione di Gerusalemme. Questo si adempì nel 70 E.V. quando gli eserciti romani al comando del generale Tito distrussero Gerusalemme e il suo glorioso tempio. (Luca 19:41-44) Non c’è dubbio in merito, Geova si è mostrato fedele e fidato, adempiendo sempre la sua parola. Sì, come ci assicura l’apostolo Paolo: ‘Dio non può mentire’. — Tito 1:2; Ebr. 6:18.

*** w70 15/4 p. 231 La Bibbia, il Libro che infonde speranza ***La Bibbia infonde speranza perché tutto ciò che Dio ha promesso si è avverato, ed

esattamente in tempo. Pertanto, mediante il suo profeta Geremia, Dio predisse che il paese d’Israele sarebbe stato desolato per settant’anni mentre il suo popolo avrebbe servito il re di Babilonia. E quando quei settant’anni furono compiuti, gli Israeliti che speravano in Dio non furono delusi. Dio li aveva liberati e, proprio in tempo, erano arrivati nel loro paese natale. — Ger. 25:11; Dan. 9:2; Esd. 1:1-4.

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Quali punti della lettura biblica di questa settimana possiamo usare nel ministero di campo?

*** w11 15/8 p. 30 par. 12 Perseguiamo la pace ***Al re Artaserse fu riferito che i giudei

stavano ricostruendo le mura di Gerusalemme e si preparavano a ribellarsi all’impero persiano. Il re credette a questo falso rapporto e ordinò che tutti i lavori di ricostruzione a Gerusalemme cessassero. Di conseguenza i giudei dovettero interrompere i lavori presso il tempio di Dio. (Esd. 4:11-13, 23, 24) Gli anziani cristiani, saggiamente, seguono il

consiglio di Paolo a Timoteo ed evitano di emettere giudizi avventati. — Leggi 1 Timoteo 5:21.

*** w08 15/6 pp. 8-9 parr. 8-11 Cose dalle quali dobbiamo fuggire ***Il re persiano Ciro II emanò un

decreto che sanciva il ritorno degli ebrei e la ricostruzione del tempio di Geova a Gerusalemme. — Esd. 1:1-4.

9 Migliaia di ebrei colsero l’occasione e fecero ritorno. (Esd. 2:64-67) Adempirono così il comando profetico di Geremia, che nel loro caso significava fuggire nel senso di scappare in un altro luogo. (Leggi Geremia 51:6, 45, 50). Non tutti gli ebrei erano in condizione di intraprendere il lungo viaggio per tornare a Gerusalemme e in Giuda. Quelli che rimasero in Babilonia, come l’anziano profeta Daniele, avrebbero ricevuto la benedizione di Dio purché sostenessero con tutta l’anima la pura adorazione, che aveva come centro Gerusalemme, e si tenessero separati dalla falsa adorazione babilonese.

10 Oggi miliardi di persone sono coinvolte in varie forme di falsa religione riconducibili all’antica Babilonia. (Gen. 11:6-9) … Fra le “cose disgustanti” di cui è responsabile ci sono le numerose guerre nelle quali “sono stati scannati sulla terra” centinaia di milioni di esseri umani. (Riv. 18:24) Altre “cose disgustanti” sono gli atti di pedofilia e altre forme di immoralità sessuale che vedono protagonisti degli ecclesiastici e che sono tollerati dalle autorità delle chiese. Non c’è da meravigliarsi se presto Geova Dio spazzerà via dalla terra la falsa religione! — Riv. 18:8.

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11 I veri cristiani, che sanno tutto questo, hanno il dovere di avvertire chi fa parte di Babilonia la Grande. Un modo in cui lo fanno è quello di distribuire Bibbie e pubblicazioni bibliche fornite dallo “schiavo fedele e discreto” che Gesù ha costituito per provvedere cibo spirituale “a suo tempo”. (Matt. 24:45) Quando qualcuno mostra interesse per il messaggio biblico si dispone di studiare la Bibbia con lui, nella speranza che capisca la necessità di ‘fuggire di mezzo a Babilonia’ prima che sia troppo tardi. — Riv. 18:4.

*** w08 15/12 p. 22 Gli antichi testi cuneiformi e la Bibbia ***In una famosa iscrizione cuneiforme rinvenuta nel 1879, nota come il Cilindro di Ciro,

si legge che dopo aver conquistato Babilonia nel 539 a.E.V. Ciro attuò la politica di restituire i prigionieri ai loro luoghi di origine. Tra coloro che ne beneficiarono ci furono gli ebrei. (Esd. 1:1-4) Molti studiosi del XIX secolo avevano messo in dubbio l’autenticità di questo decreto menzionato nella Bibbia. Tuttavia i documenti cuneiformi risalenti al periodo persiano, incluso il Cilindro di Ciro, forniscono prove convincenti dell’accuratezza del testo biblico.

*** w06 15/4 pp. 20-21 parr. 5-7 “Io sono con voi” ***5 Il libro di Esdra

delinea il contesto storico. Dopo il ritorno degli ebrei dall’esilio babilonese avvenuto nel 537 a.E.V., il governatore Zorobabele e il sommo sacerdote Giosuè (o Iesua) soprintesero alla posa delle fondamenta del nuovo tempio nel 536 a.E.V. (Esdra 3:8-13; 5:1) Anche se questa fu

un’occasione di grande allegrezza, ben presto gli ebrei si fecero prendere dal timore. Certi avversari, “il popolo del paese”, come li definisce Esdra 4:4, ‘indebolivano di continuo le mani del popolo di Giuda e lo scoraggiavano dall’edificare’. Quei nemici, soprattutto i samaritani, lanciarono false accuse contro gli ebrei, e convinsero il re di Persia a emanare un decreto che bloccava la costruzione del tempio. — Esdra 4:10-21.

6 L’entusiasmo iniziale per la ricostruzione del tempio svanì. Gli ebrei si dedicarono ad attività personali. Ad ogni modo nel 520 a.E.V., 16 anni dopo la posa delle fondamenta del tempio, Geova suscitò Aggeo e Zaccaria per spronare il popolo a riprendere i lavori. (Aggeo 1:1; Zaccaria 1:1) Spronati dai messaggeri di Dio e sostenuti dalla chiara prova dell’appoggio di Geova, gli ebrei si rimisero all’opera finché il tempio non fu completato nel 515 a.E.V. — Esdra 6:14, 15.

7 Sapete che significato ha tutto questo per noi? Noi abbiamo un’opera da compiere in relazione alla predicazione della “buona notizia del regno”. (Matteo 24:14) Quest’opera ricevette uno speciale impulso dopo la prima guerra mondiale. Proprio come gli antichi ebrei furono liberati dalla schiavitù letterale a Babilonia, l’odierno popolo di Geova fu liberato dalla schiavitù di Babilonia la Grande, l’impero mondiale della falsa religione.

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Quelli che Dio aveva unto si impegnarono nell’opera di predicare, insegnare e indirizzare le persone alla vera adorazione. Oggi quest’opera continua su scala ancora più grande, e magari anche voi vi prendete parte. Ora è il tempo di compierla, perché la fine di questo sistema malvagio è imminente! Quest’opera comandata da Dio deve proseguire finché egli non interverrà negli affari umani al tempo della “grande tribolazione”. (Matteo 24:21) Allora egli spazzerà via la malvagità, e la vera adorazione potrà così fiorire in tutta la terra.

*** w06 15/4 p. 25 parr. 3-4 Siano forti le vostre mani ***3 Come indicava

l’articolo precedente, le profezie di Aggeo e Zaccaria riguardavano il tempo in cui gli ebrei, liberati dalla cattività babilonese, fecero ritorno nel paese che Dio aveva dato loro. I due profeti posero l’accento sulla riedificazione del tempio. Nel 536 a.E.V. gli ebrei gettarono le fondamenta del tempio. Anche se alcuni degli ebrei più avanti con gli anni si concentrarono sul passato, nell’insieme ci furono molte “urla di gioia”. In realtà, però, nei nostri giorni è avvenuto qualcosa di ancor più grandioso. In che senso? — Esdra 3:3-13.

4 Poco dopo la prima guerra mondiale gli unti di Geova furono liberati dalla schiavitù di Babilonia la Grande. Questa fu un’importante dimostrazione del sostegno di Geova. In precedenza sembrava che i capi religiosi e i loro alleati politici fossero riusciti a porre fine all’opera pubblica di predicazione e insegnamento svolta dagli Studenti Biblici. (Esdra 4:8, 13, 21-24) Ma Geova Dio spianò la strada eliminando gli ostacoli all’opera di predicare e fare discepoli. Nei decenni successivi al 1919 l’opera del Regno ha prosperato e nulla è stato in grado di fermarla.

*** w06 15/1 p. 18 par. 1-p. 19 par. 4 Punti notevoli del libro di Esdra ***1:2. Si avverò ciò che Isaia aveva predetto circa 200 anni prima. (Isaia 44:28) Le

profezie contenute nella Parola di Geova si adempiono immancabilmente.

3:1-6. I fedeli rimpatriati offrirono il loro primo sacrificio nel settimo mese del 537 a.E.V. (tishri, corrispondente a settembre/ottobre). I babilonesi erano entrati a Gerusalemme nel quinto mese del 607 a.E.V. (ab, corrispondente a luglio/agosto) e due mesi dopo la città era desolata. (2 Re 25:8-17, 22-26) Com’era stato predetto, la desolazione di Gerusalemme terminò allo scadere dei 70 anni. (Geremia 25:11; 29:10) Qualunque cosa sia predetta dalla Parola di Dio si avvera.

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5:1-7; 6:1-12. Geova può guidare gli eventi perché si evolvano a favore del suo popolo.

*** w05 15/2 p. 20 par. 13 Salvaguardiamo la nostra identità cristiana ***13 Fate sapere che siete cristiani. Il detto secondo cui la

migliore difesa è l’attacco è vero anche per quel che concerne il difendere la nostra identità cristiana. Quando i loro sforzi di fare la volontà di Geova ai giorni di Esdra furono ostacolati, i fedeli israeliti dichiararono: “Noi siamo i servitori dell’Iddio dei cieli e della terra”. (Esdra 5:11) Se ci lasciamo influenzare dalle reazioni e dalle critiche di persone ostili, il timore ci paralizzerà. Se cerchiamo di accontentare sempre tutti, non andremo molto lontano. Perciò non lasciatevi intimidire. È sempre bene far sapere chiaramente che siete testimoni di Geova. In modo rispettoso ma fermo, potete spiegare i vostri valori, le vostre convinzioni religiose e la vostra posizione quali cristiani. Fate sapere che siete determinati ad attenervi alle elevate norme di Geova sulla

moralità. Rendete chiaro che la vostra integrità cristiana non è negoziabile. Dimostrate di essere fieri delle vostre norme morali. (Salmo 64:10) Distinguervi come cristiani risoluti può rafforzarvi, proteggervi e persino spingere alcuni a chiedere informazioni su Geova e sui suoi servitori.

*** w04 15/10 p. 18 par. 14 “Percorri il paese” ***I gabaoniti continuarono a manifestare prontezza e a svolgere compiti umili al servizio

di Geova. È probabile che alcuni di loro fossero fra i netinei che fecero ritorno da Babilonia e servirono nel tempio ricostruito. (Esdra 2:1, 2, 43-54; 8:20) Possiamo imitare il loro atteggiamento sforzandoci di rimanere in pace con Dio ed essendo disposti a svolgere anche compiti umili nel suo servizio.

*** w02 1/7 p. 13 par. 16 Geova abbellisce il suo popolo con la luce ***16 I nuovi arrivati vogliono lavorare. La profezia prosegue dicendo: “Stranieri realmente

edificheranno le tue mura e i loro propri re ti serviranno”. (Isaia 60:10) Nel primo adempimento di queste parole ai giorni del ritorno dall’esilio babilonese, re e altri delle nazioni aiutarono effettivamente a ricostruire il tempio e la città di Gerusalemme. (Esdra 3:7; Neemia 3:26) Nell’adempimento moderno i componenti della grande folla hanno sostenuto l’unto rimanente nell’edificare la vera adorazione. Hanno aiutato a edificare le congregazioni cristiane e a rafforzare così le “mura” dell’organizzazione di Geova

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paragonata a una città. Inoltre edificano anche in senso letterale, partecipando alla costruzione di Sale del Regno, Sale delle Assemblee e case Betel. In tutti questi modi sostengono i fratelli unti nel soddisfare i bisogni dell’organizzazione di Geova in espansione

*** w98 15/12 p. 13 par. 15 La salvezza appartiene a Geova ***15 Gli esuli ebrei ebbero bisogno di perseveranza per mantenere l’integrità per i circa

70 anni del triste esilio babilonese. (Salmo 137:1-6) Uno che si distinse per la sua integrità fu il profeta Daniele. (Daniele 1:1-7; 9:1-3) Immaginate la sua gioia quando nel 537 a.E.V. andò in vigore il decreto del re persiano Ciro che permetteva agli ebrei di far ritorno in Giuda per riedificare il tempio! (Esdra 1:1-4) Daniele e altri avevano perseverato per anni, ma alla fine videro la caduta di Babilonia e la liberazione del popolo di Geova. Questo dovrebbe incoraggiarci a mostrare perseveranza mentre attendiamo la distruzione di “Babilonia la Grande”, l’impero mondiale della falsa religione. — Rivelazione (Apocalisse) 18:1-5.

*** w92 15/3 p. 11 par. 17 Non veniamo meno allo scopo della libertà che Dio dà ***

17 Geova concede libertà ai suoi servitori leali innanzi tutto per rivendicare la propria sovranità, ma anche per loro conforto e beneficio. Egli liberò gli israeliti dalla schiavitù in Egitto affinché potessero glorificarlo divenendo un regno di sacerdoti, suoi testimoni. (Esodo 19:5, 6; Isaia 43:10-12) In maniera simile, Geova liberò il suo popolo dall’esilio a Babilonia in primo luogo per riedificare il suo tempio e ristabilire la pura adorazione. (Esdra 1:2-4) Quando gli esuli rimpatriati si interessarono solo del proprio benessere materiale Geova Dio inviò i profeti Aggeo e Zaccaria per ricordare loro gli obblighi che avevano nei suoi confronti. Essendo stati così aiutati ad avere il giusto punto di vista sulla libertà data loro da Dio, essi completarono il tempio, alla gloria di Dio, ed ebbero anche prosperità materiale.

*** w92 15/4 p. 13 par. 9 Geova provvede uomini che sono “dati” ***9 Esdra 1:5 parla di “ognuno di cui il vero Dio aveva destato lo spirito, per salire a

riedificare la casa di Geova”. Pertanto fu Geova a spingere tutti quelli che tornarono. Egli stimolò il loro spirito, cioè la loro impellente inclinazione mentale. Dio poté farlo anche dai cieli servendosi dello spirito santo, la sua forza attiva. Perciò tutti quelli che si levarono “per salire a riedificare la casa di Geova” furono aiutati ‘mediante lo spirito di Dio’. — Zaccaria 4:1, 6; Aggeo 1:14.

*** w88 15/9 pp. 24-25 par. 12 “Dovranno conoscere che io sono Geova” ***Dio risuscitò la nazione ebraica quando 42.360 israeliti di tutte le tribù e circa 7.500

non israeliti si valsero dell’opportunità di ripopolare Giuda, ricostruire Gerusalemme e il suo tempio e ristabilire la pura adorazione nella loro patria. (Esdra 1:1-4; 2:64, 65) In maniera analoga, nel 1918 il perseguitato rimanente dell’Israele spirituale divenne come quelle ossa secche: per quanto riguarda la sua opera di testimonianza pubblica era come morto. Ma nel 1919 Geova ravvivò questi cristiani come proclamatori del Regno. (Rivelazione 11:7-12) Questo parallelo dovrebbe rafforzare la nostra fiducia che quegli unti e i loro compagni compongono l’organizzazione terrena che Geova sta usando oggi. — Vedi l’Annuario dei testimoni di Geova del 1976, pagine 85-124.

*** w86 15/1 p. 9 Geova mantiene le promesse! ***

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5:5 — Perché gli oppositori non fermarono l’opera di costruzione?

Lo sguardo vigile di Geova era sui suoi fedeli servitori. (II Cronache 16:9) Rafforzati dallo spirito di Dio, gli anziani non si lasciarono intimorire. Si appellarono al decreto di Ciro da tanto tempo dimenticato. Dato che la legge persiana non poteva essere cambiata, gli avversari ebbero paura di opporsi a un decreto reale. (Daniele 6:8, 15) Era chiarissimo che Geova guidava le cose e i lavori proseguirono.

Cosa impariamo: Anche gli anziani cristiani di oggi dovrebbero ricercare la guida di Geova, il quale ci dà il discernimento necessario quando dobbiamo affrontare degli oppositori. — Salmo 32:8.

*** w85 15/8 p. 32 par. 20 “Il tempo rimasto è ridotto” ***20 Quando furono liberati dalla schiavitù babilonese nel VI secolo a.E.V., gli ebrei

esiliati dovettero prendere una decisione. Sarebbero tornati in patria per ristabilirvi l’adorazione di Geova o sarebbero rimasti a Babilonia? Gli israeliti che rimasero in quella città non erano necessariamente malvagi. Fra loro c’era infatti l’anziano Daniele. Potevano dare sostegno materiale e morale al rimanente che sarebbe tornato. Potevano anche inviare un’“offerta volontaria” per la casa di Geova a Gerusalemme. (Esdra 1:2-4) Potevano così contribuire al progresso della vera adorazione. Come dovettero essere felici tutti gli adoratori di Geova quando il rimanente partì per far ritorno in patria, portando con sé i sacri utensili del tempio di Geova! E i portatori degli oggetti del santuario dovevano assicurarsi di essersi purificati da qualsiasi contaminazione dell’impurità religiosa e morale di Babilonia. — Isaia 52:11.

*** w84 15/11 pp. 17-18 parr. 20-22 “L’amore che avevi in principio” ***20 Ricordate anche i giudei che nel 537 a.E.V. tornarono dalla cattività babilonese.

Immaginate il loro entusiasmo quando udirono Ciro proclamare: “Geova . . . mi ha incaricato di edificargli una casa in Gerusalemme, che è in Giuda. Chiunque fra voi è di tutto il suo popolo, il suo Dio sia con lui. Salga quindi a Gerusalemme, che è in Giuda, e riedifichi la casa di Geova l’Iddio d’Israele”. (Esdra 1:2, 3) Decine di migliaia di giudei accolsero l’invito, e vi fu grande gioia quando finalmente fu posto il fondamento del nuovo tempio. — Esdra 2:64; 3:10-13.

21 Ma quell’entusiasmo presto svanì. Nemici confinanti fecero storie e riuscirono a ottenere un ordine ufficiale per bloccare i lavori di costruzione del tempio. (Esdra capitolo 4) I giudei cominciarono a costruire case per sé. (Aggeo 1:4) Naturalmente continuavano a considerarsi osservanti della religione giudaica. Non avevano abbandonato la loro fede. Ma avevano perso il fervido amore che un tempo nutrivano per Geova e per gli interessi della vera adorazione. Senza dubbio pensavano di essere equilibrati o ragionevoli in ciò che facevano. Ma Geova non era d’accordo. Mandò i profeti Aggeo e Zaccaria per ravvivare il loro zelo e incoraggiarli a finire di costruire la casa di Geova. — Esdra 5:1-2.

22 Qualcosa di simile può accadere oggi ai cristiani. I problemi della vita quotidiana in un mondo non cristiano possono offuscare la loro gioia. Col passar del tempo, la verità

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può cessare di essere avvincente ed entusiasmante. Può anche succedere che, man mano che il tempo cancella il ricordo di ciò che significava essere nel mondo, un cristiano cominci a ripensare con nostalgia alla cosiddetta libertà, all’assenza di responsabilità, che le persone del mondo hanno. (Efesini 2:11, 12) Oppure i cristiani possono essere logorati dall’atteggiamento delle persone intorno a loro. Possono cominciare a pensare che sia più ragionevole prendersela un po’ più comoda nel servizio di Dio, rallentando un po’. — Geremia 17:9.

*** w79 1/8 pp. 29-30 Misericordia e giustizia risaltano in Esdra ***Riconoscendo l’esistenza di altri dèi, Ciro non avrebbe avuto difficoltà a considerare

Geova come un Dio, il vero Dio, il grande Dio, e Colui che, com’egli disse, gli aveva dato “tutti i regni della terra”. — Esd. 1:2.

La grande misericordia di Dio, la sua potenza e il suo sicuro proposito sono rivelati dal fatto che benedisse un piccolissimo numero di fedeli. La maggioranza dei giudei a Babilonia si erano inseriti nella vita commerciale babilonese e avevano poco o nessun interesse a ripristinare la vera adorazione. Nondimeno, la misericordia di Dio fu estesa ai pochi fedeli. Al fine di promuovere la pura adorazione, essi partirono da Babilonia e arrivarono a Gerusalemme dopo un viaggio rischioso attraverso un arido deserto durante il quale ebbero la protezione di Dio. (Isa. 35:2-10) Circondati da nemici ostili, edificarono un altare a Geova e cominciarono a porre le fondamenta del tempio. I samaritani si offrirono di aiutarli nei lavori, fingendosi amici. Ma poiché praticavano una forma di adorazione contaminata la loro offerta fu respinta da Zorobabele. — Esd. 4:1-4; 2 Re 17:29.

Dio approvò il modo d’agire degli israeliti ristabiliti, poiché collaborare con quella gente equivaleva a essere “inegualmente aggiogati con gli increduli” nella vera adorazione, cercando di stipulare un accordo fra il tempio di Dio e gli idoli. (2 Cor. 6:14-16) Tuttavia, il buono spirito del rimanente ristabilito cominciò a vacillare quando questi che si professavano amici crearono problemi facendo pressione sul governo persiano, indebolendo i giudei fino al punto che la costruzione del tempio infine cessò. — Esd. 4:8-24.

Nel frattempo, preoccupati per le loro case e i loro affari i giudei lasciarono la casa di Dio in una condizione desolata. Ma il proposito di Dio non sarebbe stato sventato. (Agg. 1:8, 9) Mandò i profeti Aggeo e Zaccaria a rammentare loro lo scopo per cui erano tornati a Gerusalemme. Essi reagirono positivamente e la ricostruzione del tempio riprese, nonostante l’opposizione. (Esd. 5:1, 2) Geova benedisse la loro intrepida ubbidienza. Appellatisi i giudei al re Dario il Persiano, i governatori delle province circostanti ricevettero ordine di smettere di ostacolarli e di aiutarli dando loro dal tesoro pubblico

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l’aiuto economico necessario. Grazie a questa concessione di Dario i lavori furono ultimati e il tempio fu inaugurato con grande allegrezza. — Esd. 6:6-12, 16-22.

*** w72 1/11 p. 658 par. 10 Apprezziamo la liberazione di Geova ***Gli Israeliti che furono liberati da Babilonia e tornarono a Gerusalemme nel 537 a.E.V.

non soffrirono, ma Geova fece in modo che avessero a sufficienza di che mangiare, di che vestire e di che coprirsi. Esdra ci narra: “In quanto a tutti quelli intorno a loro, rafforzarono le loro mani con utensili d’argento, con oro, con beni e con animali domestici e con cose scelte, oltre a tutto ciò che fu offerto volontariamente”. (Esd. 1:6) Geova promise di provvedere ai suoi servitori d’oggi le cose necessarie SE mettiamo la vera adorazione e gli interessi del Regno al primo posto nella nostra vita. Mostrate dunque apprezzamento per la liberazione di Geova, riponendo fede in lui, confidando che provvederà ai vostri bisogni materiali mentre metterete al primo posto gli interessi del Regno.

(Esdra 1:3-6) 3 Chiunque fra voi è di tutto il suo popolo, il suo Dio sia con lui. Salga dunque a Gerusalemme, che è in Giuda, e riedifichi la casa di Geova l’Iddio d’Israele — egli è il [vero] Dio — la quale era a Gerusalemme. 4 In quanto a chiunque resta da tutti i luoghi dove risiede come forestiero, gli uomini del suo luogo lo assistano con argento e con oro e con beni e con animali domestici insieme all’offerta volontaria per la casa del [vero] Dio, che era a Gerusalemme’”. 5 Quindi i capi dei padri di Giuda e di Beniamino e i sacerdoti e i leviti si levarono, pure ognuno di cui il [vero] Dio aveva destato lo spirito, per salire a riedificare la casa di Geova, che era a Gerusalemme. 6 In quanto a tutti quelli intorno a loro, rafforzarono le loro mani con utensili d’argento, con oro, con beni e con animali domestici e con cose scelte, oltre a tutto ciò che fu offerto volontariamente.

(Esdra 4:1-3) 4 Quando gli avversari di Giuda e di Beniamino ebbero udito che i figli dell’Esilio edificavano un tempio a Geova l’Iddio d’Israele, 2 si accostarono immediatamente a Zorobabele e ai capi delle case paterne e dissero loro: “Lasciateci edificare insieme a voi; poiché, proprio come voi, noi ricerchiamo il vostro Dio e gli sacrifichiamo fin dai giorni di Esar-Addon re d’Assiria, che ci fece salire qui”. 3 Comunque, Zorobabele e Iesua e il resto dei capi delle case paterne d’Israele dissero loro: “Voi non avete nulla a che fare con noi nell’edificare una casa al nostro Dio, poiché noi stessi, insieme, edificheremo a Geova l’Iddio d’Israele, proprio come ci ha comandato il re Ciro, re di Persia”.

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(Esdra 1:1-3) 1 E nel primo anno di Ciro re di Persia, affinché si adempisse la parola di Geova dalla bocca di Geremia, Geova destò lo spirito di Ciro re di Persia, così che egli fece passare un bando per tutto il suo regno, e anche per iscritto, dicendo: 2 “Ciro re di Persia ha detto questo: ‘Geova l’Iddio dei cieli mi ha dato tutti i regni della terra, ed egli stesso mi ha incaricato di edificargli una casa a Gerusalemme, che è in Giuda. 3 Chiunque fra voi è di tutto il suo popolo, il suo Dio sia con lui. Salga dunque a Gerusalemme, che è in Giuda, e riedifichi la casa di Geova l’Iddio d’Israele — egli è il [vero] Dio — la quale era a Gerusalemme.

(Esdra 4:4) 4 Allora il popolo del paese indeboliva di continuo le mani del popolo di Giuda e lo scoraggiava dall’edificare,

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(Esdra 3:7) 7 E davano denaro ai tagliatori [di pietre] e agli artefici, e viveri e bevanda e olio ai sidoni e ai tiri, perché portassero legname di cedro dal Libano al mare a Ioppe, secondo il permesso dato loro da Ciro re di Persia.

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(Esdra 5:5) 5 E l’occhio del loro Dio mostrò d’essere sugli anziani dei giudei, e non li fermarono finché la comunicazione non fosse giunta a Dario e non fosse quindi rimandato indietro un documento ufficiale a questo proposito.