l’immagine

86
L’IMMAGINE Classe 2D a.s. 2013-2014

Upload: liceolevi

Post on 14-Jun-2015

382 views

Category:

Education


0 download

DESCRIPTION

Unità di apprendimento - classe 2D scientifico 2013/14

TRANSCRIPT

Page 1: L’immagine

L’IMMAGINE

Classe 2Da.s. 2013-2014

Page 2: L’immagine

Quest’anno, il nostro lavoro si è proposto di analizzare in tutte le sue possibili

declinazioni il concetto di immagine, intesa come possibile rappresentazione

della realtà.

Passando dall’evidenza e precisione delle figure geometriche, con le quali,

attraverso varie trasformazioni, si possono creare immagini naturalistiche di

straordinaria bellezza ed estrema armonia, alla rappresentazione dei

personaggi letterali e notare come questa riflette, per armonia o contrasto, il

mondo interiore del personaggio stesso.

Ma si può anche costruire strategicamente

la propria immagine per esercitare il potere sugli altri, come abbiamo più volte

visto nel corso della storia.

Eccoci ora alla conclusione del nostro viaggio fatto di attimi colti

al momento opportuno… il nostro è finito, ma il vostro deve ancora cominciare.

Page 3: L’immagine

UNITA’ DI APPRENDIMENTO

IMMAGINE

-MATEMATIC

A

-ITALIANO

-ARTE

-INGLESE

-STORIA

-GEOMETRIA

Page 4: L’immagine

U.D.A. GEOMETRIA

Le ISOMETRIE ed ESCHER

-Bindi Paolo-Gioè Simone-Milan Federico -Podini Mattia

Page 5: L’immagine

Maurits Cornelis Escher (1898 – 1972) è stato un incisore e grafico olandese. È conosciuto principalmente per le sue incisioni su legno,

litografie e mezzetinte che tendono a presentare costruzioni impossibili, esplorazioni dell‘infinito del piano e dello spazio e motivi

geometrici. Le opere di Escher sono molto amate dagli scienziati, logici, matematici e fisici che apprezzano il suo uso razionale di poliedri, distorsioni geometriche ed interpretazioni

originali di concetti appartenenti alla scienza.

Page 6: L’immagine

Analizziamo ora delle opere di Escher

che contengono alcune isometrie

studiate:

Page 7: L’immagine

Pesci e AnatreIn questa litografia si possono ritrovare traslazioni con due vettori differenti che vengono applicate più volte.

Page 8: L’immagine

Uno dei due vettori, sia per le anatre (rosso), sia per i pesci (verde), è il seguente:

Page 9: L’immagine

Il secondo è invece questo:

Page 10: L’immagine

Pesci VolantiQuest’altra litografia presenta invece tre diverse rotazioni ripetute sempre più volte:

Page 11: L’immagine

Quella verde è di 180° (simmetria centrale) e trasforma il pesce rosso nel pesce bianco.

Page 12: L’immagine

Il punto rosso e quello blu sono invece il centri delle rotazioni che trasformano i pesci bianchi negli altri pesci bianchi e i pesci rossi negli altri pesci rossi.

Page 13: L’immagine

Rondini, Farfalle, Api e Pipistrelli

Questa immagine è più complessa delle precedenti poiché basata su più di una trasformazione:

Page 14: L’immagine

Ogni figura presenta un’asse di simmetria che la taglia:

Page 15: L’immagine

I pallini sono il centro delle simmetrie centrali (rotazioni di 180°) che trasformano gli animali a coppie di due:

Api e Farfalle Rondini e Pipistrelli

Rondini e Farfalle Api e Pipistrelli

Page 16: L’immagine

U.D.A.

ARTE

Page 17: L’immagine

Motore Guzzi V7

- Ildebrando Spadaro Lama

Page 18: L’immagine

- Giorgio Raimondi

Motore V10Lamborghini

Page 19: L’immagine

Carro armatoHigh-Tech

- Giacomo Lupi

Page 20: L’immagine

Fiocco dineve

- Mattia Podini

Page 21: L’immagine

Fiore

- Alessandra Chiappa

Page 22: L’immagine

Davide Ferraro, Maia Zambarbieri, Marco Tonna, Francesca Spinelli LS – 2° D

Unità di apprendimento di italiano – l’immagine

Page 23: L’immagine

In questo progetto, che sarà incentrato sull’immagine dal

punto di

vista interiore ed esteriore, cercheremo di far venire alla

luce, tramite

opere e libri che hanno fatto la storia della letteratura, la

differenza tra

immagine esteriore e ciò che siamo veramente.

L’immagine di una persona infatti, può essere o non essere in

contrasto con ciò che si ha dentro.Davide Ferraro, Maia Zambarbieri, Marco Tonna, Francesca Spinelli LS – 2° D

Page 24: L’immagine

A tutti è capitato di stupirsi nello scoprire come gli altri

possano avere

un’immagine di noi diversa dalla nostra, visto che noi

sappiamo cosa

c’è sotto la ‘’maschera’’ e gli altri non vedono che questa,

dal di fuori.

Davide Ferraro, Maia Zambarbieri, Marco Tonna, Francesca Spinelli LS – 2° D

Page 25: L’immagine

Davide Ferraro, Maia Zambarbieri, Marco Tonna, Francesca Spinelli LS – 2° D

Poiché quest’anno abbiamo iniziato a leggere il romanzo “I

promessi

sposi” di Alessandro Manzoni abbiamo deciso di incentrare

alcuni

esempi su alcuni personaggi che hanno un ruolo

fondamentale nella

storia. Quest’ultimi presentano una sostanziale differenza

tra

esteriorità ed interiorità. Uno dei fini che il Manzoni si

propone di

raggiungere attraverso il romanzo è quello di rappresentare

il doloroso

distacco, esistente nella vita dell’uomo, fra il piano ideale dei

principi e

quello reale dell’esperienza quotidiana.

Page 26: L’immagine

Manzoni non rappresenta soltanto lo scontro diretto tra bene e

male,

fra violenza prevaricatrice e innocenza oppressa, bensì anche

il

contrasto fra il facile prevalere delle apparenze, del

superficiale

conformismo e il difficile affermarsi del “vero morale”.

Fra i diversi modi di presentazione di cui si serve Manzoni per

introdurre nell’intreccio i personaggi, essenziale è quello del

ritratto:

grazie ad esso l’autore interviene direttamente fornendo

alcuni

riferimenti relativi ai tratti fisici, alla situazione sociale e

anche al

comportamento, alla personalità della figura che verrà

delineandosi

nel corso del romanzo stesso.

Davide Ferraro, Maia Zambarbieri, Marco Tonna, Francesca Spinelli LS – 2° D

Page 27: L’immagine

Don Abbondio

• Don Abbondio è uno dei personaggi principali de ‘I Promessi Sposi’, tuttavia a dire il vero Alessandro Manzoni non ne dà una precisa descrizione fisica.

• Si sa che ha gli occhi grigi, statura bassa, è corpulento e ha superato i sessant’anni, ma non viene menzionata una casata di discendenza.

• E’ il curato del paese, ha scelto questa professione più per i benefici economici che per vera vocazione. E’ anche una sorta di banco dei pegni del paese.

Davide Ferraro, Maia Zambarbieri, Marco Tonna, Francesca Spinelli LS – 2° D

Page 28: L’immagine

Don Abbondio

• Il comportamento di don Abbondio, ispirato al timore di

non far torto al potente di turno, il suo agire che non

rispetta gli obblighi morali che il suo abito gli impone,

sono atti che denunciano la debolezza e la fragilità

dell’individuo calato in una dimensione storica e sociale

che lo opprimono. La sua volontà è annullata dalla paura

di una ritorsione del violento; il suo libero arbitrio, il suo

senso morale scompaiono sotto i colpi dell’ arroganza e

dell’esercizio illegale del potere. Davide Ferraro, Maia Zambarbieri, Marco Tonna, Francesca Spinelli LS – 2° D

Page 29: L’immagine

• In questo romanzo, Don Abbondio è l’esempio di una

medesima

immagine sia interiore che esteriore. Ciò si nota ad

esempio dal suo

comportamento con i bravi proprio nel primo capitolo,

facendo capire che lui è un uomo codardo, pigro e schivo,

che si sottrae davanti alle difficoltà e agli ostacoli che

incontra.Davide Ferraro, Maia Zambarbieri, Marco Tonna, Francesca Spinelli LS – 2° D

Don Abbondio

Page 30: L’immagine

• Ne è un esempio la descrizione che fa il Manzoni del suo modo di

camminare tornando dopo aver celebrato il suo uffizio:

“..proseguiva il suo cammino, guardando a terra, e buttando con

un piede verso il muro i ciottoli che facevano inciampo..” è il solo

gesto attivo di Don Abbondio, gesto che nasconde un suo valore

morale. Il bravo curato non vuole ostacoli, la sua strada deve

essere libera e liscia senza intralci, così come la sua vita senza

incagli e responsabilità. Proseguendo la descrizione leggiamo

“..poi alzava il viso, e girati oziosamente gli occhi all’intorno..”

dove l’avverbio oziosamente è indicativo del senso di vuoto

dell’animo.Davide Ferraro, Maia Zambarbieri, Marco Tonna, Francesca Spinelli LS – 2° D

Don Abbondio

Page 31: L’immagine

• Il personaggio a cui il Manzoni dedica uno dei suoi ritratti più vivi

e

intensi è Padre Cristoforo, del quale l’autore traccia anche la

storia,

cioè quella serie di eventi che hanno contribuito a formarne la

personalità.

• A differenza di Don Abbondio, egli ha una contrapposizione tra le

due immagini. Lo scopo dello scrittore è quello di rivelare

attraverso la descrizione fisica il carattere e il temperamento del

personaggio la cui caratteristica è quella di essere in perenne

lotta fra orgoglio e umiltà.

Davide Ferraro, Maia Zambarbieri, Marco Tonna, Francesca Spinelli LS – 2° D

Padre Cristoforo

Page 32: L’immagine

• E’ più vicino ai sessant’anni che ai cinquanta, ha la tonsura, la barba bianca e lunga, i lineamenti marcati e occhi incavati. Il suo nome vero era Lodovico ed era figlio di un mercante. E’ lui che consiglia a Lucia e Renzo di fuggire da Lecco.

• Simbolo del coraggio del cristianesimo che difende i più deboli, Fra Cristoforo è un padre cappuccino che prese i voti per sfuggire alla sua dissoluta vita precedente. E’ molto religioso e spirituale, ma il suo animo è spesso irrequieto. E’ molto determinato e coraggioso, ha un forte autocontrollo e un profondo senso della giustizia che lo spinge a schierarsi contro i potenti per difendere i più deboli.

Davide Ferraro, Maia Zambarbieri, Marco Tonna, Francesca Spinelli LS – 2° D

Padre Cristoforo

Page 33: L’immagine

• Dalla descrizione di Padre Cristoforo emerge subito la

duplice

personalità di questo personaggio: l'uomo forte e

battagliero e l'uomo pacato, umile e dedito al sacrificio.

Sia l’aspetto fisico che il suo comportamento mostrano

continuamente questo suo dibattersi tra il temperamento

focoso e la sua volontà di dominarsi. Anche il suo

linguaggio che solitamente è umile e tranquillo, a volte

diventa

impetuoso e appassionato. E' un peccatore pentito.

Davide Ferraro, Maia Zambarbieri, Marco Tonna, Francesca Spinelli LS – 2° D

Padre Cristoforo

Page 34: L’immagine

• Manzoni lo presenta dal temperamento onesto e al tempo

stesso

violento, dal carattere impulsivo ma generoso, animato

da un

profondo senso di giustizia, dall'amore per i deboli e

dall'impegno

instancabile per la loro difesa.

• Manzoni attraverso il personaggio di Padre Cristoforo

sottolinea la difficoltà per l’uomo di dominare il Proprio

istinto.

Davide Ferraro, Maia Zambarbieri, Marco Tonna, Francesca Spinelli LS – 2° D

Padre Cristoforo

Page 35: L’immagine

• Per i personaggi di maggior rilievo Manzoni coglie attraverso pochi tratti fisici e qualche acuto rilievo psicologico, il carattere, la personalità, per poi tornare indietro e spiegare le ragioni che hanno contribuito a formare quel comportamento: Il volto scarno e la barba bianca, ad esempio, non ci dicono solo l’età o la vita di penitenza di un frate qualsiasi, perché si insinua il rilievo psicologico; così come la descrizione dei gesti con spirito di osservazione, ad esempio “..alzando la barba con un moto leggiero..” delinea oltre alle parole, i tratti del personaggio nel quale si alternano moti di passione e momenti di riflessione. Davide Ferraro, Maia Zambarbieri, Marco Tonna, Francesca Spinelli LS – 2° D

Padre Cristoforo

Page 36: L’immagine

• La gestualità nell’affrontare Don Rodrigo, ..”dando indietro due passi, postandosi fieramente sul piede destro, …. , alzando la mano con l’indice teso verso Don Rodrigo..” sottolinea il suo atteggiamento da combattente: non ha bisogno di avere una spada in mano; bastano a colpire nel segno le sue parole.

Davide Ferraro, Maia Zambarbieri, Marco Tonna, Francesca Spinelli LS – 2° D

Padre Cristoforo

Page 37: L’immagine

• La Monaca di Monza, il cui nome di battesimo è

Gertrude, è un

personaggio molto enigmatico e abbastanza rilevante nel

romanzo.

in ogni espressione che il Manzoni usa per offrire al

lettore la visione completa ed esatta del dramma di

Gertrude, si avvertono variamente intrecciati due

sentimenti: lo sdegno per una fra le brutali consuetudini di

un secolo corrotto e inumano, e un accorato accento di

pietà per la sorte dell’infelice vittima.

Davide Ferraro, Maia Zambarbieri, Marco Tonna, Francesca Spinelli LS – 2° D

La Monaca di Monza

Page 38: L’immagine

• La Monaca di Monza è un personaggio realmente esistito, il suo vero nome era Marianna de Leyva y Marino. E’ una creatura debole, che cede alle pressioni della famiglia che le prospettano una vita monastica, pur non avendo la minima vocazione.

• Simbolo della monacazione forzata, si immerge in una torbida relazione proibita con Egidio, altro personaggio negativo di cui la Monaca di Monza è succube. Non è malvagia, semplicemente non agisce e non ha coscienza, aspetta che siano gli altri ad agire per lei. E’ indecisa, ambigua, porta con sé un forte rancore, è debole e capricciosa.Davide Ferraro, Maia Zambarbieri, Marco Tonna, Francesca Spinelli LS – 2° D

La Monaca di Monza

Page 39: L’immagine

• Non è una monaca come le altre; è giovane, ma più potente della

badessa o

della priora, fornita di un’autorità che le deriva dal prestigio

mondano della

sua nobile famiglia. Queste allusioni annunciano perciò un

personaggio

insolito e misterioso. L'autore non nasconde le responsabilità di

coloro che la forzano a un destino che non è il suo (il padre, la

badessa, Egidio...), tuttavia sottolinea le colpe individuali della

"Signora" che sono da ricondurre in gran parte a lei, secondo

quella visione morale per cui la responsabilità del male

commesso è del singolo e non può trovare scuse nella coercizione

esercitata da altri.

Davide Ferraro, Maia Zambarbieri, Marco Tonna, Francesca Spinelli LS – 2° D

La Monaca di Monza

Page 40: L’immagine

• La sua immagine esterna è vincolata dal ruolo che lei ricopre, la

sua veste le

impone di comportarsi umilmente e le vieta di trovare le delizie

della vita

mondana. Il suo carattere interiore è infatti sottolineato

dall’orgoglio e dalla sua debolezza, che desidera i privilegi della

sua condizione aristocratica ma non ha la forza di ribellarsi alle

decisioni altrui, dunque finisce per soccombere ed essere

risucchiata in un vortice di peccati e delitti (la sua indole non è

malvagia e perciò è portata al crimine dalla volontà di altri, a

causa della sua scarsa determinazione).

Davide Ferraro, Maia Zambarbieri, Marco Tonna, Francesca Spinelli LS – 2° D

La Monaca di Monza

Page 41: L’immagine

• Gli elementi fisici del ritratto sono animati da una serie di contrapposizioni e da molte antitesi: con una prima, l’autore afferma che la monaca era di una bellezza sbattuta, «sfiorita e scomposta», particolare che ci fa capire quanto fosse tormentata moralmente. Una seconda contrapposizione è di natura cromatica: un velo nero le cadeva dalle due parti della testa e sotto questo, una bianchissima benda come la fronte, le incorniciava il volto. Nel pallore del suo viso emergevano due neri sopraccigli, un paio di occhi che a volte incutevano timore e chiedevano aiuto e le labbra rosate.Anche nel vestire c’era qualcosa di strano; l’abito infatti aveva la vita attillata e tutto ciò rivelava un’attenzione mondana; dalla benda le usciva una ciocchettina di capelli neri, a testimoniare che non aveva nemmeno rispettato le regole del convento che prescrivevano di tenerli corti. La scelta del colore e non colore bianco e nero, esprime la personalità della suora, dominata da purezza e peccato.

Davide Ferraro, Maia Zambarbieri, Marco Tonna, Francesca Spinelli LS – 2° D

La Monaca di Monza

Page 42: L’immagine

• Dal punto di vista psicologico, l’Innominato appare subito avvolto nel mistero, un personaggio malvagio e influente, che si circonda di uomini di fiducia che lo aiutano a realizzare i suoi atti illeciti. Pur incarnando l’eroe negativo, in realtà l’Innominato si converte a metà dell’opera: il rapimento di Lucia, su richiesta di don Rodrigo, è l’ultimo atto malvagio che lui compie prima di decidere di cambiare vita.

• Durante la notte in cui Lucia è prigioniera nel castello, la disperazione dell'Innominato giunge ad un punto critico, tanto da fargli desiderare il suicidio, ma ecco che la Divina Provvidenza e le parole di Lucia lo salvano e gli mostrano la via della misericordia e del perdono. Davide Ferraro, Maia Zambarbieri, Marco Tonna, Francesca Spinelli LS – 2° D

L’Innominato

Page 43: L’immagine

• Dal punto di vista fisico era grande, bruno, calvo; bianchi i pochi capelli che gli rimanevano; rugosa la faccia: a prima vista, gli si sarebbe dato più de' sessant'anni che aveva; ma il contegno, le mosse, la durezza risentita de' lineamenti, il lampeggiar sinistro, ma vivo degli occhi, indicavano una forza di corpo e d'animo, che sarebbe stata straordinaria in un giovine.

• L’Innominato è prigioniero del suo ruolo di prepotente e da oppressore, tramite l’incontro con Lucia, si trasforma nel salvatore lottando tra orgoglio e un’inquieta volontà di fare bene. Il suo atteggiamento si modifica da imperioso a esitante, aprendosi alla compassione. Nel dialogo alterna tonalità iraconde a una dolcezza per lui inconsueta. Davide Ferraro, Maia Zambarbieri, Marco Tonna, Francesca Spinelli LS – 2° D

L’Innominato

Page 44: L’immagine

• La sua conversione giunge dopo la notte angosciosa, infatti quel giorno arriva nel suo paese il cardinale Federigo Borromeo, personaggio storico.

• La scelta di Manzoni del personaggio, per attuare la conversione, non è certamente casuale: infatti solo un uomo di una grandissima bontà come il cardinale può redimere l'Innominato. I due personaggi si possono descrivere, per certi aspetti, come opposti. Dopo la conversione l'Innominato cambia completamente e coglie al volo l'occasione per far del bene in maniera proporzionata al male che aveva fatto.

Davide Ferraro, Maia Zambarbieri, Marco Tonna, Francesca Spinelli LS – 2° D

L’Innominato

Page 45: L’immagine

• - IL RITRATTO DI DORIAN GRAY di Oscar Wilde

• - IL CAVALIERE INESISTENTE di Italo Calvino

• - UNO, NESSUNO E CENTOMILA di Pirandello

Davide Ferraro, Maia Zambarbieri, Marco Tonna, Francesca Spinelli LS – 2° D

Proseguendo la ricerca, spostiamo l’attenzione su altri libri che hanno come tema principale l’immagine:

Page 46: L’immagine

L’autore del romanzo è Oscar Wilde, nato a Dublino nel 1854 e morto

a Parigi nel 1900.

• Dorian, un ragazzo bellissimo, riceve in dono un ritratto fattogli dall’amico Basil.

• Il desiderio che il quadro invecchi al suo posto si avvera e, mentre egli rimarrà sempre giovane il suo animo, corrotto dall’amicizia con Lord Wotton, affiorerà nel ritratto, che si modifica.

• Dopo molti anni, ossessionato dall’idea, deciderà di squarciare il ritratto. Egli morirà e il quadro tornerà come all’origine, perché era il quadro a vivere per lui.Davide Ferraro, Maia Zambarbieri, Marco Tonna, Francesca Spinelli LS – 2° D

IL RITRATTO DI DORIAN GRAY di Oscar Wilde

Page 47: L’immagine

• Questo romanzo, rappresenta un’eccezione, perché possiamo notare che sia l’immagine esteriore che quella interiore si manifestano nel mondo reale, la prima sotto forma del giovane che non invecchia mai, un bell’uomo con molte donne che viveva una vita piena di divertimenti senza mai subire alcun cambiamento; la seconda invece viene rappresentata dal quadro, che lui teneva nascosto perché andando avanti con la sua vita notava che il quadro subiva tutti i cambiamenti che non subiva il protagonista.

• Fino a quando il quadro non diventò il ritratto di un mostro, che aveva accumulato tutte le esperienze a cui il personaggio si era lasciato andare.

Davide Ferraro, Maia Zambarbieri, Marco Tonna, Francesca Spinelli LS – 2° D

IL RITRATTO DI DORIAN GRAY di Oscar Wilde

Page 48: L’immagine

• Riassumendo, possiamo dire che entrambe le immagini si presentano concretamente nel romanzo.

« Quando la giovinezza se ne sarà andata, la sua bellezza la seguirà e improvvisamente si renderà conto che non ci saranno più trionfi per lei, oppure dovrà accontentarsi di quei mediocri trionfi che il ricordo del passato renderà più amari di sconfitte. Ogni mese che passa la avvicina a qualcosa di tremendo. Il tempo è geloso di lei e combatte contro i suoi gigli e le sue rose Il suo colorito si spegnerà, le guance si incaveranno, gli occhi perderanno luminosità. Soffrirà, orrendamente… Ah! Approfitti della giovinezza finché la possiede. Non sprechi l’oro dei suoi giorni ascoltando gente noiosa, cercando di migliorare un fallimento senza speranza o gettando la sua vita agli ignoranti, alla gente mediocre, ai malvagi. Questi sono gli obbiettivi malsani, i falsi ideali della nostra società. Deve vivere! Vivere la sua vita meravigliosa che è in lei! Non lasci perdere nulla! Cerchi sempre sensazioni nuove. Non abbia paura di nulla. » – Lord Henry Wotton

Davide Ferraro, Maia Zambarbieri, Marco Tonna, Francesca Spinelli LS – 2° D

IL RITRATTO DI DORIAN GRAY di Oscar Wilde

Page 49: L’immagine

• Il cavaliere inesistente è il terzo romanzo della trilogia de I nostri

antenati. Il libro, dopo l’uomo dimidiato del Visconte dimezzato  e

l’allegoria illuminista del Barone rampante, presenta la riflessione

Di Calvino sul mancato rapporto tra la realtà e l’uomo contemporaneo.

• Scritto nel 1959, racconta le vicende di Agilulfo, un nobile e coraggioso paladino che combatte al servizio di Carlo Magno, ma che in realtà non esiste: sotto la sua armatura infatti non c'è assolutamente nulla.

• In questo romanzo troviamo nuovamente la differenza tra immagine interiore e quella esteriore.

Davide Ferraro, Maia Zambarbieri, Marco Tonna, Francesca Spinelli LS – 2° D

IL CAVALIERE INESISTENTE di Italo Calvino

Page 50: L’immagine

• Quella esteriore è rappresentata semplicemente dallo stesso personaggio, dalla sua armatura vuota, la quale lo fa immaginare come un personaggio vuoto e privo di sentimenti;

• In realtà (immagine interiore) egli vive moltissime avventure, incontra l'amore, viaggia, è immortale e non trasgredisce mai ad alcuna regola. E' un cavaliere perfetto, ma, nello stesso tempo, è piuttosto antipatico, permaloso, pignolo e vive isolato da tutti perché convinto di sapere tutto e non ammette che qualcuno lo contraddica. 

Davide Ferraro, Maia Zambarbieri, Marco Tonna, Francesca Spinelli LS – 2° D

IL CAVALIERE INESISTENTE di Italo Calvino

Page 51: L’immagine

• In Uno, nessuno e centomila Vitangelo Moscarda scopre di non essere l’uno che credeva di essere, ma tante personalità quante gliene attribuiscono gli altri, pertanto nessuno per sé stesso;

• Egli rinuncia a moglie, denaro e lavoro che facevano di lui una maschera;

• Questo romanzo è la tappa finale dell’ideologia ribellistica e anarchica dello scrittore e anticipa, nel contempo, il dramma esistenzialista dell’incomunicabilità;

Davide Ferraro, Maia Zambarbieri, Marco Tonna, Francesca Spinelli LS – 2° D

UNO, NESSUNO E CENTOMILA di Pirandello

Page 52: L’immagine

• Uno nessuno e centomila rappresenta la “summa” delle situazioni di ogni personaggio pirandelliano, una specie di consuntivo ideologico finale. Ritrae in modo emblematico la perdita di identità dell’uomo del novecento.

• La stessa crisi fu scandagliata da Pirandello in Sei personaggi in cerca d’autore, originalissima commedia in cui i sei personaggi si fanno altissimo simbolo della pena di vivere e dell’impossibilità di liberazione.

• Al centro della concezione pirandelliana sta il contrasto fra ciò che gli uomini credono di vedere, anche in buona fede, e la sostanza delle cose.

Davide Ferraro, Maia Zambarbieri, Marco Tonna, Francesca Spinelli LS – 2° D

UNO, NESSUNO E CENTOMILA di Pirandello

Page 53: L’immagine

Davide Ferraro, Maia Zambarbieri, Marco Tonna, Francesca Spinelli LS – 2° D

Page 54: L’immagine

The image

Anno scolastico 2013/2014-Adela Dumitrescu-Matthew Kirchin-Anna Oldrati

Page 55: L’immagine

This year, our class work was essentially based on the concept of the image. The first time we heard about it, we were nearly terrified by this new idea, but it was very intresting to discover new opinions about the inside and the outside of a person from our classmathes. Our text helped us with a whole unit about this argument, but we decided to use one more famous example of it. In the end, our work is going to talk about Oscar Wilde and his only novel “The picture of Dorian Gray”, that shows us very clearly the difference.We think that this is the most useful indication to our work and it’s also a Oscar Wilde production:

“All charming people, I fancy, are spoiled. Is this the secret of their attraction.”

Page 57: L’immagine

The AuthorOscar Fingald O’Flahertie Wills Wilde was born in Dublin on 16 th October 1854 and he died in Paris on 30th November 1900.Oscar Wilde had an elder brother, William, and a younger sister, Isola. He changed his name and his signature lots of times in the years. There aren’t many information about his childhood; he didn’t remember anything of his early years. Up to the age of nine, Oscar Wilde was educated at home, then he studied in the same school of his brother. Since 1874 he attended Trinity College in Dublin, where he was awarded for the studies about Greek lyrics. Later on he attended Oxford University.During his life he did a lot of travels and he changed lots of houses. He was imprisoned for two years.Oscar Wilde was married, but he had a relationship with Alfred Douglas; afterwards Oscar and Alfred were compelled to separate.Wilde had often financial problems and some of his friends helped him to settle his debts. When he died he was very ill, but before dying he became Christian.The main texts written by him are: “The Picture of Dorian Gray”, “The Importance of Being Earnest”, “The Canterville Ghost”, “An ideal husband”, “De profundis”. He also wrote short stories for children.

Page 58: L’immagine

Oscar Wilde belonged to dandies’ movement, that spread during the English regency and the French restoration. Dandies showed their elegance in the way they dressed and they grew away reality. First ….: Brummel represented the model of dandies; he showed himself unproductive and committed in luxury. His clothing was simple but well-groomed: blue jacket with buttons of brass, waistcoat, knee-deep trousers and white tie. Also his ways of talk and his behavior characterized him. Late ….: after Victorian age, when dandies disappeared, the movement came in force thanks to Oscar Wilde. In his opinion, clothing should amaze. He wore knee-deep trousers and this created a scandal. After Oscar Wilde the movement lost his reasons.

Page 59: L’immagine

What’s the book about?The novel begins on a summer day in Basil Hallward’s studio while Lord Henry Wotton is observing and commenting the portrait of a young man named Dorian Gray, who is Basil last friend and his latest inspiration. After a while, Dorian and the Lord become friends and after hearing Lord Henry’s point of view about the world and life, the young boy starts thinking that beauty is the only worthwhile aspect of life and begins whishing that the portrait would grow old instead of him. Under Lord Henry’s influence, Dorian begins exploring his senses. While he’s in a pub, he sees a beautiful girl and he falls in love with her. Some days later, he discovers that she’s the actress Sibyl Vane, who plays Shakespeare’s plays in a little theatre of the suburbs. Dorian approaches her and soon proposes marriage, though then he sees her acting in “Romeo and Juliet”, he tells her that her only love is theatre, not him, and he decides to leave her. After a few days he changes his mind, but it’s too late: he discovers from Lord Henry that she has died and her brother’s only wish is to kill him. As soon as he gets home, he notices that the portrait has changed and his wish has become true.

Page 60: L’immagine

During the time he spends into the city town, he commits lots of sins and the portrait, which was hidden and locked in the highest room of the house, where nobody goes, becomes uglier and uglier, as his soul is. When Basil discovers what’s happend to his work of art and unveils it, he is killed by Dorian. Some days after the murderer, Dorian leaves the city for a little long period and, when he comes back, his body is the same like when he left: he hasn’t grown old as Lord Henry and his wife have done. In the end, Dorian falls in love again with a young lady named Hetty Merton and he stars wondering if the portrait is still changing even if he has given up his immoral ways. But his not so lucky and he pierces the heart of his own portrait with the same knife that killed Basil. As he does that, he dies and his body becomes so ugly that the servants only recognise him by his rings.

Page 62: L’immagine

L'IMMAGINEQuest'anno è stato deciso che l'unità didattica si sarebbe basata sull'immagine.

Cercando sul dizionario la parola immagine abbiamo trovato vari significati, tra i quali: la forma con la quale una cosa appare a chi la guarda, il modo di presentarsi e la rappresentazione mentale prodotta dalla fantasia.

Che collegamento c'è tra immagine e storia?

Studiando la storia abbiamo incontrato numerosi personaggi che hanno costruito la propria immagine. Vi sono per esempio personaggi i quali hanno avuto regni duraturi, altri molto brevi e altri ancora durano tuttora.

I tre personaggi in cui ci siamo imbattuti che rappresentano a pieno il modello di immagine sono: Gesù, Nerone e Diocleziano.

Page 63: L’immagine

Ma cos'hanno di comune e di differente questi tre personaggi?

In primo luogo associamo l'idea di innovazione e cambiamento a Gesù e Diocleziano. Al contrario Nerone rappresentò un periodo di crudeltà e repressione. La differenza sostanziale tra queste figure è la durata dei loro regni. Passiamo da Nerone che si presentò inizialmente come modello di perfetto imperatore fino a quando, a causa della sua superiorità e prepotenza, venne definito pazzo tanto da far crollare il suo impero; arrriviamo a Gesù il quale, grazie alla sua umiltà e la sua devozione, creò un impero che dura ancora. Infine troviamo Diocleziano che, tramite la tetrarchia, creò un impero ben difeso che però non durò molto.

Page 64: L’immagine

IMMAGINE

- GESU’

-NERONE-DIOCLEZIANO

ANNO 2013/2014 classe 2Dsc

● Massi Mauri Marta

● Milani Morgana

● Schifano Veronica

● Taverna Alice

Page 65: L’immagine

DIOCLEZIANOGAIO AURELIO VALERIO

Governa DAL 20 NOVEMBRE 284 D.CAL 1 MAGGIO 305 D.C.

Periodo CRISI TERZO SECOLODALMAZIA

ROMA - - - -

CONIUGATOIMPERATORE E TETRARCA DI ROMA

- - - -MOSSI

AZZURRIFONDATORE DELLA

TETRARCHIA E AUTORE DI MOLTEPLICI RIFORME

Gaio Aurelio Valerio Diocleziano20 NOVEMBRE

284ROMA

Page 66: L’immagine

IL PALAZZO DI DIOCLEZIANO

Il palazzo di Diocleziano era situato in Croazia, a Spalato. Fu fatto edificare da Diocleziano molto probabilmente tra il 293 e il 305. L'imperatore dopo aver abdicato trascorse la pensione fino alla morte. Il palazzo era, ed è tutt'ora, per quello che ne resta, situato al centro della città. Dopo essere stato più volte restaurato, essendo comunque in ottime condizioni, entrò a far parte dell'UNESCO nel 1979.

Al suo interno era presente Il peristilio, uno degli ambienti meglio conservati tutt'oggi, e pare che avesse la funzione di scenografia per le cerimonie ufficiali alle quali partecipava come protagonista l'imperatore.

Il palazzo è un palese esempio delle tendenze architettoniche nell'età di Diocleziano, improntate a tendenze conservatrici, come per esempio anche nelle terme di Diocleziano a Roma, di impostazione analoga a quelle di Caracalla. La villa, come alcuni altri esempi tardo-imperiali, è costruita a modello di un castrum, con le mura di cinta e i torrioni, ma fece da ispirazione anche il complesso dei palazzi imperiali del Palatino. L'edificio è l'antecedente più vicino ai castelli medievali, ma anche ai monasteri fortificati, con il peristilio che funge da centro.

Page 67: L’immagine

NERONELUCIO DOMIZIO ENOBARDO CLAUDIO CESARE AUGUSTO GERMANICO

Governa

15 DICEMBRE 54 D.C. AL 9 GIUGNO 68 D.C.

Periodo DINASTIA GIULIO-CLAUDIA ANTIUM(ROMA)

ROMA - - - -

CONIUGATOIMPERATORE DI ROMA

- - - - MOSSIMARRONI

AFFIANCATO DALFILOSOFO SENECA E DALLA

MADRE AGRIPPINA

NeroneROMA 15 DICEMBRE 54

D.C.

Page 68: L’immagine

Nerone in una prima fase affiancato dalla moglie Ottaviana e guidato da Seneca, uno dei primi scrittori filosofi a Roma, seguì il modello di imperatore ideale. In una seconda fase possiamo notare un declino radicale dell'impero romano perchè sembra di rivivere la situazione dell'impero romano ai tempi di Caligola. Due fattori principali che caratterizzano questa fase sono il nuovo matrimonio di Nerone con Poppea e il ritorno della madre Aggrippina dall'esilio. Nerone fece molte vittime durante il suo impero tra cui la madre, indusse Seneca al suicidio perchè non accetava la concorenza nel campo letterario-filosofico soprattutto nelle gare indotte da lui e per questo motivo nel perido del suo impero molti filosofi non scrissero più, anche se c'era molto da scrivere e si suicidarono.

Nerone era associato alla figura del tiranno a cui si legano gli aggettivi violento e crudele; durante il suo regno decise di edificare il nuovo palazzo imperiale La domus aurea e venne accusato dell'incendio di Roma nel 64 d.C proprio perchè si verificato nei quartieri dove lui aveva stablito di costruire il suo palazzo; su questo si hanno ancora molti dubbi perchè Nerone accusò i cristiani e da qui iniziarono le persecuzioni cristiani che duranono fini all'editto di tolleranza del 313.

Dopo che fu abbandonato dai pretoriani e dall'esercito tentò di fuggire e infine si tolse la via nei pressi di Roma nella villa di un suo liberto nel 68 d.C. Alla sua morte subì la domnatio memoriae, ovverò la cancellazione del suo nome dagli atti ufficiali dell'impero.

VITA E OPERE

Page 69: L’immagine

LA DOMUS AUREA:

La Domus Aurea era costruita con materiali molto pregiati come il marmo, l'oro e moltissime pietre preziose, ma con le basi in mattone. Gli architetti che la progettarono furono Severo e Celere e in seguito fu decorata dal rinomato pittore Fabullo. Al complesso della residenza, estesa per più di 800 ettari, appartenevano molti vigneti, pascoli e boschi, un enorme lago artificiale dove si erge oggi il Colosseo e una moltitudine di giardini con padiglioni dedicati esclusivamente allo svolgimento di feste. Si accedeva alla villa dalla via Sacra e nel vestibolo, la stanza che si trova all'entrata delle domus romane, era situata una statua alta 120 piedi che raffigurava Nerone nelle veste del Dio Sole. Gli affreschi e le decorazioni della Domus Aurea furono riscoperte solo nel Rinascimento. Solo quando ci fu l’eruzione del Vesuvio che travolse la città di Pompei nel 79 d.C. gli studiosi si interessarono nuovamente alla Domus Aurea. Nel 1980 è stata inserita, insieme a tutto il centro storico di Roma nella lista dei patrimoni dell'umanità dall' UNESCO.

Page 70: L’immagine

- - - - GESU’ DI NAZARETCONVENZIONALMENTE NELL’ANNO 0

MA IN REALTA’ NELL’ANNO 7 D.C.Periodo DA AUGUSTO A TIBERIO

BETLEMME(PALESTINA)

NAZARET - - - -

NUBILE

PREDICATORE

MORI MOSSIAZZURRIDISCENDENTE DI DIO

E MASSIMO ESPONENTE DELCRISTIANESIMO

Gesù NAZARET 7 D.C.

- - - -

Page 71: L’immagine

Gesù, figlio di Dio, crebbe con la madre Maria e Giuseppe, durante l’impero di Augusto. Fu fondatore della religione cristiana, che lo riconosce come il Messia o come “Dio fatto uomo”. Invece per la religione ebraica Gesù è stato un predicatore itinerante, ma non il Messia atteso, infatti per loro non era figlio di Dio. Le più importanti fonti testuali relative a Gesù sono i Vangeli canonici e il Nuovo Testamento.

Gesù iniziò il suo ministero pubblico di predicazione quando aveva circa trent’anni in seguito al battesimo ricevuto da Giovanni. La durata della vita di Gesù non è conoscibile con certezza. Le località menzionate dai Vangeli sono concentrate soprattutto nella zona del lago di Genezaret, in Galilea. Oltre ai suoi famosi discorsi, Gesù fu ricordato per i suoi numerosi miracoli. Il ministero di predicazione dei cristiani non fu semplice, perché vennero spesso perseguitati. Infatti la predicazione di Gesù lo portò alla sua condanna a morte durante il regno di Ponzio Pilato. La data della sua morte non è determinabile con precisione, ma i quattro evangelisti concordano sul fatto che essa sia avvenuta un venerdì durante le festività collegate alla Pasqua ebraica. Si pensa che sia avvenuta tra il 30 e il 33.

VITA E OPERE

Page 72: L’immagine

IL DISCORSO DELLA MONTAGNA

La predicazione di Gesù avvenne sotto l’impero di Tiberio, durante il quale ci furono molte innovazioni seguite da un succedersi di imperatori. Per questo motivo molti credevano che Gesù fosse legato alla politica e che propagandasse una sua idea su di essa; alcuni storici però scrissero che il regno predicato da Gesù fosse privo di connotazioni propriamente politiche e sociali. Uno degli episodi che causò questo fraintendimento fu il “Discorso della montagna” nel quale veniva predicato che “gli ultimi saranno i primi” nel regno dei cieli. Infatti il Cristianesimo segnò una rivalutazione della persona umana e contribuì a migliorare le condizioni di vita delle classi inferiori.

Raffigurazione del discorso della montagna di Carl Heinrich Bloch.

Page 73: L’immagine

IMMAGINE

Definizioni di Matematica

-Chiappa Alessandra-Lana Giuseppina-Picco Chiara-Porotti Linda

Page 74: L’immagine

FUNZIONE: siano A e B due insiemi; si dice funzione da A a B una relazione che associa ad ogni elemento di A un solo elemento di B

DOMINIO: l’insieme di partenza A si chiama dominio e l’insieme di arrivo B si chiama codominio

IMMAGINE: quando è data una funzione f, l’immagine di un elemento X appartenente al dominio della funzione si indica con il simbolo f(x) se y è l’immagine di x tramite una certa funzione f, x è la controimmagine di y.L’insieme costituito dalle immagini di tutti gli elementi del dominio è chiamato insieme immagine

FUNZIONI REALI DI VARIABILE REALE: giocano un ruolo di primo piano funzioni che hanno come dominio e codominio l’insieme R dei numeri reali

Page 75: L’immagine

Esistono vari tipi di funzioni:• INIETTIVA: Una funzione f : A -> B si dice iniettiva se ogni elemento di B è immagine di al più

un elemento di A

• SURIETTIVA: Una funzione f : A -> B si dice suriettiva se ogni elemento di B è immagine di almeno un elemento di A

• BIIETTIVA: Una funzione f : A -> B che è sia iniettiva sia suriettiva si dice biiettiva (o corrispondenza biunivoca o corrispondenza uno a uno). Una funzione f è biiettiva se e solo

se ogni elemento di B è immagine di un unico elemento di A

Page 76: L’immagine

TRASFORMAZIONE GEOMETRICA: ogni funzione biunivoca che associa ogni punto del piano ad un punto del piano stessoIl punto che corrisponde a P nella trasformazione f si indica con f(P) e si dice corrispondente o immagine o trasformato di P nella f

TRASFORMAZIONE INVERSA: è una trasformazione geometrica indicata dal simbolo f—1 se P’ è l’immagine di P nella trasformazione f, allora P è l’immagine di P’ nella trasformazione f

TRASFORMAZIONE INVOLUTORIA: applicata due volte una trasformazione f su un punto P si ottiene lo stesso punto P

Page 77: L’immagine

ISOMETRIA: si chiama isometria ogni trasformazione che conserva la distanza

INVARIANTI: • Allineamento dei punti• L’incidenza e il parallelismo delle rette• La lunghezza dei segmenti• L’ampiezza degli angoli

Page 78: L’immagine

SIMMETRIA ASSIALE: si chiama simmetria assiale rispetto ad una data retta r la trasformazione che associa ad ogni punto P del piano il punto P’ simmetrico di P rispetto ad r

INVARIANTI:• Allineamento dei punti• L’incidenza e il parallelismo delle rette• La lunghezza dei segmenti• L’ampiezza degli angoli

ELEMENTI UNITI: tutti i punti appartenenti all’asse di simmetria e le rette perpendicolari all’asse

Page 79: L’immagine

SIMMETRIA CENTRALE: si chiama simmetria centrale di centro O la trasformazione che associa ad ogni punto P del piano il suo simmetrico rispetto ad O

INVARIANTI:• Allineamento dei punti• L’incidenza e il parallelismo delle rette• La lunghezza dei segmenti• L’ampiezza degli angoli• Direzione• Orientamento delle figure

ELEMENTI UNITI: l’unico punto unito è il centro della simmetria e invece sono unite le infinite rette passanti per il centro

Page 80: L’immagine

ROTAZIONE: dato un angolo orientato α, si dice rotazione di centro O e angolo di rotazione α la trasformazione che associa ad ogni punto P il punto P’ che soddisfa le seguenti condizioni: • L’angolo POP’ orientato in modo che OP sia il primo lato ha la stessa ampiezza e lo

stesso orientamento di α;• OP’=OPINVARIANTI: • Allineamento dei punti• L’incidenza e il parallelismo delle rette• La lunghezza dei segmenti• L’ampiezza degli angoli• Orientamento delle figureELEMENTI UNITI: l’unico punto unito è il centro di rotazione

Page 81: L’immagine

TRASLAZIONE: si chiama traslazione di vettore v la trasformazione che associa a ogni punto P del piano il punto P’ tale che PP’ abbia la stesa direzione, lo stesso verso e lo stesso modulo di v.

INVARIANTI:• L’allineamento dei punti;• L’incidenza e il parallelismo tra le rette;• La lunghezza dei segmenti e l’ampiezza degli angoli;• Le direzioni;• L’orientamento delle figure.

ELEMENTI UNITI: infinite rette che hanno la stessa direzione del vettore v.

Page 82: L’immagine

TRASFORMAZIONE COMPOSTA: si chiama trasformazione composta di una prima trasformazione f e di una seconda trasformazione g, la trasformazione, indicata con il simbolo gof, che fa

corrispondere a ogni punto P del piano il punto P’’, ottenuto determinando dapprima l’immagine di P’ di P nella f e poi l’immagine P’’ di P’ nella g

COMPOSIZIONE DI ISOMETRIE: la trasformazione composta di due isometrie è una isometria

Page 83: L’immagine

COMPOSIZIONE DI SIMMERIE ASSIALI CON ASSI PARALLELI: la trasformazione composta di due simmetrie assiali con assi paralleli è una traslazione di vettore perpendicolare agli assi, con verso dal primo al secondo asse, e modulo uguale al doppio della distanza tra gli assi

COMPOSIZIONE DI SIMMETRIE ASSIALI CON ASSI INCIDENTI: la trasformazione composta di due simmetrie assiali con assi incidenti in O è una rotazione avente centro in O e angolo di rotazione, orientato dal primo al secondo asse, di ampiezza uguale al doppio dell’angolo formato dai due assi

Page 84: L’immagine

COMPOSIZIONE DI SIMMETRIE CENTRALI: la trasformazione composta di due simmetrie centrali, di centri O e O’, è una traslazione di vettore parallelo ed equiverso a OO’, avente modulo doppio di OO’

COMPOSIZIONE DI TRASLAZIONI: la trasformazione composta di una traslazione di vettore v e di una traslazione di vettore w è una traslazione di vettore v + w

Page 85: L’immagine

COMPOSIZIONE DI ROTAZIONI: la trasformazione composta di due rotazioni aventi lo stesso centro O e angoli di rotazione di ampiezze α e β è una rotazione di centro O e angolo di

rotazione di ampiezza α + β

TEOREMA FONDAMENTALE SULLE ISOMETRIE: ogni isometria è la composizione di al più tre simmetrie assiali

Page 86: L’immagine

Fine