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L'INCORONAZIONE DI NAPOLEONE I A RE D'ITALIA NEI DOCUMENTI DEL CAPITOLO METROPOLITANO DI MILANO Author(s): Fausto Ruggeri Source: Aevum, Anno 79, Fasc. 3 (Settembre-Dicembre 2005), pp. 745-776 Published by: Vita e Pensiero – Pubblicazioni dell’Università Cattolica del Sacro Cuore Stable URL: http://www.jstor.org/stable/20861748 . Accessed: 15/06/2014 21:53 Your use of the JSTOR archive indicates your acceptance of the Terms & Conditions of Use, available at . http://www.jstor.org/page/info/about/policies/terms.jsp . JSTOR is a not-for-profit service that helps scholars, researchers, and students discover, use, and build upon a wide range of content in a trusted digital archive. We use information technology and tools to increase productivity and facilitate new forms of scholarship. For more information about JSTOR, please contact [email protected]. . Vita e Pensiero – Pubblicazioni dell’Università Cattolica del Sacro Cuore is collaborating with JSTOR to digitize, preserve and extend access to Aevum. http://www.jstor.org This content downloaded from 185.2.32.121 on Sun, 15 Jun 2014 21:53:07 PM All use subject to JSTOR Terms and Conditions

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L'INCORONAZIONE DI NAPOLEONE I A RE D'ITALIA NEI DOCUMENTI DEL CAPITOLOMETROPOLITANO DI MILANOAuthor(s): Fausto RuggeriSource: Aevum, Anno 79, Fasc. 3 (Settembre-Dicembre 2005), pp. 745-776Published by: Vita e Pensiero – Pubblicazioni dell’Università Cattolica del Sacro CuoreStable URL: http://www.jstor.org/stable/20861748 .

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Fausto Ruggeri

L'INCORONAZIONE DI NAPOLEONE I A RE D'lTALIA NEI DOCUMENTI DEL CAPITOLO METROPOLITANO DI MILANO

Presso PArchivio del Capitolo Metropolitano di Milano sono conservati documenti inediti sull'in coronazione di Napoleone I a re d'ltalia, celebrata nella cattedrale milanese il 26 maggio 1805.1 documenti sono prevalentemente di indole liturgica. Presenta particolare interesse Yordo delPincoronazione,

appositamente composto dai cerimonieri di corte con importanti varianti rispetto ai testi liturgici ufficiali - onde evitare al sovrano qualsiasi gesto di sottomissione all'autorita ecclesiastica - e rivisto dal maestro delle sacre cerimonie del Duomo, il quale lo adatto al rito ambrosiano, secondo la prassi

liturgica vigente nella cattedrale milanese. Gli altri documenti contribuiscono a completare la cronaca

di un avvenimento che fu notevole per il significato politico, la pomposita della liturgia e la sontuo

sita scenograflca.

Dopo Pincoronazione a imperatore dei francesi celebrata il 2 dicembre 1804 a Parigi nella cattedrale di Notre Dame alia presenza di papa Pio VII, Napoleone voile assumere il titolo di re del neocostituito Regno Italico, il solo stato satellite al quale non fosse riuscito a preporre un suo congiunto, a causa del rifiuto del fratello

Giuseppe. Dopo Pincoronazione imperiale, egli celebro dunque quella a re, che si svolse il 26 maggio 1805 a Milano con una solennissima cerimonia ancor piu sfarzosa di quella di Parigi. Ne fu teatro la cattedrale milanese che, sotto la direzione dell'architetto Luigi Canonica, fu trasformata in un fastoso salone per feste.

L'incoronazione regale di Napoleone venne descritta da cronisti1 e da storici2. La documentazione flnora non studiata giacente presso Parchivio del capitolo metropolitano di Milano aiuta a ricostruire la funzione nella sua progettazione e nel suo svolgimento e offre una cronaca degli avvenimenti che l'hanno preceduta e seguita, cosi come poteva viverli e narrarli un uomo di Chiesa, che vi fu diretta mente coinvolto. Si tratta infatti di documenti scritti o comunque utilizzati dal maestro delle sacre cerimonie del Duomo Giovanni Battista Bertarelli3, responsa

1 L. Mantovani, Diario politico ecclesiastico, a c. di P. Zanoli, II, 1803-1805, Roma 1987

(Rerum Italicarum scriptores recentiores, 3), 474-83. 2 C. Botta, Storia d'ltalia dal 1789 al 1814, IV, Milano 1850, 98-103; L. Corio, Milano

durante ilprimo regno d'ltalia 1805-1814. Strenna a beneficio del Pio istituto dei rachitici di Milano

1903-1904, Milano 1904, 69-93 (L'incoronazione); E. Rota, Milano napoleonica, in Storia di Milano, IV, Milano 1959, 217-19 (La cerimonia dell'incoronazione); C. Castiglioni, Napoleone e la Chiesa

milanese, Milano 1934, 193-96; L. Marchetti, Napoleone I re d'ltalia, in II nostro Duomo, Milano 1960 (Quaderni della citta di Milano, 7), 4 pp. n.n. inserite tra pp. 56 e 57; E. Cattaneo, II Duomo nella vita civile e religiosa di Milano, Milano 1985 (Archivio ambrosiano, 55), 134-36.

3 Oblato, fu maestro delle sacre cerimonie dal 1800 al 1828. Notizie sulla carica di maestro

delle sacre cerimonie, cronotassi dei cerimonieri e catalogo dei diari da essi lasciati sono reperibili in F. Ruggeri, / diari dei cerimonieri del Duomo di Milano. Inventario del Fondo liturgico dell'archivio del capitolo metropolitano (cartelle 1-23), in Ricerche storiche sulla Chiesa ambrosiana, XXI

(Archivio ambrosiano, 88), Milano 2003, 199-232.

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746 F. RUGGERI

bile dello svolgimento delle celebrazioni liturgiche che si tenevano nella cattedrale o anche al di fuori di essa, purche vi intervenissero o l'arcivescovo o il capitolo metropolitano. II maestro delle cerimonie, istituito da san Carlo con decreto del 12 dicembre 15734, aveva tra l'altro Pobbligo di tenere il diario delle funzioni sacre, e di conservarne la documentazione, non solo per serbarne memoria storica, ma

soprattutto per avere, nel futuro, una traccia che facilitasse il lavoro di organizza zione di quei riti che, per il loro carattere straordinario, non rientravano nella prassi liturgica comune: tra questi, appunto, l'incoronazione di un re5. Molti diari recano in appendice gli indici delle cose notevoli, per renderne piu facile la consultazione.

Altro materiale che il cerimoniere conservava nel proprio archivio erano

documenti, pareri e sentenze in materia liturgica emessi dalle congregazioni romane o contenute nei trattati di liturgia; spesso egli stesso componeva proprie annota

zioni, osservazioni, memorie sulla tradizione ambrosiana e sugli usi della cattedrale: trattati, zibaldoni, centoni. Gli erano poi sommamente utili i trattati e

gli studi liturgici pubblicati a stampa. Si venne cosi costituendo una ricca raccolta di diari, documenti, manoscritti

e volumi a stampa che rimasero presso il cerimoniere fino al 1928, anno in cui vennero consegnati al capitolo metropolitano, perche fossero immessi nell'archivio e biblioteca capitolare a disposizione degli studiosi. I libri furono aggregati alia biblioteca e mescolati agli altri gia esistenti, senza che il fondo venisse tenuto

topograficamente distinto. I documenti, lasciati nel loro ordine, costituirono il Fondo Liturgico, che e tuttora una delle raccolte documentarie piu notevoli dell'ar chivio capitolare. Questo fondo contiene nell'ordine: i diari dei cerimonieri, composti dalla meta del XVI alia fine del XIX secolo, e occupano le prime 23

cartelle; seguono i centoni e zibaldoni liturgici (nelle cartelle 24-34) e quindi una ricca messe documentaria organizzata per argomento.

Nella cartella 44 di detto fondo sono conservate carte riguardanti incorona zioni di sovrani: le due celebrate nel Duomo di Milano il 26 maggio 1805 per Napoleone I e il 6 settembre 1838 per Ferdinando I sono, naturalmente, le cerimonie

meglio documentate. Altri documenti a stampa, conservati nella medesima cartella, sono relativi alle incoronazioni di Luigi XV di Francia celebrata a Reims il 25 ottobre 17226, di Carlo VI d'Asburgo ed Elisabetta Cristina di Brunswick a re e

regina di Boemia celebrate in Praga il 5 e 1'8 settembre 17237 e a quella imperiale di Napoleone e Giuseppina del 18048.

4 Ada Ecdesiae Mediolanensis, ed. A. Ratti, II, Milano 1892, 92-93 e 182. M. Navoni, s.v.

Maestro delle cerimonie, in Dizionario di liturgia ambrosiana, Milano 1996, 303-04. 5 Una dimostrazione di questo utilizzo viene dalle copiose note presenti sui diari e attribuibili

a interventi posteriori, in molti casi identificabili in base al raffronto grafico; esse sono dovute soprat tutto ai cerimonieri Giovanni Battista Germani e Marco Magistretti. II primo di questi intervenne, tra l'altro, proprio sui documenti dell'incoronazione di Napoleone, che vennero da lui trascritti e

studiati per preparare Pincoronazione di Ferdinando I celebrata in Duomo nel 1838. 6 Relazione della cerimonia fatta nella consagrazione ed incoronazione di Ludovico XV re

cristianissimo di Francia nella chiesa metropolitana di Reims la domenica delli 25 ottobre 1722, Roma, per Antonio de' Rossi, 1722; cart., 11 p., mm 220 x 165.

7 Distinta relazione delle solenni incoronazioni in re e regina di Boemia seguite in Praga, della

maestd dell'imperadore nel di cinque, e della maestd dell'imperadrice nel di 8 settembre 1723, in

Milano, nella regia ducal corte, per Giuseppe Richino Malatesta, s.d.; cart., 8 p., mm 245 x 195. 8 Cerimoniale dell'incoronazione e consacrazione delle low maestd Uimperatore e V impera

trice de'francesi eseguitasi in Parigi li 2 corn dicembre 1804 a norma del seguente programma

(senza note tip., bif. di mm 230 x 180).

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L'INCORONAZIONE DI NAPOLEONE I 747

DelPincoronazione di Napoleone parlano anche il cerimoniere Giovanni Battista Bertarelli - che organizzo e diresse la cerimonia - nel suo diario (Fondo Liturgico, cart. 19), e i verbali delle adunanze del capitolo metropolitano, che

contengono le deliberazioni inerenti alia partecipazione del capitolo alia cerimonia e ai rapporti tenuti con le autorita ecclesiastiche e civili presenti all'incoronazione

(Fondo Capitolo maggiore, vol. 132/1).

Diamo l'elenco dei documenti relativi all'incoronazione di Napoleone conservati nell'archivio capitolare, distinguendio i testi inediti, che pubblichiamo per intero, dagli altri documenti - manoscritti e a stampa

- che riguardano la cerimonia. I testi inediti sono sei manoscritti originali, composti nell'imminenza della cerimonia

per organizzarla in tutti i suoi aspetti. Sono i seguenti, dei quali diamo colloca

zione, descrizione e edizione piu avanti:

I. Cerimoniale liturgico dell'incoronazione di Napoleone.

II. Istruzioni per gli arcivescovi e vescovi invitati ad assistere alia cerimonia.

III. Relazione del cerimoniere Giovanni Battista Bertarelli sulle disposizioni impartite delle autorita ecclesiastiche in ordine all'incoronazione.

IV. Istruzioni per i canonici del Duomo che prendevano parte alia cerimonia.

V. Diario del cerimoniere G.B. Bertarelli relativo al 26 maggio 1805 e a giorni precedenti e seguenti con notizie attinenti all'incoronazione.

VI. Verbali delle adunanze del capitolo metropolitano nel periodo precedente e seguente l'avvenimento.

Degli altri documenti, due sono fascicoli manoscritti con copia di alcuni dei testi

qui sopra elencati, scritti di proprio pugno dal cerimoniere Giovanni Battista Germani9 - lo prova il riscontro grafico

- come base per la preparazione della cerimonia analoga di incoronazione di Ferdinando I imperatore d'Austria a re del

Lombardo-Veneto, celebrata in Duomo nel 1838. Sono conservati nel Fondo

Liturgico, cart. 44.

11 Cerimoniale dell'incoronazione di Napoleone. Cart., ff. 8 (= pp. 16 numerate, con testo sulle pp. 1-13), mm 270 x 185. E datato 12 marzo 1838 (cfr. p. 8). Contiene le trascrizioni di testi manoscriti di cui sopra: quella integrale del testo I (pp. 1-8), del testo V, ossia l'estratto dal diario del cerimoniere G.B. Bertarelli (pp. 9-12), del testo II (pp. 12-13); vi e annesso un

foglio volante con la trascrizione del testo IV.

9 Maestro delle cerimonie dal 1828 alia morte (1874) fu appassionato cultore delle memorie liturgiche della cattedrale e si trovo a dirigere, come il Bertarelli, una solenne incoronazione reale nel Duomo: quella di Ferdinando I d'Austria a re del Lombardo-Veneto (6 settembre 1838). Ecco

perche studio e chioso le carte del Bertarelli, trascrivendole anche in parte (doc. 1] e 2]). Su di lui si veda M. Navoni, s.v. Germani Giovanni Battista, in Dizionario della Chiesa ambrosiana, III,

Milano 1989, 1415-16; F. Ruggeri, Giovanni Battista Germani: cronista della liturgia ambrosiana, ?Terra ambrosiana?, 42/5 (2001), 57-62.

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2] Istruzioni per gli ill.mi e rev.mi monsignori arcivescovi e vescovi invitati ad assistere alia solenne cerimonia della incoronazione di Napoleone I imperator di Francia in re dltalia.

Cart., bifoglio, mm 280 x 190 con testo scritto sui If. lrv e 2r. E copia del testo II.

La medesima cartella contiene anche due raccolte di documenti a stampa.

1] Raccolta di fascicoli, cart., mm 270 x 210 con doppia copertina in carta coeva.

Contiene, nell'ordine:

A) Progetto di cerimoniale per Vincoronazione di sua maesta Vimperatore Napoleone re dltalia (fasc. di 12 p.); e firmato dal conte Louis-Philippe Segur gran maestro delle cerimonie dell'Impero e dal marchese Massimiliano Stampa Soncino maestro delle cerimonie del regno d'ltalia10; B) Processo verbale dell'incoronazione in re d'ltalia di S.M. Vimperatore de'

francesi Napoleone I (fasc. di 16 p.; a p. 15: Cerimoniale del corteggio delle LL.MM. Imperiali e RR. per trasferirsi a S. Ambrogio); e firmato dal conte Segur e dal marchese Stampa-Soncino; C) Cerimoniale per I'apertura della sessione del Corpo legislativo (4 p. n.n.); e firmato dal conte Segur e dal marchese Stampa-Soncino; D) Fascicolo relativo all'incoronazione imperiale di Napoleone e Giuseppina a

Parigi11; E) Fascicolo relativo all'incoronazione di Luigi XV12.

2] Raccolta di fascicoli, cart., mm 240 x 190, senza copertina. Contiene, nell'or dine:

A) Progetto di cerimoniale per I'incoronazione di sua maesta Vimperatore Napoleone re d'ltalia con Supplemento alprogramma della cerimonia dell'inco ronazione di S.M. (fasc. di 16 p.: a p. 1-12 vi e il Progetto come nel doc. precedente sotto A; a p. 13-16 il Supplemento contenente i nomi dei dignitari che prendono parte attiva al rito, nomi che non ricorrono nel fasc. A); e firmato dal conte Segur e dal marchese Stampa-Soncino13; B) Cerimoniale del corteggio delle LL.MM. Imperiali e RR. per trasferirsi a S.

Ambrogio; e firmato dal conte Segur e dal marchese Stampa-Soncino; C) Cerimoniale per I'apertura della sessione del Corpo legislativo (B e C su unico fasc. di 8 p. n.n.); e firmato dal conte Segur e dal marchese Stampa-Soncino;

10 Verra nominato conte del Regno (il titolo di marchese non era contemplato neH'ordinamento

napoleonico promulgate il 21 settembre 1808) e introduttore degli ambasciatori con decreto regio di concessione 7 febbraio 1810: A. Brivio Sforza, Notizie sui conferimento di titoli napoleonici, nuova

blasonatura ed elenco dei titolati del Regno d'italia, ?Archivio storico lombardo?, 90 (1966), 161. 11 Descrizione nella nota 8.

12 Descrizione nella nota 6.

13 II Cerimonale e il Supplemento, datati 21 maggio 1805, sono stati ristampati nel volume Documenti officiali relativi al nuovo Regno d'ltalia e all'incoronazione di Napoleone I Imperatore dei Francesi e Re d'ltalia, Milano 1805. Si tratta di una raccolta di documenti pubblicata in tre tomi con numerazione autonoma, rilegati in volume unico due copie del quale sono conservate a Bologna, una nella Biblioteca del Museo del Risorgimento (segnatura: J XII71), l'altra alia Biblioteca Comunale

deirArchiginnasio (segnatura: 5.N.VI.19). I documenti pubblicati nei tre tomi originali sono disposti in ordine cronologico (vol. I, dal 17 marzo al 6 maggio; vol. II, dal 7 al 25 maggio; vol. Ill, dal 26

maggio al 10 giugno 1805). I due documenti che qui interessano sono riportati nel secondo volume.

Ringraziamo la dr.ssa Silvia Battistini per la cortese segnalazione.

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L'INCORONAZIONE DI NAPOLEONE I 749

D) Cerimoniale pel giorno della festa di sua maestd imperiale e reale Napoleone I (con traduzione francese a fronte), bifoglio di mm 230 x 185, e firmato dal solo marchese Stampa-Soncino.

TESTI14

I. Cerimoniale liturgico dell'incoronazione

Archivio del capitolo metropolitano di Milano (ACMM), Fondo Liturgico, cart. 44, fasc. 1. Cerimoniale dell'incoronazione di S. M. Vimperatore Napoleone re dItalia seguita nella

Metropolitana di Milano il giorno 26 maggio 1805 nella domenica dopo VAscensione. Cart., ff. 8 n.n., mm 330 x 215, scritti nella sola parte destra, in italiano, da mano non identificata, con note e integrazioni del maestro delle sacre cerimonie Giovanni Battista Bertarelli, e altri modesti interventi di due mani, una non identificata (la stessa dei testi 2 e 4: mano A), Paltra del cerimoniere Giovanni Battista Germani, successore del Bertarelli. Nel f. 8v, schizzo con "Disposizioni fatte in coro nel giorno dell'incoronazione di sua maesta il re d'ltalia, 26 maggio 1805" (vedi Tav. I).

Si tratta dell 'ordo liturgico dell'incoronazione, scritto sulla base del Pontificale Romanum con gli adattamenti richiesti dal rito ambrosiano e tenendo conto delle varianti al pontifi cale proposte dai cerimonieri di corte. Questi avevano redatto il Progetto di cerimoniale (doc. a stampa 1] A e 2] A) destinato soprattutto a regolare i movimenti del sovrano e del

corteggio nelle varie fasi della cerimonia, che si svolgeva durante la messa; avevano pero presente lo schema della messa di rito romano, che in parte differisce da quella di rito ambrosiano15. Ecco dunque la necessita di apportare al testo le dovute correzioni. Altra

preoccupazione dei cerimonieri di corte era quella di evitare al sovrano qualsiasi gesto di sottomissione all'autorita ecclesiastica lasciandogli solo due brevi momenti di preghiera silenziosa in ginocchio

- subito dopo l'incoronazione e all'elevazione delle specie eucari stiche - di qui la necessita di 'correggere' il Pontificale, tenendo conto delle indicazioni date in questo senso16.

Questo cerimoniale, unico per le particolarita sopra esposte e finora inedito, si

aggiunge agli ordines gia noti della cerimonia liturgica dell'incoronazione di un re. Questo rito, codificato dopo il concilio tridentino nel Pontificale, ha origini remote ed e riportato,

14 Nel trascrivere i documenti abbiamo seguito l'uso modemo delle maiuscole e della punteg

giatura, sciolto alcune abbreviazioni e uniformate altre formulate in modi differenti. La suddivisione delle pagine viene contrassegnata da una barra.

15 Appare chiaro che il cerimoniale civile seguiva lo svolgimento della messa di rito romano,

forse sulla falsariga dell'incoronazione imperiale di Parigi, perche parlava di graduale e di Agnus Dei, testi che non figurano nella messa ambrosiana; la presentazione dei doni venne fatta dopo il

Credo, e questo perche nel rito romano il Credo precede l'offertorio, mentre in quello ambrosiano lo segue; il cerimoniere ecclesiastico non manco di segnalarlo dichiarandosi estraneo a questa scelta

(cfr. testo V). 16 A Napoleone non fu conferita l'unzione, la corona non gli fu imposta sui capo ma egli stesso se ne cinse, e quando i vescovi si prostrarono per le litanie dei santi, egli rimase assiso in trono. E da sottolineare comunque che anche l'arcivescovo voile dare il maggior risalto possibile al sovrano: lo

ricevette, al suo primo arrivo in citta, alle porte del Duomo senza la mitra in capo e lo incenso; durante l'incoronazione permise agli arcivescovi e vescovi presenti l'uso della mitra d'oro, piu appari scente di quella bianca che avrebbero dovuto utilizzare; fece adornare la sua cattedra episcopale con un baldacchino piu piccolo del solito, essendo ad essa vicino il piccolo trono riservato al re.

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750 F. RUGGERI

pur con qualche variante, da manoscritti anche molto antichi17'. La redazione postridentina recepisce in gran parte le antiche preghiere che contengono richiami ai riti ebraici descritti nella Bibbia per la consacrazione dei re d'Israele.

Per indicare piu chiaramente gli adattamenti apportati in deroga alia tradizione e alia legislazione liturgica, abbiamo segnalato le varianti che ricorrono nel documento rispetto ad antichi manoscritti di biblioteche milanesi pubblicati da Marco Magistretti18: una Benedictio ad ordinandum regem presente in un codice databile al sec. IX-X della biblio teca del capitolo metropolitano (dal Magistretti indicato come codice A, sigla che utiliz zeremo per i nostri riferimenti)19, un ordo contenuto in un manoscritto della medesima biblioteca, fatto risalire al sec. XI-XII (dal Magistretti indicato come codice B, sigla che utilizzeremo per i nostri riferimenti)20; e un altro ordo, del sec. XV, conservato nell'ar chivio capitolare della basilica di S. Ambrogio, che indicheremo come codice santam brosiano21. Una tavola sinottica (Tabella I) aiutera a raffrontare meglio, nelle sue artico lazioni, il rito studiato per Napoleone I con questi tre testi antichi e una edizione a stampa del Pontificale Romanum vicina all'incoronazione (Venetiis, ex Typ. Balleoniana, 1769)22.

Alle ore undici del giorno 26 maggio 1805 destinato alia solenne coronazione di sua maesta Napoleone Primo imperatore dei francesi, in re d'ltalia il cardinale arcivescovo di Milano si portera dal palazzo arcivescovile nel coro della

Metropolitana accompagnato dal clero della Metropolitan23, dagli arcivescovi e vescovi invitati. In questa processione si osserveranno l'ordine e le formalita

seguenti, precedera la croce, verranno in seguito i cherici, il capitolo minore della

Metropolitana, di poi la croce del cardinale arcivescovo in mezzo ai cantari, preceduta da due chierici coi turriboli, seguiranno i canonici ordinari mitrati e

parati secondo il loro ordine, in appresso verranno i vescovi e gli arcivescovi vestiti di rochetto e piviale bianco con mitra di tela d'oro24, chiudera la proces sione il cardinale arcivescovo in piviale assistito da mons. arciprete e dai due

primi diaconi, gli staranno d'intorno li 3 cardinali invitati alia solenne ceremonia,

17 G. Lanoe, Les ordines de couronnement (930-1050): retour au manuscrit, in Le Roi de France

et son Royaume autour de Fan Mil, ed. M. Pariss - X. Barral i Altet, Paris 1992, 654-72. 18 M. Magistretti, Pontificate in usum Ecclesiae Mediolanensis necnon ordines ambrosiani ex

codicibus saecc. IX-XV, Milano 1897 (Monumenta veteris liturgiae ambrosianae, 1). 19 Segn. II.D.3.8 (olim D.1.12, olim fl4, olim n. 64), ff. 86v-90r; ed. in Magistretti, Pontificate,

62-63 con descrizione ibidem, XXV-XXVII, con datazione al IX sec; cfr. K. Gamber, Codices liturgici Latini antiquiores, Freiburg 19682 (Spicilegii Friburgensis Subsidia, vol. 1/1), nr. 570 (con datazione al sec. X). 20

Segn. II.D.3.7 (olim D.l.ll, olim H 9, olim n. 21, olim n. 65), ff. 103r-124v; ed. in

Magistretti, Pontificale, 112-120 con descrizione ibidem, XXVII-XXXIII, e datazione al XII sec; cfr. Gamber, Codices Latini, nr. 571 (e datazione al sec. XI); M. Ferrari, Produzione libraria e

biblioteche a Milano nei secoli XI e XII, in Atti dell'11? congresso internazionale di studi sull'Alto

Medioevo, Milano, 26-30 ottobre 1987, II, Spoleto 1989, 711 (con datazione al sec. XII); O. Papa, Una fonte liturgica: /'ordo incoronandi milanese della fine del secolo XI, in La corona ferrea nell'Europa degli imperi, a c. di A. Ambrosioni - G. Buccellati, I, Milano 1995, 409-14.

21 Milano, Archivio capitolare di S. Ambrogio, codice M 5, ed. in Magistretti, Pontificale,

121-34 con descrizione ibidem, 121. 22 De benedictione et coronatione regis, 164-79. Abbiamo utilizzato l'esemplare conservato nella

biblioteca del capitolo metropolitano (segn. 2A-3-20), che appartenne al card. Gaetano Gaisruck, arcivescovo di Milano dal 1818 al 1846, come da nota ms. di possesso "Caietanus Comes de Gaisruck

Episcopus Derbensis Suffraganeus et Canonicus Capitularis Passaviensis. 1801". Egli lo utilizzo per

prepararsi a presiedere l'incoronazione delPimperatore austriaco Ferdinando I a re del Lombardo

Veneto, avvenuta nel Duomo di Milano nel 1838: lo provano le annotazioni manoscritte che figurano nelle pagine dove il rito e descritto.

23 Corr. su dell'arcivescovado.

24 Add. marg. Ciascun vescovo avra un sacerdote in veste e cotta da cui saranno serviti.

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L'INCORONAZIONE DI NAPOLEONE I 751

i quali saranno vestiti di cappa ed avra ciascuno il suo caudatario in veste e cappa, verrano in seguito gli altri prelati non parati con le loro rispettive divise.

L'arcivescovo ed il clero riceveranno poscia solennemente la corona P Italia, che sara portata da Monza da una deputazione ed una scorta25.

Alle ore 11 % sua maesta Pimperatrice e regina partira dal palazzo per trasfe rirsi alia Metropolitana nella sua tribuna, per una galleria costrutta a questo effetto.

II cardinale arcivescovo ed il clero riceveranno Pimperatrice alia porta della chiesa sotto un baldachino e la condurrano alia sua Tribuna.

Al mezzo giorno sua maesta l'imperatore e re partira dal palazzo per trasfe rirsi con tutto il suo reale corteggio alia Metropolitana.

Quando la maesta del re giunge alia gran porta il cardinale arcivescovo alia testa del suo clero le presenta Pacqua benedetta26, le fara un breve complimento e la condurra processionalmente sotto un baldacchino portato dai canonici27 fino al piccolo trono collocato nel coro28, quale prelato sara sempre accompagnato dal maestro di cerimonie ed accoliti.

II clero, che sara stato ad incontrare sua maesta la precedera con ordine inverso andando al coro, e ripigliera il suo posto.

Nel momento in cui sua maesta entra nel coro, il cardinale arcivescovo intona il Veni Creator

Durante la prima stroffa dell'inno il clero stara in ginocchio. Terminato Pinno, il cardinale arcivescovo intonera il versetto e recitera

Porazione seguente29: "Emitte Spiritum tuum et creabuntur et renovabis faciem terrae.

Oremus. Deus, qui corda fidelium Sancti Spiritus illustratione docuisti, da nobis in eodem Spiritu recta sapere et de eius semper consolatione gaudere. Per Dominum nostrum etc."

25 Sul prezioso cimelio, assai probabilmente utilizzato per le incoronazioni di diversi re d'Italia

nel Medioevo, la bibliografia e vastissima. Ci limitiamo a citare L.A. Muratori, De corona ferrea qua Romanorum imperatores in Insubribus coronari solent commentarius, in Anecdota quae ex Ambrosianae Bibliothecae codicibus..., II, Milano 1698, 267-358; due pubblicazioni uscite nell'oc casione deirincoronazione napaoleonica: / re d'Italia coronati con la corona ferrea. Compendio storico, il quale comprende de' fatti meritevoli di essere letti. In fine si aggiugne un discorso analogo alia sicura esistenza politica del Regno di Italia, Milano, Gio. Giuseppe Destefanis, 1805 e Serie

completa de' re d'ltalia da Odoacre sino a Napoleone primo imperator de' Francesi e re d'ltalia. Divisa in tre diverse dinastie. Aggiuntevi le notizie storiche intorno alia Corona Ferrea, ed alle cerimonie praticate nella solenne circostanza dell'incoronazione dei re d'ltalia, Milano, Bolzani, 1805; e, piu recentemente, La corona ferrea nell'Europa degli imperi, a c. di A. Ambrosioni - G

Buccellati, I-III, Milano 1995-1998. L'antica tradizione che identificava la corona ferrea con Pauto rita dei sovrani italici spinse Napoleone a fondare l'Ordine della corona di ferro sul quale si veda E. Pigni, L'Ordine della corona di ferro 1805-2005 con la lista dei membri dell'ordine nominati da

Napoleone I, Tradate 2005; alPabdicazione di Napoleone, anche 1'Austria voile costituire un ordine

analogo, con la medesima denominazione; egualmente, dopo Pavvento dei Savoia e Punita nazionale venne fondato POrdine al merito della corona d'ltalia (altra denominazione della corona ferrea), soppresso solo con la proclamazione della repubblica. 26 Add. marg. e lo incensa.

27 Add. nell 'interl. ordinari. 28

Segue testo cancellato: ove sua maesta sara incensata dal prelato il piu anziano, cioe da mons. arcivescovo di Ravenna, come lo sara pure nella messa all'offertorio, sostituito da nota marg. All'offertorio sua maesta non fu incensata avendo cosi ordinato il gran maestro delle ceremonie

imperiale, dovea pero essere incensata dal grande elemosiniere. 29

Versetto e orazione di uso comune dopo il Veni Creator, come appare dai libri liturgici ambrosiani (ad es. Canon missae ad usum Archepiscopi Mediolanensis ac praelatorum ritu ambrosiano solemniter vel private celebrantes, Milano 1897, 52.

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752 F. RUGGERI

Nel tempo che canterassi l'inno anzidetto, le cariche e personaggi destinati da sua maesta quali veranno di cio awertiti da uno dei maestri delle cerimonie, porteranno sull'Altare le insegne e distintivi reali, cioe: la corona, la spada, la mano di

giustizia30, lo scettro, il manto, l'anello31. II cardinale arcivescovo, che durante l'inno era stato in piedi, terminato quello

con l'orazione che sopra, tenendo la mitra in testa fara alia maesta del re la interro

gazione seguente: "Profiterisne augustissime imperator et rex, et promittis coram Deo et angelis

eius deinceps legem, iustitiam et pacem Ecclesiae Dei populoque tibi subiecto

proposse et nosse, facere ac servare salvo condigno misericordiae Dei respectu sicut in concilio fidelium tuorum melius poteris invenire, ac invigilare, tu

pontificibus ecclesiarum Dei condignus et canonicus honor exhibeatur?32" R. La maesta del re, toccando con ambe le mani il libro dei vangeli presentatogli dal grande aumonier, risponde: "Profiteor". Immediatamente il cardinale arcivescovo recita l'orazione seguente:

"Oremus. Omnipotens sempiterne Deus, Creator omnium, imperator angelorum, rex regum et Dominus dominantium, qui Abraham fidelem servum tuum de hostibus triumphare fecisti, Moysi et Iosue populo tuo praelatis

multiplicem victoriam tribuisti, humilemque David puerum tuum Imperii fastigio sublimasti, et Salomonem sapientiae pacisque ineffabili munere ditasti, respice, quaesumus, Domine, ad preces humilitatis nostrae et super hunc famulum tuum Napoleonem imperatorem Gallorum et Italiae regem bene+ dictionum tuarum dona multiplica, eumque dexterae tuae potentia semper et

ubique circumda, quatenus praedicti Abrahae fidelitati firmatus, Moysis mansuetudine fretus, Iosue fortitudine munitus, David humilitate exaltatus, Salomonis sapientia decoratus, tibi in omnibus complaceat et per tramitem iustitiae inoffenso gressu semper incedat. Tuae quoque33 protectionis galea

munitus et scuto insuperabili iugiter protectus armisque caelestibus circum

datus, optabilis de hostibus Sanctae Crucis Christi victoriae triumphum feliciter capiat, terroremque suae potentiae illis inferat et pacem tibi militan tibus laetanter reportet. Per Christum Dominum nostrum qui virtute Sanctae Crucis tartara destruxit, regnoque diaboli superato ad caelos victor ascendit, in quo potestas omnis regnique consistit victoria, qui est gloria humilium et vita salusque populorum, qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus sancti Deus per omnia saecula saeculorum. Amen"34.

Terminata questa orazione, il cardinale arcivescovo, colla mitra in testa, egualmente che i vescovi assistenti ed il resto del clero, posti in ginocchio recitano le litanie che trovansi nel pontificale.

30 La mano di giustizia consisteva in uno scettro, ad una estremita del quale s'innestava una mano aperta, simbolo del diritto. Napoleone teneva molto a questa insegna perche il codice napoleo nico era una delle sue piu vantate compiacenze. 31

Questi cimeli sono conservati ed esposti al Museo del Risorgimento di Milano. Custoditi dal 1815 nel tesoro di corte alia Hofburg a Vienna, vennero rivendicati dall'Italia nel 1921, dopo la I

guerra mondiale (Marchetti, Napoleone I re d'ltalia, p. [2], con descrizione dei singoli cimeli). 32 II Pontificale 1769, 157-58, riporta lo stesso testo ma non sotto forma di domanda da parte del consacrante, bensi come formula, in prima persona, da pronunciarsi per intero dal re.

33 Segue cane, galeam. 34 Del tutto diversa la preghiera presente nel codice A (Magistretti, Pontificale, 62-63); eguale

invece nel codice B (Magistretti, Pontificale, 112-13) e nel Pontificale 1769, 168-69.

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L'INCORONAZIONE DI NAPOLEONE I 753

La maesta del re resta assisa sul suo piccolo trono35.

Dopo il versetto "ut omnibus fidelibus defunctis" si alza il cardinale arcivescovo

e, voltato verso la maesta del re, recita per tre volte il versetto "Ut hunc electum in regem coronandum bene+dicere digneris"36

die benedice nelPatto medesimo, come fanno i vescovi assistenti31. R. "Te rogamus audi nos".

Finite le litanie, il cardinale arcivescovo si alza38; i vescovi, deposte le mitre rimanendo in ginocchio unitamente col cardinale arcivescovo, reciteranno i versetti ed orazioni che seguono39:

"Pater noster... et ne nos inducas in tentationem". R. "Sed libera nos a malo". "Salvum fac servum tuum, Domine". R. "Deus meus sperantem in te". "Esto ei, Domine, turris fortitudinis". R. "A facie inimici". "Nihil proficiat inimicus in eo". R. "Et filius iniquitatis non apponat nocere ei".

"Domine, exaudi orationem meam". R. "Et clamor meus ad te veniat". "Dominus vobiscum". R. "Et cum spiritu tuo". "Oremus. Praetende, quaesumus, Domine, famulo tuo Napoleoni regi nostro

dexteram caelestis auxilij, ut te toto corde perquirat et quae digne postulat consequi mereatur. Per Christum Dominum nostrum. Amen". "Oremus. Actiones nostras, quaesumus, Domine, aspirando praeveni et adiuvando prosequere, ut cuncta nostra oratio et operatio a te semper incipiat et per te cepta finiatur. Per Dominum nostrum Iesum Christum filium tuum etc. Amen"40.

Qui e dove il cardinale arcivescovo, vestendosi degli abiti per la messa, da principio alia messa41 medesima che continua fino al42 canto detto post epistolam inclusi vamente43. I vescovi assistenti faranno44 col cardinale arcivescovo celebrante45 la

35 II Pontificate 1769, 169, prescrive invece: rex in terra se prosternit. 36 Nel Pontificate 1769, 169, si dice una volta sola, seguita dalla variante Ut hunc electum in

regem coronandum bene+dicere et conse+crare digneris. 37 Pontificate 1769, 169: Super electum regem prostratum.

38 si alza cane, dal Germani che aggiunge levera la mitra.

39 Versetti e orazioni Praetende quaesumus e Actiones nostras corrispondono al testo del

Pontificate 1769, 170. 40 A questo punto il Pontificale 1769, 170-71, prevede il rito dell'unzione delle braccia e delle

spalle del re inginocchiato davanti al pontefice e la preghiera di consacrazione. 41

Add. marg: La messa fu votiva della B. Vergine e si celebro esattamente secondo il rito

ambrosiano tanto per riguardo alle cerimonie quanto anche riguardo alia musica giacche non fuvvi

sinfonia instrumentale, ma si suonarono soltanto i due organi, il tutto come si pratica negli altri

pontificali. 42 Segue cane. l'Alleluja del Graduate esclusivamente.

43 Segue cane, laddove i vescovi assistenti reciteranno.

44 I vescovi assistenti faranno add. Bertarelli.

45 Segue cane, il salmo Iudica (ossia il salmo 42, 1-5 che non e previsto nella messa ambrosiano).

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754 F. RUGGERI

confessione e reciteranno egualmente46 le altre preghiere fino allTntroito exclusive47. Immediatamente dopo Pepistola48 il cardinale arcivescovo coll'ordine e preghiere che seguono benedira le insegne reali49:

"Adiutorium nostrum in nomine Domini". R. "Qui fecit caelum et terram". "Sit nomen Domini benedictum". R. "Ex hoc nunc et usque in saeculum". "Domine exaudi orationem meam". R. "Et clamor meus ad te perveniat". "Dominus vobiscum". R. "Et cum spiritu tuo".

Benedizione della spada reale: "Oremus. Exaudi, quaesumus, Domine, preces nostras et hunc gladium quo famulus tuus Napoleo se accingi desiderat, maiestatis tuae dextera bene+dicere

dignare, quatenus defensio atque protectio possit esse ecclesiarum viduarum

orphanorum omniumque Deo servientium, contra saevitias infidelium aliisque insidiantibus sit pavor terror et formido. Per Dominum nostrum Iesum

Christum filium tuum. Amen".

Benedizione del manto:

"Omnipotens Deus, qui pallio Eliae Iordanis aquas dividisti, quique per idem Eliseo servo tuo duplicem spiritum infudisti, exaudi, quaesumus, preces nostras et haec vestimenta bene+dictionis tuae rore perfUnde, ut qui ea in

signum potestatis induerit virtutis tuae sentiat effectum, diu vivat, prospere procedat, regnet in terris ac tecum in caelis sanctorum gloria vestibus gestiat. Per Dominum nostrum Iesum Christum filium tuum. Amen".

Benedizione dell'anello: "Oremus. Deus, totius creaturae principium et finis, creator et conservator

generis humani, dator gratiae spiritualis largitor aeternae salutis, emitte bene+dictionem tuam super hunc anulum, ipsumque sancti+ficare digneris, ut qui per eum famulo tuo honoris insignia concedis virtutum praemia largiaris quo discretionis habitum semper retineat et verae fidei fulgore praefulgeat, sanctae quoque Trinitatis armatus munimine inexpugnabilis virtute acies diaboli constanter evinceat et ipsi ad veram salutem mentis et corporis proficiat. Per Christum Dominum nostrum. Amen".

Benedizione della corona: "Oremus. Omnipotens sempiterne Deus, qui terrena reges et imperatores ad

exemplum Davidis dilecti tui Salomonis et Ioe diadematibus insigniri voluisti

46 Segue cane. che.

47 Add. marg. e 4 orchestre per la sinfonia erano collocate ai due lati avanti alle cappelle della

B. Vergine e di S. Giovanni Bono con la sinfonia il Veni Creator e il Te Deum e il Vivat Imper. et rex e si sonarono le marcie trionfali.

48 Corr. su il graduale. 49 II Pontificate 1769, 172-75, non contempla la benedizione delle insegne reali - spada, corona,

verga - ma solo la loro consegna, non riporta pertanto nessuna delle orazioni di benedizione che seguono.

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L'INCORONAZIONE DI NAPOLEONE I 755

ut dum regnant in terris gemmarum fulgore et ornamentorum splendore vivam tuae maiestatis exhibeant imaginem, effimde, quaesumus, super coronam istam bene+dictionem tuam, ut qui earn gestaverit virtutum nitore fulgeat regique saeculorum immortali qui se spinis coronari passus est, humilitate miseri cordia et mansuetudine configuratus per bonorum operum fructus immarce scibilem gloriae coronam percipere mereatur. Per eundem Christum Dominum nostrum. Amen".

Per tutto il tempo delle benedizioni anzidette la maesta del re resta assisa sul suo

piccolo trono50. Finite le benedizioni con quel seguito che il cerimoniale dato dal

grand maitre prescrive, la maesta sua si porta alPaltare per ivi ricevere dalle mani del cardinale arcivescovo le insegne reali coll'ordine che in appresso. L'anello. La spada, che sua maesta pone nel fodero. II manto che viene appeso a sua maesta dal gran ciambellano e gran scudiere. La mano di giustizia. Lo scettro e ornamenti, che tiene in mano sua maesta nell'atto di fare una breve

preghiera. Durante il tempo in cui la maesta sua riceve dalle mani del cardinale arcivescovo le sopraddette insegne, si canta dai musici il versetto

"Accingere gladio tuo super foemur tuum, potentissime, specie tua et pulcri tudine tua intende prospere procede et regna"51.

Intanto che il cardinale arcivescovo presenta alia maesta sua le insegne reali

pronuncia una preghiera analoga a ciascuna di esse.

Per l'anello52:

"Accipe hunc annulum, signaculum fidei sanctae, argumentum potentiae ac soliditatis regni, per quern scias triumphali potentia hostes vincere, haereses

destruere, subditos coadunare et catholicae fidei perseverabiliter connecti".

Per la spada53: "Accipe gladium de altari sumptum per nostras manus licet indignas vice tamen et auctoritate sanctorum apostolorum consecratas, tibi oblatum, nostraeque bene+dictionis officio in defensionem Sanctae Dei Ecclesiae divinitus ordinatum et memor esto eius de quo psalmista prophetavit dicens:

Accingere gladio tuo super foemur tuum, potentissime, ut in hoc per eundem

50 Add. marg. N.B. Prima che sua maesta si muova per andare all'altare a ricevere le insegne

reali il grand aumonier monsignore arcivescovo di Ravenna e i monsignori vescovi piu anziani, awertiti dal gran maestro delle cerimonie, si renderanno presso l'imperatore e re, gli faranno una

profonda inclinazione e lo condurranno all'altare da dove poi, ricevute che abbia le insegne reali, lo ricondurranno al piccolo trono.

51 Nel Pontificate 1769, 171, questo versetto, differente nella seconda parte, viene recitato dal

consacrante nell'atto di cingere la spada al re. 52 Vordo del codice B ha un testo piu lungo, pur con minime somiglianze, collocato dopo la

consegna della spada (Magistretti, Pontificate, 116-17), sostanzialmente simile il testo del codice

santambrosiano, da pronunciarsi prima della consegna della spada (Magistretti, Pontificate, 126); questo testo manca al Pontificate 1769.

53 II testo corrisponde, con minime divergenze, al codice B (Magistretti, Pontificate, 116), al codice santambrosiano (Magistretti, Pontificate, 126-27) e al Pontificate 1769, 172-73.

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756 F. RUGGERI

vim equitatis exerceas molem iniquitatis potenter destruas et sanctorum Dei Ecclesiam eiusque fideles propugnes ac protegas, nec minus sub fide falsos

quam christiani nominis hostes disperdas, viduas et pupillos clementer adiuves ac defendas, desolata restaures, restaurata conserves, ulciscaris iniusta, confirmes bene disposita, quatenus haec agendo, virtutum triumpho gloriosus iustitiaeque cultor egregius, cum mundi salvatorem sine fine regnare merearis, qui cum Deo Patre ac Spiritu sancto vivit et regnat per omnia saecula saeculorum. Amen".

"Accingere gladio tuo super foemur tuum, potentissime, et attende quod sancti non in gladio sed per fidem vicerunt regna"54.

Per il manto55: "Induat te Dominus fortitudine sua ut dum vestimenti huius splendore fulges exterius, virtutum meritis splendeas interius illius oculis, quern nec praeterita fugiunt nec futura latent, per quern reges regnant et legum conditores iusta decernunt. In nomine Patris + et Filii + et Spiritus + Sancti. Amen".

Per la mano di giustizia56: "Accipe virgam virtutis et veritatis qua intelligas te obnoxium mulcere pios, terrere reprobos, errantes viam docere, lapsis manum porrigere, disperdere superbos et relevare humiles. Aperiat tibi hostium Iesus Christus Dominus noster qui de semetipso ait Ego sum ostium, per me si quis introierit salvabitur, qui est clavis David et sceptrum domus Israel, qui aperit et nemo claudit, claudit et nemo aperit, sitque tibi ductor qui educit vinctum de domo carceris sedentem in tenebris et umbra mortis, et in omnibus sequi merearis eum de

quo David propheta cecinit Sedes tua, Deus in saeculum saeculi, virga directionis virga regni tui, et imitando ipsum diligas iustitiam et odio habeas

iniquitatem, quia propterea unxit te Deus Deus tuus ad exemplum illius quern ante saecula unxerat oleo exultationis prae participibus suis, Iesum Christum Dominum nostrum, qui cum eo vivit et regnat Deus per omnia saecula saeculorum".

Per lo scettro57:

"Accipe sceptrum potestatis imperialis et regalis insigne, virgam scilicet

imperii rectam, virgam virtutis qua te ipsum bene regas, sanctam Ecclesiam

populumque christianum tibi a Deo commissum, regia virtute ab improbis defendas, pravos corrigas, rectos pacifices, et ut rectam viam tenere possint, tuo iuvamine dirigas, quatenus de temporali imperio ad aeternum regnum pervenias, ipso adiuvante, cuius regnum et imperium sine fine permanet in saecula saeculorum. Amen".

54 Nel codice B l'incoronazione precede la consegna dello scettro e della spada (Magistretti, Pontificate, 115-16); nel codice santambrosiano (Magistretti, Pontificate, 126-27) e nel Pontificate 1769, 173-14, l'imposizione della corona viene dopo la consegna delFanello e della spada ed e

seguita dalla consegna dello scettro. 55 Manca al Pontificate 1769. 56 La consegna della mano di giustizia non e prevista dal Pontificate 1769, 175, che utilizza

questa orazione per la consegna dello scettro. 57 Per lo scettro il Pontificate 1769, 175, utilizza solo l'orazione precedente.

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L'INCORONAZIONE DI NAPOLEONE I 757

Per la corona, quale sua maesta prese58 da se stesso59 e se la pose60 in testa61: "Coronet te Deus corona gloriae atque iustitiae honore et opere fortitudinis, ut per officium nostrae bene+dictionis, cum fide recta et multiplici bonorum

operum fructu ad coronam pervenias regni perpetui ipso largiente, cuius

regnum et imperium permanet in saecula saeculorum. Amen"62.

Cio finito, la maesta del re ritorna al piccolo trono.

Indi il re, corteggiato dai principi e dignitari, preceduto dai grandi ufficiali che portano le di lui insegne, s'incamina verso il gran trono. Ad esso trono pure si conduce il cardinale arcivescovo celebrante preceduto dai maestro delle cerimonie,

accompagnato dai cardinali, vescovi e clero parato63. Giunto il solo cardinale arcivescovo al trono ove trovasi gia assisa la maesta del

re, le indirizza le parole seguenti: "In hoc regni solio confirmet te Deus et in regno aeterno secum regnare faciat Iesus Christus Dominus noster, rex regum et dominus dominantium, qui cum

Deo Patre et Spiritu Sancto vivit et regnat per omnia saecula saeculorum. Amen"64.

Appena proferite queste parole e fatta la dovuta reverenza al re, voltandosi verso

gli astanti, dice ad alta voce: "Vivat imperator et rex in aeternum". Gli assistenti

poi egualmente ad alta voce ripetono: "Viva l'imperatore e nostro re", lo che pure viene cantato dai musici65. Duranti queste acclamazioni di ewiva, il cardinale arcivescovo col medesimo

accompagnamento con cui era compartito fa ritorno all'altare e continua la messa.

Finito il vangelo, il grand aumonier va all'altare a prendervi il libro dei vangeli, che riceve dalle mani del suddiacono per darlo a baciare a sua maesta e quindi lo restituisce al suddiacono stesso che lo accompagna ai piedi del trono insieme con un maestro di cerimonie66. Giunto il momento dell'offertorio ed avertitane sua maesta per mezzo del gran maitre delle cerimonie, cui da uno dei cerimonieri sara dato avviso del preciso tempo, discende dai trono e si accosta all'altare per fare Pofferta, la quale fa nelle

mani del cardinale arcivescovo. Fatta l'offerta si ferma sua maesta per pochi momenti di riposo sul piccolo trono per indi ritornare al trono grande.

58 Prese corn da Germani su prende. 59 Segue cane, dall'altare.

60 Pose corr. da Germani su pone.

61 Add. Germani pronunciando quelle parole: Dio me l'ha data, guai a chi la tocchera. 62 II Pontificale 1769, 174, prevede un'orazione del tutto diversa: Accipe coronam regni... che

si adatta al gesto dell'imposizione della corona. 63

Nel Pontificale 1769, 175, il consacrante e il secondo prelato per dignita accompagnano e

intronizzano il re. 64 II codice B ha un'altra formula: Sta et retine ammodo locum quern usque paterna succes

sione tenuisti... (Magistretti, Pontificale, 118); anche il Pontificale 1769, 176, ne ha una diversa:

Sta et retine amodo locum tibi a Deo delegatum... 65 II Pontificale 1769 prevede solo il canto del Te Deum, intonato dal prelato consacrante; per

Napoleone venne invece cantato dopo la messa (si veda infra). 66 Questo gesto non e previsto dal Pontificale 1769.

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758 F. RUGGER!

In questo intervallo il cardinale arcivescovo continua la messa fino alVOfferte vobis pacem6\ momento in cui il grand'elemosiniere68 si awicina all'altare per ricevere dal celebrante la pace69, quale porta a baciare alia maesta del re e rimette

poi alle mani del suddiacono che lo accompagna col maestro delle cerimonie nella

guisa che fu fatto al vangelo70. II cardinale arcivescovo celebrante prosegue e finisce la messa uti de more. Terminata la messa e giunto il tempo da cantarsi il Te Deum7\ sara questo intonato dal cardinale arcivescovo che di gia, deposta la pianeta, avra ripreso il pluviale, abito con cui, tutto finito, si portera ai piedi del trono collo stesso accompagna mento, ordine e modo che aH'arrivo di sua maesta alia chiesa, giacche nella stessa

guisa deve la maesta sua essere riaccompagnata al sortire della chiesa medesima. I versetti poi ed orazioni che si reciteranno dal cardinale arcivescovo dopo il Te

Deum sono i seguenti72: "Firmetur manus tua et exaltetur dextera tua, iustitia et iudicium praeparatio sedis tuae.

Domine exaudi orationem meam". R. "Et clamor meus ad te veniat". "Dominus vobiscum". R. "Et cum spiritu tuo". "Oremus. Deus, qui victrices Moysis manus in oratione firmasti, qui quamvis aetate languesceret infatigabili sanctitate pugnabat; ut dum Amalec iniquus vincitur, dum prophanus subiugatur exterminatis alienigenis, hereditati tuae

possessio copiosa serviret, opus manuum tuarum piae nostrae orationis exaudi tione confirma: habemus et nos apud te, Sancte Pater, Dominum Salvatorem, qui pro nobis manus suas extendit in cruce, per quern etiam precamur, Altissime, ut tua potentia sufFragante, universorum hostium frangatur impietas. Per Dominum nostrum Iesum Christum. Amen". "Oremus. Deus, inenarrabilis73 auctor mundi, conditor generis humani, confir mator regnorum, qui ex utero fidelis amici tui patriarchae nostri Abrahae

praelegisti regem saeculis profuturum, tu praesentem insignem regem cum exercitu suo per intercessionem Beatae Mariae semper virginis et omnium sanctorum uberi bene+dictione locupleta, et in solium regni firma stabilitate connecte; visita eum sicut visitasti Moysen in rubo, Iosue in proelio, Gedeonem in agro, Samuelem in templo, et ilia eum siderea bene+dictione ac sapientiae tuae rore perfunde quam beatus David in psalterio et Salomon filius eius te remunerante percepit de coelo; sis ei contra acies inimicorum

lorica, in adversis galea, in prosperis fascia, clypeus sempiternus; et praesta ut gentes illi teneant fidem, proceri eius habeant pacem, diligant caritatem, abstineant se a cupiditate, loquantur iustitiam, custodiant veritatem, et ita

67 Corr. su Agnus Dei, che non e previsto nel rito ambrosiano. 68 Corr. su aumdnier. 69 La pace era trasmessa mediante una tavoletta, munita di impugnatura posteriore, che si faceva

baciare agli astanti (cfr. nota seguente). 70 II Pontificale 1769, 178, prescrive solo pax datur regi per primum ex praelatis paratis cum

instrumento ad hoc ordinato; seguono le prescrizioni per la comunione del re. 71 II Pontificale 1769, 176, colloca il Te Deum subito dopo Pintronizzazione. 72 I versetti e le due orazioni che seguono corrispondono al Pontificale 1769, 176. 73 Add. na in interlineo per correggere inerrabilis.

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Page 16: L'INCORONAZIONE DI NAPOLEONE I A RE D'ITALIA NEI DOCUMENTI DEL CAPITOLO METROPOLITANO DI MILANO

L'INCORONAZIONE DI NAPOLEONE I 759

populus iste sub eius imperio pullulet, coalitus bene+dictione aeternitatis, ut

semper tripudians maneat in pace ac victor74; quod ipse praestare dignetur, qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen"75.

II. ISTRUZIONI PER GLI ARCIVESCOVI E VESCOVI INVITATI

ACMM, Fondo Liturgico, cart. 44, fasc. 1. Istruzioni per gli illmi e rev.mi monsignori arcivescovi e vescovi invitati ad assistere alia solenne cerimonia della incoronazione di

Napoleone I imperator di Francia in re d Italia. Cart., ff. 4, mm 200 x 290, scritto in italiano da unica mano (mano A), la stessa del testo TV.

Contiene le istruzioni date agli ecclesiastici presenti alia funzione, cardinali, arcivescovi, vescovi e alti prelati, il cui elenco e contenuto nel testo III.

Vestiranno i sagri paramenti nelParcivescovado di color bianco. Avranno seco un ecclesiastico da cui saranno serviti. Discenderanno col cardinal arcivescovo celebrante alia Metropolitana tenendo l'ordine loro dovuto pel grado e per l'anzia nita76. Arrivati nel presbiterio, anderanno alle sedi per essi disposte. Si recheranno alia porta della chiesa per ricevere le loro maesta preceduti dal cardinal arcive scovo celebrante. Accompagneranno alia tribuna 1'imperatrice regina. Ritorneranno alia porta della chiesa pel ricevimento dell'imperatore e re, e precedendolo col

clero, ritorneranno nel presbiterio accompagnando sua maesta al picciol trono. In

seguito anderanno alle loro sedi e vi rimarranno durante il canto del Veni Creator11. Nel tempo che il cardinal arcivescovo celebrante fara l'interrogazione al re

Profiteris, sedono con mitra78. Al cominciarsi dell'orazione Omnipotens sempiterne Deus, deposte le mitre, si leveranno in piedi rivolti verso il re. Recitano in seguito le litanie unitamente al cardinal celebrante stando in ginocchio colla mitra in testa.

Dopo il versetto Ut omnibus fidelibus defunctis reciteranno per tre volte il versetto "Ut hunc electum in regem coronandum bene+dicere digneris" che benedicono nell'atto medesimo, come fa il cardinal arcivescovo celebrante. Terminate le litanie

depongono le mitre e si fermano in ginocchio recitando i versetti ed orazioni Pater noster come nel pontificale. Terminate le litanie colle preci79 faranno la confes

74 II Pontificate 1769, 176, ha le forme al plurale: tripudiantes, maneant, victores.

75 Nel codice B dopo Fintronizzazione c'e la benedizione solenne con testo diverso, coinci

dente da et ita populus iste in poi (Magistretti, Pontificate, 117-18); seguono l'orazione Omnipotens Deus det tibi de rore caeli... (Magistretti, Pontificate, 118), l'acclamazione del popolo e il bacio dei principi (Magistretti, Pontificate, 119), l'orazione conclusiva Omnis perpetuitatis auctor dux virtutum omnium... (Magistretti, Pontificate, 119), e il testo rectitudo regis est noviter ordinati et

in solio sublimati hec tria precepta populo christiano sibi subdito precipere... (Magistretti,

Pontificate, 119). 76 Add. Germani di consacrazione.

77 Add. Bertarelli e il restante della funzione. Segue cane. Cantata l'orazione dopo l'inno suddetto,

saranno avvisati dai maestro delle cerimonie di recarsi davanti all'altare per assistere alia solenne cerimonia e ciascuno si accostera alia sede ivi disposta. 78 Add. Bertarelli: stando al loro luogo. 79

Segue cane, ritorneranno alle loro sedi.

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760 F. RUGGERI

sione previa alia messa80. Compita la solenne cerimonia accompagneranno, unitamente al cardinal celebrante, il re al gran trono e si fermeranno a' piedi del medesimo. Terminate le cerimonie che ivi eseguira il cardinal celebrante, ritorne ranno nel presbiterio recandosi alle loro sedi. Cantato il Te Deum accompagneranno l'imperadore e re alia porta della chiesa, quindi ritorneranno nel presbiterio a spogliarsi de' loro paramenti.

III. Relazione del cerimoniere G.B. Bertarelli CON LE DISPOSIZIONI DELL'AUTORITA ECCLESIASTICA IN ORDINE ALL'lNCORONAZIONE

ACMM, Fondo Liturgico, cart. 44, fasc. 1. Piccola relazione circa I 'operate per le disposi zioni alia coronazione di Napoleone I re dItalia (questo titolo, posto sulla coperta, e di mano del cerimoniere G.B. Germani). Cart., ff. 8, mm 285 x 195, con coperta di carta rosa, scritto sui ff. lr-6r. A f. lr, nel marg. sup., di mano del Germani: Narrazione del ceremoniere maggiore Bertarelli. Scritto interamente in italiano dal Bertarelli.

Contiene una cronaca degli avvenimenti che hanno preceduto l'incoronazione, con partico lare attenzione alle disposizioni impartite dalle autorita ecclesiastiche in ordine aH'arrivo del sovrano, delParcivescovo e alia cerimonia (riguardano le rappresentanze del clero, l'accoglienza delle autorita, il suono delle campane ecc). Inizia dalla partenza da Parigi del card. Giovanni Battista Caprara e di Napoleone ai primi di aprile, e termina con quella da Milano di Napoleone e Giuseppina (10 e 11 giugno rispettivamente).

Narrazione di quanto e seguito in occasione che l'imperatore de' francesi Napoleone Primo e partito da Parigi per recarsi a Milano per essere incoronato re d'Italia.

Al principio d'aprile parti l'imperatore, unitamente aH'imperatrice Giuseppina sua

augusta consorte, e venne in Italia passando in Lione dove celebro la S. Pasqua81.

20 aprile arrivo a Stupinigi villa della Casa di Savoja, ivi ricevette la municipa lita di Milano cola recatasi per complimentare il nuovo sovrano a nome del

pubblico di Milano, e fu accolta con molta graziosita e l'assicurd del suo partico lare interessamento per la sua cara Milano; parti dopo alcuni giorni e fu regalata dal Sovrano di una preziosa tabacchiera d'oro portando sul coperchio il di lui

nome, cioe la lettera iniziale di Napoleone. Preventivamente questa Curia arcivescovile awiso i parrochi, le di cui parrocchie si troveranno sulla strada che fara sua maesta nel recarsi a Milano, perche al di lui passaggio si trovino col suo clero in abito da chiesa e colle loro divise sulla

porta della chiesa e facciano sonare le campane da festa.

2 maggio. Oggi mons. vicario generale per insinuazione governativa ordino ai

parrochi che si trovano sulla strada che fara sua maesta venendo a Milano affinche

80 Segue cane. Dopo Pepistola saranno avvisati di recarsi di nuovo avanti all'altare per assistere

alia benedizione delle reali insegne ed alia tradizione delle medesime a sua maesta. 81 Nel 1805 la Pasqua cadeva il 14 aprile.

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L'INCORONAZIONE DI NAPOLEONE I 761

insinuino ai suoi parrocchiani di trovarsi sulla strada al passaggio di sua maesta coi loro attrezzi di campagna ornati di frondi in segno di allegrezza, facendo evviva alPaugusto viaggiatore. Dalla Cancelleria si ordind a ciascun capo e rettore di chiesa di questa citta che

per il giorno 6 corrente al primo sbarro del cannone faccia suonare le campane, onde annunciare Parrivo dell'imperatore Napoleone e re nostro sul territorio d'ltalia.

3 maggio. Si avviso il clero secolare, cioe i proposti con due canonici delegati ne' rispetti<vi> loro abiti corali, ed i parrochi colle loro insegne parrocchiali unitamente ai coadiutori, di trovarsi in Duomo il giorno 8 del corrente per le ore 2 pomeridiane pel ricevimento di sua maesta.

6 maggio. Oggi alle ore 3 pomeridiane lo sbarro del canone ed il suono delle

campane di questa citta annunziarono Parrivo di sua maesta sul territorio del regno d'ltalia, le campane suonarono per lo spazio di mezz'ora circa.

8 maggio. Oggi alle ore 5 lA pomeridiane arrivo sua maesta Pimperatore e re

proveniente da Pavia, entro in citta per la Porta Ticinese con un accompagna mento di cavalleria e di carozze veramente reale. Al primo sbarro del cannone si suonarono tutte le campane della citta per lo spazio di un'ora. II cardinal arcivescovo parato di piviale bianco con mitra e coll'assi stenza parata unitamente al capitolo metropolitano in divisa corale, e a tre individui

degli altri capitoli della citta compresi i proposti in divisa corale, e a tutti i parrochi e coadiutori colle loro insegne si presento all'imperatore che era in carozza tirata da 8 cavalli e fece fermare la carozza di rimpetto alia porta del Duomo e dopo averlo ricevuto senza mitra gli diresse un breve discorso, al quale graziosamente rispose Pimperatore assicurando il cardinale arcivescovo e tutto il suo clero della sua protezione, e disse in oltre che era suo pensiero di entrare in chiesa a ringra ziare il Signore di un si fausto avvenimento se al presente non fosse stata

ingombrata per Papparato per Pincoronazione, si riservava pero a farlo nel giorno della solenne cerimonia. Dopo un grazioso saluto prosegui il suo viaggio verso il palazzo reale, e il cardinale arcivescovo ritorno in chiesa e spogliato il paramento in bussola ritorno alle sue stanze.

Alia sera vi fu una brillantissima illuminazione per tutta la citta, ed era illumi nata vagamente tutta la cupola del Duomo.

10 maggio. Questa mattina alle ore 12 il cardinale arcivescovo nostro il capitolo metropolitano coi prevosti della citta e coi parrochi e tutti colle loro rispettive divise si portarono a Corte ad inchinare sua maesta Pimperatore e re. II capitolo vi ando in diverse carozze, Pabito pero con cui avrebbero dovuto presentarsi a sua maesta per li canonici ordinari era il rocchetto e la manteletta nera e per gli altri Pabito lungo colla cappa nera comune agli ecclesiastici, e cosi parimenti si era praticato altre volte in simili occasioni. 11 capitolo metropolitano fece una delegazione di 3 monsignori per complimen tare l'imperatrice, e furon mons. arciprete Oppizzoni82, mons. Stefano Bonsignori

82 Mons. Gaetano Oppizzoni arciprete del Duomo dal 1803 al 1849, sul quale si veda F. Ruggeri,

s.v. Oppizzoni Gaetano, in // Duomo di Milano. Dizionario storico artistico e religioso, Milano 1986,

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762 F. RUGGERI

teologo83 e mons. Bartolomeo Litta sod(diacono)84. Si procurd per mezzo della

gran maitresse di sapere il giorno e l'ora in cui sua maesta l'imperatrice avrebbe ricevuto detta deputazione, e si ebbe il riscontro in iscritto che il giorno 14 maggio ad un'ora e mezzo dopo mezzo giorno sarebbe stata ricevuta detta deputazione.

14 maggio. Oggi si recarono a corte i tre delegati in rochetto e manteletta nera e il cerimoniere in carozza e furono ricevuti da sua maesta; il complimento fu

breve, a cui la maesta sua fece una graziosa risposta con cui dimostro di aggradire gli omaggi del capitolo metropolitano; il cerimoniere fu ammesso egli pure nella sala delPimperatrice insieme coi 3 delegati. La stessa deputazione complimento la principessa Elisa sorella delPimperatore ed il principe Bouarnois (sic) figliastro delPimperatore85. Per mezzo di deputazione di 3 ordinari vennero complimentati tutti i cardinali intervenuti alia cerimonia dell'incoronazione.

22 maggio. Mercoledi un cerimoniere di corte si reed a Monza con 3 carozze

regie imperiali scortato da 50 uomini a cavallo per prendere la corona ferrea. II

corteggio parti da Monza il giorno stesso al mezzo giorno col'ordine seguente: 6

guardie d'onore di Milano a cavallo, 25 uomini della guardia di Milano a cavallo, una carozza in cui vi eran due membri della municipalita di Monza; una carozza in cui vi erano due fabbricieri e due canonici, i quali erano in cappa corale, ed una terza carozza, in cui vi erano il presidente della municipalita di Monza, il sindaco dei fabbricieri ed il cerimoniere di sua maesta Pimperatore e Parciprete di Monza vestito con piviale di tela d'oro e mitra bianca; la corona ferrea era in

quest'ultima carozza; 25 uomini della guardia francese a cavallo, 12 abitanti di Monza scelti dal corpo municipale scortavano a cavallo la carozza. II corteggio giunse alia porta della Metropolitana alle ore 2 dopo mezzo giorno, dove si trovo il cardinale arcivescovo vestito pontificalmente coll'assistenza parata, ed il capitolo e clero metropolitano colle rispettive divise per ricevere dalle mani di mons.

arciprete di Monza la detta corona e siccome unita alia medesima v'era la corona del regno dTtalia in cui vi sono inserite delle sacre reliquie della Passione di N.S.G.C. ed a motivo del culto che si suol prestare a detta corona si accompagno con 6 torchie accese, e accanto alia reliquia fumavano gl'incensi. II cardinale arcivescovo senza mitra86 ricevette dalle mani dell'arciprete di Monza la detta

403-06; Id., La donazione della biblioteca di mons. Gaetano Oppizzoni al Capitolo metropolitano di Milano in documenti inediti, ?Aevum?, 64 (1990), 445-59; Id., Gaetano Oppizzoni, pastore illumi

nato, appassionato bibliojilo, ?Terra ambrosiana?, 40/6 (1999), 47-51. 83

Bonapartista dichiarato, nel 1806 ottenne dairimperatore il vescovado di Faenza e successi vamente il patriarcato di Venezia. Cfr. F. Ruggeri, s.v. Bonsignori Stefano, in Dizionario della Chiesa

ambrosiana, I, Milano 1987, 451. 841 canonici del capitolo metropolitano di suddividevano in dignita capitolari (tra le quali l'arci

prete), uffici capitolari (tra cui il teologo), presbiteri, diaconi e suddiaconi. I canonici di questi ultimi tre ordini avevano distinte prerogative liturgiche. II neocanonico, se non gli era subito attribuita una

dignita o un ufficio capitolare, era annoverato tra i suddiaconi, e per anzianita, quando si liberavano

canonicati di grado superiore, ascendeva gradualmente alia categoria diaconale e successivamente a

quella presbiterale. 85 I loro nomi e piu circostanziati particolari sulle visite di cortesia ricorrono nel testo VI. 86 Add. Germani doveasi usare dall'arcivescovo la mitra nel portare la corona giacche la tiene

portando il SS. Sacramento e <il> Santo Chiodo, che sono certamente qualche cosa di piu della corona di Monza.

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L'INCORONAZIONE DI NAPOLEONE I 763

corona posta su d'un cuscino di brocato rosso, e la porto processionalmente sull'al tare, si suono l'organo durante la processione; portata la corona e la croce suddette

sull'altare, su di cui ardevano 12 candele, il cardinale arcivescovo le incenso stando in ginocchio, indi canto l'orazione prima della messa de Passione Domini et quinque

plagis*1 e dopo una breve preghiera si spoglio de' paramenti e si accompagno dal

capitolo alia bussola; a questa funzione v'era presente in forma privata l'impera trice regina con numeroso corteggio di dame e tutti i grandi ufficiali e dignitari del regno, e molti cardinali e prelati in forma privata e in abito alia francese. Con avviso emanato dalla corte si seppe che la ftmzione dell'incoronazione domani non si fara, ma resta differita a domenica prossima giorno 26 maggio.

26 maggio. Domenica prima dopo l'Ascensione e giorno destinato all'incorona zione del nuovo re d'ltalia resta descritta in un foglio qui unito (protocollato N.

1, N. 2, N. 4)88. In questa settimana si fecero varie feste, che si possono vedere in dettaglio sui

fogli stampati qui uniti89.

2 giugno. Domenica di Pentecoste. Questa mattina nella chiesa di S. Gottardo in corte tutti i vescovi del regno diedero il giuramento di fedelta al nuovo re d'ltalia, erano vestiti di sottana rocchetto e mozzetta, la messa si disse dal proposto di S.

Ambrogio elemosiniere del re, il giuramento si presto dopo letto il vangelo. Ciascun

prelato si presento all'imperatore e re e inginocchiato, tenendo una mano sul libro del vangelo, recito a voce alta la formola del giuramento. Un cerimoniere di corte

leggendo il nome di ciascuno l'invitava a venire avanti all'altare, alia destra

dell'imperatore e re v'era un piccolo tavolo coperto di drappo verde su di esso v'era il libro del vangelo, ed il prelato inginocchiato su d'un cuscino coperto di

drappo verde, stando in ginocchio rivolto colla faccia all'altare e all'imperatore e re, lesse la formola del giuramento; dopoche ciascuno ebbe prestato il giuramento si prosegui la messa; nel tempo che si presto il giuramento il celebrante sedette su di un scanno dalla parte dell'epistola. Tutte le feste sua maesta assisteva alia santa messa e v'intervenivano tutti i prelati in rocchetto e mozzetta.

Lunedi 10 giugno parti sua maesta, e si porto in giro pel regno d'ltalia.

Martedi 11 giugno parti sua maesta l'imperatrice alia volta di Como.

Cardinali e vescovi che hanno assistito alia solenne cerimonia dell'incoronazione del re d'ltalia: L'eminentissimo sig.r cardinale <Carlo> Belisomi vescovo di90 <Cesena dal 1795 al 1808>

87 II testo di questa messa e contenuto nel messale ambrosiano tra le messe votive; fu scelta

questa preghiera a causa della tradizione che nella corona ferrea fosse inserito uno dei chiodi della crocifissione di Gesu Cristo.

88 Si tratta di numeri attribuiti dal cerimoniere ai singoli documenti per la loro archiviazione.

89 Add. German: ma non si trovano piu tranne il cerimoniale stampato ed il processo verbale

parimenti stampato. 90 Non specificato nel testo, come pure i nomi di battesimo dei cardinali e nomi e cognomi dei vescovi. In tutta la lista, le integrazioni, poste tra parentesi uncinate, sono state fatte in base a R. Ritzler - R Sefrin, Hierarchia catholica medii ac recentioris aevi, VII, (1800-1846), Padova 1968.

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Page 21: L'INCORONAZIONE DI NAPOLEONE I A RE D'ITALIA NEI DOCUMENTI DEL CAPITOLO METROPOLITANO DI MILANO

764 F. RUGGERI

emin.mo sig.r card. <Bartolomeo> Spina arcivescovo di Genova <1802-1916, poi legato pontificio> emin.mo sig.r card. <Carlo Francesco> Caselli vescovo di Piacenza <sic, ma di Parma 1802-1828> emin.mo sig.r card. Carlo Oppizzoni arcivescovo di Bologna <1803-1855> emin.mo sig.r card. <Joseph> Fesch arcivescovo di Lione <dal 1802>91 Li suddetti erano vestiti di cappa magna cardinalizia. Vescovi dello Stato che hanno assistito come sopra: mons. vescovo di Bergamo <Giovanni Paolo Dolfin (1777-1819)> mons. vescovo di Rimini <Vincenzo Ferretti (1779-1806)> mons. vescovo di Novara <Vittorio Melano, con titolo di arcivescovo (1797-1813)> mons. vescovo di Reggio <Francesco Maria d'Este (1785-1821)> mons. abbate d'Asola mons. vescovo di Modena <Tiburzio Cortese (1786-1823)> mons. vescovo di Sarsina <Nicol6 Casali (1787-1814)> mons. vescovo di Bertinoro <Iacopo Boschi (1788-1815)> mons. vescovo di Cremona <Omobono Offredi (1791-1829)> mons. vescovo di Como <Carlo Rovelli O.P. (1793-1819)> mons. vescovo di Cervia <Domenico Giuseppe Gazzola OFM ref., in religione Bonaventura (1795-1820, poi vescovo di Montefiascone e Corneto)> mons. vescovo di Comacchio <Felice Antonio Boari OFM Cap., in religione Gregorio (1797-1817)> mons. vescovo di Sergiopoli in partibus <non identificato> mons. abbate di S. Barbara in Mantova mons. arciprete di Monza <Pietro Crugnola (1795-1819)> Erano tutti in rocchetto col piviale bianco e cob mitra d'oro, e ciascuno aveva un solo sacerdote in veste e cotta per servirli. Ciascuno sedette secondo l'anzianita della sua ordinazione, cioe considerate il

tempo anteriore o posteriore della sua consacrazione. L'uso della mitra d'oro e stata una mera condiscendenza del sig. cardinale nostro arcivescovo, mentre a

rigore avrebbero dovuto usare la mitra d'argento come prescrive il pontificale romano in simili funzioni. Si e creduto con cio di rendere piu solenne la cerimonia e di accordare un maggior lustro ai prelati, massime che la maggior parte non erano suffraganei del nostro arcivescovo. Oltre ai suddetti ha assistito P arcivescovo di Ravenna, grande elemosiniere del re <Antonio Codronchi (1785-1826)>, ed era vestito in rocchetto e mozzetta. V'era il vescovo di Poetie <Dominique de Pradt, vescovo di Poitiers (1805 1809) 92> con un altro abbate i quali furono destinati maestri delle cerimonie della

corte, erano vestiti in rocchetto e mozzetta cioe il vescovo in mozzetta paonazza e l'abbate con una specie di mozzetta nera. L'arcivescovo di Ravenna, grande elemosiniere, il vescovo di Poetie cappellano di corte e l'abbate suddetto sedevano in piano chori su tre sedie dalla parte del vangelo avanti agli ultimi stalli del coro in vicinanza del trono del nostro arcivescovo.

91 Originario di Ajaccio (1763-1839) era zio di Napoleone. Arcivescovo di Lione dal 1802,

cardinale dal 1803, fu nominate dal nipote grande elemosiniere dell'impero. Venne interdetto dalle funzioni di metropolita nel 1817 e si ritird a Roma dove mori, senza mai rinunciare all sede di Lione.

Cfr. S. Furlani, s.v. Fesch Joseph, in Enciclopedia cattolica, V, Citta del Vaticano 1950, 1210-11. 92

Successivamente fu arcivescovo di Malines: S. Furlani, s.v. Pradt Dominique Doufour de, in Enciclopedia cattolica, IX, Citta del Vaticano 1952, 1879.

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Page 22: L'INCORONAZIONE DI NAPOLEONE I A RE D'ITALIA NEI DOCUMENTI DEL CAPITOLO METROPOLITANO DI MILANO

L'INCORONAZIONE DI NAPOLEONE I 765

Iscrizione alia porta della Metropolitana nel giorno deirincoronazione93:

Imperatorem Napoleonem I Pium Invictum Italiae Regem

Statis Perantiqua Religione Solemniis Rite Inaugurandum Gratulamur

Votis D.O.M. Noncupatis Uti Perennitati Felicitati<s> Publicae

Vertat

Populi Maiestatem Amplificatam Communitam Maiestate Augusti.

IV. ISTRUZIONI PER I CANONICI DEL DUOMO

ACMM, Fondo Liturgico, cart. 44, fasc. 1. Foglio volante. Cart., f. 1, mm 330 x 260. Scritto in latino dalla stessa mano del testo II (mano A).

Si tratta di un documento di servizio, probabilmente esposto nella sagrestia della cattedrale e riservato ai canonici, alcuni dei quali avevano precisi compiti durante la funzione, ad es. assistere l'arcivescovo celebrante, portare il baldacchino alPingresso dei reali in Duomo e alia loro uscita dalla cattedrale.

Dominica die 26 maii coronabitur augustissimus Gallorum imperator Napoleo I in regem Italiae.

Hora 10 V2 rev.mum capitulum accedet ad aedes archiepiscopales ibique induet sacras vestes et associabit cardinalem archiepiscopum aliosque praelatos ad ecclesiam. Post brevem orationem card, archiepiscopus intonabit Tertiam94. Cardin. archiepiscopus cum praelatis et clero excipiet ad ianuam ecclesiae augustam imperatricem reginam et augustum imperatorem et regem eosque sub umbella associabit ad chorum95. Card, archiepiscopus intonabit himnum Veni Creator etc. qui cantatur a musicis; absoluto himno et dicta oratione, inchoatur solemnis caerimonia.

93 L'epigrafe e trascritta anche nel testo V. Mantovani (Diario, 476), la riporta e la dice composta

da mons. Stefano Bonsignori teologo del capitolo milanese. Anche Castiglioni (Napoleone e la Chiesa milanese, 193) ne trascrive il testo, con un errore (comunicatam per communitam). II teologo Bonsignori era esperto epigrafista: a lui si deve, tra le altre, la succinta iscrizione "Mariae Nascenti" ancora visibile sulla facciata dal Duomo (F. Meda, Un prelato milanese cesarista, ?La scuola

cattolica?, 63, 1935, 15-43); per Farrivo di Napoleone, egli detto altre due epigrafi, che furono poste sugli archi trionfali eretti a porta Ticinese e a porta Vercellina per Fingresso delFimperatore a Milano: "Quod felix faustumque sit / Napoleonem imperatorem augustum / consalutat Italia / voti compos" (Mantovani, Diario, 468); "Imperatori Napoleoni I / pio felici augusto / ad regni Italici insignia / solemni ritu / capessenda Mediolanum adeunti / ovans Italia / restitutori gloriae prosperitatis adsertori"

(ibid, 471). 94 Segue cane, archiepiscopus solemniter recipiet coronam ferream a delegatis Modoetiensibus.

95 Segue cane, incensato imperatore et rege.

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Page 23: L'INCORONAZIONE DI NAPOLEONE I A RE D'ITALIA NEI DOCUMENTI DEL CAPITOLO METROPOLITANO DI MILANO

766 F. RUGGER!

Recitatis orationibus post litanias canitur missa pontificalis a cardinali archiepi scopo eamque archiepiscopus prosequitur usque ad cantum post epistolam inclusive, quo absoluto quatuor ministri missae redeunt ad suas sedes in choro.

Archiepiscopus celebrans benedicit regalia insignia eaque tradit augustissimo imperatori et regi.

Quibus absolutis, card, archiepiscopus, praelati et canonici ordinarii parati comita buntur Imp. regem ad magnum solium. Post orationem card, archiepiscopus dicit: Vivat imperator et rex in aeternum. Omnes redeunt ad altare et cardinalis archiepiscopus prosequitur missam de more. Post missam Tedeum a musicis; dicta oratione archiepiscopus, praelati et clerus associabunt imperatorem regem ad ianuam ecclesiae sub umbella96.

Monsignori fissati per il baldacchino: mons. <Gaspare> Lampugnani mons. <Gaspare> Sc<h>iaffinati mons. <Pompeo> Piantanida mons. <Antonio> Manzoni mons. <Giuseppe> Visconti diacono mons. <Cesare> Allemagna mons. <Ignazio> Vassalli mons. <Luigi Zaverio> Cottica Li suddetti resteranno in Duomo in cappa corale.

Assistenti a sua eminenza: mons. arciprete <Gaetano Oppizzoni> mons. <Ignazio> Crivelli mons. <Luigi Brasca Visconti?> Braschi

Ministri per la messa:

per il vangelo <Orazio> Bazzetta

per l'epistola Visconti diacono

per la lezione Alemagna per l'alleluja Cottica

Missa erit votiva de Sancta Virgine Maria cuius ingressa Virgo Dei genitrix91. Omnia iuxta ambrosianum ritum.

96II testo che segue e di mano del Bertarelli. 97

Si tratta del formulario previsto dal messale ambrosiano tra le messe votive. L'edizione piu recente del messale era allora quella del 1795 (Milano, Galeazzi). II formulario era contenuto nella sezione Missae feriales ac votivae, pp. 36-37. II messale del 1795, promossa dairarcivescovo Filippo

Visconti, era soltanto una ristampa dell'edizione riveduta e riformata per ordine del card. Giuseppe Pozzobonelli, uscita nel 1751 e rimasta sostanzialmente in vigbre fino alia pubblicazione della nuova editio typica del 1901 (F. Brovelli, L'edizione del messale ambrosiano a cur a del card. Giuseppe Pozzobonelli, in Ricerche storiche sulla Chiesa ambrosiana, XII, Milano 1983 (Archivio ambrosiano,

51) 20-38.

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Page 24: L'INCORONAZIONE DI NAPOLEONE I A RE D'ITALIA NEI DOCUMENTI DEL CAPITOLO METROPOLITANO DI MILANO

L'INCORONAZIONE DI NAPOLEONE I 767

V. DlARIO DEL CERIMONIERE GIOVANNI BATTISTA BERTARELLI

ACMM, Fondo Liturgico, cart. 19, vol. 77. Volume cartaceo con il diario del maestro delle sacre cerimonie dal 1? gennaio 1800 al 14 settembre 1807. Cart., ff. 127 numerati 2-127 (manca f. 1, aggiunto f. 126bis), mm 355 x 225, scritto in italiano da un'unica mano.

Trascriviamo i brani relativi alia celebrazione del 26 maggio 1805 (ff. 99r-100r) e a giorni precedenti e seguenti (dall'll marzo al 16 luglio) contenenti notizie sull'incoronazione (a f. lOOv uno schizzo con la pianta del Duomo e gli adattamenti attuati per la cerimonia che pubblichiamo nella Tav. II). Aggiungiamo la cronaca del giorno 16 agosto relativa alia funzione tenuta in Duomo per il genetliaco di Napoleone.

11 marzo Essendo arrivata la notizia che l'eminentissimo nostro arcivescovo il sig. cardinale Giovanni Battista Caprara sta per intraprendere il viaggio da Parigi verso questa nostra diocesi, mons. vicario generale ordino nelle messe anche conventuali la colletta pro iter agentibus.

2 aprile Questa sera verso le ore 9 arrivo da Parigi il sig. cardinale arcivescovo Giovanni Battista Caprara e smonto al suo palazzo accompagnato dai 4 sigg. ordinari delegati ad andargli incontro per complimentarlo.

15 aprile Oggi il capitolo ando ad ufficiare nella chiesa di S. Antonio a motivo che il Duomo resta impedito per l'apparato che si sta facendo per la solenne incorona zione di Napoleone primo nostro re gloriosissimo e imperatore de' Francesi [...] Si continuera ad officiare in detta chiesa fin a tanto che il Duomo restera in liberta.

<3> maggio Non si fece la funzione del SS.mo Chiodo98 ma si trasferi al giorno 14 settembre di detto anno.

26 maggio. In questa mattina fu solennemente eseguita la solenne cerimonia delPIncoronazione dell'imperatore de francesi Napoleone Primo in re d'ltalia. La detta solennissima cerimonia si fece dall'eminentissimo cardinale Giovanni Battista

Caprara nostro arcivescovo, v'erano presenti inoltre cinque altri cardinali e quattor dici vescovi del regno, e molti altri prelati e vicari capitolari generali e tutto il clero della Metropolitana. Detta funzione resta descritta minutamente al foglio99 della cartella "Ceremoniali della Metropolitana" 10?.

98 Nella solennita dell'Invenzione della Croce (3 maggio) si teneva in Duomo Pesposizione del Santo Chiodo e la processione. La reliquia era ed e tuttora custodita nella sommita della volta del coro e per il suo prelievo e indispensabile l'uso di un apposito ascensore che si installa ogni volta e che, a

causa dei laboriosi preparativi del Duomo per rincoronazione, non si pote approntare. Notizie sulla

reliquia e sul suo culto in F. Ruggeri, II Santo Chiodo venerato net Duomo di Milano, Milano 20055. 99 Non specificato nel testo.

100 Add. Germani ossia coronazione d'un re (si tratta della denominazione originate della cartella contenente i documenti relativi alle funzioni del Duomo che si trovava nell'archivio del cerimoniere).

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768 F. RUGGERI

La sede arcivescovile elevata su tre gradini ornata al solito restd al suo luogo dalla parte del vangelo, il baldacchino pero era piu piccolo del solito, i cardinal!

pei primi sedettero negli astalli dei sig. canonici ordinari ornati di drappo di seta color rosso con cuscini sotto i ginocchi, e posteriormente per sedere e il piu anziano sedeva vicino al trono arcivescovile; in seguito venivano i vescovi per ordine di anzianita di consacrazione. I cardinali erano in cappa magna e avevano il lor caudatario in veste violacea e cappa nera, e i vescovi sopra il rocchetto avevano il pluviale coll'amitto, stola e la mitra di tela d'oro senza pastorale, ed avevano un ecclesiastico in veste nera e cotta per servirli. II picciol trono dell'imperatore era nel mezzo avanti alPaltare e consisteva in un

genuflessorio con due cuscini di veluto verde trinati d'oro ed una sedia d'appoggio di veluto con oro e di sopra pendeva un baldacchino verde ornato d'oro. II gran trono elevato su molti gradini era situato alia terza colonna della chiesa entrando dalla porta maggiore. Detto trono era assai magnifico e d'una straordinaria bellezza e magnificenza. La corona ferrea portata da Monza era collocata su d'una credenza situata dalla parte dell'epistola coperta di veluto cremesile al luogo dove si colloca solitamente la credenza, e vi sedevano l'arciprete di Monza vestito di piviale con

mitra di damasco, un canonico in cappa corale e gli altri due delegati monzesi. La tribuna dell'imperatrice era nel coretto dalla parte dell'epistola. II primo canonico ordinario sedeva nel primo stallo cominciando dal fine del oro, ossia nello stallo dell'ultimo canonico dell'ordine presbiterale, e in seguito venivano tutti gli altri. Si canto la messa votiva della B. Vergine secondo il rito ambrosiano, tanto riguardo alle cerimonie, quanto anche riguardo alia musica. L'offerta fatta dall'imperatore e re si fece dopo cantato il Credo, avendo cosi voluto il cerimoniere di corte, si diede l'avvio per la partenza del corteggio e dell'imperatore dal trono dopo VIncarnatus est del Credo101. L'offerta si ricevette dal card, celebrante stando in

piedi avanti all'altare in piano chori. Detta offerta consisteva in quanto sta scritto nel libro stampato per questa cerimonia. Detta offerta si mise tosto in una cassetta chiusa a chiave, e la chiave si consegno al cerimoniere il quale finita la funzione fece trasportare detta cassetta nel palazzo arcivescovile e si consegno all'emi nentissimo nostro arcivescovo, detta offerta essendo stata fatta all'arcivescovo era di sua proprieta, ciononostante regalo al primo maestro delle cerimonie la borsa di veluto verde ricamata in oro colla somma di ? 600, al secondo maestro delle cerimonie diede la borsa di veluto verde ricamata in argento colla somma di ? 300. II vaso d'oro lo regalo alia Metropolitana e i due pani l'uno d'oro e l'altro

d'argento li regalo alia chiesa di Monza. Al prefetto degli ostiari diede ? 100, agli ostiari ? 100 e diede una ricognizione al maestro di coro ed al sagrista, e tutto cio per mera gratuita di sua eminenza in vista degli straordinari incomodi avuti in questa occasione. 26 maggio. Un'ora dopo l'lncoronazione l'imperatore e re si porto alia chiesa di S. Ambrogio. II cardinale arcivescovo parato pontificalmente coll'assistenza del

sig.r proposto di S. Ambrogio e di due canonici di S. Ambrogio presento l'acqua santa alle loro maesta e l'incenso, il proposto di S. Ambrogio fece un compli

mento a sua maesta; detto complimento lo fece leggendolo. Alia porta v'erano, oltre al capitolo di S. Ambrogio in cappa corale, anche i cardinali e vescovi invitati

101 Si veda la nota 15.

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L'INCORONAZIONE DI NAPOLEONE I 769

alia funzione, in rocchetto e mozzetta. Le loro maesta furono accompagnate sotto baldacchino portato dai canonici al trono per esse apparecchiato dalla parte dell'e

pistola nel presbiterio, detto trono era collocato sotto baldacchino. La sede delParcivescovo era al suo luogo solito, non era pero appeso il baldacchino. L'arcivescovo intono il Te Deum che si canto dai musici, dopo il Te Deum disse le orazioni del Sacramento perche era esposto pro gratiarum actione, e la 3a pro rege. Intono quindi il Tantum ergo che si canto dai musici e diede la benedizione col Santissimo Sacramento. Si accompagnarono alia porta della chiesa le loro maesta sotto baldacchino dall'arcivescovo e dai prelati del clero nello stesso modo con cui furono ricevute. Iscrizione esposta sulla porta della Metropolitana102:

Imperatorem Napoleonem I. Pium Invictum Italiae Regem

Statis Perantiqua Religione Solemniis Rite Inaugurandum Gratulamur

Votis D.O.M. Noncupatis Uti Perennitati Felicitatis Publicae

Vertat

Populi Maiestatem Amplificatam Communitam Maiestate Augusti

15 luglio Pel viaggio che domani dee intraprendere Peminentissimo sig. cardinale nostro arcivescovo Giovanni Battista Caprara che si porta a Parigi qual legato aposto lico incaricato degli importantissimi affari che riguardano la Chiesa universale,

mons. vicario generale ordino che si aggiunga nelle messe anche conventuali per quindici giorni la doppi<a> colletta pro pontifice e pro iter agentibus.

16 luglio Questa mattina parti Peminentissimo sig. cardinale arcivescovo alia volta di Parigi. 11 capitolo della Metropolitana ando per delegazione preventivamente ieri ad

augurargli buon viaggio. Anche il ceremoniere con altri due delegati ando a compli mentarlo a nome del capitolo minore della Metropolitana.

16 agosto Oggi essendo il giorno anniversario della nascita di Napoleone imperatore e re

per ordine del governo si canto solenne Te Deum nella Metropolitana. All'ora solita del mattutino si ando in Coro e si tenne tutta Pufficiatura in parola nello scurolo e si disse la messa senza canto. Campanone alle ore undici. Verso le ore 12 si ebbe Pavviso che il vice re era in vicinanza del Duomo. II capitolo ando alia porta a riceverlo. Mons. arciprete era parato pontificalmente e v'intervenne anche mons. vicario generale in abito prelatizio. Mons. arciprete presento Pacqua santa al vice re, Pincenso e gli fece un complimento, e mentre esegui queste cose

depose la mitra. II vice re si accompagno al trono sotto baldacchino portato da 6 canonici ordinari e si uso il baldacchino piccolo solenne che serve per accompa

102 II testo dell'epigrafe e contenuto anche nel Testo III.

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770 F. RUGGER!

gnare il viatico quando si porta agli infermi, e si riaccompagnd sotto detto baldac chino alia porta come nel ricevimento. II trono del vice re era collocato dalla parte del vangelo nel luogo della sede

arcivescovile; sotto il trono v'era il ritratto del re, anche il vice re sedette sotto il trono, il suo corteggio non aveva seduta. La sede arcivescovile non v'era, essendo assente l'arcivescovo. Mons. vicario generale sedette nel luogo dove sede il proposto di S. Ambrogio quando viene in coro, cioe nel primo stallo de' preti, cominciando avanti all'altare superiormente al cerimoniere; aveva il cuscino e

tappeto e la bugia. II resto si pratico al solito quando interveniva il governo in simili funzioni. II governo mandd la cera per gli altari e le torchie che si posero alle colonne e la cera resto al capitolo. Andando al ricevimento alia porta vi si ando senza la croce capitolare, cosi pure quando si riaccompagnd dopo la funzione. Alia porta della chiesa v'era questa inscrizione:

Imperat. Reg. Napoleonis Aug. Natali Die

Populi Hilaria et Gratulationem Publicam A Deo Felicitatis Largitore Auspicata Rite Italia

Eucharisticum Solemne Canens (?).

VI. VERBALI DELLE SEDUTE DEL CAPITOLO METROPQLITANO

ACMM, Fondo Capitolo maggiore, vol. 132/1. Registro contenente i verbali capitolari dal 14 giugno 1788 al 15 aprile 1861 redatti dal canonico cancelliere pro tempore del capitolo (con molte lacune).

Cart., ff. non num., mm 430 x 290.

Trascriviamo i brani dei verbali delle riunioni capitolari, che registrano quanto fii stabilito per l'evento, ad es. la scelta della chiesa di S. Antonio abate come sede delle funzioni

capitolari quotidiane per tutto il tempo che il Duomo sarebbe stato occupato dai lavori di addobbo; e la scelta dei canonici che andassero a ossequiare l'arcivescovo al suo arrivo e i piu alti dignitari civili che risiedevano nel palazzo reale.

Agebat interim legatum a latere Parisiis eminentissimus cardinalis archiepiscopus magnaque erat Ecclesiae huius Mediolanensis expectatio103 fieret pastori ad gregem commigrare; ecce itaque tibi occasionem multo opportunissimam: adepto rerum summam in Gallia Napoleone augusto, inibi visum abs Pontifice Maximo Pio VII

inaugurationem solemniter celebrari. Imperator Gallorum rite inaugurates, Napoleo augustus rex Italiae appellatur. Alia proinde sollemnia ad regni Italici insignia rite

capessenda, ad quae quidem omnium maxime pertinet corona ferrea, quam sanc<i>tum fuit Mediolani in templo maximo abs eminentissimo cardinali archie

piscopo qua maxima fieri poterit pompa imponi. Hinc factum ut, Parisiis digressus,

103 Segue parola inintelligibile.

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L'INCORONAZIONE DI NAPOLEONE I 771

eminentissimus cardinalis archiepiscopus ad nos tandem properaret celebritatem illam obiturus.

Ergo die 17 Martii anni 1805 delectis a capitulo qui obviam adventanti cardinali

archiepiscopo progrederentur, tametsi vix innotesceret quid instituti itineris ratio ferret quove potissimum loco certa die subsisteret officia excepturus: delecti autem

archipresbiter Oppizzoni, Gambarana, Brasca, Litta, quorum primus ex ordine

presbiterali, alii ex ordinibus diaconali alter, alter subdiaconali104. Hi die aprilis secunda Novariae eminentissimum antistitem convenere, qui inde sub vesperam ad arcem accessit, exceptusque ad scalarum limina est, plurimis ibi officii causa praestolantibus missi postridie, qui capituli nomine adventum gratula rentur: Oppizzoni, Bonsignore.

Nam adornari templum maximum oportebat Italiae regi augusto sollemniter inaugu rando, alio propterea commigrandum sacrorum causa, quandoquidem properatis ad pompam operibus, nemini aditus in templum patebat. Ita igitur decretum: ad Sancti Antonii conveniat status; in diem horis capitulum sub meridiem matutinum cum laudibus ceterisque horis recitetur, fiatque sacrum de more; a prandio vesperae habeantur. Cum autem paschale tempus incideret, locus inibi detur paenitentiariis, monito antea populo ut eo pergat paschalis communionis gratia. Caeterum illud etiam indultum ut tres postremi hebdomadae maioris dies abs lege veluti excipe rentur liceatque proinde in templo maximo proprias illius temporis celebritates rite obire (vide sub diem 11 septembris quae ad triduanas rogationesl05). Ecce tandem tibi indictam inaugurationi diem qui fuit [segue spazio bianco] quae quidem celebritas quibus peracta ritibus fuerit videbis apud ceremoniarum

magistrum, apud quern etiam extare oportet editum typis libellum quo singula praescribuntur accuratissime106, rei totius moderatore amplissimo viro cuius haec

potissimum est apud imperatorem augustum provincia. Illud memoria dignum celebritati interfuisse cardinales eminentissimos Oppizzonium Bononiensium

archiepiscopum, Bellisomium episcopum Cesenatium, Spinam archiepiscopum Genuensium, Castellum episcopum Parmensium aliosque regni Italiae episcopos ferme omnes, sacra faciente eminentissimo cardinali Caprara Mediolanensium

archiepiscopo et a latere legato. Caeterum reliquos ante dies quam corona ferrea in templo maximo insigniretur imperator Gallorum Italiae rex Napoleo augustus quemadmodum recte innuimus

Mediolanum ille ingressus fuerat magnificentissime exceptus deductusque pompa omnium maxima, dum vero re antea utraque perpensa auditisque quorum erat

quidquid ad ritus pertinet constituere, ad portam templi maximam quo imperator invehebatur currus substitit: aderat inibi capitulum metropolitanum adstabatque clerus civitatis. Progressus ad currum, cardinalis archiepiscopus imperatorem ipsomet in curru thurificavit allocutusque est, cui quidem adlocutioni benignis sime respondit Napoleo augustus.

104 Si veda la nota 84.

105 Le litanie minori o triduane o rogazioni, caratteristiche del rito ambrosiano, erano giorni

penitenziali con obbligo di magro e digiuno e con Pimposizione delle ceneri; cadevano immediata mente dopo l'Ascensione (cfr. M. Navoni, s.v. Litanie triduane, in Dizionario di liturgia ambrosiana,

273-76). Nel 1805 venivano a cadere nei giorni immediatamente precedenti Tincoronazione e per dare agio al popolo di partecipare ai festeggiamenti previsti, furono trasportate a meta settembre

106 Si tratta senza dubbio del Progetto di cerimoniale per I 'incoronazione, che abbiamo menzio nato tra i documenti a stampa conservati neH'archivio capitolare.

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772 F. RUGGER!

Postridie clems universus, sive qui capitulis et paroeciis praesunt uno aut altero

adstante, in primis autem capitulum metropolitanum, imperatorem augustum qua accitum hora fuerat convenit ab eoque nonnulla accepit propediem, quibus certe

spes fieret rebus ecclesiasticis optime consultum iri. Illud etiam totius capituli sufFragio decretum ut aliqui deligerentur qui capituli ipsius nomine officii ergo ad augustam imperatoris coniugem Italiae reginam, ad

proregem etiam principem Eugenium adoptione augusti filium, accederent. Delecti autem Oppizzoni, Bonsignore, Litta; iique quod impositum fuerat praestitere vestes induti quas appellant mantelletta e rocchetto; ad cardinales etiam qui Mediolani

degebant iussi sunt iidem accedere. Ostendebatur (?) enim id semper moris obtinuisse (?) ut officia huiusmodi cardinalibus exhiberentur.

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Tav. I - Milano, Archivio del Capitolo metropolitano, Fondo liturgico, cart. 44, fasc. 1, f. [8]v. Disposizione del clero nel presbiterio del Duomo per l'incoronazione.

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774 F. RUGGERI

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L'INCORONAZIONE DI NAPOLEONE I 775

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Page 33: L'INCORONAZIONE DI NAPOLEONE I A RE D'ITALIA NEI DOCUMENTI DEL CAPITOLO METROPOLITANO DI MILANO

Tav. II - Milano, Archivio del Capitolo metropolitan, Fondo liturgico, cart. 19, vol. 77, f. lOOv. Disposizione del clero e delle autorita in Duomo per l'incoronazione.

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