l’intelligenza emotiva e le competenze...
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Gestione della classe, affettività e problematiche relazionali
L’intelligenza emotiva e le competenze sociali
io, l’altro, la relazione: per una nuova qualità della vita
Sesto Fiorentino (FI) 2016
Eliana Cavazza
Elementi fondamentali per la gestione della classe e il successo formativo
MOTIVAZIONE
APPRENDIMENTO SIGNIFICATIVO
COMPETENZE SOCIALI
STILE EDUCATORE
CONTESTO
LA RELAZIONE
Il concetto di fondo: la persona umana è di per sé degna di valore e rispetto.
Il riconoscimento di qualità positive, così come il
confidare nella capacità di agire in positivo da parte degli educatori e dei genitori, rappresenta un fattore fondamentale nello sviluppo dell’autostima nei
bambini/ragazzi.
Un’altro fattore è il porsi nella relazione con gli altri dando maggiore spazio al riconoscimento delle positività dell’altro, riducendo notevolmente le critiche e le lamentele ed abbandonando modelli di giudizio
stereotipati e “preformati” sul comportamento e sulle persone, basati essenzialmente su
nostri personali modelli di riferimento.
Benessere
“Life skills” (OMS ‘93)
competenze personali,relazionali,sociali:
per star bene con se stessi, con gli altri e con il proprio ambiente di vita.
benessere : non è uno stato, una condizione stabile, irreversibile o immodificabile
ma
risultato dell’ interazione continua tra persona e il suo ambiente, la ricerca dell’ equilibrio e dell’ armonia nel rapporto della persona con l’ ambiente relazionale
e sociale
La crescita è un processo autonomo, che va
accompagnato e sostenuto con rispetto in una comunità
educante dove il professionista dell’educazione
svolge una funzione chiave.
“La forma più fondamentale d’amore, è l’amore
fraterno. Con questo intendo senso di
responsabilità, premure, rispetto, comprensione
per il prossimo”. E. Fromm
Educare
Se la persona è relazione e
se l’ educazione deve contribuire a sviluppare la persona,
allora
l’ educazione
deve far crescere
la dimensione relazionale
della persona
MOTIVAZIONE E APPRENDIMENTO
Occorre concentrare gli sforzi sull’apprendimento e sullo
sviluppo dei processi cognitivi, che non sono
spontanei e innati, ma che possono essere appresi e
sviluppati in adeguati ambienti formativi e con la
mediazione dell’educatore.
Solo attraverso questa prospettiva, che vede intenzionale la
formazione delle competenze, si realizza la democrazia
cognitiva.
La democrazia cognitiva
non si deve intendere soltanto in termini quantitativi, di
estensione alla popolazione ma,
soprattutto, in termini qualitativi dei processi apprenditivi,
della valutazione, della continuità educativo pedagogica
nell’arco di tutta la permanenza
nel sistema di istruzione e oltre.
Un’educazione di qualità comprende il conseguimento sia
di buone conoscenze scientifiche che della formazione
in competenze e valori per
conseguire autentiche prestazioni.
Motivazione
E’ la condizione essenziale perché una persona sia disposta a realizzare qualcosa che ritiene importante e meritevole, impiegando in questo compito anche notevoli energie. Se pensiamo ad una nostra giornata tipo sarà facile individuare come tante azioni compiute siano dirette a precisi obiettivi e ragioni di varia natura, che costituiscono i motivi delle nostre azioni. La motivazione è una’ risposta a’, è un ‘movimento verso’. Richiede di sapere il ‘senso’ di quell’attività, il vantaggio che se ne può ricavare. Uno scopo importante e raggiungibile attiverà una forte motivazione.
Nella motivazione sono implicite le convinzioni su se stessi, le scelte gli obiettivi, i valori che attivano le azioni. Anche le emozioni sono legate alla motivazione sia in senso positivo che negativo, è naturale infatti passare per vari stati emozionali nell’adempimento di un compito (per es. paura, incertezza, soddisfazione). Il senso di autoefficacia e l’autostima sono strettamente connesse alla motivazione: elementi che il professionista dell’educazione può sostenere in modo importante e che portano al successo formativo.
APPRENDIMENTO alcune caratteristiche: E’ un processo intenzionale e organizzato che porta a nuova conoscenza, ad una acquisizione e padronanza di ciò che è già noto su un dato argomento L’apprendimento è un cambiamento dell’individuo originato sia dall’interazione con il proprio ambiente che gli consente aggiustamenti personali e relazionali, sia dagli obiettivi cognitivi e competenziali acquisiti Non riguarda solo il comportamento o lo sviluppo cognitivo, ma anche il sé, l’uomo nella sua globalità, con le sue motivazioni, i suoi sentimenti ed emozioni profonde.
Clima e senso di appartenenza
Un clima di classe partecipativo,
capace di prendersi cura reciprocamente e con
responsabilità,
tende a rafforzare il senso di appartenenza,
a dare le condizioni per un apprendimento sociale,
emotivo e di saperi.
Per attivare questo processo sono necessarie di alcune premesse: Il coinvolgimento dell’intera persona, sia sul piano cognitivo che emozionale-affettivo La percezione che la scoperta viene dall’interno di se stessi La capacità del discente di valutare se l’apprendimento è stato efficace per il proprio cambiamento in qualche ambito del sapere, del saper essere o del saper fare, se soddisfa cioè le sue esigenze personali. In pratica, con il termine apprendimento è messa in rilievo la persona, nella quale il cambiamento si produce o è atteso. L’apprendimento è l’atto o il processo attraverso il quale il cambiamento comportamentale, le conoscenze, le abilità, gli atteggiamenti sono acquisiti.
Organizzare e mantenere un clima positivo permette di: - Rendere soddisfacente e piacevole l´esperienza di apprendimento
- Migliorare le relazioni insegnante-studenti
- Ridurre le diseguaglianze
- Ridurre il clima competitivo
- Integrare le differenze di genere ed etniche
- Migliorare l‘apprendimento
- Costruire fiducia e reciprocità
Contesti
• Fatica ad accettare lezioni frontali • Necessità di sentire fiducia in loro e considerazione per le
loro opinioni • Creare gruppo con i coetanei per esprimere e condividere le
loro opinioni in classe e al di fuori della scuola • Desiderio di coltivare le proprie passioni ed interessi • Voglia di essere coinvolti nelle scelte e nella loro
realizzazione
• Capacità di collegare gli apprendimenti alla loro vita reale
• Volontà di cooperare
Effetti Cambio di mentalità nella vita di classe
EFFETTI
1. metacognizione:
consapevolezza dei nostri
propri pensieri
2. persistenza: perseveranza
nel caso in cui la soluzione
ad un problema non sia
immediatamente
evidente
3. impulsività decrescente;
4. ascolto dell’altro con
empatia
5. flessibilità di pensiero
7. attingere alle
conoscenze passate per
applicarle alla nuova
situazione
8. ingenuità, originalità,
intuito: creatività;
9. meraviglia, curiosità, e la
soddisfazione di risolvere
un problema, senso di
efficacia.
Congiuntamente ai processi attivati all’interno della scuola,
è necessaria una connessione con la vita sociale dove,
di fatto i giovani maturano le esperienze più importanti.
Molte conoscenze
vengono acquisite in modo informale,
andando in una biblioteca, visitando una mostra,
stando semplicemente in casa.
Impariamo e ricordiamo:
5% di quello che ascoltiamo
10% di quello che vediamo
20% di quello che vediamo e sentiamo
50% di quello che esprimiamo
verbalmente75% di quello che mettiamo in pratica
90% di quello che insegnamo ad altri
(G. Philips, 1986; A. Furco, 2004)
La piramide dell’ apprendimento attraverso l’esperienza
COMPETENZE SOCIALI
Cambio di prospettiva:
Realizzare un progetto educativo come credibile risposta al diffuso disagio esistenziale giovanile
causato dalla “frammentazione” della relazione
per promuovere comportamenti e stili di vita
improntati al rispetto della persona e ad una sana convivenza civile
Dare ai ragazzi la possibilità di interagire ed essere responsabili del progetto in prima persona
Perché prendano coscienza attraverso modalità diverse
delle loro potenzialità e
Facciano l’esperienza diretta di trovare soluzioni alternative a problemi e conflitti che caratterizzano la loro quotidianità
• A parità di Q.I. i risultati scolasticamente migliori vengono raggiunti da coloro che hanno migliori abilità sociali
• Le persone di successo hanno in genere anche notevoli abilità nel relazionarsi con gli altri e ciò produce un potente effetto sulla loro autostima
• L'autore che maggiormente ha teorizzato e studiato questi temi è Goleman ( 1999), il quale sottolinea l'importanza dell'intelligenza "emotiva", che permette di gestire le proprie emozioni con modalità più funzionali al proprio benessere ed al vivere sociale
Non sempre l’intelligenza scolastica coincide con le
abilità che la vita richiede
“...Perché un matrimonio può andare a rotoli anche se
il quoziente d’intelligenza di entrambi è altissimo?”.
Dare il giusto rilievo non soltanto all’intelligenza
linguistica, logico-matematica, ecc. ma anche
all’intelligenza emotiva: strumento regolativo
indispensabile nei rapporti con se stessi e con gli altri.
Essa è “..una risorsa vitale, determinante per il proprio
ed altrui benessere..”
le competenze sono definite come
una combinazione di conoscenze, abilità e
atteggiamenti appropriati al contesto,
le competenze chiave sono quelle di cui tutti
hanno bisogno per la realizzazione e lo sviluppo
personali, la cittadinanza attiva, l’inclusione
sociale e l’occupazione
Ecco quello che tutti devono sapere acquisire e sapere oggi per entrare da protagonisti nella vita domani
Le 8 competenze chiave di cittadinanza: imparare ad imparare: ogni giovane deve acquisire un proprio metodo di studio e di lavoro progettare: ogni giovane deve essere capace di utilizzare le conoscenze apprese per darsi obiettivi significativi e realistici. Questo richiede la capacità di individuare priorità, valutare i vincoli e le possibilità esistenti, definire strategie di azione, fare progetti e verificarne i risultati comunicare: ogni giovane deve poter comprendere messaggi di genere e complessità diversi nella varie forme comunicative e deve poter comunicare in modo efficace utilizzando i diversi linguaggi
collaborare e partecipare: ogni giovane deve saper interagire con gli altri comprendendone i diversi punti di vista
agire in modo autonomo e responsabile: ogni giovane deve saper riconoscere il valore delle regole e della responsabilità personale
risolvere problemi: ogni giovane deve saper affrontare situazioni problematiche e saper contribuire a risolverle
individuare collegamenti e relazioni: ogni giovane deve possedere strumenti che gli permettano di affrontare la complessità del vivere nella società globale del nostro tempo
acquisire ed interpretare l’informazione: ogni giovane deve poter acquisire ed interpretare criticamente l'informazione ricevuta valutandone l’attendibilità e l’utilità, distinguendo fatti e opinioni.
www.nilalienum.it/Sezioni/Aggiornamenti/.../RifScuola
LE COMPETENZE CORRISPONDONO ALLA capacità di saper
utilizzare le conoscenze, si attivano grazie ai costrutti mentali propri
di ciascuno e concertano l’applicazione nella pratica di ogni specifica
conoscenza.
sono l’insieme equilibrato di sapere, saper fare e saper essere; ma anche saper dare e sapere perché.
Non corrispondono, in senso riduttivo, alla somma di conoscenze e abilità: ma sono qualcosa di diverso qualitativamente, implicando anche concetti come responsabilità e autonomia.
Accade spesso che le CONOSCENZE risultino
separate dalla vita.
La vera conoscenza, che è collegata con il contesto, quindi in
continua evoluzione, nasce dalle domande che si pone l’uomo
per rispondere alle sfide del proprio tempo.
Necessaria capacità è la Metacognizione: come consapevolezza dei propri processi di pensiero
Possiamo parlare anche della “Metacogni-emozione”: consapevolezza delle proprie emozioni
Riconoscere le proprie emozioni “possederle”: esercitarne il controllo per gestirle e produrre stati d'animo positivi
E’ possibile educare e imparare comportamenti pro sociali? Sì attraverso una proposta curricolare
• attento sforzo di riconversione delle finalità educative ai reali bisogni
• programmi di ampio respiro educativo, sistematicamente applicati
• concorso diretto degli allievi anche sul piano esistenziale
• dai primi anni del bambino
• progetto Formativo fondato sulla qualità dei rapporti
• collocazione nella programmazione
COMPETENZE SOCIALI
Analfabetismo emotivo: cosa significa persistere nei nostri obiettivi nonostante una frustrazione
o rimandare una gratificazione
come imparare a non arrendersi, ecc.?
Le emozioni possono essere educate
Educazione emozionale codificata
Sperimentare noi adulti, noi educatori in prima persona Educatore come “modello” incisivo - importante
La vita di ciascuno e di chi ci sta intorno è
influenzata da esse: gioia, paura, tristezza, senso di fiducia
L'emozione è effetto di una catena di eventi, di natura
affettiva, cognitiva, comportamentale attivati da uno stimolo
interno o esterno
Occorre consapevolezza dei nostri stati emotivi
Le emozioni esternano quanto stiamo vivendo
interiormente: sono vitali
Sono frutto di una combinazione di sfumature racchiuse in
una data esperienza
Emozioni: esperienza interiore che ognuno di noi fa
Non sono i fatti in sé che ci procurano un certo stato d'animo = ma la percezione che ciascuno di noi ha o le nostre aspettative
Le reazioni ad una medesima situazione saranno diverse!
Decentramento,cognitivo/affettivo:abilità da sviluppare
Permette di assumere punti di vista diversi dal proprio,di
distanziarsi dal proprio schema mentale per assumerne
temporaneamente un altro
tre intelligenze: intelligenza cognitiva
intelligenza sociale
intelligenza emozionale
sul piano cognitivo la persona definisce ciò che intende fare, in che modo vuole interagire,
mentre l’ intelligenza sociale ha a che vedere con la capacità di esibire un certo repertorio interattivo e, infine,
l’ emozionalità rappresenta la spinta a compiere o evitare l’ azione stessa.
Attività curricolari
Attività - esistono 3 livelli
a. informale, continua: vita di ogni giorno, concreta
b. attività correlate: insegno una disciplina e scelgo personaggi, fatti, invenzioni, ecc. positive. Esempio: insegno storia e individuo personaggi che hanno avuto un comportamento positivo che ha influenzato il loro tempo.
c. attività strutturate: (così come ci sono le ore di matematica, di arte, ..) attività concrete per far fare esperienza agli alunni (es. attività sull’empatia, i’autocontrollo, con ‘giochi’ o altre attività, poi spazio per la discussione di gruppo.
Fasi: 1. presentazione 2. attività 3. discussione 4. codificazione
Definire quante ore dedicare: 1 ora alla settimana, 2 ogni 15 gg, ecc
Per le attività strutturate occorre: 1. programmare 2. definire gli
obiettivi 3. ordinarli per priorità/difficoltà
Attività curricolari Esempi di attività: che devono trattare le varie competenze relazionali:
a. Giochi organizzati con regole pro sociali
b. B. situazioni critiche: che vanno create e risolte (es. ci sono due pezzi di croccante sul tavolo, a due bambini vengono date le regole per mangiarli: 1. si può parlare, 2. non si può toccare. La soluzione è che uno deve chiedere all’altro di imboccarlo)
c. C. esercitazione dichiarata: per es. sull’uso dello sguardo
La classe viene divisa in due parti A e B; un alunno fa l’attore, un altro bambino deve contare quante volte l’attore ha guardato il gruppo A e B. esce l’attore, ci si accorda che A presti molta attenzione (empatia), B no. Si conta quante volte l’attore ha rivolto lo sguardo verso i due gruppi: risulterà maggiore verso il gruppo A, il gruppo empatico.
d. Role play (gioco dei ruoli): individuiamo due attori che impersonano un personaggio e lo mimano: aggressivo, passivo, assertivo.
e. Audiovisivi multimediali di vari tipi; testi
f. Diario
g. Slogan da vivere
Testi di riferimento, con attività
De Beni M::“Educare all’altruismo” programma operativo per la scuola di base, Erickson, 2000
Roche R. O. : “L’intelligenza prosociale” imparare a comprendere e
comunicare i sentimenti e le emozioni, Ercikson, 2002
De Beni M. : “Prosocialità e altruismo” guida all’educazione affettiva, Erickson, 1999 -
Tutti possono arrivare ad avere comportamenti funzionali?
• Alcune persone possono essere più inclini all’ essere pro sociali cioè ad agire comportamenti funzionali
ma è soprattutto l'esito delle esperienze che assegnano particolare valore al benessere altrui e perciò a praticare le abilità necessarie alla realizzazione dei propri propositi
• le azioni pro sociali sono intenzionali e non fortuite
• sono composta da: motivazioni (empatia, simpatia, valori, convinzione di efficacia), capacità di esecuzione e di autoregolazione
• perché si intraprenda un'azione pro sociale deve esserle attribuito un valore: che determina cosa è giusto fare e definisce l'identità personale.
Nel programma curricolare le competenze portanti possono essere
così schematizzate:
• valutazione positiva dell’altro
• comunicazione
• empatia
• assertività e risoluzione dell’aggressività
• autocontrollo
• risoluzione dei problemi, creatività
• aiuto, condivisione, collaborazione
Il perseguimento di questi fattori, segue tre fasi di graduale apprendimento:
1- sensibilizzazione cognitiva
2- formazione intenzionale e programmata in situazione strutturata
3- generalizzazione ed esperienza in situazione reale
Elementi educativi
L’accettazione ovviamente rappresenta un prerequisito importante nella relazione educativa, così come il prestare attenzione, l'esprimere le emozioni e l'affettività, lo stimolare all'autonomia e l'utilizzazione della disciplina di tipo induttivo;
Gli effetti di questo orientamento educativo, che si può definire anche educazione democratica, sono: un incremento dell'attenzione agli altri, del prendersi cura, dell'assumersi responsabilità, quindi in generale un aumento della capacità empatica nei bambini/ragazzi.
Competenze ‘educabili’ trasversali
Alfabetizzazione emozionale
Consapevolezze di sé
Introspezione
Identità personale
Comunicazione
Ascolto Empatia
Identità sociale
Educazione emozionale codificata
Analfabetismo emotivo: cosa significa persistere nei nostri obiettivi nonostante una frustrazione
o rimandare una gratificazione
come imparare a non arrendersi, ecc.?
Le emozioni possono essere educate
Sperimentare noi adulti, noi educatori in prima persona
Educatore come “modello” incisivo - importante
E’ possibile:
Intervenire
• sulla capacità del bambino e dell’ adolescente di comunicare
• per sviluppare un’ equilibrata emozionalità
Lavorare
• sulla sua competenza nel tessere interazioni prosociali nell’ ambiente relazionale che lo circonda
= benessere personale
= tessuto sociale sano
IL DOCENTE
Anche i Anche i comportamenti sociali, comportamenti sociali, così come i valori e gli così come i valori e gli atteggiamenti positivi atteggiamenti positivi sono appresi, sono appresi, pertanto, pertanto, sono sono educabili educabili
Si possono insegnare tante cose, ma le cose più importanti, le cose che importano di più, non si possono insegnare, si possono solo incontrare. Oscar Wilde
Educare per prevenire
L'attuale scenario socio-culturale assegna alla Scuola
un ruolo certamente impegnativo:
ad essa è riconosciuto il compito di
istruire ed educare,
trasmettere informazioni ma anche di
sviluppare competenze, abilità , capacità di interagire con se stessi e con il mondo esterno
"… sollevare nuovi interrogativi,
scoprire possibilità nuove,
guardare i vecchi problemi da un nuovo punto di vista richiede
creatività e immaginazione e
segna il vero progresso della scienza.
Senza personalità creative in grado di pensare e giudicare in modo
indipendente, lo sviluppo rivolto
al miglioramento di una società è impensabile, come lo sviluppo della personalità individuale in
assenza del terreno fertile della comunità.“
Albert Einstein
In questo processo di modellamento,
lo stile educativo degli insegnanti e dei genitori riveste un
ruolo di primo piano, soprattutto nella gestione delle esperienze emotive
individuali e di gruppo.
L’adulto può incoraggiare i ragazzi
ad esprimere,
a comprendere il motivo di
tante loro paure e incertezze,
A potenziare il sentimento di stima,
insegnando a codificare stati d’animo e cause che li hanno determinati
Il rapporto educativo sa farsi sguardo che ‘circonda con delicatezza’ (M.Heidegger) che rinuncia al gesto invasivo dell’imposizione e dell’indottrinamento per fare vuoto,
innanzitutto dentro di sé
In questo spazio accogliente, che per natura è educativo, è possibile ‘e-ducere’, trar fuori:
possibile solo se l’educando è libero di manifestarsi, di fidarsi, di interrogare e di interrogarsi,
dando espressione a tutte le proprie potenzialità
Non si tratta tanto di optare per una pedagogia sfuggente alle proposte di valore,
A volte occorre anche tollerare il vuoto, la sua non-risposta immediata, la non-perfetta adesione
alle nostre grammatiche e procedure
Obiettivo del Professionista della formazione
è la valorizzazione della persona e il suo attivo
coinvolgimento in un progetto di vita
migliorativo, in un’ottica di autoformazione
vissuta in contesti sociali ed in relazioni
interpersonali autentiche e motivanti
Le azioni formative, teleologicamente orientate,
richiedono che nella coscienza di chi le attua siano
chiari
- il processo e il contesto in cui poter realizzare gli
obiettivi previsti
- forma mentis teorico-pratica, sempre aperta alla
comprensione di quanto accade, in una dialettica fra
l’operare e il pensiero, in un contesto situato
- Cuore dell’identità di questo professionista sono le
competenze relazionali e psicopedagogiche, che
sostanziano di senso quelle disciplinari
Al centro della professione educativa, o di cura nel senso di accompagnamento, attenzione, empatia, disponibilità, ma anche di cura e sviluppo della conoscenza, sia presente una responsabilità pubblica, che si esplica nell’etica del lavoro ben fatto, di servizio alla persona.
Sono necessari accompagnamento e coltivazione poiché ogni
comportamento abituale è la risultante di processi di
apprendimento, soprattutto non formale e ogni processo di
apprendimento richiede tempo. Il formando fa
un’esperienza che lo coinvolge sul piano esistenziale,
insieme al formatore, in una relazione interpersonale
PREDISPORRE UN QUADRO DI RIFERIMENTO EPISTEMOLOGICO PER I MODELLI DELLA CONOSCENZA E DELLA PROGETTAZIONE. ricostruire un fondo comune, fatto di opere e di pensiero, che permetta di agire in modo tale che un’intenzione buona possa essere realizzata in un’altrettanto buona scelta.
COERENZA: di pensiero e azione; tra i valori ed il comportamento. tra i bisogni individuali con quelli sociali, con un riferimento pratico al processo che deve portare a convergere le capacità cognitive, quelle pratiche e quelle morali.
SAPER RISPONDERE
SAPER AGIRE
ATTENTO SENTIRE EMPATICO
L’assunzione di responsabilità è comportamento complesso che, oltre capacità innate(neuroni specchio:capire e intervenire), richiede l’apprendimento di specifiche abilità sociali.
AZIONI
Fornire chiavi di lettura, reti, mappe per scendere in profondità
piuttosto che in estensione
Trasformando gli oggetti di conoscenza in oggetti di apprendimento,
Per acquisire la forma mentis di porsi domande e connettere alla
vita reale le tematiche conosciute.
Progettare un ambiente di apprendimento operando la connessione
tra saperi didattici e organizzativi.
Riscoprire la centralità della motivazione, delle emozioni, del dare
un senso all’esperienza che si vive.
Tutto questo significa costruire uno spazio di fiducia, di
riappropriarsi della comunicazione,
di sostegno all’impegno.
Insegnare le strategie e i metodi di studio funzionali ai singoli stili
cognitivi
Incoraggiare il protagonismo del soggetto in situazione di
apprendimento, per attivare tutte le sue risorse
Costruire ambienti dove il processo di apprendimento non sia
un’impresa soltanto individuale ma della comunità
Fare riferimento alla creatività che evidenzia l’esistenza di diversi tipi
d’intelligenze e apre all’incontro con la società pluralista
Dedicare curricoli espliciti e impliciti alle competenze di
relazione (ad esempio, la capacità di decentramento per ascoltare e analizzare il
punto di vista dell’altro per capirne le ragioni e il contesto in cui si situano per rendere
sempre più costruttiva la capacità di pensare).
“Io credo in te più di quanto tu non creda in te stesso!”
Grazie