live magazine (numero 6 - maggio 2013)
DESCRIPTION
All'interno "C'erano una volta i giardini" e "D'Adderio traghettatore" (di Aurelio Fulciniti), "Dalla strada alla Curva" (di Gianfranco Giovene), "Psicolive" (di Susanna Tolomeo), "Forme e colori del libro" (di Lucia Boccalone), "La differenza tra me e te" (di Damiana Riverso), "Strange World" e "Massimo Sirelli...io sono un creativo" (di Giovanni Bevacqua), "Follie da Grillo Parlante" (di Maurizio Cacia), "Il viaggio di CLIVE" (di Serena Mongelli), la "Bacheca Eventi" (di Che fai stasera) e LiveOroscopo.TRANSCRIPT
CATANZARO free press di informazione e acquisti
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FIORInelCeMENto
massimo sirellia tu per tu con
na realtà che sem-bra svuotarsi poco
a poco della sua linfa vi-tale, che sembra rasse-gnata alla sua solitudine alsuo decadimento. Ma ilpiù delle volte non è nean-che reale: è una sempliceconvinzione, è un’incon-cepibile autodistruzione.Quella di Catanzaro, dovei cittadini sembrano essereassopiti nel sonno diun’apatia che giornodopo giorno li intrappolasempre di più nella teladella rassegnazione. Unacittà, la nostra, che non hanulla di banale, nulla chela renda inferiore ad altriluoghi non solo d’Italia,ma del mondo intero. Al-meno sul piano territoriale,a livello paesaggistico eambientale. È solo il modoin cui vengono gestite lecose che rende questaterra così ostica e rendedifficile la vita a chi vuolee sente dentro di sé un in-contenibile bisogno didare forma ai propri sogni.Ma questa grande voglia
di emergere e di andareoltre le barriere è qualcosache non conosce osta-coli. Sono questi i “fiori nelcemento” di cui vi parle-remo in questo numero,quelle persone e quelle re-altà che continuano adandare avanti, inse-guendo le proprie aspira-zioni, inseguendo leproprie ambizioni riu-scendo ad infrangere le
barriere più dure. MassimoSirelli, in arte “Dim One”, èproprio una delle persona-lità frizzanti e ricche dienergia creativa di cuiparleremo. È un giovanetalento catanzarese chealtrove ha trovato la stradadel successo, mettendo afrutto le sue passioni. Per-ché neanche il cementopuò impedire a certi fiori disbocciare.
LIVE editoriale
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Quando si cerca davvero la luceneanche il cemento più duropuò impedire ai fioridi sbocciare e mettersi al sole
cogliamo il direttore
5LIVE |
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www.catanzarolive.it
Angela Rubinoinostr
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Live augura a tutti Buona Lettura
FOCUS
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10 C’erano i Giardini...|Un tempo punto di ritrovoirrinunciabile, oggi segnodel cambio di generazione
24 D’adderio traghettatore|
16 |Gli UC dal 1973 esempiodella cultura Ultrasnel Meridione d’Italia
DaLLa STRaDa In CuRVa
numero chiuso il 24 aprile 2013
Hanno collaboratoMario Tassone, Aurelio Fulciniti,
Damiana Riverso, Lucia Boccalone,Susanna Tolomeo e Serena Mongelli
55 Follie da Grillo Parlante|
56 Oroscopo LIVE|
che altro?
anno i | n 6 | maggio 2013
50 Forme e colori del libro|Al MARCA singolare mostrain cui “il viaggio” idealeprende forma, diventa materia
sport & dintorni
38 The Space, guida ai film|
44 Coupon Sconto|
LIVE SOMMARIO
Il viaggio di CLIVE
Aiuta la nostra eroinanella sua avventura
e ogni mese per te in palio duebiglietti del The Space (CatanzaroLido e Maida) valevoli anche per
gli spettacoli in 3D
MaSSIMO SIRELLI... IO SOnO un CREaTIVO
RUBRICHE
catanzarolivetestata giornalistica registrata
al Tribunale di Catanzarocon numero 25/2013 - ROC 23364
edito daAssociazione MAD
Media, Arte e Dirittidirettore editoriale
Maurizio Caciadirettore responsabile
Angela Rubinodirettore marketingGianfranco Giovene
idea graficaGiovanni Bevacqua
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Nelle strade di Catanzaroha dato sfogo al suo sensoartistico. Lo stesso che lo haspinto a partire e arrivarefino a Torino per dareil giusto spazioa quell’energia che tenevadentro e lo portavadi notte e scrivere sui murie creare una generazione
28di Giovanni Bevacqua
pag
42 PsicoLive|
48 Strange World|
dott.ssa Tolomeo
14 La differenza tra Me e Te|
34
20 Che fai stasera?|I principali eventi del mesea cura di CheFaiStasera
|10 LIVE
ra meglio quandoc’erano “solo” i Giar-
dini. O no? Erano gli anni incui i giovani si riunivanotutti quanti in un soloposto, al centro della città.Ai Giardini di San Leonardonon man-cava nes-suno e lefolle del sa-bato –quasi ocea-niche, nei ri-cordi dioggi – erano il momentoclou di un appuntamentoquotidiano, settimanale,mensile, annuale, pe-renne. Erano gli anni Set-tanta, Ottanta e forseanche inizio anni Novanta,
ma a contare sono so-prattutto le stagioni più in-dietro nel tempo. Anni incui a Catanzaro non c’eradavvero praticamentenulla – un luogo comuneche esiste ancora, utiliz-
zato percerti versia spropo-sito e frapoco cis a r àa n c h el’opportu-
nità di spiegare perché –non solo dal punto di vistadegli svaghi, ma neanchedi tutto il resto, dal mo-mento che non c’eranemmeno l’Università. Igiovani duravano lo spa-
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Segni di decadenza:avevamo l’odeone ci hanno fatto
una banca
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LIVE in city
zio di una stagione, fino adiciotto anni, poi c’era lafuga per gli studi e un altro“ricambio”. Poco o nulla,come detto, ma c’erano iGiardini. E tutto il resto.C’era anche il cinema.Solo chi ha almeno 35anni può ricordarsi del-l’Odeon, il cinema deiGiardini, chiuso a metàdegli anni Ottanta, e dapochi anni sostituito dauna banca, ad emblemadella decadenza delluogo simbolo di genera-zioni di giovani. Guardacaso, era il cinema dovevenivano proiettati i filmpiù “alla moda”, film visti econosciuti ancora oggianche dai ventenni. Oggi
ci sono ancora ragazzi aiGiardini, ma non le folle diquel periodo. Oggi di ra-gazzi ce ne sono ancora –e non solo di Catanzaro,perché sebbene la gentenon se ne sia accorta pernulla, la nostra città nelsuo piccolo si sforza di es-sere anche una realtà uni-versitaria “in embrione”, epotrebbe offrire molto dipiù, se i politici e soprat-tutto i cittadini si accorges-sero di questa possibilità di“cambiamento” – masono dispersi lungo mille ri-voli. Li trovi un po’ qui e unpo’ lì, ma sicuramente nonin un solo posto. E cosìl’unicità dei Giardini è spa-rita. Da un lato è un bene, Ri
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perché anche altri posti untempo deserti iniziano apopolarsi un po’ alla volta,anche se con un ritmomolto lento, lentissimo,delle volte quasi fermoma costante. Il centrocittà non è più come untempo, si è un po’ svuo-tato, molti si dirigono unpo’ verso Lido, d’inverno, equello che c’è diventa su-bito di nicchia, perchéogni zona, ogni locale hail suo gruppo, il suo pub-blico.Ma torniamo ai Giardini,dove ogni tanto c’è qual-che piccolo, silenzioso re-vival di quarantenni – e avolte poco di più – che ri-cordano con nostalgia, e
a volte anche con un po’di ritrovato entusiasmo,l’atmosfera e la spensiera-tezza che si respirava inquell’unico luogo in cui si“costruivano” le genera-zioni.Ed è interessante fare il bi-lancio di quello che, oggi,hanno “costruito” i Giardini.Quegli anni, cosa hannolasciato? Le persone di ieri,come sono oggi. E qui ilbilancio lascia spazio aqualcosa di molto interes-sante. Qualcuno si è, di-ciamo così, “perso perstrada”, ma era nell’ordinedelle cose che acca-desse, altri si sono affer-mati e molti – e quiarriviamo al punto –hanno scoperto dentro séstessi una vena di creati-vità che non li ha mai ab-bandonati. C’è chi,lontano chilometri, hafatto di quell’estro creativoun mestiere e chi quellacreatività l’ha conservata,senza altro da aggiun-gere, e oggi rivendica laprimogenitura da “pio-niere” nella musica, nel-l’arte e in tutto ciò che èoriginale.Giusto così, perché i Giar-dini per qualcuno hannorappresentato non solo unluogo dove stare, ma“semplicemente” una vita.
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Per qualcuno i Giardinihanno rappresentato non soloun posto dove passare il tempoma “semplicemente” una vita
La desertificazionedei Giardini
sta cambiandole abitudini
dei Catanzaresiportando
al popolamento di zoneprima isolate
Aurelio Fulciniti
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dIfFeREnzAla
MEtra Tee
Ragazze quest’anno ho deciso di dare una svolta allevacanze estive. Voglio il relax, ma anche qualcosa da
vedere: sono stanca di vedere solo sabbia, mare espiaggia e avere solo foto di paesaggi. Quest’anno si
cambia, voglio andare in un posto dove rilassarmi maanche imparare qualcosa, vedere cose nuove, culturediverse: l’arte, la storia, monumenti, cose uniche. E poi,
perché al mare? C’è tanto da vedere in giro per ilmondo e comunque l’abbronzatura danneggia la pelle.
LE VaCanzE D’ESTaTEBasta con le solite cose, ques’anno voglio cambiare
Allora farò un giro intelligente in modo da non perderetempo. C’è la spesa: devo comprare un po’ di tutto, daidetersivi alla pasta, e poi passiamo anche in parafarma-cia. Non prima di aver visto se ci sono offerte nel reparto
macelleria. E poi per ultimo, il reparto frigo: yogurt, for-maggio magro, uova e latte fresco. Ma dove si è cac-
ciato? Quando serve per spingere il carrello non c’è maie poi dice che compro cose inutili. Eccolo, ancora nel
reparto fai da te… ore e ore per una spina.
aL CEnTRO COMMERCIaLEUna spesa intelligente per non perdere tempo
Damiana Riverso
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LIVE coppia
Ragazzi quest’anno voglio fare una vacanza di solomare e relax. Pantaloncini dalla mattina alla sera, nientescarpe, niente camice, niente orari. Voglio godermi ilmare e l’abbronzatura. Credo che la convincerò a sce-gliere uno di quei villaggi all inclusive, basterà dirgli checi sono le terme così io potrò dedicarmi a tutti i giochipiù strani: surf, windsurf, canoa. E poi ci sono sempre lebelle animatrici. Già mi ci vedo con le infradito e con unbel costume a mutanda… quest’anno ho il fisico.
LE VaCanzE D’ESTaTEè tempo di sano relax, scelgo villaggi all inclusive
Bene, ora ci metterà tre anni per scegliere quale deter-sivo comprare. Per me sono tutti uguali e ti spennanosolo soldi. Andrò a comprare il liquido per i vetri dell’auto,voglio provare quello della confezione gialla, e poicredo che comprerò le viti per la mensola. Che bisognoc’è di chiamare il falegname? Posso farlo io. Sì, questevanno benissimo, anche se quelle sembrano più sottili...Eccola, mi ha trovato, mi tocca spingere il carrello. Madovrà aspettare, devo scegliere l’arbre magique.
aL CEnTRO COMMERCIaLECosa posso comprare? Lei vuole che spinga il carrello
Shampoo, balsamo,crema ricostituente, de-tergente viso, talasso te-rapia. Uffa, maqualcosa di normaleno?! Vabbè provo que-sto scrub, basta chelava. Nooo, cos’è? Hala pietre dentro...
SOTTO La DOCCIaUn bagnoschiuma no?
Oh no… ho finito loscrub. Ma com’è possi-
bile? Ne uso pochissimoe solo una volta alla set-
timana. Vabbè uso ilbagnoschiuma. Forse
l’ho lasciato aperto l’ul-tima volta ed è scivo-lato via… che spreco.
SOTTO La DOCCIaè già finito lo scrub?
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a loro casa è lastrada, il loro rito do-
menicale è la partita, il “fo-otball” e le Aquile il lorocredo. Sono gli Ultras Ca-tanzaro, frangia più caldae appassionata del tifogiallorosso. Assiepati inCurva Ovest sin dal lon-tano 1973, gli UC hannoben presto conquistato laribalta dei palcoscenici piùblasonati del tifo nazionaledivenendo oggi una dellemigliori espressioni dellacultura Ultras nel Meridioned’Italia. Colorati e rumorosi,temuti e rispettati, rappre-sentano in tutto e per tuttoil dodicesimo uomo incampo, l’arma in più perspingere i giallorossi alla vit-
toria. Dietro quella che aprima vista potrebbe sem-brare una pura e semplicepassione sportiva traman-data di generazione in ge-nerazione si nasconde,però, anche molto altro. Inuna città come Catan-zaro, povera di strutture perl’aggregazione giovanile,gli Ultras hanno rappresen-tato e rappresentano an-cora oggi un autenticobaluardo contro la mercifi-cazione dell’io e lo svili-mento dei valori, control’apatia sociale e la repres-sione della libertà di parolae pensiero; un fortino inat-taccabile, cementato dalfortissimo senso di apparte-nenza e fondato su lealtà
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Gianfranco Giovene
LIVE UC
17LIVE |
e identità, canoni sacridella mentalità delgruppo. Il legame con l’USCatanzaro 1929 è l’esem-pio lampante della loro“catanzaresità viscerale”.Che si giochi in casa o intrasferta, suicampet t isterrati onegli stadida 80.000posti nonfa alcunadifferenza:se a scendere in campo èil “Magico”, loro ci sono e sifanno sentire. Presenti a Mi-lano quando le Aquilesbancavano “San Siro”contro il Milan così come aBarcellona Pozzo di Gotto
contro l’Igea Virtus, a SanGiuseppe Vesuviano con-tro la Sangiuseppese, aSanta Maria Capua Veterecontro il Gladiator. Chilo-metri e chilometri su e giùper lo Stivale al seguito
della squa-dra e a di-fesa della“fede deipadri”, inbarba ai ri-sultati, alleclassifiche,
alle condizioni atmosferi-che, alle pay-tv e ai vari“chi-te-lo-fa-fare”. Nellastagione 2005-2006, con igiallorossi bloccati all’ul-timo posto in classifica pra-ticamente fin dall’inizio del
oggi sono unadelle migliori espressionidella cultura ultras
del Meridione
campionato, il chilome-traggio del gruppo superòquota 37.500, con picchidi partecipazione altissimain trasferta fino all’ultimagiornata grazie anche alsupporto dato dalle sezionidi Pero, Roma, Brescia, Fi-renze e Pisa. Un viaggioemozionante a far da con-traltare ad una stagionesportivamente da dimenti-care, il nome di Catanzaroesportato in tutta Italia e di-venuto nuovamente sino-nimo di riscatto per il Sud.Subito dopo però, l’ama-rezza più grande: il falli-mento della squadra delcuore decretato da un tri-bunale, le tribolate setti-
mane senza un futuro, ilcalvario delle gestioni so-cietarie malandrine e delleguide tecniche approssi-mative. Tentativi vani affo-gati nell’apatia di una cittàtroppo spesso passiva difronte agli scippi perpetratiai suoi danni. Ora chepare essere tornato il se-reno sul manto erboso del“Ceravolo”, anche laCurva torna ai suoi antichisplendori. Coreografiemozzafiato e boati assor-dati sono tornati a riempirele domeniche pallonaresui Tre Colli, nuove leve siavvicendano dietro lo sto-rico striscione mentre fiumidi birra continuano a scor-rere tra goliardia e risate.Non c’è spazio per altresquadre nel cuore dei ca-tanzaresi: non il Milan, nonla Juventus nè l’Inter sosti-tuiranno mai la passionepiù grande. “La città arde.È una passione che ti tra-volge, lo sento per strada,si insinua tra i miei passi. Ènell'aria, è ovunque. È nellecose che dico e che fac-cio. È un solo grandenome: Catanzaro”, una di-chiarazione d’amoresbocciata dal cemento efirmata Ultras Catanzaro.
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Colorati e rumorosi, temutie rispettatti, rappresentano
in tutto e per tuttoil dodicesimo uomo in campo
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11Una giornata di musica e colori per ab-bracciare il sole, il mare e le peculiaritàdella nostra terra. In occasione delprossimo primo maggio l’Associazionesocioculturale SeaSide, presieduta daAntonio Ursino, in collaborazione conl’Associazione Culturale MAD – Media,Arte e Diritti e la Pro Loco di Catanzaropresenta il “Maxi-Concerto del 1 Mag-
gio in Piazza Pola”, nel quartiere Lido.La piazzetta si trasformerà per un giorno
in un autentico villaggio musicale che ospi-terà varie band e artisti locali “a km zero” che si
esibiranno dalle ore 16:00 fino a notte inoltrata.Una giornata di quelle a cui è impossibile man-care.
PRIMO MaGGIO In PIazza
13Francesco De Gregori è un artista che, comepochi, è in grado di stabilire una simbiosiempatica con il pubblico. Dopo il suc-cesso ottenuto all’Atlantico live di Roma eall’Alcatraz di Milano, ha deciso di ripartirecon un nuovo tour e farà tappa al TeatroPoliteama di Catanzaro lunedì 13 maggio.I biglietti per l'evento, organizzato da Es-semmemusica, potranno essereacquistati online, attra-verso il sito www.ticket-servicecalabria.it,oppure nelleprevendite uffi-ciali.
13 Teatro PoliteamaFRanCESCO DE GREGORI SuLLa STRaDa TOuR
Piazza Pola - Catanzaro Lido
21LIVE |
4Attivi dal 2009 e concentinaia di migliaiadi click su YouTube, piùdi cento canzoni e molticambi di formazione.Il gruppo ruota intornoal giovanissimoFrancescoe al polistrumentistaClaudio.
L'OFFICInaDELLa CaMOMILLaHemingway4
2Alle 21:30, il Caffedelle Arti ospiteràl’esibizione dei Sabbae gli incensurabili, banddal linguaggiocantautorale e dalsound fresco convenature blues e spirito“stradaiolo”, mix raronella musica d’oggi.
Sabba E GLI InCEnSuRabILICentro Polivalente2
5Ultimo appuntamentodella rassegna di teatrocomico “Ridiamoci... ilteatro”. Si ritornerà aitempi nostri, pescandonel variegato mondodell'arte della parolae del più autenticocabaret moderno.
IL TaRLOnE DI aCHILLEHemingway5
5Avete tempo fino al 5maggio per visitare“Right to Play” mostrapersonale di ChiaraDynys allestitanelle sale della Casadella Memoria dallaFondazione RoccoGuglielmo. Protagonistail tema del gioco.
DynyS - RIGHT TO PLayCasa della Memoria5
7Due fratelli che nonsi vedono e nonsi parlano da 18 anni,si riuniranno in seguitoalla morte del padre.L'uomo chiede loroin una lettera di portarele sue ceneri sullatomba della madre,sepolta in Calabria.
18 annI DOPOCentro Polivalente7
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3898207531 - Vincenzo
3898207530 - Benito
|22 LIVE
1818Da Olbia a Milano, con la sua Machete crew,
continua a sconvolgere i canoni del farehip hop per trasformarlo in un’espe-
rienza spinta al limite, soprattuttonelle sue esibizioni dal vivodove è centrale l’alternanza ela perfetta sovrapposizione dinuove sonorità elettronichee rap. Salmo è rap e le suerime graffiano, spesso fannomale e sono inzuppate diquel senso di rivalsa che èun insostituibile detonatoredi questa musica. Il 18 mag-gio un altro concerto imper-dibile al People.
Esibizione LiveaL PEOPLE SaLMO E La Sua CREW
25FaST anIMaLS anD SLOW KIDSHemingway25Il Cuborock, durante questastagione, ha portato a Ca-tanzaro il meglio della mu-sica indipendente europea,regalando al suo pubblicoconcerti entusiasmanti emai banali. Ormai la sta-gione è agli sgoccioli e perla suafesta dic h i u -s u r a ,p u n t as u i
Fast Animals And Slow Kids,una realtà molto interessante
del panorama musicale in-dipendente italiano. Natinel 2007 a Perugia, hannoall'attivo un convincente evigoroso EP. Suonerannoall'Hemingway sabato 25
maggio.
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23LIVE |
11Ascoltando “The crazycrazy world of mr Rubik”si assiste all’incontro-scontro tra grooveafricani e dilatazionipost-rock, tra un rockincalzante e acidoe affascinanti sentoricubani. Il trio bolognesesuonerà sabato 11.
THE CRazy CRazyWORLD OF MR RubIKHemingway11
10Il regista americanoJoshua Marston, nel film“La faida”, descrive ladrammatica realtàdi una cittadinadell'Albania di oggi, in cui la rivalità fra duefamiglie sarà la causadi un omicidioe di una spirale d’odio.
La FaIDaCentro Polivalente10
17Diretto da EdmonBudina, Balkan Bazarè una commediaassurda, bizzarra,atipica, tanto divertentequanto amara, maportatrice di unmessaggio universaledi convivenza pacificae tolleranza.
baLKan bazaRCentro Polivalente17
12La manifestazione,promossa dall'associazione"Jump-Gioventùin riSalto" , coloreràd'Europa la cittàdi Soverato, cheospiterà diversi eventistorico-culturali,momenti ludico-ricreativie spettacoli live.
EuRO.SOuL 2013Soverato12
18Influenzati dal britpope ispirati all’indie inglesecreano un Rockeclettico, fresco edenergico. Il concertodella band romanaindie garageera previsto in aprile,ma è stato rinviatoa sabato 18 maggio.
REVOLuTIOn n9Hemingway18
|24 LIVE
AveREbi
sogn
a
rima che del tecnicoè più interessante
parlare della persona dalpunto di vista strettamenteumano. E nel caso di Fran-cesco Cozza, per tutti“Ciccio”, non c’è grandedifferenza fra il caratteredella persona e quello delt e c n i c o .Nei 22mesi in cuiè stato se-duto – mapiù spessol’abbiamovisto inpiedi, quasi mai seduto –l’allenatore di Cariati ed ex“bandiera” della Regginada calciatore ma mo-strato tutti i lati del suo ca-rattere, da quelli piùapprezzati, agli altri, sem-pre autentici ma quasisempre più che discussi.
Orgoglioso, testardo, san-guigno, collerico, ten-dente a divagare piuttostoche ad entrare nel vivodelle situazioni e dei pro-blemi, con questo insiemedi doti molto “forti” si è rive-lato a tutti gli effetti il JosèMourinho giallorosso. In
piccolo, sic a p i s c e ,ma non has f i g u r a t onel con-fronto. Gli emancatasolo la
dote che contraddistin-gue – per chi lo ama e perchi lo odia – uno degli al-lenatori più famosi delmondo, al quale ci siamopermessi di paragonarlo:la mentalità vincente a360 gradi che, pur traqualche “contrasto”, rie-
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Ciccio Cozza:il Mou di Catanzaro.Ma troppo emotivoper essere grande
Aurelio Fulciniti
carattere
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LIVE sport
www.catanzarolive.it
sce a trasformare ilgruppo in una locomotivasbuffante lanciata verso lavittoria. Troppo emotivo,Ciccio, per essere ungrande allenatore. A volte– per non dire spesso – lasituazione gli è sfuggita dimano, e non lo hanno aiu-tato affatto uomini e situa-zioni che – al contrario –avrebbero dovuto esseredecisivi per i traguardi giàfissati dal mister. La man-canza di requisiti essenzialicome la freddezza e ilpolso fermonon gli è
stata d’aiuto e Cozza è riu-scito a sbagliare su moltecose banali. Ma in fin deiconti ha vinto meritata-mente un campionato diSeconda Divisione e gli èmancata solo l’esperienzache – ne siamo certi –maturerà nel momento incui andrà avanti con lacarriera, possibilmente inpiazze ancora più infuo-cate – e perciò “forma-tive” e, chissà, smussandoalcuni lati del carattere edella personalità chenell’esperienza in giallo-rosso gli hanno fatto più
bene che male. E con-siderate le polemichedegli ultimi tempi da luisollevate negli ultimitempi, unite all’isteria
p r o v o c a t adagli ultimi ri-
sultati ne-gativi, era
l o g i c op e n -
FulvioD’Adderiocercail rilanciopersonaledalla panchinagiallorossa
sare, nel corso della suaultima conferenza stampada allenatore. Invece aquella che poteva essereuna comprensibile rabbiaè subentrato invece unprofondo rammarico, evi-dente nelle sue dichiara-zioni: «Il mio licenziamento– ha spiegato Cozza aigiornalisti – è una deci-sione che accetto manon condivido. Lascio unasquadra che, se finisseoggi il campionato sa-rebbe salva. Ho ottenutouna promozione lo scorsoanno e in questa stagionesoddisfazioni dal settoregiovanile che sia con lacompagine berretti checon gli allievi potrebbe an-dare alle fasi finali, ricor-dando che siamo partiti
da zero direi che è co-munque un risultato im-portante. Quest’anno lecose non sono andatesempre bene ma ripeto lasquadra potrebbe persinofesteggiare la perma-nenza in Prima Divisionedomenica prossima. Hapagato l’allenatore – haconcluso Cozza – comesempre in questi casi, mase le cose non vanno be-nissimo le responsabilitàvanno divise».Ora l’incarico di conclu-dere la truppa giallorossaverso un finale da batta-glia e possibilmente tran-quillo spetta al nuovomister, Fulvio D’Adderio.Molisano, uomo di polso,capace di farsi capire e ri-spettare, è l’uomo giustoper un finale che deve sal-vare la stagione e – chissà– magari programmareun futuro all’altezza dellevere ambizioni dei giallo-rossi.
|26 LIVE www.catanzarolive.it
L’ormai ex tecnico giallorossonon condivide l’esonero
Al suo posto è arrivato D’Adderioche cerca il rilancio professionale
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na bombolettaspray in mano e poi
solo la strada. Uniti alla suapercezione delle cose glihanno permesso di espri-mersi come neanche laparola è in grado di fare.Gli hanno permesso di es-sere realmente sé stesso,in tutta la sua autenticità.Oggi Massimo Sirelli, inarte Dim*One, 32ennecatanzarese, vive a Torinodove ha fondato lo studiocreativo “Dimomedia”, la-boratorio di ricerca e spe-rimentazione incentrato sugrafica, comunicazione emultimedia design. Dopoessersi diplomato presso loIED in digital e virtual de-sign, ha prestato operaper prestigiose agenzie di
comunicazione su progettiriguardanti importanti mar-chi nazionali ed internazio-nali, tra cui la Ferrero, laSeven, la Fiat, Rai Trade,Bakeca.it e Sorin Biome-dica. A vedere oggi il suomondo, difficilmente ver-rebbe da dire che tutto èpartito da Catanzaro, daimarciapiedi che percor-riamo ogni giorno, tra lepersone che incontriamopiù e più volte. Massimoha preso una strada: l’hascelta e l’ha seguita. Ep-pure tutto è iniziato comeper tanti altri, attratto dalfascino dei graffiti e dellastreet art. In mano quellabomboletta, nel petto uncuore che batteva a ritmohip hop e nella testa
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Giovanni Bevacqua
sOnOio
CrEaTIvoun
DaLLa STRaDa Ha avuto inizio il suo viaggioe nella strada catanzarese riconosce le sue origini
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mondi fantastici, possibilida raccontare solo attra-verso l’arte.Ma chi è Massimo Sirelli?E chi è invece Dim*One?«Bhe, sono la stessa per-sona. Ognuna di questedue identità ha influenzatoed influenza l’operato del-l'altro. Dim sono sempre iocon la tag che usavoquando graffitavo, unaparentesi molto lunga edimportante della mia ado-lescenza artistica. Ognimia conoscenza sulla co-municazione visiva trovaradici nel writing e nelleesperienze vissute instrada sotto questo alterego che nutriva la miaanonima notorietà».Quando e come hai co-
nosciuto l’arte di strada?E cosa di questa ti hacatturato?«Le prime linee su muro letracciai circa nel 1995.All’epoca, per le stradenon era comune vederetagging e trowups come èquotidiano vederlo oggi,quindi il graffito su muroanche di bassa qualità,come i miei di quel pe-riodo comunque genera-vano in paese ed in cittàmolto interesse sul pas-sante. Questo interesse migratificava e spingeva aprodurne di altri, semprepiù esposti e sempre piùvisibili». Quanto di Catanzaro vivenelle tue opere?«Non saprei dirti quanto ci
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massimo sirelli
Massimo Sirellie Dim*One due animedi un estro artistico
Ogni miaconoscenzasullacomunicazionevisiva trovaradicinel writinge nelleesperienzevissutein stradacon il mioalter ego Dim
sia di riconducibile, ma èqui che tutto è nato. In
questa città ho vissuto leesperienze principali
del mio percorso ar-tistico ed io non me
lo sono mai di-menticato».La scelta di la-sciare le tue ori-gini per andarea cercare mi-
glior fortuna fuori.Poi lo studio e l’ini-
zio di importanti col-laborazioni. Restare a
Catanzaro tiavrebbe costrettoad abbandonare ituoi sogni?
«Non saprei risponderti.Tutti dicono che l’im-portante è arrivare, ioho sempre pensatoche l'importante èpartire. Oggi possoraccontare la miastoria solo attra-verso questo viag-gio. Forse fossirimasto a Catan-zaro non avreipotuto inseguire isogni che avevo13 anni fa... ma-gari ne avrei inse-guiti degli altri.
Comunque lastoria di unviaggio iniziaprima ancoradi partire».
La filosofiadella strada rap-
presenta realmente la
tua vita, o fa parte delpersonaggio artistico?«Bella domanda... essereun writer a Catanzaro nonvuol dire certo vivere unavita di strada, quindi dor-mire in case occupate eprocurarsi i soldi per glispray con rimedi alterna-tivi. Ho sempre avuto unpiede instrada e l'al-tro nellepantofole dicasa. Hosempre vis-suto alter-n a n d oabitudini da“ b r a v obambino”:la scuola, ler e g o l e ,l ' e d u c a -zione, la fa-miglia; e leattività da“enfant terri-b l e ”quando erofuori a met-tere le tagsui treni congli amici.Ma alla fine la cosa piùtrasgressiva che facevoerano i graffiti... i miei coe-tanei fuori dal giro deigraffiti pensavano alle dro-ghe e alle birre. Quindiforse meglio i graffiti. Que-sto dualismo lo porto an-cora oggi con me. Ungiorno mi incontri in cami-cia e mocassini e l'indo-
mani col New Era e le Allstar bucate». Com’è stato lavorare pergrandi aziende qualiIveco, Bakeca.it o Seven?«Ti rendi conto di aver fattoesperienze grandi solodopo averle concluse. Tene accorgi quando vedi ilfrutto del tuo lavoro in giro
per l'Italia...usato e con-diviso dallep e r s o n e .Quando seiin una cittàl o n t a n adalla tua edici: “mahquello l'hofatto io!!!!”ecco li pensiche hai rea-lizzato qual-cosa digrandioso».Cos’è l’arteper Mas-simo Sirelli?«Il piaceredel bello, lacuriosità dio s se r va re,capire, de-
durre, immaginare. Lascoperta di nuovi lin-guaggi e la voglia di spor-carsi le mani. L’arte perMassimo Sirelli è passione:seguo le mostre più impor-tanti e i vernissage degliamici, mi muovo spessoper seguire le fiere e i festi-val principali. Mi spiacemolto quando sono a Ca-
tanzaro e mi ritrovo a visi-tare le mostre della nostracittà ed essere spessol’unico visitatore... mi è ca-pitato molte volte. Ab-biamo la fortuna di avereun museo di arte contem-poranea molto attivo e vi-vace ma pochissimopubblico partecipe». Cosa rappresenta per teoggi quella prima bom-boletta spray?«Una luce che ha illumi-nato la mia adolescenzapurtroppo segnata da tristiepisodi famigliari. Quellospray rappresentava perme lo sfogo per la collerache avevo dentro. Ero pic-colo e fortemente arrab-biato con la vita e quandoscrivevo la mia tag riuscivoa sentirmi di nuovo vivo».Par l iamodi HipH o p .
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Per Massimo non è importanteda dove vieni, conta dove vuoiarrivare: «La storia di un viaggioinizia prima di partire»
Posizionail tuo smartphone
o tabletsul QR Code
per conosceremeglio
Massimo Sirelli
Cos’è per te?«L’Hip Hop è stato amici-zia, storie, esperienze, di-vertimento, tecnica, stile,arte, musica, linguaggio.L’Hip Hop che ho vissuto io,era quello delle quattro di-scipline. Quello dove allabase del movimento c’erala diffusione del know, delsaper fare e questo èstato bellissimo. Incontraviamici che avevano sem-pre qualcosa da inse-gnarti o tu insegnaviqualcosa loro. Non spre-cavamo tempo ai muretti,perfezionavano tecniche,cercavamo nuove sfide».Quanto di questo stile divita possiamo trovarenelle tue opere?
«Moltissimo, in tutte le mieraccolte di dipinti puoi tro-vare un pezzo del miopassato».Storie di graffiti, fughe escazzottate. È anchequesto Massimo Sirelli…«Sì certamente. Fa stranopensarlo ma è così. Potreiscriverci un libro con lemie esperienze notturne edi strada... a spasso tra bi-nari e stazioni. Nella not-turna di un writer vedi e viviuna città diversa da quellache vivi e vedi di giorno. Leluci della notte illuminanoi lati più nascosti di ogni in-dividuo, come noi writerad esempio, e di notte cisi incrocia tutti e ne na-scono episodi singolari. Ne
parliamo alla pros-sima di queste sto-
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Alcune operedi Massimo Sirelli
in arte “Dim*One”
“Nella
notturnadi un writer
vedi e viviuna città
diversada quella
che vedi e vividi giornoLe luci
della notteilluminano
i lati nascostiMassimo Sirellie il suo passato
rie notturne…».Perché scrivere sui muri?Cosa anima questa, avolte poco compresa,forma d’arte e d’espres-sione?«Dietro lo scrivere sui murisi celano moltissime moti-vazioni ed esigenze diffe-renti. Negli anni ilfenomeno ha assuntoconnotati diversi a se-conda delpaese incui si è dif-fuso il movi-m e n t ostesso. Sicu-ramente lemotivazioniche spingono a taggareun writer “Sans papier” aParigi sono diverse daquelle di un writer italiano.Penso che per tutti ci siauna forte predisposizionenarcisistica della persona-lità».Quanto è cambiato l’es-sere writer rispetto aquando hai preso laprima bomboletta spray?
«In Italia è cambiato mol-tissimo. Oggi i writershanno a disposizione inter-net, materiali tecnici pergraffiti, le mostre, i siti webdi settore, le manifesta-zioni e oltre 20 anni diesperienza tutta italiana.Oggi un giovane che siavvicina a questa cor-rente trova facilmentetutto quello che gli serveper costruire la sua evolu-zione artistica. Noi a queitempi facevamo fatica aconoscerci tra di noi. Man-cavano luoghi di aggre-gazione e di scambio, ci siinventava di tutto per mo-dificare i caps (tappini) oper avere una fanzine dacui prendere ispirazione.Anche l’uso della grafica edel computer influenzatantissimo l’operato dei
w r i t e rodierni fa-cendo as-sumere alm o v i -mento iconnotatidi un mo-
vimento artistico più evo-luto e più complesso conmolteplici sfaccettature esottoinsiemi e correnti dif-ferenti; dal writing puro allastreet art, dal bombing almuralismo. Insomma oggiè molto più facile».
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LIVEin copertina
Dietro lo scriveresui muri si celauna predisposizione
narcisistica
Grazie per questa piace-vole chiacchierata.Vi aspetto per un caffè inDimomedia Lab! Dim*One
quel “c’era una volta”che tanto ci ha fatto
sognare oggi cambia co-lore, grazie alla rivisitazionefuturistica del racconto deifratelli Grimm. Hansel e Gre-tel, dopo aver conosciuto ilsangue da bambini, sonodiventati vigilantes supremi,sottoposti ad un castigo in-fernale. A loro insaputa di-ventano così preda di mostrie incubi, trovandosi ad af-frontare un male molto piùgrande delle streghe... il loropassato. La morale dellafiaba tedesca si perde in untipico action-movie all’ame-ricana.
E
un film di Tommy Wirkola
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un film di Justin Lin
Hansel & gretel
otori sempre ac-cesi per il sesto ca-
pitolo dell’avventura aquattro ruote con Dom (VinDiesel) e Brian (Paul Walker).L’impossibilità di tornare acasa dopo il “colpaccio” aRio da 100 milioni di dollari,lascia incomplete le loro esi-stenze. Il destino però gli dàl’occasione di cancellare ilpassato rimettendosi asfrecciare sulle strade, que-sta volta di Londra. Riusciread avere la meglio sul-l’asfalto, potrebbe signifi-care ritornare alla vita disempre, ognuno con le ri-spettive famiglie.
MFast & Furious 6
Genere: Fantasy/HorrorDurata: 96 minuti
Genere: AzioneDurata: 130 minuti
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GUARDAiL TRAiLER
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LIVE cin3ma
LIVE
consIgLIa
un film di Baz Luhrmann
n aspirante scrittore,Nick Carraway arriva
a New York nella primaveradel 1922, dove la musicajazz e la delinquenza fannoda padrone. In cerca delsuo personale Sogno Ameri-cano, si ritrova vicino dicasa di un misterioso milio-nario a cui piace organiz-zare feste, Jay Gatsby, ed asua cugina Daisy che vivesulla sponda opposta dellabaia con il suo amorevolenonché nobile marito. Nickviene così catapultato nel-l’accattivante mondo deisuper-ricchi, tra illusioni,amori ed inganni.
Uil gRande gatsbY
er dimostrare l’inno-cenza del figlio, inca-
strato per possesso di drogae condannato a 10 anni dicarcere, un uomo d’affaridecide di infiltrarsi all’internodi una grossa organizzazioneinternazionale dedita allospaccio di sostanze stupefa-centi. Questo è l’unicomodo per cercare di dimo-strare l’innocenza del figlio esmascherare così il me-schino gioco del boss mala-vitoso. Azione a ritmi intensi ecardiopalmo, non priva dieffetti speciali. Una storia ispi-rata a fatti realmente acca-duti.
Psnitch - l'infiltrato
un film di Ric Roman Waugh
Genere: AzioneDurata: 112 minuti
Genere: DrammaticoDurata: 144 minuti
GUARDAiL TRAiLER
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on appena una vec-chia signora si am-
mala, nel giardino della suacasa si scatena una guerratra l'esercito delle valoroseformiche e la cattiva Reginaragno. Le formiche si sono ri-promesse di mantenere l'or-dine ma, non riuscendo asconfiggere la malvagitàdella Regina, hanno biso-gno dell'aiuto degli UominiFoglia, guaritori di tutte lepiante appassite. Per rintrac-ciarli, coinvolgono nella loroavventura Mary Catherine,la nipote dell'anziana si-gnora...
N
un film di Chris Wedge
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un film di Steven Soderbergh
epic (3d)
roprio quando suomarito viene scarce-
rato, la giovane Emily cadepreda di una brutta depres-sione. Dopo un maldestrotentativo di suicidio, finisce incura da uno psichiatra, cheper aiutarla le prescrive deifarmaci. Gli effetti collaterali,però, si fan sentire forti, edEmily finirà per l'accoltellareil marito durante uno stato disonnambulismo. Il suo me-dico si darà da fare per nonfarla condannare per omici-dio, ma anche ottenuta l'in-fermità mentale le cose siandranno complicandosempre di più.
Peffetti collaterali
Genere: AnimazioneDurata: 86 minuti
Genere: ThrillerDurata: 106 minuti
GUARDAiL TRAiLER
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Gentile Dottoressa,
mi chiamo Giorgia e ho 20 anni. Frequento il
quinto superiore visto che l’anno scorso non sono
stata ammessa agli esami di Stato. I problemi
sono sorti da quel momento: i programmi che
avevo fatto per l’estate e per l’anno successivo
sono andati in fumo. Insieme al mio ragazzo
avevamo prenotato un viaggio all’estero ed
avevo programmato di trasferirmi a Roma
(dove vive) dal mese di Settembre in modo da
trovare qualche lavoretto e vivere con lui. Ov-
viamente alla notizia della bocciatura tutto e’
cambiato ed i miei genitori si sono infuriati. Sin-
ceramente non mi sono mai preoccupata tanto
per la scuola (sono sempre stata promossa con
piu’ debiti) per cui non ci sono rimasta male tanto
per la bocciatura in se’ quanto per le conse-
guenze a cui ha portato. Infatti in famiglia non
sapevano niente ne’ del viaggio ne’ del trasferi-
mento e quando, durante un litigio, sono venuti
fuori, i miei si sono arrabbiati ancora di piu’ e
hanno giurato che non mi avrebbero mai la-
sciata andare a Roma. Da li sono iniziate le di-
scussioni col mio ragazzo che non sopporta
piu’ la distanza e tutto e’ diventato piu’
difficile. Cosa posso fare per superare
questi problemi?Giorgia
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PISCOLIVEle tue lettere, i tuoi pensieri
Per privacy abbiamo usato un nome di fantasia
ara Giorgia,ti ringrazio per aver scelto
PsicoLive per condividere la tuaesperienza.Innanzitutto per superare i pro-blemi è necessario affrontarliparlandone e analizzando levarie prospettive in gioco (la tuae quella della tua famiglia). Tu,cara Giorgia, sei una giovaneventenne alle prese con l’entu-siasmo proprio della tua età:fare progetti per la tua vita fu-tura, immaginarti in un ruolo di-verso da quello di studentessae sognare di convivere col tuoragazzo in un’altra città sonodesideri ed aspettative normaliper i tuoi vent’anni. Tuttavia, per far sì che tali desi-deri si tramutino in realtà, è ne-cessario impegnarsi edimostrare di voler raggiungererealmente i traguardi che ti seiposta. Devo riconoscere, nelletue parole, un po’ di immaturitàche potrebbe essere alla basedelle tue difficoltà nel rappor-tarti con i tuoi famigliari. Infatti,
cara Giorgia, è normaleche un genitore si arrabbi(ma, soprattutto, si preoc-
cupi) se la figlia appena ven-tenne pensa di trasferirsi in unacittà lontana con la sola moti-vazione di convivere con il pro-prio ragazzo e non comunichinulla di tutto ciò alla propria fa-miglia. Dimostra, in questi ultimi mesi discuola, di impegnarti real-mente per raggiungere il di-ploma, l’obiettivo che, almomento, sta più a cuore aituoi genitori e che, sicura-mente, potrà agevolarti nella ri-cerca di un lavoro. Superatol’esame di Stato, rifletti se Romaè ciò che vuoi davvero e, secosì fosse, parlane con i tuoigenitori, discutine insieme aloro e non rifiutarne i consi-gli che, sono sicura, po-tranno esserti d’aiuto.
C Immaginartiin un ruolo diversoda quello di studenterientra nella normalitàdei tuoi vent’anni
la dottoressarisponde
scrivici su [email protected]
Psicologaiscrittaall’Ordinedegli psicologidella CalabriaSusanna Tolomeo
#1
#2#
#1Quando guidare è una passione, non c’è età che te ne possa pri-
vare. Ma hanno evidentemente esagerato Dmitry e Lena Mikulchik
che hanno permesso alla loro figlia di soli dieci anni di prendere in
mano il controllo di un’Audi A6 e farla guidare lungo un tratto di
strada ghiacciata. Come se non bastasse mentre la madre ripren-
deva per poi pubblicare il video su YouTube, il padre la incitava ad
andare più veloce. La giovanissima conducente stava seduta su
una tanica per arrivare a vedere fuori dal finestrino. Solo in un paio
di occasioni il padre ha dovuto prendere in mano il volante per
evitare che l’auto (arrivata a 100 km/h) andasse fuori strada.
Russia, bimba alla guida di una a6
Su YouTube: la madre riprendeva e il padre le diceva di accelerare
#2Dove c’è gusto… non c’è perdenza. Sembra che qualcuno in
America abbia preso alla lettera il detto e non abbia voluto per-
dere l’occasione per farlo. Di cosa stiamo parlando? Bhè, provate
ad immaginare quale sia la vera passione culinaria degli ameri-
cani. Adesso provate ad associarla alla più grande passione del
globo ed il gioco è fatto. Ancora non è chiaro? Le donne ameri-
cane potranno d’ora in poi sfogare due passioni in un solo colpo.
Una nota azienda a stelle e strisce ha messo sul mercato dei pre-
servativi al gusto bacon. Ma non è tutto. Questi profilattici sareb-
bero anche colorati in modo da ricordare il bacon, con
lubrificante alla panceta. Allora proviamo ad immaginare l’ef-
fetto che questa notizia potrebbe avere per
noi: altro che bacon, qui la cosa si fa-
rebbe davvero piccante. Pensate ad un
condom e un attimo dopo alla ’nduja.
Altro che sesso estremo, qui si parla di
sesso “infuocato”.
in ameRica pReseRvativi al baconL’idea di una nota azienda a stelle e strisce: prendere dalla gola
Guarda
il video
Tutte le storie riportate all’interno di questa rubrica
sono realmente accadute e hanno lo scopo sì di intrattenere,
ma soprattutto di far riflettere sulla società in cui viviamo...
Buon divertimento e buona riflessione
#3
#4
#3
StRaNGeGiovanni BevacquaworlD
stranezze DEL MOnDO
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Come farebbero gli uomini senza donne? Semplice, esi-
stono le bambole gonfiabili. A quanto pare ormai anche più
desiderate delle rivali in carne e ossa. In Brasile un uomo avrebbe
offerto 100mila dollari all’asta pur di essere il primo uomo a “svergi-
nare” Valentina, la prima bambola realistica prodotta in Sud Ame-
rica. Nel prezzo era inclusa anche una serata romantica con cena
a lume di candela, bagno aromatico con petali di rosa, lingerie di
lusso per la bambola e una notte nella suite presidenziale di un
hotel di San Paolo.
#4Quante volte tra amici si è scherzato dicendo di non esagerare
perché si rischiava di diventare ciechi… mai parole sono state
tanto vere. È successo in America. Durante il matrimonio del fra-
tello, Ashok Rajamani ha deciso di darsi all’autoerotismo, ignaro di
quello che sarebbe accaduto. All’orgasmo ha sentito un’esplo-
sione in testa e la perdita della vista. Una malformazione aterio-ve-
nosa nel cervello, relativamente comune, gli avrebbe causato
un’emorragia cerebrale. Ashok ci ha persino scritto un libro “The
Day My Brain Exploded: A True Story”.
mastuRbaRsi Rende ciecHi? no, ma attenti
Durante il matrimonio del fratello resta vittima della sua tentazione
live original
100mila dollaRi peR sesso di gomma
Compra
il libro
Offerta stellare all’asta per essere il primo a farlo con Valentina
Lucia Boccalone
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o scrittore israelianoAmos Oz sostiene
che «i libri, loro non ti ab-bandonano mai. Tu sicu-ramente li abbandoni ditanto in tanto, i libri, ma-gari li tradisci anche, loroinvece non ti voltanomai le spalle: nel piùcompleto silenzio e conimmensa umiltà, loro tiaspettano sullo scaf-fale». Sappiate che oraci aspettano anche almuseo. A partire dal 4Maggio il MuseoMARCA, infatti, ospiteràla mostra “Bookhouse. Leforme del libro” curatadal direttore artistico Al-berto Fiz e promossa
dalla Provincia di Catan-zaro. L’esposizione è de-dicata interamente allibro, che da mezzo didiffusione delle idee eluogo dell’immateriale,diviene oggetto tangi-bile, simbolo, materia dacomporre e scomporrenelle mani dei diversi ar-tisti nazionali ed interna-zionali protagonisti dellamostra. Nell’epoca della comu-nicazione virtuale attri-buire un ruolo centrale allibro, in quanto espres-sione dell’umanità, rap-presenta senza dubbioun segno forte, un ritornoalle radici e alla nostra
L
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mag
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COlorIlibrodel
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FORME
memoria. Durante la sualunga storia il testo scrittoha cambiato spessoforma, dalle tavoletted’argilla e di legno, alpapiro; dalla seta, allapergamena; dai rotoli,alla carta fino al testo di-gitale. In mostra sonocirca 50 i lavori esposti incui l’oggetto libro conti-nua ad essere trasfor-mato, elaborato ereinventato. Il percorso permette per-ciò di ammirare, attra-verso i diversi stili e lepersonali riflessioni, l’ideae la visione che i singoliartisti hanno del libro, ciòche per ognuno di lororappresenta. Il libro illustrato di AnselmKiefer “Der Rhein”, attra-verso le sue xilografie, di-venta metafora dellastoria e della memoria,così come nelle fotogra-fie apparentementeasettiche e documenta-rie di Candida Höfer co-stituisce un canale dicomunicazione e cono-scenza. Sabrina Mezzaqui sveladel libro la sua imma-gine, rendendo visiva-mente, mediante lapratica artistica, il conte-nuto, che invece nel-l’opera di VincenzoAgnetti scompare, la-sciando spazio, nel suo
“Libro dimenticato amemoria”, in cui le pa-gine sono private deltesto, a un vuoto enig-matico, che si trasforma,per contro, in una vivapresenza. Viceversa la tecnicadella “cancellatura” diEmilio Isgrò rovescia emodifica l’armonia deltesto che acquisisceuna nuova forma e unnuovo significato propriograzie all’interventodell’artista; dei libri edella biblioteca invecenella scultura ombra diClaudio Parmiggiani nonne rimane che il passag-gio, l’impronta lasciatadal fuoco sulla parete,come nella nostraanima, il segno. Tanti altri sono gli artistipresenti tra i quali vale lapena ricordare MatejKrén, che apposita-mente per l’esposizioneha realizzato l’opera“Idiom”, nella qualeprendono forma otto-mila libri. La mostra rimarrà apertafino al 5 Ottobre, manon aspettate, “legge-tela” tutta d’un fiato.
LIVE marca
Un’esposizione dedicata al libroche da diffusore di ideediviene oggetto tangibile,materia da comporre e scomporre
o sceso, dandoti ilbraccio, almeno un
milione di scale e ora chenon ci sei è il vuoto adogni gradino». Così Euge-nio Montale cantava il suoamore alla moglie cieca.Noi oggi potremmo ripor-tarlo, invece, ad un amoreincompiuto. Un amoreche è solo “un po’” diamore, che aveva pauradi nascere. Stiamo par-lando di una storia dovemagari lui quelle scale ledeve scendere non peraccompagnarla comeMontale, ma per raggiun-gerla. Perché l’altra per-sona sta più sotto, piùlontano, più in basso. E siscendono le scale perportarla via da quelloscantinato che era la suavita. Ogni tanto la riuscivi aportare su di qualche gra-dino e poi giù di nuovo ela accompagnavi anchetanto il bene che le volevi.
E ora? Ora hai ca-pito che non c’eraamore e l’altra per-sona, che era ciecanei sogni sì, ma nonnel riconoscere i senti-menti, aveva ragione. Maci sei stato bene, e sottosotto eri anche consape-vole. E quindi tornando aMontale concluderesticosì: «Ho sceso milioni discale dandoti il braccionon già perché conquattr'occhi forse sivede di più. Con tele ho scese perchésapevo che di noidue, le sole vere pu-pille, sebbene tanto of-fuscate, erano le tue». E le manderesti un saluto,ricordando qualche ab-braccio e qualche bellacanzone vissuta durante il“viaggio”.
«H#6troppiaMORE
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IL grillo parlante
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Stiamoparlandodi una storiadove magarile scalesi scendonoper portarlavia da quelloscantinato
www.catanzarolive.it
ScAlINI
Maurizio Cacia
Perun po’ di
un momento un po’ confuso della vostra vita. At-traversate conflitti che vi spingono lungo strade
che non conoscete. Britti cantava: C’era una volta oforse erano due…
tate dimenticando chi siete in realtà. Non bisognamai perdere di vista chi siamo e dove andiamo. Ri-
cordate Battiato: Siamo figli delle stelle e pronipoti di suamaestà il denaro.
SAmore: 7/10 Fortuna: 5/10 Lavoro: 7/10
tate vivendo male. Vi fate abbattere da tuttoquello che vi accade. Non pensate più a voi
stessi, non vi regalate nulla. I Marlene Kuntz direbbero:Prenditi il diritto di sorprenderti.
SAmore: 4/10 Fortuna: 5/10 Lavoro: 5/10
sacrifici stanno costando troppo. Probabilmente tor-nando indietro avreste fatto scelte differenti. E pen-
sate come Venditti: Che meritiamo un'altra vita, piùgiusta e libera, se vuoi.
IAmore: 7/10 Fortuna: 5/10 Lavoro: 6/10
n po’ di caos nella vostra vita. Come se ci fosseun qualcosa di incompiuto, di nascosto, di celato.
Come dice Vasco: Ogni volta che non c'è... proprioquando la stavo cercando.
UAmore: 6/10 Fortuna: 5/10 Lavoro: 5/10
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ÈAmore: 8/10 Fortuna: 7/10 Lavoro: 8/10
vete degli scheletri nell’armadio, siete pensierosi,avete fatto casini. Ci sono persone a voi vicine che
ignorano tutti. De Gregori dice: Ma tutto questo Alice nonlo sa.
AAmore: 6/10 Fortuna: 7/10 Lavoro: 6/10
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nb Questo oroscopo ha fine puramente ricreativo. Sei tu il solo padrone della tua vita!
tate lottando contro persone che sono più forti divoi e state quindi cercando di fare del vostro me-
glio. Come direbbe Renato Zero: È meglio fingersi acro-bati che sentirsi dei nani.
SAmore: 7/10 Fortuna: 5/10 Lavoro: 6/10
i avete creduto molto in quella persona. In quei mo-menti passati insieme a cercare di costruire qual-
cosa. Ma come dice Guccini: Le storie credute importantisi sbriciolano in pochi istanti
CAmore: 4/10 Fortuna: 7/10 Lavoro: 8/10
gg
a situazione è difficile. La gente condiziona troppola vostra vita tanto da cambiarla. Come dice Liga-
bue: Abbiamo facce che non conosciamo, ce le met-tete voi in faccia pian piano.
LAmore: 8/10 Fortuna: 6/10 Lavoro: 5/10
LIVE oroscopo
l momento non c’è nessuno che vi invidia. Stopcon le bugie che ti racconti e che racconti. Qual-
cuno si chiede come De André: Farai l'amore per amoreo per avercelo garantito?
AAmore: 5/10 Fortuna: 6/10 Lavoro: 6/10
vete la bocca asciutta, avete parlato troppo. Visiete riempiti di quel vostro orgoglio che alla fine non
vi ha portato a niente. Vasco gridava: E poi ci troveremocome le star a bere del whiskey…
AAmore: 7/10 Fortuna: 4/10 Lavoro: 7/10
on sapete quale sia la strada giusta. E il punto diarrivo vi sembra da troppo tempo un’incognita.
Ma avete in mente la canzone dei Marta sui tubi: E nonso dove ma arriverò puntuale.
NAmore: 6/10 Fortuna: 8/10 Lavoro: 6/10
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