lo schema di certificazione

13
Lo schema di certificazione ---LINEEGUIDA--- Issue Date 7 th August 2017 (inglese) I.O. Number O5. THE CERTIFICATION SCHEME Status Final Dissemination level PUBLIC Queste linee guida vogliono fornire indicazioni chiave per valutare, validare e certificare competenze associate al profilo del Digital Workplace Expert, come descritto più oltre e nel sito web dell’Open Badge di progetto. Sono indirizzate a professionisti formatori, manager HR, reclutatori, orientatori, psicologi del lavoro ecc. che vogliono rendere questo tipo di competenze visibili e facilmente riconoscibili per lo sviluppo professionale e personale.

Upload: others

Post on 08-Nov-2021

2 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

Page 1: Lo schema di certificazione

Lo schema di certificazione

- - - L I N E E G U I D A - - -

Issue Date 7th August 2017 (inglese)

I.O. Number O5. THE CERTIFICATION SCHEME

Status Final

Dissemination level PUBLIC

Queste linee guida vogliono fornire indicazioni chiave per valutare,

validare e certificare competenze associate al profilo del Digital Workplace

Expert, come descritto più oltre e nel sito web dell’Open Badge di

progetto.

Sono indirizzate a professionisti – formatori, manager HR, reclutatori,

orientatori, psicologi del lavoro ecc. – che vogliono rendere questo tipo di

competenze visibili e facilmente riconoscibili per lo sviluppo professionale

e personale.

Page 2: Lo schema di certificazione

Queste linee guida sono corredate dalla descrizione delle Learning

Outcome, disponibili come documenti associati all’I.O.5 di progetto.

Ulteriori informazioni e indicazioni si possono trovare sul sito di progetto

(http://digitalworkplace.education/) e/o possono essere richieste al

coordinatore ([email protected]).

Introduzione generale: lo scenario europeo

Il 20 dicembre del 2012 il Consiglio europeo ha pubblicato le

RACCOMANDAZIONI sulla validazione dell’apprendimento non-formale e

informale.

Il principale obiettivo delle Raccomandazioni è la richiesta agli Stati

Membri di:

1. organizzare, non più tardi del 2018, secondo le specificità nazionali

e nel modo ritenuto più appropriato, un sistema per la validazione

dell’apprendimento non formale e informale che permetta alle

persone di:

(a) validare conoscenze, abilità e competenze acquisite in modo non

formale e informale, incluse quelle acquisite attraverso OERs;

(b) ottenere una qualifica completa oppure, laddove possibile, parte

di una qualifica, sulla base delle esperienze di apprendimento non

formale e informale validate, senza pregiudizi rispetto ad altre leggi

applicabili, ed in particolare in base alla Direttiva 2005/36/EC del

Parlamento Europeo e del Consiglio del 7 settembre 2005 sul

riconoscimento delle qualifiche professionali;

2. includere, come appropriati, i seguenti elementi nell’organizzazione

della validazione dell’apprendimento non formale e informale, in

modo da permettere a ciascun individuo di trarre vantaggio da

ciascuno di questi, sia separatamente che in combinazione, secondo

i singoli fabbisogni:

Page 3: Lo schema di certificazione

(a) IDENTIFICAZIONE delle learning outcome acquisite attraverso

l’apprendimento non formale e informale;

(b) DOCUMENTAZIONE delle learning outcome acquisite attraverso

l’apprendimento non formale e informale;

(c) VALUTAZIONE delle learning outcome acquisite attraverso

l’apprendimento non formale e informale;

(d) CERTIFICAZIONE dei risultati della valutazione delle learning

outcome sotto forma di qualifica, crediti o altra forma, come

appropriato […]

Il sistema di certificazione europeo

Durante il Consiglio europeo di Lisbona del marzo 2000, gli stati membri

hanno deciso di investire nello sviluppo del sistema di istruzione e

formazione, puntando a migliorare il livello della competitività globale

europea.

Le soluzioni proposte dopo “La Dichiarazione di Copenhagen” del 30

novembre 2002 hanno creato un sistema complesso composto da:

• Il Quadro delle Qualifiche Europee per il lifelong learning, con una

serie di livelli di riferimento (EQF);

Il Quadro di Riferimento per le Qualifiche (EQF) agisce come un dispositivo di traduzione

per rendere le qualifiche nazionali più leggibili in Europa, promuovendo la mobilità dei

lavoratori e degli studenti tra le nazioni e facilitando il loro lifelong learning. Il suo scopo

è quello di mettere in relazione i diversi sistemi di qualificazione nazionale in relazione ad

un quadro comune. Lavoratori e imprenditori che sono in grado di usare il EQF riescono a

comprendere e comparare meglio i livelli di qualifiche delle diverse nazioni e dei diversi

sistemi di istruzione e di formazione. Dal 2012, tutte le nuove qualifiche definite in

Europa devono presentare un riferimento al relativo livello EQF (da Wikipedia

https://en.wikipedia.org/wiki/European_Qualifications_Framework)

Ref: https://ec.europa.eu/ploteus/

Page 4: Lo schema di certificazione

• gli strumenti di trasparenza europei, essenzialmente composti dagli

strumenti Europass (CV europeo, supplemento al diploma e al

certificato, portfolio delle lingue) e dai punti nazionali di contatto

Europass;

Europass è un’iniziativa dell’Unione Europa per migliorare la trasparenza delle qualifiche

e la mobilità dei cittadini europei. Vuole rendere le abilità e le qualifiche delle persone

chiaramente comprensibili in tutta Europa (inclusa l’Area Economica Europea e i paesi

candidati).

I cinque documenti Europass presentano un brand e un logo unico e sono il Curriculum

Vitae, il Passaporto delle lingue, lo Europass Mobility, il Supplemento al Certificato e al

Diploma. Dal 2012 le persone hanno la possibilità di assemblare tutti i documenti

Europass nell’unico European Skills Passport (da Wikipedia,

https://en.wikipedia.org/wiki/Europass).

Ref.: https://europass.cedefop.europa.eu/

• Il sistema europeo di crediti per la formazione professionale

(ECVET);

L’obiettivo del Sistema europeo dei crediti per la formazione professionale (ECVET) è di:

• Rendere più facile per le persone ottenere la validazione e il riconoscimento delle

abilità collegate al lavoro e le conoscenze acquisite in diversi sistemi e nazioni –

in modo che possano contare sulle qualifiche professionali

• Rendere più attraente spostarsi tra diversi paesi e ambienti di apprendimento

• Aumentare la compatibilità tra i diversi sistemi di formazione professionale

europei e le qualifiche che essi offrono

• Aumentare l’occupabilità dei diplomati/qualificati nella formazione professionale e

la consapevolezza da parte degli imprenditori che ogni specifica qualifica VET

richiede competenze e conoscenze specifiche (dalla pagina web ufficiale ECVET).

Ref.: https://ec.europa.eu/education/policy/vocational-policy/ecvet_en

• La Garanzia di Qualità Europea nella Formazione Professionale

(EQAVET).

Page 5: Lo schema di certificazione

EQAVET è una comunità di pratica che mette insieme Stati Membri, partner sociali e la

Commissione Europea per promuovere la collaborazione nello sviluppare e nel migliorare

la qualità nella formazione professionale usando il Quadro Europeo di Riferimento per la

Qualità (dalla pagina web ufficiale EQAVET).

Ref.: http://www.eqavet.eu/gns/home.aspx

Allo scopo di promuovere la convergenza degli approcci e delle

metodologie riguardo alla valutazione dell’apprendimento informale e non

formale, a partire dal 2005 la Commissione Europea e il CEDEFOP

pubblicano ogni due anni l’”Inventario europeo sulla validazione

dell’apprendimento non formale e informale”, un’indagine che raccoglie,

descrive e condivide norme e approcci alla validazione tra gli stati

membri. L’ultima versione dell’Inventario (2016) fornisce un ampio

resoconto di come la valutazione è usata a livello nazionale e regionale in

Europa. Contiene la descrizione dello stato dell’arte e una panoramica

dello stato di sviluppo delle prassi relativamente a 33 paesi europei

(inclusa la Turchia e la Svizzera) ed è illustrato da esempi di buone

pratiche.

L’indagine evidenzia i progressi compiuti rispetto alle Raccomandazioni

del Consiglio (European Inventory on Validation of non-formal and

informal learning 2016 – Synthesis report, pagg.14-19).

Tra i principali risultati ci sono i seguenti:

• Sistemi di validazione sono previsti o già attivi in tutti i 36 paesi

considerati

• Maggiore attenzione è stata rivolta ad assicurare che siano attive

istituzioni di coordinamento a livello nazionale.

Dall’altro lato, diversi aspetti di debolezza e diverse aree di criticità

concorrono a ridurre i progressi reali:

• La validazione è per lo più usata per accreditare parti di qualifiche,

crediti, esenzioni da programmi e l’accesso a programmi formativi -

Page 6: Lo schema di certificazione

questo significa che l’intero sistema è sbilanciato in favore del

settore educativo formale e dei suoi subsettori

• I dati sull’adozione dei sistemi rimangono limitati – non c’è un

sistema di monitoraggio globale

• I sistemi di validazione usano una combinazione di metodi – questo

significa che l’uso di strumenti standardizzati non è molto diffuso.

Allo stesso tempo, le quattro fasi della validazione (identificazione,

documentazione, verifica e certificazione, secondo le

Raccomandazioni del Consiglio 2012, si veda sopra) sono usate in

tutti i contesti ma in diverse combinazioni

• La professionalità dello staff impegnato nella validazione è ancora

limitata, ed in molti paesi non ci sono requisiti fissati per questo tipo

di staff.

In effetti, la situazione è molto variegata e c’è ancora una notevole

diversità e frammentazione di pratiche, in termini di istituzioni

coordinatrici (nazionali e/o locali), valore della validazione (per ottenere

parti di qualifiche, crediti, esenzioni) ma soprattutto in termini i metodi di

validazione, specialmente in settori trascurati come la formazione

professionale, l’educazione degli adulti e il mercato del lavoro. Per tutte

queste ragioni, l’indagine conclude dicendo che “azioni decisive sono

ancora necessarie per raggiungere gli obiettivi delle Raccomandazioni del

Consiglio del 2012 in una serie di aree” (ibid.: 19).

La nostra proposta

La nostra proposta riguarda la validazione delle competenze acquisite

nell’ambito di apprendimento informale e non formale, così come

acquisite in precedenza (anche in modalità formale).

Le competenze da validare sono quelle descritte dagli Intellectual Output

n. 3 e 4 e sviluppati come Learning Outcome in due documenti di

supporto alle presenti linee guida. Si tratta di competenze essenzialmente

Page 7: Lo schema di certificazione

trasversali e soft skill, che possono essere apprese sia sul lavoro, in un

programma formale o meno, sia in un ambiente non formale. Anche se

sono suddivise in due figure o ruoli professionali diversi– imprenditore e

impiegato – sono molto simili e insieme compongono, da un punto di vista

leggermente differente, lo stesso profilo del Digital Workplace Expert.

La tavola seguente contiene, prima, le competenze associate ai due target

group (imprenditore/impiegato) e poi riassume le principali competenze

associate al profilo del Digital Workplace Expert.

IMPRENDITORE

IMPIEGATO

MODULO/AREA di COMPETENZA

COMPETENZE MODULO/AREA di COMPETENZA

COMPETENZE

DIGITAL WORKPLACE

• tecnologie • lifelong learning • caratteristiche

personali & costruzione della fiducia

SELF-MANAGEMENT • self-knowledge • conoscenza

dell’azienda • auto-

organizzazione

TEAMWORK • problem solving & decision making

• comunicazione scritta e orale

COMUNICAZIONE • gestione dell’interazione

• trattamento dell’informazione

• media management

CULTURA del DIGITAL WORKPLACE

• networking imprenditoriali & marketing

TEAMWORK • teamwork

INNOVAZIONE • creatività • time management

CHANGE MANAGEMENT & CREATIVE THINKING

• change management

• creative thinking

COMPETENZE ASSOCIATE AL PROFILO DI DIGITAL WORKPLACE EXPERT

• self-management

• comunicazione

• teamwork

• prevenzione e gestione del conflitto

• change management

• creatività nell’ambito di un ambiente digitale.

Page 8: Lo schema di certificazione

Il nostro progetto include un programma formativo incentrato su queste

competenze. In questo caso la validazione può essere l’ultima parte di un

programma, concepito come il risultato di una fase di verifica più o meno

tradizionale.

Ma i nostri target group sono imprenditori, da una parte, e impiegati,

dall’altra. Questo significa che abbiamo a che fare con adulti in un

ambiente di lavoro: per questo i nostri settori di riferimento sono

l’educazione degli adulti, la formazione professionale e il mercato del

lavoro, tutti insieme. Inoltre, come i dati e i report ci dicono (vedi sopra),

si tratta dei settori meno standardizzati e omogenei in termini di politiche,

organizzazioni e metodi applicati.

Così, la nostra proposta di validazione è all’incrocio di varie dimensioni

intrinsecamente molto diverse: le condizioni di partenza, i pre-requisiti, gli

ambienti o programmi di apprendimento, i metodi di verifica e validazione

variano da situazione a situazione. In più, in paesi come l’Italia, dove non

c’è un’istituzione coordinatrice centralizzata (è a livello locale) può essere

molto difficile ottenere sostegno amministrativo e operativo, così che

l’intera procedura, dalla progettazione preliminare all’eventuale follow up,

è in capo alle singole organizzazioni.

Prendendo in considerazione tutti questi aspetti, il processo di validazione

del progetto si basa sui seguenti principi:

• flessibilità di metodi e strumenti, secondo l’ambiente di

apprendimento e le competenze già acquisite

• personalizzazione dell’approccio, secondo le esigenze e i vincoli

personali

• Open Badge, per aumentare la visibilità e l’immediato

riconoscimento delle competenze.

Lo schema di certificazione

La variabilità delle condizioni iniziali possono essere riassunte nei tre

possibili scenari seguenti:

Page 9: Lo schema di certificazione

• PROGRAMMA FORMATIVO

C’è un gruppo di persone che vuole diventare esperto nel gestire un

digital workplace come imprenditore o impiegato.

Il programma formativo offerto è articolato, secondo gli I.O. 3 e 4, in 4

moduli. Può essere sviluppato in presenza, online come un MOOC oppure

in modalità blended, con durata variabile. Gli apprendenti non devono

avere conoscenze o competenze preliminari - altrimenti si ricade nel caso

2 o 3. La verifica può essere fatta in itinere e/o ex post, attraverso uno o

più metodi e strumenti:

- porfolio

- osservazioni

- simulazioni

- interviste

- test e esami.

La verifica è essenzialmente condotta dal formatore. Se

necessario/opportuno, si può formare una commissione, anche

coinvolgendo esperti esterni.

La verifica è progettata e sviluppata partendo dalla definizione degli

obiettivi di apprendimento, che corrispondono alle learning outcome così

come definite nei documenti di supporto. Le learning outcome sviluppano i

principali contenuti di ciascuno dei quattro moduli che compongono il

programma formativo del progetto. A seconda degli scopi concreti della

formazione, dei vincoli e delle risorse disponibili, la lista delle learning

outcome può variare, per esempio escludendone alcune oppure

includendo altre nuove. Una volta che l’acquisizione delle competenze in

oggetto è stata verificata, la loro validazione viene svolta attraverso la

procedura di assegnazione dell’Open Badge di progetto (vedi oltre).

• INTERVENTI FORMATIVI DI PICCOLA SCALA (seminari, workshop,

crash course ecc.) per persone già in possesso di alcune delle competenze

che compongono il profilo del Digital Workplace Expert e per questo

hanno bisogno della certificazione - Open Badge.

Page 10: Lo schema di certificazione

Questo scenario è intermedio tra il primo e il terzo. Con il primo ha in

comune la possibilità di verificare e validare, attraverso una combinazione

di metodi, le competenze acquisite durante l’intervento formativo. Con il

terzo ha in comune la possibilità di verificare e validare, attraverso una

combinazione di metodi, le competenze già acquisite (si veda il punto

successivo).

• RICONOSCIMENTO E VALIDAZIONE DELLE COMPETENZE GIA’

ACQUISITE

In questo caso abbiamo persone, già in possesso di tutte le competenze

necessarie, che vogliono vederle riconosciute e rese visibili.

Per la verifica, a seconda delle single situazioni e delle risorse disponibili,

uno o più metodi e strumenti possono essere adottati.

L'Open Badge

Cos'è un Open Badge? L'idea del badge non è nuova: si pensi ad esempio

ai badge dati agli scout e attaccati sull'uniforme. L'innovatività dell'Open

Badge è nel suo formato elettronico e nella sua riconoscibilità.

Un Open Badge è un riconoscimento digitale che può essere salvato dentro uno "zaino digitale". I

badge possono essere ottenuti portando a termine compiti assegnati o raggiungendo obiettivi fissati

dall'"emissore" del badge, che può essere un ente formatore (che assegna badge per aver acquisito

soft skill) o una piattaforma web (per aver completato un compito on line), cioè in pratica chiunque

voglia mantenere un utente motivato e interessato. L'emissore definisce i criteri necessari per

ottenere il badge. Questi criteri sono inseriti dentro il badge sotto forma di metadata, e ci dicono chi

ha emesso il badge, quando e, se rilevante, la data di scadenza del badge stesso.

L'infrastruttura dell'Open Badges (OBI) - che è stata sviluppata dalla fondazione no profit Mozilla

Foundation e implementata da una comunità internazionale di sviluppatori - può essere usata per

emettere, mostrare e guadagnare i riconoscimenti digitali. Per avere un'idea di badge adottati da

importanti organizzazioni, si pensi che Ia NASA, la Clinton Global Initiative, la De Paul University,

DigitalMe e la città di Chicago stanno già adottando Open Badges per dare visibilità e riconoscibilità

ad una serie di competenze e traguardi.

Page 11: Lo schema di certificazione

Riguardo alla loro visibilità e portabilità, la Mozilla Foundation aggiunge:

Le organizzazioni creano e rilasciano Open Badges in modo che l'utente sia messo in grado di

guadagnare, costruire la sua collezione e condividerla sul web. Ogni badge guadagnato contiene i

dati relativi alle competenze acquisite e all'organizzazione che le riconosce in un file immagine

portabile. Questi dati si possono vedere quando mostri e condividi i badge, e sono utili per far

conoscere a più persone quello che sai fare.

I badge possono essere inseriti e condivisi in:

o Blog, website, ePortfolio e reti di professionisti

o candidature di lavoro

o Social media - Twitter, Google+, Facebook, LinkedIn

o Perfino nella firma della tua email!

Gli Open Badge sono oggi all'avanguardia di una tendenza globale che

cerca di individuare le soluzioni più innovative ed efficaci per rendere

immediatamente riconoscibili e leggibili le competenze acquisite in una

varietà di forme – dai corsi universitari alle esperienze non formali. Il loro

formato digitale gli permette di essere integrati, come descritto più sopra,

in un'ampia gamma di strumenti, sia digitali che cartacei, sia sul lavoro

che nella ricerca di un lavoro, sia nell'ambito di un percorso formativo che

nell'ambito di un ambiente non formale di apprendimento. Per tutte

queste caratteristiche, abbiamo ritenuto che i badge potessero essere la

soluzione migliore per comprovare il possesso di una serie di competenze

che possono essere acquisite in modi e tempi diversi.

Abbiamo scelto la piattaforma italiana Bestr per il nostro badge in ragione

del fatto che è il più importante emissore di badge in Italia ed è inoltre

collegato al CINECA, il principale consorzio interuniversitario italiano,

conferendo in tal modo un valore aggiunto di affidabilità all'intero

processo.

Insieme allo staff di Bestr abbiamo progettato il badge e definito i suoi

principali criteri di accesso e acquisizione. Il badge è il seguente.

Page 12: Lo schema di certificazione

Nella pagina dedicata c'è una breve descrizione dell'intero processo di

assegnazione. Secondo gli standard di descrizione Bestr, le competenze

sono descritte come segue:

Il possessore di questo Badge ha dimostrato e rafforzato le seguenti ATTITUDINI:

• self-management;

• comunicazione;

• teamwork;

• prevenzione e soluzione del conflitto;

• change management;

• creatività nell'ambito di un ambiente di lavoro remoto/digitale.

Il possessore di questo Badge ha dimostrato di possedere e maneggiare le seguenti SOFT SKILL:

• comunicazione;

• flessibilità;

• responsabilità;

• teamwork;

• etica del lavoro.

Mentre il costo della progettazione è stato coperto dal progetto,

l'assegnazione del singolo badge costa 5 euro. Anche il costo dei primi

badge – pensati per coloro che hanno seguito il programma formativo di

Page 13: Lo schema di certificazione

progetto – sono stati pagati dal progetto, ma tutti gli altri eventuali badge

saranno a carico di chi otterrà il badge stesso.

Altre informazioni possono essere reperite nella pagina web Bestr:

https://bestr.it/badge/show/451.

Conclusioni

Questo documento vuole fornire alcune indicazioni e istruzioni chiave a

coloro che vogliono validare le proprie o di altri competenze relative al

profilo di esperto Digital Workplace. Abbiamo fornito alcune informazioni

importanti sullo scenario europeo e abbiamo poi descritto il processo di

certificazione (verifica e validazione), seguendo quanto definito dal

progetto “The Digital Workplace”. Infine, abbiamo illustrato come funziona

il sistema di assegnazione degli Open Badge.

Come illustrato in precedenza, flessibilità e personalizzazione sono principi

centrali di questo schema. Abbiamo cercato di tenere in considerazione le

principali situazioni e condizioni che possono verificarsi, ma dobbiamo

essere consapevoli che altre possibilità possono verificarsi. Lo schema è

strutturato in modo da poter essere adattato, integrato e cambiato. A

questo proposito, professionisti e organizzazioni sono libere di usare le

indicazioni fornite nel modo che preferiscono. Gli unici punti fissi sono

quelli relativi ai criteri di assegnazione degli Open Badge, che possono

essere dati solo a chi soddisfa tutte le condizioni specificate.