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Prof. Carlo Nardello L’offerta televisiva: generi e programmi Costruzione e diffusione dei palinsesti

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Page 1: L'offerta televisiva - generi e programmi

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L’offerta televisiva: generi e programmiCostruzione e diffusione dei palinsesti

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I generi

Generi: diverse tipologie di programmi presenti nei palinsesti.

Al tempo del Palinsesto rigido erano distinti all’interno della programmazione

Oggi, di fronte ad una Dinamica “di flusso” , tendono a convergere, facendo di ogni canale una sorta di contenitore unico

Il telespettatore viene trainato da un programma all’altro

Parametri di classificazione: tipo di realizzazione, funzione d’uso, durata, stile di realizzazione o contenuto prevalente

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Classificazione dei generi

Funzione d’uso:

Intrattenimento

Informazione

Cultura

Durata:

Film o tv-movie (una sola puntata)

Miniserie (2-3 puntate)

Serie corta (4-6 puntate)

Serie media (fino a 8 puntate)

Serie lunga (oltre le 8 puntate)

Stile di realizzazione:

Talk show

Reality show

Documentario

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Classificazione dei generi

Combinando tra loro diversi fattori si arriva al seguente elenco di generiCombinando tra loro diversi fattori si arriva al seguente elenco di generi

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I generi

Fiction

Intrattenimento

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I generi

Informazione

Culturali

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I generi

News

Sport

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Il genere fiction

1. Prodotti singoli (narrazioni che si esauriscono in un unico episodio o puntata e che si basano su storie e personaggi originali)

- Film: nati per essere distribuiti in primis nelle sale cinematografiche

- Tv-movie (destinati esclusivamente alla trasmissione televisiva)

2. Prodotti seriali (proseguono a puntate)

- Seriali in cui ogni episodio fa storia a sé (sit-com)

- Sceneggiati televisivi , soap opera ->Narrazione strutturata in puntate e ogni episodio riparte da dove si era concluso il precedente (sceneggiati tv, soap opera, telenovelas)

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Ciclo di vita dei generi

Ogni singolo genere ha il suo ciclo di vita

Evoluzione del ciclo dei film: centralità nel palinsesto della generalista e’ stata ridotta causata da un ringiovanimento pubblico delle sale, canali satellitari, nuove modalità di fruizione

A partire dagli anni ’80 Rilevanza dei prodotti seriali: creano identità di rete, fidelizzazione, carica affettiva e creazione di appuntamenti

Considerazioni relative al budget: definire in anticipo il numero di slot (spazi) per tipo di genere: programmare serie piuttosto lunghe (4 puntate costano molto e richiedono personaggi famosi ).I generi si evolvono anche per effetto delle mode e costi di produzione che li caratterizzano (i reality costano meno delle fiction che a loro volta costano meno dei film)

Incidenza dei generi nel palinsesto: il Contratto di Servizio fa si che ci sia un ordine politico e sociale per la tv pubblica mentre moltissima varietà di generi nella tv commerciale

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Ciclo di vita dei generi

Collocazione dei programmi nel palinsesto e’ in coerenza con il consumo degli spettatori ma anche con la programmazione concorrente e la tempistica di altri generi (film d’acquisto) che viene decisa molti mesi prima

Time to market (momento in cui l’Azienda approva il progetto e il momento del suo lancio: diverso a seconda dei generi

Time to market per i diversi generiFiction 18 mesi

Film 24-30 mesi

Serie 2-30 mesi

Movie 2-30 mesi

Autoprodotto 5 mesi

Sport 1-36 mesi

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I programmi

Definita una griglia dei generi, il passo successivo è l’inserimento di uno specifico programma

Catalizzatore del team creativo

(puo’ essere):

O l’ Autore

O il Conduttore

O il Produttore

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I programmi

Per il successo conta molto:

Impostazione del linguaggio e del taglio tematico dei programmi

Interpretare e cavalcare trend socioculturali in atto

Promuovere stili, modi e d atteggiamenti culturali

Ampliare il più possibile il mercato

Coltivare una certa sensibilità per poi introdurre una novità

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I programmi

Sperimentazione novità: luglio e settembre per misurare le reazioni del pubblico coi dati di ascolto per focalizzare dinamiche di consumo ed orientare le decisioni di palinsesto

Dal punto di vista della realizzazione, i programmi possono essere:

Ideati o realizzati totalmente dalle reti o dalle altre strutture aziendali

Prodotti internamente utilizzando un format acquistato all’esterno

Realizzati interamente da terzi su commessa della rete

Acquisti sul mercato come prodotti finiti

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Chi realizza i programmi Rai per le reti generaliste

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La collocazione oraria dei programmi

Una volta scelti i generi e relativi programmi occorre definire la collocazione oraria:

Programmazione verticale: in termini giornalieri

Programmazione orizzontale: in termini settimanali e mensili

Necessario tener conto delle caratteristiche della platea che cambia in funzione di fattori temporali:

Ora della giornata (prime time, day time, night time)

Giorno della settimana (feriali, prefestivi e festivi)

Mese (estate e resto dell’anno)

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La collocazione oraria dei programmi

Durante il giorno le fasce più pregiate per l’audience sono le ore a cavallo dei pasti e il dopocena

12.00-15.00

18.00-20.30

20.30-22.30

In queste fasce sono previste quasi tutte le edizioni dei tg

I break pubblicitari sono più cari per gli inserzionisti

C’è maggiore concorrenza tra reti

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La collocazione oraria dei programmi

DAY TIME

Appuntamenti fissi per creare abitudine all’ascolto e fidelizzare

Creare stabilità di palinsesto ed economie di scala nella produzione dei programmi

Inserirsi in un tessuto di abitudini giornaliere

I programmi sono studiati:

In funzione dell’identità e delle aspettative dei target

In funzione delle modalità di consumo consentite dalle abitudini e dalle attività situate temporalmente nel corso della giornata

Per creare abitudine e rafforzare l’identità

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La collocazione oraria dei programmi

DAY TIME

Il palinsesto è fisso e ripetitivo

Costituito su strisce fisse settimanali che si ripetono nei giorni feriali

Fruizione distratta e prevalentemente emozionale

Sintonia con i ritmi di vita quotidiani dei telespettatori

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La collocazione oraria dei programmi

PRIME TIME

Presuppone un pubblico più motivato alla fruizione televisiva

I programmi devono massimizzare, aggregare e non segmentare il pubblico potenziale della rete

Ostacolare la dispersione dell’ascolto

Offrire “piatti forti” di una durata tale da consentire allo spettatore di passare una serata completa sintonizzato sullo stesso canale

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La collocazione oraria dei programmi

PRIME TIME – fascia access

Segmento di palinsesto compreso tra le 20.30 e le 21.00, la cui programmazione precede la partenza della prima serata

Ruolo di traino

Questa fascia viene percepita come una sorta di “Tempo di servizio”, intervallo che garantisce di poter svolgere attività e pratiche individuali e familiari parallele grazie ad una motivazione di ascolto leggera – decompressione ->alleggerimento psicologico dopo il ritorno a casa

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La collocazione oraria dei programmi

Prospettiva giornaliera

Day time: si vuole ottenere una stabilizzazione degli ascolti con la rassicurante routine delle strisce orizzontali

Prime time: offerta di discontinuità per sorprendere (con un abbinamento settimanale giorno-genere)

Prospettiva settimanale

Giorni feriali: il day time è rivolto ad un pubblico non lavoratore

Fine settimana: platea più vasta, programmi pomeridiani come grandi contenitori per trascinare il pubblico verso tutto il corso della giornata

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La collocazione oraria dei programmi

Prospettiva annuale il palinsesto si differenzia per

Stagione autunnale (ottobre-dicembre)

Stagione invernale (gennaio-febbraio)

Stagione primaverile (marzo-metà giugno)

Stagione estiva (metà giugno-settembre)

Per gli inserzionisti autunno e primavera sono i periodi più interessanti, pertanto anche il palinsesto editoriale tende ad essere più ricco (periodo di garanzia)

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La collocazione oraria dei programmi

Considerazioni economiche: riproporre quotidianamente nei medesimi orari gli stessi programmi per ridurre ed ammortizzare i costi delle redazioni

Basandosi sulle stime dell’ascolto effettivo previsto che ciascun programma potrebbe ottenere nelle diverse fasce orarie, nei diversi giorni della settimana e nei diversi periodi dell’anno, scegliendo il segmento che permette di massimizzare la differenza tra ricavi e costi

Rigidità ereditata dai tg che sono un appuntamanto fisso e delle abitudini del pubblico: lunedì e martedì-cinema, mercoledì-informazione o sport, giovedì-quiz, venerdì-people show, sabato-varietà, domenica-sceneggiato

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Il traino

Nella sua evoluzione il palinsesto generalista è passato da:

Un approccio a incastro – in cui i singoli programmi prevalgono sull’insieme

Ad un approccio olistico – in cui il flusso dei contenuti giustifica e valorizza le varie parti

Traino: risultato ottenuto quando il pubblico di un programma viene ereditato almeno in parte dal programma immediatamente successivo

Orizzontale: lungo la settimana, grazie a programmi seriali

Verticale: nell’arco della giornata

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Il traino

Il traino verticale è di 2 tipi:

Diretto: quando un buon livello di ascolti di un programma che precede influisce positivamente sul programma che segue sullo stesso canale

Indiretto: quando un buon livello di ascolti di un programma di un certo genere influisce positivamente su un programma dello stesso genere che segue su un altro canale (zapping)

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La programmazione modulare

Interessa la fascia del prime time

Affiancamento di 2 programmi in rapida successione per coprire un intervallo temporale che tradizionalmente veniva occupato da un unico contenuto (p.e. una fiction)

In contrasto col day time, dove le reti tendono ad allungare i programmi facendoli divenire grandi contenitori

L’importante e’ che il target di riferimento sia omogeneo per età, stile di vita, consumo mediatico

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La programmazione modulare

È una soluzione che in futuro può determinare vantaggi:

Diversificazione dell’offerta del prime time mantenendo coerenza editoriale

Riduzione dei costi complessivi di produzione (ad es. abbinando un telefilm di successo ad un programma di minor costo)

Sfruttamento più razionale dei programmi per il prime time

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La controprogrammazione

La programmazione delle reti concorrenti determina giorno dopo giorno innumerevoli minacce e opportunità

Controprogrammazione: ripensare continuamente alle opzioni più vantaggiose e le collocazioni più adatte per potenziare ed ottimizzare la propria offerta di palinsesto

- Counter programming (USA): programmazione che mira a target di pubblico che, in un determinato momento, non sono coinvolti dall’offerta della concorrenza

- Competitive programming (ITA): scelta di inserire nel palinsesto lo stesso genere della concorrenza, mirando a conquistare lo stesso target

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La controprogrammazione

TECNICHE

Bridging “far da ponte”: collocare un programma a cavallo tra l’inizio e la fine dei programmi concorrenti, in modo da acquisire i flussi di pubblico in uscita

Difesa: risparmiare un programma di pregio o costoso inserendone uno di basso costo, nella previsione che la maggior parte dell’audience si concentrerà sulle reti concorrenti

Trasferimento: da una fascia oraria a un’altra o da una rete all’altra, oppure cambiare il giorno della settimana o il numero di puntate di un prodotto seriale.

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L’iter organizzativo del palinsesto

Con un palinsesto non si parte mai dal zero.

Il progetto di un (nuovo) palinsesto è condizionato da tutto ciò che già esiste sul mercato e che sostanzialmente riduce le possibilità di innovazione.

Collaborazione tra la rete televisiva e il settore coordinamento dei palinsesti

All’inizio della stagione autunnale i direttori di rete predispongno i Piani annuali di trasmissione : programmazione di base di ogni singolo canale, con l’indicazione dei generi da mandare in onda giorno per giorno, nelle diverse fasce orarie; linee editoriali ed aspetti salienti [entro metà giugno, da settembre a giugno]

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L’iter organizzativo del palinsesto

Seguono i Palinsesti bimestrali: più o meno definitivi per quanto riguarda i principali programmi e le strisce di programmazione (fatta eccezione per alcuni titoli omessi per rendere meno immediata la controprogrammazione da parte delle reti concorrenti), agevolano la concessionaria [entro ottobre-> programmazione da gennaio a marzo,ecc.)]

Palinsesti mensili: necessari soprattutto per dare informazioni alle riviste specializzate del settore (es. Sorrisi e canzoni tv)

Palinsesti settimanali: indicano in modo definitivo i titoli e gli orari dei programmi, le pubblicità, gli spot autopromozionali (i cosiddetti promo), i segnali orario, gli annunci e gli eventuali intervalli [due settimane prima della messa in onda]

Palinsesti operativi: uso interno al centro di trasmissione, codici dei file

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L’iter organizzativo del palinsesto : 3 parti

Impostazione: sulla base delle esperienze pregresse, dei progetti in corso e delle disponibilità

Coordinamento: delinea la strategia d’offerta complessiva e quella delle singole reti, cercando la migliore combinazione tra obiettivi editoriali e vincoli economici

Inquadramento: si risolvono tutti i problemi operativi che nascono nelle ore immediatamente precedenti alla messa in onda

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L’iter organizzativo del palinsesto

Il palinsesto il piano delle produzioni e’ anche il risultato di una serie di altri documenti formali quali:

il piano delle produzioni

il piano dei programmi di prime time

il piano per l’uso delle risorse televisive, sia come persone sia come strutture

il piano degli acquisti (relativi prevalentemente a film)

il piano dei rapporti con gli altri fornitori (in particolare le società di produzione che realizzano le fiction)