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Università commerciale “Luigi Bocconi”, Milano Corso di laurea in Economia Aziendale Logiche e strumenti di analisi per la misurazione della qualità della vita: il caso pratico della “Provincia di Agrigento”. Docente tutor: dott. Pasquale Seddio Lavoro finale di: Randisi Giovanni Luca Matricola: 1054113

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“L'eguaglianza di una determinata società dipende dal suo grado di idoneità a garantire a tutte le persone una serie di capacità di acquisire fondamentali funzionamenti, ossia un'adeguata qualità della vita o benessere generale, ossia non ristretto entri parametri strumentali o economici.” Amartya Sen, Nobel per l’economia 1998 “ Il Pil comprende anche l'inquinamento dell'aria e la pubblicità delle sigarette, e le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine dei fine-settimana. Il Pil mette nel conto le serrature speciali per le nostre porte di casa, e le prigioni per coloro che cercano di forzarle. Il Pil non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago. Non comprende la bellezza della nostra poesia o la solidità dei valori familiari, l'intelligenza del nostro dibattere o l'onestà dei nostri pubblici dipendenti. Non tiene conto né della giustizia nei nostri tribunali, né dell'equità nei rapporti fra di noi. Il Pil non misura né la nostra arguzia né il nostro coraggio, né la nostra saggezza né la nostra conoscenza, né la nostra compassione né la devozione al nostro Paese. Misura tutto, in breve, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta..” Robert Kennedy, 1968

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Page 1: Logiche e strumenti di analisi per la misurazione della qualità della vita: il caso pratico della “Provincia di Agrigento”

Università commerciale “Luigi Bocconi”, Milano

Corso di laurea in Economia Aziendale Logiche e strumenti di analisi per la misurazione della qualità della vita: il caso pratico della “Provincia di Agrigento”. Docente tutor: dott. Pasquale Seddio

Lavoro finale di:

Randisi Giovanni Luca

Matricola: 1054113

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A coloro che danno la loro vita per me da ventidue anni.

Ai miei genitori.

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“L'eguaglianza di una determinata società dipende dal suo grado di idoneità a garantire a tutte le persone una serie di capacità di acquisire fondamentali funzionamenti, ossia un'adeguata qualità della vita o benessere generale, ossia non ristretto entri parametri strumentali o economici.” Amartya Sen, Nobel per l’economia 1998 “ Il Pil comprende anche l'inquinamento dell'aria e la pubblicità delle sigarette, e le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine dei fine-settimana. Il Pil mette nel conto le serrature speciali per le nostre porte di casa, e le prigioni per coloro che cercano di forzarle. Il Pil non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago. Non comprende la bellezza della nostra poesia o la solidità dei valori familiari, l'intelligenza del nostro dibattere o l'onestà dei nostri pubblici dipendenti. Non tiene conto né della giustizia nei nostri tribunali, né dell'equità nei rapporti fra di noi. Il Pil non misura né la nostra arguzia né il nostro coraggio, né la nostra saggezza né la nostra conoscenza, né la nostra compassione né la devozione al nostro Paese. Misura tutto, in breve, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta..” Robert Kennedy, 1968

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Indice:

Abstract……………………………………………………………………………………9

Premessa………..………………………………………………………………………10

I – Il concetto di qualità della vita

1.1 Visione storica della qualità della vita……………………………11

1.2 La localizzazione del concetto di qualità della vita……………12

1.3 La qualità della vita e l’economia…………………………………….14

1.4 La correlazione tra Pil e qualità della vita…………………………16

II – Il database utilizzato

2.1 Il dossier de Il sole 24 ore……………………………………………..17

2.2 La metodologia utilizzata dall’istituto demoscopico…………..18

2.3 Macroaree e indicatori della graduatoria del 2007…………....19

III – Il focus

3.1 La Provincia di Agrigento nell’ambito della realtà siciliana…23

3.2 La realtà siciliana………………………………………………………….24

3.3 Quali i problemi ?………………………………………………………….26

3.4 La percezione dei cittadini………………………………………………28

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IV – Inquadramento dell’ Ente Locale Provincia

4.1 La Provincia………………………………………………………………….31

4.2 I settori di intervento delle Province nell’ordinamento………32

4.3 Le funzioni informative delle Province……………………..………32

4.4 La cooperazione istituzionale……………………………….…………33

4.5 Compiti di programmazione nell’ordinamento………..…………33

4.6 Il ruolo del PTCP……………………………………………………………34

4.7 La finanza delle Province……………………………………………….35

4.8 I trend delle entrate delle Province…………………………………36

4.9 I trend delle spese delle Province……………………………………37

V – Regressioni e analisi dati dei trend relativi all’ultimo

quinquennio

5.1 Tipologia di approccio utilizzato………………………………………38

5.2 Identificazione delle macroaree di intervento…..………………39

5.3 Analisi dei trend nelle macroaree individuate e identificazione

degli indicatori soggetti ad intervento…………..…………………41

5.4 I risultati migliori………………………………………………………….42

5.5 La Mission della Provincia di Agrigento……….……………………43

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VI – La SWOT Analysis e le proposte di intervento

6.1 La SWOT Analysis…………………………….……………………………44

6.2 Affari e lavoro…………………………………….…………………………45

6.3 Servizi ambiente e salute……………………………………………….47

6.4 Popolazione e Tempo libero……………………………………………49

Conclusioni…………………………………………………..……………………50

Bibliografia………………………………………………………………………..52

Sitografia…………………………………………………………………….......53

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Abstract:

Il presente lavoro propone un’analisi della misurazione della qualità della vita,

come fattore che svolge un doppio ruolo all’interno della stessa economia,

ovvero influenza ed è influenzato dalla stessa, partendo dai dossier ed dalle

classifiche annualmente redatte dalla testata giornalistica del Sole 24 ore.

Una prima parte del lavoro inizialmente è dedicata all’identificazione e

inquadramento dell’oggetto di studio per poi proseguire con la metodologia

utilizzata dall’Istituto demoscopico che conduce l’indagine annuale sulla

“Qualità della Vita” nelle 103 province italiane.

La seconda parte del lavoro, prevede invece la realizzazione di un focus

specifico sulla provincia di Agrigento, che occupa l’ultima posizione nella

graduatoria stilata per l’anno 2007, e un’analisi dei trend parametrici degli

ultimi 5 anni. Questa seconda parte infine si concluderà, con l’individuazione e

la selezione dei principali punti di forza e di debolezza, attraverso l’utilizzo

dell’analisi SWOT, e l’individuazione delle possibili aree di miglioramento e dei

futuri spazi di azione per il territorio agrigentino.

L’obiettivo principale del lavoro è quindi quello di delineare un quadro di

riferimento che tenga conto delle caratteristiche e delle peculiarità territoriali,

partendo proprio da alcune delle “potenzialità inespresse” che emergono

dall’indagine proposta dal Sole 24 ore e rendere la pubblica amministrazione

locale economicamente efficace ed efficiente migliorando la qualità della vita

del cittadino inteso quale cliente dell’azienda Provincia.

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Premessa

Il presente elaborato vuole essere una linea guida per gli Enti Locali,

soprattutto per la Provincia.

Partendo da una discussione sulla qualità della vita, come fattore che gioca un

ruolo chiave per gli Enti Locali si arriva attraverso i dati de Il Sole 24 ore ad

analizzare un caso pratico, quello della Provincia di Agrigento. Analizzando la

situazione attuale e i trend passati, si ottiene un’istantanea delle carenze che

la Provincia manifesta.

Compito dell’elaborato è quello di utilizzare i dati reperiti per la pianificazione

nel breve, medio e lungo periodo delle strategie d’investimento della Provincia

di Agrigento.

Il tutto sarà svolto seguendo una Mission ben definita orientata all’efficacia ed

efficienza economica, amministrativo-burocratica, alla gestione del territorio e

delle sue potenzialità, ad una programmazione degli interventi risanatori e

innovativi economicamente sostenibili, nonché al coordinamento dei suddetti.

La Mission dovrà essere da monito a tutti gli operatori in modo che siano

condivisi dei valori di fondo che creino un’identità collettiva orientata alla

dedizione al lavoro, all’alta professionalità, e all’onore esclusivamente per

conto della collettività.

Il risultato finale sarà una pianificazione degli interventi da adottare

esclusivamente improntata sull’ efficacia e sulle necessità territoriali nonché sui

bisogni dei cittadini che saranno visti come dei clienti.

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I – Il concetto di qualità della vita

1.1 Visione storica della qualità della vita

La qualità di vita o “benessere” della popolazione di una comunità, città o

nazione, è un argomento importante in economia, scienze politiche e sociologia.

Quando una città ha una buona qualità di vita, significa che la maggioranza

della sua popolazione può fruire di una serie di vantaggi politici, economici e

sociali che le permettono di sviluppare con discreta facilità le proprie

potenzialità umane e condurre una vita relativamente serena e soddisfatta.

Oggi il concetto di qualità di vita è strettamente correlato ai termini “vivibile” e

“vivibilità”, riferiti all’ambiente economico-sociale più o meno desiderabile di

una cittadina, di una metropoli o di un Paese.

L’espressione “qualità della vita” è stata usata a partire dal 1980 con

riferimento a segni indicativi di degrado urbano e di criminalità, e quindi di

diminuzione della qualità di vita. Il sociologo americano James Q. Wilson,

conservatore, ha elaborato a questo proposito la cosiddetta “Teoria della

finestra rotta 1 ”, (Broken window theory), in cui si afferma che problemi

relativamente di piccola portata, come un vetro rotto o l’urina di un barbone,

se lasciati a lungo irrisolti, comunicano al pubblico cittadino il messaggio

subliminale che il disordine in generale viene tollerato. Con l'espressione

“gestione basata sulla teoria delle finestre rotte” si indica quella particolare

forma di gestione del territorio secondo cui non vengono tollerate le piccole

trasgressioni che, se trascurate, potrebbero generare fenomeni di emulazione.

Questo produrrebbe l’impressione di un governo noncurante e quindi invita a

commettere delitti sempre più gravi. Per l’appunto alcune città hanno attivato

la politica denominata “tolleranza zero”, la quale prevede che le piccole

1 “se in un quartiere un teppista spacca una finestra, e nessuno la aggiusta, è molto probabile che ben presto qualcun

altro faccia lo stesso se non peggio, dando così inizio ad una spirale distruttiva.” James Q.Wilson

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infrazioni devono essere perseguite, per fermare sul nascere l’escalation verso

il peggio.

1.2 La localizzazione1 del concetto di qualità della vita.

La qualità della vita può essere esaminata secondo le varie entità locali:

• continenti

• nazioni

• regioni

• province

• comuni

Le nazioni che sono regolarmente elencate in cima alle classifiche mondiali

dalle più importanti agenzie di analisi come il “World Health Organization” o

“Organization for Economic Co-operation and Development”, sono il Canada,

l'Australia, le nazioni del Nord Europa e il Giappone. Di conseguenza anche le

città più vivibili appartengono spesso a queste nazioni. Le nazioni che invece si

collocano agli ultimi posti si trovano soprattutto in Africa, ma anche nell'Asia

sudorientale e in parte dell'America Latina. L’Italia storicamente si colloca

intorno al ventesimo posto su circa duecento nazioni. Il miglioramento delle

condizioni e della qualità della vita degli stati membri della comunità europea è

tra gli obiettivi che la stessa si è posta nel trattato di Maastricht.

L’informazione sistematica in tal senso risulta di cruciale importanza nel

processo di coesione europea. Si dispone pertanto di un sistema europeo di

indicatori sociali ed economici (insieme di elementi strutturali e procedure di

misurazione) in grado di monitorare permanentemente e analizzare la qualità

della vita e i mutamenti sociali. Prospettive positive sul futuro, come l’efficacia

del sistema di istruzione, lo sviluppo economico compatibile con l’ambiente, la

qualità delle istituzioni sembrano oggi incidere con maggiore rilevanza rispetto

al passato sulla nostra soddisfazione; oggi si sente parlare di un’Italia che si

distacca molto dallo stereotipo internazionale che la nostra nazione ha

1 Localizzazione intesa come suddivisione delle varie realtà locali.

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esportato, per il tempo e la mole di lavoro impiegata nel miglioramento della

qualità della vita; purtroppo però non sempre i risultati ottenuti sono coerenti

con le aspettative. La diversa visione della qualità della vita determina una

maggiore attenzione alle difficoltà del presente e alle prospettive sul futuro.

Concentrandoci sulla qualità della vita nel nostro territorio, quali sono le

considerazioni che possiamo fare in merito al presente e al futuro? Senza

dubbio il futuro ci potrà riservare delle opportunità di sviluppo economiche in

grado di aumentare la ricchezza nel nostro territorio. Una nota dolente

riguarda però il presente: lo sviluppo va pianificato prima, governato poi con

l’intento di migliorare la qualità della vita ponendo al centro di tutto la

soddisfazione dei cittadini.

Il nostro futuro è determinato dalle scelte del presente ma anche dalle

modalità con cui queste vengono attuate.

La pubblica amministrazione locale in questo momento si trova a dover

affrontare progetti e problemi nuovi che hanno una portata sovracomunale. La

gestione dello sviluppo risulta frammentata e non coordinata tra i diversi enti

che hanno una visione spesso limitata al proprio territorio anche quando a

livello regionale si tenta di proporre progetti che richiedono di “fare sistema”.

Per rispondere a progetti/problemi rilevanti per la qualità della vita occorrono

capacità organizzative, strumenti e competenze diverse da quelle che un

tempo bastavano per governare un’amministrazione locale prevedendo inoltre

tavoli di coordinamento in grado di gestire in modo unitario lo sviluppo del

territorio e fornire risposte tempestive ed efficaci.

L’approccio alla qualità della vita inoltre non è omogeneo in tutte le regioni di

Italia, come a giudizio di tutti, non è lo stesso lo sforzo profuso dalle

amministrazioni nelle diverse località, delineando una spaccatura forte tra enti

locali del Sud ed enti locali del Nord. Nel Sud Italia non sono assenti casi di

malgoverno ovvero cattiva gestione dei fondi, corruzione dei funzionari pubblici,

politiche clientelari e altre variabili idiosincratiche che influenzano

negativamente l’operato pubblico minimizzando l’efficacia e l’efficienza dei

risultati ottenuti. Alla diversa estensione territoriale corrispondono diversi tipi

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di amministrazione locale che possono rispondere ai bisogni dei cittadini in

diversi modi in base alle proprie competenze, e influiscono sulla qualità della

vita generale risalendo la scala territoriale presa in considerazione all’inizio del

paragrafo. Nonostante le varie suddivisioni è oggettivo e cruciale è il fatto che

un’attenta pianificazione delle operazioni e delle manovre coerenti con lo scopo

di massimizzare la qualità della vita e con i fondi a disposizione gioverebbe alla

collettività in generale sia in termini economici sia che in termini di benessere.

1.3 La qualità della vita e l’economia

Uno studio di Hartmut Bossel (1999) individua tre componenti del sistema

globale – il sistema umano, il sistema di supporto (economico e infrastrutturale)

e il sistema naturale (risorse e ambiente) – le cui risorse devono essere

mantenute costanti ai fini di garantire la sostenibilità. Ciascun sistema

ambiente possiede proprietà fondamentali e universali cui corrispondono

altrettante funzioni cui il sistema stesso deve orientarsi (cosiddetti “orientatori”)

perché risulti sostenibile. I tre sistemi dovrebbero interagire col fine di

migliorare il sistema globale.

Il concetto di welfare, una volta sinonimo di ricchezza materiale e sviluppo

economico, oggi comprende anche aspetti immateriali più direttamente

collegati a una percezione soggettiva dei cittadini. La qualità della vita e lo

sviluppo sostenibile, oggi, sono argomenti ai quali l’opinione pubblica, risulta

particolarmente sensibile. Lo sviluppo sostenibile, è un tema ormai da

vent’anni al centro delle problematiche sulla crescita economica, viene definito

dall’OECD1 come "lo sviluppo nel presente che non comprometta le possibilità

(in termini di risorse, ambiente e condizioni socio-economiche) delle

generazioni future di soddisfare i loro bisogni". Appare chiaro il collegamento

strettissimo tra sviluppo economico e benessere, che determina la necessità di

progettare sistemi economici e sociali in grado di soddisfare simultaneamente

1 Organization for Economic Co-operation and development.

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le due esigenze. Sorge quindi il problema di precisare i rispettivi domini teorici

e individuare l’esistenza degli attributi comuni, in un continuo adattamento alle

mutazioni sociali, in modo da anticipare i futuri trend e offrire al dibattito

politico nuovi temi e aree d’intervento.

Da questo proposito ne deriva il perseguimento di quattro obiettivi principali:

• Progresso sociale

• Protezione dell’ambiente

• Uso accorto delle risorse naturali

• Mantenimento di alti e stabili livelli di crescita economica

Purtroppo in Italia lo sviluppo non è mai stato uniforme, quindi gli obiettivi

sono diversi tra le varie regioni. Considerando fattori quali il livello di istruzione

o la disponibilità alla mobilitazione dei cittadini in futuro non è difficile

immaginare uno scenario come quello americano dove le persone decidono

dove andare a vivere anche in funzione della qualità della vita percepita o

effettiva di una città o provincia. Ciò porterebbe ad una mobilitazione della

forza lavoro dalle località con scarsa qualità della vita a località con medio/alta

qualità della vita, generando un circolo vizioso che culminerebbe con il declino

più assoluto delle città deficitarie.

La qualità della vita va dunque vista come chiave dello sviluppo economico di

una Provincia su cui far leva anche solo per non far sì che si riduca il budget

spendibile in nuovi progetti di sviluppo territoriale e la popolazione deve essere

vista come cliente dell’azienda “Ente Pubblico”. La massimizzazione della

qualità della vita è il fattore chiave per uno sviluppo sostenibile e continuativo

di una provincia o città. Il legame tra economia e qualità della vita è forte,

bidirezionale e imprescindibile: maggiori flussi di cassa generano maggiore

disponibilità di spesa, e una maggiore qualità della vita genera maggiori flussi

di cassa e maggiori disponibilità di spesa significano maggiori possibilità di

risalire la graduatoria della qualità della vita. Fattore non irrilevante soprattutto

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nelle Pubbliche Amministrazioni italiane specialmente del Sud, è comunque la

presenza di organizzazioni criminali che ancora oggi riescono a influenzare,

indirizzare o addirittura gestire certi rami della Pubblica Amministrazione locale

nuocendo alla società e danneggiando i cittadini e la qualità della vita stessa.

1.4 La correlazione tra il Pil e la qualità della vita

L’analisi svolta da Il Sole 24 ore crea “una mappa di distribuzione del

benessere economico tra le province del paese”. La tematica della qualità della

vita, tuttavia, è una tematica multiforme e molto complessa sia da studiare sia

da comprendere. Il benessere economico rappresenta solo uno degli aspetti da

considerare di tale dimensione, sebbene importante e da tenere assolutamente

in conto.

Al fine di osservare che tipo di correlazione intercorresse tra qualità della vita e

il Pil procapite e di spiegare la stessa, confrontando le due graduatorie e

considerando il Pil come uno dei 36 indicatori, si è condotta un regressione, tra

i 103 output della graduatoria generale e i 103 output della graduatoria

corrispondente al Pil, al fine di vedere quanto la prima rispecchiasse la seconda.

La correlazione riscontrata è positiva e significativa l’indice di R quadro= 0.74 .

Non va trascurata la grande variabilità nei dati di input. Ad esempio, tra le

prime 5 classificate c’è una grossa differenza di reddito. Inoltre, in alcune città

la qualità della vita è oggettivamente buona anche se il reddito è basso, e in

altre come Torino ad esempio la qualità della vita è bassa nonostante il reddito

sia molto al di sopra della media nazionale. Una nota molto importante

consiste poi nel fatto che per città in cui si vive peggio un incremento del

reddito pesa maggiormente (rispetto a quanto possa pesare nelle altre città)

sulla qualità della vita e invece, nelle città in cui si vive meglio si afferma che

non sia il denaro quindi il reddito a sancire una migliore qualità della vita.

La conclusione è quindi che il Pil è un indicatore molto importante per la qualità

della vita sebbene un aumento del Pil non significhi necessariamente un

aumento nella qualità della vita.

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II - Il database utilizzato:

2.1 Il dossier de Il Sole 24 ore

La prima indagine sulla qualità della vita del Sole 24 ore risale al 1988. Da quel

giorno ogni anno l’indagine divenuta dossier è stata riproposta agli italiani ogni

primo lunedì di dicembre. Nel corso delle prime 4 rilevazioni, sono stati

apportati di anno in anno molti cambiamenti a livello metodologico. Pertanto i

risultati di queste quattro indagini risultano poco confrontabili tra loro. Dal

1991 invece il complesso metodologico non ha subito più variazioni importanti:

è rimasto invariato il numero complessivo di parametri utilizzati, le aree

tematiche in cui sono raggruppati e i criteri per l’attribuzione di punteggi e per

l’elaborazione della classifica finale.

Il dossier sulla Qualità della vita del Sole 24 Ore mette a confronto ogni anno

la vivibilità sul territorio italiano, suddiviso in 103 province, analizzando 36

parametri, divisi in 6 settori:

1) Tenore di vita

2) Affari e lavoro

3) Servizi ambiente e salute

4) Ordine pubblico

5) Popolazione

6) Tempo libero

Gli studi sulla qualità della vita si dividono in 2 grandi famiglie:

1) quelli basati su dati territorialmente aggregati, in base ai quali si rilevano

indicatori di tipo oggettivo, utili a stimare le condizioni di vita oggettive di

una certa area;

2) quelli basati invece su dati di survey realizzate su campioni

rappresentativi di una certa popolazione, che danno luogo ad indicatori di

tipo soggettivo che consentono di far emergere anche i giudizi, le

valutazioni la percezione soggettiva degli intervistati rispetto ad una

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serie di problematiche riguardanti la qualità della vita del territorio in cui

vivono.

La distinzione tra i due tipi di ricerche descritti rimanda alla questione del

complesso rapporto esistente tra condizioni di vita oggettive e percezione

soggettiva delle stesse. Molte indagini sulla qualità della vita mostrano che non

sussiste necessariamente una correlazione tra le due cose. Può verificarsi, ad

esempio, che a fronte di statistiche ufficiali che evidenzino una forte

diminuzione degli episodi di microcriminalità in una certa area, una survey

condotta su un campione della sua popolazione rilevi, al contrario, un aumento

della “paura di uscire la sera”. Proprio il fatto che spesso si verifica una

divergenza tra ciò che dicono le statistiche ufficiali e i dati di survey è bene

secondo il Sole 24 ore tenere conto di entrambi. L’utilizzo congiunto di

indicatori oggettivi e soggettivi, dovrebbe permettere, secondo il quotidiano, di

valutare più accuratamente la qualità della vita delle province.

Per il mio elaborato si è scelto di optare prevalentemente per una delle

statistiche oggettive al fine di formulare delle strategie che poi vadano ad

intaccare positivamente i risultati delle survey.

Si è insomma deciso di utilizzare le analisi quantitative come mezzo con cui

formulare delle strategie di azione volte a massimizzare la percezione della

qualità della vita dei cittadini, quindi a migliorare i giudizi estrapolati dalle

indagini di tipo survey.

2.2 La metodologia usata dall’istituto Demoscopico.

L’indagine de il Sole 24 ore considera le 6 aree tematiche (precedentemente

presentate) ognuna suddivisa in 6 indicatori. I valori riportati dalle 103

province nei 36 indicatori vengono rielaborati e trasformati in punteggi che

servono a stilare le varie graduatorie. Vengono assegnati 1000 punti alla prima

classificata, e poi a scalare in base alla distanza rispetto alla migliore provincia

vengono attribuite le posizioni successive in base sempre ai punteggi ottenuti,

Page 20: Logiche e strumenti di analisi per la misurazione della qualità della vita: il caso pratico della “Provincia di Agrigento”

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fatta salva la possibilità che per punteggi troppo bassi realizzati nei casi di

eccessiva distanza dalla prima classificata vengono attribuiti punteggi d’ufficio.

Per ogni gruppo di 6 indicatori si elabora una graduatoria di settore facendo la

media aritmetica di questi 6 indicatori, la graduatoria finale è la media

aritmetica dei punteggi espressi nelle graduatorie delle macroaree.

2.3 Macroaree e indicatori della graduatoria del 2007

Le 6 macroaree considerate dal Sole 24 ore sono: Tenore di vita, Affari e

lavoro, Servizi ambiente e salute, Ordine Pubblico, Popolazione e Tempo libero.

I sotto elencati sono i 36 indicatori utilizzati per stilare la graduatoria del 2007,

sebbene nel corso degli anni, come sovradetto, gli indicatori non siano rimasti

sempre gli stessi. La lista è stata infatti negli anni perfezionata al fine di

rendere la graduatoria quanto più veritiera possibile.

Tra i dati di input sono stati inseriti anche altri parametri, menzionati a seguire,

che in certi casi sono diversi soltanto nel nome rispetto al parametro di

riferimento del 2007 mentre in altri sono parametri totalmente diversi nel

nome e nelle specifiche di calcolo che quindi non potranno permettere

un’analisi del trend.

Prima macroarea: Il tenore di vita

• La ricchezza prodotta, valore aggiunto per abitante in euro

• I risparmi allo sportello, depositi bancari per abitante in euro

• L’assegno per chi è a riposo, importo mensile pensioni

• I consumi della famiglia, consumi per abitante in mobili e

elettrodomestici

• L’abitazione, costo casa al metro quadrato in semicentro in euro

• L’imposta sugli immobili, indice sintetico ponderato aliquote Ici

Seconda Macroarea: Affari e lavoro

• Lo spirito di iniziativa, imprese registrate/100 abitanti

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• Chi apre e chi si ritira, imprese nuove/cessanti presso la camera di

commercio

• Alla ricerca di un posto, persone in cerca di lavoro rapportato alla forza

lavoro

• I giovani occupati, giovani 25-34 anni occupati in %

• I prestiti alle imprese, tassi di interesse sui prestiti alle imprese a breve

• I debiti non pagati, importo protesti per abitante in euro

Terza macroarea: Servizi/ambiente/salute

• La presenza di infrastrutture, indice su dotazione infrastrutture

Tagliacarne

• La pagella ecologica, indice Legambiente ecosistema

• Clima, escursione termica tra il mese più caldo e il mese più freddo

• Le classi per i più piccoli, sezioni scuole d’infanzia/mille bambini

• La Sanità, emigrazione ospedaliera in percentuale

• La velocità della giustizia, cause civili esaurite su nuove e pendenti

Quarta macroarea: Ordine Pubblico

• Allarme rapine, rapine denunciate/100 mila abitanti

• Gli appartamenti svaligiati, furti in casa denunciati/100 mila abitanti

• I Furti d’auto, furti d’auto denunciati/ 100 mila abitanti

• Rischi in strada, Scippi e borseggi / 100 mila abitanti

• Giovani Fuorilegge, minori denunciati/mille punibili

• Il Trend, variazione del trend dei delitti totali denunciati dal 2002

Quinta macroarea: Popolazione

• La densità demografica, numero di abitanti per kmq

• Arrivi e partenze, Iscrizioni/cancellazioni anagrafiche, trasferimenti ogni

100 cancellazioni

• Nelle culle, trend della natalità, ossia nati ogni mille abitanti

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• Rapporto giovani/anziani, rapporto tra persone dai 19 ai 25 anni e over

65

• Investimento in formazione, laureati/ 1000 giovani tra i 19 e i 25 anni

• Gli stranieri, immigrati regolari/popolazione

Sesta macroarea: Tempo libero

• Intrattenimento, attività culturali ricreative/100 mila abitanti

• Acquisti in libreria, indice di assorbimento libri sulla popolazione

• Il grande schermo, cinema ogni 100 mila abitanti

• La passione per l’arte, mostre ed esposizioni ogni 100 mila abitanti

• Il gusto a tavola, indice enogastronomico di qualità

• In forma, indice sportività

Nei cinque anni sono stati rilevati inoltre i seguenti parametri diversi.

Per il tenore di vita:

• quattro ruote

• vita assicurata

Per gli Affari e lavoro:

• lavoratori dall’estero

• importanza delle esportazioni

• stranieri in regola

• crediti non riscossi

• imprese più avanzate

Per i Servizi ambiente e salute:

• longevità

• rischio sulle strade

• efficienza della giustizia

• migrazione ospedaliera

Page 23: Logiche e strumenti di analisi per la misurazione della qualità della vita: il caso pratico della “Provincia di Agrigento”

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• processi arretrati

• il male fatale

Per l’ordine pubblico:

• truffe

Per la Popolazione:

• matrimoni in crisi

• vita rifiutata

• quoziente di mortalità

Per la macroarea del Tempo libero:

• fare gruppo

• impegno per gli altri

• cena e pranzo fuori

• pranzo fuori casa

Page 24: Logiche e strumenti di analisi per la misurazione della qualità della vita: il caso pratico della “Provincia di Agrigento”

23

III – Il focus

3.1 La provincia di Agrigento nell’ambito della realtà siciliana

La provincia di Agrigento è una piccola provincia della Sicilia, situata sulla costa

meridionale dell’isola. Secondo i dati elaborati dall’Istat la provincia di

Agrigento conta 448.053 abitanti, una superficie di 3.042 chilometri quadrati,

una densità abitativa di 127,3 abitanti per chilometro quadrato e 43 comuni

appartenenti ad essa. La provincia di Agrigento nell’ultima edizione pubblicata

del dossier de Il Sole 24 ore è l’ultima della graduatoria generale. Tale risultato,

come già spiegato, è la media aritmetica dei punteggi delle classifiche delle

macroaree.

Figura 1. Graduatoria generale e per macroaree della Provincia di Agrigento.

Macroarea Posizione in graduatoria Punteggio

Classifica generale 103 369

Tenore di vita 90 528

Affari e lavoro 100 338,1

Servizi ambiente e salute 99 496,6

Ordine pubblico 44 289,9

Popolazione 103 441,4

Tempo libero 99 117,7

La situazione disastrata della provincia in questione è notevole a tutti. Tuttavia

è necessaria la contestualizzazione del caso nel territorio siciliano al fine di

comprendere se questo sia un notevole caso atipico oppure invece si tratti di

una situazione comune alle 9 province della Regione Sicilia.

Page 25: Logiche e strumenti di analisi per la misurazione della qualità della vita: il caso pratico della “Provincia di Agrigento”

24

3.2 La realtà siciliana

Si è deciso di analizzare i dati relativi ai punteggi per ogni macroarea

dell’ultimo dossier delle 9 provincie Siciliane e confrontarli con la media

nazionale e con il punteggio della prima.

Figura 2. Grafico riassuntivo delle 9 province siciliane nella graduatoria generale.

Si evince immediatamente che la situazione regionale è inferiore alla media. La

media di punteggio delle provincie della regione Sicilia è 401,776 mentre la

media di tutte le provincie nazionali è 471,33 quindi tutte le provincie della

regione saranno piazzate nella zona bassa della classifica; la prima provincia

Siciliana che si incontrerà in classifica sarà Messina che l’81esima. Volendo

analizzare meglio questo output si è proceduto alla scomposizione della

graduatoria finale nelle 6 macroaree ed è stata fatta la stessa analisi al fine di

restringere il campo e individuare le aree che influenzano in maniera

maggiormente negativa la classifica generale.

Page 26: Logiche e strumenti di analisi per la misurazione della qualità della vita: il caso pratico della “Provincia di Agrigento”

25

Figura 3 e 4. Grafico riassuntivo delle 9 province siciliane nella graduatoria sul tenore di vita,

grafico riassuntivo delle 9 province siciliane nella graduatoria sugli affari e lavoro.

Figura 5 e 6. Grafico riassuntivo delle 9 province siciliane nella graduatoria su servizi, ambiente

e salute; grafico riassuntivo delle 9 province siciliane nella graduatoria sull’ordine pubblico.

Page 27: Logiche e strumenti di analisi per la misurazione della qualità della vita: il caso pratico della “Provincia di Agrigento”

26

Figura 7 e 8. Grafico riassuntivo delle 9 province siciliane nella graduatoria sulla popolazione,

grafico riassuntivo delle 9 province siciliane nella graduatoria sul tempo libero.

Come si evince dai grafici appena proposti, la situazione della provincia di

Agrigento non è un caso atipico, ma anzi è un risultato in media con quello

della regione Sicilia, infatti è possibile vedere come per la maggior parte delle

macroaree Agrigento non occupi l’ultima posizione in graduatoria. In 5 su 6

macroaree le provincie della regione Sicilia hanno ottenuto un risultato

inferiore alla media regionale il che sta ad evidenziare la comunanza del

problema di scarsi risultati sul piano della qualità della vita a tutte le provincie.

Rilevante positivamente è solo la macroarea dell’ordine pubblico in cui le 9

provincie siciliane hanno una media regionale superiore a quella nazionale.

3.3 Quali i problemi?

Avendo appurato che la situazione non è esclusivamente legata alla provincia

di Agrigento, ma come già più volte ripetuto è comune alle 9 provincie, bisogna

individuare le possibili cause discriminanti che hanno fatto in modo che le

provincie della regione versino in questo stato quasi disastrato. Alla base c’è

una cattiva gestione dei finanziamenti pubblici, i quali invece di essere investiti

come dovrebbero essere in infrastrutture, servizi al cittadino e in aziende

vanno ad ingrassare in maniera più o meno palese le tasche di una classe

Page 28: Logiche e strumenti di analisi per la misurazione della qualità della vita: il caso pratico della “Provincia di Agrigento”

27

politica e dirigente ben poco di professionale. La collusione con la mafia della

classe politica è un altro forte elemento discriminante che porta

all’assegnazione di appalti pubblici truccati ad aziende di “persone poco oneste”,

le quali vanno ad ostacolare e minare la concorrenza tanto osannata dal diritto

commerciale, che dovrebbe essere garantita dalla costituzione. Per quanto

riguarda il fare impresa c’è da considerare la variabile molto idiosincratica del

“pizzo”, fenomeno tipicamente regionale, che va ad ostacolare la libertà di

iniziativa economica delle persone, le quali preferiscono dipendere da qualcuno

piuttosto che correre il rischio di pagare mensilmente una tassa non statale e

per niente dovuta. Riassumendo il focus appena fatto quindi possiamo dire che

la mafia e la classe dirigente incompetente sono tra i principali fattori che

influenzano queste posizioni, ma non sono gli unici. Il politologo Roberto

Cartocci nel suo libro “Le mappe del tesoro” ha svolto un’analisi della

distribuzione del capitale sociale in Italia. Quando si parla di realtà criminali

organizzate, nel meridione Cartocci parla di: “ una società a parte, organizzata,

con i suoi valori, la sua suddivisione del lavoro, le sue gerarchie di prestigio, le

sue strategie economiche, che convive accanto alla stragrande maggioranza

dei cittadini, i quali non spacciano droga, non sfruttano i lavoratori in nero, non

sono inseriti nell’economia criminale”.

Il capitale sociale di una comunità va inquadrato come: “Fiducia, senso di

obbligazione e di responsabilità verso gli altri e le istituzioni, solidarietà e

partecipazione: le sue manifestazioni sono molteplici e le ricerche condotte

negli ultimi anni ne hanno esplorato le diverse fattispecie e i vari effetti,

soprattutto come ingrediente necessario per lo sviluppo economico”. L’analisi di

Cartocci sulle 20 regioni italiane è stata effettuata con delle modifiche rispetto

a quella precedentemente fatta da Putnam, suo predecessore, l’analisi prende

come indicatori di riferimento 4 variabili cioè: la diffusione della stampa

quotidiana, il livello di partecipazione elettorale, la diffusione delle associazioni

di sport di base e la diffusione delle donazioni di sangue; indicatori che

presentano un particolare legame semantico con il capitale sociale. L’indice

Page 29: Logiche e strumenti di analisi per la misurazione della qualità della vita: il caso pratico della “Provincia di Agrigento”

28

finale di dotazione del capitale sociale mostra che la Sicilia è debolmente

dotata di capitale sociale come la maggior parte del meridione. Si deve

considerare comunque che la Sicilia è ancor una regione dove il tasso

d’istruzione dei cittadini non è altissimo, anche se negli ultimi anni si sta

invertendo la tendenza facendo crescere il numero di cittadini istruiti, questa

particolarità si riflette direttamente nel capitale sociale e non solo.

La classe politica riesce ad attuare le proprie politiche alla ricerca del consenso

con strategie clientelari facendo leva sull’ignoranza dei cittadini ancora legati

ad una concezione per l’appunto clientelare del tutto, i quali cercano di andare

avanti prevalentemente per mezzo di raccomandazioni in un sistema

fortemente malato dove la meritocrazia è un sogno. Come sostiene Dahl infatti

l’istruzione è uno dei pilastri della partecipazione in democrazia. Partecipazione

non eccessiva è di aiuto alla democrazia come sarebbe di aiuto alla pubblica

amministrazione soprattutto per la funzione di controllo che un livello di

partecipazione porta.

3.4 La percezione dei cittadini

I dati analizzati precedentemente hanno natura oggettiva. Gli indici utlizzati

non tengono assolutamente conto della percezione del cittadino rispetto alla

qualità della vita e del suo grado di soddisfazione . Un’indagine demoscopica, è

stata realizzata con metodologie Cati-Cawi, dal 6 al 20 maggio 2008, da

Demopolis per conto della società Takè nell'ambito di un progetto socio-

culturale promosso dalla

Fondazione Sabir è volta a

analizzare il livello di

soddisfazione dei siciliani. Sono

state realizzate 1.640 interviste

su un campione regionale

rappresentativo dei cittadini

siciliani maggiorenni residenti

Figura 9. Grafico soddisfazione dei siciliani per la qualità della vita; fonte: Demopolis

Page 30: Logiche e strumenti di analisi per la misurazione della qualità della vita: il caso pratico della “Provincia di Agrigento”

29

nelle 9 province dell'Isola, stratificato - proporzionalmente all'universo di

riferimento - per sesso, classi di età, livello di istruzione, area geografica ed

ampiezza demografica del comune di residenza. L'indagine, rivela i tratti

pregnanti di un’identità, quella siciliana, che resiste alle tentazioni globalizzanti

della modernità, ma non cede al campanilismo, in virtù di una permanente

auto-critica che il siciliano esercita su tutte le componenti del proprio vivere

sociale. Il 77 per cento degli intervistati si dichiara orgoglioso della propria

identità, ma in pochi si ritengono soddisfatti dei servizi pubblici e della qualità

della vita nell'Isola.

"I cittadini – afferma il direttore dell'istituto Demopolis, Pietro Vento -

riconoscono la fragilità della condizione economica della Regione, dichiarano

apertamente ampi margini di insoddisfazione per i servizi offerti dalle città in

cui vivono, con punte di criticità in tema di trasporti e servizi sanitari, bocciati

dalla maggioranza assoluta degli intervistati. La maggior insoddisfazione (91

per cento) si registra sul sistema regionale di trasporti e viabilità”. Però c’è da

considerare che il 61 per cento dei siciliani, anche se fosse in condizione di

scegliere un'alternativa, non lascerebbe l'Isola, il rimanente 39 % partirebbe

indotto dalla ricerca di una migliore "qualità della vita”. I cittadini, secondo i

dati della ricerca dell'Istituto Demopolis, si dichiarano insoddisfatti del loro

tenore di vita e della condizione professionale e lavorativa, e puntano tutto

sulla dimensione intima del vivere: esprimono piena soddisfazione (73 per

cento) per la sola dimensione sentimentale e familiare della loro vita.

Nonostante la diffusa insoddisfazione per i servizi pubblici nell'Isola, la

maggioranza assoluta del campione intervistato da Demopolis dichiara un netto

senso di appartenenza all'entità collettiva Sicilia e di differenziazione da altre

entità collettive: dovendo qualificare la propria identità, infatti, il 54 per cento

degli intervistati si definisce "siciliano”, prima ancora che italiano o europeo. Il

dato si rileva più marcato nei segmenti di popolazione con un profilo scolastico

inferiore (scuola dell'obbligo) e fra le donne che, in misura maggiore rispetto

agli uomini, si dichiarano siciliane più che italiane o europee. L'identità

Page 31: Logiche e strumenti di analisi per la misurazione della qualità della vita: il caso pratico della “Provincia di Agrigento”

30

dell'Isola si fonda sulla condivisione di

caratteri e valori considerati tipici della

sicilianità, primo fra tutti, l'accoglienza,

seguito dal "limitato rispetto delle regole e

delle istituzioni”, e infine dallo scarso

senso civico.

Le aspettative di cambiamento tuttavia

sono molto basse basta vedere il grafico

accanto per capire subito come in Sicilia il

cambiamento sia visto come un vero e

proprio sogno.

Figura 10. Grafico sulle aspettative di cambiamento in Italia suddivisa per Province. Fonte: Internet

Page 32: Logiche e strumenti di analisi per la misurazione della qualità della vita: il caso pratico della “Provincia di Agrigento”

31

IV – Inquadramento dell’Ente Locale Provincia

È stato considerato fondamentale inquadrare bene le provincie secondo la

propria definizione di Enti Locale e specificare i settori d’intervento di

competenza in modo da formulare delle strategie pertinenti a queste, e

legislativamente raggiungibili; mentre per quanto riguarda il lato economico e

della fattibilità finanziaria si è deciso di fornire anche una breve istantanea dei

trend delle entrate e delle uscite delle suddette.

4.1 La Provincia

Alla Provincia nel Testo Unico delle Leggi sull’ordinamento degli enti locali (Art

3, comma 3, T.U. 28 settembre 2000, n. 267; con le modifiche alla legge 8

giugno 1990, n. 142, apportate dalla legge 265/99 e confluite nel T.U.

267/2000) viene espressamente riconosciuto un ruolo attivo nel coordinamento

dello sviluppo locale. Secondo il Testo unico :

"La Provincia, ente locale intermedio tra Comune e Regione, rappresenta la

propria comunità, ne cura gli interessi, ne promuove e ne coordina lo

sviluppo".

Tale ruolo è emerso man mano dagli sviluppi della programmazione negoziata

che hanno evidenziato il territorio provinciale come ambito ottimale della

concertazione tra soggetti pubblici e privati (regioni, enti locali,

amministrazioni nazionali, associazioni imprenditoriali, sindacati, ecc.).

Page 33: Logiche e strumenti di analisi per la misurazione della qualità della vita: il caso pratico della “Provincia di Agrigento”

32

4.2 I settori di intervento delle Province nell'Ordinamento

La provincia esercita le funzioni amministrative di interesse provinciale che

riguardano vaste zone intercomunali o l'intero territorio provinciale nei

seguenti settori:

• difesa del suolo, tutela e valorizzazione dell'ambiente e prevenzione delle

calamità;

• tutela e valorizzazione delle risorse idriche ed energetiche;

• valorizzazione dei beni culturali;

• viabilità e trasporti;

• protezione della flora e della fauna, parchi e riserve naturali;

• caccia e pesca nelle acque interne;

• organizzazione dello smaltimento dei rifiuti a livello provinciale,rilevamento,

disciplina e controllo degli scarichi delle acque e delle emissioni atmosferiche e

sonore;

• servizi sanitari, di igiene e profilassi pubblica, attribuiti dalla legislazione

statale e regionale;

• compiti connessi alla istruzione secondaria di secondo grado ed artistica ed

alla formazione professionale, compresa l'edilizia scolastica, attribuiti dalla

legislazione statale e regionale.

(Art. 19, T.U. 28 settembre 2000, n. 267)

4.3 Le funzioni informative delle Province

I compiti conoscitivi e informativi concernenti le funzioni conferite alle Province

sono esercitati in modo da assicurare, anche tramite sistemi informativo-

statistici automatizzati, la circolazione delle conoscenze e delle informazioni fra

le amministrazioni, per consentirne, quando prevista, la fruizione su tutto il

territorio nazionale. I sistemi informativo-statistici che operano in collegamento

con gli uffici di statistica istituiti ai sensi del decreto legislativo 6 settembre

1989, n. 322 ed è in ogni caso assicurata l'integrazione dei sistemi

informativo-statistici settoriali con il Sistema statistico nazionale (SISTAN).

Page 34: Logiche e strumenti di analisi per la misurazione della qualità della vita: il caso pratico della “Provincia di Agrigento”

33

Spettano alla Provincia le funzioni relative alla raccolta ed elaborazione dati,

assistenza tecnico-amministrativa agli enti locali. I sistemi informativi

provinciali devono soddisfare sia le esigenze dello scambio dei flussi informativi

all'interno della Provincia, sia quelle dello scambio dei flussi informativi con

altri livelli istituzionali, con particolare attenzione agli enti locali e ai piccoli

Comuni del territorio.

(Art. 12 e Art. 19, comma 1, lett. l del T.U. 28 settembre 2000, n. 267)

4.4 La cooperazione istituzionale

La provincia, in collaborazione con i comuni e sulla base di programmi da essa

proposti, promuove e coordina attività nonché realizza opere di rilevante

interesse provinciale sia nel settore economico, produttivo, commerciale e

turistico, sia in quello sociale, culturale e sportivo. La gestione di tali attività ed

opere avviene attraverso le forme previste dalla presente legge per la gestione

dei servizi pubblici. L'attività di assistenza tecnica delle Province verso gli enti

locali ed i piccoli Comuni si esercita tramite convenzioni per l'utilizzo degli uffici

legali, uffici Europa, uffici contratti, uffici tecnici, degli uffici di statistica, ecc.

La disciplina della programmazione negoziata prevede espressamente un ruolo

attivo degli enti locali (delle Province) come soggetti promotori e come

responsabili dei patti territoriali e dei contratti d'area.

(Art. 19, commi 2-3, del T.U. 28 settembre 2000, n. 267)

4.5 Compiti di programmazione nell'Ordinamento

La provincia:

• raccoglie e coordina le proposte avanzate dai comuni, ai fini della

programmazione economica, territoriale ed ambientale della regione;

• concorre alla determinazione del programma regionale di sviluppo e degli

altri programmi e piani regionali secondo norme dettate dalla legge regionale;

• formula e adotta, con riferimento alle previsioni e agli obiettivi del

programma regionale di sviluppo, propri programmi pluriennali sia di carattere

Page 35: Logiche e strumenti di analisi per la misurazione della qualità della vita: il caso pratico della “Provincia di Agrigento”

34

generale che settoriale e promuove il coordinamento dell'attività

programmatoria dei comuni.

• predispone ed adotta il piano territoriale di coordinamento che, ferme

restando le competenze dei comuni ed in attuazione della legislazione e dei

programmi regionali, determina indirizzi generali di assetto del territorio e, in

particolare, indica:

a) le diverse destinazioni del territorio in relazione alla prevalente vocazione

delle sue parti;

b) la localizzazione di massima delle maggiori infrastrutture e delle principali

linee di comunicazione;

c) le linee di intervento per la sistemazione idrica, idrogeologica ed idraulico-

forestale ed in genere per il consolidamento del suolo e la regimazione delle

acque;

d) le aree nelle quali sia opportuno istituire parchi o riserve naturali.

(art. 20 del T.U. 28 settembre 2000, n. 267)

4.6 Il ruolo del PTCP

La legge regionale, prevede che il piano territoriale di coordinamento

provinciale di cui all'articolo 15 della legge 8 giugno 1990, n. 142, assuma il

valore e gli effetti dei piani di tutela nei settori della protezione della natura,

della tutela dell'ambiente, delle acque e della difesa del suolo e della tutela

delle bellezze naturali, sempreche' la definizione delle relative disposizioni

avvenga nella forma di intese fra la provincia e le amministrazioni, anche

statali, competenti.

(Art. 57 D. Lgs. 31 marzo 1998, n. 112)

Page 36: Logiche e strumenti di analisi per la misurazione della qualità della vita: il caso pratico della “Provincia di Agrigento”

35

4.7 La finanza delle Province

Le Province godono di un'autonomia impositiva e finanziaria, sancita dall’art.

119 Cost. Negli ultimi anni vi è una progressiva riduzione dei trasferimenti

erariali, a fronte di una devoluzione di gettito di imposte (Rcauto), addizionali

(Enel e Tassa smaltimento rifiuti), nonché di imposte proprie (Ipt) rendendo le

Province, in un certo qual modo, meno dipendenti dal sistema di contribuzioni

e trasferimenti da parte dello Stato.

Sono 5 le voci che compongono le entrate delle Province sono articolate in 5

Titoli:

1. Entrate tributarie in cui compaiono, tra le altre, RCAuto, addizionale Enel

e IPT;

2. Entrate derivanti da contributi e trasferimenti correnti in cui compaiono

le risorse provenienti da Stato e Regioni e organismi comunitari, nonché

le risorse per le funzioni delegate;

3. Entrate extratributarie, composte dai proventi per i servizi pubblici o da

beni provinciali, nonché gli utili provenienti da aziende e società;

4. Entrate derivanti da alienazione, trasferimenti di capitali e da riscossione

di crediti.

5. Entrate derivanti da accensioni di prestiti.

Page 37: Logiche e strumenti di analisi per la misurazione della qualità della vita: il caso pratico della “Provincia di Agrigento”

36

4.8 I Trend delle entrate delle Province

Le entrate delle Province nel corso degli ultimi anni sono le seguenti:

Figura 11. Tabella delle entrate delle Provincie nel triennio 2000 – 2002. Fonte: rainews24.

Valori in milioni di euro Entrate 2000 Entrate 2001 Entrate 2002

Titolo I Variazione triennio +9.26% 2298

(pari al 39.26% del tot.)

2334

(pari al 36.8%)

2511

(pari al 30.7%)

Titolo II Variazione triennio 119.1% 1110

(pari al 18.96% del tot.)

1860

(pari al 29.36%)

2433

(pari al 29.77%)

Titolo III Variazione triennio +24% 208

(pari al 3.55% del tot.)

235

(pari al 3.71%)

258

(pari al 3.15%)

Titolo IV Variazione triennio + 30,25% 1560

(pari al 26.65% del tot.)

1203

(pari al 18.99%)

2032

(pari al 24.87%)

Titolo V Variazione triennio + 37.86% 676

(pari al 11.54% del tot.)

700

(pari al 11.05%)

932

(pari al 11.4%)

Totale Variazione triennio + 39.6% 5853 6334 8170

Dai dati emerge che il processo di autonomia tributaria è arrestato, in quanto

le entrate tributarie crescono solo del 9.26% mentre quelle da trasferimenti

crescono del 119.1%.

La ragione di questo evidente divario va ricercata da un lato nella veloce

evoluzione della Provincia, avvenuta con il decentramento amministrativo di

funzioni da parte dello Stato e soprattutto da parte delle Regioni, e dall’altro

dalla mancata applicazione da parte dello Stato delle norme legislative che

prevedono la trasformazione dei trasferimenti in compartecipazione all’Irpef.

Page 38: Logiche e strumenti di analisi per la misurazione della qualità della vita: il caso pratico della “Provincia di Agrigento”

37

4.9 Il trend delle spese delle Province

Le spese delle Province si articolano in 4 titoli:

1. le spese correnti;

2. le spese in conto capitale;

3. le spese per rimborsi di prestiti;

4. le spese per servizi per conto terzi.

Figura 12. Tabella delle spese delle Provincie nel triennio 2000 – 2002. Fonte: rainews24.

Valori in milioni di euro 2000 2001 2002

Spese in conto capitale Variazione triennio +39.35% 2574 2233 3587

Spese Correnti Variazione triennio +34.28% 3243 3865 4355

Trasporti e viabilità Variazione triennio +271.9% 146 489 543

Gestione territorio Variazione triennio +49.87% 391 453 586

Politiche di sviluppo economico Variazione triennio +34.34% 361 370 485

Politiche sociali Variazione triennio +31.35% 118 141 155

Promozione dei servizi turistici Variazione triennio +57.3% 75 87 118

Ambiente Variazione triennio +29.1% 240 271 318

Istruzione Variazione triennio +14.52% 840 879 962

Cultura Variazione triennio +6.4% 120 138 128

Amministrazione generale Variazione triennio +12% 950 1035 1064

I dati evidenziano un forte impulso alle politiche dei trasporti e della viabilità

(crescita del 271,9%), ma un evidente impegno anche nei settori della

gestione del territorio (+49.87%), della promozione dei servizi turistici

(+57.3%) nonché del sostegno all’economia dei territori (+34.34%), come

pure nel campo sociale (+31.35%) e della tutela dell’ambiente (+29,1%), con

una evidente razionalizzazione dei costi di gestione dell’amministrazione che

crescono di appena il 12%.

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38

V – Regressioni e analisi dati dei trend relativi all’ultimo

quinquennio

5.1 Tipologia di approccio utilizzato

Dopo il lungo processo di aggregazione dei dati reperiti e il successivo di

valutazione e schematizzazione, si è voluta ricercare una tipologia di analisi,

che ci permetta di dare un pieno significato ai piani di sviluppo che si devono

attuare. La metodologia di analisi scelta ci permetterà di individuare le

macroaree e gli indicatori sui quali andare ad operare, e grazie ad un’analisi

lineare andremo a verificare l’effettiva incidenza delle prime sulla graduatoria

generale. Dopo avere individuato le macroaree su cui operare attraverso

l’analisi dei trend si andranno a scegliere gli indicatori su cui effettivamente

pianificare le strategie di sviluppo e sostegno. Con un approccio tipicamente

strategico, prima di passare alla formulazione delle strategie di intervento

arrivare alla definizione di una “Mission provinciale”, la quale dovrà essere

principio di fondo per fissare gli obiettivi e poi per la ricerca delle strategie da

adottare. La decisione sulla tipologia di analisi per la pianificazione strategica

da effettuare è caduta sulla swot analysis, optando però per una nuova

concezione della stessa, la quale prevede che per i bravi strateghi non esistono

minacce per questo la variabile threats non è contemplata; piuttosto,

dimensione importante diverrà il tempo, inteso come tempistica entro la quale

si potranno attuare delle strategie e entro la quale queste produrranno risultati.

Utilizzando questo approccio quindi avremo una suddivisione delle opportunità,

e quindi degli ipotetici piani di sviluppo basati sul breve-medio periodo oppure

sul lungo periodo. Importante è considerare che per utilizzare questa strategia

è ipotizzato che:

• Il pensiero strategico sia forte,

• Le competenze siano sufficienti,

• Il tempo per cogliere le opportunità sia sufficiente.

Page 40: Logiche e strumenti di analisi per la misurazione della qualità della vita: il caso pratico della “Provincia di Agrigento”

39

5.2 Identificazione delle macroaree di intervento

Per sviluppare una metodologia di intervento che vada a fare leva sui

parametri che particolarmente influenzano la graduatoria generale, prima di

tutto si devono individuare questi parametri che noi definiamo “leva”. A questo

fine si è optato per un approccio statistico. È stato costruito un database

contenente la graduatoria generale con le posizioni relative alle 103 province, e

le 6 graduatorie delle macroaree e ne è stata fatta una prima regressione. Tale

regressione ha mostrato che fra tutti i parametri, due, influenzano in minor

misura la graduatoria generale, al fine di dimostrare quanto appena asserito si

è fatta una seconda regressione scartando le variabili che meno influenzavano

la graduatoria generale.

1 Regressione:

Figura 13. Tabella della statistica della regressione con le 6 macroaree.

Statistica della regressione

R multiplo 0,989494922

R al quadrato 0,979100201

R al quadrato corretto 0,967713614

Errore standard 8,867756699

Osservazioni 103

Figura 14. Tabella degli output della statistica della regressione con le 6 macroaree.

Coefficienti

Errore

standard Stat t

Valore di

significatività

tenore di vita 0,106586863 0,055453117 1,922107705 0,057526639

affari e lavoro 0,350079298 0,060572081 5,77954884 9,08246E-08

servizi/ambiente/salute 0,107857559 0,038800774 2,779778556 0,006533865

ordine pubblico 0,00743617 0,023270853 0,319548643 0,749997714

Popolazione 0,174575804 0,037510438 4,654059306 1,03167E-05

tempo libero 0,277323807 0,046902117 5,912820642 5,02548E-08

Page 41: Logiche e strumenti di analisi per la misurazione della qualità della vita: il caso pratico della “Provincia di Agrigento”

40

2 Regressione:

Figura 15. Tabella della statistica della regressione con le 4 macroaree.

Statistica della regressione

R multiplo 0,989084823

R al quadrato 0,978288787

R al quadrato corretto 0,967529861

Errore standard 8,946497201

Osservazioni 103

Figura 16. Tabella degli output della statistica della regressione con le 4 macroaree.

Coefficienti

Errore

standard Stat t

Valore di

significatività

affari e lavoro 0,416613443 0,050130227 8,310623484 5,16178E-13

servizi/ambiente/salute 0,133882341 0,036186354 3,69980191 0,000354606

Popolazione 0,1834265 0,031885676 5,752630028 9,81722E-08

tempo libero 0,286737175 0,04572697 6,270635732 9,46072E-09

Questa tipologia di analisi ci permette di tagliare fuori due aree di intervento

poiché meno impattanti rispetto tutte le altre, e quindi le nostre strategie

saranno improntate principalmente verso il miglioramento delle macroaree:

Affari e lavoro, Servizi ambiente e salute, Popolazione e Tempo libero. A

questo punto fondamentale risulta l’analisi quinquennale effettuata sui dati

della provincia di Agrigento, poiché grazie a quel tipo di analisi possiamo

vedere dove la Provincia ha perso punti negli ultimi anni in modo da cercare

una strategia per riguadagnarli, oppure dove proprio si necessita di un

intervento totalmente radicale.

Page 42: Logiche e strumenti di analisi per la misurazione della qualità della vita: il caso pratico della “Provincia di Agrigento”

41

5.3 Analisi dei trend nelle macroaree individuate e identificazione degli

indicatori soggetti ad intervento

Dall’analisi lineare è emerso che le macroaree su cui intervenire sono le

seguenti 4:

• Affari e Lavoro

• Servizi ambiente e salute

• Popolazione

• Tempo libero

Analizzando accuratamente il database con i trend, prodotto assemblando i

dati delle 36 graduatorie de Il Sole 24 Ore negli ultimi 5 anni, per ogni

macroarea si sono individuate delle microaree, o degli indicatori, ove a causa di

una posizione in graduatoria per posizioni o per punteggio costantemente

bassa si è deciso di andare ad operare.

Gli Output di questa ennesima scrematura sono stati:

• Affari e lavoro:

1. Alla ricerca di un posto

2. I prestiti alle Imprese

3. I debiti non pagati

• Servizi ambiente e salute:

1. Presenza di infrastrutture

2. Pagella ecologica

• Popolazione:

1. Investimento in formazione

2. Densità demografica

• Tempo Libero:

1. Fare Gruppo

Page 43: Logiche e strumenti di analisi per la misurazione della qualità della vita: il caso pratico della “Provincia di Agrigento”

42

5.4 I risultati migliori

I risultati migliori secondo l’analisi dei trend si sono riscontrati per i costi delle

abitazioni, per le condizioni climatiche ovvero il bello stabile, per l’allarme

rapine, la microcriminalità, i furti d’auto, il rapporto giovani anziani e infine per

il gusto a tavola. Si può benissimo dedurre che tra i punti di forza possiamo

quindi contemplare le forze dell’ordine, i prezzi degli immobili, l’arte culinaria

siciliana e infine il rapporto demografico sopra citato. Principalmente secondo

me la cosa ideale sarebbe riuscire a bloccare la lievitazione dei prezzi degli

immobili e rinforzare le forze dell’ordine in modo che la provincia possa

guadagnare qualche posizione in più in questi due campi. Secondariamente

dovrebbero essere pianificate delle campagne di sponsorizzazione in Italia e

anche nelle grosse città del mondo della cucina Agrigentina, allo stesso tempo

sponsorizzando i siti turistici e la provincia, in modo da stimolare le persone a

venire a visitare la provincia; questo potrebbe essere possibile accingendo agli

studenti degli istituti alberghieri che la provincia ospita.

Considerando che la città, come anche la provincia di Agrigento, godono

soltanto del cosiddetto turismo di passaggio, sarebbe ideale sponsorizzare i siti

da visitare. Programmando una forte campagna di marketing che associ la

cucina a differenti comuni e siti da visitare a mio parere si potrebbe riuscire ad

incentivare i turisti a spendere più di un singolo giorno nella Provincia.

Page 44: Logiche e strumenti di analisi per la misurazione della qualità della vita: il caso pratico della “Provincia di Agrigento”

43

5.5 La Mission della Provincia di Agrigento.

La Mission ovvero la linea guida delle strategie della Provincia, a mio parere,

dovrebbe essere improntata al miglioramento della situazione in graduatoria.

Come linea guida per la formulazione della Mission è stato scelto il modello

della Mission di Ashridge, naturalmente adattandolo a quella che è la realtà

degli enti locali dove gli stakeholders sono i cittadini. La decisione sul modello è

caduta sul sopracitato poiché combina stimoli strategici e culturali per guidare

un’organizzazione, ed è particolarmente utile ad assicurare che un azienda

abbia una mission chiara ed abbia impiegati con un forte senso di Mission.

Le fasi del modello per la formulazione sono 5 individuate in :

• scopo,

• strategia,

• valori,

• standard comportamentali

• carattere aziendale.

Per quanto appena detto infatti un buona Mission potrebbe essere:

“La provincia di Agrigento è un Ente Locale indirizzato all’efficacia ed efficienza

economica, amministrativo-burocratica, alla gestione del territorio e delle sue

potenzialità, ad una programmazione degli interventi risanatori e innovativi

economicamente sostenibili, nonché al coordinamento dei suddetti. In quanto

responsabile della qualità della vita dei cittadini, la Provincia, e tutti i suoi

funzionari devono operare con dedizione, alta professionalità, e onore

esclusivamente per conto della collettività. Compito principale della Provincia di

Agrigento è mirare a competere in efficacia ed efficienza con le migliori

province Italiane, distaccandosi dagli attuali risultati conseguiti in termini di

Qualità della Vita e da quella che è la realtà siciliana all’inizio del 21esimo

secolo”.

Page 45: Logiche e strumenti di analisi per la misurazione della qualità della vita: il caso pratico della “Provincia di Agrigento”

44

VI –La SWOT ANALYSIS e le proposte di intervento

6.1 La SWOT Analysis

Suddividendo le debolezze e i punti di forza della provincia di Agrigento,

in operazioni e investimenti da pianificare e compiere nel breve periodo e nel

lungo periodo, si ottiene una rappresentazione grafica della Swot Analysis.

Figura 17. Tabella Swot Analysis.

Opportunities and time

Short-medium term Medium-long term

Strenghts

• Prezzi delle abitazioni

• Investimento in

formazione

Il gusto a tavola

Weaknesses

• Pagella ecologica

• Investimento in

formazione

Alla ricerca di un posto

Prestiti alle imprese

Debiti non pagati

Presenza di infrastrutture

La tabella mostra le microaree su cui andare ad operare secondo gli studi fatti

e i dati analizzati, suddividendo la pianificazione dell’operato nel breve e medio

lungo periodo a secondo della difficoltà e del tempo necessario affinchè le

proposte diventino effettivi piani d’azione e inizino il loro corso.

Page 46: Logiche e strumenti di analisi per la misurazione della qualità della vita: il caso pratico della “Provincia di Agrigento”

45

6.2 Affari e lavoro

Per quanto riguarda la macroarea affari e lavoro come già accennato si è

deciso di focalizzare gli sforzi su tre indicatori, ovvero: alla ricerca di un posto,

i prestiti alle imprese e i debiti non pagati; poiché questi indicatori sono quelli

in cui la Provincia di Agrigento è più deficitaria.

Legislativamente le regioni provvedono, nella propria autonomia organizzativa

e finanziaria, anche attraverso le province, al coordinamento e al

miglioramento dei servizi e dell'assistenza alle imprese, con particolare

riferimento alla localizzazione ed alla autorizzazione degli impianti produttivi e

alla creazione di aree industriali, alla raccolta e diffusione, anche in via

telematica, delle informazioni concernenti l'insediamento e lo svolgimento delle

attività produttive nel territorio regionale, con particolare riferimento alle

normative applicabili, agli strumenti agevolativi, nonché nella raccolta e

diffusione delle informazioni concernenti gli strumenti di agevolazione

contributiva e fiscale a favore dell'occupazione dei lavoratori dipendenti e del

lavoro autonomo. Ogni comune esercita, singolarmente o in forma associata,

anche con altri enti locali (quali le Province), le funzioni relative

all'insediamento di attività imprenditoriali, assicurando che un'unica struttura

sia responsabile dell'intero procedimento. Inoltre rientrano anche tra i compiti

delle Province: la concessione di agevolazioni, contributi, sovvenzioni, incentivi

e benefici di qualsiasi genere all'industria, ivi compresi quelli per le piccole e

medie imprese, per le aree ricomprese in programmi comunitari, per

programmi di innovazione e trasferimento tecnologico, nonché quelli per singoli

settori industriali, per l'incentivazione, per la cooperazione nel settore

industriale, per il sostegno agli investimenti per impianti ed acquisto di

macchine, per il sostegno allo sviluppo della commercializzazione e

dell'internazionalizzazione delle imprese, per lo sviluppo dell'occupazione e dei

servizi reali alle industrie; l’accertamento di speciali qualità delle imprese, che

siano richieste specificamente dalla legge ai fini della concessione di tali

agevolazioni, contributi, sovvenzioni, incentivi e benefici; gli adempimenti

Page 47: Logiche e strumenti di analisi per la misurazione della qualità della vita: il caso pratico della “Provincia di Agrigento”

46

tecnici, amministrativi e di controllo per la concessione e l'erogazione delle

agevolazioni alle attività produttive nelle aree individuate dallo Stato come

economicamente depresse; e infine le modalità di attuazione degli strumenti

della programmazione negoziata, per quanto attiene alle relazioni tra regioni

ed enti locali anche in ordine alle competenze che verranno affidate ai soggetti

responsabili.

Avendo analizzato in dettaglio le facoltà della Provincia la mia proposta

sarebbe quella di sviluppare un sistema informativo integrato che faccia da

tramite tra la Provincia e le aziende, le industrie e anche i singoli negozi con

l’obbiettivo di interagire con questi soggetti per l’attività di finanziamento, di

programmazione e di controllo. Attingendo al registro delle imprese detenuto

presso la camera di commercio le imprese già registrate dovrebbero essere

automaticamente idonee a fare parte del network, mentre per le imprese non

ancora registrate il far parte del sistema dovrebbe essere obbligatorio a pena

sanzione molto elevata, in modo che la Provincia riesca a monitorare le grandi,

piccole e medie imprese, riesca ad interagire velocemente con le stesse e

fornisca alle stesse un tempestivo servizio di informazione in materia di

finanziamenti. Inoltre il sistema informativo sopracitato potrebbe essere molto

utile dal lato finanziario poiché sviluppandolo insieme al Ministero delle Finanze

porterebbe le imprese facenti parte ad essere direttamente controllate sul lato

contabile, tempestivamente sanzionate nei casi opportuni, e sarebbe un utile

mezzo per controllare anche i debiti tra le imprese. Altra nota positiva del

sistema informativo potrebbe essere quella che si potrebbero sviluppare degli

uffici di consulenza strategica e contabile a natura provinciale a disposizione

dei facenti parte, magari inserendo nei suddetti uffici per parte professionisti

qualificati ed esperti e per parte studenti in campo economico e ingegneristico

in cerca di stage formativi.

Le spese per lo sviluppo di tale sistema dovrebbero rientrare nel titolo che

comprende le politiche di sviluppo economico attingendo ai contributi statali e

comunitari e ammortizzandolo con una tassa di partecipazione per i consociati

che andrebbe a coprire gli stipendi degli impiegati.

Page 48: Logiche e strumenti di analisi per la misurazione della qualità della vita: il caso pratico della “Provincia di Agrigento”

47

6.3 Servizi, Ambiente e Salute

Per quanto riguarda la macroarea Servizi, Ambiente e Salute gli sforzi verranno

focalizzati su due indicatori, più precisamente si lavorerà su: la presenza di

infrastrutture e sulla pagella ecologica.

Legislativamente i compiti delle province sono: funzioni di progettazione,

costruzione e manutenzione della rete stradale regionale e provinciale, ivi

compresi gli interventi di nuova costruzione e miglioramento, nonché i compiti

di vigilanza; compiti di protezione ed osservazione delle zone costiere; funzioni

amministrative sulle attività a rischio rilevante come individuate dalle Regioni;

predisposizione ed approvazione dei piani di risanamento, con l’individuazione

delle priorità di intervento, nelle aree ad elevato rischio ambientale;

progettazione, realizzazione e gestione delle opere idrauliche di qualsiasi

natura; programmazione, pianificazione e gestione integrata degli interventi di

difesa delle coste e degli abitati costieri;gestione del demanio idrico; nomina di

regolatori per il riparto delle disponibilità idriche.

A mio parere grave lacuna della Provincia di Agrigento è il collegamento con le

altre Province Siciliane, basti pensare che Agrigento è una delle poche province

italiane a non essere servita da un’autostrada, inoltre strade come la strada

statale Agrigento-Palermo, che è una delle più trafficate, è soprannominata “la

strada della morte” per il gran numero di incidenti mortali rilevati a causa delle

condizioni in cui versa e soprattutto per la pericolosità del percorso. A mio

parere piuttosto che investire ingenti somme di denaro nell’aeroporto che è in

fase di progettazione da circa 20 anni, sarebbe più idoneo concentrare

l’impegno politico e amministrativo per la realizzazione di un autostrada che

colleghi Agrigento con Caltanissetta e che si vada quindi a congiungere con la

Catania-Palermo, in modo da rendere molto più agevole sia il raggiungimento

del capoluogo regionale che la città di Catania le quali a loro volta sono ben

collegate alle altre città siciliane, e sono anche sedi dei due aeroporti più

trafficati in Sicilia. Altra autostrada necessaria anche se non nel breve periodo

potrebbe essere l’autostrada di collegamento tra Agrigento e Mazara del Vallo.

Page 49: Logiche e strumenti di analisi per la misurazione della qualità della vita: il caso pratico della “Provincia di Agrigento”

48

Le due autostrade risulterebbero di vitale importanza sia per la popolazione

che per i commercianti, ancora costretti a usufruire di strade che versano in

condizioni pietose e impiegare poco più di 2 ore per fare soltanto 110 km. Le

due autostrade dovrebbero essere a mia opinione semi privatizzate,e

naturalmente a pagamento in modo da ridurre gli investimenti Statali e

ammortizzare i costi, essendo l’obbiettivo principale l’offerta di un miglior

servizio al cittadino. La gara d’appalto per la costruzione delle autostrade

devono essere assolutamente a scadenze vincolate con sanzioni penali per

eventuali ritardi in costruzione. Le spese dovrebbero essere affrontate: in parte

con la semiprivatizzazione, con parte degli introiti delle RcAuto, e con i dovuti

finanziamenti statali. Per quanto riguarda la pagella ecologica, due grossi

problemi si sono manifestati nel corso del 2008. Il primo dei due problemi

riguarda l’erogazione dell’acqua corrente molto deficitaria a causa di guasti e

avarie varie lungo tutto il canale di erogazione, a causa dei quali si perde un

alta percentuale del liquido erogato. Altro importante problema che ha

interessato l’omonimo comune riguarda la rete fognaria e lo scarico della

stessa tramite i pennelli posizionati lungo la costa. Secondo la Girgenti acque

la società erogatrice del servizio i pennelli non sono stati realizzati a norma

dalla precedente società, e inoltre il depuratore del Villaggio Peruzzo non è

sufficiente a depurare tutte le acque sporche della cittadina. Risultato diretto di

questo problema è lo scarico non depurato a mare della fogna che sta

pesantemente danneggiando la costa. Valutando la gravità delle problematiche

sarebbe fondamentale chiedere dei particolari finanziamenti allo stato e alla

regione al fine di ricostruire la rete idrica, ricostruire la rete fognaria e costruire

un altro depuratore che vada a supportare l’operato di quello del Villaggio

Peruzzo.

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49

6.4 Popolazione e Tempo libero

Dalle ultime due macroaree è risultato che la Provincia è deficitaria in:

investimento in formazione, densità demografica e fare gruppo. Gli ultimi due

dei tre parametri sono abbastanza esogeni rispetto alla Provincia e al ruolo che

questa può giocare per incrementare il risultato, l’unica opportunità sarebbe

quella di iniziare una forte campagna di marketing orientata alla

sponsorizzazione della Provincia, dei siti turistici e dei luoghi comuni dove poter

passare il tempo e incrementare il numero di eventi programmati. Tutto ciò

potrebbe essere prodotto facendo leva sugli studenti, ad esempio ogni progetto

potrebbe essere correlato ad una borsa di studio per gli studenti delle scuole

superiori e delle università, oppure si potrebbero creare delle task force di

marketing composte da studenti coordinati da un docente o da un esperto in

marketing a titolo di stage non retribuito, pratica molto comune nelle aziende.

Page 51: Logiche e strumenti di analisi per la misurazione della qualità della vita: il caso pratico della “Provincia di Agrigento”

50

Conclusioni

Con il presente elaborato si è focalizzata l’attenzione sulla qualità della vita di

una provincia, prendendo come spunto per tutte le analisi un dossier elaborato

annualmente dalla testata giornalistica de Il Sole 24 Ore.

Il lavoro proposto propone un modello di formulazione delle strategie da

adottare negli Enti Locali per incrementare la qualità della vita, andando ad

operare direttamente sugli indicatori in cui si necessita un maggiore sforzo,

maggiori investimenti o semplicemente interventi di risanamento.

La pianificazione è stata condotta a seguito di due scremature dei dati reperiti

dagli ultimi 5 dossier “Il Lunedì de Il sole 24 Ore” sulla qualità della vita in

Italia. Scorporando le graduatorie per ogni edizione del dossier, si è formulato

un database principale con i risultati della Provincia di Agrigento e uno

secondario con i dati relativi alla graduatoria generale e alle 6 per macroaree

per tutte le province italiane.

Al fine di rendere funzionali i dati reperiti, si è deciso di fare 2 particolari analisi

dati basate su dati storici, restringendo così il campo operativo per la

pianificazione.

Le due analisi dati sono state:

1. Regressione delle macroaree con la graduatoria finale per

individuare le macroaree che maggiormente impattano sul risultato

della stessa graduatoria ( utilizzando le 103 Province Italiane).

2. Analisi dei trend quinquennali dei dati de Il Sole 24 Ore per ogni

macroarea in modo da identificare gli indici su cui intervenire

(utilizzando esclusivamente i dati relativi all’ultimo quinquennio

della Provincia di Agrigento).

Page 52: Logiche e strumenti di analisi per la misurazione della qualità della vita: il caso pratico della “Provincia di Agrigento”

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La prima analisi ci ha permesso di ridurre il numero di macroaree su cui andare

ad operare, scartando quindi la pianificazione degli interventi in quelle che

meno incidono sulla graduatoria finale. La seconda analisi, invece, basata

soltanto sul caso pratico preso in esame, ci ha permesso di trovare gli

indicatori con i più alti e i più scarsi risultati nell’orizzonte temporale

considerato.

Dopo aver estrapolato gli indici su cui andare ad operare, si è data all’Ente

Locale Provincia di Agrigento una mission da seguire come orientamento di

fondo per la stessa e soprattutto per i dipendenti in modo da formare

un’identità collettiva focalizzata su alcuni valori chiave. La mission si è rivelata

fondamentale poiché indispensabile alla creazione di una collettività con dei

valori e degli obbiettivi ben definiti.

Infine, tenendo conto degli output delle due analisi svolte e considerando come

orientamento di fondo la mission provinciale, si è proceduto alla formulazione

delle strategie e dei piani di azioni da adottare. Formulando una Swot Analysis

e suddividendo gli investimenti e gli sforzi tra il breve e il medio-lungo periodo,

si è posto come fine ultimo la pianificazione economica del tutto e la possibilità

di agire effettivamente considerando l’onerosità degli investimenti e l’effettiva

necessità.

Con il presente lavoro si è cercato di dare una linea guida alla pianificazione

degli Enti Locali focalizzandosi sui risultati precedentemente ottenuti al fine di

migliorarli. Considerando l’Ente Locale come una vera e propria azienda, gli

obiettivi da perseguire possono essere identificati in una migliore qualità della

vita, nelll’efficacia e nelll’efficienza economica e in una maggiore soddisfazione

dei cittadini, ovvero i nostri clienti.

Page 53: Logiche e strumenti di analisi per la misurazione della qualità della vita: il caso pratico della “Provincia di Agrigento”

52

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Database:

Le Macroaree 2003 2004 2005 2006 2007 Tenore di vita 91 92 89 98 90 Punteggio 394 395,2 443 242,2 528 Punteggio della prima 791,9 797,9 816,3 810,6 809 Scarto dalla prima 397,9 402,7 373,3 568,4 281 Affari e lavoro 102 102 103 101 100 Punteggio 346,4 249,1 268,2 387,8 338,1 Punteggio della prima 745 617,3 777,7 844,7 724,8 Scarto dalla prima 398,6 368,2 509,5 456,9 386,7 Servizi ambiente e salute 27 76 83 20 99 Punteggio 566,2 490 536,2 613,6 496,6 Punteggio della prima 670,6 719,8 777,8 722,6 719,8 Scarto dalla prima 104,4 229,8 241,6 109 223,2

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Le Macroaree 2003 2004 2005 2006 2007 Ordine pubblico 16 20 30 34 44 Punteggio 495 412,9 376,8 347,9 289,9 Punteggio della prima 674,8 611,7 725,8 775 651,2 Scarto dalla prima 179,8 198,8 349 427,1 361,3 Popolazione 46 30 60 86 103 Punteggio 511,2 443,3 519,7 483,7 441,4 Punteggio della prima 626,5 605 669,6 663,7 674,1 Scarto dalla prima 115,3 161,7 149,9 180 232,7 Tempo libero 70 101 100 101 99 Punteggio 343,6 191 204,9 166 117,7 Punteggio della prima 734,6 643,2 744,9 617,5 624,1 Scarto dalla prima 391 452,2 540 451,5 506,4

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Le Macroaree Posizione in classifica 2003 2004 2005 2006 2007 Tenore di vita 91 92 89 98 90 Affari e lavoro 102 102 103 101 100 Servizi ambiente e salute 27 76 83 20 99 Ordine pubblico 16 20 30 34 44 Popolazione 46 30 60 86 103 Tempo libero 70 101 100 101 99 2003 2004 2005 2006 2007 Tenore di vita 394 395,2 443 242,2 528 Affari e lavoro 346,4 249,1 268,2 387,8 338,1 Servizi ambiente e salute 566,2 490 536,2 613,6 496,6 Ordine pubblico 495 412,9 376,8 347,9 289,9 Popolazione 511,2 443,3 519,7 483,7 441,4 Tempo libero 343,6 191 204,9 166 117,7

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Situazione regionale di riferimento nell'anno 2007: Graduatoria generale Posizione in graduatoria Punteggio Agrigento 103 369 Caltanissetta 96 396 Catania 100 390 Enna 87 404 Messina 81 425 Palermo 92 399 Ragusa 82 419 Siracusa 83 411 Trapani 90 403 Media regionale 401,7777778 Media nazionale 471,3 Punteggio della prima 566

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Graduatoria tenore di vita

Posizione in graduatoria Punteggio

Agrigento 90 528 Caltanissetta 75 584 Catania 88 536 Enna 98 504 Messina 95 521 Palermo 94 522 Ragusa 72 590 Siracusa 66 596 Trapani 81 546 media regionale 547,4444444 media nazionale 611,3 Punteggio della prima 809

Graduatoria affari e lavoro

Posizione in graduatoria Punteggio

Agrigento 100 338,1 Caltanissetta 96 356,9 Catania 85 384 Enna 103 329,4 Messina 76 405,7 Palermo 94 361,2 Ragusa 72 440,5 Siracusa 80 395,9 Trapani 88 377,9 media regionale 376,6222222 media nazionale 504 Punteggio della prima 724,8

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59

Graduatoria servizi ambiente e salute

Posizione in graduatoria Punteggio

Agrigento 99 496,6 Caltanissetta 101 485,6 Catania 81 538,3 Enna 88 514,9 Messina 47 579,4 Palermo 77 545,7 Ragusa 103 475,3 Siracusa 86 523 Trapani 85 530,4 media regionale 521,02222 media nazionale 578,3 punteggio della prima 719,8

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Graduatoria ordine pubblico

Posizione in graduatoria Punteggio

Agrigento 44 289,9 Caltanissetta 38 297,9 Catania 77 211,2 Enna 5 487,5 Messina 23 334,5 Palermo 62 248,3 Ragusa 28 323,8 Siracusa 51 282 Trapani 67 232,8 media regionale 300,87778 media nazionale 282,3 Punteggio della prima 651,2

Graduatoria popolazione Posizione in graduatoria Punteggio Agrigento 103 441,4 Caltanissetta 101 453,9 Catania 99 464,5 Enna 84 501,2 Messina 90 489,9 Palermo 98 467 Ragusa 68 525,7 Siracusa 92 483,5 Trapani 100 458,1 media regionale 476,133333 media nazionale 549 Punteggio della prima 674,1

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Graduatoria tempo libero Posizione in graduatoria Punteggio Agrigento 99 117,7 Caltanissetta 79 197,5 Catania 76 204,2 Enna 102 88,6 Messina 74 217,7 Palermo 69 251,4 Ragusa 88 158,1 Siracusa 82 181,4 Trapani 58 275,1 Media regionale 187,966667 Media nazionale 303 Punteggio della prima 624,1

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Classifica per posizione Tenore di vita 2003 2004 2005 2006 2007 ricchezza prodotta 99 98 102 102 103 risparmi allo sportello 89 89 90 92 94 pensioni 99 98 98 98 99 una vita assicurata 84 84 84 84 i consumi della famiglia 98 93 94 89 l'abitazione 9 14 6 14 13 le quattro ruote 99 imposta su immobili 36

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classifica per punteggio Tenore di vita 2003 2004 2005 2006 2007 ricchezza prodotta 396,2 413,7 392,1 394,5 362,7 risparmi allo sportello 220,9 230,9 221,1 212,9 201,1 pensioni 568,6 509,7 446,06 503 479,5 una vita assicurata 163,8 200 523 188,1 i consumi della famiglia 221,7 540,9 453,3 573,9 l'abitazione 838,7 735,4 914,9 793,1 800 le quattro ruote 175,2 imposta su immobili 752,8 I dati relativi alla classifica per punteggio sono rapportati col punteggio della prima classificata in ogni micro area o parametro. Il punteggio della prima classificata è 1000

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Classifica per posizione Affari e lavoro 2003 2004 2005 2006 2007 spirito di iniziativa 53 56 60 98 chi apre e chi si ritira 71 72 96 102 20 alla ricerca di un posto 97 93 101 99 94 lavoratori dall'estero 95 i prestiti all'imprese 96 90 89 93 i debiti non pagati 79 91 90 importanza esportazioni 99 100 100 straniero in regola 95 98 crediti non riscossi 42 le più avanzate 102 giovani occupati 103

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Classifica per Punteggio Affari e lavoro 2003 2004 2005 2006 2007 spirito di iniziativa 740,1 735,8 729,5 367,1 chi apre e chi si ritira 573,9 514,6 519,9 525,7 250,6 alla ricerca di un posto 82,5 68,3 108,9 152,6 172,9 lavoratori dall'estero 173,7 i prestiti all'imprese 571,3 520,2 587,6 669,9 i debiti non pagati 142,9 157,9 84,5 importanza esportazioni 24,8 23,5 24,8 straniero in regola 85,6 78,9 crediti non riscossi 275,4 le più avanzate 93,5 giovani occupati 483,3 I dati relativi alla classifica per punteggio sono rapportati col punteggio della prima classificata in ogni micro area o parametro. Il punteggio della prima classificata è 1000

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Classifica per posizione Servizi ambiente e salute 2003 2004 2005 2006 2007 presenza di infrastrutture 89 89 89 93 93 pagella ecologica 103 102 95 94 97 bello stabile 7 11 12 3 32 longevità 71 rischio sulle strade 2 4 efficienza della giustizia 50 55 Sanità 50 classi per i più piccoli 44 velocità della giustizia 71 migrazione ospedaliera 45 56 52 il male fatale 3 14 2 processi arretrati 40

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Classifica per punteggio Servizi ambiente e salute 2003 2004 2005 2006 2007 presenza di infrastrutture 206,8 206,8 206,8 129,8 129,8 pagella ecologica 462,4 518,1 543,7 589,5 453,2 bello stabile 955,2 866,6 875,4 953,9 717 longevità 979,7 rischio sulle strade 820,3 664,5 efficienza della giustizia 616,1 533,8 Sanità 244,1 classi per i più piccoli 806,9 velocità della giustizia 639,2 migrazione ospedaliera 265 236,4 242,6 il male fatale 893,9 966,6 893,6 processi arretrati 330,5 I dati relativi alla classifica per punteggio sono rapportati col punteggio della prima classificata in ogni micro area o parametro. Il punteggio della prima classificata è 1000

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Classifica per Posizione Ordine pubblico 2003 2004 2005 2006 2007 allarme rapine 13 20 40 24 28 appartamenti svaligiati 34 15 24 37 34 furti d'auto 34 40 20 21 22 microcriminalità 10 11 28 19 24 giovani fuorilegge 8 35 81 88 trend 44 44 64 50 75 truffe 17

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Classifica per Punteggio Ordine pubblico 2003 2004 2005 2006 2007 allarme rapine 504,3 404,4 212,5 396,7 251,1 appartamenti svaligiati 433,4 406,2 502,2 257,6 346,8 furti d'auto 390,3 337,4 327,8 349 348,9 microcriminalità 300 255,6 283,1 241,6 249,2 giovani fuorilegge 638,2 398,3 214,5 218 trend 703,6 674,8 548,8 627,7 325,8 truffe 398,9 I dati relativi alla classifica per punteggio sono rapportati col punteggio della prima classificata in ogni micro area o parametro. Il punteggio della prima classificata è 1000

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Classifica per posizione Popolazione 2003 2004 2005 2006 2007 densità demografica 41 43 42 42 42 nelle culle 91 81 95 100 arrivi e partenze 68 12 95 84 99 stranieri 97 99 matrimoni in crisi 7 7 5 3 invest in formazione 100 98 99 97 rapporto giovani anziani 25 25 23 la vita rifiutata 55 38 quoziente di mortalità 42

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Classifica per punteggio Popolazione 2003 2004 2005 2006 2007 densità demografica 250,4 249 249,1 248,3 248,9 nelle culle 777,8 835,2 803,8 808,1 arrivi e partenze 561,8 602,2 359,6 507,8 382,4 stranieri 79,4 93,5 matrimoni in crisi 409,3 502,8 593,2 872,3 invest in formazione 360,4 430,3 390,4 456,4 rapporto giovani anziani 639,6 650,8 659,3 la vita rifiutata 305 306 quoziente di mortalità 762,9 I dati relativi alla classifica per punteggio sono rapportati col punteggio della prima classificata in ogni micro area o parametro. Il punteggio della prima classificata è 1000

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Classifica per posizione Tempo libero 2003 2004 2005 2006 2007 fare gruppo 66 103 102 103 acquisti in libreria 100 101 100 99 99 passione per i film 91 92 82 85 93 il gusto a tavola 70 74 70 58 62 in forma 97 94 99 97 101 impegno per gli altri 93 intrattenimento 101 passione per l'arte 90 cena e pranzo fuori 96 96 pausa fuori casa 92

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Classifica per punteggio Tempo libero 2003 2004 2005 2006 2007 fare gruppo 306,6 149,4 155,1 107,7 acquisti in libreria 9,9 13 16,7 28,3 23 passione per i film 186,4 158,1 254,4 240,3 126,3 il gusto a tavola 343,6 296,4 322,5 339,3 248,7 in forma 209,5 227,6 131,9 144,6 161,4 impegno per gli altri 72,8 intrattenimento 97,6 passione per l'arte 13,3 cena e pranzo fuori 270,9 302,6 pausa fuori casa 348,9 I dati relativi alla classifica per punteggio sono rapportati col punteggio della prima classificata in ogni micro area o parametro. Il punteggio della prima classificata è 1000

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Pos. classifica Provincia ten. di vita aff. e lav. serv/amb/sal ordine pubb. popolaz. tempo lib. Pil proc.

1 trento 6 2 33 12 16 14 24887 2 bolzano 4 3 15 8 27 38 30205 3 aosta 3 12 53 53 2 10 26247 4 belluno 23 1 36 6 24 50 26990 5 sondrio 27 7 6 7 36 55 24641 6 milano 1 9 30 100 46 3 34184 7 siena 47 30 43 26 6 6 23746 8 roma 5 54 16 97 1 5 28933 9 trieste 2 35 9 60 33 22 28150 10 udine 23 19 19 27 39 12 25111 11 firenze 33 22 17 98 48 1 28996 12 bologna 7 8 14 103 62 4 30847 13 ravenna 17 24 13 91 20 9 25512 14 grosseto 67 4 68 47 4 18 19398 15 forlì 10 38 22 71 32 8 25730 16 lucca 36 14 7 85 67 11 22742 17 rimini 41 27 41 99 54 2 25626 18 macerata 42 46 72 20 9 18 21091 19 cuneo 49 5 35 68 37 16 24767 20 bergamo 22 23 1 82 49 33 26632 21 brescia 17 28 24 83 17 21 27755 22 gorizia 15 39 26 17 55 46 23260 23 padova 28 6 20 78 29 39 27047 24 lecco 9 18 2 56 66 65 25114 25 modena 19 10 56 93 31 14 29627 25 parma 8 13 34 81 18 43 27878 25 prato 13 44 23 88 13 20 24608 28 reggio emilia 25 11 62 70 21 31 26341 29 treviso 44 21 67 50 23 41 25391 30 piacenza 25 15 84 72 15 26 23651 30 ancona 46 56 18 58 42 25 24735 32 genova 39 49 10 101 85 7 22733 32 vicenza 21 25 58 46 58 37 27251

32 verbano cusio ossola 54 47 57 18 45 35 20680

35 pordenone 30 32 70 41 7 53 24095 36 arezzo 71 43 39 52 19 30 22049 36 mantova 35 20 49 64 30 44 27534 38 livorno 31 63 8 74 79 13 22608 38 verona 47 16 40 84 28 32 26600 40 venezia 43 36 31 76 61 23 26144 40 savona 36 47 11 96 78 17 23701 40 varese 10 26 3 87 80 59 24554 40 pesaro urbino 63 37 87 32 11 45 21672 44 ferrara 44 50 79 79 12 24 22476 45 como 36 29 4 66 63 72 23232 45 perugia 76 58 32 65 5 36 21328 47 pisa 60 40 12 89 35 40 24706 48 lodi 15 42 5 61 38 84 22548 49 biella 20 17 80 49 94 49 24059 49 terni 59 62 44 37 22 52 20286

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51 la spezia 57 50 21 86 73 28 22911 51 imperia 50 45 25 80 87 27 23730 53 torino 12 33 37 102 76 29 25050 54 novara 14 55 38 92 74 33 24227 55 cremona 33 52 42 54 50 68 25712 55 rieti 67 68 55 10 10 83 20906 57 matera 91 84 98 1 41 80 15512 57 ascoli piceno 56 61 74 39 43 48 20983 59 viterbo 70 69 64 31 7 66 19151 60 sassari 77 64 46 48 25 56 17786 61 asti 64 34 50 69 53 64 21787 61 vercelli 29 31 61 73 65 70 23901 63 pistoia 74 59 27 40 81 61 22222 64 massa carrara 64 60 59 63 85 42 18820 65 l'aquila 82 70 75 29 3 71 16680 65 rovigo 39 57 63 19 59 90 23038 65 cagliari 69 73 29 33 75 51 16897 65 nuoro 61 74 65 14 14 86 17226 65 teramo 52 65 95 30 40 57 18088 70 pavia 50 53 28 94 51 62 22851 71 alessandria 31 41 76 90 56 60 24634 72 chieti 62 67 54 22 69 73 19066 72 oristano 78 86 66 3 71 93 16004 74 pescara 54 71 60 95 47 47 18276 75 latina 53 66 96 57 44 67 22279 76 campobasso 84 77 69 11 52 77 16574 77 crotone 92 102 102 2 26 85 12759 77 potenza 100 78 89 4 64 81 16357 79 isernia 85 83 45 9 34 101 17254 80 frosinone 58 75 91 15 60 89 21600 81 messina 95 76 47 23 90 74 15666 82 ragusa 72 72 103 28 68 88 15340 83 lecce 79 92 93 13 96 87 13515 84 siracusa 66 80 86 51 92 82 16143 85 brindisi 73 93 51 55 102 78 14160 86 napoli 102 90 82 59 89 54 13854 87 avellino 96 81 82 21 83 94 15803 87 enna 98 103 88 5 84 102 13180 87 salerno 103 82 73 35 88 75 15030 90 trapani 81 88 85 67 100 58 13992 90 cosenza 97 97 71 24 72 92 14352 92 palermo 94 94 77 62 98 69 14283 92 caserta 99 87 52 44 70 97 13778 92 bari 89 79 94 75 97 63 15318 95 vibo valentia 85 99 48 16 93 103 13823 96 caltanissetta 75 96 101 38 101 79 14076 97 reggio calabria 87 98 78 34 76 98 13590 98 taranto 80 89 90 43 95 91 15384 99 catanzaro 83 101 97 36 57 96 16676 100 catania 88 85 97 77 99 76 14064 101 foggia 93 95 92 42 82 100 13399 102 benevento 101 91 100 25 91 95 14755

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103 agrigento 90 100 99 44 103 99 12399