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Il mistero del Golgota

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Il mistero del Golgota

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Indice

Pasqua, la festa centrale dell’anno ………………………………………………………………………………….. 07Il mistero del Golgota ………………………………………………………………………………………………………. 13Ascensione e Pentecoste ………………………………………………………………………………………………….. 27

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Creazione dal nulla …………………………………………………………………………………………………………… 40Evoluzione, tempo ed eternità …………………………………………………………………………………………. 42

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Pasqua, la festa centrale dell’anno.

Essa ci richiama all’evento centrale di tutta l’evoluzione terrestre, vale a dire il mistero del Golgota: in virtù della definitiva unione dell’entità solare del Cristo con il corpo fisico di Gesù di Nazareth, il Dio si fece uomo.Ciò che di originale, irripetibile, vi è nel mistero del Golgota, è il fatto che questo mistero, pur manifestatosi sul piano fisico non può essere conosciuto dall’abituale conoscenza umana, ma solo dalla superiore conoscenza soprasensibile.Rudolf Steiner descrisse il mistero del Golgota come l’anello di con-

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giunzione fra le altezze e le profondità del mondo, tra l’Adamo-Kadmon, il grande uomo macrocosmico, formato dall’azione di tutte le nove gerarchie, e il suo corrispondente microcosmico, il corpo fisico dell’uomo, il quale nelle sue forme e nella sua costituzione è la manifestazione della natura dell’io individuale.Di questo ‘uomo cosmico’ le cui forze furono introdotte nella storia dal mistero del Golgota e si manifestarono nel corpo incorruttibile del Risorto, Rudolf Steiner parla nella conferenza del 25 maggio 1924 a Parigi. • Qui viene detto come

nell’organizzazione della testa dell’uomo cosmico, corrispondente alla sfera dei pianeti superiori, agisce la prima gerarchia; nel sistema ritmico, corrispondente al Sole, agisce la seconda gerarchia e nel sistema delle membra, legato ai pianeti inferiori agisce la terza gerarchia.

• Se a questo aggiungiamo che l’originaria sfera d’azione della prima gerarchia è il mondo delle stelle fisse, fino ai pianeti superiori, della seconda gerarchia il Sole, e della terza in particolare la sfera lunare, • e se ricordiamo che tutte e nove le gerarchie partecipano alla congiuntura annuale della festa di Pasqua, allora possiamo avvicinarci al mistero fondamentale di questa festa fondandoci sul corso dell’anno.• In effetti mentre le feste di Michele, di Natale e dell’Epifania, sono fisse e perciò legate alle forze della Terra, quella di Pasqua è mobile e legata alle tre regioni dell’universo: le stelle fisse, il Sole e la Luna.

In virtù di questo, essa ci mostra in modo del tutto particolare il grande ‘uomo cosmico’ che abbraccia l’universo e porta in sé le forze di tutte le gerarchie, e con il mistero del Golgota nacque per la prima volta nell’essere della Terra:

« Alla svolta dei tempila luce dello spirito universale entrò nella corrente dell’essere terreno ».Questo ‘uomo cosmico’è la rivelazione essenzialedello stesso Verbo universale del nostro cosmo.Questo ‘verbo universale’,questo Logos creatore del mondo,viene introdotto nell’esistenza terrestre per mezzo del Cristo,quale punto focale e sorgente delle forze delle gerarchie.

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• Nel Cristo «il verbo si fece carne»Lo stesso Logos si unì al corpo fisico dell’uomo,al corpo terreno di Gesù di Nazareth.Questa è l’essenzadel terzo e ultimo atto del Dio che si fa uomo,questo è il mistero della notte del Getsemani e della collina del Golgota. Ma … a questa prima parte del mistero del Golgota, che racchiude in sé la somma di tutta la passata evoluzione del

mondo e dell’umanità, segue dopo tre giorni una seconda parte, che costituisce il mistero fondamentale di tutta l’evoluzione futura. La resurrezione ci indirizza a questo mistero futuro. • Nella resurrezione la carne si fece di nuovo Verbo;il corpo fisico dell’uomo, attraverso l’azione del Logos,si unisce nuovamente col suo archetipo, il grande ‘uomo cosmico’e con le forze delle gerarchie superiori.Questo processo può anche essere descritto come segue: • Fino al mistero del Golgotail fine dell’evoluzione universale era il divenire uomo del cosmo.

Le forze spirituali dei sette pianeti dovevano a poco a poco diventare nell’uomo il fondamento del suo

organismo liquido, mentre le forze spirituali della sfera stellare, tutto l’insieme delle dodici sfere dello zodiaco

dovevano porre le basi della sua organizzazione fisico-solida.• Dopo il mistero del Golgotal’evoluzione ha assunto la direzione opposta: il divenire cosmo

dell’uomo.Quello che in altri tempi era diventato carne e sangue dell’uomo,quale espressione delle forze dei suoi corpi fisico ed eterico,deve ora essere riportato all’unione col mondo delle stelle e dei pianetiattraverso il lavoro del corpo astrale compenetrato dell’impulso del

Cristo. «E il Verbo si fece carne» «E la carne ridivenne Verbo»trovano la loro sintesi nell’unico mistero del Cristo vivente. Da quanto abbiamo detto vediamo che

Il rapporto fra macro e microcosmo, fra Dio e gli uomini, si è radicalmente modificato con il mistero del Golgota. La consapevolezza di un nuovo ordine delle forze universali, di una nuova alleanza, costituisce da allora per tutti i tempi a venirel’autentico contenuto del Cristianesimo esoterico.

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Infatti il Cristo non portò nel mondo una dottrina bensì un fatto: l’evento del Golgota.

E il progressivo svelarsi del suo significato terrestre-cosmico, significato che vale sia per gli Dei, sia per gli uomini, è l’unico «insegnamento» del cristianesimo, i cui fondamenti peraltro vennero posti dal Cristo risorto nei colloqui che ebbe per quaranta giorni con gli apostoli. Si può anzi affermare che in fondo ogni conoscenza esoterica del mistero del Golgota si può ricondurre ai colloqui in questione.

Rudolf Steiner dice: ► «Accanto alla rivelazione exoterica [contenuta nei vangeli] c’è sempre stato un cristianesimo esoterico per coloro che volevano accoglierlo nel loro animo. L’elemento principale in questo cristianesimo è ciò che può essere conosciuto sul rapporto del Cristo risorto, cioè del Cristo passato attraverso la morte, con i discepoli che potevano capirlo».1

► «È giunto oggi il momento in cui l’anelito degli uomini esige di conoscere meglio anche il mistero del Golgota. E ciò può avvenire solo per mezzo dell’antroposofia. Può verificarsi solo mediante il sorgere di una scienza che operi in modo puramente spirituale. In tal modo si perverrà a una comprensione pienamente umana del mistero del Golgota. Si comprenderà di nuovo che i più importanti insegnamenti sono stati dati all’umanità non dal Cristo incarnato in un corpo fisico fino alla crocifissione, bensì dal Cristo risorto, dopo il mistero del Golgota». 2

Cosicchè ….

il contenuto basilare del cristianesimo esoterico è al contempo quello dei colloqui del Risorto con i suoi discepoli, e si può caratterizzare come segue: • la conoscenza dei nuovi rapporti fra macrocosmo e microcosmo, fra mondo degli Dei e mondo degli uomini così come si sono realizzati dopo il mistero del Golgota.Nei colloqui coi discepoli il Risorto svela il mistero di tutta l’evoluzione del mondo fino al Golgotain quanto cosmo che diviene uomo, e rivela come fine dell’evoluzione futurail ridivenire cosmo dell’uomo,che dovrà un giorno perfezionare l’universo come decima gerarchia.

Questi due processi hanno trovato la loro piena espressione nel mistero fondamentale dell’evoluzione terrestre, cioè nel singolo mistero del Cristo: nel suo progressivo trapasso da entità cosmica a essere umano, indi nella sua completa vittoria su tutti i limiti di ciò che umano. Quest’ultimo fatto si esprime sia nella vittoria sulla morte, evento proprio dell’esistenza 1 o.o. 13 - La scienza occulta nelle sue linee generali2 o.o. 40

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umana sulla Terra, sia nella sua risalita al macrocosmo, al regno del Padre, il regno delle gerarchie superiori. In tale ascesa però la forma umana viene salvaguardata dal Cristo che, potremmo dire, porta con sé la ‘sostanza dell’uomo’, la quintessenza dell’essere umano,

Questo ricongiungimento del Cristo col macrocosmo si realizzò allo sguardo immaginativo dei discepoli con l’ascesa alla sfera extraterrestre del corpo fisico spiritualizzato, il purissimo riflesso della coscienza-io cosmica del Cristo.

Tale evento è descritto al termine dei colloqui dei quaranta giorni nell’Ascensione, in cui gli apostoli sperimentarono la natura delle nuove relazioni tra macro e microcosmo.

Ma non tutti i discepoli riuscirono a vivere coscientemente quei colloqui3 poiché, come abbiamo visto, una tale percezione cosciente presupponeva l’ascesa alla sfera dell’intuizione, la fecondazione da parte della saggezza universale dello Spirito Santo emanato dal Cristo. A tale esperienza era pronto prima della Pentecoste solo «il discepolo che il Signore amava» dopo che sotto la croce aveva accolto in sé la Sofia del Cristo. • Il moderno iniziato però, se attraverso la via cristiano-rosicruciana si accosta al Cristo nella sfera dell’intuizione, e in tal modo (come risulta dalle parole de La scienza occulta) acquisisce una vera comprensione del mistero del Golgota, sperimenterà a sua volta il contenuto dei colloqui del Risorto conservati nella cronaca dell’akasha. Infatti ai nostri giorni una reale conoscenza del mistero del Golgota è possibile solo in virtù della conquista intuitiva (o ‘dell’ascolto’) dei colloqui del Cristo risorto. Così possiamo affermare:

la scienza dello spirito ad orientamento antroposofico, quale apportatrice di una nuova conoscenza dell’entità del Cristo e del mistero del Golgota (e quindi anche del cosmo e dell’uomo) è davvero l’espressione del mutato rapportofra il mondo degli Dei e quello degli uomini dopo il mistero del Golgota; essa non è altro che la restituzione in forma adeguata ai nostri tempi del contenuto esoterico dei colloqui che per quaranta giorni il Cristo risorto ebbe con i discepoli.4

Possiamo dire:

oggi, nel momento in cui in virtù della «ripetizione spirituale del mistero del Golgota»,

il Cristo risorto nei mondi spirituali può accostarsi all’umanità in forma eterica5,

anche il contenuto del cristianesimo esoterico, dei colloqui dei quaranta giorni,

deve rinnovarsi, deve penetrare nell’umanità in forma nuova. Si deve di nuovo aprire la possibilità,

3 o.o.240, 19.7.1924 - Considerazioni esoteriche su nessi karmici – Vol. VI4 o.o.219 - Il nesso del mondo stellare verso l’uomo e dell’uomo verso il mondo stellare. La comunione spirituale dell’umanità – Rivista antroposofica

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ma ora per tutti gli uomini,di parlare con il Cristo in piena coscienza,di fargli domande e ricevere da lui risposteintorno ogni sorta di misteri del mondo e della vita.Ma il linguaggio con cui possiamo rivolgerci al Cristo eterico,così come fecero gli apostoli nei quaranta giorni fra la Pasqua e

l’Ascensione, questo linguaggio è in effetti la stessa antroposofia che, per sua stessa natura esoterica,è la rinascita in seno all’umanità dell’insegnamento del Cristo

risorto.L’odierna antroposofia è nel suo insieme prima di tuttola portatrice della saggezza universale riguardante il mistero della

resurrezione,il mistero del vero uomo-anthropos risorto dal sepolcroche, grazie all’io macrocosmico del Cristo,raccoglie nella sfera terrestre la pienezza delle forze dell’«uomo

universale».

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È davvero stupefacente constatare quanto siano numerose nell’antro-posofia le indicazioni volte alla spiegazione del mistero centrale della resurrezione (ossia del contenuto dei colloqui dei quaranta giorni) che, in un certo senso, costituisce il suo punto focale, il suo vero nocciolo. E non solo: dalla penetrazione nei segreti di questi misteri, che come abbiamo detto consistono nella conoscenza della natura del «corpo incorruttibile» (fantoma) risorto il terzo giorno, sono derivati i tre elementi di base sui quali si fonda tutta l’antroposofia e che caratterizzano le tre opere fondamentali di Rudolf Steiner: Teosofia, La scienza occulta e L’iniziazione.

Così possiamo chiederci: che sapere acquisiamo attraverso la verace conoscenza del «corpo incorruttibile», ottenuta come risultato dell’iniziazione contemporanea, e come si riflette questa conoscenza nei libri citati? In primo luogo apprendiamo della struttura settemplice dell’uomo. Ciò in quanto la conoscenza del ‘fantoma’ ci svela il segreto che l’io del Cristo, unitosi dopo il battesimo al Giordano progressivamente agli in-volucri astrale, eterico e fisico di Gesù di Nazareth, nel corso di tre anni li ha progressivamente metamorfosati nei tre componenti superiori della natura umana: il sé spirituale, lo spirito vitale e l’uomo spirituale. Queste conoscenze costituiscono la prima metà dell’opera Teosofìa.

Secondariamente leggiamo dello sviluppo del ‘fantoma’ da Saturno, attraverso Sole e Luna, fino a metà dell’eone Terra, nonché la parteci-pazione a tale evoluzione di tutte le nove gerarchie.6 Riconosciamo poi i guasti apportati da Lucifero e Arimane all’evoluzione, e quindi la sua

5 o.o.240, 19.7.1924 - Considerazioni esoteriche su nessi karmici – Vol. VI6 o.o.219 - Il nesso del mondo stellare verso l’uomo e dell’uomo verso il mondo stellare. La comunione spirituale dell’umanità – Rivista antroposofica

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restituzione alla gloria e alla forza anteriori grazie al Cristo che gli immise le forze tratte dalle future incarnazioni di Giove, Venere e Vulcano. Apprendiamo dunque di tutta l’evoluzione del mondo e dell’opera delle gerarchie, ciò che costituisce essenzialmente il contenuto de La scienza occulta. E infine, in terzo luogo, facciamo la conoscenza del nuovo sentiero di iniziazione che, attraverso una reale comprensione della morte (l’in-contro col piccolo guardiano della soglia) porta all’ascesa cosciente nel macrocosmo (incontro col grande guardiano della soglia) il che significa da una parte, il conseguimento già sulla Terra di una coscienza superiore nel corpo fisico, e dall’altra la salvaguardia dell’individualità dell’io cosciente nell’ascesa ai mondi superiori dopo la morte.7 In tali conoscenze abbiamo le vere sorgenti di ciò che poi fu descritto ne L’iniziazione e in nella seconda parte di Teosofia.

Anche per quanto concerne gli esercizi occulti dell’antroposofia, vale a dire le indicazioni in vista di uno sviluppo spirituale, constatiamo che alla loro base vi è proprio lo sviluppo delle forze che portano l’uomo ad una graduale resurrezione nelle sfere del pensiero, del sentimento e della volontà; infatti queste forze di resurrezione sono sin dall’inizio assolutamente pertinenti a tutta l’antroposofia e da essa non possono essere separate.

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Il Mistero del Golgota

Il Mistero del Golgota, è stato detto, è l’evento centrale dell’evoluzione dell’umanità.Comprende la morte e la resurrezione del Cristo.7 Ibidem

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Le forze della resurrezione sono immanenti al Cristo sin dai primordi. Infatti, Egli viene dal regno dell’eterna resurrezione e porta in sé le sue forze. In una decisione completamente libera Egli decide tuttavia di condividere con gli uomini ciò che sin dall’inizio non fa parte del Suo destino, ma di quello degli uomini: la morte. E con questa morte il Cristo vuole unirsi in libera volontà, per superarla per sempre per tutti gli uomini. Per risolvere questo doppio problema, il corpo fisico nella sua nuova figura soprasensibile deve essere portato con sé nel mondo spirituale, per continuare là a formare il fondamento della coscienza umana dell’io, creata nella resurrezione del Cristo. Perciò Rudolf Steiner dice ► che dobbiamo considerare «il Mistero del Golgota come qualcosa di reale», «come qualcosa che è avvenuto nell’evoluzione terrestre e che doveva avvenire; perché in effetti è letteralmente la salvezza dell’Io umano».8

Questa salvezza avvenne mediante la creazione del corpo di resurrezione, vale a dire mentre il Cristo nel Mistero del Golgota ha trasformato in Parola il corpo (o nell’espressione biblica, «la carne») del Gesù di Nazareth, per poter vivere nel mondo Spirituale in questo corpo divenuto Parola. E da allora ogni uomo può trovare da se stesso in propria libertà, l’accesso a tale realtà di salvezza dell’Io nella resurrezione.

Nel nostro tempo ciò avviene nel cammino della nuova manifestazione di Michele.

Per le due Feste - Pasqua e S. Michele - Rudolf Steiner dà una sorta di parola guida:

► «Festa di Pasqua: prima la morte, poi la resurrezione; Festa di Michele: prima la resurrezione dell’anima, poi la morte»9 ► «Così, dalla resurrezione di Cristo l’uomo troverà la forza di morire in Cristo, vale a dire di accogliere durante la vita terrena nella propria anima il Cristo risorto, affinché possa morire in Lui, vivendo» 10

Senza un tale rapporto con il corpo di resurrezione, l’Io dell’uomo soggiace ad un duplice pericolo di distruzione: • o una vita nel senso di un forte sviluppo dell’Io individuale, che non

possiede alcuna immortalità e termina definitivamente con la morte (la via occidentale),

• oppure invece, il raggiungimento dell’immortalità a spese dell‘Io individuale, il quale nell’accedere al mondo spirituale e qui, vale a dire, nell’entrare nel Nirvana, in una costante estasi si dissolve come una goccia nell’oceano (la via orientale).8 0.0.131, 11.10.1911 - Da Gesù a Cristo9 0.0. 223, 1.10.1923 - Il corso dell’anno come respiro della Terra10 ibidem, 2.4.1923

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In tale contesto Rudolf Steiner parla di due grandi rivelazioni di Michele. • La prima si trova nel Prologo del Vangelo di Giovanni con il messaggio

centrale: «E la parola divenne carne e abitò fra noi» (Gv 1,14; traduzione di

E. Bock). • La seconda rivelazione di Michele, valida per il nostro tempo e oltre

questo, sino alla fine dell’evoluzione della Terra, è formulata così:

► «E la carne dell’uomo deve essere nuovamente spiritualizzata, affinché raggiunga la facoltà di abitare nel regno della Parola, per contemplare i Misteri divini.

L’incarnazione della Parola è la prima rivelazione di Michele, la spiritualizzazione della carne deve essere la sua seconda

rivelazione». 11 Nel regno della Parola Universale tuttavia, può vivere solo un essere, che

nella propria evoluzione è divenuto esso stesso Parola pura. E ai «Misteri divini», che là possono essere contemplati dagli uomini alla

luce della conoscenza spirituale, appartiene soprattutto il Mistero del corpo di resurrezione.

Infatti, soltanto la cosciente unione con esso conduce oggi alla realizzazione della seconda rivelazione di Michele. Questo deve stare al centro della futura Festa di Michele. Infatti, il compito connesso ad essa, secondo Rudolf Steiner sta nella comprensione del Mistero del Golgota dall’attuale impulso di Michele.► «E la grande differenza in tutte le dottrine e in tutta la saggezza, pervenute nell’evoluzione della Terra dal Mistero del Golgota, è la seguente: Con l’arrivo dello Spirito di Michele sulla Terra [con l’inizio della sua attuale epoca], mediante la sua ispirazione, l’umanità potè gradualmente iniziare a comprendere tutto ciò che significa l’Impulso-Cristo, il Mistero del Golgota».12 • Con «comprendere» qui non è inteso soltanto l’appropriarsi di nuovo sapere, ma è inteso l’inizio del cammino nel quale l’uomo in modo libero e cosciente può giungere all’esperienza conoscitiva della realtà della resurrezione. Il lavoro interiore con la meditazione della Pietra di Fondazione prepara la via a ciò.Appartiene alle più grandi scoperte che si possono fare nell’ambito della Scienza dello spirito di Rudolf Steiner, il fatto che la meditazione della Pietra di Fondazione da lui data durante il Convegno di Natale, descrive con precisione l’essere del corpo di resurrezione, aprendo con ciò l’accesso al suo essere. Il 25 dicembre 1923 durante la Posa della Pietra di Fondazione, Rudolf Steiner dice che la scoperta della triarticolazione del corpo fisico appartiene ai suoi più importanti risultati d’indagine scientifico-spirituale.

11 O.O.194, 22.11.1919 - La missione di Michele12 O.O.152, 2.5.1913 - Verso il Mistero del Golgota

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La sua ricerca in merito durò più di trent’anni, prima di poter parlare pubblicamente per la prima volta nel 1917 dei risultati nell’appendice al suo libro Enigmi dell’anima (0.0. 21). Questa conquista di Rudolf Steiner può essere definita indubbiamente epocale, paragonabile soltanto alle più grandi scoperte scientifiche degli ultimi secoli.

Con la scoperta sopra illustrata non è soltanto descritto il fenomeno archetipico del corpo umano in senso goethiano, con il quale era stato fatto il decisivo passo alla conoscenza scientifica della sua triarticolazione, ma venne anche posto il fondamento per la comprensione del Mistero della resurrezione. Infatti, nella resurrezione il Cristo ha unito inseparabilmente l’intera spiritualità del mondo ai tre sistemi del corpo di Gesù.

Le tre strofe microcosmiche delle prime tre parti della meditazione della Pietra di Fondazionedescrivono la vita del Gesù di Nazareth prima del battesimo nel

Giordanocome pure la complicata preparazione della sua corporeità terrena, di cui Rudolf Steiner parla soprattutto nelle conferenze sul Quinto

VangeloQuesta preparazione conduce al fatto, che sulla Terra nasce per la prima

volta un essere umano, il quale riguardo il suo corpo può «veramente vivere» «nell’essere universale dell’uomo», riguardo la sua anima può «veramente sentire» «nell’attività dell’anima umana» e riguardo il suo Spirito può «veramente pensare» «nelle profondità dello Spirito umano». Infatti, soltanto un tale uomo, che portò in sé una completa armonia di corpo, anima e Spirito, potè divenire il portatore terrestre dell’entità cosmica del Cristo.

Se le tre strofe microcosmiche delle prime tre parti della meditazione della Pietra di Fondazione indicano l’elevazione dell’uomo sino al grado in cui egli può divenire un vero portatore del Cristo o un Cristoforo, allora

le «tre macrocosmiche indicano il grande cammino del Cristo verso la Terra: dalle altezze per noi inimmaginabili della Trinità divino-spirituale, attraverso i ranghi di tutte le nove Gerarchie, dai Serafini agli Angeli, per unirsi sulla Terra al corpo del Gesù di Nazareth preparato per Lui. In questo modo, nei tre anni che seguirono il battesimo nel Giordano –

dopo che le migliori forze terrene avevano operato al corpo di Gesù per trent’anni – ora si aggiunsero le forze cosmiche del Cristo.

Queste trasformarono i tre sistemi del corpo fisico, il sistema del capo nel primo anno, il sistema ritmico nel secondo anno, le membra nel terzo anno, affinché potessero servire il successivo processo di resurrezione. Ora Rudolf Steiner indica che soprattutto l’ultimo grado possiede un significato del tutto singolare per l’ulteriore evoluzione dell’umanità. Infatti, prima della vita del Cristo Gesù sulla Terra, a nessun

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iniziato fu possibile conseguire il potere spirituale sul sistema osseo del corpo. 13 Soltanto dopo questa preparazione della durata di tre anni potè avvenire il Mistero della resurrezione, nel quale, dopo la morte di Gesù venne compiuta mediante il Cristo l’unione dei tre sistemi del suo corpo con la più alta spiritualità del mondo.

Nel senso della meditazione della Pietra di Fondazione, il corpo di resurrezione così nato può essere caratterizzato nel seguente modo:

• Il corpo di resurrezione è il corpo umano, nel cui sistema del capo agiscono le forze dello Spirito Santo con la mediazione della terza Gerarchia, Arcai, Arcangeli, Angeli, nel cui sistema ritmico si esplicano le forze del Cristo, quale Figlio di Dio con la mediazione della seconda Gerarchia o Gerarchia solare, Kyriotetes, Dynameis, Exusiai e nel cui sistema delle membra sono attive le forze del Padre con la mediazione della Gerarchia più alta, Serafini, Cherubini, Troni.

Con ciò nell’evoluzione del cristianesimo Rudolf Steiner ha dato per primo una moderna descrizione scientifìco-spirituale dell’essere del corpo di resurrezione e così del nucleo del Mistero del Golgota, divenendo con ciò l’essere della resurrezione accessibile alle libere forze di conoscenza dell’uomo. Ciò che venne predisposto dal Cristo nel Mistero del Golgota, da allora può entrare nella piena e chiara coscienza dell’uomo, potendo egli così operare già sulla Terra a ciò che Rudolf Steiner definisce quale «religione degli Dei» nel mondo spirituale. Questa consiste nelle organizzazioni spirituali e fisiche pienamente sviluppate dell’uomo, vale a dire nella completa spiritualizzazione del corpo fisico dall’Io umano. ► «Quale meta della loro creazione, davanti agli Dei aleggia l’ideale dell’uomo, ... che in realtà non si esplica come è ora l’uomo fisico, bensì come potrebbe esplicarsi la più alta vita animico-spirituale, nell’organizzazione compiuta di questo uomo fisico»14

Qui «la più alta vita animico-spirituale» indica la forza dell’Io individuale pienamente sviluppata e «l’organizzazione compiuta» dell’«uomo fisico» indica il suo corpo fisico spiritualizzato. Entrambe tuttavia sono la diretta conseguenza del Mistero del Golgota,

nel quale questa «meta divina dei mondi» (ibidem) venne realizzata dal Cristo sulla Terra stessa in base alla creazione del corpo di resurrezione.

Rudolf Steiner continua:

► «Così, quale meta, quale alto ideale, quale religione degli Dei, davanti agli Dei aleggia un’immagine dell’umanità. Sulla lontana sponda dell’esistenza divina, per gli Dei aleggia il tempio, il quale come 13 0.0.112, 3.7.1909 - Il vangelo di Giovanni in relazione con gli altri tre e specialmente col vangelo di Luca14 0.0. 153, 10.4.1914 - Natura interiore dell’uomo e vita tra morte e nuova nascita

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suprema attività artistica degli Dei presenta l’immagine dell’essere divino nell’immagine dell'uomo». (ibidem)• Non come «immagine», ma come «essere divino» stesso si è manifestato l’Io Universale del Cristo nell’immagine dell’uomo, vale a dire nel Fantoma o nella «vera figura» del corpo fisico15.

✺Perciò Rudolf Steiner indica sempre a nuovo che il Mistero del

Golgota era una questione non solo umana, bensì anche divina, vale a dire una questione delle Gerarchie superiori:

► «Ecco dinanzi all’intera umanità sta il principio d’iniziazione nel Mistero

del Golgota, un evento che nel contempo è sensibile sul piano fisico ... e soprasensibile, una vera e propria questione degli Dei»16.

Così il Cristo con la Sua resurrezione ha mostrato alle Gerarchie, che a partire da quel momento, la meta della loro religione celeste, questo alto ideale dell’umanità, diventò veramente raggiungibile sulla Terra stessa e da allora può essere gradualmente realizzato da ogni uomo di buona volontà, che in libertà cerca un cosciente rapporto con il corpo di resurrezione del Cristo. Con ciò a tutte le Gerarchie venne data una grande speranza di realizzazione di tale meta dell’evoluzione dell’umanità sulla Terra. L’apostolo Paolo descrive questo processo nelle seguenti parole: • «Questo corpo corruttibile [il corpo mortale] deve rivestire l’incorruttibilità [del corpo di resurrezione] e questo corpo mortale rivestire l’immortalità» (1 Co 15,53). E in un’altra lettera Paolo concretizza questa trasformazione del corpo con l’indicazione che • il Cristo Gesù «trasfigurerà il nostro misero corpo per uniformarlo al suo corpo glorioso [risorto], in virtù del potere che ha di sottomettere a sé tutto l’universo» (FI 3,21).

A questo punto va messa in rilievo la differenza tra ciò che Rudolf Steiner nel ciclo Da Gesù a Cristo definisce Fantoma e il corpo di resurrezione che qui va inteso nel senso della meditazione della Pietra di Fondazione.17 Del Fantoma, nel ciclo menzionato, Rudolf Steiner dice in generale che esso è il ripristino della forma spirituale originaria del corpo fisico, corrotta dal peccato originale. Questa forma soprasensibile nacque ancora sull’antico Saturno mediante il sacrificio dei Troni e dopodiché continuò ad essere sviluppata dalle diverse Gerarchie negli eoni dell’antico Sole, dell’antica Luna e dall’inizio della Terra. Ne consegue che l’uomo, con il ripristino del Fantoma venne collegato a nuovo con l’origine cosmica della sua evoluzione fino all’antico Saturno e perciò anche con la primissima origine del suo Io. 15 0.0. 131, 10.10.1911 - Da Gesù a Cristo 16 0.0. 143, 17.4.1912 - Esperienze del soprasensibile 17 Uno dei motivi del perché Rudolf Steiner nel ciclo Da Gesù a Cristo non nomina ancora il corpo di resurrezione sta nel fatto, che per caratterizzare questo, erano necessarie le conoscenze del corpo fisico triarticolato. Questa indagine spirituale tuttavia potè essere conclusa soltanto nel 1917.

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Infatti, è possibile riconoscere il vero rapporto dell’Io con il corpo fisico e con ciò l’enigma della coscienza dell’Io, soltanto se ripercorriamo l’evoluzione del mondo fino all’antico Saturno. Infatti, ► «chi vuole conoscere l’Io nel suo mondo, deve essere in grado di immaginarsi un mondo come lo era quello dell’antico Saturno». 18 In questo modo si estende la realtà della resurrezione fino all’antico Saturno, o fino a ciò che nell’Apocalisse viene nominato l’Alfa dell’evoluzione del mondo.

Alla resurrezione si aggiunge tuttavia ancora l’aspetto del futuro che si estenderà fino allo stato avvenire di Vulcano attraverso i gradi evolutivi di Giove e Venere, e viene definito l’Omega dell’evoluzione del mondo.

I due aspetti messi insieme danno il vero significato della parola «Io Sono l’Alfa e l’Omega, il principio e la fine» (Ap 1,8). Ciò significa che

il Mistero del Golgota, quale risplendere del più alto principio dell’«Io Sono» nell’evoluzione

della Terra,comprende l’intera evoluzione del mondo, dall’antico Saturno (Alfa), al futuro Vulcano (Omega).

Riguardo tale parola Rudolf Steiner più tardi, in una conferenza già dopo il Convegno di Natale dice:

► «Con l’Io Sono l’Alfa e l’Omega’ dell’Apocalisse di Giovanniabbiamo definito ciò che l’uomo sarà alla fine del periodo di Vulcano.Alla fine dell’evoluzione di Vulcanoanche l’uomo potrà dire: Io sono l’Alfa e l’Omega.»

Però al centro di questa evoluzione cosmica si trova il Mistero del Golgota.

E in questo senso Rudolf Steiner continua:

► «Guardiamo al Mistero del Golgota da ciò che ci siamo immaginati quale principio,

centro e fine dell’evoluzione dell’umanità.

Quell’entità incarnata in Gesù nel Mistero del Golgota all’incirca a metà del periodo cosmico [tra Saturno e Vulcano]

dell’evoluzione umana, si trova nell’evoluzione cosmica al punto in cui l’uomo si troverà alla fine dell’evoluzione di Vulcano. Qui abbiamo l’entità, quale Dio, che sarà l’uomo, quale uomo, alla fine dell’evoluzione di Vulcano»19

Con ciò Rudolf Steiner non si riferisce soltanto al Fantoma, il cui essere risale all’antico Saturno, ma si riferisce soprattutto al corpo di resurrezione, che rappresenta la futura condizione di Vulcano. Qui

18 O.O. 132, 31.10.1911 – L’evoluzione secondo verità19 O.O. 346, 7.9.1924

18

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non si tratta dell’eone di Vulcano come tale, ma si tratta soprattutto della sua «fine», vale a dire del passaggio agli ulteriori gradi dell’evoluzione che oggi si sottraggono ancora a qualsiasi caratterizzazione in parole del linguaggio umano, ai quali tuttavia il Cristo continuerà a guidare gli uomini. Nella stessa conferenza Rudolf Steiner caratterizza la condizione stessa di Vulcano in questo modo:► «Mentre l’uomo a poco a poco accoglie tutto ciò che è mondo e lo congiunge a tutto il suo essere fino a quando un giorno su Vulcano avrà congiunto con sé l’intera dimensione del mondo, questo intero grande universo del quale egli fa parte, allora sarà colui che egli era all’inizio dell’evoluzione di Saturno e tutto il mondo. Egli diverrà il suo Alfa e Omega, l’uomo, e in lui congiunto tutto ciò che è mondo»

E poi Rudolf Steiner aggiunge, che nella condizione di Vulcano ► «l’uomo racchiuderà in sé tutto il mondo divino» (ibidem).

Con ciò è espresso che

su Vulcanol’uomo nel suo proprio essere,sino entro i tre sistemi del suo corpo fisico trasformato, predisposto sull’antico Saturno,accoglierà l’intero cosmo, ma anche e soprattutto «tutto il mondo divino»,vale a dire il mondo di tutte le nove Gerarchiee delle forze della Santa Trinità che agiscono attraverso di esse.

Con ciò tocchiamo nuovamente il contenuto della meditazione della Pietra di Fondazione, in cui è portato ad espressione l’essere del corpo di resurrezione.

Qui vanno nuovamente messe in rilievo la differenza come pure la concordanza fra il Fantoma e il corpo di resurrezione (secondo il punto di vista in cui li si osserva), poiché entrambi indicano la stessa realtà, mentre

il Fantomaindica il suo aspetto passato nell’antico Saturno e il corpo di resurrezione l’aspetto futuro,che si estenderà sino a Vulcano e persino oltre.14

Anche nel ciclo Da Gesù a Cristo Rudolf Steiner indica tale aspetto futuro:

► «Perché l’importante non è quel che il Cristo Gesù ha insegnato,

ma quel che ha dato all’umanità. La sua risurrezione è il nascere di una nuova parte costitutiva della natura umana, di un corpo incorruttibile»20.

20 0.0. 131,11.10.1911 - Da Gesù a Cristo

19

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Così, nel Mistero del Golgota non si trattò soltanto del ripristino del Fantoma, bensì soprattutto della creazione o della nascita di qualcosa di completamente nuovo che Rudolf Steiner qui definisce come un «corpo incorruttibile».

In tale contesto Rudolf Steiner dice del Fantoma: ► «Ciò che veramente era stato destinato all’uomo dai reggenti [dalle

Gerarchie] dell’[antico] Saturno, dell'[antico] Sole e dell’[antica] Luna si sollevò dalla tomba: era il puro Fantoma del corpo fisico, con tutte le caratteristiche del corpo fisico» (ibidem).

Con ciò viene indicato con chiarezza l’aspetto passato del Fantoma. Nella stessa conferenza Rudolf Steiner continua:

► «Ciò che allora [all’uomo, dopo il peccato originale] gli venne tolto a seguito delle influenze luciferiche, può essergli restituito in quanto tuttora esiste come corpo risorto del Cristo» (ibidem).

Anche da queste parole deriva: qualcosa che una volta, in tempi primordiali, esisteva in una forma pura, è venuto meno agli uomini e venne poi «restituito» loro nella sua forma e purezza originaria mediante le azioni del Cristo (O.O. 131, 10.10.1911).

Il collegamento del corpo di resurrezione con il più lontano futuro dell’umanità e della Terra con Vulcano invece e persino con ciò che verrà dopo, si manifesta dai seguenti risultati dell’indagine spirituale di Rudolf Steiner. Così egli descrive il passaggio da Vulcano al successivo sistema universale (cosmo) nelle seguenti parole:

► «Nell’evoluzione di Vulcano tutti gli esseri che per così dire sono derivati da piccoli inizi dell’esistenza di Saturno, sono spiritualizzati nel più alto senso; tutti insieme sono divenuti non più soltanto Sole, ma super-Sole. Vulcano è più che Sole, e con ciò ha raggiunto la maturità al sacrificio, la maturità al dissolvimento di sé»21.

Rudolf Steiner descrive così il sacrificio che da Vulcano condurrà al successivo grado dell’evoluzione del mondo:

► Prima il Sole, che allora si sarà elevato al grado di super-Sole, «riaccoglie in sé i suoi pianeti [e] diventa Vulcano. E ora tutto l’insieme si dissolve e dalla sfera di Vulcano si forma in seguito una sfera cava. .. Dunque il [super-] Sole si dissolverà nell’universo, si offrirà in sacrificio, Irradierà la propria entità. ... Vale a dire: quando un Sole è giunto al punto di essersi ricongiunto con i suoi pianeti, esso diventa un circolo, diventa esso medesimo uno zodiaco [nuovo]», e esso stesso «può generare e creare da sé un nuovo sistema solare». Infatti, le entità che hanno formato lo zodiaco nuovo ora «sono ascese fino a compiere il grande sacrificio cosmico». (ibidem)

Per questa possente metamorfosi che un giorno consisterà nel capovolgimento cosmico dal punto al cerchio, alla svolta dei tempi venne posto il fondamento quale germe per il futuro. Questo avvenne per il fatto che a metà dell’eone terrestre la Parola Universale stessa venne sulla Terra («E la Parola si fece carne», Gv 1,14).

21 O.O. 110, 14.4.1909 - Gerarchie spirituali e loro riflesso nel mondo fisico. Zodiaco – Pianeti – Cosmo

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Dal cerchio infinito della Sua attività creatrice universale essa si concentrò in un punto, nel corpo del Gesù di Nazareth. Nelle sue conferenze sul Quinto Vangelo Rudolf Steiner dice in merito:

► «L’entità solare macrocosmica [del Cristo] si formò secondo la figura del microcosmo umano, si restrinse e condensò, si compresse sempre più, per divenire sempre più simile al microcosmo umano. ... L’entità del Cristo dovette sentire come la potenza e la forza divina gli sfuggiva sempre più mentre diveniva simile al corpo di Gesù di Nazareth. Poco alla volta il Dio divenne uomo»22.

Nella stessa conferenza Rudolf Steiner dice inoltre:

►«Ma da che cosa è sorta l’esistenza terrestre del Cristo? Essa è sorta

dalla profondissima sofferenza che eccede ogni capacità umana di immaginare che cosa sia il soffrire.»

Riguardo le sofferenze del Cristo Gesù nel Suo cammino di passione, le indagini di Rudolf Steiner dall’ambito del Quinto Vangelo indicano in una direzione del tutto diversa da quella seguita generalmente. Secondo questo,

le più grandi sofferenze del Cristo non consistevano in quelle dell’uomo Gesù, come ripercorribili da ogni

uomo, ma superavano ampiamente ogni dimensione dell’immaginabile. Secondo il Quinto Vangelo, questa immensa sofferenza era connessa soprattutto con il divenire uomo dello Spirito cosmico del

Cristo. Rudolf Steiner descrive questo processo come l’infinito «comprimersi» o «restringersi» del Suo essere divino sino al completo divenire tutt’uno con il corpo del Gesù di Nazareth, mentre Egli sperimentò in modo crescente la scomparsa del suo potere

divino.

Per una migliore comprensione si potrebbe prendere in aiuto la seguente immagine:

Ci si rappresenti il Sole, con la sua intera forza cosmica, con la quale tiene insieme tutto il sistema planetario, entrare nell’angusto spazio di un minuscolo corpo umano che si trova di fronte ad esso. E comunque questa immagine quasi inimmaginabile per la nostra facoltà immaginativa può essere per noi soltanto approssimativa. Infatti,

22 O.O. 148, 3.10.1913 - Il Quinto Vangelo

21

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nel Cristo non «si fece carne» soltanto il Sole spirituale,bensì persino un essere che oltrepassa all’infinito l’intera sfera solare.

A questo processo se ne aggiunse tuttavia un altro, che per il Cristo divenne la sorgente di una sofferenza ancora immensamente più grande. Rudolf Steiner descrive questa situazione nelle seguenti parole:

► «Non dobbiamo immaginarci che questo corpo, nel quale dimorava il Cristo - all’incirca un anno e mezzo dopo il battesimo nel Giordano - fosse come un altro corpo: era invece fatto in modo che un’anima umana comunque lo avrebbe sentito immediatamente decomporsi, poiché solo la possente entità macrocosmica del Cristo riusciva a tenerlo unito. Era un continuo lento morire per la durata di tre anni. E quando si verificò il Mistero del Golgota questo corpo era arrivato al limite della disintegrazione». 23

Così, dal contenuto del Quinto Vangelo emerge che il Cristo nel Getsemani non lottava con la paura per il destino preso

liberamente su di sé e nemmeno con la paura della morte, che proverebbe ogni uomo prima di una morte da martire, ma Egli lottava con la morte stessa, vale a dire con le potenze arimaniche nel suo corpo, che volevano trascinarlo anticipatamente nel mondo spirituale ancor prima che Egli avesse compiuto il suo compito nell’umanità, il ripristino del Fantoma per tutti gli uomini. Infatti, le forze del Fantoma ripristinato, nel periodo della passione avevano abbandonato quasi del tutto la materia del corpo. E ora il Cristo stesso, con le proprie forze doveva tenere insieme questa materia del Suo corpo non più sostenuta dal Fantoma. • Non l’umanizzazione delle vere sofferenze del Cristo Gesù nel suo

cammino di passione, bensì la loro dimensione veramente sovrumana vorrebbero renderci comprensibili il Quinto Vangelo e le indagini di Rudolf Steiner.

• Soltanto perché il Cristo percorse questo inimmaginabile cammino di sofferenza sino alla fine, al ripristino del Fantoma sulla croce potè seguire anche la resurrezione, nella quale esso fu compenetrato dalle forze del corpo di resurrezione.

Soltanto da questa sofferenza sovrumana del Cristo, dopodiché è nato non solo un amore umano, bensì l’amore cosmico, quale Impulso-Cristo agente sulla Terra sino alla fine di tutti i tempi.

► «Da queste sofferenze è nato l’onnioperante amore cosmico»24 il quale poi il giorno della Pentecoste fecondò le anime degli apostoli. Da allora essi sapevano: ► «La morte di Gesù di Nazareth

23 0.0. 130, 9.1.191224 O.O.148, 3.10.1913

22

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era la nascita dell'onnioperante amore cosmico entro la sfera terrestre»25

Così, sulla collina del Golgota, dalla sofferenza sovrumana del Cristo è nato l’amore cosmico, che quale perenne evento pentecostale afferrerà sempre più uominiper rendere loro comprensibili i Misteri alla svolta dei tempi.E così, infinitamente profonda come fu la sofferenza del Cristo nel Suo Cammino macrocosmico dalla periferia al punto, così infinitamente grandi un giorno saranno la gioia e il giubilo

dell’umanità, quando alla fine del periodo di Vulcano compierà la metamorfosi

rovesciata, dal punto al nuovo cerchio universale.

L’Ascensione del Cristo sta dinanzi a noi come un’anticipazione profetica

di ciò che poi avverrà alla fine del periodo di Vulcano. Dopo avere Egli attraversato nel Mistero del Golgota il punto zero

universale e dopo aver congiunto la forza cosmica della resurrezione con l’intera evoluzione della Terra, « fu assunto in cielo » (ciò che questo significa nel senso scientifico-spirituale verrà chiarito di seguito in questo capitolo) « e si assise alla destra di

Dio » (Mc 16,19).Con ciò viene indicato il «cerchio» più grande, che avvolge l’intero

cosmo e nel contempo è la sorgente di tutte le forze creatrici nell’universo. • «Ciò infatti che fa lui [il Padre], lo fa ugualmente il Figlio» (Gv 5,19).

֎

Ritornando al Mistero del Fantoma ora possiamo comprendere meglio perché è possibile dire che esso era già ripristinato prima della morte e della resurrezione del Cristo. In merito Rudolf Steiner dice: ► «Così risulta che quando il Cristo Gesù fu crocifisso ... quando il corpo di Gesù di Nazareth venne inchiodato alla croce, il Fantoma era in realtà completamente intatto, consisteva nella forma corporea spirituale soltanto visibile spiritualmente. ... Era come ... se per forza di inerzia alcune parti materiali ancora si conservassero nella forma che ad esse era stata data, e dopo qualche tempo si disfacessero in modo che di esse quasi niente rimanesse visibile. Così era per le parti materiali del corpo del Cristo Gesù. Quando venne deposto dalla croce, le parti ancora si tenevano assieme, ma esse non avevano nessun collegamento con il Fantoma perché esso ne era completamente libero».26

25 Ibidem26 O.O. 131, 12.10.1911 - Da Gesù a Cristo

23

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Questo significa che

già prima della morte del Cristo Gesù e nella morte stessa era stata ripristinata la pura forma del corpo fisico, come era sull’antico Saturno, quale conseguenza dei suoi tre anni di vita nel corpo di Gesù: nel primo anno venne ripristinata, nella sua condizione originaria non toccata dalle forze di opposizione, soprattutto la parte del Fantoma che sta alla base del sistema del capo del corpo fisico; nel secondo anno ciò avvenne per il sistema ritmico e nel terzo anno per il sistema delle membra.

Con ciò le forze di opposizione non poterono più trovare alcun accesso a questa forma soprasensibile del corpo fisico, per cui essa potè costituire il fondamento per accogliere dopodiché in sé tutte le forze spirituali dell’universo sino al grado di Vulcano e apparire la domenica di Pasqua, quale corpo di resurrezione, che porta in sé il Fantoma.

Per cui Rudolf Steiner potè rilevare sempre a nuovo - sebbene prima fece notare che il Fantoma era completamente ripristinato già prima della morte sulla croce – che questo ► «Fantoma ... è risorto dal sepolcro del Golgota».27

Queste due componenti del corpo di resurrezione che si riferiscono rispettivamente al passato e al futuro e collegano con ciò l’inizio con la fine dell’intera rivoluzione cosmica dall’antico Saturno a Vulcano, possono essere comprese ancor meglio dal seguente punto di vista.

Nel libro La scienza occulta Rudolf Steiner descrive come il Cristo Gesù si presentò, quale Maestro dell’umanità solo quando nella Sua anima si manifestò tutto ciò che di solito Lucifero aveva coperto negli uomini.

Ciò avvenne subito dopo il battesimo nel Giordano. Da altre descrizioni di Rudolf Steiner sappiamo che Lucifero cerca

soprattutto di oscurare e distogliere lo sguardo dell’uomo sul passato. E quando il Cristo Gesù, libero da Lucifero, potè volgere lo sguardo all’intero passato della Terra, sino all’antico Saturno, iniziò il Suo lavoro, della durata di tre anni, al ripristino del Fantoma del Suo corpo fisico.

Quando poi dopo la Sua morte sulla croce, la potenza di Arimane, che aspira sempre a deformare il futuro dell’evoluzione e a rapire l’uomo, fu rimessa «nei suoi limiti»28, nella conseguente resurrezione il vero e proprio corpo di resurrezione potè essere creato come qualcosa di completamente nuovo. Mediante esso ora l’uomo che trova un cosciente accesso ad esso, può congiungersi con l’intera evoluzione futura della Terra, sino a Vulcano e come abbiamo visto, persino oltre.In base alla meditazione della Pietra di Fondazione possiamo immaginarci

questo cammino sino a Vulcano nel seguente modo: Nel compimento della resurrezione • l’Io Universale del Cristo con le forze dello Spirito Santo nella mediazione della terza Gerarchia

27 O.O. 131, 14.10.1911 - “ “28 O.O. 13 - La scienza occulta nelle sue linee generali - pag. 238

24

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compenetrò il sistema del capo di Gesù. Con ciò venne preparato il grado del futuro Giove. • Nella compenetrazione del sistema ritmico di Gesù con le forze del Figlio mediante la seconda Gerarchia venne predisposto il grado di Venere. • Infine ebbe luogo la compenetrazione il sistema del ricambio e delle

membra con le forze del Padre nella mediazione della prima Gerarchia. Con ciò venne raggiunto il grado di Vulcano e posto fondamento per la possente metamorfosi sopra descritta, che condurrà come un ponte, da Vulcano alla creazione del nuovo

cosmo.

֎► «Mediante il Mistero del Golgota anzitutto è avvenuto tutto per il

fisico-eterico dell’umanità», infatti «per il corpo fisico e per il corpo eterico l’evento del Golgota è compiuto per ogni uomo».29

• Per comprendere meglio l’essere di tale salvazione bisogna considerare ancora quanto segue. Come in effetti la forma soprasensibile del corpo fisico diventa percepibile ai sensi soltanto per il fatto che essa è riempita di materia, così anche il corpo eterico dell’uomo si manifesta esteriormente attraverso i liquidi del corpo umano. Questo è provato soprattutto dal fatto che tutti i liquidi nell’uomo sono in costante movimento. E il movimento ritmico è la più importante caratteristica del corpo eterico. Ne consegue che esso si manifesta soprattutto attraverso il sangue, perché di tutti i liquidi nell’organismo umano il sangue sottostà in modo più intenso all’elemento ritmico.30

Dopo aver stabilito questo rapporto, possiamo comprendere in modo nuovo il Mistero degli eventi del Venerdì Santo. Infatti, allora non solo l’uomo, bensì tutta la Terra quale essere vivente ha accolto la comunione cosmica, e cioè nel senso letterale. Prima la Terra stessa accolse in sé il sangue del Crocefisso

e con ciò anche le forze del Suo corpo eterico. Finché il sangue fluiva dalle ferite, vale a dire rimase in movimento

sino alla fine, il corpo eterico era collegato ad essa. Dopodiché la Terra accolse anche il corpo del Crocefisso.

Come comunicato da Rudolf Steiner nel Quinto Vangelo, dopo la morte del Cristo Gesù il Suo corpo venne tolto dalla croce e posto nel sepolcro. Dopodiché un terremoto provocò una fenditura nella Terra, nella quale venne accolto il corpo31.

Con ciò la materia del corpo del Gesù venne congiunta con la Terra.

29 O.O. 224, 7.5.1923 - L’interiorizzazione delle festività dell’anno (Ascensione e Pentecoste)30 Questo non contraddice il fatto che attraverso il sangue agisce anche l’Io dell’uomo, questa azione infatti avviene soprattutto mediante l’elemento del calore del sangue. Il corpo eterico invece si esprime nel ritmo del movimento del sangue.31 O.O.148,2.10.1913 - Il Quinto Vangelo

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Il fatto che qui non si trattava del Fantoma, bensì soltanto della materia che lo riempiva prima, consegue dalla comunicazione di Rudolf Steiner: ► «dopo tre anni tutto il corpo di Gesù di Nazareth era qualcosa che stava già al limite per divenire cadavere ed era tenuto insieme soltanto dalla potenza dell’entità macrocosmica del Cristo»32.

La condizione di cadavere consiste appunto nel fatto che esso è abbandonato dal Fantoma ed è perciò concepito nel processo di decomposizione. Questa separazione del Fantoma dalla materia che in origine lo compenetrava, era tuttavia assolutamente necessaria per il suo ripristino nella purezza originaria mediante la forza del Cristo. Questo avvenne ancora prima della morte sulla croce .

Per questo motivo nessun Io umano avrebbe potuto dimorare in un tale

corpo nemmeno per un istante. Infatti, ► «un’anima umana comune si sarebbe sentita immediatamente abbandonata da esso» 33.

In altre parole, un uomo simile morirebbe subito. ► «Arrivato al limite della disintegrazione del corpo si verificò il Mistero

del Golgota» Dopo che Giuseppe d’Arimatea e Nicodemo avevano cosparso il corpo -

già privo di Fantoma - di «aromi» (ibidem) speciali e lo avevano poi calato nel sepolcro,

► «non ci voleva molto per polverizzare quel corpo nel sepolcro. Quello che era stato deposto nel sepolcro si polverizzò» (ibidem)

► Poi mediante un terremoto «la Terra si spaccò, la polvere del cadavere venne accolta da lei e si congiunse con tutta la sostanza della Terra» (ibidem).

Con ciò è espresso che non il corpo, ma solo la sua materia (senza il Fantoma) nella condizione di finissima polvere (a dire il vero già quale materia del tutto spiritualizzata, in cui non c’era più nulla di materiale) venne accolta dalla Terra e con ciò si congiunse con «tutta» la sua «sostanza». Rudolf Steiner definisce questi fatti spirituali da lui trovati «le ricerche occulte più recenti» (ibidem).

✺Così, per il fatto che la Terra aveva accolto in sé la materia del corpo di

Gesù, venne posto il fondamento per ciò che Rudolf Steiner descrive come segue:

► «Riconosciamo la verità soltanto se in ogni atomo [della materia terrena] scorgiamo una parte dello Spirito del Cristo, che da quel tempo [dal Mistero del Golgota] vi risiede ... Fin nell’atomo la Terra è costituita di vita, da quando il Cristo l’ha compenetrata» 34

Perciò in futuro la vera scienza metterà sempre più in rilievo: ► «La materia è costituita nel senso in cui il Cristo [dopo il Mistero del

Golgota] a poco a poco l’ha disposta!»35 32 O.O.130, 9.1.1912 - Il cristianesimo esoterico e la Guida spirituale dell’umanità33 ibidem34 0.0. 112, 7.7.1909 - Il vangelo di Giovanni in relazione con gli altri tre e specialmente col vangelo di Luca35 0.0. 15 - La guida spirituale dell’uomo e dell’umanità - cap. III

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Come la materia del corpo si congiunse con tutta la Terra, così lo fece anche il sangue del Crocefisso. Della sua sostanza Rudolf Steiner comunica:

► «Quando sgorgò dalle ferite e si riversò nella Terra, quel sangue le conferì una sostanza che, collegandosi con essa, costituì un evento della massima importanza per tutti i tempi successivi, un evento che, inoltre, potè verificarsi sulla Terra solo un’unica volta. Che cosa avvenne in seguito di questo sangue? ... Nel corso dell’evoluzione terrestre esso passò per un processo di eterizzazione. ...I l corpo eterico della Terra è permeato di ciò che il sangue sparso sul Golgota è divenuto»36.

Questa «eterizzazione» del sangue del Cristo entro la Terra fu soltanto possibile mentre rimanevano congiunte con esso le forze del corpo eterico del Cristo Gesù. È per questo che Rudolf Steiner parla del «nuovo corpo eterico» del quale il Cristo si è rivestito dopo la sua resurrezione.

Così la comunione cosmica, accolta dalla Terra il Venerdì Santo, consiste in due parti:

• nei componenti materiali del corpo, che compenetrarono tutta la sostanza della Terra

• e nel sangue eterizzato, che permeò il corpo eterico della Terra.

► «Osservato spiritualmente dall’universo, l’evento del Golgota fu l’illuminarsi di una stella d’oro nell’aura terrestre blu della metà orientale della Terra»37

֎

Ascensione e Pentecoste Tra le grandi feste cristiane, della cui importanza spirituale Rudolf Steiner ha parlato spesso dalla sorgente della sua indagine spirituale, l’evento dell’Ascensione assume una posizione particolare. Anche se in confronto ad altre feste in proporzione egli ha detto poco di questa festa, queste poche esposizioni manifestano comunque un profondo collegamento con lo sviluppo dell’Antroposofia sulla Terra.

Al centro della cristologia antroposofica, formando nel contempo la sua culminazione, stanno le comunicazioni di Rudolf Steiner dall’ambito del Quinto Vangelo. Questo annunzia gli eventi alla svolta dei tempi non da documenti scritti su carta da mano umana, ma che sono inscritti nei mondi superiori con incancellabili lettere dello Spirito nell’eterna Cronaca 36 0.0. 130, 1.10.1911 - Il cristianesimo esoterico e la Guida spirituale dell’umanità37 0.0. 181 - Doni antroposofici

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dell’Akasha. Nella terza conferenza a Kristiania (Oslo) (O.O. 148) riguardo questo tema, in un particolarissimo contesto viene menzionato anche l’evento dell’Ascensione.

Dapprima Rudolf Steiner paragona le stazioni più importanti della vita terrena del Cristo al ciclo di un’incarnazione umana e constata la seguente regolarità:

• Nell’unica vita del Cristo sulla Terra, la Sua unione con il Gesù durante il battesimo nel Giordano nella comune vita dell’uomo corrisponde ad una concezione. Questo è confermato anche dal testo archetipico del Vangelo di Luca, il

quale dice, che durante il battesimo di Gesù dal cielo risuonò una voce: «Questo è il Figlio mio amatissimo, oggi Io l’ho generato» (Lc 3,22)38

• Gli ulteriori tre anni della presenza del Cristo nel corpo fisico di Gesù

sono paragonabili allo stato embrionale di un Uomo che si sta incarnando.

• Dopodiché nel Mistero del Golgota, con il quale Venne concluso questo periodo,

avviene la vera e propria nascita del Cristo nella sfera terrestre.

► «Dobbiamo comprendere il Mistero del Golgota stesso,quale nascita terrena del Cristo»39

• Soltanto dopo la resurrezione per Lui inizia la vera e propria vita terrena,

che in globale ha una durata di solo quaranta giorni.Negli Atti degli Apostoli viene detto in merito che in quel periodo il

Cristo era insieme agli undici apostoli per rivelare loro I Misteri del regno del cielo (At 1,3).

• Poi Rudolf Steiner indica l’Ascensione come quell’evento che in un uomo comune corrisponde alla morte con la successiva ascesa nel mondo spirituale.

✺Per il Cristo questo tuttavia non significa assolutamente un commiato

dalla sfera terrestre, ma proprio il contrario: invece di ascendere alle altezze del mondo spirituale Egli porta giù nell’ambito della Terra le forze della regione

dello Spirito, un’azione eccezionale, che dieci giorni dopo, alla Pentecoste, potè essere accolta anche nella coscienza degli apostoli.

► «Dopo la Pentecoste, l’entità del Cristo visse il Suo immergersi nella 38 citato secondo l’0.0. 114, 21.9.1909 - Il vangelo di Luca39 0.0. 148, 3.10.1913 - Il Quinto Vangelo

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sfera della Terra come un’esperienza paragonabile a quella che per l’uomo è il passaggio nel mondo spirituale. Invece di andare in un Devachan, in un mondo spirituale, come fa l’uomo dopo la morte, l’entità del Cristo offrì il sacrificio di disporre il Suo cielo sulla Terra, di cercarlo in Terra».40

• Anche se in questa descrizione Rudolf Steiner non menziona in modo esplicito l’Ascensione, dall’intero contesto emerge comunque con chiarezza, che il Cristo nei dieci giorni tra l’Ascensione e la Pentecoste ha compiuto il grande sacrificio di portare giù sulla Terra il Devachan. Infatti, poco prima egli disse:

► «Dobbiamo poi comparare l’ulteriore vita del Cristo nella sfera della Terra a partire dall’Ascensione o dalla Pentecoste con quello che l’anima umana prova nel cosiddetto Devachan o mondo spirituale». 41

Naturalmente un processo così complicato ha diversi aspetti. Rudolf Steiner ce ne mostra uno in una conferenza molto tempo dopo, in base al destino del corpo eterico umano nel post mortem42 . Poiché questo in ogni uomo prima della sua incarnazione viene formato prevalentemente dalle forze eteriche del Sole, mantiene anche durante la vita terrena la costante tendenza di collegarsi con la sua patria celeste, vale a dire con la sfera solare universale, che prima del Mistero del Golgota era la dimora cosmica dell’entità del Cristo. Il corpo eterico dell’uomo tuttavia può seguire completamente questa tendenza insita in lui soltanto dopo la morte. Ciò avviene durante i primi tre giorni dopo aver deposto il corpo fisico, quando il corpo eterico si ingrandisce sempre di più sino a dissolversi quasi del tutto, ossia unirsi alla sfera solare (vedi ibidem). Con ciò si giunge anche alla congiunzione del corpo eterico con le forze del regno spirituale, del quale il Sole costituisce la grande porta d’entrata e dove il suo contenuto viene impresso nella Cronaca dell’Akasha.

Rudolf Steiner fa inoltre notare che con l’indurimento dei corpi fisici - che era fortemente aumentato in particolare alla svolta dei tempi - esisteva il reale pericolo che i corpi eterici si congiungessero sempre meno con gli uomini e in base alla forza di attrazione della sfera solare si ritirassero del tutto da loro, questo con il tempo avrebbe posto fine alla vita dell’uomo sulla Terra. Per prevenire tale pericolo e con ciò salvare l’intera umanità, il Cristo si unì a questa tendenza dei corpi eterici umani rivolta al Sole.

Poiché questi tuttavia sulla Terra non possono esistere senza il collegamento con le forze solari, affinché rimangano legati alla Terra per la durata della vita dell’uomo, il Cristo ha incorporato in loro già sulla Terra l’intera pienezza della Sua sostanza solare.

Da quel tempo,

il corpo eterico di ogni uomo,ha a disposizione in piena misura già sulla Terra, ciò che egli primapoteva ricevere soltanto mediante la sua unione con il Sole dopo la

morte,40 O.O. 148, 3.10.1913 - Il Quinto Vangelo41 ibidem42 O.O. 224, 7.5.1923 - Il nesso dell’anima umana con individualità divino-spirituali. – Rivista Antroposofica

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o mediante l’iniziazione negli antichi MisteriNel possente evento dell’Ascensione gli apostoli contemplarono

questo atto di salvazione del Cristo. In esso si manifestò loro nel contempo la più importante conseguenza di ciò che venne già descritto come il portare giù sulla Terra le forze del Devachan dall’ambito solare mediante il Cristo. Infatti, da allora la vera e propria meta alla quale prima tendeva il corpo eterico dell’uomo non si poteva più trovare nell’ambito del Sole, ma direttamente sulla Terra, ossia nel suo nuovo centro spirituale, nel Cristo stesso. Poiché adesso il Cristo non era più unito al Sole, bensì alla Terra, avvenne il capovolgimento descritto. Rudolf Steiner illustra l’evento con le seguenti parole: ► «Il corpo eterico dell’uomo tende al Cristo, in quanto tende verso il Sole. Ed ora ci si rappresenti l’immagine dell’Ascensione: davanti agli occhi animici dei discepoli, il Cristo si solleva verso l’alto. Ossia, davanti all’anima dei discepoli appare l’immagine dell’eterico umano, tendente verso l’alto, che si congiunge con la forza del Cristo, con l’Impulso del Cristo. Ai discepoli si rivela che l’uomo, al tempo del Mistero del Golgota, correva il pericolo di vedere il proprio corpo eterico dirigersi su alle nuvole, verso il Sole e che il Cristo invece trattiene quel che in tal modo tende verso il Sole» (ibidem-39).

Dopo che nel Mistero del Golgota era stato salvato il corpo fisico dell’uomo,

ora anche il suo corpo eterico sperimentò una salvazione, nascendo per esso una congiunzione del tutto nuova con l’ambito della

Terra.

Un’altra conseguenza dell’Ascensione del Cristo consiste nel fatto che…• Oggi ogni uomo che dopo la morte guarda alla dissoluzione del proprio corpo eterico durante i tre giorni (Rudolf Steiner nomina una tale dissoluzione l’unione del corpo eterico con il Sole), in questo processo nel contempo vive come un’immagine dell’Ascensione: ► «In questo corpo eterico che si sta allontanando dall’uomo, a partire dal Mistero del Golgota l’uomo guarda anche al Cristo che è divenuto il suo salvatore nella futura esistenza della Terra; cosicché a dire il vero a partire dal Mistero del Golgota ogni uomo che muore, ha già dinanzi alla propria anima l’immagine dell’Ascensione, che i discepoli videro quel giorno attraverso la loro particolare condizione dell’anima»43

✺A questo risultato della sua indagine spirituale Rudolf Steiner aggiunge che l’agire di tale immagine sull’anima del defunto dipende, se già nella

43 0.0.224, 7.5.1923 - Il nesso dell’anima umana con individualità divino-spirituali. – Rivista Antroposofica

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Page 31: Web viewA tale esperienza era pronto prima della Pentecoste solo «il discepolo che il Signore amava» dopo che sotto la croce aveva accolto in sé la Sofia del Cristo. •

vita terrena si è acquistata una comprensione per il Mistero del Golgota oppure no. Nel primo caso una tale anima allora attinge dall’immagine dell’Ascensione la «più grande consolazione», che consiste nel fatto che ora essa ottiene la completa certezza che il Cristo dopo il Mistero del Golgota è divenuto il salvatore di tutta l’evoluzione della Terra.La consolazione che può attingere l’anima dell’uomo dalla visione dell’immagine dell’Ascensione consiste soprattutto nel fatto, che da essa vede direttamente come

• l’Io dell’uomo già sulla Terra può giungere pienamente in possesso delle forze solari spiritualie con ciò della sua immortalità, per assolvere così la sua destinazione di uomo.

Se tuttavia non si è appropriata della conoscenza menzionata, allora questa immagine diviene per l’anima il grande rimprovero e nel contempo il serio ammonimento di acquistare nella prossima vita un corrispondente sapere sul Mistero del Golgota.

Ma tutto ciò è soltanto possibile se l’uomo sulla Terra si riallaccia coscientemente all’impulso della Pentecoste ossia all’azione dello Spirito che mediante l’evento della Pentecoste è entrato nell’umanità. ► «Il Mistero del Golgota infatti ha avuto luogo per tutti gli uomini, solo per quanto riguarda il corpo fisico e il corpo eterico. La discesa dello Spirito Santo, il Mistero della Pentecoste, testimonia invece che l’animico e lo spirituale dell’uomo possono partecipare ai frutti del Mistero del Golgota, solo se l’uomo si innalza al riconoscimento del vero significato del Mistero del Golgota».44

«L’animico e lo spirituale» sono in questo caso il corpo astrale e l’Io dell’uomo.

Con essi l’uomo del presente mediante la moderna scienza dello spirito deve riallacciarsi direttamente all’evento della Pentecoste alla svolta

dei tempi. Vale a dire mediante essa deve acquistarsi la nuova comprensione per il Mistero del Golgota e gli eventi dell’Ascensione e della Pentecoste con esso collegati.

► «Ma con ciò risulta anche che la vera festa di Pentecoste può essere compresa solo se gli uomini comprendono che la discesa dello Spirito Santo è un appello all’umanità affinché a poco a poco essa si sviluppi fino alla conoscenza spirituale. Infatti, solo mediante la conoscenza spirituale può essere compreso il Mistero del Golgota» (ibidem).

• Ciò che nel Mistero del Golgota e inoltre nella manifestazione dell’Ascensione era stato compiuto dal Cristo come qualcosa di generalmente valido, trova la sua continuazione nell’evento della

44 O.O. 224, 7.5.1923 - Il nesso dell’anima umana con individualità divino-spirituali. – Rivista Antroposofica

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Pentecoste come ciò che si rivolge a ogni singolo uomo, a ogni Io concreto con l’incarico di comprendere l’impulso del Mistero del Golgota e di accoglierlo in sé nel senso della comunione spirituale.

Ripercorriamo brevemente l’intero decorso degli eventi alla svolta dei tempi. • Al centro di essi sta il Mistero del Golgota, preceduto da due eventi, che poi vennero rispecchiati in forma nuova.

• Durante il battesimo nel Giordano l’entità del Cristo si congiunge con il corpo di Gesù e perciò con l’evoluzione della Terra in generale.

• Nella scena della trasfigurazione il Cristo rivela ai tre discepoli prescelti la Sua superiore natura solare e con ciò la Sua provenienza dal regno solare cosmico. Questi due eventi in una forma trasformata mediante il Mistero del Golgota si rispecchianonell’Ascensione e nella Pentecoste.

• Nella Sua Ascensione il Cristo mostrò di avere unito le forze solari, rese manifeste nella trasfigurazione sul monte Tabor, ai corpi eterici di tutti gli uomini. Da allora l’uomo non riceve più le intuizioni morali dall’esterno, dal regno solare cosmico, ma egli può attingerle già sulla Terra in piena libertà dalla nuova sorgente, che si trova in lui stesso.

• E nell’evento della Pentecoste ci risplende l’immagine di ciò che durante il battesimo nel Giordano ha avuto luogo come avvenimento unico. Allora il Cristo aveva afferrato gli involucri terrestri di Gesù in modo tale che l’Io di Zarathustra, che prima dimorava in lui, dovette abbandonare il corpo. Infatti, nel Cristo apparve un’entità divina sulla Terra di una tale potenza e grandezza, che nessun Io umano, nemmeno quello di un elevato iniziato, come lo era Zarathustra, era in grado di accogliere in sé, senza che la sua coscienza dell’Io venisse immediatamente estinta. Ma questo non doveva accadere più in futuro. Il Cristo voleva essere pienamente presente nell’Io dell’uomo senza offuscarlo minimamente.

► «Egli voleva dimorare nell’umanità, ma non voleva offuscare la nascente coscienza dell’Io degli uomini. Egli aveva già compiuto ciò una volta in Gesù, nel quale visse a partire dal battesimo la coscienza del Figlio in luogo della coscienza dell’Io. Ma questo non sarebbe dovuto avvenire negli uomini delle epoche successive. In essi l’Io avrebbe dovuto elevarsi in piena coscienza e il Cristo lo stesso dimorare in questi uomini»45

A tal fine il Cristo dovette anzitutto scomparire dalla diretta visione degli uomini, per dopodiché unirsi a loro in un modo del tutto nuovo. Quanto indicato per primo avvenne con la Sua Ascensione: ► «Così il Cristo ha compiuto la Sua Ascensione, così è divenuto invisibile» (ibidem).

Ma poi dopo dieci giorni Egli inviò ai Suoi discepoli lo Spirito Santo, o ► «quella entità divina che non estingue la coscienza dell’Io e alla quale ci si eleva non nella visione, bensì appunto nell’invisibile Spirito» (ibidem). 45 O.O. 214, 30.7.1922 - Il vangelo di Luca

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Adesso anche il Cristo potè entrare nelle anime degli uomini senza estinguere la coscienza individuale dell’Io. E ciò avvenne nell’evento della Pentecoste. Infatti, da quel momento Egli agì nell’uomo non direttamente, ma con la mediazione dello Spirito Santo. ► «È propriamente lo Spirito Santo ciò che il Cristo dovette inviare, affinché l’uomo potesse conservare la sua coscienza dell’Io e il Cristo possa vivere in lui in modo inconscio» (ibidem).

In questo modo l’Ascensione e la Pentecoste, quali due dirette conseguenze del Mistero del Golgota, sono collegate l’una con l’altra.

Infatti,

attraverso la Sua morte e la resurrezioneil Cristo si unì a tutta l’evoluzione della Terra; nell’umanità come tale Egli entrò mediante il duplice evento dell’Ascensione e della Pentecoste. E così come nell’Ascensione vediamo la trasformazione della scena della trasfigurazione, così nella Pentecoste possiamo riconoscere la metamorfosi del battesimo nel Giordano: Là il battesimo di Gesù con l’acqua, qui il battesimo del Cristo con il fuoco e lo Spirito.

In questo modo il mattino della Pentecoste avvenne l’ingresso del Cristo in tutti i Suoi discepoli in modo che l’allontanarsi dell’Io non era più necessario. Da quel momento in poi il Cristo, come una volta aveva agito nell’uomo Gesù di Nazareth, ora potè agire in tutti gli uomini, senza estinguere la loro coscienza individuale dell’Io.La conseguenza è che nell’ulteriore prospettiva dell’evoluzione della Terra, gli uomini sino alla fine di essa saranno sempre più in grado di formare dall’umanità una nuova unità cosciente dell’Io, un essere del tutto nuovo, che sarà compenetrato sino nei suoi gesti fondamentali dal Cristo, quale suo nuovo Spirito di gruppo o Io di gruppo superiore.

► «Come in ogni singolo uomo nasce l’Io superiore, così in Palestina nasce l’Io superiore di tutta l’umanità, l’Io divino»46

Con ciò all’umanità è data la possibilità di raggiungere il passaggio al nuovo eone cosmico, definito da Rudolf Steiner, quale futuro Giove, che alla fine dell’Apocalisse appare come immaginazione della Celeste Gerusalemme. Ma come avverrà questo passaggio e come può essere preparato?

Rudolf Steiner esprime in merito che

nella seconda metà dell’evoluzione della Terra tutto ciò che sino allora si è formato materialmente,

46 O.O. 112, 24.6.1909 - Il vangelo di Giovanni in relazione con gli altri tre e specialmente col vangelo di Luca

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Page 34: Web viewA tale esperienza era pronto prima della Pentecoste solo «il discepolo che il Signore amava» dopo che sotto la croce aveva accolto in sé la Sofia del Cristo. •

vale a dire tutta l’esistenza esteriore fisica, a poco a poco si dissolverà. • «Che cosa rimarrà?» - egli chiede, e come risposta dà la possente immagine di come gli uominicon le loro azioni morali sulla Terra possono creare i nuovi involucri soprasensibili all'Impulso-Cristo: • L’involucro soprasensibile-fisico con tutte le azioni che nella vita scaturiscono dalla coscienza morale

dell’uomo; • l’involucro eterico con tutte le azioni d’amore e di compassione; • l’involucro astrale con ciò, «che fonda il cammino alla conoscenza soprasensibile»47 ,connesso con i sentimenti della venerazione e dello stupore. Con ciò l’umanità si congiungerà con l’entità del Cristo in modo tale che nascerà un nuovo essere che comprenderà tutti

gli uomini.E questo essere passerà poi, come umanità compenetrata dall’Io del

Cristo, su Giovedopo che la Terra materiale si sarà dissolta in polvere nel cosmo.

Rudolf Steiner descrive questo essere nuovo stesso nelle seguenti parole:

► «Quando la Terra sarà giunta alla sua meta, quando gli uomini comprenderanno i giusti impulsi morali in base ai quali vien compiuto ogni bene, allora sarà liberato quell’Impulso-Cristo che col Mistero del Golgota è fluito nell’evoluzione dell’umanità come Io. Esso sarà avvolto da un corpo astrale formato con la fede, con tutte le azioni di meraviglia e di stupore degli uomini; da qualcosa che è come un corpo eterico, formato dalle azioni dell’amore, e da qualche cosa che intorno ad esso è come un corpo fisico, plasmato dalle azioni della coscienza morale» (ibidem).

Il modello per questa futura comunità di uomini alla svolta dei tempi era costituito dalla cerchia dei dodici apostoli che si era formata in base all’evento della Pentecoste. Infatti, come abbiamo visto, allora il Cristo stesso con la mediazione dello Spirito Santo è entrato in loro. Con ciò essi divennero una nuova comunità, i cui componenti erano del tutto compenetrati dal Cristo e quindi potevano portare il messaggio cristiano nell’intera umanità, vale a dire in tutta la seconda metà dell’evoluzione della Terra. Il fatto che questa originaria comunità pentecostale degli apostoli corrisponde pienamente all’ideale descritto dell’evoluzione dell’umanità, consegue dalle parole con le quali Rudolf Steiner nella citata conferenza descrive il futuro essere dell’umanità: ► «Così gli uomini getteranno le basi, lungo l’evoluzione della Terra, di una grande comunità interamente compenetrata dall’Impulso-Cristo, cristificata» (ibidem).

E questa nuova umanità, allora congiunta inseparabilmente con il 47 O.O. 155, 30.5.1912 - Cristo e l’anima umana

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Cristo, sì del tutto compenetrata da Lui, compierà sotto la Sua guida e con il Suo aiuto, il passaggio nel futuro eone di Giove. Con il citato passaggio a Giove l’essere del Mistero del Golgota, soprattutto nella sua dimensione cosmica, non è assolutamente esaurito. Come già mostrato nel primo capitolo, l’azione di esso comprende tutta l’evoluzione del mondo dall’antico Saturno sino al futuro Vulcano. Nel Mistero del Golgota stesso, questi due poli dell’evoluzione del mondo, quali inizio e fine di essa, vennero congiunti inseparabilmente l’uno con l’altra. Soltanto per questo il Cristo potè dire di se stesso: «Io sono l’Alfa e l’Omega, l’inizio e la fine» (Ap 1,8).

Già prima della morte sulla croce il Cristo aveva ripristinato completamente le forze del Fantoma, in modo tale che corrispondessero del tutto alla condizione originaria nella sua creazione sull’antico Saturno. Poiché fu così, il Cristo potè parlare della Sua morte in modo tale, da intendere con ciò il Padre divino. Dio Padre era anche il più alto reggente dell’evoluzione di Saturno. Perciò le Sue forze erano presenti ovunque là dove agivano gli impulsi dell’antico Saturno. Lo stabilire un diretto rapporto con l’antico Saturno nella vita del Cristo Gesù era preceduto dai due gradi preparatori, nei quali venne stabilito il relativo collegamento con l’antico Sole e l’antica Luna.

Osservando da questo punto di vista i trentatré anni di vita del Gesù di Nazareth alla svolta dei tempi, possiamo constatare quanto segue:

• Nei trent’anni sino al battesimo nel Giordano si rispecchiò l’intera storia dell’umanità della prima parte

dell’evoluzione terrestre, che stava sotto l’influsso delle forze di Marte.

Questo viene ad espressione soprattutto nell’albero genealogico del Vangelo di Luca, dove è detto, come questo Gesù discendeva direttamente da Adamo, sì, persino dal periodo prima del peccato originale («da Dio») (3,38).

• La vita terrena del Cristo ebbe inizio con il battesimo nel Giordano, nel quale il Suo elevato Spirito solare si congiunse con la corrente ereditaria lunare dell’umanità terrestre.

L’ereditarietà sta sotto la guida dell’Arcangelo lunare Gabriele, che per questo motivo annunciò la nascita di Gesù sulla Terra. Anche il battesimo stesso eseguito nell’acqua si riferisce al collegamento di questo rituale con l’antica Luna, sulla quale la principale sostanza che la conformava era simile all’acqua. Dal lato spirituale il processo venne accompagnato dallo Spirito Santo, il quale, derivante dal Padre, guidò tutta l’evoluzione precristiana. Di Lui Rudolf Steiner disse che lo Spirito Santo nell’evoluzione del mondo era il più alto reggente dell’antica Luna. Giovanni Battista testimoniò la Sua comparsa durante il battesimo con le seguenti parole: «Ho visto lo Spirito scendere dal cielo come una colomba e si fermò sopra di lui» (Gv 1,32). Così, durante il battesimo nel Giordano, lo Spirito solare del Cristo, nella Sua discesa sulla Terra, il cui ultimo grado cosmico era la

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sfera lunare, potè riempire la «coppa lunare» della corporeità terrena offertagli da Gesù. Con ciò Gesù divenne un Cristoforo, il simbolo vivente del Santo Gral: la falce lunare quale coppa che porta in sé il Sole spirituale. Così il Cristo nel contempo stabilì il rapporto del Suo corpo astrale (poiché dopo il battesimo il corpo astrale di Gesù è divenuto il Suo corpo astrale) con l’antica Luna, sulla quale esso venne creato. In questo modo il corpo astrale venne ricondotto alla Sua pura condizione originaria, che possedeva prima del peccato originale.

Anche la scena successiva, illustrata nei Vangeli dopo il battesimo nel Giordano — la triplice tentazione del Cristo Gesù nel deserto — è in relazione con la precedente incarnazione della Terra. Infatti, sull’antica Luna il male nel cosmo ottenne per la prima volta la sua piena indipendenza. Ancora sull’antico Sole ostacoli potevano nascere soltanto per il fatto che certe Gerarchie erano come «distaccate», per divenire Spiriti dell’ostacolo. Ciò significa che sino all’antica Luna il male era ancora del tutto compreso nel piano del bene. Sulla Luna tuttavia, e cioè nel regno degli Angeli, avvenne per la prima volta una completa separazione dalle forze del bene. ► «I primi [nella successione delle Gerarchie], ad avere la possibilità di diventare malvagi, erano gli Angeli, poiché tale possibilità esisteva soltanto a partire dall’evoluzione lunare»48

Le forze oppositrici quindi (Lucifero e Arimane), che avevano tentato il Cristo Gesù nel deserto, erano di quel tipo che già sull’antica Luna avevano abbandonato il piano sul quale il male veniva ancora condotto dalla sfera del bene. Agivano già dalla sfera del vero male.

• Nella scena della trasfigurazione troviamo il successivo grado di quest'evoluzione.

Qui il Cristo manifestò per la prima volta il Suo proprio essere solare, ma contemporaneamente anche il Suo rapporto con l’antico Sole, dove nella corrente temporale dell’evoluzione del mondo Egli era entrato nella descritta evoluzione cosmica49.

È per questo che Rudolf Steiner Lo nomina anche il supremo reggente dell’antico Sole. Con ciò il Cristo rinnovò già sulla Terra il Suo rapporto archetipico con l’antico Sole ripristinandolo sino entro il Suo corpo eterico, che era stato creato allora.

• Il terzo grado consisteva nello stabilire un diretto rapporto con l’antico Saturno

e unicamente mediante ciò venne reso possibile la salvazione ossia il ripristino del Fantoma nel suo originario splendore. Nella preparazione a tale atto sulla collina del Golgota, come abbiamo

già visto, il Cristo parla della Sua imminente morte come del cammino al Padre. Questo motivo riempie i Suoi discorsi di commiato,

48 O.O. II0, 18.4.1909/11 - Gerarchie spirituali e loro riflesso nel mondo fisico. Zodiaco – Pianeti – Cosmo49 O.O. 137, 12.6.1912 - L ’uomo alla luce di occultismo, teosofia e filosofia

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fissati soltanto nel Vangelo di Giovanni, poi segue la Sua grande preghiera nel Getsemani, e alla fine appare nelle parole sulla croce.

• Come durante il battesimo nel Giordano cooperava lo Spirito Santo derivante in origine dal Padre, che sin dall’inizio aveva preparato l’incarnazione del Cristo sulla Terra, così durante la trasfigurazione il Cristo manifestò la Sua propria entità solare e nel contempo la Sua ancor più elevata natura di Figlio. Questa risplendette mentre alla vigilia del Mistero del Golgota il Cristo per la prima volta fece conoscere veramente ai Suoi discepoli il Mistero del Suo rapporto con il Padre divino. Con ciò nella prima parte del Mistero del Golgota il rapporto con l’antico Saturno e così con l’origine del corpo fisico era ripristinato a nuovo, il quale allora era stato creato nella sua primissima disposizione da Dio Padre mediante la prima Gerarchia. Soltanto così sulla collina del Golgota potè essere salvato il Fantoma umano sulla croce.

✺• Dopo che già il Venerdì Santo il Fantoma era definitivamente

rinnovato, nella seconda parte del Mistero del Golgota si trattava della ► «nascita di una nuova parte costitutiva della natura umana: di un corpo incorruttibile»50.

Infatti,

con la trasformazione del Fantoma nel corpo di resurrezione, nell’evoluzione del mondo venne creato qualcosa di

completamente nuovo. Se il ripristino del Fantoma significava anzitutto solo il ritornare all’origine dell’evoluzione del mondo, ella creazione del corpo di resurrezione si trattava di qualcosa di completamente nuovo. Era la prima creazione dal nulla entro l’evoluzione della Terra.

• Rudolf Steiner definisce l’essere della creazione dal nulla quale creazione derivante dai «rapporti» e dalle «condizioni».51

Questa definizione non contraddice l’eccezionalità e l’originalità della nuova creazione. Infatti, per creare dal nulla sono di certo necessarie le relative condizioni, la creazione stessa rimane comunque assolutamente originale. Così era nella creazione del mondo mediante Dio Padre, che ebbe luogo dal nulla e come suo unico presupposto aveva la cooperazione del Figlio, che quale Parola divina creò tutto il cosmo. Qui l’attività del Figlio, del Logos, dal Suo rapporto con il Padre, per la creazione dal nulla costituisce le necessarie condizioni, dalle quali poi diventa possibile la creazione del mondo.

In modo simile, ora tuttavia sulla Terra stessa, per la Sua creazione dal 50 0.0. 131, 11.10.1911 - Da Gesù a Cristo51 0.0. 107,17.6.1909 - «Evoluzione, involuzione e creazione dal nulla» - Antropologia scientifico-spirituale - II

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nulla il Cristo prima creò il necessario rapporto con le forze del Padre sino entro l’antico Saturno. Poi, ancora prima della Sua morte sulla croce, con il ripristino del Fantoma nella Sua forma originaria, Egli stabilì le condizioni necessarie per il successivo tipo eccezionale di creazione dal nulla.

Questo ritornare all’antico Saturno attraverso i precedenti gradi dell’antico Sole e dell’antica Luna (il rapporto con la parte di Marte della Terra venne stabilito dalla genealogia terrestre di Gesù), ha ancora un altro significato.

Dell’atto del Cristo sul Golgota Rudolf Steiner dice: ► «Quale è l’azione più libera? L’azione più libera è questa: La saggia

Parola creatrice del nostro sistema solare ha deciso essa stessa in sé di entrare in un corpo umano e di partecipare all’evoluzione della Terra mediante un’azione che non si trovava in nessun Karma precedente» (ibidem).

È ovvio che il Cristo provenendo dal mondo spirituale non portava con sé alcun Karma terreno. Gli involucri del Gesù di Nazareth tuttavia, il suo corpo astrale, il suo corpo eterico e il suo corpo fisico, collegati con le forze terrene dell’ereditarietà, ossia influenzati da esse, possedevano un Karma dal loro periodo prima del battesimo nel Giordano. Come poteva questo ora essere estinto e così reso inefficace affinché il Cristo negli involucri di Gesù potesse compiere il Suo atto sul Golgota veramente privo di Karma?Questo era possibile soltanto in un modo.

• Prima di tutto il corpo astrale di Gesù doveva essere ricondotto sino al momento della sua nascita sull’antica Luna, dove nello status nascendi esso era ancora privo di Karma. Questo venne compiuto mediante l’unione con le forze dell’antica Luna nel momento del battesimo, ossia poco dopo durante la tentazione nel deserto.

• Poi, nella scena della trasfigurazione, il corpo eterico di Gesù venne ricondotto dal Cristo alle sue forze d’origine sull’antico Sole e reso così privo di Karma.

• Alla fine era il ripristino del Fantoma, con il quale anche il corpo fisico venne portato ad essere completamente privo di Karma, così come lo era stato in origine sull’antico Saturno nel momento della sua nascita dal grembo delle entità divino-spirituali. Con ciò vennero stabilite le «condizioni» necessarie per trasformare il Fantoma in corpo di resurrezione con un atto di creazione dal nulla.

Tuttavia il fatto che il Cristo stesso sulla Terra, nonostante la Sua incarnazione negli involucri corporei del Gesù di Nazareth, visse per tre anni privo di qualsiasi Karma terreno, è uno dei più importanti risultati di indagine di Rudolf Steiner dal contenuto del Quinto Vangelo. Infatti, aggravato di un Karma terreno il Cristo non avrebbe mai potuto giungere alla resurrezione. Egli avrebbe sì potuto pareggiare il Karma della vita precedente di Gesù (come può essere pareggiato ogni Karma umano), ma ciò sarebbe stato ancora un processo entro la grande causalità karmica, che tiene insieme tutta l’evoluzione del mondo, dall’antico Saturno a Vulcano.52 52 In merito Rudolf Steiner dice: «Così il Karma della prima metà dell’evoluzione si compie nella seconda metà. Nella seconda metà dell’evoluzione viene demolito a poco a poco

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Per uscire da tale causalità karmica, i confini del Karma dovevano essere completamente sfondati o espresso diversamente, per compiere la resurrezione, era necessario raggiungere la sfera della durata, dell’eternità, che si trova al di là della catena evolutiva composta di sette gradi.

• Così l’essenza della resurrezione nella sua dimensione cosmica può essere compresa soltanto se prendiamo in aiuto tutta l’Antroposofia, ma soprattutto ciò che essa dice dell’evoluzione del mondo e dell’agire del Karma in questa.

Allora, a poco a poco diventa comprensibile come in un’unica frase, che sta scritta nelle conferenze sul Quinto Vangelo, è contenuta tutta l’Antroposofia. È la frase riguardo i tre anni di vita del Cristo Gesù, che svela che essa è stata vissuta sulla Terra senza Karma. Con ciò non è intesa solo la vita del Cristo, che era comunque priva di Karma, ma sono intesi anche i tre anni di vita di Gesù. Perciò Rudolf Steiner potè dire:► «Il Quinto Vangelo è il Vangelo antroposofico e ci mostra che i tre anni di vita del Cristo furono l’unica vita in un corpo umano ad essere vissuta senza Karma, una vita alla quale non è applicabile il concetto di Karma in senso umano»53

Quanto detto riguarda entrambi, il ripristino del Fantoma e la creazione del corpo di resurrezione. Soltanto che nel primo si tratta della liberazione del vecchio Karma e nel secondo di una nuova creazione, sin dall’inizio priva di Karma.

Come il Fantoma indica il passato sino all’antico Saturno, così il corpo di resurrezione indica il più lontano futuro

dell’evoluzione del mondo, Vulcano, dove l’ideale della creazione dal nulla sarà realizzato dagli uomini anche nella sua dimensione cosmica. Ma anche allora il modello rimarrà il corpo di resurrezione, quale più alto atto della creazione dal nulla.

In merito Rudolf Steiner dice: ► «Quando il Cristo decise di entrare in un corpo umano Egli non fu costretto da un precedente Karma, ma lo fece come azione libera, motivata esclusivamente dalla previsione della futura evoluzione dell’umanità, che tuttavia prima non c’era mai stata, che prima nacque in Lui quale pensiero54 dal nulla, dalla previsione»55.

Ciò che per il Cristo riguardo l’ultima meta dell’evoluzione dell’umanità

[anche karmicamente] ciò che era stato costruito nella prima. Il sorgere di un mondo produce Karma; il dissolversi di un mondo, nel più vasto senso della parola è ... in pari tempo cancellazione del relativo Karma» (O.O. 110, 18.4.1909 - Gerarchie spirituali e loro riflesso nel mondo fisico. Zodiaco – Pianeti – Cosmo ).53 O.O. 148,3.10.1913 - Il Quinto Vangelo54 Rudolf Steiner nomina il Fantoma anche un «pensiero reale nel mondo esteriore» (O.O. 131, 10.10.1911 - Da Gesù a Cristo) e da ciò risulta l’affinità del suo essere con il corpo di resurrezione.55 O.O. 107, 17.6.1909 - «Evoluzione, involuzione e creazione dal nulla» - Antropologia scientifico-spirituale - II

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(che verrà raggiunta pienamente soltanto su Vulcano) era una previsione: l’uomo quale essere che crea in libertà dal nulla − per Lui stesso entro l’attuale evoluzione della Terra, nella Sua resurrezione era già divenuto piena realtà.

Infatti, il generare il corpo di resurrezione, quale creazione dal nulla sulla base della Sua «relazione» (o del Suo «rapporto») con il Fantoma, avvenne mentre i due poli dell’evoluzione del mondo, Saturno e Vulcano, nel punto centrale di tutta l’evoluzione vennero direttamente uniti l’uno con l’altro mediante un’eccezionale azione creatrice.

• Questo tuttavia non si compì entro il tempo spirituale che comprende l’evoluzione (dall’antico Saturno alla metà della Terra) e l’involuzione (dalla metà della Terra al futuro Vulcano), bensì mediante le forze dell’eternità, che precedette Saturno e seguirà la condizione di Vulcano. In altre parole:

Unicamente dal punto di vista dell’eternità, che si trova prima di Saturno e dopo Vulcano,

è possibile unire i due poli cosmici direttamente l’uno con l’altro.

Questo avvenne appunto durante la trasformazione del Fantoma (Saturno) nel corpo di resurrezione (Vulcano) e da ciò nacque un essere omogeneo che comprende tutta l’evoluzione del mondo dal suo inizio alla sua fine.Riassumendo è possibile dire: • Con il Fantoma ripristinato il Cristo, quale Figlio dell’uomo, attraverso le porte di Marte, Luna, Sole e Saturno è entrato

nell’eternità • e con il Suo corpo di resurrezione, dall’altro lato dell’eternità, nella

corrente del tempo, è ritornato attraverso le porte di Vulcano, Venere, Giove e Mercurio, per incontrare l’umanità su questa via, arrivando dal futuro, quale Figlio

di Dio, che nel contempo è il rappresentante cosmico di essa.

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Soltanto dopo la Sua resurrezione, durante i quaranta giorni di dialoghi con i discepoli, come ci dice l’indagine spirituale di Rudolf Steiner, il Cristo indicò loro il centrale Mistero della Sua resurrezione. Rudolf Steiner riassume nelle seguenti parole ciò che allora venne comunicato agli apostoli: ► «Venne allora il Cristo e portò agli uomini di nuovo l’elemento temporale. Collegando il cuore umano, l’anima umana, lo Spirito umano con il Cristo, essi riacquistano di nuovo la corrente del tempo da eternità a eternità»56.

• Nel corso dell’evoluzione della Terra all’uomo è andata perduta la forza della sfera solare, che esiste nel tempo spirituale, cosicché nel suo collegamento con la Terra, egli divenne quasi del tutto un essere nello spazio, in grado di percepire soltanto il materiale. Soltanto dopo la sua morte all’uomo venne concesso di entrare nella corrente del tempo spirituale che nei mondi superiori scorre nella direzione opposta.

Il Cristo tuttavia, non portò soltanto questo tempo, ma oltre a questo qualcosa di infinitamente superiore, e cioè quel tempo che fluisce da «eternità a eternità».

Il Vangelo di Giovanni indica questo nelle parole: «E dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ottenuto grazia su grazia»

(1,16). Infatti,

• la prima grazia consiste nell’aver ricevuto il tempo spirituale, che fluisce attraverso i sette gradi dell’evoluzione planetaria. • La seconda grazia invece consiste nella «corrente del tempo» proveniente direttamente dall’eternità e che supera direttamente l’abisso universale tra Saturno e Vulcano.Se a queste due correnti del tempo superiori aggiungiamo la corrente

del tempo inferiore generalmente conosciuta, nella quale è ancorata la coscienza storica degli uomini, possiamo evidenziarle tutte e tre nel disegno qui sotto.

Creando il corpo di resurrezione il Cristo in futuro rende partecipi gli uomini anche a queste forze

dell’eternità. Questo futuro tuttavia ha inizio già nel presente. A poco a poco l’umanità, a partire dall’epoca attuale, deve sviluppare la facoltà indipendente di creare dal nulla. Infatti, colui che crea dal tempo, crea solo per il tempo e ciò che si fa nascere in questo modo, con il finire del tempo diverrà

nulla. Chi tuttavia crea veramente dal nulla, crea dalle forze dell’eternità, cosicché da ciò nasce una nuova creazione che non soggiace alle leggi del tempo, bensì a quelle della durata. E a questa creazione il Cristo vuole condurre gli uomini attraverso la Sua resurrezione.

56 O.O. 236,4.6.1924 - Considerazioni esoteriche su nessi karmici – Vol. II

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Page 42: Web viewA tale esperienza era pronto prima della Pentecoste solo «il discepolo che il Signore amava» dopo che sotto la croce aveva accolto in sé la Sofia del Cristo. •

In questo modo

all’impulso dell’evoluzione, che ha la sua origine presso Dio Padre e all’impulso dell’involuzione, che viene guidata dallo Spirito Santo, il Cristo aggiunse il terzo e decisivo elemento: la creazione dal nulla.

Rudolf Steiner dice in merito:

► «È un pensiero difficile, ma l’esoterismo cristiano ne terrà sempre conto, e tutto si basa sul riuscire ad aggiungere il pensiero della creazione dal nulla all’evoluzione e all’involuzione»57. ► «Colui che parla soltanto di evoluzione e involuzione parlerà dell’evoluzione come se tutto si ripetesse soltanto come in un ciclo [così parla la maggior parte delle religioni orientali sull’evoluzione del mondo]. Tali cicli tuttavia non potranno mai spiegare veramente l’evoluzione del mondo. Soltanto se all’evoluzione e all’involuzione aggiungiamo questa creazione dal nulla che inserisce del nuovo nelle condizioni esistenti, 57 O.O. 107, 17.6.1909 - «Evoluzione, involuzione e creazione dal nulla» - Antropologia scientifico-spirituale - II

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Page 43: Web viewA tale esperienza era pronto prima della Pentecoste solo «il discepolo che il Signore amava» dopo che sotto la croce aveva accolto in sé la Sofia del Cristo. •

giungiamo a una vera comprensione del mondo» (ibidem).► «La concezione del mondo antroposofica crea all’uomo forze vitali, speranza nella vita, certezza nella vita, poiché gli mostra che in futuro egli può collaborare a qualcosa che oggi si trova non solo nel grembo della causalità [anche se questa è una dimensione cosmica che va da Saturno a Vulcano], ma nel nulla [nell’eternità], gli pone la prospettiva che egli, nel vero senso della parola, da creatura operi per divenire creatore» (ibidem).

Alla luce di queste parole, Rudolf Steiner nella stessa conferenza indica ancora come l’uomo nella progressiva evoluzione del mondo eliminerà, ossia sostituirà a poco a poco, uno dopo l’altro, tutti i gradi cosmici precedenti mediante nuove creazioni dal nulla.

► «Si sarà liberato di tutto ... ciò che gli hanno dato gli Dei nell’evoluzione lunare, solare, di Saturno e nella prima metà [di Marte] dell’evoluzione della Terra.»

Questo lavoro sarà già concluso nell’eone di Venere (ibidem), cosicché nel seguente Vulcano l’uomo dalla sorgente della creazione dal nulla non solo sostituirà il vecchio con il nuovo, ma ora creerà anche qualcosa di assolutamente nuovo.

E per questa più alta creazione il modello sarà il corpo di resurrezione. ► «Ma così all’evoluzione e all’involuzione si aggiunge al centro della nostra evoluzione [mediante il Mistero del Golgota] la creazione dal nulla. Passati Saturno, Sole e Luna il Cristo entra nella Terra, quale grande elemento di arricchimento che fa sì che su Vulcano ci sia qualcosa di completamente nuovo, qualcosa che non c’era ancora su Saturno» (ibidem).

Rudolf Steiner pronunciò queste parole nel 1909 e alla fine della sua vita, in settembre del 1924, egli aggiunse: ► «Mentre l’uomo accoglie a poco a poco tutto quanto è mondo congiungendolo con il suo intero essere, fino a quando un giorno su Vulcano avrà congiunto con sé l’intero mondo, questo intero grande universo, al quale appartiene, allora egli sarà colui che era all’inizio dell’evoluzione di Saturno e l’intero mondo. Egli diverrà il suo Alfa e il suo Omega, l’uomo, e in lui congiunto tutto ciò che è mondo»58

✺Affinché su Vulcano tutti gli uomini un giorno raggiungano questo grado,

ora doveva anche essere loro inoculata la nuova facoltà di creare dal nulla, nata sulla Terra nel Mistero del Golgota.

In altre parole:

Le forze di Vulcano usate dal Cristo nella creazione del corpo di resurrezione,

58 O.O.346,7.9.1924 - Conferenze e corso sull’operare religioso-cristiano - Vol. V (Traduzione di un privato)

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Page 44: Web viewA tale esperienza era pronto prima della Pentecoste solo «il discepolo che il Signore amava» dopo che sotto la croce aveva accolto in sé la Sofia del Cristo. •

dovevano essere portate incontro agli uomini nella corrente del tempo spirituale opposta, che fluisce dal futuro, mediante tutti i gradi intermedi di Venere e Giove. Questo l’ha compiuto veramente il Cristo con i due eventi derivanti direttamente dal Mistero del Golgota, l’Ascensione e la Pentecoste.

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Evoluzione, tempo ed eternità

Come sappiamo

• il compito della prima metà (di Marte) dell’evoluzione terrestre consisteva nella preparazione degli involucri corporei per il Gesù

di Nazareth, quale futuro Cristoforo dalla corrente dell’ereditarietà dell’umanità – iniziando da Adamo fino alla svolta dei tempi.99 • Il grande ideale della seconda metà (di Mercurio) invece consiste nell’edificare la nuova umanità, nei cui involucri l’Io del Cristo può trovare la sua nuova dimora sulla Terra.

Rudolf Steiner lo formula così: ► «Ma questo Impulso-Cristo non trova ora sulla Terra nulla di cui si possa rivestire. Perciò Egli deve ricevere un involucro attraverso l’ulteriore evoluzione della Terra, e quando la Terra sarà arrivata alla sua fine, allora il Cristo pienamente evoluto sarà l’uomo della fine, come Adamo fu l’uomo del principio, intorno al quale si è raggruppata l’umanità nella sua molteplicità»59 .

• Come Adamo, quale primo uomo sta all’inizio della metà di Marte dell’evoluzione della Terra, così il Cristo, quale rappresentante dell’umanità sta alla fine della metà di Mercurio.Così è possibile seguire la vita terrena del Cristo su tre piani diversi, che contemporaneamente corrispondono alle tre qualità del tempo descritte.

• Anzitutto il Cristo discese sulla Terra attraverso la porta del battesimo nel Giordano e con ciò si unì alla generale corrente del tempo della storia dell’umanità, che fluisce dal passato al futuro. In questa corrente del tempo,

59 O.O. 155, 30.5.1912 - Cristo e l’anima umana

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in generale conosciuta unicamente dagli uomini della Terra, discese il Cristo con il Suo battesimo. E poiché i tre anni della Sua vita sulla Terra fecero anche parte di questa corrente, essa divenne un fatto storico-mondiale. • La vita interiore del Cristo tuttavia si sviluppò in un’altra corrente del tempo, accessibile sulla Terra soltanto agli iniziati, che hanno raggiunto il grado dell’Io superiore. La sua natura consiste nel fatto che accanto alla comune corrente del tempo che ha la sua origine nel passato, nel mondo esiste ancora un’altra corrente, una corrente occulta, che viene incontro agli uomini dal futuro.

In tale contesto Rudolf Steiner parlò di ۰ «una corrente doppia» del tempo «che fluisce verso l’alto e verso il basso».60

In un’altra occasione la descrisse come ۰ una «evoluzione che interferisce a ritroso ... occulta-astrale», il cui uso è una condizione necessaria per il giusto vedere nel mondo spirituale.61

• In un incomparabile grado superiore a tutti gli iniziati, l’entità del Cristo viveva sulla Terra in questa corrente spirituale del tempo. Sopra è già stato descritto come questo si compì. Con le stazioni della Sua vita, che precedettero il vero e proprio Mistero della resurrezione, nella corrente a ritroso del tempo il Cristo visse tutta l’evoluzione del mondo attraversando i gradi della metà di Marte della Terra, dell’antica Luna, dell’antico Sole sino all’antico Saturno. Dalle forze spirituali di Saturno, che nel contempo sono quelle del Padre, nel momento della crocifissione sulla collina del Golgota ebbe luogo il definitivo ripristino del Fantoma. Anche dopo la Sua resurrezione il Cristo visse nella corrente spirituale del tempo, ora tuttavia nella direzione proveniente dal futuro, da Vulcano, attraverso Venere e Giove sino all’unione soprasensibile con la storia della Terra nel segno di Mercurio, per accompagnare così l’intera evoluzione dell’umanità

sino alla fine dell’eone terrestre.102

• Ancor più alta della corrente spirituale del tempo, che attraversa tutta l’evoluzione dall’antico Saturno a Vulcano

60 Conferenza del 4 febbraio 1913. Citato secondo Briefe von Rudolf Steiner (Lettere di Rudolf Steiner), Vol. I, Dornach 1955.61 Vedi O.O. 262, Manuskript von Barr (Manoscritto di Barr), parte II.

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è la corrente, che Rudolf Steiner nelle parole sopra citate definisce come quella che fluisce «da eternità a eternità».

In base alla sua indagine spirituale l’eternità consiste nell’unione di due elementi:

• «Tutta l’eternità abbraccia appunto l’immortalità e l’innatalità»62 (O.O. 236,18.5.1924).

Riferito alla vita dell’uomo questo vale, si vorrebbe dire, anzitutto solo per la «piccola» eternità che l’uomo può afferrare interiormente, quando sulla via della moderna

iniziazione oltrepassa coscientemente i confini di nascita e morte e sperimenta

come un’unità il mondo spirituale che si trova contemporaneamente prima della nascita e dopo la morte. Questa unità è come un riflesso della grande eternità reale che consiste nell’innatalità cosmica e nell’immortalità cosmica. L’innatalità cosmica precede l’antico Saturno e l’immortalità cosmica segue al futuro Vulcano. Se un essere è in grado di congiungere in una unità questa innatalità e immortalità cosmica,vale a dire di creare un ponte sopra l’abisso universale direttamente dall’antico Saturno a Vulcano (non nel cammino evolutivo attraverso tutti i gradi cosmici intermedi, ma direttamente), allora tale essere afferra l’eternità contemporaneamente sulle due rive dell’esistenza universale e con ciò può portare sulla Terra la corrente del tempo che fluisce da eternità a eternità.Trasformando il Fantoma ripristinato nel corpo di resurrezionedurante il Mistero del Golgota, il Cristo ha eseguito il diretto passaggio dall’antico Saturno al

futuro Vulcano e portato così sulla Terra le forze dell’eternità.63

Da allora ogni uomo, che sulla via della moderna iniziazione ha stabilito un cosciente rapporto con il Mistero del Golgota, può trovare un accesso a queste forze, assolutamente necessario per

creare dal nulla.Di conseguenza il Cristo ha fatto ciò che era decisivo su tutti i tre piani

del tempo. Per la storia dell’umanità il Mistero del Golgota costituisce il suo centro spirituale, il suo fulcro.

✺62 O.O. 236,18.5.1924 - Considerazioni esoteriche su nessi karmici – Vol. II63 Qui non è difficile ripercorrere anche il collegamento esistente tra le tre correnti del tempo descritte e la triplice organizzazione dell’Io dell’uomo. Alla corrente del tempo comune corrisponde l’Io terrestre, alla corrente del tempo spirituale l’Io superiore e a quella che fluisce da eternità a eternità, il vero Io.

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Non senza una buona ragione perciò, con la nascita di Gesù sulla Terra ha inizio una nuova era cristiana.64

Per il tempo spirituale ciò significa il passaggio dall’evoluzione all’involuzione, che si estenderà sino a

Vulcano. Così è posto il fondamento, affinché l’evoluzione cosmica dall’antico Saturno alla Terra possa trovare la sua continuazione attraverso Giove e Venere sino a

Vulcano. E sul terzo piano avvenne quanto segue: Dalla corrente del tempo che fluisce direttamente dall’eternità, la facoltà di creare dal nulla, che oltrepassa i confini di Vulcano, venne portata dal Cristo sulla Terra e inoculata nell’umanità nel modo

già descritto.

• Con ciò riguardo il tempo il Cristo compì quanto la nuova geometria conosce riguardo lo spazio: una linea che viene allungata in una direzione sino all’infinito, ritorna dalla direzione opposta. Non sul piano della coscienza (quale problema scientifico), ma

sul piano dell’esistenza universale, quale reale fatto cosmico, il Cristo nella Sua resurrezione ha mostrato, come la corrente spirituale del tempo, seguita a ritroso nel passato sino al suo dissolversi nell’eternità, riappare dalla stessa eternità come quella corrente del tempo che dal futuro archetipico fluisce nel presente. In altre parole: Se dal presente si ritorna all’antico Saturno, dove il tempo sfocia

nell’eternità, allora da questa eternità si riemerge nel più lontano futuro, e cioè alla fine di Vulcano per ritornare da là nel presente, portando in sé le forze dell’eternità. E questa era l’azione del Cristo alla svolta dei tempi.

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64 In effetti questa nuova era cristiana avrebbe dovuto iniziare con la Pasqua dell’anno 33, come introdotto da Rudolf Steiner nell’anno 1913 con la prima edizione del Calendario dell’anima.

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