luniverso: struttura ed evoluzione la struttura delluniverso il big bang problemi aperti

65
L’UNIVERSO: struttura ed evoluzione La struttura dell’Universo Il Big Bang Problemi aperti

Upload: elda-merlo

Post on 01-May-2015

220 views

Category:

Documents


1 download

TRANSCRIPT

Page 1: LUNIVERSO: struttura ed evoluzione La struttura dellUniverso Il Big Bang Problemi aperti

L’UNIVERSO: struttura ed evoluzione

La struttura dell’Universo

Il Big Bang

Problemi aperti

Page 2: LUNIVERSO: struttura ed evoluzione La struttura dellUniverso Il Big Bang Problemi aperti

LASTRUTTURA

DELL’UNIVERSO

Page 3: LUNIVERSO: struttura ed evoluzione La struttura dellUniverso Il Big Bang Problemi aperti

La struttura dell’Universo

Le galassie si presentato in genere riunite in gruppi di alcune decine, in ammassi con

migliaia di componenti i quali fanno parte di strutture ancora più grandi, dette

superammassi, composte da dozzine di ammassi e disposte a formare lunghi filamenti.

Recenti osservazioni danno per l’Universo una struttura a “schiuma” formata da bolle vuote sulle

cui pareti si dispongono i filamenti dei superammassi.

Page 4: LUNIVERSO: struttura ed evoluzione La struttura dellUniverso Il Big Bang Problemi aperti

GRANDE NUBEDI MAGELLANO

PICCOLA NUBEDI MAGELLANO

Page 5: LUNIVERSO: struttura ed evoluzione La struttura dellUniverso Il Big Bang Problemi aperti

LA GALASSIA DI ANDROMEDA

Con le due galassie satellite M32 sopra, M110 sotto

Page 6: LUNIVERSO: struttura ed evoluzione La struttura dellUniverso Il Big Bang Problemi aperti

LA GALASSIA DEL TRIANGOLO M33

Page 7: LUNIVERSO: struttura ed evoluzione La struttura dellUniverso Il Big Bang Problemi aperti

Moti della TerraIl moto proprio del Gruppo Locale è sovrapposto a moti relativi su scala più piccola.Un osservatore sulla Terra deve effettuare correzioni per il moto di rivoluzione del pianeta intorno al Sole, alla velocità di 30 km/s (a), per il moto del sistema solare intorno al centro della Via Lattea, alla velocità di 230 km/s (b), e infine pr il moto di avvicinamento della Via Lattea stessa alla galassia di Andromeda alla velocità di 40 km/s (c).Contemporaneamente, l'intero Gruppo Locale si sta spostando alla velocità di 600 km/s. L’attrazione dell’ammasso della Vergine può spiegare

una delle componenti del moto, ma un'altra, di entità maggiore, è diretta verso il superammasso in Idra-Centauro, che è a sua volta in movimento. Alcuni risultati inducono a credere che il Gruppo Locale, l'ammasso della Vergine e il superammasso in Idra-Centauro (e molte altre galassie) siano sottoposti all'attrazione gravitazionale di una vasta concentrazione di galassie, il Grande Attrattore, posta a distanza circa doppia di quella del superammasso.

Page 8: LUNIVERSO: struttura ed evoluzione La struttura dellUniverso Il Big Bang Problemi aperti

La struttura dell’Universo

Esistono diversi tipi di ammassi: i più ricchi e densi hanno forma tondeggiante, quelli meno

numerosi hanno forma appiattita ed irregolare.

Page 9: LUNIVERSO: struttura ed evoluzione La struttura dellUniverso Il Big Bang Problemi aperti
Page 10: LUNIVERSO: struttura ed evoluzione La struttura dellUniverso Il Big Bang Problemi aperti

La struttura dell’Universo

Sovrapposizione di 342 esposizioni da parte di HST

tra il 18 e il 28 dicembre 1995. L’immagine mostra circa 1.500 galassie nelle

profondità dell’Universoe ricopre una zona di cielo pari a quella che copre 1 eurocent a

circa 20 m di distanza in

direzione dell’Orsa

Maggiore.

Page 11: LUNIVERSO: struttura ed evoluzione La struttura dellUniverso Il Big Bang Problemi aperti

La struttura dell’Universo

Page 12: LUNIVERSO: struttura ed evoluzione La struttura dellUniverso Il Big Bang Problemi aperti

La struttura dell’Universo

Page 13: LUNIVERSO: struttura ed evoluzione La struttura dellUniverso Il Big Bang Problemi aperti

La struttura dell’Universo

La distribuzione in gruppi, ammassi e superammassi delle galassie porta con sé informazioni sull'Universo primordiale.

Se la distribuzione della materia nella fase precedente alla formazione delle galassie era uniforme, come lasciavano

intendere i primi dati del satellite COBE, per avere la struttura attuale sarebbe stato necessario un tempo

maggiore dell’età stimata per l’Universo.

Misure più recenti della distribuzione della Radiazione Cosmica di Fondo hanno evidenziato delle strutture iniziali

che giustificano la struttura attualmente osservata.

Page 14: LUNIVERSO: struttura ed evoluzione La struttura dellUniverso Il Big Bang Problemi aperti

La struttura dell’UniversoImmagine del satellite COBE inizio anni ‘90

Immagine satellite WMAP (Wilkinson

Microwave Anisotropy Probe) inizio 2003

Page 15: LUNIVERSO: struttura ed evoluzione La struttura dellUniverso Il Big Bang Problemi aperti

Distribuzione della materia oscura

Per realizzare questa simulazione sono state prese in considerazione 200.000 galassie

Page 16: LUNIVERSO: struttura ed evoluzione La struttura dellUniverso Il Big Bang Problemi aperti

LA DETERMINAZIONE DELLEDISTANZE

Page 17: LUNIVERSO: struttura ed evoluzione La struttura dellUniverso Il Big Bang Problemi aperti

La determinazione delle distanze

Agli inizi del 1900 ancora non si conosceva nulla sulla struttura dell’Universo, era addirittura ancora aperto il dibattito sulla natura della nebulose.

Una scoperta fondamentale è legata ad Henrietta Swan Leavitt che scoprì la relazione periodo-luminosità delle variabili cefeidi e ciò ha permesso di effettuare misure della distanza di galassie attraverso misure indirette.

Questi metodi si basano sulla individuazione di oggetti celesti appartenenti alle galassie stesse per i quali si ritiene di conoscere con discreta precisione la magnitudine assoluta M. Misurata da Terra la magnitudine relativa m per

determinare la distanza è possibile applicare la relazione:

5

510m M

d

Page 18: LUNIVERSO: struttura ed evoluzione La struttura dellUniverso Il Big Bang Problemi aperti

La determinazione delle distanze

Questi oggetti sono detti anche indicatori di distanza cosmologici o anche candele standard.

Si usa classificare gli indicatori in tre fasce: indicatori primari, secondari e terziari.

Gli indicatori primari vengono utilizzati per misurare le distanze degli oggetti fuori della nostra galassia, la cui magnitudine può

essere fissata attraverso l’osservazione degli oggetti della nostra galassia.

I secondari sono quelli che per la calibrazione dipendono dalla conoscenza della distanza di galassie vicine misurata attraverso gli

indicatori primari.

I terziari sono quelli che per la calibrazione dipendono dalla conoscenza della distanza di oggetti (galassie) misurata attraverso

gli indicatori secondari.

Gli indicatori primari permettono stime di distanza fino a 30 Mpc, quelli secondari e terziari permettono misure da 0,2 Mpc a 1000

Mpc e oltre.

Page 19: LUNIVERSO: struttura ed evoluzione La struttura dellUniverso Il Big Bang Problemi aperti

La determinazione delle distanze

Altri indicatori primari sono:le variabili RR Lyrae;le stelle novae;le variabili tipo Mira.

Gli indicatori secondari più utilizzati sono:la luminosità delle stelle più brillanti delle galassie;

le più brillanti regioni di idrogeno ionizzato (regioni HII);la distribuzione di luminosità degli ammassi globulari;la relazione di Tully-Fisher: viene sfruttata la relazione tra l’intensità

della riga a 21 cm emessa dall’idrogeno neutro e la magnitudine assoluta della galassia;

la correlazione tra colore e luminosità delle galassie.

Gli indicatori terziari sono:la luminosità delle galassie spirali;la dimensione delle galassie spirali e la correlazione con la luminositàla luminosità totale delle galassie più brillanti.

Page 20: LUNIVERSO: struttura ed evoluzione La struttura dellUniverso Il Big Bang Problemi aperti

La determinazione delle distanzeGli indicatori primari

Tra gli indicatori primari più significativi e affidabili ci sono le stelle variabili cefeidi, stelle variabili molto luminose, per le quali esiste una

relazione tra il periodo di variazione della luminosità (P) e la magnitudine assoluta (M).

Oggi la migliore stima della relazione è data da:

M = -2,78·log(P) – 1,35.

Il telescopio spaziale Hubble ha consentito di stimare distanze fino a 30 Mpc.

Altri indicatori primari sono le supernovae che raggiungono luminosità assolute più elevate delle cefeidi e quindi possono essere

viste anche a grandissime distanze.

Analizzando le supernovae finora individuate è stato possibile stimare distanze fino a 100 Mpc.

Page 21: LUNIVERSO: struttura ed evoluzione La struttura dellUniverso Il Big Bang Problemi aperti

IL BIG BANG

Page 22: LUNIVERSO: struttura ed evoluzione La struttura dellUniverso Il Big Bang Problemi aperti

Il Big Bang, Il Big Bang, letteralmente letteralmente

il Grande Botto, il Grande Botto, è il fenomeno che ha è il fenomeno che ha

dato inizio dato inizio all’Universoall’Universo..

Page 23: LUNIVERSO: struttura ed evoluzione La struttura dellUniverso Il Big Bang Problemi aperti

Come nasce

l’idea del

Big Bang

Page 24: LUNIVERSO: struttura ed evoluzione La struttura dellUniverso Il Big Bang Problemi aperti

A seguito della rivoluzione copernicana, con gli studi di Keplero e Newton e le osservazioni di

Galileo ed altri si giunge al concetto di

Universo infinitamente grande, popolato da un

numero infinito di stelle.

Page 25: LUNIVERSO: struttura ed evoluzione La struttura dellUniverso Il Big Bang Problemi aperti

. . . ma . . .

 Consideriamo una stella.

Essa emette, in ogni secondo, una quantità di energia E in tutte le direzioni.Dopo un tempo t tale energia si è distribuita sulla superficie di una sfera di raggio r = ct.

Ogni unità di superficie di tale sfera riceverà una parte di energia pari a

24 rE

Page 26: LUNIVERSO: struttura ed evoluzione La struttura dellUniverso Il Big Bang Problemi aperti

Supponiamo che la Terra, di raggio R, disti r dalla stella . . .

. . . la Terra riceve, in un secondo, una quantità di energia pari a

Se l’Universo è infinitamente grande, possiamo pensare di dividerlo in infinite sfere concentriche con la Terra al centro.

Ognuna di queste sfere ha uno spessore d1, d2, d3, . . ., dn, . . .

2

22 4

4

rR

ERr

E

Page 27: LUNIVERSO: struttura ed evoluzione La struttura dellUniverso Il Big Bang Problemi aperti

Se le stelle nell’Universo sono uniformemente distribuite, possiamo supporre che ce ne siano N ogni unità di volume.

Un guscio sferico di spessore d alla distanza r dalla Terra conterrà

circa 4r2dN stelle.

Da tale guscio arriverà sulla Terra una quantità di energia pari a

Sommando l’energia che viene da ogni guscio si ottiene

dNERdNrrR

E 222

44

...

...

3212

22

22

12

4

444

dddNER

NdERNdERNdER

Page 28: LUNIVERSO: struttura ed evoluzione La struttura dellUniverso Il Big Bang Problemi aperti

. . . La quantità di energia che arriverebbe sulla Terra dovrebbe essere infinita.

Evidentemente non è così !

Perché ?

Nessuna delle idee proposte riuscì a spiegare questo paradosso (proposto da Olbers nel 1831).

Ma . . .

Page 29: LUNIVERSO: struttura ed evoluzione La struttura dellUniverso Il Big Bang Problemi aperti

Verso la fine del 1800 primi del 1900 vennero fatte alcune importanti scoperte.

Alcune stelle variabili (le cefeidi) hanno il periodo di variazione legato alla magnitudine assoluta.

Negli oggetti celesti sono osservabili delle righe

spettrali caratteristiche degli elementi chimici noti

sulla Terra

Nel 1912 si scoprì che le galassie presentano uno

spostamento verso il rosso (red shift) delle righe

spettrali.

Page 30: LUNIVERSO: struttura ed evoluzione La struttura dellUniverso Il Big Bang Problemi aperti

La legge di Hubble

Intorno al 1920 Hubble riuscì a distinguere stelle Cefeidi di alcune galassie e ne determinò la distanza scoprendo che erano

extragalattiche.

Nel 1929 propose di interpretare lo spostamento verso il rosso come effetto Doppler; mettendo in relazione la distanza d

(determinata col metodo delle Cefeidi) e la velocità radiale v (determinata con lo spostamento verso il rosso).

Trovò la seguente legge (Legge di Hubble):

v = H0 d,

dove H0 è una costante detta costante di Hubble.

Page 31: LUNIVERSO: struttura ed evoluzione La struttura dellUniverso Il Big Bang Problemi aperti

La legge di Hubble

Ciò indusse Hubble alla conclusione fondamentale per lo studio dell’Universo:

l'Universo si espande

Inizialmente Hubble stimo, H0 = 520 km/s per Mpc, cioè una galassia che si trova a 1 Mpc da noi,

si allontana alla velocità di 520 km/s.

Page 32: LUNIVERSO: struttura ed evoluzione La struttura dellUniverso Il Big Bang Problemi aperti

La legge di Hubble

Attualmente per il valore di H0 si hanno diverse stime, quasi tutte comprese tra i valori di 50

km/s per Mpc e 100 km/s per Mpc.

Il valore che oggi è ritenuto più vicino al vero è H0 = 71 km/s per Mpc (WMAP).

Page 33: LUNIVERSO: struttura ed evoluzione La struttura dellUniverso Il Big Bang Problemi aperti

L’origine e l’evoluzione dell’Universo

Page 34: LUNIVERSO: struttura ed evoluzione La struttura dellUniverso Il Big Bang Problemi aperti

L’origine e l’evoluzione dell’Universo

L’Universo è tenuto insieme dalla forza di gravità.

In una memoria pubblicata nel 1917 Einstein richiese che la struttura dell'Universo non fosse data a priori ma scaturisse come soluzione dalle sue equazioni.

Non essendo ancora nota l’espansione dell’Universo, egli impose che la soluzione descrivesse la

distribuzione media della materia nell'Universo e dovesse essere omogenea e isotropa sia nello spazio

che nel tempo.

Page 35: LUNIVERSO: struttura ed evoluzione La struttura dellUniverso Il Big Bang Problemi aperti

L’origine e l’evoluzione dell’UniversoPrincipi cosmologici

Esistono due versioni di tale principio:

il principio cosmologico su grandi scale l'Universo è con buona

approssimazione omogeneo ed isotropo, non vi sono cioè posizioni o direzioni privilegiate

il principio cosmologico perfetto su grandi scale l'Universo è con buona

approssimazione omogeneo ed isotropo in ogni istante

ovvero, l’omogeneità e l’isotropia siano le stesse anche nel tempo.

Page 36: LUNIVERSO: struttura ed evoluzione La struttura dellUniverso Il Big Bang Problemi aperti

L’origine e l’evoluzione dell’UniversoModelli di Friedman

Nel 1929 Alexander Alexandrovich Friedman dimostrò che adottando il principio cosmologico esistevano delle soluzioni delle equazioni della Relatività Generale che presentavano un nuovo

aspetto.

L'Universo doveva evolversi nel tempo

Nella soluzione di Friedman l'Universo deve:o avere avuto un'origine da una singolarità;

o collassare verso una singolarità; o soddisfare entrambe le situazioni.

Page 37: LUNIVERSO: struttura ed evoluzione La struttura dellUniverso Il Big Bang Problemi aperti

I modelli di Friedman descrivono tre possibili scenari di evoluzione dell’Universo e

fondamentale è il valore attuale della densità della materia nell’Universo, 0 e il suo rapporto

con la densità critica C.

20

C

38HG

L’origine e l’evoluzione dell’UniversoModelli di Friedman

Page 38: LUNIVERSO: struttura ed evoluzione La struttura dellUniverso Il Big Bang Problemi aperti

L’origine e l’evoluzione dell’UniversoModelli di Friedman

Se 0 > C, l’Universo si espanderà fino a raggiungere un raggio massimo Rmax

dopo di che il moto si inverte fino a diventare un collasso. Si ha quindi un Universo chiuso e oscillante.

Se 0 = C , l’Universo si espanderà fino all'infinito, ma con una velocità che tenderà a 0.

Se 0 < C , le galassie tenderanno ad allontanarsi sempre più, anche quando l’Universo sarà infinitamente grande e diluito.

Page 39: LUNIVERSO: struttura ed evoluzione La struttura dellUniverso Il Big Bang Problemi aperti

L’origine e l’evoluzione dell’UniversoModelli di Friedman

Rispetto a cosa si espande l'Universo? e quando è iniziata questa espansione ?

Consideriamo lo spazio come una fettuccia elastica sulla quale sono fissati, a varie distanze, dei segni a simulare la posizione delle galassie.

Tendendo l'elastico per gli estremi, le distanze tra questi segni aumentano, infatti, se ne prendiamo in considerazione uno allora le

distanze degli altri aumentano. Se cambiamo il punto di riferimento si ha ancora che le distanze dei

segni dal nuovo riferimento aumentano. In conclusione non esiste un segno privilegiato rispetto al quale gli altri si

muovono, ma tutti vedono gli altri segni allontanarsi.

Si può dimostrare che ognuno vede gli altri segni muoversi con la stessa legge.

Page 40: LUNIVERSO: struttura ed evoluzione La struttura dellUniverso Il Big Bang Problemi aperti

L’origine e l’evoluzione dell’UniversoModelli di Friedman

La costante di Hubble ha le dimensioni dell’inverso di un tempo, quindi = 1/H0 ha le dimensioni di un

tempo e viene detto tempo di Hubble.

Si ha:1010 anni < < 21010 anni.

In tutti i modelli l’età dell'Universo è inferiore a .

Se H0 = 71 km/s per Mpc

= 1,371010 anni.

Page 41: LUNIVERSO: struttura ed evoluzione La struttura dellUniverso Il Big Bang Problemi aperti

L’origine e l’evoluzione dell’Universo

Il modello del Big Bang

Intorno al 1940 George Gamow pose le basi per il modello Big Bang.

Comprese che risalendo indietro nel tempo la materia dell'Universo sarebbe stata più compressa e molto calda tanto da

poter realizzare le condizioni per la sintesi dei nuclei atomici pesanti.

Calcolò come tale sintesi potesse avvenire a partire dal nucleo dell'atomo di idrogeno.

Scoprì che solo l'elio si forma in un tempo sufficientemente rapido da poter essere prodotto in grande quantità nei primi istanti

dell'Universo.

Page 42: LUNIVERSO: struttura ed evoluzione La struttura dellUniverso Il Big Bang Problemi aperti

L’origine e l’evoluzione dell’Universo

Il modello del Big Bang

Fred Hoyle, sostenitore della teoria dello stato stazionario, dimostrò che gli elementi più pesanti dell’elio potevano formarsi

all’interno delle stelle.

La prova decisiva per la teoria del Big Bang fu la scoperta nel 1965 da parte di Penzias e Wilson della radiazione cosmica di

fondo, un “rumore” proveniente da tutte le parti del cosmo e che rappresenta il resto del big bang.

Questa radiazione ha un’emissione tipica di un corpo nero a 2,7 K.

Le odierne teorie sulle particelle elementari ci permettono di realizzare un quadro ragionevole sui primi istanti dell’Universo.

Page 43: LUNIVERSO: struttura ed evoluzione La struttura dellUniverso Il Big Bang Problemi aperti

 

FERMIONI 

I fermioni sono le particelle che costituiscono la materia presente nell'Universo.

I fermioni si dividono in leptoni e quark a seconda se sono o no soggetti alla forza forte.

Leptoni Quark

Prima generazione

Elettrone Neutrino Up Down

Seconda generazione

Mu Neutrino mu Charm Strange

Terza generazione

Tau Neutrino tau Top Bottom

Page 44: LUNIVERSO: struttura ed evoluzione La struttura dellUniverso Il Big Bang Problemi aperti

PARTICELLA INTERAZIONE

Gluoni Forte

Bosoni vettoriali (elettrodeboli)

Debole

Fotone Elettromagnetica

Gravitone Gravitazionale

BOSONI 

I bosoni sono le particelle responsabili delle interazioni. Quando una particella materiale emette un bosone modifica il suo stato e

determina una modifica anche dello stato di una seconda particella materiale che assorbe il bosone; in questo modo tra le due particelle

si è avuta una interazione. I bosoni sono :

 

Page 45: LUNIVERSO: struttura ed evoluzione La struttura dellUniverso Il Big Bang Problemi aperti
Page 46: LUNIVERSO: struttura ed evoluzione La struttura dellUniverso Il Big Bang Problemi aperti

L’origine e l’evoluzione dell’Universo

Il modello del Big Bang

Page 47: LUNIVERSO: struttura ed evoluzione La struttura dellUniverso Il Big Bang Problemi aperti
Page 48: LUNIVERSO: struttura ed evoluzione La struttura dellUniverso Il Big Bang Problemi aperti

Storia dell’Universo

Tempo cosmico

Tempera-tura

Energia per

particellaEventi

0s

Avviene il big bang. Può darsi che la singolarità fosse un punto; certamente l’Universo era molto piccolo. Da questo momento esso inizia a espandersi. Probabilmente l’energia totale era (ed è) nulla.

10-43 s 5·1031 K 6·1018 Gev

È il cosiddetto tempo di Planck. Può essere considerato come il tempo in cui vengono create le particelle. Si conosce poco di quanto è successo prima di questo istante. Se i modelli sulle teorie di unificazione sono validi, in quel periodo doveva esistere un’unica superforza che comprendeva anche la forza di gravità. Doveva esistere solo un tipo di particella che decade in bosoni e fermioni e che li converte continuamente gli uni negli altri cosicché non esiste una reale differenza tra di essi.L’interazione gravitazionale di differenzia dalla forza grandunificata (GTU).

Page 49: LUNIVERSO: struttura ed evoluzione La struttura dellUniverso Il Big Bang Problemi aperti

Tempo cosmico

Tempera-tura

Energia per

particellaEventi

10-35 s 5·1027 K 6·1014 Gev

Termina l’unificazione dell’interazione forte con quella elettrodebole. Prima di questo istante è l’era della GTU, se i quark e i leptoni sono veramente i costituenti ultimi della materia, si può pensare l’Universo come un gas (alcuni parlano di zuppa) formato di quark, leptoni, antiquark, antileptoni e bosoni X. Le particelle X sarebbero i bosoni intermedi mediatori della forza di Grande Unificazione (GTU). L’Universo aveva dimensioni molto piccole e densità di materia molto elevata.Si può pensare che prima di questo istante esistesse un solo tipo di materia (il lepto-quark) e una sola forza, la forza Grandunificata.

Storia dell’Universo

Page 50: LUNIVERSO: struttura ed evoluzione La struttura dellUniverso Il Big Bang Problemi aperti

Tempo cosmico

Tempera-tura

Energia per

particellaEventi

10-10 s 1,5·1015 K 200 Gev

Termina l’unificazione della forza elettromagnetica con quella debole. Prima di questo istante sono scomparte le particelle X, e i quark e i leptoni hanno una loro identità individuale e non possono più convertirsi gli uni negli altri. Sono presenti quark (ancora liberi), leptoni, fotoni, neutrini, W±, Z0 e gluoni.Da quest'istante la forza debole e quella elettromagnetica sono diverse l’una dall’altra e nell’Universo ci sono le quattro interazioni così come le vediamo oggi.

Storia dell’Universo

Page 51: LUNIVERSO: struttura ed evoluzione La struttura dellUniverso Il Big Bang Problemi aperti

Tempo cosmico

Tempera-tura

Energia per

particellaEventi

10-4 s 1,5·1012 K 200 Mev

Avviene l’annichilazione protone-antiprotone. Prima di questo istante avviene il confinamento dei quark per formare barioni e mesoni.Come risultato dell’annichilazione protone-antiprotone e di quella elettrone-positrone (che avverrà in un secondo momento) si ha la scomparsa dell’antimateria, lasciando un numero (relativamente limitato) di protoni ed elettroni.

Storia dell’Universo

Page 52: LUNIVERSO: struttura ed evoluzione La struttura dellUniverso Il Big Bang Problemi aperti

Tempo cosmico

Tempera-tura

Energia per

particellaEventi

30 minuti 3·108 K 40 kev

Avviene la nucleosintesi di elio e deuterio. Precedentemente, a 1,1 s, l’energia media dei neutrini è diminuita e questi non interagiscono più con il resto della materia diventando indipendenti.A 14 s avviene l’annichilazione delle coppie e+ e e contemporaneamente si ha un aumento del numero di fotoni. Inizia l’era della radiazione.L’Universo contiene ora fotoni e neutrini. Sono presenti (relativamente) piccole quantità di materia, composta in peso per il 24% di elio e per il 76% di protoni. Non ci sono quasi più neutroni liberi.Si dice che inizia l’era della materia (prosegue fino a oggi).Non si possono ancora formare gli atomi: ogni volta che un protone cattura un elettrone e forma un atomo di idrogeno, poco dopo avviene una collisione con un fotone che rompe l’atomo.

Storia dell’Universo

Page 53: LUNIVERSO: struttura ed evoluzione La struttura dellUniverso Il Big Bang Problemi aperti

Tempo cosmico

Tempera-tura

Energia per

particellaEventi

3·105 anni 4.000 K 0,5 eV

È il momento della formazione degli atomi. L’energia dei fotoni è diventata così bassa che essi non sono più in grado di distruggere gli atomi che si vanno formando.Gli elettroni si uniscono ai protoni formando atomi di idrogeno; i nuclei di elio con gli elettroni formano atomi di elio.L’Universo diventa trasparente alla radiazione elettromagnetica, che da questo momento si disaccoppia dalla materia e ha vita autonoma. Un fotone interagisce con una carica elettrica, quale quella dell’elettrone, ma interagisce molto poco con un atomo neutro. Un elettrone che si unisce a un protone per formare un atomo di idrogeno non avverte quasi più i fotoni e interagisce principalmente con il campo elettrico del protone.È questo l’istante in cui viene emessa quell’energia che oggi vediamo come radiazione di fondo.

Storia dell’Universo

Page 54: LUNIVERSO: struttura ed evoluzione La struttura dellUniverso Il Big Bang Problemi aperti

Tempo cosmico

Tempera-tura

Energia per

particellaEventi

109 anni

Formazione delle galassie. Si formano galassie e ammassi di galassie, poi le prime stelle. Per qualche motivo si erano create delle disomogeneità spaziali nella distribuzione della materia, cioè nella distribuzione spaziale del numero di atomi. Si formano nubi di materia (protogalassie e protostelle).Circa 5 miliardi di anni fa si è formata la nube stellare dalla quale, per contrazione gravitazionale, nasceranno il nostro Sole e i suoi pianeti, fra i quali la Terra. Il materiale raccolto dalla nostra nube contiene in prevalenza idrogeno ed elio, cioè il materiale prodotto all’inizio dell’Universo. Sono presenti però anche quantità importanti di materiali come il ferro, sintetizzati in precedenza in una stella massiccia che poi è esplosa.

Storia dell’Universo

Page 55: LUNIVERSO: struttura ed evoluzione La struttura dellUniverso Il Big Bang Problemi aperti

Tempo cosmico

Tempera-tura

Energia per

particellaEventi

1,5·1010 anni

2,7 K

Oggi.Circa un milione di anni fa si sviluppa l’homo sapiens che successivamente inizia a domandarsi come è fatto l’Universo.

Storia dell’Universo

Page 56: LUNIVERSO: struttura ed evoluzione La struttura dellUniverso Il Big Bang Problemi aperti

I risultati della sonda WMAP ci danno oggi un quadro dell’Universo di questo tipo:

la prima generazione di stelle che ha brillato nell’universo ha preso vita 200 milioni di anni dopo il Big Bang

l’età dell’Universo è 13,7 miliardi di anno con un errore dell’ 1%

la teroria del Big Bang e dell’inflazione continuano a mostrarsi vere

il contenuto dell’Universo include un 4% di atomi (materia ordinaria), un 23% di uno sconosciuto tipo di materia oscura ed un 73% di una misteriosa

“energia oscura” che agisce come una sorta di antigravità.

[Anne Kinney direttore della NASA per l’Astronomia e la Fisica]

Page 57: LUNIVERSO: struttura ed evoluzione La struttura dellUniverso Il Big Bang Problemi aperti

PROBLEMIAPERTI

Page 58: LUNIVERSO: struttura ed evoluzione La struttura dellUniverso Il Big Bang Problemi aperti

Problemi apertiI costituenti dell’Universo

Cos’è la materia oscura?, cos’è l’energia oscura?

Page 59: LUNIVERSO: struttura ed evoluzione La struttura dellUniverso Il Big Bang Problemi aperti

Problemi apertiL’omogeneità della radiazione cosmica di fondo

La misura della radiazione cosmica di fondo ha dimostrato che essa è molto omogenea e ciò comporta alcune difficoltà.

Per prima cosa non è possibile che diverse zone dell'Universo abbiano avuto il tempo di “scambiarsi” informazioni e quindi non hanno potuto assumere

valori di densità, pressione e temperatura comuni.

Il tempo per scambiare informazioni è quello impiegato dalla luce per viaggiare da una regione a un'altra.

Consideriamo due regioni distanti da noi 10 miliardi di anni luce, in direzioni opposte, e cioè alla distanza tra loro di 20 miliardi di anni luce; la luce partita

da una di esse non ha fatto in tempo a raggiungere l’altra.

Segue che ogni parte dell'Universo si sarebbe dovuta evolvere in maniera indipendente conservando la propria identità e senza mescolarsi col resto.

Oggi dovremmo vedere delle grandi differenze guardando in direzioni opposte di cielo mentre vediamo invece una grande uniformità.

Page 60: LUNIVERSO: struttura ed evoluzione La struttura dellUniverso Il Big Bang Problemi aperti

Problemi apertiTeoria dell’Universo inflazionario

Una teoria che ha cercato di dare una risposta a questi problemi è la cosiddetta teoria dell'Universo inflazionario.

Si fa uso di conoscenze di fisica delle particelle e di idee derivanti dai tentativi di unificare tutte le quattro forze fondamentali della natura.

Si suppone che l'Universo, appena dopo il big bang, abbia subito una fase di “super-espansione”, durata una minuscola frazione di secondo, in cui le

dimensioni dell'Universo sono aumentate in un modo eccezionale.

Page 61: LUNIVERSO: struttura ed evoluzione La struttura dellUniverso Il Big Bang Problemi aperti

Problemi apertiTeoria dell’Universo inflazionario

Immaginiamo l'Universo neonato come un insieme di piccole sferette di dimensioni uguali alla distanza che la luce ha percorso dal big bang.

Ogni sferetta è diversa dalle altre, ma una singola sferetta è omogenea e uniforme, perché è così piccola che la luce ha avuto il tempo di attraversarla.

Supponiamo adesso che una di queste sferette si super-espanda ad un ritmo maggiore di quello della luce (questo non è in contraddizione con la teoria

della relatività, che proibisce ai segnali di avere velocità più grandi di quelle della luce).

Alla fine del processo l'espansione torna al ritmo normale previsto dal big bang classico.

Quella che una volta era la minuscola sferetta potrebbe essere adesso il nostro Universo. A noi quindi sembra che zone diverse del cosmo non siano mai state in comunicazione tra loro, secondo la teoria dell'inflazione per un tempo infinitesimo, poco dopo il big bang, le varie regioni dell’Universo si

sono “parlate”, accordandosi sui valori di densità, pressione e temperatura da assumere.

La teoria dell'Universo inflazionario risolve anche il problema di come mai la densità media dell'Universo sia così vicina a quella critica.

Page 62: LUNIVERSO: struttura ed evoluzione La struttura dellUniverso Il Big Bang Problemi aperti

Problemi apertiPrincipio antropico

Negli ultimi anni si è andata affermando l'idea che il solo fatto della nostra esistenza implica che le costanti fondamentali della natura non possono

avere dei valori molto diversi da quelli misurati.

Se ad esempio la costante di gravitazione G fosse appena più grande la gravità sarebbe più forte, e nelle stelle non ci potrebbe essere equilibrio tra la gravità e la pressione delle reazioni termonucleari: esse collasserebbero

fino a formare dei buchi neri.

Se al contrario G fosse più piccola, non sarebbe stata possibile l’aggregazione della materia primordiale per formare le galassie.

Per ognuna delle costanti della natura si potrebbe ripetere un ragionamento analogo e il risultato sarebbe sempre che l'Universo quale noi lo conosciamo,

e che ha permesso l'origine delle stelle, dei pianeti e della vita, dipende in maniera estremamente sensibile dall'esatto valore di queste costanti.

Questo è il principio antropico.

Page 63: LUNIVERSO: struttura ed evoluzione La struttura dellUniverso Il Big Bang Problemi aperti

Problemi apertiPrincipio antropico

Recentemente sono state proposte tre soluzioni al problema di spiegare perché il valore delle costanti fisiche è così ben accordato con le nostre

esigenze umane:

1) La natura ha scelto questi valori delle costanti delle leggi fisiche per puro caso. Avrebbe potuto scegliere altri valori, ma è capitato che le costanti fossero proprio quelle giuste per lo sviluppo di forme intelligenti di vita.

2) C'è un Dio che ha deliberatamente scelto questi, e non altri, valori delle costanti fisiche in maniera da permettere lo sviluppo della vita.

3) Il nostro Universo non è l'unico, esistono altri infiniti Universi in cui le costanti fisiche sono diverse e nella stragrande maggioranza di essi non

esistono le condizioni adatte allo sviluppo della vita.

È evidente la difficoltà nell’accettare una a l’altra delle soluzioni.

Page 64: LUNIVERSO: struttura ed evoluzione La struttura dellUniverso Il Big Bang Problemi aperti

FINE

 

Page 65: LUNIVERSO: struttura ed evoluzione La struttura dellUniverso Il Big Bang Problemi aperti

L’origine e l’evoluzione dell’UniversoLa teoria dello stato stazionario

 

La teoria nacque intorno al 1940 tenendo conto dell’espansione dell’Universo e del principio cosmologico perfetto.

Gli autori furono Hoyle, Bondi e Gold.

La teoria prevede che man mano che l’Universo si espande la materia che lascia un certo volume di spazio viene sostituita da altra materia

creata dal nulla.

Facendo i calcoli si ricava che si dovrebbe avere la creazione di un protone per m3 ogni miliardo di anni.

Pur essendo estremamente piccolo, questo tasso di creazione deve essere spiegato nel contesto della fisica; è anche vero che il principio di conservazione della massa (o, che è lo stesso, dell'energia) non è mai

stato verificato con tanta precisione da poter escludere questa creazione.