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SOCIAL NETWORK IL pubblico del TERZO Millennio? NASCE FRIENDS4ARTS, UN MAGAZINE che e’ UNA COMMUNITY, FOTOGRAFIA che e’ UN CLUB, che e’ UN PORTALE, che diventano UN MAGAZINE.... Magazine FOTOGRAFIA Bianco e nero, tutti i colori delle emozioni 0 0 n n r r 0 0 Fausto Beccalossi Fausto Beccalossi La fisarmonica che duetta con Al Di Meola

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nasce friends4arts magazine

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Page 1: Magazine 00

SSOOCCIIAALL NNEETTWWOORRKKIILL ppuubbbblliiccoo ddeellTTEERRZZOO MMiilllleennnniioo??

NNAASSCCEE FFRRIIEENNDDSS44AARRTTSS,, UUNN MMAAGGAAZZIINNEE cchhee ee’’ UUNNAA CCOOMMMMUUNNIITTYY,,

FOTOGRAFIA

cchhee ee’’ UUNN CCLLUUBB,, cchhee ee’’ UUNN PPOORRTTAALLEE,, cchhee ddiivveennttaannoo UUNN MMAAGGAAZZIINNEE........

MMaaggaazziinnee

FOTOGRAFIABBiiaannccoo ee nneerroo,, ttuuttttii ii ccoolloorrii ddeellllee eemmoozziioonnii

00 nnrr 00

FFaauussttoo BBeeccccaalloossssiiFFaauussttoo BBeeccccaalloossssiiLa fisarmonica cheduetta con Al Di Meola

Page 2: Magazine 00

SOMMARIOSOMMARIOMMMMuuuussssiiiiccccaaaa ---- FFFFaaaauuuussssttttoooo BBBBeeeeccccccccaaaalllloooossssssssiiiiLLLLaaaa fifififissssaaaarrrrmmmmoooonnnniiiiccccaaaa cccchhhheeee dddduuuueeeettttttttaaaa ccccoooonnnnAAAAllll ddddiiii MMMMeeeeoooollllaaaa ppppgggg 5555

Musica - Giovanni Guerretti MuMusica - Giovanni Guerretti Mu--sicista oltre il Jazzsicista oltre il Jazz ppppgggg 6666

MMMMuuuussssiiiiccccaaaa ---- PPPPiiiieeeerrrriiii BBBBrrrroooossss TTTTrrrriiiioooo eeee IIIInnnntttteeeerrrr----nnnnaaaattttiiiioooonnnnaaaallll JJJJaaaazzzzzzzz DDDDaaaayyyy ppppgggg 7777Fotografia - Bianco e nero: TuttiFotografia - Bianco e nero: Tuttii colori delle emozioni i colori delle emozioni ppppgggg 8888

FFFFoooottttooooggggrrrraaaafifififiaaaa ---- BBBBaaaarrrrcccceeeelllloooonnnnaaaa sssseeeeccccoooonnnnddddoooollllaaaa NNNNiiiikkkkoooonnnn ddddiiii PPPPiiiinnnnaaaa CCCChhhhiiiiaaaarrrraaaannnnddddaaaa’’’’

ppppgggg 11110000

Danza - Patrizia Sacco, trasfuDanza - Patrizia Sacco, trasfu--sioni di passionesioni di passione ppppgggg 11111111

EEEEvvvveeeennnnttttiiii LLLLiiiivvvveeee ---- FFFF4444AAAAMMMMiiiillllaaaannnnoooo UUUUbbbbiiii MMMMaaaaiiiioooorrrr CCCClllluuuubbbb ppppgggg 11112222

Social Network: Il pubblico delSocial Network: Il pubblico delterzo millennio? terzo millennio? ppppgggg 11114444

LLLLiiiibbbbrrrriiii ---- UUUUnnnnaaaa ssssttttoooorrrriiiiaaaa xxxx eeeemmmmoooozzzziiiioooonnnnaaaarrrrssssiiiiIIIIrrrreeeennnneeee NNNNeeeemmmmiiiirrrroooovvvvsssskkkkyyyy,,,, iiiillll vvvviiiinnnnoooo ddddeeeellllllllaaaa ssssoooolllliiiittttuuuuddddiiiinnnneeee ppppgggg 11118888

Letteratura - La poesia di AldaLetteratura - La poesia di AldaMerini Merini ppppgggg 11119999

PPPPiiiittttttttuuuurrrraaaa ---- MMMMaaaarrrrccccoooo BBBBoooonnnnfifififittttttttoooo ppppgggg 22220000

Grafica - Pennelli e macbook:Grafica - Pennelli e macbook:Beatrice Bianchetti Beatrice Bianchetti ppppgggg 22221111

CCCCuuuucccciiiinnnnaaaa ---- TTTTiiiittttaaaannnniiiicccc 1111999911112222,,,, iiiillll mmmmeeeennnnuuuu’’’’ddddeeeellllllllaaaa nnnnaaaavvvveeee ddddeeeeiiii ssssooooggggnnnniiii,,,, ddddiiiiGGGGiiiioooovvvvaaaannnnnnnnaaaa MMMMoooottttttttaaaa ppppgggg 22222222

Pittura - Giovanni ManzoniPittura - Giovanni ManzoniPiazzalunga Piazzalunga ppppgggg 22224444

AAAAffffoooorrrriiiissssmmmmiiii ssssuuuullllllll’’’’aaaarrrrtttteeee ppppgggg 22226666---- -------- ---- ---- ---- ---- ---- ---- ---- ---- ---- ---- ---- ---- ---- ---- ---- ---- ---- ---- ---- ---- ---- ---- ---- ---- ---- ---- ---- ---- ---- ---- ---- ---- ---- ---- ---- ---- ---- ---- ---- ---- ---- ---- ---- ---- ---- ---- ----

MMaaggaazziinneennrr 00 MENSILE DI ATTUALITA’ COSTUME, ARTE E CULTURA

FRIENDS4ARTS SRL EDITOREvia arrigo boito 320900 monza - tel +39 0392622470

Testata in fase di registrazione presso il Tribunale diMonza, Direttore Responsabile Natale Caccavo; hanno collaborato alla realizzazione di questo nu-mero: Manuela Belli, Tazio Tenca, Marco Bonfitto,Giovanni Manzoni Piazzalunga, Beatrice Bianchetti,Giovanna Motta, Patrizia Sacco, Pina Chiarandà,Giovanni Guerretti, Luigi Melzi, Mario Montella, Ste-fano Marchetti, Beatrice Zanolini.

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Oltre alle migliori caratteristiche delle piattaforme dipresentazione artisti e dei social networks (presen-tazione contributi artistici multimediali, blogs, net-work contatti, chat, ...), il portale offre delle vereRedazioni Giornalistiche, ognuna specializzata nellospecifico settore di competenza, con un ruolo di ag-gregazione e moderazione dei contenuti, presenta-zione di articoli e recensioni (dischi, film, opereteatrali, mostre, ecc.), oltre a una piattaforma con-corsi tematici, con opere in gara votate dal pubblicoe da giurie di esperti.a WEB, case di produzione, gallerie artistiche).

Oltre ai collaboratori in redazione, il progetto pre-vede una rete sul territorio nazionale: F4A Network. Tale rete è costituita da Scuole (di musica, recita-zione, danza, ecc.), sale prova, teatri, esercizi com-merciali (locali, ristoranti, pub).Tramite F4A Network vengono realizzate le diretteweb (tramite canali dedicati in partnership conYOUTUBE), creando così eventi online quali con-certi, prove di gruppi musicali e teatrali, esibizionidi danza, competizioni artistiche, talent show, chegrazie alla webcam ed agli strumenti legati allacommunity garantira’ una elevata interazione delpubblico via web.

Friends 4 Arts (F4A) è il nuovo portale per la diffusione di tutte leespressioni dell'arte, dalla musica al teatro, dal cinema alla fotogra-fia, dalla pittura alla moda,passando per la danza e ... dulcis infundo, la cucina.

Concorsi, votazioni ed espressioni di preferenze delpubblico (affidabili grazie ad accurati controlli sugliindirizzi IP dei votanti) permettono di referenziare gliartisti, a supporto dell'attività manageriale di presen-tazione degli stessi sul mercato (verso esercizi com-merciali, majors, TV e radio tradizionali o via WEB,case di produzione, gallerie artistiche).

Editoriale

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Restaurant - Cocktail Bar MONZA . VIA VITTORIO VENETO 1

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FFFFaaaauuuussssttttoooo BBBBeeeeccccccccaaaalllloooossssssssiiii::::La fisarmonica che duetta La fisarmonica che duetta

con Al Di Meolacon Al Di MeolaUn fisarmonicista di valore assoluto, bresciano di nascita,appartenente ad una generazione dove gli strumenti che“attirano”, sono elettrici, quasi elettronici, ma cio' nono-stante intraprende molto giovane lo studio della fisarmo-nica cromatica con lo stile classico, frequentando ilConservatorio Statale di Brescia, un percorso personaleche successivamente approfondendo successivamente loguida verso le tematiche inerenti lo sviluppo dell'improvvi-sazione jazzistica. Unanimemente considerato uno dei massimi specialisti incampo nazionale e internazionale del suo strumento. Una carriera che decolla quando nel corso di un seminariodi SienaJazz '94, viene notato da Enrico Rava, che lo sele-ziona per un workshop con il gruppo dei migliori allievi delcorso. Successivamente, una carriera da professionista,dapprima con alcuni gruppi italiani quali Gramelot, Bom-bardieri quartet, Nuevo Tango, Otello Savoia quartet.Hacollaborato e registrato con alcuni fra i migliori musicistidell’area jazzistica italiana ed internazionale tra cui: Whe-ler, Gibellini, Mirabassi, Pietropaoli, Fresu, Negri, MariaPia De Vito, Trovesi. Oltre all’intensa attività concertistica registra numerosi cdanche di musica leggera.Nel 2002 viene chiamato da LitoEpumer ,chitarrista argentino chevanta grandi collaborazioni a livellomondiale, per registrare col suoquartetto il cd Nehuen a BuenosAires. Fisarmonica e tango costitui-scono un binomio irresistibile e sug-gestivo, le contaminazioni con jazz eswing non fanno altro che aumen-tarne il fascino presso un nuovopubblico, che generazione dopo ge-nerazione riscopre le sonorita' spon-tanee e allo stesso tempo sinfonichedella fisarmonica.Ma una nuova stagione si apre allacarriera di Beccalossi, e nel 2010 e'brillante protagonista all'interno delquintetto di Al di Meola in tournee alLeverkusener Jazztage, il festivaljazzistico tedesco, dove duetta conla chitarra di Di Meola, spaziando trareminescenze etniche, tango, ejazz-rock, del quintetto fanno parteanche la chitarra di Kevin Siddiki,Victor Miranda al basso, Peter Ka-szas alla batteria, Gumbi Ortiz allepercussioni. Un'ulteriore testimonianza di successo, in unpercorso musicale e artistico sempre vivo e dinamico,pronto a scrivere nuove emozionanti pagine

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Cremonese, musicista eclettico fin dai primi passi, si laurea in Paleografia e Filologia Musicale presso la Facoltà della propria città dopoessersi diplomato in Pianoforte jazz presso il C.P.M. di Milano sotto la guida del pianista Franco D'andrea ottenendo il massimo dei voti e

la lode. A vent'anni comincia l'attività professionistica in ambito pop esiben-dosi in tournée con il cantante Franco Simone, esperienza questa che loportò a suonare in tutta Italia e Argentina; in quest'ultima tourné approfondìla conoscenza del tango contemporaneo che poi mise a frutto suonandosuccessivamente per alcuni anni nel quartetto di Carlos "Flaco" Biondini (storico chitarrista di Francesco Guccini ) . La collaborazione con il chitarri-sta argentino l'ha visto calcare i palcoscenici di numerosissimi teatri di tuttaItalia ed inoltre gli permise di sostituire in diverse occasioni il tastieristaVince Tempera nelle esibizioni live del cantante Francesco Guccini . Inco-mincia in questo periodo la sua frequentazione degli ambienti musicali mila-nesi prima suonando nella band di Aida Cooper, Ronnie Jones , GigiCifarelli. Successivamente suona per un anno circa con la cantante Jenny B( vincitrice di Sanremo giovani ) con la quale incide un CD con la Jazz ArtOrchestra ( F. Bosso , M. Tamburini , A. Tofanelli , Ghidoni , Rosen... ) ; tra-mite questa esperienza entra nella band della cantante Mietta con la qualeresterà per 4 anni esibendosi in concerti ed esibizioni televisive . Ha colla-

borato inoltre con il cantautore Stefano Belluzzi ( "Sono rosso di nascita" ) , il cantautore Fabio Turchetti ( "Francis Drake", "Pura vida"),il chitarrista Paolo Manzolini ( "Pleasant Trouble" ), Gae Manfredini ( "Instrumental treatement" ); ha inoltre fatto parte della band di RudyRotta con il quale si è esibito in moltissimi festival blues in Germania, Svizzera, Austria, Croazia, Italia . Ha inciso nel 2004 il primo CD aproprio nome ( "La prima della classe" ) nel quale fa confluire tutte le esperienze musicali fatte fin'ora avvelendosi di musicisti d'altissimolivello ( Kay Foster Jackson, R.Fioravanti, F.Beccalossi, V. Marinoni ). Con Kay ( cantante di colore originaria di Atlanta ) ha collaboratoper diversi anni in ambito jazz e soprattutto gospel incidendo "Hold on". Ha collaborato inoltre con numerosissimi cantanti di colore ame-ricani tra cui Larry Ray, Ann Hines, Masha Show, Miss Dee, Crystal White, Dailu Miller, Joyce Yuille , Gail Muldrow e molti altri . Nel 2005partecipa al Maggese Tour di Cesare Cremonini che lo porta a suonare in tutti i principali teatri d'Italia con il cantante bolognese accom-pagnato dalla London Telefilmonic Orchestra ( orchestra londinese di 25 elementi !!! ) Estate 2006 tour estivo sempre con Cesare Cremo-nini al quale segui' nel novembre dell stesso anno l'uscita di "1+8+24" ... CD LIVE +DVD relativo al tour teatrale 2005 . Nell'estate 2007 ècon la cantante/chitarrista blues Gail Muldrow ( S.Francisco ) con la quale si esibisce in numerosi festivals in Italia e all'estero Oltre all'at-tivita' live ha due progetti discografici : 12 Fingers ( IRMA ) e Phreek Plus One ( COMPOST ) per i quali sono usciti diversi ep e remix .L'estate 2008 lo vede sempre in tour per tutta europa con la chitarrista/cantante americana Gail Muldrow. Nello stesso anno successivopartecipa all'incisione de " Il primo bacio sulla luna " ( C.Cremonini ) con conseguente tour invernale 2008 ed estivo 2009 ... Nel 2010 svi-luppa un nuovo progetto musicale di matrice jazz : The Dealers nel quale si evidenziano tutte le esperienze musicali fin'ora fatte . Esce in-fatti nello stesso anno un ep per la Arision ( The dealers - Down on Lafayette ) . Nel 2011 inizia una proficua collaborazione con laSCHEMA RECORDS sia in veste si turnista / arrangiatore che d'autore . Esce a giugno 2011 " Change of Scenes " di Mario Biondi nelquale suona in 6 brani e in un paio arrangia la linea di fiati . Come si puo’ capire, un grande artista, poliedrico e simpaticissimo, ricco ditalento e dalle spiccate qualita’ umane. Un nostro amico, true friend di friends4arts.

GGiioovvaannnnii GGuueerrrreettttiiIIll MMuussiicciissttaa oollttrree iill jjaazzzz

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PPiieerrii BBrrooss ttrriioo......mmaa........eelleeaannoorr rriiggbbyy ee’’ jjaazzzz??qquuaannddoo lloo sswwiinngg ssccoonnffiinnaanneell bblluueess,, ee ttii aaccccoommppaaggnnaappaassssoo ppaassssoo aall ppoopp..........Friends 4 Arts (F4A) ha organizzato nel suo ca-lendario musicale, una serata dedicata al PieriBros trio, Max Pieri alla batteria, Marco Pierialla chitarra, Giovanni Guerretti all’Hammond. Un trio straordinario, che ripercorre classicidel pop inglese, del blues americano, del jazz,con una tecnica e un impatto creativo perso-nalizzante e coinvolgente, adatto sia all’atmo-sfera da club dove si “consumano” cocktailsmusicali e alcolici con sereno relax, sia allaperformance allargata ad un pubblico da festi-val. La telecaster di Marco Pieri e l’hammond diGiovanni Guerretti con alternarsi di assolohanno proposto musiche evergreen, da Elea-nor Rigby al blues alla Bo Diddley, per farci ri-scoprire che sette note fanno Jazz in tutti gliangoli del pianeta, con cappellacci o cravattinenere poco importa, il sound rimane la chiavedella serata. Max Pieri si e’ esibito in un assolo di percus-sioni che ben presto ha “traslocato” da casse,charleston e rullanti, per trasferirsi su piatti,bicchieri, bottiglie, fino ad una magnum diVeuve Clicot Ponsardin, un brindisi metaforicotargato friends4arts.

L’iniziativa Unesco culmina con una giornata internazionale ce-lebrata il 30 aprile, con eventi e performance in ogni angolo delmondo; testimonial dell’evento, a favore del jazz, Herbie Han-cock, a Parigi per la presentazione, il 27, con un concerto mat-tutino, orario poco “jazz” ma che ha incantato i presenti."Il jazz è stato la voce della libertà per così tante nazioni nel-l’ultimo mezzo ...secolo. Questa giornata ha davvero a che farecon l’aspetto internazionale del jazz e le sue capacità… diplo-matiche. Come dimostra la sua storia, il jazz ha avuto infatti unruolo importante nell’avvicinare popoli differenti e diverse na-zioni e culture. Spero che questa giornata sprigioni la gioia dellacreazione spontanea che esiste in questa musica. Sento che iljazz avrà ciò che giustamente gli spetta" sono state le paroledi Herbie Hancock.Ma il giorno 30 aprile, nella culla del jazz, New Orleans, con unconcerto all'alba che si è visto il cuore pulsante delle celebra-zioni, che successivamente si sono svolte nelle maggiori citta’del mondo. Lo stesso Hancock, e’ stato nuovamente protago-nista insieme ad altri musicisti del calibro di Diane Reeves, Te-rence Blanchard, Ellis Wynton Marsalis di un concerto sullaCongo Square, prima del main event nel quartier generale dellenazioni unite a New York. Non sono mancati altri nomi altiso-nanti come Dee Dee Bridgewater, Diane Reeves, Romero Lu-bamo, Esperanza Spalding, Angelique Kidjo e Zakir Hussain.

3300 AAPPRRIILLEEIINNTTEERRNNAAZZIIOONNAALL JJAAZZZZ DDAAYY

PIERI BRO’S

Monza, via V.Veneto 1Monza, via V.Veneto 1Giovedì 20 ottobre 2011

ore 21.30

GRUPPO CULTURALE - AMICI DEL CORTILEin collaborazione con

COOPERATIVA EDIFICATRICE CARLO CATTANEO

Ingresso liberoIngresso libero

PIERI BRO’STTTTRRRRIIIIOOOO

mmmmaaaaxxxx ppppiiiieeeerrrriiii ---- ddddrrrruuuummmmssssmmmmaaaarrrrccccoooo ppppiiiieeeerrrriiii ---- gggguuuuiiiittttaaaarrrrggggiiiioooovvvvaaaannnnnnnniiii gggguuuueeeerrrr rrrreeeettttttttiiii ---- kkkkeeeeyyyybbbbooooaaaarrrrddddssss

JAZZ EVENTS BY

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BIANCO E NERO....TTUUTTTTII II CCOOLLOORRII DDEELLLLEE EEMMOOZZIIOONNIIUn sorriso, un tramonto, gli occhioni scuridel miglior amico dell’uomo, la perfor-mance di satchmo, arcobaleni di emozionidigitali esaltati dal contrasto del chiaro-scuro...le mille tonalita’del bianco e nero

In un'epoca in cui la fotografia può essere sottoposta aqualsiasi tipo di manipolazione digitale la scelta di im-mortalare un'immagine con la tecnica del bianco enero è sicuramente dettata dallo stile personale dell'ar-tista che, attraverso lo scatto, afferma una propria vi-sione, non solo del mondo, ma della propria arte.Sicuramente i colori sono di grande impatto in una fo-tografia: un tramonto infuocato, il rosso che pervadecon passione il paesaggio, una margherita immortalataalle prime luci del giorno, il netto contrasto tra bianco egiallo, il mare e le sue sfumature di blu e azzurro. Talvolta il colore risulta fuorviante, deconcentra lo spet-tatore, l'attenzione si sposta lontano dal soggetto.Secondo Edward Weston, uno dei fotografi più influentidel ventesimo secolo, bisogna pensare al contrasto co-lore/bianco e nero in termini di linguaggio, poichè "Acolori si possono esprimere certe cose che non pos-sono essere dette in bianco e nero.". E viceversa.

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Azzarderei un parallelismo tra i colori delle fotografie e il lin-guaggio letterario: la prosa sta ai colori come la poesia sta albianco e nero.La mancanza delle tinte spoglia il soggetto di spettacolarità eobbliga il fruitore dell'opera a soffermarsi su ciò che è rappre-sentato e soprattutto su ciò che evoca. Il bianco e nero ob-

bliga a cercare tra le pieghe della fotografia un si-gnificato che talvolta può sembrare nascosto,come accade nelle poesie.Al contrario il colore è palese, immediato, tra-smette con violenza e impatto il suo messaggio, oalmeno, scatena una reazione subitanea a cuisegue una prematura valutazione estetica. Solo inun secondo momento subentra la riflessione sullafotografia.La cosa che è più importante per me, tuttavia, ècercare di capire il vero messaggio del fotografo,vestire le sue lenti e provare a entrare nel vivodell'immagine, emozionarsi. Che a voi piaccia lapoesia o la prosa l'importante è non rimanere in-differenti davanti al mondo, a colori o in bianco enero che sia.

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BBAARRCCEELLOONNAABBAARRCCEELLOONNAABBAARRCCEELLOONNAA BBAARRCCEELLOONNAA SSEECCOONNDDOOSSEECCOONNDDOO

LLAA NNIIKKOONNNNIIKKOONNDDII PPIINNAACCHHIIAARRAANNDDAA’’

Nostalgica e retrò, soffusa di una luce bianca ed accecante, la Barcellona di Pina Chiarandà èsicuramente originale e fuori dagli schemi, lontana dai prepotenti colori che solitamente inva-dono i ritratti della capitale catalana.Rende omaggio ad Antoni Gaudì scegliendo le sue costruzioni come oggetto privilegiato deipropri scatti: ne accentua la bellezza degli esterni con vertiginose inquadrature, concede fram-menti interni esaltandone la struttura architettonica.Le fotografie di Pina Chiarandà si concentrano in un gioco di dinamismo e stasi: la macchina èferma, protesa spesso verso l'alto a carpire l’irregolarità, sinuosa e geniale di scale, volte e co-lonne. Nel contrasto accentuato dal bianco e nero, la luce diviene protagonista: penetra dalle

vetrate della Sagrada Familia, creando artifici lumine-scenti, fa capolino dal loggiato di Parco Güell, timida einsicura, illumina i tortuosi gradini della Pedrera.Barcellona rimane sospesa nel tempo, incompletacome le opere che la rappresentano, velata di una ma-linconia che le appartiene, nonostante il fragore che laaccompagna quotidianamente: con la sua visione in-tima e discreta di questa metropoli, Pina Chiarandà faemergere nei suoi scatti l'anima più profonda della capi-tale catalana, immortalandone il viso senza trucco, se-condo la sua filosofia di fotografa. Nella sua pagina delsito mostra-mi.it (http://www.mostra-mi.it/main/?p=793)dichiara che la passione per questa arte nasce dalla ca-pacità della fotografia di fermare il tempo e cogliere lavera essenza della realtà: "Ammaliata dal suo potere direndere eterno il qui e ora fuggente e dalla capacità dicogliere una realtà atemporale dove l’inesorabile de-grado delle cose umane viene arrestato, la caducità ri-scattata, la paura della morte vinte. Quale essereumano non vorrebbe tale potere? Reputo quest’arteprezioso strumento conoscitivo dell’animo umano.”.

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BARCELONABARCELONA

Patrizia Sacco, insegnante di danza, ci offre una riflessione sulla sua passione,consegnandoci una visione lucida e affascinante di questo mondo.

Ho iniziato a studiare danza al-l’età di 5 anni e non ho maismesso dopo quella lezione diprova. La mia passione per ladanza è cresciuta chiaramentesempre più, soprattutto sco-prendo nuovi metodi d’insegna-mento e quindi cambiando ealternando insegnanti dai qualirapivo ogni minimo segreto fa-cendolo poi divenire la mia arte,il mio lavoro. Adesso guardo conorgoglio, tenerezza e affetto lemie allieve/i, ho un metodo d’in-segnamento che si basa sul tirarefuori da ogni allieva il “sentimentomigliore” che ha nei confronti diquesta disciplina. Ogni allieva haun carattere a sè, è un mondo asè stante quindi non insegno maiin maniera “complessiva” os-servo ogni futura allieva che ar-riva nella postura che è un ottimoelemento rivelatore per compren-dere il carattere di una persona ed ascolto molto. Dicevo, le guardo con orgoglio e tantissimo affetto, ad ogni spetta-colo il pensiero che hanno imparato da me ciò che stanno danzando mi rende felice, è come aver trasmesso per viaendovenosa una passione fortissima, una specie di trasfusione di danza!Da sempre il mio modello è stato Nureyev per la tenacia ma soprattutto per l’innato talento, quell’espressività mista atecnica perfetta che rendeva tutto magicamente bello,perfetto...Quindi nel danzatore mi colpisce subito l’espressività,

la presenza scenica fortissima tale da impossessarsi del palco appena entra,il riuscire a comunicare con il corpo le emozioni al pubblico, la capacità di do-narsi al pubblico in ogni spettacolo come se fosse l’ultimo, dare tutto di sèfino a sentirsi completamente svuotati alla fine dello stesso spettacolo.Si l’espressività è l’elemento fondamentale per me in una ballerina/o ed è perquesto che attualmente adoro Sylvie Guillem, per le sue straordinarie per-formances che rasentano addirittura la recitazione. Purtroppo la tv ha spor-cato molto il mondo della danza. Diciamo che da un lato c’è stato unavvicinamento ma sbagliato purtroppo, perchè ha dato l’idea che tutto po-tesse accadere e che fosse semplice avere fama, celebrità...siamo poi inun’epoca dove tutto tende a fondersi dunque fusion di danza e moda, fusiondi danza e televisione e altro ancora, quindi un momento molto difficile perl’arte in generale, critico direi e non solo per ciò che riguarda la danza. Di-cevamo che la tv ha lanciato un messaggio sbagliato perchè...”ragazzitroppe scarpette bisogna consumare e tanto odore di palco bisogna annu-sare prima di riuscire a diventare bravi danzatori o bravi insegnanti...” Quel-l’odore io lo sento ancora nelle mie narici e mi vedo bambina che sbircia dauna quinta polverosa la platea e sussultare provare quel brivido che solo chidanza conosce prima di andare in scena...”quanta gente”...ma una volta sulpalco il pubblico svanisce e il corpo si fonde ed entra in ogni nota della mu-sica, ecco ci siamo, signori lo spettacolo inizia...Patrizia Sacco

TTTTrrrraaaassssffffuuuussssiiiioooonnnniiii ddddiiii PPPPaaaassssSSSSIIIIoooonnnneeeeiiii ggggiiiiuuuussssttttiiii ppppaaaassssssssiiii ppppeeeerrrr.... .... .... .... .... .... .... .... ....

.... .... ....mmmmuuuuoooovvvveeeerrrreeee iiii pppprrrriiiimmmmiiii ppppaaaassssssssiiii

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Eventi: live in MilanEventi: live in MilanON STAGE:

UBI MAIOR BANDMARCELLO MAMARTA JMONICA CRINITI7STEPS FEAT.ANDREA DEVISBEATRICE ZANOLINISTEFANIA COLANGELODAS

UNA SERATA ALL’INSEGNA DELL’ARTE ,

DELLA CUCINA, DELLA DANZA, DIVERTI-MENTO, MUSICA, FOTOGRAFIA E MOLTOALTRO NELL’EVENTO DI PRESENTAZIONEDEL PROGETTO F4A, DEL PORTALE WEBFRIENDS4ARTS.COM E DELLA RIVISTAFRIENDS4ARTS MAGAZINE.

La Ubi maior Band dedica un tributo a TheBeatles, da liverpool a milano, mentre lagalleria degli artisti Friends 4 arts spaziera’dal pop, al jazz, al funky, con un piccolosconfinamento nel beat rap da un lato enella canzone d’autore dall’altro.

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Eventi: live in MilanEventi: live in MilanLA LOCATIONIn una sede prestigiosa immersa nel cuoredella vecchia Milano nasce "Ubi Maior Club",con l'intento di fornire ai soci un momento direlax, di aggregazione e di divertimento.Il Club è multifunzionale e si trasforma all'esi-genza in un piacevole ristorante, in una prestigiosa sala perconferenze dotata di tutte le attrezzature multimediali, in una

discoteca con impianti audio/video di altis-simo livello, in un piacevole salotto di casa,e il 17 maggio in questo salotto viene pre-sentato il progetto Friends4arts, la suacommunity creativa e professionale, il suomagazine elegante e patinato, il portalericco di opportunita’, notizie ed eventi.

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SSOOCCIIAALL NNEETTWWOORRKKPPUUBBBBLLIICCOO DDEELL TTEERRZZOO MMIILLLLEENNNNIIOO ??

In una bella giornata di sole, dopo tante nubi etanta acqua, decido di prendere la mia bicicletta, lamia macchina fotografica e di fare un giretto alparco: occhio vigile alla ricerca di uno scorcio, unfiore o un animale che rendano fruttuoso il mio po-meriggio. Trovo, scatto, fotoritocchino, pubblica-zione immediata su uno dei miei social networkpreferiti.Mi compiaccio di commenti e "like it" nei giorni se-guenti: ho raggiunto lo scopo che quasi tutti gli ar-tisti si prefiggono, una breve parentesi di visibilità,un riflettore puntato su di me per qualche secondo.La comunicazione di questi tempi offre questo infondo: la possibilità di mostrare e mostrarsi, in ac-cordo con uno spirito di condivisione che acco-muna tutti coloro che, nella mancanza di una veraribalta, allestiscono la loro mostra virtuale.Benissimo! Quanto ci aiuta questo mezzo? Enor-memente sembra quasi riduttivo. Per prendere adesempio la nostra community di Friends4Artsvedo ogni giorno artisti di diverse parti d'Italiascambiarsi opinioni e commenti sulle loro perfor-mance registrate e digitalizzate, sui loro scritti, iloro dipinti. L'immediatezza regalata da facebookaccorcia le distanze e offre luce a molti.Tuttavianon basta, nella maniera più assoluta. Anche nel 2012 non è possibile prescindere dallaperformance live, è necessario potersi avvicinarea un dipinto, osservare la pennellata, la sfumaturapiù viva, ascoltare un concerto, con le sue imper-fezioni, guardare una ballerina sudare nello sforzodi alzarsi sulle punte.Assaporare la sensazione dell'incontro con l'arti-sta, osservare l'opera nella sua interezza.Un giusto connubio tra social network e real sociallife è l'ideale: Friends4Arts vuole promuovere pro-prio questo!

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UUnn aannnnoo ddii ppoosstt ddeeii mmeemmbbeerrssssuullllaa ppaaggiinnaa ffrriieennddss44aarrttss

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AALLDDAA MMEERRIINNIIAALLDDAA MMEERRIINNIILaura Bagarella legge la poetessa dei Navigli

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s e r v i c e s - e d i t o r i a eevveenntt ii -- ccoommuunniiccaazziioonnee

IL MAGAZINE MENSILE CONSENTE DI PRESENTARE AD UNA COMMUNITY DI ARTISTI, OPERATORI,CRITICI E AMICI DELL’ARTE, UNA SELEZIONE DELLE MIGLIORI PERFORMANCE E DEI MIGLIORI CON-TRIBUTI ARTISTICI DEL MOMENTO, CON INFORMAZIONI, RECENSIONI, BIOGRAFIE, CONSIGLI DA EPER IL MONDO DELL’ARTE E DELLE SUE MOLTE SFACCETTATURE.UNA SINTESI COMMENTATA DA ESPERTI E AMATORI, DESCRITTA DAGLI ARTISTI IN UN’OTTICAESPRESSIVA CHE FOTOGRAFA PER IL PUBBLICO IL PUNTO DI VISTA DELL’AUTORE. UNO SCAMBIODI ESPERIENZE INFORMALE, MA NON PER QUESTO MENO PROFESSIONALE E PATINATA RISPETTOAI MAGAZINE DELL’EDICOLA, CON IL VANTAGGIO DI ESSERE REALIZZATA DALL’INTERNO, COME UNMODERNO WORKSHOP DEDICATO AGLI OPERATORI, AGLI ARTISTI ED AGLI ORGANIZZATORI DIEVENTI E GESTORI DI LOCATION DOVE REALIZZARE EVENTI E PERFORMANCE.FRIENDS 4 ARTS, UN MAGAZINE che e’ UNA COMMUNITY, che diventa FRIENDS 4 ARTS, UN MAGAZINE che e’ UNA COMMUNITY, che diventa UN CLUB, che e’ UN PORTALEUN CLUB, che e’ UN PORTALE, cchhee ddiivveennttaannoo UUNN MMAAGGAAZZIINNEE......

EVENTI : Agenzia Concerti e SpettacoliOrganizzazione e PRMostre d’arte e rassegneConvention aziendali

EDITORIA: Multimedialita’MagazineCataloghiApplicazioni I-PAD

PRODUZIONE: Discografica e musicaleTelevisiva, videoclip e spotWeb, streaming e broadcasting

EDIZIONI : Arrangiamenti e pubblicazioneMUSICALI Spartiti e cataloghi repertorio

Pratiche Siae e diffusioneCREATIVITA’: Agenzia Comunicazione e

promozioneCampagne pubblicitariee comunicazione multimediale

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A metà tra il romanzo storico e l'autobiografia, "Il vino della solitu-dine" è sicuramente una delle opere più intime di Irène Némirovsky.Pubblicato per la prima volta in Francia nel 1935, il libro racconta lastoria della piccola Hélène, voce narrante del romanzo, e della suafamiglia appartenente all'alta borghesia della Russia zarista ormaialle porte della Rivoluzione.

È un mondo patinato, finto, fatto di convenzioni, un ambiente nelquale l'apparenza è di gran lunga preferita alla sostanza. Hélènecerca disperatamente un gesto di affetto della madre Bella, troppoimpegnata tra riviste di moda parigine, abiti, stoffe, trattamenti dibellezza e amanti. Il padre, Boris, imprenditore patologicamentededito al gioco d'azzardo, è succube di una moglie bizzosa e mani-polatrice, della quale soddisfa ogni capriccio nel ricordo della gio-vane ragazza di cui un tempo si era innamorato. Questo ritrattoarido della famiglia è presentato nelle prime pagine, inquadramentoemotivo per il lettore:

La madre di Hélène sospirava, sbadigliava e sfogliava, man-giando, le riviste di moda che arrivano da Parigi. Il padre taceva etamburellava piano sul tavolo con e dita agili e magre. Hélène assomigliava solo a lui, ne era il ritratto fedele. Da lui avevapreso il fuoco degli occhi, la bocca grande, i capelli ricci e la carna-gione scura dal colorito che tendeva al giallognolo non appena labambina era triste e sofferente. Hélène lo osservava con tene-rezza. Lui, però, aveva occhi solo per la moglie, che allontanava lasua mano con un'aria seccata e capricciosa: «No, Boris...Fa caldo, lasciami...».

La sterilità sentimentale della famiglia fa crescere in Hélene l'inca-pacità di provare sentimenti che non siano riconducibili alla sferadella vendetta, dell'odio e del disprezzo che la porteranno a se-durre l'amante della madre e successivamente a rifiutarlo, per po-terlo far soffrire e allontanarlo definitivamente dalla sua vita.La Némirovsky attraverso un dettato energico e passionale rac-conta una storia di solitudine, il vino che inebria l'esistenza di Hé-lène rischia di ubriacarla a tal punto da rifiutare qualsiasi rapportoumano positivo. Al lettore ovviamente lasciamo il piacere di sco-prire il finale a sorpresa.

UN LIBRO, UN CAMINO E UN COGNAC(o una Tisana, va bene anche un succo ACE)...UNA STORIA PER EMOZIONARSI

IL VINO DELLA IL VINO DELLA SOLITUDINE

di Irene Nemirovsky

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Lo spettacolo della parola. Lo scorso dicembre, a due anni dalla scomparsa della poetessa dei na-vigli, Friends 4 arts ha organizzato una serata tributo alla indimenticataartista milanese, Lo spet-tacolo della poesia, inter-pretate magistralmente daLaura Bagarella, attrice asua volta autrice di poe-sie, ha testimoniato comele corde del sentimentovengono toccate oggicome ieri, dall’ispirazionedel poeta che si trasferi-sce all’ascoltatore. La vita travagliata della

Merini, l’insieme di episodi che colpiscono per la loro drammaticita’ l’animo dellettore, fanno da cassa di risonanza alla forza e all’energia delle parole dellepoesie, parole liberate dal loro nido, dalla loro prigione, a beneficio di tutti noi.Le letture di Laura Bagarella sono state intervallate da momenti musicali d’au-tore interpretati da Silvia Anglani accompagnata da Giuliano Farina alla chi-tarra, in una performance che ha affascinato spettatori di varie generazioni, siacoloro che ricordavano, sia coloro che invece scoprivano per la prima volta iltalento e le vibrazioni della poesia di Alda Merini.

Io come voi sono stata sorpresamentre rubavo la vita,

buttata fuori dal mio desiderio d'amore.Io come voi non sono stata ascoltata

e ho visto le sbarre del silenziocrescermi intorno e strapparmi i capelli.

Pensiero, io non ho più parole.Ma cosa sei tu in sostanza?Qualcosa che lacrima a volte,e a volte dà luce.pensiero, dove hai le radici?Nella mia anima folle o nel mio grembo distrutto?Sei così arido vorace,consumi ogni distanza;dimmi che io mi ritorcacome ha già fatto Orfeoguardando la sua Euridice,e così possa perdertinell'antro della follia.

A tutti i giovani raccomando:aprite i libri con religione,

non guardateli superficialmente,perchè in essi è racchiuso

il coraggio dei nostri padri,E richiudeteli con dignità

quando dovete occuparvi di altre cose.Ma soprattutto amati i poeti.

Essi hanno vangato per voi la terraper tanti anni, non per costruirvi tombe,

o simulacri, ma altari.Pensate che potete camminare su di noi

come su dei grandi tappetie volare oltre questa triste realtà quotidiana.

AALLDDAA MMEERRIINNII :: AALLDDAA MMEERRIINNII :: LLAA PPOOEETTEESSSSAA DDEEII NNAAVVIIGGLLII

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passionata frequentazione degli spazi di “friends 4 Arts”!-Ho letto il tuo articolo sulla performance di Beatrice Zanolini e Marco Detto. Ho tro-vato interessante la tua riflessione sul “fare arte a Milano, oggi”. Concludi di-cendo che è la società ad essere cambiata: potresti approfondire meglio questoconcetto? Cosa ne pensi del contributo dei giovani in campo artistico?Ti rispondo con una provocazione: cosa ci muove all'arte, oggi? Beh è facile ri-spondere: è il desiderio di bellezza che ci muove verso l'arte, oggi come ieri: per-ché è un fondamento della nostra umanità... E il desiderio di bello passanecessariamente dalla porta dell'anima. L'uomo ricerca naturalmente lo star bene,e cosa lo fa star bene, cosa lo rende felice? Tutto ciò che corrisponde al suo cuore,al desiderio più intimo del suo cuore... vale a dire: ciò che in lui ubbidisce alle leggidettate dalla passione. Il nocciolo della questione è tutto qui. Quando ero giova-nissimo, la cultura aveva ancora un valore: era inattaccabile dalle mortificazioni dibilancio, in maniera perfino esagerata! Oggi non è più così, sicché da un estremosi è passati al suo opposto: l'imposizione, attraverso gli strumenti mass-mediatici,di un “ pensiero uniformato” ha snaturato l'arte, levandole i contenuti più profon-damente culturali e riducendola a un “evento”. Questo ha permesso a qualcuno disostenere persino che “con la cultura non si mangia”! I giovani sono per lo più vit-time poco consapevoli, temo, di questa condizione. Ma come si fa a condannarli,quando il modello culturale proposto dalla società dei consumi è orientato all'ap-parire, in luogo dell'essere? Ecco qui ritornare l'attualità del monito dantesco: siamoil paese a più alto tasso artistico (basti pensare a Firenze, Roma, Venezia...) ep-pure non sappiamo valorizzare la nostra ric-chezza, intesa non solo come patrimonio culturale,ma anche umano... ci rassegnamo a “viver comebruti”, appunto. Al di fuori delle istituzioni ordinarie,chi opera nel settore culturale lo fa come forma divolontariato: il suo lavoro, la sua utilità non è rico-nosciuta dalla società civle italiana; chi, mosso dapura passione divulgativa, volesse tenere stages oconferenze in Italia, si troverebbe a svolgere que-sta attività per lo più a titolo gratuito... o quasi! Lostesso dicasi per la musica, o le arti figurative. Al-l'estero non funziona così: competenze e talentovengono riconosciute e giustamente retribuite:anche, anzi, soprattutto in ambito culturale. Cosìoggi il “fare arte”, a Milano come altrove in Italia,spesso per l'appassionato diventa una voce dispesa... e dire che una volta definivamo il nostrocome “il bel Paese”!Ma torniamo ai giovani: mi chiedi del loro contributo... Io ho un'idea molto baude-lariana del bello, che credo resti una concezione moderna: proprio stamane, guar-davo alcune fotografie naturalistiche di un apprezzato fotografo francese.Ve n'erauna che trovavo bellissima: in un'area che pareva un angolo di deserto, campeg-giava un arbusto d'un verde brillante: palesemente anomalo! Ecco cosa origina labellezza: l'imprevisto, l'anomalia... un elemento capace di sorprenderci! Ma capi-sco che vi possano essere altri modi possibili: i giovani tendenzialmente sono piùpredisposti al nuovo, più ricettivi: il futuro è in mano loro, questo nessuno può ne-garlo. Saranno loro a scrivere la prossima pagina della storia dell'Arte... ma sa-rebbe un errore non tener conto delle generazioni passate. Io oggi ho solo 50 anni,e di sicuro non posso dire di vivere con superficialità... al contrario: credo di avervissuto tutto molto intensamente: “A questa età non mi sento né giovane, né vec-chio. Mi sento forte”. questa è una frase con cui il celebre alpinista Reinhold Mes-sner, in un libro-intervista (Non conoscerai i confini dell'anima) ha recentementedefinito la sua condizione umana... ma è anche una frase che sento corrispon-dermi appieno!-A quale tipo di arte ti senti più affezionato? Ti senti più artista o critico d'arte?Sai, credo... credo che in me esistano entrambi gli interessi: l'uno non nega l'al-tro, anzi! C'è un'azione sinergica, in un certo senso. Certo per me le arti figura-tive, la pittura in particolare, sono le più appassionanti; ma... è curioso: spesso misorprendo a ragionare criticamente in tutt'altri settori... con una particolare incli-nazione verso la musica. Evidentemente è una questione di sensibilità... di capa-cità di “sentire” -come dice la mia amica Patrizia- più che di guardare. Dato chesono sostanzialmente ignorante da un punto di vista musicale, sopperisco a que-sta ignoranza acuendo la sensibilità... del resto, nella vita tutto è musica, anchela pittura!

Bella domanda!... Credo di stare cominciando a capirlo io stesso solo adesso:in questi ultimi anni, voglio dire. Ciò che mi interessa, ciò che veramente mi in-teressa, è comunicare in forma artistica. Far circolare idee consente di con-frontarle -e confrontarsi- con la Realtà... ed è ciò che consente di crescereumanamente, prima ancora che sotto il profilo artistico. Tutto questo natural-mente ha un senso se si accetta l'idea di un impegno serio, per cui l'arte di-venta qualcosa che vivi come centrale per la tua esistenza. Un esempio, perchiarire: immagina una fonte, una sorgente: eroga acqua, elemento indispen-sabile alla vita... Ecco, il mestiere dell'artista è simile a questa fonte: da luisgorga l'acqua delle idee, che potrà fluire, nel tempo, più o meno copiosa... eche è altrettanto indispensabile alla vita, anche se spesso la sprechiamo: pro-prio come l'acqua vera e propria! Se il fluire sarà davvero copioso, questa ab-bondanza consentirà il formarsi di un piccolo bacino: in esso si potrannorispecchiare frammenti di realtà... ma non parlo certo di una realtà oggettiva, tut-t'altro! Per continuare ad usare la metafora dell'acqua, possiamo immaginare unpaesaggio - la facciata di un edificio, per esempio- che, per effetto della luce, sirifletta nello specchio d'acqua.... Ebbene: come l'immagine di questa casa -cioéla sua immagine riflessa- risulta deformata dalle tensioni superficiali determi-nate dalla corrente coi suoi moti, similmente l'immagine che l'artista ha della

Realtà –oggettiva!- viene restituita di-storta dalla profondità del proprio “io”: perquesto sarà necessariamente diversa daquella reale! E cosa determina in praticaquesta diversità? Pensaci... Le idee!Idee che nascono dal caos creativo chesi cela, più o meno abbondante, in cia-scuno. Negli anni, l'esperienza mi ha in-segnato che l'ispirazione, in sensoromantico, non esiste. Esiste viceversal'Uomo: l'uomo con il suo vissuto e la suastoria perfettamente integrati nel suotempo, da un lato; dall'altro la sua sensi-bilità, l'indole, la fantasia... ecco: io credoche le idee non nascano mai per caso.Sono frutto piuttosto dell'incrocio tra que-sti caratteri con le situazioni, gli eventi, i

fatti e le riflessioni che questi ci inducono. Insomma, ciò che genericamente sidefinisce “ispirazione” non è che l'occasione, il catalizzatore che innescherà lareazione... l'opera quindi non è altro che il prodotto di questa reazione.-Sempre nella tua pagina fb citi la figura di Ulisse, personaggio emblematicodella letteratura di tutti i tempi...”Fatti non foste a viver come bruti, ma per se-guir virtute e canoscenza...” in che modo tu cerchi di coinvolgere le persone inquello che fai?Già, il mitico Ulisse! Eletto da Dante a campione di coloro che, per mezzodell'inganno, hanno causato sofferenza e morte a moltiX il suo peccato?Credersi superiore, tanto intelligente da arrivare a sfidare l'Ignoto... In realtàcredo che, oggi come non mai, sia Ulisse a coinvolgere tutti noi! Un mito attua-lissimo, il suo: viviamo in una società in crisi, noi occidentali: a occidente tra-monta il sole, e per molti versi si avrebbe ragione di cogliere il senso di undestino a cui appare difficile, sempre più difficile, pensare di sottrarsi... Dante,come Pasolini, mi ha permesso di intuire una contraddizione di fondo tipica diquesta società del benessere. Oggi il modello educativo tradizionale -quello deinostri nonni, per intenderci- è continuamente sabotato dalla spinta ad aspirareal soddisfacimento dei propri “bisogni”: bisogni che identifichiamo come ne-cessità. Oltretutto queste necessità coinvolgono sempre di più l'apparire, e sem-pre meno l'essereX Allora, mi chiedo, non siamo forse noi, oggi, come quei“bruti” che vivono lontano dal “seguir virtute e canoscenza”?Pasolini era un genio, aveva previsto tutto questo, avvertendo l'imminente -anzi:l'ineluttabile!- pericolo dell'affermarsi di questo “potere occulto”, che si sarebbeesercitato attraverso l'uso dello strumento che lui stesso definì come il “menodemocratico”: la Televisione! Noi abbiamo guardato ammirati il suo dito... maevidentemente non abbiamo capito che ci indicava la luna!Dal punto di vista di un “autore piccolino” quale mi reputo, io che pure mi pre-occupo di migliorare attraverso l'arte la qualità del vivere, non trovo altra via chequella di portare il mio contributo coinvolgendo altri artisti, ma soprattutto mipiace pensare in maniera trasversale: ed è proprio questo il motivo della mia ap-

MMMMaaaarrrrccccoooo BBBBoooonnnnffffiiiittttttttoooo:::: llll ''''aaaarrrrtttteeee ffffoooonnnntttteeee ddddeeeellll lllleeee iiiiddddeeeeeeeePittore, fotografo, critico....di cosa ti occupi nello specifico e cosa ti appassiona maggiormente del tuo lavoro?

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Gheishe e Elfi dalle palette di Beatrice BianchettiIllustratrici emergenti, tecniche tradizionali e digitali, la modernaespressione dell’arte compie percorsi inversi rispetto a quelle di“soli” 25 anni fa. I nuovi artisti percorrono le autostrade dellagrafica e lasciano sempre piu’ spesso il macBook x tornare alpennello e al carboncino, dopo che i loro “padri”, faticosamente,si sono staccati dal cartoncino, dalla tela e dal pennello perpassare a mouse e monitor. Beatrice Bianchetti presenta una selezione delle sue illustra-zioni. Apprezzabile anche i making of dell’acquerello raffigu-rante la gheisha, realizzato con lo stop motion, visibile nellospazio fb di Beatrice.

ACQUERELLO e MaCbook

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GIOVANNI MANZONI PIAZZALUNGA

STORIA DI ARTE, ANIMA E CORPI, EENNOORRMMII TTEELLEE EE CCAAFFFFEE’’Alla domanda: "Da quanto tempo dipingi?", Giovanni Man-zoni Piazzalunga, artista poco più che trentenne attivo a Mi-lano, risponde: "Da sempre, non c'è stato un inizio, è unacosa che ho sempre avuto dentro, che ho sempre volutofare e ho fatto in modo di riuscire a farla!". Spiazzante e allostesso tempo lineare, logico, Manzoni Piazzalunga parladella sua vita artistica con entusiasmo e con un certo orgo-glio. Di certo una volta viste le sue opere non si può non ri-manerne colpiti, sia per la tecnica pittorica inusuale, usaprevalentemente il caffè per disegnare, sia per le dimen-sioni dei suoi pezzi che raggiungono superfici di parecchimetri quadrati.Accompagnato dal fedelissimo Nicola, un bulldog francese

di circa sei mesi, Giovanni mi parla delle sue collaborazioni concase di moda e aziende di varie parti d'Italia, consapevole delfatto che per l'arte è un momento difficile, soprattutto per quantoriguarda le gallerie e gli spazi espositivi che stanno pian pianoscomparendo da Milano e a proposito di questo dice: "La genteè portata a pensare che l'artista sia una persona che se ne stachiusa in casa e a un tratto inizia a disegnare. Non è così. Unpittore deve essere consapevole del momento storico che stavivendo e assecondarlo, cercando di reinventarsi continua-mente, senza mai tradire se stesso. Io ho molte partnership inquesto momento ma quello che mi rende più fiero sono i boz-zetti che riesco a vendere qua e là e quelli che regalo ai mieiamici."

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Il TITANIC è di moda, e non solo perché ne è stato fatto un film,anni or sono, e quest'anno è stato rimasterizzato: quando fu giratonegli anni '90, infatti, se ne fece anche una versione in 3D, ora tuttada godere. E, fra le ricostruzioni più fedeli, troviamo le inquadraturegirate nel cosiddetto ristorante di I° Classe: basate su foto originalidella White Star Line (in bianco-nero) e sulle memorie dei soprav-vissuti,ci riportano un mondo di raffinatezza e di lusso con abbon-danza di particolari.Dalle tovaglie ai lumi, dagli abiti delle signore al menù, tutto è dav-vero fedele, è "COME ALLORA".Già, il menù: o meglio, I MENU'. Ce n'erano TRE, uno per ogni categoria di passeggeri: non a casoil Titanic non era solo il piroscafo più grande mai costruito, maanche quello con le cucine di bordo più all'avanguardia, e col piùalto numero di addetti. Dall'alba al tramonto (e poi dal tramonto pra-ticamente all'alba) 80 persone si alternavano nelle cucine per pre-parare i (circa) 6000 pasti quotidiani, accuratamente suddivisi inmenù differenti.Cominciamo, quindi, da quello della 3° Classe, quello servito ad

una categoria nume-rosa. Non tutti eranopoveri emigranti; moltiraggiungevano parentigià sbarcati nel NuovoMondo e che avevanofatto fortuna, altri porta-vano sterline faticosa-mente guadagnate inpatria per acquistare unnegozio, o una piccolaattività oltreoceano. Erano sicuramente

così numerosi che ad essi erano riservate due sale da pranzo; e,a giudicare dal menù settimanale, non si può dire che patissero lafame.C'era, si, l'immancabile PORRIDGE, ma poi sipoteva scegliere fra lo STUFATO all'IRLANDESE,lo SPEZZATINO di CAPRETTO con ALBICOCCHE,ARROTOLATO di FEGATO e PANCETTA; e poi il ROASTBEEF, il BOLLITO con SALSA DI CAPPERI,e via elencandofino alla MARMELLATA di RABARBARO con loZENZERO, da abbinare a pane-e-burro per l'immancabilethe delle 17,00. Se poi,durante la notte, a qualche passeggerofosse venuto un languorino, la Compagnia White Star provvedevaa far servire in ogni cabina biscotti secchi e formaggio stagionato.Quella che era definita 2°Classe avrebbe potuto essere tranquilla-mente etichettata come 1°Classe, senon ci si fosse trovati a bordodi una nave straordinaria come il Titanic: e la DINING ROOM lo di-mostrava in pieno.Larga quanto tutta la nave, arredata in legno chiaro, con ricche to-vaglie bianche ricamate, servizi di porcellana azzurra e bianca,al-zatine di cristallo con fiori e frutta,era un luogo luminoso dovetrascorrere ore serene in buona compagnia.Il 14 Aprile 1912 chi vi pranzò potè scegliere fra: PESCE ALFORNO con SALSA PICCANTE, POLLO al CURRY con ISO,TAC-

TITANIC:1912TITANIC:1912IL MEU’ DELLA AVE DEI SOGIIL MEU’ DELLA AVE DEI SOGI

la sala da pranzo di terza classe

L’autrice

GIOVANNA MOTTA ha stu-diato presso il Conservatoriodi Milano e l'Università diPavia. Dal 1990 in poi ha ap-plicato le sue conoscenze pa-leografiche anche agliantichi testi di cucina,primacon F.Cavalli, poi sotto l'in-fluenza di A.Willan ed I.Day.

Ha pubblicato quattro libri per le Edizioni Del Girasole diRavenna:LE RICETTE DEL MEDICO ANTIMOLEONARDO CUISINEA CENA CON GOTI E LONGOBARDIBUONO COME UNA ROSA.Si è dedicata anche al "catering" d'epoca, con un buonsuccesso.Memorabile l'inaugurazione in gala del restauro di PalazzoSaluzzo a Torino, nel Giugno 1995: diversi ospiti d'onore(250 invitati in tutto), fra cui la Principessa Aya di Giorda-nia col suo sèguito, hanno cenato con le sue portate "ro-cocò" ed ascoltato musiche del primo '700 ,eseguite dal vivo dal-l'Ensemble fondato da G.Motta, L'Ensemble Adelchis.Dal Maggio 2009 al giorno della sua messa a riposo, hacurato il BLOG "PRONTO INTAVOLA" per conto diTG.COM.24. Sta ora preparando alcune conferenze ed un altro libro: "GOLOSITA' E SALUTE, la cucina di ILDEGARDA di Bin-gen".

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CHINO ARROSTO con salsa di LAMPONIe contorni vari. I DESSERT non erano da meno: GELATO"all'AMERICANA", PLUM PUDDING con salsa dolce,CREMA diCOCCO, GELATINA DI SPUMANTE,FRUTTA e,ovviamente, for-maggi assortiti.Nella pellicola dedicata al disastro del Titanic una delle ricostru-zioni più indovinate (ed accurate)è stata quella dello Scaloned'Onore: da lì si scendeva nel salone "à mangèr" per i passeggeridi 1° Classe: esclusivo e splendido,ornato da arazzi Aubusson e daricchi tappeti,con mobili di quercia e grandi finestre. A richiesta si

potevano orientare i ta-voli, creando così unvero e proprio angolo diprivacy per chi deside-rasse cenare cogli amici,ma lontano da sguardiindiscretiXE il menù? Beh, 11 por-

tate (e 24 tipi di vino da abbinare),più caffè e "cordiale", sembranoessere la regola,non l'eccezione:vediamo un po'.1°) Canapè d'antipasti/Ostriche a piacere2°) Consommè alla Russa /Crema d'orzo3°) Salmone in salsa mousseline4°) Filetti Mignon/Pollo alla Lyonnaise/

Zucchine farcite5°) Agnello in salsa di menta/Arrosto di filetto alla forestiera/Anatroccolo arrosto con salsa al Calvados(più 5 contorni a scelta)

6°) Punch Romaine7°) Piccioncini arrosto su letto di crescione8°) Insalata d'asparagi con vinaigrette di

champagne e zafferano9°) Paté de foie gras10°) Budino alla Waldorf/Gelato alla vaniglia/

Pesche in gelatina di Chartreuse/Bignè al cioccolato con crema vaniglia

11°) Frutta fresca assortita o formaggi a sceltaX.e poi caffè, Porto,e cordiali.

Ma lo Chef, Monsieur Rousseau, emulo del grande Escoffier, davail meglio di se per i passeggeri che potevano permettersi di scen-dere al RESTAURANT à la carte: i fruitori lo ribattezzarono su-bito,chiamandolo "RITZ", forse perché ogni particolaredell'arredamento evocava le eleganze delle migliori sale da pranzodi Londra e Parigi. I super-ricchi "si nutrivano" in un ambiente doveil colore dominante era quello dei velluti rosa-antico, i mobili (inlegno chiaro)rigorosamente in stile Luigi XVI°,ed il menù com-prendeva delikatessen ancora più esclusive di quelle servite in 1°Classe. Erano SOLAMENTE (sic!) 8/9 portate, ma di livello eccel-lente,come in questo esempio.1°) Aspic di uova di piviere con caviale2°) Potage saint-Germain3°) Aragosta Termidoro4°) Tournedos ai porcini5°) Punch Rosè

6°) Quaglie alle ciliegie7°) Asparagi di primavera in salsa olandese8°) Macedonia di frutta ed Arance farcite"en surprise"9°) Frutta tropicale assortita e formaggiXed anche qui caffè, Porto e cordiali.

Beh, noi non abbiamo stomaci così forti, né portafogli così forniti,ma le QUAGLIE ALLE CILIEGIE possiamo rifarle tranquillamenteanche oggi. Ecco come.

la sala da pranzo di prima classe

la sala da pranzo di II classe

LE QUAGLIE DEL TITANICPer quanto estremamente raffinata, oggi questa ricetta non è piùriservata agli abbienti,ma può essere realizzata anche con unaspesa modesta.A fine Maggio/inizio Giugno troviamo le ciliegie in tutti i mercati:non sono merce a basso costo ma, per una volta, possiamo ac-quistarle per creare un secondo piatto totalmente differente daisoliti. Le quaglie sono, inoltre, praticamente sempre presentipresso i migliori rivenditori, ed il prezzo non è eccessivo , datoche oggi provengono da allevamenti e non sono più selvagginariservata a cacciatori d'elite.

QUAGLIE ALLE CILIEGIE(Dosi per 4 persone)

4 quaglie piuttosto grosseGr.150 di burro (già ammorbidito)30 grosse ciliegieMl.200 di PortoMl.200 di succo d'aranciaMl.250 di Brandy3 cucchiai di foglie fresche di dragoncello

(finemente tritate)Zucchero,sale,pepe nero q.b.Se la sera precedente avete un po' di tempo, potete mettere amacerare le ciliegie (denocciolate e tagliate a metà) in una ter-rina col brandy ed un cucchiaio di zucchero. Altrimenti potete farloprima d'iniziare la preparazione, scaldandole nel vostro micro-onde per circa 3 minuti, oppure tenendole afuoco minimo per 5 minuti scarsi. Togliete e lasciatele raffreddare.Nel frattempo, pulite le quaglie dentro e fuori, asciugandole benee, con le forbici da cucina, tagliate loro la punta delle ali. In unaciotola mescolate burro, un po' di sale/pepe ed ungete le quagliefuori e dentro: infornate in tegliaantiaderente a calore medio. Giratele spesso e tenetele a cuo-cere per circa 6 minuti, o finché saranno piacevolmente dorate (equasi cotte): toglietele dalla teglia, ed unite al fondo di cottura ilPorto,il succo d'arancia ed il succo prodotto dalle ciliegie in emul-sione (almeno 3 cucchiai).Mettete la teglia sul fuoco, fate scaldare e ridurre (per circa 5 mi-nuti) poi mescolate ed aggiungete le ciliegie scolate; quando iltutto è caldo rimetteteci le quaglie e tenetele in forno (a 180°C)quanto basta (circa 10') per farle ben glassare e dorare. Spe-gnete, aggiungete le foglioline di dragoncello,mescolate e servite subito: e, se volete davvero ricreare un sa-pore d'antan, gustatevi le nostre quaglie col vino raccomandatoper esse a bordo del Titanic, il BORGOGNA ROSSO.

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AAFFOORRIISSMMII EE SSOORRRRIISSII

Io non è che sia contrario al matrimonio, però mi pare che un uomo e una donna siano le persone meno adatte a sposarsi.

Massimo Troisi

Cos'è il Jazz? Amico, se lo devi chiedere, non lo saprai mai

Louis Armstrong

Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile.

Woody Allen

...in vino veritas??

Madonna, un bicchiere di talento in un mare di ambizione.

Mick Jagger

Perché suonare tutte queste note quando possiamo suonare solo le migliori?

Miles Davis

ppaarrllaarree dd’’AArrttee mmiigglliioorraa

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L’aforisma, un’immagine, l’artista, la genia-lita’, la parola e l’ironia...un mix di emozioni,concetti, semplici spunti, con un comunedenominatore: il buonumore. Il motto di spirito, dicevano nell’800, ma certo ora nell’era dell’online, sembra un po’ come una carrozza a cavallivicino al treno superveloce.

Tuttavia lo spirito richiede i suoi tempi, le sue liturgie, e a volte e’ bellissimo quandouna breve frase, un’immagine, raggiunge lospirito e tocca le nostre corde, riempie di si-gnificato in un attimo mesi, anni di at-tesa....e di questo ringraziamo chi, per unavolta o per professione, ci ha regalato perledi saggezza, ironia e sarcasmo, che si rive-lano senza tempo e senza patria, patrimo-nio di tutti.

Nel nostro primo magazine una selezione difrasi ed immagini, tra le migliaia segnalatedai membri di friends4arts, e tra le migliaiache pubblicheremo per ricordarci che par-lare d’arte...migliora l’umore.

AFORISMI E SORRISI

La musica chescalda il cuore

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