manganelli, il viaggiatore sedentario. di pietro citati - corriere della sera 15.07.2013

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  • 7/28/2019 Manganelli, Il Viaggiatore Sedentario. Di Pietro Citati - Corriere Della Sera 15.07.2013

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    Credo che il pistraordinarioviag-giatore italianodel secolo scorso

    sia stato Giorgio Manga-nelli: non Cecchi, n Pio- vene, n Moravia, n Cal- vino, n Parise. Aveva la

    qualit fondamentaledel viaggiatore:quel-la di essere un feroce sedentario, domina-to dalle terribili forze del centro. Solo che,in certi momenti,sotto la spinta di partico-lari immaginazioni, furori e vocazioni, laclaustrofobia(dicevadi s: Sonopi clau-strofobodi un giallo duovo) rompevadi-sastrosamentegli argini, dilagavanel mon-doe creavaun mondononmenodramma-ticodi quello interiore: mobilissimo,furio-so, allucinante, intriso di mito e sopratut-to di sacro. Tutte le possibili forme di im-maginazione, dal Rinascimento, al Baroc-co, al Rococ, al pi grandioso lirismo ro-mantico, alla tenerezza Biedermeier, allaironia metafisica, alla farsaccia volgare di- ventavano un corteo di corpose eirradian-ti metafore. Niente era pi reale di questairrealt.

    Viagg i molto : Etiop ia, Arabia, Iraq,Pakistan, India, Cina, Taiwan, Filippine,Singapore, Thailandia, Italia (unItaliaignorata), Islanda, Norvegia, Finlandia:con una certa propensione verso gli estre-mi e, per meglio dire, a rendere estremotutto ci che esiste. Viaggiava misteriosa-mente: accadeva, in certi momenti, che gliamici gli telefonavano: il telefono, di soli-to garrulo e delizioso, taceva per uno, dueo tre mesi; Manganelli era via, in primoluogo da s stesso.

    Poi Manganelli tornava, felice, dispera-to ed esausto: affrescava albe e tramonti,ghiacciai, vulcani, deserti, settentrioni emeridioni, islamici, ind, buddhisti, con-fuciani, taoisti, cimiteri, templi, moscheee piogge infinite piogge monsoniche forse lelemento naturale che egli piodiava e prediligeva. Come Hitchcock fir-

    mava tutti i suoi film con limmagine di sstesso,colto di passaggioo dietro una fine-strao unaporta semiaperta, Manganelli la-sciavasempre ipropri lineamenti in ognu-

    no dei suoi libri di viaggio: un turista briz-zolato, pingue, sudato, deliziosamentegoffo, preda delle pi divertenti avventureaeree, terrestri o marine.

    uscita in questi giorni la riedizione diCina ed altri Orienti, che Salvatore SilvanoNigro hacurato conmoltaprecisioneed in-telligenza. Comprende:Cina , Chi ha ruba-to le Filippine? , Malesia (1972-3): In Ara- bia con Leone,Pakistan-Kuwait , Irak(1975-87):Progetti e stesure alternative escrittiminori come: Da Allaha Klee, Aspet-tando con calma che la terra tremi , Condue cervelli di ricambio , Clandestinit di Mao, Ho spiato i giapponesi . La parte pi bella senza dubbioMalesia : il capolavo-

    ro di Manganelli viaggiatore, insieme alpi tardo, memorabileViaggio in Islanda .

    Ho scritto troppo, e credo male, su Man-ganelli. Ora vorrei citare soltanto una suapagina sulle donne malesi.

    Ledonnemalesi nonsoffrono alcun di- vieto o preclusione di origine islamica;non usano veli, non debbono stare in ca-sa, e di fatto lavorano come luomo; comein tutta lAsia le vedi in mezzo ai campi,lungo la strada, nelle piantagioni, curvesotto i pesi di una vita dura e disadorna.

    Ma il loro regno il mercato: tra le banca-relle, i chioschi, per tutti gli itinerari del bazar, tra le tavole su cui si dispiegano pe-scie frutta, ledonne regnano quasiassolu-

    te sovrane. Non sono invitanti in quantodonne; hanno un che di materno, ma diduramente tale; hanno una singolare di-gnit, squisitamente malese, e insieme unche di mite e di dolce; pare che il loro ge-sto di venditrici di cibi e stoffe abbia qual-cosa di rituale; che faccia parte della lorocondizione di madri, di custodi della vita,di parche, forse; esse nutrono, e potrebbe-ro cessare di nutrire; non hanno illusionisulla qualit dellesistenza, n sullasprodovere di viverla senza saperne il senso.La loro femminilit pervade linterno delmercato, dentro il quale si penetra e frugacamminando per uteri di scale; strettissi-mi passaggi collegano banchi di splendi-de stoffe, banchi di argenti, banchi di cibi;contratto con una donna minuta e gentileuna stuoia di paglia, splendida di geome-tricicolori,una povera e luminosacosa; at-tornoal mercatopasso tra donne accocco-late davanti alla loro frutta, ai pesci dalla

    forma bizzarra... Ma lospettacolo pi singolarelo vedrla notte;il merca-to gi chiuso, ma nellaprecoce nottetropicalean-cora indugiano, a ridossodi un porticato, una seriedi banchi di frutta; ad essipresiedono donne, per lopianziane,tra cui unari-cordo, di rara maest, chefumava e portava gli oc-chiali, rugosa e schiva, macalma e potente; non ti-morose delle ventate di

    un tempo isterico, delle sbite piogge, ledonne stavano sedute e, scendendo loscu-rit, accendevano i loro lumi ad acetilenesulle bancarelle; ed allora quelle gravidon-ne malesi erano Norne, e quei frutti cibimagati e notturni, e solo un pazzo pittorecaravaggesco avrebbe potuto catturare ilfulgore di quel fuoco dacetilene, instabileed esploratore, che toccava insieme i frut-ti e la pelle delle donne notturne; e immo- bili, le donne indugiavano a lungo, forsesino a notte fatta, custodi e dispensatrici

    e, a quellora, in quella luce, cos acquatta-te nei loro troni sotto i portici, temibili efatali.

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    Partiva di nascosto per visitare Asia e Africa. E prediligeva gli odiati monsoni

    StrategieSono piclaustrofobo diun giallo duovo,diceva, maesplor Etiopia eNord Europa,Filippine e India,Iraq e Thailandia

    Maestri Adelphi ripropone Cina e altri Orienti, i resoconti del grande scrittore. Tra quelli pi riusciti, le pagine sulla Malesia

    Manganelli, il viaggiatore sedentariodi PIETRO CITATI

    ] Cinae altri Orientidi GiorgioManganelli pubblicatoda Adelphi,(pp.320,e 22)a cura diSalvatoreSilvano Nigro,

    autore delsaggioViaggiare unesperienzapassionale.

    ] GiorgioManganelli(Milano, 1922 Roma,nella foto diBassoCannarsa) stato un criticoletterario escopritore diAlda Merini.A sinistra:

    Vendita dischiavi malesi(Corbis)

    Eclettico