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Manuale di Stand up Paddle By Franco Russo Istruttore ISA

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Manuale di

Stand up Paddle

By Franco Russo

Istruttore ISA

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Premessa

Lo Stand up Paddle (detto anche SUP) è uno sport accessibile a tutti e di facile apprendimento,

capace di regalare grandi emozioni. Un grande vantaggio di questa disciplina è certamente quello di

spostarsi con un’attrezzatura leggera e poco ingombrante, un altra prerogativa e che è utilizzabile

praticamente su qualsiasi specchio d’acqua.

Lo Stand up Paddle è un’attività semplice e divertente, chiunque può apprenderla facilmente senza

limiti di età e forma fisica. È un allenamento completo per il nostro corpo che migliora le capacità

atletiche e l’equilibrio facendo lavorare efficacemente tutti i distretti muscolari.

SUP, ovvero il punto d’incontro tra il Surf e la Canoa, dal surf prende la caratteristica di scorrere

sull’acqua in piedi su una tavola e di potere cavalcare le onde e dalla canoa eredita la pagaia, con cui si

rema in piedi.

Quanto imparerai da questo manuale non può sostituire completamente l’insegnamento e

l’apprendimento della tecnica che si ottengono in una scuola federale ISA ma potrai consultarlo per

integrare quanto spiegato dall’Istruttore durante il corso.

Buona lettura

Franco Russo Istruttore ISA

www.supcatania.it

[email protected]

Facebook: Stand up Paddle Catania

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Un po’ di storia

Nato nelle lontane isole Hawaii, se ne ha testimonianza addirittura nel lontano 1778 quando, James

Cook, primo esploratore europeo ad approdare nelle isole del Pacifico, osservò alcuni nativi del posto

pagaiare in posizione eretta su tavole molto grosse, riuscendo anche a cavalcare le onde.

I primi a praticarlo furono i Beach Boys di Waikiki (è un quartiere di Honolulu, nello stato delle

Hawaii U.S.A.) che negli anni ‘50/60 iniziarono ad adottare questa tecnica per controllare meglio i

gruppi di allievi surfisti e fare foto ai turisti durante le lezioni di surf. Successivamente famosi surfisti

come: Dave Kalama, Laird Hamilton, Roby Naish ed altri lo rivalutarono sfruttando la naturale

predisposizione di essere usato tra le onde, nonché di utilizzare la pagaia per manovrarlo.

È diffusissimo alle Hawaii, anche in Italia attualmente, si contano centinaia di praticanti, essendo

questo uno sport semplice e alla portata di tutti.

Perfetto per i Surfisti, Windsurfisti e Kiters che non si rassegnano ad aspettare in spiaggia le

condizioni ideali per il proprio sport.

L’attrezzatura

Le parti che compongono la tavola da SUP

Le parti sono: Deck, Bottom, Rail, Nose, Tail.

La parte superiore della tavola da SUP si chiama deck, ed è quella parte della tavola dove il Supper

stando in piedi pagaia.

La parte sotto della tavola da SUP, si chiama bottom, li si trovano le pinne.

La parte intorno alla tavola da SUP è il bordo o rail.

La parte davanti si chiama nose o prua, la parte posteriore si chiama tail o poppa.

Sotto la tavola da SUP, ci sono le pinne, le pinne sono come le ruote della macchina, aiutano il Supper

a manovrare la tavola e a mantenere la direzione scelta.

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La tavola

Vi sono varie tipologie di tavole da Stand Up Paddling: SUP Race, SUP Surfboard, SUP Allround ecc.

Ogni praticante, dopo un primo periodo di “apprendistato” messo in atto con una tavola scuola dalle

generose dimensioni, sceglie quale specialità di questo sport vuole praticare, dal Race al Wave

passando per i semplice Cruising in acque calme e tranquille a da li decidere quale tipo di tavola

acquistare.

Quattro sono le categorie di tavole da SUP: Surf, Allround, Touring e Windsurf:

1) Surf: Le tavole destinate specificamente al surf sono spesso corte, mostrano un nose (punta) e un

tail (coda) più stretti e un rocker (curva) più accentuato. Queste caratteristiche le rendono più

maneggevoli nelle onde, ma anche più lente, meno stabili e direzionali su acqua piatta.

2) Allround: Questi modelli sono versatili sono concepiti per navigare in tutte le condizioni. Sono

particolarmente adatti ai principianti poiché permettono di scoprire tutte le attività del SUP su una sola

tavola. Sono abbastanza larghi per assicurare una buona stabilità e scorrevolezza e sono ben direzionali

su acqua piatta o in mare. Il loro rocker (curva longitudinale) permette in generale buone prestazioni in

surf.

3) Touring: Le tavole da touring sono concepite per le lunghe escursioni su specchio d’acqua piatta e

sul mare in downwind (sottovento). Sono in generale abbastanza larghe (per la stabilità) e anche più

lunghe per una maggiore velocità e direzionalità. La loro prua è spesso appuntita e presenta una carena

a V per scivolare dritto e non battere sull’onda frontalmente se c’è maretta. Piuttosto stabili, queste

tavole possono essere utilizzate anche da principianti.

4) Windsurfing: È un’opzione che si trova su alcune tavole allround: una scassa per il piede d’albero

installata al momento della fabbricazione permette di montare un rig da windsurf.

Le caratteristiche delle tavole

1- Lunghezza, larghezza e spessore:

Le dimensioni della tavola sono espresse in piedi e pollici per quanto riguarda la lunghezza ed in

pollici relativamente alla larghezza ed allo spessore.

Lunghezza, larghezza e spessore vengono amalgamate dagli shaper in modo diverso a seconda del

programma di impiego e/o delle caratteristiche fisiche del paddler. Tavole più piccole risultano in più

agili e meno stabili, mentre quelle più grosse sono tendenzialmente più stabili e meno sciolte in

surfata/andatura.

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Una considerazione molto importante è che la lunghezza contribuisce ad assicurare la stabilità

longitudinale di uno shape, mentre la larghezza quella laterale, estremamente importante nella fase di

pagaiata. Lo spessore va invece ad inficiare la galleggiabilità della tavola ed è in funzione della

distribuzione del volume. Ricordiamo che un pollice equivale a 2,54 cm e una feet a 0,30 mt o, se

preferite, a 30 cm (30,48 per l’esattezza).

2- Il volume:

Per volume o litraggio si intendono i chili di peso (del Supper) che può reggere una tavola senza

affondare e si esprime in Litri “L”.

Dunque l’informazione sul suo volume tende a meglio qualificare le doti della tavola, qualsiasi sia il

suo programma di impiego, soprattutto per quanto riguarda la galleggiabilità.

Tavole più voluminose avranno ovviamente doti di galleggiamento migliori rispetto a tavole meno

voluminose.

Le tavole da SUP hanno applicato sulla la coperta un Pad antisdrucciolo per migliorare la presa con i

piedi nonché una feritoia che funge da maniglia per un trasporto agevole viste le generose dimensioni

rispetto ad un surf convenzionale.

Il Leash

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Un accessorio indispensabile è il leash, ovvero un laccetto in lattice che mantiene la tavola ancorata

alla caviglia del Supper, impedendo che la tavola stessa venga trascinata verso riva dalle onde in

seguito ad una caduta. Vi sono diversi tipi di leash, di varia la lunghezza e di spessore.

Il Leash deve essere lungo almeno quanto la tavola (è meglio se la supera di 30/40 cm) per mettere,

nelle situazioni più complicate, tra il paddler e la tavola una distanza pari a quella, appunto, della

tavola.

A poppa un inserto (Plug) consente di collegare il leash alla tavola e da questa alla caviglia.

Descrizione

Il leash è composto da tre parti:

- Un’estremità si legherà sul tail della tavola.

- La parte centrale del leash è in gomma elastica (importante che sia di gomma elastica).

- L’altra estremità e composta dalla cavigliera ed è la parte del leash che si legherà alla

caviglia/ginocchio del piede posteriore, verso il tail della tavola.

Posizione

Il leash va allacciato o alla caviglia o al ginocchio, i Supper Regular lo legano sulla caviglia destra, i

Goofy su quella sinistra. È irrilevante se usato su una o altra caviglia/ginocchio, per chiarezza va posto

sulla gamba che rimane sul tail della tavola. La parte imbottita del leash deve essere a contatto con la

pelle, il cavetto e il velcro devono restare fuori.

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La Pagaia

La pagaia è l’attrezzo per mezzo del quale il Supper riesce a trasmettere alla tavola le forze che la

fanno avanzare. Non essendo la pagaia vincolata alla tavola, è il Supper che la deve manovrare

opportunamente, per trasmettere l’energia che permette l’avanzamento della tavola.

In tutte le pagaie sono presenti una serie di elementi (dal basso verso l’alto):

La pala Che trasmette effettivamente la forza del Supper sull’acqua;

Il collo cioè la zona di passaggio dalla pala al manico.

In una buona pagaia il peso è perfettamente bilanciato in corrispondenza del collo.

Appoggiando la pagaia su di un dito, dovrebbe rimanere perfettamente bilanciata ed orizzontale

(peso della pala equivale perfettamente a quello del manico e del pomello).

Il manico

Il pomello od oliva

La pagaia non è dritta, ma l’angolo della pala da è inclinato tra i 10 e i 13 gradi. L’angolo della pala

consente al supper di inserirla in acqua con massima efficacia e quindi produrre energia

d’avanzamento utile dal tratto d’entrata al tratto d’uscita.

I materiali impiegati per la fabbricazione sono in genere Carbonio, Kevlar o Alluminio, ma si possono

anche trovare in Fibra di vetro o pagaie costruite interamente o in parte in Legno.

Consigli per la regolazione della lunghezza pagaia:

La lunghezza della pagaia deve essere necessariamente adattata all’altezza del Supper. I remi in

alluminio possono essere in genere regolati mediante un sistema di clips che riproduce quello dei boma

delle tavole da Windsurf. Per le pagaie senza questo sistema, la regolazione viene fatta tagliando una

porzione di manico tale da modificare l’altezza della pagaia secondo le proprie esigenze. La lunghezza

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della pagaia va regolata in base alla tua altezza, nel disegno il sistema pratico ed immediato di

regolazione.

Allunga un braccio alla tua massima estensione, quella sarà la lunghezza ideale della pagaia.

Considerazioni:

Se fosse troppo corta ti troverai a pagaiare arcuando la schiena in avanti.

Se fosse troppo lunga ti troverai a pagaiare arcuando la schiena indietro.

Inoltre la lunghezza della pagaia può differire anche in base al tipo di utilizzo e la seguente semplice

regola ti aiuterà a trovare la lunghezza ideale:

ALLROUND: altezza del supper + 15 cm

RACE – CRUISING: altezza del supper + 20 cm

WAVE: altezza del supper + 10 cm

Le Specialità

Cruising

Una delle cose più piacevoli da fare con il SUP è pagaiare in acqua piatta. Per questo motivo sono

indicate tavole stabili e voluminose in grado di offrire confort durante le escursioni.

Racing

Il racing si divide essenzialmente in varie discipline, sia long che short-distance, per mettere a

confronto gli atleti su percorsi pre-stabiliti. Le tavole indicate per il racing sono tavole di 12,6 piedi e

di 14 piedi (con forme e linee filanti, quindi maggior stabilità) per raider più pesanti.

Wave

Una delle discipline più emozionanti e coinvolgenti del SUP è il waveriding. Date le dimensioni della

tavola si possono surfare facilmente anche onde di piccole dimensioni, Questo consente di poter in un

certo senso “fare surf” anche in una tipica giornata mediterranea, anche se il SUP è ancora più

divertente con belle onde che superano il metro! Nel Wave le tavole usate hanno una lunghezza

massima 9 piedi.

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Down Wind

Qui il SUP ricorda fortemente le sue antiche origini, quando i polinesiani usavano lunghe tavole con il

remo per spostarsi da un isola ad un altra spinti dalle onde e dal vento a favore. Il down wind,

adeguatamente affrontato, può rivelarsi un’esperienza davvero significativa!

SUP e Fitness

Il SUP è considerata ormai a tutti gli effetti una disciplina fisica, paragonabile ad altre pratiche di puro

fitness. Lo sforzo fisico che si compie attiva ogni parte del corpo e di conseguenza consente un

allenamento completo. Se si esegue una pagaiata corretta il SUP potenzia tutte le fasce muscolari e

lavorando sotto la soglia anaerobica è un ottimo “brucia grassi”!

Il SUP Sailing

Alcune tavole da SUP sono dotate di scassa d’albero o di un foro filettato ed è quindi possibile

montare una vela da Windsurfing. Si tratta di una forma di Windsurfing “classica”.

I vantaggi offerti dal SUP: possibilità di planare, opportunamente invelati, in condizioni davvero

marginali. Le tavole SUP (non tutti i modelli!!) ne fanno il mezzo ideale per il Wave Riding con vento

leggero, tipicamente in presenza di scadute. Sebbene il volume di una classica SUB sia tale da

consentire l’uso di rig anche piuttosto grandi, suggeriamo di non superare i 6/6.5 mq di superficie.

L’idea è quella di navigare a dislocamento, di fare qualche breve planata, eseguire o imparare qualche

Sail Trick e, se le condizioni lo permettono, di surfare con stile e tranquillità onde di scaduta.

I produttori sconsigliano di utilizzare i SUP con la vela sopra i 12 nodi.

Sicurezza

- Saper nuotare anche in acqua mossa.

- Non pagaiare dopo pasti abbondanti.

- Non navigare mai da soli.

- Nel caso di session in solitario avvertire sempre qualcuno dell’orario di rientro.

- Non entrare in acqua al calare della sera.

- Stare sempre sotto costa, 500/600 metri dalla riva.

- Indossare sempre il salvagente.

- Avere un’attrezzatura e un abbigliamento idoneo e confacente alle condimeteo.

- Raccogliere informazioni sul percorso/spot prima della pratica.

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- Non affrontare session in condizioni fisiche precarie.

- Fare un pausa, durante la session, se si è troppo stanchi, magari reintegrano i liquidi persi con la

sudorazione/fatica.

- Assumere del cibo almeno tre ore prima della performance.

- Informarsi sulle ordinanze della Capitaneria di Porto.

- Rispettare sempre i “Local”.

- Rispettare sempre i bagnanti.

Nel mare o nei laghi la costa o la riva può essere lontana di conseguenza in caso di problemi non

conviene mai abbandonare il SUP.

A mare o nei laghi le condizioni meteorologiche possono rendere difficoltosa o impraticabile la rotta

programmata.

- È auspicabile avere un SUP di un colore vistoso in quanto i colori vivaci sono più visibili nelle varie

condizioni meteorologiche. Anche il bianco è visibile ma si confonde quando le onde hanno la cresta

spumeggiante, cioè quando bisogna farsi scorgere. Se il vostro SUP è poco visibile, è necessario

indossare indumenti appariscenti. Contrassegnate le pale della vostra pagaia con colore visibile,

possibilmente fluorescente.

- Il vostro SUP (Tavola - Leash - Pagaia) e l’equipaggiamento devono sempre essere in perfetto stato.

- Gli indumenti indossati devono essere adatti alla stagione o alle condizioni meteo previste. Meglio

soffrire un po’ di caldo piuttosto che patire il freddo specie se bagnati.

- La muta e la sottomuta si rivelano indumenti necessari.

- Come per il nuoto anche per il SUP esistono tempi di rispetto per la digestione.

Sicurezza Leash

Al fine di utilizzare questo accessorio in massima sicurezza applicare i seguenti consigli:

• Non tenere o arrotolare il cavo del leash attorno alle dita per recuperare la tavola: la forza esercitata

da un onda può causare gravi traumi alla mano o, nel peggiore dei casi, addirittura l’amputazione delle

dita.

• Il leash può agganciarsi a degli oggetti sott’acqua, in special modo quando surfate su un reef o

barriere rocciose. Per evitare il rischio di annegamento, il Supper deve allenarsi, prima di andare a

surfare, a sganciare rapidamente il velcro dalla caviglia o dal ginocchio.

Procediamo…

Ed eccoci pronti ad entrare in acqua, si mette il leash alla caviglia, ci sdraia sulla tavola con la pagaia

sotto di noi e nuotando con le braccia lateralmente ad essa ci si porta verso il largo, diciamo a 10/20

metri dalla riva, lontano dai bagnati e a distanza di sicurezza.

Giunti nel posto adatto per il training, ci si mette in ginocchio e si inizia a prendere confidenza con la

pagaia e la tavola, a questo punto, siamo pronti a metterci in piedi.

Le prime volte avremo un po’ di difficoltà a stare in piedi ma con i sapienti consigli dell’istruttore e

con un po’ di pratica ed allenamento potremo tranquillamente fare le nostre prime pagaiate.

Attenzione alle cadute, l’istruttore avrà fatto vedere e spiegato come si cade in sicurezza, del resto

anche questa parte di “capitomboli” fa parte del gioco, anche i campioni cadono.

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Posizione del corpo

I piedi devono essere posizionati al centro tavola, distanti tra loro all’incirca quanto la larghezza delle

spalle o poco più, equidistanti dalla maniglia trasporto tavola, con le dita rivolte verso il nose della

tavola. Le gambe devono essere flesse per abbassare il baricentro. Il busto deve essere dritto.

La giusta posizione sulla tavola (in gergo chiamata “Stance”) prevede:

Posizionarsi nel baricentro della tavola. Se ti posizioni troppo avanti, la punta della tavola

(Nose) affonda e la tavola si pianta. Se ti posizioni troppo indietro, la tua tavola si ferma, frena.

Schiena dritta.

Testa alta, rivolta in avanti.

Gambe allargate (alla stessa distanza delle spalle).

Ginocchia leggermente piegate (per ammortizzare gli sbalzi).

Uso della pagaia

Il concetto di riferimento è quello di usare la pagaia in acqua come mezzo per avanzare, retrocedere,

cambiare direzione e mantenersi in equilibrio.

La Pagaiata di propulsione

Il braccio inferiore si estende portando la pala vicina alla tavola con il cucchiaio rivolto verso l’acqua,

il braccio superiore è semi flesso. Spinta in avanti della mano superiore verso la prua della tavola, il

tronco ruota mantenendo le spalle parallele alla pagaia. Il braccio inferiore si flette leggermente fino ad

arrivare all’altezza della coscia. Estraiamo la pagaia senza sollevare acqua allontanandola dalla tavola.

Nella fase aerea la pala compie un percorso raso acqua trovandosi nuovamente in posizione di attacco.

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Glossarietto

Bottom: Opera viva o carena della tavola.

Deck : Coperta della tavola.

Epoxy Resin: Resina usata per creare tavole molto resistenti e leggere; più resistente della resina

poliestere, è anche molto più costosa.

Fin: Pinna applicata alla carena di una tavola per darle stabilità e direzionabilità. Le tavole possono

avere una (single fin), due (twin fin), tre (thruster), quattro (quad) o anche cinque pinne.

Nose: Prua della tavola .

Outline: Il perimetro della tavola.

Rails : Bordi Laterali della tavola.

Rocker: Curva graduale lungo l’asse longitudinale (poppa-prua) della tavola.

Shape: Termine usato riferendosi alla forma della tavola.

Shaper: Colui che realizza la tavola.

SUB: Stand Up Board.

Single Fin: Tavola ad una pinna.

Tail: Coda della tavola.

Tail: Gli ultimi 30 cm a poppa della tavola.

Thickness: Spessore, riferito alla tavola.

Thruster o Tri Fin: Tavola a tre pinne.

Twin Fin: Tavola a due pinne.

Twinzer: Tavola caratterizzata da quattro pinnette laterali (nessuna pinna centrale). Le pinne laterali

sono molto ravvicinate.

WAX: Paraffina, cera antiscivolo da applicare sulla tavola.

Franco Russo

Istruttore ISA

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