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Marco Ghetti Portfolio

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I'm a student at Politecnico di Milano In the meantime, I work at Binocle Studio, an architecture practice based in Milan, Italy

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Page 1: Marco ghetti Portfolio

Marco GhettiPortfolio

Page 2: Marco ghetti Portfolio

Formazione

2010: iscrizione al Corso di Laurea in Architettura delle Costruzioni presso il Politecnico di Milano - in corso

2008: conseguimento della Laurea in Scienze della Comunicazione presso l’Alma Mater Studiorum - Università di Bologna

2003: diploma presso il Liceo Artistico Adolfo Venturi di Modena

Esperienze professionali

2008: impiego presso “IRECOOP Formazione” dove mi sono occupato dei contenuti e della gestione di corsi di formazione, fino al 2010

2014: impiego presso "Studio Binocle"dell'architetto Lorenzo Bini, a Milano, dove mi occupo di progettazione e di disegno a mano e al CAD, e dove lavoro attualmente. www.binocle.it

Marco Ghetti telefono: +39-393-4270808 [email protected]

Page 3: Marco ghetti Portfolio

Dati

Nato a: Modena il 21-1-1984Residente a: Milano, via Beato Angelico 27Interessi: architettura, disegno geometrico,

moda, cucina, arte, fotografia, lingua italiana

Conoscenze

Software: Autocad, Vector Works, Photoshop, Illustrator, Indesign, Office

Lingue: inglese ottimo, francese e spagnolo scolastico

Autorizzazione al trattamento dei dati personali ai sensi del D. Lgs. 196/2003

Page 4: Marco ghetti Portfolio

Portfolio dei lavori universitari

Page 5: Marco ghetti Portfolio

Wall StopParco Sempione, MilanoProgetto vincitore del concorso per studenti “One man living - Edizione 2011”

Page 6: Marco ghetti Portfolio

La parete-padiglione

Page 7: Marco ghetti Portfolio

Il tema progettuale è quello dei piccoli spazi per abitare. Si

riferisce ad esperienze chiave del passato come i prototipi di unitá

d’emergenza degli anni ‘60, ma in particolare si ricollega alle

mini-architetture giapponesi e agli spazi progettati dall’architetto Shigeru Ban utilizzando pro li

metallici a “L”, tipicidegli scaffali libreria.

Wall Stop è un padiglione idealmente collocato all’interno del Parco Sempione. Partendo dal tema dei Raggi Verdi, delle immaginarie linee di natura che, irradiandosi dal centro di Milano, attraversano tutta la città, si è pensato di dotare questi

spazi di una serie di strutture effimere, dalle

funzioni diversificate:- riposare;- leggere;

- osservare la natura;- consumare un pasto.

Page 8: Marco ghetti Portfolio

Il progetto

POLITECNICO DI MILANOFACOLTA' DI ARCHITETTURA CIVILEARCHITETTURA DELLE COSTRUZIONI

LABORATORIO DI PROGETTAZIONE DELL'ARCHITETTURA DI INTERNIPROFESSORI: L. OTTOLINI, G. AGATA GIANNOCCARI, M. UGOLINI, O. MEREGALLICOLLABORATORI: E. BERNARDI, E. FASSINA, L. MESSINA, C. RONCHI

SEZIONE C2 - A.A. 2010/2011GRUPPO STUDENTI:M. GHETTI, G. RIBEIRO, V. SORTINO

ASSONOMETRIA

SEZIONE A-A

WALL STOP

TEMA:Il tema del nostro progetto parte dall'idea di una forma compatta che si sviluppa in

diverse forme con i corrispondenti diversi usi.

DESCRIZIONE:Il progetto si sviluppa partendo da una forma compatta che all'occasione si

trasforma in uno spazio polifunzionale: infatti, ogni parte ha una funzione che lo

caratterizza e che ne determina le forma. E' pensato appunto come luogo di sosta

e ristoro che permetta inoltre, alle persone che decidono di usufruirne, di

relazionarsi e comunicare.

La collocazione ideale è all'interno dei raggi verdi previsti per Expo 2015 o parchi.

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PROSPETTO NORD OVEST

Pranzo

Lettura

Conversazione

Relax

SPAZI FUNZIONALIMATERIALI

Profili angolari

Pannelli dipolistireneestruso

LUOGO

Parco Sempione

Raggi Verdi

RIFERIMENTI

Steven Holl_Storefront for Artand Architecture(New York, 1992)

Shigeru Ban_Artek Pavillon(Milano, 2007)

SEZIONE ORIZZONTALE +0.9 mA

A

COMPOSIZIONE

CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK

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POLITECNICO DI MILANO

La collocazione ideale è all'interno dei raggi verdi previsti per Expo 2015 o parchi.

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Lettura

Conversazione

Relax

SPAZI FUNZIONALIMATERIALI

Profili angolari

Pannelli dipolistireneestruso

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Parco Sempione

Raggi Verdi

RIFERIMENTI

Steven Holl_Storefront for Artand Architecture(New York, 1992)

Shigeru Ban_Artek Pavillon(Milano, 2007)

SEZIONE ORIZZONTALE +0.9 mA

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L’uso di profilati in acciaio a “L” ha influenzato la forma e la tecnologia del progetto. I

tamponamenti sono realizzati in pannelli di polistirne estruso, un

materiale usato normalmente come isolante. La sua leggerezza ha

permesso di tenere conto, durante la progettazione, dei soli “carichi

accidentali”, il peso cioèdi un corpo umano.

Lo sviluppo monodimensionale dei profilati ha avuto come

conseguenza direttal’ortogonalità della forma.

Le viti e i bulloni di fissaggio hanno ispirato i ribaltamenti dei

singoli elementi funzionali. Connettere due profilati tra loro

risulta essere infatti un’operazione simile all’incernierare tra loro due

elementi mobili.

Page 10: Marco ghetti Portfolio

Le funzioni

POLITECNICO DI MILANO

La collocazione ideale è all'interno dei raggi verdi previsti per Expo 2015 o parchi.

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Il padiglione nasce come una forma chiusa e

compatta, che all’occasione si trasforma

in uno spazio polifunzionale. Ciascuna della facce ha infatti una funzione peculiare, che si attiva grazie alla rotazione

o al ribaltamento degli elementi che la

compongono. Ecco così comparire sedute, piani di

appoggio, pensiline, un tavolo, una sdraio

ribaltabile. La struttura prende così vita, e le

aperture che ne risultano favoriscono la

comunicazione tra i diversi “ambienti”.

Da chiusa, la sruttura può essere usata come muro

bacheca, sul quale posizionare mappe, guide,

informazioni.

Page 12: Marco ghetti Portfolio

POLITECNICO DI MILANOFACOLTA' DI ARCHITETTURA CIVILEARCHITETTURA DELLE COSTRUZIONI

LABORATORIO DI PROGETTAZIONE DELL'ARCHITETTURA DI INTERNIPROFESSORI: L. OTTOLINI, G. AGATA GIANNOCCARI, M. UGOLINI, O. MEREGALLICOLLABORATORI: E. BERNARDI, E. FASSINA, L. MESSINA, C. RONCHI

SEZIONE C2 - A.A. 2010/2011GRUPPO STUDENTI:M. GHETTI, G. RIBEIRO, V. SORTINO

ASSONOMETRIA

SEZIONE A-A

WALL STOP

TEMA:Il tema del nostro progetto parte dall'idea di una forma compatta che si sviluppa in

diverse forme con i corrispondenti diversi usi.

DESCRIZIONE:Il progetto si sviluppa partendo da una forma compatta che all'occasione si

trasforma in uno spazio polifunzionale: infatti, ogni parte ha una funzione che lo

caratterizza e che ne determina le forma. E' pensato appunto come luogo di sosta

e ristoro che permetta inoltre, alle persone che decidono di usufruirne, di

relazionarsi e comunicare.

La collocazione ideale è all'interno dei raggi verdi previsti per Expo 2015 o parchi.

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Parco Sempione

Raggi Verdi

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POLITECNICO DI MILANOFACOLTA' DI ARCHITETTURA CIVILEARCHITETTURA DELLE COSTRUZIONI

LABORATORIO DI PROGETTAZIONE DELL'ARCHITETTURA DI INTERNIPROFESSORI: L. OTTOLINI, G. AGATA GIANNOCCARI, M. UGOLINI, O. MEREGALLICOLLABORATORI: E. BERNARDI, E. FASSINA, L. MESSINA, C. RONCHI

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TEMA:Il tema del nostro progetto parte dall'idea di una forma compatta che si sviluppa in

diverse forme con i corrispondenti diversi usi.

DESCRIZIONE:Il progetto si sviluppa partendo da una forma compatta che all'occasione si

trasforma in uno spazio polifunzionale: infatti, ogni parte ha una funzione che lo

caratterizza e che ne determina le forma. E' pensato appunto come luogo di sosta

e ristoro che permetta inoltre, alle persone che decidono di usufruirne, di

relazionarsi e comunicare.

La collocazione ideale è all'interno dei raggi verdi previsti per Expo 2015 o parchi.

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Profili angolari

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Parco Sempione

Raggi Verdi

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Tra la campagna e i parchi - Il progetto di una nuova centralità urbanaQuinto Romano, Milano

Page 16: Marco ghetti Portfolio

Il ponte tra i boschi

Page 17: Marco ghetti Portfolio

Il quartiere di Quinto Romano è situato a nord ovest dell’area

comunale di Milano. La visione aerea dell’area permette di capire a fondo quanto in realtà la periferia

di Milano sia effettivamente verde, sebbene non venga percepita

come tale da chi la vive.Si nota immediatamente la

presenza di due grandi parchi, il Bosco in Città a ridosso del confine

nord del borgo, e il Parco delle Cave, molto più esteso, a sud.Si è deciso di inserire Quinto

Romano all’interno di un’ipotetica Cintura Verde, che abbia la

funzione di collegare i due parchi e garantire accesso immediato al

verde esistente, oltre che di fornirne di nuovo ai residenti, all’interno della città. Ci si è

concentrati su alcune aree dismesse a nord, al centro e a sud

dell’abitato. Il risultato è un continuum verde che rende Quinto

Romano il portale di ingresso ai due parchi, oltre che l’invito al

verde stesso a entrare nel borgo.

Page 18: Marco ghetti Portfolio

Il progetto

Page 19: Marco ghetti Portfolio

Il progetto di nuovi edifici si è concentrato sull’area a nord del

centro cittadino. Si sono scelte sia funzioni produttive che

residenziali. Gli edifici destinati ad ospitare esclusivamente laboratori e

attività sono collocati nella parte nord del lotto. È possibile notare

anche la presenza di zone con funzione commerciale nei piani

terra degli edifici disposti lungo via San Romanello. Al di sopra di

queste aree destinate ad ospitare laboratori vi è la presenza i spazi

residenziali. Gli edifici esclisivamente residenziali sono invece collocati nella parte sud

dell’area d’intervento.

Page 20: Marco ghetti Portfolio

I temi

spazio pubblico

edifici

bosco

Page 21: Marco ghetti Portfolio

Il bosco entra in città

Le fasce verdi rappresentano uno dei

principali temi attorno ai quali si è sviluppata l’ipotesi progettuale.

Questi elementi nascono da un’analisi del verde

esistente all’interno dell’area di progetto, con lo scopo di salvaguardarlo

e quindi di inserirlo all’interno della stessa. Questo studio è stato

successivamente integrato con un elemento agriglia.

Il bosco entra in città

Le fasce verdi rappresentano uno dei

principali temi attorno ai quali si è sviluppata l’ipotesi progettuale.

Questi elementi nascono da un’analisi del verde

esistente all’interno dell’area di progetto, con lo scopo di salvaguardarlo

e quindi di inserirlo all’interno della stessa. Questo studio è stato

successivamente integrato con un elemento agriglia.

Page 22: Marco ghetti Portfolio

Viste

Page 23: Marco ghetti Portfolio
Page 24: Marco ghetti Portfolio
Page 25: Marco ghetti Portfolio

Edifici residenzialiRipa di Porta Ticinese, Milano

Page 26: Marco ghetti Portfolio

Un affaccio sull’acqua

Page 27: Marco ghetti Portfolio

Il progetto prevede la realizzazione di tre edifici, in un’area collocata nei pressi della stazione di Porta Genova. Tale lotto è parte di un masterplan che comprende la

realizzazione di altri 12 edifici, con caratteristiche tipologiche analoghe, collocati in lotti

adiacenti, che si susseguono in direzione longitudinale.

La riflessione progettuale è partita da alcuni sopralluoghi dell’area,

volti alla comprensione del contesto. Il risultato tiene in

considerazione tanto la scala del quartiere, quanto quella maggiore

del rapporto con la città. La prima tramite la valorizzazione

dell’aspetto sociale e di aggregazione: gli edifici sono pensati per “guardare fuori”

il più possibile. La seconda da un punto di vista

tipologico, favorendo la distribuzione a ballatoio, che ben si lega al contesto, e rende gli edifici

aperti e penetrabili.

Page 28: Marco ghetti Portfolio

Il progetto

Page 29: Marco ghetti Portfolio

Uno dei temi che caratterizzano il contesto è la vicinanza dell’area al corso del Naviglio. Il rapporto con

l’acqua è instaurato tramite le altezze degli edifici. Essa, infatti, aumenta mano a mano che ci si

allontana dall’acqua, massimizzandone in questo modo

la visibilità dall’internodelle abitazioni.

Differenti principi sono stati tenuti in conto per i prospetti. La facciata aperta delle case a schiera cerca di

incanalare il riflesso dellaluce solare sull’acqua.

La presenza di terrazze e giardini pensili differenzia i fronti sud

degli edifici da quelli nord. Questi ultimi si affacciano sulla ferrovia, e cercano di relazionarvisisi tramite una frammentazione della pianta,

con l’obiettivo di limitarne l’esposizione acustica.

Page 30: Marco ghetti Portfolio

Viste

Page 31: Marco ghetti Portfolio

I volumi degli edifici rispecchiano l’organizzazione interna delle

abitazioni. La decisione di optare per una facciata sincera ha

influenzato anche la scelta dei materiali, che hanno il fine di differenziare gli spazi aperti e

sociali da quelli chiusi e privati. Le facciate, infatti, sono caratterizzate dalla presenza di un pergolato in legno lamellare che, in diverse

scale, si modifica nei vari edifici, con dimensioni e ritmi diversi, fino a diventare, nell’edificio più alto, l’elemento di coronamento dello

stesso. Il pergolato e la disposizione dei volumi rende le facciate permeabili all’esterno.

Questo è incrementato anche dalla presenza di vuoti e di verande.I volumi degli edifici sono in

cemento a vista.

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Page 34: Marco ghetti Portfolio
Page 35: Marco ghetti Portfolio

Case a schiera su setti portantiWeissenhof, Stoccarda, Germania

Page 36: Marco ghetti Portfolio

Un collettivo isolamento

Page 37: Marco ghetti Portfolio

Il progetto prevede la realizzazione di cinque case a schiera al

Weissenhof di Stoccarda, sulla medesima base tipografica prevista

da J. J. P. Oud nel 1927.Il principio iniziale su cui si è

ragionato è stato quello di dare agli edifici un fronte uniforme, pur mantenendo l’indipendenza di

ciascuna casa. L’intento è quello di creare una specifica relazione con l’area pubblica su cui prospetta il lotto, e parallelamente valorizzare l’aspetto collettivo degli edifici a

schiera, fornendo loro al contempo la necessaria privacy.

Page 38: Marco ghetti Portfolio

Il progetto

Page 39: Marco ghetti Portfolio

Partendo dal presupposto di voler differenziare i due prospetti, quello

nord legato alla dimensione pubblica, quello sud alla privata, è

stato necessario ragionare tanto sulla resa dei prospetti quanto sulla

disposizione planimetrica.Lo sfalsamento in pianta delle case

ha reso possibile la creazione di spazi di pertinenza privati, piccoli giardini e pati col ruolo di filtro tra interno ed esterno. Lo sfalsamento ha reso necessario pensare a due

moduli diversi, che si susseguono alternati. La differente disposizione del corpo distributivo e dei servizi ha reso possibile l’instaurarsi di

differenti relazione tra spaziinterni ed esterni.

Page 40: Marco ghetti Portfolio
Page 41: Marco ghetti Portfolio

Il prospetto nord è stato pensato come una struttura autoportante in legno, agganciata alla sezione dei

setti in calcestruzzo.Compositivamente, esso

rappresenta una quinta, l’elemento unificante del prospetto.

Tecnologicamente ha una funzione oscurante, trattandosi in concreto di un grande brise-soleil, che filtra la

luce naturale proveniente dall’esterno e regola

l’illuminazione della zona giorno.La diversa inclinazione delle falde,

dotate di pannelli fotovoltaici, è pensata per massimizzarne la

superficie esposta al sole. Questo, assieme all’uso di calcestruzzo prefabbricato e del legno per gli interni, migliora le prestazioni e diminuisce l’impatto ambientale

degli edifici.

Page 42: Marco ghetti Portfolio

La costruzione

Page 43: Marco ghetti Portfolio

Dal punto di vista costruttivo, gli elementi portanti sono i lunghi setti

in calcestruzzo armato, che individuano la larghezza di ciascun

modulo e definiscono gli spazi entro cui si “muovono” le singole schiere. Ad essi si contrappongono

i tamponamenti esterni e le partizioni interne, tutte in legno. La tecnica costruttiva di queste ultime è quella del telaio, la cui leggerezza

accentua la contrapposizione tra elementi portanti ed

elementi di tamponamento.

Page 44: Marco ghetti Portfolio

Viste

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Page 46: Marco ghetti Portfolio
Page 47: Marco ghetti Portfolio

MEETAPiazza Leonardo Da Vinci, Milano

Page 48: Marco ghetti Portfolio

Due parchi si parlano

Page 49: Marco ghetti Portfolio

Il progetto prevede l’ideazione di un allestimento urbano, che abbia la finalità di innescare nuovi usi e

azioni nell’area. Il luogo di progetto è un parco, situazio in

piazza Leonardo Da Vinci a Milano. Si tratta di un parco molto frequentato. Esso si trova tuttavia a

essere in alcuni punti poco accessibile e trascurato e, inoltre, la

sua soluzione di continuità è interrotta in senso trasversale dal

passaggio di una strada carrabile e dai binari della linea tramviaria.

Questa spaccatura ne influenza gli usi e le utenze, che si dividono in

base alle funzioni più prossime alle due aree, e questa barriera fisica ha

come conseguenzail reciproco isolamento.

Page 50: Marco ghetti Portfolio

L’area di progetto

PENSIONATI

LAVORATORI

STUDENTI

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PERCORSO

SCOPRIRE

CONOSCERE

INFORMARSI

PADIGLIONE

CONDIVIDERE

CONNETTERSI

Si è scelto il parco di Piazza Leonardo Da Vinci a Milano per la sua peculiarità di essere frequentato

e vissuto da utenze diverse. Sulla piazza affacciano infatti una scuola

elementare, una delle sedi del Politecnico, un teatro, una chiesa e,

a pochi passi, si trovano numerose cliniche di curae un grande supermercato.

Meeta si prefigge di essere un luogo di incontro e scambio di

conoscenze tra persone di diverse fasce di età. Il concept è una

variazione del tema della banca del tempo, declinato

però come scambio di conoscenze e informazioni.

Che si tratti di attività musicali, di espressività, recitazione, o

conoscenze tecniche, o promozione di eventi, il filo conduttore è che

esse siano e debbanoessere condivise.

Le funzioni

Page 52: Marco ghetti Portfolio

Il progetto

Page 53: Marco ghetti Portfolio

La forma dell’allestimento è un riflesso del contesto. I tre accessi si affacciano sui percorsi di passaggio e invitano il passante all’ingresso. La distanza minima dagli alberi

circostanti hanno dato vitaa una pianta irregolare.

La parte di percorso ha il ruolo di avvicinare le due parti del parco

invitando all’attraversamento della strada oltre a offrire informazine passiva tramite visual e pannelli.Il padiglione di arrivo è il luogo

delle pratiche attive.I pannelli di policarbonato dei

tamponamenti si alternano al vetro in un gioco di luci che anima il

parco anche di notte.Le attività interne sono così perce-pibili dall’esterno. Questo stimola

la curiosità e incentiva alla scoperta e all’uso del padiglione

e delle sue attivita.

Page 54: Marco ghetti Portfolio

Viste

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Video

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Page 57: Marco ghetti Portfolio

Nuova Brera: un Polo Culturale per le Arti nel parco di Pero-CerchiateCerchiate, Milano

Page 58: Marco ghetti Portfolio

L’arte della mimesi

Page 59: Marco ghetti Portfolio

L’area di progetto si trova ai margini dell’area metropolitana di

Milano, in direzione ovest. La vicinanza con numerosi nodi

infrastrutturali quali la ferrovia TAV, i raccordi con l’autostrada A4 e le tangenziali milanesi, nonchè la prossimità col quartiere fieristico,

hanno portato alla scelta di destinare il lotto a funzioni

pubbliche, in particolare museali. Sulla scia di numerose iniziative

internazionali, che vedono i grandi enti museale aprire succursali e

nuove sedi per esporre il patrimonio che non trova spazio

altrove, si è pensato di progettare la sede di una nuova Pinacoteca di

Brera, uno dei musei più importanti, ma piccoli, della

città e del Paese.

Page 60: Marco ghetti Portfolio

Il progetto

Page 61: Marco ghetti Portfolio

La progettazione del parco avviene attraverso una sovrapposizione di

strati con caratteristichee finalità differenti.

Dall’alto in basso, le funzioni sono:- opere d’arte nel parco;

- lobby di igresso;- raccordi dei percorsi;

- rete dei percorsi interni;- piastra verde;edifici ipogei;

- stecche di parcheggi sotterranei.A partire dalla definizione di un sistema di corti ipogee, la griglia

dentro la quale si inseriscono diventa lo schema organizzativo di

tutti gli elementi necessariin un parco delle arti.

La scelta di costruire sotto terra è stata una naturale conseguenza del bisogno di aree verdi che la città

esprime, e ben concilia due funzioni, culturale e ricreativa, che

lavorano in questomodo in sinergia.

Page 62: Marco ghetti Portfolio

Struttura: il doppio pilastro

Page 63: Marco ghetti Portfolio

La scelta costruttiva ha influenzato sia l’aspetto strutturale che quello formale e decorativo degli edifici

ipogei. La scelta del doppio pilastro ben si addice ad alcune esigenze

funzionali del progetto:- Ridurre la dimensione di elementi

ombreggianti, favorendo l’illuminazione naturale

degli ambienti;- Spazi interni liberi e ampi, per gestire in modo ottimale grandi flussi di pubblico, grazie alla maggiore luce che separa gli

elementi strutturali;- Modulare le partizioni interne degli ambienti grazie alla griglia

elastica su cui è basatol’impianto strutturale.

Page 64: Marco ghetti Portfolio

Tecnologia: il tetto verde

Page 65: Marco ghetti Portfolio

Il tetto verde diviene uno degli elementi centrali

nella scelta di rendere il progettomimetico nel parco.

Attraverso l’uso di questa tecnologia la quota zero del

progetto risulta ribassata provocando una sensazione

di alienazione.Gli edifici risultano invisibili in un primo momento e sono segnalati solo dalla presenza delle lobby di

ingresso: elementi vetrati che contrastano con il verde del parco.Il boulevard e le corti sono dei tagli nella piastra verde che permettono

di intravedere gli edifici che si sviluppano su una quota ribassata e

che sono fruibili solo entrando all’interno delle corti. L’elemento verde in un primo momento viene percepito ad un livello ribassato e solo dopo aver scoperto gli edifici

ipogei si scopre essere la copertura, in un gioco di quote che si

invertono rendendo labile la percezione di “quota zero”.

Page 66: Marco ghetti Portfolio

Il costruito ipogeo

Page 67: Marco ghetti Portfolio

La stecca dei parcheggi, gli edifici ipogei, la piastra verde e i percorsi sono i livelli che si trovano sotto la

quota del terreno. L’obiettivo è quello di massimizzare e far

convivere le funzioni di parco e di museo al progetto.

Dopodichè le piazze, le lobby di ingresso e le opere d’arte esposte all’aperto definiscono gli incroci, palesando una geometria nascosta

entro la quale è contenutotutto il progetto.

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Viste

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Analisi macro-urbana di un quartiereSanta Giulia, Milano

Page 72: Marco ghetti Portfolio

La bolla frammentata

POLI

PERNI

GRAFFA RIGIDA

TESSUTO MOLLE

QUADRE

Page 73: Marco ghetti Portfolio

Lo studio è partito da cosiderazioni su larga scala, concentrandosi

inzialmente sull’area e successivamente sul progetto di

Foster: la differenziazione dell’edificato e la relativà densità,

punto chiave in queste area, tra città e periferia, le connessioni già esistenti e le ipotesi avanzate per migliorare il collegamento con Milano, soprattutto in relazione

all’importanza che dovrebbeacquisire Santa Giulia e il relativo

ed esteso parco come polo attrattivo per tutta la città.

Il tessuto urbano è stato diviso in tipi: graffe, poli, perni, molle, in

base ad alcuni fattori, che tengono in conto delle utenze, delle fasce

orarie, delle funzioni e della densità di attività.

Page 74: Marco ghetti Portfolio

Il metodo

Page 75: Marco ghetti Portfolio

L’analisi è stata imperniata sui quattro oggetti che più influenzano

la vita di una città: il tessuto residenziale, le connessioni, i

servizi e il verde.Il primo è stato indagato in

relazione all’esistente, nella sua differenziazione e densità,

cercando di individuare come il progetto di Foster vi si inserisca, e

come dovrebbe cercare di congiungersi a cellule già esistenti. L’area, in futuro, dovrebbe infatti fungere da cerniera tra i quartieri

Rogoredo/Pizzolbasso a Sud e Bonfandini/Ungheria a Nord.

Le connessioni sono state indagate in relazione alla rete esistente e alle

ipotesi di ampliamento, tenendo conto dell’importanza che Santa

Giulia e il suo parcodovrebbero acquisire come polo

attrattivo per la città.Servizi e verde sono diventati

invece parametridi giudizio del progetto,

in relazione a come l’ampliamento degli stessi sia visto dalla

collettività che abita la zona. Ne è risultata un’evidente chiusura

progettuale dell’area nei confronti dei tessuti limitrofi, con la conseguenza di una scarsa

fruizione degli spazida parte dei cittadini.

Page 76: Marco ghetti Portfolio

Il progetto

Page 77: Marco ghetti Portfolio

Il risultato è uno schema utile ad affrontare l’analisi e il progetto di una vasta area senza trascurarne

tutti gli aspetti principali in relazione al quartiere, alla città

e ai suoi abitanti.Sulla base di questo schema sono state avanzate le varie proposte

progettuali, alcune volte al riuso e riqualificazione di aree ed edifici esistenti, altre alla costruzione di

nuove realtà e funzioni, altre ancora che interessano la viabilità, gli spazi verdi, i servizi. Basandosi sul masterplan ottenuto, il lavoro è

stato portatto avanti dai diversi gruppi di lavoro in modo autonomo

ma coordinato, basando ogni progresso sulla condivisione e il

confronto costante.

Page 78: Marco ghetti Portfolio
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Analisi urbana di un quartiere:Nexus World, Fukuoka, Giappone

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Inquadramento urbano

1

2

3

H i g a s h i - k u

H a k a t a - k u

Chūō-ku

M i n a m i - k u

J o n a n - k u

S a w a r a - k u

N i s h i - k u

1

2

3

4

5

6

7

D I S T R E T T I

1

2

3

4

56

7

F u k u o k a ( 1. 4 28 . 9 6 1) 1

2 K a s u g a ( 10 7 . 9 12)

3 S a g a ( 24 0 . 0 6 6 )

A R E A M E T R O P O L I T A N A

Page 81: Marco ghetti Portfolio

Fukuoka è la maggiore delle città che formano la conurbazione

“Grande Fukuoka”, della quale fanno parte, tra le altre, le città di Saga e Kasuga, situate più a sud.

La formazione di molte aree metropolitane che caratterizza la

nazione giapponese si deve principalmente alla “Legge

sull’autonomia locale”, promulgata nel 1947 e che istituisce le seirei

shi, o “Città designate per ordinanza governativa”. Si tratta di città la cui popolazione supera le 500.000 unità, con un importante

ruolo economico ed industriale e da considerarsi quindi come “grandi città”. Fukuoka è stata tra le prime

a ricevere questo status.Le città designate vengono

suddivise in ward, circoscrizioni comunali ai cui uffici vengono demandate importanti funzioni amministrative, quali l’ufficio anagrafe e la riscossione delle

tasse, le licenze commerciali e i permessi di costruzioni

Page 82: Marco ghetti Portfolio

La forma del territorio

1

2

3

4

5

S a n g u n ( 9 3 6 m )1 2 3I n u n a k i ( 5 8 3 . 7 m ) S e f u r i ( 10 5 5 m )C A T E N E M O N T U O S E

M a r e d e l G i a p p o n e1 2 M a r e i n t e r n o d i S e t oM A R I

L’isola di Kyushu è prevalentemente montuosa. Le

principali città sorgono all’interno delle valli tra le varie catene montuose o lungo la costa.

La forma del territorio influisce in questo caso sulla forma della stessa

della città, proprio perchè è possibile costruire solo dove il

territorio lo permette. Questa realtà è ben evidente nella forma di

Fukuoka, la cui espansione nel tempo è stata dettata dalla presenza di tre grandi catene montuose su tre

lati, e sulla presenza del mare a nord. Ne conseghe una città

dall’aspetto organico, la cui forma appare schiacciata e

compressa tra i rilievi. L’impossibilità di espandersi liberamente nell’entroterra ha portato inoltre alla bonifica di

alcuni tratti di mare, come Island City, un’isola artificiale di circa 200 ettari costruita nella baia di Hakata, o il ponte di terra che

collega la città all’isola di Shikano-shima.

Page 83: Marco ghetti Portfolio

g u e r r a m o n d i a l e .

E S P A N S I O N E S T O R I C A

N u c l e o s t o r i c o

M o d e r n i z z a z i o n e

R e c l a i m e d l a n d

S h i m o n o s e k i

H a k a t aS a g a

K u r u m eS a s e b o

N a g a s a k i K u m a m o t o

O i t a

M i y a z a k i

S h i b u s h iK a g o s h i m a

M o j i k o O s a k a T o k y oH i r o s h i m a

S h i m o n o s e k i

H a k a t aS a g a

K u r u m eS a s e b o

N a g a s a k i K u m a m o t o

O i t a

M i y a z a k i

S h i b u s h iK a g o s h i m a

M o j i k o O s a k a T o k y oH i r o s h i m a

S h i m o n o s e k i

H a k a t aS a g a

K u r u m eS a s e b o

N a g a s a k i K u m a m o t o

O i t a

M i y a z a k i

S h i b u s h iK a g o s h i m a

M o j i k o O s a k a T o k y oH i r o s h i m a

R E T E F E R R O V I A R I A

S h i n k a n s e n

J R L i n e

L e inf rastru ttu re di F u k u ok a e

M E T R O P O L I T A N A

L’origine storica di Fukuoka è da

ricercarsi nella città di Daizafu, di cui

essa era il porto. La forte espansione si

ha avuto invece dopo la modernizzazione,

a seguito della II guerra mondiale.

Page 84: Marco ghetti Portfolio

Kashii e Momochi

L ’ area di M om oc h i, in neroB a i a d i H a k a t a N e x u s W o r l d H o u s i n g F i u m e C h o m e F i u m e K a s h i i

I l territorio

Page 85: Marco ghetti Portfolio

F oto 1 F oto 2

Kashii è un’area della città di Fukuoka, collocata a est del ward

di Higashi-ku. Parte di quest’area è stata interessata da un grande

progetto di bonifica del terreno, in parte recuperato da una ex

discarica, e in partesottratto al mare.

La funzione prevalente di quest’area è quella residenziale, alla quale si associano i relativi

servizi come scuole e centri commerciali, oltre a numerose aree verdi.

Kashii è servito da due linee ferroviarie suburbane e da

numerose stazioni, oltre che da una fitta rete di autobus.

L’area si affaccia e abbraccia la baia di Hakata. La costa e le

numerose spiagge e parchi che si aprono su essa sono opera

dell’uomo. Si tratta infatti di aree bonificate, come i polder olandesi. La presenza di due fiumi rende il paesaggio di Kashii interessante

anche dal punto di vista naturalistico

L’area chiamata Momochi è una porzione di terreno reclamato al mare, bonificato nel 1989 per l’Expo dell’Asia - Pacifico.

Corrisponde all’attuale costa della città sulla baia di Hakata, e

comprende numerosi edifici come la torre di Fukuoka, il Fukuoka

Dome, oltre che ad alberghi e altri grattacieli per il terziario.

La città giapponese ha da sempre cercato di comunicare con

l’ambiente e l’importanza di preservare il patrimonio naturale è radicato nella cultura nipponica. Lo

sviluppo delle città in verticale corrisponde spesso all’esigenza di preservare inalterati i boschi e il

territorio agricolo di questo Paese molto montuoso.

L’isola artificiale Island City (foto 1) e il ponte di terra che collega la

città all’isola di Shikano-shima (foto 2) fanno parte di questo progeto, e sono due esempi

dell’influenza che il territorio ha avuto sulla forma e l’espansione

della città di Fukuoka.

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Analisi tipologica e funzionale dell’area

11 1

2

2

1 1 1 33

A s s i p r i n c i p a l i

A s s i s e c o n d a r i

T I P O L O G I A

1

2

3

L e tipolog ie edilizie dell’ area

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