mariarosa cutillo presentazione con la collaborazione di clara castellucci foto di claudio fagioli

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Studio di fattibilità Studio di fattibilità per l’istituzione di un Centro per l’istituzione di un Centro Multistakeholder Multistakeholder per la Responsabilità Sociale per la Responsabilità Sociale d’Impresa nel settore tessile a d’Impresa nel settore tessile a Tirupur/Tamil Nadu/India Tirupur/Tamil Nadu/India Mariarosa Cutillo Presentazione con la collaborazione di Clara Castel Foto di Claudio Fagioli

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Page 1: Mariarosa Cutillo Presentazione con la collaborazione di Clara Castellucci Foto di Claudio Fagioli

Studio di fattibilità Studio di fattibilità per l’istituzione di un Centro per l’istituzione di un Centro

Multistakeholder Multistakeholder per la Responsabilità Sociale per la Responsabilità Sociale

d’Impresa nel settore tessile a d’Impresa nel settore tessile a Tirupur/Tamil Nadu/IndiaTirupur/Tamil Nadu/India

Mariarosa CutilloPresentazione con la collaborazione di Clara CastellucciFoto di Claudio Fagioli

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Rapporto di realizzazione presentato da:

Con il contributo e il sostegno di:

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Quale futuro per la RSI?______________________________________________________________________

1) Coerenza nelle azioni per promozione della cultura sulla RSI/diritti (dimensione sociale ed ambientale) - J. Ruggie Report 2008

Responsabilità del Legislatore di prevenire la violazione dei diritti umani: riforma del diritto societario? Legge ad hoc?

2) Affiancare al sistema volontario un sistema di prevenzione/duty of care (take all reasonable steps to prevent environmental and HR damage) su tutta la filiera (20%attua controlli)

• Superamento del dibattito norma vs. volontarietà;

• Valutazione di impatto sui diritti umani (HRIA) da effettuarsi ex ante: investimento che vale.

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Punti di forza

• Buone Pratiche per la promozione del dialogo multistakeholder con coinvolgimento effettivo di tutti i portatori di interesse:

1. Ex. Regione Toscana/Fabrica Ethica – Mani Tese, Centro Multistakeholder RSI nel settore tessile in India

2. Ex. Provincia di Milano/Albo Etico dei Fornitori

• Allargamento razionale degli stakeholders: Howitt Resolution

Eu Parliament: Stakehoders do have a voice

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Punti di debolezza

• Mancanza di coerenza;

• Scarsa effettività di alcuni strumenti rispetto monitoraggio della filiera;

• Bilanci sociali non valorizzati in tutta la loro potenzialità (GRI 2008) e da ridefinirsi nei contenuti.

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Unione Europea - 29 maggio 2008

Dibattito su CSR vs. CSA Commissione Europea 29 maggio 2008_______________________________________________

1. Responsabilità su tutta la filiera e extraterritorialità della giurisdizione: authority of control on all the supply chain;

2. Responsabilità del corpo dirigente dell’azienda;

3. Social Reporting.

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Il contesto di riferimento____________Alcuni dati___________________________________________

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• LUOGO

DISTRETTO DI TIRUPUR TAMIL NADU - INDIA MERIDIONALE

• PROPOSTA

ISTITUZIONE DI UN CENTRO CHE ABBIA LA FUNZIONE DI “CREARE CULTURA” SULLA RESPONSABILITA’ SOCIALE D’IMPRESA NEL SETTORE TESSILE A TIRUPUR.

• PARTNER IN LOCO

(Social Awareness and Voluntary Education)

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La presenza di aziende italiane nella filiera del tessile a Tirupur_________________________________________________________

La presenza delle aziende italiane a Tirupur è rilevante.

Esistono alcuni esperimenti di collaborazione gestiti principalmente dalle Camere di Commercio, insieme alla Camera di Commercio Indo Italiana, che attualmente, tuttavia, non prevedono, o prevedono in maniera molto residuale, attività di capacity building sulla RSI.

Due esempi:

1) Programma della Camera di Commercio di Treviso insieme alla Camera di Commercio Indo-Italiana, che vede coinvolta la Treviso Tecnologia, rappresentante di un’ampia parte delle società tessili trevigiane. In collaborazione con l’Ambasciata italiana a New Delhi e la Camera di Commercio Indo-Italiana di Bombay.

 2) Programma dell’Asia Invest Aid Corporation Office (Unione Europea) chiamato “Fashion Know-

how and Business Development for Euro-Indian Partnership” e varato dal CITER (Centro d’informazione tessile dell’Emilia Romagna) e dall’IICCI, tuttora in atto (aprile 2005-settembre 2006).

Le concerie e le aziende inserite nella filiera della pelletteria sono spesso collegate ad esportatori ed agenti che hanno sede a Tirupur, anche se la lavorazione avviene principalmente nei distretti limitrofi di Coimbatore, Vellore e Dindigul. Quest’attività verrebbe comunque coperta dal raggio d’azione del centro sulla RSI di Tirupur.

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Situazione generale:– Luogo di provenienza del

90% delle esportazioni indiane;

– Relazioni commerciali con 35 paesi;

– Sostanziosa presenza di aziende italiane nell’area;

– Estrema frammentazione e disponibilità altissima manodopera a basso costo

Composizione dell’industria tessile a Tirupur:- Settore di maglieria e cucitura: 4500 unità - Settore di tintura: 750 unità- Settore di stampa: 300 unità- Settore di ricamo: 100 unità- Altri (classificazione, composizione, prezzi): 200 unità

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LA TRACCIABILITA’ DELLA FILIERA___Estrema frammentazione; difficoltà nella certificazione___________________

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Guadagni sull’export: 1 miliardo e 600 milioni di Euro attuali, con una crescita di circa 70% in

due anni

Ruolo della RSI nelle imprese indiane:- L’11% delle imprese indiane ha una strategia scritta e definita di RSI;- L’85% delle imprese indiane ritiene necessario sviluppare una policy.Rinnovamento strutturale in corso: - A livello di singoli impianti - A livelli di facilitazioni strutturali- A livello di infrastrutture civili

Composizione della forza lavoro:Il 72% della forza lavoro è rappresentata da immigrati (Tamil Nadu)

Grazie a Tirupur, l’export cinese nell’ultimo quarto del biennio 2005-2006 si è stabilizzato attorno al 9%, mentre quello indiano è salito al

13%.

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PERCHE’ I LAVORATORI GIUNGONO A TIRUPUR:- Lavoro (maggiori possibilità di trovare occupazione);

- Reddito (miglioramento delle condizioni di vita);

- Recupero perdite (da attività agricole o piccole attività);

- Problema delle caste;- Indebitamenti (per le donne anche dovuti alla dote).

IL LAVORO A TIRUPUR

• Orario di lavoro: dalle 10 alle 13 ore al giorno. In alcuni periodi dell’anno si lavora anche di notte (soprattutto donne);

• Restrizioni: donne maggiormente coinvolte, restrizioni su toilette, dialogo sul posto di lavoro e molestie sessuali;

• Salario settimanale medio: 400- 500 rupie (7 - 9 euro)

• Metodi di pagamento: modulare, “accordo sui tre anni”, “mezzo modulo”;

• Localizzazione posto di lavoro/abitazione

• Acqua e servizi igienici: mercato dell’acqua e infrastrutture igieniche pubbliche carenti e non accessibili a tutti.

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L’approccio generale presente nella zona consiste nell’ aumentare la competitività attraverso basso costo e nel creare un mercato del

lavoro caratterizzato da standard insufficienti sul rispetto dei diritti umani.

Questo approccio non è sostenibile: bassi salari e queste condizioni di lavoro non permettono di acquisire lavoratori

qualificati ed efficienti. La principale alternativa a questo modello è la grande strada

della competizione costruttiva, basata sull’efficienza e sull’innovazione, salvaguardando i diritti dei lavoratori e garantendo

adeguati standard di protezione sociale.

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NUOVO APPROCCIO MULTISTAKEHOLDER

Approccio olistico e costruttivo sentito come

necessario negli interessi della sostenibilità dell’industria e degli

attori coinvolti.

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- Verificare l’effettiva tracciabilità della filiera produttiva, con riferimento alla delocalizzazione della produzione da parte di imprese italiane, in generale, e toscane, in particolare;

- Verificare le possibilità di avvio di un dialogo inclusivo tra tutti gli stakeholders che verranno coinvolti nelle attività del centro;

- Verificare il reale impatto sulle comunità locali dell’attività delle unità di produzione tessili dell’area interessata;

- Verificare l’effettiva possibilità di utilizzare le informazioni e i risultati che verranno raggiunti dal centro sulla responsabilità sociale e dalle sue attività in Italia, in particolare come supporto con le imprese che delocalizzano la produzione nell’area interessata, a partire dalle imprese toscane.

OBIETTIVI DELLA MISSIONE____________________________________________________

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Gli stakeholders a Tirupur

• Istituzioni (Ministero del tessile-textile Committee, TNPCB,locali, Tamil Nadu, a livello centrale)

• Imprenditori (South Asian Hosiery Manufacturers Association, Indian Knit Fair Association, Tirupur Exporters Association)

• Sindacati (Central Union/Hindu Masdoor Saba)• Società civile• Comunità Locali• Certificatori• Camere di commercio

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OBIETTIVI DEL CENTRO__________________________________________________________

• Sviluppare una strategia inclusiva multistakeholder;

• Consolidare attività di sensibilizzazione e formazione che contribuiscano a promuovere il rispetto dei diritti e dell’ambiente;

• Facilitare il dialogo e lo scambio tra tutti gli attori interessati;

• Sviluppare un meccanismo indipendente di monitoraggio di queste condizioni nel settore;

• Sviluppare un processo in parallelo e di interscambio con l’Italia.

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L’elemento più importante evidenziato dalla missione di fattibilità è certamente l’estremo

interesse dimostrato da tutti gli attori potenzialmente coinvolti nell’iniziativa

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Il centro di Tirupur per la promozione del dialogo multistakeholder.

Il punto di partenza: fare cultura sulla RSI

Lista dei criteri di riferimentoper verifiche periodiche

Lista dei rischi anche ad uso delleImprese italiane

Possibili scenari ecambiamenti

Management planProposta di azioni specifiche da ogni stakeholder

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Il metodo: Relationship Building tra gli stakeholders

__________________________

• Il dialogo si sviluppa e si consolida attraverso un processo che non è fine a sé stesso, ma che deve mantenere la valutazione di impatto sui diritti umani aggiornata e radicata nella comunità.

• Indubbia essenza di relationship building tra i vari attori che si consolida proprio tramite l’elaborazione della valutazione ed il seguito che a questa si dà.

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Osservazioni conclusive___________________________________

 

- L’istituzione del centro si dimostra come fattibile ed auspicata dalla maggioranza degli attori incontrati e ciò anche in relazione alla presenza di aziende italiane a Tirupur; - Il passo da cui partire e l’attività da sviluppare prioritariamente è certamente la collaborazione tra gli stakeholders, in un’ottica di interscambio tra gli attori interessati e con un ruolo forte della società civile nel processo; - Seguendo il percorso proposto da Fabrica Ethica, che potrà giocare un ruolo cruciale nella sensibilizzazione delle imprese italiane, l’area potrà aprirsi alle relazioni ed allo scambio con gli stakeholders italiani; - In un secondo momento si potrà valutare l’avvio di meccanismi di monitoraggio; - Le comunità locali, a partire dai lavoratori, saranno da considerarsi beneficiari indiretti, ma prioritari del processo virtuoso che si creerà con il centro.

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Prossimi passi per la costituzione del Centro a Tirupur

 1) Proposta dell’esperienza del centro sulla RSI alle imprese che fanno

parte del programma Fabrica Ethica tramite la presentazione del progetto. A questo proposito si potrebbe organizzare un momento di

confronto tra gli imprenditori che fanno parte del programma e gli attori locali;

2) Coinvolgimento e l’interscambio tra gli stakeholders locali e gli stakeholders italiani che darebbe avvio alle attività di formazione del

centro;

3) Coinvolgimento di altri soggetti Istituzionali in Italia sul contesto in cui si svolge l’azione. Ciò potrebbe avvenire a livello di Enti Locali e

di Istituzioni a livello nazionale, quali le Commissioni Parlamentari competenti o i ministeri potenzialmente interessati alle attività a Tirupur. Di cruciale importanza, nell’ambito del coinvolgimento di

Istituzioni, sarà il coinvolgimento dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO).

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