maxxi arte collezione. tridimensionale · 2015-05-21 · dichiara gildo zegna, ceo del gruppo...

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MAXXI ARTE COLLEZIONE. TRIDIMENSIONALE Maurizio Mochetti, Juan Muñoz, Remo Salvadori Thomas Schütte, Franz West + un’installazione site specific di Lucy + Jorge Orta “Fabulae Romanae” realizzata con il contributo di Ermenegildo Zegna a cura di Maria Luisa Frisa 21 marzo - 23 settembre 2012 www.fondazionemaxxi.it Roma, 21 marzo 2012. Dopo A proposito di Marisa Merz (fino al 6 gennaio 2013), il MAXXI Arte presenta un nuovo focus sulla sua collezione permanente. E’ Tridimensionale (21 marzo – 23 settembre 2012) che, nelle terrazze della galleria tre, al primo piano del museo, presenta opere di Maurizio Mochetti, Juan Muñoz, Remo Salvadori, Thomas Schütte e Franz West, più una nuova istallazione di Lucy+Jorge Orta, realizzata con il contributo di Ermenegildo Zegna. Sculture, installazioni, una performance video raccontano i molteplici e diversi modi in cui gli artisti di oggi si relazionano con la terza dimensione, creano spazi reali e virtuali, in continuità o in rottura con la grande tradizione dell’arte plastica occidentale. Tridimensionale - dice Anna Mattirolo, Direttore MAXXI Arte - parte da una riflessione sulla relazione fra spazio e oggetto, elemento fondamentale della ricerca artistica contemporanea. Questa relazione dialettica è un punto di riferimento essenziale per la ricerca artistica di oggi. La mostra evidenzia ancora di più il valore della collezione permanente del museo, essenziale per comprendere i percorsi e gli sviluppi dell’espressione artistica di ieri e di oggi”. Tridimensionale è un percorso che affronta la decostruzione della figura presentando ricerche fondate sull’analisi di elementi geometrici o sulla messa in discussione della scultura monumentale. Fino ad arrivare alle ricerche degli ultimi anni che recuperano le idee ereditate dalle avanguardie del primo Novecento e le traducono in forme rinnovate: la scultura smette di essere una rappresentazione figurativa e ingloba lo spazio facendolo diventare parte dell’opera. Si parte da un focus dedicato ai lavori di Remo Salvadori (due dei quali in corso di acquisizione tramite donazione: La stanza dei verticali e Triade) e di Maurizio Mochetti, che stravolgono il significato del lessico formale alla base della tradizione scultorea italiana. Salvadori – di cui sono esposti otto opere - scandisce lo spazio attraverso una scomposizione dei principi geometrici di base, mentre Mochetti definisce un volume, di cui si intuisce la natura, solo attraverso la rappresentazione degli elementi costitutivi. Il lavoro in mostra, Cilindro Due Dischi Di Luce, del 1968, indaga la possibilità della luce di costruire spazi e volumi immateriali. Il percorso prosegue con tre opere di Juan Muñoz, Thomas Schütte e Franz West, che rappresentano invece un tipo di ricerca che ha scelto di mettere in crisi la scultura novecentesca senza rinunciare alla forma a tutto tondo ma con nuove soluzioni formali. Dal lavoro di Muñoz (Untitled, 1998), che fa parte di quel gruppo di artisti che a partire dagli anni Ottanta recupera la figura umana come oggetto della rappresentazione, a quello di Schütte (Bronzefrau n.10, 202) in cui le posizioni della scultura classica vengono forzate in favore di una rappresentazione che evidenzia le disarmonie formali, fino a West (Senza titolo - scultura gialla, 2003) che mette in crisi i concetti di finitezza e bellezza associati alla scultura, in favore di una ricerca di interazione con lo spazio circostante. Il percorso si conclude con Fabulae Romanae di Lucy+Jorge Orta, un nuovo lavoro che si colloca a metà tra performance e scultura, commissionato da Ermenegildo Zegna nell’ambito del progetto ZegnArt e pensato per il MAXXI, a cura di Maria Luisa Frisa. Al termine dell’esposizione, uno dei lavori che costituiscono il complesso dell’installazione sarà offerto in dono al MAXXI ed entrerà a far parte della collezione permanente del museo.

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Page 1: MAXXI ARTE COLLEZIONE. TRIDIMENSIONALE · 2015-05-21 · Dichiara Gildo Zegna, CEO del Gruppo Ermenegildo Zegna: “Fabulae Romanae di Lucy+Jorge Orta è il primo degli Special Projects

 

MAXXI ARTE COLLEZIONE. TRIDIMENSIONALE

Maurizio Mochetti, Juan Muñoz, Remo Salvadori Thomas Schütte, Franz West

+ un’installazione site specific di

Lucy + Jorge Orta “Fabulae Romanae” realizzata con il contributo di Ermenegildo Zegna a cura di Maria Luisa Frisa

21 marzo - 23 settembre 2012

www.fondazionemaxxi.it

Roma, 21 marzo 2012. Dopo A proposito di Marisa Merz (fino al 6 gennaio 2013), il MAXXI Arte presenta un nuovo focus sulla sua collezione permanente. E’ Tridimensionale (21 marzo – 23 settembre 2012) che, nelle terrazze della galleria tre, al primo piano del museo, presenta opere di Maurizio Mochetti, Juan Muñoz, Remo Salvadori, Thomas Schütte e Franz West, più una nuova istallazione di Lucy+Jorge Orta, realizzata con il contributo di Ermenegildo Zegna.

Sculture, installazioni, una performance video raccontano i molteplici e diversi modi in cui gli artisti di oggi si relazionano con la terza dimensione, creano spazi reali e virtuali, in continuità o in rottura con la grande tradizione dell’arte plastica occidentale.

“Tridimensionale - dice Anna Mattirolo, Direttore MAXXI Arte - parte da una riflessione sulla relazione fra spazio e oggetto, elemento fondamentale della ricerca artistica contemporanea. Questa relazione dialettica è un punto di riferimento essenziale per la ricerca artistica di oggi. La mostra evidenzia ancora di più il valore della collezione permanente del museo, essenziale per comprendere i percorsi e gli sviluppi dell’espressione artistica di ieri e di oggi”.

Tridimensionale è un percorso che affronta la decostruzione della figura presentando ricerche fondate sull’analisi di elementi geometrici o sulla messa in discussione della scultura monumentale. Fino ad arrivare alle ricerche degli ultimi anni che recuperano le idee ereditate dalle avanguardie del primo Novecento e le traducono in forme rinnovate: la scultura smette di essere una rappresentazione figurativa e ingloba lo spazio facendolo diventare parte dell’opera.

Si parte da un focus dedicato ai lavori di Remo Salvadori (due dei quali in corso di acquisizione tramite donazione: La stanza dei verticali e Triade) e di Maurizio Mochetti, che stravolgono il significato del lessico formale alla base della tradizione scultorea italiana. Salvadori – di cui sono esposti otto opere - scandisce lo spazio attraverso una scomposizione dei principi geometrici di base, mentre Mochetti definisce un volume, di cui si intuisce la natura, solo attraverso la rappresentazione degli elementi costitutivi. Il lavoro in mostra, Cilindro Due Dischi Di Luce, del 1968, indaga la possibilità della luce di costruire spazi e volumi immateriali.

Il percorso prosegue con tre opere di Juan Muñoz, Thomas Schütte e Franz West, che rappresentano invece un tipo di ricerca che ha scelto di mettere in crisi la scultura novecentesca senza rinunciare alla forma a tutto tondo ma con nuove soluzioni formali. Dal lavoro di Muñoz (Untitled, 1998), che fa parte di quel gruppo di artisti che a partire dagli anni Ottanta recupera la figura umana come oggetto della rappresentazione, a quello di Schütte (Bronzefrau n.10, 202) in cui le posizioni della scultura classica vengono forzate in favore di una rappresentazione che evidenzia le disarmonie formali, fino a West (Senza titolo - scultura gialla, 2003) che mette in crisi i concetti di finitezza e bellezza associati alla scultura, in favore di una ricerca di interazione con lo spazio circostante.

Il percorso si conclude con Fabulae Romanae di Lucy+Jorge Orta, un nuovo lavoro che si colloca a metà tra performance e scultura, commissionato da Ermenegildo Zegna nell’ambito del progetto ZegnArt e pensato per il MAXXI, a cura di Maria Luisa Frisa. Al termine dell’esposizione, uno dei lavori che costituiscono il complesso dell’installazione sarà offerto in dono al MAXXI ed entrerà a far parte della collezione permanente del museo.

Page 2: MAXXI ARTE COLLEZIONE. TRIDIMENSIONALE · 2015-05-21 · Dichiara Gildo Zegna, CEO del Gruppo Ermenegildo Zegna: “Fabulae Romanae di Lucy+Jorge Orta è il primo degli Special Projects

 

Dichiara Gildo Zegna, CEO del Gruppo Ermenegildo Zegna: “Fabulae Romanae di Lucy+Jorge Orta è il primo degli Special Projects di ZegnArt, iniziativa che abbraccia in Italia e all’estero le attività sostenute dal nostro gruppo nel campo delle arti visive contemporanee e costituisce un esempio ben riuscito di collaborazione tra un’azienda a gestione privata e un’istituzione pubblica. Scopo di ZegnArt è raccogliere sotto un’unica comune intenzione una serie di attività per l’arte e la cultura contemporanea, che come impresa ci proponiamo di realizzare e che come famiglia abbiamo sempre sentito nostre. Oggi, con ZegnArt, abbiamo messo in atto i presupposti di nuovo pensiero, di nuovi legami e occasioni di dialogo con mondi e interlocutori diversi; l’opera diventa occasione di collaborazione e dialogo fra persone e gruppi di lavoro. Se lo spirito Zegna è sempre stato pionieristico e fortemente legato al lavoro per l’eccellenza e per l’innovazione, l’ambizione di ZegnArt è proprio quella di innovare il modello di intervento culturale, portando nell’incontro tra mondi diversi una “reciprocità” che si fa chiave di volta attorno a cui costruire il futuro.”

Da tempo il lavoro degli Orta abbraccia temi sociali, antropologici, filosofici. Il progetto per il MAXXI (un’installazione e una video performance accompagnata dai versi di Mario Petrucci) parte da uno degli elementi più tipici della loro poetica: la tenda, la capanna, la dome come forma primordiale di costruzione scultorea, concepita come un riparo, capace di adattarsi a tutti i luoghi ma anche una forma simbolica e sacra. Realizzato a partire dalle suggestioni offerte dalla città di Roma, Fabulae Romanae è il punto di raccordo di una mappa ideale che definisce delle nuove traiettorie immaginarie attraverso il tessuto urbano romano, così facendo la scultura esce dallo spazio del museo per riappropriarsi della città.

MAXXI - Museo nazionale delle arti del XXI secolo info: 06.399.67.350; [email protected] | www.fondazionemaxxi.it - www.romaexhibit.it orario di apertura: 11.00 – 19.00 (martedì, mercoledì, giovedì, venerdì, domenica) |11.00 – 22.00 (sabato) giorni di chiusura: chiuso il lunedì, il 1° maggio e il 25 dicembre biglietto: €11,00 intero, € 8,00 ridotto UFFICIO STAMPA MAXXI - +39 06 322.51.78, [email protected]

UFFICIO STAMPA ERMENEGILDO ZEGNA - +39 02 422.091, [email protected]

UFFICIO STAMPA ZEGNART - Paola C. Manfredi Studio, Via Marco Polo 4, 20124 Milano Tel. + 39 02 87.23.8000, Fax +39 02 87.23.8014, [email protected]

La cartella stampa e le immagini della mostra sono scaricabili nell’Area Riservata del sito della Fondazione MAXXI all’indirizzo  http://www.fondazionemaxxi.it/?page_id=5176    inserendo la password areariservatamaxxi.

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MAXXI – MUSEO NAZIONALE DELLE ARTI DEL XXI SECOLO, ROMA con il sostegno

 

         partner partner tecnologico partner per le institutional XXI attività educative

         

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MAXXI ARTE COLLEZIONE. TRIDIMENSIONALE OPERE IN MOSTRA • Maurizio Mochetti Roma, 1940 Cilindro Due Dischi Di Luce 1968 Elastico di cotone, proiettori Collezione permanente Maurizio Mochetti inizia la sua ricerca alla fine degli anni Sessanta con la rappresentazione di semplici elementi geometrici e opere dal carattere fortemente “oggettuale”, esasperato attraverso l’uso di materiali di natura industriale. Il suo lavoro, caratterizzato dall’uso del disegno tecnico, è molto vicino alla ricerca scientifica: i suoi progetti, spesso non realizzabili, nascono dalla convinzione che l’arte possa esprimersi come un anelito verso attuazioni tecniche sempre più sofisticate. L’opera, dunque, non si presenta come un racconto che presuppone una possibilità interpretativa, ma è funzionale a verificare una teoria che si ipotizza come certa. Mochetti si interessa alla possibilità offerta dalla luce di costruire spazi e volumi immateriali, indirizzandosi verso la creazione di opere che possano adattarsi allo spazio espositivo in cui vengono allestite. In questo modo l’opera non è cristallizzata in un’immagine definita: la sua smaterializzazione offre la possibilità di rimanere immuni dai fenomeni di feticizzazione dell’oggetto artistico. • Juan Muñoz Madrid, 1953-Santa Eularia des Riu (Spagna), 2001 Untitled, 1998 Bronzo Collezione permanente Donazione Gian Ferrari Juan Muñoz appartiene ad un gruppo di artisti che a partire dagli anni Ottanta recuperano la figura umana come oggetto della rappresentazione, dopo che era stata bandita dalle ricerche minimaliste e postminimaliste dei due decenni precedenti. Untitled ha diverse attinenze con la serie Many Times, costituita da figure dalla fisionomia asiatica, che richiamano le sculture in terracotta dell’esercito del primo imperatore cinese Qin Shi Huang. Questo lavoro si inserisce in una ricerca più ampia iniziata dall’artista negli anni Novanta, Conversation Pieces, che vede le sculture dialogare o sorridersi fra loro. • Lucy + Jorge Orta Lucy, Sutton Coldfield (Regno Unito), 1966 -Jorge, Rosario (Argentina), 1953 Spirits, 2012 Tessuti diversi, lana, cotone, pelle, legno, telai, struttura in acciaio, nichel, ricamo, vetro, ruote, abiti rigenerati, vetroresina, polistirolo Courtesy gli artisti e Ermenegildo Zegna Fabulae Romanae – storyboard, 2012 Matita, inchiostro a colori e acquerello su carta Courtesy gli artisti Domes Dwelling, 2012 Stampa serigrafica su tessuti vari, telai in vetroresina, strutture in acciaio, perline, cinghie, coperte, ganci, bandiere, abiti, vestiti di seconda mano Courtesy gli artisti e Ermenegildo Zegna

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Fabulae Romanae, 2012 Videoproiezione Courtesy gli artisti e Ermenegildo Zegna assistenti Studio Orta: Charlotte Law, Roxane Andres, Susan Leen, Florian Misslin & alumni del London College of Fashion: Chloé Gayet, Mio Jin, Lara Torres, Oliver Ruuger, Sum Yu Li assistente curatoriale per la ricerca: Camilla Palestra assistente per la comunicazione: Zoe Beck Film credits: Regia David Bickerstaff con l’assistenza di Simona Piantieri. Riprese e montaggio David Bickerstaff. Poesia di Mario Petrucci, voci narranti Clare Corbett and Aldo Alessio Fabulae Romanae è un’installazione che agisce in quella dimensione interdisciplinare in cui arte, moda, design, architettura e poesia convivono, raccontando la complessità degli immaginari del nostro tempo. La ricerca degli si muove da tempo nella direzione in cui temi sociali, antropologici e filosofici incontrano la dimensione critica dell’arte. Fabulae Romanae nasce da uno dei temi più cari alla loro poetica: la tenda, la capanna, la dome (cupola) interpretata sia come forma nomade di riparo - capace dunque di adattarsi a tutti i luoghi - sia come forma simbolica e sacra per eccellenza. Questa esperienza si amplifica e diventa una nuova direzione della loro poetica in cui gli artisti immaginano una serie di personaggi/spirits. Questi, attraverso i loro abiti complessi ed evocativi, si qualificano come rappresentanti e protagonisti della vita e dei sentimenti della città, facendosi ptori del rumore e delle esperienze della quotidianità cittadina. La città viene attraversata e interpretata come luogo di accoglienza multietnico e comprensivo, dove le traiettorie del bello si uniscono a quelle del buono e dell’utile. In questa direzione si muove la performance scandita dai versi del poeta Mario Petrucci, che vede come protagonisti gli Spirits. • Franz West Vienna, 1947 Senza titolo (scultura gialla), 2003 Cartapesta, metallo, tela, acrilico Collezione permanente Questo lavoro, dall’aspetto apparentemente indefinito, è realizzato con la cartapesta. L’artista propone una riflessione sul valore di questo materiale, giocando sull’utilizzo di una tecnica povera e tradizionale, ma rifiutando la rappresentazione figurativa a cui normalmente è associata. L’opera, totalmente amorfa e non identificabile, lascia lo spettatore completamente libero di poterne interpretare il senso e, allo stesso tempo, mette in crisi i concetti di finitezza e bellezza comunemente associati alla scultura, in favore di una ricerca di interazione con lo spazio circostante. Remo Salvadori Cerreto Guidi (Firenze), 1947 La stanza dei verticali 1995-2000 Rame, acciaio Collezione permanente Comodato Roberto Lombardi e Filippo Massimo Lancellotti - In corso di donazione Triade 2001 Ceramica, acquerello Collezione permanente Comodato Roberto Lombardi e Filippo Massimo Lancellotti In corso di donazione Continuo infinito presente 1985-2007 Acciaio Collezione permanente Comodato Galleria Christian Stein

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Nel momento 2009 Piombo Collezione permanente Comodato Galleria Christian Stein Nel momento 1999 Piombo Collezione dell’artista Alveare 2011-2012 Rame Collezione dell’artista Attraverso 2006-2012 Vetro, foglia d’oro Collezione privata Lente liquida 1998 Acqua, vetro, sughero Collezione permanente Comodato Galleria Christian Stein Le opere di Remo Salvadori rappresentano un processo di verifica interiore delle possibilità di visualizzazione della realtà: nella sua ricerca la forma tridimensionale costituisce una possibilità di espressione della natura e della sostanza degli elementi, scandagliati in tutte le loro potenzialità. Per questo motivo i suoi lavori propongono motivi ricorrenti, come nell’opera Nel momento, in cui l’artista realizza dei moderni origami attraverso il taglio e la piegatura del piombo. Il gioco dei pieni e dei vuoti torna anche in Alveare, un esempio di come Salvadori, attraverso un processo di mimesi delle forme naturali, arrivi alla definizione di un modulo di base ripetuto in continue variazioni. La stanza dei verticali disegna a terra con tre lastre di rame la visualizzazione del Teorema di Pitagora mentre gli elementi in rame ne proiettano verticalmente il disegno. La ricerca sulle potenzialità energetiche dei metalli puri come il rame, il piombo e il ferro ha la sua ideale conclusione in Attraverso, costituita da una lastra di vetro che richiama l’idea di cannocchiale - dalla quale si può guardare la galleria espositiva - e Lente liquida, un’altra riflessione su come l’occhio si informa anche quando vede attraverso elementi che consideriamo trasparenti come l’acqua o il vetro. • Thomas Schütte Oldenburg (Germania), 1954 Bronzefrau n. 10, 2002 Bronzo, acciaio ossidato, tessuto Collezione permanente Questo lavoro nasce da una serie di schizzi realizzati alla fine degli anni Novanta in cui l’artista tratteggia un gruppo di piccole figure femminili. Nella serie Bronzefrau (donna di bronzo), il corpo viene analizzato attraverso una sequenza che sembra un omaggio critico ai problemi formali della “posa” presenti in scultori come Aristide Maillol e Henry Moore. Le posizioni classiche vengono forzate fino a far perdere il carattere sensuale e suadente che caratterizza da sempre il soggetto iconografico del nudo di donna, in favore di una rappresentazione che lascia evidenti alcune disarmonie formali.

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Fabulae Romanae di Lucy+Jorge Orta di Maria Luisa Frisa … but I stress/everything upwards/strained and tested between – between/man and woman or/earth and sky as the Roman/awaiting that/Imperial thumb in its Coliseum/suspended I/live or die. (Mario Petrucci) Il progetto Fabulae Romanae commissionato da Ermenegildo Zegna e pensato per il MAXXI, partendo dall’essenza del lavoro di Lucy e Jorge Orta agisce in quella dimensione interdisciplinare dove l’arte, la moda, il design e l’architettura e la poesia convivono, raccontando la complessità degli immaginari del nostro tempo. La ricerca degli Orta si muove da tempo in quella direzione in cui i temi sociali, antropologici e filosofici trovano nella dimensione critica dell’arte una forma di narrazione utile alla necessità di confrontarsi con le nuove emergenze delle condizioni di vita. Sono i temi del viaggio, del nomadismo, della mobilità, della protezione e dell’abitare, dello sviluppo sostenibile, ma anche quelli del valore delle radici, dell’importanza della comunità e della convivenza; e ancora la salvaguardia dei diritti umani, che gli artisti hanno cercato di declinare in una prospettiva di impegno e di continua messa in discussione. Lucy e Jorge Orta costruiscono (pensiamo a lavori come Refuge Wear oppure Body Architecture) ripari, abiti, involucri che trasformano il rapporto dell’individuo con l’ambiente circostante. Il progetto pensato dagli Orta per il MAXXI, su invito di Ermenegildo Zegna, sempre coinvolto in azioni a più livelli in quei territori dell’arte, ma anche dell’impegno, dove il bello e il buono si intrecciano, parte da uno temi più cari alla poetica di questi artisti: la tenda, la capanna, la dome come forma nomade di riparo, capace di adattarsi a tutti i luoghi, ma anche come forma simbolica e sacra per eccellenza ma si amplifica e diventa una nuova direzione della loro poetica, nella creazione e definizione di una serie di personaggi/spirits che attraverso i loro abiti si qualificano come rappresentanti e protagonisti della vita e dei sentimenti della città. Si fanno portatori del rumore e delle esperienze della quotidianità cittadina. Così, il progetto si definisce non solo come omaggio a Roma, ma diventa una rilettura della città attraverso i dome, gli abiti in mostra e i percorsi degli spirits. L’installazione usa il MAXXI (simbolo contemporaneo dell’urbe) come punto di raccordo di una mappa ideale che traccerà delle nuove traiettorie attraverso la città. Percorsi diversi, fisici e mentali, nati dagli stimoli di questo progetto: una nuova rete di rapporti tra la bellezza antica e le forme di oggi; tra i modi di vivere di un presente fluido e in continua trasformazione che s’innestano sull’antico tessuto urbano. La città viene attraversata e interpretata come luogo di accoglienza multietnico e comprensivo, dove le traiettorie del bello si uniscono a quelle del buono e dell’utile. In questa direzione si muove la performance scandita dai versi di Mario Petrucci, con protagonisti Spirits. I cui complessi abiti insieme ai dome saranno parte importante dell’installazione.

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Arcus S.p.A.Via Barberini, 86 - 00187 Roma

Tel. 06 42089 Fax 06 42089227 E-mail: [email protected]

ARCUS: UNO STRUMENTO DI INTERVENTO A SOSTEGNO DEI BENI CULTURALI.

Nel mese di febbraio 2004, con atto del Ministro per i Beni e le Attività Culturali, è stata costituita Arcus, Società per lo sviluppo dell’arte, della cultura edello spettacolo S.p.A., ai sensi della legge 16 ottobre 2003, n. 291. Il capitale sociale è interamente sottoscritto dal Ministero dell’Economia, mentre l’ope-ratività aziendale deriva dai programmi di indirizzo che sono oggetto dei decreti annuali adottati dal Ministro per i Beni le Attività Culturali – che esercitaaltresì i diritti dell’azionista – di concerto con il Ministro delle Infrastrutture. Arcus può anche sviluppare iniziative autonome.

Il compito dichiarato di Arcus è di sostenere in modo innovativo progetti importanti e ambiziosi concernenti il mondo dei beni e delle attività culturali, anchenelle sue possibili interrelazioni con le infrastrutture strategiche del Paese.Nella missione di Arcus sostenere progetti significa individuare iniziative importanti, aiutarne il completamento progettuale, intervenire negli aspetti orga-nizzativi e tecnici, partecipare - ove opportuno o necessario - al finanziamento del progetto, monitorarne l’evoluzione, contribuire ad una conclusione feli-ce dell’iniziativa.E’ importante che venga ben compresa la specificità operativa di Arcus, così come emerge da quanto precede: la Società interviene a sostegno organiz-zativo e finanziario su progetti di rilievo, mentre in nessun modo è assimilabile un’agenzia di erogazione di fondi, né può essere annoverata fra i “distribu-tori a pioggia” di fondi pubblici o privati.Arcus, quindi, si propone come uno strumento originale per il sostegno e il lancio di iniziative e progetti importanti e innovativi nel panorama della cul-tura italiana. Il supporto economico, se interviene, deve essere visto come del tutto strumentale nell’ambito di un progetto culturale che sia concettual-mente valido e operativamente condiviso.

Scendendo in qualche particolare, Arcus fornisce assistenza ad iniziative finalizzate, fra l’altro, a:

* predisporre progetti per il restauro, il recupero e la migliore fruizione dei beni culturali;

* tutelare il paesaggio e i beni culturali attraverso azioni e interventi volti anche a mitigare l’impatto delle infrastrutture esistenti o in via di realizzazione;

* sostenere la programmazione, il monitoraggio e la valutazione degli interventi nel settore dei beni culturali;

* promuovere interventi progettuali nel settore dei beni e delle attività culturali e nel settore dello spettacolo;

* individuare e sostenere progetti di valorizzazione e protezione deibeni culturali attraverso interventi a forte contenuto tecnologi-co;

* sostenere progetti inerenti il turismo culturale nell’accezionepiù ampia del termine;

* promuovere la nascita e la costituzione di bacini culturali, cioè di aree geografichesulle quali insistono beni culturali emblematici, in una visione integrata e sistemica capacedi collegare ai beni culturali locali le infrastrutture, il turismo, le attività dell’indotto, i trasporti;

* intervenire nell’ampio settore delle iniziative tese a rendere pienamente fruibili i beni culturali da parte dei diversamente abili.

Per la realizzazione delle proprie attività Arcus si avvale delle risorse di cui all’articolo 60 della legge 27 dicembre 2002, n. 289(Legge Finanziaria 2003). La norma dispone che annualmente il 3% degli stanziamenti previstiper le infrastrutture sia destinato alla spesa per la tutela e gli interventi a favore dei beni edelle attività culturali. Arcus è individuata come la struttura destinataria di tali fondi. Aisensi, poi, dell’articolo 3 della legge 31 marzo 2005, n. 43, la percentuale sopra indicataviene incrementata annualmente di un ulteriore 2%.La Società, inoltre, può ricevere finanziamenti stanziati dall’Unione Europea, dallo Statoe da altri soggetti pubblici e privati.Arcus si muove anche nell’ottica di aggregare attorno ai progetti i possibili stakeholderspotenzialmente interessati. Di volta in volta, pertanto, vengono contattate fondazioni di origine ban-caria e non, enti locali, esponenti delle autonomie e della società civile, università e anche soggetti pri-vati, al fine di coagulare attorno alle iniziative risorse crescenti e finanziamenti coordinati.Il progetto ambizioso di Arcus è così di diventare il “collante” che consente di rendere operativa la capa-cità sistemica di promozione e sostegno progettuale per la realizzazione di iniziative mirate a miglio-rare il quadro dei beni e delle attività culturali, in un’ottica di sempre migliore conservazione, fruizio-ne e valorizzazione. Arcus, muovendosi opportunamente, favorisce la necessaria convergenza ditutti i soggetti, contribuendo quindi al successo dei progetti culturali di volta in volta identificati.

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BMW Group e l’impegno culturale nel mondo e in Italia BMW Italia partner del MAXXI Il programma culturale di BMW contempla oltre 100 progetti di respiro internazionale ed è uno degli elementi chiave delle comunicazioni corporate da quasi 40 anni. Questo impegno culturale si concentra sull'arte moderna e contemporanea, oltre che sulla musica classica, sul jazz, sull'architettura e sul design. Di recente BMW AG ha annunciato una collaborazione a lungo termine con la Fondazione Guggenheim, che prenderà le forme di una struttura mobile itinerante, il BMW Guggenheim Lab, spazio pubblico di dialogo sui temi della vita urbana. Nel corso del tempo artisti del calibro di Gerhard Richter Andy Warhol, Roy Lichtenstein, Olafur Eliasson, Thomas Demand e Jeff Koons hanno collaborato con BMW. Inoltre, la società ha commissionato ad architetti di fama internazionale, tra cui Karl Schwanzer, Zaha Hadid e la cooperativa Coop Himmelb(l)au, la costruzione degli edifici principali e degli impianti di produzione. In tutte le attività culturali in cui è coinvolta, BMW garantisce una libertà creativa assoluta ai propri partner, condizione essenziale non solo per la creazione di opere artistiche all'avanguardia, ma anche per lo sviluppo di innovazioni pionieristiche in un'azienda di successo.

Il BMW Group in Italia rappresenta un importante player economico all’interno del nostro Paese. Essere la Casa automobilistica premium leader significa essere eccellenti in ogni singolo processo, in ogni attività interna ed esterna, ma impone anche di andare oltre i propri confini commerciali, e svolgere un ruolo attivo e integrato nel tessuto sociale di cui si fa parte. Per questo motivo il BMW Group si impegna nelle mostre, nei concerti e nei festival più esclusivi. L’essere attori sociali significa, infatti, riconoscere l’importanza che il patrimonio culturale e storico rivestono nel proprio paese, e sostenere le iniziative che possono contribuire a mantenerlo vivo. A tal proposito BMW Group Italia affianca da oltre dieci anni il Fondo per l'Ambiente Italiano (F.A.I.) senza dimenticare la collaborazione con il prestigioso Teatro alla Scala di Milano in atto dal 2002.

In questa ottica si colloca anche la partnership con il MAXXI, Museo nazionale delle arti del XXI secolo, centro di eccellenza e snodo interattivo in cui i contenuti estetici dell’età contemporanea si declinano in forme artistiche radicalmente innovative seppur in continuità con la tradizione artistica moderna. Il grande interesse per l’arte e per l’architettura accomunano il BMW Group e il MAXXI, il cui progetto architettonico è stato affidato all’architetto anglo-irachena Zaha Hadid, autrice anche dello stabilimento BMW a Lipsia. Al principio del movimento e del flusso comunicativo si ispirano entrambi gli edifici, i cui materiali innovativi fondono creatività e evoluzione tecnologica.

L'impegno sociale del BMW Group e l’interesse per la ricerca medica si concretizzano anche nella partnership avviata dal 2002 con l'Istituto Scientifico Universitario S. Raffaele di Milano. La nascita della BMW Research Unit - HSR, il laboratorio di ricerca dedicato alla Medicina Rigenerativa del sistema nervoso con cellule staminali adulte inaugurato ufficialmente il 5 dicembre 2008, costituisce una conferma di quest’impegno. Per ulteriori informazioni: Andrea Frignani Tel. 02.51610164. Fax 02.51610.416 / email: [email protected] Media website: www.press.bmwgroup.com (comunicati e foto) e http://bmw.lulop.com (filmati) BMW Group Il BMW Group, con i marchi BMW, MINI e Rolls-Royce, è uno dei costruttori di automobili e motociclette di maggior successo nel mondo. Essendo un’azienda globale, il BMW Group dispone di 24 stabilimenti di produzione dislocati in 13 paesi e di una rete di vendita diffusa in più di 140 nazioni. Il BMW Group ha raggiunto nel 2009 un volume di vendita di oltre 1,29 milioni di automobili e 87.000 motociclette. I profitti lordi per il 2009 sono stati di 413 milioni di Euro, il fatturato è stato di 50,68 miliardi di Euro. La forza lavoro del BMW Group al 31 dicembre 2009 era di circa 96.000 associati. Il successo del BMW Group è fondato su una visione responsabile e di lungo periodo. Per questo motivo, l’azienda ha sempre adottato una filosofia fondata sull’eco-compatibilità e sulla sostenibilità all’interno dell’intera catena di valore, includendo la responsabilità sui prodotti e un chiaro impegno nell’utilizzo responsabile delle risorse. In virtù di questo impegno, negli ultimi sei anni, il BMW Group è stato riconosciuto come leader di settore nel Dow Jones Sustainability Index.

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   TELECOM  ITALIA  A  SOSTEGNO  DELLA  CULTURA  E  DELL’INNOVAZIONE    Oltre ad offrire piattaforme tecnologiche su cui voce e dati si trasformano in servizi di telecomunicazioni avanzati e soluzioni ICT e media all’avanguardia, Telecom Italia contribuisce allo sviluppo e alla crescita del Paese anche attraverso il sostegno a numerose attività e progetti per la diffusione della cultura e dell’innovazione. Nel settore delle arti figurative, Telecom Italia è partner tecnologico del MAXXI, il museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma, mettendo a disposizione le sue infrastrutture di comunicazione più avanzate. L’azienda è inoltre partner del l ’Accademia Nazionale di Santa Ceci l ia e dell’Auditorium Parco del la Musica, le due principali realtà culturali di Roma, con cui sviluppa progetti dedicati a alcuni dei più interessanti eventi in cartellone, permettendo di seguirli in web streaming o proponendo contenuti esclusivi di approfondimento in formato digitale. Anche nell’ambito del teatro e della danza contemporanea Telecom Italia è attiva sostenendo la rassegna internazionale Romaeuropa Festival , con cui collabora per portare in scena la visione del futuro e delle avanguardie tecnologiche attraverso una selezione di spettacoli denominata Metamondi. Sostiene inoltre il Festival del la Letteratura di Mantova con l’obiettivo di sensibilizzare i lettori alle nuove forme digitali di fruizione della letteratura, e il Festival del le Città Impresa che si svolge nel Triveneto, dove concorre alla realizzazione di incontri con personalità di rilievo internazionale provenienti dal mondo dell’economia e dei linguaggi multimediali. In linea con la sua vocazione all’innovazione Telecom Italia prende inoltre parte annualmente al Festival del la Scienza di Genova, con i l quale ha real izzato i l progetto festivalscienzal ive. i t , e al Festival del le Scienze di Roma: i due appuntamenti che consentono al grande pubblico di entrare in contatto con le maggiori tematiche scientifiche, per mezzo di installazioni interattive e conferenze con i protagonisti di fama internazionale. Infine, in occasione del 150esimo anniversario della proclamazione dell’unità d’Italia, Telecom Italia è tra i partner principali del Comitato Ital ia 150 e prende parte alle celebrazioni mettendo a disposizione del Comitato soluzioni innovative basate sul web e le più avanzate tecnologie di telecomunicazioni, oltre che lanciando alcune iniziative specifiche.

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Il Gioco del Lotto a sostegno dell’arte e della cultura in Italia

Il gioco del Lotto ha una tradizione secolare, nel corso della storia, infatti, ha vissuto alternando la clandestinità alla celebrazione, osteggiato, ma poi legalizzato perché portatore di entrate destinate, in parte, ad opere pie e di pubblica utilità. Le prime notizie certe intorno al gioco del Lotto vengono fatte risalire al 1620 a Genova. Più tardi nella seconda metà del XVII secolo si diffuse il "Lotto della Zitella". Anche questa versione del gioco divenne famosa in tutta Europa. Nello Stato della Chiesa, il gioco del Lotto godette di alterne fortune. Il 9 dicembre 1731, nel quadro degli interventi a sostegno della finanza pubblica, venne definitivamente istituzionalizzato. Grande fu il successo della prima estrazione avvenuta il 14 febbraio 1732 sulla piazza del Campidoglio. Questa improvvisa disponibilità finanziaria permise al papa Clemente XII, di promuovere il rinnovamento edilizio di Roma con la costruzione, tra l'altro, della Fontana di Trevi, della facciata di S. Giovanni in Laterano, del Palazzo della Consulta al Quirinale, della facciata di S. Giovanni dei Fiorentini. L'importanza dei proventi del gioco del lotto per interventi di valenza culturale non verrà meno nei decenni successivi, anzi si consoliderà con la nuova straordinaria impresa museale promossa dai pontefici a Roma: l'istituzione dei Musei Vaticani nel 1771. Molte altre furono le città che beneficiarono dei proventi del Lotto, come, ad esempio, il porto di Ancona, il rifacimento del ponte di Tiberio a Rimini, e la ristrutturazione dell'acquedotto a Perugia. In seguito lo storico legame tra il gioco del Lotto e i beni culturali si è definitivamente consolidato nel 1996 quando, con l’introduzione della seconda estrazione settimanale del mercoledì, una parte dei proventi derivanti dal gioco è stata destinata, in base a una programmazione triennale, al Ministero per i Beni e le Attività Culturali per il recupero e la conservazione del patrimonio artistico, culturale e paesaggistico (legge n.662/96). Da diversi anni, Il Gioco del Lotto è impegnato in progetti e attività di sostegno a iniziative portatrici di valori educativi e sociali. Per questa ragione, Il Gioco del Lotto ha legato il proprio nome alle più importanti istituzioni culturali con il desiderio di contribuire ad arricchire la comunità con iniziative di qualità. E’ quindi nell’ambito di una sempre maggiore attenzione agli interventi finalizzati alla valorizzazione del territorio che il Gioco del Lotto in passato ha partecipato al recupero di luoghi di rilevante impatto sociale nella città di Roma e oggi ha scelto di affiancare importanti istituzioni come il Palazzo delle Esposizioni, le Scuderie del Quirinale, il Vittoriano, la Galleria Nazionale d’Arte Antica di Palazzo Barberini e, dalla sua apertura, il MAXXI. Tutti questi sono solo alcuni degli esempi più significativi di come il Gioco del Lotto contribuisca attivamente alla crescita della vita culturale italiana e di come da anni si impegni nella valorizzazione del patrimonio artistico con iniziative di promozione e comunicazione destinate ad avvicinare la cultura a tutti i cittadini.

Lottomatica è il più grande operatore di lotterie al mondo in termini di raccolta ed è l’azienda leader in Italia nel settore dei giochi. In qualità di concessionaria esclusiva dello Stato, la Società gestisce dal 1993 la principale lotteria del mondo, il “Lotto”, e dal 2004 le lotterie Istantanee e Differite. Lottomatica prosegue con successo nella strategia di crescita attraverso la diversificazione del proprio portafoglio giochi (Giochi sportivi, Apparecchi da intrattenimento, Videolotterie, Scommesse a totalizzatore), fornendo tutti i relativi servizi tecnici. Facendo leva sul proprio presidio distributivo e su importanti competenze di processing, Lottomatica offre inoltre servizi automatizzati di pagamento. La Società, della quale il Gruppo De Agostini è azionista di maggioranza, distribuisce giochi e servizi attraverso una delle reti di collegamento on-line in tempo reale più estese in Europa.