medimex 2019: 80mila presenze per l’international festival

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MEDIMEX 2019: 80mila presenze per l’International Festival & Music Conference C’era una volta il MEDIMEX, il salone dell’innovazione musicale, nato a Bari nel 2011, come salone espositivo, e da subito delineatosi come una fra le più importanti fiere italiane nel campo della musica. Nel corso degli anni, il MEDIMEX ha cambiato volto, spostandosi dai padiglioni della Fiera del Levante per riempire di senso e musica il centro cittadino, dapprima quello barese e, nelle ultime due edizioni, quello tarantino. F o t o u f f i c i a l i M E D I M E X 2019, su gentile concessione dell’ufficio stampa. Ma MEDIMEX non è solo concerti live, incontri, presentazioni di mostre e libri o film, è una manifestazione a tutto tondo che dedica ad artisti, operatori e imprese della filiera musicale spazio per conoscersi, confrontarsi e formarsi grazie a workshop mirati all’accrescimento professionale ed al miglioramento di competenze specifiche e sempre più richieste sul mercato. Il progetto targato Puglia Sounds, il programma della Regione Puglia per lo sviluppo del sistema musicale regionale, non ha deluso le aspettative neanche in quest’ultima edizione, ricca come sempre di eventi che hanno reso Taranto capitale della musica, aperta e cosmopolita così come si vede soltanto in pochissime altre occasioni. Le location più belle e suggestive della città sono state lo scenario ideale della manifestazione, che quest’anno ha accolto artisti internazionali del calibro di Editors, Liam Gallagher e Patti Smith.

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Page 1: MEDIMEX 2019: 80mila presenze per l’International Festival

MEDIMEX 2019: 80mila presenze perl’International Festival & MusicConferenceC’era una volta il MEDIMEX, il salone dell’innovazione musicale, nato a Bari nel 2011, come saloneespositivo, e da subito delineatosi come una fra le più importanti fiere italiane nel campo dellamusica.

Nel corso degli anni, il MEDIMEX ha cambiato volto, spostandosi dai padiglioni della Fiera delLevante per riempire di senso e musica il centro cittadino, dapprima quello barese e, nelle ultimedue edizioni, quello tarantino.

FotoufficialiMEDIMEX 2019, su gentile concessione dell’ufficio stampa.

Ma MEDIMEX non è solo concerti live, incontri, presentazioni di mostre e libri o film, è unamanifestazione a tutto tondo che dedica ad artisti, operatori e imprese della filiera musicale spazioper conoscersi, confrontarsi e formarsi grazie a workshop mirati all’accrescimento professionale edal miglioramento di competenze specifiche e sempre più richieste sul mercato.

Il progetto targato Puglia Sounds, il programma della Regione Puglia per lo sviluppo del sistemamusicale regionale, non ha deluso le aspettative neanche in quest’ultima edizione, ricca comesempre di eventi che hanno reso Taranto capitale della musica, aperta e cosmopolita così come sivede soltanto in pochissime altre occasioni.

Le location più belle e suggestive della città sono state lo scenario ideale della manifestazione, chequest’anno ha accolto artisti internazionali del calibro di Editors, Liam Gallagher e Patti Smith.

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FotoufficialiMEDIMEX 2019, su gentile concessione dell’ufficio stampa.

Ampio spazio è stato dedicato ai cinquant’anni di Woodstock con la proiezione, nel Teatro Fusco, ditre pellicole dedicate a questo storico avvenimento; tre punti di vista, tre narrazioni e tre visionidifferenti che raccontano i tre i giorni di pace, amore e musica che cambiarono profondamentel’America, e, di riflesso, il mondo intero.

L’urlo di Joe Cocker, la preghiera laica di Joan Baez, l’indimenticabile esibizione di Jimi Hendrix, lachitarra ed il ritmo travolgente di Richie Havens, icone del rock raccontate attraverso gli occhi delregista Michael Wadleigh e del suo rockumentary “Woodstock – Tre giorni di pace, amore emusica”; ma anche il salto generazionale di “My Generation – Woodstock 1969, 1994, 1999”,film del 2000 di Barbara Kople, che racconta anche le due successive edizioni del festival mettendo aconfronto generazioni diverse tra idealismo e disincanto; per finire con “Woodstock – Three daysthat defined a generation” di Barack Goodman, in anteprima per il MEDIMEX, che si sofferma piùsugli aspetti emozionali di quel pubblico, unito dall’amore per il rock e dai profondi cambiamentipolitici e di costume che la fine degli anni ’60 stava portando.

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Il MEDIMEX non ha voluto celebrare Woodstock soltanto attraverso la cinepresa ma l’ha fatto ancheutilizzando la fotografia e l’occhio di due grandissimi fotoreporter, Baron Wolman e DonaldSilverstein, dedicando loro “Woodstock & Hendrix: THE REVOLUTION”, una mostra fotograficadislocata in due location, il polo universitario di Taranto e il MarTa (Museo Nazionale Archeologicodi Taranto).

Baron Wolman, fotoreporter della rivista Rolling Stone, fissa quelle istantanee della piana di Bethelche resteranno per sempre nell’immaginario collettivo, e lo fa spostando la visuale dagli artisti alpubblico, fotografando facce, espressioni ed intenzioni; Donald Silverstein invece, si sofferma sullafigura di Jimi Hendrix, fotografandolo in studio e contribuendo all’immagine iconografica delchitarrista che rivoluzionò il rock. La mostra riesce a combinare bene queste due differenti visuali,per raccontare quell’epoca in cui la musica cambiò la storia.

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Anche la sezione book stories del MEDIMEX è interamente dedicata a libri che raccontano diWoodstock, nei suoi vari aspetti.

Il critico musicale Ernesto Assante con “Woodstock ’69 – rock devolution”, racconta Woodstockattraverso le sue interviste ai personaggi che fecero la storia del concerto, mentre RiccardoBertoncelli, nel suo “1969. Storia di un favoloso anno rock da Abbey Road a Woodstock”, offreuna visione più ampia del 1969, anno ricco di avvenimenti che cambiarono profondamente il modo difare musica.

Singolare nel suo genere è, invece, il libro presentato da Barbara Tomasino che in “Groupie,ragazze a perdere”, indaga sul ruolo trascurato delle groupie, ragazze al seguito della band di cuisono fan appassionate e che si donano totalmente ai loro beniamini, diventando simbolo dellarivoluzione sessuale che attraversò gli anni a cavallo di Woodstock.

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Il MEDIMEX non è solo film, mostre, libri e formazione, ma è soprattutto incontro con gli autori emusica live.

Da Mezzosangue a Frankie H-RNG, da Piero Pelù a Motta, ognuno con la propria storia daraccontare, un’esperienza che vale la pena ascoltare, quel dialogo tra pubblico ed autori che spessomanca e mette distanza tra chi fa musica e chi la ascolta.

Esperienza ed ascolto che il MEDIMEX riesce a catalizzare portando in Puglia performance direspiro internazionale che danno vita ad eventi live epocali.

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Saranno ricordate la performance degli Editors, preceduti dai Cigarettes After Sex e l’esibizionedi Liam Gallagher, ma resterà nella storia Patti Smith, che con il suo temperamento e la suaenergia ha stregato il pubblico prima nella gremita aula magna dell’Università e poi sul palco dellaRotonda del Lungomare.

Non parla una parola d’italiano e ne è visibilmente dispiaciuta, tanto da scusarsene, ma non smettemai di dialogare con il pubblico, un continuo omaggio alla città di Taranto ed alla sua gente, tanto daindossare una maglia del Taranto F.C., un’energia unica e prorompente che pervade la città ed escedai confini della performance fine a se stessa.

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Si chiude così, con il saluto della sacerdotessa del rock, l’edizione 2019 del MEDIMEX, ma non è unaddio, è solo un arrivederci al 2020.

80mila presenze, oltre 500 gli operatoti, gli artisti e i rappresentanti di imprese musicali pugliesi chehanno partecipato alle attività formative di Puglia Sounds, oltre 2milioni e mezzo di interazioni suiSocial, sold out per biglietti staccati e strutture ricettive.

Un risultato che supera ogni rosea aspettativa, ma anche la dimostrazione che basta veramente pocoper valorizzare un territorio dalle enormi potenzialità che aspetta solo di essere scoperto e mostrarsial meglio.

Una delle tante dimostrazioni di efficace valorizzazione dei territori depressi utilizzando strumenticulturali come musica, teatro, cinema, di cui ormai l’establishment della Regione Puglia è benconsapevole.

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Al margine di pompose presentazioni di sterili, seppur sorprendenti, indicatori economici, ilsentimento di riscatto di una città troppe volte bistrattata ed emarginata, troppe volte dimenticata,che almeno per qualche giorno si è sentita alla pari delle altre, non più problema ambientale, bensìbellezza da vivere ed ammirare e pura e semplice normalità.

Sperando che quest’onda positiva venga sfruttata al meglio e non diventi solo un episodio sporadico,l’appuntamento è per l’anno prossimo, ancora una volta a Taranto, con il MEDIMEX –International Festival & Music Conference del 2020, che vedrà anche una Spring Edition aBrindisi.