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Eventi Lunedì 28 luglio 2014 8 Chimica, Farmaceutica & Biotech re della donna in pre e post menopausa, fino ad arrivare a un integratore di vitamina D3 e a un multivitaminico in grado di dare davvero il pie- no di energia. Tutti i brand e le loro linee dispongono di un sito inter- net con relativo e-shop, dove è possibile leggere la scheda del prodotto ed effettuare un ordine on-line, con la sicu- rezza di un servizio di reca- pito a domicilio e di assisten- si raggiungono con profitto. “La nostra realtà, allo stesso modo di molte altre in settori diversi, comporta necessaria- mente un forte impegno nelle attività di ricerca - dice Fabio Arenghi, che guida il team fin dall’inizio -. Senza una conti- nua ricerca non si può pensare di avere una lunga vita azien- dale”. E ciò rende Cpc Biotech in assoluta controtendenza. “Al riguardo, la società applica abbastanza frequentemente bandi pubblici regionali, mini- steriali, Cee, per cercare di otte- nere finanziamenti che permet- ■■ MEDSPA / La famiglia D’Antonio inaugura nel 2011 la casa di cosmetici all’avanguardia, registrando, da allora, un trend in continua crescita ■■ CPC BIOTECH / Dal 2007 biotecnologie industriali al servizio della piccola e media impresa farmaceutica. Fatturato a 1,4 milioni Tradizione e ricerca per la vera bellezza Ricerca italiana al top e burocrazia ferma al palo za per qualsiasi imprevisto. In particolare, i farmacisti - fascia di fondamentale inte- resse per Medspa - all’inter- no dei siti possono disporre di un’area specifica, in cui poter effettuare la registra- zione, consultare il materia- le tecnico dei prodotti, fare ordini e richiedere espositori o cartelli per le proprie vetri- ne personalizzati in base alla grafica e alle dimensioni se- gnalate. tano di portare avanti ricerche innovative”, dice Arenghi. Però, anche dove vi sono le migliori premesse non mancano le note dolenti, come per i fondi per la ricerca, appunto: “Sono pochi e, per carità, se non ce ne sono non si può fare diversamente - dice Arenghi - il problema vero è che andrebbero gestiti bene, cosa che invece non accade affatto. L’ho provato in pri- ma persona, per via di ritardi nella stipula delle graduatorie e nell’erogazione dei fondi: si- tuazione del resto attualissima poiché abbiamo partecipato Ogni brand, inoltre, comu- nica anche attraverso i social network, chiave fondamen- tale per instaurare un vero e proprio dialogo quotidiano con i consumatori. I risultati del suo percorso sono stati riscontrati fin dal primo anno di vita quan- do, dopo un rapido lancio, Miamo fatturava già più di 45.270 euro pur rivolgen- dosi quasi esclusivamente ai privati. Il 2012 ha segnato l’inizio dell’attività in farma- cia, registrando un’immedia- ta crescita, con un fatturato giunto a 392.500 euro, per un valore di produzione totale di 472.000 euro. Nel 2013 si so- no registrati ancora maggiori successi: con un fatturato di 855.500 euro, il brand regi- strava un valore di produzio- ne vicino al milione di euro. Risultati positivi anche per il primo semestre del 2014, mentre l’azienda debutta nel Principato di Monaco e negli Stati Uniti e tesse nuove trat- tative per i mercati svizzero e britannico. Per ulteriori informazio- ni consultare i siti Internet: www.miamo.com oppure: www.acnever.com. a un progetto europeo per il quale la parte tecnica scientifi- ca è stata valutata a livello eu- ropeo e quella amministrativa demandata ai singoli Stati. Il progetto presentato in Comu- nità da noi italiani, soggetto capofila, è stato approvato. Ci siamo noi, un’azienda di Na- poli e l’università La Sapienza di Roma, insieme a un’azienda spagnola e un centro di ricerca finlandese. La data di partenza era settembre 2011 e fine set- tembre 2013 quella di chiusura, in pratica due anni. Bene, tutti sono partiti nella data prevista eccetto la compagine italiana in quanto il Miur ha voluto fare la sua valutazione, benché la parte tecnicoscientifica fosse di competenza europea. Così - sottolinea Arenghi - per noi italiani la partenza è stata gen- naio 2012, con un ovvio scolla- mento dai partner, oltretutto in quello che era un lavoro d’equi- pe. Non solo: nei 2 anni di pro- getto avrebbe dovuto esserci il rimborso delle spese sostenute a intervalli regolari di 6 mesi, avvenuto per tutti e non per noi italiani, che siamo ancora in attesa. Questo è il punto fon- damentale perché così le azien- de non sono aiutate di sicuro. Sono solo alcuni degli aspetti cruciali per chi oggi fa ricerca e imprenditoria, con i quali ci si scontra ogni giorno, senza trascurare la questione dei con- trolli e delle ispezioni, insieme a molto altro ancora”. Ma Cpc Biotech continua a impegnarsi come sempre nel suo lavoro, in settori di nicchia, molto particolari e specifici. Due marchi: Miamo, prodotti cosmeceutici con attivi antietà e Nutraiuvens, integratori alimentari con basso apporto calorico Dalle due stanze in affitto al Cnr di Napoli al capannone di 1.400 mq “su al nord”. Bene le esportazioni M edspa è un’azienda gio- vane che si distingue per la voglia di garantire a chiunque il benessere e la pos- sibilità di vivere nella migliore condizione fisica. Ecco perché ogni prodotto viene studiato e realizzato secondo rigoro- si canoni di funzionalità. A capo di un percorso ricco di risultati positivi, iniziato nel 2011, figurano Giovanni e Camilla D’Antonio, da consi- derare figli d’arte nel mondo della bellezza: il padre, Camil- lo D’Antonio, è un affermato chirurgo plastico, e la madre, Elena Aceto di Capriglia, è una farmacista attiva nel cam- po dell’anti-aging. Anima scientifica della startup è Camilla, giovane farmaci- sta e ricercatrice nel settore dell’anti-aging negli Stati Uniti, mentre alla guida della sezione manageriale figura Giovanni che, seppur molto giovane, è già forte di una preparazione accademica e di una grande passione per l’imprenditoria. L’azienda propone due mar- chi affini per finalità e modus operandi, ma caratterizzati dalle diverse funzioni che so- no destinati a svolgere: Mia- mo e Nutraiuvens. L e idee hanno un valore. E laddove sono proficue, rafforzate da buona volontà e supportate dall’ambizione sono strategiche e premiano. È il caso di Cpc Biotech. Siamo nel 2007 e a Fabio Arenghi, ri- cercatore, viene l’idea di creare una società nell’ambito delle biotecnologie industriali. La propone a un piccolo gruppo di imprenditori italiani del set- tore farmaceutico, che ci credo- no, decidono di investirci e di avere fiducia nella potenzialità del progetto. Così, in un paio di stanze del Cnr di Napoli, in affitto, pren- dono il via i primi laboratori di quella che attualmente è una delle realtà più prepotenti nel settore. Già nel 2011 ecco un ulteriore passo importante: l’acquisto di un capannone di 1.400 metri quadrati a Burago di Molgora, in Monza Brian- za, dove il team si trasferisce e costruisce laboratori all’avan- guardia. Oggi, dopo sette anni appena, questa è una società di primo piano nel panorama della ricerca e sviluppo e della produzione di bioprodotti an- che per conto terzi, con prodot- ti commercializzati nel mondo per merito pure di accordi con Miamo è una linea di pro- dotti cosmeceutici che uti- lizza principi attivi mirati in grado di migliorare e pre- servare bellezza e giovinezza della pelle ed è stata studiata per accompagnare chi voglia prendersi cura del proprio corpo. Tre le linee proposte (Ancever, Longevity Plus, Total Face Care), con l’obiet- importanti multinazionali. Per intenderci, la Cpc Biotech vale 1,4 milioni di euro per fat- turato, di cui l’80-90% estero, con Europa, India, Australia, Turchia e Sud-est Asiatico in prima linea. Conta 7 dipen- denti e, soprattutto, continua a concentrare le sue forze su ricerca e sviluppo. Principal- mente sono due le aree in cui è attiva. La prima riguarda lo sviluppo e produzione di enzimi (biocatalizzatori) per controlli di qualità su farmaci e bevande/alimenti: vengono sviluppati ex novo enzimi at- tivo di andare incontro alle esigenze proprie delle diverse fasce d’età e garantire un ri- medio sicuro alle problema- tiche cutanee, dalle macchie ai segni dell’invecchiamento. Tutti i prodotti sono sot- toposti a sofisticate analisi scientifiche con l’utilizzo di tecniche all’avanguardia che permettono di misurare e verificare le qualità e dispon- gono di un bollino di qualità certificato che ne attesta l’ef- ficacia. Medspa ha investito il suo sapere scientifico anche nel- la ricerca nutrizionale dando vita a Nutraiuvens, brand completamente nuovo di integratori alimentari con basso apporto calorico e con funzioni innovative. L’azien- da approccia così anche il mondo della nutraceutica, e vi entra facendo leva sulla vo- glia di vivere a lungo in buo- na salute. Fin dal momento del lancio, Nutraiuvens ha riscosso grande successo con i 4 integratori (Skin-detox, Menoreact, Vitamina D3, Multiact) destinati a tutte le fasi della vita: dal supporto al benessere cutaneo in gene- rale, potenziando il benesse- traverso il clonaggio di geni, da diversi organismi, codificanti specifiche attività enzimatiche o putative attività enzimatiche. La seconda è lo scalaggio e pro- duzione industriale di enzimi conto terzi. Insomma, partendo da zero, in tempi non certo felici, Cpc Biotech non molla la presa e fa della crisi un’opportunità, per crescere, cercare nuovi merca- ti e aggredirli con successo. In altre parole, un esempio elo- quente di come, in concreto, se si crede nella propria mission, i risultati arrivano e gli obiettivi Giovanni D’Antonio, amministratore di Medspa Da sinistra, due novità Miamo: Gentle make- up remover, soluzione struccante viso-occhi, per rimuovere delicatamente trucco e impurità anche dalle pelli più sensibili. L’estratto di tè verde, potenziato dall’estratto di cetriolo, prolunga il benessere e la giovinezza della pelle, grazie alla sua azione antiossidante. Nutriente multi-attiva, Restructuring 24h Cream risponde alle necessità delle pelli più esigenti, contrastando l’invecchiamento e agendo direttamente sulle diverse matrici biologiche implicate nello skin-aging Da sinistra: una vista dello stabilimento di Burago Molgora (MB) e Fabio Arenghi, fondatore di Cpc Biotech

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Page 1: MEDSPA Tradizione e ricerca per la vera bellezza · Tradizione e ricerca per la vera bellezza ... anche dove vi sono le migliori ... per merito pure di accordi con Miamo è una linea

EventiLunedì 28 luglio 20148 Chimica, Farmaceutica & Biotech

re della donna in pre e post menopausa, fino ad arrivare a un integratore di vitamina D3 e a un multivitaminico in grado di dare davvero il pie-no di energia.Tutti i brand e le loro linee dispongono di un sito inter-net con relativo e-shop, dove è possibile leggere la scheda del prodotto ed effettuare un ordine on-line, con la sicu-rezza di un servizio di reca-pito a domicilio e di assisten-

si raggiungono con profitto. “La nostra realtà, allo stesso modo di molte altre in settori diversi, comporta necessaria-mente un forte impegno nelle attività di ricerca - dice Fabio Arenghi, che guida il team fin dall’inizio -. Senza una conti-nua ricerca non si può pensare di avere una lunga vita azien-dale”. E ciò rende Cpc Biotech in assoluta controtendenza. “Al riguardo, la società applica abbastanza frequentemente bandi pubblici regionali, mini-steriali, Cee, per cercare di otte-nere finanziamenti che permet-

■■■ MEDSPA / La famiglia D’Antonio inaugura nel 2011 la casa di cosmetici all’avanguardia, registrando, da allora, un trend in continua crescita

■■■ CPC BIOTECH / Dal 2007 biotecnologie industriali al servizio della piccola e media impresa farmaceutica. Fatturato a 1,4 milioni

Tradizione e ricerca per la vera bellezza

Ricerca italiana al top e burocrazia ferma al palo

za per qualsiasi imprevisto. In particolare, i farmacisti - fascia di fondamentale inte-resse per Medspa - all’inter-no dei siti possono disporre di un’area specifica, in cui poter effettuare la registra-zione, consultare il materia-le tecnico dei prodotti, fare ordini e richiedere espositori o cartelli per le proprie vetri-ne personalizzati in base alla grafica e alle dimensioni se-gnalate.

tano di portare avanti ricerche innovative”, dice Arenghi. Però, anche dove vi sono le migliori premesse non mancano le note dolenti, come per i fondi per la ricerca, appunto: “Sono pochi e, per carità, se non ce ne sono non si può fare diversamente - dice Arenghi - il problema vero è che andrebbero gestiti bene, cosa che invece non accade affatto. L’ho provato in pri-ma persona, per via di ritardi nella stipula delle graduatorie e nell’erogazione dei fondi: si-tuazione del resto attualissima poiché abbiamo partecipato

Ogni brand, inoltre, comu-nica anche attraverso i social network, chiave fondamen-tale per instaurare un vero e proprio dialogo quotidiano con i consumatori. I risultati del suo percorso sono stati riscontrati fin dal primo anno di vita quan-do, dopo un rapido lancio, Miamo fatturava già più di 45.270 euro pur rivolgen-dosi quasi esclusivamente ai privati. Il 2012 ha segnato l’inizio dell’attività in farma-cia, registrando un’immedia-ta crescita, con un fatturato giunto a 392.500 euro, per un valore di produzione totale di 472.000 euro. Nel 2013 si so-no registrati ancora maggiori successi: con un fatturato di 855.500 euro, il brand regi-strava un valore di produzio-ne vicino al milione di euro. Risultati positivi anche per il primo semestre del 2014, mentre l’azienda debutta nel Principato di Monaco e negli Stati Uniti e tesse nuove trat-tative per i mercati svizzero e britannico.Per ulteriori informazio-ni consultare i siti Internet: www.miamo.com oppure: www.acnever.com.

a un progetto europeo per il quale la parte tecnica scientifi-ca è stata valutata a livello eu-ropeo e quella amministrativa demandata ai singoli Stati. Il progetto presentato in Comu-nità da noi italiani, soggetto capofila, è stato approvato. Ci siamo noi, un’azienda di Na-poli e l’università La Sapienza di Roma, insieme a un’azienda spagnola e un centro di ricerca finlandese. La data di partenza era settembre 2011 e fine set-tembre 2013 quella di chiusura, in pratica due anni. Bene, tutti sono partiti nella data prevista eccetto la compagine italiana in quanto il Miur ha voluto fare la sua valutazione, benché la parte tecnicoscientifica fosse di competenza europea. Così - sottolinea Arenghi - per noi italiani la partenza è stata gen-naio 2012, con un ovvio scolla-mento dai partner, oltretutto in quello che era un lavoro d’equi-pe. Non solo: nei 2 anni di pro-getto avrebbe dovuto esserci il rimborso delle spese sostenute a intervalli regolari di 6 mesi, avvenuto per tutti e non per noi italiani, che siamo ancora in attesa. Questo è il punto fon-damentale perché così le azien-de non sono aiutate di sicuro. Sono solo alcuni degli aspetti cruciali per chi oggi fa ricerca e imprenditoria, con i quali ci si scontra ogni giorno, senza trascurare la questione dei con-trolli e delle ispezioni, insieme a molto altro ancora”. Ma Cpc Biotech continua a impegnarsi come sempre nel suo lavoro, in settori di nicchia, molto particolari e specifici.

Due marchi: Miamo, prodotti cosmeceutici con attivi antietà e Nutraiuvens, integratori alimentari con basso apporto calorico

Dalle due stanze in affitto al Cnr di Napoli al capannone di 1.400 mq “su al nord”. Bene le esportazioni

Medspa è un’azienda gio-vane che si distingue

per la voglia di garantire a chiunque il benessere e la pos-sibilità di vivere nella migliore condizione fisica. Ecco perché ogni prodotto viene studiato e realizzato secondo rigoro-si canoni di funzionalità. A capo di un percorso ricco di risultati positivi, iniziato nel 2011, figurano Giovanni e Camilla D’Antonio, da consi-derare figli d’arte nel mondo della bellezza: il padre, Camil-lo D’Antonio, è un affermato chirurgo plastico, e la madre, Elena Aceto di Capriglia, è una farmacista attiva nel cam-po dell’anti-aging.Anima scientifica della startup è Camilla, giovane farmaci-sta e ricercatrice nel settore dell’anti-aging negli Stati Uniti, mentre alla guida della sezione manageriale figura Giovanni che, seppur molto giovane, è già forte di una preparazione accademica e di una grande passione per l’imprenditoria. L’azienda propone due mar-chi affini per finalità e modus operandi, ma caratterizzati dalle diverse funzioni che so-no destinati a svolgere: Mia-mo e Nutraiuvens.

Le idee hanno un valore. E laddove sono proficue,

rafforzate da buona volontà e supportate dall’ambizione sono strategiche e premiano. È il caso di Cpc Biotech. Siamo nel 2007 e a Fabio Arenghi, ri-cercatore, viene l’idea di creare una società nell’ambito delle biotecnologie industriali. La propone a un piccolo gruppo di imprenditori italiani del set-tore farmaceutico, che ci credo-no, decidono di investirci e di avere fiducia nella potenzialità del progetto. Così, in un paio di stanze del Cnr di Napoli, in affitto, pren-dono il via i primi laboratori di quella che attualmente è una delle realtà più prepotenti nel settore. Già nel 2011 ecco un ulteriore passo importante: l’acquisto di un capannone di 1.400 metri quadrati a Burago di Molgora, in Monza Brian-za, dove il team si trasferisce e costruisce laboratori all’avan-guardia. Oggi, dopo sette anni appena, questa è una società di primo piano nel panorama della ricerca e sviluppo e della produzione di bioprodotti an-che per conto terzi, con prodot-ti commercializzati nel mondo per merito pure di accordi con

Miamo è una linea di pro-dotti cosmeceutici che uti-lizza principi attivi mirati in grado di migliorare e pre-servare bellezza e giovinezza della pelle ed è stata studiata per accompagnare chi voglia prendersi cura del proprio corpo. Tre le linee proposte (Ancever, Longevity Plus, Total Face Care), con l’obiet-

importanti multinazionali.Per intenderci, la Cpc Biotech vale 1,4 milioni di euro per fat-turato, di cui l’80-90% estero, con Europa, India, Australia, Turchia e Sud-est Asiatico in prima linea. Conta 7 dipen-denti e, soprattutto, continua a concentrare le sue forze su ricerca e sviluppo. Principal-mente sono due le aree in cui è attiva. La prima riguarda lo sviluppo e produzione di enzimi (biocatalizzatori) per controlli di qualità su farmaci e bevande/alimenti: vengono sviluppati ex novo enzimi at-

tivo di andare incontro alle esigenze proprie delle diverse fasce d’età e garantire un ri-medio sicuro alle problema-tiche cutanee, dalle macchie ai segni dell’invecchiamento.Tutti i prodotti sono sot-toposti a sofisticate analisi scientifiche con l’utilizzo di tecniche all’avanguardia che permettono di misurare e verificare le qualità e dispon-gono di un bollino di qualità certificato che ne attesta l’ef-ficacia.Medspa ha investito il suo sapere scientifico anche nel-la ricerca nutrizionale dando vita a Nutraiuvens, brand completamente nuovo di integratori alimentari con basso apporto calorico e con funzioni innovative. L’azien-da approccia così anche il mondo della nutraceutica, e vi entra facendo leva sulla vo-glia di vivere a lungo in buo-na salute. Fin dal momento del lancio, Nutraiuvens ha riscosso grande successo con i 4 integratori (Skin-detox, Menoreact, Vitamina D3, Multiact) destinati a tutte le fasi della vita: dal supporto al benessere cutaneo in gene-rale, potenziando il benesse-

traverso il clonaggio di geni, da diversi organismi, codificanti specifiche attività enzimatiche o putative attività enzimatiche. La seconda è lo scalaggio e pro-duzione industriale di enzimi conto terzi.Insomma, partendo da zero, in tempi non certo felici, Cpc Biotech non molla la presa e fa della crisi un’opportunità, per crescere, cercare nuovi merca-ti e aggredirli con successo. In altre parole, un esempio elo-quente di come, in concreto, se si crede nella propria mission, i risultati arrivano e gli obiettivi

Giovanni D’Antonio, amministratore di Medspa

Da sinistra, due novità Miamo: Gentle make-up remover, soluzione struccante viso-occhi, per rimuovere delicatamente trucco e impurità anche dalle pelli più sensibili. L’estratto di tè verde, potenziato dall’estratto di cetriolo, prolunga il benessere e la giovinezza della pelle, grazie alla sua azione antiossidante. Nutriente multi-attiva, Restructuring 24h Cream risponde alle necessità delle pelli più esigenti, contrastando l’invecchiamento e agendo direttamente sulle diverse matrici biologiche implicate nello skin-aging

Da sinistra: una vista dello stabilimento di Burago Molgora (MB) e Fabio Arenghi, fondatore di Cpc Biotech