messa crismale 2012

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DIOCESI DI TEGGIANO-POLICASTRO SANTA MESSA CRISMALE PRESIEDUTA DA S.E. REV.MA MONS. ANTONIO DE LUCA VESCOVO DI TEGGIANO-POLICASTRO CHIESA CATTEDRALE, 5 APRILE 2012 GIOVEDÌ SANTO

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Libretto della Celebrazione della Messa Crismale 2012

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Page 1: Messa Crismale 2012

DIOCESI DI TEGGIANO-POLICASTRO

S A N T A M E S S A C R I S M A L E

P R E S I E D U T A

D A S . E . R E V . M A M O N S .

A N T O N I O D E L U C A

V E S C O V O

D I T E G G I A N O - P O L I C A S T R O

CHIESA CATTEDRALE, 5 APRILE 2012

GIOVEDÌ SANTO

Page 2: Messa Crismale 2012
Page 3: Messa Crismale 2012

Non trascurare il dono che è in te

Ate presbitero:

( ).

Il 4 febbraio 2012, dopo alcuni mesi dal XXV anniversariodell’unificazione delle Diocesi di Teggiano e di Policastro (Cfr.Decreto della Sacra Congregazione del 30 settembre 1986), ho datoinizio al mio ministero Episcopale in questa meravigliosa Diocesi.Provvidenziale coincidenza!

In questo giorno speciale per il ministero ordinato, per la prima voltabusso alla porta del tuo cuore per intrattenermi con te, percondividere preoccupazioni, per sussurrarti parole di speranza, perrisvegliare la tua spiritualità. Questo fermarmi con te, prendermicura di te è per me Vescovo, impegno e missione (Cfr. 7) e sonocerto che anche dalla nostra fraternità e comunione dipenderà lasantità della Chiesa di Teggiano-Policastro.

(1Tm 4,14)

“grazia, misericordia e pace da Dio Padre e da Cristo Gesù Signorenostro” 1 Tm 1,2

PO

5

A D Lntonio e ucaVescovo di Teggiano-Policastro

MESSAGGIO AI PRESBITERIMessa Crismale 2012

Page 4: Messa Crismale 2012

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L’odierna liturgia ci invita ad inneggiare al Signore per il grandedono del nostro sacerdozio. La Chiesa mette sulle nostre labbra e nelnostro cuore l’acclamazione dell’Apocalisse: "

(Apocalisse 1,5-6).

È ancora la liturgia d’oggi a chiederci di rinnovare, nel segno dellafedeltà, le promesse che al momento dell’ordinazione presbiteraleabbiamo fatto davanti al nostro Vescovo e al popolo santo di Dio.

Lasciamoci tutti afferrare, ancora una volta, dallo Spirito delSignore: è lo stesso Spirito di cui ha parlato profeticamente Isaia( ) e di cui ci ha dato testimonianza Gesù nellasinagoga di Nazaret ( ). A ciascuno di noi, in forza dellaconsacrazione sacerdotale, è concesso di ripetere in verità:

( ). Questo versetto, a mio parere, sintetizza molto benetutta la spiritualità o "vita secondo lo Spirito" di noi presbiteri.

Ed è alla luce di queste brevissime parole, che Gesù dichiara essersipienamente compiute in lui e che per la grazia dell’Ordine sacro sicompiono anche in ciascuno di noi, che oggi voglio condividere conte alcune riflessioni sull’esperienza presbiterale costellata dallacomunione e dalla passione per la verità che trovano la loroesplicazione nella Regola di vita, significativo strumento che ti aiutanon solo ad abitare il tempo ma anche e soprattutto a renderloabitabile.

La comunione, voluta da Gesù tra quanti partecipano del sacramentodell’Ordine, deve manifestarsi in modo tutto particolare nellerelazioni dei Presbiteri con il Vescovo. Il Concilio Vaticano II parla a

A Colui che ci ama eci ha liberati dai nostri peccati con il suo sangue, che ha fatto di noiun regno, sacerdoti per il suo Dio e Padre, a lui la gloria e la potenzanei secoli dei secoli. Amen"

Isaia 61,1-3.6.8-9Luca 4,16-21

"LoSpirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato conl’unzione e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio…”Luca 4,18

Il presbiterio e il Vescovo: come corde alla cetra

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7

questo proposito di una "comunione gerarchica", derivantedall’unità di consacrazione e di missione. Leggiamo: "

” ( 7). Edancora: "

" (28).

Questa comunione si nutre della collaborazione ad una stessa opera:l’edificazione spirituale della Comunità. Certo, ogni Presbitero haun campo personale d’attività, in cui può impegnare tutte le suefacoltà e qualità, ma tale campo rientra nel quadro dell’opera piùvasta con cui ogni Chiesa locale tende a sviluppare il Regno diCristo. L’opera è essenzialmente comunitaria, sicché ciascuno èchiamato ad agire in cooperazione con gli altri operai dello stessoRegno.

A tale proposito consegno alla tua riflessione l’immagine patristicatestimoniata da S. Ignazio di Antiochia che, nella sua lettera allacomunità di Efeso, scrive: “

”.

A me il dono e la responsabilità di , a te l’impegnofaticoso ma necessario ed esaltante della partecipazione, della

Tutti ipresbiteri, in unione con i vescovi, partecipano del medesimo eunico sacerdozio e ministero di Cristo, in modo tale che la stessaunità di consacrazione e di missione esige la comunione gerarchicadei presbiteri con l’ordine dei vescovi manifestata ottimamente nelcaso della concelebrazione liturgica, questa unione con i vescovi èaffermata esplicitamente nella celebrazione eucaristica PO

Per ragione dell’Ordine e del ministero, tutti i Sacerdoti,sia diocesani che religiosi, sono associati al corpo episcopale LG

Conviene procedere d’accordo con lamente del vescovo, come già fate. Il vostro presbiterato ben reputatodegno di Dio è molto unito al vescovo come le corde alla cetra. Perquesto dalla vostra unità e dal vostro amore concorde si canti a GesùCristo. E ciascuno diventi un coro, affinché nell’armonia del vostroaccordo prendendo nell’unità il tono di Dio, cantiate ad una solavoce per Gesù Cristo al Padre, perché vi ascolti e vi riconosca, per lebuone opere, che siete le membra di Gesù Cristo. È necessario pervoi trovarvi nella inseparabile unità per essere sempre partecipi diDio

far fare coro

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corresponsabilità e della complementarietà ecclesiale. Insiemeoperiamo affinché la nostra comunione “dono dall’alto” sia visibile,concreta, operosa e quindi credibile.

Essere consacrati nella verità, vuol dire essere consacrati in Cristo, ilquale ha detto: .

il Signore ha ricordato Benedetto XVI chiede che Diostesso li attragga verso di sé, dentro la sua santità. Chiede che Egli lisottragga a se stessi e li prenda come sua proprietà, affinché, a partireda Lui, essi possano svolgere il servizio sacerdotale per il mondo.Consacrali nella verità – ciò vuol dire, dunque, nel più profondo:rendili una cosa sola con me, Cristo. Lègali a me. Tìrali dentro di me.E di fatto: esiste in ultima analisi solo un unico sacerdote dellaNuovaAlleanza, lo stesso Gesù Cristo. E il sacerdozio dei discepoli,pertanto, può essere solo partecipazione al sacerdozio di Gesù. Ilnostro essere sacerdoti non è quindi altro che un nuovo e radicalemodo di unificazione con Cristo.

Consacrato, sostenuto da Cristo, sommo ed eterno Sacerdote, siiconsapevole che attraverso l’esercizio del tuo ministero cresci nellafede e approfondisci la tua vita spirituale che non è soltanto fedeltàalla liturgia e alla pietà, ma è soprattutto necessità di tradurre la tuaunione con Dio nella pratica quotidiana della comunionepresbiterale e in relazioni interpersonali mature e responsabili. Inparticolare, preparando l’annuncio della Parola impari ad ascoltarlanel tuo cuore e a renderla risorsa per la tua vita; vivendo l’Eucarestia,sperimenti la gratitudine di diventare capace di consolazione per ifratelli, esercitando il sacramento della riconciliazione verifichiogni giorno la possibilità di essere segno di benevolenza,riferimento per ogni scelta attraversata dalla misericordia di Dio.

La vita spirituale riceve così linfa vitale dal ministero; il ministerovissuto nel suo ordine nutre la vita spirituale. Ti incoraggio a

“Consacrali nella verità”

"Io sono la via, la verità e la vita" "Consacrali nellaverità": – –

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continuare il cammino di santificazione seguendo quanto laProvvidenza ti affida ogni giorno nel tuo ministero per la missione dievangelizzazione della Chiesa. Soffermati su quanto nel tuoministero già si manifesta come buono, bello, giusto e santo non per ituoi meriti, ma per l’amore di Cristo Sacerdote.

Quest’anno ritengo opportuno richiamare il tema dellache è stato sottolineato durante la 56 Assemblea Generale della

CEI del maggio 2006 nella quale, i Vescovi hanno trattato della vita edel ministero dei presbiteri indirizzando poi una

che ti esorto a rileggere e approfondire nella tuameditazione.

Mons. Luciano Monari, nel contesto dell’Assemblea Generalericordava che:

Vorrei ora rilevare l’importanza per noi di avere una . Sitratta, in altre parole, della necessità di pervenire ad una disciplina

La regola di vita

Regola divita

Lettera ai sacerdotiitaliani

“Dopo il Concilio di Trento e l’istituzione deiseminari si era affermata, poco alla volta, una ‘regola di vita’ delprete abbastanza precisa e costante. Dal mattino alla sera un pretesapeva cosa fare: quali i momenti necessari di preghiera, quali leattività pastorali. Questo modo di organizzare il tempo èirrimediabilmente saltato. Ma non si può vivere bene senza unordine. Diventa indispensabile costruire una nuova regola di vitache aiuti a rinunciare alle attività negative o superflue e a mettereordine in quelle necessarie secondo una corretta gerarchia dipriorità. Anzitutto difendere ritmi equilibrati e distesi: il riposo e illavoro, la preghiera e il servizio, il rapporto con gli altri preti equello coi parrocchiani, lo studio e la distensione… L’equilibrio traquesti diversi momenti va cercato e deciso consapevolmente. Non sipuò vivere sul ‘momento’ e sperare che le cose si equilibrino e siaggiustino da sé; questo, soprattutto in una società caotica e‘liquida’come la nostra, è realmente impossibile”.

regola di vita

a

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interiore ed esteriore, senza la quale non è possibile vivere bene. Laregola di vita non può essere un precetto esterno da osservare mainteriore convinzione da cui scaturiscono scelte consapevoli.

Benedetto XVI nell’Angelus del 3 settembre 2006 così ha parlato:“

”.

In un mondo che continuamente cambia, ogni presbitero deve“

” (E. PAROLARI – D. PAVONE,, 572).

Ti esorto a scrivere una regola di vita per dare forma alla tua vita.Ricordati di essere il primo responsabile del tuo cammino spirituale.Riascoltiamo un’esortazione di san Carlo Borromeo che la Liturgiadelle Ore ci fa leggere in occasione della sua festa: "Ascolta ciò che ti

La vita del pastore d’anime deve essere una sintesi equilibrata dicontemplazione e di azione, animata dell’amore che tocca vettealtissime quando si piega misericordioso sui mali profondi deglialtri. La capacità di piegarsi sulla miseria altrui è la misura dellaforza di slancio verso l’alto

rimanere dentro le difficoltà e tensioni della vita con una certaserenità e senza il bisogno di frequenti e impulsive gratificazionidevianti, di affrontare con energia e creatività gli ostacoli e lecontrarietà ordinarie del ministero, di ritrovare con pazienza, versodi sé e gli altri, un senso buono alla fatica, alla rinuncia, agliinsuccessi e ai fallimenti, quindi di ammettere i propri errori dacorreggere o i peccati di cui pentirsi, con quell’umiltà che ètutt’altra cosa della depressione e del vittimismo. Questa condizionefondamentale, che in buona parte è data dalla sufficiente o buonasalute psichica del soggetto, respira e si alimenta solamente nellospazio di un’intimità con se stessi habitare secum che simanifesta e cresce in un esercizio personale e semplice, quotidiano ericonoscente di ascolto, di riflessione e di preghiera. In questospazio di intimità personale, grazie all’ascolto della parola e delSignore e all’opera efficace del suo Spirito, i sentimenti, i vissuti, gliincontri e i legami possono trovare il loro profondo e autenticosignificato, quindi purificazione e orientamento, assunzione etrasformazione Ministero allaprova

– –

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dico. Se già qualche scintilla del divino amore è stata accesa in te,non cacciarla via, non esporla al vento. Tieni chiuso il focolare deltuo cuore, perché non si raffreddi e non perda calore. Fuggi, cioè, ledistrazioni per quanto puoi… Eserciti la cura d’anime? Nontrascurare per questo la cura di te stesso, e non darti agli altri fino alpunto che non rimanga nulla di te a te stesso. Devi avere certopresente il ricordo delle anime di cui sei pastore, ma non dimenticartidi te stesso".

Ci rendiamo conto che diventa sempre più urgente vivere il temponon in modo disordinato ma regolato, misurato cioè sugli impegnipersonali e sociali, spirituali e pastorali che siamo chiamati adassolvere. Là dove il tempo ci sfugge di mano, diviene per noidifficile se non impossibile una vita sana, buona e bella, veramentesignificativa ed incisiva da un punto di vista sia umano chespirituale.

In una società sempre più accelerata, anche il presbitero rischia diessere schiavo dell’idolatria del tempo, alienato dal vortice chefrustra la sua vita umana e depotenzia la sua interiorità. Una mancataeducazione all’ascesi del tempo genera una vita disordinata,incapace di stabilire e rispettare una priorità degli impegni: la liturgiasanta, la guida della comunità nei diversi modi richiesti, il riposo.

Proprio in questa linea si erano espressi i Vescovi italiani scrivendo:"

Abitare il tempo e renderlo abitabile

La complessità propria della vita contemporanea rende ancor piùacuta la necessità che ogni presbitero scelga e segua, comecondizione e frutto di maturità spirituale, una regola di vita, nonformalistica ma sapienziale, operativa e concreta. Irrinunciabileappare, anche sotto questo aspetto, il ruolo della responsabilitàpersonale. Tocca ad ogni presbitero prendersi cura del dono dellapropria esistenza: non solo la vita spirituale e la preghiera, lameditazione, l’apostolato, ma anche gli aspetti più concreti

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dell’economia personale, della salute, del riposo, del tempolibero…"

Mc 1,21-39

v. 21v. 25 v. 29

v. 33 v. 35v. 39

"Il Signore è il mio pastore: non manco dinulla… Anche se vado per una valle oscura, non temo alcun male,perchè tu sei con me"

(Lettera dell'Episcopato italiano ai presbiteri, 22 febbraio1993).

Come aiutarti ad organizzare bene il tuo tempo? Ti consiglio comeicona di riferimento la giornata di Gesù ( ) attraverso cuipuoi verificare la tua vita di presbitero, lo scorrere delle tue giornatee per trovare forza per il tuo cammino presbiterale: Gesù insegnanella sinagoga ( ); libera l’uomo posseduto dallo spiritoimmondo ( ); entra nelle case per guarire i malati ( ); incontrala città presso la porta ( ); prega in un luogo deserto ( );predica per altri villaggi ( ).

Alla luce dell’esperienza di Gesù possiamo dedurre che il segretoper abitare il tempo e renderlo abitabile risiede nel tempo dedicato aDio. Il tempo dedicato a Dio è un moltiplicatore di tempo, in quantosolo trasferendosi nell’Eterno si può dilatare il tempo, non certocronologicamente, ma sicuro qualitativamente; per cui dando a Diodel tempo se ne riceve cento volte tanto. Mentre il tempo sottratto aDio per fare altro è l’opposto, un riduttore, perché senza il contattocon l’Eterno la forza si riduce e lo spirito s’infiacchisce, rendendocideboli e incapaci di svolgere a pieno la nostra missione.

Sono certo che in questo nostro tempo spesso arido e appesantito, ilSignore Gesù ci prende per mano e ci invita a proseguire il nostrocammino presbiterale tra la gente con piena fiducia nel suoimmancabile aiuto. Il nostro canto sia veramente la nostraconfessione di fede:

(Salmo 22,1.4).Ti ringrazio per il tuo impegno e ti sostengo con la mia preghiera. Dicuore ti benedico affidando al Signore e alla Vergine Maria e ai nostriSanti Patroni questa straordinaria avventura ecclesiale che da poco siè aperta per noi!

+ AntonioVescovo

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+ Tonino Bello)

Preghiera per i presbiteri

Spirito del Signore,dono del Risorto agli Apostoli del Cenacolo,gonfia di passione la vita dei tuoi presbiteri.

Riempi di amicizie discrete la loro solitudine.Rendili innamorati della Terra,

capaci di misericordia per tutte le sue debolezze.

Confortali con la gratitudine della gente,con l’olio della comunione fraterna.

Ristora la loro stanchezza,perché non trovino appoggio più dolce per il loro riposo

se non sulla spalla del Maestro.Liberali dalla paura di non farcela più.

Dai loro occhi partano inviti a sovrumane trasparenze.Dal loro cuore si sprigioni audacia mista a tenerezza.

Dalle loro mani grondi il crisma su tutto ciò che accarezzano.

Fà risplendere di gioia i loro corpi.Rivesti loro di abiti nuziali e cingili con cinture di luce

perché, per essi e per tutti,lo Sposo non tarderà.

(

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MESSA CRISMALE

Celebrazione eucaristica

La Messa crismale, che il Vescovo concelebra con i presbiteri edurante la quale benedice il sacro crisma e gli altri oli, è consideratauna delle principali manifestazioni della pienezza del sacerdozio delVescovo e un segno della stretta unione dei presbiteri con lui.La Messa crismale è quasi epifania della Chiesa, corpo di Cristo,organicamente strutturato, che nei vari ministeri e carismi esprime,per la grazia dello Spirito, i doni nuziali di Cristo alla sua sposapellegrina nel mondo.La nuova fisionomia, attribuita dalla riforma post-conciliare allaMessa crismale, rende ancor più evidente il clima di una vera festadel sacerdozio ministeriale all’interno di tutto il popolo sacerdotale eorienta l’attenzione verso il Cristo, il cui nome significa «consacratoper mezzo dell’unzione».

Benedizione degli oli

L’olio, come l’aria, l’acqua, la luce, appartiene a quelle realtàelementari del cosmo che meglio esprimono i doni di Dio creatore,redentore e santificatore; è sostanza terapeutica, aromatica econviviale: medica le ferite, profuma le membra, allieta la mensa.Questa natura dell’olio è assunta nel simbolismo biblico-liturgico edè caricata di un particolare valore per esprimere l’unzione delloSpirito che risana, illumina, conforta, consacra e permea di doni e dicarismi tutto il corpo della Chiesa.La Liturgia della benedizione degli oli esplicita questo simbolismoprimordiale e ne precisa il senso sacramentale. Giustamente laMessa del crisma si colloca in prossimità dell’annuale celebrazionedel Cristo morto, sepolto e risuscitato.

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Dal mistero pasquale, cuore e centro dell’intera storia della salvezza,scaturiscono i Sacramenti e i sacramentali che significano erealizzano l’unità organica di tutta la vita cristiana.La benedizione del crisma dà il nome di Messa crismale a questaliturgia, che si celebra di consueto il Giovedì santo nella chiesacattedrale. Infatti, secondo l’antica tradizione, è funzione propria delVescovo, «una fra le principali manifestazioni della pienezza delsacerdozio».

Il rito della benedizione degli oli, sottolinea pure il mistero dellaChiesa come sacramento globale del Cristo, che santifica ogni realtàe situazione di vita.

Ecco perché, insieme al crisma, sono benedetti anche l’olio deicatecumeni per quanti lottano per vincere lo spirito del male in vistadegli impegni del Battesimo e l’olio degli infermi per l’unzionesacramentale di coloro che nella malattia compiono in sé ciò chemanca alla passione redentrice del Cristo. Così dal Capo si diffondein tutte le membra della Chiesa e si espande nel mondo il buon odoredi Cristo.

In conformità con la tradizione latina, la benedizione dell’olio degliinfermi si fa prima della conclusione della Preghiera eucaristica; labenedizione dell’olio dei catecumeni e del crisma si fa dopo laComunione.

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ORA TERZA

O Dio, vieni a salvarmi.

Gloria al Padre e al Figlioe allo Spirito Santo.

Come era nel principio, e ora e semprenei secoli dei secoli. Amen.

O Spirito Paraclito,uno col Padre e il Figlio,discendi a noi benignonell’intimo dei cuori.

Voce e mente si accordinonel ritmo della lode,il tuo fuoco ci uniscain un’anima sola.

O luce di sapienza,rivelaci il misterodel Dio trino ed unico,fonte d’eterno amore. Amen.

Prima della festa di Pasqua,Gesù, conoscendo la sua ora,amò i suoi sino alla fine.

Inno

V.

R.

Ant.

Signore, vieni presto in mio aiuto.

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SALMO 118, 65-72 IX (Tet)

Hai fatto il bene al tuo servo, Signore, *secondo la tua parola.

Insegnami il senno e la saggezza, *perché ho fiducia nei tuoi comandamenti.

Prima di essere umiliato andavo errando, *ma ora osservo la tua parola.

Tu sei buono e fai il bene, *insegnami i tuoi decreti.

Mi hanno calunniato gli insolenti, *ma io con tutto il cuore osservo i tuoi precetti.

Torpido come il grasso è il loro cuore, *ma io mi diletto della tua legge.

Bene per me se sono stato umiliato, *perché impari ad obbedirti.

La legge della tua bocca mi è preziosa *più di mille pezzi d'oro e d'argento.

Gloria al Padre e al Figlio *e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, e ora e sempre *nei secoli dei secoli. Amen.

Meditazione della parola di Dio nella legge

In questo consiste l’amore di Dio, nell’osservare i suoicomandamenti (1 Gv 5, 3).

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SALMO 55, 2-7b. 9-14

Pietà di me, o Dio, perché l'uomo mi calpesta, *un aggressore sempre mi opprime.

Mi calpestano sempre i miei nemici, *molti sono quelli che mi combattono.

Nell’ora della paura, io in te confido: *in Dio, di cui lodo la parola.

In Dio confido, non avrò timore: *che cosa potrà farmi un uomo?

Travisano sempre le mie parole, *non pensano che a farmi del male.

Suscitano contese e tendono insidie, †osservano i miei passi, *per attentare alla mia vita.

I passi del mio vagare tu li hai contati, †le mie lacrime nell’otre tuo raccogli; *non sono forse scritte nel tuo libro?

Allora ripiegheranno i miei nemici, †quando ti avrò invocato: *so che Dio è in mio favore.

Lodo la parola di Dio, *lodo la parola del Signore,

Fiducia nella parola di Dio

Si descrive Cristo nella passione (san Girolamo).

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in Dio confido, non avrò timore: *che cosa potrà farmi un uomo?

Su di me, o Dio, i voti che ti ho fatto: †ti renderò azioni di grazie, *perché mi hai liberato dalla morte.

Hai preservato i miei piedi dalla caduta, †perché io cammini alla tua presenza *nella luce dei viventi, o Dio.

Gloria al Padre e al Figlio *e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, e ora e sempre *nei secoli dei secoli. Amen.

56

Pietà di me, pietà di me, o Dio, *in te mi rifugio;

mi rifugio all’ombra delle tue ali *finché sia passato il pericolo.

Invocherò Dio, l’Altissimo, *Dio che mi fa il bene.

Mandi dal cielo a salvarmi †dalla mano dei miei persecutori, *Dio mandi la sua fedeltà e la sua grazia.

SALMO

Preghiera del mattino nella sofferenza

Questo salmo si riferisce alla passione del Signore (S. Agostino).

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Io sono come in mezzo a leoni, *che divorano gli uomini;

i loro denti sono lance e frecce, *la loro lingua spada affilata.

Innalzati sopra il cielo, o Dio, *su tutta la terra la tua gloria.

Hanno teso una rete ai miei piedi, *mi hanno piegato,

hanno scavato davanti a me una fossa *e vi sono caduti.

Saldo è il mio cuore, o Dio, *saldo è il mio cuore.

Voglio cantare, a te voglio inneggiare: *svegliati, mio cuore,

svegliatevi arpa, cetra, *voglio svegliare l'aurora.

Ti loderò tra i popoli, Signore, *a te canterò inni tra le genti,

perché la tua bontà è grande fino ai cieli, *e la tua fedeltà fino alle nubi.

Innalzati sopra il cielo, o Dio, *su tutta la terra la tua gloria.

Gloria al Padre e al Figlio *e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, e ora e sempre *nei secoli dei secoli. Amen.

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22

Poiché abbiamo un grande sommo sacerdote, che ha attraversato icieli, Gesù, Figlio di Dio, manteniamo ferma la professione dellanostra fede. Infatti non abbiamo un sommo sacerdote che non sappiacompatire le nostre infermità, essendo stato lui stesso provato inogni cosa, come noi, escluso il peccato.

O Dio, vita e salvezza di chi ti ama,rendici ricchi dei tuoi doni:compi in noi ciò che speriamoper la morte del Figlio tuo,e fà che partecipiamoalla gloria della sua risurrezione.Egli è Dio, e vive e regna con te,nell’unità dello Spirito Santo,per tutti i secoli dei secoli.Amen.

Ant.

V.

R.

V.

R.

Prima della festa di Pasqua,Gesù, conoscendo la sua ora,amò i suoi sino alla fine.

stato offerto in sacrificio, perché ha voluto:

Benediciamo il Signore.

È

Lettura breve

Orazione

Eb 4, 14-15

e non ha aperto bocca.

Rendiamo grazie a Dio.

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Litanie dei Santi

Signore, pietà.Cristo, pietà.Signore, pietà.

Santa Maria, Madre di Dio

San MicheleSanti Angeli di Dio

San Giovanni BattistaSan GiuseppeSanti patriarchi e profeti

Santi Pietro e PaoloSant’AndreaSan GiovanniSan GiacomoSan TommasoSanti Filippo e GiacomoSan BartolomeoSan MatteoSanti Simone e GiudaSan MattiaSanti apostoli ed evangelisti

Signore, pietà.Cristo, pietà.

Signore, pietà.

prega per noi.

prega per noi.pregate per noi.

prega per noi.prega per noi.

pregate per noi.

pregate per noi.prega per noi.prega per noi.prega per noi.prega per noi.

pregate per noi.prega per noi.prega per noi.

pregate per noi.prega per noi.

pregate per noi.

Terminata la celebrazione dell’Ora media, il turiferario si avvicinaal vescovo ed egli, mentre uno dei diaconi gli presenta la navicella,mette l’incenso nel turibolo, benedicendolo con un segno di croce.Si ordina, quindi, la processione verso la Chiesa Cattedrale e lungoil percorso si cantano le litanie:

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24

Santa Maria MaddalenaSanti Discepoli del Signore

Santo StefanoSant’Ignazio d’AntiochiaSan LorenzoSan GennaroSan SebastianoSan LaverioSan Massimiliano Maria KolbeSante Perpetua e FelicitaSant’AgneseSanta Caterina d’AlessandriaSanta Teresa Benedetta della CroceSanti Martiri di Cristo

San GregorioSant’AgostinoSant’Antonio abateSant’AtanasioSan BasilioSan MartinoSanti Cirillo e MetodioSan BenedettoSan Pietro vescovoSan ConoSan LucidoSan Donato monacoSan FrancescoSant’Antonio da PadovaSan DomenicoSan Francesco SaverioSan Giovanni Maria VianneySant’Alfonso Maria de' Liguori

prega per noi.pregate per noi.

prega per noi.prega per noi.prega per noi.prega per noi.prega per noi.prega per noi.prega per noi.

pregate per noi.prega per noi.prega per noi.prega per noi.

pregate per noi.

prega per noi.prega per noi.prega per noi.prega per noi.prega per noi.prega per noi.

pregate per noi.prega per noi.prega per noi.prega per noi.prega per noi.prega per noi.prega per noi.prega per noi.prega per noi.prega per noi.prega per noi.prega per noi.

Page 23: Messa Crismale 2012

25

San Gerardo MaiellaSanta Caterina da SienaSanta Teresa d’AvilaSanta Teresa di Gesù BambinoBeato Domenico LentiniBeato Giovanni XXIIIBeato Giovanni Paolo IIBeata Teresa di Calcutta

Santi e Sante di Dio

Nella tua misericordiaDa ogni maleDa ogni peccatoDalla morte eternaPer la tua incarnazionePer la tua morte e risurrezionePer il dono dello Spirito Santo

Noi, peccatori,ti preghiamo

Conforta e illuminala tua santa Chiesa

Proteggi il Papa, i vescovi,i sacerdoti e tutti i ministridel Vangelo

Proteggi la nostra Chiesadi Teggiano-Policastrocon il suo vescovo Antonio

Manda nuovi operai nella tua messeDona al mondo intero

la giustizia e la pace

prega per noi.prega per noi.prega per noi.prega per noi.prega per noi.prega per noi.prega per noi.prega per noi.

pregate per noi.

salvaci, Signore.salvaci, Signore.salvaci, Signore.salvaci, Signore.salvaci, Signore.salvaci, Signore.salvaci, Signore.

ascoltaci, Signore.

ascoltaci, Signore.

ascoltaci, Signore.

ascoltaci, Signore.ascoltaci, Signore.

ascoltaci, Signore.

Page 24: Messa Crismale 2012

26

Gesù, Figlio del Dio vivente,ascolta la nostra supplica

Gesù, Figlio del Dio vivente,ascolta la nostra supplica

Aiuta e conforta tutti coloroche sono nella prova e nel dolore

Custodisci e confermanel tuo santo servizio, noie tutto il popolo a te consacrato

ascoltaci, Signore.

ascoltaci, Signore.

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CELEBRAZIONE EUCARISTICA

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Canto d’ingresso

QUESTO È IL MIO COMANDAMENTO

Rit. Nessuno ha un amore più grande di questo:dare la vita per i propri amici.Questo è il mio comandamento:che vi amiate gli uni gli altri,come io ho amato voi.

1.

2.

3.

Benedirò il Signore in ogni tempo,sulla mia bocca sempre la sua lode.Io mi glorio nel Signore,ascoltino gli umili e si rallegrino.

Celebrate con me il Signore,esaltiamo insieme il suo nome.Gustate e vedete quanto è buono il Signore;beato l’uomo che in lui si rifugia.

Temete il Signore suoi santi,nulla manca a coloro che lo temono.I ricchi impoveriscono ed hanno fame,ma chi cerca il Signore non manca di nulla.

28

Mentre il Vescovo e i Ministri si avviano all’Altare, si esegue il

RITI DI INTRODUZIONE

ECCE SACERDOS MAGNUS

Ecce Sacerdos magnus,qui in diebus suis placuit Deoet inventus est justus, et inventus est justus.Ecce Sacerdot magnus.

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29

Il Vescovo:

Tutti:

Il Vescovo:

L’assemblea:

Il Vescovo:

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

Amen.

La pace sia con voi.

E con il tuo spirito.

Fratelli e sorelle,in prossimità dell’annuale celebrazione del mistero pasquale,siamo convocati a proclamare le opere meravigliose di Dioe a rendere grazie al Padreche nel suo Figlio, il Cristo Gesù,fa di noi «la stirpe eletta, il sacerdozio regale,la nazione santa, il popolo che egli si è acquistato».

Anche gli oli e il crisma che saranno benedettici ricordano i molteplici doniche il Padre per mezzo del Figlio nello Spirito Santoaffida al ministero della Chiesa:il sacerdozio comune, il sacerdozio ministeriale,il conforto e la liberazionenella malattia grave e di fronte alla morte.

Poiché con la nostra vitanon sempre abbiamo corrispostoall’unzione ricevuta da colui che è il solo Santo,chiediamo perdono, implorando la misericordia divina.

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Pausa di silenzio

Il Vescovo e l’assemblea:

Il Vescovo:

L’assemblea:

Confesso a Dio onnipotente e a voi, fratelli, che ho molto peccato inpensieri, parole, opere e omissioni, per mia colpa, mia colpa, miagrandissima colpa. E supplico la beata sempre vergine Maria, gliangeli, i santi e voi, fratelli, di pregare per me il Signore Dionostro.

Dio onnipotente abbia misericordia di noi,perdoni i nostri peccatie ci conduca alla vita eterna.

Amen.

30

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31

Kyrie(De Angelis)

La schola:

Kyrie, eleison.

L’assemblea:

Ky- ri- e, e- le- i- son.

La schola:

Christe, eleison.

L’assemblea:

Christe, e- le- i- son.

La schola:

Kyrie, eleison.

L’assemblea:

Ky- ri- e, e- le- i- son.

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Gloria(De Angelis)

pax homi-nibus bonæ vo-lunta-tis. Lauda- mus te,

blea:

be-ne-di-cimus te, ado-ra- mus te, glo-ri- fi-camus

te, gra- ti- as a-gimus ti-bi propter magnam glo-ri- am

Glo-ri- a in excel- sis De- o et in terra

Il Vescovo: Schola ed assem-

tu- am, Domi-ne De- us, Rex cæ-le-stis, De- us Pa- ter

32

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omni- pot- ens. Domi-ne Fi- li u-ni-ge-ni- te, Ie-su

Chri-ste, Domi-ne De- us, Agnus De- i, Fi-li- us

Pa- tris, qui tol-lis pecca- ta mun- di, mi-se- re- re

no-bis; qui tol-lis pecca-ta mundi, susci-pe depre-ca-

ti- o-nem no-stram. Qui sedes ad dexte-ram Pa-tris,

mi- se-re-re no-bis. Quo-ni- am tu so- lus Sanctus,

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Colletta

Preghiamo.O Padre, che hai consacrato il tuo unico Figliocon l’unzione dello Spirito Santo,e lo hai costituito Messia e Signore,concedi a noi, partecipi della sua consacrazione,di essere testimoni nel mondo della sua opera di salvezza.Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,per tutti i secoli dei secoli.

Amen.

Il Vescovo:

Tutti:

tu so- lus Domi- nus, t u so-lus Al- tissi- mus, Ie- su

Chri-ste, cum Sancto Spi- ri- tu: in glo-ri- a De- i

Pa- tris. A- men.

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35

LITURGIA DELLA PAROLA

Prima lettura

Il Signore mi ha consacrato con l’unzione;mi ha mandato a portare il lieto annuncio ai miseri

e a dare loro un olio di letizia.

Dal libro del profeta Isaia 1, 1-3a. 6a. 8b-9

Lo spirito del Signore Dio è su di me,perché il Signore mi ha consacrato con l’unzione;mi ha mandato a portare il lieto annuncio ai miseri,a fasciare le piaghe dei cuori spezzati,a proclamare la libertà degli schiavi,la scarcerazione dei prigionieri,a promulgare l’anno di grazia del Signore,il giorno di vendetta del nostro Dio,per consolare tutti gli afflitti,per dare agli afflitti di Sionuna corona invece della cenere,olio di letizia invece dell’abito da lutto,veste di lode invece di uno spirito mesto.Voi sarete chiamati sacerdoti del Signore,ministri del nostro Dio sarete detti.Io darò loro fedelmente il salario,concluderò con loro un’alleanza eterna.Sarà famosa tra le genti la loro stirpe,la loro discendenza in mezzo ai popoli.Coloro che li vedranno riconoscerannoche essi sono la stirpe benedetta dal Signore.

Parola di Dio.

Rendiamo grazie a Dio.Tutti:

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Salmo responsoriale

Il salmista:Canterò per sempre l’amore del Signore.

dal Salmo 88

L’assemblea ripete:

1.

R.

2.

R.

Canterò per sempre l’amore del Signore.

Ho trovato Davide, mio servo,con il mio santo olio l’ho consacrato;la mia mano è il suo sostegno,il mio braccio è la sua forza.

La mia fedeltà e il mio amore saranno con luie nel mio nome s’innalzerà la sua fronte.Egli mi invocherà: «Tu sei mio padre,mio Dio e roccia della mia salvezza».

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Acclamazione al Vangelo

Mentre il Libro dei Vangeli viene portato solennemente all’ambone,l’assemblea acclama il Cristo presente nella sua Parola.

(Is 1, 5-8)

Gloria e lode a te, Cristo Signore!

Lo spirito del Signore è sopra di me:mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio.

Gloria e lode a te, Cristo Signore!

Seconda lettura

Cristo ha fatto di noi un regno,sacerdoti per il suo Dio e Padre.

Dal libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo 1, 5-8

Grazia a voi e pace da Gesù Cristo, il testimone fedele, ilprimogenito dei morti e il sovrano dei re della terra.AColui che ci ama e ci ha liberati dai nostri peccati con il suo sangue,che ha fatto di noi un regno, sacerdoti per il suo Dio e Padre, a lui lagloria e la potenza nei secoli dei secoli.Amen.Ecco, viene con le nubi e ogni occhio lo vedrà, anche quelli che lotrafissero, e per lui tutte le tribù della terra si batteranno il petto.Sì,Amen!Dice il Signore Dio: io sono l’Alfa e l’Omèga, Colui che è, che era eche viene, l’Onnipotente!.

Parola di Dio.

Rendiamo grazie a Dio.Tutti:

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Vangelo

Il Signore sia con voi.

Dal Vangelo secondo Luca.E con il tuo Spirito.

Gloria a te, o Signore.

Lo Spirito del Signore è sopra di me;per questo mi ha consacrato con l’unzione.

V.R.

R.�

I

Tutti:

Il Vescovo bacia il Libro dei Vangeli e benedice l’assemblea.

n quel tempo, Gesù venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondoil suo solito, di Sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fudato il rotolo del profeta Isaìa; aprì il rotolo e trovò il passo dove erascritto: «Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi haconsacrato con l’unzione e mi ha mandato a portare ai poveri il lietoannuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi lavista; a rimettere in libertà gli oppressi e proclamare l’anno di graziadel Signore». Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente esedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Alloracominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voiavete ascoltato».

Parola del Signore.

Lode a te, o Cristo.

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Omelia

Il Vescovo tiene l’omelia.

Segue una pausa di silenzio per la riflessione personale.

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Rinnovazionedelle promesse sacerdotali

Invitati dal Vescovo i presbiteri rinnovano le promesse fatte nelgiorno della loro ordinazione sacerdotale, confermando l’impegnodi essere fedeli ministri di Cristo, Sommo Sacerdote.

Dopo l’omelia, il Vescovo si rivolge ai presbiteri con queste parole:

Presbiteri:

Il Vescovo:

Presbiteri:

Il Vescovo:

Carissimi presbiteri, la santa Chiesa celebra la memoria annuale delgiorno in cui Cristo Signore comunicò agli apostoli e a noi il suosacerdozio. Volete rinnovare le promesse, che al momentodell’ordinazione avete fatto davanti al vostro vescovo e al popolosanto di Dio?

Si, lo voglio.

Volete unirvi intimamente al Signore Gesù, modello del nostrosacerdozio, rinunziando a voi stessi e confermando i sacri impegniche, spinti dall’amore di Cristo, avete assunto liberamente verso lasua Chiesa?

Si, lo voglio.

Volete essere fedeli dispensatori dei misteri di Dio per mezzo dellasanta Eucaristia e delle altre azioni liturgiche, e adempiere il

40

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41

ministero della parola di salvezza sull’esempio del Cristo, capo epastore, lasciandovi guidare non da interessi umani, ma dall’amoreper i vostri fratelli?

Si, lo voglio.

E ora, figli carissimi, pregate per i vostri sacerdoti: che il Signoreeffonda su di loro l’abbondanza dei suoi doni, perché siano fedeliministri di Cristo, sommo sacerdote, e vi conducano a lui, unicafonte di salvezza.

Per tutti i nostri sacerdoti, preghiamo.

Ascoltaci, Signore.

E pregate anche per me, perché sia fedele al servizio apostolico,affidato alla mia umile persona, e tra voi diventi ogni giorno di piùimmagine viva e autentica del Cristo sacerdote, buon pastore,maestro e servo di tutti.

Per il nostro Vescovo Antonio, preghiamo.

Ascoltaci, Signore.

Presbiteri:

Quindi rivolgendosi all’assemblea, il Vescovo continua:

Il diacono:

Assemblea:

Poi il Vescovo continua dicendo:

Il diacono:

Assemblea:

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Il Vescovo:

Assemblea:

Il Signore ci custodisca nel suo amore e conduca tutti noi, pastori egregge, alla vita eterna.

Amen.

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LITURGIA EUCARISTICA

Processione

I diaconi e i ministri incaricati portano all’Altare gli oli e il crismaed il pane, il vino e l’acqua per la celebrazione.

Durante la processione la schola e l’assemblea cantano l’inno:

O REDEMPTOR

La schola:

L’assemblea ripete:

1.

2.

3.

O Redemptor, sume carmen temet concinentium.

O Redemptor, sume carmen temet concinentium.

Arbor feta alma lucehoc sacrandum protulit,fert hoc prona præsens turbaSalvatori sæculi.

O Redentore, ascolta il canto dei fedeli che inneggiano a te.

Consecrare tu dignare,Rex perennis patriæ,hoc olivum, signum vivum,iura contra dæmonum.

Ut novetur sexus omnisunctione chrismatis:ut sanetur sauciatadignitatis gloria.

44

1.

2.

3.

L’ulivo che il sole fecondaci ha donato l’olioe il popolo adorante lo offreal Salvatore del mondo.

Re dell’eterna patria,consacra tu stesso quest’olio,simbolo vigoroso di vitacontro gli assalti del demonio.

L’unzione del crismarinnovi gli uomini tutti,e la loro dignità feritaritorni all’antico splendore.

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Sulle offerte

La potenza pasquale di questo sacrificioelimini, Signore, in noi le conseguenze del peccatoe ci faccia crescere come nuove creature.Per Cristo nostro Signore.

Amen.

Il Vescovo:

Tutti:

4.

5.

6.

Lota mente sacro fonteaufugantur crimina,uncta fronte sacrosanctainfluunt charismata.

Corde natus ex Parentis,alvum implens Virginis,præsta lucem, claude mortemchrismatis consortibus.

Sit hæc dies festa nobissæculorum sæculis,sit sacrata digna laudenec senescat tempore.

4.

5.

6.

Il lavacro del Battesimocancella tutti i peccati;l’unzione del crisma sulla frontefa scendere i doni dello Spirito.

Tu che sei nato dal cuoredel Padre, e sei discesonel grembo della Vergine,strappa alla morte e rivesti di lucechi riceve l’unzione del crisma.

Sia questo per noiun giorno di festache duri nei secoli eterni,giorno santo e glorioso,che mai conosca tramonto.

Giunta la processione alla sede, il Vescovo riceve le offerte. Ilministro che porta l’ampolla per il sacro crisma, la presenta alVescovo, dicendo: ; Allo stesso modochi reca l’ampolla dell’olio degli infermi dice:

; e chi porta l’ampolla dell’olio dei catecumeni dice:. Infine il Vescovo riceve il pane, il vino e

l’acqua.

Ecco l’olio per il santo crismaEcco l’olio degli

infermi Eccol’olio dei catecumeni

45

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PREGHIERA EUCARISTICA III

Prefazio

Il Vescovo invita l’assemblea a innalzare il cuore verso il Signorenell’orazione e nell’azione di grazie e l’associa a sé nella solennepreghiera che, a nome di tutti, rivolge al Padre per mezzo di GesùCristo nello Spirito Santo.

Il sacerdozio di Cristo e il ministero dei sacerdoti

V.

V.

V.

R.

R.

R.

Il Signore sia con voi.

In alto i nostri cuori.

Rendiamo grazie al Signore nostro Dio.

E con il tuo spirito.

Sono rivolti al Signore.

cosa buona e giusta.È

È veramente cosa buona e giusta,nostro dovere e fonte di salvezza,rendere grazie sempre e in ogni luogoa te, Signore, Padre Santo,Dio onnipotente ed eterno.

Con l’unzione dello Spirito Santohai costituito il Cristo tuo FiglioPontefice della nuova ed eterna alleanza,e hai voluto che il suo unico sacerdoziofosse perpetuato nella Chiesa.

Egli comunica il sacerdozio regalea tutto il popolo dei redenti,e con affetto di predilezione

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sceglie alcuni tra i fratelliche mediante l’imposizione delle manifa partecipi del suo ministero di salvezza.

Tu vuoi che nel suo nomerinnovino il sacrificio redentore,preparino ai tuoi figli la mensa pasquale,e, servi premurosi del tuo popolo,lo nutrano con la tua parolae lo santifichino con i sacramenti.

Tu proponi loro come modello il Cristo,perché, donando la vita per te e per i fratelli,si sforzino di conformarsi all’immagine del tuo Figlio,e rendano testimonianzadi fedeltà e di amore generoso.

Per questo dono del tuo amore, o Padre,insieme con tutti gli angeli e i santi,cantiamo con esultanzal’inno della tua lode:

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Sanctus(De Angelis)

mi- nus De- us Sa- ba- oth. Ple-ni sunt

cæ- li et ter- ra glo- ri- a tu- a. Ho-sanna in

excel- sis. Bene-di- ctus qui ve- nit in nomi-

ne Do- mi-ni. Ho- san- na in excel- sis.

Sanc- tus, Sanctus, Sanc- tus Do-

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Padre veramente Santo,a te la lode da ogni creatura.

Per mezzo di Gesù Cristo,tuo Figlio e nostro Signore,nella potenza dello Spirito Santofai vivere e santifichi l’universoe continui a radunare intorno a te un popoloche da un confine all’altro della terraoffra al tuo nome il sacrificio perfetto.

Ora ti preghiamo umilmente:manda il tuo Spiritoa santificare i doni che ti offriamo,perché diventino il corpo e il sanguedi Gesù Cristo, tuo figlio e nostro Signore,che ci ha comandatodi celebrare questi misteri.

Nella notte in cui fu tradito,egli prese il pane,ti rese grazie con la preghiera di benedizione,lo spezzò, lo diede ai suoi discepoli e disse:

Prendete, e mangiatene tutti:questo è il mio Corpoofferto in sacrificio per voi.

Dopo la cena, allo stesso modo,prese il calice,ti rese grazie con la preghiera di benedizione,lo diede ai suoi discepoli, e disse:

Il Vescovo presenta al popolo l’ostia consacrata e genuflette inadorazione.

CP

CC

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Prendete, e bevetene tutti:questo è il calice del mio Sangueper la nuova ed eterna alleanza,versato per voi e per tuttiin remissione dei peccati.

Fate questo in memoria di me.

Il Vescovo presenta al popolo il calice e genuflette in adorazione.Poi continua dicendo:

L’assemblea:

Mistero della fede.

Annunziamo la tua morte, Signore,proclamiamo la tua risurrezione,nell’attesa della tua venuta.

Celebrando il memoriale del tuo Figlio,morto per la nostra salvezza,gloriosamente risorto e asceso al cielo,nell’attesa della sua venutati offriamo, o Padre, in rendimento di graziequesto sacrificio vivo e santo.

Guarda con amoree riconosci nell’offerta della tua Chiesa,la vittima immolata per la nostra redenzione;e a noi, che ci nutriamo del corpo e sangue del tuo Figlio,dona la pienezza dello Spirito Santoperché diventiamo in Cristoun solo corpo e un solo spirito.

Egli faccia di noi un sacrificio perenne a te gradito,perché possiamo ottenere il regno promesso

CC

1C

50

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51

insieme con i tuoi eletti:con la Beata Maria, Vergine e madre di Dio,con i tuoi santi apostoli,i gloriosi martiri,San Cono, San Pietro Vescovoe tutti i santi,nostri intercessori presso di te.

Per questo sacrificio di riconciliazionedona, Padre, pace e salvezza al mondo intero.Conferma nella fede e nell’amorela tua Chiesa pellegrina sulla terra:il tuo servo e nostro Papa Benedetto,il nostro Vescovo Antonio,il collegio episcopale,tutto il clero e il popolo che tu hai redento.

Ascolta la preghiera di questa famiglia,che hai convocato alla tua presenzanel giorno in cui Cristoha vinto la mortee ci ha resi partecipi della sua vita immortale.

Ricongiungi a te, Padre misericordioso,tutti i tuoi figli ovunque dispersi.Accogli nel tuo regno i nostri fratelli defuntie tutti i giusti che, in pace con te,hanno lasciato questo mondo;concedi anche a noi di ritrovarci insiemea godere per sempre della tua gloria,in Cristo, nostro Signore,per mezzo del quale tu, o Dio,doni al mondo ogni bene.

2C

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52

O Dio, Padre di ogni consolazione,che per mezzo del tuo Figliohai voluto recare sollievo alle sofferenze degli infermi,ascolta la preghiera della nostra fede:manda dal cielo il tuo Spirito Santo Paraclitosu quest’olio, frutto dell’olivo,nutrimento e sollievo del nostro corpo;effondi la tua santa benedizioneperché quanti riceveranno l’unzione ottengano confortonel corpo, nell’anima e nello spirito,e siano liberati da ogni malattia, angoscia e dolore.Questo dono della tua creazionediventi olio santo da te benedetto per noi,nel nome del nostro Signore Gesù Cristo.

Benedizione dell’olio degli infermi

I ministri incaricati recano all’altare l’ampolla con l’olio degliinfermi e la sostengono davanti al Vescovo che benedice l’oliodicendo:

Per Cristo, con Cristo e in Cristo,a te, Dio Padre onnipotente,nell’unità dello Spirito Santo,ogni onore e gloriaper tutti i secoli dei secoli.

CPCC

L’assemblea:Amen.

Terminata la benedizione, l’ampolla con l’olio degli infermi vienemessa sul tavolo appositamente preparato.

Il Vescovo poi continua:

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RITI DI COMUNIONE

Preghiera del Signore

Il Vescovo:

Il Vescovo con le braccia allargate, insieme al popolo:

Obbedienti alla parola del Salvatoree formati al suo divino insegnamento,osiamo dire:

Padre nostro, che sei nei cieli,sia santificato il tuo nome,venga il tuo regno,sia fatta la tua volontà,come in cielo così in terra.Dacci oggi il nostro pane quotidiano,e rimetti a noi i nostri debiticome noi li rimettiamo ai nostri debitori,e non ci indurre in tentazione,ma liberaci dal male.

Solo il Vescovo, con le braccia allargate, prosegue:

Il popolo conclude con l’acclamazione:

Liberaci, o Signore, da tutti i mali,concedi la pace ai nostri giorni,e con l’aiuto della tua misericordiavivremo sempre liberi dal peccatoe sicuri da ogni turbamento,nell’attesa che si compia la beata speranzae venga il nostro salvatore Gesù Cristo.

Tuo è il regno,tua la potenza e la gloria nei secoli.

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Il Vescovo:

Tutti:

Il Vescovo:

Tutti:

Il Diacono invita il popolo:

E tutti si scambiano vicendevolmente un segno di pace.

Signore Gesù Cristo,che hai detto ai tuoi apostoli:«Vi lascio la pace, vi do la mia pace»,non guardare ai nostri peccati,ma alla fede della tua Chiesa,e donale unità e pacesecondo la tua volontà.Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.

Amen.

La pace del Signore sia sempre con voi.

E con il tuo spirito.

Scambiatevi un segno di pace.

Rito della pace

54

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55

Mentre il Vescovo spezza il Pane Eucaristico, si canta:

Agnus Dei(De Angelis)

L’assemblea:

mi-se-re- re no- bis. Agnus De- i, qui tol- lis

La schola:

pecca-ta mun- di: mi-se-re- re no- bis. A- gnus

L’assemblea: La schola:

De- i, qui tol-lis pecca-ta mun- di: dona no- bis

L’assemblea:

pa- cem.

A- gnus De- i,

La schola:

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Il Vescovo, mostrando l’Ostia consacrata e il calice, dice:

L’assemblea:

Il Vescovo e i Concelebranti si comunicano al Corpo e Sangue diCristo. Anche i fedeli ricevono la comunione.

Beati gli invitati alla Cena del Signore.Ecco l’Agnello di Dio,che toglie i peccati del mondo.

O Signore, non sono degnodi partecipare alla tua mensa:ma dì soltanto una parolaed io sarò salvato.

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Canti di comunione

IO SONO IL BUON PASTORE

1.

2.

3.

4.

5.

Io sono il buon Pastoreche vive in mezzo a voi:conduco la mia Chiesache mai tramonterà.

Non siete più miei servi,vi chiamo amici miei;starò con voi per sempree a voi ritornerò.

Ti prego, Padre Santo,conserva i figli tuoi;non toglierli dal mondo:son tua eredità.

Non c’è più grande amoreche di morir per voi;amatevi l’un l’altrocon mutua carità.

Se state a me uniti,fratelli in carità,voi porterete fruttoed esso rimarrà.

Noi siamo il tuo greggeche segue te Gesù.

Ritorna a noi, Signore,e prendici con te.

Preservaci dal male,o Padre di Gesù.

Amiamoci, fratelli;così ci amò Gesù.

A Cristo noi giuriamoeterna fedeltà.

6.

7.

8.

9.

10.

Lo Spirito del Padredal cielo manderò;la sua testimonianzain voi si compirà.

Andate in tutto il mondo,chiamate all’unitàla Chiesa dei miei figliche in croce riscattai.

Portate ad ogni uomola mia Carità;cercate nei fratellila mia identità.

Prendete e mangiateil pane che vi do;bevete il mio Sangueper vivere di me.

Mangiamo questo pane:è il Corpo di Gesù.Beviamo questo vino:è il Sangue di Gesù.

Discendi, o Santo Amore;rimani in mezzo a noi.

Il Cristo è risortoper non morire più.

Coi poveri di Cristoviviamo in unità.

Chi mangia questo panela vita eterna avrà.

La nostra Pasqua è Cristo!Sia lode al nostro Re.

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DUM OMNI MODO CHRISTUS ADNUNTIETUR

Dum omni modo Christus adnuntietur.

Beato l’uomo di integra condotta,che cammina nella legge del Signore.Beato chi è fedele ai suoi insegnamentie lo cerca con tutto il cuore.

Non commette ingiustizie,cammina per le sue vie.Tu hai dato i tuoi precettiperché siano osservati fedelmente.

Siano diritte le mie vie,nel custodire i tuoi decreti.Non dovrò arrossirese avrò obbedito ai tuoi comandi.

Ti loderò con cuore sinceroquando avrò appreso le tue giuste sentenze.Voglio osservare i tuoi decreti:non abbandonarmi mai.

.

Rit.:

1.

R.

2.

R.

3.

R.

4.

R.

Pausa di silenzio per la preghiera personale.

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59

Dopo la comunione

Preghiamo.

Concedi, Dio onnipotente,che, rinnovati dai santi misteri,diffondiamo nel mondoil buon profumo del Cristo.Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

Amen.

Il Vescovo:

Tutti:

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60

O Dio, sostegno e difesa del tuo popolo,benedici quest’olionel quale hai voluto donarciun segno della tua forza divina;concedi energia e vigoreai catecumeni che ne riceveranno l’unzione,perché, illuminati dalla tua sapienza,comprendano più profondamente il Vangelo di Cristo;sostenuti dalla tua potenza,assumano con generosità gli impegni della vita cristiana;fatti degni dell’adozione a figli,gustino la gioia di rinascere e vivere nella tua Chiesa.Per Cristo nostro Signore.

L’assemblea:Amen.

Benedizione dell’olio dei catecumeni

Detta l’orazione dopo la comunione, il Vescovo, con i concelebrantie i ministri, si accosta al tavolo preparato in mezzo al presbiterio e,con le braccia allargate, dice:

Quindi i ministri chiudono l’ampolla e la mettono sul tavoloappositamente preparato.

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61

Fratelli carissimi,rivolgiamo la nostra preghiera a Dio Padre onnipotente,perché benedica e santifichi quest’olio misto a profumo,e coloro che ne riceveranno l’unzionesiano interiormente consacratie resi partecipi della missione di Cristo Redentore.

Benedizione del Crisma

I ministri incaricati portano al Vescovo le ampolle con l’olio per ilcrisma e il vasetto con le sostanze profumate. Quindi il Vescovosenza dire nulla, infonde le sostanze profumate nell’olio e prepara ilcrisma. Poi invita tutti alla preghiera dicendo:

O Dio, fonte prima di ogni vitae autore di ogni crescita nello spirito,accogli il gioioso canto di lodeche la Chiesa ti innalza con la nostra voce.

Tu in principiofacesti spuntare dalla terra alberi fruttiferie tra questi l’olivo,perché dall’olio fluente venisse a noi il dono del crisma.

Il profeta Davide,misticamente presago dei sacramenti futuri,cantò quest’olio,che fa splendere di gioia il nostro volto.

Tutti pregano per breve tempo in silenzio.

Il Vescovo alita sull’ampolla del crisma e quindi pronuncial’orazione:

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Dopo il diluvio,lavacro espiatore dell’iniquità del mondo,la colomba portò il ramoscello d’olivo,simbolo dei beni messianici,e annunziò che sulla terra era tornata la pace.

Nella pienezza dei tempisi sono avverate le figure antichequando, distrutti i peccati nelle acque del Battesimo,l’unzione dell’olio ha fatto riappariresul volto dell’uomo la tua luce gioiosa.

Mosè, tuo servo, per tua volontàpurificò con l’acqua il fratello Aronnee con la santa unzione lo consacrò sacerdote.

Il valore di tutti questi segnisi rivelò pienamente in Gesù Cristotuo Figlio e nostro Signore.

Quando egli chiese il battesimo a Giovanninelle acque del fiume Giordano,allora tu hai mandato dal cieloin forma di colomba lo Spirito Santoe hai testimoniato con la tua stessa voce, che in lui,tuo Figlio unigenito, dimora tutta la tua compiacenza.Su di lui a preferenza di tutti gli altri uomini,hai effuso l’olio di esultanzaprofeticamente cantato da Davide.

Tutti i Concelebranti, senza dire nulla, stendono la mano destra versoil crisma e la tengono così stesa fino al termine dell’orazione.

62

Page 61: Messa Crismale 2012

63

Ora ti preghiamo, o Padre: santificacon la tua benedizione quest’olio,dono della tua provvidenza;impregnalo della forza del tuo Spiritoe della potenza che emana dal Cristodal cui santo nome è chiamato crismal’olio che consacra i sacerdoti, i re, i profeti e i martiri.

Confermalo come segno sacramentaledi salvezza e vita perfetta per i tuoi figlirinnovati nel lavacro spirituale del Battesimo.Questa unzione li penetri e li santifichi,perché, liberi dalla nativa corruzionee consacrati tempio della tua gloria,spandano il profumo di una vita santa.

Si compia in essi il disegno del tuo amoree la loro vita integra e purasia in tutto conforme alla grande dignitàche li riveste come re, sacerdoti e profeti.

Quest’olio sia crisma di salvezzaper tutti i rinati dall’acqua e dallo Spirito Santo;li renda partecipi della vita eternae commensali al banchetto della tua gloria.

Per Cristo nostro Signore.

L’assemblea:

Quindi i ministri chiudono l’ampolla e la mettono sul tavoloappositamente preparato.

Amen.

Page 62: Messa Crismale 2012

64

RITI DI CONCLUSIONE

Benedizione

Il Vescovo:

L’assemblea:

Il Diacono:

Il Vescovo:

Il Vescovo:

L’assemblea:

Il Vescovo:

Il Signore sia con voi.

E con il tuo spirito.

Inchinatevi per la benedizione.

Il nostro aiuto è nel nome del Signore.

Egli ha fatto cielo e terra.

Sia benedetto il nome del Signore.

Ora e sempre.

Vi benedica Dio onnipotentePadre e Figlio e Spirito Santo.

L’assemblea:

� � �

Page 63: Messa Crismale 2012

65

L’assemblea:Amen.

Il Diacono:

L’assemblea:

Glorificate il Signore con la vostra vita.Andate in pace.

Rendiamo grazie a Dio.

Page 64: Messa Crismale 2012

Canto finale

LODATE DIO

1.

2.

3.

Lodate Dio, schiere beate del cielo.Lodate Dio, genti di tutta la terra.Cantate a Lui, che l’universo creò,somma sapienza e splendore. .

Lodate Dio, Padre che dona ogni bene.Lodate Dio, ricco di grazia e perdono.Cantate a Lui, che tanto gli uomini amòda dare l’unico Figlio.

Lodate Dio, uno e trino Signore.Lodate Dio, meta e premio dei buoni.Cantate a Lui, sorgente d’ogni bontà,per tutti i secoli. Amen. .

66

Page 65: Messa Crismale 2012

Canti processionali

SALVE REGINA

SUB TUUM PRAESIDIUM

Salve, Regina, mater misericordiae;vita, dulcedo et spes nostra, salve.Ad te clamamus, exsules filii Evae.Ad te suspiramus, gementes et flentesIn hac lacrimarum valle.Eia ergo, advocata nostra,illos tuos misericordes oculosad nos converte.Et Iesum, benedictum fructum ventris tui,nobis post hoc exsilium ostende.O clemens, o pia, o dulcis Virgo Maria.

Sub tuum praesidium confugimus,Santa Dei Genetrix;nostras deprecationes ne dispicias in necessitatibus;sed a periculis cunctis libera nos semperVirgo gloriosa et benedicta.

67

Page 66: Messa Crismale 2012

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MAGNIFICAT

Gloria al Padre e al Figlio *e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, e ora e sempre *nei secoli dei secoli. Amen.

L’anima mia magnifica il Signore *e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,

perché ha guardato l’umiltà della sua serva. *D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.

Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente *e Santo è il suo nome:

di generazione in generazione la sua misericordia *si stende su quelli che lo temono.

Ha spiegato la potenza del suo braccio, *ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;

ha rovesciato i potenti dai troni, *ha innalzato gli umili;

ha ricolmato di beni gli affamati, *ha rimandato i ricchi a mani vuote.

Ha soccorso Israele, suo servo, *ricordandosi della sua misericordia,

come aveva promesso ai nostri padri, *ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre.

Page 67: Messa Crismale 2012

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ACCOGLIENZA

DEGLI OLI SANTI

NELLE COMUNIT PARROCCHIALIÀ

Page 68: Messa Crismale 2012

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È opportuno che gli oli benedetti dal Vescovo il giovedì santo sianopresentati e accolti dalla comunità parrocchiale.Alla Messa nella Cena del Signore, il presbiero o i ministri portanole ampolle degli oli benedetti durante la processione d’ingresso.Giunti all’altare le depongono sulla mensa e vengono incensateinsieme all’altare stesso. Quindi il presbitero dopo il saluto, primadi introdurre la liturgia del giorno, dice alcune brevi parolesull’avvenuta benedizione degli oli e sul suo significato (cfr. Ritualeper la Benedizione degli oli - n. 28).

Il presbitero:

L’assemblea:

Il presbitero:

L’assemblea:

Il presbitero:

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

Amen.

La grazia del Signore nostro Gesù Cristo,l’amore di Dio Padree la comunione dello Spirito Santo,sia con tutti voi.

E con il tuo spirito.

Fratelli e sorelle,nella nostra Chiesa Cattedrale,il Vescovo Antonio,segno di Cristo Re, Sacerdote e Profeta,in comunione con tutti i sacerdoti,

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71

ha benedetto gli oli santi,che abbiamo deposto sul nostro altare.Questi oli, che servirannoper l’amministrazione dei sacramentinella nostra comunità,sono un dono che esprime la comunionenell’unica fede e nell’unico Spirito,e costituiscono per noi il segno visibileche Cristo ci associa a sé,ci dà la sua vita e anche il suo nome,così da diventare consacrati come Lui:il consacrato del Padre,l’Unto di Spirito Santo e Potenza.Accogliamo con gioia questi segni della graziae chiediamo al Signore,di essere nel mondo il buon odore di Cristo,per spargere la fragranzadella testimonianza della nostra fede.

Le ampolle vengono deposte nel luogo che abitualmente èriservato alla loro custodia.

La celebrazione prosegue introducendo la comunità al mistero delTriduo Pasquale, di cui questa celebrazione costituisce il prologo.

Il presbitero, dice:Con questa celebrazione della Cena del Signoreiniziamo la solenne liturgia del Triduo Pasquale.Le parole e i gesti di questo giornoci fanno rivivere l’Ultima Cena:Mistero dell’umiltà di Cristoe del suo amore per noi nella lavanda dei piedi;

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Testamento del suo comandamento nuovodi amarci gli uni gli altri come Egli ci ha amato;Memoriale dell’istituzione dell’Eucaristiae del Sacerdozio ministerialeper rendere presente fino al suo ritornoil sacrificio della nuova Alleanza.Prima di celebrare questi santi misteri,imploriamo dal Signore Gesùil perdono dei nostri peccati affinché,purificati dal suo amore,possiamo aver parte con Luial banchetto del Regno eterno.

Segue l’atto penitenziale e il Gloria.

La celebrazione prosegue nel modo solito.

72

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ADORAZIONE EUCARISTICA

PER IL GIOVEDÌ SANTO

Page 72: Messa Crismale 2012

EDUCATI DA CRISTO EUCARISTIA

Adorazione Eucaristica per il Giovedì Santo 2012

Canto

Signore Gesù, noi ti adoriamo, ti benediciamo,ti lodiamo, ti ringraziamoper il mistero della tua eucaristia,segno del dono della tua vita per noi e per l'intera umanità.Qui ritroviamo te e ritroviamo noi stessi insieme a te,come tua Chiesa, tuo popolo,tuo corpo vivente nel tempo e nella storia.Qui ci educhi a vivere la tua eucaristia con autenticitàtra quello che celebriamoe quello che la vita ci riserva nel quotidiano,con le sue lotte e le sue speranze,che attendono riscatto, liberazione e speranza.Qui impariamo a trasfigurare la nostra esistenzain esistenza eucaristica.

Ripetiamo insieme nella preghiera:

La tua Eucaristia, Signore, ci educa all’accoglienza;La tua Eucaristia, Signore, ci educa alla riconciliazione;La tua Eucaristia, Signore, ci educa all’ascolto e al dialogo;La tua Eucaristia, Signore, ci educa all’offerta di noi stessi;La tua Eucaristia, Signore, ci educa alla solidarietà;La tua Eucaristia, Signore, ci educa a renderti grazie;La tua Eucaristia, Signore, ci educa alla comunione;La tua Eucaristia, Signore, ci educa all’annuncio e alla missione;La tua Eucaristia, Signore, ci educa a nutrire speranza.

Tutti:

Guida:

74

Page 73: Messa Crismale 2012

1. L’Eucaristia ci educa all’accoglienza

Lettore:

Guida:

Ascoltate la parola di Diodalla lettera di san Giacomo apostolo

Fratelli miei, la vostra fede nel Signore nostro Gesù Cristo, Signoredella gloria, sia immune da favoritismi personali. Supponiamo che,in una delle vostre riunioni, entri qualcuno con un anello d’oro aldito, vestito lussuosamente, ed entri anche un povero con un vestitologoro. Se guardate colui che è vestito lussuosamente e gli dite: «Tusiediti qui, comodamente», e al povero dite: «Tu mettiti là, in piedi»,oppure: «Siediti qui ai piedi del mio sgabello», non fate forsediscriminazioni e non siete giudici dai giudizi perversi? Ascoltate,fratelli miei carissimi: Dio non ha forse scelto i poveri agli occhi delmondo, che sono ricchi nella fede ed eredi del Regno, promesso aquelli che lo amano?

Nell’Eucaristia il Signore ci accoglie così come siamo, nellabenevolenza e nella grazia del suo amore. Accogliendoci nella suaeucaristia, egli non crea favoritismi, distanze o emarginazioni. Eglici insegna ad accoglierci vicendevolmente nella fraternità. Ci chiededi non condividere quegli atteggiamenti di discriminazione di cui ilmondo si nutre a livello sociale, culturale, politico, economico e chenutrono diffidenze reciproche e rivalità di in base al merito, ai ruoli,ai ceti sociali. L’eucaristia è l’annuncio di una nuova umanitàformata e plasmata da Cristo, dove l’unica preferenza è per i piùpiccoli, i più fragili, nel corpo e nello spirito.Fratelli e sorelle che siamo qui ad adorare e a contemplare il misterodi Cristo, pane spezzato per la vita del mondo, nel silenzio dellanostra preghiera, verifichiamo noi stessi, e domandiamoci: mentre ilSignore Gesù ci accoglie, a che punto è la nostra capacità diaccoglienza degli altri?

(2,1-5)

75

Page 74: Messa Crismale 2012

Pausa di silenzio per la meditazione personale.

Guida:

Pausa di silenzio.

Invochiamo il Signore ripetendo insieme:

Grazie, Signore, perché ci accogli per come siamo;La tua gioia è vederci uniti a te e fra di noi;Educa la Chiesa ad aprire le porte a chi ti cerca;Purifica i nostri cuori da ogni chiusura;Allarga il nostro cuore all'accoglienza;Insegnaci a vivere in fraternità;Abbatti in noi ogni privilegio e favoritismo;Rendici uomini e donne capaci di relazioni vere;Rinnova il volto della Chiesa in dialogo con tutti.

Canto

76

Page 75: Messa Crismale 2012

2. L’Eucaristia ci educa alla riconciliazione

Lettore:

Guida:

Ascoltate la Parola del Signoredal Vangelo secondo Matteo

Se presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello haqualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare, vàprima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono.Se voi infatti perdonerete agli altri le loro colpe, il Padre vostro che ènei cieli perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonerete agli altri,neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe.Non giudicate, per non essere giudicati; perché con il giudizio con ilquale giudicate sarete giudicati voi e con la misura con la qualemisurate sarà misurato a voi. Perché guardi la pagliuzza che ènell’occhio del tuo fratello, e non ti accorgi della trave che è nel tuoocchio? O come dirai al tuo fratello: «Lascia che tolga la pagliuzzadal tuo occhio», mentre nel tuo occhio c'è la trave? Ipocrita! Togliprima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere lapagliuzza dall’occhio del tuo fratello.

Nell’eucaristia che celebriamo, il primo atteggiamento che ci vieneproposto è quello di manifestare con umiltà davanti a Dio e alla suacomunità radunata la consapevolezza della nostra fragilitàspirituale, che si manifesta attraverso parole e gesti negativi.Perdonati dal Signore siamo ricreati come nuova umanitàriconciliata nell’amore. E per vivere l’eucaristia senza finzione, macome risposta alla misericordia del Signore, ci impegniamo ariconciliarci con gli altri; impariamo a perdonare per essereperdonati; ci educhiamo a non giudicare, a non condannare, aguardare agli altri con lo sguardo stesso di Dio "lento all’ira e ricco digrazia".Nella preghiera silenziosa davanti a Cristo Eucaristia, chenell’ultima cena ha perdonato a Giuda, a Pietro e ai suoi, invochiamo

(5,23-24; 6,14-15; 7,1-5)

77

Page 76: Messa Crismale 2012

su di noi il suo perdono, che diventi fonte di riconciliazione nellenostre relazioni familiari e di amicizia, nelle nostre comunità, nelnostro quartiere, nei nostri condomini...

Preghiamo e diciamo insieme:

Gesù eucaristia, riconciliaci con il Padre;Gesù eucaristia, riconciliaci con noi stessi;Gesù eucaristia, riconciliaci con i fratelli;Gesù eucaristia, riconciliaci con la vita;Gesù eucaristia, riconciliaci con l'universo intero;Gesù eucaristia, riconciliaci con tutte le generazioni;Gesù eucaristia, riconciliaci con gli ultimi e i poveri;Gesù eucaristia, riconciliaci con i nemici;Gesù eucaristia, riconciliaci con chi non crede;Gesù eucaristia, riconciliaci con i lontani.

Canto

Pausa di silenzio per la meditazione personale.

Guida:

Pausa di silenzio.

78

Page 77: Messa Crismale 2012

3. L’Eucaristia ci educa all’ascolto e al dialogo

Lettore:

Guida:

Ascoltate la Parola di Diodalla lettera dell’apostolo Giacomo

Fratelli miei carissimi: ognuno sia pronto ad ascoltare, lento aparlare e lento all’ira. Infatti l’ira dell’uomo non compie ciò che ègiusto davanti a Dio. Perciò liberatevi da ogni impurità e da ognieccesso di malizia, accogliete con docilità la Parola che è statapiantata in voi e può portarvi alla salvezza. Siate di quelli chemettono in pratica la Parola, e non ascoltatori soltanto, illudendo voistessi; perché, se uno ascolta la Parola e non la mette in pratica,costui somiglia a un uomo che guarda il proprio volto allo specchio:appena si è guardato, se ne va, e subito dimentica come era. Chiinvece fissa lo sguardo sulla legge perfetta, la legge della libertà, e leresta fedele, non come un ascoltatore smemorato ma come uno che lamette in pratica, questi troverà la sua felicità nel praticarla.

Il Signore ci raduna nell’eucaristia e spezza per noi, innanzitutto ilpane della sua Parola. Come un padre viene incontro a noi e siintrattiene amorevolmente con noi suoi figli in un dialogo che ci dàvita. Quale non deve essere allora il nostro desiderio più grande?Quello di metterci in ascolto docile di quanto ci vuol dire perrispondergli con la gioia della nostra fede consapevole! Come Mariadi Nazaret che vive con la Parola di Dio un confronto interiore, comeMaria di Betania che si pone come discepola ai piedi del Maestro,come i discepoli di Emmaus che sentono ardere il cuorenell’ascoltare la parola del Risorto… Troppe le parole cheascoltiamo e diciamo dal mattino alla sera, parole che ciraggiungono attraverso suoni, messaggi, immagini. Parole che cicascano addosso senza che ci diano possibilità per un confronto, undialogo fraterno, sereno, pacifico. L’eucaristia ci educhi a metterci inascolto del Signore, a fare spazio alla sua Parola che salva, che vuole

(1,19-25)

79

Page 78: Messa Crismale 2012

trovare dentro di noi accoglienza e risonanza; una parola che educa epurifica le nostre parole umane da ogni ipocrisia, incoerenza econtrasto; una Parola che, come la pioggia, feconda il terreno dellanostra vita per tornare al Signore con i frutti della giustizia, dellaverità, della vita buona e bella del Vangelo.

Apriamo la bocca per celebrare il dono della parola che il Signore cifa in ogni eucaristia. Diciamo insieme:

La tua parola, Signore, è stabile fin dal principio;La tua parola, Signore, è fedele per sempre;La tua parola, Signore, è la mia gioia;La tua parola, Signore, educa alla vita;La tua parola, Signore, apre alla speranza;La tua parola, Signore, rinnova l’esistenza;La tua parola, Signore, è dono del tuo amore;La tua parola, Signore, dilata il cuore;La tua parola, Signore, ci dona sapienza;La tua parola, Signore, ci orienta nel cammino;La tua parola, Signore, porta con sé verità e giustizia;La tua parola, Signore, ci custodisce nella pace;La tua parola, Signore, è il nostro canto di gioia;La tua parola, Signore, è luce ai nostri passi;La tua parola, Signore, è nostro cibo e nutrimento.

Canto

Pausa di silenzio per la meditazione personale.

Guida:

Pausa di silenzio.

80

Page 79: Messa Crismale 2012

4. L’Eucaristia ci educa all’offerta e alla sobrietà

Lettore:

Guida:

Ascoltate la Parola del Signoredal Vangelo secondo Giovanni

Gesù passò all’altra riva del mare di Galilea, cioè di Tiberìade, e loseguiva una grande folla, perché vedeva i segni che compiva sugliinfermi. Gesù salì sul monte e là si pose a sedere con i suoi discepoli.Era vicina la Pasqua, la festa dei Giudei.Allora Gesù, alzàti gli occhi, vide che una grande folla veniva da lui edisse a Filippo: «Dove potremo comprare il pane perché costoroabbiano da mangiare?». Diceva così per metterlo alla prova; egliinfatti sapeva quello che stava per compiere. Gli rispose Filippo:«Duecento denari di pane non sono sufficienti neppure perchéognuno possa riceverne un pezzo». Gli disse allora uno dei suoidiscepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro: «C’è qui un ragazzo cheha cinque pani d’orzo e due pesci; ma che cos’è questo per tantagente?». Rispose Gesù: «Fateli sedere». C’era molta erba in quelluogo. Si misero dunque a sedere ed erano circa cinquemila uomini.Allora Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li diede a quelli cheerano seduti, e lo stesso fece dei pesci, quanto ne volevano. E quandofurono saziati, disse ai suoi discepoli: «Raccogliete i pezzi avanzati,perché nulla vada perduto». Li raccolsero e riempirono dodicicanestri con i pezzi dei cinque pani d’orzo, avanzati a coloro cheavevano mangiato .

Se non ci fosse stato quel ragazzo a prestare a Gesù i pochi pani deipoveri e i due pesci, forse non si sarebbe realizzato il suo sogno divedere sfamata tutta quella gente, che andava a lui insaziabile dellasua parola e dei gesti prodigiosi. bastato il gesto di quel ragazzo,che ha investito tutto sulla parola di Gesù, perchè si realizzasse lavera eucaristia, che è offerta e solidarietà. Come nell’ultima cenaquel pane e quel vino sono i segni dell’offerta di Gesù al Padre in

(6,1-13)

È

81

Page 80: Messa Crismale 2012

solidarietà con gli uomini, così in ogni eucaristia siamo educati afare della nostra esistenza un’offerta a Dio, al servizio e in solidarietàcon i nostri fratelli. Ogni volta dunque che presentiamo il pane e ilvino per l’eucaristia, noi raccogliamo le attese, le speranze, leangosce e i bisogni dei fratelli, perché la nostra vita cristiana diventiuna vera eucaristia di offerta e di solidarietà.

Preghiamo cantando insieme:

.

Donaci, Signore, la gioia di offrirci per la tua gloria e per il bene deifratelli, perché l’eucaristia sia vissuta nell’autenticità e nellapienezza della sua grazia.

Insegnaci, Signore, a partire dalla tua offerta eucaristica, acondividere quello che siamo e quello che abbiamo con i bisognidegli uomini affamati e assetati di verità e di amore.

Sorreggi la nostra fiducia e la nostra speranza, quando avvertiamol'incapacità di far fronte alle tante richieste di aiuto e di interventoche ci vengono dagli uomini.

Mostraci la bellezza e l’efficacia dell'eucaristia nel gesto di spezzareil pane della provvidenza per la fame di tante gente.

Fà che ci mostriamo sempre attenti e disponibili ad ogni uomo checerca il pane della compagnia, della solidarietà e della pace.

Eccomi, eccomi, Signore io vengo.Eccomi, eccomi, si compia in me la tua volontà

Canto

Pausa di silenzio per la meditazione personale.

Guida:

Pausa di silenzio.

82

Page 81: Messa Crismale 2012

5. L’Eucaristia ci educa alla comunione

Lettore:

Guida:

Ascoltate la Parola di Diodalla prima lettera di San Paolo apostolo ai Corinzi

Carissimi, sento dire che, quando vi radunate in assemblea, vi sonodivisioni tra voi, e in parte lo credo. È necessario infatti che sorganofazioni tra voi, perché in mezzo a voi si manifestino quelli che hannosuperato la prova. Quando dunque vi radunate insieme, il vostro nonè più un mangiare la cena del Signore. Ciascuno infatti, quando sietea tavola, comincia a prendere il proprio pasto e così uno ha fame,l’altro è ubriaco. Non avete forse le vostre case per mangiare e perbere? O volete gettare il disprezzo sulla Chiesa di Dio e umiliare chinon ha niente? Che devo dirvi? Lodarvi? In questo non vi lodo! Io,infatti, ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi hotrasmesso: il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese delpane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: «Questo è il miocorpo, che è per voi; fate questo in memoria di me». Allo stessomodo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: «Questocalice è la nuova alleanza nel mio sangue; fate questo, ogni volta chene bevete, in memoria di me». Ogni volta infatti che mangiate questopane e bevete al calice, voi annunciate la morte del Signore, finchéegli venga. Perciò chiunque mangia il pane o beve al calice delSignore in modo indegno, sarà colpevole verso il corpo e il sanguedel Signore.

L’Eucaristia è comunione al Corpo al Sangue del Signore.annuncio e testimonianza di unità e di fraternità. Quello che minaalle fondamenta l’autenticità dell’eucaristia è la divisione tra idiscepoli del Signore. la sconfessione stessa dell’eucaristia:l’apostolo Paolo richiama la memoria dell’ultima cena di Gesù con isuoi, quando offre se stesso nel pane spezzato e nel calice del vinocondiviso, perché si faccia comunione tra di loro, perché si realizzi

(11,18-27)

È

È

83

Page 82: Messa Crismale 2012

l’amore vicendevole, perchè si realizzi la volontà del Padre, che tuttisiano una sola cosa con lui. Com’è possibile partecipareall’eucaristia di Gesù, se poi non riusciamo a vivere della comunioneche è il suo dono? Com’è possibile celebrare l’eucaristia se poi nonvogliamo celebrare in unità l’eucaristia della fraternità, della pace,della riconciliazione, del perdono, dell’aiuto vicendevole, dellerelazioni vere e sincere? Com’è possibile presentarci ad un mondoche reclama dai discepoli del Signore l’unica cosa necessaria che èl’amore, se facciamo dell’eucaristia solo un appuntamentosettimanale abitudinario, senza che trasfiguri i nostri rapporti?Esaminiamoci davanti a Gesù eucaristia e chiediamo a lui dieducarci e di convertirci all’unità e all’amore fraterno.

Diciamo insieme:

La tua eucaristia, Signore, è fonte di comunione;La tua eucaristia, Signore, è lievito di unità;La tua eucaristia, Signore, è fermento di carità;La tua eucaristia, Signore, è viatico di compagnia;La tua eucaristia, Signore, ci fa tuo Corpo;La tua eucaristia, Signore, ci fa tua Chiesa;La tua eucaristia, Signore, è la linfa di vita nuova;La tua eucaristia, Signore, è speranza di vita piena;La tua eucaristia, Signore, è segno di solidarietà;La tua eucaristia, Signore, è vincolo di pace.

Canto

Pausa di silenzio per la meditazione personale.

Guida:

Pausa di silenzio.

84

Page 83: Messa Crismale 2012

6. L’Eucaristia ci educa alla missione

Lettore:

Guida:

Pausa di silenzio per la meditazione personale.

Ascoltate la Parola di DiodagliAtti degliApostoli

I discepoli erano perseveranti nell’insegnamento degli apostoli enella comunione, nello spezzare il pane e nelle preghiere. Un sensodi timore era in tutti, e prodigi e segni avvenivano per opera degliapostoli. Tutti i credenti stavano insieme e avevano ogni cosa incomune; vendevano le loro proprietà e sostanze e le dividevano contutti, secondo il bisogno di ciascuno.Ogni giorno erano perseveranti insieme nel tempio e, spezzando ilpane nelle case, prendevano cibo con letizia e semplicità di cuore,lodando Dio e godendo il favore di tutto il popolo. Intanto il Signoreogni giorno aggiungeva alla comunità quelli che erano salvati.

Ecco l’identikit della comunità cristiana che nasce, si forma, si lasciaeducare dell’eucaristia, chiamata in questo brano degli Atti degliApostoli con l’antico termine di "frazione del pane". quel gestoripetuto nella memoria del Signore Crocifisso e Risorto che rende lacomunità aperta e visibile agli occhi del mondo, una comunità cheattrae e affascina per la differenza dei rapporti che si vivono al suointerno e fuori di essa, educati dall’amore di Cristo. Un’umanitànuova, in questo mondo così lacerato e diviso, è possibile grazieall’eucaristia. Un’umanità che diventa annuncio, testimonianza,missione. La comunità eucaristica è contagiosa nel bene, nellacarità, nella testimonianza di una vita vissuta in fraternità, insemplicità e nella condivisione. Può essere ancora così, per la Chiesadel terzo millennio, per la nostra Chiesa locale, per la nostracomunità parrocchiale: ogni volta che celebriamo l’eucaristia siamomissionari del vangelo, di una buona notizia, che rinnova il mondo.

(2,42-47 )

È

85

Page 84: Messa Crismale 2012

Guida:

A questo punto dell’adorazione si può consegnare un segno adognuno dei presenti.Ciascuna comunità scelga il più idoneo: un pezzo di pane dadistribuire ai partecipanti, come segno di fraternità che nasce e sialimenta dall’eucaristia; oppure, un cartoncino con un passo trattodalla Sacra Scrittura, da riprendere e meditare nei giorni del TriduoPasquale.

Durante la distribuzione si può eseguire un canto adatto.

Diciamo insieme nella preghiera:

Grazie per il dono dell’eucaristia, Signore;Formaci con la tua eucaristia, Signore;Educaci ad essere la tua comunità, Signore;Facci vivere della tua Parola che unisce, Signore;Mostraci la bellezza del condividere, Signore;Fà che spezziamo con sincerità il tuo pane, Signore;Fà che partecipiamo alla vita della comunità, Signore;Rendici uomini e donne eucaristici, Signore;Trasforma l’eucaristia in missione, Signore;Donaci la gioia di testimoniarti ovunque, Signore.

Canto

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Page 85: Messa Crismale 2012

Conclusione

Guida:

Lettore:

Tutti:

Con le parole di Sant’Efrem il Siro, dottore della Chiesa,concludiamo la nostra preghiera comunitaria di adorazione e di lode.Da questo momento e per tutta la giornata di domani, fino allaCelebrazione della Passione del Signore, siamo chiamati acontinuare l’adorazione in maniera personale e silenziosa. Alricordo dell’Eucaristia subentra quello del tradimento, della cattura,della passione e della morte di Cristo.Continuiamo a "gustare e vedere quanto è buono il Signore", che simanifesta a noi nel segno del pane spezzato per amore.

Benedetta sei tu, o ultima notte,poiché in te si completò la notte dell’esodo d’Egitto;celebrando il Signore nostro la piccola pasqua,si fece egli stesso grande pasqua;una pasqua si innestò in altra pasqua, la festa nella festa.Ecco la pasqua che passa, e quella che non passa;una è la prefigurazione e l’altra il compimento.

Benedetto sei tu, o santo luogo,ove il nostro Signore spezzò il pane fatto suo corpo.Il rifugio angusto si aprì a scenario per il mondo intero,che da esso fu totalmente conquistato;con Mosè, dall’alto di un monte gloriosovenne un’alleanza breve nel tempo;da una modesta dimora, invece, uscì un pattostraordinariamente grande che avvolse tutta la terra.

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Page 86: Messa Crismale 2012

Lettore:

Tutti:

Lettore:

L’adorazione comunitaria solenne termina con un canto adatto.

O sala benedetta!Che, se pure stretta, puoi stare a fronte del mondo intero;ciò che in te si racchiude questa notte,anche se piccolo, riempie l’universo!Benedetto, o cenacolo,nel quale, da mano consacrata, fu spezzato il pane.Tra le tue mura fu pigiato nel calice della salvezzail grappolo d’uva nato da Maria.

O luogo fortunato!Mai era avvenuto e mai avverràqualcosa di simile a ciò che tu vedesti:il Signore, appunto, fatto ara sacrificale,sacerdote, pane e calice di salvezza.Egli da solo basta a tutti;e nessuno è a lui necessario;egli è altare e agnello, vittima e sacrificatore,sacerdote e scintilla per il fuoco.

O cenacolo fortunato!Mai venne imbandita una mensasimile a quella lì preparata,né in palazzi di re, né nell’arca santa,né nel sancta sanctorum del tempio.Tra le tue mura fu spezzato il pane da primizie;tu fosti la prima Chiesa di Cristo, il primo altare;tra le tue mura si vide la prima di tutte le oblazioni.

Efrem il Siro

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IL TRIDUO PASQUALE

38. La chiesa celebra ogni anno i grandi misteri dell’umanaredenzione dalla messa vespertina del giovedì nella cena delSignore, fino ai vespri della domenica di risurrezione. Questo spaziodi tempo è chiamato giustamente il «triduo del crocifisso, del sepoltoe del risorto»; ed anche «triduo pasquale» perché con la suacelebrazione è reso presente e si compie il mistero della pasqua, cioèil passaggio del Signore da questo mondo al Padre. Con lacelebrazione di questo mistero la chiesa, attraverso i segni liturgici esacramentali, si associa in intima comunione con Cristo suo sposo.

41. Per compiere convenientemente le celebrazioni del triduopasquale, si richiede un congruo numero di ministri e di ministranti,che devono essere accuratamente istruiti su ciò che dovrannocompiere. I pastori abbiano cura di spiegare nel migliore dei modi aifedeli il significato e la struttura dei riti che si celebrano e diprepararli a una partecipazione attiva e fruttuosa.

42. Il canto del popolo, dei ministri e del sacerdote celebrante rivesteuna particolare importanza nella celebrazione della settimana santae specialmente del triduo pasquale, perché è più consono allasolennità di questi giorni e anche perché i testi ottengono maggioreforza quando vengono eseguiti in canto. [...]

Dalla Lettera circolare della Congregazione per il cultoPASCHALIS SOLLEMNITATIS

sulla Preparazione e celebrazione delle feste pasqualidel 16 gennaio 1988

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GIOVEDÌ SANTO

Con la Messa celebrata nelle ore vespertine del Giovedì santo, laChiesa dà inizio al Triduo pasquale ed ha cura di far memoria diquell’ultima Cena in cui il Signore Gesù, nella notte in cui venivatradito, amando sino alla fine i suoi che erano nel mondo, offri a DioPadre il suo Corpo e Sangue sotto le specie del pane e del vino e lidiede agliApostoli in nutrimento e comandò loro e ai loro successorinel sacerdozio di farne l’offerta. ( )Paschalis Sollemnitatis n. 44

La Messa nella Cena del Signore si celebra nelle ore vespertine,nel tempo più opportuno per una piena partecipazione di tutta lacomunità locale.

Prima delle celebrazione il tabernacolo deve essere vuoto. Leostie per la comunione dei fedeli vengano consacrate nella stessacelebrazione della Messa. Si consacri in questa Messa pane inquantità sufficiente per oggi e per il giorno seguente.

Si riservi una cappella per la custodia del Santissimo Sacramentoe si orni in modo conveniente, perché possa facilitare l’orazione ela meditazione: si raccomanda il rispetto di quella sobrietà checonviene alla Liturgia di questi giorni, evitando o rimuovendoogni abuso contrario.

La lavanda dei piedi, che per tradizione viene fatta in questogiorno ad alcuni uomini scelti (non necessariamente dodici), sta asignificare il servizio e la carità di Cristo, che venne «non peressere servito, ma per servire”. È bene che questa tradizione vengaconservata e spiegata nel suo significato proprio.

Durante la processione delle offerte, mentre il popolo canta l’inno“Dov’è carità e amore”, possono essere presentati i doni per ipoveri, specialmente quelli raccolti nel tempo quaresimale comefrutti di penitenza.

(Paschalis Sollemnitatis nn. 46-47-48-49-51-52)

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Il Sacramento venga custodito in un tabernacolo chiuso. Non sipuò mai fare l’esposizione con l’ostensorio. Il tabernacolo ocustodia non deve avere la forma di un sepolcro. Si eviti il terminestesso di “sepolcro”: infatti la cappella della reposizione vieneallestita non per rappresentare “la sepoltura del Signore”, ma percustodire il pane eucaristico per la Comunione, che verràdistribuita il Venerdì nella Passione del Signore.

Si invitino i fedeli a trattenersi in chiesa, dopo la Messa nella Cenadel Signore, per un congruo spazio di tempo nella notte, per ladovuta adorazione al Santissimo Sacramento solennemente lìcustodito in questo giorno. Durante l’adorazione eucaristicaprotratta può essere letta qualche parte del Vangelo secondoGiovanni (Cap. 13-17). Dopo la mezzanotte si faccia l’adorazionesenza solennità dal momento che ha già avuto inizio il giorno dellaPassione del Signore.

Terminata la Messa viene spogliato l’altare della celebrazione. E’bene coprire le croci della chiesa con un velo di colore rosso oviolaceo, a meno che non siano state già coperte il sabato primadella domenica V di Quaresima. Non possono accendersi le lucidavanti alle immagini dei Santi.

5-56-57)(Paschalis Sollemnitatis nn. 5

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VENERDÌ SANTO

In questo giorno in cui «Cristo nostra Pasqua è stato immolato», laChiesa con la meditazione della Passione del suo Signore e Sposo econ la adorazione della Croce commemora la sua origine dal fiancodi Cristo, che riposa sulla Croce, e intercede per la salvezza di tutto ilmondo.

In questo giorno la Chiesa, per antichissima tradizione, noncelebra l’Eucaristia; la santa Comunione viene distribuita ai fedelisoltanto durante la celebrazione della Passione del Signore

In questo giorno sono del tutto proibite le celebrazioni deisacramenti, eccetto quelli della Penitenza e dell’Unzione degliinfermi. Le esequie siano celebrate senza canto e senza il suonodell’organo e delle campane.

Si raccomanda che l’Ufficio delle letture e le Lodi mattutine diquesto giorno siano celebrati nelle chiese con la partecipazionedel popolo.

Si faccia la celebrazione della Passione del Signore nelle orepomeridiane e specificamente circa le ore quindici nelpomeriggio. Per motivi pastorali si consiglia di scegliere l’ora piùopportuna, in cui è più facile riunire i fedeli: per es. dalmezzogiorno o in ore più tarde, non oltre le ore 21.

Si rispetti religiosamente e fedelmente la struttura dell’azioneliturgica della Passione del Signore (Liturgia della Parola,Adorazione della Croce e santa Comunione), che provienedall’antica tradizione della Chiesa. A nessuno è lecito apportarvicambiamenti di proprio arbitrio.

Le letture siano proclamate integralmente. Il salmo responsorialee il canto al Vangelo vengono eseguiti nel modo consueto. Lastoria della Passione del Signore secondo Giovanni si canta o si

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legge come nella domenica precedente. Terminata la storia dellaPassione, si faccia l’omelia. Alla fine di essa i fedeli possonoessere invitati a sostare per breve tempo in meditazione.

Si faccia la preghiera universale secondo il testo e la formatramandati dall’antichità, in tutta la prevista ampiezza diintenzioni, per il significato che essa ha di espressione dellapotenza universale della Passione di Cristo, appeso sulla croce perla salvezza di tutto il mondo. In caso di grave necessità pubblical’Ordinario del luogo può permettere o stabilire che si aggiungauna speciale intenzione.

La Croce da mostrare al popolo sia sufficientemente grande […].Tutto questo rito si compia con lo splendore di dignità checonviene a tale mistero della nostra salvezza.

Si presenti la Croce all’adorazione di ciascun fedele, perchél’adorazione personale della Croce è un elemento moltoimportante in questa celebrazione. […]Per l’adorazione si presenti un’unica Croce, nel rispetto dellaverità del segno.

Dopo la celebrazione si procede alla spogliazione dell’altare,lasciando però la Croce con quattro candelieri. Si prepari in chiesaun luogo adatto (per es. la cappella di reposizione dell’Eucaristianel Giovedì Santo), ove collocare la Croce del Signore, che i fedelipossano adorare e baciare e dove ci si possa trattenere inmeditazione.

L’orario dei pii esercizi (es.“Via Crucis”) e quello dellacelebrazione liturgica siano composti in modo tale che l’azioneliturgica risulti di gran lunga superiore per sua natura a tutti questiesercizi.

(Paschalis Sollemnitatis nn. 59-61-62-63-64-66-67-68-69-71-72)

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SABATO SANTO

Il Sabato santo la Chiesa sosta presso il sepolcro del Signore,meditando la sua Passione e morte, la discesa agli inferi edaspettando nella preghiera e nel digiuno la sua Risurrezione. E’molto raccomandata la celebrazione dell’Ufficio delle letture e delleLodi mattutine con la partecipazione del popolo. Oggi la Chiesa siastiene del tutto dal celebrare il sacrificio della Messa.

L’intera celebrazione della Veglia Pasquale si svolge di notte; essaquindi deve o cominciare dopo l’inizio della notte o terminareprima dell’alba della domenica. Tale regola è di strettainterpretazione. Gli abusi e le consuetudini contrarie, che talvoltasi verificano, così da anticipare l’ora della celebrazione dellaveglia pasquale nelle ore in cui di solito si celebrano le Messeprefestive della domenica, non possono essere ammessi.

La Veglia si svolge in questo modo: dopo il “lucernario” e il“preconio” pasquale (prima parte della Veglia), la santa Chiesamedita “le meraviglie” che il Signore ha compiuto per il suopopolo fin dall’inizio (seconda parte o liturgia della Parola), finoal momento in cui, con i suoi membri rigenerati nel Battesimo(terza parte), viene invitata alla mensa, che il Signore ha preparatoal suo popolo, memoriale della sua morte e Risurrezione, in attesadella sua venuta (parte quarta).

LA VEGLIA PASQUALE

Per antichissima tradizione questa notte è in «onore del Signore» e laVeglia che in essa si celebra, commemorando la notte santa in Cristoè risorto, è considerata come «madre di tutte le sante Veglie». Inquesta Veglia infatti la Chiesa rimane in attesa della Risurrezione delSignore e la celebra con i sacramenti dell’Iniziazione cristiana.( ).Paschalis Sollemnitatis n. 77

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Questa struttura dei riti non può da nessuno essere cambiataarbitrariamente.Per quanto possibile, si prepari fuori della chiesa in luogo adatto ilrogo per la benedizione del nuovo fuoco, la cui fiamma deveessere tale da dissipare veramente le tenebre e illuminare la notte.Nel rispetto della verità del segno, si prepari il cero pasquale fattodi cera, ogni anno nuovo, unico, di grandezza abbastanzanotevole, mai fittizio, per poter rievocare che Cristo è la luce delmondo.Il rinnovato “Ordo” della Veglia comprende sette letturedell’Antico Testamento prese dai libri della Legge e dei Profeti, lequali per lo più sono state accettate dall’antichissima tradizionesia dell’Oriente che dell’Occidente; e due letture dal NuovoTestamento, prese dalle lettere degli Apostoli e dal Vangelo. Cosìla Chiesa «cominciando da Mosè e da tutti i Profeti» interpreta ilmistero pasquale di Cristo.Pertanto tutte le letture siano lette, dovunque sia possibile, inmodo da rispettare completamente la natura della Veglia pasquale,che esige una durata adeguata.Tuttavia dove le circostanze di natura pastorale richiedono didiminuire ulteriormente il numero delle letture, se ne legganoalmeno tre dall’Antico Testamento, cioè dai libri della Legge e deiProfeti; non venga mai omessa la lettura del capitolo XIVdell’Esodo con il suo cantico.Il significato tipologico dei testi dell’Antico Testamento si fondanel Nuovo, e si rende manifesto con l’orazione pronunciata dalsacerdote celebrante dopo le singole letture; gioverà ancheintrodurre i fedeli, con una breve monizione, a comprenderne ilsignificato. Tale monizione può essere fatta o dallo stessosacerdote o dal diacono. Si raccomanda di non celebrare in frettala liturgia eucaristica; al contrario conviene che tutti i riti e tutte leparole raggiungano la massima forza di espressione.

(Paschalis Sollemnitatis nn. 78-81-82-85-86-91)

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Il Cero pasquale

Comunione ai malati

Ottava e Tempo Pasquale

E’ opportuno che il cero pasquale, per la verità del segno, non siadi plastica ma di cera e, possibilmente rinnovato ogni anno anchein quelle chiese o oratori dove non ha avuto luogo la VegliaPasquale. Il cero pasquale, da collocare presso l’ambone o vicinoall’altare, rimanga acceso almeno in tutte le celebrazioni liturgi-che più solenni di questo tempo, sia nella Messa, sia a Lodi eVespri, fino alla domenica di Pentecoste. Dopo di questa il ceroviene conservato con il dovuto onore nel battistero, per accenderealla sua fiamma le candele dei neobattezzati nella celebrazione delBattesimo. Nella celebrazione delle esequie il cero pasquale siacollocato accanto al feretro, ad indicare che la morte è per il cri-stiano la sua vera Pasqua. Non si accenda il cero pasquale fuori deltempo di Pasqua né venga conservato nel presbiterio.

Per gli infermi è opportuno che l’Eucaristia sia presa dalla mensadell’altare al momento della Comunione alla Messa “nella Cenadel Signore”, perché possano così unirsi in maniera più intensa al-la Chiesa che celebra.

Ai malati, che non possono prendere parte alla Celebrazione dellaPassione del Signore, si può portare la Comunione in qualunqueora del giorno.

La santa Comunione si può dare solo in forma di Viatico.

Si raccomanda molto che soprattutto nell’ottava di Pasqua la santaComunione sia portata agli infermi.

(PaschalisSollemnitatis nn. 97-99)

(cfr. Paschalis Sollemnitatis n. 53)

(Paschalis Sollemnitatis n. 59)

(PaschalisSollemnitatis n. 75)

(Paschalis Sollemnitatis n. 104)

Il Giovedì Santo

Il Venerdì Santo

Il Sabato Santo

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RIFERIMENTI ICONOGRAFICI

Impaginazione e graficaMassimo La Corte

STAMPA

Via Degli Edili, 101 - SAPRI (SA)Tel. 0973 603365 - E-mail: [email protected]

A CURADELL’UFFICIO LITURGICO DIOCESANO

Le stampe in copertina e nelle pagine 27, 39, 43, 89,sono tratte da « » - 1780,

collezione privata.Missale Romanum