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PREMESSA - METODOLOGIA - UVS ha da tempo ravvisato la necessità di realizzare dei percorsi di formazione per i propri operatori e nel corso del 2006 ha organizzato un corso di formazione sperimentale per i propri associati. - UVS ha successivamente nominato un Gruppo di Lavoro sulla Formazione (GdLF) che ha stilato un documento operativo, che contiene una proposta metodologica di formazione da svolgersi in due fasi: 1) Formazione a livello delle singole associazioni UVS e 2) Formazione a livello centrale UVS da suddividersi in a) Giornate di studio su argomenti di carattere generale e b) Giornate di studio sui settori specifici della disabilità (motorio-sensoriale/psichica/sociale); - Mentre alcune associazioni UVS hanno di fatto già autonomamente avviato la fase 1), UVS ha organizzato, con la collaborazione dell’Accademia Italiana Marina Mercantile (AIMM), una formazione destinata ai “formatori” UVS, ovvero ai responsabili delle singole associazioni con maggiore esperienza nel settore, che possa coprire gli argomenti di carattere più “generale” individuati nella fase 2a) di cui sopra; - occorre tuttavia precisare che per argomenti di carattere “generale” si vuole intendere, non tanto argomenti di cultura generale o “curriculari”, ma piuttosto quei temi che sono patrimonio di tutti gli operatori già “esperti”, i quali devono “trasferire” le proprie esperienze ad altri operatori via via selezionati dalle varie associazioni, e che quindi si pongono il problema di come effettuare al meglio questo “trasferimento” delle proprie esperienze di “operatori della vela solidale”; quindi si tratta di individuare non grandi temi, ma piuttosto questioni specifiche di interesse comune di chi opera da tempo in un settore molto specifico quale quello dell’ utilizzo della vela a fini riabilitativi, sociali e educativi. - in una eventuale fase successiva e a beneficio di destinatari più numerosi, potranno essere invece organizzati seminari/giornate di studio sui settori più specifici (Fase 2b) TEMI PROPOSTI E MODALITÀ DI SVOLGIMENTO I temi proposti comprendono sia materie tecniche sia argomenti caratteristici dell’attività UVS, e verranno svolti in due moduli-seminari della durata di tre giorni ciascuno. DATE E SEDE DEL CORSO E INFORMAZIONI GENERALI I° Modulo: venerdì 23, sabato 24, domenica 25 OTTOBRE 2009 Sede: Scuola di Mare Beppe Croce c/o Yacht Club Italiano Porticciolo Duca degli Abruzzi, Genova Coloro che vengono da fuori Genova saranno ospitati presso la foresteria della Scuola di Mare II° Modulo: venerdì 27, sabato 28, domenica 29 NOVEMBRE 2009 Sede: Accademia Italiana Marina Mercantile, Via Oderico, 10, 16145 Genova Anche per il II Modulo coloro che vengono da fuori Genova saranno ospitati presso la foresteria della Scuola di Mare

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Page 1: METODOLOGIA - Unione Italiana Vela Solidalewin.unionevelasolidale.org/formazione/corso_formazione.pdf- Disabilità, disagio in un setting speciale per l’operatore e per l’utente

PREMESSA - METODOLOGIA

- UVS ha da tempo ravvisato la necessità di realizzare dei percorsi di formazione per i propri operatori e nel corso del 2006 ha organizzato un corso di formazione sperimentale per i propri associati.

- UVS ha successivamente nominato un Gruppo di Lavoro sulla Formazione (GdLF) che ha stilato un documento operativo, che contiene una proposta metodologica di formazione da svolgersi in due fasi: 1) Formazione a livello delle singole associazioni UVS e 2) Formazione a livello

centrale UVS da suddividersi in a) Giornate di studio su argomenti di carattere generale e b) Giornate di studio sui settori specifici della disabilità (motorio-sensoriale/psichica/sociale);

- Mentre alcune associazioni UVS hanno di fatto già autonomamente avviato la fase 1), UVS ha organizzato, con la collaborazione dell’Accademia Italiana Marina Mercantile (AIMM), una formazione destinata ai “formatori” UVS, ovvero ai responsabili delle singole associazioni con maggiore esperienza nel settore, che possa coprire gli argomenti di carattere più “generale” individuati nella fase 2a) di cui sopra;

- occorre tuttavia precisare che per argomenti di carattere “generale” si vuole intendere, non tanto argomenti di cultura generale o “curriculari”, ma piuttosto quei temi che sono patrimonio di tutti gli operatori già “esperti”, i quali devono “trasferire” le proprie esperienze ad altri operatori via

via selezionati dalle varie associazioni, e che quindi si pongono il problema di come effettuare al meglio questo “trasferimento” delle proprie

esperienze di “operatori della vela solidale”; quindi si tratta di individuare non grandi temi, ma piuttosto questioni specifiche di interesse comune di chi opera da tempo in un settore molto specifico quale quello dell’ utilizzo della vela a fini riabilitativi, sociali e educativi.

- in una eventuale fase successiva e a beneficio di destinatari più numerosi, potranno essere invece organizzati seminari/giornate di studio sui settori più specifici (Fase 2b)

TEMI PROPOSTI E MODALITÀ DI SVOLGIMENTO

I temi proposti comprendono sia materie tecniche sia argomenti caratteristici dell’attività UVS, e verranno svolti in due moduli-seminari della durata di tre giorni ciascuno.

DATE E SEDE DEL CORSO E INFORMAZIONI GENERALI

I° Modulo: venerdì 23, sabato 24, domenica 25 OTTOBRE 2009 Sede: Scuola di Mare Beppe Croce c/o Yacht Club Italiano – Porticciolo Duca degli Abruzzi, Genova Coloro che vengono da fuori Genova saranno ospitati presso la foresteria della Scuola di Mare

II° Modulo: venerdì 27, sabato 28, domenica 29 NOVEMBRE 2009 Sede: Accademia Italiana Marina Mercantile, Via Oderico, 10, 16145 Genova Anche per il II Modulo coloro che vengono da fuori Genova saranno ospitati presso la foresteria della Scuola di Mare

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PROGRAMMA

I° Modulo – Argomenti tecnici

1. La sicurezza in mare

Teoria generale:

• Prevenzione, Emergenza e Sopravvivenza • le dotazioni di bordo: individuali e collettive • differenze, loro corretto utilizzo, obbligatorie e consigliate. • La Safety Bag • Zattera di salvataggio: tipi e differenze a seconda dell’ uso e dei mari • Abbandono dell’imbarcazione • Razzi e fuochi di segnalazione, loro utilizzo • Gestione dell’emergenza

• Uomo a mare • Medico a bordo • Le vele di Cappa, tecniche di utilizzo • La richiesta del Soccorso via radio , May Day e Pan Pan

Tempi di lavoro: una giornata con orario 9:30 – 13 / 14:30 – 17.00 Docente: Paolo Vianson

2. Tecnica e didattica nell’insegnamento della vela

Obiettivo di questo modulo è quello di dare le competenze necessarie ad un responsabile di una scuola vela/centro velico, che opera con

diversamente abili, di formare e valutare i propri maestri di vela/animatori che intervengono sui gruppi insieme ai professionisti del settore.

Temi proposti:

- definizione di una progressione nautica in base all'allievo e al livello tecnico dello stesso (esempio gli argomenti del corso) - capacità di realizzare una "scheda di esercizio" con: definizione dell'obiettivo generale (esempio la bolina), definizione dell'obiettivo specifico (esempio

rapporto barra-direzione, scotta - propulsione, spostamento- equilibrio), definizione dell'esercizio, materiale utilizzato con eventuali modifiche

dovute all'allievo o al meteo, modifiche per renderlo più facile (in caso di fallimento), modifiche per renderlo più difficile (in caso di riuscita immediata), griglia di valutazione dell'allievo.- la comunicazione: con gli allievi, con i colleghi, con il centro, con i collaboratori esterni.

Temi relativi alla valutazione dei maestri/animatori

- la definizione dei ruoli e delle responsabilità (istituzionali e non) - l'importanza di un progetto comune - la griglia di valutazione maestro di vela/animatore con i criteri da condividere ad inizio rapporto di lavoro/collaborazione. - l'importanza della valutazione e differenze con il giudizio

Tempi di lavoro: due giornate con orario 9:30 – 13 / 14:30 – 17.00

Docente: Federico Andreotti, responsabile della formazione ai Glenans e formatore della Federazione Francese Vela.

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II° Modulo (Argomenti specifici dell’attività UVS)

3. Il viaggio per mare come metafora di cambiamento.

Ogni operatore UVS partecipa a progetti in cui il cambiamento è un elemento fondante. Poco importa se è cambiamento infinitesimale del

disabile che si convince a tenere il timone per tre minuti o il cambiamento del tossicodipendente che dopo un viaggio per mare rivede se

stesso ed il suo copione di vita.

L’andar per mare è una metafora di tutto questo per i motivi che gli operatori UVS hanno potuto verificare “con mano”. Viene quindi richiesto di approfondirli con un docente/formatore.

La metafora esistenziale del viaggio Il modulo formativo prevede un'analisi dell'elemento viaggio come momento di cambiamento. Ogni

viaggiatore consapevole torna cambiato da ogni esperienza di viaggio. A partire da questo presupposto l'andar per mare è, oltre che ad

un'esperienza di viaggio, breve o lunga che sia, un momento in cui si perseguono prospettive esistenziali di cambiamento anche minime ma

significative. Il modulo formativo metterà a fuoco quali siano i presupposti metodologici e le condizioni per cui queste esperienze possano

produrre cambiamento (dal punto di vista di inclusione sociale, di abilitazione e riabilitazione, di rafforzamento dell'identità) nelle persone affidate alle nostre cure ma anche chi è attore di tale processo.

Tempi di lavoro: una giornata con orario 10:00 – 13 / 14:30 – 17.00

Docente: Alfredo Marangon, psicoterapeuta genovese.

4. La qualità della relazione nell’andar per mare

La barca a vela e il mare si propongono come strumenti importanti per la promozione di progetti terapeutico - riabilitativi, educativi e relazionali

in senso più lato che possono generare cambiamento e benessere, alimentare processi di crescita personale e di gruppo nel campo della

disabilità fisica, del disagio sociale e della sofferenza psichica. UVS ha dato forma, struttura e direzione, attraverso le sue attività formative sperimentali e di scambio di esperienze tra gli associati, all’idea di

una vela solidale che aiuta a star bene in gruppo, ad avvicinare o riavvicinare le persone attraverso percorsi di socializzazione e

partecipazione, a stimolare il confronto sulle differenze all’interno del “gruppo di viaggio”. In particolare l’esperienza dell’andar per mare apre una strada al cambiamento, attraverso un intreccio continuo di relazioni che diventa anche

un intreccio di storie, mediato dal “diario di bordo”. Raccontare un pezzo di storia a qualcuno significa un po’ anche raccontarla a se stessi. Nell’accedere in ricordi scegliamo, spesso inconsapevolmente, ma intuitivamente, di pelle quale parte di noi donare al mondo della parola;

ogni narrazione riferita a quanto si è vissuto, o si è creduto di vivere, è lo specchio del nostro essere sociale oltre che individuale. L’autobiografia è lo spazio e il tempo delle possibilità: non tutto è trasformabile in parole, raccontabile. Non solo, ma ciò che viene raccontato e viene ascoltato provoca anche risonanze emotive che sono importanti da ac/cogliere e comprendere,

perché possono influire sulle relazioni interpersonali e sul clima di gruppo. Il lavoro autobiografico, il suo metodo, si precisa in cammino, e, tra le tante incertezze, ci consegna la certezza della parola e della scrittura di

sé come via maestra per rinnovare il rapporto con sé. Ci consegna infine l’opportunità di sperimentare una relazione nuova: non una relazione tra colui che sa, il professionista, e colui che non sa,

l’utente, ma un rapporto che richiede una grande umiltà e un profondo rispetto di sé e dell’altro, grazie al quale si possono scoprire potenzialità

reciproche, in un tempo che solo i partecipanti possono decidere. Il percorso formativo che Logos propone agli operatori e tecnici più esperti, che hanno il compito di trasferire le loro esperienze di “operatori

della vela solidale” intende perseguire alcuni obiettivi prioritari:

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Obiettivi: - Integrare l’esperienza educativa con l’esperienza della vela. - Affinare le abilità relazionali degli operatori nel “gruppo di viaggio”. - Riconoscere e gestire i conflitti tra bisogni individuali e del gruppo. - Utilizzare il diario di bordo come strumento di mediazione all’interno di un gruppo di persone con storia. Argomenti: - Disabilità, disagio in un setting speciale per l’operatore e per l’utente. - La struttura circolare della relazione all’interno di un gruppo. - Identità e percorsi del riconoscimento: l’individuo nel gruppo. - La relazione e i suoi malintesi: i presupposti per il conflitto. - Le condizioni necessarie per la costruzione di una relazione di mutuo beneficio: guidare e farsi guidare. - Il racconto come metafora di sé: il filo di Arianna tra passato, presente e futuro . Il racconto che guida. - Attenzione e condivisione: l’ascolto di sé e l’ascolto dell’altro. - Le emozioni: un ponte che riconnette la memoria al linguaggio. - Il pensiero autobiografico. - Memoria personale e memoria collettiva: il gruppo nel processo di ricostruzione e trasmissione della propria storia. Metodologia: - Il lavoro di gruppo si svilupperà attraverso contributi teorici derivanti dall’ottica relazionale – sistemica, accompagnati da esercitazioni pratiche in gruppo e in sottogruppi, e da momenti di restituzione in gruppo delle diverse esperienze.

Tempi di Lavoro e modalità: - due giornate intensive di cui la prima con orario 9:30 – 17:30 e la seconda con orario 9:00 – 16:30. Il lavoro di formazione sarà svolto da due didatti in co-docenza, data la composizione del gruppo (dai 30 ai 40 partecipanti) e il carattere interattivo e pratico dell’esperienza.

Verranno utilizzate una sala multimediale e di ulteriori 2 aule per il lavoro in sottogruppi. Docenti: Dott. Vittorio Neri, medico psichiatra, psicoterapeuta familiare, didatta AIMS e CNCP, direttore di Logos. Dott.ssa Lilia Andreoli, didatta AIMS e CNCP, direttore del Centro Studi e Ricerche per la Mediazione Scolastica e Familiare ad orientamento

sistemico, direttore scientifico dell’Istituto delle Scienze Psicologiche di Legnano, docente Formez.