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MILANO DEMIS VALLE POESIE

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MILANO

DEM IS VA LLE

P OESI E

Poesie

2

MILANO

2015-2016

Lo soè domenica mattinaè molto prestol’ennesima albaormai consuetatra bicchieri e animecorrotti dalla notte.

Perdonaquesto tuo barman astemio,perlomeno in servizio,troppo curiosodi ascoltare in direttala tua top ten.

3

LA TUA TOP TEN

Il volto di una tragediache passa tra la follacon il suo trolley a vapore.

Mutandine a grappolitestimoniano ex vizipersi nei tanti lavaggi.

I capelli meno di una voltanon recuperano più crediti.Esaurisce l’ossigeno.È la realtà che diventa ricordo.

Fragile amataesile ecoche vagheggiaall’ombra dell'ultimo sole.

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EX FIGA

che emozionimi hai fatto viverein questi annianche se tunon ci sei stata

semprea pensare a tea nuotare nei dintornidel tuo amoa sognare un istanteche si è appena avveratonel traffico del destino

per semprenel mio radardal mio sottomarino in incognitocon il cuore in gola

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PER SEMPRE IN GOLA

Escisbilanciatiurla controsorridigraffiasaluta.

Non importaperché.

Nessuno muoreall’ombradi uno sbagliodi una ingiustiziadi un inganno.

Aggiungi il tuodisco crepatofai vibrarela puntinasporca di te.

Non ci sonoregole scrittesolo i tanti lamentidi una societàdi personericche di critichepiegata

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CAZZO PIANGI

dal merdosissimo schiaffodella normalità.

7

Avanti dillo.Provaci comunque.Non saprai come farecome andrà a finirepiuttosto sminchiati.

Le scuseda sempre megliodel regale permessoche agita le acquesgranchiscono le ginocchia.

Di piena testausata manualmenteper deviaresempre tuttoin suo eterno favore.

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PIUTTOSTO SMÌNCHIATI

Me la prendo iocome sposa novellarifiuto a cui dire di sì.

Sigla di questo pattoil limone più asproper le migliori ferite pulsanti,trincee profonde, scavatedalla fragile lama del possibile.

Appesi alla corona doratadella nostra signora del cielo.

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LA MILANO CHE AVANZA

Se mi vedessi adessoa sorpresatra più corpi di duela febbrein un attimoa sentirla bruciare.

Come untelefono che vibratra tutte quelle suoneriericonoscere coluiche compie il peccatodel far vibrare.

Mentre avidicompari di sbronzeimpazzano nello sfondoa pulpeggiaresolleticando le corde gocciolantidella telefonata vincente.

Se ti vedessise mi vedessi adesso.

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SE MI VEDESSI ADESSO

se mi vesto benepoi diventoirresistibile

giace sul pavimentoil silenzio supinocome vivocome per respirare

ignazioaveva gran vogliadi scivolarci susentivo la vogliafino a impazzire

lo strato più sottoil letto del lettofatto di sabbiasotto il mantello

un soffio d’alitoe l’onda spumeggiauna bella soffiata

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UNA BELLA SOFFIATA

Non si fannopiù vederedal mattino dopo.

Escono e si confondonosconosciuti abitiriindossati alla rinfusao troppo perfettiper sembrare diurni.

Vacillando tra le ondedella mente affascinatauna schiera di domandefronteggia le spalledi quel polveroso saluto.

Estate inoltrataarrostisce impavidala sorpresa del prossimo diluvio.

12

TORRE 49

Escludimise vuoidalla tua giornatauguale.

Telefonasopra la tua gonnamentre sottosventola il mio antidoto.

Per me sei carnesempre la più frescache mi pulisce i denticome voglio io.

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280 LASCIO?

Non sia maiche paludi lacustriingaggino il sentirsi soliper tenersi compagnia.

Avevamo dettonei dintorni del cieloesiste uno spazio oscuronon si tratta di un colorein particolarepiuttosto di un vuotodella stessa forma del soleda sembrare la tua calotta di sempre.

Diventa semplicela vita degli alberiche crescono verso la lucesenza domandarsichi la abbia mai accesa.

Uno scherzo al citofonoKelvinatorha sempre avutoquel brutto viziodi accendere e scappare.

Dai racconti del passatomigliaia di figurehanno assistito amaramente

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KELVINATOR 4-8-5-5-8-5-5

alle sorti di un raccoltoandato a male,senza il minimo orgogliosi sono allontanatidimostrando di avere avuto timore.

Date alle forchei vostri pensieriquelle sordide voci di cerache riecheggiano da quella chiamataalla quale potevate non rispondere.

In giro ci sonoi respiri che ti servonoper continuare ad evadere,da qualche parte, verso la tua insonniada far addormentare.

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Sandali rosamatriosche, sparpagliatetavoli sgambatie mutande senza nome.

Una lotta ingarbugliatadai soli fili privi di scrupoloper uscire impolveratidietro le nuvole del pasticcio.

Al profumo di mandorlacon occhi sbarratiil cuore penzola ancoraal nostro prossimo respiro.

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QUELLO CHE RIMANE DEI GUAI (EDIZIONE SPECIALE NATALE 2015)

Ti ho preso in testadimentichi chi è l’autorepensi di parlare col cuore

le tue rinunceillusionisembra che risolvano

né io, né tudi frontea dividerci gli sguardi.

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PENALTY

Il problema non è cosa è Arte. Chi decide cosa è Arte?

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FIRMATO GLI ARTISTI

Castelli di cartaovunquesospesi in ariala stessa nostra ariala stessache li regge su

un solletico lievecapace ma lontanoquelle falsità in bilicoa farci ombra

si scusa tantola funetaglia la cordaserpeggia seducentenon si solleva da sola

riprendiamo tutto in hd!Le campane!Le campane risuonano!Accordiamo la fune!Lo tireremo giù da qui!

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TIRIAMOCI GIÙ (UNO PER VOLTA)

È verosiamo tutti anormalima tra tuttila più anormalesei tu

invece di camminare scalzi bendiamo le nostre testeimpediamo i nostri pensieri

tu sei indistruttibileti adatti ovunqueal meglio di tutti

istinto celestepieno di vibrazioninumeri magici appaionoe scompaiono ancora vivii colori sono liquidiil cielo sempre sereno

tanto di quella carnetanto di quelle labbrapeserei al chilo

soddisfatti di tuttosoddisfatti eccome!!!fino al prossimo mattino

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TRA TUTTE LE LADRE DEL MONDO

è verosiamo tutti anormalima tra tuttila più anormalesei tu

tra tutte le ladre del mondouna di certo non è armata.

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Ai silenzigrati ringraziamentialle auroremille sguardi lontaniai ghiacciun grado in menoper resistere

tanti bisper i più solidalidue grandi dita in golaai vulcani più sbronzicento passia chi non ce la fa più

il desiderionon ha la stessa frettail sognoaddiritturapecca di realtàla speranzaeroina dell’aspettare

in mano i nostri secondiliberi di essere decisiviprocessano in rito vudoole sorgenti del nostro benessere.

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BISOGNI

Quaggiùniente e nullaha a che fare con tetutto sa di oziopoche le esitanti altureorizzonti opachi schiacciati dal vento

quaggiùè tutto per memi riferiscono esili muraacquitrini anziani stagnano putriditutti gli strani modi di esserevivere senza

quel dio che ci illuminaahiquel dio che ci illuminaanche quaggiù!

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LA BALLATA DEL QUAGGIÙ

Forse non ti piaceval’idea che a mepiacessi solo tu

navigli su cui navigareripe sulle quali rincorrertistazioni fluviali ora vuote per sempre

porta una chitarranell’umido tacereassicurati una novitàper la prossima partenzaportati via da mecon quella collana appuntita

hai voglia di pericolonon senti quel suonohai in testa l’ardita faccia

forse non ti piaceval’idea di teil grande dubbioche semina l’abbondanzalo sbadiglio del leonetra le cosce di una vergine.

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STAZIONE 24

Vediamo cosa posso disfarerincorrere i miei fantasmiassicurarmi un buon posto all'infernoprendere in giro il mio gemelloaccendere un bel falòper tutte le mie insanità

volevo scriverti una letterasono troppe ormaile cose che non sai

un giro in piazzal’edicola è apertafocacce e figurineappena sfornatetutto si è appena svegliatocon la maschera sul comodino

non sai di questi giorninon saprai di ieriquando sarà domani

ogni livido sul cuoreha sete di vendettaquella pozzanghera di lacrimevuole intensamente farsi giustiziasai che non ci sono scusec’è solo un nome sul citofono.

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LE COSE CHE NON SAI

Non ci sono più stazioninon si vedono più le tracceabbiamo lasciato le banchinedimenticato a casa le bandiereesitato nel momento del perdono

fatti e strafatti di regolesi ricorrevano come topiumidi esseri senza fortunaghiaccio sciolto gocciola dal freezermacchiato caldo con tanto zucchero

un giorno assaggeraisei mesi dopo il temporalela pace che bussa alle tempiela pelle che respira incontaminatamani, tante mani su di temisurano a palmi le tue bellezze

c’è qualcuno che non dimenticaqualcuno è rimasto lì, chi spolvera altrimenti gli opachi...palazzi di cera una voltanon dirigono più questi nuovi lavorii lati del triangolo si staccano e voilà

meglio polvere di stellemeglio un altrove più leggeromeglio un finale fuoripista

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SENZA ZUCCHERO

una tonnellata di libertà in più nelle tascheper aver detto di no.

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io non ti amoquello che tu vedie che chiami amorenon è niente altro chela mia bravuranel farti innamorare di me

io non ti ho mai amataquello che tu hai sempre vistoe che hai sempre chiamato amorenon è stato niente altro chela mia bravuranel farti innamorare di me

io non riuscirò mai ad amartiquello che tu vedrai sempree che continuerai a chiamare amorenon sarà niente altro chela mia bravuranel farti innamorare di me

P.S: Desirè non chiedere, se non vuoi sapere.

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DESIRÈ

dire grazienon lo fai maibravi tuttisiete magnificinessuno maiscontato è

ricicli la pazienzaquarta, quintasesta passatanon si vede piùaceto e mielei nuovi metodi

cosa prendealla tribùingrati èil nuovo blackdistrattidai loro problemi bugiardiunti dalle loro vacche sacrebusy, troppo busyper essere delicate

ti sforzicome al cessoper fare uscireil meglio di tementre gli altri

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GRAZIE A LORO

tutti insiemeci infilano dentroil peggio di loro

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il problema del pungersitre volte cosìe poi non pungersi piùlascia senza sanguela bistecca

fai tanto la bambinafai tanto la meschinasei amara come l’angostura

chi ha girato questo schifochi ha scelto la terrazzaquesto non è il mio setse la protagonista è vigliacca

la solita puzza di acetoversato per sbaglionella mia insalata lattuga

state alla larga di quicon le vostre ferie arretratedimenate le sopraccigliafate aria alle mie spalle

ho chiuso con i giudicifuori dalla portati aspetto quiper condividerela mia merenda

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SE LA PROTAGONISTA È VIGLIACCA

ami ciòperché sospiri?noi sappiamo aspettare

eri in giro con Disinvolturala sua voglia ti rapivafaceva a pezzi i miracoli

dallo stomaco la protestainsorgono ribelli le tue urgenzela vita si cancella dietro di te

di quanti fiumi stiamo parlandoquante gocce di rugiadanon le hai nemmeno contate

vorresti essere già vecchioa spasso con il tuo bastonemendicando di virtù in virtù

ad un ciglio dal finaleall’occorrenza asciutto di sécervello contro naturasenza nessun riguardo

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NESSUN RIGUARDO

ho messo in tascaun po’ del tuo velenoalienoper aspettare al sicuroper non perdere il sonno

andare via, lontanolontano da telontano dai guailontano dai tuoi pensieri

aggrappato a questa lacrimache scende e rilascia brucioresalta il mio egosulla prossima lacrima

come un videogiocoil mio amoreconta le pecoree non dormemai...

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AMO LEI

Dove si precipitanel sexy solamenteun riscattoda pagareguarda il solecoi paraocchisenti il rimorso...mentre l’obbiettivosi appannanon togli più lo sguardo

sulle paretispecchispecchi anchesul soffittoe sul pavimentosi riproduconocome cellule impazzitelo attribuiscia quel corpolo ingrandisciper coprirti tutto

le pretese dell’animarimangono a terra

guardano intensamenteil loro primo tramonto

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SEXY

dicevi chepotevamo essereattori insiemeseduti sullastessa poltronaascoltando lastessa canzoneda un paio solodi auricolari blu

non sei piùcapace di parlareascolti e mi guardicon quei seni leggeriormai è tardiper non approfondireessiccano i desiderisotto quelledune sfumate

i tuoi capellicrescono a dismisuracascano quasifino a terratu sorridi per letue docili graziesentieri di peluriastanno progettandoil tuo solletico ai piedi

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VICE RE

scioccasei scioccase credi chelui ti diràtutto quelloche vuoi sapere

lui ha persoquelle parolele ha dimenticatesull’autobussul trenodove preferisci tu

sappi cheil suo egonon gli dà paceper nullafiguriamociper te

ti vuolegli piace tantoil tuo profumocome si dicevedinon lo sa

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COME PUOI

quale pace trovail tuo essere stardel buon senso comuneun ovetto kindersenza sorpresa

nemmeno un followertutti i biglietti negli scatoloniun tour senza datecancella, cancella

una camera vuotache dà sulla cucinaniente da rompereperfino il frigoriferosi vergogna di brutto

ma quale las vegascazzo!!!

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BUON MARTEDÌ

giàniente pauranon temo pericolie sono già le nove e ventidi questo altro mattino

un pranzo perfettolontano da temi è rimasto qualcosa in tascauno spazio per dueil secondo è ancora per te

giàtra poco ti vedonon ti ho sentito abbastanzae sono già le nove e ventidi questa altra serata

una cena a metàincollati ad un solo cucchiaionon è rimasto nientenemmeno una goccia di noiqualcosa da leccare domani

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TI AMO ANCHE OGGI

si improvvisanoverso l’abbondanzaforme liberesi mischianocome i pensieri

colori che cambianonel tempo diuna parolalabbra parlanoper superare i secondi

vedi sudarei bicchieri+per l’emozioneche per il caldo

diventi la misurasenza il righelloil bar scorre e scorrenei tuoi due polsisei ormai il liquidoche riempie la caraffa

alza le mani esucchiati le dita+per me

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COCKTAILS

che per te

così impossibilesenza la cannucciaarrivare laggiùprenderti anchequel poco di dolce

un sorso ancoradi quel destino viziososcritto sul menuuguale per tuttima versato, ora, solo per me

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La tuaè una poesiache nasceper casoUna linea dolceChe precede il totaleIl conto che puoi pagareLa speranza che basti

Provi a smentireLe tue tempie toccateDa quell'attimoIncancellabile, soloDa grande magariAvresti passatoAvresti preferito del whiskyUna serata più soft

Fai invece il tuo debitoOra che puoiDieci minuti di dietaUn digiuno alla volta

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LA TUA

non perderti nei dettagliquando sei sveglionon girarti tra le copertequando non dormiora che parlie non mi ascoltiagisci di tuoabita nell’animaanche nello sbaglio

noi siamo gli eroise sei sveglioci vedinavighiamo a vistanel mondo della gentenoi eravamo svegliquando aprivi gli occhise non stavi dormendonascevi tu

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QUANDO SEI SVEGLIO

quello che serveè un amore clandestinoserve a tuttie non lo sa nessuno

nessuno davvero lo vuolepoi dopo lo trova in tascal’aveva lasciato lìtra le briciole di sigarette

nessuno davvero lo ha cercatoqualcosa da nascondereche deve coltivare a doverema poi alla fine lo trova

quello che serveè un amore clandestinoun cestino di rifiutiche profuma di piacere

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BALLATA DELL’AMORE CLANDESTINO

se hai le palle durepuoi giocare con noicontro di loroche non si fanno scrupoliintingono la loro rabbiadirettamente all’inferno

noi dobbiamo stravincereconquistare i loro posti laggiùfare innamorare le loro museli dobbiamo abbattereci prendiamo la loro vitaper farla bruciare più in fretta

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DURE

penso al leonea cosa pensaquando vede la gazzellache saltella e saltella

sei lì che saltellianche oggiperché anche oggiio sono seduto qui

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A COSA PENSO

voglio essere bruttonon mi rompete i coglioniche male c’ènon sarete invidiosi

sareste stupidi, scusatevoi fate i bellii bellissimi, ben pettinatiio mi prendo lo stropiccio

talmente bruttoche rimane un dentroripieno di meun brutto bignè

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UN BRUTTO BIGNÈ

amavo i tuoi ritardii tuoi sbadigliquando ti addormentavitra tutti i giubbottial ristorante

amavo le tue furiee le tue gelosiementre io fingevosempre e per semprela mia scarsa innocenza

amavo le tue bugiele tue mancanzecome fossero vuotiche rimanevano vuotisenza di me

amavo il tuo viziola tua leggerezza irresponsabilechi non le provaanche solo di spondanon può fiatare

amavo anche te

lo spazio tra quei vuotiil mio universo distortola mia unica sveglia

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STRINGI DI PIÙ

eri il mio orgogliola mia cintura più stretta

48

tutti cercano

di rovinare

le cose belle

le persone migliori

le situazioni più riuscite

le storie a lieto fine

tra tutti

qualche anima ribelle

deve per forza lottare

prendersi i calci e gli schiaffi

assorbire e digerire i disagi 

arrangiare le lavatrici in tempo

poche anime

a salvaguardia del nostro

scorta armata del di tutti

49

ABBAIA ANCHE TU

di tutti questi cani

che sanno solo abbaiare

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chi seipoetastaserache puoi scriverestasera che puoianche morirequali sonole tue ultimeparole, poetaora che batti fortele tue ditasu quei tasticosa hanno scrittofino a adessoa cosa penseraisenza la tua penna

scrivi, scrivilascia i peccatiper la prossimapoesia, poetalascia i sognia chi riesce a dormirenon hai i soldiper l’inchiostroe saresti un poetaaccetta la realtàquelle lacrimesono vere

51

POETA

questa è statala tua pioggiache si asciugheràdomattina

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una per la notteoramai passatauna tromba con la sordinain lontananzalamenta e ricordache per qualcunonon è ancora finita

una voce raucasuggerisce in dispartedomande evidentitossisce esclamazionida tanto è in difficoltànon me ne vogliama io non l’ascolto

non c’è bisognodi leggerlala verità

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NE SCRIVEREI UNA

coolosophydiceva il muroattraverso la verniceimbrattato da delinquentise fossero tutti cosìquesti delinquentifinirebbe la disgraziaaumentano i colorii colori delle frasii colori della veritàquella che basta suggerire

hai tempo per un drinkal tuo bancone preferitoil primo sorso per tegiù gin fino a bruciarededicato alle tribù nomadia coloro che navigano a vistanell’infinito oggi aumentano il voltaggioil voltaggio dei battitiil voltaggio degli istintiquelli che non bastano mai

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COOLOSOPHY

bruciate tuttostanno arrivandopoco temposiamo tutti quici troverannoe guarderannonelle nostre vitenelle nostre animenei nostri telefonie computervogliono i segretivogliono saperelo vogliono usareci vogliono ricattare

vivono in tuta mimeticafigli del cazzo mosciocastori più che uominidenti piantati nel culozecche innamoratedei nostri globuli oscurifanculo le chiacchiereammiccheremo solicome hanno ammiccato tuttigiudicate gesùse avete gli attributiloro tanto arrivanoper colare il cementointorno alla cannuccia

55

TUTTO IL MARCIO CHE HAI

quanto vuoicento europer un’oradella tua attenzione

tieni sti soldiora il mio silenziosi guadagneràogni centesimo

56

PER UN’ORA

adesso ti siedimetti da partequel cuscinoio sono quidavanti a tequale pezzodel mio corpovorresti nudoquale dettagliodi un maschioeccita questa donna

sfilati il reggipettoda sotto la magliettaadoro i tuoi capezzoliliberi dietro il cotoneadoro le tue tetteil tuo doppio balconesenza la ringhieraio non so cosa togliermicosa farti intravederevorrei restituirti la cosavorrei la stessa voglia

sciogliti i capellilasciali selvaggivoglio vederli coprirevoglio vederli scopriretra le tue mani

57

NUDA

che li muovonotra i tuoi occhiche mi desideranoanche quando non vedoperché la luna esisteanche di giorno

guardami a lungosento che ti prudelì sotto la coscianon riuscirai benea trovare sollievose tieni i jeansdevi togliere anche le scarpeanche le calzementre ti osservoquelle dita e quelle caviglieprenderanno il sopravvento

ora che sei rimastapensi quale amorequali ricordiquanto mi costeràforse è meglio andareforse è meglio restaretagliare il finale tristetogliere le mutandinecapita delle voltese ti lasci viveree non pensi che a morire

58

quella scenalui che rideva in spagnololei gli sorrideva in polaccotutto il mondo guardava in ingleseeviterei i sottotitolialtro da fare per nulla

che dialetto parliinvece di ruttareil tuo italiano turisticonon saremo piùanziani parlantima esperti in bianco e nero

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BABELEBAB

i’m not your mani’m your dickyou seem likewonderfulindian sensualyour wild blackfucking mysteryyour wild blackfucking legs

all alongall along, this nightis wonderingabout our milkshakeyou are this night colorturning off my mindif we’ll surviveanything’ll moveinto your deep

60

RAMIAA (I’M NOT YOUR MAN)

se mi vuoinon basta più chiederedevi riuscire ad ottenereseppellisci tuttele altre alternativetira fuorile tue armi migliorise ti presentisenza feritemi troveraisenza anima

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SE MI VUOI (SENZA ANIMA)

premiatocon una nuvolauna piccola nuvolatra le mie maniin cima ad una digaimmensauna lunga curvacon due corrimanoda una parte il vuotoche sembra pienopieno d’acqua, tanta acquadall’altra il vuotoche sembra vuotoma pieno zeppo d’aria

senza fotografisenza brindisisenza pubblicoperché non avevo paroleun comitato di consegnatutto quell’azzurro intornoe il mio risveglio a mani vuoteche sembravano vuote

62

IL MIO SOGNO PIÙ BELLO

non sono loro nemiconé loro amicosono solo il loro baristapiù affidabile di loromeno incasinatomeno sfigatomeno problematomeno alto persinodi lorosono il loro baristadietro il loro banconesono i polsiche fanno loro sognarele lacrime di ginche faccio loro versarepiù tardi a casa, da solida soli come meche sono solo il loro barista

63

BARISTA

questa vitaè tutta un casinoè piena di aghic’è chi ci restachi si abbandonachi fa sceglierea qualcun altro

il limite oltreil quale non scendereè troppo salatoper molti, moltissimipesci d’acqua dolce

io che non sopiù cosa direné se pensaremi limito a togliereuna spina alla voltale conto e le mettoad asciugare

64

+

Se la seraSi veste di noiQui su questaAltalena di cordaLa notte arriveràA coprirci in tempoPer non farci prendereTroppo freddo

65

13 AGOSTO

Alle loro vite bugiardeRotte da aggiustareUn male così grandeDa non riuscirePiù a dormireRuvidi esseriChe coltivano segreti nascostiAmbiscono a tutto il tesoroGettano i loro rifiutiAl di là del loro recinto

Non venite a dirmiChe tutto è infinitoIo l'infinito lo vedoE non somiglia affattoA tutte queste debolezze

66

FANCULO AI TERRESTRI

mondi sommersici attendono al calar del solemogli ubriachepostini esauritimotocicli truccatitutto sarà rallentato

li ameraisuderai quell’amoreavrai le tue fotografiepochi istantiper chiederetroppi pensierida ricordare

67

MONDI SOMMERSI

Faccia raucanuvola di fumosbuffato tossendoverso le frangisoledistese a metà

Un abito troppo suuna canotta biancaindossata senza curaun insieme di colorisenza il reggiseno

Dimentica a casale buone maniereseduta sul gradinocerto che sarà luipiù scomodo di lei

Fottutamente morafottutamente del sudfottuta sia la tua poesia

il mio animo da contradaha già capito tuttofottutamente mia

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FOTTUTAMENTE MIA

disperditifinché sei in tempoquello passamentre ti cerchicerchi di tenereinsieme i tuoi pezziloro voglionoandare lontanodirezioni diversemondi separatiorizzonti extraview

ascolta l’autunnodal giallo al rossoquelle foglie volantisazie dei loro perchési spoglia la vitadiventa magiaappare indennesul sentiero isolatoil primo episodiodella grande verità:annusala

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ANNUSALA

il mondo che si fermaquando la guardile persone in manichinigli orizzonti in cerniereche vuoi tenere chiusenon vuoi disperdere nulladi quel suo abbagliarenon vuoi far dissolverequel gran piacere

dalla a alla zetaimpari da quei secondia tenere la bocca chiusaè l’alfabeto dell’amoreun tuffo nel miele più dolcesilenzio da mordere e da leccareadesso il mondo vuole ripartireinizia a tremare tuttorileggi il titolo per favore

70

FALLA TUA

basta aspettarebasta stringerenelle galassie vicinenon sifà

non si aspettanon si stringesisà

altrettante animehanno stretto promessemancate di un soffioperché attese troppoda questi sifà

nelle altre galassiesifà cosàsivà dilà

si presta attenzionesi vende egoismosi giudica in oroma non si stringené si aspettasisà

non sifà

71

SISÀ

nei mari più profondisi nuota più velocementesi raggiunge il solein pieno tramonto

quando ti incontrainelle stive del battelloavevo un regaloesclusivo per te

i nostri sguardiimprigionati, dentrola conchiglia rubata

tienila tucustodisci il misterola mia fiducia in noici terrà a galla

se non la rompinon saprai maima non li perderaise ascolti, sorridi

72

LA CONCHIGLIA RUBATA

dal nervosodimentico chi sonoin quegli attimi selvagginon trovo orizzontinon sento suoninemmeno un odoresi raffredda velocementela mia calma hdcosì senza premurascaglio la prima pietracolpisco in pienoil bersaglio immacolatomacchio con la candegginatutta quella verginità presa in prestitoper rendere credibileil diritto esclusivoalla propria arroganza

73

DAL NERVOSO

vuoi vedere soloil peggio di meaccomodati alloracome fai semprequella faccia pungenteche punge, che pungerincorre il suo sguardoper riprenderseloindietro

ti piace tantoil tuo assolo ispettorionon vuoi mai piùsentire altri versifiguriamoci i mieiseduto a visulla cravatta scarlattanon ti mangi mai nientenemmeno le parole

74

HEY!

ti stufanoqueste faccendeparti con meparti col cuorelascia questidinosauri qui

il tuo latte scrematoè rimasto lìfuma ancorae si allontanadal tuo unicobagaglio a mano

75

BAGAGLIO A MANO (SCRITTA IN UN MINUTO)

è questa vigliaccheriache ci distingueche rende tutto umanoè l’entropiache agisceanche in biologianella stanza di chimicadel nostro coraggio

chissà perchéesce sempre fuorila pozione sbagliatadi noi

76

LA POZIONE SBAGLIATA (SCRITTA IN UN MINUTO)

vogliavogliamotre, forse quattrola mia amantesparitail nostro cielosempre azzurronessuno avvertela sua mancanzadentro di mechi la conoscenon mi conoscelo stesso per me

comprata in dollario sterlinela bottiglia di bourbonè sempre la stessaanche da vuota

77

UN SORSO IN MENO

il titolodecidetelo voiio metto le paroleio metto la veritàquella scrittasotto il piscionell’angolo della stradaquella chiusadietro il cancello

servono guanti specialiocchi indiscretiallenati al peggiomani già sporchegià condite del lercioche cresce senza pauracresce per coprirel’umido segretoche non vuoi raccontare

78

COLLINA 63

Tutto quello cheriesci a fareÈ ballareTutto quello cheriesci a concepireÈ muovereTutto quello cheRiesci ad immaginareDanzaCresci e trasformiDritto e rovescioBang!

79

IBIZA

Mettiti l'animaIn santa paceIndossala senzaPensarci suCome una coverRegalata da qualcunoAl ritornoDa un lungo viaggioUn pensieroChe arriva da lontanoColorato con i segniDi un postoMai visitato

Ringrazia e ricordaIl giorno staPer chiudereLe serrandeDel presente

80

A DOMANI

Come si fermaL'inarrestabile voglia di teCome si sgualcisconoQuelle guance d'incantoPer renderle indesiderabiliIl deserto che seminiDietro i miei pensieriNasce senza traccePer tornare a casaCome se esistesseUn dietro la mia vitaUn dietro quelle guance

Questo è un amo più grandeGettato nel mezzoDel mare più grandeEd immenso che c'èÈ l'infinito peccatoDella santa pazienzaUn umido e ingiusto sguardoChe non vede l'oradi perdersi dietroIl prossimo angolo di strada

81

L’INARRESTABILE VOGLIA DI TE

è come se ci fosse un pubblicoseduto di sopra, in galleriache non posso deluderealtrimenti mi portano via

82

LA MIA VITA LA VIVO COSÌ

Della tua birraIo sono la schiumaDella tua animaVacilla la miaDel tuo desiderioSarai la mia spiaQuel morboso doloreChe vai sempre a cercarePer vedere se è ancora lìTra le onde del tuo mare

83

SENZA TITOLO

Non scrivereSenza cuoreSenza cuoreNon fa rumoreSenza cuoreL'anima si stropicciaSenza cuoreNiente si allacciaRisparmia piuttostoL'inchiostro doratoAggiungi del tempoIntorno al mirino

84

NON SCRIVERE

Tu che esciIn fretta e furiaE cerchi sempre riparoAl calare del soleSei uscita anche stavoltaSenza i tuoi ricciSenza un minimo motivoDa giustificareChissà dove vai a mettereTutto quello smaltoChe ti serve per colorareUna ad una le tue ditaForse quel riparoNon ti protegge dal soleForse è la pioggiaChe cerchi di evitare

85

EMY

© Demis ValleUn ringraziamento speciale a Milena Contini per il ruolo di complice, un regalo che non riuscirò mai ad eguagliare.

Anno di pubblicazione: 2016

In copertina: Titolo sconosciuto, immagine jpg, vedi riferimenti autore in copertina, 2015.

86

CREDITI E RINGRAZIAMENTI