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Sinceri Auguri di un Felice Nat ale BOLLETTINO PARROCCHIALE - Anno 50° - Dicembre 2012 Mistero d’Amore per un Mondo Nuovo N atale è l’incarnazione, Gesù figlio di Dio si fa uomo per questa umanità, entra nella storia umana per assumerla in tutto, eccetto nel peccato. Questo Dio che si fa carne ci insegna e ci provoca a non restare mai lontani da ciò che interessa l’uomo, per Gesù nessuno può rimanere un estraneo. La condizione di estraneo o emargi- nato diventa per Gesù motivo di rottura con il comportamento collettivo del suo tempo. Gesù vuole incontrare chi è lontano o allontanato proprio perché l’uomo è la sua missione. Ogni uomo per Gesù è persona importante da amare. Il Natale, ci porta a vivere dentro a un clima di festa, poesia e incontro, ma la vera realtà del Natale è quella di un Dio che si fa uomo e che relaziona con gli uomini. È Partendo da questa realtà che tro- viamo la forza di trasformare la dura situazione del nostro oggi con la soli- darietà verso tutte le persone, categorie, situazioni di sofferenza, precariato del lavoro e solitudine. Vivere il Natale, non è consumare cose o regalare oggetti più o meno preziosi ma offrire un sorriso, una vici- nanza, un piccolo gesto di condivisione con le persone svantaggiate. È una speranza vera che spinge la situazione pesante in cui ci troviamo, verso uno sforzo convinto di superamen- to della stanchezza e dell’indifferenza umana e religiosa. Il Natale crea quel clima propizio a ridestare nel cuore degli uomini uno slancio nella relazione più umana e un senso più vero di vicinanza al Signore Gesù e a tutti noi. Con l’augurio che a ricchezza di emozioni e di calore di questo prossimo Natale possa portare a tutti noi un mondo di giustizia e di pace. Grazie Gesù perché desideri essere ospite nella tua casa che è il nostro cuore. Don Mario N. 3

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Sinceri Auguri di un Felice Natale

BOLLETTINO PARROCCHIALE - Anno 50° - Dicembre 2012

Misterod’Amore per un Mondo Nuovo

Natale è l’incarnazione, Gesù figlio di Dio si fa uomo per questa umanità, entra nella

storia umana per assumerla in tutto, eccetto nel peccato.

Questo Dio che si fa carne ci insegna e ci provoca a non restare mai lontani da ciò che interessa l’uomo, per Gesù nessuno può rimanere un estraneo.

La condizione di estraneo o emargi-nato diventa per Gesù motivo di rottura con il comportamento collettivo del suo tempo. Gesù vuole incontrare chi è lontano o allontanato proprio perché l’uomo è la sua missione. Ogni uomo per Gesù è persona importante da amare.

Il Natale, ci porta a vivere dentro a un clima di festa, poesia e incontro, ma la vera realtà del Natale è quella di un Dio che si fa uomo e che relaziona con gli uomini.

È Partendo da questa realtà che tro-viamo la forza di trasformare la dura situazione del nostro oggi con la soli-darietà verso tutte le persone, categorie, situazioni di sofferenza, precariato del lavoro e solitudine.

Vivere il Natale, non è consumare cose o regalare oggetti più o meno preziosi ma offrire un sorriso, una vici-nanza, un piccolo gesto di condivisione

con le persone svantaggiate.È una speranza vera che spinge la

situazione pesante in cui ci troviamo, verso uno sforzo convinto di superamen-to della stanchezza e dell’indifferenza umana e religiosa.

Il Natale crea quel clima propizio a ridestare nel cuore degli uomini uno slancio nella relazione più umana e un senso più vero di vicinanza al Signore Gesù e a tutti noi.

Con l’augurio che a ricchezza di emozioni e di calore di questo prossimo Natale possa portare a tutti noi un mondo di giustizia e di pace.

Grazie Gesù perché desideri essere ospite nella tua casa che è il nostro cuore.

Don Mario

N. 3

pagina 2 Dicembre 2012 pagina 3Dicembre 2012

In un lebbrosario, un anziano malato conservava, nonostante le sofferenze, gli occhi sorprendentemente luminosi

e sorridenti.Dimostrava attaccamento alla vita, non disperazione, e dolcezza nel trattare gli altri.Il segreto?Ogni mattina, allo spuntare dell’alba, il vecchietto si trascinava al recinto che circondava il lebbrosario e raggiungeva

un posto ben preciso. Si metteva a sedere e aspettava fino a quando, dall’altra parte del recinto, spuntava una donna anziana con il volto coperto di rughe finissime, ma gli occhi pieni di dolcezza.La donna non parlava. Lanciava solo un messaggio silenzioso e discreto: un sorriso.L’uomo si illuminava a quel sorriso e ri-spondeva con un altro sorriso. Poi tornava

dai suoi compagni di sofferenza. Tutte le mattine.A Betlemme, nella notte, l’angelo an-nuncia ai pastori: «Io vi porto una bella notizia che procurerà una grande gioia a tutto il popolo: oggi è nato il salvatore » (Lc 2,10).« Perché una simile credenza non rende felici tutti i suoi seguaci? Costoro do-vrebbero, in effetti, possedere un segreto meraviglioso, cui aggrapparsi anche nei momenti di più estrema avversità »

Per i cristiani la gioia è un vero frutto, la testimonianza reale della sua speranza.Il suo volto sorridente è segno della sua fede, sa di essere sempre « nelle mani di Dio ».Ogni giorno un sorriso donato proclama la gioia di essere cristiani.

d. Mario

Una voceChe parla

da50anniIl tempo non ha mutato lo spirito e i valori che hanno dato origine e vita al nostro bollettino parrocchiale. In occasione dei 50 anni dal primo numero, pubblichiamo due estratti significativi, che ci aiutano a recuperare la memoria storica del perché tutto è cominciato.

Don Attilio Sante Durigon

Prese a carico la Parrocchia di Orsago

il 2 Settembre 1962. Diede inizio per Natale

del 1962 alla stampa del Bollettino parrocchiale.

Animò la comunità cristiana fino al 1 Agosto 1987.

Dal 1° numero de "La Voce d'Orsago" Dicembre 1962

Da "La Voce di Orsago" Dicembre 1992

IlSegreto di un Sorriso

L’ attuale crisi di fede religiosa e la mancanza di speranza per il futuro,avvinghia

tutta la condotta del così detto uomo moderno indirizzato a conservare con il proprio egoismo, la tanto effimera situazione economica che lo porta ad una sempre più profonda avidità.

Gli esempi di questi stereotipi ci vengono propinati giorno dopo gior-no, notizia dopo notizia, da parte dei media stravolgendo verità e certezze, (programmi televisivi sempre più martellanti ed irreali dove c’è di tutto fuorché la sensibilità umana).

Cosi pure nel sistema commerciale, nel mondo del lavoro e nei rapporti sociali si manifestano sempre più incomprensioni e continui attriti che generano stanchezza, sfiducia e sospetto.

In questo vuoto sociale, i soliti gruppi cercano di massimizzare a pro-prio vantaggio tali situazioni, anche a costo di danneggiare le istituzioni utili a tutti.

Quello che succede a livello gene-rale si ripercuote a livello individuale logorando tutto il tessuto sociale ed umano: famiglia, scuola, imprese ed istituzioni tutte.

Queste sopraffazioni che ci perse-guitano da sempre, le idee massima-liste e di onnipotenza manifestate ed espresse in ogni tempo dalle varie

ideologie e da personaggi ambigui ed inumani, e quasi mai contrastati nel loro fare ed agire,(da nessuno, nel rispetto della cosiddetta “Libertà umana”), porta psicologicamente ad una ghettizzazione sempre più profonda della famiglia e della per-sona più debole ed indifesa. I più a rischio: precari-immigrati-donne sole-famiglie numerose-anziani abbandonati-malati senza cure e purtroppo giovani senza lavoro.

È solo così che pochi e perseve-ranti “onnipotenti” riescono pian-piano a manipolare ed

modificare le menti delle genti, con le loro opere, i loro esempi, le parole suadenti: libertà – eguaglianza – fa-

miglia- solidarietà – progresso, ecc.Il loro progetto era ed è chiaro: ric-

chezza – profitto – mercato...mercato..mercato…??????????

Di Famiglia ed Amore con l’A maiuscola non si parla mai!!!!!

(Isaia 63,16-17.19)Perché, Signore, ci lasci vagare lontani dalle Tue vie e lasci indurire i nostri cuori. ritorna per Amore dei tuoi servi, la Tua eredità.

Tu vai incontro a quelli che prati-cano la Giustizia.

Siamo divenuti tutti come cosa im-pura, tutti siamo avvizziti come foglie e le nostre iniquità ci hannoportato via come il vento.

Nessuno più invoca il Tuo nome, nessuno si risveglia per stringerTi a se, ma Signore noi tutti sappiamo che Tu sei Nostro Padre e che tutti noi siamo opera delle Tue mani, facci rivivere Signore nel Tuo Amore.

Tu sei la nostra unica forza e nostra speranza, non nasconderci più il Tuo Volto.

NB: Già stampato, per la prima volta, nella Voce di Orsago nel mese di-cembre 1993 e anni seguenti. (non si muove foglia se Dio non voglia, ma intanto tutt’intatto rimarrà e nulla con il tempo cambierà, questa è la triste realtà).

Gianni

L’attuale Crisi di Fede e di Speranza

pagina 5Dicembre 2012pagina 4 Ottobre 2012

Nella nostra bella chiesa di San Benedetto, a ridosso della parete posta ad ovest sotto

l’orchestra, si trova la pala della Ma-donna del Carmine (cm.270x130 olio su tela), risalente al secolo XVIII, del pittore Egidio Dall’ Olio (1705-1784), restaurata nel 1996.

La pala, un tempo collocata sull’at-tuale altare della Madonna, fu sostituita inizialmente da un’antica statua della Vergine del Carmelo assisa in trono e provvista di un abito color azzurrino (da quanto ho potuto appurare dagli anziani); una scultura appartenente alla tradizione dei “simulacri da vestire”: santi e sante con vere vesti e preziosi, legati ai riti processionali, delle feste patronali, che si svolgono ancora oggi in alcuni dei nostri paesi ma soprattutto nel sud Italia e in Spagna.

Il simulacro della Vergine del Car-melo col Bambino fu sostituito dall’at-tuale statua della Madonna del Carmine (opera scultorea di Mario Stuffer da Ortesei) per iniziativa del parroco don Oreste Orsolan, che resse la parrocchia dal 1923 al 1944.

Purtroppo l’effige della Madonna “vestita”, a seguito di ripetuti sposta-menti dalla chiesa di San Benedetto in altre chiesette e sacelli, irrimediabil-mente si deteriorò negli abiti ed infine ad oggi purtroppo risulta dispersa o forse abbandonata in qualche solaio.

Sarebbe bello poterla recuperare!Intanto ecco una probabile foto, recu-

perata tra gli incartamenti della nostra parrocchia in Archivio Diocesano, che per qualche anziano corrisponderebbe al simulacro.

Giuseppe Posocco

Non me ne voglia Monica Tassoni autrice di questo articolo (pubblicato sulla rivista dell’A.I.F.O.* N. 10

nov. 2012) se io ne ho fatto mio una parte: era talmente “intrigante” e in sintonia con il mio pensiero di questi giorni che ho ritenuto importante citarlo per condividere e stimolare riflessioni, nella convinzione che niente avvenga “per caso”, neanche leggere l’articolo di un giornale.

“ Il 20 novembre 1989 le Nazioni Unite approvarono la Convenzione dei diritti dell’infanzia. A distanza di ben 23 anni (è maggiorenne da un pezzo!) molti dei suoi articoli scritti per difendere i bambini sono rimasti inattuali. Colpa degli adulti, certo. Ma anche i bambini possono fare qualcosa, informandosi e chiedendo di parlarne a casa e a scuola. Vi proponiamo qui un decalogo dei diritti un po’ strano, scritto da Gianfranco Cavalloni, maestro, dirigente scolastico, educatore alla pace ed ecologista autentico, scomparso lo scorso agosto. L’idea di Cavalloni era di rendere il decalogo accessibile a tutti perché più la conoscenza è diffusa, più si garantisce che i diritti in questione siano rispettati. (…..)Ecco la lista dei 10 diritti dei bambini:

1. Ildirittoall’ozio, per vivere momenti di tempo non programmato dagli adulti

2. Ildirittoasporcarsi, per giocare con la sabbia, la terra, l’erba, le foglie, l’acqua, i sassi, i rametti.

3. Il diritto agli odori, per percepire il gusto degli odori, riconoscere i profumi offerti dalla natura.

4. Il diritto al dialogo, per ascoltare e poter prendere la parola, interloquire e dialogare

5. Ildirittoall’usodellemani,a piantare chiodi, segare e raspare legni, scartavetrare, incollare, plasmare la creta, legare corde, accendere un fuoco.

6. Il diritto ad un buon inizio, per mangiare cibi sani fin dalla nascita, bere acqua pulita e respirare aria pura.

7. Il diritto alla strada, per giocare in piazza liberamente e camminare per le strade.

8. Ildirittoalselvaggio, per costruire un rifugio-gioco nei boschetti, ad avere canneti in cui nascondersi, alberi su cui arrampicarsi.

9. Il dirittoal silenzio, per ascoltare il soffio del vento, il canto degli uccelli, il gorgogliare dell’acqua.

10. Il diritto alle sfumature, per vedere il sorgere del sole e il suo tramonto, ad ammirare, nella notte, la luna e le stelle.

Ed ora vi proponiamo, insieme ai vostri bambini, di ricopiare i dieci diritti dei bambini sul foglio nel vostro dialetto o nella vostra lingua, usando quanti più colori possibili. Inserite alla fine un undicesimo diritto, creato da voi. Ritagliate il cartoncino e appendetelo nell’aula della scuola, nella palestra che frequentate, in cucina, in bagno, in giardino, in auto, in garage o ovunque vogliate.”

Mi è arrivato questo articolo all’indomani di un incontro tra catechisti durante il quale la nostra riflessione aveva viaggiato anche nel senso del prendere atto di situazioni difficili in cui vivono diversi bambini/ragazzini della nostra parrocchia, chiedendoci cosa fare per farli comunque sentire accolti ed amati.Il nostro pensiero esprimeva dolore ma anche “ribellione” nel constatare la sofferenza e il dramma di questi “piccoli” coinvolti in realtà contorte e complesse, senza colpa alcuna per ciò che sta accadendo all’interno della cerchia famigliare. Quanti diritti violati per questi bambini/ragazzi, spesso “usati come merce di scambio e ripicche”da parte di genitori e famigliari vari? Quanti bambini/ragazzini lasciati soli o trascurati per interi pomeriggi, in compagnia di mamma TV e papà computer, fratelli videogiochi, sorelle playstation?…Lontano da me giudicare le situazioni e le scelte, perché sono convinta delle grandi sofferenze delle famiglie in difficoltà, dei genitori che decidono di separarsi, ma quello che vorrei tanto non succedesse è che figli di qualsiasi età, pagassero sulla loro pelle le scelte degli adulti, in particolare di coloro che sarebbero naturalmente preposti a vegliare sulla loro crescita

Perché non metterli sempre al primo posto, offrendo amore e sicurezza per aiutarli a crescere sereni, felici, capaci di autostima, di responsabilità e di buone relazioni con gli altri?Come Adulti è un punto d’onore occuparsi dei più piccoli e dei più deboli: figuriamoci come Cristiani, là dove questo modo di essere è l’essenza stessa del messaggio di Cristo, vissuto e testimoniato da Lui in prima persona .E riflettevo allora anche sul valore e l’importanza dell’attenzione alle strutture educative che si occupano di piccoli, come l’asilo nido integrato e la scuola dell’infanzia, ma anche la scuola elementare o la scuola media: luoghi preposti ad essere palestre di vita per crescere sani, nello stile della responsabilità, della condivisione, della collaborazione, dell’attenzione agli altri, accompagnati in questo percorso da Adulti responsabili e consapevoli del proprio ruolo.Pensavo a “quei diritti” che in apparenza sembrano più negati nei paesi poveri del Sud del Mondo, ma più ci penso e più mi rendo conto che sono invece molto più negati nel nostro ambiente, ricco e saturo di superfluo.Il diritto all’ozio…a sporcarsi…al dialogo…all’uso delle mani…a un buon inizio…al silenzio…alle sfumature…:sarebbe più corretto citarli di nuovo tutti! Mi piacerebbe tanto che in questo Natale, ognuno si sentisse veramente responsabili di tutti i più piccoli, ma in particolare che i genitori dedicassero del tempo “speciale” ai propri figli: aiutiamoli a capire che i regali materiali non sono poi così tanto importanti…o forse loro (i più piccoli) lo hanno già capito e gli Adulti ancora no? Benvenuta crisi economica se ci fa incamminare verso la scelta della strada della sobrietà e della riscoperta dei veri valori!Smettiamola allora noi adulti di fare i capricci e impegniamoci di più a diventare veramente Adulti!!!Un Santo e sereno Natale.

Daniela

*L’A.I.F.O. è l’Associazione Italiana amici di Raoul Follereau che promuove e sostiene in tutto il mondo progetti di solidarietà e sviluppo a favore dei più poveri e abbandonati, in particolare lebbrosi, ma anche donne e bambini.

ADULTI CAPRICCIOSI

La convenzione sui diritti dell’infanzia

va applicata nella vita

di ogni giorno.

No ven fià per dir :

GRAZIE!

“Maria, po-sela dirghe a S e r g i o

e a Meno che ghe saria le foie da cior su… ali temp?” “Inox positu vegner in asilo che se ha rot….” “Piero, come pose far….” “Zio Giet ho l’erba sul giardin davanti, ma anche in parchegio da disecar: positu vegner?”” Stefano, ghe do-manditu a Parcianelo se insieme podè….” “ Mario, i boce a foza de dai, i me ha spacà el palet, o la panchina, o el cancelet,…. Alo temp par darghe ‘na saldada?” “ Gjio, ghe saria le ziese da ta-iar…” “Dino, ho ‘na rogna, atu temp? “Fabiola, posela vardar ela l’asilo intant che …” E per non parlare di tutto quello che Andrea ha fatto in vita per questa struttura e, ora, lui non c’è più … La Scuola dell’Infanzia/Nido Integrato è una realtà qualificata e indispensabile per le giovani ge-nerazioni di Orsago e, anche, per i loro genitori, ma senza l’aiuto silenzioso e disinteressato di tutte le persone che si danno da fare gratuitamente per essa, non potrebbe sopravvivere. Ed è per questo che, attraverso queste pagine, che sappiamo essere lette da loro e non solo, voglia-mo “urlare” il nostro GRAZIE e augurare loro ciò che il Signore pensa sia meglio in questo tempo di Avvento. Buon Natale a tutti coloro che disinteressatamente vogliono bene all’asilo e alle loro famiglie.

A mio marito Natalino

Era ieri (a dispetto del "sembrava")... ed eccoci al nostro, come qualcuno,

cristianamente ispirato lo definisce, "giubileo matrimoniale" ... No! Nessuna definizione formale ed usurata, nessuna celebrazione rituale potrà avere la "presunzione" di significare la nostra vita insieme! Nessuna scadenza temporale, con il suo naturale carico di ricordi e di struggenti nostalgie, potrà indurci a voltarci indietro con rimpianto come se il passato non ci appartenesse più. Il sentimento che, inevitabilmente, addolcisce ogni cosa che e' stata, non potrà far si' che questa stagione della nostra vita assuma ai nostri occhi la suggestione del tempo migliore. Certo, anche noi abbiamo vissuto, ma niente e' andato perduto, non le esperienze vicine e lontane nel tempo, non le emozioni e l'entusiasmo dei nostri approcci, più vivi che mai tutti giorni. E se la speranza di quel giorno radioso e' diventata certezza, se la nostra casa e' davvero "fondata sulla roccia" lo devo a te, alla tua dedizione, al tuo amare, ad ogni tuo dono!

Tua Ornella

Ora io lo dedico a Lei, alla sua "nuova vita". E, in occasione del Santo Natale, lo dedico a tutte le persone che indistintamente "amano".

Natalino

Dove è finitala Madonninadel Carmineche veneravanoI nostri anziani?

pagina 6 Dicembre 2012 pagina 7Dicembre 2012

Anche quest’anno siamo arrivati al Santo Natale completando con soddisfazione il programma delle

nostre attività.Con gioia voglio far presente che quest’

anno si sono aggiunti a Noi altri Volontari, anche giovani, carichi di buona volontà e orgogliosi di dare qualcosa agli altri, ciò ci commuove e ci conforta stimolandoci ad andare avanti per la strada intrapresa.

Il nostro appello però, è sempre rivolto ai neo pensionati dicendo loro che possono avvicinarsi a noi in ogni momento senza timore, anche perché il nostra Associazione necessita di tante persone di buona volontà per continuare a dare servizi a tutta la comunità sperando che in futuro anche il volontariato sia più valorizzato per quello che fa e che farà.

Sappiamo che il nostro futuro è riposto nelle forze più giovani e a loro noi trasmettiamo il compito di continuare questa importante missione anche perché il nostro tabulato è soggetto a continue

varianti ed imprevisti, purtroppo c’è sempre chi và, nonostante continuiamo con entusiasmo a camminare lungo la difficile strada intrapresa.

Ricordiamo con Grande Gioia, un altro evento eccezionale, per la Nostra Concittadi-na, Carmela Della Libera per il compimento

del Suo 100° compleanno, essendo nata il 5 di novembre del 1912, per questo mitico momento in segno di affettuosa riconoscenza gli è stata donata una Pergamena ed un cesto natalizio, dal Nostro Pres. Luigi Collot a nome di tutta l’Associazione Anziani, rinnovando l’Augurio per tanti altri Anni Sereni e Feli-ci.

Ho il piacere, inoltre, di comunicare il programma dell’anno 2012 che sta per finire: iniziato

con il 29 di gennaio con la Festa del Tes-seramento, il 19 di Febbraio con l’Assemblea dei Soci e Crostolada

il 25 di Marzo con il Pranzo Sociale della Tersa Età, il 27 di Maggio sostegno alla Festa di Primavera presso l’Azienda agricola Bevilacqua, l’8 di Giugno,purtroppo, è stata sospesa la gita in programma per mancanza di adesioni, il 5 di Luglio Magnifica serata all’Arena di Verona per la rappresentazione della “Carmen”,

il 31 di Luglio gita a Pieve di Cadore ed a Lorenzago, il 26 di Agosto scampagnata all’Azienda Bevilacqua,

il 28 di Settembre la Gita Settembrina con visita a Villa Varda e proseguimento per Eraclea Mare, il 21 di Ottobre festa con Ca-stagnata degli Alpini e con la compagnia dei

giovani del “Girasole”, così eccoci arrivati alla chiusura dell’anno con il Pranzo di Natale che si svolgerà presso il Ristorante Primavera di Godega S.U.

Domenica 16 di Dicembre, pranzo al-largato a tutti gli “Over 60” del Comune di Orsago, alle Autorità comunali, ecclesiastiche e i rappresentanti delle Associazioni tutte.

Ricordiamo che a tutte le persone, le quali

impossibilitate per carenze fisiche a parteci-pare al Pranzo di Natale, verrà consegnato un pacco dono all’insegna di aggregazione, amicizia, e fratellanza.

Preghiamo i familiari di comunicarci a mezzo telefono od a conoscenti i nominativi dei loro Cari.

Ricordiamo anche, l’apertura del bar associativo viene fissata per i tre pomeriggi la settimana, Mercoledì, Giovedì e Sabato, più mattino e pomeriggio la Domenica, inoltre viene gestito presso la nostra Sede uno sportello di Ascolto ed Informazione ricevendo pure le richieste per il servizio di trasporto alle persone bisognose, ricordiamo che abbiamo a disposizione due pulmini, uno dei quali dotato per il sollevamento di carrozzine, molte volte usufruiamo le vetture proprie dei Soci Volontari.

Comunichiamo inoltre che un gruppo di Soci Volontari è incaricato a gestire la manu-tenzione esterna della Scuola Materna Maria Bambina di Orsago.

Auguriamo di tutto Cuore un Buon Natale ed un felice Anno Nuovo.

Il Presidente Luigi Collot

AssociazioneAnziani di Orsago PROGRAMMA

Affiliata ANTEAS - Via XXV Aprile, n° 1 – 31010 Orsago (TV) - Tel. 0438 99122

All'inizio del mese di novembre il Circolo Artistico ha presentato la consueta mostra autunnale di

pittura ed attività affini con una quindicina di artisti locali che hanno esposto loro la-vori inediti eseguiti nelle diverse tecniche espressive. Il tempo meteorologico è stato molto inclemente proprio nei due fine set-timana di apertura della mostra, per cui le presenze sono state osteggiate, ma comun-que soddisfacenti.

Ciò dimostra ancora una Volta quanto la Comunità apprezzi questa manifestazione che si è sommata a quella organizzata, con opere a tema diverso, in occasione della festività pasquale scorsa.

Nella mostra di novembre erano esposte tre eccellenti tele del defunto M° Pollesel.

Il Sig. Paolo Ceschel, coerede del pittore, esaudendo ad una richiesta presentata a suo tempo dal Presidente del Circolo, ha donato alla nostra Associazione uno dei tre quadri esposti, a scelta, quale riconoscimento per l'intitolazione del Circolo e per l'ospitalità da Sempre offerta a esposizioni del M° Pollesel.

Il quadro scelto è una natura morta in olio su tela riccamente incorniciata (40X50) intitolata "Melograni su vassoio".

In mancanza di una sede propria, si è deciso di chiedere ospitalità, concessa, in Municipio per cui il quadro è stato appeso nell'Uff1cio del Sindaco, a pubblica visione.

Esso sarà presente, quale simbolo del Cir-colo, in ogni mostra che Verrà organizzata.

Il Consiglio direttivo infine, sentito anche il parere della base, si sta orientando di istituire dei corsi di insegnamento e di ag-giornamento nelle varie tecniche rivolti non solo ai propri Soci, ma a quanti desiderano cimentarsi con la bella arte.

Il tutto dovrebbe svolgersi con alcuni incontri tenuti dai nostri Soci con il com-pito di saggiare le predisposizioni per poi continuare, presumibilmente nel prossimo anno, con dei Veri corsi tenuti da docenti qualificati

Prima difficoltà da superare è trovare una sede opportuna perla quale verranno interessate le istituzioni, prima che i privati, per ovvie ragioni economiche.

Coloro che ne fossero interessati e bene si segnalino, oltre allo scrivente, ai soci Camatta Luigi e Teri Ferracini.

Concludendo anche il Circolo Artistico si premura di formulare i migliori auguri per le prossime Festività a tutta la Comunità.

Antonio Bottan, presidente

CIRCOLO ARTISTICO “F. Pollesel”

La “cuchera” del nonno Meneti (Domenico)Una grossa noce nelle mani del nonno, piccolo di statura un po’ rotondetto ma quanti ideali,“chi no ghe pensa in cò ghe pensa doman, la nomina le quel che conta”.Era un ragazzo del ‘99. Aveva tante storie da raccontare, la guerra, la Croazia,i todeschi come li chiamava lui.

Un mucchio di terra nel cortile, lui ridendo “la piante questa cuca? ma la naserà quando no ghe sarò pì”. Cosa dici nonno tu ci sarai ancora perché sei un ragazzo del ‘99.

La “cuchera” ora è grande, tra i suoi rami ci sono le tortore, le foglie crescono,ingialliscono,cadono,come le fasi della nostra vita.Quando le foglie si muovono io sento il nonno parlare; “mai metterghe nome doman”.Tanti anni sono passati. La “cuchera” del nonno sussurra in primavera dolci melodie quando i suoi rami sono

carichi di foglie. Tristezza quando i suoi rami spogli si rivolgono al cielo; ricordi di una vita semplice rimasta nei nostri cuori, in questa torre di Babele che oggi è la vita.

Grazie nonno Meneti.Adriana

Nel precedente numero della “Voce di Orsago” abbiamo lungamente parlato della

conclusione dell’anno accademico 2011-2012 con riferimento al program-ma e al viaggio finale di cinque giorni in Umbria, che ricordiamo con una foto di alcuni nostri gitanti in visita serale alla chiesa di San Francesco ad Assisi.

Guardiamo ora all'attuale e all'im-mediato futuro dell'attività del Circolo Culturale che ha iniziato la propria presenza nella Comunità attraverso un susseguirsi di ben tre incontri serali intesi ad allargare la propria presenza per favorire le adesioni di nuovi soci in supporto al già fornito numero iniziale che purtroppo risente dell'età avanzata e di prudenza contro gli inevitabili acciac-chi che tendono a ridurre la frequenza.

Il numero degli iscritti si sta av-viando verso le novanta unità, tuttavia ripetiamo insistentemente di convincere

nuove forze a sostegno degli affezio-nati iscritti da oltre vent'anni. Intanto l'attività sta sviluppando la prima parte del programma che si concluderà il 13 dicembre con l'Assemblea Ordinaria dei Soci dopo ben 19 lezioni meravigliose per contenuti e per i valenti Relatori che si sono succeduti.

Di fronte a timide asserzioni di non essere all'altezza culturalmente per far fronte alle "lezioni" del Circolo, ripe-tiamo ancora una volta, anche in questa sede, che questo è un falso timore e una insostenibile scusa, per cui l'invito è di provare a partecipare a qualche incon-tro per sciogliere qualsiasi remora e gustare lino in fondo la soddisfazione dell'aumento delle proprie conoscenze, della cultura, della sensibilità indivi-duale verso ciò che è importante per la formazione personale, per la quale "non è mai troppo tardi"!

Dopo la pausa delle prossime fe-

stività Natalizie, il Circolo riprenderà la propria strada il 15 gennaio 2013 per conclu-dersi, dopo altri 25 incontri, nel mese di maggio con il consueto viaggio turistico-culturale di 5 giorni la cui meta verrà decisa dall'Assemblea su due proposte che il Diret-tivo presenterà. Su ciò saremo

più espliciti nelle prossime occasioni. Intanto gusteremo le lezioni pomeri-

diane del martedì e del giovedì di ogni settimana a cui aggiungeremo altri due incontri serali con la presenza attesa di Padre Sirio e del Concerto vocale-strumentale per la Santa Pasqua, come è tradizione.

Specificare tutti i temi in calendario è impossibile in questa sede per ovvie ragioni di spazio, tuttavia invitiamo gli interessati a richiedere il programma magari partecipando liberamente a qualche incontro presso la saletta del Cinema Cristallo, nostra sede.

Il Circolo Culturale coglie l'occasio-ne per porgere a tutta la Comunità gli auguri di un sereno Natale ed un più tranquillo Anno Nuovo.

Antonio Bottan, per il Direttivo

CIRCOLO CULTURALE “Don Giuseppe Zago”

pagina 8 Dicembre 2012 pagina 9Dicembre 2012

rrivati agli sgoccioli di questo 2012 è d’obbligo, e per noi anche piacevole, volgere lo sguardo su

quanto fatto finora.Un anno particolarmente intenso ed impe-

gnativo che ha visto il coro, non solo animatore delle cerimonie e Messe della Parrocchia, ma anche partecipante in numerosi concerti in paese e fuori.

Il primo impegno dell’anno è stato in feb-braio; invitati ad un concerto in occasione di San Valentino patrono della chiesa di Cozzuolo di Vittorio Veneto.

Nel per iodo quaresimale abbiamo noi organizzato un concerto, con il Patrocinio del Comune e con il contributo della Banca della Marca, invitando “I Cantori di S. Tomaso di Canterbury” di Gaiarine.

A seguire il 7 luglio a Serravalle di Vittorio V. per un concerto nell’ambito del “Luglio Musicale Carmelitano” nella bellissima Chiesa di San Giovanni Battista.

Poi il 16 settembre, in occasione della nostra ormai classica gita annuale, si è animata la Messa nella Chiesa di Canale d’Agordo nella ricorrenza del centenario della nascita del nostro Papa, Giovanni Paolo I.

Il 13 ottobre poi, abbiamo partecipato con grande piacere, insieme al coro “Code di Bosco”, al concerto in chiesa organizzato dal Circolo Culturale “Don Giuseppe Zago” per l’apertura

dell’anno accademico.E infine il 21 ottobre al Santuario della Ma-

donna dei Miracoli di Motta si è animata la Messa delle 10 ricevendo anche molti apprezzamenti.

Questo è ciò che abbiamo già fatto finora, però gli impegni che il coro ha davanti non sono da meno, infatti ci stiamo preparando non solo per animare le Messe di Natale, come di consueto, ma anche per un concerto natalizio che si terrà nella nostra Chiesa la sera di sabato 22 dicembre.

Ci saremo noi ed altri due cori esterni: il coro “Cappella Musicale S. Michele di Vittorio Veneto” e il coro di Cozzuolo.

Noi confidiamo che la Chiesa sarà piena anche in questa occasione e non abbiamo dubbi proprio perché gli orsaghesi su questo sono insuperabili.

Invece la sera di Santo Stefano siamo invitati

dal coro “La Betulla” a un concerto nel Duomo di Aviano.

Sicuramente un periodo impegnativo, come detto all’inizio, ma è anche piacevole l’essere invitati cantare e collaborare con altri cori, ci stimola ancor di più nel nostro impegno.

Non possiamo tralasciare il fatto che tutto questo è possibile grazie alla disponibilità, la pazienza e la capacità della nostra Direttrice Svetlana che ci sprona costantemente nella preparazione e si dedica a noi ormai da cinque anni e grazie anche ad Agostina nostra accom-pagnatrice all’organo.

Ai coristi invece il ringraziamento più bello arriva ogni qual’volta gli viene riservato l’ap-prezzamento e l’applauso, e questo, dobbiamo riconoscerlo, fin’ora non è mai venuto meno, ne da parte dei parrocchiani ne da parte del nostro Parroco Don Mario, tra l’altro sempre attento ai nostri bisogni.

E noi cogliamo questa opportunità per dire un grande grazie a tutti.

Vogliamo ringraziare in anticipo anche chi ha voglia e gusto di entrare a far parte del coro, sarà sempre il benvenuto.

E la nostra presenza con i canti che eseguire-mo alla Messa della Vigilia e il giorno di Natale possano essere l’augurio più bello e sentito che il coro porge di Buon Natale.

Lorenzo

he noia, devo proprio andare a messa?». Que-ste parole che sembrano

adatte alla bocca di un bambino ce le troviamo ad avere tutti, giovani e meno giovani. Come quindi meravigliarsi di bambini che con incosciente coraggio dichiarano che non hanno voglia di andare in chiesa per quell’ora particolare?

Partiamo quindi da noi che per età, esperienza di vita e di fede ci siamo fatti un’idea sul perché andare e vivere la messa.

Iniziamo dal nome: «Su, forza, andiamo alla cena di ringraziamento!» «Ma se sono le 9 del mattino?!». Eppure è questa l’idea di partenza, mensa e/di ringraziamento. Ci rende presente il sacrificio di Gesù sulla croce, partendo dal suo ultimo gesto di comunione terrena con i suoi discepoli: il mangiare insieme (anche da risorto, come in Gv 21). Allora siamo invitati insieme a farci suoi discepoli e, tra di noi, fratelli, “figli nel Figlio”, per ciò non dovremmo più dire “IO vado a messa”, bensì “NOI partecipiamo alla messa e insieme ci doneremo perché avvenga davvero il mistero eucaristico”. Senza una comunità non c’è Chiesa.

“Andare” e “partecipare”, una bella differenza e, sebbene per comodità il primo termine sia più

usato, si nasconde il rischio di andare in chiesa e di subire le sempiterne orazioni e letture e parole e gesti che non cambiano mai.

Non dovrebbe essere così: la scansione di parole, letture e gesti servono per ordinare il culto, affinché possiamo presentarci a Dio con i nostri intenti e i nostri limiti, ascoltare ciò che ci dice con le Sue parole scritte sulla carta e dette dal Suo Spirito, riconoscere la grandezza del Suo Amore ed esserne partecipi fino alla comunione con Lui. Inoltre abbiamo la possibilità di ascoltare delle parole formanti nell’omelia, di donare noi stessi (e non solo le nostre monetine) insieme al pane al vino e di interpellare l’intera assemblea

riunita perché ci sostenga nella preghiera.Tutto ciò rappresenta il culmine della nostra

santificazione, attraverso la glorificazione di Dio e la grazia che ci viene profusa, soprattutto nel corpo eucaristico. Diventa però anche la fonte per irrobustire la nostra fede, riconfermando anche i contenuti nel credo, la propria carità, che nasce dall’Amore che si fa presente, e la propria speranza, nelle fedeli promesse di Dio e nella vita.

In conclusione, se non ci rendiamo conto che cosa implica la liturgia della celebrazione dome-nicale, non capiremo le fughe di tante persone: sicuramente c’è chi non è interessato a tutte queste cose, ma c’è anche chi non le conosce e non sa cosa si perde e chi, consapevole della fatica che implica il disporsi a vivere un concentrato di grazia, amore e preghiera, rinuncia a priori o vive il tutto “a risparmio”. A noi il compito di riscoprire e di comunicare tutti questi doni che riceviamo in quell’ora in cui sacrifichiamo un poco di noi stessi, piccola cosa come la goccia che si perde nel vino del calice pronto per il sacrificio.

Non possiamo che rendere grazie e uscire dalla chiesa pieni di gioia, davvero “desidero proprio vivere la messa” per vivere meglio il giorno.

Giacomo Andreetta

Prendete una cinquantina di ragazzi dai 4 ai 15 anni d'età, aggiungete una in-

segnante di musica effervescente e tanta voglia di cantare; mescolate il tutto e avrete L’ORSETTO D’ORO, l’associazione che da alcuni anni pro-muove tra i giovani una preparazione musicale completa attraverso vari appuntamenti.

Innanzitutto c'è l'evento più fa-moso, diventato ormai un classico per la nostra cittadina, il concorso canoro "Orsetto d'oro" che ogni anno dà la possibilità a giovani talenti di esprimere la propria passione per il canto, esibendosi sul palcoscenico. La sfida raccoglie concorrenti pro-venienti da numerosi comuni di 2 province ed è sempre seguito da un pubblico numeroso.

Un'altra importante iniziativa

dell'associazione è stata quella di fondare “Le piccole voci dell’Or-setto d’oro”, un coro stabile per giovani appassionati di musica. Nei suoi tre anni di vita, il coro ha messo a punto un ricco repertorio di brani scelti accuratamente sia per il valore musicale, sia per la validità del testo, e per questo è spesso chiamato ad esibirsi in concerti, come ad esempio quello tradizionalmente si tiene a Natale al cinema Cristallo.

Ultimamente si sono uniti al coro alcuni elementi "speciali": dei co-risti piccolissimi, di soli 4 e 5 anni. I nuovi arrivati si sono amalgamati molto bene e fanno apprezzare la loro bravura nell'esecuzione di ogni brano.

L’associazione poi organizza ogni anno un corso di introduzione al canto, rivolto a tutti coloro che vogliono conoscere le tecniche del canto e, nel contempo, vogliono in-contrare altri bambini e ragazzi con cui trascorrere alcune ore in un clima amichevole e rilassato. Le lezioni cominceranno a gennaio e avranno cadenza settimanale. Per iscriversi basta accedere al sito dell’Associa-zione: www.orsettodoro.it

Ma, per perseguire le sue finalità di promozione della cultura musicale,

l'associazione ha ampliato il venta-glio di proposte e quest'estate ha dato l'occasione ad un nutrito gruppo di coristi di assistere ad un'opera molto famosa, l'Aida, all'Arena di Verona. Data l'affascinante cornice, la serata ha entusiasmato tutti i partecipanti!

L'ultima sfida in cui l'Orsetto d'oro si è cimentato, è l'allestimento di un musical, interpretato dai ragazzi gui-dati dall'entusiasmo della vulcanica direttrice, la professoressa Simonet-

ta Mandis, con la collaborazione dei volontari dell'Associazione e della mano esperta di Simone Carnielli. I coristi hanno accolto con entusia-smo la proposta di vestire i panni di Mary Poppins e degli altri suoi bizzarri amici di uno dei musical più amati di sempre; hanno così potuto cimentarsi in una prova non certo facile, che ha richiesto molto impegno e un pizzico di coraggio, ma che ha permesso loro di misurarsi con un genere musicale originale, che si è trasformato in un gioco divertente. L'opera non è stata scelta a caso. Infatti, le avventure della bizzarra famiglia offrono uno spaccato attuale, in cui ognuno di noi, in fondo, può ritrovarsi: genitori e figli, amici e parenti prima lontani e distratti, poi uniti da un filo magico fatto di calore e di ascolto reciproco con un poco di zucchero

Con questa brillante prova si conclude un altro anno di attività dell'Orsetto d'oro, nella speranza di poter riservare nuove interessanti sorprese in futuro e con l'augurio che le prossime Feste possano por-tare nella vita di tutti noi, grandi e piccini, un po' di zucchero in più! Associazione Culturale

Orsetto d'Oro

AssociazioneCulturale"Orsetto d'oro"

Desidero proprio vivere laMessa!

Coro Parrocchiale“S. Benedetto

Abate”

pagina 10 Dicembre 2012 pagina 11Dicembre 2012

IMPRESSIONI d’autunnoÈ una serena giornata

d’autunno.Il sole è un po’

pallido e con i suoi raggi scalda l’aria ed illumina il bosco.

Percorro un sentiero di sassi coperto da foglie secche, entro nel bosco e lì vedo uno sco-iattolo che salta da un albero all’altro.

Osservo le foglie degli al-beri, sono colorate di marrone bruciato, rosso vivo, giallo zafferano ed arancione.

Nel silenzio che mi avvolge, sento gli uccellini cantare ed il fruscio delle foglie che, appe-na mosse dal vento, cadono e stendono un tappeto colorato.

Sento il profumo della resina, dei funghi che trovo spostando un mucchietto di foglie umide, marce.

La corteccia del tronco degli alberi è scura, ruvida e coperta di muschio; le gocce di resina, appena uscite dagli alberi, sono appiccicose come il miele.

Nell’aria s’odora il pro-fumo dolce delle bacche e quello amarognolo delle noci selvatiche.

L’autunno è meraviglioso perché mi regala una sensa-zione di pace e tranquillità.

Angelica Z.e Marco Giovanni B.

4 A

Con la Santa Cresima, Signo-re, ti abbiamo detto il nostro sì esprimendo il desiderio

sincero di provare davvero a vivere con te.

Sai Signore, durante il nostro cam-mino, abbiamo vissuto esperienze di vita diverse fra loro, ma che ci hanno veramente dato tanto. Proprio per que-sto, ora, vorremo ringraziare di cuore: La comunità “Il Girasole”- “Le suore della Casa Mater Dei- la comunità “Il piccolo rifugio”- Le monache di clau-sura- I padri missionari della Consolata e quella mamma che ci ha raccontato l’esperienza del figlio entrato nel tunnel della droga.

Un grazie speciale va ai nostri geni-tori che ci sono sempre stati vicini e dei quali non potremmo mai fare a meno.

Ai nostri nonni sempre disponibili. Ai nostri padrini e madrine che si sono impegnati ad essere il nostro braccio destro sia nella vita cristiana che in quella di tutti i giorni.

Al vescovo che ha celebrato il sa-

cramento.A don Mario che ci ha sempre in-

coraggiati.Alla comunità tutta che ha voluto oggi

stringerci con la preghiera attorno a noi.Al coro che ha accompagnato la

celebrazione. E a tutte quelle brave persone che si sono rese disponibili offrendo il loro aiuto.

Ma il ringraziamento più grande va a loro, le nostre catechiste Stefania, Alberta e Nazarena, che ci hanno ac-compagnati tenendoci per mano per ben sette anni con il cuore sempre pieno di amore, gioia, coraggio, pazienza, come un vero cristiano sa fare. Non si sono mai stancate di ascoltarci e di consigliarci. Sono state e saranno per noi delle persone preziose e Signore ti ringraziamo di aver scelto loro per il nostro cammino di fede.

Non vi dimenticheremo mai e nei nostri cuori un posto sarà riservato a voi.

Grazie a tutti. I ragazzi della cresima.

Anche quest’anno la nostra comunità parrocchiale, come ormai vuole la tradizione, ha voluto ricordare in due momenti le coppie che festeggiavano i propri giubilei di

matrimoni: quello primaverile per le coppie dai 5 ai 25 anni e quello autunnale per quelle “over” 30. Sono state due celebrazioni sentite e partecipate, ricche di presenza e di emozionanti momenti sia per chi ha partecipato che per chi ha organizzato; la sincera testimonianza di tutti queste coppie unite da tanti anni di matrimonio, con gioie e difficoltà sempre superate insieme, deve essere positivamente messa in rilievo ed essere certamente di esempio e speranza per le giovani coppie che si trovano ad iniziare un percorso di vita nell’unione cristiana. Nel successivo momento di condivisione festosa inoltre è sempre bello vedere che tutti si ritrovano con gusto a parlare, scherzare e condividere le proprie esperienze: anche questa una bella lezione di vita che si può apprezzare solo vivendola!

E’ per questo che come Gruppo Famiglia cercheremo di impe-gnarci affinché si possa portare avanti questa bella ricorrenza che, grazie all’indispensabile presenza e generosità delle coppie di sposi e del loro entusiasmo a qualsiasi età, ci arricchisce continuamente e ci stimola nel nostro cammino.

Ringraziando pertanto tutti coloro che hanno partecipato e che in qualsiasi modo ci hanno aiutato vogliamo fin d’ora invitare le coppie ad aderire numerose agli appuntamenti per il 2013 previsti per la prima domenica di Maggio e di Ottobre.

Il Gruppo Famiglia

L’unica matriarca rimasta, testimone della famiglia Speranza, è nonna Carmela Della Libera, che il giorno 5 novembre ha compiuto la bella età di

100 anni essendo nata a Bibano nel 1912.Il giorno del compleanno ha ricevuto a casa la visita del

vicesindaco Marcello Botteon, rappresentante dall’ammini-strazione comunale, oltre al parroco, Mons. Mario Casagrande, e ai rappresentanti dell’Associazione Anziani locale, ricevendo da ognuno doni con un omaggio floreale e degli attestati.

Siamo andati anche noi nipoti quel giorno a trovarla e l’abbiamo vista seduta tranquilla, con quella pace e serenità sul volto che da sempre la contraddistingue, fin da quando vivevamo assieme in seno alla numerosa famiglia patriarcale.

Zia Carmela reca testimonianza di tanti bei ricordi di vita trascorsa: la gioia per la nascita dei figli, le feste, attorniata dai famigliari e far filò la sera nella pace famigliare, pur se c’era la fatica della vita quotidiana poichè il lavoro nei campi si compiva con la sola forza delle braccia.

Ha conosciuto le tribolazioni delle due guerre, la prima vissuta nell’infanzia e la seconda da madre e sposa, quando

con la tristezza nell’animo gli uomini della famiglia partirono per il fronte.

Ha vissuto ancora momenti di tristezza in seguito alle malattie e al dolore della perdita di persone care, come il marito Mario deceduto poco più che sessantenne.

Mario e Carmela si erano sposati il 23 gennaio del 1937 a Bibano dove l’aveva conosciuta, lui ventisettenne, lei due anni più giovane.

Ed infine ora la gioia del giusto riposo e della festa che si è celebrata domenica 11 novembre con la Santa messa e con il pranzo durante il quale figli, nipoti e parenti tutti si sono stretti attorno a lei.

Cresime 2012

I 100 Anni di Nonna Carmela Della Libera Speranza

Nonna Carmela con i figli, le nuore e il genero

Primavera 2012

Autunno 2012

Giubilei di Matrimonio 2012

pagina 12 Dicembre 2012

In occasione del nostro an-niversario di matrimonio, celebrato il 14 ottobre

scorso, vogliamo ringraziare Don Mario per la sua accoglienza, il gruppo Famiglia Giovani che con il loro impegno, ogni anno, organizza i Giubilei ed il coro S. Benedetto che ha allietato con le sue voci armoniose la S. Messa.

M. R. C.

Sono disponibili

i volumi della raccolta dal 1962 al 1995

de " LA VOCE DI ORSAGO". Chi fosse interessato può ricolgersi in canonica o in sacrestia dopo le messe.

LA VOCE DI ORSAGO

Bollettino parrocchiale trimestrale Fondato nel 1962Editore: Parrocchia

di San Benedetto Abate

RedazionePiazza Caduti per la Libertà, 3

31010 Orsago Tel. 0438/[email protected]

Direttore responsabile: Giovanni Dan

Gruppo redazionale:Paola Pollesel,

Maria Cristina Piantadosi, Mauro Feltrin

Impaginazione: Gianluca Bonaldo

Iscritto al Registro Stampa del Tribu naledi Treviso N . 751 del 18.4.1989

Distribuzione gratuita

Gli articoli scritti al computer possono essere

inviati direttamente [email protected]

indicando la data.

Sempre più solo il parroco sull’altare? Non credo, o comunque spero di no, grazie a questi “simpatici ministranti”

(così ringraziati dal vescovo Corrado) che ogni anno crescono, grazie a voi tutti. In molti si chie-dono cosa comporti l’essere chierichetto. Solo pochi incontri per rinfrescare i gesti e soprattutto la presenza, ovvero cercare di partecipare alla messa e di servire all’altare. Quindi, se sei un bambino/a, non esitare a parlarne con i tuoi genitori, con le catechiste o con don Mario, se sei un adulto che leggi, non esitare a parlarne con i tuoi figli/e, con le catechiste o con don Mario: le porte sono aperte, le vestine numerose.

Giacomo

i volumi della raccolta

de " LA VOCE DI ORSAGO". Chi fosse interessato può ricolgersi in canonica o in sacrestia dopo le messe.

NOVITà IN PARROCCHIA

Sta nascendo il nuovo gruppo liturgia, un gruppo che non servirà solo per la messa,

ma per il senso liturgico più ampio, dando molta importanza alla comunicazione tra i gruppi, perché tutto cooperi alla crescita, dapprima personale e poi comunitaria. Infatti verrà curato molto l'arricchimento personale dei partecipanti, in modo tale che in tutto ciò che facciano, dalle azioni quotidiane all'aiuto in parrocchia, ci sia un certo stile, una certa motivazione.Visto che il gruppo si sta formando or ora, chiunque fosse interessato o volesse approfondire, chi già agisce o agirà in parrocchia e vuole qualcosa in più basta chiedere informazioni a Gianni Ros (0438.992244 ) o al diacono Luigi Pavan (0438.992344 ).

Dicembre 2012 Dicembre 2012

Era una signorina di buona famiglia: suo padre, geometra, era capo ufficio del ca-tasto di Monaco di Baviera. Era istruita:

aveva studiato in un collegio internazionale retto da suore, le Englisher Fraulein e le sue compagne erano, oltre che germaniche, francesi, inglesi, spagnole e italiane.

Nei programmi di studio dovevano parlare due giorni la settimana tedesco, due francese e due inglese. La domenica ognuna parlava la sua lingua ed era come la torre di Babele.

Poi c’erano le altre materie (lei eccelleva in chimica) oltre galateo, canto, ballo, nuoto, ecc.

Nella divisa di gala avevano i colori della casa regnante il cui reggente (zio di quel famoso Ludwig dei castelli) visitava il collegio una volta l’anno.

Delle sue compagne di classe lei era incu-riosita soprattuto dalle due italiane perché più delle altre straniere soffrivano della nostalgia di casa. Cosa sarà mai quest’Italia, si chiedeva.

Uscita di collegio frequentò una scuola di cucina e governo della casa.

In seguito andò a lezioni di italiano. La sua insegnante procurava, a famiglie italiane, le istitutrici tedesche per i figli.

Dopo poche lezioni le propose di partire per l’Italia perché si era ammalata la signorina che doveva venire a Venezia.

Lei accettò, da quel tipo intraprendente che era, anche se non sapeva ancora che poche parole della lingua e, dopo aver fatto tutti i documenti, annunciò ai suoi genitori esterrefatti che veniva in Italia. Era figlia unica!

Arrivò in Italia nel 1923 a casa di un professore dove insegnava il tedesco a tre bambini.

Successivamente si trasferì a Mestre e insegnò ai figli, Anita e Bruno, del dottor Guido Bergamo, pneumologo e radiologo, ex deputato repubbli-cano, avventiniano, antifascista. Famiglia con la quale è rimasta sempre in amicizia e nonostante abbia avuto, nella sua lunga vita, molti allievi, Anita restò sempre la sua scolara del cuore.

Quando il dottore, con la famiglia, per motivi politici, andò in esilio in Egitto, lei si trasferì a Treviso dai conti Frova.

Una sua compagna di collegio venne a lavo-rare al consolato germanico a Venezia e così una domenica la Sophie veniva a Treviso e l’altra lei andava a Venezia.

Lui era figlio del fattore dei Tami. Nacque ad Orsago, in quella casa bassa adiacente la villa, primo di sette sorelle e due fratelli.

Non era istruito, ma era colto. Aveva continuato a frequentare il suo maestro Giacinto Scarabel-lotto, che venerò fino alla morte. Leggeva molto, soprattutto i classici a sfondo sociale: Tolstoi, Victor Hugo. Sul suo comodino quando mancò c’era “E le stelle stanno a guardare” di Cronin.

Amava la poesia e la musica: frequentava la Scala, l’Arena e la Fenice. Aveva cominciato come falegname alla Cooperativa (con intervallo da

1914 al 1919 da militare) e disegnava anche i mobili che produceva. Aveva anima di artista.

Era socialista: con il suo amico Italo Zanin (repubblicano) faceva kilometri in bicicletta, la sera dopo il lavoro, per sentire comizi politici.

Con l’avvento del fascismo, per non iscriversi al partito cambiò lavoro: fece il rappresentante di vari articoli ed infine di calzature.

Visitava mostre d’arte. Di Venezia era innamo-rato e ne conosceva ogni pietra e ogni palazzo. Ci andava spesso la domenica e così passava a salutare la sorella alla quale era più legato, diventata suora infermiera.

Una domenica pomeriggio nell’autunno 1927 lei era seduta da tempo nello scompartimento del treno a Venezia quando arrivarono trafelati due signori che cominciarono subito a parlare di politica.

Uno di loro chiese il parere alla signorina che rispose: “Sono straniera e non me ne intendo” e alle altre domande stava molto sulle sue.

Cominciò poi, per tempo, a prepararsi per scendere a Treviso e allora lui (che era andato a trovare la sorella e poi con l’amico in giro per la città) le chiese l’indirizzo.

Lei ovviamente rifiutò, mo qui subentrò l’amico che disse: “Ma lei non è l’istitutrice della contessa Frova?”

“Lei come lo sa?” - “Io ho quel negozio di scarpe in centro dove lei è venuta talvolta con la sua scolara”.

Lui allora disse: “Va bene, allora indirizzerò alla Signorina Istitutrice presso conti Frova, Treviso”.

Non potendo ricevere posta indirizzata a quel modo, lei giocoforza gli dette l’indirizzo.

Lui visitava per lavoro ogni giorno alcuni paesi. In ognuno comprava una cartolina e la sera in albergo le scriveva, le metteva in una busta e gliele spediva. Dopo alcuni mesi senza ricevere risposta osò chiederle di vederla una domenica

e ricevette finalmente un biglietto:

“Egregio signore, mi dispiace di non poter godere per la domenica prossima la Sua compagnia. Sono

occupata, perché la mia scolara probabilmente parte per Cortina lunedì perciò non oso di do-mandare la giornata libera. La ringrazio per il perenne ricordo che mi mostra colle Sue gentile cartoline. Il giorno che potrò muovermi mi per metto di avvertirla e distintamente La saluto. Lona Burger” 9.II.28.

La invitò poi a un concerto in chiesa, musica di Lorenzo Perosi. Lei andò due ore prima per comperarsi il biglietto a scanso di equivoci.

Ma il ghiaccio era rotto e si rividero.In estate però lei gli annunciò che conside-

rava finita la sua esperienza italiana e tornò a casa. Si scrissero, finché lei capì che i suoi sentimenti erano uguali a quelli di lui e gli comunicò che sarebbe tornata.

Lui rispose: “Alle porte d’Italia sarò ad attenderla”.

Al Brennero, sporgendosi dal finestrino lo vide. Si giurarono eterno amore.

Sull’agenda di lui il 5 settembre 1928 si legge: Conegliano, Brennero.

Il giorno nove, domenica, la portò a Venezia a conoscere la sorella suora e poi si fotografarono a vicenda in Piazza San Marco.

Arrivò ad Orsago a conoscere la famiglia. La mamma di lui non fu molto accogliente: avrebbe voluto tenere tutti i figli accanto a sé.

A Natale le regalò l’anello con le rose rosse e un biglietto: “Lona accetta il simbolo del mio amore e conservalo, unito i più istinti auguri per il nuovo anno, tuo Giuseppe” (ci sono ancora, quelle rose, seppure secche).

Sull’agenda di lui: 24.12.28 spesa anello L. 500,0.

Durante il fidanzamento lui le scrisse quasi tutte le sere: lettere bellissime, sentimenti e principii fra i più nobili e rispettosi delle idee di lei.

Lui voleva solo il matrimonio civile: aveva perso la stima per l’apparato ecclesiastico. Lei ne parlò in confessione ribadendo però che l’uomo era buono, nobile e generoso e lei lo amava. Il sacerdote le disse: “Lo sposi e svolga la sua missione”.

Si sposarono il 21 marzo 1929 e partirono verso Monaco a conoscere i genitori di lei che avevano riservato loro una stanza in albergo perché “gli sposi devono rimanere soli”, disse il padre.

A Conegliano, dove cominciarono la loro vita coniugale, io nacqui il 23 settembre1929: testi-moni mio nonno Piero di Orsago e mio nonno Karl di Monaco.

A seguire arrivò mia sorella Carla nel 1935, il 5 di ottobre.

Negli anni a venire lei scoprì in quell’agenda che lui spese tutti quei soldi per l’anello e pianse: Altri tempi, altre donne!

A.G.

Storia d’amore d’altri tempi ANAGRAFE PARROCCHIALE

NUOVI FIGLI DI DIO

15 Aprile 2012Piccin Samuelen. 05.11.2011Benedet Noemin. 12.06.2011Benedetti Annan. 17.08.2011Gava Asian. 29.08.2011Rosolen Nathann. 11.09.2011Altinier Francescon. 09.10.2011Da Ros Erikan. 05.12.2011

03 Giugno 2012Zago Alvisen. 10.08.2011Coletti Ginevran. 24.09.2011Bottan Matilden. 27.09.2011Cadorin Elisa.Anny n. 16.01.2012Cadorin Angelica.Anny n. 16.01.2012Paro Paolon. 23.01.2012Palù Melissan. 03.02.2012

06 Ottobre 2012Battistuzzi Agata n. 10.05.2012

25 Novembre 2012 Rossi Amelìe n.15.03.2012Lavina Alice

n. 18.03.2012Ghirardo Giovannin. 13.04.2012Pessotto Ginevra Sofia n. 17.04.2012

NUOVE FAMIGLIE

24 Marzo – Roder Miche-le e Belloni Alessia16 Giugno – Rosolen Giuliano e Polese Laura30 Giugno – Pin Massi-mo e Minel Paola07 Luglio – Casetta Lo-renzo e Battistuzzi Laura07 Luglio – Igne Marco e Pavan Valentina21 Luglio – Verolla Ales-sandro e Collodel Alessia26 Agosto - Andreetta Alberto e Battistuzzi Enrica01 Settembre – Paletto Marco e Michielin Sara

RITORNATI ALLA CASA DEL PADRE

Dicembre 2011Ianotto SilvanoBrunetta GianninaRoder Domenico

2012Scagnol Caterina IdaBrunetta IdaFarallo SusannaTassan SilvanaSusana Romana MariaDella Valentina MariaRoder ElenaPin Zaira

Rosolen RobertaFavret ElisaZanin CiprianoCurtolo LuigiaCossu MariaRui MarioFavaro MarcellaButtignol ElisaAgnolon AngeloDa Ros AntonioFolegot ClarinaGava EmilioMichielin BrunoMichielin AndreaFontana FrancescoPasquot AngeloBasso AngeloPavan RinaMaso MariaChiarini LinoManfè MariaZanin TeodoraRuoso Maria AugustaBenedet AugustaRui LorenzoZanin MariaRos OresteBreda AnnaMilanese GiovanniGava UmbertoUrbani OrnellaModolo DinoTomè AntonioBenedet BrunoCamerin LivioColombera AdaButtignol AssuntaTavian TeresaDal Bo DoloresZanette Maria

IL PRIMO INCONTRO CON GESU’ NELL’EUCARESTIA

Altinier MarcoBarman margheritaBasso GaiaBattistuzzi NicolaBattistuzzi serenaBiz AliceBiz PaolaBortolotto LorenzoBotteon ChiaraBotteon MartinaBurato FilippoBuscema SofiaButtignol ElenaCiciliot CristianDal Cin ElenaDal Cin ErosDel Puppo AlessiaGrando MarcoIgwe JamesLongo MarcoLucero AnnabellaMaset thomasMaser GiorgiaModolo LucaMorello FilippoPagotto CristianPagotto ElenaPavan AnnaPetrone VirginaPiazza CamillaPoli FlavioSalvador MorenoSasso RobertoScarabellotto LucaSoravia AlbertoVettorel KatiaZandonà FedericoZanin Enrico

SACRAMENTO DELLA CONFERMAZIONE

Agnolet GretaBenedet NellaBet NicolaBolzan IreneBortolotto GloriaBortolotto StefanoBotteon EnricoBurato SebastianoBuriola ElenaBuriola LorenzoBuriola MonicaButtignol ElenaCeccato TommasoDal Cin LisaDella Libera MartinaJanotto LisaJanotto MarcoMeneghetti LiciaNadal LucaPagotto EnricoPagotto LorenzoPasut AlbertoPessotto GiuliaPetrone PenelopePollesel SimoneRonchese MaddalenaSantoni GiorgiaSilvestrini MartinaSoravia MatteoTommasini LauraTonon RiccardoVendrame AlbertoVettorel AndreaZarro Francesco

Si è compiuta il 19 novembre u.s. con la firma, la cessione dell’ “area Pace” da parte del Parrocchia al comune di Orsago.

Il comune si impegna ad utilizzare l’immobile per “fina-lità collettive di carattere sociale allo scopo di una positiva ricaduta sulla locale comunità di persone”, “senza interventi di tipo speculativo e lucrativo mediante divisioni e cessioni frazionate anche future”.

Si impegna inoltre a rispettare negli interventi edilizi “la sensibilità dell’area e degli edifici per la particolare posizione ed il contesto storico circostante”.

L’esborso comunale è di centocinquanta mila euro. Gli aspetti economici sono quelli illustrati già nel dicembre 2011 su questo periodico e che riportiamo:Il “Debito finanziario (contratto con la banca per l’asilo nido n.d..r.) sarà ulterior-mente abbattuto da un consistente contributo da anni messo a disposizione da Banca della Marca ed erogabile all’atto della vendita dell’Oratorio Pace: ciò anche in considerazione che l’Istituto di Credito e l’Asilo sono coetanei e fondati dallo stesso Padre: don Antonio Possamai e che esistono a tutt’oggi solidi legami tra questi due Enti.”

Il rispetto di tutti gli accordi è affidato a tutta la comunità ed è un impegno per i consigli pastorali e consigli per gli affari economici.

Area "Pace"