misure di prevenzione e protezione per la riapertura · l’università del piemonte orientale (di...

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1 MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE PER LA RIAPERTURA DELL’UNIVERSITA’ DEL PIEMONTE ORIENTALE Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del COVID-19 negli ambienti dell’Università del Piemonte Orientale - Fase 2 SOMMARIO 2 Premessa 2 Misure organizzative, procedurali e tecniche Dispositivi di protezione individuale, 2 — Mascherine, 3 — Guanti monouso in nitrile, 4 — Rischi secondari associati all’utilizzo dei dispositivi di prevenzione del contagio, 5 — Modalità di rientro del personale, 5 — Revisione della organizzazione del lavoro in presenza, 6 — Entrata/uscita del personale, 6 — Distanziamento nelle varie fasi dell’attività lavorativa, 7 — Ristoro, 8 — Riunioni, 8 — Revisione lay-out e percorsi, 9 — Gestione sistemi di ricambio dell’aria, 9 — Buone pratiche di igiene, 9 — Pratiche per il sistema dei trasporti privati ed aziendali, 10 11 Pulizia e sanificazione luoghi e attrezzature di lavoro Pulizia e sanificazione luoghi e attrezzature di lavoro, 11 — Attività di pulizia, 11 — Attività di sanificazione, 12 — Informazione, Formazione e Addestramento, 12 — Contenuti della informazione, 12 — Modalità di erogazione, 14 — Indicazioni organizzative, 14 — Contenuti della Formazione, 14 — Soggetti ai quali erogare la formazione, 15 15 Sorveglianza sanitaria e monitoraggio dei casi positivi Sorveglianza sanitaria, 15 — Gestione dei casi sintomatici e monitoraggio dei casi, 16 17 Definizione del sistema di vigilanza Datore di Lavoro e Dirigenti, 17 — Preposto, 17 17 Fornitori esterni Modalità d'accesso dei fornitori esterni - solo consegna, 18 — Modalità d'accesso dei fornitori esterni - lavori, servizi, fornitura e installazione, cantieri, 18 19 Aggiornamento del presente protocollo

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Page 1: MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE PER LA RIAPERTURA · L’Università del Piemonte Orientale (di seguito Università) adotta per la fase 2 le misure di seguito descritte. Misure

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MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE PER LA RIAPERTURA

DELL’UNIVERSITA’ DEL PIEMONTE ORIENTALE

Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento

della diffusione del COVID-19 negli ambienti dell’Università del Piemonte Orientale - Fase 2

SOMMARIO

2 Premessa 2 Misure organizzative, procedurali e tecniche

Dispositivi di protezione individuale, 2 — Mascherine, 3 — Guanti monouso in nitrile, 4 — Rischi secondari associati all’utilizzo dei dispositivi di prevenzione del contagio, 5 — Modalità di rientro del personale, 5 — Revisione della organizzazione del lavoro in presenza, 6 — Entrata/uscita del personale, 6 — Distanziamento nelle varie fasi dell’attività lavorativa, 7 — Ristoro, 8 — Riunioni, 8 — Revisione lay-out e percorsi, 9 — Gestione sistemi di ricambio dell’aria, 9 — Buone pratiche di igiene, 9 — Pratiche per il sistema dei trasporti privati ed aziendali, 10

11 Pulizia e sanificazione luoghi e attrezzature di lavoro

Pulizia e sanificazione luoghi e attrezzature di lavoro, 11 — Attività di pulizia, 11 — Attività di sanificazione, 12 — Informazione, Formazione e Addestramento, 12 — Contenuti della informazione, 12 — Modalità di erogazione, 14 — Indicazioni organizzative, 14 — Contenuti della Formazione, 14 — Soggetti ai quali erogare la formazione, 15

15 Sorveglianza sanitaria e monitoraggio dei casi positivi

Sorveglianza sanitaria, 15 — Gestione dei casi sintomatici e monitoraggio dei casi, 16

17 Definizione del sistema di vigilanza

Datore di Lavoro e Dirigenti, 17 — Preposto, 17

17 Fornitori esterni Modalità d'accesso dei fornitori esterni - solo consegna, 18 — Modalità d'accesso dei fornitori esterni - lavori, servizi, fornitura e installazione, cantieri, 18

19 Aggiornamento del presente protocollo

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Premessa

Le misure di prevenzione e protezione sono finalizzate alla gestione del rischio di trasmissione del contagio

all’interno dell’Università del Piemonte Orientale e non vanno intese come tra loro alternative.

Rappresentano misure minime ai fini del contenimento del contagio e potranno essere modificate in

relazione all’evoluzione della situazione epidemiologica.

I presenti documenti sono stati redatti tenendo conto di quanto previsto dal DPCM 26 aprile 2020 “Ulteriori

disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di

contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19, applicabili sull'intero territorio

nazionale” con particolare riferimento a quanto indicato nell’allegato 6 “Protocollo condiviso di

regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus COVID-19 negli

ambienti di lavoro fra il Governo e le parti sociali”.

I documenti si basano inoltre sulle indicazioni fornite nella comunicazione del Rettore e del Direttore

Generale pubblicata il 30 aprile sul sito di Ateneo (link https://multiblog.uniupo.it/news/covid-

comunicazioni-aggiornamenti/coronavirus-aggiornamento-del-30042020) e sono stati aggiornati in base

alla Nota del Ministro dell’Università del 4 maggio 2020 prot. n. 798 e al relativo Allegato Il post “lockdown”

e le nuove fasi 2 e 3 per il sistema della formazione superiore e della ricerca.

Il protocollo qui contenuto mira a individuare le condizioni necessarie ad assicurare alle persone che a vario

titolo frequentano gli ambienti dell’Ateneo adeguati livelli di protezione attraverso specifiche misure di

prevenzione finalizzate al contrasto e al contenimento del virus SARS-CoV-2, nel rispetto dei principi di

precauzione, proporzionalità e ragionevolezza.

L’Università del Piemonte Orientale (di seguito Università) adotta per la fase 2 le misure di seguito

descritte.

Misure organizzative, procedurali e tecniche

È obbligatorio rimanere nel proprio domicilio in presenza di febbre (oltre 37.5°C) o altri sintomi influenzali e

chiamare il proprio medico di famiglia e l’autorità sanitaria.

Non è consentito l’ingresso in Ateneo in caso sussistano condizioni di possibile contagio (sintomi di

influenza, temperatura elevata, contatto con persone positive al virus nei 14 giorni precedenti, etc.),

qualora dette condizioni si palesino durante l’attività, è necessario informare tempestivamente l’EP avendo

cura di rimanere ad adeguata distanza dalle persone presenti, informando successivamente il proprio

medico di famiglia e l’autorità sanitaria.

Dispositivi di protezione individuale

L’UPO fornirà a tutto il personale che presta attività lavorative in presenza la seguente dotazione di

dispostivi di protezione:

due mascherine chirurgiche ad uso personale/die;

due paia di guanti monouso in nitrile/die se necessario per le condizioni lavorative;

gel disinfettante per le mani nei dispenser distribuiti nelle zone di transito, atrii e spazi comuni;

disinfettante per le superfici per la disinfezione dei dispositivi di uso comune;

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mascherine del tipo FFP2 senza valvola ai portinai, al PTA che effettua attività di front office o a chi

effettuerà misurazione della temperatura.

L’UPO metterà a disposizione corsi di formazione obbligatori per i dipendenti sull’utilizzo dei DPI e sul

relativo smaltimento, da effettuarsi esclusivamente su piattaforma FAD prima dell’inizio delle attività.

Mascherine

Per l’utilizzo in Università in presenza da parte del PTA, docenti e studenti, nelle normali pratiche

quotidiane sono previste tre tipologie di mascherine:

1) mascherina chirurgica

2) mascherina FFP2

3) mascherina di comunità

mascherina chirurgica mascherina FFP2 mascherina di comunità

La mascherina chirurgica impedisce, a chi la indossa, la fuoriuscita di goccioline mentre si parla, si respira,

tossisce o sternutisce. È utile per proteggere il prossimo dalle particelle di saliva, che potrebbero contenere

il virus, emesse da parte di chi la indossa. Richiede il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di

(almeno) 1 metro.

La mascherina di comunità impedisce, a chi la indossa, la fuoriuscita di goccioline mentre si parla, si respira,

tossisce o sternutisce. È utile per proteggere il prossimo dalle particelle di saliva, che potrebbero contenere

il virus, emesse da parte di chi la indossa. Richiede al pari della mascherina chirurgica il rispetto della

distanza di sicurezza interpersonale di almeno 1 metro.

La mascherina FFP2 “filtering face piece” 2 ha una duplice funzione: impedisce, a chi la indossa, la

fuoriuscita di goccioline mentre si parla, si respira, tossisce o sternutisce ma impedisce anche l’ingresso del

virus nella bocca o nel naso di chi la indossa poiché filtra fino al 95% le particelle sospese in aria.

Le mascherine indossate devono coprire bene naso, bocca e mento.

Le mascherine chirurgiche devono essere cambiate con una frequenza adeguata, tipicamente ogni 4 ore

oppure sostituite quando vengono rimosse per mangiare o bere o se sono sporche o bagnate o

danneggiate. Le mascherine di comunità possono durare di più, anche più giorni, soprattutto quelle che

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hanno più strati. Le mascherine FFP2 durano di più e possono essere utilizzate a lungo, a condizione che

non si danneggino o sporchino.

La Tabella illustra l’utilizzo delle mascherine in rapporto alle situazioni di distanziamento interpersonale,

nell’ipotesi che non siano predisposte barriere di plexiglas tra postazioni di lavoro.

SITUAZIONE DI DISTANZIAMENTO SOCIALE Mascherina chirurgica /di comunità

Attività al chiuso - Persona sola nella stanza / in auto Non necessaria

Attività in ufficio, se la distanza sociale di 2 metri è sempre rispettata

Attività in ufficio, laboratorio o altri spazi se la distanza sociale di 2 metri non è sempre rispettata ma distanza di 1 metro rispettata

Non necessaria

Necessaria

Attività in ufficio, laboratorio o altri spazi distanza sociale 1 metro momentaneamente non rispettata

Obbligatoria

SITUAZIONE DI DISTANZIAMENTO SOCIALE Mascherina FFP2

Attività con Contatto (es: addetti alla misurazione della temperatura corporea, portinai, etc)

Necessaria

Per imparare come indossare la mascherina chirurgica ed evitare che si appannino gli occhiali: tutorial del

Prof. Sergio Gentilli, Associato di Chirurgia generale all’UPO al link https://youtu.be/LSaGA7EudYA

Guanti monouso in nitrile

Ai fini del contenimento del contagio guanti monouso in nitrile saranno resi disponibili da parte

dell’Università e dovranno essere utilizzati esclusivamente in quelle situazioni in cui il lavoratore non ha

accesso in modo frequente ed agevole a gel igienizzanti o ad acqua e sapone per il lavaggio delle mani.

Come devo mettere e togliere la mascherina? prima di indossare la mascherina, lavati le mani con acqua e sapone o con una soluzione alcolica maneggia la mascherina utilizzando i lacci e comunque sempre avendo effettuato correttamente la

procedura di igiene delle mani e/o con guanti puliti assicurati che il lato corretto della mascherina, solitamente bianco in quelle colorate, sia rivolto

verso l’interno e che la parte rigida (stringinaso) sia nella parte superiore copri bocca e naso con la mascherina assicurandoti che aderisca bene al volto e che il bordo

inferiore sia sotto il mento modella l’eventuale stringinaso per garantire la più completa aderenza al viso evita di toccare la mascherina mentre la indossi, se la tocchi, lavati le mani ogni 4 ore oppure quando diventa umida, sostituiscila con una nuova se vi è l’indicazione monouso, non riutilizzarla togli la mascherina prendendola dall’elastico e non toccare la parte anteriore della mascherina smaltisci la mascherina in un sacchetto o contenitore dedicato richiudibile dopo la rimozione della mascherina, o ogni volta che si tocca inavvertitamente una mascherina

usata, lavare le mani usando un detergente a base di alcool o con acqua e sapone.

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Tali dispositivi espletano la propria funzione protettiva solo se frequentemente (tipicamente più volte al

giorno) e correttamente indossati e rimossi.

Rischi secondari associati all’utilizzo dei dispositivi di prevenzione del contagio

Tutti i dispositivi sopra elencati possono presentare alcuni rischi secondari associati, tra cui:

chi li indossa potrebbe provare una sensazione di falsa sicurezza, che potrebbe portarlo a non rispettare

le norme basilari di distanza interpersonale e igiene delle mani, pulizia con sanificante delle zone a

contatto con la cute;

in caso di uso di guanti, chi li indossa potrebbe provare una sensazione di falsa sicurezza, che potrebbe

portarlo a diminuire la frequenza di igienizzazione delle mani guantate, facendosi involontario agente di

trasmissione;

disagio per non abitudine all’uso prolungato di dispositivi per l’emergenza COVID-19.

Modalità di rientro del personale

Il rientro avverrà con modalità graduali, rispettando le indicazioni dei ministeri di riferimento (Ministero

dell’Università e della Ricerca e Ministero della Pubblica Amministrazione) e attraverso un’attenta

valutazione delle esigenze organizzative delle strutture in relazione alle attività ritenute necessarie e

indifferibili ed alle specifiche competenze individuali.

Il rientro sarà pianificato in modo da far svolgere le mansioni in uffici singoli, ove possibile. L’organizzazione

di postazioni e spazi di lavoro dovrà comunque garantire il rispetto della distanza minima di 1 metro (anche

negli open space).

Nel programmare la ripresa delle attività lavorative in presenza dei soggetti “fragili”, fino al 31 luglio 2020,

verranno adottati i seguenti criteri:

a. i lavoratori in possesso del riconoscimento di disabilità con connotazione di gravità ai sensi dell'articolo 3,

comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, nonché per i lavoratori in possesso di certificazione rilasciata

dai competenti organi medico-legali, attestante una condizione di rischio derivante da immunodepressione

o da esiti da patologie oncologiche o dallo svolgimento di relative terapie salvavita, ai sensi dell’art. 26 D.L

18/2020, saranno esenti dal servizio ed il periodo di assenza dal lavoro è equiparato al ricovero ospedaliero

di cui all'articolo 87, comma 1, primo periodo;

b. i lavoratori dipendenti disabili nelle condizioni di cui all'articolo 3, comma 3, della legge 5 febbraio 1992,

n. 104 o lavoratori immunodepressi ai sensi dell’art. 39 D.L. 18/2020 hanno diritto a svolgere la prestazione

di lavoro in modalità agile ai sensi dagli articoli da 18 a 23 della legge 22 maggio 2017, n. 81, a condizione

che tale modalità sia compatibile con le caratteristiche della prestazione. Qualora ciò non sia possibile,

qualora richiesto, lo stato di disabilità o immunodepressione costituirà criterio di posteriorità del rientro al

lavoro in presenza;

c. i lavoratori che abbiano nel proprio nucleo familiare una persona con disabilità nelle condizioni di cui

all'articolo 3, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, o che siano familiari conviventi di

immunodepressi, hanno diritto a svolgere la prestazione di lavoro in modalità agile, a condizione che tale

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modalità sia compatibile con le caratteristiche della prestazione. Qualora ciò non sia possibile, qualora

richiesto, la condizione costituirà criterio di posteriorità del rientro al lavoro in presenza;

d. qualora segnalato, costituirà criterio di posteriorità del rientro al lavoro in presenza, essere genitori con

figli di età fino ai 14 anni.

Revisione della organizzazione del lavoro in presenza

A partire dal 10 giugno 2020 saranno riaperti i dipartimenti e gli uffici centrali in Rettorato, Il lavoro agile

continuerà ad essere l’ordinaria modalità di lavoro fino alla cessazione dello stato di emergenza

epidemiologica da COVID-2019 deliberato dal Consiglio dei Ministri il 31 gennaio 2020, così come previsto

dall’art. 87 del D.L. 18/2020 e ulteriormente declinato dalla direttiva n° 2/2020 della Funzione Pubblica. In

alcune situazioni ove si renda necessario e indifferibile, l’attività potrà essere disposta in presenza

prevedendo le opportune misure di prevenzione e protezione dal contagio. Per il lavoro in presenza, verrà

attuato il distanziamento del personale presente tramite:

riorganizzazione delle attività tenendo conto delle regole di distanziamento;

turnazione e/o rotazione del PTA durante i turni in presenza anche al fine di creare gruppi autonomi,

distinti e riconoscibili;

attività specifiche di verifica, da parte del preposto (vedi sotto), che vi siano tutti i dispositivi necessari

per la prevenzione del contagio e di avere effettuato tutte le misure previste (lavaggio delle mani,

presenza mascherina, presenza di guanti, sanificazione tavolo di lavoro, presenza gel mani, eccetera).

Entrata/uscita del personale

Per ogni edificio è individuato un unico accesso. In caso di edifici con accessi multipli, l’ingresso da accessi

diversi da quello indicato è severamente vietato.

Gli EP organizzeranno orari di ingresso/uscita e di pausa scaglionati per tutte le componenti che a vario

titolo frequenteranno il nostro Ateneo (PTA, docenti, studenti, assegnisti, dottorandi, borsisti) in modo da

evitare il più possibile contatti nelle zone comuni (ingressi, corridoi, aule, laboratori). Chiunque venisse a

conoscenza di palese inadempimento alle disposizioni degli EP è invitato a segnalarlo all’EP stesso o al

Preposto.

Dal momento in cui l’Ateneo entrerà in possesso degli strumenti di rilevazione della temperatura corporea

ordinati, saranno adottati sistemi di misura della temperatura indiretti (termoscanner o telecamere a

distanza, senza registrazione del dato ai sensi della disciplina sulla privacy) con l’obiettivo di identificare

anticipatamente condizioni di febbre ed indirizzare a casa propria i casi sintomatici. Se tale temperatura

risulterà superiore ai 37.5°, non sarà consentito l’accesso all’interno dei locali.

Gli EP organizzeranno, prevedendone eventualmente anche la turnazione, la presenza di un PTA nella

postazione di rilevamento della temperatura che consenta di garantirne la costante copertura.

Presso i punti di accesso degli edifici sarà garantita la presenza di dispenser distributori di igienizzante

idroalcolico per le mani, mascherine e guanti a disposizione di coloro che ne risultino sprovvisti.

Non è consentita la permanenza negli ambienti universitari in caso di insorgenza di febbre (oltre 37.5°C) e/o

sintomi di infezione respiratoria.

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Distanziamento nelle varie fasi dell’attività lavorativa

Una delle principali misure di prevenzione finalizzate a contrastare la diffusione del COVID-19 risulta essere

quella del distanziamento sociale, quindi il mantenimento di una distanza di sicurezza di 1 metro tra le

persone. Risulta pertanto fondamentale definire il numero massimo di persone che possono essere

contemporaneamente presenti all’interno di un ufficio, aula, biblioteca, corridoio, laboratorio (riferimento

“Documento Tecnico INAIL” aprile 2020). Tale considerazione deve tenere conto di alcuni aspetti, tra i

quali: lo spazio disponibile, il tempo di permanenze e le attività svolte. Le postazioni di lavoro dovranno

essere distanti tra di loro almeno 1,5 m (immagine n. 1) e le persone dovranno disporsi al tavolo a modalità

a scacchiera (immagine n. 2). - La suddetta regola risulta applicabile qualora, tramite la stessa si riesca a

garantire la distanza interpersonale di 1 metro, in caso contrario risulta necessario ridurre ulteriormente la

capienza massima.

L’accesso sarà contingentato al fine di evitare assembramenti; a tale scopo, il preposto (si veda sotto)

dovrà scaglionare gli accessi. Nello specifico il PTA, i docenti e gli studenti dovranno, in maniera

ordinata, disporsi creando una fila mantenendo la distanza interpersonale di sicurezza di almeno 1

metro quindi entrare solo su indicazione dell’operatore.

Ove possibile, sarà prevista una separazione degli accessi, quindi sarà dedicata una porta per l’entrata

ed una per l’uscita.

Per facilitare il rispetto della distanza interpersonale di sicurezza di 1 metro, sarà predisposta debita

segnaletica orizzontale in modo da definire le distanze da mantenere.

Nei locali dell’Università aperti al pubblico è fatto obbligo di indossare la mascherina, a prescindere dalla

distanza (art. 3, 2° c. D.P.C.M. 26/04/2020).

Dovrà essere rispettata la distanza di almeno 1 metro tra le postazioni di lavoro, ove non fosse possibile

le postazioni saranno separate con barriere di plexiglas.

Dovranno essere evitati, il più possibile, gruppi di lavoro in locali open space o sale riunioni passando a

riunioni telematiche di persone prevalentemente collocate in uffici a singola occupazione.

Nel caso di attività svolte in ambiente esterno alle strutture dell’Ateneo, i contatti con soggetti terzi da

parte del personale che opera all’esterno dovrebbero essere ridotti quanto più possibile. Qualora non

sia possibile evitare contatti con personale terzo, si dovranno indossare gli opportuni dispositivi di

prevenzione del contagio (maschere facciali di tipo FFP2 senza valvola). Si dovrà sempre tenere la

distanza interpersonale di almeno 1 metro. Il contatto dovrà avvenire con terzi dotati di opportuni

dispositivi di prevenzione del contagio. I contatti non dovranno aver luogo in ambienti di dimensioni

ridotte, che non consentono di mantenere le distanze di sicurezza.

Nelle zone considerate critiche per contatto diretto (ad es. front office) prima dell’avvio delle relative

attività saranno installate barriere fisiche "antirespiro” (pannelli in plexiglass) e laddove necessario

saranno posti sul pavimento degli indicatori visivi sul distanziamento necessario in caso di attesa in fila.

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L’accesso alle aree ristoro/snack è consentito a fronte:

della limitazione del tempo di sosta al minimo indispensabile per prelevare la bevanda/snack;

della presenza di un dispenser di gel disinfettante per le mani e nell’osservanza delle regole di igiene;

del mantenimento della distanza interpersonale di 1 metro tra le persone, seguendo l’apposita

segnalazione indicata a pavimento;

non è consentita la consumazione della bevanda/snack nelle vicinanze dei distributori. A seguito del

prelievo della bevanda/snack è necessario allontanarsi dall’area per evitare assembramenti;

i distributori di snack e bevande saranno adeguatamente igienizzati al termine di ogni giornata;

devono essere sempre rispettate le distanze di sicurezza minime indicate tramite segnaletica orizzontale

a pavimento. Le aree di transito, atrii e corridoi devono essere mantenuti il più possibile liberi. Va

mantenuta in ogni caso la distanza interpersonale di 1 metro.

Ristoro

È consigliato il consumo dei pasti al di fuori delle strutture dell’Ateneo o nelle aree esterne delle strutture.

Qualora ciò non fosse possibile si potranno utilizzare le aree ristoro mantenendo la distanza di un metro e

mezzo e rispettando la numerosità massima delle persone simultaneamente presenti indicato sulla porta di

ingresso. Nei locali saranno disponibili kit di pulizia e sanificazione.

Riunioni

Le riunioni in presenza sono da evitare. Qualora si rendessero strettamente necessarie, dovranno svolgersi

esclusivamente secondo quanto indicato dalla OMS, in particolare:

il numero di partecipanti deve essere ridotto al minimo;

gli interessati non dovranno partecipare in caso di presenza di febbre, mancanza di fiato, tosse,

nausea/vomito/diarrea, mancanza di forze;

tutti gli interessati dovranno eseguire il lavaggio delle mani prima di partecipare alla riunione;

tutti i partecipanti dovranno indossare le mascherine chirurgiche;

dovrà essere stilata, ad opera dell’organizzatore della riunione, una lista di tutti i partecipanti che

contenga numero di cellulare, email, indirizzo, da utilizzarsi quali contatti in caso uno dei partecipanti

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manifesti successivamente sintomi da COVID-19, qualora un partecipante non volesse fornire i contatti

non sarà ammesso;

i locali che ospitano le riunioni devono essere di dimensioni adeguate al numero di partecipanti in modo

da poter garantire la massima distanza interpersonale possibile, comunque non inferiore a 1 metro;

durante e dopo la riunione i locali dovranno essere ventilati;

dopo la riunione l’aula dovrà essere sottoposta a pulizia e sanificazione delle superfici a contatto diretto

con la pelle delle persone (es. superficie tavoli, maniglie porte, finestre, ecc.).

Revisione lay-out e percorsi

Saranno adottate, ove possibile, nuove e diverse modalità della circolazione interna:

saranno differenziati i punti di ingresso alla struttura dai punti di uscita con ipotesi di percorrenza

interna degli spazi che minimizzino le possibilità di incrocio dei flussi;

verrà incentivato l’utilizzo delle scale in luogo degli ascensori;

l’impiego degli ascensori deve essere il più possibile evitato e comunque limitato ad 1 persona per volta;

è consentita la sosta nei cortili interni alle sedi nel rispetto della distanza interpersonale di 2 metri e

senza obbligo di utilizzo di mascherina;

verranno installate barriere fisiche "antirespiro” nelle zone considerate critiche per contatto diretto

(servizi al pubblico o agli studenti) quali barriere di plexiglass o schermi protettivi;

verranno posti sul pavimento degli indicatori visivi sul distanziamento necessario in caso di attesa in fila;

verranno simulati i percorsi ed i flussi di spostamento delle persone tra un luogo e l’altro, per valutare

eventuali assembramenti anche in ingresso ed uscita;

verranno conferiti incarichi specifici e adeguata formazione per coloro che devono gestire gli accessi

(preposti, si veda sotto).

Gestione sistemi di ricambio dell’aria

Il PTA e i docenti dovranno assicurare adeguato ricambio d’aria e ventilazione naturale degli ambienti;

si eviterà, ove tecnicamente possibile, il ricircolo dell’aria negli impianti, verrà comunque implementata

la manutenzione dei filtri degli impianti;

saranno disattivati temporaneamente gli asciugamani a getto d’aria e sostituirli con salviette usa e getta

al fine di evitare la possibile dispersione di droplet e la circolazione di getti d’aria;

tutti gli impianti sono stati già verificati e sanificati. Gli operatori interverranno periodicamente per

verificare lo stato di pulizia e sanificazione delle condotte aerauliche e, nel caso risultasse necessaria, si

provvederà alla sanificazione.

Buone pratiche di igiene

È necessario che tutti seguano queste indicazioni:

lavarsi frequentemente le mani, come da prescrizioni sanitarie nella figura sotto;

non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani;

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starnutire e/o tossire in un fazzoletto evitando il contatto delle mani con le secrezioni respiratorie; se

non si ha a disposizione un fazzoletto monouso (da gettare dopo l’utilizzo), starnutire nella piega interna

del gomito;

aerare periodicamente, durante la giornata, gli ambienti abitati;

tutto il materiale monouso (mascherine, guanti, ecc.) utilizzato dopo aver svolto attività di teledidattica,

di supporto tecnico alla teledidattica o di front office deve essere gettato all'interno degli appositi

contenitori per lo smaltimento dei rifiuti urbani;

tutto il materiale monouso utilizzato durante il turno lavorativo nei laboratori deve essere gettato negli

appositi contenitori di rifiuti pericolosi, conformi alle specifiche norme in materia, che sono disponibili

sul posto;

è sconsigliato l’uso promiscuo di dispositivi (telefoni, scrivanie, tastiere, chiavi di mezzi di trasporto,

badge, ecc.);

Ai fini dell’attuazione delle buone pratiche igieniche verranno messi a disposizione del PTA, docenti,

studenti e visitatori:

procedure informative affisse nei luoghi comuni e nelle zone di lavoro;

sistema di raccolta dedicato ai rifiuti potenzialmente infetti (ad es. fazzoletti monouso, mascherine) che

preveda bidoni chiusi.

Pratiche per il sistema dei trasporti privati ed aziendali

È auspicato l’utilizzo di mezzi di trasporto singoli (biciclette, ciclomotori) alternativi ai mezzi pubblici.

Le automobili o i veicoli aziendali utilizzati da più lavoratori saranno temporaneamente utilizzati da un

solo lavoratore. In caso contrario, sarà prevista adeguata pulizia e sanificazione anche dell’abitacolo del

mezzo a cura dell’utilizzatore (pulizia volante e pomello cambio marce pulizia delle chiavi, delle tessere e

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dei telecomandi aziendali utilizzati da più lavoratori.) e aerare fra un utilizzo e l’altro. Ogni mezzo sarà

fornito di un kit per la pulizia e sanificazione.

Pulizia e sanificazione luoghi e attrezzature di lavoro

Per la pulizia (detersione con soluzione di acqua e detergente) e la sanificazione (decontaminazione o

abbattimento della carica virale con apposite soluzioni disinfettanti - riferimento UNI 10585:1993) si fa

riferimento alla circolare 5443 del 22 febbraio 2020 del Ministero della Salute.

L’EP, o un suo delegato, dovrà tenere un registro delle pulizie e delle sanificazioni periodiche (quotidiane,

settimanali, mensili, in occasione di avvenuta presenza negli ambienti di lavoro di persone contagiate, ecc.).

Queste considerazioni valgono sia se le pulizie vengono eseguite da parte di personale addetto sia se

vengono eseguite da ciascun lavoratore sulla propria postazione di lavoro.

Attività di pulizia

Nel piano di pulizia sono inclusi:

gli ambienti di lavoro;

le aree comuni;

i servizi igienici e gli spogliatoi;

le auto di servizio;

le attrezzature e postazioni di lavoro ad uso promiscuo;

gli ascensori, i distributori di bevande e snack, con particolare attenzione alle superfici toccate più di

frequente;

le parti esposte dell’impianto di ventilazione (es. prese e griglie di ventilazione se facilmente

raggiungibili). Saranno date istruzioni specifiche in merito alla pulizia di dette componenti di

raffrescamento dell’aria o di ventilazione. La pulizia potrà essere operata con panni puliti in microfibra

inumiditi con acqua e sapone, oppure con alcool etilico al 70% con successiva asciugatura, pulizia ed

eventuale sostituzione dei filtri con altri più efficienti, etc.

Le attività di pulizia saranno effettuate con cadenza giornaliera su:

superfici toccate più di frequente (utilizzando panni diversi per ciascun tipo di oggetto/superficie): porte,

maniglie, finestre, vetri, tavoli, interruttori della luce, servizi igienici, rubinetti, lavandini, scrivanie, sedie,

tasti, tastiere, telecomandi, stampanti, telefoni;

strumenti individuali di lavoro, attrezzature e veicoli. La pulizia giornaliera a fine turno può essere

effettuata dal lavoratore stesso, al quale verrà messo a disposizione idoneo detergente e fornita

adeguata informazione;

è garantito quanto più possibile il ricambio dell’aria, arieggiando gli ambienti sia durante sia dopo l’uso

dei prodotti per la pulizia - soprattutto se si utilizzano prodotti disinfettanti/detergenti potenzialmente

tossici - evitando o limitando l’utilizzo di detergenti profumati, in quanto, nonostante la profumazione,

aggiungono inutilmente sostanze inquinanti e degradano la qualità dell’aria all’interno degli ambienti

chiusi.

Pulizia straordinaria in presenza di soggetto COVID-19:

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nel caso in cui si verifichi la presenza di una persona con COVID-19 o sospetta per COVID-19 all’interno

dei locali dell’Università si procede alla loro pulizia e alla sanificazione.

Attività di sanificazione

La procedura di sanificazione, effettuata mediante un passaggio giornaliero con l'impiego di Antisapril o

equipollente presidio medico-chirurgico, è mirata in particolare agli oggetti e superfici di uso frequente (es.

porte, maniglie, finestre, vetri, tavoli, interruttori della luce, servizi igienici, rubinetti, lavandini, scrivanie,

sedie, tasti, tastiere, telecomandi, stampanti, telefoni) presenti negli spazi di uso comune e nei punti di

front office.

Il livello di diffusione del virus a livello nazionale e locale, al momento della stesura di queste linee guida, è

piuttosto basso pertanto si presume che non sia necessario sanificare gli ambienti tutti i giorni, tuttavia a

causa della possibile sopravvivenza del virus nell’ambiente e sulle superfici per diverso tempo, i luoghi e le

aree frequentati dalle persone, nonché le attrezzature utilizzate e le superfici toccate di frequente,

dovranno essere sottoposti a completa pulizia con acqua e detergenti comuni, dopo la pulizia con

detergente, si dovrà procedere con la sanificazione da effettuare con disinfettanti a base di ipoclorito di

sodio 0,1% o con etanolo al 70% per le superfici che possono essere danneggiate dall’ipoclorito di sodio.

La sanificazione dovrebbe avere luogo con cadenza settimanale negli uffici. Nelle aule e biblioteche la

sanificazione dovrebbe essere effettuata solo se si sono verificate presenze, in tal caso andrebbe effettuata

alla fine della giornata lavorativa.

A seguito di ogni intervento di sanificazione occorre sempre prevedere la ventilazione per rischio inalazione

di fumi tossici.

Informazione, Formazione e Addestramento

L’informazione, la formazione e l’addestramento in tema di salute e sicurezza sul lavoro sono rivolte al PTA,

ai docenti ed agli studenti dal sistema di prevenzione e protezione.

Gli interventi specifici, di seguito descritti, per evitare la diffusione del contagio da COVID-19 negli ambienti

di lavoro sono da integrare con le attività di informazione, formazione ed addestramento già effettuate

dall’UPO nel rispetto della normativa vigente e sono finalizzati a:

rendere il personale informato e consapevole dei rischi associati al virus mediante fonti istituzionali e

validate;

formare il personale, a tutti i livelli, su quali comportamenti devono essere adottati per contrastare la

diffusione del virus e garantire la salute e il benessere di tutti;

addestrare e responsabilizzare il personale all’uso delle misure di prevenzione in maniera corretta e

sicura.

Contenuti della informazione

L’Università, attraverso le modalità più idonee ed efficaci, informa chiunque entri in Ateneo sulle

disposizioni delle Autorità in merito alle misure di contenimento dell'emergenza da coronavirus COVID-19.

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Tali informazioni sono consultabili nella sezione dedicata presente nel portale di Ateneo,

https://multiblog.uniupo.it/l%E2%80%99upo-al-tempo-del-covid-19/comunicazioni-e-aggiornamenti, in cui

sono riportati gli atti governativi e regionali, le linee guida e le disposizioni interne assunte dall’Università.

I contenuti riguardano la necessità di contenimento della diffusione del contagio da SARS-Cov-2 e

specificatamente la pandemia COVID-19 e le modalità di trasmissione. L’obiettivo è informare e rendere

consapevoli e responsabili tutti i lavoratori della necessità di rispettare le misure di prevenzione e

protezione per il contagio da SARS-Cov-2 sulla base del principio “ognuno protegge tutti” (colleghi di lavoro,

familiari e popolazione), ed in particolare:

caratteristiche del virus COVID-19: generalità sul virus e sulla sua origine;

sintomatologia da infezione di COVID-19: sintomi che possono presentare le persone che hanno

contratto COVID-19 con l’indicazione della frequenza degli stessi, patologie preesistenti che espongono

a rischio maggiore di presentare forme gravi di malattia, periodo di incubazione della stessa;

modalità e meccanismi di trasmissione: elencazione delle diverse modalità di contagio con l’indicazione

della probabilità di accadimento, indicazioni circa la possibilità di trasmissione del contagio da portatori

sintomatici e asintomatici;

epidemia in corso: definizione di pandemia, spiegazione dell’evoluzione epidemiologica in atto a livello

globale e locale e descrizione dei possibili scenari futuri;

concetti generali di identificazione e gestione del rischio di contagio da virus: modalità di contenimento

del contagio e misure tecniche di prevenzione e protezione (es. distanziamento, ecc.); gestione

dell’igiene e della disinfezione; modalità e procedure di igiene personale; comportamenti da adottare

nell’attività ordinaria e nelle eventuali fasi di emergenza;

necessità d’impegno a rispettare tutte le disposizioni delle Autorità e del datore di lavoro nel fare

accesso in azienda.

Per la definizione degli aspetti di dettaglio si farà riferimento, oltre a quanto riportato al paragrafo 1 del

presente documento (Inquadramento del rischio), a quanto già proposto da:

Organizzazione mondiale della Sanità

Ministero della Salute

Istituto Superiore di Sanità

Di seguito si richiamano le principali misure di prevenzione e contenimento che devono essere conosciute

da tutti gli appartenenti alla comunità dell’UPO:

è obbligatorio rimanere nel proprio domicilio in presenza di febbre (oltre 37.5°) o altri sintomi influenzali

e di chiamare il proprio medico di famiglia e l’autorità sanitaria;

non è consentito l’ingresso in Ateneo in caso sussistano condizioni di pericolo (sintomi di influenza,

temperatura, contatto con persone positive al virus nei 14 giorni precedenti, etc.);

qualora dette condizioni si palesino durante l’attività, è necessario informare tempestivamente e

responsabilmente il proprio Responsabile e/o al Responsabile di struttura, avendo cura di rimanere ad

adeguata distanza dalle persone presenti, informando successivamente il proprio medico di famiglia e

l’autorità sanitaria;

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negli edifici dell’Ateneo è obbligatorio rispettare tutte le disposizioni finalizzate al contrasto e al

contenimento del virus SARS-CoV-2 (in particolare, mantenere la distanza di sicurezza e tenere

comportamenti corretti sul piano dell’igiene).

Negli ingressi degli edifici e nei luoghi maggiormente frequentati (portinerie, timbratrici per la

rilevazione delle presenze, ingressi e corridoi delle aree di ricerca, biblioteche e tutti gli ambienti

verosimilmente più frequentati) saranno affissi appositi poster informativi, in lingua italiana e inglese

prodotti dalle Autorità competenti.

Le informazioni riguardano:

1. il decalogo con i principali comportamenti da adottare;

2. il corretto utilizzo delle mascherine;

3. il corretto utilizzo dei guanti;

4. la corretta igiene delle mani con acqua e sapone, e con gel alcolico.

La cartellonistica potrà essere integrata con successive comunicazioni ritenute rilevanti ai fini delle misure

di contenimento.

Modalità di erogazione

Saranno utilizzate modalità FAD (Formazione A Distanza) e complementari (depliant, locandine,

cartellonistica, segnaletica orizzontale, documenti informatizzati).

Indicazioni organizzative

Al fine di garantire l’attendibilità delle informazioni diffuse ed evitare la circolazione di contenuti impropri,

non adeguati e fake news, l’UPO individua i referenti sul tema misure di prevenzione da contagio da COVID-

19 (RSPP, MC, specifico referente individuato, Comitato interno per l’applicazione del presente Protocollo),

ai quali i dipendenti potranno rivolgersi per la richiesta di informazioni o necessità di comunicazioni.

I materiali di comunicazione conterranno i nominativi dei referenti COVID-19 nel luogo di lavoro, ai quali

rivolgersi per qualsiasi chiarimento o necessità.

Considerando il continuo evolversi delle conoscenze sulle dinamiche di trasmissione del contagio, lo

sviluppo di nuove tecnologie per la riduzione dei rischi derivanti dal contagio (cura, vaccino) e l’emersione

di tecnologie adatte al contenimento o all’eliminazione della trasmissione del virus, l’UPO garantisce un

costante aggiornamento dei formatori e del/dei referenti.

Contenuti della Formazione

1. Modalità e procedure volte a ridurre la possibilità dell’accesso e permanenza in UPO di soggetti positivi

al virus:

modalità di richiesta e di fornitura, da parte dell’individuo, di informazioni personali inerenti lo stato di

salute, l’eventuale frequentazione di persone malate, i mezzi di trasporto utilizzati per giungere sul

luogo di lavoro, ecc.;

procedure all’ingresso e durante il turno lavorativo al fine di individuare precocemente individui positivi

alla malattia e i necessari comportamenti derivanti (obbligo di rimanere al proprio domicilio in presenza

di febbre -temperatura oltre 37,5 °C- consapevolezza di non poter permanere in Ateneo e di doverlo

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dichiarare tempestivamente laddove, anche successivamente all’ingresso, sussistano le condizioni di

pericolo, necessità di informare il proprio Medico di famiglia e l’Autorità sanitaria);

procedure per la gestione del rischio derivante dalla possibile interazione con lavoratori di aziende

esterne (DUVRI per i rischi interferenziali, sia per quelle svolte da aziende esterne all’interno

dell’Ateneo, sia per le attività in esterno e/o da clienti).

2. Modalità e procedure volte a ridurre la possibilità di diffusione del virus in Ateneo (principio “ognuno

protegge tutti”):

attività di distanziamento sociale conseguente anche alla classificazione dei luoghi di lavoro e delle

caratteristiche degli stessi: minimizzazione del personale presente in sede, revisione dei lay-out,

distanziamento nelle varie fasi dell’attività lavorativa, gestione dei turni e delle entrate e uscite

dall’Ateneo, gestione dell’utilizzo delle aree ristoro e delle ulteriori zone di assembramento;

pratiche di igiene personale con particolare attenzione al lavaggio delle mani e/o all’uso di guanti e alla

prevenzione della dispersione di aerosol personali;

procedure operative per la distribuzione e l’utilizzo dei dispositivi di prevenzione del contagio, anche

conseguente alla classificazione delle attività lavorative e delle postazioni di lavoro e illustrazione dei

rischi secondari;

procedure di pulizia e sanificazione dei luoghi e delle attrezzature di lavoro;

procedure per la segnalazione di comportamenti non in linea con le prescrizioni e il predisposto sistema

di vigilanza;

procedure per la gestione delle emergenze e dei casi di positività emersi in Ateneo, comprese le azioni di

monitoraggio dei casi positivi;

procedure messe in atto da parte dell’Ateneo per supportare i soggetti nel periodo di transizione, con specifico riferimento a quelli facenti parte delle categorie sensibili (“lavoratori fragili”).

Soggetti ai quali erogare la formazione

Il rischio COVID-19 è trasversale e interessa tutte le figure presenti in Ateneo.

La formazione deve essere quindi erogata a tutto il PTA, a tutti i docenti ed agli studenti.

Sorveglianza sanitaria e monitoraggio dei casi positivi

Sorveglianza sanitaria

Il Medico Competente dell’UPO applicherà il protocollo di sorveglianza sanitaria previsto per le specifiche

mansioni, a seguito dei rischi emersi e considerati nel Documento di Valutazione dei Rischi, nonché tutte le

altre visite previste dall’art. 41 c. 2. D. Lgs. 81/08.

Stante l’emergenza epidemiologica in corso, fino al termine della stessa, il protocollo di sorveglianza

sanitaria comprenderà anche il rischio correlato alla trasmissione del contagio da SARS-CoV-2, secondo le

seguenti linee:

visita medica su richiesta del lavoratore, al fine di:

- valutare se condizioni di salute preesistenti possano causare una maggior suscettibilità all’infezione

da SARS-CoV-2 (come nel caso di fattori predisponenti o malattie che riducono le difese immunitarie,

malattie autoimmuni, terapia immunosoppressiva);

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- valutare le condizioni di salute nei casi non rientranti nel programma di sorveglianza sanitaria già in

essere (lavoratore che abbia avuto contatto diretto con un malato COVID-19 accertato o lavoratore

che abbia avuto sintomi prolungati nei mesi precedenti e che non abbia seguito l'iter di controlli

previsto dal SSN);

- valutare un possibile rischio di complicanze a causa di infezione per la presenza di co-morbilità

(malattie cardiovascolari, diabete, malattie croniche dell’apparato respiratorio, insufficienza renale,

ipertensione arteriosa);

visita medica disposta dal Datore di Lavoro nel caso in cui lo stesso riscontri una condizione di potenziale

contagiosità rispetto al virus SARS-CoV-2, ai fini di un eventuale formulazione di giudizio di inidoneità

temporanea alla mansione specifica, rimandando la gestione dei lavoratori al Medico di Medicina Generale

e ai servizi territoriali di Sanità Pubblica delle ASL;

il lavoratore risultato positivo al COVID-19 dà comunicazione al Rettore tramite la mail

[email protected] e al Medico Competente ([email protected]) del proprio stato di salute. Quando

entra in possesso della certificazione di guarigione del Dipartimento di Prevenzione della ASL, a seguito di

due tamponi negativi, prima di rientrare al lavoro deve effettuare la visita di rientro da malattia presso il

Medico Competente, anche se la durata dell’assenza è inferiore a 60 giorni.

Gestione dei casi sintomatici e monitoraggio dei casi

Prendendo come riferimento la Circolare Ministeriale del 22 febbraio 2020 n. 5443 si forniscono le

indicazioni, a scopo precauzionale, su come gestire eventuali casi che si presentino con sintomi compatibili

con infezione da Coronavirus.

Il lavoratore segnala la presenza di sintomi al proprio preposto/dirigente, il quale provvede sempre ad

assicurarsi di indossare mascherina chirurgica e guanti e a far indossare la mascherina chirurgica al

lavoratore se ne è sprovvisto. Poi conduce il lavoratore nel luogo individuato dal datore di lavoro per

l’isolamento temporaneo. Successivamente telefona al numero dedicato del Servizio sanitario di

emergenza, al fine di adottare le procedure indicate da detto numero, e provvede a segnalare il caso al

Servizio di Igiene Pubblica dell’ASL (SISP).

La disponibilità di un luogo per isolamento dovrebbe corrispondere ad una zona in prossimità degli

ingressi dell’Ateneo, per ridurre possibili contatti anche solo “in transito”.

In entrambi i casi il Rettore dovrà comunque adottare idonei provvedimenti sul luogo di lavoro e sulle

attrezzature ove il lavoratore ha operato e sui contatti avuti, in raccordo anche con l’ASL.

È inoltre importante che il Rettore venga a conoscenza dei casi di lavoratori che hanno contratto

l’infezione, al fine di poter adottare le misure di prevenzione per gli altri lavoratori, consistenti nella

disinfezione di luoghi ed attrezzature utilizzati dal lavoratore e nella individuazione dei contatti. Essenziale a

questo fine è la comunicazione all’UPO, da parte del Servizio di Igiene e Sanità Pubblica, dei casi di

lavoratori COVID-19 positivi. Per gli altri casi, per i quali non è stata fatta diagnosi certa ma il lavoratore ha

disturbi/patologia assimilabili, è auspicabile che il lavoratore informi il Rettore, attraverso il RSPP, il Medico

Competente o altro servizio di Ateneo. A tal fine il datore di lavoro informerà i lavoratori dell’importanza di

effettuare questa comunicazione. I possibili contatti stretti con persone risultate positive al COVID-19

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dovranno cautelativamente abbandonare gli ambienti universitari e seguire le indicazioni dell’Autorità

Sanitaria.

A supporto dell’individuazione dei casi positivi ed al fine di evitare una ulteriore fonte di contagio si

adotteranno misure di controllo della temperatura del lavoratore in ingresso sul luogo di lavoro a decorrere

dal ricevimento della fornitura degli strumenti di rilevazione della temperatura corporea.

Definizione del sistema di vigilanza

Risulta indispensabile la messa in campo di vigilanza e controllo di modo che le procedure e le prassi per il

contenimento del rischio di contagio vengano effettivamente messe in opera dai lavoratori, anche in

collaborazione con il Comitato per l’applicazione e la verifica delle regole del protocollo di

regolamentazione di cui al punto 13 del Protocollo del 24 aprile 2020.

Datore di Lavoro e Dirigenti

Come stabilito dall’art. 18 del D. Lgs. 81/08 e s.m.i., le figure che organizzano e dirigono le attività lavorative

hanno, tra gli altri, i seguenti obblighi:

designare preventivamente i lavoratori incaricati al controllo della corretta implementazione ed

attuazione delle misure ordinarie e di emergenza;

richiedere l’osservanza da parte dei singoli lavoratori delle norme vigenti, nonché delle disposizioni

aziendali in materia di sicurezza e di igiene del lavoro e di uso dei dispositivi di protezione individuali messi

a loro disposizione;

nel caso di specie, consentire ai lavoratori di verificare, mediante il Rappresentante dei Lavoratori per la

Sicurezza, l’applicazione delle misure poste in atto in collaborazione con il Comitato nominato nell’ambito

del citato Protocollo condiviso del 24 aprile 2020.

Preposto

Come stabilito dall’art. 19 del D. Lgs. 81/08 e s.m.i., la figura del Preposto ha, tra le altre, le seguenti

attribuzioni e competenze:

sovrintendere e vigilare sulla osservanza da parte dei singoli lavoratori dei loro obblighi di legge, nonché

delle disposizioni aziendali in materia di salute e sicurezza sul lavoro e di uso dei mezzi di protezione

collettivi e dei dispositivi di protezione individuale messi a loro disposizione e, in caso di persistenza della

inosservanza, informare i loro superiori diretti;

nel caso di specie, si potrebbe ad esso richiedere di sovrintendere e vigilare sulla osservanza delle

contromisure disposte in caso di eventi incidentali legati alla emergenza COVID-19;

il Preposto è individuato tra gli EP da parte del Dirigente.

Fornitori esterni

In caso di contratti d’appalto, d’opera o di somministrazione che ricadono nel campo di applicazione

dell’art. 26, c. 3 del D. Lgs. 81/08, sarà necessario considerare e valutare all’interno del DUVRI il rischio di

contagio e diffusione del COVID-19 legato alla sovrapposizione delle attività tra il committente e

l’appaltatore.

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Nel caso di contratti in essere, per i quali il coordinamento tra le attività e la valutazione dei rischi da

interferenze siano già stati effettuati e vi sia già un DUVRI, sarà necessario provvedere ad un

aggiornamento dello stesso e all’integrazione delle misure previste con le altre misure di prevenzione e

protezione per la riduzione del rischio legato al contenimento del contagio.

Per tutti i lavori, servizi e forniture affidati in appalto per i quali non sussiste l’obbligo di redazione del

DUVRI, è comunque necessario valutare il rischio di esposizione al virus e di contagio dei lavoratori

derivanti da tali attività e definire le relative contromisure.

Poiché anche per i lavoratori impegnati in lavori, servizi e forniture in appalto le aziende da cui dipendono

devono mettere in atto tutte le norme di tutela della salute e della sicurezza, sarebbe auspicabile:

far operare all’interno dell’Ateneo solo quelle aziende che garantiscono la piena tutela dei lavoratori

(considerando anche la necessità di adeguare i costi dell’appalto);

prevedere momenti di informazione e formazione comuni;

prevedere l’individuazione del rappresentante dei lavoratori della sicurezza di sito.

Modalità di accesso dei fornitori esterni - solo consegna

Per l’accesso di fornitori esterni l’EP di ogni struttura dovrà individuare procedure di ingresso, transito e

uscita, mediante modalità, percorsi e tempistiche predefinite, al fine di ridurre le occasioni di contatto con

quanti lavorano e studiano in Ateneo.

In ogni caso i fornitori e coloro che ricevono la fornitura devono indossare idonei dispositivi di

protezione (mascherine).

Per le necessarie attività di carico e scarico, il trasportatore deve attenersi alla rigorosa distanza

interpersonale di 1 metro.

Le suddette modalità operative sono applicate anche nel caso degli smaltimenti dei materiali e dei rifiuti

prodotti dall’Ateneo.

Deve essere limitata al massimo la presenza di visitatori.

Modalità di accesso dei fornitori esterni - lavori, servizi, forniture e installazioni, cantieri

Il personale dell’operatore economico appaltatore che esegue la prestazione di lavori, servizi o fornitura,

presso i locali di pertinenza dell’Università, compresi i gestori di distributori di bevande/bibite/snack, ha

l’obbligo di rispettare i divieti e le limitazioni imposti da tutte le disposizioni adottate ai fini di prevenire e

ridurre la propagazione del contagio da COVID-19. La prosecuzione delle attività lavorative può infatti

avvenire solo in presenza di condizioni che assicurino alle persone che lavorano adeguati livelli di

protezione.

A tale fine, il presente protocollo è inoltrato a tutti gli operatori il cui personale frequenta gli ambienti

dell’Università.

Per i cantieri dovranno essere applicate le misure contenute nel “Protocollo condiviso di

regolamentazione per il contenimento della diffusione del COVID-19 nei cantieri” (Allegato 7 del D.P.C.M.

26 aprile 2020).

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Per quanto riguarda la fornitura dei DPI relativi al rischio COVID-19, la sanificazione delle aree e tutto

quanto oggetto del presente protocollo, specifici accordi dovranno essere espressamente indicati nei PSC,

POS, o nei Documenti per i rischi di interferenza (DUVRI) che dovranno essere opportunamente

integrati/aggiornati.

I presìdi di protezione adottati dall’Ateneo (mascherine, guanti e gel alcolico) saranno messi a

disposizione dei visitatori qualora ne risultino sprovvisti; se non disponibili, non sarà possibile accedere.

Aggiornamento del presente Protocollo

È costituito un Comitato composto da:

- Prof.ssa Fabrizia Santini (per la parte pubblica)

- Sig. Valerio Marinucci (per la parte pubblica)

- Prof.ssa Marcella Trambaioli (in rappresentanza del CUG)

- Dott. Gianluca Croce (RSU e RLS)

- Dott.ssa Barbara Nosari (RSU)

- Dott. Antonio Grassedonio (OO.SS.)

per l’applicazione e la verifica delle regole del “Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il

contrasto e il contenimento della diffusione del COVID-19 negli ambienti dell’Università del Piemonte

Orientale – fase 2” con la partecipazione della RSU, delle OO.SS., del CUG e degli RLS di Ateneo.

Il presente Protocollo sarà comunque aggiornato in caso di intervenute modifiche ai dettami normativi

nazionali e/o locali e in funzione dell’evoluzione epidemiologica dell’emergenza.

Per le diverse tipologie di attività il presente protocollo è integrato dai documenti specifici:

- Attività Didattica

- Attività di Ricerca

- Attività Amministrativa

- Elenco delle attività imprescindibili da garantire in presenza

Sedi Aperte

Vercelli:

- Dipartimento Studi Umanistici

- Dipartimento Studi Umanistici – Palazzo Tartara

- Dipartimento Studi Umanistici – Sant’Andrea

- Rettorato

- Complesso San Giuseppe

Novara:

- Scuola di Medicina, Palazzo Bellini

- Scuola di Medicina, Via Lanino (Salesiani)

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- CAAD

- Complesso Perrone

- Dipartimento Scienze del Farmaco

Alessandria:

- Dipartimento Giurisprudenza e Scienze Politiche, Economiche e Sociali – Palazzo Borsalino

- Dipartimento Giurisprudenza e Scienze Politiche, Economiche e Sociali – Via Mondovì

- Dipartimento Scienze e innovazione Tecnologica

- Scuola di Medicina, complesso CdS Infermieristica

Vercelli, 9 giugno 2020

Per la Parte pubblica Il Rettore Prof. Giancarlo Avanzi Il Direttore Generale Prof. Andrea Turolla Il Direttore Generale Vicario Dott. Paolo Pasquini Il Responsabile del Settore Risorse Umane Dott.ssa Annalisa Barbale Per la RSU Dott. Gabriele Cagliano Dott. Gianluca Croce Dott.ssa Chiara Gabellieri Dott.ssa Barbara Nosari Sig. Salvatore Panarello Dott.ssa Antonietta Startari Per le OO.SS. Dott. Antonio Grassedonio FLC - CGIL Sig.ra Laura Secchi CISL FSUR