Gino De Dominicis alla Biennale di Venezia del 1972. Un caso di studio sull’immortalità e sulle sue soluzioni

Eleonora CharansPh.D. , Politecnico di Milano

Borsista di ricerca FSE, Università Iuav di Venezia

eleonora.charans@gmail.com

De Domìnicis, Gino. - Pittore e scultore italiano (Ancona 1947 - Roma 1998). Artista complesso, indipendente da mode e correnti artistiche, noto soprattutto per

alcune performance provocatorie, seppe usare nella sua produzione le più diverse tecniche espressive.

A Roma, dove si era trasferito nel 1965, ha svolto la sua ricerca che, utilizzando mezzi espressivi diversi (dal disegno all'installazione), presenta come tematiche ricorrenti il

problema della morte e dell'immortalità fisica, la realizzazione dell'improbabile, la confutazione dell'irreversibilità dei fenomeni, ecc., tutte tematiche indagate anche

teoricamente (Lettera sull'immortalità del corpo, 1966). Personalità eccentrica, De D. non ha mai voluto associare le sue esperienze alle varie pratiche artistiche contemporanee, dalla pop art all'arte concettuale; le sue opere, raramente

fotografate e catalogate per sua volontà, sono state presentate in varie mostre e rassegne internazionali

un'importante retrospettiva nella Galleria nazionale d'arte moderna di Roma ha riproposto alcune delle sue opere più significative: Il tempo, lo sbaglio, lo spazio

(1969; uno scheletro umano con i pattini ai piedi tiene al guinzaglio lo scheletro di un cane); la foto ricordo (l'unica autenticata da De D.) della Seconda risoluzione d'immortalità (l'Universo è immobile), l'installazione che sollevò grande scandalo alla Biennale di Venezia del 1972 (un giovane affetto da sindrome di Down seduto davanti a un cubo invisibile, a una palla nell'attimo immediatamente precedente al suo rimbalzo e a una pietra in attesa di un casuale moto molecolare che possa

causare un movimento spontaneo della materia)

fonte: treccani.it

Gino De Dominicis, Calamita Cosmica, 1990 ca., ingresso del MAXXI, Roma maggio 2010

Gino De Dominicis, Opera non titolata, 1962, matite colorate su carta, 95 x 72 cm, collezione privata, cat. rag. n.1.

Gino De Dominicis, Donna allo specchio, 1965-66, pastelli a cera e china su carta incollata su tavola, 98 x 75,5 cm, Coll. Luigi Koelliker (Milano), cat. rag. n. 25.

I cavalli di Jannis Kounellis entrano negli spazi della galleria, autunno 1969

Gino De Dominicis, Mozzarella in carrozza, 1968-69, carrozza d’epoca, mozzarella, cartellino, presso galleria L’Attico, Roma

Gino De Dominicis, Lo Zodiaco, 1970, presso galleria L’Attico, Roma

Gino De Dominicis, Gino De Dominicis a Venezia 1972, 1992, tecnica mista su vetro, 42 x 37 cm, Coll. Luigi Koelliker (Milano), cat. rag. n. 430.

“ (…) the installation comprises a person affected by Down’s Syndrome seated in a chair, gazing at a beach ball and a rock placed on the ground before him. Each of these components have their own extremely long titles: the beach ball is Rubber Ball (fallen from a height of two meters) at the instant immediately prior to its rebound, while the rock is titled Waiting for a general random molecular movement in a single direction to generate spontaneous movement of the material. In addition to these object, an Invisible Cube is placed in front of the seated performer. (...) De Dominicis once observed that a person with Down’s Syndrome ‘was to be interpreted as a different state of being’. (…) The work stages two irreconcialable types of vision and consciousness: the gaze of the performer with Down’s Syndrome, and the gaze of those who look at him. This reading is reinforced by the one official photograph of this performance, in which we see a viewer (…).”

C. Bishop, Artificial Hells, 2012

Per ricostruire una sala o un allestimento della Biennale, quale archivio?

In prima istanza l’ASAC Archivio Storico delle Arti Visive della Biennale di Venezia

Quali fonti?

Fonti a stampa (catalogo, recensioni apparse su riviste e giornali)Fonti fotografiche (provini…)

Sono rammaricato, ed anzi indignato, non solo della campagna di stampa che è stata creata attorno

all’episodio ma anche per il fatto che l’esibizione di una persona che doveva essere soltanto un

elemento tra i tanti esibiti nella mostra sia stato sfruttato dalla stampa e da molte persone che non

hanno potuto constatare coi loro occhi se la mostra poteva essere offensiva per le persone esposte e per la persona in causa mentre l’idea

non era altro che la denuncia di certe condizioni umane quali la vecchiaia,il deterioramento del

corpo, la malattia e la morte (…).

Gino De Dominicis nel Comunicato ANSA 12 giugno 1972

Quindi per l’artista la seconda soluzione è da intendersi in dialogo stretto con gli altri elementi

presenti nella sala

Quante declinazioni della seconda soluzione di immortalità esistono?

Incrocio archivi diversi, in questo caso:

Archivio Enrico Cattaneo di Milano

Galleria Toselli, Milano 1970

a..

b.

c.

Particolare della Foto ricordo ingrandito ed esposto dall’artista a Palazzo Ducale, Venezia 1995