modelli e tecniche di valutazione ambientale dei progetti e dei piani vas e vinca modelli e tecniche...

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Modelli e tecniche di valutazione Modelli e tecniche di valutazione ambientale ambientale dei progetti e dei piani dei progetti e dei piani VAS e VIncA VAS e VIncA Sandra Carollo Università Iuav di Venezia

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Page 1: Modelli e tecniche di valutazione ambientale dei progetti e dei piani VAS e VIncA Modelli e tecniche di valutazione ambientale dei progetti e dei piani

Modelli e tecniche di valutazione ambientale Modelli e tecniche di valutazione ambientale dei progetti e dei pianidei progetti e dei piani

VAS e VIncAVAS e VIncA

Sandra Carollo Università Iuav di Venezia

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Inquadramento normativoInquadramento normativo

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Inquadramento normativo in materia di Inquadramento normativo in materia di valutazione ambientalevalutazione ambientale

-1985 Direttiva 85/337/CEE sulla Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) - PROGETTIPROGETTI

- 1992 Direttiva 92/43/CEE sulla Valutazione di Incidenza Ambientale (VIncA) - PROGETTI E PIANIPROGETTI E PIANI

- 2001 Direttiva 2001/42/CE concernente la Valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull’ambiente (VAS) - PIANI E PIANI E PROGRAMMIPROGRAMMI

VAS – recepimento in ItaliaVAS – recepimento in Italia- 2006 D.lgs n. 152 del 3 marzo “Norme in materia ambientale”

- Parte Seconda (insieme di norme su VIA, VAS ed Autorizzazione Ambientale Integrata IPPC) in vigore dal 31.7.2007

- D.lgs. 16 gennaio 2008 n. 4 (“Correttivo del D.lgs 152/06”) in vigore dal 13 febbraio 2009

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Recepimenti VAS Regione VenetoRecepimenti VAS Regione Veneto

Deliberazione Giunta Regionale n. 2988 dell’ 1 ottobre 2004

Deliberazione Giunta Regionale n. 3262 del 24 ottobre 2006

Deliberazione Giunta Regionale n. 3752 del 5 dicembre 2006

(riferimento normativo: Direttiva 2001/42/CE)

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Fase transitoria – deliberazione n. 2649 del 7 Fase transitoria – deliberazione n. 2649 del 7 agosto 2007agosto 2007

• A seguito dell’entrata in vigore della Parte Seconda (31.7.2007) del D.Lgs 152/2006, e nelle more dei lavori di rivisitazione sostanziale delle disposizioni della stessa Parte seconda in un tavolo congiunto Ministero dell’Ambiente e Regioni, la Regione Veneto è intervenuta con la Deliberazione n. 2649 del 7 agosto 2007 così disponendo:

“ Per quanto riguarda la VAS, come è noto, la Regione Veneto è intervenuta con gli indirizzi operativi di cui alle deliberazioni n. 2988 del 1 ottobre 2004, n. 3262 del 24 ottobre 2006 e n. 3752 del 5 dicembre 2006. Tali indirizzi operativi sono stati modulati sulla Direttiva 2001/42/CE per cui la Regione ha adempiuto ai prescritti comunitari”

La Regione ha dunque continuato ad applicare le deliberazioni citate senza dare applicazione al Codice Ambiente nella sua stesura originaria.

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Norma transitoriaNorma transitoria2 D.Lgs. 16 gennaio 2008, n. 4 2 D.Lgs. 16 gennaio 2008, n. 4

• Sulla base di questa disposizione la Regione Veneto ha continuato fino al 13 febbraio 2009 ad applicare la propria disciplina dettata dalle deliberazioni già citate, intervenendo solo con la previsione legislativa con cui viene individuata l’Autorità Ambientale competente, specificato l’ambito di applicazione e prevedendo una disciplina transitoria.

• Con ciò si è rinviata l’applicazione del c.d. Correttivo fino a quest’anno, anche in considerazione del fatto che nuovamente a livello di legislazione nazionale è stata messa in discussione la Parte Seconda del Codice ambiente paventando un’altra possibile modifica.

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Deliberazione 21 marzo 2009 N. 791Deliberazione 21 marzo 2009 N. 791

A seguito dell’entrata in vigore a tutti gli effetti del c.d. Correttivo, quindi dopo il 13 febbraio 2009, la Regione Veneto è intervenuta con una nuova deliberazione per adeguare le procedure al citato correttivo dettando indicazioni metodologiche e procedurali.

Perché con deliberazione?• Per due ordini di motivi: il primo, come già avvenuto in passato, al fine di

evitare di emanare una legge che nascesse già vecchia atteso che sono nuovamente in corso concertazioni finalizzate alla modifica del testo di legge; il secondo per sperimentare la procedura al fine di affinarne e semplificarne i contenuti nella futura sede legislativa.

• Tutto ciò sulla base della considerazione che, pur configurandosi la delibera come atto giuridicamente più debole, tuttavia i suoi contenuti ripercorrono quelli del correttivo: rappresenta quindi un’esplicazione del correttivo stesso senza modifiche sostanziali.

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Direttiva 2001/42/CEEDirettiva 2001/42/CEE: obiettiviobiettivi

1. Garantire un elevato livello di protezione dell’ambiente

2. Contribuire all’integrazione delle considerazioni ambientali (Rapporto Ambientale) all’atto della elaborazione di piani e programmi e prima della loro approvazione, al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile

3. Garantire, mediante la partecipazione, la condivisione degli obiettivi e delle scelte di piano o programma anche al fine di migliorare i processi decisionali

4. Verificare, mediante il monitoraggio, gli effetti ambientali dell’attuazione del piano o del programma

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Direttiva 2001/42/CEEDirettiva 2001/42/CEE: ambito di applicazione ambito di applicazione

sono esclusi• piani e programmi di difesa nazionale e di protezione civile• piani e programmi finanziari o di bilancio

Valutazione di piani e i programmi nei seguenti settori:• agricolo, forestale, della pesca, energetico, industriale, dei trasporti,

della gestione dei rifiuti e delle acque, delle telecomunicazioni,

turistico, della pianificazione territoriale o della destinazione dei suoli

• piani che definiscono il quadro di riferimento per l'autorizzazione dei progetti elencati negli allegati I e II della direttiva 85/337/CEE

• piani che necessitano di essere sottoposti a VIncA (art. 6 e 7 Direttiva 92/43/CEE “HABITAT”)

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Direttiva 2001/42/CEE: Direttiva 2001/42/CEE: valutazione delle “strategie”?valutazione delle “strategie”?

• La direttiva 2001/42/CE, comunemente nota con l’acronimo VAS,

non valuta in relatà le “strategie”, essendo stato scelto di eliminare dal suo ambito di applicazione anche le “politiche” in genere

• L’espressione “valutazione ambientale strategica” viene utilizzata

solo una volta all’interno della Direttiva, definita come “protocollo giuridicamente vincolante da aggiungere alle norme in vigore sulla valutazione di impatto ambientale in un contesto

transfrontaliero”

• Si deve quindi più propriamente parlare di “valutazione ambientale di piani e

programmi”, ovvero della valutazione degli effetti sull’ambiente generati da un piano o programma

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Le alternativeLe alternative

• Ragionevoli alternative (art. 5): modo diverso di raggiungere gli obiettivi del piano

• Poiché il testo della Direttiva non lo specifica, si possono valutare alternative localizzative (usi diversi di aree destinate ad attività o a scopi specifici, nonché aree alternative per le medesime attività) all’interno di un piano, non piani completamente diversi

• Le alternative vere e proprie possono riguardare opere infrastrutturali e piani di settore:

• Smaltimento dei rifiuti: diversi metodi di smaltimento, alternativi per il medesimo scopo (diverse tecnologie, modalità...)

• Rete elettrica nazionale: individuazione delle macroalternative strategiche di interconnessione con Stati esteri

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Direttiva 2001/42/CE

CONFRONTO TRA

- scelte territoriali di trasformazione (funzioni residenziali, produttive, ecc.)

- caratteristiche ambientali (sistemi abiotici, biotici e umani)

Valutazione ambientale

Pianificazione territoriale e valutazione ambientalePianificazione territoriale e valutazione ambientale

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Pianificazione e valutazione ambientale: Pianificazione e valutazione ambientale: quale relazionequale relazione

Tre approcci prevalenti nel dibattito culturale

- VAS come elemento che trasforma drasticamente il processo pianificatorio e che ne

condiziona gli indirizzi di sviluppo, sostituendosi alla decisone politica APPROCCIO INTERDISCIPLINARE, attenzione privilegiata all’aspetto valutativo

- Valutazioni ambientali (soprattutto VAS e VincA) come protocolli che costringono a

seguire un processo logico, razionale e coerente già codificato (approccio sistematico), rappresentandosi come “aiuto alla decisione”, elevando così il “livello medio” della

pianificazione APPROCCIO INTERDISCIPLINARE, attenzione privilegiata al processo pianificatorio

- Valutazioni ambientali come “corollario amministrativo” obbligatorio, senza vere

interazioni con il piano (sorta di “timbro” a posteriori) APPROCCIO MONODISCIPLINARE, attenzione autocentrata sul piano

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RapportoRapporto paesaggio - pianopaesaggio - piano

Le nuove normative:

-Convenzione europea del paesaggio, 2000;

- D.lgs. 22 Gennaio 2004, n. 42 “Codice dei beni culturali”, denominato“Codice Urbani”)

L’accezione di paesaggio:

•contenitore di cultura e identità locale

•elemento fondante per la cultura locale

•ricchezza di elementi caratteristici che danno figurabilità al luogo

(capacità di evocare nell’osservatore immagini forti)

Lettura strutturale del paesaggio all’interno del PIANO (nei tre sistemi)

VAS come contenitore privilegiato per la VALUTAZIONE del

PAESAGGIO

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VAS: aspetti metodologiciVAS: aspetti metodologici

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Caratteristiche di un modello di Valutazione Ambientale ai pianiCaratteristiche di un modello di Valutazione Ambientale ai piani

• Strumento valutativo di aiuto alla pianificazione, attraverso metodologie e tecniche semplici e facilmente utilizzabili

• Valutazione ambientale preventiva dello strumento di pianificazione, sulla base dei trend storici (Rapporto ambientale)

• Valutazione ambientale degli effetti derivanti dalla attuazione dei piani, attraverso il monitoraggio

• Non costituisce la decisione (che viene demandata agli organi politici e alla popolazione), bensì un “aiuto alla decisione ”

• Valutazione dei potenziali impatti negativi derivanti dalle scelte operate nello strumento e definisce le misure idonee per impedirli, ridurli o compensarli (mitigazioni)

• Strumento che attua l’integrazione ambientale, evitando la duplicazione in procedure parallele

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• ex ante, a monte della redazione del piano, per poter fornire le linee guida e i criteri per lo sviluppo futuro

• in itinere, contestualmente alla gestazione del piano, divenendo parte integrante dello stesso

• ex post, a valle dell’iter pianificatorio, come verifica a posteriori della sostenibilità del Piano

VAS - fasi di applicazioneVAS - fasi di applicazione

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Schema logicoSchema logico

Destrutturazione dell’Ambiente

Componenti Biotiche

Componenti abiotiche

Componenti umane

Destrutturazione del Piano

Azioni a vasta scala (Politiche)

Normative urbanistiche

Opere pubbliche

Partecipazione pubblica

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Tecniche valutativeTecniche valutative

Scheda OperativaScheda Operativa - indicatori sintetici chimico-fisici di tipo quantitativo- valutazione “di tipo processuale”, con verifica nel tempo della coerenza tra previsioni ambientali e trasformazioni territoriali generate dal piano, attraverso il monitoraggio permanente-definizione di norme urbanistiche ed edilizie

Map-OverlayMap-Overlay- indicatori cartografici- valutazione “di tipo fisico”, per individuare gli ambiti più vocati alla trasformazione e quelli a maggior criticità ambientale - introduzione di prescrizioni urbanistiche di carattere generale

Coni ottici paesaggisticiConi ottici paesaggistici- indicatori paesaggistici, visualizzano le trasformazioni avvenute (rispetto a coni ottici storicizzati) e simulano quelle future- rappresentazionediacronica delle trasformazioni- si basa sul concetto di “identità dei luoghi”

Page 20: Modelli e tecniche di valutazione ambientale dei progetti e dei piani VAS e VIncA Modelli e tecniche di valutazione ambientale dei progetti e dei piani

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Scheda OperativaScheda Operativa

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Scheda Operativa - percorso metodologicoScheda Operativa - percorso metodologico

• rappresentazione sintetica dello stato dell’ambiente (analisi)

• valutazione degli indicatori

• azioni coerenti con la valutazione ambientale (Politiche, normativa urbanistica, Opere pubbliche e Partecipazione)

• livello di coerenza delle azioni del Piano

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Schema concettuale Schema concettuale

Indicatore Andamento storico indicatore

Azioni suggerite dall’andamento dell’indicatore ambientale

Azioni del Piano

Politiche

Pianificazione

Opere pubbliche

Partecipazione

Politiche

Pianificazione

Opere pubbliche

Partecipazione

BENZENE

(traffico)

Individuazione, attraverso il Piano, di possibili performance degli indicatoriVerifica della coerenza tra le azioni del Piano con quelle suggerite dall’andamento dell’indicatore ambientale

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Caratteristiche indicatoriCaratteristiche indicatori

• pochi

• semplici

• strategici

• correlati alla pianificazione

• di processo (trend)

• calcolabili (monitorati statisticamente)

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Tipologia indicatoriTipologia indicatori

Quattro categorie

A. Indicatore quantitativi con standard di legge (Scheda operativa)

B. Indicatori quantitativi senza standard di legge (Scheda operativa)

C. Indicatori qualitativi con eventuali elementi quantitativi

(Coni ottici pesaggistici)

A. Indicatori cartografici (Map Overlay)

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Il caso applicativo del PSC di Ferrara – schema concettualeIl caso applicativo del PSC di Ferrara – schema concettuale

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Gli indicatori per il PSC di Ferrara - ARIAGli indicatori per il PSC di Ferrara - ARIA

COMPONENTE TEMATICATipologia indicatore

INDICATOREAnni di

rilevamento

ARIA

QUALITÀ DELL’ARIA

A

1 .Indicatore Biossido di zolfo (SO2)1.1 - mediana delle concentrazioni medie giornaliere dell’ anno1.2 - 98° percentile delle medie giornaliere dell’anno1.3 - mediana delle concentrazioni medie giornaliere invernali1.4 - concentrazione media giornaliera

1994/20011994/20011994/20011999/2001

A

2. Indicatore Biossido di azoto (NO2)

2.1 - Concentrazione media di 1h2.2 - 98° percentile delle medie orarie

1999/20011994/2001

A

3.Indicatore Polveri Totali Sospese (PTS)3.1 - media delle medie giornaliere 3.2 - 95° percentile delle concentrazioni giornaliere nell’anno.3.3 - concentrazione di 24 h

‘94/’96e‘99/00

‘94/’96e‘99/’00

1999/2001

A4. Indicatore Polveri Fini (PM10)4.1 - media mobile delle concentrazioni giornaliere

1999/2001

A5. Indicatore Monossido di Carbonio (Co)5.1 - Media annuale di 8 h. giornaliere

1995/2001

A6. Indicatore Ozono (O3) 6.1 - Media di1 h da non raggiungere più di una volta al mese.

1994/2001

A

7. Indicatore Benzene7.1 - media annuale(centralina fissa)7.2 - media annuale , 31 postazioni campionate (campagna mobile) 7.3 - % di vie per ogni classe di concentrazione (c. mobile)

1994/20011999/20011999/2001

RUMORE A8. Indicatore Rumore 8.1 – 8.19 rilevamento diurno

1991/1997

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Gli indicatori per il PSC di Ferrara - ACQUAGli indicatori per il PSC di Ferrara - ACQUA

COMPONENTE TEMATICATipologia indicatore

INDICATOREAnni di

rilevamento

ACQUA

CONSUMO ACQUA B

9. Indicatore Consumo di Acqua9.1 - consumi di acqua - % perdite 9.2 - prelievi acque superficiali 9.3 - prelievi da acque di falda9.4 - % acqua di sup. utilizzata a fini potabili9.5 - % acqua di falda utilizzata a fini potabili9.6 - consumo pro capite

1992/20011992/20011997/20011997/20011992/19991992/19991991/2000

QUALITÀ DELLEACQUE

SUPERFICIALIA

10. Indicatore Qualità delle acque superficiali10.1- qualità da macrodescrittori- Po di Volano - Canal Bianco- Fiume Po 10.2 - qualità biologica (IBE)- Po di Volano- Canal Bianco

1993/19981993/20011993/2001

’93 e ‘95/’97’93’95’96’00’

01

TRATTAMENTO REFLUI

B

11. Indicatore Depurazione del Comune di Ferrara11.1 - Indicatore Capacità di depurazione del Comune di Ferrara11.2 - % scarichi depurati

1995/2000’91e’99e‘00

A

12. Indicatore Qualità del ciclo delle acque (input-auput) del Depuratore Gramicia12.1 - Indicatore Azoto Ammoniacale, (NH4+)12.2 - Indicatore Tensioattivi anionici (MBAS)12.3 - Indicatore PH12.4 - Indicatore Fosforo Totale (P)12.5 - Indicatore COD12.6 - Indicatore BOD512.7 - Indicatore Solidi Sospesi Totali

1993/19971993/19971993/19971993/19971993/19971993/19971993/1997

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Gli indicatori per il PSC di Ferrara - URBANISTICAGli indicatori per il PSC di Ferrara - URBANISTICA

COMPONENTE TEMATICATipologia indicatore

INDICATOREAnni di

rilevamento

URBANISTICA

RIFIUTIA

13. Indicatore Raccolta Differenziata13.1- variazione % della racc. differenziata13.2 - % racc. differenziata sul totale13.3 - tonnellate pro capite annue

1997/20011997/20011997/2001

B 14. Indicatore Raccolta Talquale 1997/2001

TRAFFICO B

15. Indicatore Modalità di trasporto 15.1 - % auto15.2 - % bicicletta15.3 - % a piedi15.4 - % moto, scooter, ciclomotore15.5 - % treno15.6 - % altro15.7 - % trasporto collettivo

‘91e’97e’00‘91e’97e’00‘91e’97e’00‘91e’97e’00‘91e’97e’00‘91e’97e’00‘91e’97e’00

QUALITA’ URBANA

B16. Indicatore Piste ciclabili16.1 - km piste ciclabili

1990/2001

Page 29: Modelli e tecniche di valutazione ambientale dei progetti e dei piani VAS e VIncA Modelli e tecniche di valutazione ambientale dei progetti e dei piani

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Esempio: valutazione (CO)Esempio: valutazione (CO)

QUALITA’ DELL’ARIA Indicatore Monossido di Carbonio (Co) Media annuale di 8 h giornaliere

12,5

11 10,5

9

7,48,2

5,6

0

2

4

6

8

10

12

14

16

18

20

1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001

anni

ug/N

m3

media annuale

Soglia di legge 10 g/Nm3

- 5

- 4

- 3

- 2 - 1

+ 1

+ 2

+ 3

+ 4

+ 5

ValutazioneL’indicatore presenta un trend che passa da un livello basso di insostenibilità (-2) a un livello medio di sostenibilità (+3), migliorando di molto la situazione iniziale.

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Azioni coerenti con la valutazione (CO)Azioni coerenti con la valutazione (CO)

Politiche•Mantenere e incrementare la metanizzazione per il riscaldamento urbano. •Realizzare impianti di cogenerazione.•Prescrivere l'obbligo del bollino blu e riorganizzare il sistema del traffico attraverso separazione delle funzioni. •Monitorare l’osservanza delle leggi sugli inquinamenti atmosferici.

Pianificazione•Realizzare il PUT (in particolare per togliere il traffico dal centro).

Opere pubbliche•Realizzare tangenziali e rotatorie.

Partecipazione•Applicare i sistemi di gestione ambientale (ISO 14.000, EMAS, ecc) per i cicli produttivi.

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Scheda Operativa Sintetica componente AriaScheda Operativa Sintetica componente AriaOSSERVAZIONI OBIETTIVI AMBIENTALI POLITICHE PIANIFICAZIONE OPERE PUBBLICHE PARTECIPAZIONE POLITICHE

PIANIFICAZIONE (Norme Tecniche di Attuazione) OPERE PUBBLICHE PARTECIPAZIONE

La qualità dell’aria nel comune di Ferrara è abbastanza buona se si osservano i valori rilevati per indicatori quali il Biossido di Zolfo, Biossido di Azoto, Monossido di Carbonio,Benzene e PTS.

La riduzione dell’impiego di combustibili contenenti zolfo (gasolio) per impianti di riscaldamento e della progressiva sostituzione delle vecchie caldaie funzionanti a gasolio, con impianti a metano e con il teleriscaldamento hanno certamente contribuito a mantenere negli anni una situazione di sostenibilità dal punto di vista ambientale.

Va posta ancora una certa attenzione sulle PM10 e le concentrazioni di ozono i cui valori non si collocano ancora al di sotto dei limiti previsti dalla legge.

-Limitare le emissioni acide in atmosfera (SO2, NO2, NH3) e favorire appropriati sistemi di gestione del territorio.-Limitare le emissioni di gas ad effetto serra che contribuiscono al riscaldamento globale e ai cambiamenti climatici (CO2, CH3, N2O e Cfc).-Ridurre i rischi per la salute umana, l’ecosistema e la qualità della vita derivanti dall’emissione in atmosfera di sostanze nocive o pericolose.-Concorrere al rispetto degli obiettivi fissati per il contributo nazionale alle emissioni globali.

-Mantenere e incrementare la metanizzazione per il riscaldamento urbano. -Realizzare impianti di cogenerazione. -Monitorare l’osservanza delle leggi sugli inquinamenti atmosferici.

-Realizzare il PUT (in particolare per togliere traffico dal centro).

-Realizzare tangenziali e rotatorie.

-Applicare i sistemi di gestione ambientale (ISO 14.000, EMAS, ecc) per i cicli produttivi.

-“L’introduzione di nuovi assi di scorrimento (tangenziali, circonvallazioni, ecc) alternative ai tracciati storici di collegamento”.AZIONE COERENTE

-“Le due U. Attribuire alla grande U e alla piccola U il compito di selezionare e drenare progressivamente (dall’esterno verso l’interno) il traffico che entra in città, o la vuole semplicemente attraversare”.AZIONE COERENTE

-“Realizzare una città dell’automobile, il PSC punta ad un migliore e più chiaro collegamento delle attività legate all’automobile con due caselli autostradali ( attraverso la formazione di un nuovo asse di collegamento tra i due caselli autostradali) e ad un ridisegno delle sezioni ed intersezioni stradali teso a rendere più fluido e sicuro il traffico”.AZIONE COERENTE

-“Ampliamento della linea metropolitana a nord e rafforzamento della rete ciclabile”.AZIONE COERENTE

-“Miglioramento del traffico urbano e soprattutto la riduzione del traffico pesante in città e lo spostamento di una quota di traffico su mezzi alternativi (treno e idrovia)”.AZIONE COERENTE

-“Ipotesi di ristrutturazione, di bonifica e di adeguamento a nuovi e più adatti standard del petrolchimico”AZIONE COERENTE

-“Previsione di una cintura di verde posta oltre i tessuti edificati. Su questa fascia esterna si affacciano altri ambiti verdi , come i parchi urbani, che, ricondotti a loro volta a sistema, rappresentano un importante elemento per la costruzione di nuove connessioni tra le parti della città”AZIONE COERENTE

Page 32: Modelli e tecniche di valutazione ambientale dei progetti e dei piani VAS e VIncA Modelli e tecniche di valutazione ambientale dei progetti e dei piani

32

Map OverlayMap Overlay

Page 33: Modelli e tecniche di valutazione ambientale dei progetti e dei piani VAS e VIncA Modelli e tecniche di valutazione ambientale dei progetti e dei piani

33

Map Overlay - Schema concettualeMap Overlay - Schema concettuale

Carta Tematica A

Carta Tematica B

Carta Tematica C

Carta di Piano

Page 34: Modelli e tecniche di valutazione ambientale dei progetti e dei piani VAS e VIncA Modelli e tecniche di valutazione ambientale dei progetti e dei piani

34

I tematismi per il caso del PSC di FerraraI tematismi per il caso del PSC di Ferrara

TEMATISMI DEL PIANO• Sistema Residenziale

• Sistema della Produzione

• Sistema della Mobilità

• Sistema Verde

TEMATISMI DELL’AMBIENTE

1. Pericolosità da allagamento fluviale scenario gravità media

2. Pericolosità allagamento da canali

3. Geotecnica sinottica

4. Vulnerabilità intrinseca del sistema idrogeologico

5. Minima soggiacenza della tavola d’acqua

6. Centri di potenziale pericolo

7. Elettromagnetismo

Page 35: Modelli e tecniche di valutazione ambientale dei progetti e dei piani VAS e VIncA Modelli e tecniche di valutazione ambientale dei progetti e dei piani

35

Gli interventi del piano Gli interventi del piano

Page 36: Modelli e tecniche di valutazione ambientale dei progetti e dei piani VAS e VIncA Modelli e tecniche di valutazione ambientale dei progetti e dei piani

Sistema Residenziale

1. Espandere il centro

2. Tracce di nuova città

Obi

ettiv

i PS

C Sistema Produttivo

1. Confermare e rafforzare l’economia ferrarese

2. Nuovi insediamenti di completamento di aree esistenti

3. Realizzazione di aree filtro e di compensazione ambientale

36

Page 37: Modelli e tecniche di valutazione ambientale dei progetti e dei piani VAS e VIncA Modelli e tecniche di valutazione ambientale dei progetti e dei piani

Mobilità e Sistema Infrastrutturale

1. Le due U

2. La città dell’automobile

3. L’accesso al centro antico

4. I centri intermodali

5. Le Reti alternative

6. Le aree verdi di compensazione

Obi

ettiv

i PS

C

Sistema Ambientale (non oggetto di valutazione)

1. La città verde

2. Le aree di interesse naturalistico

3. Le aree agricole 37

Page 38: Modelli e tecniche di valutazione ambientale dei progetti e dei piani VAS e VIncA Modelli e tecniche di valutazione ambientale dei progetti e dei piani

Sistema ResidenzialeSistema Residenziale

Elaborazioni ISP, Iuav Studi e Progetti

Obi

ettiv

i PS

C

38

Page 39: Modelli e tecniche di valutazione ambientale dei progetti e dei piani VAS e VIncA Modelli e tecniche di valutazione ambientale dei progetti e dei piani

Sistema Produttivo

Elaborazioni ISP, Iuav Studi e Progetti

Obi

ettiv

i PS

C

39

Page 40: Modelli e tecniche di valutazione ambientale dei progetti e dei piani VAS e VIncA Modelli e tecniche di valutazione ambientale dei progetti e dei piani

Sistema della Mobilità

Elaborazioni ISP, Iuav Studi e Progetti

Obi

ettiv

i PS

C

40

Page 41: Modelli e tecniche di valutazione ambientale dei progetti e dei piani VAS e VIncA Modelli e tecniche di valutazione ambientale dei progetti e dei piani

Elaborazioni ISP, Iuav Studi e Progetti

Obi

ettiv

i PS

C

Sistema Ambientale

41

Page 42: Modelli e tecniche di valutazione ambientale dei progetti e dei piani VAS e VIncA Modelli e tecniche di valutazione ambientale dei progetti e dei piani

Gradi di ValutazioneGradi di Valutazione

Alta Conformità quando le indicazioni di piano si collocano in ambiti a basso o nullo livello di rischio ambientale

Media Conformità quando le indicazioni di piano si collocano in ambiti a medio livello di rischio ambientale

Bassa Conformità quando le indicazioni di piano si collocano in ambiti ad alto livello di rischio ambientale

42

Page 43: Modelli e tecniche di valutazione ambientale dei progetti e dei piani VAS e VIncA Modelli e tecniche di valutazione ambientale dei progetti e dei piani

Sovrapposizioni cartografiche

Cartografie di Piano, 3 Sistemi del Preliminare del PSC

A.  Sistema Residenziale

B.  Sistema della Produzione

C.  Sistema della Mobilità

Cartografie tematiche, 7 tematismi ambientali

1. Pericolosità da allagamento fluviale scenario gravità media

2. Pericolosità allagamento da canali

3. Geotecnica sinottica

4. Vulnerabilità intrinseca del sistema idrogeologico

5. Centri di potenziale pericolo

6. Minima soggiacenza della tavola d’acqua

7. Elettromagnetismo               

Map

Ove

rlay

43

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1.Pericolosità da allagamento fluviale scenario gravità media

A. Sistema Residenziale B. Sistema della Produzione C. Sistema della Mobilità

2.Pericolosità allagamento da canali A. Sistema Residenziale B. Sistema della Produzione C. Sistema della Mobilità

3.Geotecnica sinottica A. Sistema Residenziale B. Sistema della Produzione C. Sistema della Mobilità

4.Vulnerabilità intrinseca del sistema idrogeologico B. Sistema della Produzione

5.Centri di potenziale pericolo A. Sistema Residenziale B. Sistema della Produzione

6.Minima soggiacenza della tavola d’acqua A. Sistema Residenziale B. Sistema della Produzione C. Sistema della Mobilità

7.Elettromagnetismo A. Sistema Residenziale

SovrapposizioniSovrapposizioni

44

Page 45: Modelli e tecniche di valutazione ambientale dei progetti e dei piani VAS e VIncA Modelli e tecniche di valutazione ambientale dei progetti e dei piani

D A

C B

Ambito /Insediamento

Carta Tematica

Grado di rischio

Valutazione

Esigenze

Lettura del processo valutativo di Lettura del processo valutativo di Map OverlayMap Overlay: :

schematizzazione informazionischematizzazione informazioni

45

Page 46: Modelli e tecniche di valutazione ambientale dei progetti e dei piani VAS e VIncA Modelli e tecniche di valutazione ambientale dei progetti e dei piani

VALUTAZIONE SINTETICA

VALORI DI RISCHIO DESCRIZIONE

Alta conformità Assenza di rischio Molto Basso 70% Basso, Medio 30%

Assenza di rischio o prevalente presenza di rischio Molto Basso

Media conformità

Molto Basso,Basso, Medio 70% Alto, Molto Alto 30%

Prevalente presenza di rischio Molto Basso, Basso e Medio

Bassa conformità

Molto Basso,Basso,Medio 30% Alto Molto, Alto 70%

Prevalente presenza di rischio Alto e Molto Alto

Valutazione SinteticaValutazione Sintetica

46

Page 47: Modelli e tecniche di valutazione ambientale dei progetti e dei piani VAS e VIncA Modelli e tecniche di valutazione ambientale dei progetti e dei piani

47

La carta della pericolosità da allagamento fluvialeLa carta della pericolosità da allagamento fluviale

LEGENDATraduzione classificazione specialistica inGRADI DI RISCHIO

Gradi di Pericolosità

0Molto Basso

0-5

5-10Basso

10-15

15-20Medio

20-25

25-30Alto

30-35

Fascia B

Molto AltoFascia di rischio mortale

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Valutazione degli interventi di pianoValutazione degli interventi di piano

Ambito 1(residenza)

Carta Tematica Grado di rischio Valutazione Prescrizioni

In questo Ambito si prevede di esportare i caratteri urbani del centro ai tessuti edilizi costruiti a ridosso delle principali direttrici di espansione della città.

Carta per lo studio dell’allagamento da fiumi, di gravità media, in funzione della quantità d’acqua che potrebbe essere riversata dalla rotta.

MoltoBasso: 70%Basso: 5%Medio: 25%

alta coerenza

-

Ambito di intervento del piano

Carta tematica ambientale

Livello complessivo di rischio

Valutazione (giudizio di coerenza)

Prescrizioni/norme urbanistiche di natura ambientale

Descrizione sintetica delle caratteristiche (sistema pianificatorio di appartenenza, interventi previsti,ecc).

Descrizione del tematismo ambientale e delle finalità della rappresentazione cartografica.

Definizione del livello complessivo di rischio ambientale (percentuale dei differenti livelli di rischio presenti - range 1÷3 oppure 1÷5).

Definizione del grado di coerenza (Alta, Media, Bassa) tra le azioni di piano e il livello complessivo di rischio ambientale

Indicazioni urbanistiche di carattere generale atte a mitigare il livello di rischio presente (compresa opzione zero).

Esempio: Sovrapposizione Ambito 1 (residenza) alla carta della Pericolosità da allagamento fluviale

Page 49: Modelli e tecniche di valutazione ambientale dei progetti e dei piani VAS e VIncA Modelli e tecniche di valutazione ambientale dei progetti e dei piani

““Pericolosità allagamento fluviale” Pericolosità allagamento fluviale” “Pericolosità allagamento da canali”“Pericolosità allagamento da canali”

SISTEMA RESIDENZIALESISTEMA RESIDENZIALE

Dalle sovrapposizioni emerge un grado di conformità complessivo che si attesta su valori di alta conformità, ad eccezione dell’Ambito 3, per il quale si esprime un giudizio di media conformità (emerge la necessità di rendere meno vulnerabile la zona in esame al fenomeno dell’allagamento)

+

49

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Ambito 1:media conformità;quadranti vocati B e C. Ambito 2: media conformità; l’insediamento di residenze richiede specifici accertamenti preliminari, in particolare per quanto riguarda la presenza di centri di pericolo per le falde. Ambito 3: media conformità; quadranti vocati B e C per la porzione nord, con prescrizioni relative alle quote di calpestio. Ambito 4: media conformità; quadranti vocati B e C per la porzione nord, con prescrizioni relative alle quote di calpestio.

A. Sistema Residenziale

Ambito 5: alta conformità; tutta l’area è vocata. Insediamento 1: media conformità; quadranti vocati B, C e D. Insediamento 2: media conformità; quadrante vocato C; prescrizioni per il quadrante D. Insediamento 3: media conformità; quadranti vocati C e D.

B. Sistema della Produzione

Insediamento 4: media conformità; quadrante vocato D. Intervento 1: media conformità Intervento 2: media conformità Intervento 3: media conformità Intervento 4: media conformità Intervento 5: media conformità: prescrizioni al fine di ridurre il rischio da esondazioni

C. Sistema della Mobilità

Intervento 6: media conformità

Valutazione complessiva finale - sintesiValutazione complessiva finale - sintesi

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Sintesi valutazione: potenzialità urbanistiche/criticità ambientaliSintesi valutazione: potenzialità urbanistiche/criticità ambientali

Sistema della Residenza

Ambito Criticità ambientali Potenzialità urbanistiche Prescrizioni

Ambito 1

L’Ambito non presenta elevati livelli di rischio. La parte sud dell’Ambito (quadranti B e C) è caratterizzata da una alta coerenza con il complessivo sistema ambientale, confermando così la sua vocazione alla trasformazione.La parte nord (quadranti A e D), invece, è caratterizzata da una media coerenza con il sistema ambientale nel suo complesso, per la presenza di alcuni elementi problematici:-rischio medio da allagamento fluviale,-terreni di consistenza molle,-alcuni siti puntuali di potenziale pericolo nella parte a nord.La criticità presente nella parte a nord trova una buona risposta nelle previsioni di piano (Sistema Verde) per la realizzazione, nell’area a nord di via Modena, di un ambito verde di compensazione sia per il contenimento delle acque meteoriche e superficiali, sia come barriera (vegetale) dagli insediamenti produttivi e dall’inceneritore presenti più a nord.

L’Ambito rappresenta la parte ovest del sistema di consolidamento ed espansione urbana denominato “asse est-ovest”. L’obiettivo generale del piano riguarda la concentrazione delle principali aree di espansione residenziale parallelamente alla direzione dei principali sistemi di mobilità e di trasporto pubblico e all’ambito di valore paesaggistico costituito dal corso d’acqua Poatello-Volano e dalle sue golene. L’ambito previsto consente inoltre la riqualificazione dei centri preesistenti (Porotto e Cassana)sia attraverso la previsione di nuovi servizi e spazi versi, che con il potenziamento dei collegamenti verso il centro urbano (risezionamento di via Modena, pista ciclabile su via Arginane e sul tracciato della ferrovia)

-preferirei quadranti B e C.-i nuovi insediamenti residenziali nel quadrante D dovranno essere preceduti da indagini specifiche in sito.

Ambito 2

L’ambito interessa un settore articolato, con elevate differenze interne. Se problematica può essere considerata la presenza di alcuni siti puntuali di potenziale pericolo nella parte nord (impianti produttivi), nelle parti centrali e meridionali si riscontra invece un valore di rischio basso e l’assenza di particolari vincoli ambientali. Verso sud è comunque necessario impedire gli allagamenti, proteggere la falda e consolidare il terreno (innalzamento ed impermeabilizzazione del suolo, consolidamento degli argini). Considerata la presenza di quattro buffer (ad est), due tratti di aeronudo ed interferenze provocate dalle antenne televisive, specifici accorgimenti si rendono necessari per quanto riguarda i rischi legati all’elettromagnetismo. Attualmente è presente anche una linea ferroviaria a servizio delle aree industriali petrolchimiche, che però il piano prevede di spostare all’esterno dell’area di progetto. Il piano prevede di realizzare, oltre che una serie di spazi verdi e di uso pubblico, una fascia ambientale di compensazione e di protezione nella zona est (tra i nuovo insediamento e la ferrovia Venezia-Bologna).

Questo ambito, attualmente occupato da aree produttive dimesse, addossato alle mura urbane e compreso tra la stazione ferroviaria e il terminal automobilistico da un lato e dall’idrovia dall’altro, costituisce uno dei più importanti luoghi di potenziale riqualificazione urbana. Qui è possibile realizzare un nuovo quartiere urbano (caratterizzato da un mix di funzioni residenziali, terziarie e commerciali) direttamente collegato ai mezzi di trasporto collettivo, che può diventare di fatto una sorta di “prolungamento” del centro antico e, con l’attenta progettazione delle sponde dell’idrovia, anche occasione di ripristino del rapporto della città con i corsi d’acqua che la attraversano.

-preferirei quadranti A e D;- i nuovi insediamenti residenziali nel quadrante B e C dovranno essere preceduti da indagini specifiche in sito.

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Coni ottici paesaggisticiConi ottici paesaggistici

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Schema concettuale Coni ottici paesaggisticiSchema concettuale Coni ottici paesaggistici

1900 stato storico

I Piano

II Piano

Sfondo

2010 stato di Piano

I Piano

II Piano

Sfondo

I Piano

II Piano

Sfondo2000 stato di fatto

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Lettura estetico-percettiva (confronto passato/presente)Lettura estetico-percettiva (confronto passato/presente)

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Lettura estetico-percettiva (confronto passato/presente)Lettura estetico-percettiva (confronto passato/presente)

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Lettura estetico-percettiva: le trasformazioni futureLettura estetico-percettiva: le trasformazioni future

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Indicatori per l’analisi strutturaleIndicatori per l’analisi strutturale

1. elementi vegetazionali ed aree agricoleVegetazione dell’orizzonte submontano, Bosco, Masse arboree, Vegetazione arbustiva, Alberi sparsi, Viali alberati, Colture prative, Prati con elevata densità di alberate e siepi campestri, Prati con ridotta consistenza del corredo arboreo, Aree con presenza di seminativi, Presenza di piantate o alberature Incolto, Sistemazioni agrarie con terrazzamenti, Sistemazioni agrarie a mosaico, Sistemazioni agrarie con disposizioni regolari, a rete

2. morfologia del territorioTerreno pianeggiante, Terreno con modesti dislivelli, Terreno con notevoli dislivelli, Morfologia ripida e scoscesa), Elementi d’acqua

3. elementi d’acquaTorrenti, Canali, Canalizzazioni minori, Vegetazione spondale

4. tipologia architettonicaCentro urbano - Presenza di edifici emergenti nel paesaggio, Chiese e/o campanili, Ciminiere, Altro ; edificato - Presenza di edifici emergenti nel paesaggio, Chiese e/o campanili, Ciminiere, Altro; Aggregato rurale, Case isolate rurali ,Edifici industriali recenti, archeologia industriale

5. trama urbanaViabilità - Strade di scorrimento veloce, Strade di collegamento tra centri, Strade poderali, strade interpoderali; Infrastrutture – Ponti, Cavi e tralicci, Altro; Disegno urbano – Geometrico, Naturale

6. aspetti visivi (tipologico-formali)Ambiti con forte contrasto tra elementi verticali e orizzontali, Ambiti con forte orizzontalità, molto aperti e panoramici, Effetto limite esercitato dai boschi o da alberature, Ambiti, giardini e orti curati

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Scheda di analisi strutturaleScheda di analisi strutturaleN. CONO OTTICO

PIANI DI LETTURA 1° PIANO 2° PIANO3° PIANO (sfondo)

Presenza PresenzaPresenza

Alta Bassa Alta Bassa Alta Bassa

ELEMENTI VEGETAZIONALI

Vegetazione dell’orizzonte submontano

Bosco

Masse arboree

Vegetazione arbustiva

Alberi sparsi

Viali alberati

Colture Colture prative

Prati con elevata densità di alberate e siepi

Prati con ridotta consistenza del corredo arboreo

Aree con presenza di seminativi

Presenza di piantate o alberature

Incolto

Sistema-zioni agrarie

Presenza di terrazzamenti

A mosaico

Disposizioni regolari, a rete

MORFOLOGIA

Terreno pianeggiante

Terreno con modesti dislivelli

Terreno con notevoli dislivelli

Morfologia ripida e scoscesa

ELEMENTI D’ACQUA

Torrenti

Canali

Canalizzazioni minori

Vegetazione spondale

TIPOLOGIA ARCHITETTONICA

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Lettura strutturaleLettura strutturale

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Lettura strutturaleLettura strutturale

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Livelli di efficacia delle tecnicheLivelli di efficacia delle tecniche

EFFICACIA

TEMPO

Map Overlay Scheda UNESCO

Preliminare piano

Piano strutturale

Gestione del piano

Scheda Operativa

Coni ottici paesaggistici

Piano operativo

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Potenzialità/Limiti Scheda OperativaPotenzialità/Limiti Scheda Operativa

Limiti• Scarsa utilità nella fase di redazione del piano (ex ante)

• Difficile localizzazione spaziale delle valutazioni

Potenzialità• Elevata efficacia in fase di monitoraggio (ex post)• Alta capacità di visualizzare il percorso logico (analisi-valutazione-definizione coerenza azioni del piano)

• Capacità di organizzare il Rapporto ambientale (integrazione informazioni)• Alta capacità di gestire dati

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Potenzialità/Limiti Map OverlayPotenzialità/Limiti Map Overlay

Limiti• Efficacia nulla in fase ex post•Incapacità di leggere le trasformazioni in senso temporale

Potenzialità• Elevata efficacia in fase di prima definizione delle scelte di piano

• Elevata capacità di localizzare le valutazioni

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Potenzialità/Limiti Coni ottici paesaggisticiPotenzialità/Limiti Coni ottici paesaggistici

Limiti• Scarsa significatività in zone di pianura

• Restituzione parziale delle trasformazioni (solo rispetto a coni ottici storicizzati, non sulla totalità del territorio comunale)

• Non consente l’attribuzione di giudizi di sostenibilità

Potenzialità• Lettura delle trasformazioni nei tre piani (1° piano - architetture, 2°

piano – trama e sfondo - skyline), destrutturazione informazioni• Elevata capacità di visualizzare le trasformazioni per il sapere comune

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VIncAVIncA

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BiodiversitàBiodiversità

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Composizione e livelli della biodiversitàComposizione e livelli della biodiversità

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Distribuzione della biodiversitàDistribuzione della biodiversità

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Valori e funzioni della biodiversitàValori e funzioni della biodiversità

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Valori e funzioni della biodiversità 1Valori e funzioni della biodiversità 1

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Valori e funzioni della biodiversità 2Valori e funzioni della biodiversità 2

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Valori e funzioni della biodiversità 3Valori e funzioni della biodiversità 3

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Valori e funzioni della biodiversità 4Valori e funzioni della biodiversità 4

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I postulati della biodiversitàI postulati della biodiversità

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Perdita di biodiversità: le estinzioni di massaPerdita di biodiversità: le estinzioni di massa

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79

La perdita di biodiversità: tassi d’estinzioneLa perdita di biodiversità: tassi d’estinzione

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Che fare? Perché preoccuparsi?Che fare? Perché preoccuparsi?

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Cause della perdita di biodiversitàCause della perdita di biodiversità

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1- Distruzione (degradazione e perdita) di habitat1- Distruzione (degradazione e perdita) di habitat

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Strumenti di conservazioneStrumenti di conservazione

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B. 2 - RiserveB. 2 - Riserve

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B. 2 - RiserveB. 2 - Riserve

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B. 2 - RiserveB. 2 - Riserve

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B. 2 - RiserveB. 2 - Riserve

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Rete ecologicaRete ecologica

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Rete ecologicaRete ecologica

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Rete Natura 2000Rete Natura 2000

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Obiettivi Direttiva HabitatObiettivi Direttiva Habitat

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Allegato I - Allegato I - Habitat di interesse comunitarioHabitat di interesse comunitario

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Regioni biogeograficheRegioni biogeografiche

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Habitat prioritariHabitat prioritari

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Allegato II - Allegato II - specie di interesse comunitariospecie di interesse comunitario

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DefinizioniDefinizioni

Siti di Importanza Comunitaria – SIC Contribuiscono in modo significativo a mantenere o ripristinare un tipo di habitat naturale di cui all’allegato I o una specie di cui all’allegato II

Zone Speciali di Conservazione – ZSCSIC designati dagli Stati membri mediante atti ufficiali in cui sono applicate le misure di conservazione

Zone di Protezione Speciale – ZPSDirettiva 79/409/CEE “Uccelli” “concernente la conservazione degli uccelli selvatici”

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Costruzione della ReteCostruzione della Rete

Ogni Stato membro propone un elenco di siti (pSIC) secondo i criteri dell’allegato III della Direttiva Habitat e compilando per ognuno un Formulario standard

Gli elenchi dei singoli Stati, trasmessi alla Commissione, vengono elaborati in un progetto d’elenco unico (Seminari biogeografici)

I SIC in tale elenco divengono ZSC

Si possono avere SIC di designazione comunitaria

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Gestione della ReteGestione della Rete

- Misure di conservazione/ripristino

- Piani di gestione

- Valutazioni d’Incidenza Ambientale (VIncA)

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Schema concettuale VIncASchema concettuale VIncA

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Tecnica di VIncATecnica di VIncA

Tecnica valutativa

Modello “fonte-vettore-bersaglio”Modello “fonte-vettore-bersaglio” - destrutturazione:

- del piano in fattori di pressione e abitanti equivalenti

- dell’ambiente (area vasta) in vettori - dell’ambiente (SIC) in bersagli

Tentativo di coniugare sviluppo antropico e conservazione della biodiversità

Page 101: Modelli e tecniche di valutazione ambientale dei progetti e dei piani VAS e VIncA Modelli e tecniche di valutazione ambientale dei progetti e dei piani

101

- Definizione incidenza significativa

(criterio: concetto di reversibilità degli impatti)

- Definizione ambito di valutazione

(criterio: presenza di un vettore capace di trasportare la pressione al bersaglio nel SIC)

Modello “fonte-vettore-bersaglio”Modello “fonte-vettore-bersaglio”

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Modello “fonte-vettore-bersaglio”Modello “fonte-vettore-bersaglio”Scheda valutativa puntualeScheda valutativa puntuale

A B C D E F G

Fonte di pressione Indicatore di pressione Vettore Bersaglio ambientalenel SIC

Descrizione quantitativadell’impatto sulla specie

Valore dell’impatto Descrizione delValoredell’impatto

Strutture ricettive 1 Illuminazione … … … … …

Caldaie e camini 2 Emissioni da riscaldamento

Trafficomotorizzato;presenza umana

3 Rumore

….. …

ValutazioneTotalequantitativa

Valutazionequalitativa

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103

Scheda valutativa ponderata nel caso dellaScheda valutativa ponderata nel caso dellaVIncA alla Variante al PRG di Campagna LupiaVIncA alla Variante al PRG di Campagna Lupia

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104

Riflessioni teorico-metodologicheRiflessioni teorico-metodologiche

Page 105: Modelli e tecniche di valutazione ambientale dei progetti e dei piani VAS e VIncA Modelli e tecniche di valutazione ambientale dei progetti e dei piani

105

Valutazioni ambientali Valutazioni ambientali

VIAVIA Progetti

VIncAVIncA Progetti e Piani

VASVAS Piani e Programmi

• capacità di mitigare il progetto e migliorarlo

• limitato ambito d’azione• incapacità di considerare effetti

cumulativi sinergici e indiretti• visione parziale, non STRATEGICA• valutazione effettuata molto spesso

ex post

• conservazione della biodiversità• visione più ampia della VIA• attenzione focalizzata sugli aspetti

biotici

• molte componenti ambientali• visione STRATEGICA• fattore “temporale” (ex ante,

itinere, ex post)• No valutazione delle strategie

politiche• No individuazione di piani

alternativi

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Differenze sostanziali tra VIA, VAS e VIncADifferenze sostanziali tra VIA, VAS e VIncA

Campo di Campo di applicazioneapplicazione

Progetti specifici in una localizzazione definita

Progetti e piani, non ha un campo geografico di applicazione già definito

(anche“aree contermini”)

Piani, individua criticità di lungo periodo

e a scala territoriale

Oggetto valutativoOggetto valutativostato di fatto e stato di progetto

(presente/futuro)

stato di fatto e stato di progetto (presente/futuro) Trend storici (passato/presente/futuro)

FinalitàFinalitàindividua gli impatti singoli di un

progetto sulle componenti ambientali

Individua l’incidenza del progetto/piano da solo e

CONGIUNTAMENTE ad altri interventi presenti nell’ambito amministrativo di

riferimento

prevede gli impatti cumulativi generati dal piano e verifica nel tempo gli effetti

(monitoraggio)

Tipo di valutazioneTipo di valutazioneVerifica della compatibilità Verifica della incidenza

Verifica della sostenibilità (processo di conoscenza che

accompagna l’intero sviluppo del piano)

DatiDati prevalentemente quantitativi Quantitativiquantitativi e

quali-quantitativi

ProcessoProcessodi tipo autorizzativo Di tipo autorizzativo

argomentativo di costruzione delle decisioni (natura

ENDOPROCEDIMENTALE)

RedazioneRedazione È elaborato dal proponente È elaborato dal proponenteÈ l’esito di un rapporto di interazione tra

soggetti pubblici e stake- holders

Rapporto con la Rapporto con la decisionedecisione

Aiuto alla decisioneDecisione (dichiarazione finale di INCIDENZA SIGNIFICATIVA o di

INCIDENZA NON SIGNIFICATIVA)Aiuto alla decisione

VIA VIncA VAS VIA VIncA VAS

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Potenzialità/Limiti modello “fonte-vettore-bersaglio”Potenzialità/Limiti modello “fonte-vettore-bersaglio”

Limiti• Visione parziale dell’ambiente (componenti biotiche del SIC)

Potenzialità•Traduzione delle scelte del piano in fattori di pressione ed

abitanti equivalenti •Individuazione di misure attenuative e compensative in grado di ridurre gli impatti su habitat e specie del SIC

•Definizione dei criteri per l’individuazione geografica dell’ambito di indagine•Definizione dei criteri per la definizione di incidenza significativa

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Punti di forza VAS e VIncAPunti di forza VAS e VIncA

• Introduzione del fattore tempo nel piano (interfaccia continua con il territorio)

• VAS e VIncA sono protocolli che obbligano a seguire un percorso consequenziale e sistematico, migliorando il livello medio della pianificazione

• VAS e VIncA sono parte del piano, non momenti a sé, e si integrano all’interno dei procedimenti pianificatori

• La VAS consente una lettura comparata di potenzialità urbanistiche/criticità ambientali

• Obbligo della consultazione - partecipazione pubblica (stake-holders)

• La VAS richiede l’utilizzo di un insieme di tecniche

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Debolezze di VAS e VIncADebolezze di VAS e VIncA

• VAS e VIncA non possono esistere senza un piano/programma (il dominus dell’intero processo è il PIANO)

• VAS e VIncA non possono valutare le strategie del piano (indirizzo politico), bensì gli impatti generati dalla sua realizzazione

• Le alternative non possono rappresentarsi come “Piano B”, bensì come localizzazioni diverse di funzioni all’interno dello stesso piano (tracciati infrastrutture, localizzazione impianti) o modi diversi di raggiungere gli stessi obiettivi (piani di settore)

• VAS e VIncA sono procedure che generano un elevato impatto amministrativo

• La VAS richiede l’utilizzo di un insieme di tecniche

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RAPPORTO AMBIENTALEProgrammazione a scala vastaA) Piani di settore;B) Vincoli sovracomunali;C) Programmi di sviluppo locali;D) …….Componenti Ambientali1. Aria 2. Acque3. Suolo 4. Habitat 5. Specie6. Struttura Urbanistica7. Struttura Sociale 8. Struttura Economica 9. …….Piani Attuativi e Progetti- Piani zone produttive;- Piani di riqualificazione urbanistica;- Progetti pubblici - ……………………….

VALUTAZIONE DI INCIDENZA AMBIENTALE

DIRETTIVA 92/43/CE - VIncAValutazione dei piani e dei progetti in area SIC per le componenti ambientali:- Habitat;- Specie

Giudizio di Incidenza Ambientale

VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALEDIRETTIVA 85/337/CE - VIA

Quadro di riferimento Progettuale Fase di CantiereFase di EsercizioFase di Post esercizio

MODELLI VALUTATIVIScheda Operativa (Politiche, PianificazioneOpere pubbliche, Partecipazione)Paesaggio (Coni ottici)Map Overlay (Carte tematiche)

PIANO URBANISTICOPolitiche, Pianificazione, Opere pubbliche, Partecipazione (Scheda Operativa)Coni ottici paesaggistici (Paesaggio)Carte tematiche (Map Overlay)Verifica di Coerenza

Integrazione procedurale valutazioni ambientaliIntegrazione procedurale valutazioni ambientali