modena due ruote di civiltà - voce

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13 aprile 2017 - Anno XXIV n.14 - Settimanale di attualità, cultura e sport - www.voce.it - Euro 2,00 Tariffa R.O.C.: Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N°46) - art. 1, comma 1, DCB Modena METACARPI PROGRESSO Due ruote di civiltà Prendendo spunto da “Sciame di biciclette”, un tuffo nella civiltà e nella cultura della bici a Carpi. Che per molti, a differenza dei paesi nord europei piatti come noi, è ancora più diporto che trasporto speciale alle pagine 13, 14 e 15 A Sabrina Tellini dei Servizi sociali: le ragioni dell’aumento delle tariffe per le famiglie dei disabili deciso dall’Unione PAGINA 9 Giulia Olivetti Ha 32 anni, è “neutrale” di Sant’Antonio la candidata a Sindaco di Novi del centro sinistra PAGINA 18 Roberto Bertacchini Il prete scomodo al quale non si vuol fare celebrare messa a Carpi PAGINA 19 tel. 059 652799 sede di CARPI filiali SOLIERA MODENA BASTIGLIA salviolionoranzefunebri.com desso pare che nessuno se ne ricordi più. Ma quando venne inaugurato, l’allevamento co- operativo modello di via Lunga, a Migliari- na, sollevò molti entusiasmi. Tanto è vero che, pur essendo già gli anni Settanta, lo chiamarono con un nome evocativo di ottimistiche pianificazioni sovietiche e di riforme kolchoziane: “Progresso”. La stalla sociale “Progresso”, dunque, è stata il simbolo di quella gran voglia di agricoltura e zootecnia col- lettivizzate che ha resistito a lungo da queste par- ti, prima di essere accorpata nel più pragmatico e socialdemocratico Consorzio Gran Terre. Per poi dissolversi nel nulla, cedendo alle regole della glo- balizzazione. Ora è uno spettacolo malinconico di pali che non reggono più nulla, di fieno putrefatto, di tettoie divelte e arrugginite, di alloggi per custodi che sono andati via. E vien da chiedersi perché le lo- giche del mercato finiscano per cancellare sempre le cose del territorio, quelle che fanno la nostra identi- tà, che sono anche le migliori e più genuine. Non è caduta una stella, ma una stalla: che è molto peggio. Ha aperto Wanderlust per viaggiare nell’eleganza Roberta e Mariangela Barrasso: concept store per portare a Carpi la moda del mondo PUBLIREDAZIONALE A PAGINA 10 Prendendo spunto da “Sciame di biciclette”, un tuffo nella civiltà e nella cultura della bici a Carpi. Che per molti, a differenza dei paesi nord europei piatti come noi, è ancora più diporto che trasporto speciale alle pagine 13, 14 e 15

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13 aprile 2017 - Anno XXIV n.14 - Settimanale di attualità, cultura e spor t - www.voce.it - Euro 2,00 Tariffa R.O.C.: Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N°46) - ar t. 1, comma 1, DCB Modena

METACARPI PROGRESSO

Due ruote di civiltà

Prendendo spunto da “Sciame di biciclette”, un tuffo nella civiltà e nella cultura della bici a Carpi. Che per molti, a differenza dei paesi nord europei piatti come noi, è ancora più diporto che trasportospeciale alle pagine 13, 14 e 15

ASabrina Tellini dei Servizi sociali: le ragioni dell’aumento delle tariffe per le famiglie dei disabili deciso dall’UnionePAGINA 9

Giulia Olivetti Ha 32 anni, è “neutrale” di Sant’Antonio la candidata a Sindaco di Novi del centro sinistraPAGINA 18

Roberto Bertacchini Il prete scomodo al quale non si vuol fare celebrare messa a CarpiPAGINA 19

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desso pare che nessuno se ne ricordi più. Ma quando venne inaugurato, l’allevamento co-operativo modello di via Lunga, a Migliari-

na, sollevò molti entusiasmi. Tanto è vero che, pur essendo già gli anni Settanta, lo chiamarono con un nome evocativo di ottimistiche pianificazioni sovietiche e di riforme kolchoziane: “Progresso”. La stalla sociale “Progresso”, dunque, è stata il simbolo di quella gran voglia di agricoltura e zootecnia col-lettivizzate che ha resistito a lungo da queste par-ti, prima di essere accorpata nel più pragmatico e socialdemocratico Consorzio Gran Terre. Per poi dissolversi nel nulla, cedendo alle regole della glo-balizzazione. Ora è uno spettacolo malinconico di pali che non reggono più nulla, di fieno putrefatto, di tettoie divelte e arrugginite, di alloggi per custodi che sono andati via. E vien da chiedersi perché le lo-giche del mercato finiscano per cancellare sempre le cose del territorio, quelle che fanno la nostra identi-tà, che sono anche le migliori e più genuine. Non è caduta una stella, ma una stalla: che è molto peggio.

Ha aperto Wanderlustper viaggiare nell’eleganzaRoberta e Mariangela Barrasso: concept store per portare a Carpi la moda del mondoPUBLIREDAZIONALE A PAGINA 10

Prendendo spunto da “Sciame di biciclette”, un tuffo nella civiltà e nella cultura della bici a Carpi. Che per molti, a differenza dei paesi nord europei piatti come noi, è ancora più diporto che trasportospeciale alle pagine 13, 14 e 15

Page 2: MODENA Due ruote di civiltà - Voce

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Page 3: MODENA Due ruote di civiltà - Voce

13 aprile 2017Anno XXIV n. 14

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CARPI – Secondo il “Protocollo d’intesa tra Azienda Usl di Modena e Comune di Carpi”, sottoscritto in pompa magna dal Direttore generale dell’Ausl, Massimo Annicchiarico e dal Sindaco di Carpi Alberto Bellelli, lì, per essere precisi già dal pri-mo di marzo scorso, avrebbe dovuto esserci un cantiere con un’area picchettata e pronta per l’av-vio dei lavori di costruzione della nuova Casa del-la Salute di Carpi.

Il 9 marzo dello scorso anno, oltre un anno e un mese orso-no, Ausl e Comune hanno infatti ufficializzato e cristallizzato nel citato “Protocollo d’intesa” la definizione delle sedi destina-te ai nuovi servizi sanitari sul territorio comunale: ambulatorio della Medicina dello Sport, Residenza sanitaria psichiatrica e, per l’appunto, Casa della Salute, un’opera impegnativa e impor-tante del costo previsto di 4 milioni di euro per la cui realizzazio-ne erano state fissate anche precise tempistiche. La prima delle quali, l’inizio lavori, “ipotizzando la sigla dell’accordo Comune-

Ausl entro il 15 marzo 2016” (citiamo dal famoso Protocollo), prevedeva l’inizio dei lavori per il primo di marzo scorso. Ora, basta dare un’occhiata sul luogo prescelto per l’edificazione, lo spazio fra l’autostazione di viale Peruzzi e l’adiacente area verde, per constatare che di lavori in corso (e neppure in vista) non ce n’è nemmanco l’ombra. Di più: sia la Croce Blu che il Servizio affissioni che occupano parte dell’immobile dell’autostazione che sarà oggetto di parziale abbattimento per consentire la nuova edificazione, hanno notizia di imminente avvio lavori.

La Croce Blu di Carpi ha infatti ottenuto dal Comune di Carpi di poter utilizzare quale sua nuova sede la ex scuola elementare di via Marchiona, alla periferia nord di Carpi, ma i lavori per la messa in sicurezza post-sismica dello stabile assegnato non sono stati ancora avviati e solo in un secondo tempo la Croce Blu potrà avviare a sua volta gli indispensabili lavori di ristrutturazione interna dell’edificio, abbandonato da anni. Insomma ci vorranno mesi prima che il trasferimento possa avvenire concretamente. Il Servizio pubbliche affissioni, dal canto suo, non ha ricevuto alcuna indicazione da parte del Comune e quindi anche qui le cose sono ferme. Se il buon giorno si vede dal mattino, c’è da dubitare che “collaudi, agibi-lità, autorizzazione al funzionamento e attivazione” della Casa della Salute di Carpi possano avvenire come da Protocollo, alla fine di marzo del 2019.

D’altra parte, sullo sforamento dei tempi di completamento delle opere, l’Ausl ha una vasta e consolidata esperienza alle spalle: per la realizzazione del laboratorio di confezionamento dei farmaci antitumorali aperto presso l’ospedale Ramazzini si è dovuto attendere oltre un anno dopo il termine previsto. Per la costruzione della torre con ascensori di raccordo fra i vari re-parti ospedalieri, opera senza fine, la stessa cosa: termine lavori previsto contrattualmente, maggio 2016, prorogata una prima volta a luglio dello stesso anno “per tutelare la sicurezza dei lavoratori e delle attività sanitarie negli edifici limitrofi all’area di intervento”. A ottobre 2016, scadenza di luglio ampiamente superata, nessuna novità in vista e, nel Consiglio comunale aperto sui temi della sanità svoltosi il mese scorso, solo un accenno a non meglio chiarite “difficoltà da parte dell’impresa costruttrice”. Infine, dopo una ulteriore proroga al 31 marzo 2017 (anch’essa già scaduta) e annunciata con un tratto di pennarello sul cartello di cantiere, i “burloni” dell’Ausl hanno appiccicato un ennesimo adesivo sul medesimo cartello auto-prorogandosi il fine lavori all’ormai imminente 10 maggio 2017.

Senza naturalmente che nessuno, fra le forze politiche locali (di maggioranza o di opposizione), si sia posto il problema del perché, un anno dopo le previsioni (si è visto quanto attendibili) si sia ancora in attesa dell’inaugurazione che verrà. Se tanto ci dà tanto, a quando la Casa della Salute?

Quel Protocollo non arriva maiSANITA’ - Non c’è traccia del cantiere della Casa della Salute che doveva aprire l’1 marzo

Piani ambiziosi che riman-gono sulla carta: partita solo

la Medicina dello Sport

E su quello per la torre di raccordo tra le sale operatorie, dopo tre proroghe dovute a “difficoltà da parte dell’impresa” i tecnici dell’Ausl hanno affisso un adesivo che promette la fine per il 10 maggio

CARPI – C’è ancora entusiasmo per la visita di papa Francesco a Carpi e non solo fra i cattolici della città. Anche i fedeli della comunità mu-sulmana si erano infatti attivati per esprimere vicinanza e rispetto al Santo Padre, attraverso due lettere che richiamano all’integrazione e al dialogo tra le culture. La prima porta la firma di Bahija Meski, donna isla-mica residente a Carpi, che ha rivol-to al Papa un appello per una mag-giore attenzione e sensibilità nei confronti delle donne musulmane, affinché siano “accettate nei luoghi pubblici e privati, come sul posto

di lavoro, senza alcun pregiudizio”. Hanno invece voluto fare un

regalo più che simbolico i rappre-sentanti dell’associazione Minhaj-ul-Qran, che hanno donato al Santo Padre, un libro di Muhammad Tahir Ul Qadri, “Introduzione alla fatwa contro il terrorismo e attentati sui-cidi”, accompagnato da una lette-ra che sottolinea l’impegno della Comunità musulmana di Carpi in

Dono e letteradai musulmanidi Carpial Pontefice

SOCIALE - Sul la convivenza

favore di integrazione, umanità e convivenza.

“Costruire un futuro di pace è compito che spetta a tutti gli uomini di buona volontà – ha commentato Ousmane Cisse, presidente della Consulta per gli stranieri dell’U-nione Terre d’Argine –. Questi gesti, uniti a una concreta prassi quotidia-na, sono la migliore risposta a ogni integralismo e violenza”.

In questa foto, l’attuale stato dei lavori della “torre” del Ramazzini e, a destra, il piazzale della stazione delle corriere in cui dovrebbe sorgere la nuova Casa della salute

Il sindaco Bellelli con alcuni esponenti della comunità musulmana di Carpi

Page 4: MODENA Due ruote di civiltà - Voce

Lo staff di Cookies non smette mai di sor-prendere. I suoi membri sono, infatti un vero e proprio vulcano di idee, sempre pronti a cogliere stimoli, novità e collaborazioni per fare del proprio locale un punto di riferimento per offerte innovative e di qualità.

Sono proprio questi i punti di forza del bar di piazzale Re Astolfo, guidato da An-drea Lazzaretti, Giulia Lugli, Jacopo Tio-li, Lorenzo Malavasi e Cristian Baracchi, tutti giovani chef e bartender preparatissimi e affiatati dalle idee piuttosto chiare: «Dopo tanti avvicendamenti la nostra squadra ha finalmente trovato un equilibrio – spiegano –. Lavoriamo in sintonia, condividendo obiettivi e modalità e questo ci permette di offrire un servizio di ottimo livello».

Quest’anno il locale raggiungerà i dieci anni di vita e per l’occasione lo staff ha dato inizio a un rinnovamento fisico e sostanziale

del bar, che culminerà a novembre, con una grande festa di compleanno.

Sono, infatti, in corso i lavori di ristruttu-razione che dovrebbero terminare a giorni e che daranno al locale un aspetto tutto nuovo, sempre in stile Cookies: «Ci piace molto il verde, per questo abbiamo mantenuto la pre-senza del legno e delle piante, per rimarcare il legame con la natura, accostati a materia-li molto diversi, come l’acciaio, che trovano però una loro collocazione e una loro armo-nia. Abbiamo voluto dare un tocco personale all’ambiente – aggiungono –, inserendo detta-gli nuovi e curiosi che creeranno un’atmosfera diversa».

Il rinnovamento però passa anche attra-verso l’offerta di food&beverage, che tenderà a sapori nuovi e di qualità: «Abbiamo in mente una carta dei cocktail tutta nuova, che pun-terà su erbe spontanee ed aromatiche, con un

occhio di riguardo per le tendenze internazio-nali del momento», precisano.

Lo staff, anche grazie all’esperienza del Cotton club, il jazz bar e locale speakeasy di Modena, è particolarmente attento alla ricer-ca e all’innovazione, per questo il personale frequenta regolarmente masterclass e parteci-pa a concorsi in giro per il mondo, ottenendo anche importanti riconoscimenti. Non è un caso quindi se entrambi i locali sono segna-lati tra i migliori in zona dalla applicazione “Blueblazer”.

La stessa ricerca di qualità si ritrova però anche in cucina, dove si prediligono sapo-ri semplici, accostati in maniera singolare e presentati con eleganza e originalità: «Vor-remmo dare una certa rotondità ai sapori e ai profumi, creando continuità tra il cibo e i cocktail, in un gioco di aromi che si incastrano e si richiamano tra loro».

Tra le novità che lo staff di Cookies ha in serbo per la città ci sono tante nuove collabo-razioni, una fra tutte, quella con la distilleria “Casoni” di Finale Emilia, con cui i ragazzi del Cookies hanno vissuto un’esperienza sti-molante contribuendo a creare due prodotti Vermount, al mallo di noci e all’aceto balsami-co. Con i primi caldi di maggio prenderà il via anche il programma della stagione estiva, con concerti live per la domenica sera, serate Tiki il giovedì, durante le quali il locale si trasfor-merà in chiringuito urbano e l’introduzione dell’opzione brunch.

«Vogliamo continuare a lavorare bene, mantenendo alto lo standard e cogliendo più stimoli positivi possibili. C’è un’energia positi-va tra noi, che vorremmo trasmettere a tutti».

Le carte, insomma, non sono ancora del tutto scoperte, il Cookies bar ha in serbo an-cora tante sorprese.

Cookies? Sorprende da dieci anni

LOCALI - Il segreto per essere sempre sulla cresta dell’onda? La ricerca continua e una solida preparazionePubliredazionale

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13 aprile 2017Anno XXIV n. 14

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Festa di quartiere e di rinascitaEVENTI - Folla alla riapertura del Conad Pile devastato un mese fa dall’incendio doloso La presenza di Sindaco

e Vescovo a sottolineare la solidarietà cittadina

CARPI – E’ stata una festa, con Sin-daco e Vescovo – presenze da qual-cuno criticate sui social –, perché quella del Conad Pile non era sem-plicemente l’inaugurazione di un

supermercato. Rappresentava in-fatti un segnale di rinascita, una ri-partenza dopo l’incendio doloso di febbraio – del quale non si è ancora trovato il responsabile – che aveva

fatto temere sia per i posti di lavoro dei dipendenti che per il quartiere, che rischiava di essere privato a lun-go di un servizio essenziale. E inve-ce i tempi sono stati rispettati e ad-

dirittura anticipati, grazie all’impe-gno delle maestranze, dei soci e alla tenace volontà del presidente Raul Gabrieli di portare a termine l’im-presa prima delle festività pasqua-

li. E’ il concorso della gente che si è verificato alla festa della riapertura che ha decretato il carattere cittadi-no e “pubblico” dell’evento, spiegan-do così l’intervento delle autorità.

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Alcuni momenti della riapertura del Conad di via Roosevelt

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13 aprile 2017Anno XXIV n. 14

6 POLITICA E CITTADINI

CARPI – A oggi sono 1.500, ma il Comitato Acqua Pubblica di Carpi punta a raccogliere 2 mila 500 firme entro il 31 maggio, 500 in più rispetto a quelle necessarie per indire un referendum con-sultivo comunale, in cui i cittadini possano dare il loro parere su un’eventuale vendita o fusione di Aimag. Anche se poi in verità i cittadini si era-no già espressi, nel 2008, contro la cessione del 25 per cento di quote Aimag a Hera, pur non essendo stato raggiunto, all’epoca, il quorum necessario.

Ma tanto dura un esito referendario. Perciò, a dieci anni dall’inizio di tutto, il Comitato Acqua Pubblica, capeggiato da Roberto Galantini e di cui fanno parte diverse forze poli-

tiche (Movimento Cinque Stelle, la lista civica Carpi futura e la Lega, oltre ad appartenenti a svariati partiti), ha ripreso la stessa battaglia.

La risposta da parte dei cittadini alla chiamata è stata finora positiva, ma Galantini ha dichiarato al gazebo allestito in piazza Martiri sabato scorso che va tenuta alta l’attenzione sul tema per rispondere all’ostruzionismo messo in atto dal Comune di Carpi. La vicenda è nota e vi è tornato su Vittorio Ferraresi, deputato alla Camera del Movimento Cinque Stelle: “Il sindaco Alberto Bellelli – ha detto – sta ostacolando in modo inaccettabile la raccolta delle firme: ha dichiarato al Pre-fetto di Modena di aver messo a disposizione risorse ampie e invece non è così. Non ha reso possibile ai consiglieri comunali di certificare le firme, cosa che avrebbero fatto a costo zero, quindi il Comitato ha dovuto avvalersi di alcuni dipendenti comunali che si sono resi disponibili nel loro tempo libero”.

E Monica Medici, consigliere comunale dei Cinque Stelle,

minaccia azioni legali: “Il Consiglio comunale aveva vota-to all’unanimità la modifica del Regolamento nel settem-bre dell’anno scorso per adeguarsi a una legge nazionale che consentiva appunto ai consiglieri comunali di certificare le firme – ha sottolineato –. Anche il Difensore civico ha dato il suo benestare eppure nulla è stato fatto, nonostante anche la doppia segnalazione al Prefetto. Se non cambierà qualche cosa entro Pasqua, siamo pronti a presentare un esposto alla Procura della Repubblica”.

Intanto la raccolta di firme continua negli orari di apertura degli uffici Qui Città, Elettorale e Protocollo, presso i notai Camocardi e Pantano e nei banchetti: giovedì al mattino in piazza Martiri e al pomeriggio nel negozio Corte dei Miracoli di Cibeno; venerdì mattina nel piazzale antistante il Cup; sabato al mattino in piazza Martiri e al pomeriggio davanti al Conad di via Marx.

e.P.

REFERENDUM - E’ l’obiettivo per la sicurezza e il Comitato stringe per il rush finale

La raccolta delle firmepunta a quota 2 mila 500

Il gezebo allestito sabato 8 aprile e, qui a lato, da sinistra, Monica Medici, Roberto Galantini e l’onorevole Vittorio Ferraresi

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13 aprile 2017Anno XXIV n. 14

Al via una campagna informativa contro i rattiLa battaglia contro i ratti e i topi si vince solo insieme: questo lo slogan della campagna per la prevenzione della proliferazione di questi animali in città, promossa dal Comune di Carpi con una locandina dai toni forti, che ha pre-so il via nei giorni scorsi. “Ratsbuster” (acchiappa topi) è il titolo di questa campagna di sensibilizzazione dei cittadini contro la proliferazione dei topi.

CARPI – Sembra paradossale, ma i conti lo dico-no chiaramente: più differenziamo e più ci costa smaltire la quota di rifiuti urbani indifferenziati. Lo hanno rilevato i 5 Stelle di Soliera per quan-to riguarda il loro Comune, ma la cosa vale an-che per Carpi, Novi e gli altri Comuni della Bas-sa serviti da Aimag per i quali è stata introdotta la tariffazione puntuale e si stanno raggiungen-do ragguardevoli percentuali di recupero dei ri-fiuti con riduzione corrispondente di indifferen-ziato da smaltire in discarica.

“Basti pensare – sostiene il Movimento 5 Stelle rivolgendosi ai cittadini sul periodico del Comune di Soliera – che in tutti territori dell’Unione, siamo passati dal produrre 10 milioni 551 mila 150 chilogrammi di rifiuti indifferenziati nel 2015, ai 6 milioni 85 mila 78 del 2016. Eppure, immaginiamo lo stupore di tanti di voi quando avete visto la cifra riportata sul bollettino che Aimag vi ha recapitato quest’anno: chi più chi meno, tutti pagheremo di più. Sì, perché nonostante abbiamo ridotto del 40 per cento la quantità di rifiuti prodotta, il costo per lo smal-timento dell’indifferenziata passerà da 978 mila 694,09 euro del 2016 a 1 milione 238 mila 511,97 del 2017. Quasi il 30 per cento in più!». Questo, con le debite proporzioni, avverrà anche per gli utenti degli altri Comuni con la raccolta differenziata a tariffazione puntuale. Ma come è possibile?

Abbiamo girato la domanda ad Aimag: “L’impianto di trat-tamento meccanico e biologico (Tmb) di Carpi – è la risposta della multiutility – è un impianto previsto dalla pianificazione regionale (Prgr) ed è preposto al trattamento del rifiuto indif-ferenziato residuo prodotto dai comuni di Carpi, Novi, Soliera, San Possidonio, Cavezzo, Concordia, Medolla, Mirandola, San Felice, San Prospero e Camposanto. E’ stato costruito negli anni Novanta, quando i livelli di raccolta differenziata erano molto bassi e c’era la necessità di separare la parte umida da quella secca, stabilizzare la parte umida per poi conferire entrambe le parti a discarica: la parte secca a smaltimento, la parte umida, stabilizzata, come materiale ingegneristico per le coperture giornaliere dei rifiuti depositati in discarica.

E’ accaduto che, negli anni, aumentando la raccolta diffe-renziata, si sono realizzate due condizioni: il residuo secco è diminuito così come è diminuita la quantità di umido presente nel residuo secco. Nel territorio gestito da Aimag la raccolta del rifiuto organico ha avuto un grande sviluppo dal 2000 in poi arrivando ad oggi a superare i 110 kg/abitante per anno.

Dal punto di vista ambientale l’efficienza dell’impianto è quindi diminuita, poiché è cambiata la qualità del rifiuto residuo, appunto più povero di parte organica ed è diminuita la quantità complessiva di rifiuto residuo da trattare. A fronte di queste riduzioni non c’è una proporzionale riduzione dei costi di esercizio dell’impianto, poiché i costi di trattamento non sono solo costi variabili”.

Ma allora, ci si potrebbe chiedere, perché continua-re ad utilizzare quel’impianto ormai non più economico e sottoutilizzato?

“La motivazione è semplice – sostiene Aimag – lo smal-timento dei rifiuti urbani in discarica può avvenire esclusi-vamente dopo avere pre-trattato il rifiuto, lo prevedono le disposizioni di legge. Il pretrattamento è quindi obbligatorio, a meno di conferire il rifiuto in un inceneritore (che Aimag non ha, ndr). Occorre precisare – sostiene sempre Aimag – che il calo dei rifiuti nel bacino delle Terre d’Argine si è realizzato fra il 2015 e il 2016 (con raccolta domiciliare e tariffa puntuale), fra il 2016 e il 2017 si prevede che le quantità prodotte rimarranno più o meno invariate, mentre si prevede che caleranno sensibil-mente nei Comuni dove la raccolta domiciliare è stata avviata nel corso del 2016. Il calo del 40 per cento dell’indifferenziato è da riferire agli anni 2016 rispetto al 2015, mentre il segnalato aumento del costo di smaltimento (del 30 per cento) è la previ-sione dell’anno 2017. Non è corretto confrontare fra loro i due valori. Le quantità complessivamente gestite nell’impianto di Fossoli (Tmb) nel corso del 2017 saranno inferiori a quelle gestite nel 2016, mentre i costi, come abbiamo precisato, non si ridurranno con la stessa proporzione. Questa condizione – concludono dall’azienda – produce un effetto di riduzione del costo complessivo di smaltimento su tutto il bacino Aimag, ma un costo unitario (euro/t) maggiore (le tonnellate calano di più di quanto non calino i costi per gestirle)”.

Il meccanismo, per stessa ammissione di Aimag, non è di immediata comprensione e, alla fine, si riduce a un paio d’euro in più in bolletta su base annua. Dà tuttavia fastidio consta-tare che non sempre comportamenti virtuosi si traducono in risparmi effettivi.

F.S.

Il “Caregiver Day-Mi prendo cura di te” 2017 sarà dedicato in partico-lare al tema: “ studenti, lavoratori e demenze”. Dieci gli appuntamenti in calendario, metà a Carpi, gli altri a Bologna e nei comuni dell’Unione Terre d’Argine, fra proiezioni, con-vegni, laboratori, spettacoli con oltre trenta relatori: una novità di

Un mese di eventi:Caregiver è un festival

SOCIALE - Dal 3 al 31 maggio nei quattro Comuni

quest’anno sarà il caregiver-caffé, un incontro informale per un momen-to di relax tra caregiver familiari. Il titolo scelto per il 2017 è « Essere caregiver: dare e ricevere soste-gno in una comunità che si prende cura » perché saranno appunto af-frontate tematiche che riguardano alcune categorie di caregiver o di

patologie: la dimensione scolasti-ca, il mondo del lavoro, le demenze oltre i luoghi comuni. Testimonial dell’edizione 2017 sarà il giornali-sta Marco Cattaneo, direttore delle rivista “Mente&Cervello” e “Natio-nal Geographic Italia”, che porterà la propria testimonianza l’ultimo sabato di maggio, quando sarà ce-lebrata con un incontro-spettacolo la “giornata del caregiver” istituita con la legge regionale dell’Emilia Romagna nel 2014. Di questa legge, prima in Italia, saranno presentate il 19 maggio, nel convegno in pro-gramma a Bologna, le linee attuative con le quali diventerà pienamente operativa.

CARPI – Si terrà fra Carpi, gli altri Comuni dell’Unione Terre d’Argine e Bologna, dal 3 al 31 maggio la setti-ma edizione del “Caregiver Day”, l’appuntamento con l’assistenza familiare orga-nizzato dalla cooperativa “Anziani e non solo” di Carpi con il patrocinio e il contri-buto dell’Unione Terre d’Ar-gine, dell’Ausl Modena, del-la Regione Emilia Romagna e di Carer-Associazione Ca-regiver regionale.

I rifiuti? Calano più dei costiL’apparente paradosso: siamo più virtuosi, produciamo meno indifferenziato, ma il pretrattamento – obbligatorio per legge – era dimensionato per quantitativi superiori. Il costo di smaltimento nell’intero bacino cala, ma aumenta quello unitario per tonnellata

AMBIENTE - Un aumento per il 2017 previsto in due euro su base annua

A Fossoli nel 2017 quantità inferiori ma i costi non scen-

dono in proporzione

AMBIENTE E SOCIALE 7

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13 aprile 2017Anno XXIV n. 14

Agente 006, il 20 aprile la festaFesta conclusiva, giovedì 20 aprile dalle 18 alle 20 presso il circolo Guerzo-ni di via Genova, per l’iniziativa “Agente 006” promossa dall’Unione Terre d’Argine e che ha coinvolto dal 2015 ad oggi diverse centinaia di genitori dei bambini e delle bambine dei Nidi e delle Scuole d’Infanzia. Per iscriversi all’evento occorre cliccare su internet //goo.gl/ZvoSdw.8 ECONOMIA E FINANZA

SETTEGIORNI

SOLDI NOSTRI di Richard Bonhomme

I debiti degli altrinoto a tutti quanto sia in-debitata l’Italia (una cifra equivalente a circa 2 mila

300 miliardi di dollari) e quanto il debito pubblico pesi sull’econo-mia del paese, frenando crescita e occupazione. Meno nota forse è la situazione di altri paesi, che pure godono, a differenza dell’Italia, del gradimento delle agenzie di rating. La massa del debito assomma, a livello mondiale, all’equivalente di 217 mila miliardi di dollari (oltre tre volte il Pil mondiale).

Cominciamo dagli Usa, che da poco hanno varcato la soglia dei 20 mila miliardi di dollari di debito pubblico federale, cui sono da ag-giungere almeno altri 3 mila miliardi di debiti degli stati e delle municipa-lità. In assoluto è il debito più alto del mondo e anche in rapporto al Pil è ormai molto elevato, prossimo al 100 per cento, ma quel che pre-occupa è il rapporto con le entrate federali: uno a dieci.

Il debito ha cominciato a gon-fiarsi a dismisura con la presidenza Reagan, impegnata nella corsa agli armamenti che terminò con la cri-

si dell’Urss, incapace di sostenere il confronto. Pure, con Reagan, la crescita del debito si arrestò al 50 per cento del Pil, una percentuale ancora sostenibile. Le guerre medio-rientali dei Bush portarono il debito al livello del 60 per cento, ma il vero balzo si è registrato con la presiden-za Obama: ben 9 mila 300 miliardi di dollari, per sostenere l’economia dopo la crisi finanziaria dei mutui sub prime.

E’ questo infatti l’effetto del co-siddetto quantitative easing, l’immis-sione massiccia di liquidità nel si-stema, politica che ora sta attuando la Bce di Mario Draghi. In America pare abbia funzionato, favorendo la ripresa, e forse sta funzionando pure in Europa, anche se in Italia non ce ne stiamo accorgendo. Di certo pri-ma o poi arriverà il conto da pagare:

come è noto, non ci sono pasti gratis in economia. Proseguendo nel con-fronto tra Usa e Italia, osserviamo che ogni cittadino americano ha in capo 61 mila 500 dollari di debito pubblico (che salgono però a ben 167 mila per contribuente), mentre i cittadini italiani sono gravati da 36 mila dollari (53 mila per contri-buente). Questo forse spiega perché i nostri governi continuano a far in-debitare allegramente lo Stato: c’è ancora un buon margine prima di raggiungere i livelli americani (ma non dimentichiamo che gli Usa van-tano un rating AA+, mentre l’Italia solo Baa2, per dire della serietà delle valutazioni delle apposite agenzie). Inoltre gli Italiani, a differenza degli Americani, detengono una ricchez-za netta pari a sette volte il reddito disponibile, a sei volte il Pil, a quat-

tro volte e mezzo il debito pubbli-co. In sintesi: il convento (ovvero lo Stato) è povero, e i frati (i cittadini) sono ricchi.

I governanti lo sanno e conti-nuano a spendere e spandere: tanto il problema, in un futuro più o meno prossimo lo si potrà sempre risolve-re, se necessario, con una bella pa-trimoniale a carattere espropriativo. Attenzione quindi a chi promette riduzioni fiscali per motivi elettorali: magari vi toglie l’Imu sull’abitazione ben sapendo che se dovesse andar male potrà sempre rivalersi sull’in-tero patrimonio. Ne sa qualcosa chi ha investito in titoli delle banche “ri-solte”, il cui valore è stato azzerato.

Il paragone può apparire impro-prio ma in realtà il meccanismo è il medesimo: si accumula una monta-gna di debiti e poi i soldi, per tappa-

re i buchi, si prendono dove ci sono. Con la patrimoniale funzionerebbe nello stesso modo, solo che colpi-rebbe tutti i cittadini e non solo gli incauti investitori. Infatti è come se i cittadini fossero azionisti di questo Stato: se lo Stato dovesse rischiare di fallire il meccanismo espropriativo sarebbe molto simile a quello appli-cato per salvare le banche.

Da qui l’interesse generale a se-lezionare una classe dirigente seria, in grado di garantire il controllo dei conti pubblici. Ma il popolo bue, in-vece, è incline a seguire le sirene dei demagoghi di turno, uno più gene-roso dell’altro quanto a promesse elettorali. Fino a quando durerà? In Giappone abbiamo visto che dura ormai da più di vent’anni, come da noi; in America sono sulla buona strada. Insomma i paesi più ricchi sono anche quelli più indebitati, il benessere quindi è apparente e dipende quasi esclusivamente dal-la fiducia e dalla benevolenza dei mercati finanziari internazionali. In difetto di che anche gli Ameri-cani andrebbero per polenta (e noi a ruota).

“Avevi aperto la parentesi? Chiudila!”: immortale Totò nella sequenza cult della dettatura della lettera in “Totò, Peppino e la malafemmina” (1956). Vuole essere solo un ricordo nel cinquantenario della scomparsa del principe Antonio De Curtis. Le giovani generazioni che non lo han-no conosciuto potranno fregiarsi di Checco Zalone, certo: ma i tratti psicologici sottolineati dal comico pugliese si fermano al costume italico, quelli che rappresentava Totò appartengono alla condizione umana.

Splendido anche il ritratto di quel pezzo di Emilia che fa da sfondo alla caccia al latitante Igor (o come diavolo si chiama) rilasciato da Pupi Avati a Repubblica dell’11 aprile: “La zona più terribile, meno abitata, meno ospitale, più misteriosa, più inquietante e spaventevole della regio-ne”. Non poteva che andare a nascondersi lì, insomma, fra nebbie e canneti, mica nell’Emilia “rassicurante e soleggiata”, tutta “un continuum di strutture, capannoni, svincoli autostradali”.

Veniamo a Carpi, che è in questa seconda Emilia, con qualche rimpianto per la prima, almeno sotto il profilo

paesaggistico. Per mettere la firma sotto la richiesta del referendum che chiede al Comune di Carpi di non vendere azioni di Aimag e di non effettuare operazioni di incorpo-razione o fusione societaria occorre farsi forza e superare tre scogli. Il primo, il meno rilevante, è che il quesito, legit-timo, blocca di fatto non solo la vendita a Hera, ma anche altre strategie societarie che potrebbero risultare utili ad Aimag. Il secondo si lega a qualche semplificazione ter-roristica di troppo uscita dai banchetti, del tipo “Si firma per impedire che l’acqua venga data ai privati”. Il terzo è l’idiosincrasia verso l’uso dello strumento referendario che chiama i cittadini a scelte che sarebbero da lasciare a chi è stato eletto per farle e che in democrazia ne deve poi rispondere. Quando però i decisori non decidono, impigliati in una ragnatela di campanilismi, calcoli e rivalità personali o correntizi, paura della responsabilità e relativo scarico sul ministro Madia, attesa di ordini dall’alto per non restare con il cerino in mano, una frustata dall’opinione pubblica può solo far bene. E allora vale la pena mettercela, una firma.

E’

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Anno XXIV, numero 1413 aprile 2017

Reg. Trib. di Modena n. 1177 del 7.10.1993Iscritto al Registro degli Operatori di Comunicazione (R.O.C.) con il n. 2712

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Collaboratori Giuliano Albarani, Luca Barberis, Mario Bizzoccoli, Paolo Covezzi, Fabio Garagnani, Gianfranco Guaitoli, Carlo Mantovani, Davide Setti, Rosella Tagliavini, Pietro Turchi

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MODENA – Giro di boa per Bper, la banca dei modenesi che al suo 150mo esercizio sociale ha rinnova-to parte del suo vertice dirigenziale e si appresta ad affrontare le nuove sfi-de del mercato del credito. Lo stesso che, negli ultimi anni, è stato soven-te al centro delle cronache e ha ma-nifestato più di un problema di rica-pitalizzazione, di immagine e di re-lazione con il mondo del risparmio e della produzione.

Temi che non hanno interessa-to direttamente la Banca popolare dell’Emilia Romagna la quale, nel delicato passaggio da Banca Popo-lare a Società per Azioni dettato da norme di legge, ha saputo sal-vaguardare, stando ai numeri pro-posti dalla dirigenza dell’Istituto di credito, patrimonio, livello di im-pieghi e capacità reddituale che si è concretizzata con l’approvazione da parte dell’assemblea di un dividen-do di 0,06 euro per azione che sarà posto in pagamento con il prossimo 24 maggio. All’assemblea di bilan-cio 2017, secondo quanto reso noto dalla banca, hanno preso parte soci rappresentanti quasi il 40 per cento del capitale sociale complessivo. I partecipanti all’assemblea hanno approvato sia il bilancio 2016 della banca che quello consolidato del gruppo bancario, con una maggio-ranza superiore al 97 per cento degli aventi diritto. L’utile 2016 registrato è stato pari a circa 18,7 milioni di euro. Per erogare il dividendo nel-la misura deliberata, Bper dovrà tuttavia fare ricorso per altri dieci milioni di euro a riserve straordi-

narie accantonate in precedenza, trasferendo anche 4,2 milioni di euro dalla riserva straordinaria a quella ordinaria.

Confermato sostanzialmente anche il vertice dell’Istituto con la nomina di otto amministratori, di cui sette tratti dalla lista di mag-gioranza (che ha ottenuto oltre il 70 per cento dei consensi) e uno solo della lista di minoranza. Questi

i nomi degli eletti: Luigi Odorici, Alberto Marri, Alfonso Roberto Ga-lante, Pietro Ferrari, Mara Bernar-dini, Valeria Venturelli, Costanzo Jannotti Pecci Costanzo, e Roberta Marracino (lista di minoranza). Una analisi diretta dei dati di bilancio proposti dalla banca evidenzia il non facile periodo attraversato dagli istituti bancari negli scorsi anni: rispetto al 2015 è diminuito il

margine di intermediazione del 12 per cento e quello di interesse del 5 per cento. Per contro si sono fatte notevoli economie sui costi opera-tivi (meno 4,29 per cento), mentre sono aumentati gli impieghi con la clientela (cioè i crediti erogati) del 4.7 per cento, la raccolta diretta (solo dello 0,20 per cento) e quella indiretta (più 8,39).

Lungo il suo percorso di innova-zione e di ampliamento dell’offerta alla clientela di nuovi servizi, Bper ha infine perfezionato nelle scorse settimane il proprio ingresso nel ca-pitale della società start up Home-pal, che opera nel settore della com-pravendita e dell’affitto di immobili da parte di privati. “Si tratta di una partnership industriale – precisa una nota del Gruppo Bper – che si basa su un accordo distributivo pluriennale volto a valorizzare le

sinergie tra i servizi immobiliari of-ferti da Homepal e quelli finanziari offerti da Bper Banca”.

“L’operazione di partecipa-zione – dichiara Pierpio Cerfogli, vice direttore generale di Bper Banca e Chief business officer – coglie l’opportunità di ampliare l’offerta dei servizi per l’abitare ed è coerente con la value pro po-sition del progetto casa.bper.it, lanciato da Bper Banca lo scorso novembre. L’Italia mostra un in-teressante mercato immobiliare con quasi 4 milioni di transazioni ogni anno (compravendite e af-fitto di immobili), il 50 per cento delle quali avvengono tra privati: la soluzione proposta da Home-pal rappresenta quindi la nuova frontiera per queste transazioni e Bper ha deciso di partecipare a questa innovazione”.

CREDITO - L’assemblea ha approvato il bilancio 2016

Da Popolare a Spama Bper non cambiamaggioranza e risultati

Da sinistra: Alessandro Vandelli, amministratore delegato di Bper e Pierpio Cerfogli, vice direttore generale

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13 aprile 2017Anno XXIV n. 14

SOCIALE 9 ASSOCIAZIONE CULTURALE Via Torchio 299, Limidi di Soliera

cell. 328 8333 674 (Paola)www.percorsidiluce.eu - [email protected]

«Noi non possiamo farci nulla – si giustifica Sergio Zini, presidente della cooperativa sociale Nazareno di Santa Croce, uno degli istituti convenzionati con il Comune per l’assistenza ai diversamente abili – perché le tariffe sono state stabilite dall’Unione e non dipendono da chi somministra il pasto o ospita il disabile. Alle strutture accreditate compete solo il compito di svolgere l’attività secondo gli standard previ-sti dal protocollo di accreditamento e dalla convenzione stipulata con l’ente locale, non fissare le tariffe».

«L’Unione Terre d’Argine – pun-tualizza a sua volta Sabrina Tel-lini (nella foto), coordinatrice del Servizio area non autosufficienti dei Servizi sociali dell’Unione – con la delibera di Consiglio numero 27 del 27 luglio dello scorso anno, ha introdotto un diverso modo di com-partecipazione alla spesa da parte delle famiglie a seguito di disposi-zioni legislative che prevedono l’in-troduzione dell’Isee per calibrarla in rapporto al reddito. E’ vero che in precedenza i nostri comuni non fa-cevano pagare quasi nulla a questa tipologia di assistiti ma, in provincia di Modena, eravamo rimasti pratica-mente i soli. Molti Comuni hanno introdotto la compartecipazione alla spesa da diversi anni, ormai».

Secondo i Servizi dell’Unione, d’altra parte, il costo giornaliero di ogni disabile che fruisce dell’assi-stenza presso i diversi centri con-venzionati si aggira intorno ai 110 dieci euro giornalieri, costo ga-rantito dal fondo per la non auto-sufficienza, dall’Usl e dall’Unione. «Inoltre – puntualizzano dagli uf-fici – questi servizi godono di una quota extrastandard,cioè più risor-se dal nostro ente affinché i servizi prestati siano di qualità superiore rispetto agli standard previsti dalla Regione».

«Solo il trasporto dei disabili da casa ai vari centri – spiega Tellini – ha un costo annuo di circa 500 mila

euro. Il rimborso del pasto consu-mato presso i centri convenzionati viene fatturato al costo, chi mangia a casa propria non ha questa spe-sa. L’area disabilità del nostro Ser-vizio segue 125 persone, fra le quali anche 15 residenziali (che abitano in alloggi messi a disposizione dai Servizi, ndr), di età compresa fra i 18 ed i 65 anni. E ogni anno le domande di assistenza aumentano  mentre il fondo regionale per la non autosuf-ficienza e le disabilità è ormai fermo da molto tempo. Senza contare che i Servizi seguono anche altri duecen-to soggetti fragili con progetti di va-rio tipo, come per esempio quello sull’inserimento lavorativo».

«Il regolamento approvato lo scorso anno – annuncia tuttavia Da-niela Depietri, assessore ai Servizi sociali del Comune di Carpi – aveva carattere sperimentale. Abbiamo già avviato una serie di incontri con le varie associazioni dei genitori dei disabili per modificarlo in base alle esigenze che si sono manifestate in questi mesi. Ritengo che entro la fine dell’anno sarà possibile giun-gere alla formulazione di un nuovo documento. Sottolineo che ad oggi non rileviamo nessuna defezione dai servizi: tutti i ragazzi che già frequentavano i Centri continuano a farlo».

«Abbiamo chiesto all’Unione – conferma dal canto suo Franca Sedoni, una dei rappresentanti delle associazioni interessate nel-la vicenda – che quanto meno si tenga conto nella fatturazione del servizio dei giorni in cui i nostri ra-gazzi, per motivi di salute o altro,

non possono frequentare i centri. E che la pensione di invalidità che molti percepiscono non supera i 250 euro al mese: una retta mensile di 200 euro, capite bene, lascia pochi margini di manovra a molte fami-glie. Se il Comune non ha soldi che intervenga l’Ausl con un maggior contributo. Si tratta pur sempre di servizi socio-sanitari».

In definitiva, questa nuova tarif-fazione è un passo indietro rispetto al passato, con uno scadimento og-

gettivo dell’assistenza complessiva?«No – replica Daniela Depietri

– non è vero, nessuno scadimento dell’assistenza: si è chiesto alle fami-glie solo di compartecipare alle spe-se ma l’assistenza rimane invariata e di alta qualità. Noi non gestiamo “parcheggi” per disabili ma luoghi dove la disabilità può diventare abilità con un rapporto operatore/ragazzo molto alta, per poter valo-rizzare le attitudini di ciascuno».

Fabrizio Stermieri

 

La disabilità alla svolta dei costiAumenti elevati registrati dalle famiglie fin dall’ottobre scorso. Le tariffe decise dall’Unione per disposizioni legislative. “Noi i soli in provincia a livelli di quasi gratuità” dicono dai Servizi sociali. Alto comunque l’impegno del fondo per la non autosufficienza

SOCIALE - Le famiglie chiamate a compartecipare per mensa e trasporti e secondo l’Isee

Fino al 40 per cento in più e c’è chi rinuncia a servizi

o al tempo pieno

CARPI – C’è malumore fra le famiglie degli oltre 120 “diversa-mente abili” che frequentano i diversi centri convenziona-ti con i servizi sociali dell’Unione Terre d’Argine. Lo scorso mese di luglio, infatti, l’Unione ha approvato un nuovo re-golamento per la compartecipazione alla spesa sostenuta dall’ente pubblico per il mantenimento ed il funzionamento dei servizi di mensa e trasporto disabili e, da ottobre, mol-te famiglie di assistiti hanno dovuto constatare un forte au-mento della spesa mensile. “Si parla di aumenti non indif-ferenti – affermano i genitori di alcuni ragazzi svantaggia-ti, bollette alla mano – perché chi pagava in precedenza 75 euro al mese, adesso magari ne deve pagare 140 e in diversi si sono visti aumentare la quota mensile fino a 200 euro. Di fatto, per contenere la spesa, alcune famiglie hanno deciso di limitare l’accesso ai servizi sociali: c’è chi invia il proprio figlio al centro diurno solo il mattino, chi ha rinunciato al servizio di mensa”.

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10 TESSILE E MODA LA STAMPA SU MISURA

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Il nome del punto vendita, “Wanderlust”, richiama subi-to la voglia di avventura e di esplorazione, la sindrome del viaggiatore irrequieto e curioso. Una passione che accumuna Roberta e Mariangela Barrasso, due giovanissime sorelle che da sabato hanno dato vita al loro sogno: aprire un negozio di abbigliamento femminile in Corso Roma a Carpi, “Wanderlust – Wo-men’s Apparel”. Entrambe commesse con anni di esperienza in un pun-to vendita carpigiano, qualche mese fa le cose sono profondamente cambiate: «Ci siamo trovate davanti a una scelta: continuare a lavorare da dipendenti, con tutte le difficoltà e le incognite del caso, oppure lanciarci in questa nuova elettrizzante avventura».A dispetto dei rischi, Roberta e Mariangela hanno quindi voluto scommettere tutto su loro stesse e sul loro progetto: «Abbiamo allestito un arredamento un po’ diverso dal solito, giocando su tonalità tenui come

il bianco, il rosa e il bronzo per creare un’atmosfera rilassata e shabby», raccontano. Wanderlust si pro-fila come un concept store, dove trovare capi unici, di qualità e di tendenza, oltre ad accessori, prodotti beauty e oggettistica, con possibilità di spedizione. Tra i brand presenti in negozio (quasi tutti prodotti in Italia) è possibile trovare capi di Susymix e Only, scarpe Wo Milano, prodotti per il corpo Hellobody, costumi da bagno Sontèn e i divertentissimi gadget Mr Wonderful. Entrambe sono poi più che determinate ad andare spesso a caccia di novità tra le fiere di settore. Ma non è tutto: Roberta e Mariangela hanno intenzione di dialogare attivamente con il resto della città, stabi-lendo collaborazioni con realtà locali e organizzando eventi aperti a tutti, con aperitivi e djset e magari qualche ospite illustre. Una formula che sembra già essere piuttosto apprezzata, a giudicare dall’affollato pubblico accorso alla festa di inaugurazione.

Wanderlust, eleganza nell’avventura

Sala delle Vedute gremita, martedì 4 aprile, per la premiazione dello stu-dio vincitore del progetto VestiLapam, nato dalla collaborazione tra Lapam Moda e il Dipartimento Marco Biagi dell’Università di Modena e Reggio. Al centro del progetto, che ha visto la partecipazione di 30 studenti del corso di Marketing internazionale del Dipartimento, c’era la redazione di uno studio mirato di marketing e di sviluppo commerciale del mercato della Corea del Sud, da condurre in collaborazione con aziende del settore moda. Dieci gli elaborati proposti da altrettanti gruppi di studenti: cinque sono stati selezionati e uno si è aggiudicato il premio di 500 euro per ciascuno dei tre componenti il gruppo di lavoro. La premiazione ha visto la partecipazione dei docenti Gianluca Marchi e Marina Vignola, del segretario generale Lapam, Carlo Alberto Rossi, e del Vice sindaco di Carpi, Simone Morelli. Dopo la cerimonia, si è tenuto il congresso interno degli associati a Lapam Confartigianato Moda che ha proceduto alla elezione del nuovo Direttivo.

Debutto nei tessuti per la casa per TwinSet Simona Barbieri. Il partner al quale ha affidato la licenza è Somma 1867, con cui il brand carpigiano firma una collezione di biancheria per il letto e il bagno. La linea è stata presentata al Salone del Mobile e nel flagship milanese che, nei giorni della rassegna, ha ospitato anche uno showcooking con Valerio Braschi, vincitore della sesta edizione di Masterchef Italia, e Gloria Enric, una delle tre finaliste. Somma 1867, premium brand del Gruppo Gabel, ha realizzato con il nome TwinSet una collezione che comprende lenzuola, completi letto, copripiumini, tra-punte e quilt, cuscini e teli, in pendant con il versante bagno, con il set uno più uno, teli e accapatoi. Tratto distintivo della collezione sono le stampe che riprendono i disegni classici dell’abbigliamento TwinSet, con fantasie floreali micro e macro, geometrie, il tipico cuore (reinterpretato in diverse declinazioni o ricamato) e il monogramma TWS.

TESSILE - Il progetto europeo per la competitività delle regioni vocate alla moda

Regio Tex fatto anche per noi?EVENTI - Un gruppo premiato su trenta candidature

Entrare nel mercatosud coreano: accoltala sfida di VestiLapam

Il pubblico e i concorrenti di VestiLapam

AZIENDE TwinSet ora veste anche la casa

BOLOGNA – E’ stato un workshop mol-to “alto” quello organizzato dalla Re-gione a Bologna lunedì scorso nei locali dell’area di ricerca del Cnr, le-gato al progetto europeo Regio Tex per il coordinamento fra le regioni del continente a vocazione tessile, soprattutto nei settori dell’innova-zione tecnologica e del marketing legati alla moda.

Alto sì – la lingua ufficiale, per dire, era l’Inglese – ma anche utile, significativo della volontà dell’asses-sore regionale Palma Costi di non lasciarsi sfuggire alcuna opportu-nità di finanziamento e sostegno al settore dai bandi europei. A condi-zione però che il “taglio” dei futuri, eventuali provvedimenti di soste-gno sia commisurato anche alle di-mensioni piccole e medie delle im-prese emiliane che, soprattutto sul piano delle tecnologie produttive, non possono essere equiparate, per restare alla sola Italia, alle grandi realtà industriali della Lombardia e del Piemonte.

Questo almeno è stato il parere condiviso da alcuni dei Carpigiani che hanno preso parte il mattino all’incontro riservato alle impre-se e alle loro associazioni (c’erano Federico Poletti e Carlo Alberto Medici, per Confartigianato Lapam, Adamo Neri, per Confindustria, mentre la Cna era rappresentata dalla segretaria regionale di Feder-moda, Stefania Gamberini); e il pomeriggio a quello per i centri di ricerca e formazione (da Carpi sono intervenute Daniela Bigarelli, del-lo studio RI, e Gisella Siligardi per il Comune di Carpi).

Ma che cos’è Regio tex? E’ un progetto che punta a sostenere le autorità regionali nella individua-zione di azioni dirette all’innovazio-ne nella moda e a favorire incontri bilaterali fra territori con le medesi-me attitudini produttive. Lo scopo è quello di aumentare i livelli di com-

petitività e occupazione dei territori interessati, anche attraverso un uti-lizzo più ampio dei fondi europei già resi disponibili dalla Commissione europea.

L’Emilia Romagna vi si è inserita con il proprio progetto Fashion Val-ley e l’incontro di Bologna è servito soprattutto a farlo conoscere all’e-sperta incaricata dalla Commissio-ne, la polacca Monika Matusiak, e a

renderle familiari le peculiarità del tessile abbigliamento emi-liano. «Che non ha un’industria tessile a monte – spiega Da-niela Bigarelli –, non produce filati, non richiede tecnologie dei materiali, essendo solo un utilizzatore. Tutt’al più l’inno-vazione nelle nostre imprese riguarda l’informatizzazione e l’e-commerce, per cui occorre rientrare in temi su misura per noi, e non su quelli che hanno come interlocutori le grandi industrie, altrimenti si finisce per restare nell’astratto».

Dello stesso tenore il com-mento di Federico Poletti, della tessitura Florida: «L’incontro servirà a mettere a sistema i territori a vocazione tessile come è il nostro. L’Emilia, con i suoi funzionari, deve però far

presente all’Europa quale sia esat-tamente il nostro tessuto imprendi-toriale e dunque suggerire progetti su misura anche per i più piccoli». «L’aspettativa delle imprese – ha commentato a propria volta Adamo Neri – è che tramite Fashion valley il progetto Regio Tex veicoli risor-se in direzione dei distretti come il nostro».

F.m.

Federico Poletti

AdamoNeri

Monika Matusiak

Daniela Bigarelli

Da sinistra: Roberta e Mariangela BarrassoNelle altre immagini uno scorcio del negozio e un momento dell’inaugurazione

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13 aprile 2017Anno XXIV n. 14

AGRICOLTURA 11 LA STAMPA SU MISURA

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Come e quando e perché le è venuta l’idea di FICO ?

«L’idea di quella che si sarebbe do-vuta chiamare “Cittadella del cibo” mi è venuta nel 2012. Cercavamo un modo per valorizzare un bene pub-blico come il CAAB (cioè il Centro Agro Alimentare di Bologna), le cui dimensioni eccedevano le esigenze degli operatori del settore: allora ho pensato a un parco tematico, che diventasse un centro di educazione alimentare. Un luogo dove i anche i bambini possano vedere concreta-mente come si sviluppano le filiere alimentari: dal campo di grano ai mulini, dai pastifici ai negozi, fino al ristorante dove si mangia la pasta. Poi, nel novembre 2012, nella ricer-ca di un soggetto imprenditoriale capace di gestire e tradurre in realtà il nostro progetto, abbiamo avuto la fortuna di incontrare Oscar Farinet-ti: è stato lui a coniare il nome at-tuale, Fabbrica Italiana Contadina»

Fabbrica contadina sembra una contraddizione in termi-ni…

«Sì, ma è un contrasto voluto: per-ché ci aiuta a sottolineare l’idea del laboratorio produttivo dove le materie prime vengono lavorate e trasformate nelle eccellenze enoga-stronomiche conosciute e apprez-zate in tutto il mondo: dalla morta-della al Parmigiano reggiano. Oltre alla presenza della filiera produttiva, come detto, FICO potrà vantare un centro di formazione alimentare senza pari.

Come mai a Bologna?

«Semplice: Bologna è l’unico luogo in cui il progetto poteva essere rea-lizzato. Prima di tutto per la presen-za degli spazi: il CAAB era un’enor-me spazio di 70 ettari, in gran parte inutilizzato e già dotato, tra l’altro, delle strutture necessarie. Insom-ma: perfetto per i nostri scopi. Poi la tradizione, che fa di Bologna, non a caso detta “la grassa”, una splendida capitale del cibo. La città felsinea, conosciuta anche come “la dotta”, d’altra parte vanta una lunghissima e prestigiosissima tradizione uni-versitaria che le ha sempre conferito una dimensione internazionale, in perfetta sintonia con gli obiettivi di FICO»

Tre motivi per visitare FICO?«Allora: innanzitutto avrete la pos-sibilità di vedere un luogo unico e straordinario, dove sono presenti tutte le eccellenze dell’agro alimen-tare italiano. Nessuna altro posto al mondo, infatti, ti mostra l’inte-ra filiera campo-tavola per frutta, verdura e formaggi. In secondo luo-go,  appena entri, capisci che, con i suoi continui richiami al territorio, alla fine FICO è un invito, rivolto al mondo intero, a visitare il nostro paese. Non dimentichiamo, poi, l’aspetto didattico che pervade il progetto: visitando i sei laboratori multimediali presenti nel parco, le persone potranno davvero cogliere il valore del cibo»

FICO sarà anche un centro di-dattico e di ricerca: ci potreb-be spiegare più nel dettaglio come funzionerà?

«I bracci operativi del progetto sono due: la società di gestione, FICO Ea-taly World, che ha il compito di pro-muoverlo e di farlo funzionare, con i suoi 40 laboratori, i 25 ristoranti etc; poi c’è la Fondazione FICO, che invece è responsabile dell’educazio-ne alimentare e degli indispensabili collegamenti con le scuole (non solo italiane, visto che il progetto è inter-nazionale), a partire dalle elementa-ri: agli studenti che visiteranno Fico -  solo nel primo anno dovrebbero essere oltre centomila - spieghere-mo che cos’è e come si produce il cibo»

A proposito di scuole: ritiene che in classe si parli abbastan-za di educazione alimentare, dallo spreco al processo pro-duttivo?

«Purtroppo no e qui ha toccato un tasto dolente: tutto il mio lavoro degli ultimi anni riguarda proprio la questione, per me centrale, dell’e-ducazione alimentare. Che, a mio parere, dovrebbe essere inserita nei programmi scolastici come mate-ria di  insegnamento, affiancata, naturalmente, da una parallela e capillare campagna informativa per i cittadini. Occorre diffondere la consapevolezza dell’importanza del cibo, a cominciare dalla necessità di evitare gli sprechi: sprechiamo il 45% della frutta e verdura, il 30% del pesce e il 20% della carne, mentre 10 milioni di italiani vivono e si ali-mentano in condizioni di povertà’. Il diritto al cibo è la sfida della nostra epoca. Ne parlo anche nel mio nuo-

vo libro, “Mangia come sai”»In un recente editoriale di Bell’Italia si dice che la ri-cetta vincente per il settore turistico sia coniugare cibo e paesaggio: è d’accordo?

«Certo. Il valore del cibo, che a FICO cerchiamo di riscoprire, dipende an-che dal fatto che si collega a tante questioni fondamentali: dalla sal-vaguardia ambientale, alle relazioni sociali, dalla storia alla tutela della salute»

I negozi di frutta e verdura sono pieni di cartelli che di-cono “origine Italia”: arriverà mai il giorno in cui sarà ob-bligatorio specificare il luogo preciso, in modo che si sappia se per Italia si intende Bolo-gna, o Terra dei fuochi?

«Spero proprio di sì: si chiama eti-chetta narrante. E’ un tipo di infor-mazione che all’industria agroali-mentare non conviene dare, ma che come  consumatori (anzi, fruitori: perché il verbo “consumare” porta con se l’idea del distruggere, mentre il cibo è un bene di cui godere) dob-biamo assolutamente pretendere: solo così, infatti, potremo essere davvero liberi di scegliere che cosa mangiare»

Visto che lei è anche un eco-nomista, parliamo di lavoro: l’apertura di FICO  si tradurrà anche in un certo numero di assunzioni?

«Ovviamente sì. Per il parco abbia-mo previsto circa 700 posti di lavoro, a cui, con l’indotto, se ne aggiun-

geranno altri 3 mila. Però bisogna chiarire una cosa: ci sono pervenu-te tante domande per  settori del marketing e della comunicazione, mentre noi, in questa fase, abbiamo bisogno di professioni legate alla fi-liera agroalimentare, come artigiani del cibo e camerieri»

Consiglierebbe ai giovani di puntare sul settore agroali-mentare, per costruirsi un futuro?

«Sì. I roboanti numeri delle iscrizio-ni delle scuole di agraria, che sono in forte rialzo, non debbono però farci dimenticare i numerosi osta-coli pratici che al giorno d’oggi si frappongono tra l’idea e l’esercizio di questa complessa professione: mi riferisco alla formazione, al costo della terra, agli investimenti neces-sari per i macchinari e l’innovazio-ne. Ma di sicuro l’agroalimentare è un settore strategico su cui il Go-verno dovrebbe puntare: e non solo per motivi di salvaguardia di salute e ambiente, ma perché aiuterebbe la nostra economia: i 38 miliardi di euro che provengono dall’export, con le politiche giuste potrebbero aumentare di molto. Basti pensare che un piccolo paese come l’Olanda, con caratteristiche geografiche og-gettivamente penalizzanti, esporta per 70 miliardi, quasi il doppio di noi»

In conclusione: che cosa le piacerebbe che dicesse un visitatore, all’uscita di FICO?

«Che posto pazzesco!».

Expo permanente a due passiE’ la grande Fabbrica Italiana Contadina, una città del cibo creata per far conoscere l’agroalimentare italiano. E le modalità di produzione. Un’impresa gigantesca – le opere le ha realizzate Cmb – di cui parliamo qui con l’ideatore, l’agronomo Andrea Segrè

EVENTI - Annunciata per l’autunno (forse già a ottobre) l’inaugurazione di FICO a Bologna

Su 80 mila metri quadrati aree vendita, ma anche stalle,

laboratori e aule didattiche

di Carlo mantovani

BOLOGNA – Dopo diversi rinvii, dovu-ti all’estrema complessità del proget-to, nell’autunno 2017, a Bologna, ver-rà finalmente inaugurato FICO Ea-taly World, la Fabbrica Italiana Con-tadina nata per far conoscere da vici-no non solo i prodotti del settore agro-alimentare, ma anche il modo in cui nascono. Una vera e propria città del cibo: 80mila metri quadrati di aree agricole, allevamenti, stabilimenti di trasformazione e produzione, fino alla vendita e alla ristorazione. Sen-za, ovviamente, trascurare didattica, ricerca e, intrattenimento. Abbiamo avuto l’opportunità di parlarne con l’ideatore, Andrea Segrè. Triestino, 61 anni Andrea Segrè, è un agronomo ed economista italiano, professore di Po-litica agraria internazionale e compa-rata presso l’Università di Bologna, dove dirige anche il Dipartimento di Scienze e tecnologie agro alimentari. Fondatore e presidente di Last Minute Market, laboratorio per la riduzione e il recupero degli sprechi alimenta-ri, da qualche anno è presidente an-che del CAAB, il centro Agroalimen-tare di Bologna, riferimento europeo per la riduzione e il recupero a fini so-lidali degli sprechi alimentari.

Alcuni rendering del progetto FicoSotto, Andrea Segrè

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13 aprile 2017Anno XXIV n. 14

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SCUOLA - Incontro al Da Vinci per “Sicurezza in rete”

Lezione di prudenzadel capitano Iacovelli ai “professori” dei social

CARPI – «So che voi siete i professori dei social net-work, ma se non prestate la giusta attenzione ri-schiate di incorrere in errori che possono avere con-seguenze molto gravi». Così il comandante la Com-pagnia Carabinieri di Carpi, Alessandro Iacovelli si

è rivolto agli studenti dell’Itis Da Vinci in occasione dell’incontro “Sicurez-za in rete”, svoltosi mercoledì scorso alla Sala Peruzzi.

L’ufficiale ha raccontato gli episodi più diversi di reati online, causati da momenti di leggerezza, inesperienza o sottovalutazione: «Chi di voi se la sentirebbe di farmi vedere il proprio cellulare adesso? Giustamente nessuno di voi. Ci sono dati e informazione che non vorreste condividere con nessuno. Eppure vi assicuro che mi basterebbero cinque minuti per acquisire il vostro numero di cellulare, senza chiedere il permesso». Iacovelli ha poi toccato i temi più delicati del cyberbullismo («E’ necessario capire qual è la linea che separa lo scherzo dalla denigrazione») e della violenza sulle donne. «Paradossalmente nelle vittime si insinua sempre il senso di colpa. Si abituano alla violenza e faticano a immaginare di poter essere altro», ha spiegato.

Durante la mattinata è intervenuto anche lo psicologo di Viareggio Matteo Toscano, ospite nell’ambito del Social Green Festival, che ha invece fornito ai giovani alcuni utili strumenti per navigare sicuri, gestire corret-tamente i propri dati sensibili, assumere un comportamento corretto e rispettoso degli altri utenti. «I ragazzi sanno maneggiare benissimo gli appa-recchi digitali ma non sono consapevoli dei rischi che vi possono trovare. E’ importante non farli sentire soli, far loro capire, anche solo con la presenza fisica, che gli adulti sono sempre disponibili ad aiutarli e indirizzarli – ha spiegato a margine dell’incontro –. Molti dei rischi derivano dall’impazienza dei giovanissimi nell’ottenere ciò che vogliono: viene meno la valutazione del pericolo. Anche nelle relazioni mancano di abilità nell’interpretare i segnali dell’altro, privati come sono di un contatto fisico».

CARPI – Sono state la scarsa partecipazione dei genito-ri alle iniziative della scuola e la sfiducia che accompa-gna le istituzioni scolastiche l’oggetto della conferen-za organizzata sabato scorso al Vallauri. “L’educazione condivisa-L’alleanza scuola famiglia ai tempi del plurali-smo formativo” era il titolo dell’iniziativa, aperta a geni-tori, insegnanti e semplici cittadini, patrocinata dal Co-mune di Carpi e dal centro culturale Ferrari di Modena. Ospite dell’incontro era la sociologa Graziella Giovan-nini, che ha tracciato un complesso ritratto del presen-te e dei rapporti tra le “agenzie” educative.

La nostra, secondo Giovannini, è una società carat-terizzata dai pluralismi, da una molteplicità di dimen-sioni che, se da una parte possono rivelarsi una grande risorsa, portano anche a problematiche non indifferenti. Rispetto al passato quindi, i bambini di oggi si trovano a relazionarsi con più punti di riferimento, oltre alla fami-glia e alla scuola: si parla anche di mass media, digitali e non solo, che rimandano a principi, valori e regole talvolta diverse rispetto a quelli familiari. I più piccoli si trovano quindi ad avere a che fare con policentrismi sociali e culturali, in cui diventa difficile stabilire un or-dine: più identità di genere, nuove formazioni familiari, dissonanze generazionali, presenza di diverse religioni, tradizioni, culture, stili di vita e stili alimentari, che

rischiano di creare confusione.“Gli individui oggi sono chiamati quotidianamente

a delle scelte che prima erano impensabili – ha sotto-lineato la sociologa –. Paradossalmente all’espansione delle possibilità, corrisponde maggiore frustrazione e difficoltà perché ogni scelta comporta una rinuncia. Fondamentale diventano quindi le capacità di selezio-ne e l’esigenza di costruire, fin da subito, una propria precisa identità”.

L’alleanza scuola-famiglia per Giovannini è quindi sì, fondamentale, ma è importante, prima di tutto sta-bilirne la mission e individuare canali di comunicazione efficaci: “Solitamente si individuano quattro modalità di comportamento tra i due gruppi. Si va dall’indifferenza, al conflitto, alla negoziazione democratica, in cui si cerca di dialogare e risolvere insieme i problemi e – ha osservato – mi sembra di capire che sia questa la moda-lità di questa scuola. L’ultima e quasi utopistica modalità è invece quella dell’armonizzazione, una convivenza pacifica e una collaborazione fattiva per trovare valori condivisi. Si tratta di un cammino che viene portato avanti insieme, attraverso e con la diversità, preservan-do le identità degli uni e degli altri. Non omologazione quindi – ha precisato – ma rispetto e fiducia reciproci”.

valentina Po

SCUOLA - Al Vallauri la sociologa Giovannini su un rapporto condizionato dai pluralismi

Dal caos policentricol’alleanza scuola famiglia

Il Meucci e la resa dei conti

CARPI – Uno studente su cinque non raggiunge un livello base di compe-tenze in ambito economico e finan-ziario: migliaia di ragazzi e ragazze, chiamati a fare scelte di spesa, a ge-stire i proprio risparmi in vista di un futuro incerto e nebuloso e ad ammi-

nistrare i propri conti al centesimo rivelano un certo analfabetismo riguar-do alla conoscenza degli strumenti finanziari. Lo rivela una ricerca dell’Oc-se del 2012 che delinea una situazione piuttosto preoccupante per giovani ed economia. Da questa premessa sono partiti gli insegnanti dell’istituto Meuc-ci di Carpi per costruire due percorsi di educazione finanziaria, coordinati da Barbara Rovatti, docente di Economia aziendale. Il primo, realizzato in col-laborazione con Unicredit banca nei mesi di febbraio e marzo, ha coinvolto 34 classi della scuola, dalle Seconde alle Quinte, in 14 incontri condotti da Er-manno Tommassini, direttore della filiale di Carpi dell’istituto di credito e da alcuni funzionari. “In-formati”, questo il titolo del programma attivato anche lo scorso anno che intendeva fornire ai ragazzi nozioni di base e indicazioni riguardo la gestione del conto corrente e altri strumenti di pagamento, an-che i più moderni. Durante gli appuntamenti si è parlato di piani finanziari e di iniziative per diffondere la cultura dell’impresa tra le nuove generazioni. Si è concentrato invece sul bilancio famigliare il programma dell’associazio-ne Dedalo onlus, proposto a 9 classi tra gennaio e febbraio e condotto da vo-lontari esperti: durante gli incontri i ragazzi sono stati suddivisi in gruppi di lavoro e hanno simulato la gestione di un bilancio di famiglia, amministran-do correttamente le risorse, stabilendo priorità di spesa e preparandosi a far fronte a pagamenti imprevisti. Entrambi i progetti sono stati accolti con fa-vore dagli studenti che hanno partecipato con interesse, approfondendo poi alcune questioni in classe insieme ai propri professori.

A lato, la lezione di Ermanno Tommassini Sotto da sinistra: Maria Vittoria Bertacchini, Anna Righi Bellotti e Maria Grazia Pedretti

Il Capitano Alessandro Iacovelli durante l’incontro con gli studenti

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13 aprile 2017Anno XXIV n. 14

ARGOMENTI 13

La civiltà della bicicletta: ovvero, storia, cultura e antropologia di un mezzo di trasporto che più popo-lare e diffuso a Carpi non si può, complice l’assenza di contrafforti, di discese ardite e di risalite della città dei Pio. Dove il massimo del dislivello si raggiunge in via Volturno o nei brevi tratti di congiunzione tra le vie Paolo Guaitoli e Berengario con la via Tre Feb-braio, per il fatto che da una parte c’erano la “mura” e dall’altra l’avvallamento della campagna.

Complice la bella stagione che moltiplica fra città e campagna gli sciami di biciclette, turistici o “balordi” che siano, vogliamo qui dare una rappresentazione dello stato dei rapporti tra i Carpigiani e la bici. Per arrivare alla conclusione che la popolarità del mezzo di trasporto non coincide affatto con quella del mezzo da diporto. E che la bicicletta dei giorni feriali, dei trasferimenti da lavoro, da commissioni o comunque da necessità, differisce, nell’uso come nella tipologia

del mezzo, da quella della domenica, dello svago, della performance sportiva. Creando una frattura che ci dice come, anche in questo, Carpi sia molto lontana da quei paesi d’Europa, piatti come il nostro, in cui la bicicletta è parte integrante del costume e delle abitudini di mobilità, nei giorni feriali come in quelli festivi. Aprendo orizzonti diversi alla salute, alla pra-tica sportiva e, molto più delle domeniche senz’auto, alla salubrità dell’aria.

COSTUME - Il legame è solido e antico. E tuttavia – al di là delle carenze strutturali – la bici non è ancora vissuta in città come nel Nord Europa

Civiltà della bici:si può fare di più

di Florio magnanini

Erano in 400 all’ultima edizione di Sciame di Biciclette che domenica 10 ha percorso la parte nord del territorio: l’iniziativa dimostra il rapporto strettissmo della città con le due ruote

Civiltà della bici:si può fare di più

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13 aprile 2017Anno XXIV n. 14

14 ARGOMENTI

Per parlare di civiltà della bicicletta in area padana, non si può prescindere da uno scritto – stupendamente evocativo quan-to poco conosciuto – di Giovanni Guareschi, l’inventore della saga di Don Camillo. A leggerlo, questo testo, i non più giovanissimi ricorderanno la scena finale del film “Don Camillo e l’onorevole Peppone” (1955) di Carmine Gallone, con la corsa in bicicletta tra i due protagonisti su una strada d’argine fiancheggiata da filari di pioppi. E ricorderanno le estati riarse, gli inverni con i cumuli di neve, le nebbie impenetrabili, le sagome di uomini intabarrati e di donne con fazzoletto nero in testa intente a pedalare lungo strade bianche e polverose sotto il solleone e che divenivano stri-sce fangose d’inverno. Oggi, quell’attitudine all’uso utilitaristico e funzionale della bici, in campagna si è trasferita tutt’al più agli inservienti indiani e pakistani addetti alle stalle, mentre sono sempre più rari gli anziani che eroicamente non rinunciano alle due ruote per andèr a Chèrp.

***on si riesce a capire come, in quella fettaccia di terra che sta fra il grande fiume e la grande strada, ci sia stato un tempo in cui non si conosceva la

bicicletta. Difatti, alla Bassa, dai vecchi di ottant’anni ai ragaz-zini di cinque, tutti marciano in bicicletta.

E i ragazzini sono speciali perchè lavorano con le gambe di sbieco in mezzo al triangolo del telaio e la bicicletta cammina tutta di traverso, ma va. I vecchi contadini viaggiano per lo più con biciclette da donna, mentre i vecchi agrari con pancione adoperano ancora le vecchie “Triumph” col telaio alto e mon-tano in sella servendosi del predellino avvitato come dado al perno della ruota posteriore.

C’è davvero da mettersi a ridere vedendo le biciclette dei cittadini, quegli scintillanti arnesi di metalli speciali, con im-pianto elettrico, cambio di velocità, portapacchi brevettati, copricatena, contachilometri e altre porcherie del genere.

Quelle non sono biciclette, ma giocattoli per far divertire le gambe.

La vera bicicletta deve pesare almeno trenta chili.Scrostata della vernice in modo da conservarne soltanto

qualche traccia.La vera bicicletta, tanto per incominciare, deve avere

un solo pedale.E dell’altro pedale deve essere rimasto soltanto il

perno che, levigato dalla suola della scarpa, luccica meravigliosamente ed è l’unica cosa luccicante di tutto il complesso.

Il manubrio, privo di manopole, non deve es-sere stupidamente perpendicolare al piano della ruota, ma essere spostato a destra o a sinistra di almeno dodici gradi.

La vera bicicletta non ha parafango posteriore: ha

soltanto quello anteriore in fondo al quale deve penzolare un buon pezzo di pneumatico d’automobile, preferibilmente di gomma rossa, per evitare gli spruzzi.

Può avere anche il parafango posteriore qualora dia fastidio al ciclista la striscia di fango che si viene a formare sulla sua schiena quando piove.

In questo caso, però, il parafango deve essere inclinato un bel pezzo in modo da permettere al ciclista la frenata all’ame-ricana che consiste appunto nel bloccare, con la pressione del fondo dei pantaloni, la ruota posteriore.

La vera bicicletta, quella che popola le strade della Bassa, non ha freno e i suoi copertoni devono essere debitamente sbudellati indi tamponati con trance di vecchie gomme, in modo da creare nel tubo pneumatico quei rigonfiamenti che poi permettono alla ruota di assumere uno spiritoso movi-mento sussultorio.

Allora la bicicletta fa veramente parte integrante del pae-saggio e non dà neppure lontanamente l’idea che essa possa servire a dare spettacolo: come appunto succede con le bi-ciclette da corsa che rispetto alle vere biciclette, sarebbero come le ballerinette da quattro soldi nei confronti delle brave e sostanziose donne di casa.

(…) Nella Bassa la bicicletta è una cosa ne-cessaria come le scarpe, anzi più delle scarpe

perchè mentre uno anche se non ha scarpe ma ha la bicicletta può andare tranquilla-mente in bicicletta, uno che ha le scarpe ma non ha la bicicletta deve andare a piedi.

Qualcuno magari osserva che questo può succedere anche in città: ma in

città è un’altra cosa per via che c’è il tram elettrico, mentre nelle stra-

de della Bassa, non ci sono ro-taie ma soltanto, segnate nelle

polvere, le righe diritte delle biciclette e dei barocci e

delle moto, tagliate ogni tanto dal solco leggero e saettante che fanno le bisce quando passano da un fosso all’altro”.

“Necessaria come le scarpe”: la bicicletta secondo Guareschi

“N

Bicicletta e bottegaUn tempo la bicicletta non era solo un

mezzo di locomozione ma anche un atelier ambulante con cui commercianti e artigia-ni portavano il loro mestiere a domicilio dei potenziali clienti. Nelle immagini qui a sinistra, alcuni esempi di laboratori a pedali: la bici-barberia, la bici-arrotino e la bici del calzolaio.

Sopra, Autoritratto con la bicicletta di Giovannino GuareschiSotto, Fernandel e Gino Cervi nel film “Don Camillo e l’onorevole Peppone” (1955)

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13 aprile 2017Anno XXIV n. 14

ARGOMENTI 15

FRIBURGO – Il 65 per cento degli spo-stamenti in bici, contro il 35 in auto (a Modena, che ha solo 45 mila abi-tanti in meno, è esattamente l’oppo-sto). In giro biciclette di tutti i tipi, inclusi il tandem, o quelle aggan-ciate con carriolini o la carrozzina per il bimbo o il trasportino per il cane. Look sportivo da ciclista che accomuna professionisti e impiega-ti, operai e insegnanti e che magari, arrivati a scuola o in banca o nello studio legale, trovano lo spogliato-io con doccia e per il cambio d’abi-to. Tante piste nel territorio extraur-bano, vere e prorie strade dedicate a bici, pedoni, trattori e a tutto ciò che non è auto. Poche piste ciclabili, nel tessuto urbano, perché, dicono, è meglio far circolare tutti insieme, due ruote e quattro ruote, essendo in questo modo le auto più portate a rispettare le biciclette, specie quan-do si pensi che le zone 30 e 20 all’o-ra sono la norma e un’auto non può né sorpassare né suonare il clacson se si imbatte in due ciclisti affian-cati. Le rastrelliere delle scuole ele-mentari piene di mini bici dei bam-bini che, in una città così, a scuola ci vanno veramente da soli. In peri-feria, niente mega centri commer-ciali dove è indispensabile recarsi in auto, ma una fitta rete di negozi di vicinato che permettono di fare spe-se più frequenti, ma a misura di bici.

Sono alcune delle impressioni riportate dall’assessore alla Mobilità di Carpi, Cesare Galantini, duran-te il recente viaggio compiuto da tecnici e pubblici amministratori modenesi nella città tedesca di Fri-burgo, nel Baden-Württemberg, per iniziativa dell’Agenzia della Mobilità di Modena proprio per conoscere

CARPI – Sono una dozzina a Carpi i rivenditori di biciclette, la mag-gior parte dei quali affianca alla vendita l’assistenza e la riparazione. Una carrellata fra loro permette di cogliere tendenze e costumi lega-ti alle due ruote, dove si riflette la dicotomia che c’è a Carpi – supe-rata invece nelle grandi città e nei paesi del nord e centro Europa – tra l’uso della bici come mezzo universale per gli spostamenti che si riassume nel concetto di city bike e quello, decisamente maggiorita-rio, che la vede invece soprattutto come mezzo di svago, di turismo o come pratica sportiva nelle sue diverse declinazioni: dal ciclismo da corsa degli amatori che partono da via Ugo da Carpi per affrontare le salite appenniniche o che le salite e le discese e le vanno a cercare più lontano, agli appassionati del trekking e della mountain bike che trovano modo di competere nella Fossbike o che esplorano gli itinerari in solitario fra argini e carreggiate quando non sui tratturi di montagna. A par-te si colloca l’ultima moda, in auge presso i teenager, delle bici a scatto fisso senza troppi orpelli e personalizzabili nei colori. E non si possono dimenticare le bici “balorde” dell’o-monimo raduno in programma quest’anno il 14 maggio all’insegna della massima “cat-tiveria”: un evento a sé, ma che non sareb-be mai esistito senza la popolarità delle due ruote da queste parti.

Spiegano al negozio Bertani di via Pez-zana: «Mountain bike, da corsa, bici classi-che e vintage, a scatto fisso o a doppio uso, fisso e a ruota libera per i più giovani: ne vendiamo di tutti i tipi. Ma si ripara molto più di una a volta, anche arrivando a spese che tanto varrebbe comprarsela nuova, la bici. Sportiva o classica la bici si usa più per diporto e svago che come attrezzo funzio-nale agli spostamenti. Io, medici o avvocati o professionisti che la utilizzano per andar al lavoro non ne conosco». «Chi viene qui – spiegano a Galliani cicli di viale Cavallot-ti – non è necessariamento lo specialista: vendiamo soprattutto bici da città, dal bam-bino all’adulto, per un approccio soprattutto funzionale, da tutti i giorni. E come prezzi si va dai 130 ai 300 euro». Da Borsari, tempio delle due ruote in piazzale Ramazzini ora gestito da Roberto Barbieri la gamma è ancora più ampia: «La bici è usata più per il tempo libero che come mezzo di spostamento per necessità o lavoro: e la nostra gamma può arrivare fino ai 10 mila euro per le bici da corsa più sofisticate. Il deterrente principale dell’acquisto? I furti: ma se si spendesse qualche cosa di più nei lucchetti e nelle catene ci sarebbe anche maggior sicurezza». Altro tempio delle due ruote è lo storico Colli Cicli Carpi, trasferito da Fabrizio “Pit” Pederzoli dalla sede di via Etna in via Galvani 21, dove apre il 15 aprile con una formula innovativa «E’ una formula smart – spiega lui – più legata cioè alle tecniche di vendita attuali. Io sarò un consulente che si colloca tra il cliente e l’acquisto on line direttamente dalle case produttrici. Il magazzino viene così eliminato e sostituito da un monitor con pre-sentazioni della bici in grado di trasmettere emozioni molto più di un un catalogo». Perché è decisamente l’emozione trasmessa dagli spot pubblicitari che influenza la clientela specialistica del negozio, votata soprattutto alla corsa e al trekking. E per lei Colli Cicli Carpi riserverà, nella nuova sede, cinque aree specialistiche: la ciclofficina con lo shopping per le manutenzioni; un bike shop per gli accessori; un corner per l’abbigliamento; un training center per test funzionali con personal trainer e un’area social dove i clienti possono scambiare esperienze, bersi un caffè, guardare la televisione». Più legato alla tradizione delle riparazioni del quotidiano, Luca Bussei, anche lui un pezzo di Colli Cicli, si è messo in proprio aprendo la classica cicloffi-cina (“Ciclomeccanico”, inaugurata in questi giorni in via Dallari) nel garage di casa, riadattato: «Ho pensato – confida – che in rete le bici le trovi anche al 30 o 40 per cento in meno che nel negozio. Internet però non le ripara e sono sempre più numerosi quelli che preferiscono la manutenzione all’acquisto».

Dal negozio smart all’officina in garageper capire le atteseche fanno mercato

Anna Molinari: in bicida quando avevo 5 anni

« C e r t o che vado in bici. Mio pa-dre mi spinge-va tenendomi che avevo ap-pena cinque anni. E poi, come è acca-duto a tutti, mi ha lasciato andare e ho imparato così. Nella bella stagione tutte le mattine vado in fabbrica in bici: me l’ha regalata il Sindaco di Forte dei Marmi, bianca, e una nera l’ha donata ad Andrea Bocelli. Ho un cestino davanti per portare le mie cose e la cosa più bella è arrivare in via Spallanzani da via Battisti, dopo aver pedalato un po’ in centro e ma-gari con una piccola deviazione nel parco. Nella casa di Santa Croce la uso per andare a messa cercando le stradine meno frequentate, perché lì c’è molto traffico e non esiste la pista ciclabile».

Alessandro Varisco: i mieiweek end a due ruote

«Io vado spesso in biciclet-ta quando sono a Milano e nei weekend. A Carpi ogni tanto. Tro-vo che la viabilità soprattutto nella zona industriale sia pericolosa per i ciclisti. Arrivando dalla zona in-dustriale di Correggio non mi fido molto».

A Friburgo andata e ritorno

le soluzioni adottate nella città ri-tenuta all’avanguardia per la mo-bilità sostenibile. Fra l’altro, ci vive e lavora un modenese che ha fatto loro da guida: Andrea Burzacchini, master in politiche ambientali e alle spalle dieci anni di lavoro per Iclei, la rete mondiale delle città per la so-stenibilità ambientale che ha la sede europea proprio a Friburgo: «Non c’è nessun integralismo ecologista – spiega Galantini – nessuna guerra ideologica alle auto. Semplicemente le auto sono spostate sulla grande viabilità tangenziale e dentro la città non c’è traffico di attraversamento. Qui le auto convivono con le bici nelle zone 20 e 30, ma soprattutto c’è una fittissima rete filotramviaria, con passaggi ogni 5 o 7 o 10 minuti, quando per Arianna stiamo cercan-do di passare da 30 a 20». C’è un’al-tra cosa che ha colpito l’Assessore: «Queste sono le manifestazioni che si vedono – dice –, ma prima c’è una progettazione della città in cui la dislocazione dei servizi nelle aree di nuova espansione avviene prima delle lottizzazioni private». E ora che ha visto tutto questo, gli chiediamo, con quale carica di fru-strazione si accinge a riprendere il suo lavoro?». «Potevamo andare là – è la risposta – da semplici tu-risti, consolandoci con il fatto che sono molto diversi da noi, in fondo sono tedeschi, hanno più mezzi e 3 mila 200 addetti comunali contro i 1.200 di Modena. E invece abbiamo deciso di trasformarci in un grup-po di lavoro. Lo abbiamo chiamato “patto di Friburgo”, impegnandoci a vederci regolarmente per portare avanti dei progetti, ciascuno nella propria realtà».

Immagini di quotidiano uso della bici a FriburgoSotto, l’assessore Cesare Galantini e il gruppo di amministratori e tecnici modenesi in viaggio di studio nella città tedesca

Luca Bussei

Roberto Barbieri

Fabrizio Pederzoli

Due esempi di bici a scatto fisso, popolari fra i giovani

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13 aprile 2017Anno XXIV n. 14

Serata con i funghi a Palazzo Pio Su iniziativa del Centro di educazione ambientale dell’Unione Terre d’Argine e dell’Ente di gestione dei parchi dell’Emilia Romagna, si parla di raccolta dei funghi martedì 19 aprile alle 20,45 presso la sede Ceas in castello, cortile delle steli. Verranno illustrate le modalità di raccolta e, a cura del Gruppo Naturalistico Modenese e del Gruppo Micologico Naturalistico di Cavezzo, 16 AZIENDE DI ECCELLENZA

Monari: il nome della ceramicaLa sede ottenuta traformando un insediamento rurale nel quartier generale dell’azienda fondata da Franco Munari quasi mezzo secolo fa. Oggi è uno straordinario show room per i prodotti espressi dalle più avanzate tecnologie del distretto ceramico

AZIENDE - Fabrizio e Stefania Monari hanno concentrato la ditta nella Casa Mostra di via Gargallo Est

Un universo di pavimenti e rivestimenti dai materiali e dalle lavorazioni più diverse

CARPI – Serve spazio, oggi, per poter dispiegare in tutti i suoi aspetti il livello di creatività e inno-vazione raggiunto dalla produzione ceramica. Lo spazio che Monari – da quasi mezzo secolo a Carpi il nome stesso della ceramica per pavi-menti e rivestimenti – ha trovato e ampliato nel-la Casa Mostra, l’insediamento rurale ristruttu-rato e adibito dal 2004 a magazzino e show room che si trova in via Gargallo Est, prendendo a de-stra subito dopo il cavalcavia ferroviario tra Car-pi e Limidi.

La storica vetrina di via Lama da cui ha mosso i primi passi l’azienda fondata nel 1969 da Franco Monari, non bastava più per trasmettere un’idea dell’ampiezza dell’offerta o anche solo per le nuove dimensioni dei moduli da rivestimento e pavimen-

to. Dopo la scomparsa del padre avvenuta tre anni fa, i figli Fabrizio e Stefania Monari, rinunciato a via Lama, hanno scelto di dare continuità all’impresa familiare trasferendone il quartier generale nella Casa Mostra. Hanno ottenuto così anche un secondo risultato: quello di avvicinare la progetta-zione e i servizi legati alla vendita alla possibilità di visionare in show room l’assortimento in tutte le sue peculiarità quanto a effetti, materiali, dimensioni. «Non abbiamo mai pensato a un’esposizione “da scaffale” dei nostri prodotti – conferma al riguardo Fabrizio Monari –. La Casa Mostra ci permette di ambientarli, fornendo un’idea più precisa al cliente che, con l’a-iuto dei nostri tecnici, può confezionare l’acquisto su misura».

Del resto, se c’è una caratteristica che evoca il nome Mo-nari, questa è proprio la varietà di proposte che l’azienda ha sempre saputo offrire, per venire incontro alle aspettative più diverse in fatto di qualità e prezzi e per ogni tipo di clientela, dal privato allo studio di ingegneria e architettura per finire alle imprese di costruzione. Ceramica, legno, marmo, pietre naturali, mosaico, graniglie, il tutto completato dalle proposte

della succursale Cristalbagno di via Spallanzani per le soluzioni d’arredo legate al bagno: non esistono forme e materiali, dai più tradizionali a quelli a maggior contenuto innovativo, che non trovino la loro declinazione per rivestimenti e pavimenti alla Casa Mostra Monari. Dove trovano spazio anche le ultime tendenze: «Sono gli effetti – riprende Fabrizio Monari – otte-nuti con le lavorazioni ceramiche. Qui è come se la ceramica abdicasse alla propria identità, per somigliare a qualche cosa di diverso come il legno, il marmo, le resine, i cementi. Di conseguenza ha dovuto adattarsi anche ai formati tipici dei materiali imitati, che infatti escono dai forni e dalle presse del distretto ceramico in dimensioni che non hanno più nulla in comune con la classica piastrella».

L’altro segno di continuità che Fabrizio e Stefania Monari hanno voluto imprimere nella loro gestione dell’azienda è il servizio: «E’ un’assistenza completa che forniamo – sotto-linea Fabrizio Monari –. Dalla progettazione e dalla scelta dei materiali alla consegna e alla posa in opera con artigiani specializzati, con noi il cliente non è mai solo».

Fabrizio Monari e alcuni scorci della Casa Mostra i cui spazi valorizzano la grande ricchezza di propostedella Monari Ceramiche Carpi

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13 aprile 2017Anno XXIV n. 14

Presentato il Piano dell’Aria regionale Presentato in Assemblea Legislativa il Piano dell’aria PAIR2020 che tende a ridurre la quantità di polveri sottili nell’aria e l’inquinamento. Relatore del provvedimento è Enrico Campedelli: “E’ un piano che da un lato guarda alla vivibilità delle nostre città e dall’altro alla necessità di non far perdere competitività al nostro sistema Regione”. CRONACHE ATTUALITÀ 17

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LE LUNE 2017 IMBOTTIGLIAMENTO VINI FRIZZANTI

Dal 05/02/2017 al 26/02/2017Dal 06/03/2017 al 28/03/2017Dal 04/04/2017 al 26/04/2017Dal 04/05/2017 al 25/05/2017Dal 02/06/2017 al 24/06/2017

NUOVI ORARI: dal lunedì al venerdì orario continuato dalle 08.00 alle 19.00 ed il sabato mattino dalle 08.00 alle 13.00

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CARPI – Lo scorso anno sono stati fra i più bravi delle scuole superiori di Carpi, tutti rigorosamente diplomati con il mas-simo dei voti a conclusione di un iter scolastico ineccepibi-le e che fa prevedere per loro una lunga serie di successi in ambito accademico e lavorativo. Sono i “magnifici quattro” premiati dal Rotary Club di Carpi in occasione dell’annua-le edizione del premio di studio intitolato a Ugo da Carpi, istituito nel 1961 dal Club carpigiano e che, nel corso degli anni, ha offerto giusti riconoscimenti a generazioni di stu-denti divenuti successivamente imprenditori, insegnanti, tecnici e professionisti di alto livello.

A ricevere il premio dalle mani del presidente del Rotary Carpi, Mario Santangelo, alla presenza dei genitori, degli insegnanti e presidi delle ri-spettive scuole e dell’Assessore alle Politiche giovanili del Comune di Carpi, Milena Saina, sono stati Gianmarco Lusvardi, Francesca Simoni, Fabio Bagni e Giacomo Gasperi. Lusvardi, dopo il diploma al Liceo Fanti, si è iscritto alla Facoltà di Ingegneria informatica dell’ateneo modenese; France-sca Simoni, che ha seguito al Vallauri il corso di Tecnico dell’abbigliamento, ha subito trovato occupazione presso la prestigiosa azienda carpigiana del tessile TwinSet; Bagni, che pratica per passione il basket, dopo il diploma al Da Vinci ha avviato il suo corso di laurea di Informatica a Modena mentre Giacomo Gasperi, che all’Istituto Meucci ha seguito tra l’altro il corso di lingua cinese, è approdato a Venezia, al corso di lingue orientali di Ca’ Foscari

Durante la serata conviviale promossa da Rotary e Rotaract Carpi, altri sei ragazzi delle scuole superiori carpigiane hanno ricevuto un riconosci-mento. Si tratta dei partecipanti agli incontri seminariali promossi dal Rotary appositamente per le giovani generazioni: Fabio Fiorini, Giovanni Martinelli, Antonio Petruccelli, Alessandro Martelli, Giacomo Preti e Matteo Sbisà (questi i nomi dei partecipanti ai campi Rotary) hanno anche potuto brevemente illustrare la loro esperienza che concordemente hanno definito “entusiasmante e formativa”.

Per ultimo, la giovanissima canadese Megan Meszaros, proveniente dalla provincia della Columbia Britannica ed attualmente in stage a Carpi ospite del Rotary nel quadro di un progetto internazionale di cooperazione fra Club, ha illustrato simpaticamente alcuni aspetti della sua vita rotariana nell’immenso paese delle Giubbe Rosse dove l’inverno dura cinque mesi all’anno e porta con sé sempre tanta neve. La prossima iniziativa del Rotary, in calendario il prossimo 22 aprile, coinvolgerà ancora una volta i bambini delle scuole carpigiane, questa volta quelli delle elementari Manfredo Fanti: in 350 si ritroveranno nel cortile di Palazzo Pio a lanciare aeroplanini di carta realizzati in vista dell’iniziativa “Ali per la pace”, promossa per fe-steggiare il diciassettesimo anniversario della piantumazione, nei giardini dell’ex Pretura, di una pianta di kaki (nell’ambito del progetto Kaki Tree Project) proveniente dall’unico albero di quella specie sopravvissuto a Na-gasaki dopo l’esplosione della bomba atomica che distrusse completamente la città giapponese.

F.S.

SODALIZI - L’“Ugo da Carpi” a quattro giovani

Dal Rotary un premio alle belle carrierecostruite dalla scuola

CARPI – Lo slogan è “Cinema dentro, no fuori”. Lo lan-cia a nome di un costituendo comitato di cinefili car-pigiani favorevoli al ritorno del cinema estivo in cen-tro storico (e da un po’ di tempo assai depressi per il destino delle sale cittadine) un appassionato della set-tima arte come Claudio Viola, rappresentante di com-mercio del settore bio medicale: «Il ritorno del cinema nelle sale del centro sarà anche andare controcorren-te rispetto all’andamento del mercato – spiega –, ma notizie come la riapertura, dopo una trentina d’anni, del cinema Postmodernissimo di Perugia farebbero ben sperare in una inversione di tendenza. Là ci sono riusciti con una gestione in cooperativa, come qui da noi ha fatto il Corso, affidandosi al crowdfunding e al sostegno dell’Amministrazione comunale. Noi non pr-tenderemmo tanto, ma almeno si potrebbe rivedere l’impostazione di una iniziativa che già esiste».

Vale a dire?«Il cinema estivo. E’ affidato a un circolo di appas-sionati che se ne fa carico per la programmazione e la gestione, e lo sostiene il Comune. Ci sono tutti gli elementi per farlo evolvere in meglio»

In che modo?«Noi diciamo che non ha più senso organizzare un cinema estivo nella dépendance di uno stadio, che sarà anche raggiungibile in bicicletta (ma lo è tutto il centro storico), sarà anche fresco (è così importante?), ma ha un’acustica pessima, come del resto quella di San Rocco, ed è la sede più squallidamente improvvi-sata che si possa immaginare, degna delle proiezioni sui muri delle case immortalate da Tornatore in “Nuo-vo cinema Paradiso”. Carpi, con le tradizioni che ha avute in fatto di sale cinematografiche e personalità che hanno fatto la storia del cinema, può e deve pre

tendere di più»A che cosa pensate?

«Lo sappiamo che San Rocco non è il meglio in fatto di acustica, ma si può migliorare. La cosa essenzia-le è che il cinema estivo ritorni in centro, perché a Carpi ha sempre trovato lì il proprio posto ed è lì che deve stare. Dunque, faremo il comitato per il Cinema estivo in San Rocco: e speriamo di trovare appoggio e consensi dal popolo del cinema che qui da noi c’è e resiste, nonostante tutto».

CINEMA - Intorno a Claudio Viola un Comitato per chiederne il ritorno in San Rocco

“Il cinema estivo non può restare dentro lo stadio”

Sopra, Mario Santangelo, presidente del Rotary premia Francesca SimoniSotto, da sinistra: Gianmarco Lusvardi, Giacomo Gasperi e Fabio Bagni Sopra, l’ingresso

del cinema Post-modernissimoA lato, Claudio Viola

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13 aprile 2017Anno XXIV n. 14

L’Unione cerca Assistenti socialiL’Unione ha indetto un avviso di procedura di mobilità esterna per due posti di Assistente sociale (Cat. D1), a tempo indeterminato, con orario a tempo pieno, presso l’Area Servizi Socio Sanitari dell’ente. La procedura è riservata ai dipendenti in servizio con profilo professionale analogo. Termine per la presentazione delle domande: ore 12.30 dell’11 maggio.18 TERRE D’ARGINE

ROVERETO – L’affluenza non è stata certo delle migliori, con la presen-za di appena una decina di cittadi-ni. Nonostante questo, Luisa Tur-ci ha esposto senza tentennamen-ti la sua relazione di Bilancio socia-le, presentata giovedì sera a Rovere-to, per fare il punto di quanto è sta-to fatto nel corso degli ultimi cin-que anni. Un mandato che, va rico-nosciuto, è stato decisamente par-ticolare. Alla serata (replicata an-che a Novi e Sant’Antonio), era pre-sente la Giunta quasi al completo (mancava infatti la candidata sin-daca Giulia Olivetti) e l’esperto Ma-nuel Reverberi, ricercatore dell’Uni-versità di Modena e Reggio Emilia, che si è occupato dell’analisi dei do-cumenti prodotti durante l’ammini-strazione Turci.

Sono molti i punti toccati duran-te la relazione, suddivisi in nove am-biti di lavoro (Welfare, Comunicazio-ne, Cultura, Ambiente, eccetera), tra cui la gestione dei terremotati, che ha richiesto un gran dispendio di ri-sorse ed energia, l’accurato aggiorna-mento dei canali di comunicazione, come il sito, la nuova app e l’instal-lazione del wi-fi, i numeri virtuosi della raccolta differenziata e della riqualificazione del verde pubblico.

Una particolare attenzione sa-rebbe stata poi dedicata alla traspa-renza, con la pubblicazione regolare dell’ammontare dei fondi erogati e delle donazioni raccolte (un totale di 2 milioni 578 mila euro tra sms, pri-vati cittadini, istituzioni e aziende), mentre il fiore all’occhiello dell’am-ministrazione rimane il percorso partecipativo “Fatti il centro tuo”, che ha radunato circa mille partecipanti.

Per quanto riguarda l’ambito cul-turale e ricreativo, lungo è l’elenco di strutture realizzate ex novo, quasi tutte finanziate da enti esterni: dal Polo artistico culturale (opera della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi), la scuola di musica Restani, il Palarotary (del Rotary club), la Casa dello Sport degli Alpini e il Palapani-ni. Lo spirito è quello ottimistico di cercare di vedere il bicchiere mezzo pieno e considerare il sisma, in qual-che modo, come “…un’opportunità per creare un territorio più bello e più sicuro – ha incalzato la Sindaca –. Stiamo ricostruendo l’esistente ma abbiamo anche avuto di più”.

Più caldo è stato il tema della scuola: un genitore dal pubblico ha fatto notare come le strutture tem-

poranee che ospitano gli studenti inizino a degradarsi e richiedano manutenzione, mentre i tempi di realizzazione del nuovo polo sco-lastico saranno piuttosto lunghi (si veda Voce numero 13 del 6 aprile), a causa della burocrazia e, forse, secondo il cittadino, di una gestio-ne poco efficace della questione da parte dell’Amministrazione. “Pote-vamo ricostruire tutto esattamente com’era, una struttura di cemento con i banchi e la lavagna di gessi – ha replicato l’assessore Marina Rossi –. Ma abbiamo voluto fare di più, qualcosa di innovativo per le generazione a venire, lavorare per la comunità tutta e non solo per i bambini di oggi”.

valentina Po

Una “frazionale” guiderà Novi? Tre ingranaggi nel simbolo, per sottolineare l’unità dei tre centri e un sistema funzionante. Alla presentazione molta enfasi sui valori comuni del centro sinistra, più che sulle compnenti Pd e Si. Valorizzata la partecipazione. Ignorata l’Amministrazione uscente

POLITICA - Olivetti, candidata di Insieme al Centro Sinistra, estranea ai partiti e al dualismo con Rovereto

E’ di Sant’Antonio e possie-de esperienza professionale

con gli enti locali

E’ stata una presentazione, la sua, riassunta nell’illustrazione del logo delle tre ruote dentate che un po’ ricordano l’araldica della Repub-blica: «Tre ingranaggi per sottolinea-re che solo insieme questo meccani-smo può girare – ha spiegato – e che solo se non si lascia indietro nessuno il sistema può funzionare al meglio. Tre ingranaggi delle stesse dimensio-ni che vogliono anche rappresentare la pari dignità dei tre centri che com-pongono il nostro territorio, assicu-rando la stessa cura e l’attenzione per le pecualirità di ognuno». Dunque, il bipolarismo Novi e Rovereto, croce e delizia della politica locale, superato di slancio fin dall’impostazione gra-fica e dalla scelta di una candidata terza, essendo lei di Sant’Antonio in Mercadello, da cui l’appellativo che le è stato subito affibbiato di “svizzera”,

per dire neutrale ed equidistante. E potrebbe essere proprio questa una delle maggiori preoccupazioni: re-cuperare al centro sinistra Sant’An-tonio e Rovereto da dove parrebbero provenire i segnali più preoccupanti, legati anche alle difficoltà e agli in-ciampi della ricostruzione.

L’altro tasto, messo in evidenza fin dalla scelta del nome, è il segno di una voluta discontinuità. “Insieme al Centro sinistra” non significa, o almeno non pare proprio essere la stessa cosa di “Insieme nel Centro Sinistra”, come avrebbe preferito El-vio Vezzani, ex Sindaco e testa pen-sante della politica novese, che ha preso la parola alla presentazione. Il Pd e Sinistra italiana, i partiti che hanno scelto di mettersi in secondo piano rispetto al simbolo civico, si direbbero così solo una componente

di uno schieramento che preferisce riconoscersi in una gamma di valori (“Solidarietà, uguaglianza, rispetto, integrazione, progresso, senso civi-co, legalità, attenzione ai più deboli” li ha elencati la candidata) piuttosto che nelle appartenenze di partito. Lei stessa, la candidata, per dire, non è iscritta a nessuna delle due formazioni. Alla presentazione, poi, ha nominato una sola volta Pd e Si, preferendo sempre usare il termine “centro sinistra” o “area di centro si-nistra”. E ha posto infine l’accento sul “gruppo di persone” (niente direttivi né segreterie né assemblee di iscritti, dunque) con la quale ha ricordato di essersi messa al lavoro fin dalla scorsa estate per portare in cantiere il progetto della lista, discutendolo “…con le associazioni di volontariato di Novi, Rovereto e Sant’Antonio che

ci hanno trasmesso a gran voce la necessità di una maggiore interazio-ne, vicinanza e dialogo sia con loro che con i singoli”. Ma il segno più evidente della discontinuità è stato individuato dai presenti nell’assenza di Luisa Turci che avrà pure avuto le proprie buone ragioni (impegni e quant’altro), ma che non è stata citata una sola volta nel discorso di presentazione, nemmeno in forma di saluto formale.

Il che avvalorerebbe le voci che danno Giulia Olivetti come candi-data fortemente voluta dal Pd di Carpi: il suo lavoro da funzionaria dell’Unione, in fondo, garantisce una comunanza di linguaggio con l’Amministrazione carpigiana che non è sempre esistita, con la Sindaca precedente.

F.m.

NOVI – In un clima da carducciano “comune rustico”, sull’erba del Parcobaleno dominato dalla scritta “Resurgo” in quan-to ricavato sull’area del vecchio polo scolastico di Novi de-molito dopo il sisma, Giulia Olivetti si è presentata a qual-che decina di attivisti e sostenitori della nuova lista “Insie-me al Centro Sinistra” della quale si conosce, per ora, solo la capolista nonché candidata a Sindaco. Lei, appunto: 32 anni, laurea in Economia, dal 2009 al lavoro per enti loca-li e ultimamente al Settore Finanze dell’Unione delle Terre d’Argine a costo, secondo un esposto presentato dai 5 Stel-le, di apparire incompatibile con la carica di Assessore del Comune di Novi per i Lavori pubblici e le Politiche giovanili: due deleghe, queste ultime, che le malelingue della politica locale oltre un anno fa battezzarono rispettivamente come “nastri da tagliare” e “pascolo”, vale a dire sicuri trampoli-ni di lancio per la candidatura della giovane alla successio-ne di Luisa Turci.

ROVERETO - Nella frazione in dieci ad ascoltare

Giunta Turci: il bilanciodi cinque anni spiegatodavanti a pochi intimi

SOLIERA – Il ponte dell’Uccellino sul Secchia? Sembra un poco come il ponte sul fiume Kwai di cinematografica memoria: sono più le parole che si spendono in vista della sua realizzazione che le realizzazioni con-crete che si possono toccare con mano. Se n’è tornato a parlare in Consiglio comuna-le a Soliera, sei anni dopo la sottoscrizione del protocollo Comune-Provincia di Mode-na e due mesi dopo un ordine del giorno approvato all’unanimità, su insi-stenza della lista civica Rilanciamo Soliera. “Nel 2011 – ha sostenuto Gio-vanna Zironi, consigliera della lista – la Giunta provinciale aveva stabilito di passare dalla progettazione di massima del ponte sul Secchia a una pro-gettazione esecutiva che non è mai arrivata. I soldi per raddoppiare il pon-te e alzarlo sul livello del fiume sono stati accantonati da anni ma nei fatti il progetto è ancora in alto mare”. Dopo la realizzazione di una ampia roton-da stradale sulla Canaletto nei pressi del passo dell’Uccellino e in vista del-la realizzazione di una corsia preferenziale per il traffico che, uscito dalla tangenziale di Modena, a San Pancrazio svolta per la Nazionale per Carpi e Soliera (il cui progetto sembra sia in via di definizione), resta lettera morta proprio il ponte sul Secchia che rappresenta il terzo nodo sensibile del siste-ma viario che collega Modena con Soliera e poi con il resto della bassa car-pigiana. “Abbiamo raggiunto in passato un compromesso con la Provincia – ha ricordato il sindaco Roberto Solomita intervenendo in Consiglio co-munale – rispetto a un progetto originario da 15 milioni di euro che preve-deva una vera e propria tangenziale di raccordo fra la Romana e la Statale Canaletto. Dei tre interventi previsti, quello della rotonda sulla Canaletto è già stato eseguito, quello in corrispondenza di San Pancrazio è in via di definizione e contiamo di vederlo realizzato entro l’anno prossimo. Quello del ponte dell’Uccellino è l’ultimo, in termini di tempo, che sarà realizzato”.

Impegni precisi, nonostante le sollecitazioni, la Provincia non ne ha presi anche se l’opera era ormai data per fatta sin dai tempi del sindaco Baruffi. Per quanto riguarda la mobilità, visti i tempi biblici degli interventi della Provincia, a Soliera intanto si ritorna a parlare della riapertura della stazione ferroviaria all’Appalto. E’ stato lo stesso sindaco Solomita ad accen-nare al tema in Consiglio comunale raccogliendo anche diversi commenti favorevoli. Ma non si è andati al di là di una dichiarazione d’intenti.

F.S.

SOLIERA - Ultima opera del collegamento con la Canaletto

Uccellino: ponte in alto mare

Giulia Olivetti durante la presentazione della lista Insieme al Centro Sinistra

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13 aprile 2017Anno XXIV n. 14

Modena “riciclona”, ma di denaro sporcoLa denuncia, ripresa dalla Cgil, arriva dalla Banca d’Italia: l’Emilia ha fatto segnare nel 2016 una crescita del 25,09 per cento delle segnalazioni per sospetti casi di riciclaggio di denaro sporco. In particolare la provincia di Modena un più 32,3 per cento, superiore dunque alla media regionale, passando in termini assoluti da 821 a 1.087 segnalazioni. CRONACHE ATTUALITÀ 19

CARPI – «Il Vescovo ha sì tutte le facoltà di limitare un sacer-dote. Ma il diritto canonico prevede delle procedure precise che qui non sono state osservate». Il “qui” a cui si riferisce don Roberto Bertacchini, studioso e teologo molto cono-sciuto in città, ordinato sacerdote nel 2009, ha un indirizzo preciso: la Curia vescovile di Carpi.

E l’episodio al quale fa rife-rimento è assurto alle cronache nazionali proprio alla vigilia della visita di papa Bergoglio a Carpi, grazie all’interessamento del blog “Settimo cielo” di Sandro Magi-ster, vaticanista dell’Espresso (“Sul tavolo del papa un Promemoria contro il Generale dei Gesuiti. Per quasi eresia”) e di un servizio ap-parso il 31 marzo sul quotidiano di Roma il Messaggero, dal titolo “Il Papa domenica va a Carpi, smorza-ta una polemica accesa da un prete ribelle”. Lasciando da parte per un istante la polemica dottrinaria aperta da don Bertacchini sul Ge-nerale dei Gesuiti e di cui abbiamo riferito nel numero scorso – anche se, come vedremo, tra i due aspetti potrebbe esserci un collegamento – quel che più ha colpito il sacer-dote carpigiano sono due passaggi riportati tra virgolette nel servizio

del Messaggero e che il giornale attribuisce genericamente al “palazzo ar-civescovile”, ovviamente di Carpi. Questo il primo passaggio virgolettato: “Qui da noi non c’è nessun prete che abbia mai accusato di eresia il Generale dei Gesuiti, padre Sosa”. Ancora più sorprendente è il passaggio successi-vo: “Quel sacerdote non ha nemmeno il permesso di celebrare la messa in pubblico, è stato allontanato”. Ma se per il primo aspetto, quello dottrinario, che arriva a negare l’esistenza stessa di don Bertacchini, si può pensare a una manovra diplomatica per rimuovere un elemento di disturbo alla visita del Pontefice, è il secondo, il riferimento cioè al divieto di celebrare messa in pubblico a Carpi, quello che più ha lasciato interdetto il sacerdote. «E c’è una ragione molto semplice – spiega lui stesso –: la procedura del diritto canonico prevede che prima della sospensione vengano inviate al sacerdote due successive ammonizioni, affinché possa eventualmente correggere il proprio comportamento. Solo in un secondo tempo viene emesso il decreto restrittivo, che però gli va notificato». E viene reso pubblico, in quanto preso sulla base di una legge, di una regola che è stata infranta.

E invece, nel suo caso?«E invece quel verbale, quel decreto, è stato secretato e a me non è mai stato notificato. Si è colpita una persona a prescindere da ogni riferimento di legge, quando il diritto e il buon senso indicano il contrario. E’ stata scelta la via che il diritto canonico definisce latae sententiae, cioè della pena comminata senza bisogno di notifica perché vi si incorre per il semplice fatto di aver commesso il reato, invece della ferendae sententiae che viene resa nota dopo una condanna da parte dell’autorità e controfirmata dall’interessato che la riceve. Lei capisce che si tratta di una differenza non di poco conto. Il Sant’Uffizio un provvedimento analogo lo ha preso per un prete pedofilo, ma nei miei confronti che cosa si potrebbe dire? San Paolo parla di “carità che tutto copre”, ma qui pare che se ne siano dimenticati…»

Che informazioni ha, lei, su quel verbale secretato? Considerata la data della sua ordinazione sacerdotale, a quando risalirebbe l’inibi-zione a celebrare messa a Carpi?

«Penso si debba risalire al tempo del vescovo Tinti, con il quale, peraltro, ho anche celebrato messa».

Il motivo?«Questo bisognerebbe chiederlo a chi prese quella decisione. Posso solo presumere che quando ho celebrato messa insieme a don Callisto, cappel-lano dell’ospedale, nel 2011, alcuni miei commenti al Vangelo siano stati riportati al Vescovo in modo distorto e tendenzioso»

Quali commenti?«Per esempio quando presi a riferimento un articolo di Virginio Spicacci su Civiltà Cattolica molto duro sulla formazione cristiana e l’evangelizzazione degli adulti, dove si sottolineava l’importanza della ripresa di un cammino catecumenale»

Anche il suo Promemoria sul Generale dei Gesuiti pubblicato da Sandro Magister potrebbe aver indotto le gerarchie a prendere le distanze? In quelle pagine lei sostiene che padre Sosa avalla indiret-tamente l’idea di una compatibilità del divorzio con la vita cristiana, quando sostiene che le parole di Gesù sull’indissolubilità del matri-monio non sarebbero un punto di stabilità teologica, ma il punto di partenza della dottrina…

«Ma non mi è stata data alcuna risposta nel merito delle questioni che ho sollevate: se la sono presa solo perché ho criticato alcune affermazioni del Generale dei Gesuiti, senza peraltro andare fino in fondo. Se infatti avessero potuto attaccarmi, sarei finito davanti al Sant’Uffizio e sospeso a divinis per dubbie interpretazioni della dottrina. Niente di tutto questo: hanno sempli-cemente rispolverato il verbale secretato. Quel verbale che, in una lettera inviatagli il 21 marzo insieme al Promemoria su padre Sosa, ho chiesto al Santo Padre la carità che intervenisse presso monsignor Cavina per farmelo consegnare».

PERSONE - Don Bertacchini non può celebrare a Carpi

“Io inibito dalla Messa?Una decisione estraneaal diritto canonico”

SAN FELICE SUL PANARO – Carpi è stato un importante centro di produzio-ne ceramica e di targhe devozionali nel XVII e XVIII secolo raggiungen-do particolari livelli di qualità e raf-finatezza. Numerosi studiosi hanno ricercato, classificato e ripercorso la storia artistica e materiale di questo ricco materiale: “Le Targhe devozio-nali della Bassa modenese” è il tito-lo del nuovo volume su questi temi scritto da Simonetta Calzolari, stu-diosa impegnata nella divulgazione del patrimonio culturale di questa parte della provincia, e interamen-te dedicato a quanto rimane di que-ste testimonianze  di devozione po-polare ancora presenti sui muri del-

le case del carpigiano e della Bassa. Il volume analizza un nucleo di ven-ticinque targhe diverse reperite sul territorio e ne illustra attentamen-te l’iconografia e la storia devozio-nale. Non mancano, nel volume di Calzolari, riferimenti al territorio carpigiano, presente con un gruppo di manufatti prodotti dai ceramisti carpigiani che, in particolare, han-

no voluto raffigurare il culto dell’As-sunta del Duomo (nella foto una del-le targhe devozionali carpigiane ri-prodotte nel volume). La nuova fati-ca editoriale di Calzolari, è reperibi-le presso l’ufficio parrocchiale di San Felice sul Panaro al prezzo di 22,00 euro di cui 5 euro sono devoluti a fa-vore della parrocchia stessa. Per in-formazioni 3494642372.

Costerà complessivamente 300 mila euro tra incarico al progettista esterno, sondaggi, rilievi ed esecuzione dei lavori la mini rotatoria che sarà realizzata all’incrocio tra le vie Morbidina e Terracini, nell’espansione sud ovest della città. L’opera, spiega la Relazione tecnica illustrativa del progetto, si rende necessaria per l’intensificarsi del traffico sulla Morbidina e consisterà in una rotonda a doppio diametro, il maggione di 25 metri e quello interno di 9, con la parte intermedia costruita in modo da essere sormontabile per i veicoli di maggiori dimensioni.

Rotatoria Morbidinada 300 mila euro

VIABILITA’ - Con diametro “sormontabile” di 25 metri

CARPI – L’hanno chiamata “Indagine di mercato finalizzata alla selezione di un progetto di promozione spor-tiva e relativa gestione delle moda-lità attuative nell’ambito dell’evento denominato La Carpi Estate Sport 2017”. Di fatto è un bando che sca-drà il 27 aprile e con il quale l’Ammi-nistrazione comunale spera di indi-viduare un organizzatore di attività sportive che affianchino quelle di intrattenimento nel periodo da giu-gno a settembre. Per le iniziative sa-ranno messe a disposizione strade e piazze del centro, ma soprattutto il Parco delle Rimembranze, luogo ful-co dei programmi. Il Comune di Car-pi, oltre a fornire attrezzature varie come sedie, palchi, gradinate, tavoli e transenne, gli attacchi per la cor-rente e la comunicazione pubblici-taria, stanzierà a favore dell’organiz-zatore fino a un massimo di 17 mila euro. L’incarico verrà affidato a chi risulterà più convincente sul piano dei programmi, riuscirà a coinvol-gere i mondi associativo che gravi-tano intorno allo sport e ad abbas-sare lo stanziamento comunale, in-vestendo del proprio. Numerosi gli adempimenti richiesti al candidato organizzatore: vanno dall’assunzio-ne di ogni responsabilità civile e pe-nale all’onere dei trasporti delle at-trezzature che il Comune non sia in grado di recapitare, dalla rifusione dei danni arrecati alle dotazioni ri-cevute dal Comune al rispetto degli orari e dei limiti acustici.

Cercasiorganizzatoreper Carpi Estateversione Sport

COMUNE - C’è il bando

La situazione attuale e il progetto

Ceramistidi Carpi nelle targhedevozionali

LIBRI - Studio di CalzolariDon Roberto

Bertacchini

Una riproduzione in ceramica della Madonna Assunta della cattedrale di CarpiA lato, la copertina del volume della Calzolari

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13 aprile 2017Anno XXIV n. 14

LA LETTURA di Alessandra Burzacchini

Torto marcio

uesto giallo di Alessan-dro Robecchi, scrittore, editorialista e creatore di

programmi radiofonici, esce dalle linee del poliziesco classico e pagi-na dopo pagina si trasforma in un romanzo sociale che tocca impor-tanti nodi della nostra contempora-neità e della nostra storia. Vi sono tre vicende parallele che soltanto verso il finale del libro si intreccia-no, mettendo in luce nel cammino problemi che non hanno soluzione, almeno in questo mondo.

Mentre in una quasi periferia di una Milano caotica e molto lonta-na dalle pagine della moda e degli affari ci si arrabatta fra poveri per occupare appartamenti squallidi, giusto quattro mura e nulla più, fra immigrati, pensionati, disperati di varia provenienza, in una delle vie del centro viene commesso un de-litto apparentemente inspiegabile.

Un ricchissimo proprietario di una catena di macellerie viene trovato morto per la strada: gli hanno spa-rato e lasciato sul petto un sasso: la vittima è incensurata, non ha nemici, ha sempre pagato le tasse e sempre vissuto in modo onesto. Quando viene scoperto un altro ca-davere con un sasso addosso, que-sta volta un architetto molto ricco, ma implicato in appalti poco chiari

e dubbie commissioni, i sovrinten-denti Carella e Ghezzi cominciano a indagare, seguendo le tracce più disparate. Viene poi a trovarsi per caso in questa intricata vicenda anche Carlo Monterossi, studioso di Bob Dylan, mentre cerca di recu-perare un anello antico rubato alla madre di un’amica.

Il romanzo è avvincente, tiene legato il lettore sino alla fine e ri-

esce in modo perfetto a incastrare storie e problemi sociali, dove non si sa bene quanto sia sottile il filo che divide la ragione dal torto, dove la giustizia della legge non sempre coincide con quella morale. Il modo

di operare e la vita dei poliziotti sono narrati in modo realistico e sfiorano tutte le note dell’ironia e della quotidianità, niente a che vedere con le imprese degli investi-gatori dei telefilm americani: anche per questo “Torto marcio” è un bel libro, credibile e sincero, persino nelle sconfitte e in quell’aura di tristezza che sembra pervadere di-scorsi e considerazioni. Con il pre-testo del giallo, Robecchi ha scritto un romanzo che fa riflettere sulla nostra società e sul nostro passato non troppo lontano. Ghezzi ha pro-prio la sensazione, anzi, la certezza, che i delitti commessi abbiano a che fare con qualcosa che riporta ine-vitabilmente a qualcosa accaduto anni prima.

“È qualcosa che viene dal passa-to... Ma c’è un problema: nel passato recente non si trova niente, quello remoto è troppo remoto per scavare.”

di Alessandro Robecchi Sellerio Editore 2017

Q

20 CULTURA

Gli scrittori della Festa del Racconto

C’è la Renaissance a Palazzo PioMOSTRE - In viaggio con gli artisti di Carpi nella Francia del Rinascimento. Fino al 18 giugno

I rapporti culturali e artistici tra la città di Alberto Pio e la Francia di Luigi XII e Francesco I

CARPI – I nostri storici dell’Ottocento lo definiro-no Rinascimento, in Francia è stata chiamata Re-naissance che vorrebbe essere la stessa cosa, ma in effetti non lo è. Dopo i cosiddetti “secoli bui” del Medioevo, dopo il giro di boa dell’anno mille, la ripresa di coscien-za dell’Umanesimo e con la risco-perta dei testi dell’antichità clas-sica, l’Europa, a partire dall’Ita-lia, “rinasce” alle arti ed alla cul-tura, riprogetta sé stessa alla luce di modelli del passato che vengono via via riscoperti, riela-borati ed aggiornati per produrre nuove forme e nuovi orizzonti.

La rinascita, è fuor di dubbio, prende l’avvio dal Trecento fiorentino, dalle opere di Dante, Petrarca e Boccac-cio, ma si sviluppa nel Quattrocento con i grandi dibattiti fra filosofi e letterati finalmente usciti dai chiostri monastici e dal-le scuole ecclesiastiche per approdare alle corti ed ai palazzi dei principi. Da Roma, Firenze e Venezia, la nuova temperie culturale si espande e viene esportata in Francia, Germania, Spagna e Inghilterra, dove viene rielaborata con caratteri propri ed originali. Per questo il nostro Rinascimento non è la stessa cosa della Renaissance della dolce Francia, anche se la matrice è comune.

E’ per raccontare un brandello di questo movimento cul-turale in espansione nell’Europa di inizio Cinquecento che è stata voluta ed è stata realizzata la mostra, di respiro na-zionale ed internazionale, “Alla Corte del Re di Francia” che i musei di palazzo Pio hanno inaugurato sabato e che rimarrà aperta al pubblico (non solo carpigiano) sino al 18 giugno.

Perché, se il Rinascimento italiano è diventato poi Renaissance francese, lo si deve anche all’opera (oscura, misconosciuta e non immediatamente riconoscibile, lo ammettiamo) di alcuni artisti-artigiani carpigiani che, in quel torno di tempo,

trasmigrarono in Francia sulle orme calcate dal loro principe, Alberto III Pio  che fu

prima ambasciatore del duca di Mantova presso la corte fran-

cese e poi ambasciatore dei re di Francia presso il pontefice a Roma.

Tre i carpigiani di cui una parte del percorso espositivo insegue la carriera:

il pittore Francesco Donella e gli intagliatori

Riccardo da Carpi e Gaspa-ro Cibelli. Promotori di questo

flusso artistico da Carpi e dall’Italia alla Francia del nord saranno due personaggi che

si sono conosciuti alla corte papale: Alberto Pio, da una parte e il potente Georges d’Amboise, ministro di Luigi XII re di Francia e vescovo di Rouen.

Le maestranze carpigiane infatti lavorano principalmente ad edifici che appartengono alla casata d’Amboise: il castello di Gaillon in Normandia, la cattedrale di Albi nel Midi-Pirenei, a Parigi e a Fontainebleau, qui ormai alla corte del re Fran-cesco I. Fra Italia e Francia, la mostra di palazzo Pio, effettua continui rimandi: le “grottesche” riscoperte a Roma nelle sale interrate della Domus Aurea degli imperatori romani, vengono reinterpretate ed arricchite nei fregi animati che adornano le sale del palazzo del principe Alberto così come le volte sontuosamente affrescate della cattedrale di Albi. Figure fantasiose e volute intrecciate di rami caratterizzano gli intagli dei pannelli dei soffitti nei castelli reali di Luigi XII e di Francesco I come le sale adornate a palazzo Pio per

ospitare Charles d’Amboise e il suo seguito durante la sosta che la comitiva francese effettuò a Carpi nel 1509 quando il principe Alberto seguì Luigi XII nel suo viaggio in Italia. Mo-delli culturali ed artistici, dunque, ma anche intrecci politici

e diplomatici in quel primo scorcio del Cinquecento, quando le sorti di Francia erano ancora radiose.

Con la battaglia di Pavia, nel 1525 (anch’essa documentata in mostra) e la cattura dello

stesso re Francesco I, le sorti francesi in Italia declinarono rapidamente e con esse anche le fortune di Alberto Pio che aveva voluto tenere il piede in due staffe e si era giocata l’amicizia dell’imperatore Carlo V, vittorioso sul campo.

Gli artisti carpigiani in Francia, non per questo, ebbero a risentirne: nel suo

palazzo parigino, dove visse in esilio fino al 1528, anno della sua morte, Alberto Pio

ospitò diversi artisti e artigiani, originari di Carpi e non, i quali lavorarono ancora a lungo

nei cantieri della Renaissance francese, a partire dallo Scibec da Carpi (nipote di Gasparo Cibelli, il realizzatore della statua lignea della Madonna Assunta della nostra Cattedrale, scolpita a Parigi) e da Giovan Francesco Rustici a cui si deve il bellissimo monumento funebre di Alberto, fuso nel bronzo. 

Una mostra, quella alla corte dei re di Francia, certamente da visitare, anche per lo sforzo internazionale che l’ha prodot-ta: vi sono incisioni provenienti dal Louvre di Parigi e pannelli lignei prestati dal Musée National de la Renaissance di Ecouen, ritratti e medaglie messe a disposizione dal museo di Pavia, tre disegni originali di Rosso Fiorentino, del Primaticcio e di Nicolò dell’Abate nonché preziosi manoscritti e documenti originali tratti dalle raccolte civiche carpigiane. Il tutto docu-mentato in un sontuoso catalogo bilingue italiano-francese (edizioni APM) riccamente illustrato e con saggi di numerosi studiosi di questo affascinante periodo storico.

Fabrizio Stermieri

Qui a fianco, la copertina del catalogo della mostraNelle altre foto, alcuni degli oggetti proposti nella rassegna di Palazzo Pio

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13 aprile 2017Anno XXIV n. 14

La donna del NiqabLa redazione di Voce aveva postato su fb l’immagine di una donna comple-tamente velata, scattata alla scuola Pascoli. L’intento era quello di capire se qualche cosa sia mutato in città di fronte al fenomeno. E per interrogarci sul “giusto motivo” concesso dalla legge per la dissimulazione completa del volto. Viste le reazioni lo abbiamo rimosso.

IN CORNICE di Rosella Tagliavini

gni epoca, si sa, ha i propri linguaggi dominanti, che sono tali non solo perché quantitativamente prevalenti e più frequenti rispetto agli altri, ma so-

prattutto perché tendono a influenzare, ora in modo espli-cito ora in modo sotterraneo, tutti gli ambiti del discorso pubblico e privato. Nelle società tradizionali, compresa quella piccolo-borghese otto e primo-novecentesca, i lin-guaggi egemoni erano quelli della religione e della fami-glia, che ti insegnavano a concepire l’esistenza come una lunga sequenza di sacrifici oppure a vedere la nazione, non a caso definita madrepatria, come qualcosa di sacro. Oggi i linguaggi dominanti, ho già avuto occasione di parlarne da queste colonne, sono quello dello sport, che si adatta perfettamente ad una società estremamente competitiva e bramosa di risultati come la nostra, e soprattutto quello dell’economia. Che presenta il vantaggio, non secondario e trascurato, di rendere (all’apparenza) quantificabile, quando non addirittura monetizzabile, qualsiasi anfratto dell’esistenza.

Checché se ne pensi e se ne dica, il fenomeno della trasfigurazione in chiave economica della comunicazione fra umani, almeno nel cosiddetto Occidente, non è tuttavia un maturo e recente prodotto della globalizzazione (anche se quest’ultima ha sicuramente favorito l’idea illusoria secondo la quale, come nelle pubblicità della MasterCard, quasi tutti gli aspetti della nostra esistenza sono declinabili in termini di prezzo). La tendenza a parlare come broker anche se ci si deve rivolgere ai figli di cinque anni, per dirne una, è infatti più radicata nel tempo. Lo dimostra, ad esempio, un ambito linguistico e comunicativo apparente-mente impermeabile ed estraneo alle logiche di mercato e di scambio come quello della Scuola.

Nel contesto dell’Istruzione e della Formazione, come ben sanno non solo gli addetti lavori ma anche tutti coloro che sono stati volta per volta studenti o genitori, gran parte delle procedure e dei risultati vengono oggi presen-tati attraverso una patina linguistica che è stata mutuata dall’economia, in particolare dall’economia aziendale. Il fenomeno si è obiettivamente acutizzato negli ultimi vent’anni, quando, è noto, carenze o capacità degli studenti sono state uniformemente e sistematicamente connotate in termini di “debiti” ovvero di “crediti” (e relativi sinonimi). Basta però pensare al fatto che già in precedenza parole come “risultato” o “rendimento”, che pure sono indicative e rivelatrici perché hanno a loro volta una matrice sporti-va, erano state abbondantemente sostituite dal termine “profitto”, la cui ascendenza non è certo misteriosa, per rendersi conto che il lessico scolastico non da oggi paga dazio al trionfo della psicologia capitalistica.

Il fatto nuovo degli ultimi tempi non è pertanto l’e-conomicizzazione del linguaggio scolastico in sé, che appunto è fenomeno dalle radici profonde, ma il fatto che questa riverniciatura economicistica è progressivamente diventata un abito mentale, e ha trasformato in generale la pratica scolastica, le relazioni fra docenti e studenti non-ché il rapporto dell’istituzione educativa con quella che è

l’utenza/clientela. Non ho intenzione di fare la vestale del tempo passato o esibire indignazione per un fenomeno social-linguistico assolutamente interessante, e di per sé, prima che venga usato male o bene da parte dei soggetti in causa, del tutto neutro. Quello che voglio dire, piuttosto, è che, come spesso accade negli ambienti di vita delle società complesse, anche nella Scuola non il linguaggio ha seguito il mondo, ma il mondo si è progressivamente uniformato, plasmato, riconfigurato secondo i dettami del linguaggio. Detto in termini semplici, e forse un po’ sbra-cati: a forza di parlare di insegnamenti, di apprendimenti, di esiti con un vocabolario preso dal mondo aziendale l’universo scolastico ha, inerzialmente, introdotto anche logiche, comportamenti, prospettive che di frequente, e preferibilmente, si associano alla dimensione del capitale e dell’impresa.

Lo vedo (e un po’ lo patisco...) quotidianamente sulla mia pelle: per quanto io sia consapevole di tutto quello che ho finora teorizzato in questo articolo, i miei rapporti con le classi, il senso del mio lavoro in aula e lontano dall’aula, tutti gli aspetti, in sostanza, della mia professione di inse-gnante tendono sempre di più a calarsi in una prospettiva di natura economicistica. Qui non è questione di conte-nuti (io insegno Lettere), ma di processi, di funzioni, di forme che vedono l’insegnante, me compreso, sempre più frequentemente permeato dalla logica dell’investimento (in competenze), del profitto (individuale e collettivo), dei debiti (dello studente svogliato), dei crediti (dello studente virtuoso), e così via, come in un bilancio aziendale.

L’applicazione del linguaggio e della razionalità di tipo economico ai processi educativi funziona però fino alla primavera, per lo stesso motivo per cui il meccanismo indebitamento, investimento, profitto, apparentemente naturale, fila liscio per le imprese fin quando non inter-vengono fattori di disturbo e complicazione. Negli ultimi due mesi di scuola, a ridosso del redde rationem, il mo-dello espressivo e lessicale da capitalismo avanzato che sovrintende alle relazioni fra docente e studente – con l’insegnante che prima assomigliava a un istituto ban-cario, prodigo di sostegno anche a fronte delle posizioni debitorie, e il ragazzo/la ragazza che magari sembrava-no una ditta un po’ bollita ma incassavano comunque liquidità e qualche risultato – ecco, questo modello va in crisi. Agli automatismi di taglio economicistico subentra la discrezionalità delle scelte, i rating oggettivi cedono spazio alle preghiere e alle deroghe, improvvisamente il gergo impersonale dell’efficienza e dell’efficacia vie-ne sommerso da un codice comunicativo improntato al sentimentalismo (“dobbiamo aiutarlo”, “abbiate fiducia”).

Sicché capita anche, in dolorosa chiusura d’anno, di trovarsi a precisare che “una bocciatura (personale) non è un fallimento (aziendale)”. Un po’ lo si afferma per rincuo-rare, un po’ perché, sotto sotto, siamo tutti ancora convinti che, scuola o non scuola, nessuna esistenza, soprattutto agli esordi, tra l’infanzia e l’adolescenza, merita di essere ridotta, con tutto il rispetto, al rango di un business plan.

a quanto tempo non aspetto un uovo di pasqua? Qualcuno me lo regalava ai tempi dei tempi. Se ne restava qualche giorno sopra il mobile della camera da pranzo, coi suoi nastri, i fiocchi, la carta

trasparente e quella dei cioccolatini. Era anche importante il supporto, qualcosa che poi restava per casa come contenitore, come ricordo, come segno di abbondanza. L’uovo di Pasqua doveva essere di cioccolato fonden-te e possibilmente di marca Lindt. Se era Ferrero era proprio il minimo. Si aspettava con ansia che ci fosse il momento giusto per aprirlo. A pranzo, finito tutto il rito e le letterine. Slegavo il nastro con ogni cura di sciogliere il nodo senza romperlo, con le unghie e qualche strumento, veniva conservato, il nastro e ogni altro ornamento, avvolto e quasi stirato con la mano per non so quale possibile utilizzo. Anche la carta trasparente veniva sciolta dalle sue pieghe e ripiegata più volte con l’attenzione di non strapparla. Molto difficile, restava, recuperare la stagnola senza avere la tentazione di farne una pallottola compressa.

Chi doveva avere l’onore di rompere l’uovo? Il bambino più giovane, il bambino più meritevole. Con un pugno ben assestato e un bello strac che sfonda la parete di cioccolata. Briciole e pezzi, e la ricerca della sorpresa. Quanto tempo è che abbiamo smesso di sperare nella sorpresa dell’uovo di Pasqua? Che fosse adatta al sesso, che fosse preziosa o, addirittura, che qualcuno avesse messo qualcosa di speciale e dedicato dentro, il regalo di un fidanzato sarebbe stato il più romantico. Perdere la speranza che la sor-presa dell’uovo potesse portare una soluzione, una gioia, un dono vero fu ed è essersi rassegnati alla delusione della paccottiglia che finisce subito nel cassetto. Essersi rassegnati a non aspettare più nulla dal caso e della fortuna come se, delusi dai nostri gratta e vinci, avessimo smesso del tutto di provare.

Però, per fortuna, rimaneva e rimane il gusto della cioccolata. Si può scegliere di prendere un pezzo nella parte più spessa e fare finta di aver messo in bocca un cioccolatino o si può staccare un pezzo nella parte più sottile e pregustare la scioglievolezza del gusto che si attacca anche alle dita. Quanto rimane la cioccolata dell’uovo in casa dipende dai bambini che ci sono, dal nascondiglio escogitato, dalla preziosità della materia che, più è buona una cosa, più finisce in fretta come tutte le cose. Certo, regalare un uovo come si deve è una cosa di qualche importanza, che, in genere non è a buon mercato e, come scusa, viene da dire che sono cose che fanno male, senza neanche pensare di avvicinarsi a qualche vetta di virtuosismo artigianale che mostra qualcosa di artistico. Non ho mai vinto uno di quei pezzi che stanno nei bar a fare da premio all’estrazione. Grosso e infiocchettato anche se non di buona qualità o, forse, da piccola ho sperato di trovarci dentro una bambola di quelle grandi coi capelli color della stoppa, così, solo per soddisfazione.

Bocciato ma non fallito

[email protected]

IN VETRINA di Paolo Covezzi

Dieci indizi che i vegetali vivono

L’uovo, l’attesae la sorpresa

erde Brillante”, del neurobiologo vegetale Stefano Mancuso, è un libro davvero inte-ressante, ma non regalatelo a un vegano:

potreste rovinargli l’appetito. Nell’illuminante saggio in questione, infatti, viene elaborata e dimostrata la tesi che le piante e i vegetali in genere sono esseri intelligenti, come e più degli animali: capaci di muoversi, difendersi, e, grazie al fatto che i loro apparati radicali sono in rete e comunicano, anche di aiutarsi vicendevolmente. Chi non è vegano o vegetariano, invece, può leggerlo senza timore di successive inappetenze: ma vi garantisco che, da quel momento in poi, guarderà al geranio sul balcone in modo molto diverso. Una consapevolezza che avrebbe potuto cambiare la storia dell’uomo: a partire da Adamo, che probabilmente, prima di mangiare la mela, ci avrebbe pensato due volte. Non è un caso che gli Ex-Otago, nel loro ottimo rap melodico Gli occhi della luna, cantino: “della saggezza delle piante mi stupisco sempre”. A ren-dere ancora più intrigante il sottovalutatissimo mondo dei vegetali ci sta pensando l’ingegneria genetica, pronta a creare un esercito di superpiante capace di far concor-renza ai tanto attesi robot domestici. E così i narcisisti, nel prossimo futuro, potranno trastullarsi con il Tasso-miglio e i melomani con il Cicla-Mina; gli amanti di Spiderman ameranno i Ge-ragni, i gastrofighetti il Melo-Grana e gli appassionati di montagna la Val-Gardenia. Se per voi la “piantina” è solo quella delle città e non capite perché certa gente non si decida a venir giù dal

pero anche se non è tempo di raccolta, ecco dieci cose sorprendenti che vi faranno cambiare idea sul mondo del verde:1. Il ginepro va piantato preferibilmente in un luogo isolato, per non finire in un ginepraio.2. Se il fiore tropicale che avete appena acquistato si apre soltanto di notte, non allarmatevi: è soltanto un problema di jet lag.3. Le piante grasse, se non ve ne foste accorti, non han-no bisogno di un giardiniere, ma di un dietologo.4. Se il girasole che avete piantato in giardino non ruota durante il giorno, significa che vi è capitato un esemplare della scomoda specie “comegligira-sole”5. Esiste una varietà di rosa, la cosiddetta Rosa della birra, che ha una sola spina: sotto la quale potete tran-quillamente appoggiare il bicchiere.6. Il M’ama-non m’ama è stato inserito dalla Comunità Botanica Internazionale, viene inserito tra le pratiche di tortura.7. La stessa comunità, successivamente, ha accusato i fiori di plastica di concorrenza sleale.8. Affinchè i vostri fiori restino belli freschi e non ap-passiscano, possono essere utili iniezioni di collagene.9. Molti fiori sono edibili, cioè si possono mangiare senza problemi: il più appetitoso, secondo gli esperti, è l’Ibiscus-cus.10. Il vostro tulipano ha urgente bisogno di un ciclo di se-dute dallo psicoterapeuta: soffre di attacchi di tulipanico.

DIARIO MINIMO di Carlo Mantovani

MICROMEGA di Giuliano Albarani

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RUBRICHE 21

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13 aprile 2017Anno XXIV n. 14

22 DOVE E QUANDO

Libreria Fenice

1 “Il sentiero degli dei. Da Bologna a Firenze” di Paolo Cervigni L’Escurionista

2 “Sete” di Jo Nesbo Einaudi

3 “Storie della buonanotte per bambine ribelli” di F.Cavallo ed E.Favilli Mondadori

4 “L’ultimo faraone” di Wilbur Smith Longanesi

5 “L’arminuta” di Donatella Di Pietrantonio Einaudi

6 “L’amore che mi resta” di Michela Marzano Einaudi

7 “Il segreto del figlio” di Massimo Recalcati Feltrinelli

8 “La Polizia di Stato a Carpi” di Daniele Benati Mucchi

9 “Qualcosa” di Chiara Gamberale Longanesi

10 “La giostra dei criceti” di Antonio Manzini Sellerio

Libreria Mondadori

1 “L’ultimo faraone” di Wilbur Smith Longanesi

2 “Storie della buonanotte per bambine ribelli” di F.Cavallo ed E.Favilli Mondadori

3 “Sete” di Jo Nesbo Einaudi

4 “L’amore addosso” di Sara Rattaro Sperling&Kupfer

5 “I love Tokyo” di La Pina Vallardi

6 “Chi sta male non lo dice” di Antonio Dikele Distefano Mondadori

7 “Tredici” di Jay Asher Mondadori

8 “La locanda dell’ultima solitudine” di Marco Barbaglia Mondadori

9 “Una ragazza bugiarda” di Ali Land Newton Compton

10 “L’Italia della dolce vita” di Oriana Fallaci Rizzoli

I libri più letti della settimana a Carpi

G I O V E D Ì 13 INCIDENTI DOMESTICI E PRIMI INTERVENTIintervengono Paolo Malavasi e Vilma Culpo, Coordinatrice S.a.d.i.; a cura diSPI - CGIL Carpi e Università Libera Età Natalia Ginzburg; ingresso liberogiovedì 13 aprile, ore 15CARPI – Centro Sociale Gorizia

LA VOLONTÀ

frammenti per Simone Weilgiovedì 13 aprile, ore 21MODENA – Teatro delle passioni

“PER QUEL CHE VALE...”

lo “stand up comedian” per eccellenza del panorama italiano, Giorgio Montani-ni live a Soliera; info e prenotazioni 059 567869; [email protected]ì 13 aprile, ore 21SOLIERA – Habitat, via Berlinguer 201

LA CENERENTOLAdi Gioachino Rossini; coni giovanissimi artisti Beatrice Mezzanotte nel ruolo

di Cenerentola, Eugenio Di Lieto nel

ruolo di Don Magnifico, Antonio Garès nel ruolo di Don Ramiro, Gaia Matteini nel ruolo di Clorinda, Veronica Esposito nel ruolo di Tisbe, Daniele Terenzi nel ruolo di Dandini, Giulio Alessandro

Bocchi nel ruolo di Alidoro, con la presenza di Francesco Farioli nel ruolo del narratore; regia di Angelo Gabrielli; orchestra formata da studenti dell’Isti-tuto Musicale Vecchi-Tonelli; seguirà un brindisi con gli artisti nel Ridotto del Teatro; durante la serata sarà possibile provare la Scarpetta di Cenerentola: solo chi la calzerà a pennello vivrà una serata speciale.giovedi 13 aprile, ore 21MODENA – Teatro Comunale Pavarotti

RITI DELLA SETTIMANA SANTAcelebrazioni presiedute dal Vescovo CavinaGiovedì Santo santa Messa nella Cena del Signoregiovedì 13 aprile, ore 19Venerdì Santo liturgia della Passione del Signorevenerdì 14 aprile, ore 19Sabato Santo solenne Veglia pasqualesabato15 aprile, ore 21,30Santa Messa nella Pasqua di Risurrezionedomenica 16 aprile, alle 10,45CARPI – Duomo di Carpi

V E N E R D Ì 14

FESTA DE L’UNITÀ A SANTA CROCEogni sera stand ristorante e musica dal vivoda venerdì 14 aprileSANTA CROCE – Circolo Arci Arcobaleno

“SUI CONFINI. EUROPA, UN VIAGGIO SULLE FRONTIERE”

presentazione del libro con Marco Truzzi, autore del libro e Ivano Di Maria, fotografo; ingresso libero venerdì 14 aprile, ore 21CARPI – Libreria La Fenice

FILARMONICA ARTURO TOSCANINI

dirige Yves Abel; musiche di R. Schu-mann, G. Bizet, C. Frankvenerdì 14 aprile, ore 21MODENA – Teatro Comunale Pavarotti

BACK TO 90’S PARTYKaizen Selecta; ingresso gratuito con Tessera Arcivenerdì 14 aprile, ore 22,30FOSDONDO – Vizi del Pellicano

S A B AT O 15 LA DESOLAZIONE DI MARIA SS.incontro vocale e strumentale del Sabato Santo; con la Composizione del carpigiano Giuseppe Savani e la parteci-pazione del Coro Armonico Ensemble; a cura di Corale G.P. da Palestrina di Carpi e Seminario Vescovile di Carpi, con il contributo di Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi; ingresso liberosabato 15 aprile, ore 18CARPI – Auditorium San Rocco

MERCATO DEL LIBRO E DEL VINILEproposte di libri usati e da collezione, rari e modenesi, vinili da collezione e in-trovabili, curiosità collezionistiche variesabato 18 aprile, dalle ore 9 alle 19MODENA – Piazza XX Settembre

365 GIORNI DONNAinaugurazione della mostra di dipinti su tavole in legno, ognuna rappresentante una donna libera, coraggiosa, ribelle; esposizione collettiva del Gruppo cultu-rale Artisticamentesabato 15 aprile, ore 17,30REGGIO EMILIA – Max Caffè

MANTOVA CON GUSTOgiro d’Italia all’insegna del sapore. Oltre 40 espositori offriranno il meglio dei prodotti tipici regionalida sabato 15 a domenica 17 aprileMANTOVA – Piazza Sordello

26ª EDIZIONE DI CARPINFIORE

mercatino dell’ artigianato, giardini, garzoni, servizi per il giardinaggio e gastronomia regionale; info sul sito www.carpinfiore.itsabato 15 e domenica 16 aprileCARPI – Piazza Martiri e centro storico

“TRA BORGHI E CONTRADE”mercatino di artigianato artisticosabato 15 aprileMODENA – Centro storico

M A R T E D Ì 18

ALLA SCOPERTA DEL MONDOlo sviluppo del senso motorio nei primi anni di vita; conduce Enrico Quattrini, pediatra; ingresso liberomartedì 18 aprile, ore 20,45CARPI – Auditorium Biblioteca Loria

PAUSE DI MUSICAperformances musicali dal vivo e proie-zioni di immagini artistiche; musiche di A.Schoenberg, I. Stravinskj e B.Bartok;info 059 644866 martedì 18 aprile, ore 20,45CARPI – Sede Associazione Buonavita

M E R C O L E D Ì 19

IL LUNA PARK DELLA SCIENZA

conduce Alfonso Cornia, docente; ingresso libero; a cura di Università Libe-ra Età “Natalia Ginzburg”mercoledì 19 aprile, ore 20,45CARPI – Libreria Mondadori

“SOPRA LE NUVOLE”

proiezione del film di Sabrina Guigli e Riccardo Stefani; seguirà dibattito con i registi. Interviene la sindaca Luisa Turci; ingresso liberomercoledì 19 aprile, ore 21NOVI – Sala Civica “E. Ferraresi”

FUNGHI: NORME DI RACCOLTA E RICONOSCIMENTOModalità di raccolta: le novità per la stagione 2017a cura dell’Ente Parchi Emilia CentraleIntroduzione alle principali specie funginea cura del Gruppo Naturalistico Mode-nese e Gruppo Micologico Naturalistico di Cavezzo; durante l’incontro sarà estratto un tesserino omaggio per la rac-colta funghi anno 2017; ingresso liberomercoledì 19 aprile, ore 20,45CARPI – CEAS Centro di Educazione all’Ambiente e alla Sostenibilità (via Manfredo Pio, 11)

G I O V E D Ì 20

A TUTTA PIZZA CON IL GATTILE DI CARPI

grande pizzata al costo di 15 euro; du-rante la serata sarà allestito il banchetto con tantissimi oggetti; una parte del ricavato sarà devoluto al gattile per i mici della struttura e delle colonie; prenotazione obbligatoria scrivendo a: [email protected]ì 20 aprile, ore 20CARPI – Pizzeria Sandenì

I GIOVEDI’ DI LIBERAnuova formula per informarsi e ragio-nare sulla presenza e sull’impatto delle mafie in Emilia-Romagna; incontro con Alberto Setti, Giornalista Gazzetta di Modena; a cura di Presidio Libera Peppe Tizian di Carpigiovedì 20 aprile, ore 21CARPI – Casa del Volontariato

50 ANNI DI AVISCorretta Alimentazione. Effetti su componenti del sangue

interviene il dottor Mauro Mauranto-nio, dirigente medico dell’ospedale di

Baggiovara, Elisa Semeghini, biologa nutrizionista e il dottor Loscalzo, medi-co di Avisgiovedì 20 aprile, ore 20,45NOVI – Sala Civica “E. Ferraresi”

SULLE SPALLE DEI GIGANTI: BIOGRAFIE DI GRANDI SCIENZIATI Ettore Majorana conduce Alfonso Cornia; ingresso liberogiovedì 20 aprile, ore 21LIMIDI – Centro Polivalente

Nesbo e Smith tra i più amati

Domenica 23 visita guidata esclusivaUn viaggio esclusivo in un pezzo unico del tesoro carpigiano: domenica 23 aprile infatti, sarà possibile visitare San Nicolò e vitualmente la Cattedrale di Albi, insieme a storici ed esperti. L’iniziativa è a numero chiuso, per un massimo di 25 partecipanti. Info e prenotazioni 059 649955. Il ritrovo è fissato davanti alla Chiesa di San Nicolò.

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13 aprile 2017Anno XXIV n. 14

FILM E SPETTACOLI 23 GUIDA AI FILM

Ne vale la pena con Roberto FranchiniRiprenderanno venerdì 21 aprile gli appuntamenti culturali di “Ne vale la pena”. Questa volta toccherà all’autore Roberto Franchini, che presenterà il volume “Cento anni di Jazz a Modena” (Artestampa). L’evento si svolgerà alle ore 21 presso l’auditorium Loria. Dialoga con l’autore Pierluigi Senatore.Ingresso libero fino ad esaurimento posti.

LA BELLA E LA BESTIARegia: Bill CondonCast: Emma Watson, Dan Stevensdomenica 16 aprile ore 16,30CARPI - Space City Cinema

Dopo 26 anni, la Disney torna al villaggio francese di Belle e il castello stregato della Bestia, dove i suoi abitanti trascor-rono l’esistenza prede di un sortilegio, sperando che non cada l’ultimo petalo di una rosa o non torneranno mai più umani.

PLANETARIUMRegia: Rebecca ZlotowskiCast: Natalie Portman, Lily-Rose Deppferiali e lunedì 17 ore 20,30 -22,30; domenica 16 ore 18,30 - 20,30 - 22,30;CARPI - Space City Cinema

Parigi. Sul finire degli anni Trenta Kate e Laura Barlow sono due spiritiste americane impegnate in una tournée mondiale. Le loro doti media-niche colpiscono l’importante produttore André Korben il quale vuole risollevare le sorti della sua casa cinematografica

compiendo un’impresa strabiliante: impressionare sulla pellicola la presenza di uno spirito.

MOGLIE E MARITORegia: Simone GodanoCast: Pierfrancesco Favino, Kasia Smutniakferiali ore 20,30 - 22,30; domenica 16 ore 16,30 - 18,30 - 20,30 - 22,30; lunedì 17 ore 18,30 - 20,30 - 22,30CARPI - Space City Cinema

Andrea e Sofia sono sposati da parecchi anni, hanno due figli piccoli, e non ne possono più l’uno dell’altra, del tutto incapaci di comprendere le reciproche difficoltà. Ma un esperimento scientifico mal riuscito lì porterà a mettersi nei panni l’uno dell’altra.

I PUFFI: VIAGGIO NELLA FORESTASEGRETARegia: Kelly AsburyAnimazioneferiali ore 20,30; domenica 16 ore 16,30 - 18,50; lunedì 17 ore16,30 - 18CARPI - Space City Cinema

Una mappa misteriosa spinge Puffetta ed i suoi migliori amici Quattrocchi, Tontolone e Forzuto ad una corsa emozio-nante ed avvincente attraverso la Foresta Segreta, per trovare un misterioso villaggio perdu-to, prima che ci arrivi il perfido mago Gargamella.

UNDERDWORLD - BLOOD WARSRegia: Anna FoersterCast: Kate Beckinsale, Theo Jamesferiali e lunedì 17 ore 22,30; domenica 16 ore 20,40 - 22,30 CARPI - Space City Cinema

Quinto e ultimo capitolo della serie Underworld: la guerriera vampira Selene, è costretta a difendersi dai brutali attacchi che le vengono sferrati dal clan dei Lycans e dalla fazione di Vampiri che l’ha tradita. Al fianco due soli alleati, David e suo padre Thomas, dovrà porre

fine all’eterna guerra, a costo dell’estremo sacrificio.

LASCIATI ANDARERegia: Francesco AmatoCast: Toni Servillo, Verónica Echeguiferiali ore 21; sabato 15 ore 20,30 - 22,30; domenica 16 e lunedì 17 ore 16,30 - 18,30 -20,30 - 22,30; martedì riposoCARPI - Cinema Eden

Elia è un distaccato e annoiato psicanalista. Costretto dal medico a rimettersi in forma, si rivolgerà a Claudia, impro-babile e sciroccata personal trainer spagnola in grado di fare miracoli. Alla fine la coppia finirà per rivelarsi una preziosa società di mutuo

soccorso, e tra i due nascerà una grande amicizia.

FAST&FURIOUS 8Regia: F. Gary GrayCast: Vin Diesel, Dwayne Johnsonferiali ore 19,45 - 22,30; sabato 15 ore 17 - 19,45 - 22,30; domenica 16 e lunedì 17 ore 15 - 17,30 - 20 - 22,30; martedì 18 ore 21,15; mercoledì riposoCARPI - Cinema Corso

Dom e il suo gruppo sembrano essersi ritirati e conducono una vita normale. Fino all’arrivo di una donna misteriosa, che convince Dom a ritornare al mondo del crimine. La squadra si ritroverà quindi per impedire a un ribelle di scatenare il caos in tutto il

mondo e riportare a casa un vecchio amico.

BABY BOSSRegia: Tom McGrathAnimazionelunedì 17 avamprima ore 16,30 - 18,30 - 19,45 CARPI - Space City Cinema

Una famiglia si trova a dare il benvenuto al piccolo nuovo arrivato. A raccontarne le vicende è il fratello di 7 anni, Tim, un delizioso e inaffidabile narratore, che scoprirà presto che il fratellino altri non è che un agente infiltrato della Baby Corp in missione.

IL CITTADINO ILLUSTRERegia: Gastón Duprat, Mariano CohnCast: Oscar Martínez, Dady Brievamartedì 18 e giovedì 20 (lingua originale) ore 21,15 CORREGGIO - Cinepiù

Un celebre scrittore accetta un invito dalla sua città na-tale in Argentina per essere premiato. In viaggio l’uomo ritroverà l’affetto e le affinità che ancora lo uniscono al suo popolo, così come le differenze inconciliabili che daranno vita a un crescendo di violenza, con

un risultato inaspettato.

MOONLIGHTRegia: Barry JenkinsCast: Alex R. Hibbert, Ashton Sandersdomenica 16 ore 20,30; lunedì 17 ore 21 SAN MARINO – Cinema Ariston

Miami. Chiron ha dieci anni ed è il bersaglio dei bulli della scuola. Sua madre si droga e lo trascura, e lui trova rifugio in casa di Juan e Teresa, che sembrano invece compren-derlo. Cresce in un ghetto tra violenza e degrado, senza sapere chi è. Non sa e non

vuole adeguarsi, in una lotta perenne con se stesso.

IL DIRITTO DI CONTARERegia: Theodore MelfiCast: Taraji P. Henson, Octavia Spencerdomenica 16 e lunedì 17 ore 21,15SOLIERA - Cinema Teatro Italia

L’incredibile storia mai rac-contata di Katherine John-son, Dorothy Vaughn e Mary Jackson, tre brillanti donne afroamericane che alla Nasa contribuirono alla spedizione in orbita dell’astronauta John Glenn, combattendo pregiu-dizi razziali e sessisti e contri-

buendo a riscattare il contributo delle loro compagne.

Tutti i film in programmazione nelle Terre d’Argine e a Correggio

La precisione dei programmi è legata alla tempestività delle comunicazioni

dei gestori

CARPI – La musica può fare delle cose incre-dibili, quasi dei miracoli, come quello di far cantare i sordomuti o suonare coloro che hanno handicap motori. Questo testi-monieranno i 180 giovani che si esibiran-no il 4 giugno nella Basilica di San Pietro a Roma davanti a papa Francesco, avendo l’onore di introdurre e intercalare la Santa Messa insieme al coro più antico al mon-do: quello della Cappella Sistina. Per l’oc-casione eseguiranno brani di Vivaldi, Mo-zart, Caccini/Vavilov, Bach fino ad arrivare ad Astor Piazzolla (un omaggio alle origini argentine del Papa e alla sua passione gio-vanile per il tango) così come un pezzo ine-dito del carpigiano Zanella, tutti brani ap-provati dal maestro delle celebrazioni litur-giche, monsignor Marini.

L’ensemble è composto innanzitutto da 84 ragazzi fra alunni ed ex-alunni della scuola media Alberto Pio, istituto che quest’anno compie il ventennale da quando scelse di portare in via sperimentale la prati-ca strumentale ai ragazzi dagli 11 ai 13 anni e quindi l’insegnamento di pianoforte, flauto traverso, chitarra e saxofono. “Una scelta significativa non soltanto dal punto di vista della didattica della musica, ma anche dal punto di vista della socialità – precisa Rossana Ri-naldini, preside dell’Istituto comprensivo Carpi centro –: infatti far parte di un’orchestra affina la capacità di ascoltare e di eseguire la propria parte in armonia con gli altri”.

Insieme a loro canterà il coro delle voci e mani bianche coordinato dalla maestra Cecilia De Cesare della scuola paritaria Figlie della Provvidenza, un coro composto da bambini dai 6 agli 11 anni di cui 40 udenti e 20 non udenti, per i quali è stato studiato un percorso apposito grazie all’ausilio di una pedana vibrante su cui i bimbi salgono scalzi, sentono le vibrazioni e le traducono in una “canzone” nel linguaggio dei segni con le loro mani rivestite da guanti bianchi.

Infine parteciperanno una trentina di elementi della band Scià Scià diretta da Enrico Zanella della Co-operativa sociale Nazareno addetti principalmente alle percussioni e al sound beam, un sofisticato strumento che grazie all’utilizzo di ultrasuoni e sensori riesce per esempio a far suonare il violino a chi per handicap fisici non avrebbe mai potuto.

Tutto ciò ha richiesto un duro e appassionato lavo-ro “…al servizio della bellezza – riconosce l’Assessore alla Cultura Simone Morelli – che dovrebbe diventare un valore primario”. Perché “…quando ognuno ci mette del suo – spiega Sergio Zini, presidente della Coopera-tiva sociale Nazareno – le cose possono cambiare, un cambiamento ancora più importante per chi è abituato a confrontarsi con la diversità, con la difficoltà”.

Insomma il concerto di fronte al Papa arriva come gratificazione di un lungo percorso condiviso da ragaz-zi diversi, docenti, genitori, sponsor come Dorhouse e Rapid Inside, “…un’esperienza di eccellenza che biso-gna riportare a Roma – dice il parlamentare Edoardo Patriarca – perché nel territorio accadono molte cose belle e in questo senso Carpi c’è”. I Carpigiani hanno potuto ascoltare un assaggio di questa speciale esi-bizione sabato scorso davanti al Teatro comunale e potranno assistere all’anteprima il 5 maggio alle 18,30 nel Duomo a Carpi, nell’ambito della 19ma edizione del Festival Internazionale delle Abilità Differenti.

eliSa Paltrinieri

EVENTI - Si esibirà davanti al Papa il gruppo composto da Pio, Scia Scia e Mani bianche

I miracoli della musicain un prodigioso ensemble

L’esibizione dell’ensemble davanti al Teatro nella mattinata di sabato 8 aprile. Sotto, i docenti che hanno preparato l’orchestra e i suoi rappresentanti

Page 24: MODENA Due ruote di civiltà - Voce

tema e titoloImsep pretu tempu revol bileg rokam revoc tephe rosve etepe tenov sindu turqu brevt elliu repar tiuve tamia queso utage udulc vires humus fallo 150eu Anetn bisre freun carmi avire ingen umque miher muner veris adest duner veris adest iteru quevi escit billo isput tatqu aliqu diams bipos itopu 300 ta Isant oscul bifid mquec cumen berra etmii pyren nsomn anoct reern

13 aprile 2017Anno XXIV n. 14 Via Ferrari, 20

Campogalliano (MO)

Telefono 059-52.53.4324 SPORT

Si sperava in una griglia di partenza migliore. La sconfitta di Avellino (1-0) rende invece maledetta-mente in salita il finale di campionato biancorosso. Le lunghezze da recuperare sull’ottava sono due, ma il Carpi è in svantaggio negli scontri diretti con l’Entella e parzialmente col Bari, col quale ha perso 2-0 all’andata. Anche ribaltare i conti con i pugliesi non basterebbe. Per evitare scenari macchinosi e fortunosi occorrerà rimon-tare almeno tre punti. Poi c’è un perimetro dalla terza in classifica da tenere d’occhio, perché se il distacco supera i 14 salta la partecipazione ai play-off a prescindere dal gradino di arrivo.

Carpi, sette tappe per i play-offSoltanto cinque di queste nove squadre staccherà il pass per gli spareggi che metteranno in palio la terza promozione in Serie AIl cammino dei biancorossi, che devono recuperare 2 punti sull'ultimo posto utile, è pieno d'insidie con quattro scontri diretti

CALCIO - Analisi del calendario delle nove candidate. Un posto è già di chi arriverà terzo tra Spal, Frosinone e Verona

ragazzi di Fabrizio Casto-ri hanno però il destino tra le mani, uniche del lotto a

dover affrontare ben quattro scontri diretti nelle ultime sette giornate di campionato: Bari, Cittadella, Salernitana e Novara. Due in casa e due fuori, anche se per il Carpi non si sa bene cosa sia meglio. Delle nove contendenti in pista, quello biancorosso è di certo il calendario più complicato, dove nascondono insidie anche le avversarie “mate-rasso”, come Trapani e Ternana. La prima è alle spalle della sola Spal in quanto a punti conquistati nel 2017, mentre la seconda ha ripreso ina-spettatamente vita grazie alla cura

del nuovo tecnico Fabio Liverani (12 punti in sei partite) e rivede a un passo la zona salvezza. Il quadro è completato dalla visita al Verona. Cammino davvero difficilissimo, su un filo sottile sottile. Già una scon-fitta con il Bari nella prossima di

campionato potrebbe compromet-tere l’equilibrio.

IL CALENDARIO DELLE ALTRESaranno soprattutto gli undici

scontri diretti a determinare la clas-sifica finale. In quattro di questi, i

biancorossi saranno protagonisti. Chi invece sembra avere la strada spianata è il Benevento, che non dovrà incontrare nessuna delle pre-tendenti e che potrebbe aver vita facile anche sull’ultimo picco, se alla penultima il Frosinone fosse già si-

curo della promozione. Visti i punti di vantaggio sulle inseguitrici, dif-ficile che i ragazzi di Marco Baroni falliscano il bersaglio. Tutte le altre sono più o meno nella stessa barca, con qualche difficoltà in più per il Bari (Carpi, Verona e Salernitana i

Saranno decisivi gli undici scontri diretti

ancora da disputare

I

Greg, il dragotorna a ruggire

NUOTO - Oro agli Assoluti col miglior crono dell'anno

Quando ormai, dopo le fatiche in mare aperto di fine marzo e il modesto crono degli 800 (secondo alle spalle di Detti in 7'48"89), tutti pensavano ad un Gregorio Paltri-nieri lontano dalla forma miglio-re, ecco la zampata del campione. O, come ha detto lui dopo la gara, riecco il drago: 14'37"08 stampato allo stadio del nuoto di Riccione e l'ennesimo titolo italiano dei 1500 è servito. Con un tempo che rap-presenta il miglior crono mondiale stagionale e il terzo della carriera per Greg. Questo nonostante, per sua stessa ammissione, non sia an-cora al meglio della condizione. Ai Giochi Olimpici di Rio de Janeiro, il 13 agosto, aveva vinto in 14'34"57, a Riccione il dominatore della specia-lità non va tanto lontano dal record europeo di 14'34"04 stabilito il 18 maggio scorso per l'oro continen-tale a Londra.

«E' uscito fuori il drago che è in me – racconta il 22enne carpigiano,

allenato dal tecnico federale Stefa-no Morini, responsabile del mezzo-fondo azzurro –. Ero molto deluso della prova negli 800, mi giravano e volevo fare qualcosa di bello. So di non essere in perfetta forma in que-sto momento ma è normale avere un po' di alti e bassi, non sono un robot. Ho cercato di spogliarmi da alibi e inutili preoccupazioni e ho provato a reagire, a dimostrare di essere capace di determinate pre-stazioni. E' un tempo importante, soprattutto per l'umore. Sono an-cora più carico dell'anno scorso». E se il buon giorno si vede dal mat-tino, l'anno che porta ai Mondiali di Budapest di luglio è iniziato col piede giusto.

A Riccione erano in vasca anche gli altri carpigiani Lorenzo Benatti e Lorenzo Mora. Quest'ultimo ha vinto le finali B di 100 e 200 dorso rispettivamente in 55"67 e 2'00"70, oltre al terzo posto nella finale B dei 50 (26"31) e un 2'11"76 nei 200

misti chiusi al trentaseiesimo posto, mentre Benatti ha chiuso lontano dalle finali (diciassettesimo nei 50 stile in 23"15, trentunesimo nei 100 stile in 51"38 e ventottesimo nei 50 farfalla in 24"90) ma è stato quarto con la 4x100 stile dell'Aniene.

Il nuoto carpigiano ha una grande storia, fatta di tanti praticanti e anche di veri campioni come Gregorio Paltrinieri, Lorenzo Benatti e Lorenzo Mora. Molti di questi sono passati in un modo o nell'altro dalla piscina Campedelli e dalla scuola nuoto cittadina, che ha avuto un riferimento storico in Marino Cini, istruttore e allenatore per trent'anni alla piscina comunale. Un gruppo di suoi ex allievi si è ridato appuntamento 27 anni dopo le vasche nuotate con i colori dell'allora "Cdr Carpi 88". Il gruppo si è ritrovato per una cena in compagnia a cui hanno ovviamente preso parte anche Marino, a cui è stato regalato un bracciale con la frase "non mollare mai è ciò che hai insegnato a noi", e l'altra istruttrice Andrea Jahnel. Un revival nel segno del nuoto e dell'amicizia.

Gli allievidi Marino Cinisi ritrovano27 anni dopo

NUOTO - Revival

36^giornata (17/4)

37^ giornata (22 aprile)

38^ giornata (25 aprile)

39^ giornata (29 aprile)

40^ giornata (6 maggio)

41^ giornata (13 maggio)

42^ giornata (19 maggio)

DIFFICOLTA'CALENDARIO

BENEVENTO54 punti Brescia** VICENZA* Cesena** AVELLINO* Ascoli** FROSINONE** Pisa* 11

CITTADELLA54 punti Verona*** CARPI** Spal*** CESENA* Pisa** VICENZA* Entella*** 15

PERUGIA52 punti ASCOLI* Novara*** VERONA*** Pro Vercelli** SPEZIA** Latina* SALERNITANA** 14

SPEZIA51 punti Cesena* ENTELLA** Frosinone*** SPAL*** Perugia*** PISA* Vicenza* 14

ENTELLA50 punti TERNANA* Spezia*** LATINA* Trapani** VERONA*** Novara*** CITTADELLA** 15

BARI50 punti Carpi*** VERONA*** Salernitana*** PISA* Avellino** ASCOLI* Spal*** 16

CARPI48 punti BARI** Cittadella*** TRAPANI** Ternana** SALERNITANA** Verona*** NOVARA** 16

NOVARA47 punti Frosinone*** PERUGIA** Vicenza** BRESCIA* Cesena** ENTELLA** Carpi*** 15

SALERNITANA46 punti LATINA* Pro Vercelli** BARI** FROSINONE*** Carpi*** AVELLINO* Perugia*** 15

LorenzoMora

GregorioPaltrinieri

Page 25: MODENA Due ruote di civiltà - Voce

13 aprile 2017Anno XXIV n. 14

SPORT 25 Pallanuoto: la Cabassi si prende un bel pezzo di salvezzaQuello col fanalino di coda Rn Verona era un appuntamento da non fallire e la Cabassi ha eseguito il compito: 6-5 più sofferto del previsto (con iniziale svantaggio colmato dai gol di Matteo Sacchetti, Luca Ascari, Andrea Cor-telloni, Filippo Sammarini, Matteo Gavioli e Enrico Usocchi) per 3 punti che valgono una bella fetta di salvezza. Sabato 22 trasferta a Ravenna.

prossimi appuntamenti) e qualcuna in meno per Perugia e Spezia.

Molto dipenderà da come si ar-riverà negli ultimi turni, dove alcune avversarie potrebbero non aver più nulla da chiedere al campionato. E’ il caso, ad esempio, delle ultime gare

STORIE DI EX

La copertina va a una pagina triste dello sport provinciale: la Virtus Castelfranco rimedia infatti una sconfitta interna nello scontro salvezza con la Sangiovannese (1-3), e vede allontanarsi la Serie D dopo 13 stagioni consecutive di militanza. Una debacle che coinvolge parecchi ex, dal di-missionario presidente Paolo Chezzi ai prestiti delle giovanili biancorosse Luigi Zinani, Vincenzo Ceci e Alessandro Signorino. Anche Alessan-dro Vinci è passato da via Marx. Rimanendo in Serie D, passo decisivo verso la salvezza del Ligorna, che sbanca Recco (2-4). E’ Leonardo Crafa a mettere in ghiaccio il risultato sul finire del primo tempo. Nel girone I, un gol di Giuseppe Giglio consente alla Cavese di espugnare Gela (0-1) e consolidare il secondo posto. Lì davanti è irraggiungibile il Sicula Leonzio, arrivato alla quindicesima vittoria consecutiva. Risaliamo in Serie A, dove Marco Borriello segna il quattordicesimo gol stagionale ed è settimo tra i marcatori. Nel Genoa che affonda a Udine (0-3) naufraga anche Isaac Co-fie, apparso in evidente difficoltà. L’ennesimo ko costa il posto ad Andrea Mandorlini e al suo vice Alberto Maresi, ex biancorosso. Sulla panchina del Grifone torna Ivan Juric.

Maresi esonerato dal Genoa, Borriello fa 14

dello Spezia contro Pisa e Vicenza, ora impegnate nella lotta per non retrocedere, o dell’Avellino, che po-trebbe diventare una scheggia im-pazzita se penalizzato (rischia un -7 richiesto dalla Procura Federale per calcio-scommesse) e ricacciato nei

bassifondi. Ancora nulla di scritto quindi, anche se sulla carta il com-pito del Carpi è tutt’altro che sempli-ce. Si parte in salita e per prendere velocità occorre scollinare bene già col Bari.

Fabio garagnani

E LUNEDì... IL BARI

Vincere il mal di trasferta per conquistare un posto play-off. Facile a dirsi, difficile a farsi per il Bari di Stefano Colantuono, uscito sconfitto anche nello scontro diretto di La Spezia ed ora costretto a puntare tutto sulla gara del Cabassi. Sono 12 i punti conquistati dal Bari lontano dal San Nicola. Peggio solo Brescia e Ternana. Impallidiscono di fronte ai 38 casalinghi, meglio di tutti. Un male oscuro che, in trasferta, ha allungato a quattro partite il digiuno di punti e a 395 i minuti senza gol. Abbastanza per fare infuriare i tifosi, che dopo le blande contestazioni viste contro il Latina (nonostante la vittoria), hanno girato le spalle alla squadra sugli spalti del Picco e poi aspettato i giocatori al parcheggio del pullman. Da un mese a questa parte, la squadra di Colantuono ha rallentato il passo, mettendo in mostra una crisi di gioco acuita dall’infortunio capitato al solista Brienza (’79), che sembra aver cancellato anche le certezze corali. Non è un caso che il tecnico l’abbia definito una vera e propria “catastrofe”. Il fantasista ne avrà almeno per un mesetto, e trovare le contromisure non sarà semplice visti i cinque gol e i sei assist realizzati in stagione. A La Spezia, il tecnico si è affidato a due giocatori entrati nel mirino del Carpi nel mercato invernale, poi strappati dal direttore sportivo pugliese – ed ex biancorosso – Sean Sogliano: Filip Raicevic (’93) e Cristian Galano (’96). Missione fallita. Al Cabassi non ci sarà neppure il difensore Elio Capradossi (’96), squalificato. Un’assenza che potrebbe riportare nell’undici Emanuele Suagher (’92), componente di una nutrita pattuglia di ex che conta anche Stefano Sabelli (’93), Raphael Martinho (’88), Matteo Fedele (’92) e Fabio Daprelà (’91).

Sogliano e ben sei ex tornano al Cabassi

Terraquilia, c'è Bolzano nel destino

PALLAMANO - Avversario di coppa e play-off scudetto

Tre volte Carpi contro Bolzano nel giro di un mese. Sarà questa la super sfida che colorerà la semifina-le per lo scudetto della pallamano (6 maggio a Bolzano e il 13 in Emilia, probabilmente ancora a Rubiera vista l’impossibilità di giocare alla Vallauri), preceduta probabilmente – ma qui prima ci sono da giocare i quarti con Fondi e Albatro – anche dallo stesso incrocio nella semifi-nale della Coppa Italia del 22 aprile, che anticiperà di qualche settimana le battaglie per il tricolore.

Alla Terraquilia bastava un pun-to nel derby con Bologna per blin-dare il primo posto con un turno di anticipo nella Poule Playoff e i biancorossi hanno chiuso i conti battendo 32-28 i felsinei al termi-ne di una vera e propria battaglia. L’allungo che sembra decisivo per la truppa di Sasa Ilic è quello di metà primo tempo (8-4), chiuso avanti 17-13, ma poi Bologna torna sotto nella ripresa, arrivando fino al 26 pari e

ci vuole la freddezza di Riccardo Pivetta e Tom Bosnjak (altri 9 gol, appena meglio di Angelo Giannetta che ne segna 7) per condurre in por-to la vittoria e festeggiare la quarta semifinale negli ultimi quattro anni.

La qualificazione anticipata tra-sforma così i biancorossi in arbitro per assegnare il secondo posto del girone “B”, che al momento vede appaiate Romagna e Città Sant’An-gelo, ma con quest’ultimi avanti per lo scontro diretto. E Carpi sarà di scena proprio sabato 15 alle 18 in Abruzzo, mentre il Romagna gioche-rà a Bologna alle 19,30, conoscendo già il risultato della gara: in caso di vittoria per entrambe sarà proprio il Romagna, la grande favorita del girone a inizio anno, a dire addio al girone di spareggio fra le seconde, in programma a fine mese a Chieti e in cui sono già qualificate Pressano e Conversano. La vincente trove-rà poi Fasano nell’altra semifinale scudetto, mentre Carpi e Bolzano

sarà l’incrocio della parte sinistra del tabellone.

Fra le buone notizie in casa biancorossa c’è anche la fine della squalifica di quattordici mesi di Vito Vaccaro, fra i più applauditi saba-to scorso sugli spalti alla Vallauri, che già a partire dalla gara di Città Sant’Angelo potrà mettere minuti preziosi nelle gambe per diventare

poi l’uomo in più in Coppa e nella semifinale scudetto.

Intanto la Figh e SportItalia han-no chiuso l’accordo che permetterà alla tv (canale 60 del digitale e 225 sul bouquet di Sky) di mandare in onda in diretta alle 20,45 la finale di Coppa Italia prevista per domenica 23 aprile.

davide Setti

36^giornata (17/4)

37^ giornata (22 aprile)

38^ giornata (25 aprile)

39^ giornata (29 aprile)

40^ giornata (6 maggio)

41^ giornata (13 maggio)

42^ giornata (19 maggio)

DIFFICOLTA'CALENDARIO

BENEVENTO54 punti Brescia** VICENZA* Cesena** AVELLINO* Ascoli** FROSINONE** Pisa* 11

CITTADELLA54 punti Verona*** CARPI** Spal*** CESENA* Pisa** VICENZA* Entella*** 15

PERUGIA52 punti ASCOLI* Novara*** VERONA*** Pro Vercelli** SPEZIA** Latina* SALERNITANA** 14

SPEZIA51 punti Cesena* ENTELLA** Frosinone*** SPAL*** Perugia*** PISA* Vicenza* 14

ENTELLA50 punti TERNANA* Spezia*** LATINA* Trapani** VERONA*** Novara*** CITTADELLA** 15

BARI50 punti Carpi*** VERONA*** Salernitana*** PISA* Avellino** ASCOLI* Spal*** 16

CARPI48 punti BARI** Cittadella*** TRAPANI** Ternana** SALERNITANA** Verona*** NOVARA** 16

NOVARA47 punti Frosinone*** PERUGIA** Vicenza** BRESCIA* Cesena** ENTELLA** Carpi*** 15

SALERNITANA46 punti LATINA* Pro Vercelli** BARI** FROSINONE*** Carpi*** AVELLINO* Perugia*** 15 Nella tabella, la volata play-off: in maiuscolo le gare interne, gli asterischi

indicano il grado di difficoltà da 1 a 3; nell'ultima colonna, il grado di difficoltà (somma degli asterischi). In neretto, gli scontri diretti.

Il migliore del Carpi premio “Bruno Cucconi”

(tra parentesi le partite giocate)

Formazione Voce Tifosi Gaz.Carpi Carlino Gaz.Sport Stadio TuttosportBelec 7 6,5 7 7 7 6,5 7Sabbione 5,5 5,5 6 5,5 6 6 5,5Romagnoli 6 6,5 6 6 6,5 6 6Gagliolo 6 6 6 5,5 6 6 6Struna 6 5,5 6 6 6,5 5,5 6,5Letizia 6 6 6 6 6 5,5 6,5Lollo 6,5 6,5 6 6,5 6 6 6,5Mbaye 5 5 5 5 5 5,5 5,5Bifulco 5 5 5 5 5,5 5 5,5Lasagna 6 6 5,5 5,5 6,5 6 6Mbakogu 5 5 5,5 5,5 5,5 5,5 5Concas 5,5 5 5,5 6 6 5,5 5,5Beretta 5 5 5,5 5,5 5,5 5,5 5,5Poli s.v. s.v. s.v. s.v. s.v. s.v. s.v.

35^ giornata: Avellino-Carpi 1-0(prossimo turno: Carpi-Bari,lunedì 17 aprile, stadio Cabassi ore 15)

Di Gaudio 6,36 (21)Romagnoli 6,14 (27)Lollo 6,10 (30)Belec 6,10 (19)Gagliolo 6,07 (25)Letizia 6,04 (32)Mbaye 6,04 (19)

Spal 64Frosinone 62Hellas Verona 59Benevento 54Cittadella 54Perugia 52Spezia 51V.Entella 50Bari 50Carpi 48Novara 47

Salernitana 46Avellino 44Pro Vercelli 42Cesena 39Ascoli 39Trapani 38Vicenza 37Brescia 35Ternana 35Pisa 32Latina 31

Classifica Serie B

Classifica generale

Kevin Lasagna e Jerry Mbakogu: il Carpi ha bisogno dei loro gol(ph. carpifc.com)

Enej Jelenic e soprattutto Antonio Di Gaudio: rientri fondamentali(ph. carpifc.com)

Page 26: MODENA Due ruote di civiltà - Voce

13 aprile 2017Anno XXIV n. 14

26 SPORT

Calcio - Dilettanti

Solierese e United agli spareggiIl secondo posto finale obbliga i ragazzi di Rossi (fuori anche in Coppa) e quelli di Maestroni a giocarsi tutto nelle finali play-offLa Virtus Cibeno condanna il Mandrio, la Cortilese passerà dai play-out che la Virtus Campogalliano evita. Campogalliano ai play-off

CALCIO - Panoramica sui campionati dilettanti delle Terre d'Argine dalla Serie D alla Terza categoria

Tennis: Giardino e Sporting ko in Serie CAncora una doppia sconfitta per Club Giardino e Sporting nella terza giornata della Serie C a squadre: i quadrifogli si sono arresi 2-4 al Marina di Ravenna (Rezzaghi e Trenti), mentre lo Sporting ha ceduto 1-5 al Ct Ce-sena (Bonini). Si riparte domenica 23 con Villa Carpena Forlì-Sporting e Ct Albinea-Club Giardino.

SERIE DLa Correggese riprende a mar-

ciare e con il successo sulla Ribelle fortifica il piazzamento play-off. Due volte in svantaggio e due volte capa-ci di recuperare con Nicolas Bovi e Roberto Di Maio, le tigri bianco-rosse hanno trovato il guizzo dell'ex Ternana e Juve Stabia Salif Dianda per firmare il 3-2. Il prossimo turno è in programma giovedì 13 e vede la Correggese ospite della Sangio-vannese.

PROMOZIONELa Solierese, persa la possibilità

di arrivare prima, blinda con una vit-toria il secondo posto e si prepara ad affrontare i play-off. Il 3-0 inflitto alla Vignolese ha infatti il sapore dell’a-ritmetica qualificazione alla finale play-off: nel tris c’è ancora la firma del bomber Andrea Belluzzi, que-sta volta scalzato dagli onori della cronaca dalla doppietta del giovane Davide Teggi. I gialloblu tornano in campo domenica 23, quando ospite-ranno la Virtus Camposanto.

PRIMA CATEGORIALa Virtus Cibeno ferma l’emor-

ragia di sconfitte trovando il succes-so nel delicato scontro con la Virtus Mandrio. La doppietta di Marcello Mazzetto evita alla squadra di Pao-lo Alberini ulteriori problematiche di classifica, allontanando la possi-bile rinascita della Virtus Mandrio,

ora aritmeticamente retrocessa. I gialloblu torneranno in campo domenica 23, dopo la sosta, nella sfida salvezza casalinga contro il Reggiolo.

SECONDA CATEGORIASettimana drammatica per lo

United Carpi che fallisce la vittoria del campionato e la qualificazione in finale di coppa. Il successo della Modenese contro la Novese (2-0) an-nulla i 3 punti raccolti dai biancaz-zurri contro il Medolla (1-0, Antonio Gargano), che servono solamente per mantenere il secondo posto ed attendere lo spareggio play-off (con due risultati su tre a disposizione). Clamoroso invece quanto successo in coppa, con la squadra di Davi-de “Topa” Rossi capace di portarsi avanti 3-0 (dop-pietta di Gargano e Lorenzo Bulga-relli) in trasferta contro il Chero (all’andata sconfit-ta per 1-0). L’espul-sione di Riccardo Rega ad inizio secondo tempo apre alla rimonta dei reggiani, capaci addirittura di vincere 4-3 nel finale.

Alla Cortilese non riesce il mi-racolo e la sconfitta per 2-0 contro

la Folgore Mirandola la spedisce ai play-out contro il Nonantola. Nel Girone F la Virtus Campogalliano trova una grande vittoria in casa della Sammartinese, con Leandro Gentile e Federico Vezzani ad evitare incredibilmente i play-out. Il 2-1 blocca il filotto di sconfitte e consegna una sofferta salvezza alla squadra di Giuliano Dotti. La Fossolese, già retrocessa, cede 5-2 contro il Daino (Riccardo Grandi e Andrea Tabarroni).

TERZA CATEGORIAMentre il Mutina Sport vince

lo scontro diretto con il Baracca Beach e si aggiudica il campiona-

to, la Polisportiva Camp ogal l i an o puntella il quarto posto ed attende i play-off. Contro la modesta Gino Nasi bastano un autogol ed il sigillo di Luca Dotti per racco-gliere gli ultimi tre punti della regular season. Succede di tutto nel derby tra Carpine e Limidi,

con i biancorossi in vantaggio per 2-0 fino all’83’ con le reti di Evange-lista Neto Pereira e l’autogol di An-drea Zaghi. In 7 minuti i giallorossi ribaltano tutto, con Samuele Cul-

zoni, Mustapha Rabeh e Matteo Storchi a trovare l’incredibile 3-2. Quando sembra tutto scritto, Sogari trova il 3-3 al 96’, sull’ultimo ango-lo dell’incontro. La Cabassi Union chiude con la sconfitta per 3-2 subita dal Gaggio (Freire Do Nascimento ed Emanuele Barletta), mentre la Real Cabassi viene sommersa 5-2 (doppietta di Giovanni Mozzillo) dal San Paolo.

RINGRAZIAMENTO. Il Limidi ringra-zia mister Gianluca Ghiotti "per tutto quello che ha fatto in questi 10 anni come allenatore, ottenendo risultati importanti specialmente nelle giovanili, curando oltre che l’aspetto tecnico il comportamento e la crescita della persona. Un vivo ringraziamento e l’augurio di future soddisfazioni".

Pietro turChi

Bomber Terre d'Argine: Belluzzi torna a segnare

Allenatore: Giuliano Dotti (V.Campogalliano)

Rolli(United Carpi)

Dream Team della settimana

Di Maio(Correggese)

Vezzani(V.Campogalliano)

Sogari(Limidi)

Dotti(P.Campogalliano)

Owusu(Solierese)

Gentile(V.Campogalliano)

Mazzetto(V.Cibeno)

Culzoni(Carpine)

Teggi(Solierese)

Dianda(Correggese)

Il campionato volge al termine e nel girone C è ormai tempo di bi-lanci, con la Virtus Real Carpi lancia-ta verso la vittoria. Nella sfida contro il Campogalliano, i ragazzi di Daniele Manni non fanno sconti e con Mau-rizio Vullo, Mas-simo Santoriello e Luca Martinelli strappano il 3-2. A nulla serve la dop-pietta del bomber Samuele Bulgarelli, se non per i rimpianti. Il Club Giardino torna dalla trasferta contro il San Biagio con tre punti in saccoccia. Il meri-to va soprattutto alla doppietta di Manuel Ascari (due assist di Davi-de Pavesi) e alla rete di Giacomo Grazioli, che servono il 3-0 e con-fermano il secondo posto. Posizione difesa anche nel recupero contro la Mortizzuolese, dove il pirotecnico 3-3 ha favorito i biancoverdi, in rete con la splendida punizione di Pavesi, con Andrea Martinelli ed Enrico Meschieri. Giovedì 13, alle 21, allo Zaccarelli si sfideranno Virtus Real Carpi e Club Giardino. Il Club 33 Tecnocasa ha ingranato la quinta e, dopo un girone d’andata dramma-tico, è ora a ridosso del terzo posto. Trascinatore è ancora una volta Mir-co Mantovani, a segno con una pu-

nizione magistrale. Le paratissime di Daniele Paltrinie-ri permettono poi di portare a casa un 1-0 tanto sofferto quanto importan-te. Il Novi è sceso in campo mercoledì 12 con questo nu-mero di Voce già in stampa. Nel girone A, botta e risposta

25 reti: Belluzzi (Solierese)23: Sciamanna (Correggese)21: Jocic (Novese)17: Montanini (P.Campogalliano)14: Zhiti (P.Campogalliano)12: Azalea (United Carpi)

Real e Giardinosi sfidanoMantovani-gole il 33 va

CALCIO UISP - Eccellenza

CALCIO GIOVANI

Il Ct Carpi ha ospitato, insieme agli altri circoli Uisp della provincia, i Campionati Regionali Uisp giovanili. Ben 28 le società coinvolte con circa 250 ragazzi e ragazze nelle varie categorie in gara e oltre 30 bambini impe-gnati tra sabato 8 e domenica 9 nei tornei di minitennis Under 9 e Under 10. La due giorni, aperta da un corso di aggiornamento al Ct Carpi per gli insegnanti e tecnici Uisp Emilia-Romagna, ha sancito il successo del Tennis Castelfranco davanti a Sacca e Villa d’oro.

TENNIS I Regionali giovanili Uisp al Ct Carpi

DANZA Space Dance, i Caraibi a Roma

La Space Dance&Fitness di Novi ha trionfato alla gara Fids “Roma Caribbean dance 2017”. Davis Brighenti e Noemi Mantovani, pur bal-lando in coppia da soli sei mesi, hanno centrato un ottimo quinto posto in combinata cubana e un quarto in combinata portoricana. Sabrina Simeoli ha chiuso quarta nella categoria 16/18 classe unica, mentre la detentrice del titolo mondiale Martina Martino ha terminato quinta nella categoria 12/15 anni. I due gruppi novesi sono saliti entrambi sul gradino più alto del podio. Con grande soddisfazione è arrivato anche un secondo posto per Giulia Bergamini e Giulia Serra nella categoria duo classe 19/34, e un primo per Giulia Bergamini e Vincenzo Di Napoli nella categoria coppia classe 19/34. Grande soddisfazione dunque per i maestri Fabio Billoni e Vincenzo di Napoli che, archiviato il successo di Roma, hanno già il mirino puntato sui Campionati Italiani Fids che si svolgeranno a Rimini a luglio.

tra Migliarina e Budrione con Mar-co Saetti e Mirco Freddi e 1-1 che serve ad entrambe le squadre per smuovere la classifica. Piccoli pas-si anche per l’Olimpia che contro il fanalino di coda Gioconda non va oltre l’1-1 (Gianluca Pellodi). Oc-casione persa invece per l’Olympic, sconfitta 1-0 in casa dal Gaggio e ormai fuori dai giochi play-off.

P.t.

Eccellenza gir.A (8^gg. rit.)Bastiglia-Sporting Sassuolo 2-5Fides-Equipe 2-0Modenese-Paraguay sospesaMigliarina-Budrione 1-1Solignano-Ndn 1-2Gioconda-Olimpia 1-1Olympic-Gaggio 0-1

Sporting Sas. 49Fides 47Paraguay* 40Modenese* 37Olympic 33Gaggio 30Equipe 27

Bastiglia 26Migliarina 26Ndn 25Budrione 20Solignano 17Olimpia 16Gioconda 10

Classifica

Eccellenza gir.C (7^gg. rit.)Mortizzuolese-C.33 Tecnocasa 0-1V.Real Carpi-Campogalliano 3-2V.S.Prospero-Quarantolese 1-4Unione S.Biagio-Club Giardino 0-3Novi-Medolla merc. 12/4Riposa: Ganaceto

V.Real Carpi* 41C.Giardino** 30Mortizzuolese 26Medolla 25Novi** 23C.33 Tecnoc.* 23

V.S.Prospero 20S.Biagio** 19Campogall.* 13Quarantol.* 13Ganaceto* 11

Classifica

AndreaMartinelli(Giardino)

Troppo divario tra le Primavera di Juventus e Carpi: al centro tecnico bianconero di Vinovo è uscito un 5-0 in cui i biancorossi si sono comunque fatti onore soprattutto nel primo tempo, chiuso sotto 1-0. I 3 gol in 15' di inizio ripresa hanno poi chiuso una gara trasmessa in diretta tv da SportI-talia, una prima assoluta per le giovanili carpigiane. I ragazzi di La Manna tornano in campo sabato 15 a San Martino in Rio contro l'Udinese per la terzultima giornata di campionato. Restando in tema Juve-Carpi, contro i bianconeri non sono arrivati punti ma prestazioni di grande spessore per Under 16 e U15, anch'esse di scena a Vinovo: i ragazzi di Diddi, che avevano sconfitto la Juve all'andata, si sono arresi 2-1 (Simone), risultato in fotocopia per quelli di Bertoni (gol di Ranieri). Vittoria invece è stata per l'Under 17 di Gallicchio, che grazie ai gol di Marani e Luka hanno sconfitto in rimonta l'Empoli. I campionati torneranno con l'ultima giornata dopo la sosta pasquale: il 23 aprole U17 impegnata a Sassuolo, mentre U16 e U15 ospiteranno l'Empoli.

CARPI Tre ko con la Juve, bene l'Under 17

MarcelloMazzetto(V.Cibeno)

Page 27: MODENA Due ruote di civiltà - Voce

13 aprile 2017Anno XXIV n. 14

SPORT 27 Bocce: buon pareggio per la RinascitaLa Rinascita Budrione impatta 1-1 sulle corsie della Virtus L'Aquila. Il punto portato in dote da Bartoli-Savoretti permette ai budrionesi di lasciarsi alle spalle gli abruzzesi, ma il quarto posto è ora tornato a +1, mentre il terzo del Boville Marino è a +3. Dopo Pasqua, a Budrione arriverà il Capocavallo, mentre il 29 toccherà proprio al Marino nella penultima di campionato.

E’ sempre più un rompicapo la lotta scudetto nella Serie A Elite “Atuttocampo Cup”. La quart’ultima giornata regala addirittura un tri-plo scivolone per le prime tre, che fa impennare le quotazioni del Power Service, ora secondo, e rimette a sor-presa in gioco anche il Boca Futbol. A 150’ dalla fine sono ancora addi-rittura sette le squadre che possono matematicamente mettersi il titolo in bacheca, situazione mai verifica-tasi nella storia del campionato. Il triplo ko lascia in vetta la Vis San Prospero, battuta da una Trattoria Baldini che si conferma “ammazza-grandi” dopo aver steso anche l’Attila Gelateria Cortina. Ci pensano con una doppietta a testa bomber Ales-sandro Brandoli (per lui sono 40) e Cristian Fullico a interrompere il

filotto di quattro vittorie di fila della capolista, che però ha ancora il desti-no nelle proprie mani visto il +2 sul lanciatissimo Power Service. Il calen-dario è però tutt’altro che semplice per i ragazzi di Davide Lugli, che se la vedranno con Boca, Green Wallera e Power Service in un finale mozza-fiato. Intanto il Power Service mette la freccia su Mondial Corag e Cortina infilando la decima vittoria nelle ulti-me 12 gare (31 punti sui 36 possibili) con una cinquina sull’Athletic Conad Pile firmata da Marco Bavieri (2), Nicolò Gandolfi, Matteo Gennari e Mohammed Tabli. Le altre due ca-dute illustri portano i sigilli di War-riors e Green Wallera. I possidiesi, trascinati dal capocannoniere Simo-ne Mavalasi (poker che lo porta a 44), scappano via subito e la Mondial

Corag (doppietta di Salvatore Cre-dendino) non riesce più a rimonta-re. I biancoverdi di Maurizio Cor-radi, invece, la ribaltano nel finale grazie al tris di Riccardo Grazian e la rete di Francesco Gallesi dopo un lungo inseguimento e dopo che i correggesi (rete di Daniele Senatore e doppietta di Fernando Ruggiero) erano avanti a 2’ dalla fine per 3-2. Nel gruppo che insegue a -4 la vetta arriva anche il Boca Futbol dopo il tris (Nicola Deiosso, Luca Milicia-ni e Ricky Rossi) sui Cormagnus, che restano a +5 sulla zona calda, un passo davanti ai Rios. La truppa di Federico Mazzieri conferma il mo-mento no (un punto in cinque gare) e si arrende alla Butega Romagnola, dopo aver retto per un tempo (2-1, in gol Gabriele Giugliano) sotto i colpi di Nicola Nosari (2), Matteo Bigarelli e Giulio “sombrero” Gra-zioli. Fra le ultime cinque l’unica a fare punti è il Bahia Soccer che dopo 10 giornate ritrova la vittoria con lo Spartak Lositex: decidono il tris di Daniele Azalea e il gol di Calogero Messina, anche se la salvezza resta a -7.

davide Setti

CALCIO A 5 CSI - Serie A Elite "A tuttocampo Cup"

Le prime tre cadonoe la corsa scudettodiventa un gioco per sette

Gsm, servono4 puntiper blindareil secondo posto

VOLLEY - In D è bagarre

SERIE B2. Le giovani della Liu•Jo Modena sono una delle squadre più in forma del momento e la Gsm se n'è accorta sulla propria pelle. Il 3-2 (25-18, 16-25, 25-15, 19-25, 15-10) con cui le biancoblu si sono sbaraz-zate delle modenesi è però risultato tutt'altro che da buttare, visto il valo-re delle giovanissime bianconere e i risultati degli altri campi. La sconfit-ta delle bresciane del Pisogne con la capolista Argentario – che ha festeg-giato la matematica promozione in B1 – ha infatti permesso alla Gsm di riportarsi a +7 sul quarto posto. Con tre giornate ancora in calendario, l'aritmetica dei play-off dista solo 2 punti, ma il mirino delle biancoblu è ovviamente puntato sulla difesa del secondo posto, per cui ne servono almeno 4. Dopo la trasferta di sabato 22 a Rovereto di Trento, per le ra-gazze di Davide Furgeri ci saranno gli scontri diretti con le due quarte Porto Mantovano e Pisogne. Chiu-dere seconde e non terze farebbe tutta la differenza del mondo per la Gsm, che salterebbe il primo turno play-off. A guastare parzialmente il buon momento in casa Mondial arriva però la convocazione di De-bora Pini e Silvia Bulgarelli per la squadra di beach volley della Re-pubblica di San Marino che proprio nel periodo dei play-off disputerà le olimpiadi per i piccoli stati. Stando al calendario, opposto e capitano saranno disponibili per le gare uffi-ciali ma salteranno la settimana di allenamenti tra le prime due gare play-off.

SERIE C. Senza ormai più obiettivi

da centrare, l'Univolley si è arresa 3-1 sul campo di un'Anderlini a cac-cia di punti salvezza. Il campionato dei biancorossi si chiuderà dopo Pa-squa, sabato 22 al PalaHack contro Modena Est.

SERIE D. Continua la striscia nega-tiva della Fb Soliera, che si gioca la partecipazione ai play-off all'ultima giornata. Dopo il 3-1 subito a Casi-nalbo, i ragazzi di coach Ganzerla si giocano tutto sabato 22 alla Loschi contro la seconda della classe Mo-dena Volley. Con una vittoria piena i gialloblu saranno matematicamente ai play-off, altrimenti dovranno at-tendere il risultato di San Giorgio Bologna-SdP Serramazzoni.

Nel girone B femminile, per for-tuna della Mondial Texcart manca-no invece ancora tre giornate alla fine: le biancoblu, reduci dal ko per 3-1 a Casalecchio, devono infatti ti-rarsi fuori dal terz'ultimo posto che costerebbe gli spareggi salvezza. Dopo la sosta pasquale, le ragazze di Benaglia se la vedranno con il già retrocesso Bondeno, quindi con Stadium e Vignola. Il 3-0 incassato sul campo dell'Intesa Cadelbosco ha fatto piombare il Soliera 150 a -8 dalla zona play-off. Nelle tre gare restanti, le gialloblu se la vedranno con l'Argelato primo della classe (sa-bato 22 alla Cento Passi), e quindi con Basser e la pericolante Pontec-chio Vado che precede la Texcart di 1 punto.

e.r.

Gagliarda e risoluta, la Tecnofondi (24) passeggia fra le mura amiche del Palazzetto Ferrari avendo la meglio su una giovanissima Fidenza (30). Con la tranquillità della salvezza ottenuta il giorno prima, grazie alla sconfitta interna di Torre (18) per mano di Veni (24), i ragazzi di coach Davide Testi comandano con caparbietà e tanta corsa fin dalle primissime battute: ne viene fuori una gara gradevole e scoppiettante, con rapidi capovolgimenti di fronte e tanti possessi spesso vincenti; autentico mattatore del match ed mvp della stagione Francesco Doddi, che ne mette a referto 32, con medie superiori al 50 per cento in una serata davvero positiva, anche per rimanere saldamente in testa alla personalissima classifica marcatori del girone A. Un frizzante 81-60 che regala al Nazareno la nona posizione e che allontana ormai definitivamente Fidenza dalla post-season, distante 4 punti difficilmente colmabili nelle ultime due giornate; dopo la sosta pasquale, Tecnofondi che andrà a far visita a Veni venerdì 21.

PROMOZIONE. Doppia sconfitta interna dagli opposti risvolti per le carpi-giane, con il Nazareno che non riesce nella mission impossible di ribaltare il -54 dell’andata e la Carpine che viene superata da Montevenere, cascando al secondo turno playout. Stefy Basket è davvero troppo per Filippo Sbisà (17) e compagni: 66-83 rimediato a domicilio, ma intensità e percentuali rendono la gara più combattuta ed equilibrata rispetto a sette giorni prima. La Centro Lattonieri sembra invece priva di interni e di idee: nel 44-51 sof-ferto alla palestra Da Vinci, la coppia Zaccarelli-Zanoli mette insieme 21 punti, ma da soli non bastano alla causa di coach Daniele Lugli, costretto a cercare la salvezza contro Magreta nel doppio scontro che si terrà nella settimana dopo Pasqua.

luCa barberiS

BASKET - Lattonieri, è spareggio salvezza con Magreta

Tecnofondi, Doddi ne fa 32

Si spegne ai supplementari il sogno del Cavezzo Futsal di centra-re la finale playoff di C1. I gialloblù si arrendono con tanti rimpianti a Castel San Pietro, sconfitti 6-4 all’overtime dall’Osteria Grande, che ora sfiderà nell’ultimo atto il Rimini. Una gara che si era mes-sa subito bene per la squadra di “Bibi” Tirelli, costretta a vincere per il peggior piazzamento in cam-pionato: Riccardo Lotti e Andrea “Ringhio” Rinaldi in 10’ firmano il 2-0, ma poi come già tante volte si spegne la luce gialloblù e l’Osteria Grande prima accorcia e poi nella ripresa vola sul 4-2, sfruttando an-che un paio di clamorosi gol falliti dal Cavezzo. Nel finale, col portiere di movimento in campo, la reazio-ne porta alla doppietta di Oreste Casceglia che vale il 4-4 e poi a 20” dal fischio Matteo Bigarelli si divora la palla della finale. Si va così ai supplementari e il Cavezzo non sfrutta 2’ con l’uomo in più per un rosso a un bolognese, venen-do infilato due volte nel secondo parziale e dicendo addio al sogno della finale.

Tre giorni prima si era arresa anche l’Under 21, sconfitta 11-2 an-che nel ritorno dal Kaos nei quarti playoff.

d.S.

Calcio a 5: Cavezzodice addio ai sogni di B

Ottima chiusura di campionato per La Patria nella seconda prova del campionato Gam Silver Lc e Gaf Sil-ver Lb. Per quanto riguarda la sezione maschile, Elia Lironi ( fascia A1) vin-ce la seconda prova e il campionato con uno straordinario punteggio di 50,00 sui quattro attrezzi che gli vale il titolo di campione regionale Silver LC A1 e il trofeo Coni. Nella fascia A2 è invece Giacomo Tosi a trionfare con un punteggio di 48,900 che gli ha regalato anche il titolo di campione regionale Silver LC A2. Terzo posto invece per Riccardo Neri, vincitore della prima prova del campionato ma assente nella seconda. Tra i giovani della categoria J2 la Patria porta a casa un bel secondo posto con Elia Lessmann. Tra le ragazze, Linda Muzzoli è quarta con 45,200, mentre nella seconda fascia secondo posto per Sofia Zirondoli 44,800) e terzo per Caterina Simonazzi (44,700). Un altro podio nella fascia J2 dove Giulia Bulgarelli si qualifica terza con 45,200 e Elisa Canè è quinta con un punteggio di 44,900.

GINNASTICA Patria, performance da applausi

Serie A “A tuttocampo” (10^ rit.) Power Service-A.Conad Pile 5-1Bahia Soccer-Spartak Lositex 4-3Boca Futbol-Cormagnus 3-1Butega Romagnola-Rios 4-1Mondial Corag-Warriors 4-5Trattoria Baldini-V.S.Prospero 4-3Green Wallera-A.Gelat.Cortina 4-3

V.S.Prospero 45Power Service 43Mond.Corag 41Gel.Cortina 41Boca Futbol 41Warriors 39Green Wallera 39

ClassificaTratt.Baldini 30Butega Rom. 30Cormagnus 25Rios 24A.Conad Pile 20Sp.Lositex 17Bahia Soccer 17

BiliardoEccellenza Romagna - 31^ giornataRiccione-Bagnacavallo 3-3TM Novellara-Codifiume 2-47 Crociari P.Poster-Busecchio Forlì 1 3-3Villanova-Andrea Costa Carpi 2-4Ronco Borin 2-7 Crociari Rg 2-4Portorose Forlì-Cotignola 3-3Manuel Cafè-Ravenna 2-4Busecchio Forlì 2-Castiglione 2-4Molinella-Ronco Borin 2 4-2

Classifica Serie BVezzano 1 112 Bar Redi 96TM Rocca 111 C.CasaMo 89Vezzano 2 106 TM Color 87Il Portico 105 Bar Jolly 81B.Magico 102 C.Unipol 71TM Dvl 102 TM Ricreat. 70Cantonese 100 Massenz. 59TM Aesse 97 C.Acripoli 52

ClassificaForlì 1 73 Cotignola 38Molinella 60 Tex Master 36Ravenna 56 7 Cr.Poster 36Portorose 54 Codifiume 36Manuel C. 53 Villanova 357 Cr. Rg 49 Bagnacav. 31A.Costa 48 Castiglione 30Ronco 1 45 Forlì 2 19Riccione 45 Ronco 2 18

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Page 28: MODENA Due ruote di civiltà - Voce

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