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30/10/2014 1 Modulo 1. Sistemi formativi, ordinamenti degli studi in Italia e nei Paesi dell’unione Europea Il modulo 1. è composto da tre lezioni, due tracciano un QUADRO del sistema di istruzione e formazione in Italia, mentre la terza lezione sarà solo in formato on line e affronta la lettura dei principali sistemi formativi europei. CHIARAMENTE la conoscenza delle norme che regolano i sistemi scolastici costituisce una parte importante delle competenze che un dirigente deve possedere; in quanto il RUOLO del DIRIGENTE è di saper interpretare, tradurre e applicare in senso innovativo le norme nella gestione della scuola.

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Modulo 1 . Sistemi formativi, ordinamenti degli studi in Italia e nei Paesi dell’unione

EuropeaIl modulo 1. è composto da tre lezioni, due tracciano un QUADRO del sistema di istruzione e formazione in Italia, mentre la terza lezione sarà solo in formato on line e affronta la lettura dei principali sistemi formativi europei. CHIARAMENTE la conoscenza delle norme che regolano i sistemi scolastici costituisce una parte importante delle competenze che un dirigente deve possedere; in quanto il RUOLO del DIRIGENTE è di saper interpretare, tradurre e applicare in sensoinnovativo le norme nella gestione della scuola.

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Il quadro complessivo

La lezione di oggi cerca: - di tracciare un QUADRO COMPLESSIVO degli ordinamenti del nostro sistema di istruzione e formazione del primo ciclo primario che va dai 3 ai 14 anni, nella prossima lezione verrà affrontato il secondo ciclo di istruzione dai 14 ai 19 anni;

- di offrire una lettura del quadro storico;

- di evidenziare i passaggi NORMATIVI più importanti;

- di definire in forma sintetica le linee innovative più significative messe in atto negli ultimi 15 anni

Il sistema educativo di istruzione e formazione

Una premessa. INNANZITUTTO è necessario chiarire che oggi non si parla più solo di sistema scolastico, ma il termine presente nella normativa è: SISTEMA EDUCATIVO NAZIONALE di ISTRUZIONE e FORMAZIONE.Le parole chiave sono tre: ISTRUZIONE, FORMAZIONE, SISTEMA EDUCATIVOQuando parliamo di politica scolastica dobbiamo avere una VISIONE DI SISTEMA che tenga insieme: l’istruzione, la formazione e il lavoro.In altre parole il sistema educativo risulta composto dal sistema di istruzione, dal sistema di formazione e dal lavoro-apprendistato.

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Complesso di ordinamenti

Quando parliamo di SISTEMA EDUCATIVO dobbiamo sapere che parliamo di un COMPLESSO di ORDINAMENTI che fanno riferimento a soggetti istituzionali e a normative diverse tra loro riconducibili:

- il sistema di istruzione: il Ministero della pubblica istruzione;

- il sistema formativo: alle Regioni;

- la formazione, l’apprendistato/lavoro: al Ministero del

lavoro e delle politiche sociali

MIUR, REGIONI, MINISTERO del LAVORO

PIÙ PRECISAMENTE da un punto di vista degli

ordinamenti cioè delle norme che regolano questi sistemi, va precisato che - la scuola dell’infanzia, il ciclo primario, la secondaria di

primo grado e la secondaria di secondo grado la COMPETENZA NORMATIVA spetta al MIUR; - l’istruzione e la formazione professionale rientra nelle

COMPETENZE delle REGIONI;

- l’apprendistato è di competenza del MINISTERO del LAVORO e delle POLITICHE SOCIALI

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L’apprendimento per tutta la vita

ANCORA il TERMINE sistema scolastico risulta inadeguatoPERCHÉ oggi non c’è più una netta distinzione tra il tempo dello studio, del lavoro e della pensione, questa sequenzialità lineare non c’è più.

Le tecnologie e le innovazioni hanno fatta cadere queste barriere. Viviamo in una SOCIETÀ della CONOSCENZA; per questo si parla di UN APPRENDIMENTO per TUTTA LA VITA (long life

learning). Si apprende non solo a scuola ma soprattutto fuori da essa.INFATTI la sfida che la scuola ha di fronte è quella di saper coniugare il curricolo formale, con il curricolo non formale e informale

Nel dpr 275 si dice…

PIÙ PRECISAMENTEAncora nell’art.1 del regolamento dell’autonomia(DPR n. 275/99)si dice: “l’autonomia delle istituzioni

scolastiche … si sostanzia nella progettazione e nella

realizzazione di interventi di educazione, istruzione e formazione mirati allo

sviluppo della persona umana … al fine di

garantire ai soggetti coinvolti il successo formativo.

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Da un punto di vista pedagogico

COSA SIGNIFICA?

L’EDUCAZIONE riguarda lo sviluppo e la crescita della persona da un punto di vista delle norme e dei valori di

comportamento dell’assetto sociale in cui vive …

L’ISTRUZIONE riguarda gli apprendimenti disciplinari;

LA FORMAZIONE riguarda l’intervento mirato degli adulti genitori, insegnanti … perché il soggetto si

sviluppi come individuo persona con le sue caratteristiche identitarie, le sue preferenze e attitudini.

I tre ordinamenti: infanzia, primaria e secondaria di primo grado

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I tre ordinamenti: infanzia, primaria e sec. di primo grado

Dopo questa premessa necessaria ORA Cerchiamo di INQUADRARE gli ORDINAMENTI della scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado all’interno di un QUADRO STORICO, mettendo in evidenza le leggi più importanti che lo hanno determinato.SCOPO della lezione è di riscostruire le principali norme che regolanola scuola: dell’infanzia, la scuola primaria e secondaria di primo grado. VISTE in un arco storico che va dagli anni ’60 ai giorni nostri in particolare ci interessa mettere in evidenza gli aspetti normativi –significativi che hanno interessato i tre ordinamenti negli ultimi 10- 15 anni.

Tre parole chiave: evoluzione degli ordinamenti, obbligo di istruzione e

impianti culturali

PER mettere in evidenza questi aspetti NORMATIVI significativi

utilizziamo alcune parole chiave che sono:

1. EVOLUZIONE degli ordinamenti

2. OBBLIGO di istruzione

3. TRASFORMAZIONE degli impianti culturali

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Tre diversi ordinamenti

Dico una cosa nota il nostro sistema di istruzione che va dai 3 ai 6, dai 6 agli 11 e dagli 11 ai 14 anni è organizzato in tre distinti ordinamenti: la scuola dell’infanzia, il primo ciclo di istruzione è costituito dalla scuola primaria e dalla secondaria di primo grado, REGOLATI da norme DIVERSE e con specifiche caratteristiche. Leggi che sono state emanate in tempi diversi tra loro. In altre parole NON siamo di fronte ad un ordinamento unitario, ma ad un sistema basato su tre diversi segmenti.

Le tappe fondamentali: la legge 1859/62

SOTTOLINEO ALCUNI ASPETTI .Il quadro normativo da tener presente riferito alla ex scuola media ora chiamata secondaria di primo grado, riguarda:1.la legge n. 1859, 31 dicembre 1962 istituisce la scuola media unica – Una data importante da tener presente; è la prima grande riforma della scuola italiana dalla caduta del fascismo. SANCISCE la fine della divisione tra scuola media e le scuole di avviamento professionali.Ricordo che negli anni sessanta in seguito allo sviluppo del paese era necessario elevare il tasso di scolarizzazione. Siamo agli inizi del cosiddetto boom economico e soprattutto nel lavoro in fabbrica serviva che gli operai sapessero leggere le istruzioni di base. Nel 1946 l’85% dei giovani non andava oltre la IV e la V elementare …

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Viene attuato il dettato costituzionale

Come previsto dalla Costituzione con l’art. 34 … per la prima volta, dall’unità d’Italia VIENE concretamente INNALZATO L’OBBLIGO di ISTRUZIONE a OTTO ANNI.

La legge n. 1859 del 1962 lascia però aperti una serie di nodi irrisolti:

Infatti rimangono le classi differenziali e le classi di aggiornamento di fatto classi ghetto; non tutte le discipline sono poste sullo stesso piano, molte materie rimangono facoltative;

Lettera ad una professoressa

In altri termini, si era innalzato l’obbligo, ma l’impianto culturale rimase gentiliano basato sulla separazione tra il sapere e il saper fare. Nel 1967 Don Milani - con la famosa “LETTERA A UNA PROFESSORESSA” - ancora oggi di grande attualità - “denunciava come una scuola tradizionale arroccata su una didattica tutta frontale e fondata sulla trasmissione di conoscenze, basata sulla divisione di classe, in quanto rimanevano la divisione in classi di serie A e B non sarebbe mai stata in grado di dare risposte adeguate ad una scuola di massa - che richiedeva una nuova idea di scuola basata sul successo formativo di tutti gli studenti. Una scuola capace di promuovere e non di selezionare in base alla provenienza sociale e culturale. Questo denunciava Don Milani più di 40 anni fa, va detto che da questo punto di vista il nostro sistema non è molto cambiato.

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Una legge da ricordare: la n. 517 del 1977

LA RISPOSTA ai molti problemi non risolti della legge 1859/62 vengono dati con la legge n. 517 del 4 agosto 1977. SI NOTI dopo oltre 15 anni. La Legge è in parte ancora in vigore – Norme sulla valutazione degli alunni e sull’abolizione degli esami di riparazione nonché altre norme di modifica dell’ordinamento scolastico –

Quali gli aspetti innovativi?- SOPPRESSIONE autunnale degli ESAMI DI RIPARAZIONE nella scuola elementare e media- ABOLITE le CLASSI DIFFERENZIALI e di aggiornamento;- Introdotta la SCHEDA PERSONALE degli alunni;- PIANO ANNUALE DI ATTIVITÀ obbligatorio nella scuola media;- INTEGRAZIONE a favore degli alunni portatori di handicap.

La legge n. 517: abolizione dei voti, programmazione e valutazione

ANCORA altri aspetti fondamentali presenti nella legge 517/77 da ricordare:- Vengono abolite le pagelle e i voti numerici e sostituite con le schede di valutazione basate su giudizi. Rintrodotti nel 2009 dal Ministero Gelmini

- Viene introdotta la programmazione didattica e la valutazione che ha come riferimento il consiglio di classe.

- Evidenziato il nesso tra programmazione didattica e valutazione

SIAMO alla fine degli anni ‘70 inizio degli anni ’80:è la stagione della PROGRAMMAZIONE EDUCATIVAincentrata sulla DIDATTICA per OBIETTIVI

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La programmazione per obiettivi

La programmazione per obiettivi: una stagione che ha INNOVATO profondamente gli impianti culturalisoprattutto della scuola media. Dove la didattica era – sino all’entrata del 517/77 basata esclusivamente sulla trasmissione dei contenuti.

Qual’ era la finalità della didattica per obiettivi?

L’ASPETTO CENTRALE era che gli alunni raggiungessero determinati obiettivi operativi per i quali le conoscenzeerano senz’altro fondamentali, ma non nel loro repertorio contenutistici, nozionistico - fine a se stesso, ma per il loro uso corretto – applicativo - da parte degli alunni.

La legge n.348 del 16 giugno 1977

Un’altra legge storica , che merita di essere segnalata, riguarda la legge 348 - “Modifiche di alcune norme della legge 31 dicembre 1962 n. 1859 sulla istituzione e l’ordinamento della scuola media statale” -1. viene abolito del tutto il latino; - l’italiano piegato sull’educazione linguistica; - l’educazione tecnica al posto dell’applicazioni tecniche; - l’educazione musicale diventa obbligatoria;2. L’orario settimanale è di 30 ore3. Esame di licenza media viene svolta su tre prove scritte(italiano, matematica e lingua straniera) colloquio orale pluridisciplinare per tutte le altre materie.

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I nuovi impianti culturali della scuola media

Con il Decreto Ministeriale del 9 febbraio 1979, in base all’art. 2 della legge 348 vengono adottati i nuovi programmi, gli orari di insegnamento e le prove di esame per la scuola media statale …”QUESTI PROGRAMMI MINISTERIALI – oggi non più in vigore– sono stati un documento di riferimento pedagogico culturale innovativo molto importante. Erano programmi prescrittivi. L’impianto era organizzato: I. Prima Parte - caratteri e i fini della scuola media – II Parte –Scuola adeguata all’età e alla psicologia dell’alunno – III Parte Programmazione educativa e didattica – IV Parte - Le discipline come educazione. Erano anche una GUIDA PEDAGOGICA.

La scuola materna entra nel sistema scolastico italiano

Le principali tappe che stanno alla base dell’EVOLUZIONE NORMATIVA della scuola dell’infanzia sono: 1. Legge n. 444 del 18 marzo 1968 - Ordinamento della scuola materna statale- E’ una tappa storica da ricordare. Sino a questa legge la scuola materna era fondamentalmente gestita da istituzioni private ed ecclesiastiche si chiamavano “asilo infantile

2. Orientamenti DPR n. 647/ 1969

3. DM 3 giugno 1991 vengono introdotti i NUOVI ORIENTAMENTIUn testo questo innovativo ancora oggi, di fatto, in vigore.

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Gli aspetti innovativi dei nuovi orientamenti del 1991

Quali aspetti innovativi vengono introdotti?1. Al centro dell’azione educativa viene POSTO IL BAMBINO; 2. Il curricolo dell’infanzia è un curricolo PREPEDEUTICO alla scuola elementare; si punta sulla CONTINUITÀ EDUCATIVA.4. Si punta sulla personalizzazione ; e sull’ interazione tra momenti educativi e sviluppo cognitivo.5. Non si introducono discipline, ma CAMPI DI ESPERIENZE: -corpo e movimento;- discorsi e parole; - spazio, ordine e misura; - cose, tempo e natura;- messaggi, forme e media; - sé e l’altro.I Campi di esperienze sono rimasti gli stessi – con alcuni aggiustamenti - nelle ultime indicazioni introdotte nel 2012.

Scuola elementare, dal bambino intuitivo al bambino cognitivo

PER QUANTO riguarda il rinnovamento degli impianti culturali quali sono le principali tappe da RICORDARE?La svolta si ha con il DPR n. 104 del 12 febbraio 1985 che sostituisce i programmi didattici di TRENT’ANNI PRIMA i così detti programmi ERMINI del 1955.

Nel 1990 con la legge n. 148 del 5 giugno 1990 diventano definitivi.

Sono stati programmi altamente INNOVATIVI su cui ancora oggi la scuola elementare basa la sua IDENTITÀ PEDAGOGICA E CULTURALE, nonostante non siano più in vigore.

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I programmi della scuola elementare

QUALI ASPETTI VANNO EVIDENZIATI?Come abbiamo detto sono stati programmi fortemente innovativi soprattutto perché introducono nella scuola elementare che sino a quel momento era stata basata su un GENERICO IMPIANTO PEDAGOGICO, un IMPIANTO incentro sulla dimensione DISCIPLINARE.Sono programmi definiti giustamente cognitivi perché basati sullo sviluppo culturale dell’alunno. I programmi come sono organizzati? La prima parte delinea la collocazione della scuola elementare nel contesto costituzionale; intesa come scuola che promuove la continuità educativa; scuola adeguata alle esigenze formativedel fanciullo (rimane il termine); programma e programmazione.

L’impianto organizzativo della scuola elementare

La legge n.148 del 5 giugno 1990 trasforma i programmi in legge ordinaria e rinnova l’impianto organizzativo: 1. il modulo; - il modulo è costituito da due classi; si prevedono 3 insegnanti su due classi; - le discipline sono organizzate per ambiti disciplinari; - 25alunni per classi e 20 se con alunni disabili;- 27 le ore settimanali di lezione; - le classi a tempo pieno vanno da 37 a 40 ore alla settimana.Con la LEGGE 341 DEL 1990 si prevede la formazione universitaria dei docenti anche per chi insegna nella scuola primaria.

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Alla fine degli anni ’90:riordino dei cicliscolastici

Nella ricostruzione storica va ricordata la RIFORMA DEI CICLI: la Legge 30 del 10 febbraio 2000 che prevedeva un riassetto della scuola di base – purtroppo mai entrata in vigore - incentrata: - in un UNICO CICLO DI 7 ANNI basato sulla CONTINUITÀ educativa

del curricolo; Ancora va ricordato- l’innalzamento dell’obbligo di istruzione a 16 anni (legge 296/06); - l’obbligo formativo a 18 anni (legge n. 144/99)- integrazione tra sistema dell’istruzione e della formazione

professionale Aspetto importante- La scuola dell’infanzia viene inserita per la prima volta nel sistema scolastico nazionale

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Il primo ciclo di istruzione nell’epoca della Moratti

LA LEGGE 30 DEL 2000 verrà abrogata dal Ministro MorattiVa evidenziato che

l’ATTUALE ASSETTO della scuola dell’infanzia e del primo ciclo primario DISCENDE dalla Legge Delega n. 53 del 2003 in particolare dal Decreto legge n. 59 del 19 febbraio 2004 - Norme relative alla scuola dell’infanzia e al primo ciclo di istruzione -Sono norme che modificano in profondità l’impianto soprattutto della scuola elementare e in parte della media.

CAMBIA anche il lessico per definire gli ordinamenti, parliamo di: scuola dell’infanzia; primo ciclo e secondo ciclo per indicare la scuola che va dai 6 ai 14 anni e dai 14 ai 19 anni; scuola primaria, scuola secondaria di primo grado e scuola secondaria di secondo grado. Tutte terminologia già introdotte con la legge n.30 del 2000 vengono riprese nel decreto legge n.59

L’articolazione del primo ciclo di istruzione

In base all’attuale normativa (Decreto legge n.59 del 2004) il primo ciclo è articolato:1.nella SCUOLA PRIMARIA della durata di cinque anni ; articolata in un PRIMO ANNO di raccordato con la scuola dell’infanzia e in due BIENNI didattici.La scuola primaria è tesa al raggiungimento delle strumentalità di base - fornisce gli strumenti per l’alfabetizzazione di base -2.La SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO dura tre anni si articola in due periodi didattici: uno biennale e un terzo anno che assicura l’orientamento e il raccordo con il secondo ciclo di istruzione.3. Il passaggio dalla primaria alla secondaria avviene a seguito di valutazione positiva; il primo ciclo di istruzione, a 14 anni si conclude con l’esame di stato

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I punti significativi (?) del decreto legge 59/04

E’ PREVISTO nella primaria,1. l’introduzione della FUNZIONE TUTORIALE: la FIGURA del docente prevalente con l’obiettivo di superare il modulo cioè i tre insegnanti su due classi .

2. L’orario annuale delle lezioni nel primo ciclo comprende un monte ore obbligatorio e uno facoltativoe opzionale (per le famiglie) al quale si aggiunge l’orario del servizio mensa (famoso spezzatino).

3. Vengono ridefiniti gli assetti pedagogici, didattici ed organizzativi individuati nelle INDICAZIONI NAZIONALI per la scuola dell’infanzia, primaria e sec. di 1° grado

Il ritorno a due ordinamenti separati

Le contraddizioni e i limiti del DL n. 59 del 20041. Viene detto che «Il primo ciclo della durata di 8 anniha un carattere unitario (?) mantenendo però due ordinamenti distinti». Risulta che2. la scuola dell’infanzia non è obbligatoria e non rientra nel primo ciclo di istruzione.RIMANGONO nettamente distinte - da un punto di vista ordinamentale - la scuola primaria dalla scuola secondaria di primo grado che risulta inserita – rispetto a quanto previsto nella legge 30/2000 - nella secondarietà – (non a caso viene chiamata sec. di 1° grado)

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Altre novità del decreto legge n. 59 del 2004

LA VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI: E’ prevista una valutazione 1.biennale: in occasione del passaggio al periodo didattico successivo; 2. unitariamente per le attività obbligatorie e quelle opzionali3.La valutazione riguarda oltre agli apprendimenti anche il comportamento4. Viene introdotto il PORTFOLIO delle COMPETENZE5. Viene introdotto un nuovo lessico (glossario) come personalizzazione, piani di studio, profilo in uscita, Pecup ….

Indicazioni nazionali per i piani di studio personalizzati

Con la legge n. 59/2004 e con la pubblicazione delle indicazioni nazionali per i piani di studio personalizzati,

vengono aboliti di fatto i programmi della scuola media introdotti con la legge n. 348 e i

programmi della scuola elementare del 1985 introdotti con la legge 104.

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Una deciso passo indietro

Con le indicazioni nazionali per i piani di studio

personalizzati viene fatto un decisivo passo indietro sul piano “culturale” perché il modello pedagogico dei piani di studio proposto era basato su un elenco prescrittivo di obiettivi – i famosi osa –dove le conoscenze e le abilità non portavano di fatto ad una didattica per competenze, ma rimanevano dentro alla logica dei programmi per obiettivi.

Alcuni aspetti positivi

VA DETTO CHE con il D.lgs 59/04 vengono introdotti anche alcuni ASPETTI POSITIVI che è corretto evidenziare come “ il superamento dei programmi ministeriali centralizzati putando coerentemente a valorizzare l’autonomia didattica e organizzativa (art. 4 e 5 del DPR n. 275/99) adottando, non programmi calati dall’alto, ma INDICAZIONI NAZIONALI dove vincolante è il raggiungimento degli “obiettivi di apprendimento”. E’ una svolta importante che porta a VALORIZZARE L’AUTONOMIA PROGETTUALE, ma anche a RESPONSABILIZZARE di più le scuole sul piano dell’offerta formativa. QUESTO PASSAGGIO, dai programmi alle indicazioni, richiede alla scuola un salto di qualità sulla PROGETTRAZIONE DIDATTICA che però non è ancora pienamente entrato nella cultura della scuola.

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Gli istituti Comprensivi

ALTRO ASPETTO da evidenziare è che nelle «indicazioni nazionali per i piani di studio personalizzati» viene mantenuta la verticalità del curricolo dai 3 ai 14 anni nonostante il ritorno ai 3 ordinamenti.VA DETTO che la verticalità del curricolo viene mantenuta, soprattutto per merito dello sviluppo degli Istituti Comprensivi introdotti con la legge n.97 del 1994 sul dimensionamento riferito alle zone di montagna e alle isole ( definita appunto come legge di tutela della montagna).

VA RICORDATO che l’istituto Comprensivo non nasce come modello pedagogico, ma nasce dal dimensionamento, nasce come modello funzionale al processo di razionalizzazionequindi come MODELLO AMMINISTRATIVO di accorpamento di più istituzioni sotto ad una unica direzione.

Il dimensionamento della rete scolastica

ANCORA VA DETTO che oggi siamo di fronte ad un ulteriore sviluppo degli Istituti Comprensivi determinato dalla Legge n. 111 del 2012 che, in una logica di risparmio, sta RIDISEGNATO la rete delle scuole sul territorio che nei prossimi anni porterà ad una MODIFICA RADICALE della fisionomia della Dirigenza scolastica, puntando su accorpamenti di grandi dimensione, gestiti da reti di scuole. Se questa strada sembra ineluttabile - di andare verso scuole di grandi dimensioni (siamo di fronte a IC con oltre 1500 alunni con plessi sparsi su vasti territori) occorre ridefinire nuove forme di governance delle istituzioni scolastiche puntando ad esempi a potenziare il ruolo del DS come coordinatore di figure di staff, di figure di sistema, e inventare nuove articolazioni organizzative …

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Quali aspetti vengono introdotti con le indicazioni per i piani di studio

personalizzati?

Indicazioni nazionali per i piani di studio personalizzati scuola dell’infanzia

NELLA SCUOLA DELL’INFANZIAVEDIAMO ORA ALCUNI ASPETTI normativi introdotti nelle INDICAZIONI Nella scuola dell’infanzia l’impianto rimane sostanzialmente quello previsto dagli orientamenti del 1991, la novità è che il percorso è finalizzato al profilo in uscita (PECUP).Si parla che gli insegnanti dovranno…“Utilizzare gli obiettivi di apprendimento per progettare Unità di apprendimento, a partire dagli obiettivi formativi ….che saranno trasformati per ciascun bambino in competenze” (pensiero confuso di Bertagna che non si è tradotto)

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Scuola dell’infanzia

ALTRI ASPETTI che riguardano la scuola dell’INFANZIA;è previsto:

1. L’ ANTICIPO delle ISCRIZIONI (si possono iscrivere i bambini/e che compiono tre anni di età entro il 30 aprile dell’anno scolastico di riferimento)

2. L’inserimento di NUOVE PROFESSIONALITÀ e modalità organizzative (non realizzate);

3. L’ampliamento dell’ ORARI di FUNZIONAMENTO (orario su base annua va da 875 a 1700 ore. L’’orario settimanale va da 40 a 50 a 25 ore si veda il DPR n. 89 del 2009)

4. INDICAZIONI NAZIONALI per i piani di studio personalizzati

Scuola primaria

COSA E’ PREVISTO ?1. L’ ANTICIPAZIONE delle iscrizioni (si iscrivono al primo anno anche chi compie 6 anni entro il 30 aprile…)2. ORARI DI FUNZIONAMENTO (orario obbligatorio annuale è di 891 ore. L’orario settimanale può andar da 24, a 27 a 30 ore … il tempio piena sino a 40 ore – definito dal DPR n.89 del 2009) 3. Consistenza organico – l’abolizione del modulo di 3 insegnanti su due classi4. FUNZIONE TUTORIALE 5. VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI 6. PIANI DI STUDIO PERSONALIZZATI e obiettivi di apprendimento

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Scuola secondaria di I grado

COSA PREVEDEVA LA LEGGE?1. ORARI DI FUNZIONAMENTO ( è di 990 ore distribuite su 29 (oggi a regime 30 ore) sino a 33 ore settimane settimanali; mentre il TP 36 ore e il TP sino a 40 ore settimanali – si veda DPR n. 89 del 2009) 2. Dotazioni organiche3. Assetti delle discipline di insegnamento4. Funzione tutoriale5. Valutazione degli alunni 6. Piani di studio personalizzati e obiettivi specifici di apprendimento

Le norme dal 2006 al 2008

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Le norme dal 2006 al 2008 che riguardano il primo ciclo di istruzione

Tre norme importanti introdotte dal governo Prodi – la strategia del «cacciavite» di Fioroni:1.Innalzamento dell’obbligo di istruzione a 16 anni con la

legge n. 296 del 2006 e regolata dal DM. 139/2007;2. Le indicazioni per il curricolo per la scuola dell’infanzia e per il primo ciclo d’istruzione introdotte in via sperimentale del 2007; a ordinamento nel 2012 (basate su un chiaro impianto unitario/verticale; su una didattica per competenze: traguardi di competenze …)3. Le sezioni primavere per la scuola dell’infanzia introdotta – in modo sperimentale - con la legge 296 art. 1 c. 630/634

Le norme introdotte dal Ministro Gelmini per la scuola dell’infanzia, ciclo primario e sec. di

1° gradoCOSA DOBBIAMO CONOSCERE?1.Legge 169 del 30 ottobre 2008 convertita dal DL n.137/08 – Il testo prevede un insieme di norme: - l’insegnamento di Cittadinanza e Costituzione; - norme sulla valutazione del comportamento degli studenti nella scuola secondaria di primo e secondo grado;-la valutazione sul rendimento scolastico degli studenti; -l’insegnante unico nella scuola primaria; l’adozione dei liberi di testo; il valore abilitante della laurea in scienze della formazioneSi veda la legge

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norme da ricordare

1. Decreto Ministeriale 16 gennaio 2009 n. 5 rende attuativala legge 169 sull’insegnamento di cittadinanza e costituzione e la “valutazione del comportamento degli studenti nelle scuole secondarie di primo e secondo grado”

2. 20 marzo 2009 – dpr 89 -Revisione dell’assetto ordinamentale, organizzativo e didattico della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione ai sensi dell’art. 64 comma 4 DL n.112/08 convertito nella legge 133/09Si consiglia la lettura del dpr n. 89 del 2009 in particolare vengono

definiti i quadri orari della scuola dell’infanzia, primaria e sec. di primo

grado; il numero degli alunni per classe… e altri aspetti ordinamentali

La normativa che riguarda il ciclo primario dal 2009 al 2014

- DPR n. 81/20 marzo 2009 - Norme per la riorganizzazione della rete scolastica e il razionale ed efficace utilizzo delle risorse umana ( ai sensi dell’art. 64 comma 4 legge 112 ….)-DPR del 122 giugno 2009 – Regolamento recante coordinamento delle norme in materia di valutazione degli alunni e ulteriori modalità applicative-La legge 170/2010 norme in materia di disturbi specifici di apprendimento (DSA) – DM 12/07/2011- DM 27 dicembre 2012 – strumenti di intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione-DPR n. 80 del marzo 2013 - Regolamento nazionale di valutazione in materia di istruzione e formazione

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DM 254 del 16 novembre 2012Le indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado

Le parole chiave delle indicazioni: competenze, unitarietà e continuità del

curricoloRIPRENDO ALCUNI CONCETTINEL 2007 l’impianto culturale riferito ai piani di studio personalizzati introdotto con la legge 59/04 viene superato dalle “Indicazioni nazionali per il curricolo” del Ministro Fioroni (DM 31-7 - 2007) e nel 2012 – DM con il Ministro Profumo diventano definitivamente ordinamentali

Le nuove indicazioni – di chiara ispirazione moreniana - sono improntate: su un idea unitaria e trasversale del sapere, si fa esplicito riferimento all’umanesimo; sulla didattica per competenze;sull’identificazione di uno zoccolo di saperi di base riferito ad un preciso gruppo di discipline; sulla verticalità e la continuità del curricolo; sulla valorizzazione dell’autonomia didattica (art.4), organizzativa (art.5), di ricerca (art. 6) e curricolare (art.8); sull’introduzione della progettazione del curricolo da parte della scuola.

ANCORA l’impianto delle indicazione del 2007 recepisce, in parte, le raccomandazioni del Consiglio di Europa del 18 dicembre del 2006 sulle competenze chiave di cittadinanza.

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Le indicazioni sono ordinamentali

DA QUESTO ANNO SCOLASTICO le indicazioni, non sono più sperimentali, perchè sono entrate definitivamente a ordinamento; si pongono in forte continuità con le indicazioni elaborate nel 2007 dove viene confermando l’impianto complessivo e ridefinita con maggior chiarezza la dimensione organizzativa del curricolo.

L’ASPETTO DA SOTTOLINEARE è che le indicazioni sono il NUOVO CURRICOLO della scuola che va dai 3 ai 14 anni. In altre parole le indicazioni vanno assunte come una GUIDA per progettato il POF che deve essere coerente con l’autonomia scolastica, i bisogni formativi del contesto di apprendimento e del territorio In particolare nel POF deve garantire l’acquisizione da parte di tutti gli alunni delle competenze culturali e di cittadinanza indicate nel PROFILO IN USCITA al termine del primo ciclo di istruzione (pag. 10/11)

Tre chiavi di lettura

Il documento può essere letto con TRE CHIAVI di lettura che rispondono a tre diversi obiettivi:1. è un DOCUMENTO NORMATIVO - vincolante per quanto riguarda i traguardi di competenze che devono essere garantiti agli alunni in uscita dai cicli. E’ normativo in quanto è un allegato – quindi fa organicamente parte del D.lgs n. 59 del 2004.2. E’ un DOCUMENTO PEDGOGICO composta da 68 pagine suddivise in 20 pagine circa di buona pedagogia e di aspetti didattici e da 48 pagine, articolate nei tre ordinamenti, relative agli impianti disciplinari organizzati in obiettivi di apprendimento e in traguardi di sviluppo delle competenze.3. E’ un DOCUMENTO FONDAMENTALE in quanto è una GUIDA da conoscere ed è uno STRUMENTO da usare da parte degli insegnanti per la progettazione didattica, per la riorganizzazione di piani di studio riferite alle singole discipline e per approcci di tipo trasversale tre le discipline.

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Finalità comuni

PERCHE’ E’ UN DOCUMENTO NORMATIVO?

PERCHE’ nel documento sono indicate le FINALITA’ COMUNI PER TUTTO IL SISTEMA SCOLASTICO NAZIONALE riferite all’obbligo di istruzione. QUALI passaggio meritano di essere evidenziati? Il primo. Nel documento non si parla solo di scuola statale, ma si dice che il sistema scolastico è composto da SCUOLE STATALI E PARITARIE che svolgono « l’insostituibile funzione pubblica assegnata dalla costituzione della repubblica» …che è quella di assicurare a tutti i cittadini l’istruzione obbligatoria elevato ora a 10 anni” .C’è un richiamo agli articoli 33 e 34, in particolare, all’art. 117 della Costituzione sul ruolo che svolge L’AUTONOMIA FUNZIONALE della scuola. SI RICORDA correttamente che la scuola è chiamata ad elaborare il proprio curricolo, nel RISPETTO delle NORME GENERALI stabilite dello STATO …

Perché è un documento normativo?

MA SOPRATTUTTO il documento sulle nuove indicazioni è un documento normativo VINCOLANTE per la parte che riguarda i traguardi di sviluppo delle competenze riferiti alle discipline;competenze che la scuola deve far acquisire a tutti gli alunni. VA SOTTOLINEATO che le indicazioni fanno parte delle norme generali (art. 117 della Costituzione) che competono allo Stato.COSA FISSANO le indicazioni nazionali? Le indicazioni nazionali fissano: gli obiettivi generali del sistema di istruzione; gli obiettivi di apprendimento con i relativi traguardi per lo sviluppo delle competenze degli alunni per ciascuna disciplina o campo di esperienza.

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Le finalità delle indicazioni

RiassumiamoLa FINALITÀ delle indicazioni nazionali è quella di promuovere e consolidare le competenze culturali di base irrinunciabili e sviluppare le competenze chiave di cittadinanza in coerenzacon le raccomandazioni definite dal Parlamento Europeo e dal Consiglio dell’UE nel 2006

PUNTO di riferimento è il PROFILO delle COMPETENZE che vanno GARANTITE all’alunno al TERMINE del PRIMO CICLO di ISTRUZIONEAlla fine del ciclo primario all’alunno va GARANTITA l’ACQUISIZIONE di COMPETENZE riferite alle discipline di insegnamento e al pieno esercizio della cittadinanza che un ragazzo deve dimostrare di possedere al termine del primo ciclo di istruzione a 14 anni.

ESERCITAZIONE e CORREZIONE dei QUESITI