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Monitoraggio Media SIFA srl - Via G. Mameli, 11 – 20129 MILANO +390243990431 [email protected] - www.sifasrl.com Mercoledì 25 novembre 2020

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Monitoraggio Media

SIFA srl - Via G. Mameli, 11 – 20129 MILANO +390243990431

[email protected] - www.sifasrl.com

Mercoledì 25 novembre 2020

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SommarioN. Data Pag Testata Articolo Argomento1 25/11/2020 25,... IL GAZZETTINO DI PORDENONE INFERMIERI, È ROTTURA "ADESSO LO SCIOPERO" ANAAO ASSOMED FVG

2 25/11/2020 21 MESSAGGERO VENETO PORDENONE DISPUTA SUI TEMPI DEI CONTRATTI A TERMINE È ROTTURA TRA SINDACATI E AZIENDASANITARIA ANAAO ASSOMED FVG

3 25/11/2020 6,7 MESSAGGERO VENETO IN UN MESE 300 MORTI PIÙ COLPITI GLI OVER 80 E LA PROVINCIA DI UDINE SANITÀ LOCALE4 25/11/2020 7 MESSAGGERO VENETO I PRIMI SINTOMI? CONTATTARE SUBITO IL MEDICO DI BASE SANITÀ LOCALE5 25/11/2020 21 MESSAGGERO VENETO IN CITTÀ 707 POSITIVI AL COVID SANITÀ LOCALE6 25/11/2020 29 MESSAGGERO VENETO SI ALLARGA IL FOCOLAIO IN CARCERE I DETENUTI POSITIVI SALGONO A 118 SANITÀ LOCALE7 25/11/2020 31 MESSAGGERO VENETO "LA SANITÀ VERSO IL COLLASSO" LETTERA DEI COMITATI AL MINISTRO SANITÀ LOCALE8 25/11/2020 33 MESSAGGERO VENETO SOTTO ACCUSA I CONTI ALL'ASP MORO IL SINDACO: IMPEGNATI A SISTEMARLI SANITÀ LOCALE9 25/11/2020 37 MESSAGGERO VENETO ECCO PERCHÉ IL MEDICO DI BASE NON ESISTE PIÙ SANITÀ LOCALE10 25/11/2020 22 MESSAGGERO VENETO PORDENONE MEDICI CONTAGIATI: SLITTA LA CONVERSIONE DI SPILIMBERGO IN OSPEDALE COVID SANITÀ LOCALE11 25/11/2020 26 IL GAZZETTINO DI PORDENONE CALANO CASI E RICOVERI, PRIMO SEGNALE. MA ALTRI 26 MORTI SANITÀ LOCALE12 24/11/2020 27 IL GAZZETTINO DI PORDENONE TEST A TAPPETO IN SEI COMUNI MA SI PUNTA AD AREE PIÙ VASTE SANITÀ LOCALE13 25/11/2020 35 IL GAZZETTINO DI PORDENONE PICCO DI CONTAGI, CRESCE L'INSICUREZZA SANITÀ LOCALE14 25/11/2020 35 IL GAZZETTINO DI PORDENONE MANCANO I TAMPONI, RINVIATA L'APERTURA DEL "DRIVE IN" SANITÀ LOCALE15 25/11/2020 25,... IL GAZZETTINO DI UDINE COVID, A GENNAIO VACCINO PER 60MILA SANITÀ LOCALE16 25/11/2020 26 IL GAZZETTINO DI UDINE IL 7 DICEMBRE IN COMMISSIONE IL PUNTO SULL'EMERGENZA CONSIGLIO REGIONALE SANITÀ LOCALE

17 25/11/2020 27 IL GAZZETTINO DI UDINE LA CONTA DEI MORTI NON SI FERMA, DA MARZO 699 DECESSI DOPO LO SCIOPERO ÈPOLEMICA TRA INFERMIERI E RICCARDI SANITÀ LOCALE

18 25/11/2020 27 IL GAZZETTINO DI UDINE OSPEDALI, ARRIVA IL PICCO UNA SETTIMANA DI FUOCO PER NON ESSERE TRAVOLTI SANITÀ LOCALE19 25/11/2020 33 IL GAZZETTINO DI UDINE SOS AI CARABINIERI SBLOCCA IL TAMPONE SANITÀ LOCALE20 25/11/2020 1,2 IL PICCOLO VACCINI, IL PIANO DELLA REGIONE CAOS SULLE REGOLE IMPOSTE AI BAR SANITÀ LOCALE

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Infermieri, è rottura"Adesso lo sciopero"`Il prefetto non trova la mediazione

tra sindacato e azienda: venerdì presidioFumata nera. La conciliazionetra le parti sindacali e l'Aziendasanitaria del Friuli Occidentalenon c'è stata. La mediazione tra leparti, affidata al nuovo prefettoDomenico Lione, è saltata. Comedel resto era saltata quella di que­st'estate, che poi aveva portato al­lo sciopero generale della sanitàpubblica. Un muro contro murotra Nursind, Uil, Cgil e Rsu e Asfosui problemi del comparto sanita­rio, carenza di personale, troppimalati tra i sanitari e turni massa­cranti. Si avvicina lo sciopero.

A pagina V

Virus, sofferenza in corsiaNeanche il prefettoriesce a conciliaretra sindacati e AsFo`Venerdì presidio in piazzetta del Portello `Alzano la voce anche i dirigenti medici

per ottenere assunzioni e maggior sicurezza Chiesto un confronto con la direzioneSOTTO PRESSIONEPORDENONE Fumata nera. La con­ciliazione tra le parti sindacali el'Azienda sanitaria del FriuliOccidentale non c'è stata. Lamediazione tra le parti, affidataal nuovo prefetto DomenicoLione, è saltata. Come del resto

Data: 25.11.2020 Pag.: 25,29Size: 530 cm2 AVE: € 68370.00Tiratura:Diffusione:Lettori:

ANAAO ASSOMED FVG 1

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era saltata quella di quest'esta­te, che poi aveva portato allosciopero generale della sanitàpubblica. Un muro contro mu­ro tra Nursind, Uil, Cgil e Rsu eAsfo sui problemi del compartosanitario, dopo che la settima­na scorsa era stato annunciatolo stato di agitazione. Le forzesociali hanno ribadito la richie­sta di assunzioni e maggiore si­curezza, visto che il personale èallo stremo da inizio pandemia.PROROGA CONTRATTI"Non siamo giunti a una con­

ciliazione e quindi al raffredda­mento ­ hanno commentato isindacati ­. La direzione genera­le, nonostante la nostra apertu­ra a rivedere anche i numeri delpersonale che abbiamo chiestoin aggiunta, non è stata disponi­bile al confronto. Noi abbiamoribadito la necessità di prorogadei contratti a tempo determi­nato in essere e degli interinalialmeno al 30 giugno. Il prefettosu questo ultimo punto più vol­te ha sollecitato l'amministra­zione ad accettare, ma il diretto­re generale Joseph Polimeni hapreferito non assicurare la sani­tà ai cittadini". Le preoccupa­zioni sono molte. "Il rischio rea­le è di perdere il personale chelavora in questa provincia per­ché in altre regioni vengono of­ferti contratti con maggior sicu­rezza ­ hanno messo in luce isindacati ­. Polimeni dovrà as­sumersi le responsabilità diquesta scelta che va contro i la­voratori e i cittadini. A moltedomande non ha dato risposta,come per esempio alle questio­ni dell'impoverimento della re­sistenza territoriale e dell'attivi­

tà chirurgica oncologica".IL PRESIDIO

Sindacati e Rsu hanno indet­to per venerdì un presidio, dalle9.30 alle 11.30 in piazzetta delPortello, sotto la direzionedell'Asfo. Polimeni è stato chia­ro: "La gestione ordinaria mo­stra una sostanziale stabilità. Inquesto momento cerchiamo disuperare le difficoltà insieme.L'AsFo sta lavorando soprattut­to sulla gestione dell'emergen­za con un piano straordinario".Ieri mattina al prefetto sono sta­ti sviscerati alcuni dati dallostesso direttore generale. Al 31ottobre, confrontando il fabbi­sogno decretato e i presenti, perquanto riguarda il servizio in­fermieristico ospedaliero c'era­no 64 persone in più rispetto alfabbisogno programmato a set­tembre. Sul fronte delle assun­zioni (approvate con decreto)arriveranno entro il 31 dicem­bre, tra rapporto a tempo deter­minato e indeterminato, 105 fi­gure professionali. Tra queste25 operatori socio­sanitari, 14 fi­sioterapisti, altrettanti infer­mieri e 12 tecnici di laboratorio.LA RABBIA DEI MEDICICapitolo piano assunzioni

straordinarie per l'emergenzaCovid: tra infermieri e oss il pia­no prevede la contrattualizza­zione di 123 operatori. Numeri,tuttavia, che non raffreddanogli animi. E che danno lo spuntoanche ai medici (convocati il 16dicembre a un tavolo "sull'arti­colazione aziendale dell'orariodi servizio dei dirigenti", temaritenuto inopportuno vista lacarenza di personale), attraver­

so le loro sigle sindacali, di alza­re i toni: "In un periodo in cui ilpersonale sanitario tutto vienespostato di reparto, rimbalzatoda una sede all'altra, riconverti­to nelle mansioni, richiamatoin servizio da ferie e riposi eprogrammato in sovraore, sot­to stress e a rischio aumentatoper la salute individuale ­ si leg­ge in una nota ­ ci chiediamopiuttosto perché la direzione ge­nerale non abbia mai considera­to l'opportunità di sentire o,quanto meno, informare i sin­dacati dei piani di contrasto allapandemia che coinvolgono i di­pendenti dell'Azienda e nostriiscritti. Questo in un'ottica dicollaborazione, rispetto e cor­rettezza che reclamiamo, ina­scoltati, ormai da tempo".CHIESTO UN TAVOLOAaroi­Emac, Anaao, Anpo,

Cgil, Cimo, Cisl, Fesmed,Fvm­Sivemp, Sner e Uil Fplchiedono la convocazione ur­gente di un tavolo sindacale"per essere informati in manie­ra puntuale sulla situazione at­tuale, sulle strategie di contra­sto a breve­medio termine ri­spetto alla pandemia, sui pianidi impiego dei dirigenti area sa­nità nei vari ambiti e, non ulti­mo, quale impegno la direzionesi assume rispetto all'attuale ca­rico eccezionale di lavoro".

Alberto Comisso

IL DIRETTORE GENERALEJOSEPH POLIMENI:"LA GESTIONEORDINARIA MOSTRAUNA SOSTANZIALESTABILITÀ"

Data: 25.11.2020 Pag.: 25,29Size: 530 cm2 AVE: € 68370.00Tiratura:Diffusione:Lettori:

ANAAO ASSOMED FVG 2

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Disputa sui tempi dei contratti a termineÈ rottura tra sindacati e Azienda sanitariaIl direttore generale Polimeni ha fornito i dati del personale e delle assunzioni, ma nessuna intesa davanti al prefettoDonatella Schettini

Sui numeri qualche spiraglioper raggiungere una intesa c'e­ra, ma a impedirla sono stati itempi dei contratti a termine einterinali per l'emergenza sani­taria. Nuova rottura ieri tra sin­dacati del comparto e Asfo(Azienda sanitaria Friuli occi­dentale) davanti al prefetto diPordenone Domenico Lione: isindacati chiedevano di con­fermare i contratti a tempo de­terminato sino al 30 giugno,ma su questo aspetto c'è statala chiusura del direttore gene­rale Joseph Polimeni.AZIENDA SANITARIA

Polimeni si è presentato al ta­volo con i numeri del persona­le per l'attività ordinaria e l'e­mergenza Covid (vedi grafi­ci). Per quel che riguarda la pri­ma, il direttore generale ha il­lustrato i numeri che derivanodal fabbisogno negoziato con iresponsabili delle diverse piat­taforme. "L'Azienda – afferma– ha una gestione ordinariache ha un fabbisogno in ognisingola piattaforma. Dai nu­meri emerge una sostanzialestabilità". Emerge un saldo po­sitivo di 60 infermieri e opera­tori socio­sanitari per l'ospeda­le (compresi gli interinali) e diquattro per il territorio. Sem­pre per l'attività ordinaria, so­no state anche indicate le as­sunzioni dal primo novembreal 31 dicembre con 67 nuovi la­voratori a tempo indetermina­to. C'è poi la parte straordina­ria legata alla emergenza Co­vid­19. "Andremo ad assume­re – prosegue il direttore gene­rale – infermieri e operatori so­cio­sanitari sia per la riorganiz­

AZIENDA SANITARIA

Polimeni si è presentato al ta­volo con i numeri del persona­le per l'attività ordinaria e l'e­mergenza Covid (vedi grafi­ci). Per quel che riguarda la pri­ma, il direttore generale ha il­lustrato i numeri che derivanodal fabbisogno negoziato con iresponsabili delle diverse piat­taforme. "L'Azienda – afferma– ha una gestione ordinariache ha un fabbisogno in ognisingola piattaforma. Dai nu­meri emerge una sostanzialestabilità". Emerge un saldo po­sitivo di 60 infermieri e opera­tori socio­sanitari per l'ospeda­le (compresi gli interinali) e diquattro per il territorio. Sem­pre per l'attività ordinaria, so­no state anche indicate le as­sunzioni dal primo novembreal 31 dicembre con 67 nuovi la­voratori a tempo indetermina­to. C'è poi la parte straordina­ria legata alla emergenza Co­vid­19. "Andremo ad assume­re – prosegue il direttore gene­rale – infermieri e operatori so­cio­sanitari sia per la riorganiz­zazione dei reparti sia per co­prire le assenze per malattie".In totale sono previsti 46 infer­mieri e 68 Oss per un totale di114 figure, cui si aggiungono9 operatori per il tracciamen­to. Polimeni rileva anche chel'avviso per infermieri ha por­tato 58 candidature "e li assu­meremo tutti. Molti sono diPordenone. Se noi mettiamoin sicurezza la gestione ordina­ria e facciamo un importanteinvestimento per l'emergenzaCovid, credo che sia una gran­de scelta". Niente proroga al30 giugno per questi lavorato­ri, ma sino alla fine dell'emer­genza.

zazione dei reparti sia per co­prire le assenze per malattie".In totale sono previsti 46 infer­mieri e 68 Oss per un totale di114 figure, cui si aggiungono9 operatori per il tracciamen­to. Polimeni rileva anche chel'avviso per infermieri ha por­tato 58 candidature "e li assu­meremo tutti. Molti sono diPordenone. Se noi mettiamoin sicurezza la gestione ordina­ria e facciamo un importanteinvestimento per l'emergenzaCovid, credo che sia una gran­de scelta". Niente proroga al30 giugno per questi lavorato­ri, ma sino alla fine dell'emer­genza.PROTESTA

Al tavolo è arrivato il no dai sin­dacati che hanno proclamatoun presidio, in sicurezza, sottola sede dell'Asfo venerdì dalle9.30 alle 11.30. "Non siamogiunti a una conciliazione – af­

fermano Nursind, Cgil, Uil eRsu Asfo –. La direzione gene­rale, nonostante la nostra aper­tura a rivedere anche i numeridel personale che abbiamochiesto in aggiunta, non è sta­ta disponibile al confronto. Ab­biamo ribadito la necessità diproroga dei contratti a tempodeterminato in essere e degliinterinali almeno al 30 giu­gno. Il prefetto su quest'ulti­mo punto più volte ha sollecita­to l'amministrazione ad accet­tare, ma il direttore generaleJoseph Polimeni ha preferitonon assicurare la sanità ai citta­dini". Secondo i sindacati "il ri­schio reale è di perdere il perso­nale che lavora in questa pro­vincia perché in altre regionivengono offerti contratti conmaggiore sicurezza. Polimenidovrà assumersi le responsabi­lità di questa scelta che va con­tro i lavoratori e i cittadini". ­

Data: 25.11.2020 Pag.: 21Size: 646 cm2 AVE: € .00Tiratura:Diffusione:Lettori:

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PIANO ASSUNZIONI ATTIVITÀ ORDINARIE dal 1/11/2020 fino al 31/12/2020già approvate con decreto

PROFILO RAPPORTO LAVORO UNITÀ

collab. prof. san ­ fisioterapisti

collaboratore prof sanitario ­ infermiericollab.prof. san ­ tecnico sanitario biomedioco

collab. prof. san ­ assistente sanitario

collab. prof. san ­ tecnico san. di radiologia medicaoperatori socio sanitari

collab. prof.san ­ ortottista

collab. prof. san ­ dietista

collab. prof. san ­ tecnico della prevenz.67Totale tempi indeterminato

dipendenti ­ tempo indeterminato

dipendenti ­ tempo indeterminatodipendenti ­ tempo indeterminato

dipendenti ­ tempo indeterminato

dipendenti ­ tempo indeterminatodipendenti ­ tempo indeterminato

dipendenti ­ tempo indeterminato

dipendenti ­ tempo indeterminato

dipendenti ­ tempo indeterminato

1414121265211

operatori socio sanitari

collaboratore prof amm.vo

collab. prot. san ­ ostetrichecollaboratore prof sanitario ­ infermieri

dipendenti ­ tempo determinato

dipendenti ­ tempo determinato

dipendenti ­ tempo determinatodipendenti ­ tempo determinato

201251

38Totale Tempi determinato

TOTALE COMPLESSIVO 105

Dura presa di posizione dellesigle sindacali dei medici Aa­roi­Emac, Anaao, Anpo, CgilCimo, Cisl Fesmed Fvm­Sive­mo Snr e Uil contro la direzio­ne generale dell'Asfo. Con­trarietà espressa in una lette­ra inviata dopo l'invito a unariunione in calendario il 16dicembre per parlare dell'ar­ticolazione dell'orario di la­voro dei medici. "La propo­sta – affermano – cade pro­prio nel periodo in cui Asfo èin grave crisi per mancanza

medici

Riunione sugli orari"Non è il momento"

di personale dovuta alla cro­nica carenza, non ancora sa­nata, cui si aggiunge l'ormaidiffusa infezione­defezionedegli operatori impegnati inprima linea nel contrasto alCovid­19. In un momento incui gli stessi rappresentantidelle varie sigle sindacali so­no impegnati sul campo perfar fronte al dilagare delSars­Cov2 nei reparti di de­genza, in cui i colleghi lavora­no senza badare alla pro­grammazione oraria, ci chie­

diamo a cosa stia pensandouna direzione che ci convocasu tale argomento".Le sigle chiedono anche di

essere informate sulla situa­zione attuale, "sulle strate­gie di contrasto a breve­me­dio termine rispetto alla pan­demia, sui piani di impiegodei dirigenti dell'area sanitànei vari ambiti e, non ultimo,quale impegno la direzionesi assume rispetto all'attualecarico eccezionale di lavo­ro". Alla riunione del 16 di­cembre si riservano di deci­dere se partecipare "non ap­pena avremo chiarito i puntidi cui sopra e dopo che saràformalizzata la natura dellarevisione che la direzione va­luta così urgente". ­

D.S.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Data: 25.11.2020 Pag.: 21Size: 646 cm2 AVE: € .00Tiratura:Diffusione:Lettori:

ANAAO ASSOMED FVG 4

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In un mese 300 mortiPiù colpiti gli over 80e la provincia di UdineL'età media dei decessi è pari a 84,72 anni, maggiore incidenza tra i maschiQuasi raddoppiati in una settimana i contagi tra gli ospiti delle case di riposoMattia Pertoldi / UDINE

Resta la fascia di popolazio­ne più a rischio per il Covidperchè contrarre il virus,spesso, si traduce, anche invirtù della compresenza qua­si sempre di una o più patolo­gie pregresse, nel non riusci­re a sopravvivere. Parliamodegli anziani, e in particolaredegli over 80, che pure in que­sta seconda ondata di corona­virus stanno pagando il prez­zo più elevato alla pandemiatanto in Italia quanto in Friu­li Venezia Giulia. Attenzio­ne, poi, alla situazione dellecase di riposo dove il conta­gio continua a diffondersi,nonostante le precauzionimesse in campo da Regione esocietà di gestione, sia tra gliospiti sia tra gli operatori.IL TREND DEI DECESSI

Il conto dei morti, in Friuli Ve­nezia Giulia, continua a sali­re. Basti pensare, infatti, chenel mese compreso tra il 23ottobre e il 23 novembre, inregione sono scomparse 301persone con una media chesfiora, quindi, le dieci al gior­no oltre al picco di 28 mortitoccato venerdì. A differenzadi primavera – ed esattamen­te al pari dei contagi comesottolineato più volte dai ver­tici regionali – l'area più col­pita, questa volta, è l'ex pro­vincia di Udine e non quellagiuliana: nel periodo consi­derato hanno perso la vitaper coronavirus 139 residen­ti nel territorio amministra­to, fino al 2018, da palazzoBelgrado. Praticamente il

tici regionali – l'area più col­pita, questa volta, è l'ex pro­vincia di Udine e non quellagiuliana: nel periodo consi­derato hanno perso la vitaper coronavirus 139 residen­ti nel territorio amministra­to, fino al 2018, da palazzoBelgrado. Praticamente il

doppio, in sintesi, di quelloche si è registrato nell'ex pro­vincia di Trieste dove dal 23ottobre a due giorni fa ci so­no stati 71 decessi di pazienticon covid. Anche la DestraTagliamento, inoltre, in que­sto lasso di tempo ha patitoun trend peggiore dell'areagiuliana se pensiamo ai 78decessi accumulati, mentre aGorizia il totale è stato pari a13 persone scomparse con ilvirus. A livello d'incidenza,poi, sono stati colpiti più gliuomini – 167 morti – delledonne – 134 – e in entrambi isessi va registrata un'età me­dia particolarmente elevata.Se è vero, in­fatti, che si èvista una

Situazionemanciata didecessi an­ rispetto ache di under quando a50, è altret­

soprattutto Triestetanto veroche in questicasi – comecomunicato dalla Regione – guardala concomitanza di altre, e quindi,particolarmente gravi, malat­tie pregresse pare aver fattola differenza. In lineale, in ogni caso, l'etàdei morti nel meseto in Friuli Venezia Giulia èdi 84,72 anni a dimostrazio­ne di come ilCovid colpi­sca, letal­

Aumentanomente, so­prattutto le i casi tra ilfasce d'età sanitario:maggior­

del 18% inmente eleva­te e in parti­colare gliover 80.

giuliana se pensiamo ai 78decessi accumulati, mentre aGorizia il totale è stato pari a13 personevirus. Apoi, sonouomini – 167donne – 134 – e in entrambi i tre,sessi va registrata un'età me­ corsodia particolarmente elevata. I casiSe è vero, in­fatti, che si èvista una

Situazione capovoltamanciata didecessi an­ rispetto a primaverache di under quando a soffrire era50, è altret­

soprattutto Triestetanto veroche in questicasi – comecomunicato dalla Regione – guardala concomitanza di altre, e quindi,particolarmente gravi, malat­ doppio.tie pregresse pare aver fatto

PERSONALEla differenza. In linea genera­le, in ogni caso, l'età media Da annotare,dei morti nel mese considera­ l'andamentoto in Friuli Venezia Giulia èdi 84,72 anni a dimostrazio­ to,ne di come ilCovid colpi­sca, letal­mente, so­prattutto lefasce d'etàmaggior­mente eleva­te e in parti­colare gliover 80.

LE CASE DI RIPOSO

L'età media così alta si tradu­ce, quasi inevitabilmente,nel fatto che a essere conta­giati, e non di rado a perderela vita, sono anche gli ospitidelle case di riposo. Si posso­no citare, a titolo puramenteesemplificativo, i quattro de­cessi e le 52 positività all'in­terno della residenza per an­ziani "Ianus" di Palmanova,oppure la situazione della ca­sa di riposo "Ettore Tolazzi"di Moggio dove al 23 novem­bre si erano registrati settemorti accertati dall'inizio del­la seconda ondata di corona­virus. Il dato dei contagi, inol­tre, è stato in aumento nelcorso dell'ultima settimana.I casi nelle case di riposo, nel

dettaglio, so­passati da

324 a 507per quanto ri­guarda lepersone ospi­tate nellestrutture eda 104 a 202per quanto ri­

operatori con,meno di un rad­

Data: 25.11.2020 Pag.: 6,7Size: 674 cm2 AVE: € 20220.00Tiratura: 43843Diffusione: 36620Lettori: 231000

SANITÀ LOCALE 5

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ANDAMENTO CONTAGI CASE DI RIPOSO E SISTEMA SANITARIO REGIONALE I DECESSI IN FRIULI VENEZIA GIULIA DAL 23 OTTOBRE AL 23 NOVEMBRE

SETTIMANA DAL 9 AL 15 NOVEMBRE SETTIMANA DAL 16 AL 22 NOVEMBRE 13 139

Lunedì

MartedìMercoledìGiovedì

VenerdìSabatoDomenicaTotaleVariazione

OSPITICASE DIRIPOSO

89

43485265

1017

324

OPERATORICASE DIRIPOSO

3104

9

26172814

7

OPERATORISAR

4520

339

183

241537

38 9

135 985 3856 7097 3460 3336 9507 202

56,48% 94,23%

OSPITICASE DIRIPOSO

OPERATORICASE DIRIPOSO

OPERATORISAR

13

383437373324216

18,03%

Gorizia

71 78Trieste

301TOTALE

PERSONALE SANITARIO E DATI DI IERIDa annotare, inoltre, anchel'andamento dei contagi delpersonale sanitario cresciu­to, nella settimana che si è

chiusa dome­nica, dai 183accumulati

anche nei sette gior­ni preceden­personaleti fino allacresciuti quota di 216

giorni in quelli suc­cessivi. Laconferma, in­

fine, del fatto che la pande­mia colpisca, letalmente, so­prattutto la popolazione piùanziana arriva anche dai nu­meri di ieri che parlano di 26decessi all'interno dei confi­ni del Friuli Venezia Giulia –di cui 12 nell'ex provincia diUdine – per un'età media del­le persone scomparse e con­tagiate dal coronavirus pari a87,48 anni, quindi sulla gior­nata perfino in crescita. ­

inoltre, anchecontagi del

cresciu­che si è

chiusa dome­nica, dai 183accumulatinei sette gior­ni preceden­ti fino allaquota di 216in quelli suc­cessivi. Laconferma, in­che la pande­letalmente, so­popolazione piùanche dai nu­parlano di 26

dei confi­Venezia Giulia –

provincia di'età media del­

scomparse e con­coronavirus pari a

sulla gior­crescita.

inoltre, anchecontagi del

cresciu­che si è

chiusa dome­nica, dai 183accumulati

anche nei sette gior­ni preceden­personaleti fino allacresciuti quota di 216

giorni in quelli suc­cessivi. Laconferma, in­

fine, del fatto che la pande­mia colpisca, letalmente, so­prattutto la popolazione piùanziana arriva anche dai nu­meri di ieri che parlano di 26decessi all'interno dei confi­ni del Friuli Venezia Giulia –di cui 12 nell'ex provincia diUdine – per un'età media del­le persone scomparse e con­tagiate dal coronavirus pari a87,48 anni, quindi sulla gior­nata perfino in crescita. ­

Da annotare, inoltre, anchel'andamento dei contagi delpersonale sanitario cresciu­to, nella settimana che si è

chiusa dome­nica, dai 183accumulati

anche nei sette gior­ni preceden­personaleti fino allacresciuti quota di 216

giorni in quelli suc­cessivi. Laconferma, in­

fine, del fatto che la pande­mia colpisca, letalmente, so­prattutto la popolazione piùanziana arriva anche dai nu­meri di ieri che parlano di 26decessi all'interno dei confi­ni del Friuli Venezia Giulia –di cui 12 nell'ex provincia diUdine – per un'età media del­le persone scomparse e con­tagiate dal coronavirus pari a87,48 anni, quindi sulla gior­nata perfino in crescita. ­

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Alessandro Cesare / UDINE

I primi sintomi?Contattare subitoil medico di base

"La prima cosa da fare nelcaso di una sintomatologiache mi può far pensare alCovid, è contattare il pro­prio medico di base". Nonha dubbi il presidentedell'Ordine dei medici diUdine, Maurizio Rocco. "Sa­rà lui a valutare il caso speci­fico, dando un giudizio dia­gnostico: febbre, tosse e raf­freddore potrebbero ancheessere causati da un'influen­za di stagione". In base a co­me si evolverà la situazio­ne, se il sospetto di Covid di­venterà plausibile, sarà ne­cessario sottoporsi a un tam­pone: "Meglio restare a ca­sa nell'attesa e non recarsiin autonomia ai centri tam­pone, pubblici e privati, so­prattutto se si ha la febbre –aggiunge Rocco –. A interve­nire sarà l'azienda sanita­ria, che potrà inviare le co­siddette Usca, le unità spe­ciali di continuità assisten­ziale direttamente a casa".Questo immaginando unacondizione di salute nongrave, con febbre e tossema senza problemi respira­tori. Se questi ultimi doves­sero insorgere, è consiglia­to chiamare il 112 e seguireil percorso Covid per un ri­covero in ospedale.Con l'aumentare dei casi

anche in Fvg, è sempre piùdiffusa la paura di essere en­trati in contatto con un posi­tivo. In questo senso il con­tagio è più probabile se si èstati almeno 15 minuti inambiente chiuso, a distan­za ravvicinata (ad esempioseduti vicini a un tavolo) esenza copertura delle vie ae­ree (mascherina chirurgicao filtrante) oppure se si ha

Se avete dubbi chiamate subito il vostro medico di famiglia

avuto un contatto fisico di­retto (abbracci, strette dimano) o se si è conviventicon un positivo."Chi resta a casa da positi­

vo, per il periodo di quaran­tena o nell'attesa che il vi­rus scompaia, deve isolarsi

da tutto e da tutti, persone eanimali domestici – chiari­sce Rocco –. Chiaro che ci so­no situazioni in cui mante­nere la distanza in un conte­sto famigliare, magari perchi ha poche stanze a dispo­sizione, può diventare com­

plicato. Fortunatamente an­che in Fvg stanno per essereattivati i Covid­hotel perchi è impossibilitato a svol­gere la quarantena tra lemura domestiche".Rocco ricorda come fino

allo scorso anno, in caso diun attacco febbrile, fosse"normale" restarsene a ca­sa un paio di giorni senzagrossi patemi.Oggi invece, per un legge­

ro aumento di temperatu­ra, le persone vanno nel pa­nico, pensando di dover ri­correre a cure mediche. Atal proposito è giusto ricor­dare che l'influenza e il Co­vid­19 sono due virus diver­si e il vaccino contro la pri­ma non protegge dal secon­do."È corretto prestare atten­

zione e riportare le propriecondizioni di salute al medi­co di base, ma senza perde­re la calma – conclude il pre­sidente dei medici friulani–. Serve responsabilità neicomportamenti e un pizzi­co di sacrificio: se lo faccia­mo ora la speranza è che cipossa essere un allentamen­to delle restrizioni per il pe­riodo natalizio". ­

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l'andamento della pandemia

In città 707 positivi al CovidIl sindaco: rispettate le regole. I guariti sono 726, i ricoverati 130. E in ospedale gli infermieri, precettati, protestano: "Siamo pochi"Alessandro CesareCresce il numero di positivial Covid in città (ieri erano707) e il personale sanitarioormai è allo stremo delle for­ze. Per questo il Nursind, ilsindacato delle professioniinfermieristiche, ha manife­stato davanti al Santa Mariadella Misericordia, chieden­do un "intervento alla politi­ca per raddrizzare le cose".Vista la situazione di emer­

genza, l'80% del personale èstato precettato dalla prefet­tura, e quindi non ha avutola possibilità di unirsi allaprotesta. Ma il Nursind assi­cura che l'adesione, tra chipoteva scendere in piazza, èstata massiccia. La situazio­ne nell'Azienda sanitaria uni­versitaria Friuli Centrale èdefinita "drammatica" dalsindacato, che lamenta "ca­renza di oltre trecento infer­mieri, mancanza di program­mazione e confusione gene­ralizzata", con il personalesanitario "costretto a turnimassacranti". Anche perchétra gli addetti ai lavori ci so­no 200 contagiati, che quin­

di non possono essere pre­senti sul proprio posto di la­voro. La problematica non ri­guarda soltanto l'ospedaledi Udine, ma tutti i presidi sa­nitari della regione, come ri­leva il segretario del Nur­sind, Afrim Caslli, il quale la­menta carenza delle dotazio­ni legate ai dispositivi di pro­tezione individuale in diver­si Pronto soccorso, oltre chedelle piastre dell'emergenzadegli ospedali friulani, daUdine a Palmanova. Proprioil Pronto soccorso del SantaMaria della Misericordia nel­le scorse settimane è statocolpito da una serie di casi dipositività tra il personale me­dico e infermieristico, che hacostretto la direzione azien­dale a rimodulare la distribu­zione degli addetti per garan­tire il servizio. "Quel che te­mevamo si è puntualmenteverificato: il personale sani­tario sta passando, in molticasi, dall'altra parte dellabarricata, dal fornire assi­stenza all'essere pazienti",sottolinea il segretario pro­

vinciale del Nursind udine­se.Che la situazione in città

stia diventando preoccupan­te lo certificano i numeri. In­città i positivi, a ieri, erano707, con 18 persone decedu­te e 726 guarite. Il picco diquesta seconda ondata si stadimostrando più aggressivarispetto a quella precedente,quando il numero massimodi positivi al Covid si fermò a114 (il primo aprile)."L'assessore Giovanni Ba­

rillari – ha reso noto il sinda­co Pietro Fontanini – ci ha re­lazionato in giunta sulla si­tuazione in città e in ospeda­le. Purtroppo i numeri nonsono confortanti, con 130 ri­coverati totali nel reparto Co­vid, 55 dei quali in malattieinfettive e 29 in terapia inten­siva. Di questi, due, risulta­no particolarmente gravi. Ciè stato assicurato – ha ag­giunto – che tutti i pazientisono curati e che chi entra inospedale a Udine viene assi­stito a dovere".

Detto questo Fontanininon ha nascosto la sua preoc­cupazione per l'aumento deicontagi: "Le raccomandazio­ni ai cittadini di sono semprele stesse – ha insistito –: pre­stare la massima attenzione,mantenere le distanze inter­personali, indossare la ma­scherina, fare tutto il neces­sario, in sostanza, per limita­re il contagio. Il consiglio chepossiamo dare noi – ha con­cluso il sindaco – è di limita­re gli spostamenti, perché inattesa che arrivi il vaccino,auspicabilmente a gennaio,questo è l'unico modo perevitare la trasmissione del vi­rus. Teniamo duro ancoraqualche mese". ­Fontanini: "Teniamoduro ancora un paiodi mesi. Speronel vaccino a gennaio"L'assessore Barillari:"A malattie infettiveci sono 55 persone,29 in terapia intensiva"

Data: 25.11.2020 Pag.: 21Size: 279 cm2 AVE: € 8370.00Tiratura: 43843Diffusione: 36620Lettori: 231000

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tolmezzo

Si allarga il focolaio in carcereI detenuti positivi salgono a 118Gli esiti degli ultimi test portano i contagiati complessivi a 127 di cui 19 dipendentiNel capoluogo carnico 235 infettati. L'appello del sindaco: serve più prevenzioneTanja Ariis / TOLMEZZO

Salgono a 127 i contagiati nelcarcere di Tolmezzo: 118 sonodetenuti, mentre altre due po­sitività riguardano il persona­le che complessivamente,quindi, arriva a 19 persone in­fettate. È quanto rivelano gliultimi esiti dei tamponi esegui­ti nei giorni scorsi e i numeri so­no ancora provvisori. È statoavviato, infatti, un nuovoround di tamponi tra persona­le e popolazione carceraria.A dettare l'agenda delle azio­

ni da porre in essere dal puntodi vista sanitario, accanto allemisure anti­contagio già in at­to all'interno della casa circon­dariale di Tolmezzo, è in que­sto momento l'Asufc. "Secon­do le indicazioni sanitarie –spiega la direttrice del carcere,Irene Iannucci – abbiamo pro­ceduto a isolare all'interno del­

le singole sezioni i positivi, i ne­gativi e i sospetti". Per sospettisi intendono i detenuti che era­no in stanza con i positivi finoal momento in cui non si è sco­perta la loro positività, ma cheal primo tampone sono risulta­ti negativi. Per precauzione,quindi, i sospetti vengono se­parati. "Quotidianamente ven­gono fatte le sanificazioni e l'i­gienizzazione – prosegue Ian­nucci – e siamo in attesa tra do­mani e l'inizio della prossimasettimana di effettuare un se­condo giro di tamponi a tutto ilpersonale e a tutti i detenuti". Idetenuti positivi sono per ora118 su 203, mentre tra il perso­nale vi sono 19 positivi tra poli­zia penitenziaria e amministra­tivi.Ieri a Tolmezzo, secondo le

ultime comunicazioni giunte

al sindaco, Francesco Brollo,su tutto il territorio sono stateregistrate 235 positività (tre inmeno rispetto a lunedì e 17 inpiù rispetto a domenica), checomprendono anche i clusterin carcere e alla casa di riposo,cioè il grosso dei contagi. Vi so­no tuttavia anche altri positividiffusi nel capoluogo carnico."La partita decisiva – dice Brol­lo – la si gioca sul territorio. Èvero che servono posti letto eun ospedale forte, ma più si rie­sce ad agire e a prevenire il con­tagio sul territorio, meno simanda in sofferenza l'ospeda­le, che sta soffrendo in manie­ra importantissima, soprattut­to al Pronto soccorso. Le falledel sistema e i problemi nasco­no quando una persona deveattendere tanti giorni per fareil tampone e tantissimi giorni

per avere il risultato. E questosi mescola al fatto che non sem­pre tutti hanno la dovuta cau­tela nei comportamenti, per­chè, per esempio, se faccio iltampone e mentre attendo l'e­sito continuo a girare, se sonopositivo rischio di portare in gi­ro il virus. Le persone vanno se­guite anche a casa, mentre tan­te non riescono a essere segui­te neanche al telefono. Tutte si­tuazioni che poi si riversanosull'ospedale e il rischio così èdi arrivare troppo tardi o quan­do la situazione è critica. Se sia­mo a questo aumento di conta­gi – conclude Brollo – è perchénon si è riusciti evidentementea tracciare per tempo, a dare irisultati dei tamponi per tem­po, a far fare i tamponi per tem­po e a seguire le persone am­malate che sono a casa. Con­centriamoci sul territorio". ­

Data: 25.11.2020 Pag.: 29Size: 229 cm2 AVE: € 6870.00Tiratura: 43843Diffusione: 36620Lettori: 231000

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cividale

"La sanità verso il collasso"lettera dei comitati al ministroCIVIDALE

Seriamente preoccupati perla situazione sanitaria locale,tanto nell'immediato quantoin un'ottica di prospettiva, iComitati pro ospedali minoridel Friuli Venezia Giulia riuni­tisi nei giorni scorsi in un coor­dinamento regionale (guida­to, pro tempore, dal cividale­se Franco Chiarandini) han­no predisposto una lettera dainoltrare al ministro della sa­lute Roberto Speranza."Scriviamo – esordiscono i

comitati – mossi da un'ap­prensione crescente per lecondizioni delle strutture sa­nitarie, sottoposte a una pres­sione sempre maggiore per ef­fetto della pandemia. La com­petenza della Regione sullasanità dovrebbe, a nostro av­viso, costituire un fattore dimassima responsabilizzazio­ne nella gestione della crisi co­sì come dell'ordinaria ammi­nistrazione, a prescinderedalla collocazione politicadella giunta e della maggio­ranza in consiglio regionale".Sta di fatto che "le notizie

che ci giungono da fonti diver­se, incluse quelle di stampa –prosegue la missiva condivi­sa dai Comitati di Cividale,delle Valli del Natisone, diUdine, Maniago, Gemona ePalmanova –, ritraggono tut­te il collasso degli ospedali"."Ci rivolgiamo dunque a

lei, ministro – invocano gli or­ganismi –, per sottoporre alla

Una delle manifestazioni a sostegno della sanità nel Cividalese

sua attenzione i pressochéquotidiani provvedimenticon cui nei nosocomi regiona­li sono aperti nuovi reparti Co­vid, mentre il personale è allostremo e mancano garanzie,per le prossime settimane, dipoter proseguire il trattamen­to delle urgenze legate ad al­tre patologie, non meno im­portanti. Auspichiamo dun­que che venga avviata la piùefficace interlocuzione e chesi assuma ogni provvedimen­to utile".E di ospedale si parlerà, an­

cora una volta, pure nel consi­glio comunale cividalese, con­vocato in videoconferenza

per lunedì 30 novembre:un'interrogazione firmatadal leader della minoranza,Fabio Manzini, e da tutti i con­siglieri dell'opposizione chie­de infatti alla giunta Bernardise sia stata analizzata l'ipote­si di realizzare un reparto Co­vid a lieve entità nel presidiocittadino e richiesta la riaper­tura del reparto di medicina,oltre che del punto di primointervento. Si domanda, inol­tre, se sia stata attuata unacampagna di informazionedella popolazione, in accor­do col Distretto sanitario. ­

L.A.© RIPRODUZIONE RISERVATA

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codroipo

Sotto accusa i conti all'Asp MoroIl sindaco: impegnati a sistemarliAspro botta e risposta tra maggioranza e opposizione sul rosso da 307 mila euroPd: mancano idee e capacità di gestione. Il presidente: stiamo riducendo le criticitàPaola Beltrame / CODROIPO

Un aspro faccia a faccia fra ilconsiglio comunale di Co­droipo e l'Asp Daniele Moro,incontro sollecitato da tre mi­noranze e accolto dal sinda­co Fabio Marchetti, che haconvocato in audizione il pre­sidente dell'ente, Luciano LaTona.Un fuoco incrociato, dove

non sono mancati però ap­prezzamenti per l'atteso av­vio del dialogo sulla gestionee sui bilanci dell'Asp, oltreall'impegno a ripetere inizia­tive di confronto. È stato,inoltre, lodato da tutti l'impe­gno degli operatori nella bat­taglia contro il Covid. Dopola relazione del presidente, asollecitare chiarezza sulla go­vernance e sui conti dell'a­zienda sono stati gli autoridella mozione: Giacomo Tre­visan (Altre prospettive),Fiammetta Montanari, Alber­to Soramel, Gabriele Giave­doni (Pd), Giorgio Turcati(Progetto Codroipo). Sotto

accusa il deficit di bilancio da307 mila euro, il blocco degliinvestimenti, lo stallo del pro­getto Casa Santina, la perdi­ta patrimoniale da 12 milio­ni a 8 e mezzo, la ridotta liqui­dità da 5 milioni del 2009 ai670 mila euro attuali, le ripe­tute dimissioni dei presiden­ti. "L'Asp uno strumento spar­titorio di gestione del pote­re", ha tuonato Giavedoni."Sono mancati idee e capaci­tà di gestione", secondo Mon­tanari. "Marchetti è stato di­visivo dell'unità nel MedioFriuli; disorganizzazione ebilanci in perdita porterannol'Asp alla bancarotta" (Sora­mel). Trevisan ha posto poil'accento sulle alienazioni esull'ulteriore perdita previ­sta. È stato chiesto all'Asp unimpegno sul futuro e nuoveprogettualità visto il progres­sivo invecchiamento dellapopolazione. La Tona ha spie­gato di aver ereditato un bi­lancio complicato da aspetti

formali, dato che l'Asp gesti­sce oltre a servizi e patrimo­nio propri anche il servizio so­ciale di 11 Comuni. Difficol­tà che durano negli anni e acui l'attuale consiglio di am­ministrazione ha deciso diporre rimedio, chiudendoman mano le criticità e ridu­cendo il deficit attraverso ra­zionalizzazioni mirate. Il pre­sidente Luciano La Tona haparlato anche dei progetti inatto, come per esempio lenuove cucine e la riqualifica­zione energetica, e di quellifuturi, solo momentanea­mente sospesi a causa dellapandemia, come l'avviodell'accoglienza per minori aCamino, la conversione elet­trica dei mezzi, i centri per an­ziani diffusi nei Comuni.Le minoranze hanno chiu­

so con auspici di continuareil dialogo, ma dichiarando dinon aver ricevuto sufficientigaranzie per l'inversione dirotta. Li ha ripresi, da capo­gruppo di maggioranza, Bru­

no Di Natale, che ha rimanda­to al mittente l'accusa di oc­cupazione politica e commi­stione di interessi nella passa­ta gestione di centrosinistra.Ha concluso Marchetti, riven­dicandosi "l'indirizzo di met­tere in ordine i conti dell'Asp,dove abbiamo trovato i regi­stri strappati, ma ho tenutodistinte politica e ammini­strazione dell'ente". Ha ricor­dato il buon lavoro degli 11sindaci e auspicato dalla Re­gione una linea unitaria perle Asp. ­

Data: 25.11.2020 Pag.: 33Size: 240 cm2 AVE: € 7200.00Tiratura: 43843Diffusione: 36620Lettori: 231000

SANITÀ LOCALE 11

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Ecco perché il medico di base non esiste piùsul Messaggero

Veneto l'annuncio inpompa magna dei tam­poni rapidi che dovran­

no fare i medici di base. Leggoe mi rallegro tristemente (misi passi l'ossimoro) di essere adieci giorni dal mio pensiona­mento. Stiamo parlando di Me­dicina del territorio ed io sonoun medico di base ancora peruna manciata di giorni, dun­que ormai "vergin di servo en­comio e di codardo oltraggio".Le basi normative che sot­

tendono l'iniziativa sono a pa­rer mio sbagliate nel loro fon­damento e conosco molto be­ne i presupposti politico­sinda­cali da cui essa sgorga e non licondivido per niente.La professione di medico di

base ha subìto, nel corsodell'ultimo ventennio, una se­rie di intrusioni aliene, che nehanno ridotta drammatica­mente autonomia, indipen­denza, nonchè tempi e modi diesercizio (burocrazia). La pro­fessione ne è stata violentataed i medici sono stati trasfor­mati in grigi burocrati, tristiesecutori di ordini altrui, ano­

nimi telefonisti, distratti infer­mieri, ultimamente lettori emittenti compulsivi di quanti­tà industriali di e­mail eWhat'sApp. Insomma, al medi­co di base sono state attribuitenel tempo mansioni a lui estra­nee che gli hanno progressiva­mente sottratto il tempo e lospazio mentale per fare il medi­co: ascoltare, visitare, ragiona­re, parlare, spiegare, studiare,decidere, assumersi le respon­sabilità precipue della sua pro­fessione. Fare il medico,nient'altro che fare il medico.Vengo al nocciolo: molte

mansioni burocratiche addos­sate ai medici di base potrebbe­ro trovare in gran parte solu­zione rivedendo le modalitàcon cui in Italia si prescrivono ifarmaci e si certifica, semplice­mente adeguandole a quelledel resto d'Europa: nessuno sene occupa. Restano le mansio­ni infermieristiche che hannonel tempo assunto valenzasempre più "politica": sostene­re che un medico non deve sot­trarre tempo alla sua professio­ne (e dunque ai pazienti) dedi­candolo alla iniezione di dosi

vaccinali al momento non è"politically correct". Ed allostesso modo anche sostenereche un medico ormai ridotto aburocrate, telefonista e passa­carte più o meno informatico,non deve sottrarre quell'ormaiminimo, residuale tempo espazio mentale per fare il medi­co e dedicarlo a fare tamponinaso­faringei non è "political­ly correct".Come rimediare?Mancano infermieri per

mansioni infermieristiche?Vengano finalmente assunti,erano carenti già prima. In Ger­mania, in marzo, si facevanoun milione di tamponi a setti­mana quando noi ne faceva­mo troppo pochi, ma nessunoè mai saltato in testa di far farei tamponi ad un medico. Nelmondo si eseguono miliardi ditamponi, ma nessuno si sognadi distrarre un medico dai suoidoveri. Nei Dipartimenti diprevenzione nessun Medicoviene impiegato nella esecu­zione materiale dei tamponi. Eperché non si potenziano leUsca, già carenti anche loro ri­spetto al previsto? Non era più

semplice, veloce ed economi­co potenziare l'esistente inve­ce di pagare 18 € a tampone unmedico sottratto ai suoi doveriprofessionali?Il cittadino dunque non si la­

menti se non trova il medico dibase, se non riesce a telefonar­gli, se lui non lo visita, se luinon lo ascolta, se lui non gliparla, se lui non gli spiega, selui non studia, se lui non loguarda nemmeno in faccia, segli consegna frettolosamentericette ed impegnative dicen­do "avanti il prossimo". Quelcittadino vuole la vaccinazio­ne antinfluenzale? Vuole i tam­poni dal suo medico di base?Beh, si rassegni: ha deciso luiche il medico non ce l'ha più.Con buona pace di chi ha biso­gno semplicemente di un me­dico semplicemente perché èmalato. Con buona pace degliospedali, dove finiscono perandare tutti coloro che il medi­co non lo trovano più e lo van­no a cercare lì. Sempre di più,sempre di più.MEDICO DI BASE

UDINE

RAFFAELE DI CECCO

Data: 25.11.2020 Pag.: 37Size: 221 cm2 AVE: € 6630.00Tiratura: 43843Diffusione: 36620Lettori: 231000

SANITÀ LOCALE 12

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sanità

Medici contagiati:slitta la conversionedi Spilimbergoin ospedale CovidL'apertura prevista per oggi rinviata a data da destinarsiTempi lunghi per potersi sottoporre al test molecolareDonatella SchettiniIeri c'è stato il contrordine: l'o­spedale di Spilimbergo, chedoveva essere attivato oggi inmodalità Covid, non aprirà acausa del contagio di alcunimedici che dovevano andarcia lavorare. Intanto sul territo­rio ci vogliono tempi lunghiper ottenere il tampone mole­colare.Dopo il rinvio della settima­

na scorsa, causa mancanza dioperatori, l'apertura era statafissata per oggi. Attesa daglistessi sanitari a fronte dell'ele­vato numero di ricoveri di Por­denone. Ieri, però, in Asfohanno dovuto rivedere i pia­ni: apertura spostata a datada destinarsi, forse nel finesettimana o la settimana pros­sima.Il motivo è ancora il perso­

nale: l'apertura avrebbe dovu­to avvenire con i medici pro­venienti dall'ospedale di Por­denone. Ma ieri alcuni di lorosono risultati positivi al Co­vid­19 e, quindi, senza medi­ci il reparto non si può aprire.

Adesso si attende venerdìquando è previsto un nuovoscreening tra i dottori, con lasperanza che si negativizziqualcuno.Il personale di Spilimber­

go, quindi, rimane per ora insupporto a Pordenone per af­frontare l'emergenza. Spilim­bergo avrebbe dovuto dareuna boccata di ossigeno alSanta Maria degli Angeli alleprese con oltre 160 ricovera­ti, tra posti letto ordinari e laterapia intensiva. Inizialmen­te erano previsti 15 posti lettoper poi salire a 35, anche setra chirurgia e medicina l'o­spedale periferico può arriva­re a 60 letti.Intanto sul territorio c'è il

problema dei tamponi mole­colari. Sono quelli effettuatidall'Asfo nei punti di prelievotra cui il drive in del DepositoGiordani e quello all'ospeda­le di Maniago (dovrebbe esse­re prossimo all'apertura an­che quello a Gleris di San Vito

al Tagliamento). Alcuni medi­ci di medicina generale, infat­ti, lamentano tempi troppolunghi tra la prescrizione deltampone e la data dell'appun­tamento, in alcuni casi anchesei o sette giorni.I medici di medicina gene­

rale chiedono il tampone sumoduli specifici: una doman­da circostanziata con la de­scrizione dei sintomi e, nel ca­so sia stato fatto, l'esito del te­st rapido. Richiesta che vienemandata in Asfo, ma appuntoin diversi casi capita che dallarichiesta all'appuntamentopassino diversi giorni. Proble­ma giustificato dal sovraccari­co di lavoro dovuto all'incre­mento dei casi che si è regi­strato nelle ultime settimane.E che potrebbe aumentarequando tutti i medici di medi­cina generale effettueranno itamponi rapidi, con la possibi­lità di individuare, e bloccaresubito, eventuali positivi, mache dovranno essere confer­mati dal test molecolare. ­

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Calano casi e ricoveri, primo segnale. Ma altri 26 mortiPORDENONE Il dato del contagiodev'essere letto con misura, per­ché se da un lato un fattore mo­stra una flessione, dall'altro cen'è uno che resta preoccupante­mente alto. Il numero grezzo, in­vece, è incontestabile: nelle ulti­me 24 ore, per la prima volta do­po settimane, in Fvg sono dimi­nuiti i ricoveri: ci sono cinquepazienti in meno, uno in Riani­mazione e quattro in Area Medi­ca. I due gruppi ora accolgono54 e 561 persone. Significa che leammissioni in ospedale ieri han­no visto un rallentamento signi­ficativo. Quanto ai contagi, inuovi casi sono stati 554 su5.864 tamponi, per una percen­tuale scesa di nuovo al di sottodel 10 per cento, precisamente al9,45. Ma se si considerano solo icasi testati, quindi non i testsvolti periodicamente su alcunecategorie, la percentuale di posi­tivi schizza al 44 per cento, dalmomento che sono state sotto­poste per la prima volta al tam­pone 1.244 persone. Significache quasi un test su due ha datoesito positivo. I contagi, quindi,rappresentano ancora un gros­so problema. Va però precisatoche delle nuove positività 117 so­no riferite a test pregressi ese­guiti in laboratori privati dal 21ottobre al 21 novembre. Quindi ildato va letto nel complesso, e le

percentuali scendono ancora sesi considerano solo i casi rilevatieffettivamente ieri. I totalmenteguariti sono 11.275, i clinicamen­

te guariti 268 e le persone in iso­lamento 12.732.I DECESSI

Un'altra giornata nera perquanto riguarda i decessi. Ierihanno perso la vita (anche) peril Covid altre 26 persone, duedelle quali in provincia. Clautpiange la prima vittima: a 88 an­ni è morto Federico Di Daniel.Era noto in paese anche per lesue piccole sculture in legno. ACordenons, invece, addio a Pieri­na Perissinotto. Aveva 95 anni.Gli altri decessi fanno riferimen­IN PROVINCIA VITTIMEA CLAUT E CORDENONSIERI 544 CONTAGIINDICE AL 9 PER CENTO

a9dd7e7718292f379b6fe4fda006b883ANCORA INFERMIERIE MEDICI INFETTI

to a una donna di 96 anni di Pal­manova, una donna di 94 annidi Ovaro, una donna di 93 annidi Trieste, due donne di 92 annisempre di Trieste, un uomo di89 anni di Udine, un uomo di 89anni di Gorizia, una donna di 89anni di Tarcento, un uomo di 88

anni di San Canzian d'Isonzo, unuomo di 88 anni di Martignacco,una donna di 85 anni di Trieste,un uomo di 84 anni di Trieste,una donna di 84 anni di Trieste,una donna di 83 anni di Resia,una donna di 81 anni di Rivigna­no­Teor, un uomo di 80 anni diMartignacco, un uomo di 80 an­ni di Romans d'Isonzo, un uomodi 80 anni di Udine, un uomo di79 anni di Trieste, un uomo di 78anni di Castions di Strada, unadonna di 76 anni di Pasian diPrato, un uomo di 76 anni diTrieste, una donna di 73 anni diSan Giovanni al Natisone e unadonna di 68 anni di Gorizia.IL RESOCONTO

Nel settore delle residenze peranziani sono stati rilevati 57 casidi persone ospitate e 21 operato­ri. Sul fronte del Sistema sanita­rio regionale da registrarenell'Asufc le positività di 2 medi­ci, 3 infermieri, 6 operatori sociosanitari, un assistente ammini­strativo, un terapista della riabi­litazione e un terapista occupa­zionale; nell'Asfo di 3 medici aPordenone, 7 infermieri, 5 Oss,un amministrativo, 2 tecnici,uno psicologo e un dirigente incittà; nell'Asugi di 2 medici, 3 in­fermieri e un tecnico. Positivi unmedico specializzando e un tec­nico al Cro di Aviano e 2 medici eun amministrativo a Burlo.

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Test a tappeto in sei comuniMa si punta ad aree più vaste`Domani via agli esami (non obbligatori) a Castelnovo, Claut, Socchieve, Sutrio

Paularo e Dolegna. Poi si passerà al resto dell'Alta Carnia e a coprire la Valcellina

PORDENONE E UDINE Isolare i cit­

tadini positivi al Coronaviruse asintomatici. Scattare una fo­tografia dell'epidemia in seipiccoli centri (tutti montani,tranne uno) toccati dal conta­gio in modo particolare. E infi­ne "allenarsi" per esportare ilmodello anche ai territori con­finanti. Seguendo questi treobiettivi, da domani in Fvgscatterà l'operazione "tampo­ni a tappeto" in sei paesi: Ca­stelnovo e Claut in provinciadi Pordenone; Sutrio, Paularoe Socchieve in provincia diUdine e Dolegna del Collio inprovincia di Gorizia. Ma sipensa già all'ampliamento del­lo screening, che a breve alme­no in provincia di Pordenonepotrebbe interessare Cimo­lais, Andreis, Barcis ed Erto eCasso, ma anche Travesio, Vi­to d'Asio e Pinzano. Stesso di­scorso per la Carnia.COME FUNZIONA

L'OPERAZIONE

È il modello Vo' Euganeo(parlando di prima ondata) osu scala locale il "Piano Sappa­da", dove è già andato in scenaun tracciamento di massa. Dadomani si partirà con l'orga­nizzazione dell'operazione,ma non è detto che scattino su­bito i tamponi. A Sappada cisono voluti quattro giorni pri­ma di iniziare e si è diviso ilpaese in borgate. Saranno incampo la Protezione civile,con le sue postazioni mobili, iComuni (i sindaci dovrannoorganizzare gli elenchi di citta­dini e contattarli) e la Direzio­ne Salute della Regione. Loscreening sarà volontario."Abbiamo fatto questa scelta ­ha spiegato Fedriga ­ perchénelle aree a maggior inciden­za è utile individuare tutti i po­sitivi e provvedere nel più bre­ve tempo possibile alla messain isolamento dei contagiati.Questo porterà in tempi rapidia una maggiore sicurezza. Ciinteressa scovare i positivi per

IL MODELLO Il gazebo della Protezione civile usato per lo screening di massa a Sappada

tutelare il resto della popola­zione. A Sappada abbiamoinaugurato questo metodo. Loscreening non deve essere unliberi tutti per chi è negativo, icomportamenti di rigore sonoindispensabili". Ogni Comuneavrà la sua sede per i tamponi:un drive­in in centro, un palaz­zetto o la postazione mobiledella Protezione civile. "Cistiamo organizzando per rag­giungere a domicilio i cittadi­ni che non possono muover­si", ha assicurato il vicepresi­dente della Regione Riccardi.

I PRIMI CITTADINI"L'amore per la comunità è

l'unica via d'uscita, mi augurouna partecipazione in massa.Abbiamo il dovere morale disalvare i più deboli", ha dettoGionata Sturam, sindaco diClaut. Strano il caso di Castel­novo, che ad oggi ha solo cin­que contagi attivi. "Ma è giu­sto aderire all'iniziativa", haspiegato. "A Paularo la situa­zione è particolarmente criti­ca ­ ha detto invece il sindacoDaniele Di Gleria ­ e accoglia­mo con favore la possibilità ditracciare una mappa del con­

tagio nel nostro comune".D'accordo anche il primo citta­dino di Sutrio, Manlio Mattia.Coriglio Zanier, primo cittadi­no di Socchieve, ha sottolinea­to: "È una possibilità unica, cifa piacere poter conoscere lareale situazione che stiamo vi­vendo". Infine il sindaco di Do­legna del Collio, Carlo Comis:"Nel nostro comune non c'èuna scuola e siamo obbligati auscire dal territorio. Mi augu­ro che lo screening non sia li­mitato al singolo municipio".

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Data: 24.11.2020 Pag.: 27Size: 577 cm2 AVE: € 74433.00Tiratura:Diffusione:Lettori:

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Picco di contagi, cresce l'insicurezza` Lunedì c'era stata l'inversione di tendenza che aveva ridato ` Sotto accusa le informazioni schizofreniche, l'Asfo individua

fiducia alla gente: "Ieri la risalita che ha ricreato il panico" le "colpe": "Dai centri privati statistiche aggiornate in ritardo"SACILEEmergenza sanitaria: la situa­

zione cambia radicalmente epuò passare da serena a dram­matica nel giro di poche ore. At­tualmente sono 83 i sacilesi po­sitivi, tutti al proprio domicilio,42 le persone in quarantena fi­duciaria. "Sono i numeri ­ spie­ga il sindaco Carlo Spagnol ­che ho ricevuto (ieri mattina,ndr) dal Dipartimento di pre­venzione dell'Azienda sanita­ria. Testimoniano o meglio cer­tificano una situazione che a Sa­cile cambia radicalmente da ungiorno all'altro. Lunedì c'erano60 positivi e altri 43 in quaran­tena". Numeri "ballerini" chefanno sorgere qualche interro­gativo nell'opinione pubblica."Ma soprattutto ­ precisa Spa­gnol ­ sconcertano una comuni­tà che ha bisogno di certezze edi mettere all'angolo la paura".L'INFORMAZIONESpagnol, che ogni giorno ha

l'ingrato compito di informarela popolazione sull'evolversidella pandemia, non vuole com­mentare. Si limita a sottolinea­re che effettivamente "Vedia­mo una fluttuazione nei datigiornalieri sui soggetti positivie in quarantena fiduciaria chel'Azienda sanitaria giustifica co­me la somma dell'incrocio di di­verse banche dati. In particola­re a causare le fluttuazioni sa­

rebbero i dati relativi alla attivi­tà dei laboratori privati dai qua­li non è possibile avere risultatipuntuali, in quanto l'invio deidati non è standardizzato. Per­tanto ­ dice ancora ­ dobbiamoconsiderare i rapporti giornalie­ri che l'Azienda ci comunica co­me elementi informativi che fo­tografano la situazione di Saci­le".CONTROSENSO

A questo punto però l'interro­gativo che pongono i sacilesi èperché l'Azienda ufficializza alComune dati, pur sapendo chesono incompleti e non corri­spondono alla reale situazione?Sapendo che tali numeri diven­tano di dominio pubblico con leconseguenze drammatiche suicittadini, costretti a fare i conticon la morsa di un'emergenzache non cala? A provare a tran­quillizzare tutti ci prova il sin­daco Spagnol: "Al di là dei dati,bisogna continuare a rispettarele disposizioni per tutelare lapropria salute e non compro­mettere quella degli altri. Ho vi­sto ­ aggiunge con ottimismo ­ evedo una comunità che si è ade­guata alle nuove regole emana­te dal Governo e dalla Regione,anche se hanno ulteriormentepenalizzato diverse attività im­prenditoriali, vedi pubblici eser­cizi, bar, ristoranti ecc. Tutti sisono subito adeguati".

IL GRANDE RISCHIO

Spagnol mantiene la calmama non nasconde quello chepuò essere il vero problema cheforse non ancora è ancora en­trato nella testa dei cittadini,ma preoccupa gli amministra­tori pubblici: "Mi chiedo ­ fapresente ­ come potrà reagire iltessuto economico e sociale nelmomento in cui le restrizioniproseguissero o si aggravasse­ro. Un pericolo già fatto balena­re dal presidente regionale Mas­similiano Fedriga che, giorni fa,temeva il passaggio del Fvg dazona "arancione" a "rossa". Unaretrocessione che aprirebbenuovi drammatici scenari". Purin una situazione complicataSpagnol si spende ancora per isuoi cittadini: "Da parte nostra­ conclude ­ non mancherà ilsupporto, con gli strumenti chepossiamo mettere in campo, al­le attività che maggiormente incrisi a causa dell'epidemia. Miauguro, con i provvedimenti an­nunciati, che per i primi giornidi dicembre siano possibili al­lentamenti delle restrizioni checonsentano la ripresa di quelleattività colpite dalla chiusuracosì che riescano a mitigare, an­che se solo in parte, una situa­zione economica che le hannocostrette a pagare un prezzo al­tissimo".

Michelangelo Sarabellotto

Data: 25.11.2020 Pag.: 35Size: 320 cm2 AVE: € 41280.00Tiratura:Diffusione:Lettori:

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Mancano i tamponi, rinviata l'apertura del "drive in"(ms) "Avrebbe dovuto partiredomani il drive­in per il testrapido Covid 19, nella casettamessa a disposizione dellaPro Sacile, installata nell'areadel Centro CommercialeSerenissima ma non abbiamoancora la certezza di avere adisposizione i tamponi per iltest rapido e lo screening. Daqui la decisione di prenderetempo. Per r cui il servizioslitterà di qualche giorno". Nedà comunicazione il dottorPlacido Fundarò che assiemeagli altri medici di famiglia,Vincenzo D'Amore, RosaPezzolla e Francesco Rossetti,Giovanni Buttignol, GiovanniMusotto, Cristina De Martin,Anna Casagrande, AntonioCovre, Marco Biscaro,Costantino Sergio eNazzareno Zoi, garantiranno

tale sServizio ."A rendere più efficiente ildrive in ­ mette in chiaroFundarò daranno il propriocontributo anche altri medicidel Distretto dei Comuni diCaneva, Brugnera eFontanafredda. In questomodo potremo allargare ilnumero delle persone dasottoporre al test. Il tamponerapido si svolgerà nell'areadel Centro CommercialeSerenissima. Si resterà abordo della propria auto incompleta sicurezza. Saremoinfatti tutti dotati delmateriale di protezionespecifico anti contagio,camici monouso, mascherinee guanti. Il test rifonaringeodovrà esserepreventivamente prenotato ­precisa Fundarò ­ da tutti i sei

Comuni del Servizio socialedei Comuni".Per quanto riguarda lemodalità di esecuzione deltest, Fundarò conferma chesarà fatto dal medicoall'utente che rimarrà abordo della propria auto,abbassando solo il finestrinoe poi la mascherina perscoprire il naso. "Dopoventicinque minuti ­conclude Fundarò si avràl'esito. In caso positività alCovid 19 la proceduraprevede l'intervento direttodelll'Azienda sanitaria cheeseguirà oò tamponemolecolare di conferma. Ilservizio sarà gratuito. In ognicaso l'ultima parola saràquella del tamponemolecolare".

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Covid, a gennaio vaccino per 60mila`Le dosi della Pfizer saranno somministrate al personale `Regione all'opera per recuperare i congelatori per le dosi

In primavera dovrebbe scattare una seconda campagnasanitario degli ospedali e agli anziani delle case di riposoEdifici ad hoc negli ospedali,unità mobili attrezzate per rag­giungere tutte le Rsa. Frigorife­ri e stanze­cella per conservarele fiale della Pfizer (il primoprodotto che arriverà in Italiasarà quello americano) a meno70­80 gradi centigradi. E i pri­mi numeri: sessantamila per­sone da immunizzare a genna­io. La prima categoria è compo­sta da 48mila persone, il perso­nale sanitario negli ospedali,mentre sono 11 mila gli ospitidelle residenze protette a cuisomministrare le dosi. Entro laprimavera potrebbe partire laseconda campagna, per esten­dere ancora l'immunizzazionedurante l'estate e l'autunno2021.

Parte la corsa al vaccinoEcco il piano per la svolta`Sessantamila dosi della Pfizer entro gennaio a medici, infermieri e case di riposo

Coinvolti gli ospedali di Udine e Tolmezzo. Riccardi: "Cerchiamo frigoriferi idonei"

L'ANNUNCIOPORDENONE E UDINE Edifici ad hoc

negli ospedali, unità mobili at­trezzate per raggiungere tutte leRsa. Frigoriferi e stanze­cella perconservare le fiale della Pfizer (ilprimo prodotto che arriverà inItalia sarà quello americano) ameno 70­80 gradi centigradi. E iprimi numeri: sessantamila per­sone da immunizzare a gennaio,per dare la prima botta in testa alCovid­19. È il maxi­piano per la di­stribuzione del promettente vac­cino della Pfizer, che in Italia arri­verà intanto in 3,4 milioni di dosi

(sufficienti, vista la necessità diuna seconda iniezione di rinfor­zo, per 1,7 milioni di persone) eche sempre a gennaio sbarcheràanche in Friuli Venezia Giulia.LA LOGISTICA

Per quanto riguarda i numeriiniziali, sarà un test. Dal punto divista dell'importanza, il capitolodi svolta della giovane storia dellapandemia in regione. Ma oltreogni altro aspetto, sarà una sfidalogistica. "Il sistema sanitario staavviando le procedure per acqui­sire, anche attraverso la strutturacommissariale, ulteriori disposi­tivi di conservazione di modo da

garantire una maggiore capacitàdi stoccaggio dei vaccini". Sono i"famosi" frigoriferi ultra tecnolo­gici in grado di conservare il pro­dotto a temperature bassissimeper un lungo periodo. Un'azien­da, la Desmon, li produce anchein Italia in provincia di Avellino,ma Riccardi assicura che la ricer­ca sarà più ampia. Parallelamen­te, la Regione ha individuato i sitida trasformare in centri per la di­stribuzione del vaccino anti­Co­vid. "È in corso il perfezionamen­to dell'individuazione delle strut­ture, definite in base al numero dioperatori e alla prossimità con le

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strutture socio­assistenziali, chepresumibilmente vedrà coinvoltil'ospedale di Cattinara a Trieste,Santa Maria della Misericordia diUdine, quello di Gorizia, il SantaMaria degli Angeli di Pordenone,San Polo di Monfalcone eSant'Antonio Abate di Tolmez­zo", hanno chiarito Fedriga e Ric­cardi. Ogni provincia avrà alme­no un hub per le fiale, mentreUdine e Gorizia avranno due poli,considerando Tolmezzo e Mon­falcone. Per la distribuzione delvaccino nelle residenze per anzia­ni, questa avverrà grazie a unitàmobili simili a quelle già utilizza­te attualmente per i programmidi screening, dotate di frigoriferidi dimensioni più ridotte, masempre in grado di mantenere latemperatura talmente bassa damantenere stabile il meccanismoa Rna del prodotto Pfizer.I DESTINATARICosì come nel resto d'Italia, an­

che in Friuli Venezia Giulia si par­

tirà con un primo duplice obietti­vo: abbassare la mortalità del Co­vid e proteggere gli operatori sa­nitari. Per questo le dosi inizialisaranno riservate a chi lavora nelcomparto ospedaliero e assisten­ziale ma anche agli anziani nelleRsa e case di riposo. La prima ca­tegoria è composta da 48mila per­sone, mentre sono 11 mila gli ospi­ti delle residenze protette. "Se­condo quanto previsto da Arcurila campagna vaccinale partiràdai luoghi che, nel corso dellapandemia, hanno rappresentatoil principale canale di diffusionedel virus, come ospedali e struttu­re residenziali per anziani", haconfermato Fedriga.I TEMPI

Le prime dosi di vaccino do­vrebbero arrivare in regione a fi­ne gennaio e sarebbero immedia­tamente somministrabili. Entrola primavera potrebbe partire laseconda campagna, per estende­

re ancora l'immunizzazione du­rante l'estate e l'autunno 2021.Per raggiungere un'immunitàsoddisfacente, si punta a vaccina­re almeno il 70% della popolazio­ne. Al momento la scelta resta vo­lontaria. "L'approvvigionamentodei vaccini per il Covid­19 è com­pletamente nelle mani della strut­tura commissariale ­ hanno riba­dito Fedriga e Riccardi ­ e il siste­ma sanitario regionale si occupe­rà della sua somministrazione. Èquindi molto importante che ilgoverno, attraverso la strutturacommissariale per l'emergenzaCovid, riesca ad assicurare unaquantità sufficiente di vaccini percoprire il fabbisogno del FriuliVenezia Giulia nei tempi previsti.Successivamente il governo daràil via alle ulteriori fasi del piano,per l'estensione della vaccinazio­ne alla più ampia parte di popola­zione possibile, a partire dallepersone con maggiori livelli difragilità".

Marco Agrusti

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Il 7 dicembre in commissione il punto sull'emergenzaCONSIGLIO REGIONALE

TRIESTE All'indomani della ri­

chiesta di convocazione urgentedella terza commissione consi­liare, quella dedicata alle que­stioni sanitarie, da parte di tuttele opposizioni per poter fare ilpunto sulla situazione pandemi­ca, le criticità e le soluzioni chela Regione sta mettendo in atto,il presidente dell'organismo, illeghista Ivo Moras, ha fissatol'appuntamento per lunedì 7 di­cembre. "Prima non c'era la pos­sibilità di trovare un tempo ade­guato di mezza giornata, essen­do in corso anche l'iter per la leg­ge di stabilità", ha spiegato ieriMoras. "Nella seduta sarà audi­to l'assessore alla Salute e vicepresidente della Regione, Ric­cardo Riccardi, i direttori delletre aziende territoriali, il diretto­re dell'Azienda regionale dicoordinamento per la Salute, ildirettore dell'assessorato e ilprofessor Fabio Barbone, cheguida il Comitato tecnico scienti­fico che affianca il governo re­gionale nella lettura della pande­mia", ha anticipato. "Ritengo siagiusto informare il Consiglio e diconseguenza l'intera comunitàregionale", ha aggiunto il presi­dente della Commissione, moti­vando la sua attivazione per da­re risposta alla richiesta perve­nuta.L'OPPOSIZIONELaconico il primo firmatario

del Patto per l'Autonomia, che siè fatto promotore di una richie­sta condivisa della minoranza

per poter dare il proprio contri­a9dd7e7718292f379b6fe4fda006b883

buto in questa fase di emergen­za sanitaria e socio­economica."Abbiamo atteso otto mesi – haaffermato Moretuzzo ­ aspette­remo ancora dieci giorni". Piùpungente la reazione della consi­gliera Pd, Mariagrazia Santoro:"Non è una questione di data madi chi convocare – ha analizzato­ I convocati sono parziali, chiviene convocato lo deve decide­re l'ufficio di presidenza dellacommissione e non il presidentein modo autonomo. Va fatto unprogramma di incontri che con­templi tutti i soggetti che possa­no dare un contributo per la co­struzione di un quadro comples­so. Mancano, per esempio, i sin­dacati e le associazioni".

LA MAGGIORANZAIeri sin dalla prima mattinata

si era comunque colta la volontàdi dare risposta positiva alla ri­chiesta giunta dalla minoranza,fin che nel tardo pomeriggio sigiunti anche alla fissazione diuna data, salvo naturalmente ac­cadimenti imprevisti. "Le portenon sono mai state chiuse e l'in­vito a lavorare insieme non puòessere che accolto positivamen­te, purché da parte dell'opposi­zione ci sia una volontà reale dicollaborazione e non attacchi in­giustificati, come non di rado èavvenuto in queste settimane",

considerava infatti di primomattino il capogruppo della Le­ga in Consiglio, Mauro Bordin."Per la verità – aggiungeva ­ sitratterebbe di continuare a lavo­rare in collaborazione, perchénelle sedi istituzionali questospirito non è mai venuto meno.È successo, però, che in paralle­lo vi siano stati attacchi mediati­ci ingiustificati. Auspichiamoche l'atteggiamento cambi".IL PRESIDENTE ZANIN

Semaforo verde anche da par­te del presidente del Consiglioregionale, Piero Mauro Zanin,chiamato dalle minoranze a fareda garante: "In questo momentotutto il sistema è impegnato inuno sforzo titanico per contra­stare questa seconda ondata epi­demica – ha premesso Zanin ­Tuttavia, ritengo che un con­fronto in commissione sia unimportante esercizio democrati­co fra chi vince e governa e chista all'opposizione e ha il compi­to di stimolo, controllo e suppor­to". I sindaci "stanno ricevendoquotidianamente l'informativasull'andamento Covid nel pro­prio territorio", ha affermato in­tanto il presidente dell'Anci, Do­rino Favot, confermando "l'at­tenzione dei primi cittadini aoperare in qualsiasi modo possaessere utile per far rientrare i pa­rametri di una pandemia che stafacendo paura dal punto di vistasanitario e socio­economico".

Antonella Lanfrit

Data: 25.11.2020 Pag.: 26Size: 268 cm2 AVE: € 34572.00Tiratura:Diffusione:Lettori:

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La conta dei morti non si ferma, da marzo 699 decessiDopo lo sciopero è polemica tra infermieri e RiccardiNel giorno in cui in FriuliVenezia Giulia per la primavolta da settimane tornano ascendere sia i dati dei ricoveriin terapia intensiva sia quellinegli altri reparti, oltre a unapercentuale dei positivi suitamponi effettuati chetorna ailivelli di sette giorni fa ( 9,45% su5.864 test effettuati), purtropposi registrano altre 26 vittime e ilbilancio complessivo dei mortida covid­19 sale a 699. A perderela vita in provincia di Udineancora un'ospite della casa diriposo di Palmanova, unadonna di 96 anni; sempre instrutture per anziani sonomorte una 94enne di Ovaro, un89enne di Udine, una 83enne diResia, un 78enne di Castions diStrada. In ospedale invece cisono stati i decessi di una89enne di Tarcento, un 88ennee un 80enne di Martignacco,una 81enne di Rivignano­Teor,un 80enne di Udine, una 76ennedi Pasian di Prato e una 73ennedi San Giovanni al Natisone.Nelle ultime 24 ore sono statirilevati 554 nuovi contagi, diquesti 117 afferiscono a testpregressi eseguiti in laboratoriprivati dal 21 ottobre al 21novembre. Le persone positiveal virus in regione ammontanoa 13.615. Scendono a 54 (­1) ipazienti in cura in terapiaintensiva e a 561 (­4) i ricoveratiin altri reparti. Nel settore delle

residenze per anziani sono statirilevati 57 casi di personeospitate nelle struttureregionali, mentre gli operatorisanitari risultati contagiatisono 21. Sul fronte del Sistemasanitario regionale (Ssr) daregistrare ben 45 nuovi positivitra medici, infermieri,amministrativi e tecnici delletre aziende sanitarie, del Burloe del Cro. Infine da registrare lepositività al virus di unapersona rientrata dallaRomania. A livello comunale ilsindaco di Tolmezzo FrancescoBrollo ha aggiornato il quadrocon 235 persone positive (13delle quali in isolamentodomiciliare presso la casacircondariale e 27 presso la casadi riposo). Salgono a 28 i casipositivi registrati invece aTorviscosa dove il sindaco hadeciso la sospensione delmercato settimanale, mentreanche a Udine il sindaco PietroFontanini ha raccomandatoprudenza: "In ospedale a Udineci sono 55 persone nelleinfettive e 130 ricoverati percovid di cui due molto gravi" haricordato."Sono oltre 200 i colleghi sinora positivi e tanti idipartimenti dell'azienda indifficoltà con il personale allostremo". Il quadro sullesofferenze del personalesanitario in Friuli lo ha reso

noto ieri Afrim Caslli,segretario provinciale delNursind, nel corso dellosciopero indetto a livello diazienda sanitaria FriuliCentrale: "Chiediamo con forzaanche alla politica regionale diintervenire per fermare questoscempio. Siamo stanchifisicamente e psicologicamentee ogni giorno troviamo ostacolinuovi e maggiori. Dopol'incontro di conciliazionefallito con i vertici dell'Aziendaabbiamo deciso di dire bastafino a quando le condizionilavorative del personalesanitario non sarannomigliorate". Circa il 75% delpersonale infermieristico erastato ieri precettato. La rispostadella Regione è arrivata dalvicegovernatore Riccardi: "Isindacati anche oggi sonoarrivati allo sciopero davantialle proposte di assunzionidell'azienda. A parte l'infelicemomento mi sembra ovvio checontinui ad esserci altro",ricordando che è previsto unpiano assunzioni ordinario al31/12 di 67 nuovi operatori atempo indeterminato e 37co.co.co, ai quali si aggiungonoaltri 123 secondo il pianostraordinario e 58 domandeaccolte per la graduatoria diassunzioni a tempodeterminato.

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.90.241 sfoglia.ilgazzettino.itOspedali, arriva il piccoUna settimana di fuocoper non essere travolti`Atteso l'effetto dell'aumento delle infezioni nei giorni scorsi

Si rischia di superare il 50 per cento di letti occupati in regioneL'ALLARMEPORDENONE E UDINE "Il picco non èancora arrivato, ci aspettiamoun incremento per altri sei­settegiorni prima di raggiungerel'apice della curva". Parola diMaurizio Ruscio, direttore delcentro di ricerca del Burlo Garo­folo di Trieste. E l'occhio clinicodel Coronavirus in Fvg. La curvaa cui si riferisce è quella dei rico­veri, che nonostante il leggerocalo di ieri è destinata ancora asalire e a mettere ulteriore pres­sione sul sistema sanitario. Perquesto, nei prossimi giorni, incorsia si combatterà la "batta­glia degli ospedali". E non c'èlockdown che tenga, perchéqualsiasi misura più restrittivanon manifesterebbe i suoi effettiimmediatamente, ma solo dopodue o tre settimane.L'ONDA D'URTO

Giorni di fuoco, negli ospeda­li del Friuli Venezia Giulia. Si at­tende infatti l'impatto generatodai giorni più neri del contagio,cioè i tre consecutivi con i nuovicasi oltre quota mille. La quotadegli asintomatici è rimastasempre alta, ma allargandosi labase dei contagiati c'è il rischioche il sistema sanitario subiscaun'altra spallata a breve. E intutte e tre le Aziende sanitariec'è un dossier pronto ad essereaperto: comprende la chiusuradi tutte le attività extra­Covid an­cora in piedi, ad eccezione dellachirurgia d'urgenza, post­trau­matica e oncologica. Esattamen­

te come nei giorni più bui dellaprima ondata. I reparti Covid,ormai al limite, subiranno ulte­riori espansioni a discapito del­le degenze ordinarie: si cercheràdi non superare una soglia im­pensabile, quella del 60 per cen­to dei posti in Area medica. Sì,perché l'occupazione della metàdei letti è ormai vicina.I NUMERIIn Fvg ci sono 561 persone ri­

coverate nei reparti Covid ordi­nari e 54 in Terapia intensiva. Ègià superata la soglia dei 600 let­ti occupati (per la precisione og­gi sono 615) e il conto non inclu­de le 40 persone ospitate nelledue Rsa Covid di Sacile e Mania­go (ormai piene, tanto che sipensa a un ampliamento nel co­mune della Pedemontana) enell'unica residenza dedicata inprovincia di Trieste, che a suavolta può accogliere 35 persone.Il totale delle persone che ad og­gi hanno ancora bisogno di assi­stenza sanitaria, quindi, arriva apiù di 700 unità. In più, nel Co­vid hotel di Udine (alla residen­za Zaffiro di via Umago) ci sonoaltre trenta persone in cura in­termedia. Le prime due soglieindicate come critiche dal mini­stero della Salute sono state su­perate da qualche giorno: la Te­rapia intensiva non preoccupa,dal momento che il livello è qua­si stabile al 31 per cento, quindidi un punto al di sopra del primolimite di sicurezza; il problemaè in Area medica, dove sui 1270posti totali il Covid ne ha divora­

ti già 561, cioè il 44 per cento delLE AZIENDE RICORRONOAL DOSSIER "SEGRETO"CHE PREVEDE IL TAGLIODI TUTTE LE ATTIVITÀTRANNE LA CHIRURGIAD'URGENZAtotale. La situazione nel restod'Italia invece è opposta: la cur­va dei ricoveri è piatta e la per­centuale di occupazione è fissaal 51 per cento. A breve, quindi,il Friuli Venezia Giulia potrebbesuperare il dato nazionale.CONFRONTO E FUTURO

Durante la prima ondata, ne­gli ospedali del Friuli VeneziaGiulia erano state ricoverate almassimo 240 persone in Areamedica e 62 in Rianimazione. Sinota quindi un calo dei pazienticritici, mentre le persone biso­gnose di cure in corsia sono qua­si triplicate. Un fattore che stamettendo a dura prova sia la te­nuta della risposta al Covid chela necessità di prestare le curenecessarie a tutti gli altri pazien­ti che continuano ad ammalarsid'altro come e quanto prima. Lospettro è quello di superare gli800 pazienti, includendo anchele Rsa dedicate, mandando difatto in zona rossa non i cittadi­ni, ma gli ospedali. Sarebberoguai. Per evitare questo scena­rio c'è solo un fattore in cui spe­rare: la discesa dei contagi.

M.A.

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Sos ai carabinieri sblocca il tampone` L'odissea di un 94enne con pluri­patologie entrato in contatto ` La rabbia della nipote: "Io a Trieste sottoposta a screening

con il badante colpito dal Covid: "Abbandonato a sè stesso" in nemmeno 3 ore, mentre nessuno si è occupato dei nonni"MANIAGOEntra in contatto con badan­

te positivo: 94enne attende inu­tilmente il tampone per 15 gior­ni. I familiari allertano i carabi­nieri e la situazione si sblocca.Il nonnino protagonista dellavicenda abita da sempre a Ma­niago, ha cinque bypass coro­narici e un'insufficienza respi­ratoria cronica. Due settimanefa è entrato in contatto con unbadante che gli ha probabil­mente trasmesso il virus (l'uo­mo lavora anche in altre case,dove si sono verificati casi dicontagio da Covid 19). Da alloraè iniziato il calvario del 94ennee dei suoi familiari: a oggi nes­suno lo ha ancora sottoposto ascreening.

GRIDO D'ALLARMEA rendere noto e a racconta­

re quanto accaduto è la nipote,che da qualche anno si è trasfe­rita a Trieste. "Per un'interasettimana il suo medico di basesi è rifiutato di andare a visitar­lo a domicilio ­ l'accusa dellaparente dell'anziano ­: secondoil professionista, qualche lineadi febbre persistente non eraun sintomo sufficiente. Febbredi cui, poi, abbiamo iniziato asoffrire anche la mia mamma e

io. Con la piccola differenzache da quando ho informato ilmio medico della situazione, edel contatto con i miei congiun­ti febbricitanti, a quando sonostata sottoposta a test, sono tra­scorse soltanto tre ore. Soloche io vivo a Trieste, i miei aManiago: per la cronaca, sonorisultata positiva". In realtà,proprio a Maniago funziona ildrive through, cui accedono daquasi un mese centinaia di per­sone al giorno. "Proprio perquesto abbiamo sollecitato ilmedico di accertarsi personal­mente della situazione, ma èservita una settimana primache visitasse il nonno. Primaha addotto varie giustificazio­ni, alcune assolutamente plau­sibili, come il fatto che era obe­rato di lavoro, altre un po' me­no accettabili, come la man­canza di una visiera che met­tesse in sicurezza lo scenario.Perché qui c'è un'incongruen­za: se pensava che il nonno fos­se soltanto raffreddato, perchémai temeva così tanto il conta­gio da non volerlo nemmenoincontrare?".LA SVOLTAIl repentino cambiamento

c'è stato dopo che la famiglia si

è rivolta ai Carabinieri di Ma­niago: "Non sappiamo se i mili­tari dell'Arma siano intervenu­ti d'autorità, intimando al pro­fessionista di fare la visita a do­micilio, ma resta il fatto che po­che ore dopo la nostra accoratarichiesta di aiuto c'è stato l'ac­cesso a domicilio, con la sco­perta della saturazione a 86 ela necessità di attaccare imme­diatamente il nonno alla bom­bola d'ossigeno". Ieri mattina,l'ennesimo colpo di scena: do­po più di due settimane dallacomparsa della febbre, era inprogramma il tampone, che pe­rò è stato misteriosamente an­nullato. "Per fortuna il casoadesso è in carico al medicodell'Usca Marco Rocchetto,che si è subito attivato per effet­tuare lo screening con la massi­ma urgenza e seguirà il nonnonel decorso, che sappiamo giàsarà molto difficoltoso. Abbia­mo voluto raccontare questastoria per scongiurare il ri­schio che possa capitare ad al­tri ­ riferisce la nipote ­: com­prendiamo la situazione diemergenza in cui i medici stan­no lavorando, ma è inaccettabi­le che si lascino le famiglie ab­bandonate".

Lorenzo Padovan

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virus / in friuli venezia giulia resta alta l'incidenza dei positivi sul totale dei testati. ieri 26 morti, metà nelle case di riposo. ospedale di gorizia: già occupati 38 letti su 50

Vaccini, il piano della RegioneCaos sulle regole imposte ai barInviati al commissario Arcuri i dettagli della campagna anti­Covid: iniettate fino a 15 mila dosi al giorno, si parte a febbraioNon chiara l'ordinanza firmata lunedì da Fedriga su cibi e bevande consumati all'aperto. "Si può". Ma c'è la prima multaInizia a delinearsi il piano per ilvaccino anti­Covid in regione, do­po che anche ieri si sono registratiben 26 morti, e oltre 550 positivi.Il Fvg ha inviato al commissario Ar­curi i dettagli della campagna dimassa: a febbraio previste 15 miladosi al giorno. Intanto, dopo l'ordi­nanza di Fedriga scattata ieri, so­no risultati dei punti dubbi, in par­ticolare sulle regole per il consu­mo di bevande e cibo fuori dai loca­li./ DA PAG. 2 A PAG. 12

Il piano Fvg per il vaccinoDosi a 10­15 mila personeal giorno, via da febbraioLa Regione invia al commissario Arcuri il programma della campagna anti Covidsul territorio. Già ordinati quattro freezer ad hoc, appuntamenti in zone fieristiche

Marco Ballico / TRIESTE

Una vaccinazione di massa,da 10­15 mila persone algiorno. Convocate nei quar­tieri fieristici della regione,in una grande operazionedrive­in. Poi toccherà agli an­ziani delle case di riposo.Ma, se le dosi continuerannoad arrivare, il Friuli VeneziaGiulia potrebbe essere im­munizzato entro fine prima­vera. Non solo un auspicio.Adesso c'è il piano vaccinaleanti­Covid: il governatore

Massimiliano Fedriga lo hasottoposto al commissarioArcuri e sono ora in corso diindividuazione le struttureospedaliere che per prime an­dranno coperte con la vacci­nazione. Mentre sono in arri­vo a Pordenone quattro free­zer per conservare le fialette.L'Arcs, Azienda regionale dicoordinamento per la salu­te, li custodirà nel magazzi­no dell'Interporto in vistadella campagna che dovreb­

be scattare da febbraio, unavolta acquisite sul territoriole scorte.Se a fine gennaio, come an­

nunciato, l'Italia conterà 3,4milioni di dosi, sufficientiper 1,7 milioni di persone vi­sta la necessità del richiamodopo la prima iniezione, sipuò ipotizzare che la coper­tura iniziale in Fvg riguarde­rà circa 35 mila soggetti. Mala Regione, informano Fedri­ga e il vicegovernatore con

delega alla Salute RiccardoRiccardi, ha indicato un fab­bisogno di partenza per vac­cinare poco meno di 60 milapersone, di cui quasi 48 milalegate a vario titolo professio­nale al sistema sanitario e so­cio­assistenziale e circa 11mila ospiti delle struttureper anziani, la fascia più fra­gile.I contenuti del progetto so­

no in via di costruzione. Il pri­

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mo atto del direttore genera­le dell'Azienda Giuseppe To­nutti è stato ordinare quat­tro freezer, del costo di 9 mi­la euro ciascuno a carico delSsr, in grado di conservare ilvaccino Pfizer a meno 80 gra­di, come da precisazionedell'azienda farmaceuticastatunitense. "Abbiamo pre­ferito agire autonomamente– spiega Tonutti – per evitaredi entrare in un circuito na­zionale di acquisto che avreb­be potuto allungare le tempi­stiche". L'investimento, fa sa­pere ancora il dg di Arcs, ver­rà poi riutilizzato dalle Azien­de sanitarie del Fvg, in parti­colare dagli istituti di ricer­

ca, al termine della campa­gna di vaccinazione.La consegna dei freezer è

prevista entro Natale, ma l'in­tenzione è di aggiungerequalche altro apparecchioper questioni logistiche. "Ar­riveremo a cinque – fa sape­re ancora il dg di Arcs –, edeventualmente a sette, in mo­do da coprire l'intero territo­rio. Parliamo infatti di un vac­cino che dovrà essere inocu­lato nello stesso luogo dellostoccaggio". I freezer verran­no distribuiti verosimilmen­te in cinque punti della regio­ne, quattro nei capoluoghidelle ex province e uno in Al­to Friuli. La decisione finaleè ancora da prendere, ma To­

nutti pensa all'area delle Fie­re e, in montagna, a uno spa­zio da individuare all'uscitadall'autostrada al caselloCarnia. Il vaccino Pfizer èpensato per numeri alti, vi­sto che ogni scatola, che con­tiene 975 dosi, una voltaaperta va completata nell'ar­co di otto ore. Difficile porta­re le fialette agli utenti (an­che se si pensa a unità mobiliper le residenze per anzia­ni), il procedimento dovrà es­sere inverso: saranno i citta­dini a recarsi nei centri vacci­nazione, che dovranno con­sentire il parcheggio e una ra­pida circolazione dei veicoli.L'obiettivo di Arcs è di riusci­re a mettere in fila ogni gior­

no 10­15 mila persone e,sempre che arrivino le dosiper tutta la popolazione, avaccinare il Fvg per fine pri­mavera 2021, sfruttando pu­re un secondo vaccino, l'Ox­ford­Irbm­AstraZeneca, chepure sembra essere alle por­te, che ha una modalità di uti­lizzo simile a quello dell'in­fluenza e potrebbe più age­volmente essere usato nellecase di riposo. ­

Il fabbisogno indicatoin 60 mila unitàfra personale sanitarioe assistenziale e ospitidelle case di riposo

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