multiversità - aracne editrice · di filosofia della complessitÀ “edgar morin” vivere...
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Direttori
Giuseppe GUniversità degli Studi di Messina
Annamaria AUniversità degli Studi di Messina
Comitato scientifico
Mauro CLibera Università di Lingue e Comunicazione IULM, Milano
Marcello D’AUniversità degli Studi di Milano
Luisa DUniversità degli Studi di Messina
Alberto Felice D TUniversità degli Studi di Udine
Giuseppe GUniversità degli Studi di Messina
Humberto MEscuela Matríztica de Santiago
Alfonso MCalifornia Institute of Integral Studies
Edgar MÉcole des Hautes Études en Sciences Sociales
Corrado SUniversità degli Studi di Milano
M
COLLANA DEL CENTRO STUDI INTERNAZIONALEDI FILOSOFIA DELLA COMPLESSITÀ “EDGAR MORIN”
Vivere consapevolmente la complessità, di cui siamo parte integrata e integrante, èil compito per eccellenza dei nostri tempi
— Giuseppe G, Annamaria A
Questa Collana del Centro Studi di Filosofia della Comples-sità “Edgar Morin” (fondato nel da docenti operanti, avario titolo, nell’Università degli Studi di Messina) nasce perpromuovere studi e ricerche sulla prospettiva della Comples-sità nelle sue varie espressioni e nelle sue molteplici forme.Si caratterizza dunque come interdisciplinare e si propone difavorire la collaborazione e l’integrazione tra i Saperi mediantela pubblicazione di classici della Complessità e di monografiespecifiche prodotte soprattutto da giovani studiosi e ricercatoriche intendano contribuire a un rinnovamento concreto dellacultura italiana e internazionale.
Le pubblicazioni di questa Collana sono preventivamentesottoposte alla procedura di valutazione nella forma di blindpeer–review.
Questo volume è pubblicato con il contributo finanziario del Dipartimentodi Scienze Cognitive, Psicologiche, Pedagogiche e degli Studi Culturalidell’Università degli Studi di Messina.
Fabio Gembillo
Conoscenza ed Eticanel pensiero di Edgar Morin
Prefazione diAnnamaria Anselmo
Aracne editrice
Copyright © MMXVIIIGioacchino Onorati editore S.r.l. – unipersonale
via Vittorio Veneto, Canterano (RM)
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I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica,di riproduzione e di adattamento anche parziale,
con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi.
Non sono assolutamente consentite le fotocopiesenza il permesso scritto dell’Editore.
I edizione: marzo
Alla memoria di mia madre, Silvana Lanfranchi
Indice
PrefazioneEdgar Morin e la “circolarità virtuosa” tra pensiero edeticaAnnamaria Anselmo
Premessa
Parte IMetodo, “via lunga e tortuosa” della Conoscenza
Capitolo ILa Natura come contesto storico–genesico di tutto l’esisten-te
.. Fare “circolare” il metodo della conoscenza, – .. Genesie contesto, .
Capitolo IIL’emergere del vivente
.. Che cos’è la vita?, – .. L’ecologia prima scienza nuova, – .. Dal cogito al computo, – .. L’autos come individuo, .
Capitolo IIIConoscere il conoscere
.. Conoscenza ed errore, – .. L’unidualità cervello–mente, – .. Verso la Trinità, .
Indice
Capitolo IVLa vita delle idee e il loro habitat
.. La forma e la consistenza delle idee, – .. Caratteri elimiti della logica identitaria, – .. La logica di Hegel, – .. La logica aristotelica come strumento e il problema del“terzo escluso”, – .. Razionalità e razionalizzazione, .
Parte IIEtica rigenerata
Capitolo IIl soggetto dell’etica
.. Le ragioni del soggetto, – .. La relianza come atto dinascita del Tutto, – .. Etica incerta, – .. L’etica delpensiero, .
Capitolo IIEtica e scienza
.. La “purezza etica” della scienza classica, – .. Ambiva-lenza della scienza, .
Capitolo IIIAuto–etica
.. Etica e psicologia, – .. Autocritica, – .. Relian-za etica, – .. “Come apprendere a comprendere?”, –.. Forme di incomprensione, .
Capitolo IVLimiti giuridici ed etici della comprensione
.. Dal taglione al perdono, – .. Poesia e saggezza, – .. Generare e rigenerare l’auto–etica, – .. Il nuovoproblema etico della “democrazia cognitiva”, .
Capitolo VAntropo–etica
.. L’antropoetica come parte dell’etica, – .. Nove coman-
Indice
damenti, – .. Le vie della rigenerazione, .
Capitolo VITra bene e male, tra male e bene
.. Cos’è e dov’è il male, – .. Dov’è e cos’è il bene, .
Bibliografia
Indice dei nomi
Prefazione
Edgar Morin e la “circolarità virtuosa” tra pensiero ed etica
A A∗
Questo terzo volume della collana Multiversità è dedicato, comeil secondo, a Edgar Morin. Attraverso un cammino all’internodelle pagine dell’opera più importante del pensatore francese,La Méthode, quindi dalla Natura della Natura fino all’Etica, FabioGembillo ha fatto emergere la stretta connessione tra due di-stinte “sfere dello Spirito” che troppo spesso vengono invecetrattate prescindendo dal loro inscindibile rapporto. L’autore èriuscito cioè a coniugare tutti gli scritti di questo grande filoso-fo contemporaneo e la ormai vasta letteratura sull’argomentocon le opere di quei pensatori che hanno contribuito a generareun nuovo contesto teoretico–filosofico noto oggi come “com-plessità”, con l’obbiettivo di rendere esplicito il rapporto tra laconcezione teorica e la visione etica di Edgar Morin. È riuscitoad evidenziare, altresì, muovendosi perfettamente nell’orizzon-te di senso della complessità e utilizzando tutte le categorie ei concetti che ne caratterizzano il pensiero e il linguaggio, co-me la nuova visione del mondo delineata da Morin sia emersaproprio da riflessioni sulle sue azioni e sul suo comportamento,in una parola sulla sua vita pratica. Queste riflessioni, comein ogni filosofo che si rispetti, si sono presentate “sul far dellasera”, dopo che Morin, vittima per sua stessa ammissione dellacecità e degli “errori della ragione”, ha cominciato a prendereconsapevolezza e quindi a comprendere il senso universale disue convinzioni, azioni e comportamenti che per lungo tem-
∗ Professore ordinario di Storia della filosofia, Università degli Studi di Messina.
Prefazione
po sono stati il riflesso pratico di una “patologia concettuale”che ha definito “immunologia ideologica”. Fabio Gembillo hautilizzato l’opera di Morin per invitare ad una meta–riflessionesul nesso ricorsivo e autopoietico tra logica ed etica, legamela cui ormai raggiunta “ovvietà” ha generato, come tutte lecose considerate definitivamente acquisite, un atteggiamentodi appiattimento e di totale assenza di pensiero sul fenomenoin questione. L’autore ha ritenuto invece opportuno focalizzarequesto legame e ha argomentato, con rigore e chiarezza, unfatto “ovvio”, ovvero il fatto di cui qualunque persona dotatadi buon senso potrebbe rilevare l’ovvietà, che ogni individuonel compimento delle sue azioni non è scisso dalla sua sferateoretica, non agisce seguendo la sua interiorità o la sua esterio-rità, non agisce in quanto uomo di cultura o uomo di azione,ma agisce in quanto “uomo intero” in cui, soprattutto, la suapars sapiens è in costante rapporto con una pars demens troppospesso esorcizzata dalla cultura tradizionale. Ebbene il lavoromette in chiaro come in Edgar Morin non solo la sfera praticaabbia generato una innovativa sfera teoretica, ma come a suavolta la sfera teoretica abbia rioperato sulla sfera pratica. Se-guendo il percorso che dal riduzionismo della scienza classicaha condotto ad una visione complessa ad ogni livello della realtàe, a fortiori, ad una ipercomplessità nella sfera che inerisce allerelazioni umane; attenzionando il proficuo dialogo diacronicoe sincronico tra le opere moriniane e i pensatori che hannocontribuito a delineare l’orizzonte di senso della complessità;facendo oggetto delle sue riflessioni tutto il contesto che possia-mo definire figlio di quella razionalità storica che da Vico portaa Maturana, Fabio Gembillo ha raggiunto in modo esemplarel’obbiettivo di far comprendere al lettore come una crisi eticaabbia innescato una rivoluzione ontologica ed epistemologicache ha condotto a sua volta ad una rigenerazione dell’etica; difar comprendere altresì quanto sia necessario riapprendere apensare ed a organizzare la conoscenza e i saperi proprio per-ché è orami di vitale importanza cambiare il modo di intendereil soggetto e il suo rapporto con la realtà.
Prefazione
Questo libro è certamente una concretizzazione del meto-do complesso nella trattazione dell’etica di Morin, ma anchedell’etica in generale. Permette di cogliere infatti l’inadeguatez-za di un’etica obsoleta che ha seguito in maniera speculare losvolgimento della scienza tradizionale nel regolare il rappor-to uomo–natura, come del resto la scienza tradizionale risultaormai da secoli inadeguata a comprendere il mondo. L’autorefornisce quindi un valido contributo al superamento di concetticome quello di certezza o quello di oggettività e di conseguenzaal riconoscimento di un’etica esposta all’incertezza del risulta-to che pertanto deve essere costantemente allerta per evitareuno degli errori più pericolosi in quanto meno riconosciuti,ovvero la mutilazione della complessità umana. Risulta chia-ro infatti come la rivoluzione “complessa” abbia modificatola struttura mentale degli esseri umani più avveduti, ovverodei grandi scienziati filosofi del ‘, i primi ad essere diventaticonsapevoli del fatto che la “Scuola del Lutto” ha nei secolitentato di far dimenticare che ciascuno di noi è un momento diun Tutto e che ogni nostra azione inevitabilmente condizionatutto il contesto di cui siamo parte integrante. Nel soffermarsisulle caratteristiche della humus socioculturale da cui è emersauna nuova logica e un nuovo metodo di conoscenza, FabioGembillo non solo ha fornito una guida originale alla lettu-ra delle opere moriniane, ma anche dei validi strumenti perpercorrere il cammino verso il raggiungimento di una consa-pevole autoetica e il ridimensionamento dell’antropoetica; hainoltre delineato delle mappe concettuali utili per cogliere, ascanso di superficialità interpretative, l’idea della nuova Eticacomplessa, un’etica della “relianza”, un’etica plurale, concreta,storica, laica, di natura dialogica, frutto dell’interazione tra au-to–bio–socio–antropo ed eco–etica. Tutti prefissi pericolosi, seutilizzati ciascuno come “parola–padrone”, cioè senza essereconiugati e messi in relazione mediante una struttura men-tale adeguata e una corrispondente utilizzazione del metodocomplesso.
Premessa
Il pensiero di Edgar Morin va ripercorso seguendo una seriedi direzioni circolari che si rafforzano a vicenda e che si inscri-vono in una cornice che rimanda dalle riflessioni teoriche allemotivazioni etiche che le hanno provocate, e viceversa. Infatti,il lungo cammino che lo ha portato a delineare ben sette tappedel Metodo è intrecciato e fortemente caratterizzato da questidue ambiti che si giustificano e si corroborano reciprocamente.
In questa ricerca ho cercato di delineare le riflessioni teori-che ispirate a Edgar Morin dalle esperienze etiche e politicheda lui vissute in prima persona, che hanno creato un circolovirtuoso tra livello teorico e livello pratico, facendoli interagireefficacemente e proficuamente.
Ho diviso il lavoro in due parti, che ovviamente sono stret-tamente collegate, e che ripercorrono, la prima, il percorsoteorico consegnato a quattro volumi del Metodo e a un volumefinora inedito che Edgar Morin ha donato al nostro Centro Studidi Filosofia della Complessità “Edgar Morin” e che di recente èstato pubblicato su alcuni numeri di “Complessità”; la seconda,dedicata in maniera più specifica alle sue riflessioni sull’Etica.
La prospettiva entro la quale la ricerca si colloca coniuga lostoricismo elaborato da pensatori come Vico, Hegel e Crocee l’odierna prospettiva della complessità che ha integrato ladiacronia storica con la sincronia fatta di interrelazioni e emer-genze e che, oltre Morin, ha trovato corroborazione scientificain pensatori come Ilya Prigogine e Humberto Maturana.
Il mio interesse per il pensiero di Edgar Morin, che integraquello per il pensatore spagnolo José Ortega y Gasset, risale alperiodo della stesura della tesi di laurea sotto la guida del prof.Girolamo Cotroneo e ha trovato feconda cassa di risonanza nel-
Premessa
la quotidiana dimestichezza con gli amici del Centro Studi di Fi-losofia della Complessità “Edgar Morin”, attivo a Messina dal e nelle pagine della rivista “Complessità”, pubblicata, come sua“voce”, a partire dal . In tale stimolante contesto i professoriGirolamo Cotroneo, Giuseppe Gembillo, Giuseppe Giordano,Annamaria Anselmo, Luisa Damiano e Giuliana Gregorio so-no stati e sono i miei interlocutori più autorevoli. Ringrazioanche gli amici e colleghi con i quali, in vari tempi e luoghi,gli scambi culturali sono stati per me assai proficui: Maria RitaAbramo, Costanza Altavilla, Maria Arcidiacono, Caterina Basile,Carmelo Casella, Antonella Chiofalo, Angela Cimato, France-sco Crapanzano, Deborah Donato, Adele Foti, Edvige Galbo,Guido Gembillo, Maria Laura Giacobello, Gaetano Giandorig-gio, Federica Mazzù, Cesare Natoli, Giuseppina Noto, LetiziaNucara, Danila Pirri, Fabiana Russo, Emilia Scarcella, FlaviaStramandino, Bruna Valotta, Angela Verso.
Nel corso degli anni ho contratto molti debiti intellettuali: in-nanzitutto con l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, nella personedel compianto avvocato Gerardo Marotta e del prof. Antonio Gar-gano i quali nel mi hanno affidato una ricerca, col supportogeneroso di una borsa di studio, sul pensiero di José Ortega yGasset, che poi hanno avuto la cortesia di pubblicare in una colla-na dell’Istituto; con Federica Paolozzi, Lea Reverberi ed ErnestoPaolozzi, con i quali il dialogo intellettuale e l’amicizia duranoormai da molti anni; col prof. Emilio Roger Ciurana, dell’Uni-versità di Valladolid; col prof. Luciano Boi, del CNRS francese;con i prof.ri Alfonso Montuori e Sara Roe Subbiondo, del Centerof Integral Studies di San Francisco; con i prof.ri Michele Lenoci,Giuseppe Bentivegna, Francesco Coniglione, Giancarlo MagnanoSan Lio, Chiara Simonigh, Mauro Ceruti.
Una “frequentazione” del tutto particolare è stata ovviamentequella con Edgar Morin che a partire dal ho avuto modo diincontrare nelle occasioni delle sue numerose presenze a Messina.
Come diceva Ortega y Gasset, “io sono parte di tutto ciòche ho incontrato” e tutti loro sono stati fondamentali per lamia formazione.
Premessa
Ringrazio il Direttore, prof. Antonino Pennisi, e tutti i do-centi del Dipartimento di Scienze Cognitive, Psicologiche, Pe-dagogiche e degli Studi Culturali (COSPECS) dell’Universitàdegli Studi di Messina, per aver concesso un contributo per lapubblicazione di questo volume.
Dedico questo lavoro alla memoria di mia madre, SilvanaLanfranchi, che, tra le tante cose, mi ha insegnato anche l’amoreper la Filosofia e la Morale.
Messina, ottobre