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Claudio CoccolutoTra produzione e suono
Programmazione RackAFXLa creazione di un filtro
Studio LoungeI maghi del software
Oltre il DSP
Plug-inSynchro ArtsRevoice Pro 3
Orchestral Library8DioAgitato
Preamp serie 500Earthworks521 ZDT
MicrofonoLewittLCT 450-550
Console per DJNative InstrumentsTraktor Kontrol S8
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MAGGIO
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EDITORIALE
Dieci anni
Computer Music Studio compie dieci anni questo
mese. Quando nel 2005 fu chiaro che cera spazio
per una rivista dedicata alla musica prodotta su
computer, era altrettanto netta la sensazione che
la produzione musicale si stava evolvendo negli
strumenti in uso. Abbiamo raccontato dieci anni di
cambiamenti, analizzando prima le differenza tra
emulazioni software e hardware, per constatare poi
come il software abbia raggiunto un livello tale da
proporre sonorit nuove, oltre ad emulare ormai
bene anche lhardware a cui si riferiva. Linformatica
musicale, termine blando per descrivere un mondo
ricchissimo di fantasia, sfumature e opportunit
timbriche, maturata e nel 2015 possiamo tirare
una riga dichiarando che possibile produrre in
software un intero album senza che il pubblico che
ne usufruir se ne renda conto. Alla base per c
sempre la musica: che la produzione sia in software oin hardware, la melodia, larmonia e la tessitura che
decretano un successo o meno.
Nel 2005 la rivista si chiamava Computer Music &
Project Studio: abbiamo anticipato la tendenza dei
musicisti professionisti a dotarsi di apparecchiature
tipicamente professionali, aprendo loro le porte di
questo mondo poco conosciuto, descrivendo e
raccontando i classici analogici, creando un catalogo
virtuale di outboard, attraverso i nostri test, che sar
sempre classico e intramontabile. Il mondo dello
studio di registrazione ha i suoi miti, ma non sono
leggende. Un preamplificatore, un equalizzatore o
un compressore hardware di grande qualit fanno
ancora la differenza in registrazione, mix e mastering,
tanto da poter lasciare ai posteri un risultato che
resister nel tempo, pronto per essere rielaborato
alloccasione. Gli americani, in questi ultimi mesi,
stanno cercando di esplorare il concetto di project
studio ma, secondo noi, gi passato il tempo: non
ci sono pi differenze nel software tra uno studio
professionale e un musicista con il proprio studio.
Le uniche vere differenze rimangono lacustica,
la console di mixaggio, che continua a essere un
miraggio per molti, spesso ripescata e rimessa in
gran forma anche dal passato, e lesperienza di chi
software e lhardware lo usa. Loutboard pu essere
comune agli studi di grandi dimensioni come al
piccolo project studio, ma non ci saranno due teste
che lo useranno nello stesso modo. il bello della
produzione musicale. In questi anni abbiamo visto
mutare la prospettiva della produzione musicale, ch
si dispersa in rivoli e tendenze che abbracciano p
spesso il lato commerciale di questo lavoro, piuttost
che la qualit audio. Per fortuna le basi teoriche
dellaudio sono immutabili, sia in software che in
hardware, tanto che i corsi di registrazione o di sounengineer continuano a essere gettonati. Siamo stati
testimoni consapevoli della storia della produzione
musicale di questi ultimi dieci anni e labbiamo
raccontata a tutti i nostri lettori, senza veli o pregiud
Il futuro sar ancora pi complesso, perch lavorar
con laudio oggi significa avere ferree basi teoriche
di fisica, elettronica, acustica, informatica e musica
Ci che nel secolo scorso era una specializzazione,
oggi richiede un bagaglio di conoscenze da corso
universitario. La sfida continua.
Luca Pi
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MAGGIO
2015
SOMMARIO MAGGIO 2015
SPECIALI
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SPECIALE RACKAFXPROGRAMMARE UN FILTRO
60SPECIALE ACUSTICA PRATICA
METODI DI MISURA
INTERVISTA
36 CLAUDIO COCCOLUTOPROFESSIONE DISK JOCKEY!
STUDIO LOUNGE06TECNOLOGIE IN EVOLUZIONELE NUOVE FRONTIERE
DEI PLUG-IN
TEST SOFTWARE
12STEINBERGGROOVE AGENT 4
16 XILS-LABXILS4
20POSITIVE
GRIDBIAS
24
SONOKINETIC
CAPRICCIO
26 8DIO AGITATO
GRANDIOSE
LEGATO SERIES
28SYNCHRO ARTSREVOICE PRO 3
36 20
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TEST HARDWARE
40
FOCUSRITE REDNET
44 APOGEE ENSEMBLE
THUNDERBOLT
46EARTHWORKS521 ZDT
48HERITAGE AUDIO 73 JR
50
LEWITT LCT 450, LCT 550
52
NATIVE INSTRUMENTS
TRAKTOR KONTROL S8
24
4052
RUBRICHE
59 LIBRI
48
56
MACKIE MR5Mk 3
57
MICW I -SERIES
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STANNO DIVENTANDOSTRUMENTI DAUTILIZZARE CON
FINALIT DIVERSE, NON PI QUESTIONE DI
SUPERIORIT DI UNATECNOLOGIA SULLALTRA
FABRICE GABRIELFondatore e CEO della software house
Eiosis (eiosis.icom) e co-fondatore,
insieme a Steven Slate, di Slate Digital
(slatedigital.com), Fabrice Gabriel il
pap di alcuni tra plug-in pi conosciuti
e utilizzati di questo periodo, come lAir
EQ, i Virtual Buss Compressors o le
Virtual Tape Machines. Senza dubbio la
persona giusta per dare risposta ai nostri
quesiti sul passato, il presente e il futuro
della scrittura di algoritmi di processing
per laudio.
CMS:Parlaci del tuo ruolo allinterno
di Slate Digital: cosa ti ha guidato nel
costruire una societ riconosciuta datutti come una delle pi interessanti e
allavanguardia di questo campo?
Fabrice Gabriel: Lincontro
con Steven Slate e la nostra
collaborazione nascono prima
di tutto da una promessa che
ci siamo fatti reciprocamente,
quella di realizzare un algoritmo
che riproducesse fedelmente il
suono della registrazione su nastro
analogico. Pi in generale il mio
ruolo e quello di Steven quello di
assicurarci che tutto ci che riguardagli aspetti tecnici e scientifici della
realizzazione di un plug-in tenga
in considerazione anche la qualit
musicale e sonora del risultato. La
nostra filosofia quella di riuscire a
fornire sempre i migliori strumenti
per ottenere un sound di qualit,
fedele e rapportabile alla qualit
del suono analogico. In fondo ci
sono moltissime apparecchiature
analogiche che non hanno avuto
successo e che non sono famose,
e questo frutto di decine danni di
selezione operata dal gusto di tanti
sound engineer. Ci sono delle ragioni
ben precise allorigine del successo o
dellinsuccesso di unapparecchiatura
di questo tipo, non un fenomeno
casuale, e il nostro obiettivo proprio
quello di riuscire ad essere fedeli a
quella qualit sonora.
CMS: Qualit sonora alla quale
possibile aggiungere nuove e
interessanti funzioni creative.
FG: Certamente. Mentre con Slate
Digital ci siamo concentrati moltosul riuscire a replicare fedelmente
un certo genere di apparecchiature
analogiche, sul fronte Eiosis abbiamo
scelto di focalizzare la nostra
attenzione su quelle funzionalit
che non possono essere realizzate
in dominio analogico, provando
a inventare nuove soluzioni.
Manteniamo ovviamente un
orientamento analogico, ci
sono alcuni parametri sonori
ai quali poniamo grande
attenzione, ma lobiettivo
quello di creare anche nuove
possibilit. Ci sono anche
importanti novit in arrivo su
questo fronte...
CMS: un ricercare una qualit
sonora analogica,
accompagnandola alla versatilit
delle tecnologie digitali.
FG: Assolutamente, ci sono moltissime
soluzioni disponibili nel mondo digitale
e moltissimi piccoli dettagli ai qualiprestare attenzione per ottenere
il giusto sound in ogni situazione.
Allinizio gli algoritmi digitali avevano
molti difetti, ed la ragione per la
quale molti operatori dicevano che
il digitale non suonava bene. Non si
riferivano alla tecnologia digitale in
s, quanto agli algoritmi. Come detto
prima anche nel mondo analogico
sono stati realizzati molti prodotti dei
quali nessuno si ricorda; non una
questione di tecnologia e lo stesso
vale per il digitale. La progettazionedeve essere realizzata con grande
precisione, e come per il design
di apparecchiature analogiche
ci sono alcuni vincoli, anche se
per buona parte si tratta di vincoli
diametralmente opposti. Alle volte
chi progetta plug-in inizia a pensare
gli algoritmi come se si trattasse di
attrezzature analogiche, ma non
possibile farlo. Si tratta di unarea di
lavoro specifica, devi pensare ai vincoli
della programmazione digitale e di
conseguenza riuscire a e trasporre in
dominio digitale ci che rende il suonoanalogico cos apprezzato. La ricetta
di lavorare in analogico e poi tradurre
il tutto in linguaggio digitale non
funziona, perch un ambito diverso
nel quale ci sono aspetti dei quali non
ci si deve preoccupare nel mondo
analogico, cos come dal lato opposto
ci sono alcuni problemi da affrontare
nella progettazione analogica che
invece non esistono in digitale. Non ci
sono limiti di headroom o di rumore di
fondo, per esempio, perch ormai la
maggior parte dei plug-in processa a
32 o 64 bit, un ambito cos specifico
da necessitare di attenzioni particolari.
I plug-in hanno dovuto miscelare i
vincoli del digitale con la qualit del
suono analogico. Dieci o quindici anni
fa lemulazione del nastro consisteva
unicamente in saturazione e un po
di equalizzazione, mentre oggi io
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sono molto orgoglioso del lavoroche abbiamo fatto con le Virtual
Tape Machines. Abbiamo anche
un video che mostra le differenze
tra i diversi algoritmi, c dietro un
grande lavoro e sono stati fatti molti
progressi rispetto al passato. Io credo
che le persone che amano il suono
analogico oggi possano dire hey,
posso anche usare un plug-in, so che
suoner bene.
Abbiamo davvero analizzato tutte
le ragioni per le quali lanalogicosuona bene per riuscire a riprodurre
quella ricetta magica, anche se in
realt non c nulla di magico n
nellanalogico n nel digitale. Ritengo
che oggi il processing analogico
abbia ancora senso solo se si tratta
di apparecchiature di altissima
qualit e se si lavora con una catena
analogica completa, ma questo
non esclude limpiego dei plug-in.
Stanno diventando strumenti da
utilizzare con finalit diverse, non
pi questione di superiorit di unatecnologia sullaltra. Sono convito che
le persone continueranno sempre
a utilizzare lanalogico, ed meglio
cos, mi piace; semplicemente i
plug-in vengono impiegati per altri
scopi, in altri scenari operativi, e oggi
rappresentano una valida scelta che
non compromette la qualit.
CMS:Come immagini levoluzione
dei processori di segnale digitali nei
prossimi anni?
FG: Penso che ci siano ancora
moltissime cose che si possono
realizzare, il nostro obiettivo di
continuare a migliorare la qualit
della gestione della CPU per
avere plug-in sempre pi intuitivi
e performanti, c ancora molto
lavoro che si pu fare per avvicinarsi
sempre pi a questa esperienzaanalogica. Per esempio quello che
stiamo realizzando con il Virtual
Microphone System una grande
sfida: per la prima volta stiamo
introducendo un plug-in che
interagisce con un microfono per
riprodurre il suono di tanti diversi
microfoni. Il percorso che stiamo
seguendo quello di fornire agli
utenti un numero sempre pi elevato
di alternative sonore e artistiche,
prodotti tecnicamente molto
avanzati ma che al tempo stessosiano semplici da utilizzare. Stiamo
cercando di semplificare lutilizzo di
queste apparecchiature e di portare
il suono che le persone amano a
uninterfaccia duso molto veloce
e intuitiva. Quando hai in mano gli
strumenti giusti diventa pi facile e
veloce ottenere un buon mix, tutti
i pi grandi mix engineers hanno
impiegato anni per selezionare le
apparecchiature con le quali lavorare
al solo scopo di non doversene pi
preoccupare, di potersi dedicareallarte e non alla tecnica. Questo c
che stiamo cercando di realizzare.
CMS:Come si pi riuscire a coniugare
la semplicit duso con la versatilit?
FG:Capisco quello che intendi dire, m
un buon algoritmo pu avere centina
di parametri di gestione e non ha
senso metterli tutti in mano allutente
Ci che ha senso permettere di
operare su diverse combinazioni
di parametri, per ottenere risultati
sonori differenti; noi partiamo dalpresupposto che fonici, produttori e
musicisti si occupino di arte, non di
questioni tecniche, e che abbiano
bisogno del nostro aiuto per trovare
strumenti che gli consentano di
ottenere un buon suono. Pi tempo g
permettiamo di dedicare alla loro art
e meglio sar, ed per questo che
importante ricercare il giusto equilibr
tra versatilit e semplicit duso. Per
esempio quello che abbiamo cerca
di fare con lAir Eq di Eiosis, dotandoal tempo stesso di uninterfaccia mo
intuitiva e di una serie di opzioni
avanzate che consentono di operare
in modo molto dettagliato sul suono.
Ma lobiettivo resta comunque di non
affollare eccessivamente il pannello d
controllo, perch con troppi paramet
a disposizione lutente rischia davver
di perdersi.
COLIN MC DOWELLIncontriamo Colin McDowell proprio
in concomitanza con la presentazion
della nuovissima Versione 6 del
pacchetto McDSP (mcdsp.com).
CMS: Colin, parlaci un po della tua
filosofia nella progettazione e
realizzazione dei tuoi plug-in.
Colin McDowell: Molto spesso per le
persone non facile comprendere il
Eiosis AirEQ
Premium, un
equalizzatore
stereo e Mid Side
efficace tanto in
mix quanto in
mastering
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QUESTO CHE FA LADIFFERENZA, SIA IN
ANALOGICO CHE IN DIGITALE:SE SUONA BENE PERCH
STATO BEN PROGETTATO
bisogno di plug-in che abbiano una
risposta immediata, bisogna trovare
il giusto compromesso tra lottenere
una soluzione completa sotto tutti
gli aspetti e il riuscire a conservarelalgoritmo utilizzabile dallutente.
Un altro problema la complessit:
oggigiorno i computer sono molto
veloci, possono fare qualsiasi cosa,
ma nonostante questo penso che uno
degli errori pi comuni sia il cercare
di realizzare degli algoritmi troppo
complessi.
Una soluzione semplice una
soluzione migliore, penso che sia
sempre meglio partire con questa
idea in testa. Infine, un altro problema
comune linterfaccia utente. Puoi
avere un eccellente algoritmo, che
risolve problemi in modo brillante,
e pensi che sia una buona cosa
fornire allutente tutti i parametri
necessari a controllarlo. Io ho fatto
questerrore alcune volte nei miei
McDSP, ascoltando quei clienti che
richiedevano di avere pi controllo.
Ma sempre meglio ricordarsi
che less is more e che ci sono
moltissimi utenti che preferiscono
prodotti molto semplici, da poterutilizzare in tutte le situazioni.
CMS: E il suono? Vogliamo parlare
anche del suono?
CM: Oh gi, questo certamente
un altro argomento! Fare questo
lavoro per lindustria musicale puessere come una benedizione e una
maledizione allo stesso tempo. Hai
dei clienti ai quali piace ci che hai
realizzato e sono come dei fan, e
questa certamente unottima cosa.
Dallaltro lato come una maledizione,
perch non puoi mai cambiare nulla
di quello hai fatto perch ti odieranno
per sempre.
Oppure ci saranno persone alle quali
semplicemente non piace quello che
fai. Non una gara tra analogico o
digitale, una questione di qualit
del suono. Noi dobbiamo imparare
a capire che cosa ascoltare e come
utilizzare gli strumenti che abbiamo a
disposizione.
Pi plug-in si sviluppano e pi ci si fa
unidea di quello che possibile fare.
una scelta soggettiva, quindi bisogna
soprattutto sperare di realizzare
qualcosa che piaccia alla maggior
parte delle persone.
CMS: A differenza di molti altri vostriconcorrenti, i vostri prodotti sembrano
non puntare molto sul paragone
digitale-analogico, soprattutto dal
punto di vista dellinterfaccia utente.
CM: Confrontandosi con i tanti
processori prodotti negli anni,
testandoli ed analizzandoli per
comprenderne le caratteristiche,
capita alle volte di imbattersi in
qualcosa di nuovo, che ha delle
funzioni mai viste. Allo stesso modo
nel realizzare un plug-in spesso nasce
mio lavoro, e molto spesso i clienti
si presentano con dei problemi
complessi che necessitano di
soluzioni. Se si pensa che di fatto
un algoritmo di sound processingesegue essenzialmente operazioni
di moltiplicazione e integrazione,
possibile intuire quanto possa essere
complicato.
Si tratta soprattutto di trovare
unangolazione dalla quale partire
per risolvere il problema. Si cerca di
analizzare la situazione in tutti i suoi
aspetti e si valutano diversi possibili
approcci, alcuni dei quali risulteranno
impossibili da realizzare.
A un certo punto, non saprei dire
bene quando, si individua una strada
che ti porta verso la soluzione del
problema.
CMS: Quali sono i principali problemi
che ti capitato di affrontare nella tua
esperienza?
CM:Buona domanda. Uno senza
dubbio la latenza, un po come
pensare a un plug in che ti risolva
tutti i problemi gi durante la
registrazione: potrebbe fare molte
cose ma come si comporterebbe nellavoro in tempo reale? Lutente ha
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lidea di aggiungere un controllo in
pi, che ti permette di modificare il
comportamento del processore in
un modo nuovo. Il parametro BITE
(Bi-directional Intelligent TransientEnhancement) del Compressor Bank
un ottimo esempio di questo concetto.
Limitarsi a emulare le caratteristiche
di un classico processore analogico
come sfidare tua nonna a una gara
in bicicletta. Devi saper conservare
il carattere di certi bei prodotti del
passato e aggiungere nuove possibilit
sonore.
CMS: Cosa significa riportare le
caratteristiche di un processore
analogico al dominio digitale? Quali
sono gli aspetti ai quali dare pi
attenzione?
CM: Aprendo una qualsiasi
apparecchiatura analogica potrai
trovare i pi sofisticati componenti
elettronici al suo interno, ma tutti i
processi saranno finalizzati a ottenere
la pi elegante soluzione possibile.
Alla stessa maniera secondo me un
algoritmo dovrebbe essere composto
di elementi che fanno ci che devono,
senza aggiungere schifezze di troppo.Devi ottenere una buona risposta in
frequenza, estesa sia in basso che
in alto, e un buon range dinamico in
grado di gestire al meglio anche livelli
di segnale che vanno oltre il limite.
questo che fa la differenza, sia in
analogico che in digitale: se suona
bene perch stato ben progettato.
CMS: innegabile che i plug-in
abbiano fatto passi da gigante in
questi anni. Pensi che un giorno
smetteremo di fare il confrontotra analogico e digitale e magari
parleremo pi semplicemente di un
suono digitale?
CM:Credo che per molti sia un
problema di esperienze negative.
Magari hai lavorato per tanti anni
con un compressore analogico nella
tua catena di processing e il giorno
che decidi di provare una diversa
soluzione resti deluso perch trovi
qualcosa di progettato non altrettanto
bene. Un altro problema sono i
computer, che sono molto potenti e
fanno molte cose ma la loro gestione
alle volte fa rimpiangere le macchine a
nastro. Capita di entrare in uno studio
e di trovare computer con processori
12 core, con installati sistemi Pro Tools
con DSP dedicati, e chiedere a parte
il software di Pro Tools, per cosa usi
questo computer?; la risposta molto
spesso niente, non nemmeno
connesso a internet!. Dal punto di
vista della resa sonora la competizione
tra analogico e digitale ormai allapari, un testa a testa, ma spesso sono
le cattive esperienze con laffidabilit
dei computer a fare la differenza.
CMS: Come immagini il futuro dei
plug-in?
CM:Oggi le persone cercano strumenti
funzionali e creativi, oltretutto veloci
da utilizzare. Penso che la svolta per
il futuro sia soprattutto nel workflow.
Immagino plug-in che visualizzino u
maggiore quantit di informazioni, c
una sempre maggiore integrazione ti parametri e la loro rappresentazion
grafica. Credo anche che i plug-in
per laudio professionale possano un
giorno arrivare a creare e impiegare
delle statistiche di utilizzo, un po
come accade ora per Google quand
si inserisce una ricerca. Lalgoritmo
del dispositivo conosce quello che
stato fatto in precedenza e propone
delle soluzioni basate su queste
statistiche. Una sorta di database de
impostazioni del processore in diver
contesti di lavoro, come se il plug-in
adattasse il suo funzionamento al tu
modo di lavorare.
QUINTO SARDOAttivo da diversi anni nel campo dellau
professionale, oggi Quinto Sardo
conduce unazienda che egli stesso ha
creato, la Sknote (sknote.it). Il marchio
ha in catalogo sia processori software,
molti dei quali realizzati sul modeling d
importanti nomi del mondo analogico,
apparecchiature analogiche di diversogenere come equalizzatori, compresso
o sommatori, tutti realizzati con grande
cura dei dettagli e seguendo vari princ
costruttivi e di funzionamento. Una
produzione davvero molto estesa e var
allinterno della quale siamo curiosi di
scoprire i legami che possono esserci t
la progettazione di macchine analogich
e la scrittura di algoritmi digitali che ne
emulano il comportamento. Partiamo
prima di tutto con il farci descrivere
e raccontare la storia e lesperienza
professionale di questa azienda e del s
fondatore:
Quinto Sardo: Ho intrapreso questo
percorso essenzialmente per una
questione di passione personale nei
confronti dellaudio e delle sue tecnolo
Grazie anche al fatto che internet e i nu
sistemi di comunicazione consentono
McDSP Multi-Band
Compressor, con
la funzione BITE
per la gestione dei
transienti
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MOLTO IMPORTANTE CAPIRE
LE PARTICOLARI MODALIT DIFUNZIONAMENTO DEI DIVERSI
COMPONENTI DI UNA MACCHINAE SAPERLE POI ASSOCIARE A UNLORO RUOLO SONORO, LEGATO
PER ESEMPIO ALLA SATURAZIONE ALLA DISTORSIONE ARMONICA
di far conoscere e promuovere i propri
prodotti con molta pifacilitrispetto al
passato, ho deciso di mettere a frutto
le mie competenze come sviluppatore.
Circa undici anni fa ho cominciato afare esperienza con i primi software,
principalmente sintetizzatori virtuali,
impiegando il mio studio di registrazione
come utilizzatore di ci che sviluppavo.
Con il potenziamento delle performance
dei computer stato possibile fare grandi
passi avanti e cominciare a realizzare
prodotti software davvero interessanti,
dedicati al mondo del mixing e del
mastering. Da circa due anni lazienda ha
anche avviato la produzione di una linea
di apparecchiature hardware, di fatto
percorrendo la strada opposta rispetto
a tanti altri produttori. Siamo entrati in
questo campo proprio nel momento
in cui lhardware stava assumendo
un significato completamente diverso
rispetto al passato. Per anni i progettisti di
hardware si sono sforzati di minimizzare
il pipossibile la distorsione armonica
dei circuiti, mentre oggi la distorsione
armonica una delle componenti
essenziali che pufare la differenza tra
il suono dellhardware analogico e quello
del plug-in.
CMS: Come cambiato, con il tempo
e con lesperienza, il tuo modo di
concepire e programmare gli algoritmi
di processing di questi plug-in?
QS:Inizialmente la difficolt principale
non stava tanto nel programmare,
quanto nel saper valutare il risultato.
una capacit che non affatto
scontata, ma che si sviluppa grazie
allessersi realmente confrontato con
il lavoro e con le persone. Quindi il
primo passo stato quello di riuscire
a capire cosa fosse buono e cosa
cattivo, cosa fosse utile e cosa invece
non servisse e non interessasse a
nessuno, anche se apparentemente
sembrava spettacolare. Si comincia
pensando che pi lalgoritmo
complesso e pi interessante,
ma poi ci si rende conto che quasi
sempre la semplicit unarma
vincente. in questo modo che
ho un poco alla volta trovato la mia
strada, e devo dire che lesperienza
nella produzione di hardware stataed tuttora preziosissima. Per fare
delle buone emulazioni molto utile
conoscere in modo approfondito la
fisica di funzionamento dellhardware
con i suoi limiti, i suoi difetti e tutte le
variabili costruttive che contribuiscono
a caratterizzarne il suono. Allo stesso
modo, lo sviluppo del software ci
ha aiutato moltissimo nel progettare
linterfaccia di utilizzo dellhardware,
nel decidere quali e quanti parametri
mettere a disposizione dellutente.
CMS: Quali sono gli aspetti pi difficili
nel riuscire a trasferire nel mondo
digitale le caratteristiche sonore
proprie dellaudio analogico?
QS: Diversamente da quello che
si potrebbe pensare, il lavoro di
scrittura e programmazione del
codice la parte pi semplice
dellimpresa. Dal mio punto di vista
laspetto pi complesso quello
di riuscire a individuare allascolto
quelle caratteristiche sonore che sivorrebbero riprodurre e associarle
a dei parametri di funzionamento
del processore. Una volta raggiunto
questo obiettivo, il gioco fatto!
proprio in questo senso che poco
fa dicevo che il lavoro sullhardware
mi ha aiutato molto a migliorare la
programmazione del software.
molto importante capire le particolari
modalit di funzionamento dei
diversi componenti di una macchina
e saperle poi associare a un loro
ruolo sonoro, legato per esempio
alla saturazione e alla distorsione
armonica.
CMS:Insomma, una volta raggiunto
lobiettivo di emulare fedelmente il
comportamento di una macchina
analogica, cosaltro si pu fare?
QS: Molti dei plug-in che abbiamo
realizzato nellultimo periodo partono
essenzialmente dal concept e dalla
veste grafica di alcuni grandi processori
analogici, come il compressoreGates STA-Level, emulandone il
comportamento sonoro ma mettendo
anche a disposizioni delle opzioni e
delle varianti non previste dalloriginale.
Io credo che la nuova frontiera sia
un po questa, offrire una qualit
paragonabile a quella dellaudio
analogico accompagnata da quella
variet di funzioni e possibilit che
solo un sistema digitale in grado
di integrare in un solo strumento.
Nellultimo periodo stiamo lavorando
molto allo studio del comportamento
degli altoparlanti e alla distorsione
armonica da essi introdotta, allo scopo
di creare delle emulazioni che siano
sempre pi fedeli ed efficaci. Anche
questo secondo me un campo nel
quale ci attendono grandi cambiamenti
nel prossimo futuro.
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TEST
L
interfaccia grafica
di Groove Agent
4 pu essere
suddivisa in
quattro sezioni
(Figura 1).La
sezione a sinistra
contiene 16
pad in stile Akai
MPC gestibili in
otto banchi per
un totale di 128
samples. Ogni pad pu contenere fino
a otto samples che possono essere
richiamati tramite velocity switch. In
questa sezione troviamo due grandi
pulsanti che ci permettono di usare
la sezione pad come sample player o
come pattern player e di modificare
la velocity curve; il tasto Jam Mode
permette di suonare i pattern dal vivo
un po come se stessimo usando le
Clip della Session View di Ableton
Live. Nella sezione in alto a destra,
troviamo quattro icone (Kit 1, Kit 2, Kit
3, Kit 4) mediante le quali possibile
caricare fino a quattro kit indipendenti
tra le categorie di sample player Beat
Agent, Acoustic Agent e Percussion
agent. I quattro Kit ricevono in input
quattro canali MIDI differenti di
default, ma nulla ci vieta di impostar
un canale MIDI comune in modo
da suonare e miscelare diversi kit
contemporaneamente. Gli utilizzatordi Cubase possono sfruttare ancora
meglio questa possibilit usando il
drum editor che in grado di gestire
pi canali MIDI contemporaneamen
La finestra sottostante, contiene
quattro pulsanti: Load, Edit, Mixer e
Option. Load serve al caricamento
e alla gestione dei preset, kit o
campioni; il pulsante Edit, in modalit
Instrument, carica due interfacce
grafiche diverse dalle quali possib
modificare i samples associati ai var
pad. Con Acoustic Agent e Percussio
Agent, si acceder allimmagine di
una batteria o di un set di percussio
mentre in Beat Agent accederemo a
classica schermata di editing, molto
simile a quella di Groove Agent SE d
Cubase 7.5. Sempre la finestra Edit,
se usata in modalit pattern, assume
funzionalit utili alla gestione delle
Steinberg Groove Agent 4
ULTIMATE DRUM STUDIO
GROOVE AGENT4, SOFTWARE
STEINBERGDEDICATO ALLACREAZIONE DIGROOVE RITMICI, STATO PENSATOPER FACILITAREIL LAVORO DEIPRODUTTORI DI OGNIGENERE MUSICALE.
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clip MIDI caricate (ovvero i pattern). Il
pulsante Mixer ci permetter di gestire
i livelli e gli effetti di ogni singolo
componente percussivo mentre
cliccando su Option potremo accederealle preferenze globali, utili a gestire le
performance e lo streaming sul dico
rigido.
ACOUSTIC EPERCUSSION AGENTAcoustic Agent con i suoi tre kit
(Studio Kit, Rock Kit e Vintage Kit) e
Percussion Agent sono rispettivamente
i sample player dedicati alle batterie
acustiche e alle percussioni. In
entrambi i set possiamo scegliere
se caricare i samples a 16 bit o a
24 bit semplicemente cliccando
sullapposito pulsante in alto a destra.
Cliccando Edit, potremo accedere ad
una batteria o di un set di percussioni
mediante la quale sar possibile
modificare i parametri dello strumento
evidenziato con il mouse. Cliccando
ad esempio sulla cassa potremo
impostare il livello della cassa nella
ripresa della stanza, o nei microfoni
panoramici, nonch il rientro del
rullante nel microfono della cassastessa. Possiamo gestire laccordatura
o meglio il pitch del kick e modificarne
linviluppo tramite tre parametri:
attack, hold e decay. Per la cassa e
il rullante possiamo scegliere tra due
tipi di campioni con sonorit differenti,
quindi tra due tipi diversi di rullanti
o casse. Ogni strumento pu avere
parametri differenti, nel caso del open
hi-hat ad esempio, possiamo utilizzare
la modulation wheel o in alternativa
il Control Change 4 per controllarne
laltezza dellapertura, mentre, per le
conga, potremo scegliere fra le varie
tecniche esecutive come palm, finger
tap o slap ad esempio.
BEAT AGENTBeat Agent lo strumento dedicato ai
suoni di tipo elettronico; linterfaccia
quasi identica a quella di Groove
Agent SE inserito in Cubase 8 Pro,
ma con alcune importanti funzioni
aggiuntive. Premendo il tasto Edit,
possiamo trovare i pulsanti Main,
Pitch, Filter, Amp, Sample, Slice, Midi
FX. Nella finestra Main, possiamo
gestire il volume, il pan e il transpose
di ogni singolo Pad; inoltre, abbiamo
a disposizione una serie di filtri coni quali sar possibile modificare
lequalizzazione del sample
interessato. Possiamo indirizzare
luscita del pad selezionato su un
bus interno a Groove Agent o su un
output fisico. Main anche la finestra
dalla quale potremo gestire linizio e
la fine del campione, il velocity switch
degli eventuali samples importati e
come questi dovranno comportarsi
alla pressione del pad. Riguardo
limportazione dei sample, Groove
Agent 4 molto versatile: su ogni pad
possiamo caricare fino a otto sample
contemporaneamente, usando il
drag & drop dal mediabay integrato
(tutte le DAW) oppure dalla finestra
del progetto, dal desktop o qualsiasi
cartella di sistema (solo Cubase).
Spostando i sample sul pad scelto
appariranno tre icone mediante
le quali potremo scegliere al volo
se aggiungere i sample al pad,
sostituirli a quelli eventualmente
presenti o inserirli uno per ogni pad
in modo cromatico (C1, C#1, D1,
D#1, E1, F). Sempre dalla finestra
Main, possiamo decidere in qualsiasi
momento se i samples dovranno
suonare in base alle velocity switch,contemporaneamente (modalit
Layer), in modalit random o
Round Robin. Premendo il tasto
Pitch accederemo a una finestra
nella quale potremo disegnare il
comportamento del pitch, funzione
molto simile al pitch envelope di
Battery di Native Instrument con
LUTILIZZO FINO AQUATTRO KIT DIFFERENTI
DI BATTERIA CI PERMETTEDI CREARE DEI SUONIIBRIDI, UN MIX DI
PERCUSSIONI, SUONIACUSTICI ED ELETTRONICI
CHE LASCIANO MOLTOSPAZIO ALLA CREATIVIT
DELLUTENTE
Figura 1 -Interfaccia graficsuddivisain 3 sezioni.
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la quale possibile simulare con
efficacia il comportamento di una
cassa o di un rullante o effettuare
modifiche pi creative e legate al
sound design. La novit relativa alla
funzione pitch linserimento di
un tasto chiamato key range, molto
simile alla funzione tracking di NI
Kontakt, che d la possibilit di
copiare e trasporre automaticamente
un campione lungo la tastiera; in
pratica importando una nota di Do
di un sample di chitarra sul pad
C1 e abilitando il Key Range da
C1 a F1, groove agent copier
automaticamente il sample sui pad
C#1-D1-D#1-E1-F1 eseguendo il
transpose di semitono in semitono.
Il tasto Filter, abilita una finestra
identica a quella vista per il pitch,
nella quale possiamo controllare
il contenuto armonico nel tempo
agendo sullinviluppo del filtro;
possiamo ad esempio fare in modo
che nei primi millisecondi di una
cassa il filtro si apra velocemente
in modo da aumentarne lattacco,
per poi chiudersi nella parte finale,
esattamente come avverrebbe nella
realt. La scheda Sample aprir un
sample editor piuttosto completo,dove si possono compiere le principa
operazioni di editing come tagliare,
copiare, fades, crossfades, mettere
in loop una porzione audio nonch
applicare le funzioni di AudioWarp
utili ad adattare il tempo dei loop
importati alla velocit metronomica
del progetto. Mediante la scheda
Slices, potremo suddividere in slices
un loop e mapparlo automaticament
sui pad; questa operazione creer
un file MIDI che potr essere gestito
dallapposita finestra dedicata ai
pattern, ed eventualmente modificato
mediante un Drum Editor interno.
Il pattern generato, oltre che gestito
direttamente in Groove Agent, pu
essere trasportato nel software host
e usato come una qualsiasi clip MID
(stesso procedimento usato in Stylus
RMX o in Kontakt, ad esempio).
Lultima scheda, chiamata MIDI
FX, utile per gestire le eventuali
articolazioni che si vogliono assegna
ai singoli sample; possiamo, adesempio, fare in modo che un pad
assegnato ad uno snare generi
automaticamente un flam o una
rullata. Sempre in questa scheda
troviamo un MIDI delay, con il quale
si possono creare, ad esempio,
delle ghost note molto realistiche o
controtempi davvero interessanti.
Questi effetti MIDI possono essere
sempre abilitati (internal Mode) o
essere attivati da unaltra nota MIDI
assegnabile dallutente (remote
mode).
IN PROVAAbbiamo provato Groove Agent 4 co
Ableton Live 9, Apple Logic Pro X e
con Steinberg Cubase: il software, no
pesante e il tempo di caricamento
dei preset relativamente veloce.
La qualit dei campioni di Acoustic
STEINBERG GROOVE AGENT 4
Il produttore inglese Beat Butcha ha realizzato per GrooveAgent una libreria dal nome Prime Cuts contenente30 nuovi drum kits, 240 tra beat e groove e pi di 700samples. La libreria la prima espansione per GrooveAgent 4, ha suoni di ottimi qualit e soprattutto patternnon quantizzati e suonati in modo da ottenere un feel piumano, caratteristica molto usata nellHip Hop. Kick molto
profondi con sub bass predominanti, casse classiche,distorte, elettroniche e una vasta gamma di suoni derivatidalle Roland 808 con release molto lunghe. Non mancanoovviamente snare, percussioni, hi-hat e piatti che copronolhip hop old style ma anche sonorit pi moderne eoriginali. I pattern sono molto belli, si sente che larealizzazione di Prime Cuts affidata ad un produttorelondinese, nulla a che vedere con quelli di default diCubase o ad altre librerie di terze parti. Un prodotto chenon pu mancare nella libreria del produttore moderno evale sicuramente il prezzo di 39,99 Euro.
Prime Cuts per Groove Agent 4
Figura 2 - SchedaPitch del BeatAgent. Notatela funzione KeyRange e la relativamappatura sui pad.
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assolutamente scarsa di dettagli per
chi alle prime armi. A tal proposito,
abbiamo apprezzato lo sforzo di
Steinberg che in questo caso, forse
proprio per colmare le lacune della
documentazione scritta, ha realizzato
diversi video tutorial che spiegano
dettagliatamente gran parte delle
funzioni pi interessanti.
CONCLUSIONIAbbiamo apprezzato moltissimo
la qualit principale di GrooveAgent 4, cio il fatto di essere stato
studiato per accelerare in modo
sostanziale il workflow, ottimizzando
al massimo il rapporto tra tempo
di realizzazione e risultato finale. Il
software in s talmente semplice
che pu essere usato anche senza
leggere il manuale: tuttavia, se lo
si vuole sfruttare al meglio, un po
per le molteplici opzioni, un po per
le migliaia di pattern e samples,
occorrer dedicarci almeno qualche
ora. Riteniamo che Groove Agent
4 sia un fantastico prodotto per i
possessori di Cubase e un prodotto
comunque interessante per gli utenti
di altri software come Ableton Live,
notoriamente non dotato di una
library di suoni percussivi di altissimo
livello.
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ritroviamo mappati come quattro
Intro, otto Main, otto Fill e quattro
Ending; in questo modo facile
realizzare velocemente una stesura
di base, subito funzionale. Luso dei
pattern arricchito dalla finestra
Agent Performance, uno strumento
che ci permette di automatizzare
linserimento dei fill, i crash e grazie
ad un joystick (Figura 3) persino
cambiare automaticamente il grado
di complessit e intensit del pattern
selezionato. Questo joystick che puessere registrato come automazione,
ha due funzioni: se mosso in
orizzontale (Complexity) permette
di creare variazioni in base ad un
grado di complessit che va da 1 a
16, mentre, in verticale (Intensity),
agisce sullintensit dellesecuzione.
Lutilizzo fino a quattro kit differenti
di batteria ci permette di creare dei
suoni ibridi, un mix di percussioni,
suoni acustici ed elettronici che
lasciano molto spazio alla creativit
dellutente. Questa particolarit
potenziata in modo esponenziale
dal mixer di Groove Agent, uno
strumento con un routing versatile,
arricchito da effetti di distorsione,
filtri, compressori e riverberi.
La documentazione non
eccezionale, sufficiente per chi
ha un po desperienza, ma risulta
Agent sufficientemente buona per
essere utilizzata in generi musicali
che non necessitano di una grande
dinamica. Occorre tuttavia una
riflessione su questo: otto livelli didinamica sono pochi, soprattutto
se si ha la necessit di simulare
perfettamente un batterista nelle
ballad o nei brani con un mood molto
acustico, dove necessario avere
molte pi sfumature. Vero che
nella maggior parte dei brani attuali,
soprattutto per tutti quelli rock/
pop, hip hop ed electronic oriented,
che hanno un livello RMS medio
disumano, otto samples per pad,
suddivisi per otto livelli di velocity,
sono spesso pi che sufficienti. Le
modifiche che si possono apportare
ai samples sono moltissime e si pu
dare sfogo alla propria creativit e
non rimpiangere strumenti dedicati
come Battery di Native Instrument
o Geist di FXpansion. Lintegrazione
con Cubase eccezionale: a ogni
kit di Groove Agent associata una
propria drum map che permette di
visualizzare il nome dello strumento
associato alle varie note del drum
editor cos da non dover andare allacieca.
La gestione degli slice semplice
e funzionale; ci permette, infatti, di
fare pi velocemente cose che prima
si potevano fare esclusivamente
con un campionatore come Halion
o Kontakt. Abbiamo a disposizione
moltissimi pattern di qualit,
registrati con un feel umano senza
quantizzazione. La suddivisione dei
pattern molto pratica in quanto li
PIVersatilit
Ottimi Pattern
Qualit
Prezzo
MENDocumentazion
non in Italiano
Rapporto
Qualit/Prezz
Suono
Facilit duso
SECONDO
IL SOFTWAREIN S TALMENTESEMPLICE CHE PU
ESSERE USATO ANCHESENZA LEGGERE
IL MANUALE
Figura 3 - Il MixeGroove Agent coe un routing efficpermette allutemodificare e lavosulle tracce di baallinterno della applicazione. Grha comunque 16che possono essgestite dal mixevostra DAW.
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TEST
S
ono passati ormai cinque anni da quando usc il primo emulatore software dellEMS
VCS3, grazie allottimo lavoro dei francesi di Xils Lab, storico synth che dal 1969 ha
accompagnato in studio e sul palco nomi di spicco della scena internazionale tra cui
Brian Eno, Pink Floyd, Yes, Aphex Twin, Depeche Mode. Xils4 il corrispettivo virtuale
del VCS4, macchina mai messa in commercio e realizzata in pochissime unit, oggi
introvabili. Questo prototipo che non vide mai la luce per il grande pubblico, era un syn
monofonico che lavorava con sintesi sottrattiva e sostanzialmente consisteva nelle risors
di due VCS3 raggruppati in un unica macchina, dotata di una tastiera di controllo. Xils4
stato progettato seguendo questa impostazione e abbina le prestazioni di due VCS3 e d
un interessantissimo sequencer che emula a sua volta lo storico EMS Synthi 256.
INTERFACCIALimpostazione grafica di Xils4 unevoluzione del predecessore Xils3: la barra dedicata al richiamo di
banchi, preset e opzioni dellinstrument situata nellestremo alto della schermata, nella parte centrale
troviamo tutti gli elementi necessari per la costruzione e la modulazione di suoni (oscillatori, LFO, fx,
matrici, sequencer), cio il cuore del synth, mentre la sezione inferiore riservata alla tastiera virtuale e
ai comandi per lesecuzione ad essa associati. Vi chiederete, dove sta levoluzione? La novit visibile
cliccando sulle due freccette che troviamo agli estremi destro e sinistro, le quali ci permettono di navigare
nelle tre schermate disponibili: synth left, synth right e sequencer; una soluzione neccessaria per
Xils Lab Xils4
IL VCS4 TORNA ALLA LUCEEMS VCS4 FUUN PROGETTOMAI MESSO INCOMMERCIO. ORA INSOFTWARE ARRIVALA SUA EMULAZIONEPRONTA A
CONFERMARE ILGRANDE LAVOROFATTO IN QUESTIANNI DAGLI XILS LAB
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evitare di presentare allutente una
schermata esageratamente grande e
piena, soluzione piuttosto riuscita ed
esteticamente gradevole. Per ognuna
delle tre schermate ci sono poi dellesottosezioni dedicate a specifici moduli
richiamabili cliccando semplicemente
sulletichetta.
MODULI DI SINTESII due sintetizzatori VCS3 contengono i
medesimi parametri (lunica differenza
nel nome: synth left e synth right);
partendo dalla generazione dellonda
si trovano tre oscillatori dotati ognuno
di controlli di pitch e tune (sono i due
knob a sinistra, pitch in ottave e tune in
Hz), shape (modella in modo differente
a seconda della forma donda) e livello.
Le forme donda sono fisse, due per
ogni osc (sinusoide e dente di sega per
il primo, quadrata e triangolare per gli
altri due), ognuna col proprio livello;
possibile sincronizzare gli oscillatori
con lomonimo comando synchro.
Sotto a essi troviamo un generatore di
rumore (con controlli di colour e livello)
e i potenziometri di livello dei segnali
in ingresso: Xils4 infatti pu essere
utilizzato anche come effetto in insert sualtre tracce del vostro progetto. La parte
destra del modulo di sintesi dedicata
alle modulazioni: un ring modulator
con possibilit di settare il livello e di
rimuovere la componente in corrente
continua del segnale in input (col tasto
Rmv Dc) e un filtro passa-basso con
controlli di frequency, response, livello
e pendenza della curva di taglio. Si
pu scegliere tra due tipi di inviluppo:
trapeziodale (o shaper, come sul VCS4
hardware) o il classico ADSR; cliccando
sulletichetta Envelope si passa dalluno
allaltro e per quanto riguarda lo shaper
i parametri On e Off stabiliscono la
durata del ciclo e il tempo che intercorre
tra un ciclo e il successivo. Il riverbero
situato sotto gli envelope uno spring
monofonico e il selettore a tre posizioni
permette di scegliere il tipo di impulso.
Infine troviamo un filtro sulluscita dei
due synth, per le eventuali correzioni sul suono finale. Ognuno
dei due synth ha due uscite il cui livello e posizionamento
stereofonico sono situate nella sezione Main sotto ai controlli
del joystick.
MATRICILarchitettura dei synth della EMS univa alla facile portabilit,
una capacit di personalizzazione del signal flow non troppo
distante da quella dei grandi Moog modulari; questo era
garantito dallintroduzione di un nuovo sistema (almeno
in ambito sintetizzatori) per collegare i componenti dello
strumento, detto a matrice, che utilizza un unico punto di
connessione (attivabile con appositi pin) in cui convergono
uscita di un elemento (asse orizzontale) e ingresso di un
altro (verticale). Xils Lab ha riprodotto nel dettaglio il sistema
di connessione dei synth VCS: per attivare un collegamento
basta cliccare con il mouse sul punto scelto e scegliere la
quantit di segnale ruotando il cursore, mentre con un clic di
tasto destro su un pin si cancella la connessione. Ogni synth possiede due matrici,
main ed extended: la prima ricalca quella presente negli hardware originali e si
utilizza per delineare quello che il percorso del segnale audio dalla generazione
dellonda alluscita fisica. La matrice extended permette di collegare tra loro diverse
risorse aggiuntive tra cui i moduli di Input e alcuni parametri di esecuzione (mod
wheel, aftertouch, velocity); ci sono inoltre sei slot vuote (2 output, 4 input) in cui
lutente pu personalizzare ulteriormente il signal flow dei moduli di oscillazione,
modulazione, inviluppo, filtri ed effetti.
SEQUENCERElemento di Xils4 che ci riporta a unaltra gloriosa macchina del passato il
Sequencer 256, fedele riproduzione del EMS Synthi 256, richiamabile nellaschermata di destra: il 256 conta tre layer con due bank ciascuno disposte in
verticale, per un totale di sei uscite. Ogni bank (Range) ha due potenziometri
concentrici dedicati il pi esterno al volume di uscita e linterno al range in cui
effettuare la modulazione, mentre per il parametro di amount vi un potenziometro
dedicato (slew rate). Nella met sinistra sono posizionati i comandi di playback,
suddivisione metrica, lunghezza delle sequenze (rispettivamente clock rate e clock
count) e un display che indica lunghezza della sequenza in riproduzione e posizione
Figura 1 - uno desintetizzatori di cdispone Xils4, dala perfetta riprodin ogni dettaglio VCS3.
Figura 2 - i graficchiariscono ladifferenza trainviluppo ADSR eTrapezoidale, cosenza gate.
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corrente. Anche il sequencer ha la sua matrice, cui si accede con un click su seq
matrix, per collegare le uscite a vari parametri dei due sintetizzatori; una volta stabil
il percorso del segnale, il passo successivo scrivere la sequenza da riprodurre. Pe
fare ci si possono seguire due procedure, tramite il mouse editando manualmente
la griglia che si trova aprendo il menu Sequencer, oppure con il proprio controlleravvalendosi della funzione Record. Questultimo dei due sicuramente il modo pi
rapido, basta infatti premere i tasti Start, Record (che troviamo nella parte sinistra
del sequencer) e suonare la sequenza con il proprio device MIDI (o con la tastiera
virtuale di Xils4): i dati di pitch e velocity cos scritti in griglia, sono quindi assegnati
rispettivamente al Bank A e B (nel caso del layer 1). Dal sequencer editor possiamo
successivamente modificare o cancellare ogni dato registrato, sincronizzare con il
tempo della nostra DAW e scegliere tra monophonic o triphonic mode (che assegna
ad ogni layer unuscita indipendente creando un effetto appunto a tre voci).
MODULI ADDIZIONALILe dotazioni di Xils4 non finiscono qua, infatti esistono delle risorse aggiuntive
raggruppate in tre moduli che troviamo nella parte superiore della sezione sequenc
troviamo Envelopes/LFO ove abbiamo a disposizione un circuito sample&hold, un
voltage processor per ritardare o modificare una modulazione tramite controlli di
delay attack e release, un LFO e due ulteriori inviluppi entrambi impostabili in ADSR
o trapezoid mode, esattamente come sui due sintetizzatori. Il modulo di Input pu
essere usato come ulteriore risorsa di modulazione, ed composto da transient
follower, envelope follower (strumenti di controllo su transienti e inviluppi), gate e
un pitch tracker, che individua lintonazione del segnale in ingresso, la modula a
seconda di come sono impostati i parametri disponibili e la manda agli oscillatori o
alla destinazione individuata tramite matrice; attenzione che nel caso si utilizzi Xils4
come effetto il modulo di input a valle delle matrici. Ultimo modulo addizionale
quello degli effetti, i quali sono fra le poche risorse che non compaiono in alcuna
matrice (eccezion fatta per il delay) e nel signal flow sono a valle di tutto, prima
soltanto delluscita audio; non essendoci un potenziometro per il livello di uscita masolo un controllo di Dry/Wet, si possono considerare come insert. Gli effetti di cui
dispone il synth sono un chorus, un phaser e un delay, tutti in modalit stereofonica
VIRTUAL KEYBOARD CONTROLSLa parte inferiore di Xils4 dedicata ai comandi per lesecuzione; sulla sinistra si trov
la tastiera virtuale i cui tasti si illuminano alla pressione come la touch keyboard del
EMS Synthi A, pitch bend, modulation wheel, numero di voci (da 1 a 18), tasto di ho
e keyboard mode: questultimo permette di scegliere fra due modalit polifoniche, tr
cui Reset Poly che per gravare meno sulla CPU taglia la release di una nota appena
arriva il messaggio di Note On della successiva. Oltre al classico mono mode troviam
UNI2, UNI4 e UNI6, che sono monofonici rispettivamente a 2, 4 e 6 voices sulle qu
si possono creare interessanti e gradevoli distorsioni di fase tramite il potenziometro
analog (detune). La parte centrale occupata da due sezioni richiamabili cliccando
sulla rispettiva etichetta: la matrice Keyb serve per collegare i moduli di input a
sequencer, inviluppi ed LFO; nella sezione Ctrl si trovano i potenziometri per settare
i range di Keyboard follow, mod wheel, pitch bend, velocity e aftertouch. Infine
nellultimo riquadro in basso a destra della schermata di Xils4, i comandi che
mancavano allappello: volume di uscita e pitch globale (G.Level e G.Tune), detune
(potenziometro Analog), glide time, switch di portamento, legato, glissando e il
selettore di priorit monophonic mode, nel caso suonino pi note in contemporanea
cos da scegliere se dare priorit alla pi alta, pi bassa o allultima premuta.
XILS LAB XILS4
Figura 3 (in alto) - il particolare dellamatrice Main dei sintetizzatori.
Figura 4 (Qui sopra) - nella matriceExthended possibile collegare le risorsedei moduli aggiuntivi e sfruttare a propriadiscrezione le sei slot vuote.
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IN PROVAAl primo contatto con Xils4 gi si intuisce
che questo uno strumento che fa
sul serio e che richiede una sensibilit
particolare per saperlo gestire e sfruttarlo
al meglio. Colpisce subito lattenzione
per i dettagli dellinterfaccia grafica: i
due synth e il sequencer 256 sono una
perfetta riproduzione delle macchine
originali, tutti i moduli aggiunti da Xils
Lab sono accessori in perfetto stile EMS,
chiari e ordinati. Alla prova audio questa
sensazione iniziale prende ancora pi
forma: non siamo nuovi nellelogiare il
lavoro di Xavier Oudin e compagni, i quali
anche questa volta non si sono smentiti.
Ci piaciuto in modo particolare il timbro
che hanno gli oscillatori, unimpronta
caratteristica anche della versione
precedente che catapulta direttamente
negli anni 70. Affiancare allinviluppo
trapezoidale originale un classico ADSR
dai colori e caratteristiche diverse, apre
a una possibilit di variabili ancora pi
ampia del corrispettivo analogico. Lo
spring reverb mono suona bene in tuttetre le posizioni (scura e mediosa la 1,
squillante e dura la 2, chiara e brillante
la 3) ed utile in ogni situazione in cui
serve quel tocco di vintage per rendere
vincente un suono. Xils4 contiene gi un
notevole numero di preset, tra cui anche
tutti quelli della versione precedente,
quindi almeno allinizio possono essere
un ottimo strumento per capire le dinamiche di funzionamento e il signal flowdello strumento: una volta compreso il modo di ragionare di Xils4 tutto diventa
semplicissimo e abbandonerete in fretta i preset per diventare voi stessi i creatori del
vostro sound. Riguardo allinterfaccia, i meter sui synth sono accessori che hanno
valore estetico pi che pratico, visto che la scala di valori illeggibile; ottima la scelta
di mettere lo strumento zoom sulle matrici, altrimenti di difficile lettura (specialmente
ad alte risoluzioni video). Come per gli altri prodotti Xils Lab manca allappello una
versione stand-alone, che non ci sarebbe dispiaciuta.
CONCLUSIONISquadra che vince non si cambia, ma non fatevi ingannare dallapparenza perch tra
Xils3 e Xils4 non cambia solo il numero ma prima di tutto lapproccio allo strumento:
laggiunta di un altro modulo di sintesi offre il doppio delle risorse fisiche e uninfinit
di possibilit in pi. Questo fa s che lobiettivo iniziale di emulare una macchina dei
primi anni 70 si sposti verso sonorit pi moderne e a volte distanti (forse troppo) da
quelle che poteva emettere il VCS4 originale. una scelta che far discutere i puristi
che ha per il vantaggio di potersi rivolgere a una clientela ben pi ampia. Il rapporto
qualit prezzo ottimo, per portarsi a casa Xils4 ci vogliono solo trenta euro in pi del
predecessore e, lasciateci dire, che per avere pi del doppio delle risorse davvero
poco! RIPRODUZIONE RISERVATA
PIFedelt allhard
originale
Attenzione per
MENLicenza su chia
Manuale
Rapporto
Qualit/Prezz
Suono
Facilit duso
SECONDO
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ESEMPI AUDIOXILS4
0515XV01Synth saw senza clean.
0515XV02Synth saw con delay (dry/wet 35%) e phaser (dry/wet 38%)
0515XV03 Synth complesso con automazione della frequenza di filtro
0515XV04Synth con elementi di rumore
0515XV05Synth controllato dal sequencer
Figura 5 - il sequencer che si richiama dal riquadroa destra nella schermata di Xils4 e nella partesuperiore la griglia per scrivere e modificare lesequenze.
Il modulo di Inpuessere usato comrisorsa di modula composto da trfollower, envelop(strumenti di contransienti e inviluun pitch trackew
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I
l nome non mente: Bias , semplificando,
la corrente da dosare correttamente per
lalimentazione delle valvole di un finale di
potenza di un amplificatore che, se troppo
bassa, non scalder abbastanza le valvole
e, se troppo alta, rischier di distruggerle o
comunque di consumarle in brevissimo tem-
po. La storia del rock costellata di chitarristi
che hanno fatto della sovralimentazione
del circuito di alimentazione delle valvole il
segreto del proprio suono (uno su tutti Van
Halen) e ora il tutto possibile senza le
valvolesar vero?
Il plug-in Bias, nella versione per Mac OSX, pesa
poco pi di 400 MB e una volta installato, pur
richiedendo un certo utilizzo di risorse, si present
snello e vivace. Alla prima apertura BIAS si prese
ta con una certa familiarit, mostrando un layout
molto simile ad altri plug-in, sulla base di un form
oramai standardizzato: nella parte centrale della
schermata raffigurata la testata dellamplificator
in uso, nella parte inferiore i controlli master e ne
parte superiore la catena che compone il nostro
preset. Soffermandoci per su questultima, non
possiamo fare a meno di notare che composta
da un numero superiore di elementi, per lesat-
tezza nove, di cui due posti non in linea retta. De
sette rimanenti, inoltre, due componenti (Preamp
Positive Grid Bias
MATCH YOUR AMP!
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e Power amp) sono raffigurati da icone
che rappresentano elementi valvolari,
suscitando perci la nostra curiosit.
PROGRAMMAZIONESelezionando Custom Panel lavoreremo
sulla scelta dellinterfaccia grafica della
testata dellamplificatore e non sul reale
modello. Ampia la gamma a disposizio-
ne, organizzata diversamente dal solito
in macro-categorie: possibile scegliere
fra Tolex, Gillcloth, Panel, Knob. Ciascu-
na di queste catogorie contiene a sua
volta diversi model cos organizzati:
Tolex (Rough Brown, British Orange,
American Black, Rough Red, British
Black, Hiway Black, Tweed Striped).
Gillcoth (Grid Metal, British Vent, Ame-
rican Cloth, American Black, Fire Metal,
American Beige, Treadplate, American
Oxblood)
Panel (British Red, Acoustic, British
Orange, American Black, British 800,
Hiway White, Power Black)
Knob (American Black, Black Head,
Chicken Black, Ada Blak, Gk, British
Silver, British Gold, Treadplate, British
Orange, Silver Head).
La possibilit di scegliere un layout grafi-
co con cui lavorare mette lutente a suoagio nel poter individuare un modello pi
consono alle proprie abitudini. Una volta
selezionato il layout potremo agire sui
classici comandi dellamplificatore, gran-
di manopole con un effetto 3D per poter
settare i parametri di Gain, Bass, Middle,
Treble, Presence e Master. Passando
al secondo step (preamp) entriamo
invece nel vero e proprio sound design:
il mainscreen raffigura a questo punto
un preamplificatore con quattro grandi
valvole. Subito al di sotto dellicona si
trova una freccia che indica lapertura
di un menu a tendina da cui possiamo
selezionare uno fra i quattro modelli di
preamplificatore proposti: Standard,
Glassy, Crunch, Insane. Questi sono
ovviamente caratterizzati da un diverso
colore sonoro e da diversi valori di gain.
Di ciascun modello possiamo persona-
lizzare i parametri relativi alle valvole.
Sar possibile scegliere il tipo di valvola
(12 AX7, 12 AT7, 12 AU7, che verr a
cambiare anche nella sua rappresenta-
zione grafica!) per poi variarne i valori di
Treble Drive, Normal Drive, Tube Stage,Distortion ecc, potendo agire anche su
filtri di frequenza (Low Shelf, High Shelf)
a seconda del modello di preamplificato-
re selezionato. Per tutti i modelli in ogni
caso possibile determinare la tipologia di
valvola in uso nei due stadi Input Stage
Tube e Cathode Follower Tube, oltre che
di impostare modelli diversi fra le due
sezioni. Altra funzione disponibile per
tutti i modelli di pre-amp, il pulsante
sulla sinistra da cui possiamo caricare
dei preset relativi al solo settaggio dello
stesso (non quindi del bank). Prose-
guendo nellanalisi delle icone raffiguran-
ti la catena di composizione del nostro
bank, notiamo tra il secondo e il quarto
step, unicona denominata eq: si tratta
di un equalizzatore che di default non
inserito, ma che potremo attivare (tra
il pre-amp e il Tone stack). Lequalizza-
tore disponibile in due modalit: Eq
Eight (un equalizzatore parametrico) ed
Equalizer. La prima raffigura un display
con lo spettro di frequenza ed una scala
in dB (sulla sinistra) con valori da -15 a+ 15. Sulla destra otto pulsanti che, se
attivati, consentono di creare altrettanti
punti di equalizzazione manovrabili
comodamente con il mouse, fino alla
costruzione della nostra curva di eq. Cia-
scun punto, raffigurato da un cerchio sul
display, contornato da parentesi quadre
che se spostate da destra a sinistra o
viceversa, modificano la frequenza sulla
quale stiamo lavorando. Alla sinistra delmainscreen troviamo la funzione preset
oltre ai potenziometri Level e Mix dedicati
al controllo generale delleq. Lo stadio
successivo denominato Tone Stack,
e definisce il carattere dellamplificato-
re, riferendosi cio alla configurazione
dellamplificatore; normalmente si defi-
nisce Stack una configurazione a doppia
cassa (la storica colonna Marshall), ma
esistono innumerevoli combinazioni date
dal numero di diffusori per ogni cabinet,
dalla tipologia stessa del cabinet (chiuso,
aperto o addirittura semi aperto) e dal
numero di cabinet collegati. Positive Grid
ha pensato bene di riassumere una serie
di configurazioni pi o meno standard,
dando cos la possibilit di scegliere
fra ben 15 configurazioni di stack, che
caratterizzeranno proprio il tone del
nostro suono senza dover settare troppi
parametri, ma occupandoci solo di Bass,
Middle e Treble. Lo step 5 dedicato al
finale di potenza; analogamente a quanto
visto per la sezione per-amp, possiamo
scegliere fra quattro modelli di finale esettare i parametri relativi alle valvole,
modelli compresi (6L6GB, 6V6GT, EL
34, EL84). Le due sezioni per le quali
possiamo selezionare il modello di valvola
(Phase Stage Tube e Output Stage Tube)
Figura 1 - Esempaudio 0515BI01,sezione valvole cmodifiche
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TEST
MAGGIO
2015
sono corredati da una serie di controlli
e parametri gestibili dallutente, fra cui
il settaggio del Bias, parametro da cui
prende nome il plug-in! Anche in questa
sezione sulla sinistra troviamo il menu
dei preset. Il sesto step denominato
Transformer ed corredato da una breve
didascalia sulla destra che ci spiega
come questo controllo sia pensato per of-
frire un giusto bilanciamento fra presenza
e corpo/spazialit del suono; tre i preset
disponibili (American Style, British Style
e Fat Style), cambiando i quali vedremo
effettivamente che nel modello di finale di
potenza raffigurato, viene a variare il tipo
di trasformatore che alimenta lo stadio
POSITIVE GRID BIAS
sul menu a tendina Cabinet Model,
vedremo sfilare ben 30 diversi modell
di cabinet! Scelto il cabinet possiamo
optare fra i due classici microfoni AKG
C414 e Shure SM57 e deciderne il pozionamento. Sulla destra un diagramm
raffigura il diffusore e un cerchio giallo
(il nostro microfono) che sposteremo
con il mouse in tutte le direzioni, men
non possiamo definirne linclinazione.
Ultimo, ma non in ordine di importan-
za, un altro equalizzatore posto dopo
il cabinet, configurabile esattamente
come il precedente. La parte inferiore
del mainscreen invece rimasta imm
tata al cambiare e navigare fra i sette
step appena descritti, proprio perch
si tratta di parametri generali riferibili
al bank o se preferiamo al timbro che
stiamo elaborando. Da sinistra verso
destra troveremo nellordine il livello d
input (con tanto di indicatore a led).
Attenzione, trattandosi di un plug-in
per la simulazione del comportamento
valvolare, abbassando il livello di inpu
diminuir correttamente anche il valor
di Gain. Procedendo troviamo una ser
di controlli dedicati al controllo del ru-
more: un Hum Reduction che possiam
attivare o disattivare e di cui possiamocontrollarne la quantit, e un noise ga
con controlli di Threshold e Decay.
Il pannello Quick Snap consente di
navigare fra otto scene per altrettanti
settaggi di equalizzazione. Lutente pu
comodamente splittare da una curva
allaltra, cliccando semplicemente
sui pulsanti relativi. La room control
consente di settare i parametri relativi
allambiente di ripresa, di cui potremo
impostarne la dimensione, profondit
e colore dai parametri Size, Damping,
Color e Mix. Infine il livello di output p
il settaggio del livello di uscita.
IL MATCHING
La funzione Matching certamente il
punto di forza e di interesse del plug-
che, a parte la sua indiscussa qualit,
si distingue dal resto del mercato per
la possibilit di modellizzare altri timbr
valvolare. A corredo di questa variazione
abbiamo una serie di controlli dedicati
alla compressione (attack, release, com-
pression) e un vu-meter analogico per
il monitoraggio del segnale. La ricaduta
sul suono si percepisce relativamente ai
valori di compressione, come se stessi-
mo manipolando il nostro timbro con un
compressore ed un exicter.
La sezione sette dedicata alla cre-
ativit, perch proprio il cabinet per i
chitarristi largomento dove poter dare
maggior sfogo alle idee pi bizzarre. Non
a caso una volta cliccato sullicona ca-
binet, e aver visto la figura di una cassa
con davanti un microfono, se clicchiamo
Figura 2 - Esempioaudio 0515BI01,cabinet
Figura 3 - Esempioaudio 0515BI02,sezione valvole(pre)
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e suoni, esperienza che finora era
possibile solo con Kemper. La funzione
abbastanza semplice e articolata in
tre step: per prima cosa creiamo una
traccia vuota sulla nostra DAW (abbiamoutilizzato Steinberg Cubase 7), caricando
Bias nellinsert di canale. Colleghiamo
la chitarra alla scheda audio settando il
giusto Bus fino ad avere il suono allin-
terno di Bias. A questo punto scegliamo
un amplificatore dal plug-in che il pi
possibile si avvicini a quello che vorremo
poi virtualizzare, dalla funzione matching
step uno premiamo il pulsante Sample
e suoniamo fino al completamento della
barra verde posta nella parte inferiore
del grafico di Bias. Ora spostiamoci sul
secondo step (Target) e sempre sulla
stessa traccia suoniamo la chitarra
questa volta nellamplificatore, facendo
cio pervenire alla traccia il segnale
del microfono, oppure se abbiamo una
traccia pre-registrata, posizioniamola
su questo canale e clicchiamo nuo-
vamente su sample. A questo punto
passiamo al terzo step e azioniamo la
funziona Match. Il software eseguir una
comparazione restituendoci sul grafico
due forme donda: una verde (relativa al
timbro del plug-in) e una gialla dellam-plificatore. Dal pannello di controllo sulla
destra possiamo eseguire il mix fra i due
timbri, ascoltando il sorgente del plug-in,
il suono dellamplificatore e mixando i
timbri ritoccandone anche lequalizza-
zione. Ora possibile salvare il preset.
Nel nostro caso abbiamo realizzato un
modelling relativo allamplificatore Laney
IRT Studio.
IN PROVA
Nelleffettuare le prove e gli esempi au-
dio, BIAS si dimostrato incredibilmente
flessibile, potente e cristallino al tempo
stesso. In alcuni casi, con valori di la-
tenza molto bassi, qualche problema di
caricamento e di drop digitali, una certa
lentezza nel caricamento, tutti elementi
superabili alzando leggermente i valori
di latenza, sempre nei limiti possibili e
senza dover incorrere in fastidiosi ritardi
di esecuzione. Per gli esempi audio
abbiamo utilizzato i preset dello stesso
plug-in, intervenendo proprio su quei
parametri innovativi relativi alla sezione
valvole. La qualit dei timbri altissima,
fedele e dinamica. Ottima la resa dei
suoni in termini di compressione, dina-
mica, armonici e sustain, tutto ci di cui
un chitarrista ha bisogno.
Oltre allaltissima qualit dei preset, la
funzione Matching pone BIAS su un
livello completamente diverso rispetto
agli altri plug-in, aprendo il mondo del
Sound Design anche (e finalmente!)ai chitarristi. Immaginiamo un futuro
gi vicino e possibile, dove i chitarristi
saranno sviluppatori di suoni e sound
library! Unico aspetto da tenere presente
lassenza di effettistica, coerente con
la scelta della software house di creare
un plug-in che fosse il pi possibile un
amplificatore e non una piattaforma
multifunzione o un multieffetto. Preve-
diamo quindi di associare il plug-in ad
altri dedicati ai riverberi e DSP in genere.
Una certa pesantezza di BIAS in si fa
notare nel caso di pi tracce e con pi
plug-in aperti, quindi meglio economiz-
zare in termini numerici di tracce per
poter cos utilizzare il plug-in con minori
valori di latenza.
CONCLUSIONI
Bias indubbiamente il miglior prodotto
comparso sul mercato negli ultimi anni,
inutile girarci intorno! Alla fedelt del
timbro si aggiunge la bellezza della gra-
fica, accattivante, snella e intuitiva. Un
prodotto ben riuscito, ben funzionante e
innovativo, rock on!
RIPRODUZIONE RISERVATA
PIAltissima qualitdei preset
Bias delle valvo
Matching per la
virtualizzazione
di amplificatori
MENLentezza del pl(con pi tracce
Rapporto
Qualit/Prezz
Suono
Facilit duso
SECONDO
www.compmusic.it
ESEMPI AUDIO0515BI01Preset British
Rock 50
0515BI02Stesso presetcon variazione dei parametri
delle valvole (Bias e Gain
Knob al massimo, Tube stage
4, incrementato il valore di
compressione su Transformer
e modificata posizione del
cabinet)
0515BI03Preset Hiway DR
103
0515BI04Stesso preset con
le seguenti modifiche: valvole
12AU7 e 12AT7, Tube stage
4, Bias al minimo, Power amp
tipology position solid state,Power gain al massimo, Power
stage tube da 6 6V6GT a EL34
0515BI05Esempio di un
brano con ritmica, per valutare
il comportamento del plug-in
allinterno di un mix
0515BI06Modeling del
preset Laney IRT Studio
Figura 4 - Ampmatching
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MAGGIO
2015
TEST
Unorchestra vera,38.000 frasi
campionate a 4/4
con note a ottavi
e sedicesimi,
struttura a quattro
preset su tre layer
(High, Mid e Low)
e disponibilit della
versione a 16 e
24 bit. Da qui si
parte per generare
una partitura orchestrale dopo averesplorato per ore materiale di altissima
qualit timbrica e musicale. Capriccio,
che necessita Native Instruments
Kontakt Player 5.1, suddiviso in
cinque sezioni orchestrali: Strings,
Woodwinds, Percussion, Melodic
Percussion e Brass, a cui si aggiungono
i Runs. Ogni registrazione ha a
disposizione quattro riprese differenti
(Close, Decca Tree in tre posizioni,
Wide, Balcony) e uno stereo proprietario
chiamato Tutti. Ogni sezione dispone
di controlli individuali di Volume (convolume di rilascio separato), Pan,
Rhythmic Shift, Harmonic Shift gi visto
su Grosso, Crossfade e Phrase Offset. I
creatori, che sono anche compositori,
hanno inserito gli score e trovato un
sistema grafico per individuare il
comportamento delle frasi. stato
sviluppato un sistema di riconoscimento
degli accordi con capacit di shiftautomatico dellarmonia. Tutte le frasi
sono royalty free. Rispetto a Grosso,
Capriccio ha espanso le sezioni anche
al pianoforte, ai legni e agli ottoni, ha
aggiunto archi e fiati sincronizzati e
percussioni multicampione. Il pacche
si scarica grazie a un software che
consente di proseguire per alcuni gior
o riattivare per tre volte lautorizzazion
al download.
PLAYERPer produrre le frasi sempre
necessario suonare a triadi minori e
maggiori, con note comprese tra C1 e
G2. I tre layer hanno struttura identica
Alla loro base ci sono quattro preset,
richiamabili con keyswitch, e la parte
centrale occupata dal grafico della
frase (con alcune differenze per le
percussioni), cliccando sulla quale
appare una finestra per richiamare
unaltra frase a piacere e ascoltarla
immediatamente; da qui si conoscono
le informazioni sulla presenza di
versione maggiore, minore o neutra,
suddivisioni delle frasi in Low Mid e
High e, infine, sulla presenza di frasi
simili con identica rappresentazione
grafica. Ci permette, per esempio, d
utilizzare per tutti e tre i layer solo fras
Low o Mid, ampliando a dismisura la
tessitura orchestrale. Lo score della
Sonokinetic Capriccio
LORCHESTRADA BRIVIDIDOPO GROSSO, ARRIVA CAPRICCIO. UN PROGETTOAMBIZIOSO, ANCHE IN TERMINI DI FLESSIBILIT, CHEINTEGRA FRASI ORCHESTRALI E UN SISTEMADI PROGRAMMAZIONE MUSICALE COME POCHI.
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frase si raggiunge in alto a destra con
licona corrispondente, ed possibile
draggare nella DAW i relativi dati MIDI,
in qualche caso anche su pi canali
MIDI. Andando su ITM possibilecambiare il tempo di riproduzione del
layer a 2x o 1/2x, con possibilit di
mapping intelligente del tempo nel
caso in cui si usino valori estremi.
presente una funzione di Mute, che
diventa Solo usando la combinazione di
tasti da tastiera, e il richiamo di Purge.
Nel layer possono essere caricate delle
frasi simili ed presente uno swtich
per richiamarle. La Modulation Wheel
che controlla il Volume pu essere
disabilitata. Un indicatore evidenzia se
esiste la versione maggiore e minore
della frase, e un +- indica lattivazione
dellHarmonic Shift. La tastiera esterna
controlla gli switch per Mute delle
cinque sezioni anche attraverso la
velocity di tastiera, il richiamo dei
preset, lHarmonic Shift e le funzioni
di End Hits On/off, Bar Sync On/Off,
Phrase Retrigger/Continue. Una master
a 88 tasti pi che raccomandata,
perch Sonokinetic ha suddiviso sulla
tastiera il richiamo dei preset per le
singole sezioni cos da poter gestirletutte in un sol colpo! Ogni gruppo
orchestrale ha un colore differente.
Cliccando sulla O di Capriccio, i tre
layer sono modificati casualmente
per creare nuove combinazioni
velocemente. Esistono le versioni
Lite delle patch di Capriccio che non
includono le opzioni della ripresa
microfonica.
OPTIONS
Capriccio permette di modificare il
volume indipendentemente per i tre
layer, sganciando anche il volume
del rilascio del campione dalla frase
principale. possibile modificare il
tuning dai 440 Hz di default, il pan dei
tre layer, il tempo di crossfade tra una
frase e laltra, la posizione dei microfoni,
loffset dei campioni cos da creare frasi
sincopate, anticipando o ritardando
rispetto a un ipotetico punto centrale.
Per semplificare la composizione,
Capriccio include Harmonic Shift
che permette di modificare larmonia
mantenendo la stessa triade suonata
sulla tastiera e richiamando larmonia
da unottava posta verso lalto della
tastiera. I risultati sono splendidi e
velocissimi, soprattutto quando si
attiva larmonizzazione solo su uno o
due dei layer, in grado di creare intere
partizioni orchestrali corrette dal puntodi vista della posizione sulla scala degli
strumenti, con melodie secondo la frase
scelta.
IN PROVA
La costruzione dello score diventa
veloce e facile con il drag MIDI dello
score, aprendo a ulteriori modifiche
del compositore. Harmonic Shift
perfetto per creare velocemente una
composizione orchestrale deffetto o
suonarla in tempo reale. I suoi risultati
sono sorprendenti musicalmente
parlando. La programmazione vola
via veloce dopo aver compreso le basi
(una lettura al manuale o i tutorial
online sono necessari), ma richiede
molto tempo per ascoltare tutte le
frasi registrate. Spesso non abbiamo
proseguito nellascolto, perch le frasi
erano cos ispiratrici da catapultarci
nella composizione immediata. La
qualit dei campioni eccellente, con
un carattere molto europeo, meno
largo rispetto alle orchestre americane,
e ben bilanciato per chi cerca una
library adatta a soundtrack, videogame
o composizione orchestrale facilitata.
Anche le percussioni sono ottimamente
rappresentate. Profonde le registrazioni
del pianoforte come base di impianto
per tutto lo score, anche se le frasipotevano essere di pi.
Le percussioni sono adatte a effetti
cinematografici e richiedono un
subwoofer per essere completamente
narrate. Gli archi, gli ottoni e i fiati sono
il punto fortissimo di Capriccio, con
particolari sulla ripresa delle corde,
del respiro, dellattacco che fanno la
differenza e rendono il risultato molto
naturale. La ripresa ambientale
magnifica, con una bella profondit che
non necessita di aggiunta di riverbero.I Runs, per creare dei crescendo, sono
frasi adatte per essere inserite a effetto
nella partitura, con campionamenti di
archi e fiati. una delle pochissime
phrase library che permette di arrivare
al risultato allinterno di Kontakt. Il
manuale ben fatto ed esaustivo.
Durante il test non ci sono stati
problemi di campioni mancanti o errati.
CONCLUSIONI
Sonokinetic Capriccio eleva le phrase
library a virtual instrument orchestraleintelligente e musicale. I risultati sono
di grande impatto musicale e timbrico.
Adatto soprattutto a partiture per
colonne sonore potenti e ritmate, ma
senza escludere episodi pi in