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7/23/2019 Music Studio 052015 It http://slidepdf.com/reader/full/music-studio-052015-it 1/68 Claudio Coccoluto Tra produzione e suono Programmazione RackAFX La creazione di un filtro Studio Lounge I maghi del software Oltre il DSP Plug-in Synchro Arts Revoice Pro 3 Orchestral Library 8Dio  Agitato Preamp serie 500 Earthworks 521 ZDT Microfono Lewitt LCT 450-550 Console per DJ Native Instruments Traktor Kontrol S8 Steinberg Groove A Sonokinetic Ca Focusrite R Apogee Ens Heritage Aud € 6,90 • MAGGIO 2015 • WWW.C

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  • 7/23/2019 Music Studio 052015 It

    1/68

    Claudio CoccolutoTra produzione e suono

    Programmazione RackAFXLa creazione di un filtro

    Studio LoungeI maghi del software

    Oltre il DSP

    Plug-inSynchro ArtsRevoice Pro 3

    Orchestral Library8DioAgitato

    Preamp serie 500Earthworks521 ZDT

    MicrofonoLewittLCT 450-550

    Console per DJNative InstrumentsTraktor Kontrol S8

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    MAGGIO

    2015

    EDITORIALE

    Dieci anni

    Computer Music Studio compie dieci anni questo

    mese. Quando nel 2005 fu chiaro che cera spazio

    per una rivista dedicata alla musica prodotta su

    computer, era altrettanto netta la sensazione che

    la produzione musicale si stava evolvendo negli

    strumenti in uso. Abbiamo raccontato dieci anni di

    cambiamenti, analizzando prima le differenza tra

    emulazioni software e hardware, per constatare poi

    come il software abbia raggiunto un livello tale da

    proporre sonorit nuove, oltre ad emulare ormai

    bene anche lhardware a cui si riferiva. Linformatica

    musicale, termine blando per descrivere un mondo

    ricchissimo di fantasia, sfumature e opportunit

    timbriche, maturata e nel 2015 possiamo tirare

    una riga dichiarando che possibile produrre in

    software un intero album senza che il pubblico che

    ne usufruir se ne renda conto. Alla base per c

    sempre la musica: che la produzione sia in software oin hardware, la melodia, larmonia e la tessitura che

    decretano un successo o meno.

    Nel 2005 la rivista si chiamava Computer Music &

    Project Studio: abbiamo anticipato la tendenza dei

    musicisti professionisti a dotarsi di apparecchiature

    tipicamente professionali, aprendo loro le porte di

    questo mondo poco conosciuto, descrivendo e

    raccontando i classici analogici, creando un catalogo

    virtuale di outboard, attraverso i nostri test, che sar

    sempre classico e intramontabile. Il mondo dello

    studio di registrazione ha i suoi miti, ma non sono

    leggende. Un preamplificatore, un equalizzatore o

    un compressore hardware di grande qualit fanno

    ancora la differenza in registrazione, mix e mastering,

    tanto da poter lasciare ai posteri un risultato che

    resister nel tempo, pronto per essere rielaborato

    alloccasione. Gli americani, in questi ultimi mesi,

    stanno cercando di esplorare il concetto di project

    studio ma, secondo noi, gi passato il tempo: non

    ci sono pi differenze nel software tra uno studio

    professionale e un musicista con il proprio studio.

    Le uniche vere differenze rimangono lacustica,

    la console di mixaggio, che continua a essere un

    miraggio per molti, spesso ripescata e rimessa in

    gran forma anche dal passato, e lesperienza di chi

    software e lhardware lo usa. Loutboard pu essere

    comune agli studi di grandi dimensioni come al

    piccolo project studio, ma non ci saranno due teste

    che lo useranno nello stesso modo. il bello della

    produzione musicale. In questi anni abbiamo visto

    mutare la prospettiva della produzione musicale, ch

    si dispersa in rivoli e tendenze che abbracciano p

    spesso il lato commerciale di questo lavoro, piuttost

    che la qualit audio. Per fortuna le basi teoriche

    dellaudio sono immutabili, sia in software che in

    hardware, tanto che i corsi di registrazione o di sounengineer continuano a essere gettonati. Siamo stati

    testimoni consapevoli della storia della produzione

    musicale di questi ultimi dieci anni e labbiamo

    raccontata a tutti i nostri lettori, senza veli o pregiud

    Il futuro sar ancora pi complesso, perch lavorar

    con laudio oggi significa avere ferree basi teoriche

    di fisica, elettronica, acustica, informatica e musica

    Ci che nel secolo scorso era una specializzazione,

    oggi richiede un bagaglio di conoscenze da corso

    universitario. La sfida continua.

    Luca Pi

    [email protected]

    In copertina:

    la sala di Studio Mastering a Castel Gandolfo (Rom

    di Giuliano Radiciotti,

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    GENELEC 8010

    ENJOY THE SMALL

    THINGS IN LIFE!La famiglia di diffusori Genelec della serie 8000 trova largoimpiego in ambiti broadcast e televisivi, produzione musicalee post-produzione e rappresenta lo standard di riferimento alivello mondiale. Il modello ultimo arrivato 8010 perfetto inspazi piccoli, quali OB Van e location recording.

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    16

    MAGGIO

    2015

    SOMMARIO MAGGIO 2015

    SPECIALI

    32

    SPECIALE RACKAFXPROGRAMMARE UN FILTRO

    60SPECIALE ACUSTICA PRATICA

    METODI DI MISURA

    INTERVISTA

    36 CLAUDIO COCCOLUTOPROFESSIONE DISK JOCKEY!

    STUDIO LOUNGE06TECNOLOGIE IN EVOLUZIONELE NUOVE FRONTIERE

    DEI PLUG-IN

    TEST SOFTWARE

    12STEINBERGGROOVE AGENT 4

    16 XILS-LABXILS4

    20POSITIVE

    GRIDBIAS

    24

    SONOKINETIC

    CAPRICCIO

    26 8DIO AGITATO

    GRANDIOSE

    LEGATO SERIES

    28SYNCHRO ARTSREVOICE PRO 3

    36 20

    16

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    TEST HARDWARE

    40

    FOCUSRITE REDNET

    44 APOGEE ENSEMBLE

    THUNDERBOLT

    46EARTHWORKS521 ZDT

    48HERITAGE AUDIO 73 JR

    50

    LEWITT LCT 450, LCT 550

    52

    NATIVE INSTRUMENTS

    TRAKTOR KONTROL S8

    24

    4052

    RUBRICHE

    59 LIBRI

    48

    56

    MACKIE MR5Mk 3

    57

    MICW I -SERIES

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    STANNO DIVENTANDOSTRUMENTI DAUTILIZZARE CON

    FINALIT DIVERSE, NON PI QUESTIONE DI

    SUPERIORIT DI UNATECNOLOGIA SULLALTRA

    FABRICE GABRIELFondatore e CEO della software house

    Eiosis (eiosis.icom) e co-fondatore,

    insieme a Steven Slate, di Slate Digital

    (slatedigital.com), Fabrice Gabriel il

    pap di alcuni tra plug-in pi conosciuti

    e utilizzati di questo periodo, come lAir

    EQ, i Virtual Buss Compressors o le

    Virtual Tape Machines. Senza dubbio la

    persona giusta per dare risposta ai nostri

    quesiti sul passato, il presente e il futuro

    della scrittura di algoritmi di processing

    per laudio.

    CMS:Parlaci del tuo ruolo allinterno

    di Slate Digital: cosa ti ha guidato nel

    costruire una societ riconosciuta datutti come una delle pi interessanti e

    allavanguardia di questo campo?

    Fabrice Gabriel: Lincontro

    con Steven Slate e la nostra

    collaborazione nascono prima

    di tutto da una promessa che

    ci siamo fatti reciprocamente,

    quella di realizzare un algoritmo

    che riproducesse fedelmente il

    suono della registrazione su nastro

    analogico. Pi in generale il mio

    ruolo e quello di Steven quello di

    assicurarci che tutto ci che riguardagli aspetti tecnici e scientifici della

    realizzazione di un plug-in tenga

    in considerazione anche la qualit

    musicale e sonora del risultato. La

    nostra filosofia quella di riuscire a

    fornire sempre i migliori strumenti

    per ottenere un sound di qualit,

    fedele e rapportabile alla qualit

    del suono analogico. In fondo ci

    sono moltissime apparecchiature

    analogiche che non hanno avuto

    successo e che non sono famose,

    e questo frutto di decine danni di

    selezione operata dal gusto di tanti

    sound engineer. Ci sono delle ragioni

    ben precise allorigine del successo o

    dellinsuccesso di unapparecchiatura

    di questo tipo, non un fenomeno

    casuale, e il nostro obiettivo proprio

    quello di riuscire ad essere fedeli a

    quella qualit sonora.

    CMS: Qualit sonora alla quale

    possibile aggiungere nuove e

    interessanti funzioni creative.

    FG: Certamente. Mentre con Slate

    Digital ci siamo concentrati moltosul riuscire a replicare fedelmente

    un certo genere di apparecchiature

    analogiche, sul fronte Eiosis abbiamo

    scelto di focalizzare la nostra

    attenzione su quelle funzionalit

    che non possono essere realizzate

    in dominio analogico, provando

    a inventare nuove soluzioni.

    Manteniamo ovviamente un

    orientamento analogico, ci

    sono alcuni parametri sonori

    ai quali poniamo grande

    attenzione, ma lobiettivo

    quello di creare anche nuove

    possibilit. Ci sono anche

    importanti novit in arrivo su

    questo fronte...

    CMS: un ricercare una qualit

    sonora analogica,

    accompagnandola alla versatilit

    delle tecnologie digitali.

    FG: Assolutamente, ci sono moltissime

    soluzioni disponibili nel mondo digitale

    e moltissimi piccoli dettagli ai qualiprestare attenzione per ottenere

    il giusto sound in ogni situazione.

    Allinizio gli algoritmi digitali avevano

    molti difetti, ed la ragione per la

    quale molti operatori dicevano che

    il digitale non suonava bene. Non si

    riferivano alla tecnologia digitale in

    s, quanto agli algoritmi. Come detto

    prima anche nel mondo analogico

    sono stati realizzati molti prodotti dei

    quali nessuno si ricorda; non una

    questione di tecnologia e lo stesso

    vale per il digitale. La progettazionedeve essere realizzata con grande

    precisione, e come per il design

    di apparecchiature analogiche

    ci sono alcuni vincoli, anche se

    per buona parte si tratta di vincoli

    diametralmente opposti. Alle volte

    chi progetta plug-in inizia a pensare

    gli algoritmi come se si trattasse di

    attrezzature analogiche, ma non

    possibile farlo. Si tratta di unarea di

    lavoro specifica, devi pensare ai vincoli

    della programmazione digitale e di

    conseguenza riuscire a e trasporre in

    dominio digitale ci che rende il suonoanalogico cos apprezzato. La ricetta

    di lavorare in analogico e poi tradurre

    il tutto in linguaggio digitale non

    funziona, perch un ambito diverso

    nel quale ci sono aspetti dei quali non

    ci si deve preoccupare nel mondo

    analogico, cos come dal lato opposto

    ci sono alcuni problemi da affrontare

    nella progettazione analogica che

    invece non esistono in digitale. Non ci

    sono limiti di headroom o di rumore di

    fondo, per esempio, perch ormai la

    maggior parte dei plug-in processa a

    32 o 64 bit, un ambito cos specifico

    da necessitare di attenzioni particolari.

    I plug-in hanno dovuto miscelare i

    vincoli del digitale con la qualit del

    suono analogico. Dieci o quindici anni

    fa lemulazione del nastro consisteva

    unicamente in saturazione e un po

    di equalizzazione, mentre oggi io

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    2015

    INCHIESTASTUDIO LOUNGE

    sono molto orgoglioso del lavoroche abbiamo fatto con le Virtual

    Tape Machines. Abbiamo anche

    un video che mostra le differenze

    tra i diversi algoritmi, c dietro un

    grande lavoro e sono stati fatti molti

    progressi rispetto al passato. Io credo

    che le persone che amano il suono

    analogico oggi possano dire hey,

    posso anche usare un plug-in, so che

    suoner bene.

    Abbiamo davvero analizzato tutte

    le ragioni per le quali lanalogicosuona bene per riuscire a riprodurre

    quella ricetta magica, anche se in

    realt non c nulla di magico n

    nellanalogico n nel digitale. Ritengo

    che oggi il processing analogico

    abbia ancora senso solo se si tratta

    di apparecchiature di altissima

    qualit e se si lavora con una catena

    analogica completa, ma questo

    non esclude limpiego dei plug-in.

    Stanno diventando strumenti da

    utilizzare con finalit diverse, non

    pi questione di superiorit di unatecnologia sullaltra. Sono convito che

    le persone continueranno sempre

    a utilizzare lanalogico, ed meglio

    cos, mi piace; semplicemente i

    plug-in vengono impiegati per altri

    scopi, in altri scenari operativi, e oggi

    rappresentano una valida scelta che

    non compromette la qualit.

    CMS:Come immagini levoluzione

    dei processori di segnale digitali nei

    prossimi anni?

    FG: Penso che ci siano ancora

    moltissime cose che si possono

    realizzare, il nostro obiettivo di

    continuare a migliorare la qualit

    della gestione della CPU per

    avere plug-in sempre pi intuitivi

    e performanti, c ancora molto

    lavoro che si pu fare per avvicinarsi

    sempre pi a questa esperienzaanalogica. Per esempio quello che

    stiamo realizzando con il Virtual

    Microphone System una grande

    sfida: per la prima volta stiamo

    introducendo un plug-in che

    interagisce con un microfono per

    riprodurre il suono di tanti diversi

    microfoni. Il percorso che stiamo

    seguendo quello di fornire agli

    utenti un numero sempre pi elevato

    di alternative sonore e artistiche,

    prodotti tecnicamente molto

    avanzati ma che al tempo stessosiano semplici da utilizzare. Stiamo

    cercando di semplificare lutilizzo di

    queste apparecchiature e di portare

    il suono che le persone amano a

    uninterfaccia duso molto veloce

    e intuitiva. Quando hai in mano gli

    strumenti giusti diventa pi facile e

    veloce ottenere un buon mix, tutti

    i pi grandi mix engineers hanno

    impiegato anni per selezionare le

    apparecchiature con le quali lavorare

    al solo scopo di non doversene pi

    preoccupare, di potersi dedicareallarte e non alla tecnica. Questo c

    che stiamo cercando di realizzare.

    CMS:Come si pi riuscire a coniugare

    la semplicit duso con la versatilit?

    FG:Capisco quello che intendi dire, m

    un buon algoritmo pu avere centina

    di parametri di gestione e non ha

    senso metterli tutti in mano allutente

    Ci che ha senso permettere di

    operare su diverse combinazioni

    di parametri, per ottenere risultati

    sonori differenti; noi partiamo dalpresupposto che fonici, produttori e

    musicisti si occupino di arte, non di

    questioni tecniche, e che abbiano

    bisogno del nostro aiuto per trovare

    strumenti che gli consentano di

    ottenere un buon suono. Pi tempo g

    permettiamo di dedicare alla loro art

    e meglio sar, ed per questo che

    importante ricercare il giusto equilibr

    tra versatilit e semplicit duso. Per

    esempio quello che abbiamo cerca

    di fare con lAir Eq di Eiosis, dotandoal tempo stesso di uninterfaccia mo

    intuitiva e di una serie di opzioni

    avanzate che consentono di operare

    in modo molto dettagliato sul suono.

    Ma lobiettivo resta comunque di non

    affollare eccessivamente il pannello d

    controllo, perch con troppi paramet

    a disposizione lutente rischia davver

    di perdersi.

    COLIN MC DOWELLIncontriamo Colin McDowell proprio

    in concomitanza con la presentazion

    della nuovissima Versione 6 del

    pacchetto McDSP (mcdsp.com).

    CMS: Colin, parlaci un po della tua

    filosofia nella progettazione e

    realizzazione dei tuoi plug-in.

    Colin McDowell: Molto spesso per le

    persone non facile comprendere il

    Eiosis AirEQ

    Premium, un

    equalizzatore

    stereo e Mid Side

    efficace tanto in

    mix quanto in

    mastering

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    QUESTO CHE FA LADIFFERENZA, SIA IN

    ANALOGICO CHE IN DIGITALE:SE SUONA BENE PERCH

    STATO BEN PROGETTATO

    bisogno di plug-in che abbiano una

    risposta immediata, bisogna trovare

    il giusto compromesso tra lottenere

    una soluzione completa sotto tutti

    gli aspetti e il riuscire a conservarelalgoritmo utilizzabile dallutente.

    Un altro problema la complessit:

    oggigiorno i computer sono molto

    veloci, possono fare qualsiasi cosa,

    ma nonostante questo penso che uno

    degli errori pi comuni sia il cercare

    di realizzare degli algoritmi troppo

    complessi.

    Una soluzione semplice una

    soluzione migliore, penso che sia

    sempre meglio partire con questa

    idea in testa. Infine, un altro problema

    comune linterfaccia utente. Puoi

    avere un eccellente algoritmo, che

    risolve problemi in modo brillante,

    e pensi che sia una buona cosa

    fornire allutente tutti i parametri

    necessari a controllarlo. Io ho fatto

    questerrore alcune volte nei miei

    McDSP, ascoltando quei clienti che

    richiedevano di avere pi controllo.

    Ma sempre meglio ricordarsi

    che less is more e che ci sono

    moltissimi utenti che preferiscono

    prodotti molto semplici, da poterutilizzare in tutte le situazioni.

    CMS: E il suono? Vogliamo parlare

    anche del suono?

    CM: Oh gi, questo certamente

    un altro argomento! Fare questo

    lavoro per lindustria musicale puessere come una benedizione e una

    maledizione allo stesso tempo. Hai

    dei clienti ai quali piace ci che hai

    realizzato e sono come dei fan, e

    questa certamente unottima cosa.

    Dallaltro lato come una maledizione,

    perch non puoi mai cambiare nulla

    di quello hai fatto perch ti odieranno

    per sempre.

    Oppure ci saranno persone alle quali

    semplicemente non piace quello che

    fai. Non una gara tra analogico o

    digitale, una questione di qualit

    del suono. Noi dobbiamo imparare

    a capire che cosa ascoltare e come

    utilizzare gli strumenti che abbiamo a

    disposizione.

    Pi plug-in si sviluppano e pi ci si fa

    unidea di quello che possibile fare.

    una scelta soggettiva, quindi bisogna

    soprattutto sperare di realizzare

    qualcosa che piaccia alla maggior

    parte delle persone.

    CMS: A differenza di molti altri vostriconcorrenti, i vostri prodotti sembrano

    non puntare molto sul paragone

    digitale-analogico, soprattutto dal

    punto di vista dellinterfaccia utente.

    CM: Confrontandosi con i tanti

    processori prodotti negli anni,

    testandoli ed analizzandoli per

    comprenderne le caratteristiche,

    capita alle volte di imbattersi in

    qualcosa di nuovo, che ha delle

    funzioni mai viste. Allo stesso modo

    nel realizzare un plug-in spesso nasce

    mio lavoro, e molto spesso i clienti

    si presentano con dei problemi

    complessi che necessitano di

    soluzioni. Se si pensa che di fatto

    un algoritmo di sound processingesegue essenzialmente operazioni

    di moltiplicazione e integrazione,

    possibile intuire quanto possa essere

    complicato.

    Si tratta soprattutto di trovare

    unangolazione dalla quale partire

    per risolvere il problema. Si cerca di

    analizzare la situazione in tutti i suoi

    aspetti e si valutano diversi possibili

    approcci, alcuni dei quali risulteranno

    impossibili da realizzare.

    A un certo punto, non saprei dire

    bene quando, si individua una strada

    che ti porta verso la soluzione del

    problema.

    CMS: Quali sono i principali problemi

    che ti capitato di affrontare nella tua

    esperienza?

    CM:Buona domanda. Uno senza

    dubbio la latenza, un po come

    pensare a un plug in che ti risolva

    tutti i problemi gi durante la

    registrazione: potrebbe fare molte

    cose ma come si comporterebbe nellavoro in tempo reale? Lutente ha

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    MAGGIO

    2015

    INCHIESTASTUDIO LOUNGE

    lidea di aggiungere un controllo in

    pi, che ti permette di modificare il

    comportamento del processore in

    un modo nuovo. Il parametro BITE

    (Bi-directional Intelligent TransientEnhancement) del Compressor Bank

    un ottimo esempio di questo concetto.

    Limitarsi a emulare le caratteristiche

    di un classico processore analogico

    come sfidare tua nonna a una gara

    in bicicletta. Devi saper conservare

    il carattere di certi bei prodotti del

    passato e aggiungere nuove possibilit

    sonore.

    CMS: Cosa significa riportare le

    caratteristiche di un processore

    analogico al dominio digitale? Quali

    sono gli aspetti ai quali dare pi

    attenzione?

    CM: Aprendo una qualsiasi

    apparecchiatura analogica potrai

    trovare i pi sofisticati componenti

    elettronici al suo interno, ma tutti i

    processi saranno finalizzati a ottenere

    la pi elegante soluzione possibile.

    Alla stessa maniera secondo me un

    algoritmo dovrebbe essere composto

    di elementi che fanno ci che devono,

    senza aggiungere schifezze di troppo.Devi ottenere una buona risposta in

    frequenza, estesa sia in basso che

    in alto, e un buon range dinamico in

    grado di gestire al meglio anche livelli

    di segnale che vanno oltre il limite.

    questo che fa la differenza, sia in

    analogico che in digitale: se suona

    bene perch stato ben progettato.

    CMS: innegabile che i plug-in

    abbiano fatto passi da gigante in

    questi anni. Pensi che un giorno

    smetteremo di fare il confrontotra analogico e digitale e magari

    parleremo pi semplicemente di un

    suono digitale?

    CM:Credo che per molti sia un

    problema di esperienze negative.

    Magari hai lavorato per tanti anni

    con un compressore analogico nella

    tua catena di processing e il giorno

    che decidi di provare una diversa

    soluzione resti deluso perch trovi

    qualcosa di progettato non altrettanto

    bene. Un altro problema sono i

    computer, che sono molto potenti e

    fanno molte cose ma la loro gestione

    alle volte fa rimpiangere le macchine a

    nastro. Capita di entrare in uno studio

    e di trovare computer con processori

    12 core, con installati sistemi Pro Tools

    con DSP dedicati, e chiedere a parte

    il software di Pro Tools, per cosa usi

    questo computer?; la risposta molto

    spesso niente, non nemmeno

    connesso a internet!. Dal punto di

    vista della resa sonora la competizione

    tra analogico e digitale ormai allapari, un testa a testa, ma spesso sono

    le cattive esperienze con laffidabilit

    dei computer a fare la differenza.

    CMS: Come immagini il futuro dei

    plug-in?

    CM:Oggi le persone cercano strumenti

    funzionali e creativi, oltretutto veloci

    da utilizzare. Penso che la svolta per

    il futuro sia soprattutto nel workflow.

    Immagino plug-in che visualizzino u

    maggiore quantit di informazioni, c

    una sempre maggiore integrazione ti parametri e la loro rappresentazion

    grafica. Credo anche che i plug-in

    per laudio professionale possano un

    giorno arrivare a creare e impiegare

    delle statistiche di utilizzo, un po

    come accade ora per Google quand

    si inserisce una ricerca. Lalgoritmo

    del dispositivo conosce quello che

    stato fatto in precedenza e propone

    delle soluzioni basate su queste

    statistiche. Una sorta di database de

    impostazioni del processore in diver

    contesti di lavoro, come se il plug-in

    adattasse il suo funzionamento al tu

    modo di lavorare.

    QUINTO SARDOAttivo da diversi anni nel campo dellau

    professionale, oggi Quinto Sardo

    conduce unazienda che egli stesso ha

    creato, la Sknote (sknote.it). Il marchio

    ha in catalogo sia processori software,

    molti dei quali realizzati sul modeling d

    importanti nomi del mondo analogico,

    apparecchiature analogiche di diversogenere come equalizzatori, compresso

    o sommatori, tutti realizzati con grande

    cura dei dettagli e seguendo vari princ

    costruttivi e di funzionamento. Una

    produzione davvero molto estesa e var

    allinterno della quale siamo curiosi di

    scoprire i legami che possono esserci t

    la progettazione di macchine analogich

    e la scrittura di algoritmi digitali che ne

    emulano il comportamento. Partiamo

    prima di tutto con il farci descrivere

    e raccontare la storia e lesperienza

    professionale di questa azienda e del s

    fondatore:

    Quinto Sardo: Ho intrapreso questo

    percorso essenzialmente per una

    questione di passione personale nei

    confronti dellaudio e delle sue tecnolo

    Grazie anche al fatto che internet e i nu

    sistemi di comunicazione consentono

    McDSP Multi-Band

    Compressor, con

    la funzione BITE

    per la gestione dei

    transienti

  • 7/23/2019 Music Studio 052015 It

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    MOLTO IMPORTANTE CAPIRE

    LE PARTICOLARI MODALIT DIFUNZIONAMENTO DEI DIVERSI

    COMPONENTI DI UNA MACCHINAE SAPERLE POI ASSOCIARE A UNLORO RUOLO SONORO, LEGATO

    PER ESEMPIO ALLA SATURAZIONE ALLA DISTORSIONE ARMONICA

    di far conoscere e promuovere i propri

    prodotti con molta pifacilitrispetto al

    passato, ho deciso di mettere a frutto

    le mie competenze come sviluppatore.

    Circa undici anni fa ho cominciato afare esperienza con i primi software,

    principalmente sintetizzatori virtuali,

    impiegando il mio studio di registrazione

    come utilizzatore di ci che sviluppavo.

    Con il potenziamento delle performance

    dei computer stato possibile fare grandi

    passi avanti e cominciare a realizzare

    prodotti software davvero interessanti,

    dedicati al mondo del mixing e del

    mastering. Da circa due anni lazienda ha

    anche avviato la produzione di una linea

    di apparecchiature hardware, di fatto

    percorrendo la strada opposta rispetto

    a tanti altri produttori. Siamo entrati in

    questo campo proprio nel momento

    in cui lhardware stava assumendo

    un significato completamente diverso

    rispetto al passato. Per anni i progettisti di

    hardware si sono sforzati di minimizzare

    il pipossibile la distorsione armonica

    dei circuiti, mentre oggi la distorsione

    armonica una delle componenti

    essenziali che pufare la differenza tra

    il suono dellhardware analogico e quello

    del plug-in.

    CMS: Come cambiato, con il tempo

    e con lesperienza, il tuo modo di

    concepire e programmare gli algoritmi

    di processing di questi plug-in?

    QS:Inizialmente la difficolt principale

    non stava tanto nel programmare,

    quanto nel saper valutare il risultato.

    una capacit che non affatto

    scontata, ma che si sviluppa grazie

    allessersi realmente confrontato con

    il lavoro e con le persone. Quindi il

    primo passo stato quello di riuscire

    a capire cosa fosse buono e cosa

    cattivo, cosa fosse utile e cosa invece

    non servisse e non interessasse a

    nessuno, anche se apparentemente

    sembrava spettacolare. Si comincia

    pensando che pi lalgoritmo

    complesso e pi interessante,

    ma poi ci si rende conto che quasi

    sempre la semplicit unarma

    vincente. in questo modo che

    ho un poco alla volta trovato la mia

    strada, e devo dire che lesperienza

    nella produzione di hardware stataed tuttora preziosissima. Per fare

    delle buone emulazioni molto utile

    conoscere in modo approfondito la

    fisica di funzionamento dellhardware

    con i suoi limiti, i suoi difetti e tutte le

    variabili costruttive che contribuiscono

    a caratterizzarne il suono. Allo stesso

    modo, lo sviluppo del software ci

    ha aiutato moltissimo nel progettare

    linterfaccia di utilizzo dellhardware,

    nel decidere quali e quanti parametri

    mettere a disposizione dellutente.

    CMS: Quali sono gli aspetti pi difficili

    nel riuscire a trasferire nel mondo

    digitale le caratteristiche sonore

    proprie dellaudio analogico?

    QS: Diversamente da quello che

    si potrebbe pensare, il lavoro di

    scrittura e programmazione del

    codice la parte pi semplice

    dellimpresa. Dal mio punto di vista

    laspetto pi complesso quello

    di riuscire a individuare allascolto

    quelle caratteristiche sonore che sivorrebbero riprodurre e associarle

    a dei parametri di funzionamento

    del processore. Una volta raggiunto

    questo obiettivo, il gioco fatto!

    proprio in questo senso che poco

    fa dicevo che il lavoro sullhardware

    mi ha aiutato molto a migliorare la

    programmazione del software.

    molto importante capire le particolari

    modalit di funzionamento dei

    diversi componenti di una macchina

    e saperle poi associare a un loro

    ruolo sonoro, legato per esempio

    alla saturazione e alla distorsione

    armonica.

    CMS:Insomma, una volta raggiunto

    lobiettivo di emulare fedelmente il

    comportamento di una macchina

    analogica, cosaltro si pu fare?

    QS: Molti dei plug-in che abbiamo

    realizzato nellultimo periodo partono

    essenzialmente dal concept e dalla

    veste grafica di alcuni grandi processori

    analogici, come il compressoreGates STA-Level, emulandone il

    comportamento sonoro ma mettendo

    anche a disposizioni delle opzioni e

    delle varianti non previste dalloriginale.

    Io credo che la nuova frontiera sia

    un po questa, offrire una qualit

    paragonabile a quella dellaudio

    analogico accompagnata da quella

    variet di funzioni e possibilit che

    solo un sistema digitale in grado

    di integrare in un solo strumento.

    Nellultimo periodo stiamo lavorando

    molto allo studio del comportamento

    degli altoparlanti e alla distorsione

    armonica da essi introdotta, allo scopo

    di creare delle emulazioni che siano

    sempre pi fedeli ed efficaci. Anche

    questo secondo me un campo nel

    quale ci attendono grandi cambiamenti

    nel prossimo futuro.

    RIPRODUZIONE RISERVATA

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    TEST

    L

    interfaccia grafica

    di Groove Agent

    4 pu essere

    suddivisa in

    quattro sezioni

    (Figura 1).La

    sezione a sinistra

    contiene 16

    pad in stile Akai

    MPC gestibili in

    otto banchi per

    un totale di 128

    samples. Ogni pad pu contenere fino

    a otto samples che possono essere

    richiamati tramite velocity switch. In

    questa sezione troviamo due grandi

    pulsanti che ci permettono di usare

    la sezione pad come sample player o

    come pattern player e di modificare

    la velocity curve; il tasto Jam Mode

    permette di suonare i pattern dal vivo

    un po come se stessimo usando le

    Clip della Session View di Ableton

    Live. Nella sezione in alto a destra,

    troviamo quattro icone (Kit 1, Kit 2, Kit

    3, Kit 4) mediante le quali possibile

    caricare fino a quattro kit indipendenti

    tra le categorie di sample player Beat

    Agent, Acoustic Agent e Percussion

    agent. I quattro Kit ricevono in input

    quattro canali MIDI differenti di

    default, ma nulla ci vieta di impostar

    un canale MIDI comune in modo

    da suonare e miscelare diversi kit

    contemporaneamente. Gli utilizzatordi Cubase possono sfruttare ancora

    meglio questa possibilit usando il

    drum editor che in grado di gestire

    pi canali MIDI contemporaneamen

    La finestra sottostante, contiene

    quattro pulsanti: Load, Edit, Mixer e

    Option. Load serve al caricamento

    e alla gestione dei preset, kit o

    campioni; il pulsante Edit, in modalit

    Instrument, carica due interfacce

    grafiche diverse dalle quali possib

    modificare i samples associati ai var

    pad. Con Acoustic Agent e Percussio

    Agent, si acceder allimmagine di

    una batteria o di un set di percussio

    mentre in Beat Agent accederemo a

    classica schermata di editing, molto

    simile a quella di Groove Agent SE d

    Cubase 7.5. Sempre la finestra Edit,

    se usata in modalit pattern, assume

    funzionalit utili alla gestione delle

    Steinberg Groove Agent 4

    ULTIMATE DRUM STUDIO

    GROOVE AGENT4, SOFTWARE

    STEINBERGDEDICATO ALLACREAZIONE DIGROOVE RITMICI, STATO PENSATOPER FACILITAREIL LAVORO DEIPRODUTTORI DI OGNIGENERE MUSICALE.

    di Mauro Abbatiello

    STEINBERGContatto direttowww.steinberg.net

    Prezzo:150 + IvaINFO

  • 7/23/2019 Music Studio 052015 It

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    clip MIDI caricate (ovvero i pattern). Il

    pulsante Mixer ci permetter di gestire

    i livelli e gli effetti di ogni singolo

    componente percussivo mentre

    cliccando su Option potremo accederealle preferenze globali, utili a gestire le

    performance e lo streaming sul dico

    rigido.

    ACOUSTIC EPERCUSSION AGENTAcoustic Agent con i suoi tre kit

    (Studio Kit, Rock Kit e Vintage Kit) e

    Percussion Agent sono rispettivamente

    i sample player dedicati alle batterie

    acustiche e alle percussioni. In

    entrambi i set possiamo scegliere

    se caricare i samples a 16 bit o a

    24 bit semplicemente cliccando

    sullapposito pulsante in alto a destra.

    Cliccando Edit, potremo accedere ad

    una batteria o di un set di percussioni

    mediante la quale sar possibile

    modificare i parametri dello strumento

    evidenziato con il mouse. Cliccando

    ad esempio sulla cassa potremo

    impostare il livello della cassa nella

    ripresa della stanza, o nei microfoni

    panoramici, nonch il rientro del

    rullante nel microfono della cassastessa. Possiamo gestire laccordatura

    o meglio il pitch del kick e modificarne

    linviluppo tramite tre parametri:

    attack, hold e decay. Per la cassa e

    il rullante possiamo scegliere tra due

    tipi di campioni con sonorit differenti,

    quindi tra due tipi diversi di rullanti

    o casse. Ogni strumento pu avere

    parametri differenti, nel caso del open

    hi-hat ad esempio, possiamo utilizzare

    la modulation wheel o in alternativa

    il Control Change 4 per controllarne

    laltezza dellapertura, mentre, per le

    conga, potremo scegliere fra le varie

    tecniche esecutive come palm, finger

    tap o slap ad esempio.

    BEAT AGENTBeat Agent lo strumento dedicato ai

    suoni di tipo elettronico; linterfaccia

    quasi identica a quella di Groove

    Agent SE inserito in Cubase 8 Pro,

    ma con alcune importanti funzioni

    aggiuntive. Premendo il tasto Edit,

    possiamo trovare i pulsanti Main,

    Pitch, Filter, Amp, Sample, Slice, Midi

    FX. Nella finestra Main, possiamo

    gestire il volume, il pan e il transpose

    di ogni singolo Pad; inoltre, abbiamo

    a disposizione una serie di filtri coni quali sar possibile modificare

    lequalizzazione del sample

    interessato. Possiamo indirizzare

    luscita del pad selezionato su un

    bus interno a Groove Agent o su un

    output fisico. Main anche la finestra

    dalla quale potremo gestire linizio e

    la fine del campione, il velocity switch

    degli eventuali samples importati e

    come questi dovranno comportarsi

    alla pressione del pad. Riguardo

    limportazione dei sample, Groove

    Agent 4 molto versatile: su ogni pad

    possiamo caricare fino a otto sample

    contemporaneamente, usando il

    drag & drop dal mediabay integrato

    (tutte le DAW) oppure dalla finestra

    del progetto, dal desktop o qualsiasi

    cartella di sistema (solo Cubase).

    Spostando i sample sul pad scelto

    appariranno tre icone mediante

    le quali potremo scegliere al volo

    se aggiungere i sample al pad,

    sostituirli a quelli eventualmente

    presenti o inserirli uno per ogni pad

    in modo cromatico (C1, C#1, D1,

    D#1, E1, F). Sempre dalla finestra

    Main, possiamo decidere in qualsiasi

    momento se i samples dovranno

    suonare in base alle velocity switch,contemporaneamente (modalit

    Layer), in modalit random o

    Round Robin. Premendo il tasto

    Pitch accederemo a una finestra

    nella quale potremo disegnare il

    comportamento del pitch, funzione

    molto simile al pitch envelope di

    Battery di Native Instrument con

    LUTILIZZO FINO AQUATTRO KIT DIFFERENTI

    DI BATTERIA CI PERMETTEDI CREARE DEI SUONIIBRIDI, UN MIX DI

    PERCUSSIONI, SUONIACUSTICI ED ELETTRONICI

    CHE LASCIANO MOLTOSPAZIO ALLA CREATIVIT

    DELLUTENTE

    Figura 1 -Interfaccia graficsuddivisain 3 sezioni.

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    la quale possibile simulare con

    efficacia il comportamento di una

    cassa o di un rullante o effettuare

    modifiche pi creative e legate al

    sound design. La novit relativa alla

    funzione pitch linserimento di

    un tasto chiamato key range, molto

    simile alla funzione tracking di NI

    Kontakt, che d la possibilit di

    copiare e trasporre automaticamente

    un campione lungo la tastiera; in

    pratica importando una nota di Do

    di un sample di chitarra sul pad

    C1 e abilitando il Key Range da

    C1 a F1, groove agent copier

    automaticamente il sample sui pad

    C#1-D1-D#1-E1-F1 eseguendo il

    transpose di semitono in semitono.

    Il tasto Filter, abilita una finestra

    identica a quella vista per il pitch,

    nella quale possiamo controllare

    il contenuto armonico nel tempo

    agendo sullinviluppo del filtro;

    possiamo ad esempio fare in modo

    che nei primi millisecondi di una

    cassa il filtro si apra velocemente

    in modo da aumentarne lattacco,

    per poi chiudersi nella parte finale,

    esattamente come avverrebbe nella

    realt. La scheda Sample aprir un

    sample editor piuttosto completo,dove si possono compiere le principa

    operazioni di editing come tagliare,

    copiare, fades, crossfades, mettere

    in loop una porzione audio nonch

    applicare le funzioni di AudioWarp

    utili ad adattare il tempo dei loop

    importati alla velocit metronomica

    del progetto. Mediante la scheda

    Slices, potremo suddividere in slices

    un loop e mapparlo automaticament

    sui pad; questa operazione creer

    un file MIDI che potr essere gestito

    dallapposita finestra dedicata ai

    pattern, ed eventualmente modificato

    mediante un Drum Editor interno.

    Il pattern generato, oltre che gestito

    direttamente in Groove Agent, pu

    essere trasportato nel software host

    e usato come una qualsiasi clip MID

    (stesso procedimento usato in Stylus

    RMX o in Kontakt, ad esempio).

    Lultima scheda, chiamata MIDI

    FX, utile per gestire le eventuali

    articolazioni che si vogliono assegna

    ai singoli sample; possiamo, adesempio, fare in modo che un pad

    assegnato ad uno snare generi

    automaticamente un flam o una

    rullata. Sempre in questa scheda

    troviamo un MIDI delay, con il quale

    si possono creare, ad esempio,

    delle ghost note molto realistiche o

    controtempi davvero interessanti.

    Questi effetti MIDI possono essere

    sempre abilitati (internal Mode) o

    essere attivati da unaltra nota MIDI

    assegnabile dallutente (remote

    mode).

    IN PROVAAbbiamo provato Groove Agent 4 co

    Ableton Live 9, Apple Logic Pro X e

    con Steinberg Cubase: il software, no

    pesante e il tempo di caricamento

    dei preset relativamente veloce.

    La qualit dei campioni di Acoustic

    STEINBERG GROOVE AGENT 4

    Il produttore inglese Beat Butcha ha realizzato per GrooveAgent una libreria dal nome Prime Cuts contenente30 nuovi drum kits, 240 tra beat e groove e pi di 700samples. La libreria la prima espansione per GrooveAgent 4, ha suoni di ottimi qualit e soprattutto patternnon quantizzati e suonati in modo da ottenere un feel piumano, caratteristica molto usata nellHip Hop. Kick molto

    profondi con sub bass predominanti, casse classiche,distorte, elettroniche e una vasta gamma di suoni derivatidalle Roland 808 con release molto lunghe. Non mancanoovviamente snare, percussioni, hi-hat e piatti che copronolhip hop old style ma anche sonorit pi moderne eoriginali. I pattern sono molto belli, si sente che larealizzazione di Prime Cuts affidata ad un produttorelondinese, nulla a che vedere con quelli di default diCubase o ad altre librerie di terze parti. Un prodotto chenon pu mancare nella libreria del produttore moderno evale sicuramente il prezzo di 39,99 Euro.

    Prime Cuts per Groove Agent 4

    Figura 2 - SchedaPitch del BeatAgent. Notatela funzione KeyRange e la relativamappatura sui pad.

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    assolutamente scarsa di dettagli per

    chi alle prime armi. A tal proposito,

    abbiamo apprezzato lo sforzo di

    Steinberg che in questo caso, forse

    proprio per colmare le lacune della

    documentazione scritta, ha realizzato

    diversi video tutorial che spiegano

    dettagliatamente gran parte delle

    funzioni pi interessanti.

    CONCLUSIONIAbbiamo apprezzato moltissimo

    la qualit principale di GrooveAgent 4, cio il fatto di essere stato

    studiato per accelerare in modo

    sostanziale il workflow, ottimizzando

    al massimo il rapporto tra tempo

    di realizzazione e risultato finale. Il

    software in s talmente semplice

    che pu essere usato anche senza

    leggere il manuale: tuttavia, se lo

    si vuole sfruttare al meglio, un po

    per le molteplici opzioni, un po per

    le migliaia di pattern e samples,

    occorrer dedicarci almeno qualche

    ora. Riteniamo che Groove Agent

    4 sia un fantastico prodotto per i

    possessori di Cubase e un prodotto

    comunque interessante per gli utenti

    di altri software come Ableton Live,

    notoriamente non dotato di una

    library di suoni percussivi di altissimo

    livello.

    RIPRODUZIONE RISERVATA

    ritroviamo mappati come quattro

    Intro, otto Main, otto Fill e quattro

    Ending; in questo modo facile

    realizzare velocemente una stesura

    di base, subito funzionale. Luso dei

    pattern arricchito dalla finestra

    Agent Performance, uno strumento

    che ci permette di automatizzare

    linserimento dei fill, i crash e grazie

    ad un joystick (Figura 3) persino

    cambiare automaticamente il grado

    di complessit e intensit del pattern

    selezionato. Questo joystick che puessere registrato come automazione,

    ha due funzioni: se mosso in

    orizzontale (Complexity) permette

    di creare variazioni in base ad un

    grado di complessit che va da 1 a

    16, mentre, in verticale (Intensity),

    agisce sullintensit dellesecuzione.

    Lutilizzo fino a quattro kit differenti

    di batteria ci permette di creare dei

    suoni ibridi, un mix di percussioni,

    suoni acustici ed elettronici che

    lasciano molto spazio alla creativit

    dellutente. Questa particolarit

    potenziata in modo esponenziale

    dal mixer di Groove Agent, uno

    strumento con un routing versatile,

    arricchito da effetti di distorsione,

    filtri, compressori e riverberi.

    La documentazione non

    eccezionale, sufficiente per chi

    ha un po desperienza, ma risulta

    Agent sufficientemente buona per

    essere utilizzata in generi musicali

    che non necessitano di una grande

    dinamica. Occorre tuttavia una

    riflessione su questo: otto livelli didinamica sono pochi, soprattutto

    se si ha la necessit di simulare

    perfettamente un batterista nelle

    ballad o nei brani con un mood molto

    acustico, dove necessario avere

    molte pi sfumature. Vero che

    nella maggior parte dei brani attuali,

    soprattutto per tutti quelli rock/

    pop, hip hop ed electronic oriented,

    che hanno un livello RMS medio

    disumano, otto samples per pad,

    suddivisi per otto livelli di velocity,

    sono spesso pi che sufficienti. Le

    modifiche che si possono apportare

    ai samples sono moltissime e si pu

    dare sfogo alla propria creativit e

    non rimpiangere strumenti dedicati

    come Battery di Native Instrument

    o Geist di FXpansion. Lintegrazione

    con Cubase eccezionale: a ogni

    kit di Groove Agent associata una

    propria drum map che permette di

    visualizzare il nome dello strumento

    associato alle varie note del drum

    editor cos da non dover andare allacieca.

    La gestione degli slice semplice

    e funzionale; ci permette, infatti, di

    fare pi velocemente cose che prima

    si potevano fare esclusivamente

    con un campionatore come Halion

    o Kontakt. Abbiamo a disposizione

    moltissimi pattern di qualit,

    registrati con un feel umano senza

    quantizzazione. La suddivisione dei

    pattern molto pratica in quanto li

    PIVersatilit

    Ottimi Pattern

    Qualit

    Prezzo

    MENDocumentazion

    non in Italiano

    Rapporto

    Qualit/Prezz

    Suono

    Facilit duso

    SECONDO

    IL SOFTWAREIN S TALMENTESEMPLICE CHE PU

    ESSERE USATO ANCHESENZA LEGGERE

    IL MANUALE

    Figura 3 - Il MixeGroove Agent coe un routing efficpermette allutemodificare e lavosulle tracce di baallinterno della applicazione. Grha comunque 16che possono essgestite dal mixevostra DAW.

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    S

    ono passati ormai cinque anni da quando usc il primo emulatore software dellEMS

    VCS3, grazie allottimo lavoro dei francesi di Xils Lab, storico synth che dal 1969 ha

    accompagnato in studio e sul palco nomi di spicco della scena internazionale tra cui

    Brian Eno, Pink Floyd, Yes, Aphex Twin, Depeche Mode. Xils4 il corrispettivo virtuale

    del VCS4, macchina mai messa in commercio e realizzata in pochissime unit, oggi

    introvabili. Questo prototipo che non vide mai la luce per il grande pubblico, era un syn

    monofonico che lavorava con sintesi sottrattiva e sostanzialmente consisteva nelle risors

    di due VCS3 raggruppati in un unica macchina, dotata di una tastiera di controllo. Xils4

    stato progettato seguendo questa impostazione e abbina le prestazioni di due VCS3 e d

    un interessantissimo sequencer che emula a sua volta lo storico EMS Synthi 256.

    INTERFACCIALimpostazione grafica di Xils4 unevoluzione del predecessore Xils3: la barra dedicata al richiamo di

    banchi, preset e opzioni dellinstrument situata nellestremo alto della schermata, nella parte centrale

    troviamo tutti gli elementi necessari per la costruzione e la modulazione di suoni (oscillatori, LFO, fx,

    matrici, sequencer), cio il cuore del synth, mentre la sezione inferiore riservata alla tastiera virtuale e

    ai comandi per lesecuzione ad essa associati. Vi chiederete, dove sta levoluzione? La novit visibile

    cliccando sulle due freccette che troviamo agli estremi destro e sinistro, le quali ci permettono di navigare

    nelle tre schermate disponibili: synth left, synth right e sequencer; una soluzione neccessaria per

    Xils Lab Xils4

    IL VCS4 TORNA ALLA LUCEEMS VCS4 FUUN PROGETTOMAI MESSO INCOMMERCIO. ORA INSOFTWARE ARRIVALA SUA EMULAZIONEPRONTA A

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  • 7/23/2019 Music Studio 052015 It

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    evitare di presentare allutente una

    schermata esageratamente grande e

    piena, soluzione piuttosto riuscita ed

    esteticamente gradevole. Per ognuna

    delle tre schermate ci sono poi dellesottosezioni dedicate a specifici moduli

    richiamabili cliccando semplicemente

    sulletichetta.

    MODULI DI SINTESII due sintetizzatori VCS3 contengono i

    medesimi parametri (lunica differenza

    nel nome: synth left e synth right);

    partendo dalla generazione dellonda

    si trovano tre oscillatori dotati ognuno

    di controlli di pitch e tune (sono i due

    knob a sinistra, pitch in ottave e tune in

    Hz), shape (modella in modo differente

    a seconda della forma donda) e livello.

    Le forme donda sono fisse, due per

    ogni osc (sinusoide e dente di sega per

    il primo, quadrata e triangolare per gli

    altri due), ognuna col proprio livello;

    possibile sincronizzare gli oscillatori

    con lomonimo comando synchro.

    Sotto a essi troviamo un generatore di

    rumore (con controlli di colour e livello)

    e i potenziometri di livello dei segnali

    in ingresso: Xils4 infatti pu essere

    utilizzato anche come effetto in insert sualtre tracce del vostro progetto. La parte

    destra del modulo di sintesi dedicata

    alle modulazioni: un ring modulator

    con possibilit di settare il livello e di

    rimuovere la componente in corrente

    continua del segnale in input (col tasto

    Rmv Dc) e un filtro passa-basso con

    controlli di frequency, response, livello

    e pendenza della curva di taglio. Si

    pu scegliere tra due tipi di inviluppo:

    trapeziodale (o shaper, come sul VCS4

    hardware) o il classico ADSR; cliccando

    sulletichetta Envelope si passa dalluno

    allaltro e per quanto riguarda lo shaper

    i parametri On e Off stabiliscono la

    durata del ciclo e il tempo che intercorre

    tra un ciclo e il successivo. Il riverbero

    situato sotto gli envelope uno spring

    monofonico e il selettore a tre posizioni

    permette di scegliere il tipo di impulso.

    Infine troviamo un filtro sulluscita dei

    due synth, per le eventuali correzioni sul suono finale. Ognuno

    dei due synth ha due uscite il cui livello e posizionamento

    stereofonico sono situate nella sezione Main sotto ai controlli

    del joystick.

    MATRICILarchitettura dei synth della EMS univa alla facile portabilit,

    una capacit di personalizzazione del signal flow non troppo

    distante da quella dei grandi Moog modulari; questo era

    garantito dallintroduzione di un nuovo sistema (almeno

    in ambito sintetizzatori) per collegare i componenti dello

    strumento, detto a matrice, che utilizza un unico punto di

    connessione (attivabile con appositi pin) in cui convergono

    uscita di un elemento (asse orizzontale) e ingresso di un

    altro (verticale). Xils Lab ha riprodotto nel dettaglio il sistema

    di connessione dei synth VCS: per attivare un collegamento

    basta cliccare con il mouse sul punto scelto e scegliere la

    quantit di segnale ruotando il cursore, mentre con un clic di

    tasto destro su un pin si cancella la connessione. Ogni synth possiede due matrici,

    main ed extended: la prima ricalca quella presente negli hardware originali e si

    utilizza per delineare quello che il percorso del segnale audio dalla generazione

    dellonda alluscita fisica. La matrice extended permette di collegare tra loro diverse

    risorse aggiuntive tra cui i moduli di Input e alcuni parametri di esecuzione (mod

    wheel, aftertouch, velocity); ci sono inoltre sei slot vuote (2 output, 4 input) in cui

    lutente pu personalizzare ulteriormente il signal flow dei moduli di oscillazione,

    modulazione, inviluppo, filtri ed effetti.

    SEQUENCERElemento di Xils4 che ci riporta a unaltra gloriosa macchina del passato il

    Sequencer 256, fedele riproduzione del EMS Synthi 256, richiamabile nellaschermata di destra: il 256 conta tre layer con due bank ciascuno disposte in

    verticale, per un totale di sei uscite. Ogni bank (Range) ha due potenziometri

    concentrici dedicati il pi esterno al volume di uscita e linterno al range in cui

    effettuare la modulazione, mentre per il parametro di amount vi un potenziometro

    dedicato (slew rate). Nella met sinistra sono posizionati i comandi di playback,

    suddivisione metrica, lunghezza delle sequenze (rispettivamente clock rate e clock

    count) e un display che indica lunghezza della sequenza in riproduzione e posizione

    Figura 1 - uno desintetizzatori di cdispone Xils4, dala perfetta riprodin ogni dettaglio VCS3.

    Figura 2 - i graficchiariscono ladifferenza trainviluppo ADSR eTrapezoidale, cosenza gate.

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    corrente. Anche il sequencer ha la sua matrice, cui si accede con un click su seq

    matrix, per collegare le uscite a vari parametri dei due sintetizzatori; una volta stabil

    il percorso del segnale, il passo successivo scrivere la sequenza da riprodurre. Pe

    fare ci si possono seguire due procedure, tramite il mouse editando manualmente

    la griglia che si trova aprendo il menu Sequencer, oppure con il proprio controlleravvalendosi della funzione Record. Questultimo dei due sicuramente il modo pi

    rapido, basta infatti premere i tasti Start, Record (che troviamo nella parte sinistra

    del sequencer) e suonare la sequenza con il proprio device MIDI (o con la tastiera

    virtuale di Xils4): i dati di pitch e velocity cos scritti in griglia, sono quindi assegnati

    rispettivamente al Bank A e B (nel caso del layer 1). Dal sequencer editor possiamo

    successivamente modificare o cancellare ogni dato registrato, sincronizzare con il

    tempo della nostra DAW e scegliere tra monophonic o triphonic mode (che assegna

    ad ogni layer unuscita indipendente creando un effetto appunto a tre voci).

    MODULI ADDIZIONALILe dotazioni di Xils4 non finiscono qua, infatti esistono delle risorse aggiuntive

    raggruppate in tre moduli che troviamo nella parte superiore della sezione sequenc

    troviamo Envelopes/LFO ove abbiamo a disposizione un circuito sample&hold, un

    voltage processor per ritardare o modificare una modulazione tramite controlli di

    delay attack e release, un LFO e due ulteriori inviluppi entrambi impostabili in ADSR

    o trapezoid mode, esattamente come sui due sintetizzatori. Il modulo di Input pu

    essere usato come ulteriore risorsa di modulazione, ed composto da transient

    follower, envelope follower (strumenti di controllo su transienti e inviluppi), gate e

    un pitch tracker, che individua lintonazione del segnale in ingresso, la modula a

    seconda di come sono impostati i parametri disponibili e la manda agli oscillatori o

    alla destinazione individuata tramite matrice; attenzione che nel caso si utilizzi Xils4

    come effetto il modulo di input a valle delle matrici. Ultimo modulo addizionale

    quello degli effetti, i quali sono fra le poche risorse che non compaiono in alcuna

    matrice (eccezion fatta per il delay) e nel signal flow sono a valle di tutto, prima

    soltanto delluscita audio; non essendoci un potenziometro per il livello di uscita masolo un controllo di Dry/Wet, si possono considerare come insert. Gli effetti di cui

    dispone il synth sono un chorus, un phaser e un delay, tutti in modalit stereofonica

    VIRTUAL KEYBOARD CONTROLSLa parte inferiore di Xils4 dedicata ai comandi per lesecuzione; sulla sinistra si trov

    la tastiera virtuale i cui tasti si illuminano alla pressione come la touch keyboard del

    EMS Synthi A, pitch bend, modulation wheel, numero di voci (da 1 a 18), tasto di ho

    e keyboard mode: questultimo permette di scegliere fra due modalit polifoniche, tr

    cui Reset Poly che per gravare meno sulla CPU taglia la release di una nota appena

    arriva il messaggio di Note On della successiva. Oltre al classico mono mode troviam

    UNI2, UNI4 e UNI6, che sono monofonici rispettivamente a 2, 4 e 6 voices sulle qu

    si possono creare interessanti e gradevoli distorsioni di fase tramite il potenziometro

    analog (detune). La parte centrale occupata da due sezioni richiamabili cliccando

    sulla rispettiva etichetta: la matrice Keyb serve per collegare i moduli di input a

    sequencer, inviluppi ed LFO; nella sezione Ctrl si trovano i potenziometri per settare

    i range di Keyboard follow, mod wheel, pitch bend, velocity e aftertouch. Infine

    nellultimo riquadro in basso a destra della schermata di Xils4, i comandi che

    mancavano allappello: volume di uscita e pitch globale (G.Level e G.Tune), detune

    (potenziometro Analog), glide time, switch di portamento, legato, glissando e il

    selettore di priorit monophonic mode, nel caso suonino pi note in contemporanea

    cos da scegliere se dare priorit alla pi alta, pi bassa o allultima premuta.

    XILS LAB XILS4

    Figura 3 (in alto) - il particolare dellamatrice Main dei sintetizzatori.

    Figura 4 (Qui sopra) - nella matriceExthended possibile collegare le risorsedei moduli aggiuntivi e sfruttare a propriadiscrezione le sei slot vuote.

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    IN PROVAAl primo contatto con Xils4 gi si intuisce

    che questo uno strumento che fa

    sul serio e che richiede una sensibilit

    particolare per saperlo gestire e sfruttarlo

    al meglio. Colpisce subito lattenzione

    per i dettagli dellinterfaccia grafica: i

    due synth e il sequencer 256 sono una

    perfetta riproduzione delle macchine

    originali, tutti i moduli aggiunti da Xils

    Lab sono accessori in perfetto stile EMS,

    chiari e ordinati. Alla prova audio questa

    sensazione iniziale prende ancora pi

    forma: non siamo nuovi nellelogiare il

    lavoro di Xavier Oudin e compagni, i quali

    anche questa volta non si sono smentiti.

    Ci piaciuto in modo particolare il timbro

    che hanno gli oscillatori, unimpronta

    caratteristica anche della versione

    precedente che catapulta direttamente

    negli anni 70. Affiancare allinviluppo

    trapezoidale originale un classico ADSR

    dai colori e caratteristiche diverse, apre

    a una possibilit di variabili ancora pi

    ampia del corrispettivo analogico. Lo

    spring reverb mono suona bene in tuttetre le posizioni (scura e mediosa la 1,

    squillante e dura la 2, chiara e brillante

    la 3) ed utile in ogni situazione in cui

    serve quel tocco di vintage per rendere

    vincente un suono. Xils4 contiene gi un

    notevole numero di preset, tra cui anche

    tutti quelli della versione precedente,

    quindi almeno allinizio possono essere

    un ottimo strumento per capire le dinamiche di funzionamento e il signal flowdello strumento: una volta compreso il modo di ragionare di Xils4 tutto diventa

    semplicissimo e abbandonerete in fretta i preset per diventare voi stessi i creatori del

    vostro sound. Riguardo allinterfaccia, i meter sui synth sono accessori che hanno

    valore estetico pi che pratico, visto che la scala di valori illeggibile; ottima la scelta

    di mettere lo strumento zoom sulle matrici, altrimenti di difficile lettura (specialmente

    ad alte risoluzioni video). Come per gli altri prodotti Xils Lab manca allappello una

    versione stand-alone, che non ci sarebbe dispiaciuta.

    CONCLUSIONISquadra che vince non si cambia, ma non fatevi ingannare dallapparenza perch tra

    Xils3 e Xils4 non cambia solo il numero ma prima di tutto lapproccio allo strumento:

    laggiunta di un altro modulo di sintesi offre il doppio delle risorse fisiche e uninfinit

    di possibilit in pi. Questo fa s che lobiettivo iniziale di emulare una macchina dei

    primi anni 70 si sposti verso sonorit pi moderne e a volte distanti (forse troppo) da

    quelle che poteva emettere il VCS4 originale. una scelta che far discutere i puristi

    che ha per il vantaggio di potersi rivolgere a una clientela ben pi ampia. Il rapporto

    qualit prezzo ottimo, per portarsi a casa Xils4 ci vogliono solo trenta euro in pi del

    predecessore e, lasciateci dire, che per avere pi del doppio delle risorse davvero

    poco! RIPRODUZIONE RISERVATA

    PIFedelt allhard

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    0515XV01Synth saw senza clean.

    0515XV02Synth saw con delay (dry/wet 35%) e phaser (dry/wet 38%)

    0515XV03 Synth complesso con automazione della frequenza di filtro

    0515XV04Synth con elementi di rumore

    0515XV05Synth controllato dal sequencer

    Figura 5 - il sequencer che si richiama dal riquadroa destra nella schermata di Xils4 e nella partesuperiore la griglia per scrivere e modificare lesequenze.

    Il modulo di Inpuessere usato comrisorsa di modula composto da trfollower, envelop(strumenti di contransienti e inviluun pitch trackew

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    TEST

    I

    l nome non mente: Bias , semplificando,

    la corrente da dosare correttamente per

    lalimentazione delle valvole di un finale di

    potenza di un amplificatore che, se troppo

    bassa, non scalder abbastanza le valvole

    e, se troppo alta, rischier di distruggerle o

    comunque di consumarle in brevissimo tem-

    po. La storia del rock costellata di chitarristi

    che hanno fatto della sovralimentazione

    del circuito di alimentazione delle valvole il

    segreto del proprio suono (uno su tutti Van

    Halen) e ora il tutto possibile senza le

    valvolesar vero?

    Il plug-in Bias, nella versione per Mac OSX, pesa

    poco pi di 400 MB e una volta installato, pur

    richiedendo un certo utilizzo di risorse, si present

    snello e vivace. Alla prima apertura BIAS si prese

    ta con una certa familiarit, mostrando un layout

    molto simile ad altri plug-in, sulla base di un form

    oramai standardizzato: nella parte centrale della

    schermata raffigurata la testata dellamplificator

    in uso, nella parte inferiore i controlli master e ne

    parte superiore la catena che compone il nostro

    preset. Soffermandoci per su questultima, non

    possiamo fare a meno di notare che composta

    da un numero superiore di elementi, per lesat-

    tezza nove, di cui due posti non in linea retta. De

    sette rimanenti, inoltre, due componenti (Preamp

    Positive Grid Bias

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    FO

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    e Power amp) sono raffigurati da icone

    che rappresentano elementi valvolari,

    suscitando perci la nostra curiosit.

    PROGRAMMAZIONESelezionando Custom Panel lavoreremo

    sulla scelta dellinterfaccia grafica della

    testata dellamplificatore e non sul reale

    modello. Ampia la gamma a disposizio-

    ne, organizzata diversamente dal solito

    in macro-categorie: possibile scegliere

    fra Tolex, Gillcloth, Panel, Knob. Ciascu-

    na di queste catogorie contiene a sua

    volta diversi model cos organizzati:

    Tolex (Rough Brown, British Orange,

    American Black, Rough Red, British

    Black, Hiway Black, Tweed Striped).

    Gillcoth (Grid Metal, British Vent, Ame-

    rican Cloth, American Black, Fire Metal,

    American Beige, Treadplate, American

    Oxblood)

    Panel (British Red, Acoustic, British

    Orange, American Black, British 800,

    Hiway White, Power Black)

    Knob (American Black, Black Head,

    Chicken Black, Ada Blak, Gk, British

    Silver, British Gold, Treadplate, British

    Orange, Silver Head).

    La possibilit di scegliere un layout grafi-

    co con cui lavorare mette lutente a suoagio nel poter individuare un modello pi

    consono alle proprie abitudini. Una volta

    selezionato il layout potremo agire sui

    classici comandi dellamplificatore, gran-

    di manopole con un effetto 3D per poter

    settare i parametri di Gain, Bass, Middle,

    Treble, Presence e Master. Passando

    al secondo step (preamp) entriamo

    invece nel vero e proprio sound design:

    il mainscreen raffigura a questo punto

    un preamplificatore con quattro grandi

    valvole. Subito al di sotto dellicona si

    trova una freccia che indica lapertura

    di un menu a tendina da cui possiamo

    selezionare uno fra i quattro modelli di

    preamplificatore proposti: Standard,

    Glassy, Crunch, Insane. Questi sono

    ovviamente caratterizzati da un diverso

    colore sonoro e da diversi valori di gain.

    Di ciascun modello possiamo persona-

    lizzare i parametri relativi alle valvole.

    Sar possibile scegliere il tipo di valvola

    (12 AX7, 12 AT7, 12 AU7, che verr a

    cambiare anche nella sua rappresenta-

    zione grafica!) per poi variarne i valori di

    Treble Drive, Normal Drive, Tube Stage,Distortion ecc, potendo agire anche su

    filtri di frequenza (Low Shelf, High Shelf)

    a seconda del modello di preamplificato-

    re selezionato. Per tutti i modelli in ogni

    caso possibile determinare la tipologia di

    valvola in uso nei due stadi Input Stage

    Tube e Cathode Follower Tube, oltre che

    di impostare modelli diversi fra le due

    sezioni. Altra funzione disponibile per

    tutti i modelli di pre-amp, il pulsante

    sulla sinistra da cui possiamo caricare

    dei preset relativi al solo settaggio dello

    stesso (non quindi del bank). Prose-

    guendo nellanalisi delle icone raffiguran-

    ti la catena di composizione del nostro

    bank, notiamo tra il secondo e il quarto

    step, unicona denominata eq: si tratta

    di un equalizzatore che di default non

    inserito, ma che potremo attivare (tra

    il pre-amp e il Tone stack). Lequalizza-

    tore disponibile in due modalit: Eq

    Eight (un equalizzatore parametrico) ed

    Equalizer. La prima raffigura un display

    con lo spettro di frequenza ed una scala

    in dB (sulla sinistra) con valori da -15 a+ 15. Sulla destra otto pulsanti che, se

    attivati, consentono di creare altrettanti

    punti di equalizzazione manovrabili

    comodamente con il mouse, fino alla

    costruzione della nostra curva di eq. Cia-

    scun punto, raffigurato da un cerchio sul

    display, contornato da parentesi quadre

    che se spostate da destra a sinistra o

    viceversa, modificano la frequenza sulla

    quale stiamo lavorando. Alla sinistra delmainscreen troviamo la funzione preset

    oltre ai potenziometri Level e Mix dedicati

    al controllo generale delleq. Lo stadio

    successivo denominato Tone Stack,

    e definisce il carattere dellamplificato-

    re, riferendosi cio alla configurazione

    dellamplificatore; normalmente si defi-

    nisce Stack una configurazione a doppia

    cassa (la storica colonna Marshall), ma

    esistono innumerevoli combinazioni date

    dal numero di diffusori per ogni cabinet,

    dalla tipologia stessa del cabinet (chiuso,

    aperto o addirittura semi aperto) e dal

    numero di cabinet collegati. Positive Grid

    ha pensato bene di riassumere una serie

    di configurazioni pi o meno standard,

    dando cos la possibilit di scegliere

    fra ben 15 configurazioni di stack, che

    caratterizzeranno proprio il tone del

    nostro suono senza dover settare troppi

    parametri, ma occupandoci solo di Bass,

    Middle e Treble. Lo step 5 dedicato al

    finale di potenza; analogamente a quanto

    visto per la sezione per-amp, possiamo

    scegliere fra quattro modelli di finale esettare i parametri relativi alle valvole,

    modelli compresi (6L6GB, 6V6GT, EL

    34, EL84). Le due sezioni per le quali

    possiamo selezionare il modello di valvola

    (Phase Stage Tube e Output Stage Tube)

    Figura 1 - Esempaudio 0515BI01,sezione valvole cmodifiche

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    sono corredati da una serie di controlli

    e parametri gestibili dallutente, fra cui

    il settaggio del Bias, parametro da cui

    prende nome il plug-in! Anche in questa

    sezione sulla sinistra troviamo il menu

    dei preset. Il sesto step denominato

    Transformer ed corredato da una breve

    didascalia sulla destra che ci spiega

    come questo controllo sia pensato per of-

    frire un giusto bilanciamento fra presenza

    e corpo/spazialit del suono; tre i preset

    disponibili (American Style, British Style

    e Fat Style), cambiando i quali vedremo

    effettivamente che nel modello di finale di

    potenza raffigurato, viene a variare il tipo

    di trasformatore che alimenta lo stadio

    POSITIVE GRID BIAS

    sul menu a tendina Cabinet Model,

    vedremo sfilare ben 30 diversi modell

    di cabinet! Scelto il cabinet possiamo

    optare fra i due classici microfoni AKG

    C414 e Shure SM57 e deciderne il pozionamento. Sulla destra un diagramm

    raffigura il diffusore e un cerchio giallo

    (il nostro microfono) che sposteremo

    con il mouse in tutte le direzioni, men

    non possiamo definirne linclinazione.

    Ultimo, ma non in ordine di importan-

    za, un altro equalizzatore posto dopo

    il cabinet, configurabile esattamente

    come il precedente. La parte inferiore

    del mainscreen invece rimasta imm

    tata al cambiare e navigare fra i sette

    step appena descritti, proprio perch

    si tratta di parametri generali riferibili

    al bank o se preferiamo al timbro che

    stiamo elaborando. Da sinistra verso

    destra troveremo nellordine il livello d

    input (con tanto di indicatore a led).

    Attenzione, trattandosi di un plug-in

    per la simulazione del comportamento

    valvolare, abbassando il livello di inpu

    diminuir correttamente anche il valor

    di Gain. Procedendo troviamo una ser

    di controlli dedicati al controllo del ru-

    more: un Hum Reduction che possiam

    attivare o disattivare e di cui possiamocontrollarne la quantit, e un noise ga

    con controlli di Threshold e Decay.

    Il pannello Quick Snap consente di

    navigare fra otto scene per altrettanti

    settaggi di equalizzazione. Lutente pu

    comodamente splittare da una curva

    allaltra, cliccando semplicemente

    sui pulsanti relativi. La room control

    consente di settare i parametri relativi

    allambiente di ripresa, di cui potremo

    impostarne la dimensione, profondit

    e colore dai parametri Size, Damping,

    Color e Mix. Infine il livello di output p

    il settaggio del livello di uscita.

    IL MATCHING

    La funzione Matching certamente il

    punto di forza e di interesse del plug-

    che, a parte la sua indiscussa qualit,

    si distingue dal resto del mercato per

    la possibilit di modellizzare altri timbr

    valvolare. A corredo di questa variazione

    abbiamo una serie di controlli dedicati

    alla compressione (attack, release, com-

    pression) e un vu-meter analogico per

    il monitoraggio del segnale. La ricaduta

    sul suono si percepisce relativamente ai

    valori di compressione, come se stessi-

    mo manipolando il nostro timbro con un

    compressore ed un exicter.

    La sezione sette dedicata alla cre-

    ativit, perch proprio il cabinet per i

    chitarristi largomento dove poter dare

    maggior sfogo alle idee pi bizzarre. Non

    a caso una volta cliccato sullicona ca-

    binet, e aver visto la figura di una cassa

    con davanti un microfono, se clicchiamo

    Figura 2 - Esempioaudio 0515BI01,cabinet

    Figura 3 - Esempioaudio 0515BI02,sezione valvole(pre)

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    e suoni, esperienza che finora era

    possibile solo con Kemper. La funzione

    abbastanza semplice e articolata in

    tre step: per prima cosa creiamo una

    traccia vuota sulla nostra DAW (abbiamoutilizzato Steinberg Cubase 7), caricando

    Bias nellinsert di canale. Colleghiamo

    la chitarra alla scheda audio settando il

    giusto Bus fino ad avere il suono allin-

    terno di Bias. A questo punto scegliamo

    un amplificatore dal plug-in che il pi

    possibile si avvicini a quello che vorremo

    poi virtualizzare, dalla funzione matching

    step uno premiamo il pulsante Sample

    e suoniamo fino al completamento della

    barra verde posta nella parte inferiore

    del grafico di Bias. Ora spostiamoci sul

    secondo step (Target) e sempre sulla

    stessa traccia suoniamo la chitarra

    questa volta nellamplificatore, facendo

    cio pervenire alla traccia il segnale

    del microfono, oppure se abbiamo una

    traccia pre-registrata, posizioniamola

    su questo canale e clicchiamo nuo-

    vamente su sample. A questo punto

    passiamo al terzo step e azioniamo la

    funziona Match. Il software eseguir una

    comparazione restituendoci sul grafico

    due forme donda: una verde (relativa al

    timbro del plug-in) e una gialla dellam-plificatore. Dal pannello di controllo sulla

    destra possiamo eseguire il mix fra i due

    timbri, ascoltando il sorgente del plug-in,

    il suono dellamplificatore e mixando i

    timbri ritoccandone anche lequalizza-

    zione. Ora possibile salvare il preset.

    Nel nostro caso abbiamo realizzato un

    modelling relativo allamplificatore Laney

    IRT Studio.

    IN PROVA

    Nelleffettuare le prove e gli esempi au-

    dio, BIAS si dimostrato incredibilmente

    flessibile, potente e cristallino al tempo

    stesso. In alcuni casi, con valori di la-

    tenza molto bassi, qualche problema di

    caricamento e di drop digitali, una certa

    lentezza nel caricamento, tutti elementi

    superabili alzando leggermente i valori

    di latenza, sempre nei limiti possibili e

    senza dover incorrere in fastidiosi ritardi

    di esecuzione. Per gli esempi audio

    abbiamo utilizzato i preset dello stesso

    plug-in, intervenendo proprio su quei

    parametri innovativi relativi alla sezione

    valvole. La qualit dei timbri altissima,

    fedele e dinamica. Ottima la resa dei

    suoni in termini di compressione, dina-

    mica, armonici e sustain, tutto ci di cui

    un chitarrista ha bisogno.

    Oltre allaltissima qualit dei preset, la

    funzione Matching pone BIAS su un

    livello completamente diverso rispetto

    agli altri plug-in, aprendo il mondo del

    Sound Design anche (e finalmente!)ai chitarristi. Immaginiamo un futuro

    gi vicino e possibile, dove i chitarristi

    saranno sviluppatori di suoni e sound

    library! Unico aspetto da tenere presente

    lassenza di effettistica, coerente con

    la scelta della software house di creare

    un plug-in che fosse il pi possibile un

    amplificatore e non una piattaforma

    multifunzione o un multieffetto. Preve-

    diamo quindi di associare il plug-in ad

    altri dedicati ai riverberi e DSP in genere.

    Una certa pesantezza di BIAS in si fa

    notare nel caso di pi tracce e con pi

    plug-in aperti, quindi meglio economiz-

    zare in termini numerici di tracce per

    poter cos utilizzare il plug-in con minori

    valori di latenza.

    CONCLUSIONI

    Bias indubbiamente il miglior prodotto

    comparso sul mercato negli ultimi anni,

    inutile girarci intorno! Alla fedelt del

    timbro si aggiunge la bellezza della gra-

    fica, accattivante, snella e intuitiva. Un

    prodotto ben riuscito, ben funzionante e

    innovativo, rock on!

    RIPRODUZIONE RISERVATA

    PIAltissima qualitdei preset

    Bias delle valvo

    Matching per la

    virtualizzazione

    di amplificatori

    MENLentezza del pl(con pi tracce

    Rapporto

    Qualit/Prezz

    Suono

    Facilit duso

    SECONDO

    www.compmusic.it

    ESEMPI AUDIO0515BI01Preset British

    Rock 50

    0515BI02Stesso presetcon variazione dei parametri

    delle valvole (Bias e Gain

    Knob al massimo, Tube stage

    4, incrementato il valore di

    compressione su Transformer

    e modificata posizione del

    cabinet)

    0515BI03Preset Hiway DR

    103

    0515BI04Stesso preset con

    le seguenti modifiche: valvole

    12AU7 e 12AT7, Tube stage

    4, Bias al minimo, Power amp

    tipology position solid state,Power gain al massimo, Power

    stage tube da 6 6V6GT a EL34

    0515BI05Esempio di un

    brano con ritmica, per valutare

    il comportamento del plug-in

    allinterno di un mix

    0515BI06Modeling del

    preset Laney IRT Studio

    Figura 4 - Ampmatching

  • 7/23/2019 Music Studio 052015 It

    26/68

    MAGGIO

    2015

    TEST

    Unorchestra vera,38.000 frasi

    campionate a 4/4

    con note a ottavi

    e sedicesimi,

    struttura a quattro

    preset su tre layer

    (High, Mid e Low)

    e disponibilit della

    versione a 16 e

    24 bit. Da qui si

    parte per generare

    una partitura orchestrale dopo averesplorato per ore materiale di altissima

    qualit timbrica e musicale. Capriccio,

    che necessita Native Instruments

    Kontakt Player 5.1, suddiviso in

    cinque sezioni orchestrali: Strings,

    Woodwinds, Percussion, Melodic

    Percussion e Brass, a cui si aggiungono

    i Runs. Ogni registrazione ha a

    disposizione quattro riprese differenti

    (Close, Decca Tree in tre posizioni,

    Wide, Balcony) e uno stereo proprietario

    chiamato Tutti. Ogni sezione dispone

    di controlli individuali di Volume (convolume di rilascio separato), Pan,

    Rhythmic Shift, Harmonic Shift gi visto

    su Grosso, Crossfade e Phrase Offset. I

    creatori, che sono anche compositori,

    hanno inserito gli score e trovato un

    sistema grafico per individuare il

    comportamento delle frasi. stato

    sviluppato un sistema di riconoscimento

    degli accordi con capacit di shiftautomatico dellarmonia. Tutte le frasi

    sono royalty free. Rispetto a Grosso,

    Capriccio ha espanso le sezioni anche

    al pianoforte, ai legni e agli ottoni, ha

    aggiunto archi e fiati sincronizzati e

    percussioni multicampione. Il pacche

    si scarica grazie a un software che

    consente di proseguire per alcuni gior

    o riattivare per tre volte lautorizzazion

    al download.

    PLAYERPer produrre le frasi sempre

    necessario suonare a triadi minori e

    maggiori, con note comprese tra C1 e

    G2. I tre layer hanno struttura identica

    Alla loro base ci sono quattro preset,

    richiamabili con keyswitch, e la parte

    centrale occupata dal grafico della

    frase (con alcune differenze per le

    percussioni), cliccando sulla quale

    appare una finestra per richiamare

    unaltra frase a piacere e ascoltarla

    immediatamente; da qui si conoscono

    le informazioni sulla presenza di

    versione maggiore, minore o neutra,

    suddivisioni delle frasi in Low Mid e

    High e, infine, sulla presenza di frasi

    simili con identica rappresentazione

    grafica. Ci permette, per esempio, d

    utilizzare per tutti e tre i layer solo fras

    Low o Mid, ampliando a dismisura la

    tessitura orchestrale. Lo score della

    Sonokinetic Capriccio

    LORCHESTRADA BRIVIDIDOPO GROSSO, ARRIVA CAPRICCIO. UN PROGETTOAMBIZIOSO, ANCHE IN TERMINI DI FLESSIBILIT, CHEINTEGRA FRASI ORCHESTRALI E UN SISTEMADI PROGRAMMAZIONE MUSICALE COME POCHI.

    di Luca Pilla

    SONOKINETICwww.sonokinetic.com

    Prezzo: 299,90 +IVA

    INFO

  • 7/23/2019 Music Studio 052015 It

    27/68

    frase si raggiunge in alto a destra con

    licona corrispondente, ed possibile

    draggare nella DAW i relativi dati MIDI,

    in qualche caso anche su pi canali

    MIDI. Andando su ITM possibilecambiare il tempo di riproduzione del

    layer a 2x o 1/2x, con possibilit di

    mapping intelligente del tempo nel

    caso in cui si usino valori estremi.

    presente una funzione di Mute, che

    diventa Solo usando la combinazione di

    tasti da tastiera, e il richiamo di Purge.

    Nel layer possono essere caricate delle

    frasi simili ed presente uno swtich

    per richiamarle. La Modulation Wheel

    che controlla il Volume pu essere

    disabilitata. Un indicatore evidenzia se

    esiste la versione maggiore e minore

    della frase, e un +- indica lattivazione

    dellHarmonic Shift. La tastiera esterna

    controlla gli switch per Mute delle

    cinque sezioni anche attraverso la

    velocity di tastiera, il richiamo dei

    preset, lHarmonic Shift e le funzioni

    di End Hits On/off, Bar Sync On/Off,

    Phrase Retrigger/Continue. Una master

    a 88 tasti pi che raccomandata,

    perch Sonokinetic ha suddiviso sulla

    tastiera il richiamo dei preset per le

    singole sezioni cos da poter gestirletutte in un sol colpo! Ogni gruppo

    orchestrale ha un colore differente.

    Cliccando sulla O di Capriccio, i tre

    layer sono modificati casualmente

    per creare nuove combinazioni

    velocemente. Esistono le versioni

    Lite delle patch di Capriccio che non

    includono le opzioni della ripresa

    microfonica.

    OPTIONS

    Capriccio permette di modificare il

    volume indipendentemente per i tre

    layer, sganciando anche il volume

    del rilascio del campione dalla frase

    principale. possibile modificare il

    tuning dai 440 Hz di default, il pan dei

    tre layer, il tempo di crossfade tra una

    frase e laltra, la posizione dei microfoni,

    loffset dei campioni cos da creare frasi

    sincopate, anticipando o ritardando

    rispetto a un ipotetico punto centrale.

    Per semplificare la composizione,

    Capriccio include Harmonic Shift

    che permette di modificare larmonia

    mantenendo la stessa triade suonata

    sulla tastiera e richiamando larmonia

    da unottava posta verso lalto della

    tastiera. I risultati sono splendidi e

    velocissimi, soprattutto quando si

    attiva larmonizzazione solo su uno o

    due dei layer, in grado di creare intere

    partizioni orchestrali corrette dal puntodi vista della posizione sulla scala degli

    strumenti, con melodie secondo la frase

    scelta.

    IN PROVA

    La costruzione dello score diventa

    veloce e facile con il drag MIDI dello

    score, aprendo a ulteriori modifiche

    del compositore. Harmonic Shift

    perfetto per creare velocemente una

    composizione orchestrale deffetto o

    suonarla in tempo reale. I suoi risultati

    sono sorprendenti musicalmente

    parlando. La programmazione vola

    via veloce dopo aver compreso le basi

    (una lettura al manuale o i tutorial

    online sono necessari), ma richiede

    molto tempo per ascoltare tutte le

    frasi registrate. Spesso non abbiamo

    proseguito nellascolto, perch le frasi

    erano cos ispiratrici da catapultarci

    nella composizione immediata. La

    qualit dei campioni eccellente, con

    un carattere molto europeo, meno

    largo rispetto alle orchestre americane,

    e ben bilanciato per chi cerca una

    library adatta a soundtrack, videogame

    o composizione orchestrale facilitata.

    Anche le percussioni sono ottimamente

    rappresentate. Profonde le registrazioni

    del pianoforte come base di impianto

    per tutto lo score, anche se le frasipotevano essere di pi.

    Le percussioni sono adatte a effetti

    cinematografici e richiedono un

    subwoofer per essere completamente

    narrate. Gli archi, gli ottoni e i fiati sono

    il punto fortissimo di Capriccio, con

    particolari sulla ripresa delle corde,

    del respiro, dellattacco che fanno la

    differenza e rendono il risultato molto

    naturale. La ripresa ambientale

    magnifica, con una bella profondit che

    non necessita di aggiunta di riverbero.I Runs, per creare dei crescendo, sono

    frasi adatte per essere inserite a effetto

    nella partitura, con campionamenti di

    archi e fiati. una delle pochissime

    phrase library che permette di arrivare

    al risultato allinterno di Kontakt. Il

    manuale ben fatto ed esaustivo.

    Durante il test non ci sono stati

    problemi di campioni mancanti o errati.

    CONCLUSIONI

    Sonokinetic Capriccio eleva le phrase

    library a virtual instrument orchestraleintelligente e musicale. I risultati sono

    di grande impatto musicale e timbrico.

    Adatto soprattutto a partiture per

    colonne sonore potenti e ritmate, ma

    senza escludere episodi pi in