musica jazz, dicembre 2013 libri

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Libri GLOCAL JAZZ di Claudio Loi. Aipsa, Cagliari 2013. Pagine 402; euro 18. Secondo Bauman la glocalizzazione è un processo dialettico e multidimensionale, la cui complessità contiene elementi contraddittori: «think global, act local». Come direbbe Olla, in Sardegna il jazz è uno «specialismo di massa»: solo nel 2013 l’assessorato ai beni culturali ha elargito 8.790.000 euro, il 27% dei quali a rassegne e concerti jazz. Glocal Jazz completa l’analisi iniziata da Loi con Sardinia Jazz e poi Sardinia Hot Jazz: contenuti eterogenei e trasversali fatti di storie, vicende, poesie, luoghi, idee che s’intrecciano a tal punto da rendere necessario l’indice dei nomi per dipanare la matassa. Ma il libro si legge con l’incedere ritmico dei dischi di Ayler: pagine fiere, incontenibili e frenetiche su sardi maledetti, giovani e vecchi, che suonano dixieland o scrivono sceneggiature per Totò e Walter Chiari o trovano fortuna a Parigi ai tempi di Stravinskij, e incredibili avventure tra Amsterdam, Cagliari e il Sud America… E poi un dossier sul concerto di Don Cherry, Moki, Vasconcelos e Pramaggiore a Cagliari nel 1976: uno spartiacque che origina una nuova coscienza culturale e politica, i cui frutti arrivano negli anni Ottanta con la nascita dei tanti festival isolani. Infine 216 recensioni cercano di inquadrare la vasta produzione musicale degli artisti sardi, assieme a più brevi interviste a Pasini, Matta, Fresu, Corrias, Manca, Muntoni. Elia Moretti Stan Kenton, il vate del progressive jazz a cura di Freddy Colt. Mellophonium Broadsides, Sanremo 2013. Pagine 124; euro 20. Questo rimane un volume prezioso, pur con tutti i li- miti di una miscellanea di articoli e brevi saggi usciti nel corso degli anni (sul periodico The Mellophonium): temi e concetti per forza di cose ripetuti, e altri inve- ce appena adombrati; livello della trattazione fisiolo- gicamente diseguale; frammentarietà. Decisamente sparuta (almeno in rapporto alla statura del destina- tario) è infatti l’esistente bibliografia – anche sempli- cemente saggistica – su Kenton, e in questa trentina abbondante di contributi del più vario peso e natura qualche vuoto va certamente a colmarsi. Tra le firme presenti, oltre ovviamente a quella del cu- ratore-editore Freddy Colt, spiccano Franco Fayenz, Massimo Nunzi, brevemente Enrico Rava e Giorgio Gaslini (Gianni Coscia dice invece la sua in una chiac- chierata con Marco Scolesi), nonché Luigi Canestro (autore degli interventi più densi e musicologica- mente quadrati) e Umberto Salemi (che si concentra sui rapporti con l’Italia e i suoi paisà). Ulteriore pregio della pubblicazione è infine la dedica a Pino Maffei, scomparso nel maggio scorso. Alberto Bazzurro THREE-NOTE VOICINGS AND BEYOND di Randy Vincent. Volontè & Co., Milano 2013. Pagine 200; euro 26,90. Per la prima volta viene tradotto in italiano questo testo che gli studiosi di chitarra jazz, siano essi alle prime armi o strumentisti navigati, troveranno di notevole interesse. La filosofia che sottostà alla gestione degli accordi a tre voci è sicuramente quella del less is more. Ciò nonostante non bisogna lasciarsi ingannare, in quanto la gestione di tre linee melodiche simultanee può essere affare complesso. L’obiettivo di questo libro è proprio migliorare il controllo delle voci che costituiscono gli accordi. Per i meno esperti saranno di grande interesse le sezioni iniziali, in cui si introducono l’essenza stessa degli accordi a tre voci, la loro costruzione e l’uso che se ne può fare in contesti armonici quali progressioni diatoniche maggiori oppure all’interno di un II-V-I. Per i più smaliziati ci sono le sezioni riguardanti gli accordi con tonica omessa, le sovrapposizioni di triadi e gli studi sugli accordi di dominante. Il risultato è uno studio piacevole e scorrevole, merito di un testo ben scritto e ben curato. Mario Evangelista MUSICA JAZZ, dicembre 2013

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Libri

Glocal Jazz

di claudio loi. Aipsa, Cagliari 2013. Pagine 402; euro 18.

Secondo Bauman la glocalizzazione è un processo dialettico e multidimensionale, la cui complessità contiene elementi contraddittori: «think global, act local». Come direbbe Olla, in Sardegna il jazz è uno «specialismo di massa»: solo nel 2013 l’assessorato ai beni culturali ha elargito 8.790.000 euro, il 27% dei quali a rassegne e concerti jazz. Glocal Jazz completa l’analisi iniziata da Loi con Sardinia Jazz e poi Sardinia Hot Jazz: contenuti eterogenei e trasversali fatti di storie, vicende, poesie, luoghi, idee che s’intrecciano a tal punto da rendere necessario l’indice dei nomi per dipanare la matassa. Ma il libro si legge con l’incedere ritmico dei dischi di Ayler: pagine fiere, incontenibili e frenetiche su sardi maledetti, giovani e vecchi, che suonano dixieland o scrivono sceneggiature per Totò e Walter Chiari o trovano fortuna a Parigi ai tempi di Stravinskij, e incredibili avventure tra Amsterdam, Cagliari e il Sud America… E poi un dossier sul concerto di Don Cherry, Moki, Vasconcelos e Pramaggiore a Cagliari nel 1976: uno spartiacque che origina una nuova coscienza culturale e politica, i cui frutti arrivano negli anni Ottanta con la nascita dei tanti festival isolani. Infine 216 recensioni cercano di inquadrare la vasta produzione musicale degli artisti sardi, assieme a più brevi interviste a Pasini, Matta, Fresu, Corrias, Manca, Muntoni.

Elia Moretti

Stan Kenton, il vate del progressive jazza cura di Freddy colt. Mellophonium Broadsides, Sanremo 2013. Pagine 124; euro 20.

Questo rimane un volume prezioso, pur con tutti i li-miti di una miscellanea di articoli e brevi saggi usciti nel corso degli anni (sul periodico The Mellophonium): temi e concetti per forza di cose ripetuti, e altri inve-ce appena adombrati; livello della trattazione fisiolo-gicamente diseguale; frammentarietà. Decisamente sparuta (almeno in rapporto alla statura del destina-tario) è infatti l’esistente bibliografia – anche sempli-cemente saggistica – su Kenton, e in questa trentina abbondante di contributi del più vario peso e natura qualche vuoto va certamente a colmarsi.Tra le firme presenti, oltre ovviamente a quella del cu-ratore-editore Freddy Colt, spiccano Franco Fayenz, Massimo Nunzi, brevemente Enrico Rava e Giorgio Gaslini (Gianni Coscia dice invece la sua in una chiac-chierata con Marco Scolesi), nonché Luigi Canestro (autore degli interventi più densi e musicologica-mente quadrati) e Umberto Salemi (che si concentra sui rapporti con l’Italia e i suoi paisà). Ulteriore pregio della pubblicazione è infine la dedica a Pino Maffei, scomparso nel maggio scorso.

Alberto Bazzurro

Three-NoTe VoiciNGS aNd BeyoNd

di randy Vincent. Volontè & Co., Milano 2013. Pagine 200; euro 26,90.

Per la prima volta viene tradotto in italiano questo testo che gli studiosi di chitarra jazz, siano essi alle prime armi o strumentisti navigati, troveranno di notevole interesse. La filosofia che sottostà alla gestione degli accordi a tre voci è sicuramente quella del less is more. Ciò nonostante non bisogna lasciarsi ingannare, in quanto la gestione di tre linee melodiche simultanee può essere affare complesso. L’obiettivo di questo libro è proprio migliorare il controllo delle voci che costituiscono gli accordi. Per i meno esperti saranno di grande interesse le sezioni iniziali, in cui si introducono l’essenza stessa degli accordi a tre voci, la loro costruzione e l’uso che se ne può fare in contesti armonici quali progressioni diatoniche maggiori oppure all’interno di un II-V-I. Per i più smaliziati ci sono le sezioni riguardanti gli accordi con tonica omessa, le sovrapposizioni di triadi e gli studi sugli accordi di dominante. Il risultato è uno studio piacevole e scorrevole, merito di un testo ben scritto e ben curato.

Mario Evangelista

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MUSICA JAZZ, dicembre 2013

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