n. 41 - torinobimbi

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Vivacemente N. 41Finito di stampare nel mese diottobre 2012

Periodico registrato al Tribunale di Torino N.5599 del 03.05.2002

Direttore responsabile: Anna Meduri

Editore: Grantam Editrice s.a.s. Via Coazze, 11 - 10138 Torino - Tel. 011 447 12 98

Redazione: Via Coazze, 11 - 10138 Torino - Tel. 011 447 12 98

Idea, progetto e coordinamento editoriale: Rossana d’Ambrosio

Supervisione redazionale: Anna Girodo (Associazione Vivacemente Insieme)

Disegni: Pucci Violi, Chiara Gobbo, Vince Ricotta

Immagini: Fotolia

Stampa: F.lli Scaravaglio & C. s.r.l. Via Cardinal Massaia, 10610147 Torino - Tel. 011 53 63 460

Foto

Via Nicola Fabrizi, 138 - 10145 Torino - Tel. 011 773.29.24www.usatobimbi.it - [email protected]

Chiuso il martedì

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Per giochi, curiosità, nuovi fumetti di Vince Ricotta, aggiornamenti in temporeale sui numeri in preparazione e sulla diffusione dei giornalini nelle scuole,ricordiamo che potete seguirci su FACEBOOK (profilo “VViivvaacceemmeennttee”)e se vi piace Vivacemente fate click su

Si ringraziano gli Enti patrocinanti e gli inserzionisti che rendono possibile la realizzazione di VIVACEMENTE

Oltre agli Enti patrocinanti e ai Servizi Educativiche ci aiutano nella diffusione delle pubblica-zioni, ringraziamo gli inserzionisti che credonoin noi, perché senza di loro questa operazioneeditoriale non sarebbe concretizzabile.Infatti, grazie agli introiti derivanti dalle pagine

di pubblicità possiamo affrontare gli elevati costidi stampa per realizzare un alto numero di copiedi:- Vivacemente 0-6 anni (nidi, scuole d’infanzia) - VivacementeDue 6-11 anni (scuole primarie)- VivacementeTre adulti e terza età (farmacie).

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bbaammbbiinnii vviivvaacciiAAMMOORREEVVOOLLMMEENNTTEE

C’era un bimbo golosonevoleva sempre zucchero e torrone.Ma un giorno un suo dentinosi ritrovò con un buchino.“Ahi che male che mi fa,ma chissà cosa sarà?”Se anziché sgranocchiarequalcos’altro vorrai faresaranno tutti più contentisoprattutto i tuoi bei denti!

Leggere, suonare e disegnaretante cose si possono fareper star bene e imparare.Ma la torta al compleannonon fa proprio alcun danno.Una grossa fetta a tutti quanti,cari amici fatevi avanti!

ffiillaassttrroocccchhee ee ccooccccoolleeAAMMOORREEVVOOLLMMEENNTTEE

Filastrocche, semplici poesie in rima, recita-te ai bambini e con i bambini servono a svi-luppare il linguaggio e il ritmo, allenano lamemoria, sono divertenti come un gioco epossono anche rappresentare un utile stru-mento scaccia-paura. Prima si recitano con ibambini e meglio è. Quindi, non è necessa-rio che il bambino sappia parlare per reci-targli una filastrocca, perché questa in ognicaso sarà un valido supporto per il suo svi-luppo cognitivo, di grande aiuto fin dai suoiprimi momenti di vita.Già dai primi mesi, infatti, si gettano le basiper le capacità relazionali del bambino chenasce con una sensibilità per i ritmi naturalie i linguaggi legati all’espressività del voltouguali in tutte le lingue del mondo. La filastrocca viene recitata con un determi-nato ritmo, ma può essere anche cantata, ècostituita da testi brevi, semplici parole ripe-tute più volte, fatte anche di suoni onomato-peici. Il ritmo, il suono familiare, l’intonazio-ne, la gestualità e la mimica facciale svilup-pano la capacità cognitiva del bambino, loabituano all’uso del linguaggio guidandolonella formulazione delle parole. Sono importanti anche per il modo in cui sidà ad esse una maggiore incisività arric-chendole anche con gesti esplicativi, carez-ze, coccole e tempi di pausa. Nella pausa tra una rima e l’altra il bambinopensa, memorizza, inizia ad avere la perce-zione di sé e del mondo circostante nellapiacevole attesa che il gioco si ripeta rega-landogli la piacevole sensazione di esserecullato e amato.Ricordiamo di non cadere nell’errore moltofrequente di rivolgersi al bambino con voci-ne stridule o grottesche, con un linguaggioalterato, troppo carico di vezzeggiative e pa-role deformate che acquisirebbe come realirallentando il suo processo di assimilazione

di un linguaggio corretto adatto poi al suoapproccio con il mondo della scuola.Secondo recenti studi la recitazione di fila-strocche fin dalla più tenera età aiuterebbea prevenire la dislessia.La filastrocca è un metodo divertente pertrascorrere il tempo con i bambini di ognietà e per sviluppare in loro le capacità lin-guistiche, mnemoniche e di socializzazione.In ultimo, ma non ultimo in ordine di impor-tanza, vorremmo sottolineare il valore dellafilastrocca per tramandare conoscenze le-gate alle tradizioni popolari. Sin dall’antichità, infatti, si ricorreva alle fila-strocche non soltanto per far divertire ibambini attraverso l’uso delle parole, ma an-che per trasmettere loro delle conoscenze,per insegnare a contare e ricordare, impara-re le buone maniere, fare appello al propriobuon senso, favorire il sonno.Le filastrocche popolari, frutto della elabora-zione comune della gente, rappresentanoun patrimonio trasmesso oralmente di ge-nerazione in generazione; giunte ai giorninostri conservano tutt’oggi il loro bagagliodi cultura e saggezza.

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Volevo tanto un fratellinooppure anche un cagnolino,ma il fratellino non arrivava e il cagnolino non si trovava.Lo cercai dal verdurieree poi dal gioielliere,lo cercai dal giornalaioe poi dal macellaio.

Poi un giorno nel cortilesentii parlare del canile.Ci andai per vedere,ma non fu un gran piacere.Tanti cani così tristinon li avevo proprio mai visti.Sentii stringere il mio cuorecon un piccolo dolore.

Nell’ultima gabbiettavidi, infine, Briciolettatutta bianca e piccolinadolce come una bambina.D’un tratto, in un baleno,capii di non poterne fare a meno.E da allora, insieme a lei,son più belli i giorni miei.

uunn ccaaggnnoolliinnoo ppeerr aammiiccooAAMMOORREEVVOOLLMMEENNTTEE

11551144Disegni e testi:Pucci Violicchhee bboonnttàà......

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Altri animali nuotano.

Altri animali saltano.

Altri animali ancora strisciano.

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ggllii aanniimmaallii ccii vvoogglliioonnoo bbeenneeAAMMOORREEVVOOLLMMEENNTTEE

Gli animali sono molto utili agli esseri umani.Alcuni animali ci forniscono cibo.

Alcuni animali ci forniscono vestiario.

Altri ci aiutano nel lavoro. Altri ancora ci tengono compagnia. Gli animali ci vogliono bene. Impariamo anche noi ad amarli e a rispettarli.

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IInnffoorrmmaarrssii èè ffoonnddaammeennttaallee ppeerr aaccqquuiissiirree ccoonnssaappeevvoolleezzzzaa ddeell rriisscchhiioo ee aarrggiinnaarree ii ppootteennzziiaallii ddaannnnii

L’elettrosmog è invisibile all’occhio umanoma non per questo “meno pericoloso”. Il telefono cellulare è utilizzato da oltre 5 mi-liardi di persone nel mondo, in particolaredai giovani e dai minori in età. È diventato uno strumento irrinunciabile percomunicare ma deve essere utilizzato conPRECAUZIONE. La Iarc (International Agency For ResarchOn Cancer), in pratica la cassazione inter-nazionale in materia di cosa sia canceroge-no o no, decide che è arrivato il momento diandare oltre le ambiguità omertose e inclu-de i dispositivi telefonici portatili tra i cance-rogeni di tipo 2B. Per intenderci, a metàstrada fra i “probabili” (2A) e i “certi” 1, inuna scala di valori fra 1 e 5. È la svolta che fa piazza pulita di ricerchescientifiche astutamente fumose, di dichia-razioni evasive dei principali produttori di te-lefonia mobile (che però nei manuali d’uso,iPhone su tutti, raccomandano di tenere ilcellulare-smartphone ad almeno 1 centime-tro e mezzo di distanza da qualsiasi partedel corpo), dando un colpo di scopa a trop-pi dico-non-dico. Gli studi scientifici più recenti indicano ef-fetti biologici dovuti all’uso di cellulare ecordless non solo nel lungo termine ma an-che nel breve termine. Per questo motivo, nell’uso dei telefoni mo-bili, è indispensabile seguire il PRICIPIO DIPRECAUZIONE, cioè la MINIMIZZAZIO-NE dell’ESPOSIZIONE.I telefoni cellulari sono dispositivi che emet-tono e ricevono onde radio ad alta frequen-za (microonde): queste collegano ogni cel-lulare ad una rete di stazioni radio base, in

modo da permettere agli utenti di fare e ri-cevere chiamate. La quantità di energia daradiofrequenza assorbita da un corpo espo-sto ad un campo elettromagnetico comequello prodotto dal cellulare (o dal cordless)è espressa dal SAR (Specific AbsorptionRate), ossia Tasso di Assorbimento Specifi-co la cui unità di misura è il Watt/kg. Minore è il SAR minori sono le emissioni delcellulare. Controllate le emissioni dei cellula-ri che comprate cioè il livello di SAR inWatt/Kg.

Nel marzo del 2011 Nora Volkow, del Natio-nal Institute Of Health ha dimostrato che l’u-so di questi dispositivi tende a modificare ilmetabolismo del glucosio nel cervello. Poi ci sono gli effetti sul nostro Dna, sullafertilità e il cosiddetto “effetto Frey”. Il nome di questo fenomeno viene da AllanFrey, scienziato che per le sue scoperte èdiventato un’autorità mondiale già a fine an-ni Settanta, quando aveva appena 25 anni.Partendo dal ronzio avvertito direttamente alivello cerebrale (dunque non passante at-traverso le orecchie) da un radarista, comin-ciò a compiere esperimenti su cavie animali.Iniettò liquido fluorescente nell’arteria femo-rale di topolini successivamente esposti aonde di frequenza molto simile a quelle usa-te nella telefonia cellulare. Come effetto dell’esposizione a quelle onde,la barriera emato-encefalica (cioè quellache protegge l’integrità del tessuto cerebra-le) cedeva, lasciando passare il liquido. Un altro esperimento compiuto da lui, pertestare i probabili effetti delle cosiddette ra-diazioni non ionizzanti, per intenderci quellesotto i 1900 Mhz emesse anche dai cellulari,ha avuto per oggetto le rane. Esse finironostecchite per via dell’esposizione a quellamodulazione di frequenza.

Questo non deve creare il panico ma sia-mo autorizzati dalla scienza a dire chemezz’ora di esposizione quotidiana all’usodel cellulare, moltiplicata per una decinad'anni, aumenta esponenzialmente i rischidi tumori, gliomi, sfilacciamento del Dnache tenderà a ripararsi in modo meno effi-cace. È la scoperta di due ricercatori, il ci-nese Henry Lai e l'indiano Narendra P.Singh, i quali hanno esposto ratti da labo-ratorio a radiofrequenze simili a quelle uti-lizzate nella telefonia mobile.

Al termine dell’esperimento i filamenti delDna somigliavano a stoffa strappata conforza. Per ognuna delle quattro sezioni diacido desossiribonucleico danneggiata, siformano amminoacidi diversi da quelli del-la sequenza originaria. Una chimica del-l’organismo alterata non promette niente dibuono e apre la strada, una volta di più, al-la formazione dei tumori.

I cordless usano tecnologia Gsm, adope-rano frequenze più basse dei telefonini mala “torre di ricezione” è in casa e in molticasi l’uso di questi apparecchi, a direttocontatto con la scatola cranica, è molto piùintenso di quello dei cellulari. Difendiamo la nostra salute cominciando afare cose semplici ma efficaci e perfinoeconomiche. Usare l’auricolare, stare mol-to attenti a limitare l’uso di ripetitori blue-tooth ancorati al nostro orecchio, tenere itelefonini ad almeno 1,5 centimetri dallatesta e dal resto del corpo. Inoltre è beneprediligere gli sms, tenere i bambini allalarga dai dispositivi di telefonia mobile, te-ner conto del rapporto “poche-barre-mol-te radiazioni”, non mettere i cellulari a con-tatto con il corpo, sotto il cuscino, vicinoalla testa mentre si dorme.

Dr. Corrado A. Presti

Specialista in Anestesia, Rianimazione e Terapia

Antalgica (ASP di Ragusa )

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Un lupo ed un agnello, che avevanobisogno di dissetarsi, erano giuntiallo stesso ruscello. Più in alto si fermò il lupo, moltopiù in basso si mise l’agnello.Allora, il lupo, spinto dalla suasfrenata golosità, si inventò unpretesto per litigare: – Perché –disse – tu sporchi l’acqua che io

sto bevendo? Spaventato, l’agnello rispose: – Scusa, come posso fare ciò che tumi rimproveri? Io bevo l’acqua che passa prima da te.Il lupo, sconfitto dall’evidenza, disse: – Sei mesi fa tu hai osatoparlare male di me.L’agnello ribatté: – Ma se ancora non ero nato!– Allora fu tuo padre a parlare male di me – disse il lupo.E subito gli saltò addosso e, in quattro e quattr’otto, se lo divorò.Esopo

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