n°7 marzo/aprile 2014

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etCetera Liceo Majorana Desio issuu.com/etceteramajorana n°7 - Marzo/Aprile 2014 Il Giornalino degli Studenti! Il 18 MAGGIO c’è la MajoRun! Iscrizioni il mercoledì e il sabato in entrambe le sedi dalle 10 alle 12 La fa anche l’Ermy! Non puoi mancare! Riflessioni sconnesse e nonsense in un soleggiato pomeriggio di aprile “Ho deciso di scrivere cose a caso in un italiano discutibile, perchè mi sono sempre piaciuti gli articoli così “ A pag. 10 Giuseppe Sapio “Il Justin Bieber italiano”, l’uomo che sor- ride sempre ciao, diventa ogni giorno più famoso molestando noi poveri in- nocenti con i suoi evitabilissimi video... Non sai di chi samo parlando? Vai a pag 11 per scoprirlo! Verso il trash e oltre sottotitoli VS doppiaggio È forse la domanda più ricorrente tra chi guarda serie tv inglesi o americane: guar- dare gli episodi il prima possibile ma in in- glese con i sottotitoli in italiano oppure aspettare fino alla loro messa in onda in ita- liano, con la possibilità che non vengano nemmeno mai trasmessi? A pag. 12 La gente è il più grande spettacolo del mondo. E non si paga il biglietto. Charles Bukowski

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Page 1: n°7 Marzo/Aprile 2014

etCeteraLiceo Majorana Desio

issuu.com/etceteramajorana n°7 - Marzo/Aprile 2014

Il Giornalino degli Studenti!�

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Run!

Iscrizioni il mercoledì e il sabato in entram

be le sedi dalle 10 alle 12

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Riflessioni sconnesse e nonsense in un soleggiato

pomeriggio di aprile“Ho deciso di scrivere cose a caso in un italiano discutibile,

perchè mi sono sempre piaciuti gli articoli così “ A pag. 10

Giuseppe Sapio“Il Justin Bieber italiano”, l’uomo che sor-ride sempre ciao, diventa ogni giornopiù famoso molestando noi poveri in-nocenti con i suoi evitabilissimi video...

Non sai di chi stiamo parlando?Vai a pag 11 per scoprirlo!

Verso il trash e oltre

sottotitoliVS doppiaggioÈ forse la domanda più ricorrente tra chiguarda serie tv inglesi o americane: guar-dare gli episodi il prima possibile ma in in-glese con i sottotitoli in italiano oppureaspettare fino alla loro messa in onda in ita-liano, con la possibilità che non venganonemmeno mai trasmessi? A pag. 12

La gente è il più grandespettacolo del mondo.

E non si paga il biglietto.Charles Bukowski

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Settimana breve: si o no?Olimpiadi della danza 2014

Chi ha rubato il lieto fine?“Davanti alle difficoltà non bisogna arrendersi...

L’errore come mezzo di indagineCon più parolacce

Trash science #3: trapianti di cacca?!Riflessioni sconnesse e nonsense in un soleggiato pomeriggio di aprile

Giuseppe Sapio: verso il trash e oltreSottotitoli VS doppiaggio

Be brave, be DivergentMade in Italy #9: two fingerz V

Giouchi, diletti e balocchi

i n d i c e etCetera Majorana Desio n°7 marzo/aprile 2014

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pag. 3pag. 4pag. 5pag. 6pag. 7pag. 8pag. 9pag. 10pag. 11pag. 12pag. 14pag. 16pag. 18

Forse non tutti sanno che ...Riccardo Sala 4°F

7 scrittori di serie TV su 9 sono donne.

si bruciano 1,4 calorie ogni volta che si preme un tasto del mouse.

ogni personaggio principale di Spongebob Squarepants simboleggiauno dei sette peccati capitali.

ascoltare musica insieme migliora un rapporto.

avere molti peli/capelli è sintomo di intelligenza.

il 64% delle persone cambia aspetto fisico dopo una rottura.

Maria Anna Mozart era considerata la pianista più brava in Europa,prima che suo fratello iniziasse a suonare.

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Settimana breve: si o no?Riccardo Sala 4°F

Negli ultimi giorni (mesi?) sui giornali e tele-giornali, nazionali e non, si è parlato dellafamosa “settimana breve”, in altre parole to-gliere il sabato. Perché? Beh, il motivo è fon-damentalmente uno: il risparmio.Se non venissimo a scuola il sabato, la scuolasarebbe chiusa un giorno in più a settimanae sarebbe un giorno in meno in cui si utiliz-zano il riscaldamento e l ’elettricità. Se siconsidera una scuola grande come la nostra,che ha addirittura due sedi, e si consideraquanti sabati si viene a scuola all’anno è im-mediato comprendere che il risparmio sa-rebbe tutt ’altro che insignificante, anzi, intempi come questi, in cui si dovrebbero eli-minare tutti gli sprechi, sarebbe molto utile.Molti licei di Milano, ma anche di Genova epoi qualcuno sparso qua e là per l ’I talia,hanno già scelto di applicare la settimanabreve e, oltre alla motivazione economica,hanno inoltre sostenuto che così viene la-sciato più spazio agli studenti e ai docentiper dedicarsi ad altro, per esempio allosport, alla famiglia, allo svago, allo studio,tutto questo per ridurre lo stress e la pres-sione scolastica.Non tutti sono contenti però di questascelta, ci sono state diverse proteste daparte di presidi impotenti di fronte a deci-sioni della Provincia, docenti con buonsenso e studenti si sono lamentati dicendoche è impossibile sostenere 6-7 ore in unagiornata. Gli studenti sostengono che sia im-possibile sopportare un’ora di spiegazionedopo 6 ore, senza aver mangiato, le presta-zioni calano, la concentrazione è minima e lapazienza pronta a scoppiare. Per ora le pro-teste sono rimaste inutili.

La situazione è controversa, ci sono dei proe dei contro alla settimana breve. Da unlato, data la situazione della scuola pub-blica che è sempre in cerca di fondi e soldi,non si possono trascurare i vantaggi che siavrebbero da un risparmio del genere,dall ’altro, però non si può neanche nonconsiderare il peso eccessivo che acquiste-rebbero le ultime ore di lezione della gior-nata, questo andrebbe a penalizzare poi lostudio a casa,ma anche le numerose attivitàpomeridiane che si svolgono in una scuolacome la nostra. Aumentando le ore a scuolarimarrebbe meno tempo a casa per studiaree quindi meno tempo libero. Ok, ci sarebbeun intero giorno libero di sabato, ma du-rante la settimana probabilmente non ci sa-rebbe più spazio per lo svago o per losport. Molti si vedrebbero così tolta la pos-sibilità di praticare la propria passione, difarsi degli interessi oltre la scuola. La vitaextra scolastica si ridurrebbe a due giorni asettimana, “ma come fai in due giorni a co-struirti una vita?”.C’è chi crede che un’ora o due in più algiorno non fanno la differenza, la concen-trazione degli studenti può reggere. Il pro-blema potrebbe essere risolto ponendo alleultime ore delle lezioni meno pesanti, comereligione, scienze motorie, disegno, ma nonsi potrebbe fare tutti i giorni e non pertutti. Oltre agli studenti anche i docenti do-vrebbero fare 7 ore al giorno, quandospesso, e ne hanno tutto il diritto, già allaquinta cominciano a faticare. Dopo questo mio esiguo priamel, a voi laparola. Settimana breve: sì o no?

s c u o l aetCetera Majorana Desio n°6 marzo/aprile 2014

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Una volta ancora lo “stile Majorana” domina nel mondo

Olimpiadi della danza 2014meritatissimo terzo premio per i ballerini del Majo

Domenica 6 apr i le a l centro spor t ivo Pavesi di M i lano un nutr ito gruppo di studentessee student i del Majorana s i è es ibito per la pr ima volta a l le Ol impiadi del la danza perla scuola por tando a casa un mer itat iss imo ter zo posto, con tanto di d iploma e targain una gara caratter izzata dal migl ior spir i to competit ivo.I ve nt i c i n q u e b a l l e r i n i h a n n o b a l l ato co n e nt u s i a s m o e m o t i va z i o n e ; s i c u ra m e n tel ’esper ienza è stata diver tente ed ut i le, soprattutto perché ha permesso la d i f fus ionedel la danza anche tra coloro che non ne avevano a lcuna esper ienza.Grazie a questo progetto chi ha par tecipato ha potuto conoscere e ut i l izzare i l l inguag-gio del la danza come modo pr iv i legiato di espress ione e comunicazione ed anche i ra-gazzi meno esper t i hanno potuto mettere in evidenza le propr ie capacità , anche graziead un notevole e prof icuo lavoro di squadra .Sperando che questa esper ienza possa essere l ’in iz io di un progetto che possa durarenegl i anni , r ingraz io anzi tutto i vent ic inque bal ler in i : Alessandra Carrà d i 1B, LorenaCal in di 1G, Chiara Colombo di 1A, Francesca S cola , Giada Broggio, Beatr ice Buono eAl ice Favaron di 2A, Annachiara Colos imo, Giorgia Pasqual , Giorgia Isac, Feder ica Cam-marano e Gioia Asnago di 2B. G aia Mar z i d i 2E, Chiara Caime e Annamar ia Comol l i d i2F, Mar ta Germani di 2H, Sara Di Vi ta e Veronica Pesent i d i 2a , Yasmin Barà e M ar ik a DiCostanzo di 3B, Sara Perego, Mar ia G albiat i e Marco Mosca di 4 a , I sabel la G att i e Vero -nica Pett inato di 4b. Un r ingraziamento par t icolare a i genitor i che hanno accompagnato e incoraggiato las q u a d ra , a l l e p ro f. s s e L a u ra Pa u e M a r i a Pi a M o n g u z z i c h e h a n n o s e g u i to co s t a n te -mente l ’in iz iat iva r iuscendo a motivare la squadra e soprattutto a Beatr ice L iber t ino,a u t r i ce d e l l a co re o gra f i a H i p H o p c h e, a m i o m o d e s to p a re re, è s t at a l a m i g l i o re t raquel le presentate. I l successo del l ’in iz iat iva s i deve anzitutto a le i , a l la sua profess io -nal i tà , a l la sua bravura e a l la sua competenza. Arr ivederc i a l pross imo anno!

s c u o l aetCetera Majorana Desio n°7 marzo/aprile 2014

4Elio Tagliabue

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Myrea Celant 3^E

T e m p o l i b e r oetCetera Majorana Desio n°7 marzo/aprile 2014

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Chi ha rubato il lieto fine?Ho passato tutta la mia vita ad ingozzarmi dicartoni animati della Disney. I lcambiamento è stato notevolenegli anni, non posso negarlo: laprincipessa candida e innocente siè col tempo trasformata inun’eroina pronta a combattere leforze del male al costo della suavita e il bel principe sul cavallobianco ha preso le sembianze di unragazzotto semplice e rude... o diun ranocchio. Ci sono due caratte-ristiche però che rimangono fedeliad ogni film: musica e lieto fine. Ilproblema, ovviamente, non sta in-fatti nella tradizionalista Walt Din-sey, ma in tutti coloro che sistanno allegramente prendendogioco di noi poveri schiavi dellavita mondana distruggendo le no-stre speranza attraverso le vitestroncate dei protagonisti delleloro storie. Ho letto saghe che mi hanno la-sciato con l’amaro in bocca, il cuore spezzatoe il freezer senza gelato a causa delle innu-merevoli e impensabili morti disseminati incosì pochi versi che persino il mio pescenella boccia è rabbrividito. Per non parlare diquei film diretti da cinici registi che scelgonoattori dalle doti toccanti e dall’aspetto nonindifferente e li lasciano morire per mano discellerati mascalzoni di morte lenta e sur-reale. Le serie TV rimangono comunque il piùvasto teatro di caduti inaccettabili e sconve-nevoli dove vengono alternati gli arrivi im-provvisi di affascinanti personaggi e le mortidi altri capaci di tener su tutta la baracca dasoli. Vittima del disfattismo di scrittori e re-gisti, mi sono ritrovata a chiedermi il perchédi questo sadismo nei confronti degli spetta-tori: ho tristemente raggiunto la conclusioneche qualcuno deve avergli fatto credere di

essersi stancato del ripetitivo e scontatolieto fine. Credo sia quindi arrivato il mo-mento di rivolgermi a te, o sciocco bab-bano, che hai osato rubarci quel lieto fineche dava un senso alle nostre vite. Vogliodire, essere adolescenti è già di per se diffi-cile, dover sopportare il peso della scuola,dei genitori e delle responsabilità che si ac-cumulano costantemente, ma dover sop-portare persino la tragica fine di storie chehanno avuto il potere di rapirci e farci so-gnare una vita migliore, è realmente cru-dele. Forse è arrivato il momento di ampliare lanostra mente riguardo ad argomenti dav-vero importanti, aprire gli occhi e affrontarela realtà, ma lasciateci un porto sicuro in cuigettare l’ancora per poterci godere una sto-ria felice e asciugarci una lacrima d’invidia.Il cinema non è la vita vera, ed è giusto così.

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“ Davan t i a l l e d i f f i co l tànon b i sogna a r rende r s i . . .

Paola Arcolin 1°B

Queste erano le parole del giudice PaoloBorsel l ino , parole d i for za , d i coraggio.Pe rc h é q u e s to e ra Pa o l o B o r s e l l i n o, u nu o m o c h e d ava nt i a l l e d i f f i co l t à d e l l avi ta non s i è mai t i rato indietro. Molt i d ivo i o ra s i s t a ra n n o p ro b a b i l m e nte c h i e -dendo chi fosse questo Paolo Borsel l ino.G i à , n e l 1 9 9 2 , q u a n d o f u a s s a s s i n ato,nessuno di noi era ancora nato. D ue pa-ro le per chiar i re d i chi s t iamo par lando.Pa o l o B o r s e l l i n o è s t ato u n m a gi s t ratoc h e, co n G i ova n n i Fa l co n e, ra p p re s e nt aora l ’immagine più s igni f icat iva del l ’ an-t i m a f i a . I n s i e m e, i d u e g i u d i c i h a n n oistruito i l p iù grande processo a l la maf ian e l l a s to r i a i t a l i a n a . M a c h i e ra d av ve roquesto magistrato? Par lando di giudic i aognuno di noi v iene in mente una f igurasevera , autor i tar ia , che dal l ’ a l to del suopiedistal lo prende le sue decis ioni . PaoloB o r s e l l i n o e ra e s at t a m e nte i l co nt ra r i o.Era un uomo di st raordinar ia bontà e ge -n e ro s i t à , c h e s a p e va c a p i re l a g e nte, l asapeva ascoltare, s ia che questa personafo s s e u n u o m o o n e s to s i a c h e fo s s e u nmafioso. S icuramente questo par t icolaredel suo carattere lo ha a iutato molto nelco r s o d e l l e s u e i n d a gi n i , i n p a r t i co l a red u ra nte g l i i nte r ro g ato r i d e i “p e nt i t i d imaf ia”. Pa o l o B o r s e l l i n o f u u cc i s o i l 1 9 l u g l i o1 9 9 2 i n v i a D ’ A m e l i o i n s i e m e a l l a s u ascor ta : Emanuela Loi , Agost ino Catalano,Claudio Tra ina, Walter Cosina e VincenzoLi Mul i . Al le 16:58 di quel la domenica dil u g l i o u n’ a u to b o m b a p o s te g gi at a n e l l avia dove abitava lam a m m a d e l g i u -d i ce e s p l o s e, d i l a -n i a n d o i co r p i d iq u e g l i e ro i . M a d ac h i f u u cc i s o ? Po s -s iamo dav vero cre -d e re c h e s i a s t at as o l o l a m a f i a a duccidere i l g iudiceBorsel l ino? OppureV O G L I AM O c re -derc i . Perché è piùf a c i l e c re d e re c h edegl i uomini senzaco s c i e n z a , s e n z au n m i n i m o d i d i -gn i t à a b b i a n o

co m p i u to u n g e s to s i m i l e . Q u a n d o p o il e s e nte n ze d e i p ro ce s s i t i d i co n o c h edei pezzi di stato deviato hanno trattatocon la maf ia , p iù precisamente col capod e i c a p i , To tò R i i n a , l a m o r te d i u n odegl i uomini p iù devot i a quel lo stessos t ato t u n o n c i v u o i c re d e re. T i s e m b rainnaturale. Non vuoi credere che dei po -l i t i c i a b b i a n o co n d a n n ato a m o r te s e ipersone solo per ottenere i l potere. I mandanti del la st rage di Via D ’ Amel ion o n s o n o s t at i a n co ra t rovat i . I n m o l t is o n o s t at i p ro ce s s at i , m a s u b i to d o p oa s s o l t i . Q u e s to è i l gra n d e p ro b l e m adel la giust iz ia i ta l iana: la magistratura èco nt ro l l at a d a l l a p o l i t i c a . S e q u a l c u n ov u o l e c h e u n a p e r s o n a n o n ve n g a co n -dannata a l lora quel la persona, anche seh a co m m e s s o d e i c r i m i n i o r r i b i l i , n o nverrà condannata .Quel lo che dobbiamo fare per evitare i lr ipeters i del le stragi del ’92 è sensibi l iz -z a rc i a q u e s to a rg o m e nto, i nte re s s a rc i ;n o n gi ra rc i d a l l ’a l t ra p a r te p e n s a n d oche la cr iminal i tà organizzata s ia un fe -nomeno che r iguarda so lo i l Sud I ta l ia ,perché in questo le maf ie otter ranno i lpotere di tutto i l terr i tor io. Oltretutto laLo m b a rd i a è u n a d e l l e re gi o n i co n p i ùalta concentraz ione di cr iminal i tà orga-nizzata, in par t icolare ‘ndrangheta. Que -s to l o d i m o s t ra n o g l i av ve n i m e n t i d iq u a l c h e g i o r n o f a a Pa d e r n o D u gn a n o.Capi del la ‘ndrangheta usavano l ’ uf f ic iopostale di Paderno, vicino tra l ’ a ltro al la

c a s e r m a d e i c a ra -b i n i e r i , p e r r i c i -c lare i l loro denarosporco.

I n conclus ione noin o n d o b b i a m o e s -s e re i n d i f fe re n t i ,n o n d o b b i a m o a c -ce t t a re f avo r i or a c c o m a n d a z i o n id a p a r te d i p e r-s o n e p o te n t i , m ad o b b i a m o d e n u n -c i a re q u e s t i f a t t iper r iusc i re a “sen-t i re i l f re s co p ro -fumo di l iber tà”.

t e m p o l i b e r oetCetera Majorana Desio n°7 marzo/aprile 2014

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. . . Al contrario devono st imolarci a fare sempre di più e meglio, a superare gl i ostacol i per raggiungere gl i obbiett ivi che ci s iamo pref issati .”

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L’errore come mezzo di indagineSimone Borgonovo 4°b

t e m p o l i b e r oetCetera Majorana Desio n°7 marzo/aprile 2014

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L’altro giorno mi sono imbattuto in un articoloscritto e pubblicato nello scorso numero del gior-nalino studentesco, il quale parlava della relazionetra l’uomo e l’errore. Così è sorto in me un interro-gativo riguardo a quale sia la vera natura dell’er-rore e in che rapporto sia con l’uomo.Ma per poter avviare un seguente ragionamentosulla natura del loro relazione è necessario cono-scere il significato proprio sia di uomo sia di errore.Che cosa è l’uomo?Riguardo l’uomo e la sua natura i filosofi si sonogià interrogati, riconducendo la sua essenza da unlato a Dio, che però non è dimostrato nell’atto diesistere, e dall’altro lato alla propria ragione.“L’uomo è un animale capace di scienza” asserivaPlatone; “L’uomo è un’intelligenza servita da or-gani” dichiarava De Bonald; “L’uomo è res cogitans”ragionava Cartesio. Per identificare la capacità dipensiero con l’uomo stesso, come proprietà costi-tutiva e necessaria della sua natura, dobbiamo di-mostrare che tale modus essendi non sia condivisoda altri enti. Tuttavia le ultime ricerche palesanoquanto sia errata tale convinzione che riduce il ra-gionamento alla sola mente umana. Si è infatti sco-perto che altri animali hanno una capacitànell’elaborare ed articolare i pensieri alquantocomplessa: si pensi, ad esempio, all’indiscussa in-telligenza del delfino, capace di scegliere fra di-verse alternative, di stupirsi e di riconoscersidifronte ad uno specchio; per non parlare dell’evo-luzione del linguaggio proprio delle molteplicispecie che affollano il nostro pianeta. Pertanto sel’uomo non si identifica come tale per la sola capa-cità di pensiero, che cosa lo rende effettivamenteuomo? Aristotele in merito alla questione assunsecome definizione “L’uomo è animale politico”. Ciònonostante anche altri esseri viventi si organiz-zano in società ed in strutture più o meno com-plesse: come i lupi o le cellule, unitesi in coloniesino a formare tessuti organici. Dunque se l’uomoper ragione o per carattere non si identifica, diffe-renziandosi dall’altro, l’unica espressione adotta-bile sembra esserci fornita dalla stessa scienza:ossia l’unica caratteristica che divide l’uomo dalmondo, dotandolo di identità, è la struttura delproprio DNA: come portatrice di dati sulla storiapassata dell’uomo e sulla sua natura presente.Giunti ora a questa conclusione, riprendiamo il di-scorso avviato e cerchiamo di comprendere il con-cetto di errore, prima di confrontarli in ultimaanalisi.Che cosa è dunque l’errore?Come dice Abbagnano “L’errore non appartienealla sfera delle proposizioni, ma a quella del giudi-zio, cioè degli atteggiamenti valutabili”. Indica per-tanto il giudizio, non l’affermazione in sé. L’erroreè una combinazione di concetti con parole, che ge-nerano qualcosa non esistente nella nostra realtà,dunque è il diverso. Nella storia del pensiero occi-dentale il problema dell’errore è stato risolto indue differenti maniere: o non esiste o esiste comeperturbazione dell’intelletto, mossa dalla volontàoppure dall’esperienza stessa. Nel seguente casosi attribuisce alla volontà una tendenza all’infinito,come ritenevano infatti Ockham e Duns Scoto: “Essa è assolutamente libera e pertanto ha la facoltà

di eseguire atti fra loro opposti, generando l’er-rore”. Un contributo a questa tesi arriva da Cartesio,il quale argomentando sull’errore riconosce allavolontà la sua responsabilità di trarre l’intellettooltre l’evidenza, dove questo non ha chiarezza. Tut-tavia per parlare di volontà dovremmo ipotizzarel’esistenza di un anima libera, dotata di pensiero li-bero, capace di volere e quindi con una propria na-tura. Ma non essendo possibile argomentaresull’anima fuori dal solo campo teoretico, per man-canza di prove reali, questa tesi decade. Mentrel’altra causa, riguardo al problema dell’errore, ri-manda alla sensibilità analizzata nell’ottica razio-nalista e pertanto tentatrice nell’intelletto.Considerando però che l’aspetto sensibile è deter-minato dal cervello, il quale trasforma in dato leg-gibile e memorizzabile una percezione colta dalcorpo, non si può trascurare la relazione mente-cervello, o meglio formulata nell’equazione mente= cervello: in quanto è dimostrato che il ragiona-mento è la capacità di sentire e di conseguenza re-lazione chimica fra le cellule del cervello, ossia ineuroni. Quindi l’errore, nella nostra realtà, si puòdefinire come un sentire non inerente la nostra re-altà, che ha luogo nel cervello. Si ricorda inoltreche esistono correnti filosofiche, le quali nonhanno elaborato alcuna risposta alla problemati-cità dell’errore: vi sono infatti correnti di pensieroche lo identificano nella conoscenza, a causa dellafallacità di entrambi (mente e cervello). Inoltre inmerito alla non esistenza dell’errore, come moltisostengono, io penso che se nulla non esiste (inquanto se qualcosa esistesse, esisterebbe comenon essere), l’errore stesso non esiste, ma divienesemplice mutatio mentis. Mentre come noi lo stu-diamo è una mera speculazione mentale priva diqualsiasi significato logico, così diviene causa e di-mostrazione dell’esistenza di una quantità infinitàdi universi paralleli, dove ha luogo questa conce-zione del diverso come realmente esistente. Di conseguenza la domanda “Che cosa è l’errore?”andrebbe riformulata in “Come percepiamo il di-verso nell’agire umano?”L’errore, che mi ha mosso a riflettere, riguardal’animo umano e la sfera sentimentale correlata. Lanostra società infatti spinge a considerare l’erroredi una persona una colpa di una determinataazione; quando per colpa non si guarda all’aspettoontologico, ma a quello sociologico. Infatti percolpa di un’azione si indica la causa scatenante diun dato fenomeno, quindi i responsabili. Questaidiosincrasia sviluppata dall’uomo nei confrontidell’errore e della colpa deriva dall’educazione allacultura millenaria occidentale, che identifica nel-l’errore il male. Quando il male invece è sì causa disofferenza, ma non di errore, in quanto non deter-mina alcuna mutazione della nostra realtà in altrodiverso. In conclusione pertanto reputo fermamente chel’uomo debba rivalutare la posizione ideologica as-sunta nei confronti dell’errore: non considerandolopiù causa di dolore e afflizione, ma accettandolocome mezzo di conoscenza e di confronto, con cuirelazionarsi al fine di comprendere meglio la realtànei suoi aspetti molteplici.

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Qual è la lingua con più parolacce al mondo?Probabilmente conoscete già la risposta oanche se non lo sapete, non vi stupirete: è pro-prio l’italiano. L’unica altra lingua che riescequasi a eguagliarci in questo nostro primatoforse è lo spagnolo.L’italiano conta ben 300 parolacce, che possonodiventare migliaia, se si considerano le metaforesessuali. Anche le altre lingue ne hanno un nu-mero elevato, ma non tanto quanto il nostro equesto può dipendere dal fatto che in Italia cisono molti dialetti, ognuno con le proprie paro-lacce e i propri insulti.Un altro caso curioso, e unico, è l’opposto al no-stro italiano, in altre parole la lingua con menoparolacce: il tedesco. Questo può stupire perchéil tedesco è una delle lingue con più parole almondo, con molte sfumature e possibilità diespressione, infatti è stata utilizzata da filosofi eletterati per meglio esprimersi.L’italiano, come la maggior parte delle lingue,contiene parolacce che riguardano la sfera degliescrementi, ma anche e soprattutto la sfera ses-suale. Il tedesco non ha tutta la serie di riferi-menti sessuali considerati volgari, ma ha soloparolacce appartenenti all’ambito degli escre-menti. Per esempio, per insultare qualcuno nonsi paragona la testa a qualche parte del corpo,ma si dice solamente dummkopf, cioè “testa stu-pida” e viene considerato un insulto abbastanzaimponente come il nostro “testa di …”, che in-vece non avrebbe senso tradotto in tedesco.Continuando a cercare differenze, si potrebbenotare l’assenza di termini dispregiativi, moltocomuni in italiano, che indicano una donna difacili costumi o un omosessuale. In tedesco i ter-mini che si riferiscono a ciò vengono utilizzatisolo per indicare, senza nessuna sfumatura di-spregiativa, come anche tutte le parole che ri-guardano il campo semantico della sessualità.Questo fenomeno si sviluppa in parallelo alladifferente mentalità tra i popoli. L’assenza di ter-

mini volgari che si riferiscono alla sfera sessualepotrebbe rappresentare un migliore autocon-trollo emotivo dei tedeschi, che mantengonoprivata e “pulita” la più intima delle sfere, oppurela sessuofobia cattolica ha attecchito meno inGermania, che in altri paesi, rendendo menopeccaminose certe abitudini e di conseguenzai riferimenti ad esse. L’assenza di termini utiliz-zati in modo dispregiativo solo per le donne,termini che alludono a donne di facili costumi,si ritrova in una mentalità meno maschilista ri-spetto alla nostra, per esempio.Tornando in Italia, oltre alle parole, esistonoanche dei gesti considerati volgari, come ilgesto o il terzo dito che ormai è universale nellacultura occidentale, forse già esistente al tempodei Romani, che trova la sola eccezione in In-ghilterra, dove al posto del dito medio si utiliz-zano indice e medio, con dorso rivolto versol’interlocutore, facendo il segno della V. Questoperché uno dei punti di forza dell’Inghilterra du-rante la Guerra dei Cent’anni erano gli arcieri,così i Francesi ai prigionieri tagliavano indice emedio, le dita utilizzate proprio dagli arcieri perscoccare la freccia. Gli arcieri liberi mostravanole due dita verso i nemici per mostrare la propriasuperiorità, da qui il gesto.Se vi interessa contare le parolacce italiane, suidizionari tradizionali dovrebbero essercenecirca 300 su circa 130mila parole totali, mentrein dizionari più specifici ne trovate oltre 500.

t e m p o l i b e r oetCetera Majorana Desio n°7 marzo/aprile 2014

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Con più parolacceRiccardo Sala 4°F

Page 9: n°7 Marzo/Aprile 2014

Stefano Tagliabue 5°D

t e m p o l i b e r oetCetera Majorana Desio n°7 marzo/aprile 2014

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Trash Science #3Trapianti di cacca?!

Si potrebbe pensare che quei simpaticonidel lo staf di YouTube ci st iano facendouno scherzone nel momento in cui , cer-cando “fecal transplant”, s i ottengono piùdi 1500 r isultati . Ma non è così . Di fatto i ltrapianto fecale o trasfusione fecale o infu-sione di probiotici umani o trapianto di mi-c ro b i o m a f e ca l e o b a t te r i o te ra p i a f e ca l e èuna pratica piuttosto recente che è statasvi luppata (e ha r ipor tato molti successi)per la cura di un par ticolare t ipo di colite. Nonostante gli innumerevoli nomi a voltecomplessi e altisonanti con cui ci si può ri-ferire a questo trattamento, l ’idea di fondoè piuttosto semplice: mettere la cacca diqualcuno dentro qualcun’altro.Sorge spontaneo chiedersi chi mai vor-rebbe sottoporsi a un trattemento del ge -nere. E poi , le feci , s i sa , non sonol ’emblema dell ’igenico e del pulito, s iamosicuri che qualcosa del genere possa r isul-tare uti le a curare una malattia? Per arr ivare a dare una r isposta a questedomande bisogna par tire da un concettoestrememente semplice: quando qualcunoè da solo in un posto fa sempre dei danni.Prendiamo l ’uomo, per esempio. È più fa-ci le che facciate saltare in aria camera vo-stra quando s iete da sol i , piuttosto chequando c ’è la mamma in casa. Se pen-siamo su più vasta scala, immaginiamo dimettere tanti uomini tutt i ins ieme in unposto, t ipo una prater ia verde. Presto otardi f iniranno per costruirc i una c ittà ,spargendo cemento ovunque e inqui-nando come se non ci fosse un domani ,danneggiando i l luogo. Chiaro, no? Bene,invece degl i uomni proviamo a prendereun po’ di batteri e in par ticolare ne pren-diamo uno chiamato C l o s t r i d i u m d i f f i c i l e(gl i venne dato questo nome perchè è dif-f ic i le da curare) e invece di metter lo inuna splendida prateria verde lo mettiamo

in un intestino umano, i l tuo. Come tuttinoi ben sappiamo, l ’intestino è popolatoda una grande var ietà di batter i . Basan-doci sul pr incipio del se -sei- da-solo-fai-dei- danni , f inchè C . d i f f sarà c ircondatodagli altr i organismi che abitano i l trattointest inale non t i darà troppi problemiriuscendo comunque a inter ferire col suonormale funzionamento. A questo puntointerviene i l dottore che, vedendoti spos-sato e con i l mal di pancia non esiterà afar t i ingoiare un bel cucchiaio di sc i -roppo che, arr ivato nel l ’intest ino, ucci-derà tutta la f lora batter ica, t ranne i lC l o s t r i d i u m d i f f i c i l e . R itrovatosi a l l ’im-provvismo con tutto l ’intestino a disposi-z ione i l notro amico batter io nonaspetterà un attimo e inizierà a moltipli-cars i senza sosta, procurandoti una co -lite. Niente da ridere, si stima che un casosu 40 sia destinato alla morte: nell ’ultimoanno sono stat i quasi 15000 i mor t i acausa di C. diff in America!È a questo punto che inter vengono lefeci . Se i l batter io t i aveva causato cosìtanti problemi perchè lo avevi lasciato dasolo a spadroneggiare per i l tuo inte -stino, ti basterà reintrodurre tutti i vecchiinquil ini batterici per r istabil ire la situa-zione. Quel lo che devi fare è trovare undonatore sano disposto a condividere lepropr ie feci con te, recar t i in ospedaledove t i verranno somministrate o attra-verso un nanogastric tube o con un ente -roclisma. Nel giro di pochi giorni la f lorabatter ica s i r istabi l isce con tutta la suaflorida varietà e i l C. diff , costretto a soc-combere, non ti causerà altr i problemi.Chissà, magar i f ra un paio d ’anni dire“sono nel la merda!” sarà solo un altromodo, più colorito, per intendere “Sto be -none!”

[CENSOR

ED]

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Giulia Bianco 4°b

t e m p o l i b e r oetCetera Majorana Desio n°7 marzo/aprile 2014

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Riflessioni sconnesse e nonsense in unsoleggiato pomeriggio di aprile

Avrei voluto scrivere un articolo vero, ma questomese ho avuto zero idee. Così ho deciso di scri-vere cose a caso in un italiano discutibile, per-ché mi sono sempre piaciuti gli articoli così.Fatto sta che l'altra sera, mentre ero nel belmezzo di un'amena cenetta con la nonna, stavoguardando il telegiornale. Ad un certo puntohanno mandato in onda uno dei soliti servizi sul-l'ultimo tizio che si è sparato un colpo dopo averammazzato la moglie ed il socio in affari, e i vi-cini di casa erano tutti molto “era un uomo moltotranquillo”, “sembrava una persona così pacifica!”,“con noi è sempre stato molto gentile”. Oh, certo,vieni a raccontarmi di quanto era simpatico l'as-sassino della porta accanto. Che poi al giornod'oggi automaticamente quando una personamuore diventa automaticamente un santo, perla serie che se Hitler fosse morto l'anno scorsosaremmo tutti qui a dire che in fondo lui mica lofaceva con cattiveria: era un così bravo ragazzo.Oggi pomeriggio ho avuto modo di riflettere suun'altra cosa relativamente creepy. Stavo stu-diando greco, e ad un certo punto ho deciso ditentare di ricordare come fosse la mia vita primadell'invenzione di Google. Tralasciando il fattoche ciò possa generare commenti su quanto in-tensamente io fossi presa dalla tragedia greca, èstato un ottimo spunto di riflessione. La vitasenza Google io non me la ricordo più, forse per-ché è stato fondato quando io avevo un anno divita. Fatto sta che non riesco davvero ad imma-ginarmela. Oggigiorno siamo talmente abituatia cercare su internet la soluzione ad ogni sortadi problema che googliamo davvero qualsiasicosa, da “come fare la pasta al pesto”, a “comeuscire dalla friendzone”, a “mal di pancia: cause”,ed in quest'ultimo caso nella migliore delle ipo-tesi sei incinto o hai un tumore al colon. Ormailo si fa senza neanche pensarci, e se anche si rea-lizza che non è con Google che il problema verràrisolto lo si cerca lo stesso, perché la speranza èl'ultima a morire. Per curiosità, ho digitato suGoogle la parola “come” seguita dalle varie let-tere della tastiera. Ecco la top 3 dei risultati cheio ritengo più disagianti. Al terzo posto troviamocon la lettera X “come xdere peso”, che non so se

è più inquietante per lo spelling o per le imma-gini che inevitabilmente affiorano nella miamente, come gente su Yahoo Answers che alladomanda avrà risposto cose tipo “bere tantaacqua, mangia frutta e verdura, fai movimentoe nn ti abbuffare, vedrai che ce la puoi fare!!”. Alsecondo posto c'è “come essere felici”. Allora,partiamo dal presupposto che se uno si mettea domandare ad un aggeggio fatto di plasticae bulloni il segreto per la felicità deve esseremesso molto male, talmente male che forse po-trebbero fargli del bene perfino i suggerimentiovvi che si troverà davanti, del tipo sii ottimista,sii socievole e sorridi alla vita. Ma secondo me,il top del top è colei che si mette a cercare suGoogle “come rimanere incinta”. Io non ho vo-luto approfondire la questione, e credo che i ri-sultati siano cose della serie “alleniamo ilpavimento pelvico” o “scopri come calcolare lafertilità con il nostro test del muco vaginale!”,però se c'è davvero così tanta gente che simette a cercare questa cosa secondo me qual-cuno era davvero in cerca del numero di tele-fono per chiamare la cicogna. Insomma,quando dobbiamo fare cose Google è semprepronto a rispondere, certo, ma a volte ci servequalcosa di più specifico, metodico e preciso.Ed ecco il mio ultimo amore: Wikihow. Io lo am-metto, ho un problema con questo sito. Mi di-verto a pigiare “pagina random” come se non cifosse un domani e leggere come fare cose chemagari non farò mai. Su Wikihow c'è un ma-nuale per tutto: “come essere grati”, “come fareun uovo in camicia”, “come vestirsi da hippie”,“come sbucciare un pomelo”, “come sturare unWC”, “come essere fastidioso”, “come smettere diessere fastidioso”, “come creare fiori di gomma-piuma”, insomma qualsiasi dannatissima cosa.Sarò una persona disagiata, ma tipo io mi di-verto un sacco. In conclusione: com'era la vitaprima di Google? Boh. Suppongo che la genteandasse a farsi visitare dai medici, che guar-dasse il meteo in TV e che andasse a farsi spie-gare come fare dei fiori di gommapiuma da unesperto di fiori di gommapiuma.

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Giuseppe Sapioverso il trash, e oltre!

Stefano Tagliabue 5°D

Internet è, indiscutibilmente,la più grande invenzione del-l'uomo dai tempi della lampa-dina e del pollice opponibile,ma come tutte le più grandi in-venzioni dell'uomo c'è semprequalcuno pronto a usarla nelmodo sbagliato. Della serie:“l'uranio può essere usato siaper curare il cancro sia per co-struire la bomba atomica” o“ogni medaglia ha sempre duefacce”.Internet non fa eccezione, seda una parte trabocca di cosefantastiche (come Dario Moc-cia [vedi articolo sul numero di ottobre] oBreaking Italy, [che vi consiglio di cer-care su YouTube]) dall'altra non puòche essere sede del peggiotrash. "Scusa ma io non so cosa sia, iltrash..." Provvediamo subito achiarire: il termine viene dal-l'inglese e significa letteralmente "spazzatura",in poche parole indica quella parte di un qual-cosa che fa schifo e che proprio per questo mo-tivo attira la gente. Citando mio padre: "è comeun gatto morto sulla strada, fa schifo a tutti matutti lo guardano". Esiste il cinema trash, la lette-ratura trash, la musica trash, e così via. Con l'ar-rivo dei social network più che mai è statopossibile lo sviluppo di una curiosa categoria diindividui: i personaggi trash. Così come un filmtrash per esistere deve essere visto, allo stessomodo un personaggio trash per mantenersi ne-cessita di un folto pubblico – composto sia dafans che da haters – che lo seguano/sosten-gano/critichino. Al momento per quanto ri-guarda il trash nostrano uno dei massimiesponenti è Giuseppe Sapio.“Chi scusa?” Provvediamo di nuovo a chiarire:Sapio è un poco-più-che-bambino che decideun giorno di caricare su facebook un breve-video-fatto-con-lo-smartphone e, forse spintodall'innocenza della sua giovane età, decide disponsorizzarlo ossia di pagare il social networkaffinchè spammi i suoi video anche nelle bache-che di sconosciuti, così che tutti possano vederele sue bravate. Grazie a questi suoi brevi-video-fatti-con-lo-smartphone, Sapio inizia una sca-lata verso i massimi apici del trash. In pocotempo delinea efficacemente i punti salientidella sua poetica del trash acquistando sempre

più fama.Come non citare il suo marchiodi fabbrica "sorrido sempreciao"?Come non parlare delle suespiccate doti canore, che glihanno valso il titolo de "il JustiBieber italiano"? Per dovere dicronaca riporto il testo di unadelle sue composizioni basate,a suo dire, sul modello di Emi-nem:

la mucca Muule pecora Beeil gatto Miao

Sorrido sempre, ciao

E così il giovane Sapio si ri-trova presto seduto sul tronodel trash italiano. Ma si sa: lagloria porta sempre le critiche,che lui sopporta, non si ar-

rende, non desiste, stoico, se ne frega, lui. Im-pressionante la sua abilità nel non farsi scalfireda suddette critiche che, a suo dire, gli ven-gono mosse dai suoi haters: quelli che loodiano. Che animo forte. Sapio eroe.Ma il meglio doveva ancora arrivare – quelloche mi avrebbe spinto a mettere da parte lamia tendenza a ignorare i fenomeni trash e aprendere carta e penna per scrivere questo ar-ticolo – e arrivò con l'ennesimo breve-video-fatto-con-lo-smartphone-e-poi-sponsorizzato-almeno-lo-vedono-tutti in cui il nostro trash-divo, dopo aver dichiarato qualcosa come "hofame", ingoia un pesce rosso vivo.No, io non volevo crederci.Non è tanto il fatto di ingoiare un pesce che mida fastidio (cosa comunque di per sé piuttostodisturbante) quanto il realizzare che esistonopersone che hanno bisogno di fare cose similiper sentirsi soddisfatte, pronte a svendere lapropria dignità per una gloria vana e momen-tanea. Sapio vuole attirare l'attenzione, vuolegli occhi puntati addosso ed è pronto a ingo-iare un un pesce vivo per questo. Vuole leviews, vuole i MiPiace, vuole che la gente parlidi lui, vuole le critiche, tante critiche, tanti ha-ters. Sa che ogni critica non farà altro che ren-derlo più famoso. Perfino questo mio articoloalla fine gioca in suo favore, e per questo lochiuderò qui.

t e m p o l i b e r oetCetera Majorana Desio n°7 marzo/aprile 2014

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Sot tot i to l i vs Doppiaggio

Elisabetta Ferreri 5°D

È forse la domanda più r icorrente t ra chig u a rd a s e r i e t v d i o r i g i n e b r i t a n n i c a os t at u n i te n s e : g u a rd a re g l i e p i s o d i i lpr ima possibi le ma in inglese con i sotto -t i to l i i n i t a l i a n o o p p u re a s p e t t a re f i n oal la loro messa in onda in i ta l iano, con laposs ibi l i tà che nessuna emittente acqui-s t i i d i r i t t i e c h e q u i n d i n o n ve n g a n on e m m e n o m a i t ra s m e s s i ( e q u i n d i d o p -piat i )? Alcune persone sono fermamenteco nv i nte c h e g u a rd a re u n te l e f i l m d o p -piato in i ta l iano s ia come non veder lo e

che si perda la qual ità del prodotto, altr ii nve ce n o n s o n o co s ì r i g i d i n e l l e l o roopinioni pur r iconoscendo che in a lcunic a s i i l d o p p i a g gi o av re b b e b i s o gn o d id e c i s i m i g l i o ra m e nt i . O v v i a m e nte i f a npiù accanit i d i una ser ie t v prefer isconoveder la i l pr ima poss ib i le con i sottot i -to l i i n i t a l i a n o e , r i e nt ra n d o i n q u e s t ac ate g o r i a , ce rc h e rò d i a n a l i z z a re i d i -vers i mot iv i per cu i r i tengo che questascelta s ia da prefer i re a l doppiaggio.

t e m p o l i b e r oetCetera Majorana Desio n°7 marzo/aprile 2014

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Come già accennato, guardare un te lef i lm in inglese v i permettedi essere sempre aggiornati sul la sua trama, evitando di aspettarem e s i ( n e l p e g gi o re d e i c a s i a n n i ) p r i m a c h e ve n g a t ra s m e s s o i n

I ta l ia e di leggere accidentalmente spoi lers, che in un modo o nel l ’a l -t ro v i capiteranno sotto gl i occhi se f requentate socia l net work o s i t iche s i occupano di spettacolo e te levis ione.

1I mparerete megl io l ’inglese. Quando i vostr i prof d ’inglese v i d i -cono di guardare f i lm e telegiornal i in l ingua, ascoltatel i . È ov vioc h e d ov re te a n co ra s t u d i a re l e re g o l e d i gra m m at i c a e c h e,

quando farete letteratura , un te lef i lm su un chimico che prepara me -tanfetamina per pagars i le cure mediche non v i a iuterà molto a r icor-d a re l a p o e t i c a d i u n a u to re, p e rò i n co nt re re te n u ov i vo c a b o l i ,s t rutture e addir i t tura registr i l inguist ic i a seconda del la var ietà deigener i d i te lef i lm che guardate. I n questo caso ov viamente è neces-sar io non l imitars i a leggere i sottot itol i ma cercare di abbinare le pa-role ital iane a ciò che si ascolta ed è necessar io quindi un buon l ivel lodi concentraz ione, i l che c i por ta a l punto seguente…

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Guardando un te lef i lm con i sottot i tol i sarete obbl igat i a restareprat icamente tutto i l tempo del l ’episodio con gl i occhi f i ss i sul los c h e r m o. A l l ’i n i z i o u n t a l e l i ve l l o d i co n ce nt ra z i o n e p o t rà s e m -

brare s tancante e v i capiterà d i non guardare ogni cosa che accadesul lo schermo perché s iete t roppo intent i a leggere i sottot i tol i , maco m e o gn i at t i v i t à a n c h e q u e s t a h a b i s o gn o d i e s e rc i z i o. U n a vo l t ache vi sarete abituati r iuscirete a cogl iere dettagl i che, con la trasmis-s ione in i ta l iano, non avreste notato, perché sol i tamente quando s iguarda la te levis ione s i compiono a l t re az ioni e la nostra attenzionenon è completamente r ivolta a l te lef i lm.

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t e m p o l i b e r oetCetera Majorana Desio n°7 marzo/aprile 2014

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Ci sono spesso espressioni o ver i e propri giochi di parole che tra-dott i in i ta l iano non rendono quanto in l ingua or iginale o diven-t a n o a d d i r i t t u ra i n co m p re n s i b i l i . Pe r e s e m p i o i n D o c to r Wh o, a

u n ce r to p u nto d e l l a s e r i e , co m p ra re q u e s to “p ro fe s s o r Ya n a”, i l c u inome è l ’acronimo del la f rase “ You Are Not Alone” pronunciata divers ie p i s o d i p r i m a e c h e d à s e n s o a l l ’i nte ra s t a gi o n e ; è ov v i o c h e co n i ld o p p i a g gi o n o n s i r i u s c i rà m a i a co l p i re l o s p e t t ato re p e rc h é b i s o -gnerà r icorrere a gi r i d i parole che tolgono l ’immediatezza del colpodi scena nel momento in cui i l s igni f icato del nome viene r ivelato. I lproblema del la t raduzione r icor re ov viamente anche nei sottot i to l i ,ma ho spesso notato che coloro che l i fanno e poi d istr ibuiscono suinternet , pur essendo persone comuni che t raducono gl i episodi perpassione e senza alcun vantaggio personale, sono addir i ttura migl ior idei profess ionist i nel gest i re quest i t ip i d i s i tuazioni , e inoltre, comegi à d e t to i n p re ce d e n z a , b i s o gn a co m u n q u e p re s t a re s e m p re at te n -z ione a l l ’audio in inglese.

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Po t re te a p p re z z a re co m p l e t a m e nte l a b rav u ra o m e n o d i u n at -tore, unendo al la gestual i tà e a l la mimica faccia le anche l ’intona-z ione del la voce. S enza nul la togl iere a i doppiator i i ta l iani , che

ve n g o n o co n s i d e rat i t ra i m i g l i o r i a l m o n d o, m i è c a p i t ato d i ve r s evo l te d i ve d e re i nte re s ce n e rov i n ate p e r l ’e r rat a i nto n a z i o n e d i u np e r s o n a g gi o e t ra s fo r m ate i n q u a l co s a d i r i d i co l o, p u r e s s e n d o l ascena una tra le mie prefer ite (ovviamente quando la vedo in inglese) .

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S e a n c h e d o p oq u e s t e m o t i v a -z i o n i v o r r e t ec o n t i n u a r e ag u a r d a r e t e l e -f i l m d o p p i a t i ,n o n v e r r ò c e r t oa d a s p e t t a r v is o t t o p e r c a s ap e r m i n a c c i a r v ie c o n v i n c e r v id e l l a m i a o p i -n i o n e ( i os t e s s a , f a c e n d oz a p p i n g t r a i c a n a l i , s e t r o v o u n a s e r i et v c h e m i p i a c e m i m e t t o a g u a r d a r l a i ni t a l i a n o ) ; i l m i o o b i e t t i v o è q u e l l o d im o s t r a r e i v a n t a g g i c h e u n a v i s i o n e a l -

t e r n a t i v a p u ò p o r t a r e a l l o s p e t t a t o r e ,s u p e r a n d o l ’a b i t u d i n e e l a p i g r i z i a c h es p e s s o n o n c i p e r m e t t o n o d i e s p l o r a r en u o v e o p p o r t u n i t à .

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Be brave, be DivergentYlenia Mariani & Serena Paulon 3°E

A r r i v a f i n a l m e n t e n e l l e s a l e i t a l i a n eD i v e r g e n t , i l p r i m o c a p i t o l o d e l -l ’ o m o n i m a t r i l o g i a s c r i t t a d a V e r o -n i c a R o t h .I l f i l m , n o n o s t a n t e i l g r a n d e s u c -c e s s o i n A m e r i c a , h a q u a s i r a g -g i u n t o l a m e t a d e i 1 0 0 . 0 0 0 . 0 0 0 $ a lb o x O f f i c e e v i e n e s m i n u i t o i n c o n -f r o n t o a d a l t r i f i l m s i m i l i c o m e H u n -g e r G a m e s .I l f i l m è a m b i e n t a t o i n u n f u t u r o d i -s t o p i c o p o s t - a p o c a l i t t i c o d o v e l ar a z z a u m a n a v i v e d i v i s a i n c i n q u ef a z i o n i , o g n u n a b a s a t a s u u n v a l o r e :l a s i n c e r i t à p e r i C a n d i d i , l ’ a m i c i z i ap e r i P a c i f i c i , l a s a p i e n z a p e r g l iE r u d i t i , l a g e n e r o s i t à p e r g l i A b n e -g a n t i e i l c o r a g g i o p e r g l i I n t r e p i d i .A l c o m p i m e n t o d e i s e d i c i a n n i B e a -t r i c e ( T r i s ) P r i o r , i n t e r p r e t a t a d aS h a i l e n e W o o d l e y , d i v e n u t a f a m o s ac o n l a s e r i e t v L a v i t a s e g r e t a d iu n a t e e n a g e r a m e r i c a n a , d e v e c o m -p i e r e u n t e s t s u l l a p e r s o n a l i t à p e rc a p i r e a q u a l e f a z i o n e a p p a r t i e n e ; i lr i s u l t a t o p e r ò è i n c o n c l u d e n t e e l e ir i s u l t a e s s e r e u n a d i v e r g e n t e , c i o èn o n a f f i n e a n e s s u n a f a z i o n e p a r t i -c o l a r e .Q u e s t a s c o p e r t a l a m e t t e i n p e r i -c o l o e l a p o r t a a a b b a n d o n a r e g l i

A b n e g a n t i p e r g l i I n t r e p i d i d o v ef a r à n u o v e a m i c i z i e e s u p e r e r à l ep r o p r i e p a u r e . C o m e i n q u a s i t u t t el e n u o v e s a g h e p e r r a g a z z i l a p r o -t a g o n i s t a è l ’ e r o i n a c h e c o m b a t t ec o n t r o i l s i s t e m a e s u b i s c e u n a c r e -s c i t a , a v o l t e e s t r e m a . I l r e g i s t aN e i l B u r g e r è s t a t o c r i t i c a t o p e r l es c e l t e d i a d a t t a m e n t o c i n e m a t o -g r a f i c o d e l r o m a n z o e è s t a t o s o t -t o l i n e a t o c h e s o l o c h i a v e v a g i àl e t t o i l l i b r o i n p r e c e d e n z a p o t e v ac o m p r e n d e r e e r i p a s s a r e l e e m o -z i o n i g i à p r o v a t e . E ’ s t a t o c r i t i c a t oa n c h e p e r n o n e s s e r e r i u s c i t o a v a -l o r i z z a r e K a t e W i n s l e t , g r a n d ev o l t o n e l c i n e m a , c h e è s t a t a d e -s c r i t t a c o m e u n p e r s o n a g g i o u n p o ’s c i a l b o . S i n c e r a m e n t e , a v e n d ol e t t o i l i b r i e a v e n d o v i s t o i l f i l m ,a l c u n e p a r t i s o n o s t a t e t a g l i a t e p e rq u e s t i o n i d i t e m p o e m i è s e m b r a t oa b b a s t a n z a o m o g e n e o r i s p e t t o a l l at r a m a d e l l i b r o .I n p r i m i s v i c o n s i g l i o d i l e g g e r e l at r i l o g i a p e r c h é è a b b a s t a n z a c a r i n ae c o s ì f a t e c o n t e n t i i v o s t r i p r o f e s -s o r i c o n u n a l e t t u r a l e g g e r a e p o ip o t r e s t e v e d e r e i l f i l m e d a r e u n av o s t r a o p i n i o n e ; )

R e c e n s i o n ietCetera Majorana Desio n°7 marzo/aprile 2014

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1) Spendi il tempo dei tuoi fine settimana:A Portandoti avanti con i compitiB Facendo volontariatoC Partecipando a pigiama partyD Confidandoti a cuore aperto con il/la tuo/amigliore amico/aE Facendo sportF Nessun fine settimana è uguale a quelloprecedente per me2) Al liceo, ti piacerebbe/sarebbe piaciuto di piùfar parte di:A Club di dibattitoB Club umanitarioC Club socialeD Società degli onori nazionaliE Urban Skatepark-TouringF Avrei fatto di tutto in due settimane3) Il lavoro dei tuoi sogni è:A Professore a HarvardB Creare una fondazione senza profitti perso-naliC Progettare piani contro la guerraD TerapistaE Istruttore di skydrivingF Non ci ho ancora pensato4) Il/la tuo/a miglior amico/a è arrabbiato conte. Tu:A Metti in discussione la natura della vostraamiciziaB Immediatamente prendi tutte le colpeC Cerchi il conflitto e il modo di gestirloD Gli/Le dici esattamente come ti sentiE Vai a arrampicarti sulle rocce per sbollire larabbiaF Programmi una notte di divertimento esperi passi5) Al ristorante ordini:A Niente. Preferisci soggiornare a casa perpoter leggere mentre mangiB Qualcosa da condividere, come le patatineC Verdure al vapore e riso -nulla di troppo pe-santeD Qualsiasi cosa il cameriere consiglia!E La sorpresa misteriosa dello chefF Qualsiasi cosa mi vada

Se la maggior parte delle tue risposte sono ASEI UN ERUDITOSei un’intellettuale- dedichi la maggior parte del

tuo tempo studiando, leggendo e assicurandotidi finire tutti i compiti in tempo. Hai probabil-mente imparato la teoria della relatività quandoavevi nove anni. Non c’è nulla di male nell’averei voti più alti tra i tuoi amici, ma a volte vorrestitogliere il tuo naso dal libro perché certe voltele esperienze sono meglio di qualsiasi altra teo-ria.Se la maggior parte delle tue risposte è BSEI UN ABNEGANTEPorti a casa cani randagi e rimani sconvolto da-vanti alla scarsità d’acqua del pianeta. Se unamico dimentica il pranzo, tu sei pronto a con-dividere il tuo. Sei incredibilmente altruista, maprobabilmente non sarebbe un gran male se in-dugiassi un pochino.. Perché se non pensi mai aprenderti a cura di te stesso, allora chi lo farà?Se la maggior parte delle tue risposte è FSEI UN DIVERGENTESei un divergente![Spoiler] Spero sopravvivrai!Se la maggior parte delle tue risposte è CSEI UN PACIFICOAmi combinare coppie e essere molto generoso.Passi i tuoi giorni liberi occupandoti di lavori so-ciali. Assicurati armonia all’interno del gruppoma ricordati che qualche discussione può esseresalutare. Solo perché qualcuno si arrabbia conte NON vuol dire che crollerà l’intero universo.Se la maggior parte delle tue risposte sono ESEI UN INTREPIDOSei dipendete dall'adrenalina. tutto ciò che nonè atletico (e probabilmente poco pericoloso)non è abbastanza importante per te. ami l'escur-sionismo per i vulcani, bungee jumping, l'arram-picata. sei coraggioso e senza paura, ma nonsarebbe un male fare una pausa, rilassarsi e do-mandarsi "Cosa sto cercando di dimostrare?"Se la maggior parte delle tue risposte è DSEI UN CANDIDOApprezzi l’onestà sopra qualsiasi altra cosa. Nonvedi il modo di addolcire le cose quindi dicitutto com’è senza filtri-anche correndo il rischiodi insultare qualcuno o di ferire i suoi senti-menti. Ma la prossima volta prima di buttarti acapofitto in un litigio prova a domandarti: “checosa è più importante-essere giusti? O esseregentili?! Le cose non sono sempre o nere o bian-che come credi.

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E tu a che fazione apparterresti?Fai il test e scoprilo!

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Chi sono i Two Fingerz?Roofio: i Two Fingerz sono Riccardo e Daniele[Ride].Danti: No, allora, i Two Fingerz sono delle per-sone che credono nella coerenza e nella co-stanza. Sono delle persone che hanno un granbell’Hobby e che riescono anche a farlo diven-tare un lavoro che ti fa portare a casa dei risul-tati e delle emozioni positive. Qualche voltavale la pena pensare che sia un lavoro, nonsembra, ma ti prende più tempo di un lavoro.Quando vi siete avvicinati alla musica?Roofio: allora il mio primo amore musicale èstata una cassetta di Jovanotti, quindi LorenzoFor President! Avrò avuto 5/6 anni e da lì ho co-minciato a comprare tante cassettine per il miowalkman, e ad amare la musica sempre di più. Danti: Quando ero piccolo piccolo piccolo sonopartito proprio con Jovanotti, poi mi sono spo-stato su J-Ax perché era un po’ meno “buonista”in quel momento. Lorenzo era già in una fasepiù avanti che per i miei 15 anni, era “ma no ohtu sei troppo bbuono, io voglio la strada”. Era unpo’ più propositivo, che è la stessa cosa che ma-gari adesso penso io, però allora mi piaceva dipiù J-AX che diceva “Ohi Maria”…Come siete passati “dall’ascoltare” al “vogliofarlo anche io”?Danti: è l’esigenza che fa diventare questa unacanzone. Per quanto riguarda me, io volevo farecolpo su una ragazza a cui piaceva J-AX, quindivolevo fare meglio di lui per piacergli di più,quindi ho iniziato a scrivere la prima canzoneche era bruttissima. Roofio: “TI AMO TI VOGLIO BENE…”Danti: no, si chiamava “Già da tempo” perché laragazza si chiamava Giada, già iniziavo con igiochi di parole. Avevo 15 anni, avevo lasciatoil Fermi ed ero andato a scuola di parrucchiere.Lei ne aveva 21 perché nelle classi di parruc-chiere c’era anche una signora di 35 anni percapirci, e quindi per me era una scuola guida,una nave guida, capito? [Ride]Roofio: io ho avuto la fortuna di masticare le ta-stiere fin da bambino, a Natale cercavo sempre

di farmi regalare una tastiera nuova. Poi perfortuna un giorno conobbi un mio amicomolto bravo sul computer che mi disse “ maperché non metti giù le tue tastierate su unbel computer?”E invece se non aveste fatto musica?Danti: io che cosa ti rispondo? ti devo fare il ta-glio fra due giorni …Roofio: sarei ancora a fare brioche, cannoncinie bignè alla pasticceria Arnaboldi di BovisioMasciago, che saluto, perché è stata come unaseconda famiglia.Come fate a creare una nuova canzone?Roofio: capita spesso che Daniele parta da unamia base, ma capita anche che Daniele scrivesu una ritmica o un giro di basso e da lì parteil pezzo. Danti: si non c’è una regola, vai in studio ecome ti prende vai. Roofio: partiamo sempre da un’idea, ad esem-pio “Ciao” è partita da un’idea melodica di unbit.Danti: A volte trovo dei ritornelli stupidi e ligiustifico con le strofe. La musica è sempre unveicolo di comunicazione, gente non ha vogliadi ascoltare troppo, allora serve un punto dileggerezza che io trovo nei ritornelli. Alcuni ri-tornelli non vogliono dire assolutamenteniente, ma poi abbinati a delle strofe trovanoun senso, ti danno magari l’emozione e quelbuco in pancia. A volte sai dove vuoi andare prima che inizi ascrivere, parti dall’argomento. È un processoche capita molto spesso, così ti lasci portaredalle parole.Qual è il vostro obiettivo?Danti: LA TERRA! [Ride]Roofio: Riuscire a fare il lavoro che mi piace piùtempo possibile, senza essere troppo affan-nato sui soldi.Danti: Anch’io, ma per fare i soldi [Ride]. Nonci interessa la villa a Miami, però a volte nonbasta solo il guadagno morale, più vai avantipiù ti rendi conto che tutti ci guadagnano e

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Made i n I ta l y #9

Two F i nge r z V

Riccardo Sala & Gloria Gaggiano 4°F

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dici “perché tu di più ed io di meno?” Sarei ipo-crita se ti dicessi che non mi interessa il guada-gno, ma più che il guadagno mi piacerebberiavere tutto quello che ci ho investito in questoprogetto. Non siamo qui a cercare la ricchezza,ma cerchiamo di dormire sereni.Tra 10 anni come vi vedete?Roofio: A lavorare in una grande radio, fisso,con la mia bella polo e una scrivania.Danti: ecco Roofio, già arreso fra un paio d’anni.A me piacerebbe essere ancora in attività, conaltri vestiti ovviamente, e avere un amico chelavora in una radio mi servirà [Ride].Il vostro ultimo disco, Two Fingerz V, è moltovario, contiene pezzi un po’ più dance, come“Bomba Atomica”, e pezzi più melodici, come“Amami” o “Guerra”. Danti: stranamente questo è il disco che conti-nuo ad ascoltare, perché di solito quando siamoa fare la promozione non ce la faccio già più adascoltarli. Credo che ci sia un punto di maturitàrispetto al precedente. Non è così scontato, cisono dei gruppi che non sanno andare avanti osi riprendono un anno dopo esattamenteuguali a prima e non hanno più il pubblico cheli segue. Anch’io prima di avere i responsi cheabbiamo avuto con questo disco ero in dubbio. Cosa ne dite della classifica dei dischi piùvenduti questa settimana?[Dal 3/2 al 9/2,ndr]Roofio: Siamo molto contenti, perché ci man-cava, l’anno scorso siamo arrivati secondi, perun pelo …Danti: … che se lo sapevo me le compravo io lecopie.[Ride]Roofio: Quest’anno ce l’abbiamo fatta! Quindisiamo molto contenti, è anche un passo avanti.La cosa più difficile nei progetti è migliorarliogni volta.Andreste a X Factor?Danti: Come concorrenti? [Ride] Già parteciparedue volte come autori e produttori dà il suo ri-scontro, perché alla fine nelle interviste tutti tichiedono quello, [imita]“E allora dopo gli ApeEscape e i Moderni, cosa pensate di fare nelmondo dello show business?”Roofio: però mi piacerebbe far parte della giu-ria di un Talent show.Danti: te lo immagini Roofio nella sigla? [Ride]“E ADESSO ROOFIO!”Roofio: preferirei fare il giudice a MasterChef. Com’è il vostro rapporto con i fan?

Roofio: è molto aperto, molto intimo. Cono-sciamo tantissimi fan per nome, anche perchésu Twitter abbiamo un rapporto quasi giorna-liero.Danti: Quando una ragazzina ti scrive 80 voltela stessa cosa te la ricordi, anche se sei dece-rebrato come noi Roofio: ci è sempre stato detto che il fan è lospecchio dell’artista, e quando andiamo inquesti posti con molta gente ci vengono a dire“ragazzi i vostri fan sono di un educazione in-credibile” oppure “ma che è? Li narcotizzate aivostri fan?stanno tutti in fila, arrivano uno allavolta”.Come vi trovate con le collaborazioni? Conchi vi piacerebbe collaborare?Roofio: gli artisti con cui ci conosciamo, Ensi,Vacca, Dargen, sono persone con cui sap-piamo lavorare molto bene. Portiamo molto inalto i pezzi fatti con Pezzali, Caparezza, J AX inquanto abbiamo una grandissima stima diloro, e lavorare con loro è stato molto bello emi ha riempito molto a livello morale. Danti: ci piacerebbe lavorare con tutti, ma itempi burocratici ti fanno passare la voglia. Roofio: però non nascondo che ci piacerebbelavorare con i top in Italia, come Cremonini,Jovanotti, Ferro, ma con Marra e Salmo sa-rebbe figo.Che musica ascoltate?Roofio: Tutto ciò che ha un’anima pop. Un po’vintage. Sono amante della French-House.Danti: Gli Yellow Claw, Jay-Z e altre robe daclub, trap e cose simili perché mi piacciono lerobe tamarre.Ultima domanda. Cosa ne pensate dell’Ita-lia?Roofio: si fa assolutamente fatica a lavorare,siamo fiscalmente molto pressati. Danti: in Italia ho troppi interessi, altrimentime ne andrei.Roofio: sogno una casa a Fuerteventura.Danti: no a me basterebbe in Salento, nonpenserei di andare fuori dall’Italia, però co-munque Milano è insostenibile, è una cosa chenon rispecchia ciò che sono abituato a vedere.Roofio: quando mi dicono: ”oh ti sei fatto isoldi, eh?” mi verrebbe voglie di ... Se il pro-getto Two Fingerz fosse stato fatto 20 anni fa… Danti: Avremmo fatto i miliardi! [Ride]

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RedazioneCaporedattrice: Giulia Bianco, 4°b

Impaginatore: Stefano Tagliabue, 5°D

Redattori: Paola Arcolin, 1°B; Elisa-betta Ferreri, 5°D; Myrea Celant, 3°E;Beatrice Giaconia, 3°E; Ylenia Mariani,3°E; Serena Paulan, 3°E; Riccardo Sala,4°F; Gloria Gaggiano, 4°F; Simone Bor-gonovo, 4°b.

Altri: Elio Tagliabue

Le copie del giornal ino sono poche non perché siamo molto taccagni ma perché è stato messo anche on l ine, su l sito:issuu.com/etceteramajorana.Se non sei stato abbastanza veloce da prenderne una copia leggi lo on l ine, la defin izione è maggiore e le immagin i(forse) sono a colori!Inoltre se vuoi vedere pubbl icato un tuo articolo puoi inviarlo a l la e-mai l: [email protected] d i inserire anche nome, cognome e classe!

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io. im

Immense grazie siano reseai membri del personale

ATA che perdonoinvestono il loro temponel ciclostilare il nostro

amato giornale