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Nei Paesi occidentali, ricchi eindustrializzati, i bambinivanno a scuola, giocano,studiano. Questa è la

Bambini costretti a lavorare:

un’infanzia negata, un futuro segnato

studiano. Questa è lanormalità. Questa dovrebbeessere la normalità. Ma non ècosì per i milioni di bambinicostretti a lavorare.

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La distribuzione del fenomeno dello sfruttamento minorile

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Percentuale media di bambini che lavorano per continente

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Tipologie di lavoro minorile, dai sette anni in poi

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In quali settori vengono impiegati i bambini

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PERCHE’ MOLTI BAMBINI SONO COSTRETTI A LAVORARE?

• La povertà è la prima causa. Le famiglie sono troppo povere e non possono permettersi di pagare l’istruzione ai bambini, che quindi sono costretti a lavorare per dare una mano ai loro genitori.

• Molti adulti nei Paesi più poveri del mondo, ritrovandosi senza lavoro, mandano i figli a lavorare. I bambini sono ben senza lavoro, mandano i figli a lavorare. I bambini sono ben accetti dai datori di lavoro perché percepiscono paghe più basse, non ricevono contributi e subiscono soprusi che molti adulti non tollererebbero.

• In alcuni Paesi, il lavoro minorile è conseguenza di antichi retaggi culturali.

• In molti casi, manca completamente la consapevolezza di essere sfruttati.

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La demografia del paese continua a essere caratterizzatada un forte tasso di nascite: 5,7 bambini per donna;

così il 60% della popolazione ha meno di 25 anni, mentre il tasso di alfabe8zzazione tra i giovani è fermo al 49,1%.

Infatti, nonostante esista nel Paese un sistema di

IL CASO DEL SENEGAL

Infatti, nonostante esista nel Paese un sistema dieducazione pubblica e gratuita, molti genitori sonoriluttanti a mandare i propri figli a scuola data la scarsaprobabilità che questa gli garantisca un futurolavorativo.

Il risultato è che il lavoro minorile è fortemente presentein tutto il paese.

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QUALI LAVORI?

I lavori imposti ai bambini si possono dividere in due categorie:

• settore produttivo (agricoltura, industria, pesca)

settore urbano • settore urbano

In agricoltura i bambini vengono impiegati nei piccoli orti familiari, oppure nelle multinazionali nelle agricolture di piantagione come braccianti.

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È stato dimostrato che una nota multinazionale americana che produce principalmente scarpe e vestiti, sfrutta la manodopera a basso costo soprattutto in Thailandia Indonesia Cina e Vietnam.Il salario giornaliero di un lavoratore è di 0,40€ per addirittura 14 ore di lavoro. Operai e bambini sono esposti perennemente a malattie perché lavorano in stretto contatto con vapori di colle, solventi e vernici. Spesso scioperi e ribellioni sono oppressi da parte della polizia locale.Il materiale per creare una scarpa costa 4€ mentre la manodopera 1,2€. È assurdo pensare

IL RUOLO DEI GRANDI MARCHI

Il materiale per creare una scarpa costa 4€ mentre la manodopera 1,2€. È assurdo pensare che poi questi prodotti vengano venduti al pubblico ad un prezzo che supera anche i 120€.

Una famosa bibita, inizialmente usata come rimedio alla stanchezza, è divenuta causa del prosciugamento degli acquedotti dei paesi poveri, dell’inquinamento delle falde acquifere e inoltre dello sfruttamento minorile. La sua produzione avviene soprattutto in Colombia e India esattamente a Plachimada.I bambini impiegati in questo lavoro vengono sfruttati soprattutto per la fabbricazione delle bottiglie.La maggior parte inizia a lavorare tra gli 8 e i 14 anni lavorando fino a 12 ore al giorno con un salario massimo di 2 dollari al giorno.Nel 2001 infatti un sindacato dei lavoratori dell’industria agroalimentare Colombiana ha depositato una richiesta di incriminazione contro la bevanda per violazione dei diritti umani.

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I bambini turchi lavorano in turni sempre più massacranti nellaproduzione di abiti di noti marchi di abbigliamento.Con carenze igieniche, licenziamento delle ragazze incinte e unvecchio fenomeno detto “fuoribusta”; il tutto sotto ricatto.

Un famoso marchio ha ammesso di

IL RUOLO DEI GRANDI MARCHI

Un famoso marchio ha ammesso diaver registrato tra i dipendentidiversi bambini Siriani. Soltantodurante il 2015 , questamultinazionale, ha dichiarato diaver preso,però, giuste precauzioniper consentire ai minori lapossibilità di studiare ed aver datoun sostegno alle loro famiglie.

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I BAMBINI SPACCAPIETRE

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La storia di Iqbal Masih

Nel 1992 riuscì a uscire di nascosto dalla fabbrica e partecipò

Iqbal Masih nacque nel 1983 in una famiglia molto povera. Quando aveva cinque annii suoi familiari si indebitarono e Iqbal fu ceduto a un fabbricante di tappeti perl’equivalente di 12 dollari. Fu quindi costretto a lavorare un minimo di 12 ore al giornoper sette giorni alla settimana, incatenato al telaio, con uno stipendio pari ad una solarupia (corrispondente a pochi centesimi di euro). Cercando di fuggire, si rivolse allapolizia ma venne riportato alla manifattura e bastonato per punizione.

Nel 1992 riuscì a uscire di nascosto dalla fabbrica e partecipòinsieme ad altri bambini ad una manifestazionedell’organizzazione Bonded Labour Liberation Front,(BLLF). Si rifiutò di riprendere il lavoro malgrado le percosse.Il padrone disse alla sua famiglia che il debito contrattoanziché diminuire era aumentato a diverse migliaia di rupie.La famiglia fu costretta dalle minacce ad abbandonare ilvillaggio e Iqbal, ospitato in un ostello dalla BLLF, ricominciò astudiare.

Dal 1993 cominciò a viaggiare e a partecipare a conferenzeinternazionali, sensibilizzando l’opinione pubblica sui dirittiche nel suo paese erano negati ai bambini, e contribuendo aldibattito sulla schiavitù mondiale e sui diritti internazionalidell’infanzia.

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La storia di Iqbal MasihNel dicembre del 1994 ottenne un premio di 15.000

dollari, con il quale decise di finanziare una scuola nelPakistan. Affermò che «Nessun bambino dovrebbeimpugnare mai uno strumento di lavoro. Gli unicistrumenti di lavoro che un bambino dovrebbe tenerein mano sono penne e matite».

Grazie a lui, circa tremila piccoli schiavi poterono uscire

Il 16 aprile 1995, a solamente 12 anni, Iqbal Masih venne assassinato, mentresi stava recando in bicicletta in chiesa.

Probabilmente fu un complotto della mafia dei tappeti, mala polizia pakistana attribuì il gesto ad un contadino col quale Iqbalavrebbe avuto una lite.

Grazie a lui, circa tremila piccoli schiavi poterono usciredalla loro condizione: sotto la pressione internazionale,il governo pakistano iniziò infatti a chiudere decine difabbriche di tappeti.

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LA CONDIZIONE DELLE BAMBINE IN MOLTI PAESI DEL MONDO

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Le bambine che frequentano la scuola sono ancora troppo poche nelmondoSecondo L'UNESCO tra il 1999 e il 2010 il numero di bambine e delleragazze che non vanno a scuola è sceso di oltre un terzo.Nonostante ciò, 68 paesi non hanno ancora raggiunto la parità di

LA CONDIZIONE DELLE BAMBINE MANCATO ACCESSO ALL’ISTRUZIONE

Nonostante ciò, 68 paesi non hanno ancora raggiunto la parità digenere nell'istruzione elementare, in 60 sono le femmine a esseresvantaggiate.In totale nel mondo sono 70,6 milioni gli adolescenti che non

frequentano la scuola secondaria, 34,2 milioni dei quali sono femmine.Dei 775 milioni di adulti analfabeti, 2/3 sono donne.116 milioni di ragazze dai 15 ai 24 anni nei paesi in via di sviluppo nonhanno completato la scuola elementare e adesso possono aspirare soloa lavori poco qualificati.

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• Sono 58 milioni in tutto il mondo le bambine e le ragazze che non hanno accesso all'istruzione. La principale causa dell'esclusione scolastica delle bambine è la discriminazione di genere. Sia i maschi che le femmine devono spesso superare ostacoli nell'accesso all'istruzione: tuttavia, di norma, e a parità di altri fattori, gli ostacoli che incontra una bambina sono penalizzanti e più frequenti. Per una famiglia a basso reddito, ogni figlio che va a

LA CONDIZIONE DELLE BAMBINE L'educazione delle bambine è la leva del cambiamento delle

sorti di un paese

frequenti. Per una famiglia a basso reddito, ogni figlio che va a scuola è al tempo stesso una fonte di reddito sottratta al bilancio familiare e un aiuto in meno per le incombenze domestiche.

• Matrimoni e gravidanze precoci costringono ogni anno centinaia di migliaia di adolescenti, spesso poco più che bambine, a rinchiudersi in casa o ad abbandonare gli studi. Per loro, la condanna all'analfabetismo si somma al peso di una sottomissione quotidiana al marito e alla sua famiglia.

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LA CONDIZIONE DELLE BAMBINELE PETITES BONNES DELLA MAURITANIA

Alle sei di mattina, quando i padronidi casa si alzano, le petites bonnes

sono già andate a comprare il panee hanno preparato la primacolazione. Finché non hanno cenatotutti le piccole domestiche nonpossono andare a dormire.possono andare a dormire.Provengono da famiglie moltopovere. Queste bambine dai 5 ai 13anni, vengono mandate in città alavorare nelle case, con la speranzache riescano a studiare e a mandaresoldi alla famiglia d'origine.

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LA CONDIZIONE DELLE BAMBINELE PETITES BONNES DELLA MAURITANIA

E' stato avviato nel 2011 un progetto di assistenza e reinserimentosociale in collaborazione con l'associazione locale AFCF. Molte diloro non hanno accesso alla scuola, sono maltrattate dagli stessicomponenti della famiglia in cui lavorano. E' frequente che il datoredi lavoro non voglia pagare le ragazzine e quindi le accusi di furtoper mandarle via. Il reinserimento nella famiglia, prevede una serieper mandarle via. Il reinserimento nella famiglia, prevede una seriedi incontri di sensibilizzazione con i genitori. A molte famiglie èstato dato un ulteriore aiuto, favorendo l'avvio di piccole attivitàlavorative in proprio delle madri, di modo che nondebbiano contare sul lavoro delle proprie figlie. La Mauritania èstato l'ultimo paese ad abolire la schiavitù. Fino al 2007, non è stataintrodotta nessuna legge e per questo lo sfruttamento minorile èconsiderato una cosa normale.

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Le bambine in Perùla storia di Maria Luisa

Il disprezzo per il lavoro domestico e per coloro che lo praticano è ancora oggi accettato se nonaddirittura giustificato dalla comune nozione di inferiorità degli indigeni.

Luisa, purtroppo è un esempio di sfruttamento delle bambine indigene in Perù. Lei viene daPuyca, un villaggio nella regione di Cusco, è nata il 20 dicembre 1996, figlia di un contadino nonmolto ricco, che per mantenere la famiglia, quando ne ha l'occasione, lavora come manovalenella costruzione delle strade. Maria Luisa è rimasta orfana di madre a poco più di 9 anni. Ilpadre ha potuto sostenere le spese per i suoi studi fino ai 13 anni; poi è stato costretto adpadre ha potuto sostenere le spese per i suoi studi fino ai 13 anni; poi è stato costretto adaffidarla ad una signora per darle tutti i sostegni di cui avrebbe avuto bisogno. Presto però lasignora non l’ha più fatta andare a scuola, inoltre Maria Luisa era nata con un problemaall'anca che, per gli sforzi dei lavori domestici che era costretta a svolgere, èpeggiorato. Intanto la signora ha permesso a Maria Luisa di andare a scuola, anche se nonvolevano pagare il necessario. Un a volta Maria Luisa è stata addirittura rinchiusa in una stanzasenza cibo né acqua per due giorni.

Finalmente un giorno, dopo che Maria Luisa era arrivata a scuola con un orecchio insanguinato,l'insegnante ha preso immediatamente contatti con il centro di Yanapakusun, che si occupa diassistere bambine e le ragazze vittime di abusi domestici. Da quel giorno per Maria Luisa c’èstata una svolta : da quel giorno sono finiti i maltrattamenti. Inoltre gli è stata data la possibilitàdi andare da un medico per curare il suo problema all'anca. Ora Maria Luisa è felice e non hapiù paura.

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Le bambine in Perù Le parole di Maria Luisa

“Ciao, sono Maria Luisa e vivo a Puyca.

Quando mia madre è morta sono stata affidata da mio padre ad una signora del mio villaggio, glidisse che mi avrebbe fatto studiare e che mi avrebbe trattato come sua figlia, ma così non è stato.Mi ha maltrattato!

Dopo un mese le cose si cominciarono a mettere male, la signora non voleva che andassi a scuola,io piangevo tanto che alla fine decisero di iscrivermi a scuola, ma non volevano pagare le spese,quindi dovettero trovare una scuola che costasse poco.

Quando mio padre veniva a trovarmi la signora gli diceva sempre che ero uscita, non me lo facevaincontrare.Quando mio padre veniva a trovarmi la signora gli diceva sempre che ero uscita, non me lo facevaincontrare.

Cominciò a darmi le botte, perché diceva che ci mettevo troppo a sbrigare le faccende di casa, mala verità è che mi faceva male il piede e zoppicavo.

Rimasi con lei 8 mesi, avevo troppa paura per poter scappare, finché un giorno arrivai a scuolacon un orecchio insanguinato perché la padrona me l’ aveva tirato quasi da strapparmelo via.

L’insegnante lo scoprì e contattò il centro YanaPanaKusun, che assiste le bambine e le ragazzesfruttate come domestiche. Il giorno dopo mi portarono dalla polizia e la denunciammo permaltrattamento. Da allora sono rimasta al centro, mio padre è stato avvertito e mi è venuto atrovare. Nel frattempo sono tornata a scuola e ho preso il mio primo diploma.

Vorrei dire a tutte le famiglie in difficoltà di non mandare le bambine a lavorare come domestichenelle case d’altri anche se vi dicono che le tratteranno bene, perché mentono.

Adesso ho 16 anni e voglio essere solo felice!”

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La vita di questi bambini può cambiare!

Per te, abitante del Nord del mondo, è normale andarea scuola, per gli abitanti del Sud è un privilegio.

In molti paesi in via di sviluppo, tanti bambini, fin dapiccoli sono costretti a lavorare, vengono picchiati etrattati come schiavi.

Nascere donna in alcuni stati è una terribile sfortuna: leNascere donna in alcuni stati è una terribile sfortuna: lebambine sono considerate indegne di essere al mondo.

Pensa se al posto di uno dei tanti bambini diquesti paesi ci fossi tu e chiediti … cosa puoifare per aiutarli?

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Una famosa canzone dice:

“And when a child is born into this world

It has no concept

Of the tone the skin it's living in”

“E quando un bambino nasce in questo mondo

Non ha la minima idea

Del colore della pelle in cui vive”

Appena nati i bambini sono tutti uguali, ma questa parità dura solo 7 secondi! Poi i piccoli iniziano già a soffrire a causa delle discriminazioni!

Collaboriamo per far sì che tutti i bambini e gli

adulti siano uguali: liberi e con il diritto di essere

felici.

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