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NELLA GESTIONE ALLEVAMENTO PUNTI DI ATTENZIONE

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NELLA GESTIONE ALLEVAMENTOPUNTI DI ATTENZIONE

Al fine di fornire un contributo tecnico sulla gestione dell’allevamento delle vacche da latte,con la presente scheda intendiamo riepilogare, in ordine di importanza, le macro indicazioni che, secondo noi, stanno alla base di una corretta gestione.

Massima attenzione nel periparto

-3 -2 -1 +1 +2 +3

Parto

Periparto

Una buona gestione di questa fase consente di avviare la lattazione senza grossi problemi con il raggiungimento di elevati picchi di produzione, riduzione delle patologie (dislocazioni abomaso <5%; ritenzioni placenta <10%; che-tosi cliniche <5%; collassi puerperali <1%; metriti <10% nelle primipare e <5% nelle pluripare) ed un miglioramento della fertilità.

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Prima del parto

Nelle ultime 3 settimane delle gravidanza bisogna evitare il sovraffollamento degli animali in asciutta garantendo uno spazio adeguato (10-14 m2 per vac-ca in lettiera) e 70-75 cm di mangiatoia a capo.È bene gestire in modo separato le manze dalle vac-che.

Dopo il parto

Lo stato di condizione corporea (BCS) dovrebbe es-sere di circa 3-3,5 punti al momento del parto con la perdita di 0,5-0,75 punti a 30-40 giorno dal parto.

Ingestione di sostanza seccain prossimità del parto

Monitorare l’ingestione di sostanza secca che do-vrebbe essere di circa 13 kg per capo al giorno per le vacche e 11,5 per le manze.

Monitoraggio vacche fresche

Il monitoraggio delle vacche fresche dovrebbe esse-re quotidiano nei primi 10-15 gg dopo il parto va-lutando temperatura, produzione di latte, stato della mammella e chetosi. Si parla di chetosi clinica quan-do il livello di ßetaidrossibutirrato (BHB) nel latte è >27 mg/dL e di chetosi subclinica con BHB >14 mg/dL (o di 1,2 mmol/L nel sangue).

Registrazione eventi

Nella moderna zootecnia è di fondamentale importanza la registrazione degli eventi per una corretta valutazione della gestione degli stessi. La gestione della fase di transizione si evidenzia anche con la valutazione degli animali morti e venduti nel primo mese di lattazione che dovrebbe essere < al 5%. Vanno registrati anche gli animali eliminati forza-tamente ad es. per infertilità, mastiti, problemi podali, problematiche post parto (dislocazioni, chetosi, ecc) e patologie incurabili (neospora, paratubercolosi...)

Allevamento della rimontaNon trascurare l’allevamento dei vitelli (ambienti asciutti, somministrazione precoce del colostro, evitare l’uso del latte con cellule somatiche elevate) e l’accrescimento delle manze (lo scarso sviluppo corporeo e l’età avanzata del 1° parto rappresentano fattori che possono compromettere la futura attività di produzione e la longevità dell’animale, nonché un incremento dei costi di gestione dell’allevamento).Far partorire le vacche in ambienti ben ventilati con lettiera ampia ed asciutta (10-14 m2 per capo).Somministrare 2 lt di colostro nelle prime 6 ore dalla nascita ed altri 2 lt entro le 12 ore dal parto in modo da somministrare 150-180 gr di Ig (immunoglobuline). La metà dei vitelli lasciati sotto la madre non as-sume correttamente il colostro. Il colostro delle vacche adulte presenta spesso un contenuto in Ig doppio rispetto a quello delle manze e quello del primo giorno ha un contenuto di Ig doppio rispetto a quello del secondo giorno. Il contenuto di Ig può essere valutato o con rifrattometro Brix o con apposite analisi.Un buon colostro ha un contenuto di 45-50 gr/lt di Ig.Tenere sempre a disposizione dei vitelli acqua pulita e mettere a disposizione del vitello, dalla seconda setti-mana di vita, mangime concentrato.La mortalità dei vitelli deve essere contenuta entro il 5% nelle prime 24 ore ed entro il 4% nel periodo 24 ore dalla nascita-28 gg di vita. Nel successivo periodo fino al parto la mortalità deve essere di circa 1%.Alloggiare i vitelli in ambienti asciutti e puliti in box singoli o assieme ad un altro compagno.

Nell’alimentazione dei vitelli evitare l’uso di latte con cellule elevate soprattutto in presenza di batteri contagiosi (Sta. Aureus, Str. Agalactiae) o Prototheca.Svezzare il vitello almeno dopo le 8 settimane e comunque quando il vitello mangia almeno 800 gr. di mangime al giorno per 3 giorni consecutivi.L’accrescimento ideale del vitello deve consentire il raddoppio del peso alla nascita a circa 60 gg di vita (75-80 kg).La fase successiva deve prevedere un incremento di peso di circa 700-750 gr al giorno in modo da raggiungere il 55-60% del peso adulto a circa 15 mesi, momento ideale per la fecondazione (360-400 kg) per consentire il primo parto a circa 24 mesi. La fecondazione della manza va effettuata al giusto peso e sviluppo e non in base all’età della stessa;Teniamo inoltre conto che il costo di allevamento della rimonta equivale almeno il guadagno di un’intera lattazione per cui, considerando che mediamente il numero medio dei parti in un allevamento è di 2,2-2,4 si deduce che l’utile dell’a-zienda si realizza solo su 1,2-1,4 lattazioni. Le migliori vacche sono quelle cresciute ed allevate nel proprio allevamento (difese immunitarie indotte).

Vacche in lattazioneIn questa fase bisogna cercare la massima efficienza nella gestione degli animali.

• Indicatori di efficienza alimentare

Efficienza alimentare: Indice di conversione dell’alimento (quanti lt di latte, al 3,5% di grasso, si producono per ogni kg. di sostanza secca ingerita).Per convertire il latte al 3,5% di grasso usare la seguente formula: 0,4324 x Kg latte + 16,216 x (% grasso x kg latte/100) oppure togliete o aggiungete 0,5 kg di latte per ogni decimale di grasso sopra o sotto il 3,5 % di grasso.Ad esempio 30 kg di latte al 3,9 % di grasso diventano 31,94 (32) kg di latte al 3,5 % di grasso.

Riferimenti efficienza alimentare: Es.: 28 kg di latte/21 kg. di s.s.= 1,33Giorni di lattazione Indice di conversione

Razione Unica 150 >1,35Primipare <90 >1,5Primipare >200 >1,2Pluripare <90 >1,6Pluripare >200 >1,3

Kg. 28 Latte al 4% di grasso : kg. 21 sostanza secca ingerita = Indice di conversione 1,33

Quando si riscontrano valori inferiori a 1,3 bisogna analizzare attentamente la causa del problema (animali con molti gironi di lattazione, problemi di fertilità, periodo estivo). È importante inoltre controllare gli alimenti inseriti nel carro uni-feed per valutare che non vengano commessi errori per assicurare la massima costanza di alimento fornito agli animali sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo.L’alimentazione delle vacche deve essere omogenea e costante (esempio i foraggi: 1° taglio, 2° taglio ecc. devono essere somministrati giornalmente in egual misura) in quanto il rumine è un fermentatore che abbisogna, al fine della massima efficienza, di essere “rifornito” in modo regolare;

: =Efficienza alimentare

oIndice di conversione

• Indicatori di efficienza riproduttiva

HDR (Hight Detection Rate) o % di rilevazione dei calori = numero di vacche inseminate durante un periodo di 21 giorni/numero totale di vacche che dovrebbero essere inseminate.

CR (Conception Rate) o % di animali gravidi sul totale degli animali inseminati = numero di vacche gravide/numero di inseminazioni.

PR (Pregant Rate) o tasso di Gravidanze = % delle vacche vuote che rimangono gravide ogni 21 giorni dopo il periodo volontario di attesa. Si ottiene moltiplicando HDR x CR.

HDR > 60%CR > 30%PR > 17,5%Parto-Concepimento < 125 giorniEtà al parto delle manze: 24mesiEsempio: in un’azienda di 100 vacche, delle quali 60 vuote, se nel periodo di 21 giorni si rilevano 20 calori l’HDR sarà del 33% (20/60 x 100). Se si feconda ogni animale e se si esegue la diagnosi di gravidanza riscontrando 8 gravidanze CR sarà 40% (8/20 x 100). In questo caso PR sarà 13,2%.

MungituraNon dimenticare la verifica dell’efficienza dell’impianto di mungitura per cui si consiglia un controllo statico ed uno

dinamico all’anno (meglio 2 controlli per anno in allevamenti di grosse dimensioni).

La mungitura deve rispettare una corretta routine in modo da evitare qualsiasi stress per la mammella.

a) Pulire il capezzolob) Asciugare il capezzoloc) Mungere 3-5 getti di latte e controllare il loro aspettod) Attaccare il gruppo di mungitura evitando l’entrata di aria nell’impianto

La sequenza può anche essere c-a-b-d.

60-90 secondi}

Se viene rispettato il tempo di 60-90 secondi che intercorre tra il primo contatto delle mani del mungitore e l’attacco del gruppo di mungitura si ha un’ottima stimolazione ed il rilascio dell’ormone ossitocina che consente la contrazione degli alveoli dell’apparato mammario ed il conseguente e naturale rilascio del latte. Ricordiamo che la sala di mungitura è un ottimo punto di osservazione dello stato di salute delle vacche.

Per valutare l’applicazione della corretta procedura di mungitura eseguire il controllo con Lactocorder che misura l’an-damento dei flussi di emissione del latte.

Suddividere la mandria in modo tale da evitare la permanenza degli animali da mungere per oltre 1 ora in sala d’attesa. Al termine della mungitura evitare che la bovina si corichi prima di 30-40 minuti per favorire la chiusura dello sfintere del capezzolo distribuendo alimento fresco in mangiatoia e predisponendo abbeveratoi all’esterno della sala di mungitura.

La mungitura deve essere un’operazione veloce (max 1 ora per ogni gruppo).Per valutare l’andamento delle cellule somatiche della mandria considerare il Linear Score (LS) che è un parametro direttamente correlato con la perdita di latte. L’obiettivo, per questo parametro, è di avere almeno l’80% degli animali controllati con LS <4 e meno del 10% di animali cronici intesi come soggetti che hanno avuto un LS >4 per 2 controlli consecutivi.Per quanto riguarda le mastiti cliniche l’obiettivo è avere al massimo un numero di mastiti inferiore al 2% per mese (sul numero degli animali in mungitura).Il trattamento in asciutta va praticato su tutti i capezzoli di tutti gli animali avendo cura di eseguire, almeno una volta all’anno, una serie di prelievi sterili per l’esame batteriologico e l’eventuale antibiogramma. Tali analisi vanno eseguite sia su animali vicini al parto che poco prima dell’asciutta.

Ambiente e benessereL’orientamento della stalla va scelto considerando il periodo più delicato per la vacca da latte che è l’estate. È

pertanto preferibile un orientamento Est-Ovest in quanto le pareti esposte a questi punti cardinali saranno di dimensioni più piccole e pertanto riceveranno i raggi solari per un minor numero di ore durante la giornata

riducendo il surriscaldamento del ricovero. In tal modo le pareti lunghe esposte a Sud e Nord favoriranno la ventilazione naturale (l’aria calda a sud si surriscalda, tende a salire e per depressione richiama aria da Nord).Il tetto, coibentato a 2 falde, deve prevedere un’elevata inclinazione (25-35 %) con apposita fessura di colmo (larga 2 cm per ogni metro di larghezza dell’edificio) e relativo cupolino per favorire il ricambio d’aria. Qualora le stalle siano molto lunghe (>35 m.) è utile prevedere un salto di falda. L’altezza in gronda deve essere elevata (4-4,5 m.) senza eccedere per evitare l’aumento dell’ingresso dei raggi

solari in estate. Prevedere abbondanti sporti laterali (2 m.) per proteggere gli animali dalla pioggia e dal sole d’estate. Le pareti devono prevedere ampie aperture con tamponamenti rimovibili e frangivento. È

utile prevedere inoltre una ventilazione di soccorso installando grandi ventilatori a pale ad asse di rotazione verticale (elicotteri) ad un’altezza di 4-5,5 metri con interasse di circa 18-20 metri. Questi tipi di ventilatori

vengono azionati da motori di bassa potenza che consumano poco, creano una ventilazione diretta verso il basso che contribuisce anche a limitare la presenza delle mosche all’interno della stalla. Porre grande attenzione all’ambiente in cui vengono stabulati gli animali prevedendo un’idonea ventilazione che tenga

conto sia della temperatura che dell’umidità. Al fine di fornire un parametro per valutare lo stato di comfort degli animali bisogna considerare il numero di respiri della vacca a riposo in 1 minuto, che normalmente dovrebbero essere circa 60. Quando si arriva a 80 respiri per minuto la vacca è in stress da caldo. Soprattutto nella fase di fine asciutta deve essere garantita la massima pulizia della lettiera che deve essere anche comoda ed asciutta. Le vacche, compatibilmente con le condizioni aziendali, vivono meglio in ambienti aperti e ben ventilati (i luoghi chiusi sono ambienti ideali per lo sviluppo di agenti microbici).Per quanto riguarda la stabulazione qualora sia libera si consigliano almeno 9 m2 per capo mentre se a cuccette biso-gna garantire almeno una cuccetta per capo. Le lettiere devono essere ben tenute considerando che la paglia pulita ed asciutta rimane il materiale preferito dagli animali. Con questi parametri si garantisce un’ottima pulizia sia della vacca che della sua mammella che quindi non richiede ulteriori operazioni in sala di mungitura. La paglia risulta ancora il miglior giaciglio per il benessere delle vacche che favorisce il riposo degli animali (maggior riposo = maggior produzione) e riduce i problemi agli arti.La zona di alimentazione dovrebbe essere larga almeno 3,8 metri. La mangiatoia dovrebbe assicurare 75 cm. per capo con un posto per ogni vacca. Sia la zona di alimentazione che quella di smistamento deve essere pulita regolarmente in modo da evitare ristagni di feci e di odori conseguenti.Per valutare lo stato di benessere possono essere utilizzati degli indicatori come l’indice di comfort che si ottiene calco-lando la percentuale degli animali sdraiati sul totale dei capi escludendo quelli in mangiatoia. Tale indicatore, misurato 1 ora prima o 2 ore dopo la mungitura, dovrebbe essere >75%.I bovini dovrebbero essere ispezionati almeno 2 volte al giorno ad esclusione delle operazioni di mungitura ed alimen-tazione con registrazione delle osservazioni raccolte (calori, posture, zoppie ecc.).

Di particolare importanza è anche il pareggio funzionale dei piedi degli animali e, qualora si renda necessario, gli inter-venti terapeutici che devono essere tempestivi per evitare ulteriori problemi.Un aspetto, non secondario, che spesso viene trascurato è la biosicurezza degli allevamenti che deve essere tenuta ben presente per garantire la salute della mandria. L’ingresso in azienda di persone estranee deve avvenire solo se in-dossano indumenti monouso. Anche l’ingresso degli automezzi (camion del mangime, del ritiro del latte, delle carcasse degli animali, ecc.) dovrebbe essere controllato garantendone la disinfezione ed evitando che il personale non entri in allevamento. Evitare il contatto tra i bovini e gli animali di altre specie che possano veicolare malattie infettive (cani, gatti, piccioni, topi). Per quanto riguarda i roditori è buona norma prevedere un piano di derattizzazione mentre per gli insetti e utile programmare trattamenti mirati sia per gli adulti che per le larve.Qualora si preveda l’acquisto di animali deve essere attrezzata un’apposita zona separata di quarantena dove segregarli per almeno 21 giorni in attesa del riscontro di idonei esiti analitici previsti per valutarne lo stato sanitario.Tutte le condizioni ambientali, che si traducono in benessere per gli animali e che si avvalgono di accorgimenti naturali (orientamento stalla, altezza di colmo, ventilazione), spesso sono in grado di fornire risultati migliori di quelli ottenuti attraverso sistemi artificialmente indotti.

Testi a cura di Andrea Breveglieri e Giampaolo Zanirato

Il giudizio finale sulle corrette pratiche suindicate si traduce nel risultato di una stalla ben gestita con buona fertilità che, se abbinata ad una equilibrata consistenza della rimonta (leggasi minor costi) ed una discreta longevità della mandria (leggasi marginalità), potrà fornire soddisfazioni sia dal punto di vista tecnico che economico.

GranlatteSocietà Cooperativa Agricola a r.l.

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