nella nebbia #26

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Nella Nebbia Mensile Gratuito di Arte & Cultura Numero 26 Luglio 2010 THE MUSEUM OF EVERYTHING

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Rivista mensile con uno sguardo trasversale sull’arte

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the museum of

everything

Page 2: Nella Nebbia #26

Luci d’Estate a Santhià

Corso Sant’Ignazio, Corso Nuova Italia, Piazza Aldo Moro, Piazza Vittorio Veneto

FIVAFEDERAZIONE ITALIANA VENDITORI AMBULANTI E SU AREE PUBBLICHE

Comunedi Santhià

l’appuntamento

più fresco

dell’estate

santhiatese

Grande fiera.............................................

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Domenica 8 agosto 2010 ore 9-20

vieni a Santhià!

PUN

TO P

- VC

Page 3: Nella Nebbia #26

DaviDe toffolo e gli allegri ragazzi morti04

NellaNebbiaEditore:

p.zza Risorgimento, 1213100 Vercellitel. 0161 1850396

Redazione Novara Via Giovanni De Agostini, 2 28100 Novara tel: 0321. 393756 email: [email protected]

Registr. Tribunale di Vercellin.347/2008 del 15/04/2008

N.26 Luglio 2010Rivista MensileDirettore ResponsabileAndrea Bellavita

Editor Testi:Eliana Frontini

Hanno collaboratoLaura Albergante, Guido Andrea, Alessan-dro Barbaglia, Chiara Bernardi, Barbara Boz-zola, Elisabetta DellaValle, Eliana Frontini, Veronica Gallo, Roberta Invernizzi, Elena

Leone, Savio Loquace, Gianluca Merca-dante, Simon Panella, Marco Pozzo, Marco Roggero, Michele Trecate, Davide Vergnano

Concessionaria pubblicitariaStudioKaboom s.n.c. / Ufficio CommercialeCristiano Carpocell. 366 1689727tel. 0161 [email protected]

Ufficio Commerciale NovaraRoberto Pronzello cell 347.2225068 [email protected]

Stampa:SarnubVia Santhià, 58 13881 Cavaglià (BI)

Con il patrocinio di

Mensile Gratuito di Arte & Cultura

PROVINCIADI VERCELLI

www.nellanebbia.it

editorialeEstate! Calda... caldissima… torrida!

In ogni numero di Nella Nebbia non facciamo altro che far conoscere ed esaltare le bellezze artistiche e le persone che rendono unica la nostra terra, ma il clima… il clima è terrificante e non si possono spendere troppe parole a riguardo, se non per constatare tristemente che è una maledizione che c’infligge d’inverno gelate, nebbie e piogge e d’estate caldi sahariani e livelli di umidità da foresta pluviale!

Proprio per questo motivo, anche quest’anno abbiamo optato per il numero d’oppio! Ops, doppio!

Così potremo finalmente scappare verso lidi più miti e possibilmente con un mare a portata di ciabatta.

Come diceva mia nonna, arrivati a parlare del tempo diventa ora di salutarsi, quindi buona lettura e arrivederci a settembre.

Studio Kaboom

sommarioluglio 2010

incontro passeggeroun viaggio a tutta fantasia con a gianni roDari

08

awa lytra musica e cinema

10

la storia siamo noi?il vecchio molino ugliengo

12

the museum of everything:una collezione D’arte poco museale

15

garrison rochelleun amico per chi ama la Danza

20

rubrichepensieri, iDee e stravaganze

25

fumettomistero

30

agenDacome, Dove e quanDo

26

morire per amorela passione Del cristo a sorDevolo

17

novara jazz fest 2010istantanee Di novara a ritmo Di jazz

22

estate sui laghi con il cappelloverbano e cusio stregati Dall’arte Di straDa

23

il camminanteteatro natura o nella san francisco Dei 60’s

24

Page 4: Nella Nebbia #26

DaviDe toffoloe gli allegri

ragazzi morti:

luce a norDestLo Sportello del Consumatore

Associazione Consumatori ItaliaCorso Risorgimento, 15 - 13900 Biella

Tel: 015.401444 / 015.8461457DA VENTANNI IN DIFESA DEL CONSUMATORE

fumetto

testo: Laura Albergante

04

Page 5: Nella Nebbia #26

avide Toffolo? Classico esempio di poliedrici-tà artistica. Cantante, chitarrista, fumettista: tre anime che convivono con grande passione e sincerità. Ha fondato nel 1994 i Tre Allegri Ragaz-zi Morti, con i quali ha sviscerato l’adolescenza tuttotondo di migliaia di persone in crescita, in-

trappolate nella famosa zona d’ombra da cui molti non sono usciti, appunto, “vivi”. Nati a Pordenone, in quel Nordest ope-roso, preciso e freddo di vento, poco abituato a dar notizia di sé, ma intimamente ribollente, caldo di idee e di energie sommerse come il Carso. Una band illuminata di luce brutale, ma schietta, faro puntato in faccia alle abitudini, ai vizi, alla quotidianità di chi si sente ai mar-gini della società, di se stesso, di chi vive in sprezzo alle convinzioni. Davide Toffolo, sempre in bilico tra fumetto e musica, ha raccontato le mille vite perdute e le speranze, le lotte di tante persone, appena un po’ più bidimensionali, ma che soffrono, piangono, godono. Come noi. Raggiungo Davide al telefono dopo una piccola odissea fatta di appuntamenti desiderati, mancati, rimandati. Finalmente sento la sua voce! E’ serena, lievemente scossa da un accento friu-lano, che la rende così particolare, semplice e sincera allo stesso momento. Iniziamo subito a parlare dell’ultimo disco dei Tre Allegri Ra-gazzi Morti, uscito in marzo, intitolato Primitivi del futuro.

Primitivi del futuro ha un sound molto diverso rispetto ai dischi precedenti. Avete abbandonato il punk, fil rouge della vostra carriera, in favore del reggae e del dub: come mai questo cambio di pro-spettiva?Non è stata una scelta ben definita anche se, fin dall’inizio, abbiamo cercato una lingua diversa, che si discostasse da quel-la che abbiamo sempre utilizzato. Quan-do si è trattato di fare il disco abbiamo scelto il produttore Paolo Baldini (Africa Unite, nda), che ha fatto crescere l’ipotesi di poter andare in una direzione comple-tamente reggae. Di base c’era la volontà di parlare una lingua differente, perché la realtà che abbiamo intorno è diversa da quella che ci circondava quando abbia-mo iniziato a suonare. Il rock, in fondo, è stato un po’ “mangiato” dalla televisione e dalle difficoltà nel comunicare. Nuovi personaggi irrompono nella realtà descritta dal disco: alcuni di essi raccontano un mondo crudele, avaro di affetti e solitario. L’abbandono del “mondo naif” non è indolore ma per-mette di avvicinare la narrazione a ciò che viviamo quotidianamente. Secondo me è il disco della “ma-turità” in tutti i sensi: i testi non sono più legati al mondo adole-scenziale, ma si aprono ai trentenni, come se il passaggio all’età adulta si fosse ormai compiuto. I Tre Allegri Ragazzi Morti, per mia precisa volontà, non si sono mai dedicati ad una scrittura “per ragazzini”, ma ad una scrittura sull’ado-lescenza. Il mondo che raccontiamo in questo album è sicuramente più vicino a noi, ma rimane una visione in qualche modo fantastica o “di ricostruzione”, perché il mio modo di scrivere ha più a che fare con il disegno che con la descri-zione di quello che vedo intorno a me. E’ indubbio che questo di-sco includa sia nuovi personaggi sia un nuovo tipo di musica per noi. Ma io non lo vedo come un album di “rottura”, visto in pro-spettiva rispetto al passato: per me è da inserire in un percorso di continuità. Quando mi dicono “è il disco della maturità” mi… prendo un po’ paura!

Cosa rappresenta per te l’adolescenza? Per quali motivi ti affa-scina?

Per me è sempre stato il momento di passaggio, quel momento in cui una persona decide cosa diventerà, perciò credo rimanga una chiave per capire ciò che siamo. E’ il periodo in cui io ho trovato la mia forma e un luogo molto fertile per scrivere. Ho scritto dei fu-metti, delle canzoni che hanno a che fare con l’adolescenza. Ne ho parlato così tanto in questi anni che non riesco più ad occuparmene, almeno nelle interviste!

Il mio fratellino ha scoperto il rock’n’roll era una vostra canzone di qualche anno fa: cosa significa rock’n’roll e che ruolo riveste la musica rock per te?Il rock’n’roll per me è sempre stato sinonimo di alterità. Se la musica italiana è sempre stata la musica leggera, il rock’n’roll è sempre sta-

to un linguaggio “altro”. Infatti, i Ragazzi Morti scrivono delle canzoni facilissime, chiaramen-te non stupide, ma costruite su una modalità che ricalca quella della musica popolare, non italiana, ma americana, e questo costituisce ancora oggi, per molti, una sorta di “infrazio-ne” nei confronti della tradizione nazionale. Il rock’n’roll è stato anche la musica di mio pa-dre ed è stata per molto tempo l’idea di una scoperta, anche un po’ naif, della propria di-versità e della propria essenza: per questo io lo sento vicino all’adolescenza.

State girando l’Italia in tour: come è stato accolto il nuovo di-sco?Molto bene! Nelle prime date, in particolare, come avviene sempre

quando presenti un disco nuovo, avverti una grande attenzione e allo stesso tem-po devi convincere le persone che hai davanti. Questa volta la sfida è stata dop-pia, perché questa diversità nel sound ci ha costretti ad avere un atteggiamento, anche fisico, molto differente da quello che avevamo in precedenza, cosa che ci ha fatti praticamente ripartire da zero: ecco spiegata l’energia fortissima che sentiamo!

Parliamo del tuo lavoro come fumetti-sta. Senti più tua la musica o il fumet-to? Quale delle due forme espressive è più connaturata al tuo modo d’essere?In questa cosa sono “doppio”: non riesco a scegliere, e non ho ancora scelto, tra i fumetti e la musica. Ti devo confessare che la quantità di lavoro che ho fatto in campo musicale, negli ultimi tre-quattro anni, ha rallentato molto la mia attività in ambito fumettistico. In questi giorni sto mettendo a posto una serie di appunti

che potrebbe confluire in un libro nuovo. E’ difficilissimo scegliere tra le due opzioni. Quando mi sento sotto pressione con una delle due forme artistiche, tendo a rifugiarmi nell’altra: funziona sempre.

Hai frequentato la scuola di fumetto di Andrea Pazienza, a Bolo-gna: che ricordi hai di quella esperienza?E’ stata l’esperienza più formativa della mia vita, durata solo un anno, certo, ma molto intensa. Avevo circa diciannove anni... per la prima

volta ho incontrato persone, ar-tisti, che avevano un amore così grande e profondo per quello che facevano al punto da rimane-re dentro di me anche ora: è una forza che io ho voluto emulare in tutta la mia vita.

Quali sono le tue fonti di ispira-zione sia per la musica sia per il fumetto?

Ho letto moltissimi fumetti e ho ascoltato altrettanta musica. Non so se sono gli altri fumetti a fornirmi l’ispirazione per le mie tavole, anche se di solito funziona così: si cerca di riprodurre qualche sen-sazione, qualche emozione che si è vissuto in passato, e questo è il motore di ciò che ogni artista fa. In questo momento sto lavorando

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la fortuna di essere donna

Nella Nebbia 05

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ad un libro che è una sorta di biografia a fumetti di un grande dise-gnatore italiano: Roberto Raviola in arte Magnus, l’inventore di Alan Ford. Questo mi permette di mettermi in comunicazione costante con il lavoro di un altro disegnatore. Magnus è sicuramente fonte di ispirazione per le mie opere, ma non è l’uni-co. Cito anche David Bee e Gipi, che spesso rileggo per trovare una forma adatta al mio lavoro.

Nel 2002 hai pubblicato un libro, Intervi-sta a Pasolini. Siete entrambi friulani. Puoi farci una riflessione sulla figura di questo grande intellettuale italiano?Uno dei punti chiave del libro sta nella figura di Pasolini come scrittore che mette in gioco la propria vita. Chiaramente anche l’aspetto “territoriale” ha avuto un ruolo importan-te. Pasolini per me ha svolto la funzione di “specchio”: ho cercato di capire, nelle sue pa-role, quello che poteva servire anche a me. Una sorta di confronto tra artisti.

E’ uscito nel 2009 il terzo e ultimo atto dei Cinque Allegri Ragazzi Morti. Cosa ci racconti di quest’opera?

E’ la raccolta completa delle storie che ho scritto sui “ragazzi morti”: le ho iniziate idealmente nel 1994, anche se la maggior parte del lavoro è stato fatto tra il 1999 e il 2001, il periodo in cui ho disegna-to più di cinquecento tavole a fumetti divise in nove storie. L’ultima

invece è stata pensata assieme alle altre, ma è stata disegnata poco prima che venisse pub-blicata, cioè l’anno scorso. E’ il corpo principa-le dei fumetti sui ragazzi morti e sono felice che per la prima volta ci sia un luogo in cui trovare tutte le storie relative a loro, insieme ai dischi, visto che si possono trovare in allegato alcune raccolte di nostri brani. Sono orgoglio-so del lavoro realizzato con gli Allegri Ragazzi Morti: è un lavoro complesso, articolato, che ha poco a che fare con la maniera tradizionale di mettere in moto la musica.

Un saluto ai nostri lettori.Il nostro saluto tipico era “bacini & rock’n’roll”, visto che ora abbiamo due lingue vi saluto con “bacini &reggae&roll”! Chi verrà ai no-stri concerti avrà un po’ di reggae e un po’ di

rock’n’roll, ma soprattutto avrà noi.

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Sottovaluti i dettagli? Peccato.La qualità della tua casa risiede nei particolari.

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Anno rodAriAno

uccede solo nelle favole. O nella realtà quando si am-manta di favoloso. Fatto sta che succede, o almeno è

successo; e a me per di più. Succede che in un lumi-noso pomeriggio di aprile sia incappato in un vecchio

registratore Geloso, grosso come oggi non faremmo i forni a microonde. Quello con i tasti a fianco, grandi, rettangolari, uno rosso, uno giallo, uno nero e pure uno verde. Quello rosso serviva a regi-strare, quello verde ad ascoltare. Gli altri due nessuno lo sa. Il resto l’hanno fatto la curiosità e lo stupore. Ho schiacciato il tasto verde tanto per fare qualcosa e la voce che ne è uscita era impossibile da con-fondere, aveva la erre arrotata. Pungente. Umberto Eco. E l’altra? Quella che gli rispondeva? Ci metto un po’ di più, poi quel nome lo pronuncia l’intervistatore che nel lontano 1965 stava discorrendo con i due lumina-ri, per un programma televisivo che si è portato via il vento, su un argo-mento di gran richiamo: Walt Disney. Il nome che fa è sorprendente: Gianni Rodari. Lentamente capisco il tesoro che ho nelle orecchie, un’intervista di oltre quarant’anni fa a Eco e Rodari, tratta dal programma Rai Il mondo di Walt Disney, condotto da Ettore Della Giovanna. Prima di attaccarmi alla tastiera e scrivere quan-

to segue, ancora due righe. Grazie a Paola Rodari, la figlia del favoloso Gianni, e Maria Teresa Ferretti, la moglie, che – avvisate di quanto inten-devo pubblicare –, hanno acconsentito all’uso del materiale e ne hanno copia. Anche Eco l’ha saputo e l’ha avuto. Allo stesso modo mamma Rai. Padrini e madrine d’eccezione, c’è da ammetterlo, che ringraziamo e speriamo, seppur per poche righe, di aver onorato al meglio.

l’antefatto Succede questo: il 2010 è un anno rodariano, novantesimo anniver-sario della nascita e trentesimo della scomparsa. È vero, Rodari è morto giovane, a sessant’anni, omegnese di nascita, novarese per forza, favolo-so per vocazione. Volendo c’è di più: è anche l’ottantesimo anniversario della nascita di Topolino e il settantesimo dall’uscita nei cinema di Fan-tasia, il capolavoro di Disney. A sentire lo zio Walt. Volendo c’è ancora di più; c’è l’intervista andata in onda in televisio-ne nel gennaio 1965, in cui l’omegnese fantastico Gianni Rodari e Um-berto Eco, che poi è di Alessandria, qui a due passi, massacrano la peda-gogia disneyana e affondano Fantasia. Nel senso del film. Pure il povero

s

incontro passeggero

un viaggio a tutta fantasia

seDuti accanto a gianni roDari

08Anno rodAriAno

testo: Alessandro Barbaglia

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Topolino ne esce a orecchie basse. Ecco, alcuni brani dell’intervista tratta da quella trasmissione sono lo spunto di quel che si legge qui sotto. I virgolettati sono le parole precise di Eco e Rodari. Per il resto ci ho messo del mio. Ma d’altra parte ci vuole fantasia per parlare di Rodari. Altrimenti le coincidenze che ci stanno a fare?

un treno favolosoLa coincidenza per Omegna è sempre in ritardo. A Novara ci si siede sul-la panchina fredda e dura e si aspetta il trenino che viene da lontano. Che viene dal 1965. Minuti a manciate, a decine, poi arriva. Vuoto, come sempre, solo due signori chiacchierano animatamente tra loro, con bar-be e occhi in bianco e nero. Uno ha un gran nasone, per cui i bambini lo prenderebbero in giro se lo vedessero passare in piazza Cavour, per dirne una, e un ciuffo a cascata fatto di quelle idee che non riesce a trattenere e si fanno forma tra fronte e tempie. Come onde di fantasia. L’altro è più crucciato sotto una barba ben curata. Occhialini da intellettuale, abito mai fuori posto, anche se è seduto storto e una erre che gli gira in gola tutte le volte che parla di semiotica. Ed è una erre che punge. Il treno parte. Non è che ci sia molto da fare fino a Omegna. Silenzioso m’infilo al fianco loro. Sarò terzo di un impossibile incontro su un treno di fantasia.

“Umberto? Scusami se disturbo, ma c’è una cosa che volevo chiederti. Mi domandavo come avesse fatto Disney a diventare questo re dello spettacolo, questo re della fantasia che è diventato. Te lo chiedo per-ché a me pare che tutto questo sorga sulla base di tre grandi intuizioni. La prima è l’importanza del cartone animato. Disney ha capito che non era un giochetto che passava, era qualcosa da cui si poteva cavare spettaco-lo a lunga portata. Una seconda intuizione è il colore. Disney è stato tra i primi a capire l’importanza del colore e a sfruttarne le risorse. E una terza intuizione è il suono. Anche qui Disney ha capito subito e ha lavorato per creare una tecnica con cui sfruttare tutte le risorse di questo mezzo”.

Nemmeno si presenta, ma io lo riconosco. È la voce flebile di Gianni Roda-ri. Da uno così favoloso ci si aspetta che s’interroghi su Disney. Ma l’altro, l’altro adesso vedrai che non risponde nemmeno. È un tipo tutto teso. E invece Umberto risponde. Poggia le bozze di un libro che un giorno scriverà a Orta, Il nome della rosa, e si fa serio, Umberto Eco.

“Vedi, Gianni, in fondo lui ha dato il via a un’operazione mitologica per cui è nata una serie di personaggi che hanno cominciato a vivere per conto proprio. Sono entrati a far parte del costume. E non parlo solo dei film”. “E di che parli?” “Dei fumetti. Pensa a un personaggio come Topolino, nato negli anni della grande crisi. Ha rispecchiato il modello ideale di uomo americano. Generoso, povero, capace di partire dalla vendita dei giornali per arrivare alla presidenza degli Stai Uniti. Coraggioso, altruista. Ci sono delle storie, come Topolino giornalista in cui lui lotta contro i gangster per la libertà di stampa, temi che rispecchiano da un lato produzioni cinematografiche dell’epoca e dall’altro i temi di attualità. A fianco a lui viveva Paperino, personaggio di caratteristiche opposte, nevrotico, antipatico, che rima-neva nell’ombra come spalla. E nel dopoguerra c’è il capovolgimento della situazione. Topolino inizia una sua chiara decadenza ed emerge Paperino, che è il figlio del dopoguerra, eroe sfortunato, dissociato e ne-vrotico. E questo è il segno che questi personaggi hanno continuato a esprimere qualcosa di reale”. “Se mi avessero detto che ne sapevi anche di Topolino... Be’, non ci avrei creduto”.

Tace un attimo, guarda fuori dal finestrino. Il lago d’Orta. Poi si fa serio.

“No, però, vedi, mi pare che Disney, ed era questa proprio una cosa di cui volevo parlare con te, mi pare che Disney abbia colto la chiave con cui po-ter parlare contemporaneamente a piccoli e grandi. E che è la chiave del comico, del meraviglioso. Nel cartone animato di Disney noi adulti pos-siamo vedere dei risvolti comici, satirici, allusivi, di costume che al bam-bino sfuggono. Ma contemporaneamente il bambino ha uno spettacolo completo, perché ha il movimento. Ogni attimo dello spettacolo è pieno di ritmo. C’è un dinamismo continuo e complesso fatto dell’immagine, del suono, delle trovate. Io penso che il bambino, soprattutto quando è piccolo, non segua nemmeno la storia nei suoi nessi e nei suoi svi-luppi, ma veda attimo per attimo quello che succede stando come sopra una giostra colorata da cui vede tutti questi cambiamenti. Semmai si può dire che alla fine dello spettacolo, di uno spettacolo Disney, ai bambini non rimane molto, non rimane nulla su cui pos-

sano fantasticare, ruminare e magari riflettere. Questo mi sembra un limite su cui si potrebbe discutere”. “Io – ed è ancora Eco – credo ci sia una spiegazione che aiuta a capire il fenomeno. Disney anche se ha preso ispirazione da atteggiamenti del costume della civiltà americana, ha semplificato all’estremo questi at-teggiamenti. I suoi personaggi non hanno grossa profondità, sono de-gli schemi. E allora questi elementi, generosità, altruismo, o isterismo in Paperino, nevrosi, sono ridotti agli ultimi termini: sono comprensibili a tutti. Sono universali. Poi, classico dei favolisti, ha trasportato tutto a li-vello animale con una capacità di capire la psicologia in fondo degli ani-mali e di tradurla sul livello umano. Ma soprattutto ha avuto il coraggio e la spregiudicatezza di puntare sul patetico. Anche sul patetico deteriore certe volte. E il patetico è sempre un gran conquistatore di folle. ... Credo di più che Disney si ponga spontaneamente al livello culturale del suo pubblico. Disney pensa a produrre merce perfetta da ogni punto di vista. Però tale da contentare il pubblico. Lui dice: ‘I critici mi rimproverano perché usiamo il colore da cartolina illustrata. Ma io so che il 90% della gente è d’accordo con me, e io sono contento così’. Mi pare abbastanza tipico. E quello che lui dice del colore, credo che lo pensi anche della musica, del soggetto, delle storie, della morale che vuol dare alle sue storie. Secondo me va incontro al gusto medio del pubblico tale quale lo stabiliscono le ricerche, perché Disney non decide niente, non fa niente senza aver fatto un’inchiesta di mercato, un sondaggio per sapere se le tre fatine della Bella addormentata devono essere alte, piccole, magre o grasse, devono avere quel viso e così via. Fa ricerche di mercato organizzate, serie, su tutti gli aspetti che gli interessa-no. È un atteggiamento onesto, anche se non si può dire che sia un atteggiamento da creatore d’arte. Tolstoj non avrebbe mai fatto delle inchieste di mercato per stabilire se Anna Karenina dovesse essere in un modo o nell’altro. ... Non so, Gianni, ti sembra una bella cosa?”

Rodari sospira, si sistema il ciuffo.

“Mi pare che non sai mai dove portare la bambina al cinema. E insomma, il cinema produce tanto poco. Quando nell’elenco degli spettacoli noi troviamo Disney è un sollievo perché lì andiamo, come si suol dire, sul

sicuro”.

E qui si perde via. Il suo sguardo, quello favoloso, fisso a guardare attra-verso il vetro di un treno mai preso, di una coincidenza sulla quale è stata una fortuna salire. Anche solo per qualche stazione.

Gianni Rodari - Il giovane gambero

anDra’ lontano?fara’ fortuna?raDDrizzera’ tutte le cose storte Di questo monDo?noi non lo sappiamo, perche’ egli sta ancora marcianDo con il coraggio e la Decisione Del primo giorno.possiamo solo augurargli, Di tutto cuore:buon viaggio!

Nella Nebbia 09

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ellissima, divenuta famosa quale protagonista in Bian-co e nero di Cristina Comencini, tra le migliori commedie italiane degli ultimi anni, Awa Ly vi recita la parte della giovane moglie di un diplomatico, insomma una splendi-da africana, che fa perdere la testa al qualunquista Fabio Volo, a sua volta sposato con una gelosissima Ambra An-

gioini, impegnata in una onlus per il Terzo Mondo. Siamo insomma davanti ad Awa Ly che ora conferma la propria versatilità

artistica con un album musicale, Modulated (Roadhouse Music) in cui mostra grandi doti interpretative come pure una raffinata scioltezza nello scrivere i dodici brani e nello scegliere gli orchestrali di ascendenza jazz o rock.

Awa Ly, tra l’altro, è l’ultima, in ordine di tempo, di una fitta schiera di gio-vani musicisti di origine straniera che risiedono nel nostro Paese, ad esempio la somala Saba Anglana o la marocchina Malika Ayane, il camerunense Taté Nsongan, la britannica Joanna Rimmer, che stanno decisamente rinnovan-do e incrementando il nostro patrimonio cultural-musicale con sonorità da tutto il Pianeta.

Fin dal primo incontro Awa Ly si rivela simpaticissima, proprio come nel film, anche se lei tiene a precisare che non ha nulla a che vedere con quel personaggio. E comunque non si tratta solo di una ragazza bella e brava, ma di una persona affabile, di una donna intelligente, cantautrice genuina, che sa trasmettere comunicativa e socievolezza, anche solo con poche battute, come accade in questo dialogo realizzato poco prima di uno dei suoi nume-rosi soggiorni a Parigi.

Awa, sei diventata famosa per il film con Fabio Volo. Ti ha cambiata que-st’esperienza? Che ricordo ne hai oltre un anno dopo?Guido, non credo di essere diventata famosa...non più di tanto [ride], e sin-ceramente non è la mia priorità. Recitare in Bianco e Nero è stata una bella esperienza, Cristina Comencini è una regista eccezionale, molto vicina agli attori e mi ha aiutata molto per l’interpretazione del mio personaggio. Ho anche bellissimi ricordi del set di Daniele Luchetti per il suo film La nostra Vita, sono molto felice per Elio Germano che ha appena ricevuto un premio

al festival di Cannes e sono orgogliosa di aver partecipato anche a quest’altro lavoro cinematografico.

Parlaci di questo nuovo disco. Cosa lo caratterizza? Ci sono brani di cui vai particolarmente fiera?“Modulated” come dice il titolo, è un album con tonalità ed atmosfere diverse. L’intensità dei brani, il mood delle composizioni aumenta e diminuisce come un’onda, una sinusoide nelle armonie e nei ritmi. Sono particolarmente affe-zionata ai brani “So Far So Close” e “My Love”.

Ho trovato il tuo disco molto americano (cosa non frequente in Italia), in senso buono, perché viaggia - a gonfie vele - verso la miglior tradizione del cantautorato femminile e delle jazz vocalist. Condividi? Ti ringrazio molto! Mi piace, con umiltà, condividere la tua definizione...

Ti piace l’etichetta di world music per definire la tua musica?World Music? Perché sono francese, d’origine senegalese, vivo in Italia e canto in inglese? [ride] Allora sì... ma il mio genere è semplicemente un incrocio tra pop e folk music con qualche contaminazione jazz.

Quali sono i motivi che ti hanno spinto a diventare una musicista? O pre-ferisci definirti una cantante? O un’interprete?Tutte e tre le definizioni mi rappresentano: quando scrivo le mie canzoni, quando le registro, e soprattutto quando canto dal vivo.

Chi sono i tuoi maestri in ambito musicale?Non ho maestri, ma tanti ispiratori, dalle grandi dive del jazz alle star del pop come Sting, ma ascolto volentieri anche i grandi maestri della musica classi-ca... come vedi i miei gusti sono decisamente eclettici!

Ma quando dici dive del Jazz ti riferisci a Billie Holiday, Ella, Sarah Vau-ghan, Bessie Smith o anche a cantanti più recenti come Dee Dee Brid-gewater, Erika Badu, Norah Jones?

Aggiungerei anche Nina Simone, Dinah Washington e tante altre... quelle di ieri e quelle di oggi: mi piace ascoltarle tutte!!!

Qual è stato in assoluto per te il momento più bello della tua carriera di attrice e musicista? Sicuramente la prima volta che mi sono esibita dal vivo è un’esperienza che non dimenticherò mai, poi sono arrivati tanti bei concerti: cantare dal vivo è ciò che mi riempie maggiormente di gioia e di soddisfazione.

Quali sono le idee, i concetti o i sentimenti che tu associ alla musica?La musica rappresenta tante cose per me: è una necessità per comunicare e condividere.

Cambiamo argomento: l’Italia è un paese razzista? Come vedi questo delicato (e grave) problema?Ho scelto di vivere in Italia... senza entrare nei dettagli tante cose mi dispiac-ciono oggi, ma sono comunque ottimista perché l’integrazione tra diverse colture non può che migliorare in un paese ricco di storia come l’Italia.

Ma c’era qualcosa di autobiografico nel film Bianco e nero? Ossia, ti è mai capitato di vivere situazioni simili, direttamente o attraverso i racconti di amiche o conoscenti?Per quello che mi riguarda non è autobiografico, ovviamente potrei raccon-tarti tanti aneddoti in dieci anni di vita in Italia... ma preferisco dirti che è un Paese che amo tantissimo; e amo anche il suo popolo... sono ottimista, sempre!

Ti faccio l’ultima classica domanda: quali sono i tuoi progetti musicali per il futuro?Tanti concerti per adesso, per far ascoltare “Modulated” dal vivo in giro per l’Italia ed anche all’estero, in effetti. Poi un nuovo disco, al quale sto già la-vorando e che potrebbe essere realizzato magari l’anno prossimo. Grazie e saluti carissimi a Nella Nebbia!!!

awaly

10musicA

testo: Guido Andrea

b

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Stampa: Grafica Santhiatese

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12

A PREMESSAForse non è così risaputo che, in Europa, la Storia sia un invenzione settecentesca. Mi spiego meglio. Prima della fondazione delle Accademie d’arte Nazionali e delle grandi campagne di rilevamento dei monumenti dell’Antichi-

tà Romana e Greca non esisteva l’idea di conservare gli edifici delle epoche precedenti. Molti palazzi romani sono costruiti con le pietre razziate dal Colosseo e dai monumenti dell’antichità ed il teatro di Marcello (del I secolo a.C.) è solo parzialmente riconoscibile perché inglobato, senza troppi complimenti, in un palazzo rinascimentale.Insomma il concetto di conservazione architettonica non era per nulla condivisa tanto che nei comuni Italiani di epoca medioevale e anche rinascimentale si moltiplicavano le leggi che vietavano di lasciar crollare gli edifici antichi NON perché questi dovessero essere preservati ma perché così facendo non si aggiravano le gabelle che l’amministrazione incassava per l’accesso in città dei nuovi materiali da costruzione...

Nel corso del ‘700 le Accademie d’arte diventarono in Europa un strumento molto potente per la creazione di una cultura storica per i nuovi Stati nazionali pubblicando e diffondendo fra i loro studenti i risultati delle campagne di rilievo dei monumenti antichi: Roma, Pompei, Paestum e poi in Grecia nei primi anni dell’’800.Ovviamente se uno storico di professione leggesse le cose che sto scrivendo verrebbe ad aspettarmi sotto casa per darmi quello che mi merito.... però, se vogliamo essere un po’ romantici possiamo im-maginare che il momento preciso in cui nasce una coscienza storica sia quando, in un assolato deserto egiziano, davanti ad un tramonto infuocato Napoleone Bonaparte arringa le sue truppe iniziando il suo celebre discorso: “Dall’alto di queste piramidi 40 secoli di storia ci guardano...”. C’era bisogno a quel tempo di ricostruire le radici storiche di un im-pero che aveva visto letteralmente decapitate (...) le sue istituzioni e Bonaparte, portandosi, appresso all’esercito, 160 scienziati per studiare le opere dell’antico Egitto dimostrò la sua intenzione di uti-lizzare la memoria storica come collante di una società ancora tutta da costruire.

l

la storia siamo noi?

“… eD e’ per questo che la storia

Da’ i briviDi, perche’ nessuno la

puo’ fermare.”

francesco De gregori

Premio NazioNale d’arte Città di Novara

2000 - 2010 edizioNe del deCeNNaledirezioNe artistiCaviNCeNzo sCardigNo

Pittura, sCultura, grafiCa e teCNiChe iNCisorie, fotografia, video

-tre sezioNi sPeCiali: giovaNi uNder 30, studeNtidegli istituti d’arte, artisti del territorio Novarese-uN’ aPPosita sezioNe su iNvito-isCrizioNe al Premio iNterameNte gratuita

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COMUNEDI

OLEGGIO

COMUNEDI

ORTA S. GIULIO

LuoGhi

testo: marco Pozzo emarco roggero

Page 13: Nella Nebbia #26

Nella Nebbia 13

Oggi, nella cultura occidentale e soprattutto in quella italiana, la conservazione degli edifici del passato è diventato un valore condi-viso al punto da creare situazioni alla rovescia in cui l’autorità delle soprintendenze e di una normativa necessariamente generica, vista la sovrabbondanza di edifici antichi o anche solo vecchi, fanno sì che ci si strappi le vesti per preservare quasi tutto.Me se è vero che il confine fra ciò che è vecchio (e quindi da buttare anche se è carico di ricordi) e quello che è antico (e quindi di pregio) non è oggettivo ma culturale, allora chi è giusto che decida che cosa deve essere conservato e che cosa demolito? In Italia abbiamo un’istituzione che sta lavorando ai confini del mi-racoloso nel campo della conservazione del patrimonio architetto-nico e che ci mostra quale sia la via corretta: il Fondo per l’Ambiente Italiano (FAI) investe in monumenti che hanno un valore storico ma anche un potenziale di riutilizzo collettivo. Recuperare un edificio di pregio per poi lasciarlo nuovamente decadere sarebbe uno spreco di soldi e nient’altro... Tutti i monumenti gestiti dal FAI vengono re-cuperati o perché hanno una qualità intrinseca che permetta loro di diventare dei poli di attrazione o anche perché possono diventare contenitori di eventi o funzioni che saranno in grado di mantenerli sia finanziariamente che a livello di immagine.

IL PROBLEMAA Santhià si trova un complesso di edifici abbandonati che i profani come me conoscono come l’ex consorzio ma che in realtà è il vec-chio molino Ugliengo. Si trova lungo il corso del Naviglio d’Ivrea, (del quale sfruttava la forza motrice) di fronte alla strepitosa Sta-zione Idrometrica e alla centrale idroelettrica gestita dal Consorzio Ovest Sesia.

Sono stato accompagnato in una visita avvincente da Marco Rogge-ro, docente al Politecnico di Torino che, insieme ad altri, si è preso a cuore il destino di questi vecchi muri che resistono splendidamente alle intemperie e allo scorrere del tempo, facendoli studiare da alcu-ni gruppi di studenti della Facoltà di Architettura i quali stanno pro-ducendo tesi di ricognizione storica e anche progetti di riutilizzo.E’ quasi incredibile che, a pochi metri dal supermercato costruito grazie alla demolizione di una parte dei magazzini del molino, si sia costretti a camminare in una giungla di rovi che introduce in am-bienti inimmaginabili per fascino, ampiezza e stato di abbandono.Ora la proprietà del complesso è di un privato che, giustamente, vor-rebbe avere il suo tornaconto dall’investimento come, ad esempio, demolire il tutto e farci abitazioni e negozi che, a dispetto della di-screta saturazione del mercato edilizio, garantirebbero comunque una incasso superiore al lasciare ogni cosa lì a decomporsi...

LA DOMANDAIn un contesto piccolo come quello santhiatese ci sono anche altri edifici che stanno terminando, dimenticati, la loro lunga storia: l’ex convento dei Francescani, i Carabinieri Reali e alcune cascine note-voli. Esiste una comunità locale intenzionata a spendersi per trasfor-mare un romantico ricordo in un luogo dove si produce e si traman-da la propria cultura? C’è il luogo, e ci sono le idee e gli uomini. Se ci fosse anche l’intenzione, probabilmente, non sarebbe un problema trovare i soldi.

LA CONCLUSIONEBé... se sono stato sufficientemente eloquente avrete capito che il finale non posso scriverlo da solo...

Questo metodo rivoluzionario per rendere lisci i capelli infonde profondamente la cheratina nella cuticola del capello riducendo fino a 95% i capelli crespi e ricci e rednendoli più morbidi, più lisci e più lucidi. I risultati generalmente durano da 3 a 5 mesi secondo il tipo di capelli.

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Il Governatore del Naviglio d’Ivrea acconsentì alla realizzazione di un Molino nel territorio del Borgo di Santhià nel 1479. L’impianto era costituito da cinque ruote a pale: quattro per la macinazione di granaglie, la quinta per la pista da riso.

Tra i secoli XV e XVI il declino causato dalle dominazioni francese e spagnola e lo stato di abbandono del Naviglio d’Ivrea si ripercos-sero anche sull’attività molitoria. Il molino riprese soltanto dopo la metà del Seicento, il letto del Naviglio fu liberato dalle sabbie e il molino ricostruito.

Dopo l’occupazione francese, con la Restaurazione nacque l’Azien-da dei Canali Piemontesi. Nel 1820 venne riacquistato dal Conte Solaro dal Borgo il Naviglio. Con esso vennero ceduti allo stato i molini prospicienti il corso d’acqua.

Il molino, divenuto demaniale, subì un importante intervento di ristrutturazione, arrivando ad occupare una superficie di circa un ettaro. Nel 1887 fu affittato alla Ditta Biasetti Serafino ed Ugliengo Fortunato, e il molino divenne un importante e moderno stabili-mento all’esercizio industriale della macinazione. La Ditta fu sciolta nel 1896 e l’Ugliengo, ottenuta dal Demanio la cessione del molino e dei terreni annessi, procedette ad ulteriori ampliamenti.

Lo stabilimento comprendeva oltre al moderno molino a cilindri un’antica pista da riso, un maciullatoio da canape, la casa di civi-le abitazione con gli uffici, i silos, le scuderie, spaziosi magazzini, la portineria ed un piccolo laboratorio da fabbro e falegname. La potenzialità giornaliera di molitura era di 600 quintali di grano tra tenero e duro e 200 quintali di granone.

L’Ugliengo ottenne inoltre dal Comune di Santhià un contratto di fornitura di energia elettrica per l’illuminazione pubblica, la prima illuminazione elettrica delle strade del nostro Borgo. Nel 1927 la macinazione dei cereali fu contingentata. Dopo alcune difficoltà nel 1938 l’Ugliengo cessò definitivamente l’attività di mo-litura. La gestione dell’opificio passò alla Società Anonima Molini ed Aziende Elettriche, poi al Consorzio Agrario Provinciale di Ver-celli. La macinazione dei cereali fu abbandonata a favore del solo stoccaggio. A partire dal 1994, in seguito alla cessata attività del Consorzio Agrario, il complesso cade in completo disuso e l’area è coinvolta in un progetto di trasformazione, in parte già avviata con la demolizione di alcuni fabbricati, tra cui la palazzina di abitazione in sobrio stile liberty.

Tratto da: http://sites.google.com/site/santhiastoria/

sunto storicoPremio NazioNale d’arte Città di Novara

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w w w .r e g i o n e . p i em o n t e . i t /p i em o n t e d a l v i v o

100 FESTIVALdi musica, teatro,

cinema, danza, arti in strada e nuovo circo

in un percorso tra le arti e i luoghi

2010

PIE

MO

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ED

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IVO

IN VIAGGIO CON I FESTIVALALLA SCOPERTA DI UNA REGIONE

VIVO 10 Nella Nebbia:VIVO 10 Nella Nebbia 13/07/10 09:47 Pagina 1

Page 15: Nella Nebbia #26

Lontano dalle scuole d’arte e dai monumenti alla cultura, dilaga rigogliosa (in fondo, da sempre), una selva di forme e linguaggi creativi “altri”, liberi da ogni “-ismo”, schivi rispetto ad ogni tentativo di (anche auto)celebrazione. Vivaddio, per una volta (la seconda) questa compagine (assemblata peraltro artificialmente…) di folli artisti spesso inconsapevoli forse può accettare un compromesso e farsi ospitare da un museo chic, ma che alla fin fine si trova in cima ad un mega centro commerciale.Siamo a Torino, Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli, ultimo piano, accanto alla pista del Lingotto. Eppure la sensazione è quella di addentrarsi sotto terra, in una specie di labirintica can-tina collettiva, in cui ciascun condomino ha accatastato nel tem-po stravaganze di ogni tipo, acquistate in mercatini, prodotte da parenti, bimbi e adulti oppure fatte con le proprie mani. Tutto in ordine, per carità (impeccabile e convincente, l’allestimento finto spettinato), ma così denso ed eccentrico da solleticarti comunque

la schiena con quella sottile ebbrezza da scoperta che solo il caos sa dare.D’altra parte, parliamo di veri outsider: visionari, medium, disa-bili che esprimono in modo cristallino, al di là di qualsiasi pelosa politically correctness, la loro diversa abilità. Tutti appartenenti solo a se stessi.Una raffica di Untitled che non stupisce affatto: i titoli finiscono per violentare l’ispirazione originaria dell’opera, anche solo nominan-dola, oppure, quando va meglio, condizionano lo sguardo dello spettatore, orientandolo verso il messaggio che si vuole principa-le. Qui di messaggi ce ne sono tanti e nessuno: si parla di soldi, fucili, guerra, sesso, Dio…È difficile raccontare, ma ci provo. Le forme narrative e figurati-ve del fumetto, tanto per individuare un inizio, sono ben rappre-sentate: ecco vignette che raffigurano ballerini e musicisti, dise-gnate su foglietti di blocco a righe, tavole che presentano scene

apocalittiche, zeppe di simboli biblici (l’autore è un reverendo americano); narrazioni erotiche, donnine un po’ fetish un po’ spa-gnoleggianti vengono accostate a missili russi, accompagnate da allarmi inquietanti, da piena guerra fredda. Ma incontriamo an-che fotografie, suggestivi ritratti di donne scattate con macchine costruite manualmente, oggetti costruiti con tappi di bottiglia, e poi una squadra di statue di metallo, cemento e ceramica (per la precisione, frammenti di tazze e piatti: tutto riciclato), soldati, cigni, portatori di ceste, che popolano un parco, il Rock Garden, che è una sorta di utopia (parentesi che può suscitare qualche ri-flessione: date un’occhiata al sito per scoprire il cammino che può percorrere l’ingenuità, un’ingenuità da 5.000 visitatori all’anno… http://www.nekchand.com/).Scrutiamo le poetiche chine di un giapponese, composizioni di bollicine microscopiche che formano volute e agglomerati ora densi ora trasparenti: uno s’intitola “Reincarnazione dell’anima”.

the museum of everything:l’irresistibile leggerezza Dell’ingenuita’

una collezione D’arte poco museale

sPeciALereGionePiemonte

testo: roberta invernizzi

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Page 16: Nella Nebbia #26

C’è anche un omaggio ad Edison e all’energia elettrica, magica for-za che ci consente di vedere nell’oscurità, che può essere ovunque simultaneamente, potente come Dio. La spiritualità e la religio-ne emergono spesso fra i temi portanti: Cristo è un personaggio ricorrente, ma anche Abramo e Sara trovano una celebrazione in una sorta di lapide dipinta su legno; le citazioni di salmi abbonda-no, qua e là; divinità egizie e faraoni affollano una tela di due metri per uno e mezzo minuziosamente decorata.Alcune sale sono così sature di segni e oggetti che temi di perderti qualche particolare, divieni preda di una leggera ansia e finisci per sentirti sulla soglia dell’oppressione, forse per la segreta paura di essere contagiato da manie che ti attraggono, pescando in chissà quale angolino del tuo inconscio.Certi disegni rischiano di essere scambiati per scarabocchi: penna o matita, ritratti che immaginiamo tracciati a memoria o fantasia, nudità a volte un po’ goffe e mai volgari, pesci, leoni, ze-bre che ti colpiscono come schiaffi o carezze nella loro espressi-vità pura, netta. Li osservi da vicino e cogli tratti nervosi, reiterati, compulsivi, oppure metodici, placidi, regolari, e senti sulla pelle ora l’urgenza, ora la cura.C’è anche un collage satirico in cui Lincoln si ritrova un corpo ro-

tondetto di una signora; l’artista? È cubano… Altri sono spagnoli, cinesi, austriaci, italiani, olandesi, inglesi, polacchi, haitiani e fran-cesi: un caleidoscopio in cui sbiadisce qualsiasi stereotipo cultu-rale.Perché non cito i nomi degli artisti? Perché le opere se li sono mangiati, nella mia memoria, e non penso che molti dei diretti interessati se la prenderebbero troppo: sono qui a raccontarci del loro essere schizofrenici, pescatori o falegnami, matematici istin-tivi, ermafroditi, individui dotati di memoria prodigiosa, eremiti, analfabeti… Poi, per recuperare i dati puntuali, c’è il ponderoso catalogo (un piccolo patrimonio ben speso).Peccato che non si possano scattare fotografie nelle sale, che per ottenere la documentazione fotografica per questo pezzo si deb-bano superare filtri burocratici e registrazioni e accreditamenti; peccato che siano fioriti, a corollario della mostra e del museo in sé, laboratori didattici e varie occasioni di bla-bla tra il glamour e il finto naif e che dal sito (mi raccomando: audio a volume sostenuto, almeno per qualche istante!) non si possa copiare-incollare nean-che una parola (pigrizia, sì, e senso pratico…); insomma, peccato che non si possa armonizzare il clima dell’esposizione con il tono informale e radicalmente libero con il quale le opere ti parlano…

Comunque, grazie per questa esperienza speciale, a Mr James Brett, ideatore del Museum of Everything a Londra (questa è la sua prima trasferta internazionale, la prima gita della compagnia è sta-ta alla Tate Modern), non si sa se più astuto o più romantico…Fine. Scendiamo, un po’ spaesati, nel rutilante non-luogo della galleria commerciale, popolato da piadine romagnole, hellokit-ties multiformi e inespressive, postazioni play station, abiti per tut-te le taglie e i gusti, grigliate western, juventinate varie, libri Feltri-nelli come se piovesse (effettivamente fuori piove e pare sudor di cielo). Ancora incantati dagli stuporosi e densi input che ci hanno bombardato sensi e neuroni, ci viene una gran voglia di mandare a quel paese tanta disonestà intellettuale che attenta volgarmente ai nostri portafogli, strisciandoci dappresso. Ma anche questa, in fondo, è libertà. Forse...

Fino al 29 agosto 2010“THE MUSEUM OF EVERYTHING”TORINO LINGOTTO - Pinacoteca Giovanni e Marella AgnelliVia Nizza 230Ingresso 7 Euro; catalogo Electa 55 Euro; info 011 0062713.www.musevery.com

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Page 17: Nella Nebbia #26

sPeciALereGionePiemonte

testo: elisabetta dellaValle

17

400 attori, 31 rappresentazioni in 4 mesi, quasi 200 anni di vita, 1330 abitanti coinvolti a vario titolo, ruolo, mestiere, un’intera comunità chiamata a raccolta nel narrare, con 3 ore di spettacolo, 1 prologo e 29 scene, gli ultimi giorni della vita del Cristo, la sua Passione e Morte nella Gerusalemme del 33 d.C., tanto lontana e tanto vicina. Da domenica 13 giugno a domenica 19 settembre Sordevolo ci fa rivivere l’incanto della sua Passione, di una Passione ormai conosciuta in tutta Italia e della quale si aspettava questa nuova edizione dal 2000. Dieci anni, dieci anni nel corso dei quali mai la macchina teatrale si è fermata, tanto complessa e difficoltosa ne appare l’organizzazione generale, come si era già ben compreso nel 1813, anno in cui viene fondato l’Antico Teatro Popolare Comitato Passione di Sordevolo. Fu così che si organizzò la prima edizione documentata, quella del 1850, che venne seguita da quelle degli anni 1850,1860,1865,1871,1876,1881,1886 e 1891. In seguito la Passione venne rappresentata nel 1897, 1901,1904,1914,1924,1934, e poi, sospesa per il periodo bellico, fu ripresa nel 1950,1960,1970,1975,1980 e 1985. Dal 1991 l’Antico Teatro fu sostituito dall’Associazione Teatro Popolare di Sordevolo, ente moralmente indipendente, che lavora con il solo con lo scopo di “mantenere viva e perpetuare l’antica tradizione

della Passione di Sordevolo” e che ha da allora realizzato le edizioni del 1992, del 2000 e, ora, quella targata 2010. L’associazione, vista la totale libertà ed autonomia di questa forma di cultura locale, ne sa gestire risorse umane e tecnologiche, occupandosi sia degli aspetti legati alla recitazione, regia, scuola di teatro, che di quelli più strettamente tecnici, come il progetto scenografico, l’allestimento delle scene, la confezione dei costumi.Così le colline di Sordevolo diventano, con cadenza che può essere quinquennale o decennale a seconda delle possibilità e degli sforzi umani, lo scenario in cui si colloca naturalmente una piccola parte della Gerusalemme del tempo, per la precisione quella che tutti co n o s c i a m o e che ha ospitato gli ultimi giorni della vita mortale del Cristo: la

morire per amorela passione Del cristo

sorDevolo, eDizione 2010

Donna Del paraDiso,

lo tuo figliolo e’ priso,

jesu cristo beato.

accurre, Donna, e viDe

che la gente l’alliDe !

creDo che ‘llo s’occiDe,

tanto l’on flagellato.

SPETTACOLI DIURNO ORE 16:00 NOTTURNO ORE 21:30

MESE GIORNO

Giugno 13-20-27 19-26

Luglio 4-25 2-3-9-10-16-17-23-24-30-31

SPETTACOLI DIURNO ORE 16:00 NOTTURNO ORE 21:00

MESE GIORNO

Agosto 29 7-21-27-28

Settembre 5-12-19 4-11-18

N.B.: nei giorni 3, 10 e 17 Settembre ore 20:30 si terranno due repliche della

“Passione dei Bambini” interpretata interamente da bambini e ragazzi sordevolesi.

PREZZI INTERI RIDOTTI(Ragazzi e Comitive con più di 25 persone)

Golden Place € 35,00

Primi posti € 26,00 € 23,00

Secondi posti € 21,00 € 18,00

Come contattarci

Associazione Teatro Popolare di

Sordevolo

Via Eugenio Bona, 35

13817 SORDEVOLO (BI)

Tel. e Fax. 015/2562486

Sito internet: www.passionedicristo.org

E-mail: [email protected]

Azienda Turistica Locale (A.T.L.) - Sede

di Biella

P.zza V. Veneto, 3

13900 BIELLA (BI)

Tel. 015/351128

Fax 015/34612 Sito internet: www.atl.

biella.it

E-Mail: [email protected]

Page 18: Nella Nebbia #26

reggia di Erode, il Sinedrio, il Pretorio di Pilato, l’orto degli ulivi, il cenacolo, il monte Calvario, mentre i suoi abitanti vestono i panni dei personaggi delle Sacre Scritture che, per esigenze sceniche e per il sereno svolgimento delle rappresentazioni, che si concentrano nelle serate dei venerdì e dei sabati, inizio sempre 21.30, e nelle domeniche pomeriggio, ore16.00, dei mesi estivi, sono interpretati da almeno 3-4 attori differenti. Una vicenda, quella del Cristo uomo normale che “normalmente” muore crocefisso, innocente, per mano di una dittatura che come tale “normalmente” si comporta, affascina da sempre le genti di ogni terra e costume: il dramma della passione di Cristo, raccontata nei Vangeli, ma concretizzata in una forma di teatro popolare accessibile e comprensibile come tale a tutti, senza

differenze di ceto, età, cultura, persino religione, contrappone alla sofferenza degli oppressi e dei perseguitati la speranza di una salvezza futura, assumendo un fortissimo valore educativo e positivo. Insegnare con gesti e parole, parodiare per meglio raccontare: ecco che lo spettatore, il fedele, si avvicina al dramma del Cristo, ma ancor di più al dramma della Madre dolente, della Mater dolorosa, perché ne riconosce la forza della verità umana, riconosce nella vicenda della morte del figlio innocente la tragedia delle tante, inutili morti di figli innocenti. E la vicenda si ripete, si ripete, da

duemil’anni e poco più, ad insegnare, inascoltata, la strada della pace. Eppure già Jacopone da Todi ne scriveva: chi non ricorda la sua struggente lauda dalla quale abbiamo estratto questi versi a commento del testo, già ce lo diceva in pieno Duecento, così facendo parlare Maria: Como esser porrìaChe non fece mai follia,Cristo, la speme mia,om l’avesse pigliato?E la Mater dolorosa chiude con il suo lamento pungente ed infinito, con il suo Stabat Mater sotto la croce, una Via Crucis di dolore che da individuale, il Cristo solo nell’Orto del Getsemani, diviene collettivo, partecipato ed universale: il Cristo porta la croce in mezzo alla folla, viene aiutato e soccorso, il Cristo muore, con enorme fatica e tremenda lentezza, ma è messo in alto, alla vista di tutti, con una scelta scenografica dal fortissimo impatto emotivo. Mentre il popolo, sempre secondo Jacopone, urla:Crucifige, crucifige!Omo che se fa rege,secondo nostra lege,contradice al senato

Una Passione, quindi, che si nutre della passione dei suoi “creatori” per lei. Passione che rinasce di volta in volta per continuare a vivere, a rivivere, di secolo in secolo. All’inizio del tutto, come sempre, la Parola, il sacro testo, attribuito al fiorentino Giuliano Dati, cappellano della Chiesa dei Santi Martiri in Trastevere a Roma, ma certamente risalente a testi più antichi, laudari umbri e romani del

Trecento, conservati nell’archivio della confraternita del Gonfalone. Una Passione molto antica, quindi, esempio di teatro popolare che affonda le sue radici nel profondo medioevo. A Roma l’azione scenica veniva realizzata, siamo alla fine del Quattrocento, il Venerdì Santo, al Colosseo, dalla Compagnia della Confraternita del Gonfalone di Roma con gran concorso di popolo, pellegrini, viaggiatori e notabili. Fino al 1539, tutto scorre normale, poi la Riforma luterana e la Controriforma della Chiesa di Roma ed un Papa, Paolo III, che vieta le sacre rappresentazioni, instituendo un nuovo clima, tutto rigore morale e censure. Ecco invece la crudezza delle parole usate, sempre dal poeta di Todi, in pieno medioevo, quando è ancora concessa una descrizione estremamente cruda e realistica delle fasi della crocifissione:

Donna, la man gli è presae nella croce è stesa, con un bollon gli è fesa, tanto ci l’on ficcato! L’altra mano se prende, nella croce se stende,e lo dolor s’accende, che più è multiplicato.

Donna, li piè se prenno e chiavèllanse al lenno, onne iontura aprenno tutto l’han desnodato.

Ma da Roma a Sordevolo come arriva il testo della Passione? Nessuna certezza, solo ipotesi, forse grazie agli stretti rapporti tra la locale Confraternita di Santa Lucia con la Confraternita del Gonfalone di Roma, forse grazie ai contatti commerciali tra Roma e gli Ambrosetti, tessitori di “panni fini” di Sordevolo, forse… Ma è con l’Ottocento che la Passione di Sordevolo suscita interesse e consenso nel mondo della cultura e dell’arte. Nel 1892 Delfino Orsi, direttore della “Gazzetta del Popolo”, studioso di tradizioni popolari e docente di materie letterarie all’Università di Torino, pubblica un suo studio, mentre il Prof. Alessandro D’Ancona, dell’Università di Pisa, le dedica un approfondito paragrafo nel suo “Origini del teatro italiano”. Se ne parla anche sui giornali: nel 1934 Renato Simone, principe della critica teatrale italiana, scrive della Passione sulla “Domenica del Corriere” e sul “Corriere della Sera”: si sono raggiunte una perfezione, un’intensità, una religiosità singola e collettiva che, per il sentimento, riconducono il dramma sacro alle sue origini e per la potente delicatezza dell’espressione, sembrano il frutto di una grande esperienza spirituale,intellettuale e tecnica”. Così pure Alighiero Chiusano, critico di maggior rilievo e competenza tra gli anni 1960 ed 1980, dedica diversi articoli sul “Il Dramma” e su alcuni importanti quotidiani nazionali: venuti con un certo scetticismo a vedere una manifestazione popolare, conquistati poi infantilmente dalla bellezza e naturalezza dei movimenti di massa, dalla fedeltà

e policromia dei costumi, dalla dignità delle scene austere, a questo punto non siamo più spettatori paganti, né studiosi di folclore, né patiti di teatro; siamo creature nude, soli con la nostra miseria, gli occhi rivolti alla viva ripetizione di un evento che ci sembra l’unica risposta accettabile al nostro interrogativo esistenziale. Un paese intero ha patito una grande esperienza e lo ha fatto con decoro, senza convulsioni orgiastiche, alla maniera schiva dei Biellesi. Si torna a casa coi propri dubbi e la propria tristezza, ma qualcosa è rimasto e il lungo appuntamento con la prossima volta diventa un impegno a verificare con una riprova, questa strana cosa che ci è stata messa dentro”. Parole toccanti, ispirate, sincere, che non nascondono quel certo, sottile, pregiudizio degli intellettuali per le creazioni della tradizione popolare, ma che ne sanno riconoscere, nel caso in cui si trovino di fronte ad un vero capolavoro corale, tutta la grande forza evocativa.Sordevolo aspetta il suo pubblico, quindi, per tutta questa estate 2010, ricordando che particolare attenzione è stata data anche ai bambini e che dalla loro Passione per il Cristo è nata la “Passione dei Bambini”, lo spettacolo interamente recitato da loro e che andrà in scena, imperdibile, a settembre: venerdì 3 e 10 alle ore 20.30, venerdì 17 alle 10.30, già in tempo per ospitare le scolaresche interessate. Per ulteriori info www.passionecristo.orgPer finire, ancora Jacopone, lo struggente incontro tra un Figlio crocefisso ed una Madre, la sua mamma, distrutta dal dolore:

Cristo - Mamma, o’ sei venuta ?

mortal me dài feruta, ché ‘l tuo pianger me stuta, ché ‘l veggio sì afferrato.

Madonna - Figlio, che m’agio anvito, figlio, patre e marito,

figlio, chi t’ha ferito ? figlio, chi t’ha spogliato ?

Cristo - Mamma, perché te lagni ? voglio che tu remagni, che serve i miei compagni

ch’al mondo agio acquistato.

Madonna - Figlio, questo non dire, voglio teco morire, non me voglio partire, fin che mò m’esce il fiato.

Ch’una agiam sepultura, figlio de mamma scura, trovarse en affrantura mate e figlio affogato.

Versi tratti da “Donna de’ Paradiso”Lauda di Jacopone da Todi

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Page 19: Nella Nebbia #26

in collaborazione con Media Partners

ALLA REGGIA DI VENARIA

Feste d’Estate a Corte100 giorni di grande musica, arte e svago nella Reggia e nei Giardini

5 giugno - 30 luglio 2010

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kings oF conveniencePhoneix gotan ProjectDe gregori siMPle MinDsDalla Bolleconte

5 giugno EvEnto spEcialE in Esclusiva

Wim mertens enseMBle

michael nyman e DaviD mcalmont + Michael nyMan BanD

“TrumpeT power” spEcial projEct con Frank lonDon, marco markovic, Paolo Fresu e Jerry Gonzales

8 giugno nicola Piovani 10 giugno erri De luca e Gianmaria testa 16 giugno sWinG out sister 18 giugno steFano Di Battista Jazz Quartet

spEcial guEst nicky nicolai 22 giugno manu katche 29 giugno malika ayane

28 giugno Paolo conte EvEnto spEcialE

4 luglio PhoeniX 5 luglio Dalla e De GreGori 6 luglio massive attack 8 luglio the cranBerries 19 luglio Gala roBerto Bolle and FrienDs 23 luglio kinGs oF convenience 26 luglio Gotan ProJect 28 luglio simPle minDs unica data italiana

30 luglio arturo Brachetti

23 giugno BeAT DANCe muSIC FeSTIVAL 12 luglio GiGi D’alessio 15 - 16 - 17 luglio TrAFFIC Free FeSTIVAL

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Page 20: Nella Nebbia #26

20PersonAGGi

a prima domanda è obbligatoria. Com’è cam-biata la danza in questi anni? Programmi tele-visivi come Amici hanno modificato l’approccio

a questa disciplina?

“Sicuramente grazie a trasmissioni come la nostra il grande pubbli-co è stato educato al ballo. Oggi i genitori che portano in sala i figli o i fidanzati che accompagnano la morosa sanno cos’è un passo a due o un assolo, sanno di cosa si sta parlando e la conoscenza è sempre un bene. Sono più competenti. Soprattutto i maschi, che da sempre sono un po’ inibiti nei confronti della danza, hanno comin-ciato a non intenderla più come una cosa solo da femminucce”.

E la televisione può essere solo il primo passo per approfon-dire certi temi.

“La TV ha portato in questi anni più giovani a teatro. Ne abbiamo avuto prova in questi mesi, perché stiamo portando in giro lo spet-tacolo Let’s dance e la risposta della gente è davvero sorprendente. Non c’è solo il pubblico di Amici a seguirci, ma anche tanti che non ci conoscono e gli abbonati dei vari teatri d’Italia non rinunciano certo alle serate in cui ci siamo noi. Così in sala ci sono giovani, gio-vanissimi e adulti e gli applausi non mancano mai.”

Anche sulla qualità del progetto televisivo il coreografo non ha dubbi.

“In questa edizione abbiamo creato nove posti di lavoro; contratti discografici per i cantanti e ingaggi in grandi compagnie di ballo a livello internazionale; possiamo dire che non è da tutti. Lo show continua ben oltre la durata della trasmissione e a chi, criticandoli, sostiene che i talent show regalino solo illusioni, posso rispondere tranquillamente che il nostro quanto meno fornisce anche sogni belli concreti.”

Oltre che insegnare ai ragazzi come gestire i rapporti con i su-periori, con gli insegnanti in questo caso, e come rispettare i valori che una disciplina come la danza pone in primo piano. “Tra allievo e insegnante ci deve sempre essere rispetto e affiata-

l

garrison rochelleun amico per chi ama la Danza

Occhi chiari, sorriso aperto e la buffa parlata italo-americana che lo ha reso celebre in TV e ancor più simpatico al pubblico, Garrison Rochelle, ballerino e coreografo del programma televisivo Amici di Maria De Filippi, ha aperto domenica 9 maggio a Novara la seconda edizione del concor-so nazionale “Novara in danza”, promosso dal centro di formazione Arte Danza diretto da Barbara Gatto, in collaborazione con il Comune. Una gara che ha visto sfidarsi più di seicento ballerini provenienti dal Nord e dal Centro Italia e che è cominciata, appunto, con un prestigioso stage dell’ospite più atteso, il quale certo non ha risparmiato saluti, chiacchie-re e abbracci per scattare le classico foto ricordo. Garrison è come te lo aspetti e questa, nel suo caso, è davvero una fortuna.

testo: Barbara Bozzola

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Nella Nebbia 21

mento. L’allievo non deve mai andare oltre una certa soglia, altri-menti si rischia di far saltare gli equilibri, e se manca la fiducia in sala, manca tutto. Per quel che mi riguarda nello specifico, per esempio, ho un allievo che si chiama Arduino e che è tra i professionisti di Amici; ha solo 25 anni, ma per me è un gioiello. È un esperto delle danze latino-americane, la sua tecnica è a dir poco sopraffina. E così lo ascolto, quando mi dà consigli senza avere la presunzione di sapere sempre tutto, anche perché, se è vero che il classico rimane la base, tutti gli altri generi non sono certo da meno. Ci sono ballerini straordinari nell’hip hop e oggi questo genere sta spopolando in tutto il mondo, perché rappresenta lo scatto più puro di adrenalina; non mi permetterei mai di affermare che un ge-nere è inferiore a un altro.”

Una situazione comunque ben diversa da quella della vecchia scuola, in cui chi oggi insegna era dall’altra parte della sbarra? “Be’, questo sì, perché ai miei tempi, quando seguivo lezioni di di-versi insegnanti, se capitava che uno di loro mi sgridasse, non face-

vo altro che ringraziare, perché era per me un modo per imparare e perfezionarmi. Oggi i ragazzi sono diversi, si offendono, non tutti sono in grado di abbassare la testa e continuare a lavorare, com-prendendo che ci sono ostacoli da superare per arrivare al top. Pre-domina un pochino la filosofia “Io so già tutto se sono qui” e non va assolutamente bene. Amici è una scuola e come tale serve per inse-gnare e imparare; chi entra non è un professionista e chi si monta la testa viene subito ridimensionato.”

Seppur in trasmissione la querelle si sia accesa in questo senso più volte e i contrasti con la maestra Alessandra Celentano non manchino mai. Colli del piede che non sono adeguati, strutture fisiche troppo robuste, movimenti troppo o troppo poco sexy. Le liti furiose tra i professori nelle ultime edizioni hanno spes-so prevalso su quelle tra i ragazzi e persino sulle esibizioni.

“So che a molti quei momenti di discussione non piacciono, perché è normale, ma è tutto vero. Mi capita di fare baruffa con la Celenta-no anche nei camerini, perché nessuno dei due ha una doppia fac-cia ed entrambi manteniamo le nostre posizioni. Poi, certo, a volte può essere che qualcuno dei due possa sbagliare, ma nel momento in cui ce ne si rende conto, si chiede scusa e tutto finisce lì.”

E tutte le lacrime che vediamo versare?

“Lo sanno tutti che io sono quello che piange, ma non è per fare scena. Chi mi conosce sa che io sono così, mi emoziono subito, quando qualcuno raggiunge un buon risultato, quando un ragazzo che stimo deve abbandonare la scuola o quando un’esibizione mi lascia senza fiato. Non credo sia una cosa negativa, anche se per certe persone è solo esibizionismo.”

Invece, a chiacchierarci, guardando negli occhi cerulei un uomo che in questi anni si è conquistato tutto l’affetto che il pubblico ha sa-puto regalargli, l’impressione è proprio differente. I ragazzi lo ado-rano, lo fermano per avere un autografo e fanno mille domande; lui non si tira mai indietro. Gli urlano: “Gary!”, e lui sorride a tutti. Al termine della mattinata, prima di volare negli studi di Domenica 5 al cospetto della regina della domenica Barbara D’Urso, si lascia andare a un commento: “Qui a Novara ho vissuto una giornata dav-vero sublima”; e a un personaggio così una vocale sbagliata si può anche perdonare.

Page 22: Nella Nebbia #26

22

2010

eVenti

foto: fabio Antonelli

verbano e cusio stregati

Dall’arte Di straDa istantanee Di novara

a ritmo Di jazz

novarajazzfestival

Page 23: Nella Nebbia #26

testo: serena Galasso

23eVenti

estate è il momento delle grandi manifestazioni di piazza. Il lago Maggiore e il lago d’Orta, le località turistiche della provincia di Novara e del Verbano offrono la possibilità di seguire un tipo di spettacolo diverso da concerti e sagre: un lungo tour di artisti di strada che si esibiscono a cielo

aperto, con lo sfondo naturale del lago. Tre gli eventi che da luglio a settembre intrattengono il pubblico locale e i tanti turisti in visita: OrtaCirkos, Stresa on Street e tEATRI aNDANTI. OrtaCirkos, a cura di 121eventi, è la prima edizione di una kermesse di circo contemporaneo: un giovedì ogni mese (15 luglio, 12 agosto e 16 settembre), per assistere alle performance degli artisti di questa particolare disciplina, che bandisce l’utilizzo degli animali e unisce acrobatica, giocoleria e danza per raccontare storie e donare emo-zioni. Giovedì 15 luglio sarà anche il momento del Concorso, in cui gli artisti (tra gli altri Antonio Carnemolla, Ibonobi, Inversi) si esibiranno di fronte a una giuria di esperti acrobati, ginnasti e studiosi di arte circense, per contendersi i 2000 euro in palio. tEATRI aNDANTI, organizzati dal Teatro delle Selve, arrivano alla de-cima edizione e tra Pella, Pettenasco, Soriso, San Maurizio d’Opaglio, intrecciano fino al 19 settembre il cartellone teatrale con l’arte di stra-da di Gaby Corbo e Nanirossi, per fare solo due esempi degli artisti partecipanti. E poi Stresa, la perla del lago Maggiore, ospita per il terzo anno Stre-sa on Street, la manifestazione di musica e arte di strada organizzata dall’Associazione Novara Street Festival, da quasi dieci anni impegna-ta in questo genere di attività. Tutto quello che deve fare lo spettatore è raggiungere la destinazione prescelta e portare con sé qualche monetina... Il modo per dimostra-re il proprio apprezzamento all’artista di strada è sempre quello della tradizione: un applauso con il cuore e un soldino nel cappello!

verbano e cusio stregati

Dall’arte Di straDa

l’estate sui laghi con il cappello

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ratto dall’omonimo racconto di Laura Pariani, Il Camminante è un’opera teatrale andata in scena in prima nazionale il 25, 26 e 27 giugno nella sugge-

stiva ambientazione dell’antica Via degli Scalpellini, sulle pendici occidentali del Lago d’Orta, ai piedi del Santuario della Madonna del Sasso. La storia rac-

conta le vicende del camminante Julo, uno strano bambino, figlio illegittimo, predestinato a uccidere

i genitori e a vagare per il mondo in cerca di un’isola su cui ritro-vare sé stesso e riconciliarsi con la vita. Lo spettacolo si svolge nei boschi, con alcune scene stanziali ed altre itineranti in cui gli attori rendono il pubblico partecipe dell’evento, spezzando la barriera del teatro classico scena/platea e dove la natura, con i suoi suoni e le sue energie contribuisce alla realizzazione dello spettacolo. A tutti i partecipanti è richiesto il massimo impegno per cercare di en-trare in sintonia con i personaggi e gli elementi in cui l’azione si svolge, contribuendo così a realizzare un evento unico nel suo genere. In Italia non sono molte le compagnie che si occupano di teatro natura, tra queste il Teatro delle Selve di Ameno e O’Thiasos Teatronatura di Roma che hanno curato la coproduzione dello spet-tacolo per la regia di Sista Bramini.

La rappresentazione inizia con l’incontro di due camminanti che incrociano il pubblico in cammino sul sentiero che li conduce alla prima scena, il banchetto dei servi, in cui si racconta l’infanzia tra-vagliata di Julo, i suoi sogni profetici e i presagi della sua sventura futura. Proseguendo incontriamo un mercante di stoffe e la sposa di Julo Crisanta, che raccontano storie che progressivamente con-tribuiscono a delineare i tratti psicologici e le vicissitudini del prota-gonista. La terza tappa è quella che ha il più forte impatto emotivo sul pubblico, qui Crisanta scopre i cadaveri dei genitori di Julo, da lui uccisi per errore, credendo di scorgere nel letto la moglie con un altro uomo. Da quel momento il camminante è costretto a vagare fino a quando non troverà un’isola su cui potrà sostare. Gli spetta-tori sono da questo punto guidati da un cieco, che come Tiresia profetizza il destino tragico del ragazzo e il suo lungo peregrinare. Lungo il percorso conosciamo anche un pittore itinerante che ha conosciuto Julo e lo ha preso con sé come assistente per un breve periodo e che racconta di averlo incontrato nei boschi con un remo in spalla in cerca della sua isola per trovare finalmente pace. L’ultimo personaggio che ci racconta qualcosa di lui è una sorta di contadino montanaro che lo accoglie nella sua casa una notte d’inverno e gli offre un letto e del lavoro per alcuni mesi, fino all’arrivo, una not-te, degli spettri dei genitori di Julo che lo costringono a rimettersi in marcia alla ricerca della sua isola. Lo spettacolo si chiude in una radura che si affaccia sull’Isola di san Giulio, dove tre vecchi raccon-tano gli ultimi anni di vita di Julo, quando finalmente riesce a trovare la sua isola, l’Isola di San Giulio appunto, dove leggenda e finzione fanno sì che la sua figura si fonda con quella dell’omoni-mo Santo che scacciò i serpenti dall’isola e creò le basi dell’insedia-mento che oggi conosciamo.

Lo spettacolo prende forma all’interno del teatro natura, filone che unisce la sensibilità ambientale alla poesia dei luoghi, per ribadire lo stretto legame che lega qualsiasi attività umana alla natura. Il tea-tro in questo caso diventa il tramite per ricongiungere l’uomo

con le energie ancestrali, per ricondurlo a scoprire sé stesso negli elementi che lo circondano. Altro tratto caratteristico della rappre-sentazione è il richiamo costante alla tragedia antica, nei rimandi letterari, nelle atmosfere sognanti del mito, dove il fato incombente sfiora i personaggi per condurli verso il loro destino. Un cenno va fatto riguardo alle musiche di scena, cantate dal vivo dagli attori, riprendendo l’antica tradizione polifonica contadina. Consigliamo

anche di notare l’accuratezza esecutiva dei costumi dei perso-naggi, creati a modello degli abiti delle statue dei Sacri Monti di Orta e di Varallo Sesia, per ricondurre la rappresentazione nel-l’alveo territoriale originario che l’ha prodotta, creando così forti suggestioni visive che si uniscono a quelle del racconto dei diversi personaggi, dando l’impressione di tornare indietro in un passato indefinito e di ripercorrere le antiche vie di comunicazione di quel territorio, accanto ai personaggi di quel tempo.

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teatro natura

il camminante

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foto: davide Vergnano

teAtro24

Page 25: Nella Nebbia #26

Ci sono settimane in cui comperare i miei so-

liti DIECI magazine femminili diventa un vero

strazio. Penserete che mi riferisca agli speciali

dedicati ai costumi da bagno, che da maggio a

luglio ci ricordano quanto siamo grasse o smilze,

bianchicce e poco toniche… e ad agosto, quando

finalmente è ora di indossarli e peso e carnagione

sono migliorati, i giornali sono già pieni dei nuovi

cappotti! Ma c’è di peggio di VENTI modelle per-

fette su spiagge dorate che non vedremo mai o,

nella migliore delle ipotesi, raggiungeremo quan-

do sui Caraibi si abbatterà l’ennesimo urgano: la

moda uomo.

Pagine e pagine di bellissimi modelli con completi

destrutturati, maglioncini in cachemire, smoking

con le scarpe da ginnastica; con quella barba un

po’ così, il capello mosso dal gel, il labbro tumido

ci dimostrano una volta di più quanto la moda sia

lontana dalla vita quotidiana. L’avete mai visto

il modello della Breil in coda in posta? E quei

ragazzoni in stile Kennedy di Polo Ralph Lauren

dove fanno la spesa? Non alla Coop, altrimenti io

e la Littizzetto li avremmo già visti! E non mi dite

che ne avete visti in metropolitana a Milano: sta-

vano andando ai casting per quelle foto, quindi

non vale.

Per non parlare dei diversi paradossi che rappre-

sentano: hanno il viso dell’uomo che non deve

chiedere mai e i vestiti che ogni mamma vorrebbe

vedere indosso al pupo, sono in piena genera-

zione 1000 euro e calzano scarpe su misura da

1500, e tutti gli abiti, le cravatte ed i cappotti spi-

gati non faranno parte del loro guardaroba alme-

no per altri 10 anni, quando la tartaruga dei loro

addominali si sarà voltata al contrario.

E come se non bastasse, questi simpatici settima-

nali, che io e le donne della mia famiglia mante-

niamo da 15 anni, rassicurano i nostri ometti di-

cendo loro che secondo l’indice di massa corpo-

rea Brad Pitt sarebbe in sovrappeso e Clooney

addirittura obeso, a noi invece raccontano che

Belen mangia gelati e cioccolata perché è così di

costituzione!

Scusate lo sfogo, probabilmente dipende dal fatto

che ho sposato uno che non suda, non si stropic-

cia e qualsiasi cosa indossi sembra il piccolo lord,

giusto il costume da bagno vista la magrezza che,

secondo mia madre, denota la mia grande abili-

tà culinaria, non è il suo capo di punta, ma io non

sono nelle condizioni di dare giudizi!

Comunque, nonostante il proliferare di servizi

sulla moda maschile in giro già si vedono i primi

pinocchietti dei 30/40enni e i pantaloni a vita ro-

tulare dei 16enni con cresta e tatuaggi: eviden-

temente i nostri uomini hanno capito prima di

noi che inseguire modelli impossibili è inutile,

se ne sono fatti una ragione e si vestono come gli

pare, non male come filosofia di vita, ma se l’adot-

ta anche il mio piccolo lord perdo l’accessorio più

elegante che ho!

Terapia e borsette di Veronica Gallo

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Inviaci le tue segnalazioni a:[email protected]

LuGLio/AGosto

AGendA26 15 giovedì

CinemaNovaraCinema all’aperto: “La prima cosa bella”, Paolo VirzìVia Greppi,7Ore 21.45Per info:www.novaracinema.it

VercelliCinema d’estateProiezione del film “Il Riccio”S. Chiara (c.so Libertà 300)Ore 21.30Per info: Belvedere Spettacoli, tel. 347 40 38 219 o www.chiediscenaspettacoli.it

MusicaVarallo Sesia (VC)Alpaa: Noemi in concertoPiazza Vittorio Emanuele IIOre 21.30Per info: www.alpaa.org

Varallo Pombia (NOVarallo PopOre 22, fino al 18 luglioPer info: www.varalopop.it

Stresa (VB)Palazzo dei Congressi CONCERTO: “THE SOUND OF AMERICA HONOR BAND and CHORUS”Piazzale Europa, 3Ore 21.15Per info:www.stresacongressi.it

Vercelli “Area 24 live” Concerto di Ubi Maior Area 24 via Caduti sul LavoroOre 23.00

TriveroLibra Festival 2010 Alessandra AmorosoMercato Coperto di Ponzone Ore 21,30 Per info:Libra - Tel. 015 8353154 o 348 2931588www.librafestival.it [email protected]

Teatro

Biella Piazzo “Biella Estate” In Piazzo-Piazzo off Per info: Ufficio Cultura del Comune - Tel. 015 4507212www.eventi.comune.biella.it [email protected]

EventiOrta San Giulio (NO)Ortacirkos – Kermesse di circo contemporaneoPiazze e vie di Orta San GiulioOre: 18 - 24Per info: www.ortacirkos.it

16 venerdìCinemaNovaraCinema all’aperto: “Alice In Wonderland”, Tim BurtonVia Greppi, 7Ore: 21.45Per info: www.novaracinema.it

EventiSordevoloAnfiteatro Giovanni Paolo II - “Passione di Cristo 2010” Per info: Associazione Teatro Popolare di Sordevolo - Tel. 015 2562486www.passionedicristo.org [email protected]

IncontriBiellaGli Sport sull’AcquaFino al 18 luglioPer info: Ufficio Polizia Urbana e Commercio Tel. 015 3507224 o 015 [email protected]

Biella,“Biella Estate” Shopping sotto le stellevarie sedi Ore: dalle 18Per info: Ufficio Cultura del Comune - Tel. 015 4507212www.eventi.comune.biella.it [email protected] NovaraEstate Novarese: La Ribalta, “Primo & Secondo Restaurant”

Piazza Duomo Ore: 21,30Per info: www.comune.novara.it

MusicaBelgirate (VB)LAGOMAGGIOREMUSICA 2010, ”HEATH QUARTET, QUARTETTO D’ARCHI”Chiesa VecchiaDalle 21.00Per info: www.jeunesse.it

Varallo Sesia (VC)Alpaa: Samuele Bersani in concertoPiazza Vittorio Emanuele IIOre 21.30Per info: www.alpaa.org

Teatro Ameno (NO)Teatri Andanti: Lucilla Giagnoni, “Vergine Madre”Convento Monte MesmaOre 21.30Per info: www.teatrodelleselve.it

17 sabatoCinemaNovaraCinema all’aperto: “The Twilight saga - Eclipse”, David SladeVia Greppi, 7Ore 21.45Per info: www.novaracinema.it

Pallanza (VB)Piazza PedroniFOTOCROMIA 5 – Immagini in una notte d’estate. Proiezioni multischermo audiovisivo 3DOre 21.30Per info: www.verbaniamilleventi.org

Vercelli Cinema d’estateLa Prima Cosa Bella”S. Chiara (c.so Libertà 300

Ore 21.30Per info: Belvedere Spettacoli, tel. 347 40 38 219 o www.chiediscenaspettacoli.it

Page 27: Nella Nebbia #26

Nella Nebbia 27

IncontriSan Pietro Mosezzzo (NO)University Centro SportivoTogaPartyVia Giosuè Carducci Ore 21.30Per info: 347.3044924

Varallo Sesia (VC)Alpaa: Raza latinaPiazza Vittorio Emanuele IIOre21.30Per info:www.alpaa.org

MusicaArona (NO)Chiesa della Collegiata Quinto Festival Organistico Internazionale, Ludger Lohmann Ore 21.00Per info: www.sonataorgani.it

Intra (VB)NOTTI DI NOTE – 17a Edizione. Esibizione in contemporanea di diversi gruppi musicali.Centro cittàOre 21.00Per info: www.verbeat.it

Romagnano Sesia (NO)Terrazza di Villa CacciaWally Allifranchini Big BandOre 21.15Per info: www.comune.romagnano-sesia.no.it Stresa (VB)Palazzo dei CongressiXIII BAVENO FESTIVAL UMBERTO GIORDANOPiazzale Europa, 3Ore 21.15Per info: www.stresacongressi.it

ArtePallanza (VB)Sede ComunaleTEATRO CULTURA 2010, GUIDO CREPAXPiazza GaribaldiFino al 31 luglioPer info:www.teatroculturaverbania.it

EventiCannobio (VB)Parco LidoBEACH GAME 2010 Ore 10.00 – 19.00, fino al 18 luglioPer info: www.teatrodelleselve.it

TeatroBellinzago novarese (NO)La maschera e le stelle: I soliti ignobili, “DiVano InVano” Ore: 21.30 Per info: www.compagniaceralacca.it

18 domenicaCinemaNovaraCinema all’aperto: “The Twilight saga - Eclipse”, David SladeVia Greppi, 7Ore 21.45Per info: www.novaracinema.it

VercelliCinema d’estate Proiezione del film “La Prima Cosa Bella”S. Chiara (c.so Libertà 300)Ore21.30Per info: Belvedere Spettacoli, tel. 347 40 38 219 o www.chiediscenaspettacoli.it

EventiAndorno MiccaLibra Festival 2010 Colai LilinParco La SaluteOre 21.00Per info: Libra - Tel. 015 8353154 o 348 2931588www.librafestival.it

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MusicaArona (NO)Piazzale Largo AlpiniConcerto jazzOre 21.30Per info: www.comune,arona.no.it

Varallo Sesia (VC)Alpaa: Mario Biondi in concertoPiazza Vittorio Emanuele IIOre 21.30Per info: www.alpaa.orgww.compagniaceralacca.it

19 lunedì CinemaNovaraCinema all’aperto: “Mine vaganti”, Ferzan OzpetekVia Greppi, 7Ore 21.45Per info: www.novaracinema.it

VercelliCinema d’estate Proiezione del film “E’ complicato”Ore 21.30Per info: Belvedere Spettacoli, tel. 347 40 38 219 o www.chiediscenaspettacoli.it

MusicaBiellaStadio Comunale Vittorio Pozzo Libra Festival 2010 Carmen ConsoliOre 21.30Per info:Libra - Tel. 015 8353154 o 348 2931588www.librafestival.it [email protected]

TeatroPella (NO)Teatri AndantiPella è bella: Teatro delle Selve, “Il Carrozzone”Piazza MottaOre18.30Per info: www.teatrodelleselve.it

20 martedìCinema Gozzano (NO)Cinegirando 2010: “L’era glaciale 3”, Carlos SaldanhaCortile Palazzo MunicipaleOre 21.30Per info:www.comune.gozzano.no.it

NovaraCinema all’aperto: “Iron Man 2”, Jon FavreauVia Greppi, 7Ore 21.45Per info: www.novaracinema.it

IncontriGhiffa (VB)Rassegna Estiva “I COLORI DEI CAPPELLI : I SIGNIFICATI NASCOSTI DEI COLORI (con Chiara Ielmini designer)Corso Belvedere, 279Ore 17.00Per info: www.museodellartedelcappello.it

21 mercoledìCinema VercelliCinema d’estate Proiezione del film “Matrimoni e altri disastri” S. Chiara (c.so Libertà 300)Ore 21.30Per info: Spettacoli, tel. 347 40 38 219 o

www.chiediscenaspettacoli.itEventiBiellaStadio Comunale Vittorio PozzoLibra Festival 2010 Ficarra e Picone + Mr. Forest e Gianluca BelardiOre 21,30 Per info:Libra - Tel. 015 8353154 o 348 2931588www.librafestival.it [email protected]

22 giovedìCinemaNovaraCinema all’aperto: “A serious man”, Joel Coen, Ethan CoenVia Greppi, 7Ore: 21.45Per info: www.novaracinema.it

Vercelli Cinema d’estate Proiezione del film “Matrimoni e altri disastri”S. Chiara (c.so Libertà 300)Ore 21,30Per info: Belvedere Spettacoli, tel. 347 40 38 219 o www.chiediscenaspettacoli.it

MusicaBiella,Stadio Comunale Vittorio PozzoLibra Festival 2010 Cristiano De Andrè Ore: 21.30Per info: Libra - Tel. 015 8353154 o 348 2931588www.librafestival.it [email protected] Vercelli “Area 24 live” Concerto di Toxic Poison Area 24 via Caduti sul LavoroOre 23.00

IncontriIntra (VB)DE GUSTARE VERBANIAPer le piazze della cittàFino al 28 luglioPer info: www.confcommercio.it

Arona (NO)Largo Alpini D’ItaliaSvaronavisFino al 25 luglioPer info: www.svarionato.it

TeatroGozzano (NO)Teatri Andanti: Teatro delle Selve, “Il battello”Lido BuccioneOre 20.30Per info: www.teatrodelleselve.it

23 venerdìCinemaNovaraCinema all’aperto: “julie & Julia”, Nora EphronVia Greppi, 7Ore 21.45Per info: www.novaracinema.it

EventiSordevoloAnfiteatro Giovanni Paolo II“Passione di Cristo 2010” Fino al 25Per info:Associazione Teatro Popolare di Sordevolo - Tel. 015 2562486www.passionedicristo.org [email protected]

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Page 28: Nella Nebbia #26

MusicaBelgirate (NO)Chiesa VecchiaLAGOMAGGIOREMUSICA 2010: ” TRIOLOGIA”Ore 21.00 Per Info:: www.jeunesse.it

Pallanza (VB)Parco ArenaESTATE ALL’ARENA: SOOLEY – GRUPPO REGGAEVia San Bernardino, 49Ore21.30Per info: : www.arenaverbania.it

VercelliConcerto Parco Kennedy Matteo Beccucci in concertoOre 21.30Per info: Belvedere Spettacoli, tel. 347 40 38 219 o www.chiediscenaspettacoli.it

Andorno MiccaParco La SaluteLibra Festival 2010Pan del Diavolo + Carlot-ta. Ore 21.30Per info: Libra - Tel. 015 8353154 o 348 2931588www.librafestival.it [email protected]

Teatro Gozzano (NO)Teatri Andanti: Teatro delle Selve, “Il battello”Lido BuccioneOre 20.30Per info:www.teatrodelleselve.it.

24 sabatoCinemaNovaraCinema all’aperto: “La nostra vita”, Daniele LucchettiVia Greppi, 7Ore 21.45Per info: www.novaracinema.it

VercelliCinema d’estate Proiezione del film “Io, loro e Lara “S. Chiara (c.so Libertà 300)Ore 21.30Per info: Belvedere Spettacoli, tel. 347 40 38 219 o www.chiediscenaspettacoli.it

IncontriMergozzo (VB)Piazza LagoAspettando GustusOre: 21.30 Per info: www.mergozzo.it

Viverone Carnevale estivo Ore16.00Per info: Anna Maria - Tel. 347 3908847

Pallanza (VB)Arena di VerbaniaSummer Volley 2010 – 18° edizioneVia Bernardino, 49Ore 9.00 – 19.00, fino al 25 luglioPer info: 347/9176099

MusicaNovaraEstate Novarese: Irene Grandi in concertoPiazza DuomoOre 21.30Per info: www.comune.novara.it

Stresa, Isola dei Pescatorti (VB)Chiesa di San VittoreLAGOMAGGIOREMUSICA 2010: “NOAH BENDIX – BALGLEY, VIOLINO”Dalle 21.30Per info: www.jeunesse.it

Vicolungo (NO)New Fantasy BarSaturday night summer, ArtemistaPiazza Mazzini, 6Ore22.30

25 domenicaCinema NovaraCinema all’aperto: “Sex and the City 2”, Michael Patrick KingVia Greppi, 7Ore 21.45Per info: www.novaracinema.it

MercatiniBiellaPalazzo della Provincia, piazzetta dell’ala ovest Biella e Buona, il Mercato del ContadinoDalle 9 alle 13 Per info: Provincia di Biella - Tel. 015 8480611www.provincia.biella.it

TeatroBiellaTeatro Socale Villani “Biella Estate” Concerto corale Internazionale “Biella-Giappone”. Ore 21.00Per info: Ufficio Cultura del Comune - Tel. 015 4507212www.eventi.comune.biella.it [email protected]

Cameri (NO)La maschera e le stelle, I sognatori, “Le ombre di Frank”Cortile della BibliotecaOre 21.30Per info: www.compagniacerlacca.it

Soriso (NO)Teatri Andanti: Il mutamento zona Castilia, “Le favole di PañcatantraOre 21.30Per info: www.teatrodelleselve.it

26 lunedìCinema NovaraCinema all’aperto: “Baarìa”, Giuseppe TornatoreVia Greppi, 7Ore 21.45Per info: www.novaracinema.it

VercelliCinema d’estateProiezione del film “La nostra vita “S. Chiara (c.so Libertà 300)Ore 21.30Per info:Belvedere Spettacoli, tel. 347 40 38 219 o www.chiediscenaspettacoli.it

27 martedì MusicaPallanzaBar Villa Giulia

ESTATE IN MUSICA: LUI, GLI ALTRI E LE SORELLEOre21.00Per info: www.barvillagiulia.it

BiellaPalazzo Ferrero“Biella Estate” Festival “Musica sul Lago” Concerto di violino e pianoforteOre21.15Per info:Ufficio Cultura del ComuneTel. 015 4507212www.eventi.comune.biella.it [email protected]

EventiOlcenengo1a CORRI A OLCENENGOCorsa podistica competitiva riservata ai tesserati F.i.d.a.l. e camminata non competitiva a passo libero aperta a tutti.

28 mercoledìCinemaNovaraCinema all’aperto: “Il figlio più piccolo”, Pupi AvatiVia Greppi, 7Ore 21.45Per info: www.novaracinema.it

VercelliCinema d’estate Proiezione del film “Genitori e Figli”S. Chiara (c.so Libertà 300)Ore 21.30Per info: Belvedere Spettacoli, tel. 347 40 38 219 o www.chiediscenaspettacoli.it

MercatiniCannobio (VB)Bancarelle sotto le stelleVia Giovanola, via Umberto, Via MarconiOre 14.00 – 24.00 Per info: www.comune.stresa.vb.it

Musica Stresa (VB)Sala Azalea o Sala Tiffany Hotel Regina PalaceCONCERTO DI MUSICA CLASSICACorso Umberto I, 33Ore: 21.30 Per info: www.dinociani.com

Eventi BiellaStadio Comunale Vittorio PozzoLibra Festival 2010 Fichi d’India. In “Fichi d’India Show”Ore 21.30Per info: Libra Tel. 015 8353154 o 348 2931588www.librafestival.it [email protected]

29 giovedìMusicaVercelli“Area 24 live” Concerto “Don’t Drink and Drive”Area 24 via Caduti sul LavoroOre 23.00

Arona (NO)Casa Usellini Concerto Anima Quartet, quartetto d’archiVia Pertossi Ore: 21.00Per info: www.comune.arona.no.it

Biella,Palazzo Ferrero“Biella Estate” Festival “Musica sul Lago”Ore: 21.15Per info: Ufficio Cultura del Comune - Tel. 015 4507212www.eventi.comune.biella.it [email protected]

Teatro Meina (NO)

Teatri Andanti: Gaby Corbo, “Pretty Limò”Lido di MeinaOre 21.30Per info: www.teatrodelleselve.itEventiCannobio (VB)Galà del gustoPiazza 27/28 Maggio Ore 21.00Per info: www.teatrodelleselve.it

30 venerdìCinemaNovaraCinema all’aperto: “L’uomo nell’ombra”, Roman PolanskiVia Greppi, 7Ore 21.45Per info: www.novaracinema.it

MusicaVercelliConcerto Parco Kennedy Maurizio Vandelli in concertoOre 21.30Per info: Belvedere Spettacoli, tel. 347 40 38 219 o www.chiediscenaspettacoli.it

TeatroPella (NO)Teatri Andanti: Pella è bela, Festival teatro di stradaPiazza Motta e dintorniOre 21.30Per info:www.teatrodelleselve.it

Pella (NO)Teatri Andanti: Teatro degli Acerbi,“Variazioni sull’anatra”LungolagoOre 24.00Per info:www.teatrodelleselve.it

31 sabatoMusicaBellinzago novarese (NO)La maschera e le stelle: Los chitarones in concertoPiazza MunicipioOre 21.30 Per info: www.compagniaceralacca.it

Vicolungo (NO)New Fantasy BarSaturday night summer, Marco Evans QuartetPiazza Mazzini, 6Ore: 22.30

NovaraEstate Novarese: Spettacoli di Danze orientai, “Odalisca” Piazza DuomoOre: 21.30Per info: www.comune.novara.it

Agosto1 domenicaCinemaNovaraCinema all’aperto:: “Cosa voglio di più”, Silvio SoldiniVia Greppi, 7Ore 21.45Per info: www.novaracinema.it

EventiAndorno MiccaParco La Salute Libra Festival 2010ALibraLibro presenta “Lo show dei tuoi sogniOre 21.30 Per info: Libra - Tel. 015 8353154 o 348 2931588www.librafestival.it [email protected]

INFORMAGIOVANI CITTA’ DI VERCELLI

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Musica VercelliConcerto Parco KennedyCamerata Ducale in concertoOre: 21.30Per info: Belvedere Spettacoli, tel. 347 40 38 219 o www.chiediscenaspettacoli.it

Mercatini VercelliBarlafusP.za Cavour Dalle 8.00 alle 19.00 Per info: Confesercenti Tel. 0161.501595

2 lunedìCinemaVercelliCinema d’estate Proiezione del film “Robin Hood”S. Chiara (c.so Libertà 300)Ore 21.30 Per info: Belvedere Spettacoli, tel. 347 40 38 219 o www.chiediscenaspettacoli.it

3 martedì Cinema NovaraCinema all’aperto: “City Island”, Raymond De FelittaVia Greppi, 7Ore: 21.30Per info: www.novaracinema.it

TeatroPettenasco (NO)Teatri andanti: Luigi Ciotta in “Tutti in valigia”Piazza Unità d’ItaliaOre: 21.30Per info: www.teatrodelleselve.it

4 mercoledìCinemaNovaraCinema all’aperto:“Nine”, Rob MarshallVia Greppi, 7Ore 21.45Per info: www.novaracinema.it

VercelliCinema d’estate Proiezione del film“Welcome”S. Chiara (c.so Libertà 300)Ore 21.30 Per info: Belvedere Spettacoli, tel. 347 40 38 219 o www.chiediscenaspettacoli.it

5 giovedì Cinema NovaraCinema all’aperto: L’uomo che verrà” Giorgio DirittiVia Greppi, 7Ore: 21.30Per info: www.novaracinema.it

EventiAndorno MiccaParco La SaluteLibra Festival 2010 NaifOre: 21.30Per info: Tel. 015 8353154 o 348 2931588www.librafestival.it [email protected]

6 venerdìEventiBorgomanero

Notti nel borgo: Finale Regionale Miss Italia 2010 Ore: 21.30Per info: www.comune.borgomaner.no.itMusicaVercelliConcerto Parco Kennedy Drupi in concertoOre: 21.30Per info: Belvedere Spettacoli, tel. 347 40 38 219 o www.chiediscenaspettacoli.it

7 sabatoEventiSordevolo, Anfiteatro Giovanni Paolo II “Passione di Cristo 2010” Ore 21.00 Per info: Associazione Teatro Popolare di Sordevolo - Tel. 015 2562486www.passionedicristo.org [email protected]

TeatroVicolungo (NO)New Fantasy BarSaturady Night Summer: I soliti ignobili, “DiVano InVano”Ore: 22.30

Mercatini VercelliNaturalVercelli P.za Cavour Dalle 7.30 alle 20.30 Per info: Confesercenti Tel. 0161.501595

8 domenicaCinemaNovaraCinema all’aperto:“Io, loro e Lara”, Carlo VerdoneVia Greppi, 7Ore 21.45Per info: www.novaracinema.it

VercelliCinema d’estate Proiezione del film“Happy Family”S. Chiara (c.so Libertà 300)Ore 21.30 Per info: Belvedere Spettacoli, tel. 347 40 38 219 o www.chiediscenaspettacoli.it

EventiAndorno MiccaParco La SaluteLibra Festival 2010 Divina. Festa di chiusuraOre: 21.30Per info: Tel. 015 8353154 o 348 2931588www.librafestival.it [email protected]

9 lunedìCinemaNovaraCinema all’aperto:“Bastardi senza gloria”, Quentin TarantinoVia Greppi, 7Ore 21.45Per info: www.novaracinema.it

VercelliCinema d’estate Proiezione del film“Invictus”S. Chiara (c.so Libertà 300)Ore 21.30 Per info: Belvedere Spettacoli, tel. 347 40 38 219 o www.chiediscenaspettacoli.it

10 martedìTeatro

San Maurizio d’Opaglio (NO)Casa BrioschiTeatri andanti: Teatro delle selve in “Semi di Arboreto” e Laura Menatti in “Locale e globale”Via al Porto, 3Ore 21.30Per info: : www.teatrodeleselve.it

12 giovedìCinemaNovaraCinema all’aperto:“Happy family”Gabriele SalvatoresVia Greppi, 7Ore 21.45Per info: www.novaracinema.it

VercelliCinema d’estate Proiezione del film “Agora”S. Chiara (c.so Libertà 300)Ore 21.30 Per info: Belvedere Spettacoli, tel. 347 40 38 219 o www.chiediscenaspettacoli.it

EventiOrta San Giulio (NO)OrtaCirlosPiazza MottaOre 18.00Per info:www.ortacirkos.it

Teatro Baveno (VB)Teatri andanti: Marco Borghetti in “Equilibrium tremens”Piazza MunicipioOre: 21.30Per info: www.teatrodelleselve.it

14 sabatoCinemaNovaraCinema all’aperto: “Avatar”, James CameronVia Greppi, 7Ore 21.45Per info: www.novaracinema.it

VercelliCinema d’estate Proiezione del film “L’Uomo che verrà”S. Chiara (c.so Libertà 300)Ore 21.30 Per info: Belvedere Spettacoli, tel. 347 40 38 219 o www.chiediscenaspettacoli.it

IncontriStressa (VB)Stresa on streetPiazze e vie di StresaPer info: www.streetfestival.it

15 domenicaCinemaNovaraCinema all’aperto: “Avatar”, James CameronVia Greppi, 7Ore 21.45Per info: www.novaracinema.it

MusicaVercelliGianni Pettenati in concertoConcerto Parco Kennedy e Fuochi Ore 21.30 Per info: Belvedere Spettacoli, tel. 347 40 38 219 o www.chiediscenaspettacoli.it

TeatroArmeno (NO)Teatri andanti: Teatro degli acerbi in “storie di paese”Piazza Municipio

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aperte le iscrizioni ai corsi estivi e di settembre:

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Nella Nebbia 29

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CITTA’ DISANTHIA’

PROVINCIA DI VERCELLI

SANTHIA’, piazza Zapelloni 29-30-31 Luglio 1-2 Agosto 2010

...tutta un’altra festa...tutta un’altra festa

19:00 - sfilata lungo corso Nuova Italia di Banda e Majorettes della “Fossalassa”18:30 - arrivo in piazza Zapelloni - Inaugurazione festa - Esposizione bandiera storica19:30 - apertura stand gastronomico e servizio bar18:30 - apertura grande area espositiva

20:00 - torneo beach volley 2x221:45 - serata danzante con l’orchestra spettacolo GENIO & PIERROTS

GIOVEDI’ 29 LUGLIO

19:30 - apertura stand gastronomico e servizio bar18:30 - apertura grande area espositiva

19:45 - partenza corse podistiche20:00 - finale torneo beach volley 2x2 21:45 - serata danzante con l’orchestra spettacolo LUIGI GALLIA

VENERDI’ 30 LUGLIO

12:30 - apertura stand gastronomico e servizio bar12:30 - pranzo a base di funghi (su prenotazione tel. 339-8379947)

15:00 - torneo semilampo di scacchi in collaborazione con Circolo Scacchi Tre Re (info 333-4726646)

08:30 - inizio torneo beach volley 4x4 femminile08:30 - apertura grande area espositiva19:30 - apertura stand gastronomico e servizio bar

21:45 - serata danzante con l’orchestra I MARASINEROS

SABATO 31 LUGLIO

09:00 - ritrovo e partenza raduno Fiat 500 e Maggioloni08:30 - apertura grande area espositiva

10:00 - inizio torneo beach volley 4x4 misto12:30 - apertura stand gastronomico e servizio bar14:30 - premiazione raduni auto e moto19:30 - apertura stand gastronomico e servizio bar

21:45 - serata danzante con l’orchestra

finali torneo beach volley 4x4 mistoTONI D’ALOIA

DOMENICA 1 AGOSTO

Il comitato organizzatore declina ogni responsabilità per danni a persone o cose verificatesi durante la manifestazione

Tutte le sere MENU’ TRADIZIONALE,in più serate a tema:

GiovedìMENU’ CLASSICO

VenerdìMENU’ MARE

SabatoMENU’ PIATTO PORCO

DomenicaGRAN MENU’ MISTO

LunedìMENU’ GNOCCA SALTERINA

19:30 - apertura stand gastronomico e servizio barapertura grande area espositiva

21:45 - serata danzante con l’orchestra spettacolo GENIO & PIERROTS

LUNEDI’ 2 AGOSTO

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