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Diritto di famiglia Network Legale Sgromo.com Legali Pay Per result 69 domande frequenti e sentenze per far valere i tuoi diritti in caso di separazione o divorzio

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  • Diritto di famigliaNetwork Legale Sgromo.com

    Legali Pay Per result

    69 domande frequenti e sentenze per far valere

    i tuoi diritti in caso di separazione o divorzio

  • SommarioDomande frequenti

    ...................................................................................................................................5

    1 - E' possibile un accordo pre-matrimoniale ? .......................................................................... 5

    2 - Che cosa la separazione ? ................................................................................................... 5

    3 - Quali sono gli effetti della separazione ? ............................................................................. 6

    4 - Qual' la procedura prevista per la separazione? .............................................................. 6

    5 - Qual' la differenza tra le diverse procedure ? ..................................................................... 6

    6 Qual' la procedura preferibile ? .......................................................................................... 7

    7 - Per chiedere la separazione sempre necessario fare una causa e avere l'assistenza di un avvocato ? ................................................................................................................................ 7

    8 Quali sono i casi in cui si pu chiedere la separazione ? ................................................... 7

    9 E' possibile chiedere che il giudice si pronunci sulle responsabilit del fallimento del matrimonio ? ................................................................................................................................. 8

    10 Come cessano gli effetti della separazione ? .................................................................... 8

    11 Qual' la differenza tra separazione e divorzio? .............................................................. 8

    12 Qual' la differenza tra separazione consensuale e separazione giudiziale ? .............. 9

    13 Quando pu aversi la separazione con addebito ? .......................................................... 9

    14 Quando dovuto l'assegno di mantenimento in sede di separazione? ...................... 10

    15 In quali casi il tribunale attribuisce un assegno di mantenimento ? ............................ 10

    16 Come viene quantificato l'assegno di mantenimento ? ................................................ 11

    17 Come si perde il diritto all'assegno di mantenimento ? ................................................. 11

    18 Il diritto all'assegno di mantenimento si perde se il coniuge beneficiario instaura una convivenza more uxorio ? .......................................................................................................... 11

    19 Quali sono le cause che possono determinare una richiesta di separazione? ............ 12

    20 Esiste ancora la separazione per colpa? ......................................................................... 12

    21 Si pu ricorrere contro la sentenza di separazione del Tribunale? .............................. 12

    22 Pu essere modificato, successivamente alla separazione, l'assegno di mantenimento o alimentare? .................................................................................................... 12

    23 I figli, in caso di separazione, a chi possono essere affidati? ........................................ 13

  • 24 Quali sono i criteri che il giudice adotta per stabilire a quale genitore affidare la prole? ..................................................................................................................................................... 13

    25 Con quali modalit vengono affidati i figli? .................................................................... 13

    26 Cosa comporta l'affidamento dei figli? ............................................................................ 14

    27 Quali sono i diritti del genitore non affidatario? .............................................................. 14

    28 Quali sono i criteri che il giudice segue per determinare il mantenimento dei figli? . . . 15

    29 E' possibile modificare in seguito quanto disposto dalla sentenza di separazione? In particolare laffidamento dei figli o il contributo economico? ..................................................................................................................................................... 15

    30-La casa coniugale, in caso di separazione, a chi solitamente viene assegnata? ............ 15

    31 Quali diritti accessori spettano al coniuge separato? .................................................... 16

    32 Come si fa ad ottenere la corresponsione in unica soluzione invece di un assegno mensile? ..................................................................................................................................... 16

    33 A quale dei due coniugi viene assegnata l'abitazione coniugale? ................................ 16

    34 Quali sono i criteri che il giudice segue ai fini dellassegnazione della casa familiare? ..................................................................................................................................................... 17

    35 La variazione della residenza o del domicilio va comunicata allaltro genitore? ........ 17

    36 Che cosa il divorzio? ...................................................................................................... 17

    37 Quali garanzie sono previste per ladempimento degli obblighi economici? ................ 18

    38 Quali rimedi sono previsti se l'obbligato non paga l'assegno divorzile? ....................... 18

    39 Si pu denunciare l'ex coniuge che non corrisponde lassegno? .................................. 19

    40 Si pu ricorrere contro la sentenza di divorzio del Tribunale? ....................................... 19

    41 E' possibile modificare quanto disposto dalla sentenza di divorzio? In particolare laffidamento dei figli o il contributo economico? .................................................................... 19

    42 Quali diritti accessori spettano al divorziato? ................................................................. 19

    43 Quali sono i requisiti per avere diritto alla liquidazione per fine rapporto di lavoro dellex coniuge? .......................................................................................................................... 19

    44 Quali sono i presupposti per avere diritto alla pensione di riversibilit? ...................... 20

    45 Quale effetto ha il divorzio sul matrimonio religioso? .................................................... 20

    46 Quali sono le conseguenze del divorzio per i coniugi? ................................................... 21

    47 Quali sono le conseguenze del divorzio per la Chiesa? .................................................. 21

    48 In quali casi il Tribunale attribuisce un assegno divorzile? ............................................ 22

    49 Come viene quantificato l'assegno divorzile? ................................................................. 22

    50-Come si estingue il diritto all'assegno divorzile? ................................................................ 22

    51 Quali sono i casi in cui si pu chiedere il divorzio? ......................................................... 23

    52 Qual la procedura prevista per il divorzio ? .................................................................. 24

  • 53 Qual la differenza tra le due procedure previste per il divorzio? ................................ 24

    54 Per chiedere il divorzio sempre necessario fare una causa e avere lassistenza di un avvocato? .................................................................................................................................... 25

    55 Ci si pu opporre al divorzio chiesto dallaltro coniuge? ................................................ 25

    56 Il giudice del divorzio legato dalle condizioni della separazione, oppure libero di confermare o modificare quanto stabilito nella separazione? ............................................... 25

    57 Quali sono i criteri che il giudice adotta per stabilire a quale genitore affidare la prole? ..................................................................................................................................................... 25

    60 Quali sono i criteri che il giudice segue per determinare il mantenimento dei figli? . . . 26

    61-Quali sono le condizioni per poter ottenere il divorzio? .................................................... 26

    62-Si pu avere un divorzio consensuale? ............................................................................. 27

    63 Quando pu essere corrisposto l'assegno divorzile? .................................................... 28

    64 Quali rimedi sono previsti se l'obbligato non paga l'assegno divorzile? ....................... 29

    65 Si pu denunciare il coniuge che non corrisponde lassegno? ...................................... 29

    66 Si pu ricorrere contro la sentenza di divorzio del Tribunale? ...................................... 29

    67 Quando si pu richiedere una quota della liquidazione (TFR) dell'ex coniuge? ........... 30

    68-Che cosa significa delibazione di sentenza straniera? ...................................................... 30

    69 Il dovere dei genitori di mantenere i propri figli perdura anche quando questi ultimi diventano maggiorenni? ............................................................................................................ 30

    Sentenze ...................................................................................................................................31

    Separazione consensuale ......................................................................................................... 31

    Addebito della separazione ....................................................................................................... 33

    Redditi dei coniugi ...................................................................................................................... 36

    Mantenimento figli ..................................................................................................................... 36

    Abitazione familiare ................................................................................................................... 38

    Convivenza .................................................................................................................................. 41

    Divorzio ....................................................................................................................................... 41

    Assegno di divorzio ..................................................................................................................... 42

    Pensione di reversibilit ............................................................................................................. 43

    Trattamento di fine rapporto (tfr) .............................................................................................. 43

  • Domande frequenti

    1 - E' possibile un accordo pre-matrimoniale ?

    La giurisprudenza stabilisce che, in tema di divorzio (ma il principio deve ritenersi valido anche in materia di separazione), la convenzione (detta accordo prematrimoniale) con cui gli interessati stabiliscono anticipatamente il regime giuridico relativamente alla cessazione degli effetti civili del matrimonio, invalido, nella parte riguardante le condizioni per il mantenimento dei figli e del coniuge.

    Questo per contrasto sia con lart. 9 della L. 898/70, che non consente limitazioni di ordine temporale alla possibilit di revisione del regime divorzile, sia con lart. 5, che, fissando i criteri per il riconoscimento e la determinazione di un assegno allex coniuge, configura un diritto insuscettibile, anteriormente al giudizio di divorzio, di rinunzia o transazione.

    Un simile accordo viene considerato illecito perch rivolto, esplicitamente o implicitamente, a viziare, o quanto meno a circoscrivere, la libert di difendersi in giudizio di divorzio, con irreparabile compromissione di un obbiettivo dordine pubblico come la tutela dellistituto della famiglia (Cass. 3777/81).

    2 - Che cosa la separazione ?La separazione il rimedio che lordinamento concede in presenza di una

    situazione di crisi irreversibile di una coppia legata da vincolo matrimoniale.

    E' un diritto personalissimo che pu essere esercitato solo dai coniugi.

    Accertata limpossibilit della ricostituzione dellunit familiare, i coniugi sono autorizzati a vivere separatamente.

    Inizia cos una fase dattesa: se la coppia si riconcilia, la separazione viene annullata. Altrimenti, trascorsi tre anni di separazione, le parti possono chiedere il divorzio.

    E sempre obbligatorio l'intervento del tribunale, che esercita un controllo sulla legittimit ed opportunit delle principali scelte della coppia (in particolare per quanto riguarda i figli minorenni).

  • 3 - Quali sono gli effetti della separazione ?

    Con la separazione permangono i reciproci obblighi, in quanto compatibili con lo stato di separati.

    Perci i coniugi sono autorizzati a vivere separatamente non devono pi rispettare il dovere di fedelt ricevono la disciplina dei loro rapporti economici e dei rapporti personali ed economici con i figli minori (e con quelli divenuti successivamente maggiorenni purch non economicamente autosufficienti e fin quando conviventi con il coniuge affidatario) dalle regole contenute nel verbale di omologazione oppure nella sentenza del tribunale che pronuncia la separazione.

    4 - Qual' la procedura prevista per la separazione?

    La separazione pu essere consensuale o giudiziaria. Questultima pu contenere la domanda di addebito o meno.

    5 - Qual' la differenza tra le diverse procedure ?

    La separazione consensuale presuppone laccordo dei coniugi su tutte le condizioni che dovranno disciplinare i loro rapporti. In questo caso ogni decisione viene effettuata dai coniugi.

    Il tribunale si limita ad un controllo di legittimit sulla liceit delle clausole. In caso di presenza di prole, il controllo del tribunale diventa pi rilevante, dovendo verificare il rispetto della prevalenti esigenze dei minori.

    La separazione giudiziale.

    Quando i coniugi non riescono a raggiungere un completo accordo, devono chiedere al tribunale di stabilire le condizioni che dovranno disciplinare i loro rapporti.

    Come si rileva dalla terminologia, si instaura un vero e proprio giudizio, una causa ordinaria, con parti contrapposte che in contraddittorio sostengono tesi contrapposte.

    Si osservano le regole stabilite per il processo civile.

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  • 6 Qual' la procedura preferibile ?Non ci stancheremo mai di indicare i motivi per cui preferibile la procedura

    della separazione consensuale:

    risulta meno traumatica per le parti e non esacerbando gli animi, pu preludere alla loro riconciliazione;

    consente la permanenza di quel reciproco rispetto, necessario soprattutto in presenza di figli, considerato che i coniugi, relativamente alla prole, dovrebbero comunque avere continui rapporti e la pi ampia comunicazione; meno traumatica per i figli, parenti e amici;

    le decisioni sono prese daccordo tra le parti, anzich essere imposte dal tribunale;

    pi rapida

    pi economica.

    7 - Per chiedere la separazione sempre necessario fare una causa e avere l'assistenza di un avvocato ?

    Per la separazione consensuale, l'assistenza dell'avvocato non necessaria, ma comunque consigliabile nell'ipotesi in cui sussistano gravi motivi di contrasto oppure le parti non siano in grado di trovare un accordo su tutte le condizioni della separazione.

    Nella separazione giudiziale, l'assistenza dell'avvocato obbligatoria.

    8 Quali sono i casi in cui si pu chiedere la separazione ?

    In generale, quando si siano verificati fatti tali da rendere intollerabile la prosecuzione della convivenza.

    La dizione cos generica utilizzata dal legislatore chiarisce che quando un coniuge trova intollerabile vivere con laltro, pu chiedere la separazione.

    In caso di separazione giudiziale, non per sufficiente un mero atteggiamento soggettivo di rifiuto della convivenza, dovendo il giudice accertare la sussistenza di circostanze che rendano oggettivamente apprezzabile la

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  • situazione di intollerabilit.

    9 E' possibile chiedere che il giudice si pronunci sulle responsabilit del fallimento del matrimonio ?

    Il giudice, pronunciando la separazione, dichiara a quale dei coniugi sia addebitabile la separazione stessa, in considerazione del suo comportamento contrario ai doveri che derivano dal matrimonio. Ma occorre un'esplicita domanda di parte.

    10 Come cessano gli effetti della separazione ?

    Non necessario l'intervento del giudice. Gli effetti della separazione cessano con l'accordo dei coniugi, contenuto in una dichiarazione espressa oppure mediante un comportamento non equivoco incompatibile con lo stato di separazione.

    11 Qual' la differenza tra separazione e divorzio?

    Con la separazione legale i coniugi non pongono fine al rapporto matrimoniale, ma ne sospendono gli effetti nell'attesa o di una riconciliazione o di un provvedimento di divorzio.

    La separazione pu essere legale (consensuale o giudiziale) o semplicemente "di fatto", cio conseguente all'allontanamento di uno dei coniugi per volont unilaterale, o per accordo, ma senza l'intervento di un Giudice. La separazione legale (consensuale o giudiziale) rappresenta una delle condizioni (la pi frequente) per poter addivenire al divorzio.

    Con il divorzio (introdotto e disciplinato con la legge 1.12.1970 n. 898) viene invece pronunciato lo scioglimento del matrimonio o la cessazione degli effetti civili (se stato celebrato matrimonio concordatario con rito religioso, cattolico o di altra religione riconosciuta dalla Stato italiano).

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  • Col divorzio vengono a cessare definitivamente gli effetti del matrimonio, sia sul piano personale (uso del cognome del marito, presunzione di concepimento, etc.), sia sul piano patrimoniale.

    La cessazione del matrimonio produce effetti dal momento della sentenza di divorzio, senza che essa determini il venir meno dei rapporti stabiliti in costanza del vincolo matrimoniale. Solo a seguito di divorzio il coniuge pu pervenire a nuove nozze.

    12 Qual' la differenza tra separazione consensuale e separazione giudiziale ?

    Nella separazione consensuale sussiste un accordo tra i coniugi in ordine alle condizioni (personali e patrimoniali) della separazione stessa. Il Tribunale si limita ad omologare tale accordo (cio ad assicurarsi che siano rispettati i diritti di ciascun coniuge e della eventuale prole) mediante decreto.

    Si ricorre, invece, alla seprazione giudiziale in caso di disaccordo. In tale ipotesi la separazione viene pronunciata con sentenza dal Tribunale, che si impone nel determinare le condizioni.

    Il diritto di chiedere la separazione (consensuale o giudiziale) spetta a ciascun coniuge, anche in mancanza di accordo dell'altro coniuge. La procedura si avvia mediante ricorso al Tribunale competente.

    13 Quando pu aversi la separazione con addebito ?

    Nel pronunciare la separazione, ove ricorrano specifiche circostanze e se richiesto da una delle parti, il Giudice pu dichiarare a quale dei due coniugi sia addebitabile la separazione.

    L'addebito assume rilevanza pratica e sostanziale per ci che riguarda il diritto successorio (art. 548 e 585 c.c.) e la determinazione dell'assegno di mantenimento (art. 156 c.c.).

    Costituiscono fatti che possono condurre all'addebito della separazione quelli che ledono il dovere di lealt, quali i maltrattamenti, l'omessa assistenza morale e materiale, l'abbandono ingiustificato della casa coniugale, puranche le vessazioni della suocera.

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  • Secondo la giurisprudenza, l'adulterio, di per s, non causa di addebito, se non quando sia grave e notorio al punto da determinare discredito sociale in pregiudizio dell'altro coniuge.

    14 Quando dovuto l'assegno di mantenimento in sede di separazione?

    Il giudice, pronunziando la separazione, stabilisce a vantaggio del coniuge cui non sia addebitabile la separazione il diritto di ricevere dallaltro coniuge quanto necessario al suo mantenimento, qualora egli non abbia adeguati redditi propri (art. 156 c.c.). Lentit di tale somministrazione, comunqmente detta assegno di mantenimento, determinata in relazione alle circostanze e ai redditi del coniuge obbligato.

    Resta fermo lobbligo di prestare gli alimenti per chi versa in istato di bisogno e non in grado di provvedere autonomamente e per ragioni obiettive. Diversamente dal mantenimento, gli alimenti rappresentano un contributo minimo e indispensabile per consentire di soddisfare i bisogni primari dell'individuo.

    In caso di inadempienza, su richiesta dellavente diritto, il giudice pu disporre il sequestro di parte dei beni del coniuge obbligato e ordinare ai terzi (datore di lavoro, enti pensionistici, etc.), tenuti a corrispondere anche periodicamente somme di danaro allobbligato, che una parte di esse venga versata direttamente agli aventi diritto.

    Qualora sopravvengano giustificati motivi, il giudice, su istanza di parte, pu disporre la revoca o la modifica dei provvedimenti relativi all'assegno di mantenimento e alla prestazione degli alimenti.

    15 In quali casi il tribunale attribuisce un assegno di mantenimento ?

    Quando uno dei coniugi, cui non sia addebitabile la separazione, non abbia adeguati redditi propri e sussista una disparit economica con l'altro coniuge.In tal caso ha diritto a ricevere dall'altro coniuge quanto necessario al suo mantenimento, per il tenore di vita in precedenza.

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  • 16 Come viene quantificato l'assegno di mantenimento ?

    L'entit del mantenimento determinata in relazione alle circostanze e ai redditi del coniuge obbligato.

    Come stabilito dalla corte di Cassazione in sentenza 1981, n. 6396: L'entit dell'assegno di mantenimento in favore del coniuge cui non sia addebitabile la separazione va determinata non soltanto in relazione ai redditi del coniuge obbligato, ma a tutte le sue sostanze, compresi i cespiti patrimoniali improduttivi di reddito, i quali, servono di riferimento per determinare il contenuto dell'obbligo di ciascun coniuge di contribuire ai bisogni della famiglia.

    17 Come si perde il diritto all'assegno di mantenimento ?

    Quando sopravvengono giustificati motivi, in particolare se il coniuge beneficiario trova lavoro. Non sufficiente la generica attitudine al lavoro.

    18 Il diritto all'assegno di mantenimento si perde se il coniuge beneficiario instaura una convivenza more uxorio ?

    Si tratta di una questione controversa. In ogni caso deve trattarsi di una convivenza fornita dei caratteri di stabilit e regolarit, in modo da aversi la certezza giuridica della corresponsione nel futuro.

    Secondo recenti sentenze della Suprema Corte (che hanno mitigato la rigidit di una precedente pi rigorosa impostazione), la convivenza more uxorio costituisce un elemento capace di determinare la reale situazione economica delle parti.

    Appare perci rilevante solo (e nei limiti) in cui appunto incida sulla loro reale e concreta situazione economica, risolvendosi, sul piano fattuale, in una condizione e fonte (non aleatoria) di reddito per il coniuge convivente.

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  • 19 Quali sono le cause che possono determinare una richiesta di separazione?

    Sono da considerare cause idonee tutti i fatti che rendono o che recano grave pregiudizio all'educazione dei figli, l'abbandono volontario e ingiustificato della convivenza da parte di un coniuge, i maltrattamenti in famiglia come le percosse, le minacce, gli atti di scherno, di disprezzo, di umiliazione che provocano durevole sofferenza morale ad uno dei coniugi.

    20 Esiste ancora la separazione per colpa?

    Con la legge di riforma del diritto di famiglia del '75, stata eliminata la separazione per colpa; il Giudice pu dichiarare a quale dei coniugi imputabile la separazione, solo se viene richiesto e se il Giudice ritiene che i fatti accertati a carico di un coniuge costituiscono violazione di norme di condotta, imperative ed inderogabili.

    21 Si pu ricorrere contro la sentenza di separazione del Tribunale?

    S, l'ex coniuge che ha interesse propone appello nei termini di legge: in questo caso si procede ad un riesame della situazione da parte del Giudice di secondo grado. L'appello trattato e deciso in camera di consiglio.

    22 Pu essere modificato, successivamente alla separazione, l'assegno di mantenimento o alimentare?

    Ci pu avvenire, quando le condizioni economiche dell'obbligato, successivamente alla sentenza di separazione, migliorino o peggiorino.

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  • 23 I figli, in caso di separazione, a chi possono essere affidati?

    In materia di affidamento dei figli, il Giudice deve attenersi al criterio fondamentale dell'interesse esclusivo della prole, per cui tenuto a priovilegiare quel genitore che appaia il pi idoneo a ridurre al minimo i danni derivanti dalla crisi della famiglia, sia il padre, che la madre.

    In determinate situazioni il Giudice pu disporre l'affidamento congiunto ad enrambi i coniugi.

    24 Quali sono i criteri che il giudice adotta per stabilire a quale genitore affidare la prole?

    Il tribunale dichiara a quale genitore i figli sono affidati, seguendo l'esclusivo interesse morale e materiale della prole.

    La scelta va adottata seguendo il principio del minor danno derivante ai figli dalla disgregazione familiare e tenendo conto della maggiore idoneit dal punto di vista materiale, psicologico ed affettivo dell'uno e dell'altro dei genitori ad assicurare la tutela e lo sviluppo fisico, morale e psicologico del minore.

    Il giudice deve scegliere il genitore pi idoneo, sulla base di molteplici elementi, quali l'et e il sesso dei minori, le loro condizioni di salute e le altre loro esigenze, tenendo altres psic dei genitori, oltre alle varie situazioni dell'ambiente in cui i genitori vanno a vivere dopo la separazione.

    Il giudice pu adottare ogni altro provvedimento relativo alla prole ove il tribunale lo ritenga utile all'interesse dei minori, anche in relazione all'et degli stessi, pu essere disposto l'affidamento congiunto o alternato.

    25 Con quali modalit vengono affidati i figli?

    L'accordo consensuale omologato, o la sentenza, stabiliscono a quale dei coniugi sono affidati i figli, unitamente alle condizioni e all'importo relativo al loro mantenimento a carico del coniuge non affidatario.

    Per stabilire il coniuge affidatario irrilevante l'eventuale dichiarazione di addebito, salvo che questa non sia scaturita per cause che riguardino il rapporto con i figli. In sede di separazione anche possibile l'affidamento congiunto o

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  • alternativo, potendosi applicare analogicamente l'art. 6 della L. 898/70 che disciplina l'affidamento dei figli in caso di divorzio.

    Il tribunale stabilisce la misura ed il modo con cui il genitore non affidatario deve contribuire al mantenimento, all'istruzione e all'educazione dei figli, nonch le modalit di esercizio dei suoi diritti nei rapporti con essi.

    Il genitore cui sono affidati i figli, salva diversa disposizione del tribunale, ha l'esercizio esclusivo della potest su di essi; egli deve attenersi alle condizioni determinate dal tribunale. Salvo che non sia diversamente stabilito, le decisioni di maggiore interesse per i figli sono adottate da entrambi i genitori.

    Il genitore cui i figli non siano affidati ha il diritto ed il dovere di vigilare sulla loro istruzione ed educazione e pu ricorrere al tribunale quando ritenga che siano state assunte decisioni pregiudizievoli al loro interesse.

    26 Cosa comporta l'affidamento dei figli?

    Il genitore cui sono affidati i figli ha l'esercizio esclusivo della potest su di essi. Fanno eccezione le decisioni di maggiore interesse per i figli, che vanno adottate da entrambi i genitori.

    Nel caso in cui il tribunale stabilisca delle condizioni per l'affidamento ed il genitore affidatario non si attenga alle condizioni stabilite al tribunale, il suo comportamento verr valutato ai fini del cambio di affidamento.

    27 Quali sono i diritti del genitore non affidatario?

    Il genitore cui non sono affidati i figli ha il diritto e il dovere di vigilare sulla loro istruzione ed educazione e pu ricorrere al tribunale quando ritenga che siano state assunte decisioni pregiudizievoli al loro interesse.

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  • 28 Quali sono i criteri che il giudice segue per determinare il mantenimento dei figli?

    Occorre considerare la complessiva situazione economica di ciascuno dei genitori, tenendo conto non solo dei redditi, ma anche di ogni altra utilit economicamente valutabile, nonch delle esigenze personali della prole da soddisfare.

    Si precisa che la sentenza in ogni ipotesi deve stabilire un criterio di adeguamento automatico dellassegno, almeno con riferimento agli indici di svalutazione monetaria (ISTAT).

    29 E' possibile modificare in seguito quanto disposto dalla sentenza di separazione? In particolare laffidamento dei figli o il contributo economico?

    S, su richiesta della parte interessata, se sopravvengono giustificati motiviIl ricorso va proposto al tribunale in camera di consiglio.

    30-La casa coniugale, in caso di separazione, a chi solitamente viene assegnata?

    La casa familiare viene di solito assegnata al coniuge cui vengono affidati i figli, ci costituisce una misura di garanzia e di protezione di quest'ultimi.

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  • 31 Quali diritti accessori spettano al coniuge separato?

    Il coniuge separato, titolare o meno di assegno di mantenimento, ha diritto alla intera pensione di riversibilit, al momento della morte dellaltro coniuge, se questi aveva maturato la richiesta anzianit di servizio.

    Il coniuge separato NON ha diritto alla quota parte della liquidazione per fine rapporto di lavoro dellaltro coniuge.

    32 Come si fa ad ottenere la corresponsione in unica soluzione invece di un assegno mensile?

    La liquidazione definitiva presuppone laccordo delle parti. Il Tribunale deve ritenere equa la somma.

    Accettata questa soluzione, in seguito non pu pi essere proposta alcuna successiva domanda di contenuto economico

    33 A quale dei due coniugi viene assegnata l'abitazione coniugale?

    Gli art. 155 c.c. e l'art. 6 L. 898/70, stabiliscono il principio che l'abitazione nella casa familiare spetta di preferenza, e ove possibile, al genitore cui vengono affidati i figli, o con il quale i figli convivono oltre la maggiore et e sino alla loro indipendenza economica.

    In ogni caso, ai fini dell'assegnazione, il giudice dovr valutare le condizioni economiche dei coniugi e le ragioni della decisione e favorire il coniuge pi debole. L'assegnazione, in quanto trascritta, opponibile al terzo acquirente ai sensi dell'art. 1599 del codice civile.

    L'assegnazione pertanto non possibile a favore del coniuge non affidatario o in mancanza di figli. In tale ultimo caso la disponibilit dell'abitazione coniugale sar discipinata sulla base delle normali regole sulla propriet e sulla locazione.

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  • 34 Quali sono i criteri che il giudice segue ai fini dellassegnazione della casa familiare?

    Labitazione nella casa familiare spetta di preferenza al genitore a cui vengono affidati i figli o con il quale i figli convivono oltre la maggiore et.

    La casa coniugale deve insomma essere di preferenza assegnata al coniuge affidatario dei figli minori, anche se non titolare di un diritto reale o personale di godimento sulla stessa, al fine di assicurare adeguate condizioni di vita e formazione della prole minore.

    Tale disposizione ha carattere eccezionale ed dettata nell'esclusivo interesse della prole, sicch essa non applicabile, neppure in via di interpretazione estensiva, al coniuge non affidatario, anche se avente diritto al mantenimento.

    Lassegnazione della casa, se di propriet comune o dellaltro coniuge, pu essere trascritta nei registri immobiliari, divenendo tale destinazione opponibile al terzo acquirente della casa.

    Se la casa in locazione, lassegnatario subentra nel contratto, previo avviso al proprietario.

    35 La variazione della residenza o del domicilio va comunicata allaltro genitore?

    In presenza di figli minori, ciascuno dei genitori obbligato a comunicare all'altro, entro il termine perentorio di trenta giorni, l'avvenuto cambiamento di residenza o di domicilio.

    La mancata comunicazione obbliga al risarcimento del danno eventualmente verificatosi a carico del coniuge o dei figli per la difficolt di reperimento.

    36 Che cosa il divorzio?

    Per divorzio (parola inesistente nellordinamento giuridico italiano) si intende:

    lo scioglimento del matrimonio civile oppure

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  • la cessazione degli effetti civili dei matrimoni concordatari (celebrati in Chiesa e trascritti al Comune) e di quelli celebrati da ministri di altri culti.

    37 Quali garanzie sono previste per ladempimento degli obblighi economici?

    Il tribunale pu imporre all'obbligato alla corresponsione dell'assegno divorzile o dell'assegno di mantenimento per la prole di prestare idonea garanzia reale o personale se esiste il pericolo che egli possa sottrarsi all'adempimento di tali obblighi.

    La sentenza costituisce titolo per l'iscrizione dell'ipoteca giudiziale sui beni dell'ex coniuge che deve versare l'assegno, ai sensi dell'art. 2818 del codice civile.

    38 Quali rimedi sono previsti se l'obbligato non paga l'assegno divorzile?

    Il beneficiario dell'assegno ( per s e/o per la prole) pu ricorrere alle normali azioni esecutive per il recupero del credito.

    Inoltre, pu costituire in mora (a mezzo raccomandata con avviso di ricevimento) il coniuge obbligato e inadempiente e se il pagamento non avviene entro trenta giorni, pu notificare il provvedimento in cui stabilita la misura dell'assegno ai terzi (datore di lavoro, affittuari ecc.) tenuti a corrispondere periodicamente somme di denaro al coniuge obbligato con l'invito a versargli direttamente le somme dovute.

    In ogni caso il datore di lavoro non pu versare allex coniuge creditore pi della met della somma dovuta allinadempiente.

    Se ci non avviene, il coniuge creditore ha azione diretta esecutiva nei confronti del terzo.

    Per assicurare che siano soddisfatte o conservate le ragioni del creditore in ordine all'adempimento degli obblighi nei confronti dell'ex coniuge e della prole, su richiesta dell'avente diritto, il giudice pu disporre il sequestro dei beni del coniuge obbligato a somministrare l'assegno.

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  • 39 Si pu denunciare l'ex coniuge che non corrisponde lassegno?

    S, chi inadempiente punibile a querela di parte con la reclusione fino a 1 anno e/o con una multa.

    40 Si pu ricorrere contro la sentenza di divorzio del Tribunale?

    S, l'ex coniuge che ha interesse propone appello nei termini di legge: in questo caso si procede ad un riesame della situazione da parte del Giudice di secondo grado. L'appello trattato e deciso in camera di consiglio.

    41 E' possibile modificare quanto disposto dalla sentenza di divorzio? In particolare laffidamento dei figli o il contributo economico?

    S, su richiesta della parte interessata, se sopravvengono giustificati motiviIl ricorso va proposto al tribunale in camera di consiglio.

    42 Quali diritti accessori spettano al divorziato?

    A determinate condizioni, il divorziato ha diritto alla

    a) liquidazione per fine rapporto di lavoro dellex coniuge

    b) pensione di riversibilit.

    43 Quali sono i requisiti per avere diritto alla liquidazione per fine rapporto di lavoro dellex coniuge?

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  • Lex coniuge deve essere titolare di assegno divorzile e non deve aver contratto nuovo matrimonio.

    A queste condizioni gli spetta il 40% della liquidazione riferibile agli anni in cui il rapporto di lavoro coinciso con il matrimonio.

    44 Quali sono i presupposti per avere diritto alla pensione di riversibilit?1. la morte del coniuge divorziato titolare della posizione pensionistica;

    2. la sussistenza dei requisiti richiesti dalla legge per lattribuzione della pensione (e sufficiente che il titolare della pensione, poi deceduto, ancorch in servizio, abbia maturato la richiesta anzianit di servizio);

    3. la titolarita dellassegno divorzile;

    4. il mancato passaggio a nuove nozzequesto presupposto deve sussistere in permanenza, pena la perdita del diritto;

    5. lanteriorita del rapporto di lavoro da cui trae origine il trattamento pensionistico rispetto alla sentenza di divorzio.

    Se lex coniuge deceduto non si era risposato, il divorziato/a ha diritto allintera pensione di riversibilit; altrimenti, in presenza di un nuovo coniuge del pensionato, su sua richiesta, il Tribunale gli attribuisce una parte della pensione e degli altri assegni spettanti al coniuge superstite, tenuto conto prevalentemente della durata dei rispettivi matrimoni.

    45 Quale effetto ha il divorzio sul matrimonio religioso?

    Per la Chiesa il matrimonio religioso perdura e conserva i suoi effetti finch non ne venga pronunciata la nullit dal competente tribunale ecclesiastico.

    Per la Chiesa il divorzio irrilevante (il divorziato risulta ancora sposato e non si pu risposare con rito religioso). Analoghi principi valgono per gli altri culti.

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  • 46 Quali sono le conseguenze del divorzio per i coniugi? Entrambe le parti acquistano nuovamente lo stato libero e

    conseguentemente possono contrarre un nuovo matrimonio valido agli effetti civili.

    La donna perde il cognome del marito.Il Tribunale, su sua richiesta, pu autorizzarla a conservarlo, in aggiunta al proprio, quando sussista un interesse suo o dei figli meritevole di tutela.Tale decisione pu essere modificata con successiva sentenza, per motivi di particolare gravit, su istanza di una delle parti

    I divorziati, perdendo la qualit di coniuge, non succedono pi nei diritti ereditari. Se il divorziato beneficiario di assegno divorzile versa in stato di bisogno, previsto un assegno periodico a suo favore a carico dellereditIl Tribunale attribuir detto assegno tenendo conto dellimporto delle somme percepite, dell'entit dello stato di bisogno, delleventuale pensione di riversibilit nonch delle sostanze ereditarie, del numero e della qualit degli eredi e delle loro condizioni economiche.

    Il tribunale, su richiesta del coniuge economicamente pi debole, pu stabilire un assegno divorzile a suo favore.

    47 Quali sono le conseguenze del divorzio per la Chiesa?

    La sentenza di divorzio, divenuta definitiva (per decorso dei termini per appellare, per rinuncia all'appello, o per acquiescenza) produce quale effetto principale lo scioglimento del vincolo coniugale e cio il venire meno di tutti i diritti e doveri reciproci dei coniugi: (fa eccezione l'eventuale obbligo di pagamento di un assegno divorzile, che viene giustificato con il perdurare di una sorta di solidariet postmatrimoniale).

    Entrambi gli ex coniugi riacquistano lo stato libero e possono contrarre nuovo matrimonio civile.

    Il divorzio incide soltanto sugli effetti civili del matrimonio, perch per la Chiesa il matrimonio religioso perdura fino alla morte dei coniugi (oppure finch non ne viene pronunciata la nullit).

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  • Il divorzio contrario al diritto divino naturale ed al diritto canonico, per cui il divorziato, risultando ancora sposato per la Chiesa, non si pu risposare con rito religioso.

    Per quanto riguarda il matrimonio contratto con il solo rito civile, va precisato che per la Chiesa costituisce un matrimonio nullo per difetto di forma ed i coniugi sono considerati nellordinamento canonico come concubini.

    Pertanto, il divorzio tra coniugi sposati con il solo rito civile rappresenta per la Chiesa il male minore, venendo ad eliminare un legame nullo.

    48 In quali casi il Tribunale attribuisce un assegno divorzile?

    Il tribunale dispone l'obbligo per un coniuge di provvedere a pagare periodicamente un assegno all'altro, se questi non ha mezzi adeguati (o comunque non pu procurarseli per ragioni oggettive) per provvedere al proprio mantenimento secondo il precedente tenore di vita.

    49 Come viene quantificato l'assegno divorzile?

    Ai soli fini della quantificazione dell'assegno, il giudice deve tenere conto delle condizioni dei coniugi, delle ragioni della decisione, del contributo personale ed economico dato da ciascuno alla conduzione familiare ed alla formazione del patrimonio di ciascuno o di quello comune, del reddito di entrambi, valutando tutti i suddetti elementi anche in rapporto alla durata del matrimonio.

    La sentenza deve stabilire anche un criterio di adeguamento automatico dell'assegno, almeno con riferimento agli indici di svalutazione monetaria.

    Il tribunale pu, in caso di palese iniquit, escludere la previsione con motivata decisione.

    50-Come si estingue il diritto all'assegno divorzile?

    Il diritto all'assegno divorzile si estingue automaticamente se il beneficiario si sposa.

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  • Si pu chiedere la riduzione o l'eliminazione dell'assegno quando sopravvengono giustificati motivi, in particolare se l'ex coniuge beneficiario trova lavoro. Non sufficiente la generica attitudine al lavoro.

    Il diritto all'assegno divorzile si estingue se l'ex coniuge instaura una convivenza more uxorio? Vedi risposta allo stesso quesito nella separazione.

    51 Quali sono i casi in cui si pu chiedere il divorzio?

    La legge (l. 898/70, con le successive modificazioni adottate dalle leggi. 436/78 e 74/87) prevede i seguenti casi:

    a) lomologazione della separazione consensuale;

    b) la pronuncia della sentenza di separazione giudiziale tra i coniugi, passata in giudicato.

    ATTENZIONE: In entrambi i predetti casi, per proporre la domanda di divorzio, le separazioni devono essersi protratte ininterrottamente per almeno tre anni, a decorrere dalla comparizione dei coniugi dinanzi al presidente del tribunale.Leventuale interruzione della separazione deve essere eccepita esclusivamente dallaltra parte.

    c) la separazione di fatto, solo se iniziata prima del 18 dicembre 1968.

    d) quando laltro coniuge, cittadino straniero, ha ottenuto allestero lannullamento e lo scioglimento del matrimonio e si risposato allestero.

    e) la condanna dell'altro coniuge con sentenza definitiva a una pena superiore a 15 anni o allergastolo, oppure a qualsiasi pena detentiva per incesto o per delitti contro la libert sessuale o per induzione o sfruttamento della prostituzione; a qualsiasi pena per omicidio volontario di un figlio o per tentato omicidio del coniuge o di un figlio; a qualsiasi pena detentiva, con due o pi condanne, per lesioni aggravate, violazione degli obblighi di assistenza familiare, maltrattamenti, circonvenzione dincapace ai danni del coniuge o di un figlio.

    f) la mancata consumazione del matrimonio.

    g) la pronuncia di una sentenza di rettificazione di attribuzione di sesso.

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  • 52 Qual la procedura prevista per il divorzio ?

    Si pu chiedere il divorzio con due diverse procedure:

    a) Il divorzio consensuale (c.d.divorzio congiunto);

    b) Il divorzio contenzioso.

    53 Qual la differenza tra le due procedure previste per il divorzio?

    A) Nel divorzio consensuale le due parti DEVONO ESSERE DACCORDO SU TUTTE LE CONDIZIONI del divorzio (affidamento dei figli, assegno per la prole ed eventuale assegno divorzile per laltro coniuge, assegnazione della casa, divisione patrimoniale, ecc.). In tale ipotesi, le parti presentano un unico ricorso e devono confermare la loro volont, presentandosi davanti al Tribunale in camera di consiglio, che subito dopo aver recepito tale volont pronuncer la sentenza.TEMPI PREVISTI circa tre mesi dalla presentazione del ricorso.

    B) Nel divorzio contenzioso le parti non sono daccordo sulle condizioni del divorzio.In tal caso, uno solo dei coniugi presenta la domanda al Presidente del Tribunale, che fissa ludienza ordinando la convocazione dellaltro coniuge, per il (necessario) tentativo di conciliazione. La parte convenuta potr presentare le proprie richieste fin dalludienza presidenziale. Se necessario, il Presidente pronuncia i provvedimenti provvisori (validi fino al termine della causa) ed urgenti, e poi nomina un Giudice Istruttore, dinanzi al quale la causa prosegue per raccogliere le prove necessarie in relazione alle domande delle parti. Alla fine il Tribunale pronuncer la sentenza.

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  • 54 Per chiedere il divorzio sempre necessario fare una causa e avere lassistenza di un avvocato?

    S, sempre necessario (ma alcuni ritengono che per il divorzio congiunto non occorra: questa interpretazione non per accettata da quasi tutti i tribunali italiani).

    55 Ci si pu opporre al divorzio chiesto dallaltro coniuge?

    Se la richiesta motivata dai fatti previsti dalla legge, qualunque opposizione sarebbe infondata, e comporterebbe la condanna alle spese del giudizio.

    Lunico (fondato) motivo di opposizione consiste nelleccezione relativa alla mancanza dei presupposti di legge: per esempio se dopo la separazione legale avvenuta una riconciliazione.

    56 Il giudice del divorzio legato dalle condizioni della separazione, oppure libero di confermare o modificare quanto stabilito nella separazione?

    Le condizioni della separazione non sono vincolanti per il giudice del divorzio, il quale quindi libero di confermarle o modificarle.

    57 Quali sono i criteri che il giudice adotta per stabilire a quale genitore affidare la prole?

    Il giudice adotta gli stessi criteri della separazione legale: il tribunale dichiara a quale genitore i figli sono affidati, seguendo l'esclusivo interesse pu adottare ogni altro provvedimento relativo alla prole.

    Ove il tribunale lo ritenga utile all'interesse dei minori, anche in relazione all'et degli stessi, pu essere disposto l'affidamento congiunto o alternato.

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  • 60 Quali sono i criteri che il giudice segue per determinare il mantenimento dei figli?

    Il giudice adotta gli stessi criteri della separazione legale.

    Si precisa che la sentenza in ogni ipotesi deve stabilire un criterio di adeguamento automatico dellassegno, almeno con riferimento agli indici di svalutazione monetaria (ISTAT) (art. 5, comma 7 l. divorzio).

    61 Quali sono le condizioni per poter ottenere il divorzio?

    Lo scioglimento o la cessazione degli effetti civili del matrimonio pu essere domandato da uno dei coniugi (art. 3 L. 898/70):

    1. quando, dopo la celebrazione del matrimonio, l'altro coniuge stato condannato, con sentenza passata in giudicato, anche per fatti commessi in precedenza:

    a. all'ergastolo ovvero ad una pena superiore ad anni quindici, anche con pi sentenze, per uno o pi delitti non colposi, esclusi i reati politici e quelli commessi per motivi di particolare valore morale e sociale;

    b. a qualsiasi pena detentiva per il delitto di cui all'art. 564 del codice penale e per uno dei delitti di cui agli articoli 519, 521, 523 e 524 del codice penale, ovvero per induzione, costrizione, sfruttamento o favoreggiamento della prostituzione;

    c. a qualsiasi pena per omicidio volontario di un figlio ovvero per tentato omicidio a danno del coniuge o di un figlio;

    d) a qualsiasi pena detentiva, con due o pi condanne, per i delitti di cui all'art. 582, quando ricorra la circostanza aggravante di cui al secondo comma dell'art. 583, e agli articoli 570, 572 e 643 del codice penale, in danno del coniuge o di un figlio.

    2. nei casi in cui:

    a. l'altro coniuge stato assolto per vizio totale di mente da uno dei delitti previsti nelle lettere b) e c) del numero 1) del presente articolo, quando il giudice competente a pronunciare lo scioglimento o la cessazione degli

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  • effetti civili del matrimonio accerta l'inidoneit del convenuto a mantenere o ricostituire la convivenza familiare;

    b. stata pronunciata con sentenza passata in giudicato la separazione giudiziale fra i coniugi, ovvero stata omologata la separazione consensuale ovvero intervenuta separazione di fatto quando la separazione di fatto stessa iniziata almeno due anni prima del 18.12.1970. In tutti i predetti casi, per la proposizione della domanda di scioglimento o di cessazione degli effetti civili del matrimonio, le separazioni devono essersi protratte ininterrottamente da almeno tre anni a far tempo dalla avvenuta comparizione dei coniugi innanzi al Presidente del Tribunale nella procedura di separazione personale anche quando il giudizio contenzioso si sia trasformato in consensuale. L'eventuale interruzione della separazione deve essere eccepita dalla parte convenuta;

    c. il procedimento penale promosso per i delitti previsti dalle lettere b) e c) del numero 1) si concluso con sentenza di non doversi procedere per estinzione del reato, quando il giudice competente a pronunciare lo scioglimento o la cessazione degli effetti civili del matrimonio ritiene che nei fatti commessi sussistano gli elementi costitutivi e le condizioni di punibilit dei delitti stessi;

    d. il procedimento penale per incesto si concluso con sentenza di proscioglimento o di assoluzione che dichiari non punibile il fatto per mancanza di pubblico scandalo;

    e. l'altro coniuge, cittadino straniero, ha ottenuto all'estero l'annullamento o lo scioglimento del matrimonio o ha contratto all'estero nuovo matrimonio;

    f. il matrimonio non stato consumato;

    g. passata in giudicato sentenza di rettificazione di attribuzione di sesso a norma della L. 14.4.1982, n. 164.

    62 Si pu avere un divorzio consensuale?

    improprio parlare di divorzio "consensuale", posto che lo scioglimento del vincolo matrimoniale viene sempre sancito con sentenza, essendo irrilevante

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  • l'eventuale accordo dei coniugi. Tuttavia, il ricorso per lo scioglimento del vincolo matrimoniale pu anche essere presentato congiuntamente dai coniugi.

    In tal senso, il ricorso potr pure contenere richieste congiunte in ordine alle condizioni di divorzio e delle quali il Tribunale dovr tenere conto.

    63 Quando pu essere corrisposto l'assegno divorzile?

    Con la sentenza che pronuncia lo scioglimento o la cessazione degli effetti civili del matrimonio, il Tribunale, tenuto conto delle condizioni dei coniugi, delle ragioni della decisione, del contributo personale ed economico dato da ciascuno alla conduzione familiare ed alla formazione del patrimonio di ciascuno o di quello comune, del reddito di entrambi, e valutati tutti i suddetti elementi anche in rapporto alla durata del matrimonio, dispone l'obbligo per un coniuge di somministrare periodicamente a favore dell'altro un assegno quando quest'ultimo non ha mezzi adeguati o comunque non pu procurarseli per ragioni oggettive (art. 5 L. 898/70).

    La sentenza deve stabilire anche un criterio di adeguamento automatico dell'assegno, almeno con riferimento agli indici di svalutazione monetaria.

    Su accordo delle parti la corresponsione pu avvenire in unica soluzione ove questa sia ritenuta equa dal Tribunale. In tal caso non pu essere proposta alcuna successiva domanda di contenuto economico (neanche la richiesta di quota della liquidazione dell'ex coniuge).

    I coniugi devono presentare all'udienza di comparizione avanti al Presidente del Tribunale la dichiarazione personale dei redditi e ogni documentazione relativa ai loro redditi e al loro patrimonio personale e comune. In caso di contestazioni il Tribunale dispone indagini sui redditi, sui patrimoni e sull'effettivo tenore di vita, valendosi, se del caso, anche della polizia tributaria.

    L'obbligo di corresponsione dell'assegno cessa se il coniuge, al quale deve essere corrisposto, passa a nuove nozze.

    Il coniuge, al quale non spetti l'assistenza sanitaria per nessun altro titolo, conserva il diritto nei confronti dell'ente mutualistico da cui sia assistito l'altro coniuge. Il diritto si estingue se egli passa a nuove nozze.

    Se l'indennit viene a maturare dopo la sentenza di divorzio. Tale percentuale pari al quaranta per cento dell'indennit totale riferibile agli anni in cui il rapporto di lavoro coinciso con il matrimonio.

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  • Non pu richiedersi la quota di TFR se la corresponsione dell'assegno di mantenimento in sede di divorzio stata concordata in unica soluzione.

    64 Quali rimedi sono previsti se l'obbligato non paga l'assegno divorzile?

    Il beneficiario dell'assegno ( per s e/o per la prole) pu ricorrere alle normali azioni esecutive per il recupero del credito.

    Inoltre, pu costituire in mora (a mezzo raccomandata con avviso di ricevimento) il coniuge obbligato e inadempiente e se il pagamento non avviene entro trenta giorni, pu notificare il provvedimento in cui stabilita la misura dell'assegno ai terzi (datore di lavoro, affittuari ecc.) tenuti a corrispondere periodicamente somme di denaro al coniuge obbligato con l'invito a versargli direttamente le somme dovute.

    In ogni caso il datore di lavoro non pu versare allex coniuge creditore pi della met della somma dovuta allinadempiente. Se ci non avviene, il coniuge creditore ha azione diretta esecutiva nei confronti del terzo.

    Per assicurare che siano soddisfatte o conservate le ragioni del creditore in ordine all'adempimento degli obblighi nei confronti dell'ex coniuge e della prole, su richiesta dell'avente diritto, il giudice pu disporre il sequestro dei beni del coniuge obbligato a somministrare l'assegno.

    65 Si pu denunciare il coniuge che non corrisponde lassegno?

    S, chi inadempiente punibile a querela di parte con la reclusione fino a 1 anno e/o con una multa.

    66 Si pu ricorrere contro la sentenza di divorzio del Tribunale?

    S, l'ex coniuge che ha interesse propone appello nei termini di legge: in questo caso si procede ad un riesame della situazione da parte del Giudice di secondo grado.

    L'appello trattato e deciso in camera di consiglio.

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  • 67 Quando si pu richiedere una quota della liquidazione (TFR) dell'ex coniuge?

    L'art. 12-bis della L. 898/70 stabilisce che il coniuge nei cui confronti sia stata pronunciata sentenza di scioglimento o di cessazione degli effetti civili del matrimonio ha diritto, se non passato a nuove nozze e in quanto sia titolare di assegno di mantenimento divorziole, ad una percentuale dell'indennit di fine rapporto percepita dall'altro coniuge all'atto della cessazione del rapporto di lavoro, anche se l'indennit viene a maturare dopo la sentenza di divorzio.

    Tale percentuale pari al quaranta per cento dell'indennit totale riferibile agli anni in cui il rapporto di lavoro coinciso con il matrimonio.

    68 Che cosa significa delibazione di sentenza straniera?

    Con questo termine ci si riferisce ad uno speciale procedimento, avente ad oggetto il riconoscimento e la dichiarazione d'efficacia di una sentenza straniera nell'ordinamento giuridico italiano.

    69 Il dovere dei genitori di mantenere i propri figli perdura anche quando questi ultimi diventano maggiorenni?

    L'obbligo dei genitori sussiste finch questi ultimi non raggiungono una personale autonomia patrimoniale.

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  • SentenzeQuando si pu richiedere una quota della liquidazione (TFR) dell'ex coniuge?

    L'art. 12-bis della L. 898/70 stabilisce che il coniuge nei cui confronti sia stata pronunciata sentenza di scioglimento o di cessazione degli effetti civili del matrimonio ha diritto, se non passato a nuove nozze e in quanto sia titolare di assegno di mantenimento divorziale, ad una percentuale dell'indennit di fine rapporto percepita dall'altro coniuge all'atto della cessazione del rapporto di lavoro, anche se l'indennit viene a maturare dopo la sentenza di divorzio. Tale percentuale pari al quaranta per cento dell'indennit totale riferibile agli anni in cui il rapporto di lavoro coinciso con il matrimonio.

    Non pu richiedersi la quota di TFR se la corresponsione dell'assegno di mantenimento in sede di divorzio stata concordata in unica soluzione.

    Separazione consensualeCass. civ. sez. I, 23.03.2004, n. 5741

    possibile in caso di accordo di separazione consensuale l'attribuzione da parte di uno dei coniugi all'altro di beni mobili o immobili al fine di sistemare concordemente i reciproci rapporti patrimoniali.

    Cass. civ., sez. I, 15 novembre 2000, n. 14791Sono validi gli accordi tra coniugi, assunti per la volont di separarsi, nei quali si riconosca ad uno di essi o ad entrambi la propriet esclusiva di un singolo bene, o con i quali si operi il trasferimento di un bene a favore di uno di essi al fine di assicurarne il mantenimento, anche nel caso in cui il bene oggetto dell'accordo ricada nel regime di comunione legale.

    Cass. civ., sez. I, 15 novembre 2000, n. 14791Il progetto divisionale di un bene immobile realizzato, voluto dalle parti e dichiarato esecutivo con ordinanza dal giudice, all'esito di un subprocedimento nel corso di un giudizio di separazione, ha natura di negozio, alla cui validit non osta, che il bene in comunione legale tra i coniugi, essendo rimessi alla discrezionalit e comune volont di questi gli atti di disposizione sui beni in comunione e l'esistenza della comunione stessa; tale atto divisionale, che non richiede la stipulazione di una convenzione matrimoniale, costituisce titolo per la

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  • trascrizione, unico requisito previsto essendo la forma scritta ai sensi dell'articolo 1350 n. 11 c.c.

    Cass. civ., sez. I, 7 dicembre 1999, n. 13666Anche in tema di separazione consensuale, i giustificati motivi la cui sopravvenienza consente di rivedere le determinazioni adottate in sede di separazione dei coniugi, non sono ravvisabili nella mera perdita da parte dell'obbligato di un cespite o di un'attivit produttiva di reddito, restando da dimostrare, con onere a carico dell'interessato, che la perdita medesima si sia tradotta in una riduzione delle complessive risorse economiche, s da integrare un effettivo mutamento della situazione rispetto a quella valutata, anche in via consensuale, in sede di determinazione dell'assegno. Infatti durante la separazione non viene meno la solidariet economica che lega i coniugi durante il matrimonio e che comporta la condivisione delle reciproche fortune economiche, e d'altronde la finalit considerata dall'art. 156 c.c. (ossia quella di conservare il diritto del coniuge meno provvisto ad un tenore di vita tendenzialmente analogo a quello goduto in costanza di convivenza) permane anche nel caso in cui i coniugi, all'atto della separazione consensuale, abbiano pattuito essi stessi la misura dell'assegno, di talch il giudice, adito per la revisione delle condizioni convenute, non pu non tener conto di essa finalit.

    Tribunale Roma, 14 dicembre 1998 inammissibile la domanda di revoca del decreto di omologazione della separazione consensuale, avanzata da un coniuge sulla base dell'asserita simulazione dell'accordo di separazione omologato, giacch le norme in tema di simulazione dei contratti non sono applicabili ai negozi giuridici familiari, caratterizzati dalla rilevanza di diritti indisponibili e dal controllo dell'autorit giudiziaria.

    Cass. civ., sez. I, 18 settembre 1997, n. 9287In tema di separazione consensuale, il regolamento concordato fra i coniugi, pur trovando la sua fonte nell'accordo delle parti, acquista efficacia giuridica soltanto in seguito al provvedimento di omologazione, al quale compete l'essenziale funzione di controllare che i patti intervenuti tra i coniugi siano conformi ai superiori interessi della famiglia. Ne consegue che le pattuizioni convenute antecedentemente e contemporaneamente all'accordo omologato sono operanti solo se si collochino in una posizione di autonomia in quanto non immediatamente riferibili n collegate al contenuto necessario del regime di separazione.

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  • Addebito della separazioneCass. civ. sez. I, 12.03.2004, n. 5090

    Qualora vi sia accertamento della violazione dell'obbligo di fedelt, che ha determinato la rottura del menage coniugale, ci comporta la possibilit dell'addebito della separazione a carico di colui che ha posto in essere tale violazione.

    Cass. civ. sez. I, 25.03.2003 Laddebito pu essere pronunciato solo se la violazione dei doveri coniugali ex art. 143 c.c. causa diretta della crisi tra i coniugi

    Cass. civ. sez. I, 06.02.2003, n. 1744 La verifica dellintollerabilit della convivenza e laddebito della separazione a carico di uno dei coniugi, non pu basarsi su singoli episodi. La violazione dellobbligo di stabilire concordemente il domicilio familiare non pu determinare addebito della separazione.

    Cass. civ. sez. I, 16.01.2003, n. 559 In un procedimento di separazione, il Giudice anche se abbia riscontrato la condotta biasimevole di uno dei coniugi, non esonerato dal valutare anche il comportamento dellaltro, essendo tenuto a valutare lincidenza che tali atteggiamenti hanno avuto sulla crisi coniugale e sulla conseguente separazione.

    Cass. SS.UU., 03.12.2001, n. 15248 E possibile separare la pronuncia relativa alla dichiarazione di separazione da quella diretta a statuire sulladdebito della separazione.

    Cass. civ. sez. I, 13.07.2001, n. 9515 Al coniuge che si sia allontanato dallabitazione familiare e successivamente abbia iniziato una relazione extra coniugale non pu essere addebitata la separazione poich linfedelt non considerata in tal caso motivo che ha reso intollerabile la prosecuzione della vita in comune.

    Cass. civ. sez. I, 14 novembre 2001, n. 14162 Per l'addebitabilit della separazione, l'indagine sull'intollerabilit della convivenza deve essere effettuata con una valutazione globale e con la comparazione delle condotte di tutti e due i coniugi, non potendo il comportamento dell'uno essere giudicato senza un raffronto con quello dell'altro. Infatti, solo tale comparazione permette di riscontrare se e quale rilevanza essi abbiano avuto, nel verificarsi della crisi matrimoniale. (la corte di cassazione ha confermato la pronunzia della corte territoriale che aveva escluso ai fini dell'addebito che l'allontanamento del coniuge dallabitazione familiare, in presenza di una stabile relazione extraconiugale dell'altro coniuge, abbia avuto incidenza sulla crisi matrimoniale).

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  • Cass. civ. sez. I, 28 settembre 2001, n. 12130 In tema di separazione personale dei coniugi, la pronuncia di addebito non pu fondarsi sulla sola violazione dei doveri che l'art. 143 c.c. pone a carico dei coniugi, essendo, invece, necessario accertare se tale violazione abbia assunto efficacia causale nella determinazione della crisi coniugale, ovvero se essa sia intervenuta quando era gi maturata una situazione di intollerabilit della convivenza. Pertanto, in caso di mancato raggiungimento della prova che il comportamento contrario ai doveri nascenti dal matrimonio tenuto da uno dei coniugi, o da entrambi, sia stato la causa del fallimento della convivenza, deve essere pronunciata la separazione senza addebito.

    Cass. civ. sez. I, 11 agosto 2000, n. 10682 In tema di separazione personale dei coniugi, l'abbandono della casa familiare non costituisce causa di addebitabilit della separazione quando sia stato determinato dal comportamento dell'altro coniuge, ovvero quando il suddetto abbandono sia intervenuto nel momento in cui l'intollerabilit della prosecuzione della convivenza si sia gi verificata, ed in conseguenza di tale fatto.

    Cass. civ. sez. I, 14 giugno 2000, n. 8106 La dichiarazione di separazione personale dei coniugi presuppone l'accertamento dell'esistenza di fatti tali da rendere intollerabile la prosecuzione della vita coniugale o da recare grave pregiudizio all'educazione della prole e ci anche indipendentemente dalla volont di uno o entrambi i coniugi. In tale ottica, la richiesta di addebito non si pone come elemento fondante della pronuncia di separazione personale, che resta sempre e comunque giustificata solo dall'intollerabilit della vita coniugale o dal grave pregiudizio per l'educazione della prole; circostanze, queste, da valutarsi, nell'ipotesi di richiesta di addebito, anche sotto il profilo della responsabilit di uno o di entrambi i coniugi. (La S.C. ha cos cassato la sentenza che aveva affermato che l'accertamento dell'addebito costituirebbe capo autonomo rispetto alla pronuncia di separazione personale, posto che tale statuizione presupporrebbe l'ipotizzabilit di due distinti tipi di separazione, con addebito e senza addebito).

    Cass. civ. sez. I, 9 giugno 2000, n. 7859 La reiterata violazione, in assenza di una consolidata separazione di fatto, dell'obbligo della fedelt coniugale, particolarmente se attuata attraverso una stabile relazione extraconiugale, rappresenta una violazione particolarmente grave dell'obbligo della fedelt coniugale, che, determinando normalmente l'intollerabilit della prosecuzione della convivenza, deve ritenersi di regola causa della separazione personale dei coniugi e quindi circostanza sufficiente a giustificare l'addebito della separazione al coniuge che ne responsabile, sempre che non si constati la mancanza di nesso causale tra infedelt e crisi coniugale, mediante un accertamento rigoroso e una valutazione complessiva del comportamento di entrambi i coniugi, da cui risulti la preesistenza di una crisi gi

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  • irrimediabilmente in atto in un contesto caratterizzato da una convivenza meramente formale. N ad escludere la rilevanza della infedelt ammissibile la qualificazione della stessa quale reazione a comportamenti dell'altro coniuge, non essendo possibile una compensazione delle responsabilit nei rapporti familiari, e potendo invece essere addebitata la separazione a entrambi i coniugi, ove sussistano le relative domande. (Nella specie il giudice di merito, con la sentenza annullata con rinvio dalla S.C., pur in presenza dell'ammissione da parte del marito della relazione adulterina intrattenuta, aveva affermato che nel fallimento dell'unione coniugale aveva avuto un'incidenza decisiva la condotta della moglie, caratterizzata dall'impiego di espressione spiccatamente volgari e oscene nei confronti del coniuge - con coinvolgimento anche dei figli - omettendo l'esame dei fatti rilevanti nel loro complesso, nel rispetto dei criteri suindicati, oltre che inadeguatamente accertando le stesse circostanze di fatto concretamente valorizzate).

    Cass. civ. sez. I, 12 gennaio 2000, n. 279 Ai fini dell'addebitabilit della separazione, il giudice deve accertare che la crisi coniugale sia ricollegabile al comportamento oggettivamente trasgressivo di uno o di entrambi i coniugi e che sussista, pertanto, un nesso di causalit tra i comportamenti addebitati ed il determinarsi dell'intollerabilit della convivenza, condizione per la pronuncia di separazione. Il giudice, inoltre, nel valutare il comportamento riprovevole del coniuge, non potr prescindere dall'esaminare anche la condotta dell'altro e procedere dunque ad una valutazione comparativa, al fine di individuare se il comportamento censurato non sia solo l'effetto di una frattura coniugale gi verificatasi e possa, pertanto, considerarsi relativamente giustificato. Eventuali violazioni dei doveri coniugali dovranno, in tal caso, essere giudicate irrilevanti ai fini dell'addebitabilit, sempre che si configurino come una reazione immediata e proporzionata ad un torto ricevuto e non si traducano in una violazione nell'ambito familiare di regole di condotta imperative ed inderogabili o di norme morali di particolare rilevanza. Altrimenti, una trasgressione grave dei doveri coniugali, pur se determinata dal comportamento dell'altro coniuge, dovr dal giudice essere valutata come autonoma violazione dei doveri e causa concorrente del deterioramento del rapporto coniugale, con conseguente dichiarazione di addebito (se richiesto) a carico di entrambi. (Nella specie, la S.C. ha confermato la sentenza che aveva rigettato le reciproche richieste di dichiarazione d'addebito per l'impossibilit di stabilire con certezza quali delle due condotte coniugali si fosse posta come antecedente causale dell'altra).

    Cass. civ. sez. I, 7 settembre 1999, n. 9472 L'indagine sulla intollerabilit della convivenza e sulla addebitabilit della separazione dei coniugi - istituzionalmente riservata al giudice di merito - non pu basarsi sull'esame di singoli episodi di frattura ma deve derivare da una

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  • valutazione complessiva del comportamento di entrambi i coniugi, quali emergono dal processo, ben potendo la prova di determinati comportamenti di un coniuge influire sulla valutazione della efficacia causale dei comportamenti dell'altro.

    Cass. civ. sez. I, 7 settembre 1999, n. 9472 L'infedelt di uno dei coniugi pu integrare da sola violazione dei doveri nascenti dal matrimonio ancorch sia rimasta allo stadio di mero tentativo (nella specie l'adulterio non si concretizzato per mancanza di corrispondenza da parte del terzo).

    Cass. civ. sez. I, 18 marzo 1999, n. 2444 Ai fini dell'addebitabilit della separazione giudiziale deve sussistere un nesso di causalit tra i comportamenti costituenti violazione dei doveri coniugali accertati a carico di uno o entrambi i coniugi e l'intollerabilit della prosecuzione della convivenza, restando irrilevanti i comportamenti successivi al determinarsi di tale situazione; l'accertamento dell'efficacia causale delle suddette violazioni dei doveri coniugali sul fallimento della convivenza coniugale postula una valutazione complessiva del comportamento di entrambi i coniugi, ben potendo la prova di determinati comportamenti di un coniuge influire sulla valutazione dell'efficacia causale dei comportamenti dell'altro.

    Cass. Civ. I sez., 17.07.1999, n. 7566 In caso di separazione coniugale, qualora il coniuge intrattenga una nuova relazione nellabitazione familiare dopo lemissione dei provvedimenti temporanei del Giudice, alla stessa non pu essere addebitata la separazione con il provvedimento definitivo che statuisce sul nuovo stato di separazione.

    Redditi dei coniugiCass. civ. sez. I, 13.12.2001, n. 15752

    Nei procedimenti di divorzio, nel caso in cui vi siano delle contestazioni, il Giudice non tenuto a disporre controlli in ambito fiscale, n ad ordinare verifiche sui redditi dei coniugi.

    Mantenimento figliCass. Civ. I Sez. Ordinanza 07.05.2004 n. 8760

    competente a statuire sull'assegno di mantenimento che il genitore naturale deve versare all'altro, per il figlio naturale minorenne, il Tribunale Ordinario e non il Tribunale dei Minorenni.

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  • Cass. Civ. I Sez. 16.03.2004 n. 5317 Il diritto al mantenimento si trasforma in diritto agli alimenti, nel caso in cui il figlio maggiorenne non abbia redditi propri, ma sia responsabile di questa situazione.

    Cass. civ. sez. I, 23.03.2004, n. 5719 Il genitore che adempie per l'intero all'obbligo di mantenimento della prole, cui dovrebbero assolvere entrambi i genitori, pu richiedere all'altro genitore la sua parte jure proprio, nella misura stabilita convenzionalmente o in mancanza dal giudice.Il genitore che adempie per l'intero pu richiedere anche il contributo per il futuro, fino a quando il figlio non sia in grado di mantenersi da solo.

    Corte d'Appello di Roma, 06.02.2004, n. 625 Qualora in caso di cessazione degli effetti civili del matrimonio non venga formulata dal genitore domanda relativa all'affidamento del minore, al suo mantenimento e all'assegnazione dell'abitazione coniugale, il Giudice pu disporre d'ufficio in considerazione del carattere indisponibile di tali diritti.

    Cass. civ. sez. I, 03.04.2002, n. 4765 Il figlio che abbia raggiunto la maggiore et e che sia laureato, ha diritto ad ottenere lassegno di mantenimento finch non trovi unoccupazione adeguata alla sua condizione sociale, purch si attivi a reperirla e non vi sia una sua inoperosit.

    Cass. civ. sez. I, 30.08.1999, n. 9109 Il genitore ha lobbligo di mantenere i figli, ma tale obbligo non perenne e viene meno qualora il figlio, non riesca, dopo innumerevole tempo, per comportamento negligente a raggiungere un determinato obbiettivo, quale quello di completare gli studi rendendosi cos autosufficiente.

    Cass. civ. sez. I, 17.01.2001 n. 566 Il coniuge non affidatario dei figli non pu ottenere una diminuzione dellassegno di mantenimento, agli stessi dovuto, nel periodo in cui i figli stessi si trattengono con lui, poich lassegno di mantenimento mensilmente elargito dal genitore considerato rata di un assegno annuale, corrisposto per il sostentamento della prole.

    Cass. civ. sez. I, 08.02.2000, n. 1365 In caso di separazione, qualora il genitore non affidatario non tenga con s nei periodi stabiliti il figlio, laltro coniuge ha diritto ad ottenere una somma a titolo di risarcimento per le incombenze derivate da tale situazione.

    Cass. civ. sez. I, 22.11.2000, n. 15065 Qualora il coniuge divorziato intraprenda una nuova relazione, ci non lo

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  • esonera dal dover comunque corrispondere al figlio, lassegno di mantenimento poich la nuova convivenza dettata da una scelta e non da una necessit.

    Cass. civ. sez. I, 14.02.2004, n. 2897 Il criterio di adeguamento automatico secondo gli indici ISTAT disposto dalla legge per l'assegno di mantenimento a favore dei figli di persone divorziate viene applicato anche in caso di assegno di mantenimento disposto in favore del figlio naturale, cio nato fuori dal matrimonio.

    Abitazione familiareCorte d'Appello di Roma, 06.02.2004, n. 625

    Qualora in caso di cessazione degli effetti civili del matrimonio non venga formulata dal genitore domanda relativa all'affidamento del minore, al suo mantenimento e all'assegnazione dell'abitazione coniugale, il Giudice pu disporre d'ufficio in considerazione del carattere indisponibile di tali diritti.

    Tribunale di Genova III sez. 23.02.2004 n. 845 Qualora un rapporto di convivenza venga meno, il convivente proprietario esclusivo dell'appartamento adibito alla convivenza, ha diritto a che l'altro se ne allontani. Il convivente non proprietario infatti, deve lasciare l'immobile poich non ha alcun titolo per poter continuare a godere dello stesso. E' possibile porre in essere un'azione di rilascio.

    Cass. Civ. sez. I, 21.06.2002 n. 9071 Lassegnazione della casa familiare spetta di preferenza al coniuge affidatario dei figli, o con il quale convivono quelli maggiorenni. Requisito indefettibile resta comunque, la valutazione da parte del Giudice delle condizioni economiche in cui versano i coniugi.

    Cass. civ. sez. I, 7 luglio 2000, n. 9073 In tema di separazione personale dei coniugi, la disposizione dell'art. 155, comma 4, c.c. (nel testo novellato con la l. 19 maggio 1975 n. 151), che attribuisce al giudice il potere di assegnare l'abitazione nella casa familiare al coniuge affidatario che non sia l'esclusivo titolare del diritto di godimento (reale o personale) sull'immobile, ha carattere eccezionale ed dettata nell'esclusivo interesse della prole minorenne, sicch essa (pur essendo applicabile in tema di divorzio) non invocabile, neppure in via di interpretazione estensiva, con riferimento alla posizione del coniuge non affidatario, ancorch avente diritto al mantenimento (al quale l'abitazione nella casa familiare non pu essere assegnata neppure in forza dell'art. 156 c.c., che non conferisce al giudice il potere di imporre al coniuge obbligato al

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  • mantenimento di adempiervi in forma diretta e non mediante prestazione pecuniaria).

    Cass. civ. sez. I, 11 aprile 2000, n. 4558 In ipotesi di separazione personale dei coniugi, l'assegnazione della casa familiare, in presenza di figli minori o maggiorenni non autosufficienti, spetta di preferenza e ove possibile (perci non necessariamente) al coniuge cui vengano affidati i figli medesimi, mentre, in assenza di figli, pu essere utilizzata come strumento per realizzare (in tutto o in parte) il diritto al mantenimento del coniuge privo di adeguati redditi propri; nel primo caso, trattandosi di provvedimento da adottare nel preminente interesse della prole, il giudice pu provvedere alla suddetta assegnazione anche in mancanza di una specifica domanda di parte, mentre, nel secondo caso, trattandosi di questione concernente il regolamento dei rapporti patrimoniali tra coniugi, la suddetta assegnazione presuppone un'apposita domanda del coniuge richiedente il mantenimento, onde non configurabile in ogni caso un dovere (e un potere) del giudice di identificare ed assegnare comunque la casa familiare anche in assenza di qualsivoglia istanza in tal senso.

    Cass. civ. sez. I, 6 maggio 1999, n. 4529 In tema di separazione personale dei coniugi, nonch di divorzio, l'assegnazione della casa familiare non costituisce certamente un istituto affine alla locazione, e, stante perci il difetto di ogni espressa previsione, da ci consegue l'inapplicabilit della norma in tema di opponiblit al terzo delle locazioni infranovennali. L'opponibilit, al terzo acquirente, dell'immobile assegnato consentita - pertanto - solo in presenza della trascrizione del provvedimento di assegnazione, ed, in difetto di quest'ultima, essa non opera non solo per quanto riguarda il periodo s