news da cortona, castiglion fiorentino, foiano, monte san savino … · spedale santa maria della...

15
PAGINA 1 Tariffa R.O.C.: “Poste Italiane S.p.A. - Sped. in abb. postale - D.L. 353/2003 (Conv. In - L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB/2004-Arezzo” - Autoriz. Tribunale di Arezzo N° 3 del 27/03/1979 - Iscrizione Reg. Naz. della Stampa n. 5896 - Stampa: Grafiche Calosci Cortona. Redazione, Amm.ne: Giornale L’Etruria Soc. Coop. arl - Via Nazionale, 51 - 52044 Cortona - Tel. (0575) 60.32.06 - Una copia arretrata 4,0. PERIODICO QUINDICINALE CORTONESE FONDATO NEL 1892 Anno CXXV - N° 19 Cortona - Martedì 31 ottobre 2017 www.letruria.it e-mail: [email protected] EurO 1,80 Abbonamento a L’Etruria: solo carta 12 mesi 35 euro; web 12 mesi 30 euro; carta + web 12 mesi 45 euro - C/C Post. 13391529 - Banca Popolare di Cortona Iban: IT 55 L 05496 25400 000010182236 Via Nazionale 20, Cortona (AR) T. 0575 601867 Loc. La Fratta 173, Cortona (AR) T. 0575 617441 [email protected] ENGLISH SPOKEN www.alessandrofratini.com CENTRO BENESSERE ESTETICO Via Nazionale 22, Cortona (AR) T. 0575 62158 [email protected] www.alessandrofratini.com L ’abbiamo criticata per tanti anni e anche oggi siamo convinti di essere stati inascoltati “pungoli”. Il nuovo consiglio di am- ministrazione, insediatosi il 16 maggio, sta dimostrando di aver ingranato una nuova marcia, un nuovo medoto di lavoro con la prospettiva di realizzare finalmen- te sul Centro convegni una grossa operazione di convegnistica. Il 24 ottobre è stata indetta una conferenza stampa alla pre- senza del Sindaco, del Presidente della Cortona Sviluppo e di un membro del C.d.A., Francesca Mondoveccchio. Il Sindaco ha sostenuto di do- ver dare atto a Nevio Polezzi (pre- sidente) del grosso cambiamento, del grande slancio di innovazione e della capacità di relazione che si stanno dimostrando vincenti. Oggettivamente sappiamo che fin dal suo insediamento il presi- dente Polezzi ha dimostrato tutta la sua buona volontà nell’operare concretamente per riportare in auge la struttura. Sappiamo che ha incontrato tutti gli albergatori, gli operatori turistici, quanti operano in questo settore per conoscere le loro i- stanze, le loro aspettative e pro- spettare loro i programmi futuri della Cortona Sviluppo s.r.l. In questo fine anno e primi del prossimo l’unico impegno del- l’attuale C.d.A. non può che essere quello di concludere in modo po- sitivo la programmazione prevista. L’ultimo Convegno di Pedia- tria ha dato già il diverso tono di approccio della struttura cortone- se con l’ospite che era venuto a trattare argomenti dedicati alla problematica infantile. A partire dall’anno prossimo la Cortona Sviluppo intende orga- nizzare un’attività che promuova interventi di sostegno al sistema e- conomico e specificamente verso l’agricoltura e il turismo che sono gli assi portanti della nostra eco- nomia. Per la convegnistica è prevista un’ampia rappresentazione nel panorama nazionale e internazio- nale. Si prevede la riqualificazione del sito della società con una let- tura dei testi in diverse lingue, nuove fotografie del complesso di S. Agostino e nuovo logo. “Aggredire il mercato” pro- muovendo il Centro convegni at- traverso motori di ricerca, lettere e contatti diretti con università, ditte farmaceutiche, albi professio- nali, associazioni di categoria, mondo della moda rivolgersi an- che ad agenzie ed estere che si oc- cupano di eventi e di congressi. Località Campaccio n.5/8 - Cortona (Ar) Tel. +39 0575/62154 Fax +39 0575/605195 E-mail: [email protected] Cerchiamo di essere Costruttivi ma Molto Costruttivi Parte bene la Cortona Sviluppo La privatizzazione dello storico Ospedale di Cortona M i sono posta questa domanda: arrivo nella mia casetta nel Centro Storico di Cortona, venerdì e riparto di domenica pomeriggio per Roma. Dove rilascerò la “Differenziata” in Cortona pur pagando un servi- zio esistente porta a porta giorna- liero? Per dovere di verifica, prima di manifestare un problema certa- mente non solo personale ma che mi è stato sollevato da più di un lettore, ho naturalmente scritto al Sindaco e all’Assessore dell’Am- biente comunale cortonese. Riporto testualmente la corri- spondenza: Gentile signor Andrea Ber- nardini, Assessore all’Ambiente per il Comune di Cortona, Ho Terontola e Riccio e infine con l’e- stensione del porta a porta in gran parte del territorio comunale nel 2017, fino a coprire il 75 % della popolazione. Nel 2016 inoltre è stato inaugurato il centro di rac- colta del Biricocco che sta riscuo- tendo un grande successo visto la possibilità di pesatura dei rifiuti che consente anche lo sconto in bolletta nell’anno successivo. Per quanto riguarda la tematica del conferimento dei rifiuti per uten- ze che vengono nel fine settimane nelle zone servite da porta porta è stato un tema attenzionato da que- sta Amministrazione che sta valu- tando anche ad oggi varie ipotesi per risolvere tale criticità: innanzi- tutto il servizio stradale è rimasto in diverse parti del territorio co- munale e quindi la possibilità di conferire rifiuti anche in maniera differenziata può avvenire nelle zo- ne non servite da porta a porta. I- necessità di poter conoscere la disciplina richiesta per l’osser- vanza della Raccolta Differen- ziata per i limiti che presenta la mia residenza in Cortona, es- sendo una proprietaria di casa nel Centro Storico che frequenta la città principalmente nel wee- kend. Un Grazie Anticipato. L’informazione che riceverò in risposta sarà diffusa per utilità ai miei lettori del Giornale l’Etruria e del mio Blog www.Cortonamore.it Cordialità Roberta Ramacciotti “Cara signora Roberta, questa Amministrazione dal suo insedia- mento ha dato una svolta impor- tante nel campo ambientale at- tuando tutta una serie di azioni in- novative e di rispetto verso l’am- biente. In particolar modo sulla tematica dei rifiuti sono state nu- merose le attività intraprese in pri- mis con la riorganizzazione del servizio porta a porta a Cortona centro storico nel 2015, con l’av- vio del porta a porta nel 2016 a IL TRENO DELL'ASCOLTO di Enzo Lucente SEGUE A PAGINA 2 F ar quadrare i conti ven- dendo il patrimonio non è solo del privato e delle aziende, di recente, è mo- da invalsa anche negli En- ti pubblici: Stato, Regioni, Pro- vincie, Comuni. (Anche questo è liberismo?!). Ma finché ci si disfa di immobili “inutili”, il cittadino è costretto a stringer le spalle pur perplesso, e farsene una ragione. (Il buon padre di famiglia inse- gnerebbe di non disfarsi del patri- monio se non in casi estremi). Nel caso dell’antico Ospedale Corto- nese se ne sono invece disfatti, stando alla cronaca, con procedu- re simili all’urgenza (usate in caso di calamità naturali o di grave sta- to finanziario di un ente), quando quel bene era stato acquistato dal- la USL (quindi dalla Regione) per destinarlo ad usi scolastici per i quali, ieri e oggi, la Provincia paga lauti affitti annuali. Da tali contingenze non pos- sono non sgorgare spontanei in- terrogativi e perplessità pesanti. Sulla colpevole decennale inerzia amministrativa comunale e pro- vinciale, e sui rimpalli di respon- sabilità tra le due amministrazioni su chi avrebbe dovuto prendere l’iniziativa nel trovare un’utile de- stinazione al prestigioso e capiente immobile. Nel momento in cui a livello nazionale ed europeo sono stati promossi programmi di edili- zia museale, sociosanitaria, scola- stica, ecc. ecc., dei quali, almeno in un caso, avrebbe beneficiato pure il Comune acquisendo un e- dificio scolastico da ristrutturare. Perché non sono state cercate sov- venzioni per riattare un patrimo- nio prestigioso monumentale già in mano pubblica? Ad attenuante, del fallimento politico-ammini- strativo, si porta la giustificazione che le Provincie hanno subìto un’avventata legislazione nell’ulti- mo triennio, intenzionata a sop- primerle mentre sono ancora lì, sopravvivendo con scarse risorse. Intanto, è noto a tutti, è cresciuto il disagio e lo sconcerto in rami importanti imprenditoriali (agri- coli, turistici,…) per un permes- so sballottati tra Comune, l’obbro- brio rappresentato dai resti Pro- vinciali, e la Regione, subentrata alla Province, che sta rallentando i procedimenti, improvvisandosi gestrice di pratiche fuori dalla sua scala. Prendiamo atto come, gli stes- si attuali protagonisti del neolibe- rismo istituzionale nazionale e locale, in precedenza abbiano predicato il riformismo di Bas- sanini (personaggio ancora in au- ge, alla Cassa Depositi e Prestiti) che prevedeva il trasferimento dei servizi dello Stato ordinamento il più vicino possibile al cittadino. Dovendo la Provincia, per so- pravvivere, fare cannibalismo am- ministrativo, ha puntato al merol- lone per incassare quanti più soldi, avendo per alleato il mallea- bile Comune di Cortona, con que- sta giustificazione: cediamo l’Ospedale per far quadrare i bi- lanci, però il privato si impegna ad adeguarlo ad usi scolastici e universitari. Prospettiva così allet- tante che il Comune ha dato subito il suo placet. Tempismo ed enor- mità dell’operazione, ricordano lo scherzo giocato a un tipo salito la prima volta in treno. Incuriosito dalla manovella del freno d’emer- genza, chiese agli amici a cosa serviva. I birbanti dissero:” …è una leva così salda che è impossi- bile tirarla!” L’ingenuo curioso, non attendendo molto, tirò giù la leva. All’arresto del treno, al trafe- lato controllore che gridava: “Chi è stato?!” Orgoglioso, il bischerac- cio rispose: “Sono stato io, e ci sono riuscito con un dito solo!...” Almeno a loro chiediamo - al Comune e alla Provincia - se è chiara la credibilità del progetto e l’affidabilità del soggetto realizza- tore tale ristrutturazione? Perché, se si risolvesse in una pura specu- lazione immobiliare, la cessione sarebbe gravissima, di una inop- portunità lampante: un fallimento politico- amministrativo di portata storica. E Cortona, a proposito di cessioni di beni pubblici con esiti lontani dalle premesse, avrebbe già abbondantemente dato. Basti solo ricordare la strana cessione Esempio di cannibalismo amministrativo; il parere dell’ex sindaco Fabilli dell’area di Manzano a un privato intenzionato a costruire un campo di golf da diciotto buche e i relativi servizi... l’operazione ancora pare piuttosto lontana dallo scopo. L’inadeguatezza di chi si è di- sfatto del vecchio Ospedale di Cor- tona risulta evidente solo guardan- dosi intorno, nell’ex area sanitaria Valdichiana Est, dove nessuno dei principali presidi ospedalieri è stato sottratto al pubblico. E tutti quanti ancora svolgono egregia- mente altre funzioni. A partire da- gli Ospedali, vecchio e nuovo, di Castiglion Fiorentino, a quello di Foiano e alla Struttura sanitaria di Lucignano. Dove si è voluto, insomma, è stato possibile dare nuove funzioni pubbliche a immobili secolari ere- ditati dalle comunità locali, esclu- dendo di disfarsene a cuor legge- ro. Tale senso civico è di fatto so- stenuto pure dallo Stato con forza di legge, in quanto a favore degli enti pubblici, preposti alla conser- vazione del patrimonio storico e monumentale, è riconosciuto il privilegio di acquisirlo dai privati in caso di vendita o di cattiva con- servazione, quando il patrimonio risulti culturalmente significativo. E l’Ospedale secolare di Cor- tona non avrebbe avuto tale requi- sito? Cascano le braccia vedendo, ad esempio, come a Siena l’ex o- spedale Santa Maria della Scala, ristrutturato e adeguato, si sta im- ponendo tra i maggiori musei ita- liani se non d’Europa e del mon- do. www.ferrucciofabilli.it Dalla conduzione della gestione della raccolta differenziata e dal livello di igiene ambientale di un paese si può facilmente riconoscere il grado di civiltà del politico in carica a beneficio del proprio Collegio Elettorale.

Upload: others

Post on 31-Jan-2021

4 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

  • PAGINA 1

    Tariffa R.O.C.: “Poste Italiane S.p.A. - Sped. in abb. postale - D.L. 353/2003 (Conv. In - L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB/2004-Arezzo” - Autoriz. Tribunale di Arezzo N° 3 del 27/03/1979 - Iscrizione Reg. Naz.della Stampa n. 5896 - Stampa: Grafiche Calosci Cortona. Redazione, Amm.ne: Giornale L’Etruria Soc. Coop. arl - Via Nazionale, 51 - 52044 Cortona - Tel. (0575) 60.32.06 - Una copia arretrata € 4,0.

    PERIODICO QUINDICINALE CORTONESE FONDATO NEL 1892

    Anno CXXV - N° 19 Cortona - Martedì 31 ottobre 2017 www.letruria.it e-mail: [email protected] EurO 1,80

    Abbonamento a L’Etruria: solo carta 12 mesi 35 euro; web 12 mesi 30 euro; carta + web 12 mesi 45 euro - C/C Post. 13391529 - Banca Popolare di Cortona Iban: IT 55 L 05496 25400 000010182236

    Via Nazionale 20, Cortona (AR)T. 0575 601867

    Loc. La Fratta 173, Cortona (AR)T. 0575 617441

    [email protected]

    ENGLISH SPOKEN

    www.alessandrofratini.com

    CENTROBENESSERE

    ESTETICOVia Nazionale 22,

    Cortona (AR)T. 0575 62158

    [email protected]

    L’abbiamo criticata pertan ti anni e anche oggisia mo convinti di esseresta ti inascoltati “pungoli”.Il nuovo consiglio di am -ministrazione, insediatosi il 16mag gio, sta dimostrando di averingranato una nuova marcia, unnuovo medoto di lavoro con laprospettiva di realizzare finalmen-te sul Centro convegni una grossaoperazione di convegnistica.

    Il 24 ottobre è stata indettauna conferenza stampa alla pre -senza del Sindaco, del Presidentedella Cortona Sviluppo e di unmem bro del C.d.A., FrancescaMon do veccchio.

    Il Sindaco ha sostenuto di do -ver dare atto a Nevio Polezzi (pre -si dente) del grosso cambiamento,del grande slancio di innovazionee della capacità di relazione che sistanno dimostrando vin centi.

    Oggettivamente sappiamo chefin dal suo insediamento il presi-dente Polezzi ha dimostrato tuttala sua buona volontà nell’operarecon cretamente per riportare inauge la struttura.

    Sappiamo che ha incontratotutti gli albergatori, gli operatorituristici, quanti operano in questosettore per conoscere le loro i -stan ze, le loro aspettative e pro -spettare loro i programmi futuridella Cortona Sviluppo s.r.l.

    In questo fine anno e primidel prossimo l’unico impegno del -l’attuale C.d.A. non può che esserequello di concludere in modo po -sitivo la programmazione prevista.

    L’ultimo Convegno di Pedia -tria ha dato già il diverso tono diapproccio della struttura cortone-se con l’ospite che era venuto atrattare argomenti dedicati allaproblematica infantile.

    A partire dall’anno prossimola Cortona Sviluppo intende or ga -nizzare un’attività che promuovainterventi di sostegno al sistema e -co nomico e specificamente versol’agricoltura e il turismo che sonogli assi portanti della nostra eco -nomia.

    Per la convegnistica è previstaun’ampia rappresentazione nelpanorama nazionale e internazio-nale.

    Si prevede la riqualificazionedel sito della società con una let -tura dei testi in diverse lingue,nuove fotografie del complesso diS. Agostino e nuovo logo.

    “Aggredire il mercato” pro -muovendo il Centro convegni at -traverso motori di ricerca, letteree contatti diretti con università,ditte farmaceutiche, albi professio-nali, associazioni di categoria,mon do della moda rivolgersi an -che ad agenzie ed estere che si oc -cupano di eventi e di congressi.

    Località Campaccio n.5/8 - Cortona (Ar)Tel. +39 0575/62154 Fax +39 0575/605195

    E-mail: [email protected]

    Cerchiamo di essere Costruttivi ma Molto Costruttivi

    Parte bene la Cortona Sviluppo La privatizzazione dello storico Ospedale di Cortona

    Mi sono posta questadomanda: arrivo nellamia casetta nel CentroStorico di Cortona,venerdì e riparto didomenica pomeriggio per Roma.Dove rilascerò la “Differenziata”in Cortona pur pagando un servi-zio esistente porta a porta giorna-liero?

    Per dovere di verifica, prima

    di manifestare un problema certa-mente non solo personale ma chemi è stato sollevato da più di unlettore, ho naturalmente scritto alSindaco e all’Assessore dell’Am -bien te comunale cortonese.

    Riporto testualmente la corri-spondenza:

    Gentile signor Andrea Ber -nardini, Assessore all’Am bienteper il Comune di Corto na, Ho

    Te rontola e Riccio e infine con l’e -stensione del porta a porta in granparte del territorio comunale nel2017, fino a coprire il 75 % dellapopolazione. Nel 2016 inoltre èsta to inaugurato il centro di rac -colta del Biricocco che sta riscuo-tendo un grande successo visto lapossibilità di pesatura dei rifiutiche consente anche lo sconto inbol letta nell’anno successivo. Perquanto riguarda la tematica delconferimento dei rifiuti per uten -ze che vengono nel fine settimanenelle zone servite da porta porta èstato un tema attenzionato da que -sta Amministrazione che sta valu -tando anche ad oggi varie ipotesiper risolvere tale criticità: innanzi-tutto il servizio stradale è rimastoin diverse parti del territorio co -mu nale e quindi la possibilità diconferire rifiuti anche in manieradif ferenziata può avvenire nelle zo -ne non servite da porta a porta. I -

    ne cessità di poter conoscere ladisciplina richiesta per l’osser-vanza della Raccolta Dif fe ren -ziata per i limiti che presenta lamia residenza in Cortona, es -sendo una proprietaria di casanel Centro Storico che frequentala città principalmente nel wee -kend. Un Grazie Anti cipato.L’in formazione che riceverò inrisposta sarà diffusa per utilitàai miei lettori del Gior nalel’Etruria e del mio Blogwww.Cortonamore.it CordialitàRoberta Ramacciotti

    “Cara signora Roberta, questaAm ministrazione dal suo insedia-mento ha dato una svolta impor-tante nel campo ambientale at -tuan do tutta una serie di azioni in -novative e di rispetto verso l’am -bien te. In particolar modo sullate matica dei rifiuti sono state nu -merose le attività intraprese in pri -mis con la riorganizzazione delser vizio porta a porta a Cortonacen tro storico nel 2015, con l’av -vio del porta a porta nel 2016 a

    IL TRENO DELL'ASCOLTO

    di Enzo Lucente

    � SEGUEA PAGINA 2

    Far quadrare i conti ven -dendo il patrimonio nonè solo del privato e dellea ziende, di recente, è mo -da invalsa anche negli En -ti pubblici: Stato, Regioni, Pro -vincie, Comuni. (Anche questo èliberismo?!). Ma finché ci si disfadi immobili “inutili”, il cittadino ècostretto a stringer le spalle purperplesso, e farsene una ragione.(Il buon padre di famiglia in se -gnerebbe di non disfarsi del patri-monio se non in casi estremi). Nelca so dell’antico Ospedale Cor to -nese se ne sono invece disfatti,stan do alla cronaca, con procedu-re simili all’urgenza (usate in casodi calamità naturali o di grave sta -to finanziario di un ente), quandoquel bene era stato acquistato dal -la USL (quindi dalla Regione) perdestinarlo ad usi scolastici per iquali, ieri e oggi, la Provincia pagalauti affitti annuali.

    Da tali contingenze non pos -so no non sgorgare spontanei in -terrogativi e perplessità pesanti.Sul la colpevole decennale inerziaamministrativa comunale e pro -vinciale, e sui rimpalli di respon-sabilità tra le due amministrazionisu chi avrebbe dovuto prenderel’iniziativa nel trovare un’utile de -stinazione al prestigioso e ca pienteimmobile. Nel momento in cui alivello nazionale ed europeo sono

    stati promossi programmi di edili-zia museale, sociosanitaria, scola-stica, ecc. ecc., dei quali, almenoin un caso, avrebbe beneficiatopu re il Comune acquisendo un e -di ficio scolastico da ristrutturare.Perché non sono state cercate sov -venzioni per riattare un patrimo-nio prestigioso monumentale giàin mano pubblica? Ad at te nuante,del fallimento politico-am mini -stra tivo, si porta la giustificazioneche le Provincie hanno subìtoun’av ventata legislazione nell’ulti-mo triennio, intenzionata a sop -pri merle mentre sono ancora lì,sopravvivendo con scarse risorse.Intanto, è noto a tutti, è cresciutoil disagio e lo sconcerto in ramiimportanti imprenditoriali (agri -coli, turistici,…) per un permes-so sballottati tra Comune, l’obbro-brio rappresentato dai resti Pro -vinciali, e la Regione, subentrataalla Province, che sta rallentando iprocedimenti, improvvisandosigestrice di pratiche fuori dalla suascala.

    Prendiamo atto come, gli stes -si attuali protagonisti del neolibe-rismo istituzionale nazionale elocale, in precedenza abbianopre dicato il riformismo di Bas -sanini (personaggio ancora in au -ge, alla Cassa Depositi e Prestiti)che prevedeva il trasferimento deiservizi dello Stato ordinamento il

    più vicino possibile al cittadino. Dovendo la Provincia, per so -

    pravvivere, fare cannibalismo am -ministrativo, ha puntato al merol-lone per incassare quanti piùsoldi, avendo per alleato il mallea-bile Comune di Cortona, con que -sta giustificazione: cediamol’Ospedale per far quadrare i bi -lanci, però il privato si impegnaad adeguarlo ad usi scolastici euni versitari. Prospettiva così allet-tante che il Comune ha dato subitoil suo placet. Tempismo ed enor -mità dell’operazione, ricordano loscherzo giocato a un tipo salito laprima volta in treno. Incuriositodalla manovella del freno d’emer-genza, chiese agli amici a cosaserviva. I birbanti dissero:” …èuna leva così salda che è impossi-bile tirarla!” L’ingenuo curioso,non attendendo molto, tirò giù laleva. All’arresto del treno, al trafe-lato controllore che gridava: “Chiè stato?!” Orgoglioso, il bischerac-cio rispose: “Sono stato io, e cisono riuscito con un dito solo!...”

    Almeno a loro chiediamo - alComune e alla Provincia - se èchia ra la credibilità del progetto el’affidabilità del soggetto realizza-tore tale ristrutturazione? Perché,se si risolvesse in una pura specu-lazione immobiliare, la cessionesarebbe gravissima, di una inop -portunità lampante: un fallimentopolitico- amministrativo di portatastorica. E Cortona, a proposito dicessioni di beni pubblici con esitilontani dalle premesse, avrebbegià abbondantemente dato. Bastiso lo ricordare la strana cessione

    Esempio di cannibalismo amministrativo; il parere dell’ex sindaco Fabilli

    dell’area di Manzano a un privatointenzionato a costruire un campodi golf da diciotto buche e i relativiservizi... l’operazione ancora parepiuttosto lontana dallo scopo.

    L’inadeguatezza di chi si è di -sfatto del vecchio Ospedale di Cor -tona risulta evidente solo guardan-dosi intorno, nell’ex area sanitariaValdichiana Est, dove nessuno deiprincipali presidi ospedalieri èstato sottratto al pubblico. E tuttiquanti ancora svolgono egregia-mente altre funzioni. A partire da -gli Ospedali, vecchio e nuovo, diCa stiglion Fiorentino, a quello diFoia no e alla Struttura sanitaria diLu cignano.

    Dove si è voluto, insomma, èstato possibile dare nuove funzionipubbliche a immobili secolari ere -ditati dalle comunità locali, esclu-dendo di disfarsene a cuor leg ge -ro. Tale senso civico è di fatto so -stenuto pure dallo Stato con forzadi legge, in quanto a favore deglienti pubblici, preposti alla conser-vazione del patrimonio storico emonumentale, è riconosciuto ilpri vilegio di acquisirlo dai privatiin caso di vendita o di cattiva con -servazione, quando il patrimoniorisulti culturalmente significativo.

    E l’Ospedale secolare di Cor -tona non avrebbe avuto tale requi-sito?

    Cascano le braccia vedendo,ad esempio, come a Siena l’ex o -spedale Santa Maria della Scala,ristrutturato e adeguato, si sta im -ponendo tra i maggiori musei ita -lia ni se non d’Europa e del mon -do. www.ferrucciofabilli.it

    Dalla conduzione della ge stione della raccolta dif ferenziata e dal livello di igiene ambientale di un paese si può fa cilmente riconoscere il gra do di civiltà del po litico in carica a beneficio del proprio Collegio Elettorale.

  • L’ETRURIA N. 19 ATTUALITÀ

    PAGINA 2

    31 ottobre 2017

    to a svolgere un ruolo primario efondamentale con la selezione ini -ziale dei materiali che dovrebbeportare ad un risparmio ricono-

    re il parere dei lettori su questoar gomento ed anche un giudizio

    L’Opinionea cura di Stefano Duranti Poccetti

    Cortona sotto una nuova luce

    Su queste pagine abbiamospes so pubblicato fotogra-fie di rifiuti abbandonatifuo ri dai contenitori e giu -dicato questo modo dicom portarsi altamente incivile (ol -tre che perseguibile).

    Abbiamo pubblicato ulteriorifotografie con rifiuti “straordinari”abbandonati presso i bidoni: te le -visori, frigoriferi, materassi, detriti

    di demolizioni….eccetera, giudi-cando anche questo comporta-mento estremamente riprovevolequando si può conferirli in luoghia ciò deputati.

    Adesso siamo di nuovo a pub -blicare fotografie di rifiuti lasciatifuori dai contenitori poiché i nuo -vi bidoncini risultano largamenteincapienti e, soprattutto, scarseg-giano vistosamente quelli per ilmultimateriale e la carta.

    I vecchi e grandi cassonetti

    in fatti sono stati quasi tutti sostitui-ti ed al loro posto sono apparsi inuovi contenitori per la differen-ziata (cosa di per sé importante epositiva) le cui dimensioni as so -

    migliano a quelle di una pattumie-ra casalinga. Siamo giunti al pa ra -dosso che il cittadino, pur volendorispettare ambiente, estetica e de -coro urbano, si vede costretto alasciare a terra presso i bidoncinisubito pieni i propri rifiuti (ancor-chè diligentemente separati).

    Dovremo rassegnarci a ve de -re mucchi di rifiuti lasciati - perfor za -fuori dai mini-bidoni in e -

    state e in inverno? Raccolta diffe-renziata ma… ab bandonata.

    I contenitori più gran di delre sto sono pochissimi e il cittadi-no deve andare a cercarli qua e là

    girovagando (a quale distanza dacasa propria?...) anche con uncer to disagio. Tra l’altro, ed è unprincipio di gestione aziendale,contribuire ad un processo signifi-ca farne parte e, in qualche modocollaborare per abbatterne i costirendendolo più razionale.

    Qualcuno ha presente il mo -dello Ikea? In sintesi: collabora eri sparmia. Così, se differenziatade ve essere (e rimanere tale finoalla fine) il cittadino viene chiama-

    sul l’organizzazione con i nuovicas sonetti. Isabella Bietolini

    Oggi, una volta tanto, mi sentobuono e per nulla critico, anzi, mipiace elogiare una cosa che ulti -mamente è stata fatta nella nostracittadina, perché se è vero chevale il detto “Date a Cesare quelloche è di Cesare e a Dio quello cheè di Dio”, allora è giusto parlaredi ciò che non va al momentogiusto, ma è opportuno parlar be -ne quando ce n’è il bisogno.

    In questo senso è stato ottimoda parte della nostra amministra-zione compiere un aggiornamen-to, riguardante alcune zone, delleluci della città, utilizzando adessoquelle a basso consumo.

    Questo ha permesso di cam -

    sciuto. O, almeno, ad una raziona-lizzazione significativa e misurabi-le.

    Sarebbe interessante conosce-

    da pag. 1 Cerchiamo di essere Costruttivi ma Molto Costruttivi

    TesTo per la pubblicazione di un annuncio economico

    ABBONATO: PUBBLICAZIONE GRATUITA X 1 NUMERONON ABBONATO: 1 uscita (Euro 10) 4 uscite (Euro 25)

    ...........................................................................................

    ...........................................................................................

    ...........................................................................................

    Cognome .......................................................................

    Nome .............................................................................

    Via .................................... N° ........................................

    Città .................................. ..................................Tel.

    VENDO & COMPRO (questi annunci sono gratuiti solo per gli abbonati)

    VENDO & COMPRO (questi annunci sono gratuiti solo per gli abbonati)

    Cerco in affitto Camucia, Cortona e dintorni garage-magazzino m2 50-60, massima serità. Michele ore lavoro 333-67.34.020

    MB Elettronica S.r.l.Zona ind.le Vallone C.S. Ossaia, 35/35P - 52044 Cortona (AR)- Italy

    Internet: www.mbelettronica.com

    nol tre a Cortona centro storicofuo ri dalle mura vi sono variepostazioni di prossimità con tutti ibidoncini delle varie tipologie dirifiuto accessibili da chiunque neabbia bisogno.

    Infine stiamo predisponendol’individuazione di una zona desti-nata al conferimento mirato dialcune tipologie di attività, tiporistoranti e bar, ma anche utenzeche possano venire in manieraoccasionale a Cortona nel wee -kend e solamente in alcuni pe rio -di e ci auguriamo di poterla realiz-zare al più presto.

    Come è sempre avvenuto inquesti mesi l’ufficio am biente, checi legge per cono scenza, è dispo-nibile a fornire o gni ulterioreelemento chiarificatore per evitareche ci possano es sere probleminella permanenza nella nostrasplendida città. Cor diali saluti Ing.Andrea BERNARDINI Ass.reall’Ambiente Comune di Cortona”

    “Grazie per la tempestiva ri -sposta alla mia e.mail- Al ri -guardo chiedo cortesementel’in dirizzo dei punti della rac -colta differenziata del: “.. servi-zio stradale è rimasto in di -verse parti del territorio co -munale..” oppure una even -tuale “mappa”che possa esseredi utilità per gli utenti che sivorranno dirigere da Cortonaverso l’autostrada; stessa richie-sta di una “mappa” per “.. Cor -to na centro storico fuoridalle mura vi sono varie po -stazioni di prossimità contutti i bidoncini delle varietipologie di rifiuto accessi-bili da chiunque ne abbiabi sogno” .

    Il lavoro che state affrontan-do presenta sicuramente diverseproblematiche perché educareun bimbo è facile mentre pen -sare di farlo nei confronti diuna popolazione adulta, attual-mente disillusa e colpita dallenote “ingiustizie politiche, fi -nan ziarie, sociali e occupazio-

    nali” che si susseguono inces-santemente sugli scenari gior -na lieri italiani risulterà semprepiù difficile.

    Bene attendiamo fiduciosi“un’isola ecologica” di facilefruizione, sicuramente in lineacon il buon gusto toscano.Cordialità Roberta Ramacciotti”

    L’Assessore: “Buonasera, con -tatti l’ufficio che le darà le spiega-zioni che richiede. Saluti Be r nar -dini”

    Ho contattato l’ufficio inviandolo stesso quesito e dunque allamia domanda: “dove potrò ri por -re correttamente la produzionedella mia differenziata di do me -nica pomeriggio” giorno creato daNostro Signore da tempo im me -more, non ho ancora ricevutones suna risposta risolutiva.

    Certo potrei impiegare unintero fine-settimana per scovare ibidoncini da sola per non distur-bare gli uf fici preposti a tale or -ganizzazione, ma preferisco utiliz-zare il mio tem po libero frequen-tando il MAEC.

    Si spera siano previste più“sta zioni ecologiche per le do me -ni che” dislocate nelle zone limi -trofe al Centro Sorico e per il vastoterritorio del Comune di Cortona.Non tutti gli utenti sono provvisti dibuone gambe e di macchina pri va -ta.

    Allora una domanda laporgo io a tutti voi: E’ possibi-le che in una città come Cor -tona, che per la sua stessa So -pravvivenza ha investito tut toil suo peso culturale e di ci -viltà sull’industria del turi -smo, si ritrovi impreparata adaffrontare ancora la sistema-zione dei cassonetti per larac colta differenziata indiriz-zata ai visitatori nell’ottobre2017?

    Per “Onestà intellettuale” ho ildo vere di sottolineare che di pro -gressi dal 2014, nell’ambito dellaraccolta differenziata, sono statirealizzati, si è passati da un 16%

    Differenziata ma abbandonata

    biare gli stessi lampioni, adessodal sapore più moderno, e hapermesso anche di ridare luceanche a quelle zone dove regnaval’ombra, dove quin di le lampadineerano ormai bru ciate.

    Pochi giorni fa è stata per memolto piacevole la camminata alParterre di sera, visto che final-mente, grazie a questi lavori, a -desso il nostro viale del parco ède cisamente più bello anche dinotte, e quindi anche più sicuro.

    A mio parere questo è stato ungiusto investimento, da salvaguar-dare con la dovuta manutenzionean che per il futuro.

    "Vignetta di Roberta Ramacciotti"

    ad un 32% ma è pur vero che si èpartiti dal nulla del nulla!

    La Questione è: o la UE hasta bilito un obiettivo irrag -giungibile o le Ammini stra -zio ni Cortonesi sono troppoam biziose, ma c’è un altropun to di vista: ciò che ci vie nerichiesto dal l’Europa è as so -lutamente possibile e va si -curamente a beneficio di tuttala collet tività.

    Ma allora forse sono i no -stri Amministratori che nonso no all’altezza?

    Dal Comune mi hanno datoper “certi provvedimenti a breve”.Be nissimo! Confidiamo di goderepros simamente di tutte le riso -luzioni che l’Assessorato all’Am -biente del Comune di Cortona staper mettere in atto!

    Attualmente l’Uomo delle

    I stituzioni, per ritornare ades sere credibile, dovrà rioc -cuparsi del vivere quotidianodella popolazione che lo ha“Eletto e Non”.

    Una sana ri nascita dellapolitica dovrà es sere affronta-ta dai principi di base cheregolano una buo na conviven-za tra le persone perchè ititoloni sui “massimi sistemi”suonano oramai nel le nostreorecchie solo come sloganconsumati e fumosi.

    Roberta Ramacciotti blogwww.cortonamore.it®

    Mandato il Giornale in stampa il24 ottobre 2017 spero che nelcon tempo sia diffusa dal Co mu -ne di Cortona la Rego la men ta -zione della Raccolta Dif fe ren -ziata per i Non Residenti. (Rr)

    Contenitori grandi ma poco diffusi

  • L’ETRURIA N. 19 CULTURA

    PAGINA 3

    La chiesa di San Biagio a Mon -sigliolo è indissolubilmente legataalla figura di don Egidio Belelliche, nel terribile periodo della Se -conda Guerra Mondiale, non hamai abbandonato la sua parroc-chia né i suoi parrocchiani. Anzi, ilcoraggioso sacerdote ha continua-to i lavori nella sua chiesa persinodurante il periodo di paura. Dalprezioso libro di raccolte “La pic -cola Patria” curato da Pietro Pan -crazi (Febbraio 1893 Cortona, Di -cem bre 1952 Firenze), possiamotrarre le parole di Don Belelli: ...“Alla parrocchia intanto si stalavorando alacremente: la chie -sa subisce una completa trasfor-mazione nella facciata e nelladecorazione interna... Le arma -

    tu re, davanti alla facciata, sonoancora in piedi, nonostante lepaurose incursioni aeree, cheogni giorno si abbattono su Ca -mucia e Terontola...”

    Allo scoppio della Guerra alpit tore Ignazio Lucibello (di cuigià scritto nelle precedenti rubri-che), Ufficiale dell'Esercito Italia -no con il grado di tenente, fu asse -

    gnato il comando della postazioneantiaerea di Anzio, dove trasferìtemporaneamente la sua famiglia.Quando gli anglo-americani sbar -carono in Sicilia, il 10 luglio 1943,e cominciarono a risalire la peni -sola, Lucibello, intuendo che An -zio, così vicino a Roma, fosse unluogo poco sicuro, quella stessaestate volle trasferire la sua fami -glia nel cuore dell'Italia, a Cor -tona, dove risiedeva il cognato Al -berto Esposito, procuratore delRe gistro. Dopo aver aiutato la fa -mi glia a sistemarsi in via Maffeinel centro storico di Cortona,ritorna al Comando di Anzio, perpoi rag giungerla nuovamenteall'indomani della firma dell'armi-stizio dell' 8 settembre 1943.L'esperienza cor tonese cambieràprofondamente la tavolozza deicolori del pittore: alle infinitetonalità del blu si affiancherannoquelle del verde e del giallo.

    Ignazio Lucibello, nel 1944,du rante e nei mesi successivi alpassaggio del fronte, decora, sucommissione del parroco donEgidio Belelli, il presbiterio e lacappella ove è posto il fonte batte-simale, situata alla sinistra dell'al-tare, con pitture a tempera raffigu-ranti la chiamata degli apostoli: ilfamoso “Venite, vi farò pescatoridi uomini”, “La consegna dellechia vi a Pietro” e il “Battesimodi Gesù”.

    Inoltre dipinge l’arco che so -vrasta l’altare principale su cui, ailati estremi, raffigura due angelisor reggenti rispettivamente il ca li -ce e l’ostia e, al centro, una co -lom ba dello Spirito Santo, con -giunti da ininterrotti motivi geo -metrici realizzati dal monsigliolesedon Donato Gori, all’epoca ven -tenne seminarista dal multiformeta lento, messo a bottega dal pi t -tore di Amalfi.

    31 ottobre 2017

    Piazza Signorelli, 16 - 52044 Cortona (Ar) - Tel./Fax 0575-62.984

    e la Valorizzazione del Paesaggio.Per l'edizione 2017, la giuria

    della Fondazione ha ritenuto, congiudizio unanime, di dover pre -mia re Mario Tozzi, volto noto algrande pubblico soprattutto per la

    conduzione televisiva di trasmis-sioni scientifiche di grande succes-so come “Atlantide - Storie diuo mini e di mondi”, Gaia - ilpia neta che vive, “Che bella l'I -talia”, “La gaia scienza”.

    Attualmente è primo ricercato-re presso il Consiglio Nazionaledel le Ricerche (CNR) e si occupadel l'evoluzione geologica del Me -di terraneo centro-orientale. Dal2006 al 2011 ha presieduto l'EnteParco Nazionale Arcipelago To -scano, mentre dal 2013 è commis-sario del Parco regionale dell'A p -pia antica. È inoltre responsabileper la divulgazione della Fede ra -zione Italiana Scienze della Terra.

    Questa la motivazione delpremio: “Con le sue pubblicazio-ni, con i suoi servizi giornalisti-ci, con le sue trasmissione tele -visive è riu scito a sensibilizzare,con sin cera passione e ricono-sciuta pro fessionalità, il grandepubblico su tematiche ambien-

    VI Edizione del Premio giornalisti “Pietro Pancrazi”tali e, in particolare, a rigenera-re la cul tura della Terra con unprogetto ambizioso ma realisti-co di co no scenza, di difesa e divalorizzazione delle sue straor-dinarie risorse”.

    L'evento, che ha avuto unbuon successo di pubblico, è statocoordinato dal prof. Nicola Cal da -rone, che ha condotto con la suaormai consolidata esperienza, leg -gendo anche alcune poesie con -

    sone all'argomento. L'accompagnamento musicale

    è stato curato da Alessandro Dei eStefano Rondoni. I due musicisticortonesi, rispettivamente alla fi -sarmonica e al violino, hanno ese -guito brani celebri di Astor Piaz -zolla, che hanno fatto da cornicealla serata.

    Presenti anche il sindaco diCortona Francesca Basanieri, ilpresidente dell'Accademia degliArditi Mario Aimi e la vice presi-dente della Fondazione NicodemoSettembrini-Cortona Paola Raf -faelli, nipote della signora Nedamoglie dell'avvocato NicodemoSet tembrini, presidente della Fon -da zione omonima.

    Antonio Aceti

    Si è svolta Sabato 14 ottobrealle 17,30 al teatro Si gno -relli di Cortona la VI edizio-ne del Premio Giornalistico“Pietro Pancrazi”, assegna-to quest'anno a Mario Tozzi, geo -logo, primo ricercatore del CNR esaggista.

    Il premio fu istituito per vo -lontà della “Fon dazione Nico de mo

    Settembrini- Cortona” nel 2012con la collaborazione del Comunedi Cortona e dell'Acca de mia degliArditi assegnato, in quell'occasio-ne, a Ilaria Borletti Bui toni, giàPresidente del FAI (Fondo perl’Ambiente Italiano). Se guironopoi il prof. Salvatore Set tis, il prof.Massimo Cacciari, la giornalistatelevisiva Milena Gabanelli e ladott.ssa Donatella Bianchi Pre -sidente del WWF Italia oltre checonduttrice tv. Con questa iniziati-va si intende premiare l’attivitàgiornalistica e dell’editoria orien-tata a promuovere significativa-mente la Conservazione, la Tutela

    Stefano Amerighi ottiene unrisultato estremamente lu -sin ghiero distinguendosico me il miglior vignaiolo2018.Ha nominarlo è la Guida “Vi -

    ni d’Italia 2018” del GamberoRos so.

    La Guida lo inserisce nel -l’ambito sezione dei premi specialiche celebrano vini aziende.

    La sua passione vinicola na -sce da lontano; il nonno già pro -duceva il vino nella maniera tradi-zionale.

    Lui, dopo aver conseguitouna laurea in Scienze Politiche hadeciso di seguire la tradizione fa -miliare dedicandosi a tempo pie -no all’Azienda che si trova in lo -calità Poggiobello di Farneta.

    La strada è stata lunga dal1990 ha lavorato a fianco dei pro -prietari dell’Azienda di ChiantiPog giolino.

    Nel 2002 ha preso le redinidell’Azienda familiare ed ha prose-guito fino ad oggi che produce unSyrah nella migliore tradizione del

    Cortona Doc.Ogni anno Stefano ospita nel -

    la sua azienda gruppi di stagistiprovenienti dai Corsi di enologiadi Firenze, Pisa, dell’Alto Adige.

    Ospita anche stagisti francesicon cui vive una esperienza di stu -dio e di confronto.

    Quando ha saputo del risulta-to ha commentato: è un premioinaspettato di cui sono piacevol-mente sorpreso. L.L.

    Uno sguardo ai tesori della nostra terra

    di Olimpia Bruni

    Chiesa di San Biagio a Monsigliolo durante la guerra

    E’ da Avignone che Gio -vanni XXII, al secoloJacques Arnaud D’Eu seo Deuse, istituisce nel1325 la Diocesi di Cor -tona. La Bolla papale, redatta nellatino chiesastico e involuto dellacorte pontificia, è molto interes-sante per il ragionamento conte-nuto a sostegno della decisioneassunta. In essa Cortona è definita“..località importante e storica-mente ragguardevole,.. densa-mente popolata di fedeli e lar -ga mente provveduta di mezzisia dentro le mura che fuo -ri…”.

    Papa Giovanni XXII, del resto,oltre che per i problemi conl’ordine francescano e la fortecontrapposizione con l’imperato-re Lodovico il Bavaro che sfociòaddirittura nell’elezione a Romadi un antipapa, è passato allastoria per aver riordinato l’ammi-nistrazione della Chiesa mirandosoprattutto ad aumentarne leentrate (lo storico FerdinandGregorovius eb be a definirlo ilMida di Avignone). Istituì anche ilTribunale della Sacra Rota. Du -rante il suo pontificato prese largosviluppo il sistema delle “com -mende”, lucrosi benefici ecclesia-stici, dando vita parallelamentealla burocrazia pontificia culmi-nante nel Registro della CameraApostolica in un intricato sistemadi entrate e uscite. Ecco che bensi spiega l’occhio attento del Papache, nell’istituire la novella diocesicortonese, ne coglie la soliditàfinanziaria quale pilastro fonda-mentale per l’autonomia.

    Analogo ragionamento dedicaa quella di Arezzo che non avrà apatire, scrive il Papa, da questoscorporo alcun nocumento aven -do anch’essa, pur senza Cortona,un territorio ricco e prospero.Giovanni XXII, secondo ponteficedella cattività avignonese e natu -ralmente francese, resse il sogliodi Pietro dal 1316 al 1334: ilConclave che lo elesse durò bendue anni tra intrighi e dure con -trapposizioni.

    Alla fine l’intervento di FilippoV di Francia, che fece rinchiuderei cardinali in un convento diLione, sbloccò la situazione distallo. Dante Alighieri non ebbein alcuna simpatia Giovanni XXII

    (e nemmeno il suo predecessoreClemente che collocò tra i si mo -niaci) e lo accusò (Paradiso,XVIII) di scrivere solo per cancel-lare e di guastare colpevolmentela vigna del Signore alludendo siaall’utilizzo delle scomuniche siaall’avidità di denaro. Figura moltocontroversa, Giovanni XXII morìil 4 dicembre 1334 .

    Alcuni storici ritengono cheCortona abbia avuto la SedeVescovile ancor prima del 1325,ma non vi sono documentazioniprobanti al riguardo. La primaatte stazione della Chiesa cortone-se, infatti, risale al 970 quandofa ceva parte della Diocesi di Arez -zo. Dal 1325, Cortona diventadun que Diocesi autonoma e lasua circoscrizione coincide quasiperfettamente con quella del Co -mune. Dall’inizio e fino al 1700 lastruttura della Diocesi contava incittà il Capitolo della Cattedrale,sei parrocchie ed una collegiata.Nel contado 46 parrocchie. Viera no poi numerose comunità re -li giose, 8 maschili e 7 femminili.La presenza in loco del vescovo,oltre che coronare le aspirazionidella comunità così come si leggeanche nella Bolla istitutiva, dettesignificativo impulso alla vitareligiosa.

    Il primo Vescovo fu Mons. Ra -nieri Ubertini dei Conti di Chiti -gnano in Casentino che resse laDio cesi dall’istituzione fino al1348. La storia della Diocesi siin treccia in maniera significativacon quella della città e interessantisono anche i collegamenti con laCuria romana e le ripercussioni dieventi relativi alle evoluzioni delpensiero e della dottrina religiosa.Nel 1987 la Diocesi di Cortonator nò a far parte di quella aretina,non senza difficoltà da parte deicortonesi che mal rinunciaronoal l’abitudine di avere un proprioVescovo forti anche della grande eimportante storia della propriaterra.

    Dal 1325 al 1987 i Vescoviso no stati 53: l’ultimo, Mons. Giu -seppe Franciolini, è ancora ricor-dato con grande affetto.

    L’Etruria si propone, con unarubrica specifica dedicata aiVescovi, di ripercorrere questalunga e importante storia fatta difi gure religiose poco conosciutealcune delle quali hanno incisonotevolmente nella vita del la cittàlasciandovi tracce importanti.

    La rubrica avrà inizio con ilprossimo numero.

    Isabella Bietolini

    La Diocesi di Cortonae i suoi Vescovi

    Presbiterio

    Battesimo Una passione cresciuta grazie al nonno

    Mario Tozzi, Paola Raffaelli e Nicola Caldarone

    Paola Raffaelli, Mario Tozzi, Francesca Basanieri e Mario Aimi

    Il cortonese Amerighi miglior vignaiolo

  • PAGINA 4

    L’ETRURIA N. 18 CULTURA 15 ottobre 2017

    Vivevo a Palermo, anzi aMondello - località bal -neare vicino al capoluo-go - quando mi giunseuna lettera di mio padreche mi annunciava l’arrivo im -minente di un amico cortonese,da trattare con il massimo riguar-do. Era l’autunno del 1961, miero sposata da poco con P.G.Ayala e il mio primo figlio avevapochi mesi. La villetta dove abita-vamo era abbastanza isolata, macon la macchina si raggiungevaPalermo con facilità.Rassicurando mio padre telefoni-camente (i miei si trovavano aRoma), dissi che contavamo diandare a prendere Renzo Passe -rini, perché di lui si trattava, allastazione o all’aeroporto. Invece fului in persona che arrivò da noipochi giorni dopo, facendoun’improvvisata! Entrò dalla cuci -na, che era piccola e che fu subito

    invasa dalla sua mole imponente.Sembrava intimidito - e lo era -vamo anche noi - ma subitonacque una simpatia, che prestosi trasformò in solida amicizia.I miei genitori durante, credo, illoro primo ritorno estivo a Corto -na, metà anni 50, si erano lamen-tati del caldo e, prendendo unacamera nel nuovo albergo San Lu -ca, speravano in un sollievo datala sua posizione. Qualcuno però,forse Gigi Pancrazi, suggerì lorodi scrivere al conte Renzo Passe -rini, che ancora risiedeva in An -gola, dove da più di vent’anni cu -rava un’azienda agricola Il sugge-rimento era di chiedergli se ac cet -tava di ospitarli per un breveperiodo nel suo Palazzone di Cor -tona, lasciato in custodia a deiguardiani.La risposta non si fece attendere,scrisse presto che era felicissimoe che dovevano solo scegliere lestanze che ritenevano più comodeper questo soggiorno, ne eraonorato e stava avvertendo la suaguardiana, signora Concetta, dimettersi a loro disposizione.Presero possesso del piano al disopra di quello nobile, una seriedi piccole stanze con soffittobasso e cucinetta. Tutto a dimen-sioni umane, confrontandolo conle grandi stanze e i salotti delpalazzo: ma il caldo si rivelò terri-

    ficante! Con mia sorella cirecammo a far loro una visita didue giorni e dormimmo in unletto a baldacchino in una grandestanza affrescata. Ma mia sorellanon chiuse occhio sentendo,diceva, dei fantasmi! Io solo ipipistrelli! Comun que non fu unagrande riuscita dal punto di vista“frescura” e i miei risalirono aCortona al San Luca dove trovaro-no finalmente sollievo nella came -ra del sottosuolo, ceduta loro daiproprietari, senza vista ma fresca!Per tornare a Renzo Passerini,poco tempo dopo l’Angola entrònel drammatico periodo di rivolu-zione dei locali contro i “padroni”portoghesi. Passerini ebbe giusto il tempo discappare, avvertito del pericolodai suoi lavoranti di colore che glivolevano bene. Partì di notteabbandonando tutto.Fu così che tornò al suo Palazzone

    dove, però, si annoiò subito per -ché era un uomo abituato all’atti-vità e quella vita da gentiluomo dicampagna non faceva per lui.Allora si ricordò di un suo amicodi liceo a Firenze, diventato l’indu-striale Ducati, che più tardi co -nob bi anch’io. Ducati restò un po’perplesso, ma alla fine, data lavecchia amicizia, gli propose unarappresentanza di tettoie in Sicilia.Questo spiega il suo arrivo laggiùe la raccomandazione di miopadre ad accoglierlo con amicizia.Renzo Passerini, in più, era ilnipote di monsignor Silvio Passe -rini, il prelato suo primo mecena-te, sostenitore dei suoi esordi ar -tistici a Roma. Presentammo al nostro ospite tuttigli amici frequentati all’epoca, percominciare i giovani eredi dellafamiglia Florio, ai quali rimanevain eredità solo la villa sulla ton -nara della località Arenella. Latonnara chiudeva la baia di Paler -mo con una grande terrazza cheterminava con una torre “sarace-na”: il tutto regolarmente in ro -vina!Passerini se ne innamorò, e lasimpatia per tutto questo insiemepittoresco gli fece fare la propostadi rimettere a posto la torre pervenire ad abitarci. La propostaven ne accettata con contratto d’af -fitto a lungo termine (le torri ap -

    Convegno pediatrico

    partenenti allo Stato non sono invendita). I lavori cominciaronosubito, portati a termine in brevetempo. Bisogna dire che, datal’originalità del personaggio, il suoprimo alloggio palermitano fu lastanzetta di servizio - con lettinoda campo - in un grandissimo,anonimo e vuoto appartamentomoderno. Mi sembra che il toccopiù colorato fossero due copertemilitari mimetiche, una sul lettinoda campo e una sull’unico divanorimediato da qualche amico no -stro. Forse - quelle coperte - ricor -di dell’Angola, dove erano andatea trovarlo due vecchie amiched’infanzia (abitavano al quartiereSan Nicolò), che fece dormiresotto una piccola tenda da cam -peggio! Ancora ne ridevano annidopo.L’arredamento della torre diventa-va una cosa urgente, e anchecomplicata perché le tre stanze,una sull’altra, erano per forzarotonde. Chiamò in soccorsoun’arredatrice di barche cono -sciu ta a Roma, sorella di un’attricefamosa in quegli anni. La profes-sionista gli fece letteralmentebuttare tutto quello che aveva co -minciato a comprare, per far faredei mobili su misura. I mobilisacrificati erano, bisogna dirlo, dibassa qualità e piuttosto brutti, maper Renzo fu un duro colpoperché era di natura parsimoniosae predicava contro gli sprechi. Ilrisultato finale dell’intervento fusenz’altro “molto chic”, ma perniente il genere di Passerini: per ipochi anni che ci abitò, penso chenon ci si trovò mai a suo agio. Delresto anche l’amicizia con l’arre-datrice subì lo stesso duro colpo,stroncata dall’esorbitante parcellarichiesta!Durante questa parentesi sicilianaconobbe tramite noi molte altrepersone, con le quali rimaseamico anche dopo il suo ritorno aCortona. Per esempio, la simpati-ca e numerosa famiglia del politi-co Pompeo Colajanni, del qualeRenzo quasi adottò i due figli mag -giori, che adottarono a loro voltaCortona. Il pittore Gino Morici,grande specialista della cucinaarabo-spagnola siciliana, con laquale deliziava gli amici. L’anzianaprincipessa Moncada, che parlavasolo francese o uno stretto dialettoe una bizzarra signora sicilianafunzionaria del Consolato ameri-cano, che a 19 anni aveva ucciso ilmarito in un provvidenziale inci -dente di caccia. Faceva parte delgruppo anche l’architetto, nostrovicino, che curava la costruzionedell’autostrada per l’aeroporto diPunta Raisi, con la moglie partico-larmente simpatica a Renzo per -ché assomigliava alla cantanteportoghese Amalia Rodriguez, cheaveva accompagnato le lungheserate solitarie angolane con il suofado!Nel frattempo mi era nato ilsecondo figlio, Francesco, e Renzoci tenne ad esserne il padrino:questo rinforzò ancor più l’amici-zia e rese felice mio padre. Comeregalo di battesimo un po’ tardivoRenzo, qualche anno dopo, dette aFrancesco il ritratto di MonsignorPasserini, eseguito da mio padrenel 1903: quadro che abbiamodonato all’Accademia Etrusca. Hoanche accompagnato Renzo unpaio di volte nei suoi viaggi attra-verso la Sicilia come rappresen-tante di tettoie, ma credo cheDucati non ne ricavò un granché,questa attività non si rivelò decisa-

    mente fatta per lui!Un accessorio importante, riporta-to dall’Angola e al quale non eradisposto a rinunciare era un suoaereo a quattro posti, parcheggia-to in un hangar del piccoloaeroporto di PalermoBoccadifalco. Era leggerissimo,bastavano due persone perspingerlo sulla pista. Una primavolta mi convinse ad accompa-gnarlo per seguire dall’alto laTarga Florio: la nostra amica,erede Florio, ne era la madrina. Lacorsa si svolgeva lungo la stradamontuosa delle Madonie e perseguirla bisognava fare parecchiegiravolte. Non ero per nullatranquilla, ma questo era niente difronte al secondo viaggio! La metascelta era Pantelleria e, questavolta, partimmo in tre, con miomarito piuttosto reticente, Si atter-rava sull’erba di una pista cortache sembrava finire a strapiombosul mare. Si era alzato un ventotremendo, tanto che fu sconsiglia-to ripartire: quel giorno anchel’aliscafo dalla Tunisia non fece latraversata. L’isola non era ancoradi moda, ma trovammo un taxiche ci portò a fare un giro nellaparte interna. Molti olivi bassissimicon i rami legati a terra: era unacosa molto strana e si capiva chequel vento doveva essere unaprerogativa di quell’isola “isolata”.Trovammo delle camere nell’unicapensione del paese e l’indomani,un po’ calato il vento, si ripartì.Per rendere questo viaggio piùimpresso nel ricordo, ci fu unarresto del motore dell’aereo sulmare a metà del percorso! Per noiattimi di terrore, ma Renzo giròqualche manopola e il motoreripartì: per lui era normale farpassare la benzina da un motoreall’altro! Del resto, ci spiegò cheera un mezzo sicuro: in Angola,con le piste corte in mezzo allaforesta, aveva sfasciato un po’ divolte le ali, ma lui non si era maifatto male. Dunque, niente paura,al massimo si sarebbe posatosull’acqua aspettando i soccorsi!Malgrado queste belle parole, nonci furono altre voglie di gite alatee, spingendo l’aereo nel suohangar, il pensiero andò solo a unringraziamento all’angelo custode.Del resto anche Renzo, dopo unaltro paio di viaggi (in solitario) aRoma e ritorno, rinunciò al suoaereo perché avendo la pressionealta diventava sempre più difficilel’esame frequente di rinnovo dellapatente di volo.Partita da Palermo per Roma nel1964, ci si perse di vista fino alsuo ritorno sul continente. Ognitanto veniva a Roma, dove avevaconosciuto il diplomatico AlainVidal-Nacquet che lavorava allaFAO e che gli presentò una col -lega, divenuta in seguito la se -conda moglie di Renzo.Per finire con una nota pittoresca,ricordo che in uno dei suoi ultimipassaggi a Roma cercava personeinteressate a comprare i baldac-chini che arredavano numerosestanze del Palazzone e che lui, cosìparco ed essenziale, riteneva deltutto inutili e ingombranti.In seguito, purtroppo, gli incontricon Renzo Passerini non furonomolti, qualcuno dal conte Morra equalche cena con i miei parentinelle pizzerie "scoperte" da lui inVal di Chiana, ma il periodosiciliano, breve ma pieno di curio-sità, rimane a dimostrare comecerti percorsi della vita siano lì perarricchire i ricordi.

    Alla mezzanotte del 30 settembre torneremo all’ora normaleCento a

    nni fa

    Incuriosito dal titolo di questovecchio articolo, ne ho letto volen-tieri il contenuto e, giunto quasialla fine, avevo pensato tra me eme le stesse considerazioni del -l’antico cronista, perché per diredi mandare indietro le lancettedegli orologi allo scadere dell’oralegale, aveva simpaticamente sco -modato decreti luogotenenziali,Greenwich, meridiani, fusi e biset-trici sferiche. Però era stato sin -cero, dicendo che non era farinadel suo sacco!

    Dall’Etruria del settembre1917. “L’art. 3 del decreto luogo-tenenziale 4 marzo 1917, n. 420riguardante l’ora legale in Italia,dice: «Il presente decreto avràeffetto fino e compreso il giorno30 settembre, che avrà unaventicinquesima ora, così chel’indice delle ore degli orologidovrà precorrere per una se -conda volta l’arco fra le ore 23 e24, e la seconda percorrenzasarà denominata 23 bis. 24bis.». Or dunque, all’istante nelquale gli orologi nella sera 30set tembre - 1 ottobre, avrannocompiuta la seconda percorren-za, oppure se con soneria, sa -ran no stati fermi per un’ora,

    ritorna per l’Italia il tempomedio normale. Questo è con -tato dal meridiano detto dell’A -dria tico o dell’Etna, meridianoche è 15° est Greenwich e che èidentificato dalla bisettrice sfe -rica del fuso 1h, mentre quellodi Greenwich è identificato dallabisettrice sferica del fuso 0h. Ilmeridiano dell’Adriatico o del -l’Et na passa per l’Etna e per Ter -moli, e, tagliano l’asse del l’A -driatico sotto un angolo di circamezza retta raggiunge l’isolaGrossa (Lunga), e lascia Zara alevante per meno di 20 chilome-tri. Quando è mezzodì nel so -praddetto meridiano, quindiquando i nostri orologi indica-no l’ora normale del mezzodì,essi, in realtà, avanzano sultem po medio di Roma (Col legioRomano) di 10m ,4s, 9.

    A parte questa scienza, chenon è nostra e ci è suggerita dauno che la possiede e le èfamigliare, l’im portante è inparole semplici, che il 1° ottobresi tornerà a vi vere con l’oraregolare e quindi a mezzanottedel 30 settembre vanno ritardatigli orologi”.

    Mario Parigi

    Oltre 200 professionistiche hanno vissuto e go -duto della città per dueintere giornate rimanen-done piacevolmente col -piti e affascianti. La città etruscaha ospitato con successo la venti-novesima edizione del congressona zionale dei pediatri italiani por -tando con sé oltre ad un momentodi incontro medico e scientificoimportante anche una vetrina pro -mozionale per il territorio. I pro -fessionisti sono arrivati da tutte leregioni dello stivale per dibatteresul tema “garantire i diritti per co -struire un futuro di salute”.

    La scelta di Cortona non nasceper caso. La città, infatti, dal 2001porta avanti con convinzione il“Laboratorio della città possibile”,

    percorso di relazioni che ha per -messo di tessere una viva e strettarete per la promozione della sa lu -te tra comune, scuole e operatorisanitari, supportata anche da un“Osservatorio permanente deiDiritti dei Bambini”. E’ proprioque sta esperienza è stata al centrodel dibattito che si è sviluppatonel le sale del centro convegnisant’Agostino con il patrociniodell’amministrazione comunale diCortona. Il coordinamento aretinoè spettato al dottor Giovanni Pog -gini con la fattiva collaborazione

    dei medici cortonesi a partire dal -la dottoressa Laura Fedeli.

    Sono stati i diritti alla salute itemi portanti su cui sono ruotatele due giornate di studio, da unasana alimentazione, passando perla scottante e attuale tematica dellevaccinazioni fino a toccare l’am -biente, la salute sociale e mentalee l’importanza della ricerca e del -la formazione.

    “E’ stata un’ottima esperienzaper tutti - ha commentato la dot -toressa Laura Fedeli - e ringrazia-mo il comune di Cortona per ilsup porto. I pediatri sono rimastiestasiati dalla bellezza di Cortona edalla accoglienza ricevuta. Corto -na poi ha dato prova di essere unesempio da seguire. Qui si fa unapediatria diversa, nella quale ogni

    bambino e famiglia, anche i piùsvantaggiati, possono ritrovarefiducia soprattutto se sostenuti dauna comunità accogliente e inclu-siva come quella di Cortona. Nelno stro territorio non è mai man -cata, anche in questi anni di crisiprofonda, la conferma di serviziper bambini nel pieno rispettodella Convenzione dei Diritti deiBambini e degli Adolescenti, LineaGuida fondamentale per il lavorodi tutti coloro che si occupano diinfanzia”.

    Laura Lucente

    Ricordi di famigliaGino Severini uomo e artista

    A cura della figlia Romana Severini

    ...Ti viene a trovare renzo Passerini

    Renzo Passerini

  • PAGINA 5

    L’ETRURIA N. 19 TERRITORIO

    Brevidal territorio

    a cura di Laura Lucente

    Arezzo

    Foiano

    C.Fiorentino

    MontepulcianoChianciano

    ConCessionaria TiezziINFORMAZIONI E SERVIZI- OPEL ASSISTANCE PREMIUMTre anni di copertura con soccorso stradale

    - SERVIZI FINANZIARIPossibilità di finanziamento rateizzati epersonalizzati

    - OK USATO DI QUALITÀAmpia gamma di usato rigorosamentecontrollato e collaudato

    - AUTO SOSTITUTIVA(su prenotazione) per riparazioni in garanzia

    Via Gramsci, 876 - 52042 Camucia di Cortona (Ar)Tel. e Fax 0575 630482 www.tiezzi.itE-mail: [email protected]

    31 ottobre 2017

    Sono passati ormai 5 annida quando il dottor PaoloNan narone, il Pretore Pao -lo Nan narone, il Giu dicePao lo Nannarone, il Ca -rissimo Paolo ci ha lasciati. Mi èstato gen tilmente chiesto di scrive-re un bre ve trafiletto su di lui edho ac cettato con grande piacere.Sono a Gabbiano ormai da 20anni ma tutto intorno ancora miricorda di lui. Non c’è volta chesalgo a Cor tona e che passo da -vanti al Palazzo, allora sede dellaPretura, che non mi ricordi di lui.

    Era il settembre del 1976quan do arrivai tenente alla te nen -za dei Carabinieri di Cortona e laprima persona a cui mi presentaifu proprio al pretore Paolo Nan -narone che mi ricevette con ungrande sorriso ed un’aria serenama con un carattere forte e deter-minato; questa prima impressionefu nel prosieguo dei rapporti con -fermata dai fatti.

    Una delle prime cose che midisse dopo le formalità fu che eraabruzzese ed era stato scout.

    Nelle mie precedenti esperien-ze professionali sia presso la scuo -la allievi carabinieri di Iglesias siaalla scuola sottufficiali di Firenzeavevo avuto modo di confrontarmicon magistrati di alto valore qualiEnzo Fileno Carabba, Procuratorecapo di Firenze a cui indegnamen-te facevo da assistente per dirittopenale sia del dott. Catalani, allorasostituto procuratore di Firenze emagistrato di grande spessore acui facevo da assistente per proce-dura penale e pensavo che dopotali calibri non potevo trovare dimeglio.

    Questa mia supposizione perodevo dire che, e per fortuna, èstata smentita dai fatti. Il signorPretore era una persona di eleva-tissima cultura generale e profon-do conoscitore del diritto cheaveva inoltre un grande senso diumanità. Altra grande dote eraquella di saper ascoltare tutti in -distintamente e di elargire consiglispas sionati “gratuiti” e senza al -cun fine di interesse personale.

    Un Uomo, un magistrato sce -vro da personalismi e volontà divoler apparire; un uomo umilecon una mentalità quasi contadinainterpretata da scarpe grosse ecervello fino.

    L’aver raggiunto la posizionedi Pretore in sede isolata lo ha

    spinto a migliorarsi ancor più eper meglio comprendere la realtàin cui era immerso ha ritenutoopportuno e doveroso approfon-dire la conoscenze non basandosisolo sui sacri testi di diritto e sulleprecedenti sentenze, ma studiandoe prendendosi, in pochissimotempo, anche il diploma di peritoagrario a pieni voti.

    Con tale operazione riteneva agiusto titolo di poter meglio eser -citare quella giustizia con la gmaiu scola a cui teneva fermamen-te. Uno dei primi interventi chefacemmo insieme fu quando glitelefonai per informarlo che si eraribaltato un trattore in una frazio-ne del comune e l’operatore eradeceduto. Mi chiese di poterlopas sare a prendere perché po tes -se espletare i primi atti giudiziarida trasmettere poi ad Arezzo. Erala prima volta e non si poteva tra -sportare a bordo di mezzi militariun civile quale egli era, seppurmagistrato, per cui cercai di ag -girare la domanda.. Lui capì e midisse “tenente conosco le vostreregole, ma la giustizia ha la prece-denza su tutto”. Di fronte a taliaffermazioni lo andai a prendereio guidando personalmente, (an -che questo era vietato) e quel ge -sto fu molto apprezzato, ma que -sto però me lo disse molti annidopo. Maurizio Ratti

    A domicilio:- prevenzione- cure infermieristiche - assistenza domiciliare- riabilitazione

    Stranieri richiedenti protezione internazionale

    I l 30 di settembre, alle ore 13circa, ci simo ritrovati alristorante Portole di Cortona,eravamo 13 cugini facenti ca -po al ceppo famigliare Lun -ghi, le cui origini si riscontranonella montagna cortonese frazioneTornia con il nonno Antonio Lun -ghi (padron Tonio) casentinesedoc ma trasferitosi a Portole neiprimi anni del '900 e la nonnaZaira Anderini nativa del luogo.

    Purtroppo, per ragioni diverse,ben 9 cugini sono mancati all'ap-pello, ma gli stretti legami di af -fetto ed attaccamento al sito d'ori-gine a fatto sì che gli intervenutiprovenienti da Inghilterra, Firen -ze, Sinalunga, Arezzo e Portole ab -biano rivissuto momenti della lorofanciullezza e nel contempo risve-gliato piacevoli ricordi. Tutti as -

    sieme abbiamo sommato gli anni,si è superato di molto la cifra diMILLE, credo sia un primato dabuisness, ciò non ha ostacolatol'approccio alla bellissima tavolaimbandita dal nostro organizzato-re cugino Franco, che aveva pre -parato un menù particolare ecaratteristico, che vale la pena ri -portare: antipasto toscano, pappaal pomodoro, polenta al sugocortonese, cotiche con fagioli,

    tagliata, grigliata mista, frutta, dol -ce il tutto annaffiato da ottimovino.

    Al termine abbiamo posatoper la rituale foto di gruppo e cisiamo lasciati con l'augurio diritrovarci ancora i prossimi annicon il proposito di raggiungerequota DUEMILA.

    Un cugino

    E’ stata una bella pagina didemocrazia lunedì 16otto bre, dichiara il sin da -co di Cortona Fran ce scaBasanieri.Assieme al Prefetto abbiamo

    incontrato i cittadini di Cortonaper parlare della questione stra -nieri richiedenti protezione inter-nazionale.

    Si è parlato di come funzional’accoglienza a livello nazionale enel territorio di Cortona; qualisono i numeri e i soggetti che la -vo rano a Cortona.

    E’ stato molto costruttivo per -ché si è riportato alla verità deifatti molte voci alimentate da po -pulismi e luoghi comuni che era -no nate attorno a dei siti nel no -stro territorio.

    Non abbiamo mai avuto pauradella verità, prosegue il sindacoBasanieri, e per bloccare delle no -

    16 ottobre - Cortona Ancora un colpo in gioielleria a Cortona e ancora ai danni della dittaParati.Nella notte, poco dopo le 3, i ladri hanno fatto razzia di preziosi nelnegozio di via Nazionale nel cuore del centro storico, lo stesso che erastato preso di mira il 26 giugno scorso. Ingente il bottino. Da una primaconta dei danni, sembra che ammonti a 85 mila euro. Nel giugno scorsoportarono via preziosi per altri 120 mila euro. Anche il modus operandisembra essere lo stesso dell'altra volta. Hanno usato dei diversivi per nonfar avvicinare nessuno e agire un po' più indisturbati.Hanno accesso dei fumogeni sia a destra che a sinistra del negozio eorganizzato una barriera fatta di sacchi di immondizia per non far passarele auto.Poi con un piede di porco ed una mazza hanno forzato la porta blindatadel negozio e sono entrati. L'allarme del negozio è scattato immediata-mente, ma non il sistema antifurto con fumogeni in dotazione nella gioiel-leria. I ladri, infatti, rispetto alla scorsa volta, sono riusciti a metterlo fuoriuso e agire così con più tranquillità all’interno del locale. In pochi minuti,rompendo anche le vetrine interne, hanno fatto razzia di preziosi tra i piùnoti e costosi dileguandosi a piedi per i vicoli del centro storico. Dalletelecamere di sorveglianza del negozio e dalla testimonianza di alcunitestimoni, ad agire questa volta sarebbero stati in 5, a volto coperto earmati di mazze e arnesi da scasso. Una pattuglia dei Carabinieri dellacompagnia di Cortona in servizio notturno ha raggiunto il luogo del furtoin pochi minuti e ha tentato anche di seguire i malviventi che avrebbero,però, fatto perdere le loro tracce a piedi scappando per i campi.

    18 ottobre - Arezzo Una coppia di fidanzatini insospettabili: italiani, lui 26 anni operaio, lei19enne studentessa, entrambi dalla fedina penale immacolata. Vivevanoinsieme in un appartamento nel cuore di Arezzo. Un nido d’amore, manon solo. Perché proprio tra le pareti domestiche i poliziotti della SezioneAntidroga della Squadra Mobile aretina hanno trovato stupefacenti, bilan-cino di precisione, soldi e un quadernone che, nero su bianco, ha rivelatoagli investigatori tutti i movimenti e le cessioni dei due. E alla fine dell’ope-razione i fidanzatini sono finiti in manette. L’operazione volta al contrastodella commercializzazione al dettaglio di sostanze stupefacenti, ha portatoanche alla perquisizione di uno stabile dello storico quartiere “Col -citrone”.I poliziotti dopo accurate indagini hanno perquisito l’abitazione dellacoppia: “Al momento dell’ingresso nella casa - spiega la Squadra Mobile -faceva bella mostra di sé, di fianco al televisore del soggiorno, uno scatoli-no di un profumo ed un bilancino elettronico. All’interno della scatola glioperatori hanno trovato: delle buste utilizzate per il confezionamento dellesingole dosi da spaccio, 90 euro in banconote di vario taglio, una confe-zione con 19 grammi di cocaina e 0,3 grammi di marijuana”.

    23 ottobre - ArezzoEra uno dei complici della banda che nel 2010 rapinò un rappresentanteorafo a Ponte alla Chiassa. Insieme ad altri 4 banditi, armi in pugno, siportò via un bottino da 13 chilogrammi d’oro.I militari della Stazione di Subbiano lo hanno arrestato: si tratta di un citta-dino italiano 39enne, originario della provincia di Napoli. L’uomo dovràscontare una pena di 3 anni e 6 mesi di reclusione per la rapina ai dannidel rappresentante, al quale oltre ai preziosi furono sottratti auto e cellula-re. Le indagini furono condotte dal Nucleo Investigativo di Arezzo cheidentificò il commando composto da cinque persone, due campani e trepugliesi, che armi in pugno bloccarono il rappresentante.All’epoca furono eseguite quattro misure cautelari in carcere nei confrontidei responsabili della rapina. Ieri l’esecuzione della condanna definitivaper uno dei quattro che fatto Appello. L’arrestato è stato associato allalocale casa circondariale.

    tizie false, circolate nelle settimanescorse anche nel nostro territorio,abbiamo chiesto al Prefetto, dot -t.ssa Clara Vaccaro, di venire e

    spie gare la reale situazione. Così ènato l’incontro di lunedì 16 dove,a mio giudizio, è stata scritta unabella pagina di democrazia.

    Festa a S. Martino

    Il Sindaco di Cortona ringrazia il Prefetto Clara Vaccaro e tutti i partecipanti per l’incontro in Consiglio Comunale svoltosi lunedì 16 ottobre nella Sala Consiliare

    L’arduno a PortolePaolo Nannarone

    Domenica 12 novembre, in occasione della Festa del Patrono, aS.Martino a Bocena sarà celebrata la Messa solenne alle ore 15.00, seguitada un ricco rinfresco e ca stagne arrosto.

    Intervenite numerosi!

    Tutti i consiglieri hanno per lopiù lasciato spazio ai cittadini checon interventi competenti e circo-stanziati, hanno cercato ed avuto

    risposte per comprendere le tantenorme che regolano la presenza distranieri richiedenti protezioneinternazionale.

    Grande partecipazione da par -te dei cittadini che assieme alle as -sociazioni, come ANPI, ARCI, Cari -tas,ma anche Sindacati, Forze Po -litiche Clero e cooperative han nodialogato con il Prefetto con cal mae serietà. Spero che con que sta as -semblea si compia un passo im -portante per lasciarci alle spalle lebrutte pagine di cronaca del no -stro co mune avvenute nei mesiscor si, do ve forze politiche di op -posizione hanno costruito ad hocnotizie risultate poi false.

    Il mio suggerimento per tuttiprima di parlare di migranti e stra -nieri richiedenti protezione inter-nazionale è quello di informarsiutilizzando i canali ufficiali, ovverola Prefettura, le Forze dell’Ordine,lo stesso Comune, e magari guar -dare il video del Consiglio Comu -na le in cui tutte le spiegazioni ne -ces sarie vengono date.

  • L’ETRURIA N. 19 TERRITORIO

    Il tempo era ancora incredibil-mente bello; l'estate pareva nonvoler finire, così il Tuttù la sera,appena dopo cena, si concedevadelle rilassanti passeggiate in com -pagnia dei suoi amici, Amed e Woff.Partivano prima che il sole tramon-tasse e cercavano di rientrare pri -ma che la notte scendesse.

    Una bella sera, decisero di al -lontanarsi dalle luci dei lampioni edelle case, per guardare il cielostellato. Salirono su una collina e simisero ad osservare quel bellissi-mo sfavillio che le stelle offrivanoloro.

    Ad un tratto sentirono un fru -sciare tra le foglie. Era qualcosa disicurament grosso. Woff si mise aquattro zam pe pronto ad attaccare,mentre Amed puntò i fari peraccenderli. Quando fu nei pressi liaccese di colpo. I nostri amicifecero un salto indietro urlando. Lofece anche la strana bestia emetten-do uno verso sconosciuto verso diloro. Tutti si zit tirono e tornarono aguar darsi. Fu allora che Ameddisse “ehi, ma tu sei un cammel-lo? Ma cosa ci fai qua?”. Il cam -mello lo guardò e riconoscendolocome un musetto amico tirò unsospiro di sollievo poi disse “vorreisaperlo anch'io. Ero nella cittàvicina con il mio circo, mi sonoallontanato un po' e mi sonoperso!”.

    Il Tuttù lo guardò, era propriobuffo, aveva una grossa gobba emasticava tutto sgraziato. Gli siavvicinò poi gli disse “certo seiproprio grande, ti accompagnia-mo alla nostra fattoria, poi do -mani ti riporteremo al tuo cir -co”.

    Così si avviarono verso casa,avanti Amed a fare luce, dietro tuttigli altri con in coda il Tuttù, ma adun tratto Amed emise un urlo. Leruote davanti erano state prese indue tagliole messe là dai bracco-nieri, stappandogli le gommine ebloccandolo là. Per paura Woff glisalì sul tettuccio e il cammellorimase pietrificato.

    Il Tuttù dovette passare al di làdel sentiero per raggiungere A -med, poi gli disse “cavoli, aspettache ti libero”.

    Tolse dalla cassettina lateraleun grosso martello e uno scarpello,lo appoggiò sulla molla della taglio-la e la fece saltar via. Così feceanche per l'altra gomma. Amed eralibero ma erano bloccati lassù. Ifari per far luce e tornare a casa liaveva solo lui e c'era il rischio dinuove tagliole in giro. Decisero diaccamparsi là per passare la notte.

    Woff e il Cammello portaronoun po' di legna, mentre il Tuttùfaceva un piccolo spazio per accen-dere il fuoco. Posizionarono trepietre che il Tuttù aveva messo incerchio, poi presero l'accendino e

    in quel momento sentirono fi -schiettare. Qalcuno si stava avvici-nando al punto in cui le taglioleavevano preso Amed.

    Si misero quatti quatti, prontiper cogliere il bracconiere sulfatto.

    Il birbone arrivò tranquillo,accese la torcia per vedere cosaavesse catturato, ma non fece intempo neanche ad urlare che Woffe il cammello gli erano già ad -dosso. Ci volle la forza del Tuttù perdistricarli, poi lo stupore si dipinse

    sul musetto del Cammello, “..masei tu!” disse. Gli altri lo guardaro-no con aria interrogativa e lui disse“è il domatore dei leoni!”.

    Il briccone cercò di spiegare,disse che purtroppo gli spettatorierano sempre in numero inferioree che il circo aveva tagliato ilbadget e che i suoi leoni avevanopoco da mangiare.

    Il Tuttù capì che stava dicendouna bugia e si arrabbiò tantissimo.Chiunque fosse finito nella tagliolanon avrebbe avuto scampo. Minac -ciò il domatore dicendogli che loavrebbe fatto arrestare.

    A questo punto il birbone fucostretto a dire tutta la verità. Ineffetti era geloso del Cam mello. Daquando era giunto al circo gli avevatolto la scena e tutti i bambiniandavano da lui a farsi i selfie.

    Avendo scoperto che si eraperso, aveva deciso di realizzareuna trappola con le tagliole. Inquesto modo se ci fosse cascato sisarebbe liberato di lui una volta persempre e sarebbe ritornato l'attra-zione del circo.

    Il racconto lo fece piangendo.Quando il Tuttù lo guardò negliocchi verificò il sincero pentimen-to; lo videro anche gli altri.

    Il birbone disse, “sono pronto,è giusto che paghi la mia colpa”.Il cammello gli si avvicinò e gliporse la zampa dicendo: “ti hoperdonato. L'aver ammesso latua colpa è già una cosa grande eil tuo pentimento è sincero”. Siabbracciarono e diventarono ami -ci. Si scaldarono al fuoco raccon-tandosi le proprie avventure e almattino ripresero la via di casa,ognuno la sua, ognuno con i suoicompagni, perchè ogni buon viag -gio si sa, ha bisogno di un buoncompagno.

    Emanuele [email protected]

    31 ottobre 2017

    Le favole di EmanueleLa storia a puntate

    Il vecchio nome del Riccio era“Passaggio” (analogo alladenominazione della strettoiapresso Pergo). In effetti unpassaggio…stretto con le ca -se a filo della strada e con in più latrafficata deviazione verso la Pie -traia: nulla di cambiato rispettoall’ ‘800 quando a transitare eranoso prattutto carri e barocci. Lospunto mi è venuto da un inciden-te di qualche giorno or sono, unodei tanti…, nell’ambito di questoincrocio che, nonostante la do ta -zione del semaforo, mantiene unaelevata pericolosità. Incidente cheha determinato il formarsi di lun -ghissime file di automezzi fino

    oltre Terontola da una parte e Ca -mucia dall’altra. Scontrandosi conuna Panda che svoltava, un’Ape èfi nita contro il muro della casaGORI: minime le conseguenze peri guidatori, per fortuna… sot to -lineo “per fortuna” perché fino apochi minuti prima un gruppettodi persone stava tranquillamente aparlare proprio dove è andatasbattere l’Ape e tremo al pensierodi quello che sarebbe potuto suc -ce dere. I nostri vicini Umbri in

    me rito alla viabilità si sono mo -strati molto più accorti di noi: an -dare a Perugia (oppure anche aSie na) è uno spasso. Non cosìinvece per la famigerata SR 71 nel -l’intero tratto che va da Terontolaad Arezzo (per non dire oltre) contempi “biblici” di percorrenza ecostanti rischi alla guida.

    All’aumento esponenziale deltraffico (sia le automobili che imez zi pesanti e/o i lenti trattori) siviene ad aggiungere l’eccessiva ur -banizzazione lungo l’intero trattocon infiniti innesti e deviazioni.Soprattutto d’inverno, col fondovi scido e le nebbie mattutine, per -correrla è un vero azzardo: oltrealle auto che deviano o si immet-tono (magari all’ultimo momentoe con la “freccia” come… opzio-nal !), immancabile è poi il classi-

    co “vecchietto” che rischia la pelleper portare la spazzatura ai bidonicamminando lungo il ciglio dellacarreggiata, in mancanza presso-ché totale di marciapiedi. Semprerimanendo al difficile attraversa-mento del Riccio, mi sembrerebbedoveroso pretendere anche unincremento sia della illuminazioneche della segnalazione stradale incorrispondenza del Bar Del Ric -cio, viste le molte auto che so -stano nei paraggi ed i frequenti at -traversamenti della carreggiatastra dale da parte dei pedoni. Lenuove “Rotonde” sono funzionalie danno una mano nel transito:ma non basta.

    Il problema è annoso ed è le -gato a clamorosi errori del pas sa -to (quando ancora c’erano dispo-nibilità economiche da investire) eche è ora difficile rimediare conuna economia ridotta alla “cannadel gas”. Mi riferisco in primis alPonte sulla Ferrovia sotto al Ric -cio: errore madornale quello diin dirizzarlo verso il vecchio trac -ciato della strada Riccio-Barullo!Bastava indirizzarlo verso la zonadel Bivio Riccio facendola conflui-

    re qui con la SR 71 anziché inquel terribile “imbuto” in mezzoal le case del Riccio.

    Lo dico con esperienza diretta:i numerosi camion che vengonodall’ uscita della Superstrada dellaPietraia faticano non poco a svol -tare (specie verso Camucia) coninevitabili strusciate su muri econ tinui blocchi del traffico. Se al -la guida di autoarticolati o bisar-che non c’è qualcuno più che sve -glio, ci vogliono minuti e minuti dipericolose manovre col consuetoconcerto dei clacson e le imman-cabili imprecazioni degli automo-bilisti bloccati in mezzo alla stra -da.

    Qualcosa si è mosso con latra versa che parte da sotto la Cooped arriva al Vallone: è funzionalema, almeno per ora, non cambia

    In una parte dell’Infinito èrac chiuso un archivio se gre -to dove è stato scritto il de -stino di ogni essere umano,impossibile conoscerlo, mala prematura scomparsa di Sophiaha riempito di sconforto il cuoredi suo marito, dei suoi parenti e ditutti gli amici che hanno avuto ilpiacere di conoscerla.

    Nessun essere umano peròmuore sulla terra fino a quandoresta nel cuore di chi ancorarimane in vita e noi ricorderemoSophia con questo pensiero:“Gloria a te creatura buona egiusta quando varcherai la sogliadello sconfinato paese dei morti!”

    Ma la mente umana ha unlimite nel descrivere con paroleterrene i “Segreti Celesti”, l’unicainvocazione possibile è quella diproporre che, alle estreme possi-bilità dei nostri meriti, supplisca

    Signore la tua Misericordia.Di fronte alla scomparsa della

    nostra amica Sophia, da parte no -stra una silenziosa accettazione.

    In quest’istante sicuro d’inter-pretare il desiderio di tutti voi edella mia famiglia, oserei dire:“Ciao Sophia!

    Ernesto Lipparini

    PAGINA 6

    Via Dell’Esse 30/A Camucia di Cortona (Ar)Tel. 0575 - 630.572 - Fax 0575 - 606.719

    Cell. 340-97.63.352

    Biodermogenesi: liberati dalle smagliature

    Il Tuttù senza fari e lo strano incontro!

    Piazza della Repubblica, 3 - 52044 CortonaTel./Fax 0575 - 62.544www.molesini-market.com

    [email protected]

    Primo, secondo... quarto.Vegni in vetta al podio

    INFINITAMENTE DONNA

    Tel. 0575- [email protected]

    VIA XX Settembre, 22 Terontola (Ar)

    Gli alunni delle classi Vdel l’istituto agrario A.Ve gni, con grande deter-minazione e volontà,han no affrontato gli a -lunni provenienti da istituti agraridel resto d’Italia, in occasione del -l’annuale gara di valutazione dirazza Chianina alla 24a fiera delRan co di Ponte Presale. Il posto

    più alto del podio se lo è guada-gnato la debuttante Mazzieri Chia -ra, seguita dalla veterana Pao lucciFrancesca che ha ottenuto lamedaglia d’argento.

    La squadra capitanata dallaspeaker Bracciali Serena, si è clas -sificata al quarto posto,premiatacomunque con una medaglia dilegno.

    Nel corso della gara gli alunni

    hanno osservato,valutato,classifi-cato con chiarezza e precisione,anche espositiva, oltre alle bellez-ze degli esemplari, le loro caratte-ristiche morfo-funzionali come ilgigantismo somatico, caratteristi-co della razza Chianina.

    Le vittorie ripagano gli alunnidi un intenso e costante studio,portato avanti insieme al prof. Car -

    dinali Bruno che da sempre riescea trasmettere agli studenti la suagrande passione per questi esem -plari.

    Grande soddisfazione per i ri -sultati ottenuti, da parte del Di ri -gente scolastico prof.ssa SalvatriceDe laimo, la quale riceve dagli stu -denti un sincero ringraziamentoper aver permesso loro la parteci-pazione alla manifestazione.

    ... nel ricordo di Sophia Sponldurg

    Gara di valutazione che si è tenuta a Ponte Presale

    La S.r. 71 - gli annosi problemi della viabilitàmolto. E’ vero, si bypassa Camu -cia, ma i camion sono costretti aim mettersi di nuovo sulla SR 71 alVallone e per Ossaia, Riccio e Te -rontola non cambia nulla... Il toc -casana sarebbe stato (a suo tem -po...) una vera “bretella” dall’im-bocco della Superstrada a Teron -to la fino ad Arezzo liberando cosìle case ed i centri abitati lungo laSR 71 dalla maggior parte del traf -fico pesante, un po’ come è statala “Galleria della Super strada” per

    Pas signano. Di recente la stampalocale ha fatto cenno all’intenzio-ne di “sfondare” la bretella sotto ilVallone arrivando fino a Terontola.Di fronte a tante inutili “cattedralisul deserto”, quest’opera sarebbeinvece di assoluta e fondamentaleimportanza.

    Invito i lettori a se guire la cosacon interesse sollecitandone adogni livello una sua ra pida e con -creta attuazione.

    Carlo Roccanti

  • PAGINA 7

    L’ETRURIA N. 19 TERRITORIO

    Di Tremori Guido & Figlio0575/63.02.91�

    Via XXV Aprile, 5 - Camucia - Cortona

    “In un momento particolare,una serietà particolare”

    31 ottobre 2017

    Il 4 ottobre, alla età di 92 an -ni, è venuto a mancare nellapropria abitazione in SanDon nino il compaesano Au -gu sto Nicoletti, che per il la -vo ro lungamente svolto, per lasociale partecipazione alla vita diquesta comunità e per il suo carat-tere estroverso e vivace è statoassai rilevante, conosciuto, amicoe benvoluto anche fuori da Mer -catale e dalla sua valle.

    E’ un’altra anziana figura mer -c atalese che scompare, figura diquelle non facili a dimenticare, dispicco per l’esuberante presenzafra la comunità, carica di energianei suoi impegni occupazionali,attenta osservatrice con personalie arguti accenti di giudizio, caloro-sa nel tifo per la squadra locale,spontanea e solerte nell’umanosoc corso ai vicini nelle loro imme -diate necessità.

    Nel 1949 aveva sposato l’An -na, brava e bella ragazza di unpae se poco distante, moglie, poima dre saggia, operosa, semprepre murosamente vicina ai suoi ca -ri, al marito fino al doloroso mo -mento della sua perdita, e al fi glioIldo, affermatosi con comprensi-bile soddisfazione di en trambi igenitori in campo medico quale

    Anche a Pergo il 15 ot to -bre è stata una bella do -me nica all'antica e nelse gno della secolare tra -dizione cattolica. Si è fe -steggiata infatti la Madonna delCar mine che in Val d' Esse e a Cor -

    tona ha tanti de voti. Ci racconta la giornata festiva

    vissuta a Pergo Denise Burbi, unagiovane signora molto attiva nellavita sociale e cri stiana dellapopolosa frazione cortonese.

    Ecco quanto ci ha detto sulladomenica autunnale dedicata allaMadonna.

    “Sono passati già 2 anni daquando il nostro amato parrocodon Giuseppe Corbelli non é piùtra noi ma la nostra piccola co -munità di Pergo, ha cercato diman tenere la parrocchia sempreviva; nonostante le varie difficoltà.

    Seguiti dai nuovi sacerdoti donAlessandro e don Anthony, che do -me nica hanno celebrato assiemela Santa Messa solenne, ognunonel suo piccolo cerca di fare quel -lo che può occupandosi del ne -ces sario, dalle pulizie ai fiori, dalcoro ai gatti, dal catechismo algior nalino settimanale; ma soprat-tutto rispettando le tradizioni.

    Pro prio per questo, prima a

    settembre con la Festa della Ma -donna del Bagno, abbiamoaccolto al San tuario i Pellegrinicon messe, gio chi e buonecolazioni e do me nica scorsa,15ottobre, con la Fe sta dellaMadonna del Car mine, abbiamo

    pregato e cantato, cer cando dioffrire a grandi e piccini unsemplice pomeriggio d'autunnosull'antico piazzale-giardino del lanostra chiesa.

    Odori e sapori del passatomescolati a chiacchiere sane,hanno permesso di stare insiemeguardandoci negli occhi, sor -seggiando buon vino, mangiandocastagne calde, ottimi dolci efragranti panini con porchetta.

    E' stata insomma una bellagiornata e per il prossimo annoaspettiamo ancora più genteessendo sicuri che organizzeremoancora meglio le nostre festecristiane.”

    Al nostro giornale fa piacereche il fare festa da cristiani corto-nesi sia ancora vivo e ben organiz-zato.

    Un grazie a Denise e a tutti co -loro che hanno collaborato perquesta bella giornata di festa.

    I. Camerini

    una bella festa

    docente universitario a Pe rugia,studioso e ricercatore di li vellointernazionale.

    Augusto aveva raggiunto unaeccellente posizione fra i coltivato-ri diretti della zona particolarmen-te evidenziata dalla estensione edalla qualità della sua produzionetabacchicola. Altra sua emergenteattività era stata quella commer-ciale svolta per diversi anni nelsettore suinicolo in collegamentocon le relative grandi aziende dellaVal di Chiana, dove nei rapporti dilavoro e dagli amici era chiamatoconfidenzialmente “Il Moro” perla sua folta capigliatura nera avutain gioventù.

    Da qualche anno il suo vigorefisico e caratteriale erano andatigradatamente cedendo al pesodell’età; sempre più rare le volteche lo si poteva incontrare inpaese fino a quando il suo vivere èrimasto poi circoscritto nell’ambi-to della sua casa, affettuosamenteaccudito e curato dai suoi carifino al triste momento in cui eglici ha lasciato.

    La notizia della perdita di Au -gusto, diffusasi rapidamente colmesto suono delle campane, oltrea recare vuoto e cordoglio fra laco munità della valle, ha segnatola caduta di un vistoso e coloritotas sello, uno degli ultimi a com -porre il mosaico di una genera-zione che ha caratterizzato quelMer catale diverso fino a ieri edancor vivo nel cuore di chi lo havis suto ed amato.

    Uniti alle condoglianze di tuttala cittadinanza (compresa quellaespressa in un manifesto dellaUnione Polisportiva, di cui Au gu -sto è stato socio-fondatore) rinno-viamo alla moglie Anna e al fi glioprof. Ildo i sensi del nostro sen titocordoglio.

    Mario Ruggiu

    Dal 3 al 14 ottobre unanu trita rappresentanzadegli studenti del nostroLiceo Classico LucaSi gno relli, proseguen-do il gemellaggio instaurato diversianni orsono, ha vissuto un impor-tante scam bio scolastico, culturaleturistico con due licei americaniche poi l'anno prossimo invierannoloro studenti a Cortona.

    Ci racconta l'esperienza svoltauna delle protagoniste, la studentes-sa Anna Chiara Monzali.

    Ecco il suo racconto."Sono una dei ventuno ragazzidel Liceo Classico Luca Si gno relli,Cortona, provenienti dalle duesezioni del quarto anno che,accompagnati dalle insegnantiEleonora Meoni e Maria Silva Vec -chini,ci siamo fatti americani peruna settimana. Sì, abbiamo feli -cemente trascorso una settimananelle famiglie degli studenti a me -ricani frequentando i loro liceicome faranno loro nel prossimogiu gno quando verranno a Cor -to na.Quindici di noi hanno trascorso iprimi sette giorni alloggiando

    nelle case di alcuni studenti dellaHighland School di War renton,Virginia; gli altri sei, in vece, sonostati ospitati dagli stu denti dellaThomas Jefferson High School,Alexandria, Vir gi nia. La settimanaè passata in un batter d’occhio trail seguire le lezioni nelle rispettivescuole ospitanti, la visita a Wa -

    shington, che rimane molto vici -na ad entrambe le scuole. A Wa -shin g ton abbiamo avuto anchel’opportunità di visitare l’Am ba -sciata Italiana. Abbiamo inoltreassistito ad una partita di footballamericano. Le nostre giornateame ricane sono volate via velocitra le molte attività organizzatesia dalla scuola sia dalle famiglie.quin di non solo lezioni scolasti-che ed incontri culturali, ma an -

    MErCATALEFigura onnipresente nella vita paesana

    E’ mancato Augusto Nicoletti

    Americani per una settimana

    Una bella festa. Così al -l'imbrunire di domeni-ca 15 ottobre, lasciandol'antico chiostro delCal cinaio, commentava-no gli ospiti del Cam del Ferrettointervenuti nel pomeriggio allafesta annuale della ricorrenzadella dedicazione cinquecentescadel noto Santuario cortonese aSanta Maria delle Grazie. Lo stessogiudizio avevano espresso pocheore prima, nel primo pomeriggio,gli ammalati e i volontari del l'U -nitalsi che, dopo la santa mes sasolenne delle ore undici, celabratadal parroco don Ottorino Cosi -mi, avevano par tecipato al convi-vio parrocchiale nel refettoriodella storica canonica assieme atanti abitanti della parrocchia e atanti fedeli de vo ti della Madonnadel Calcinaio che erano stati ac -

    colti e serviti dai membri delConsiglio parrocchiale guidati daCarla, Luigi e Lu cia no.

    Nel pomeriggio, alle sedici,prima della Santa Messa vesperti-na, un momento di grande, parte-

    cipata comunicazione sul San -tuario e sulle opere parrocchialiha visto interventi mirati di LaraGi mignani, di Clara Egidi, diPatrizia Giommetti, di AribertoRo vaglia, di Carla Rossi e dellostesso don Ottorino Cosimi e poii saluti dell'Amministrazione co -munale che sono stati portati dalsindaco Francesca Basanieri edal l'assessore Andrea Bernar di -ni.

    Dopo la santa messa vesperti-na c'è stato un significativo mo -men to di incontro e ritrovo nei lo -cali dell'Associazione Amici diFrancesca che ha la sua sede daoltre vent'anni nei locali parroc-chiali del Calcinaio. Un incontrodove Rinaldo Vannucci ha por -tato il saluto del presidente Lucia -no Pellegrini impossibilitato adessere presente in quanto ricove-

    rato in ospedale ad Arezzo ed haillustrato ai presenti il programmae le iniziative che promuove la be -ne merita e nota associazione cor -tonese.

    Ivo C.

    Tuteliamo i nostri risparmiL’investimento è una ottima garanzia per il nostro futuro, ma dobbiamo

    conoscere le sue regole per non sbagliare. Proviamo ad aiutarti.

    A cura di Daniele Fabiani

    Chi lavora nel settore finanzia-rio - in particolar modo nei mo -menti di crisi dei Mercati -vieneavvicinato da parenti ed amici chechiedono suggerimenti o consigli.Logicamente la risposta non potràmai essere univoca, ma il presup-posto di base dovrebbe consisterein un’altra domanda “Com’è com -posto il tuo portafoglio finanzia-rio?”. Può sembrare strano ma aquesto punto si riscontra la superfi-cialità con cui la maggior partedelle persone si accosta al tema deipropri risparmi.

    Spesso le risposte sono generi-che: “Ho dei fondi…ho dei titoli”.In tal caso dobbiamo chiedere loro“Quali fondi? Quali titoli? Chi èl’emit tente? Conosci la sua soliditàpatrimoniale?“ Troppo frequente-mente la risposta che riceviamo èapprossimativa, talvolta addiritturanegativa.

    Proprio come in ogni settoredella vita, anche in ambito finanzia-rio l’ansia ed il panico sono spessogenerati ed alimentati dalla scarsaconoscenza di quanto ci accade,nello specifico dalla scarsa cono -scenza di “quanto” e di “cosa” si hain portafoglio. Con l’intento di aiu -tare a ridurre tali preoccupazioni,proviamo ad indicare alcuni sem -pli ci consigli:1) Conoscere veramente “cosa”abbiamo e “quanto” ne possedia-mo. Basta chiedere al proprio inter-

    locutore finanziario una dettagliatarendicontazione dei propri investi-menti .E’ importante anche verificare setali strumenti sono realmente ade -guati alla nostra propensione al ri -schio, cioè se sono in linea conquanto siamo disposti ad osare.2) Stare lontani dagli investimentiche promettono rendimenti troppoelevati rispetto alle medie di settore.Ad un rendimento elevato, corri-sponde sempre un rischio elevato.Troppo spesso la “golosità” è lamigliore amica di coloro che sonostati imbrogliati.3) Suddividere i propri risparmi indiversi prodotti o titoli, non concen-trando tutto il portafoglio solamentesu uno o su pochi strumenti finan-ziari. Tecnicamente si definisce di -ver si ficazione, in realtà si tratta diassoluto buonsenso.4) Evitare di fingere di aver capitociò che in realtà non abbiamo com -preso bene. Lo fanno in molti, soloper voler apparire alla stessa altezzadell’interlocutore. In questi casi in -vece è necessario chiedere ulte riorichiarimenti o spiegazioni.5) Pur avendo ottenuto ulterioriprecisazioni, nel caso in cui non sicomprendessero ancora sia il fun -zionamento del prodotto proposto,sia il rischio ad esso associato in talcaso è preferibile evitare di sotto-scrivere lo strumento presentato.

    [email protected]

    che serate al cinema, shopping,bagni nell’oceano e più in genera-le assaggi di vita americana apar tire da un cheeseburger aipreparativi per la festività di Ha -lo ween.

    Dopo aver salutato la scuola e lefa miglie con un party d’addio, sia -mo partiti alla volta di New York con

    le lacrime agli occhi lasciandoci allespalle un’esperienza indimenticabilema con il cuore in gola per l'avven-tura emozionante di vivere quattrogiorni da turisti nella Grande Mela.Quattro giorni in cui le Avenuesnewyorkesi sono state la nostra casae lo sfondo dei numerosi scatti checi ritraggono ora a Times Square,ora ai piedi dell’Empire State Buil -ding, ora tra gli scoiattoli di CentralPark, ora tra le prestigiose opere

    del Metropolitan, ora vicino all’im-ponente Trump Tower…Insomma,ab biamo percorso un po’ tuttaManhattan, spingendoci addiritturaa Brooklyn e a Dumbo.

    Devo però sottolineare che lanostra esperienza del 2017 è sta taun grande successo anche grazieal fatto che noi abbiamo trovatola strada già spianata dai prece-denti scambi linguistici con gliUSA che il liceo, grazie soprattuttoalla professoressa d’inglese GioiaComanducci e all’insegnante a -me ricana Ann Renzy Maclean,ave va organizzato con successonegli anni precedenti ".

    Grazie, Anna Chiara, per que -sta tua preziosa testimonianza e uncaro ad majora a te e tutti i tuoicompagni liceali da parte delnostro giornale.

    Naturalmente un augurio daestendere anche agli altri studentiche sono rimasti a Cortona, allanuo va preside Maria Beatrice Ca -pecchi, a tutti i professori e impie-gati del Liceo Signorelli che hannoseguito il gemellaggio 2017 tramitei vostri puntuali resoconti.

    I. C.

    Cinque semplici regole per i nostri risparmi

    di Angori e Barboni s.n.c.Via IV Novembre, 13 Camucia di Cortona Tel. 0575/63.12.63

    In ricordo di Aurelia GhezziMercoledì 8 novembre alle ore 18,00 nellaterrazza del Ristorante Tonino, si ritrove-ranno gli amici per un ultimo saluto allacara Aurelia direttrice per lunghi annidell’Uni versità della Georgia.Saranno presenti la figlia e i nipoti. L’invitoè esteso a quanti vorranno essere presenti.

    Successo al Calcinaio della ricorrenza religiosa annuale dedicata al nome del Santuario

    PErGONel segno della tradizione religiosa cristiana

    Grande successo della Festa della Madonna del Carmine

    L'esperienza di studio e di viaggio in Usa degli studenti del Li ceo Signorelli

  • PAGINA 8

    L’ETRURIA N. 19 ATTUALITÀ 31 ottobre 2017

    Via Matteotti, 41-43 - CamuciaTel. e Fax 0575-62.285 - [email protected]

    Ma rio Tozzi pur partendo dalla suapas sione accademica per la geo lo -gia, quando firma “un pezzo” offreuna visione d’insieme di più aspetticausati da: un’inondazione, da unafrana o da un terremoto perché tie -ne sempre in considerazione lamorfologia umana ambientale deiterritori colpiti.Dopo il primo sisma di magnitudo6.0 del 24 agosto 2016, la scossache ha colpito drammaticamente lazona della Valle del Tronto a ridossodei Monti Sibillini con Accumoli,Arquata, Pescara del Tronto e Ama -trice, ricordo di aver seguito in te -levisione il servizio mandato in ondasempre da “Fuori Luogo” nel qualeMario Tozzi aveva realizzato un re -portage proprio sulla strada delsisma, per constatare di personaquanta distruzione può portare trale montagne, a ridosso di corsid’acqua, il pericolo imminente dellefrane, il deviare improvviso di unfiume; bloccato in diretta dai vigilidel fuoco e dalla Protezione Civile,per ragioni di sicurezza, viveva ilsecondo terribile sciame sismicodell’area dei comuni di Norcia, diMacerata e Visso. Lui era lì.In considerazione dei temi che af -fronta e delle situazioni che incon-tra, ha sempre condotto con la vo -lontà di non creare inutili allarmi-smi pur spiegando oggettivamente iproblemi ai grandi e piccini. Nutreuna profonda antipatia per un certogiornalismo che sfrutta il sensazio-nalismo per spaventare maggior-mente le persone e “incollarle” fa -cilmente agli schermi ed aumentarecosì l’audience! Lui non ne ha pro -

    prio bisogno, perché i grandi eventiterrestri sovrastano talmente le for -ze dell’uomo moderno che non sipresenta certo l’esigenza anche dimol tiplicare i timori e le paure nel lepersone.E’ un uomo molto dedito alla Poli -tica Ambientale e per queste suepro fonde caratteristiche profes sio -nali se fossi Presidente del Consigliolo destinerei a Capo della Pro te -zione Civile.Durante la mia breve intervista te -lefonica ho avvertito in lui con cre -tezza, coraggio, schiettezza, prati -cità, vive con disinvoltura la sua no -torietà, ama vivere all’aperto e stu -diare l’esperienza scientifica diretta-mente sul territorio. Affronta conserietà i suoi molteplici incarichima non trascura il sociale del restotutti i suoi studi e interessi sonoindirizzati alla finalità del raggiungi-mento del benessere delle popola-zioni. E’ un politico ambientale che non sinasconde dietro un libro o un pan -nello televisivo. In Lui vivono la sa -pienza della scienza, la pro fes sio -nalità del giornalista e la saggezzadell’uomo che trasmette comunquesempre tante dosi di fratellanza esolidarietà.

    Roberta Ramacciotti blogwww.cortonamore.it ®

    Ancora una volta l