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5 Anno 3 - Maggio 2013 – Supplemento a www.newsimpresa.it - Diffusione Gratuita

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La testata di NewSImpresa dedicata alle PMI, con approfondimenti nel settore Automazione Industriale, Meccatronica, Elettronica, Elettrotecnica, Energia, PLM, Infrastruttura ICT.

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ICT:ICT:ICT: Progettazione, Simulazione e Automazione: Progettazione, Simulazione e Automazione: Progettazione, Simulazione e Automazione: obiettivo Integrazioneobiettivo Integrazioneobiettivo Integrazione

Automazione:Automazione:Automazione:Building Automation e Effi cienza Energetica, Building Automation e Effi cienza Energetica, Building Automation e Effi cienza Energetica, il futuro del pianetail futuro del pianetail futuro del pianeta

Elettronica:Elettronica:Elettronica: Controllo di Processo Controllo di Processo Controllo di Processo

magazinemagazinemagazinemagazinemagazinemagazinemagazinemagazinemagazinemagazinemagazinemagazinemagazinemagazinemagazinemagazinemagazinemagazinemagazinemagazinemagazinemagazinemagazinemagazinemagazinemagazinemagazinemagazinemagazinemagazinemagazinemagazinemagazinemagazinemagazinemagazinemagazinemagazinemagazinemagazinemagazinemagazinemagazinemagazinemagazinemagazinemagazinemagazinemagazinemagazinemagazinemagazinemagazinemagazinemagazinemagazinemagazinemagazinemagazinemagazinemagazinemagazinemagazinemagazinemagazinemagazinemagazinemagazinemagazinemagazinemagazinemagazinemagazinemagazinemagazinemagazinemagazinemagazinemagazinemagazinemagazinemagazinemagazinemagazinemagazinemagazinemagazinemagazinemagazinemagazinemagazinemagazinemagazinemagazinemagazinemagazinemagazinemagazinemagazinemagazinemagazinemagazinemagazinemagazinemagazinemagazinemagazinemagazinemagazinemagazinemagazinemagazinemagazinemagazinemagazine

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EDITOREPentaconsulting SrlPiazza Caiazzo, 2 20124 MilanoTel. 02 92958990 - fax 02 700595960

REDAZIONEDirettore ResponsabileMassimo [email protected]

Direttore TecnicoValerio [email protected]

Segreteria di redazioneArianna [email protected]

Art Director e Grafi caIvan [email protected]

StampaC&M print s.a.s.Via Sardegna, 13 - 20060 Vignate (MI)

Autorizzazione del Tribunale di Milano n.493 del 7/10/2009

SOMMARIO Anno 3 - Maggio 2013 – Supplemento a www.newsimpresa.it - Diffusione Gratuita

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EdiTToriale

SPECIALE SPS/IPC/DRIVES ITALIA 2013Il successo continua

Il “Gotha” dellʼAutomazione si incontra a SPS/IPC/DRIVES/ITALIA

Sistemi di manipolazione ad elevata tecnologia robotica: I portali T e M.

Flessibilità e sicurezza nel motion control

Tre dimostrazioni pratiche per toccare con mano

Una gamma di sensori innovativi con industrial ethernet a bordo

L̓ eccellenza nella pneumatica

Integrazione 3D e virtualizzazione

L̓ automazione pc-based compie nuov passi avanti

Un processore di rete a chip singolo include un core arm e un tessuto fpga per imple-mentare interfacce ethernet real-time

Automazione di processo, controllo della produttività e gestione del consumo di energia

Una nuova piattaforma scada con 20 anni di esperienza

Una piattaforma di controllo multitasking e multi target per gestire progetti con intelligenza distribuita

Sicurezza Funzionale: istruzioni per lʼuso

ICTProgettazione, simulazione e automazione: Obiettivo integrazione

NX: progettazione e simulazione integrata e nativa

Cloud e simulation 360 a supporto dellʼintegrazione applicativa per lo sviluppo dei prodotti

Eplan: in fretta e bene, integrazione avanti tutta

Industrial equipment: 3Dexperience e open pdm

CASI DI SUCCESSOCAD, PDM, ERP: un ambiente integrato per un modello di business vincente

AUTOMAZIONE Building automation e effi cienza energetica, il futuro del pianeta

Automazione integrata degli edifi ci basata su PC

Tecnologie ICT per migliorare lʼeffi cienza energetica

ELETTRONICAIl controllo di processo: Soluzioni Hardware e software

Energy Harvesting: lʼenergia ambientale è ovunque

EVENTIMecha-Tronika: intelligenza e soluzioni per lʼindustria manifatturiera

FOCUSQualità, sicurezza, ambiente: Integrazione per vincere la competizione

L̓ altra copertina:

Beckhoff, il percorso dellʼinnovazione

Soria e strategie

Offerta IPC

Offerta I/O

Offerta Motion

Offerta Automation

Team Vincente

10 anni di successi

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Edi oriale

SPS, UN ALTRO ANNO DOPO: O CI SVEGLIAMO OPPURE DIETRO L’ANGOLO CI ASPETTANO IL MARCO O IL RENMINBI ?

In altro anno è passato, per chi si occupa di Automazione Industriale la cartina di Tornasole sem-

bra essere diventato l’evento SPS a Parma. Un momento al tempo stesso di bilancio e … ripartenza.

Di riflessione e di azione. Di speranza e di pragmaticità. Procediamo con ordine. L’anno scorso

ci si augurava che qualcosa cambiasse perché così non si sarebbe potuto continuare: il mercato (quello

globale…) avrebbe dovuto finalmente riprendere a crescere (o quantomeno a non decrescere), il governo

avrebbe dovuto mettere in atto politiche per il rilancio dell’industria e .. dei consumi. Il tutto, ov-

viamente, senza inficiare il risanamento dei conti pubblici e il welfare, una missione facile facile …

forse leggermente più complicata - ma neanche tanto- di chi cosparso di pece nera deve correre una tre

chilometri in un bosco in fiamme per raggiungere i soccorritori. In questo modo le aziende avrebbero

potuto liberare risorse per investire in innovazione, nell’efficacia dei processi e, quindi, rimanere

competitive. Anche se a voler essere obiettivi (anche se antipatici agli occhi di chi si è comportato così)

nel panorama delle PMI (ma..ahinoi, non solo) troviamo spesse Aziende povere ma … famiglie ricche.

Ancora pochi sono i casi in cui gli imprenditori reimpiegano ‘i guadagni accumulati’ per il rilancio

dell’azienda, Ora non rimane che agire bene e alla svelta, tanto lo sappiamo: il signor Godot - in un

clima da deserto dei tartari- non è mai arrivato e non arriva. Forse è il caso di mettere in atto quelle

azioni che - per mille motivi, alcuni endemici solo del nostro bel paese- non si è avuto mai il coraggio

di attuare. Ad onor del vero, forse il modello economico andrebbe rivisto a livello mondiale secondo

le logiche della programmazione progettuale di alto livello: modello concettuale, modello funzionale,

progettazione, simulazione e realizzazione… ma tanti i fattori in gioco. Vediamo se saremo capaci

di vivere del cambiamento, anche perché, in alternativa, dopo 10 anni di crisi economica (1929 a

seguire) la storia ci ha già indicato come potrebbe andare a finire.

Ma sono (dobbiamo esserlo) moderatamente ottimista. Siamo un paese strano, a macchia di leopardo

ed a macchie di giaguaro (PierLuigi non c’entra). Un paese in cui i campi di pomodoro confinano

con aziende ad altissima tecnologia e innovazione rivolta all’automazione. Un paese pieno di fiori

all’occhiello e di ECCELLENZE (quelle vere, non quelle del Celeste Lombardo)… e se le raggruppassi-

mo… e se ci organizzassimo, se finalmente si potesse dare onore al merito, al valore, alla capacità,

all’intelligenza, al fare bene… un utopia, un sogno …

O forse semplicemente un altro paese laddove la pizza non costa 15 Euro, ma 10 Marchi… o forse 10

Renminbi! Ancora più onomatopeico…

Ma non siate preoccupati …. è solo il mio EDITTORIALE

Buona manifestazione fieristica a tutti, augurandoci sia un evento foriero di

energie e novità positive. Aufwiedersehen (Il cambiamento è iniziato)

Massimo Fucci

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con la promozione di

SIRI - Associazione Italianadi Robotica e Automazione

Organizzazione a cura di

www.mechatronika.itIngresso gratuito (riservato a operatori, stampa e istituti scolastici) dalle porte Sud, Est e Ovest di fieramilano: da mercoledì 23 a sabato 26 ottobre 2013, dalle 9.30 alle 18.00.

Per informazioni: MECHA-TRONIKA c/o CEU-CENTRO ESPOSIZIONI UCIMU SPAviale Fulvio Testi 128, 20092 Cinisello Balsamo MI, tel. +39 0226 255 228-234, fax +39 0226 255 897, [email protected]

Dalla progettazione alla costruzione, dagli acquisti al montaggio, dall’installazione al controllo, dalrisparmio energetico alla sostenibilità ambientale, dall’assistenza allo smaltimento, la competitivitàdel prodotto manifatturiero è funzione delle svariate competenze che permettono di gestire intermini meccatronici la catena di processo. Una somma di “intelligenze” di cui MECHA-TRONIKAsi fa espressione per garantire a offerta e domanda la più qualificata occasione di incontro.

IN VETRINA � ROBOT INDUSTRIALI � MONTAGGIO, MOVIMENTAZIONE EMANIPOLAZIONE � SISTEMI DI VISIONE � MISURA E CONTROLLO � CONTROLLODEI PROCESSI E DELLE LAVORAZIONI � LOGISTICA E MOVIMENTAZIONE � SOFTWAREE HARDWARE PER LO SVILUPPO DI SISTEMI E PRODOTTI (PLM) � IMPIANTISTICA:COMPONENTI E ACCESSORI � SICUREZZA E AMBIENTE � SFORTEC-SUBFORNITURATECNICA � SENSORI, RILEVATORI, TRASDUTTORI � STRUMENTAZIONE DI PROVA EMISURA � SISTEMI FIELDBUS E DI COMUNICAZIONE � INFORMATICA PER L’INDUSTRIA� SISTEMI SOFTWARE PER L’AUTOMAZIONE E LA PRODUZIONE � AUTOMAZIONEDELLA PRODUZIONE ELETTRONICA � SERVIZI � MANUTENZIONE �

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4magazine

NewS mpresa

Di Massimo Fucci

Siamo alla terza candelina sulla torta speciale di

SPS. Le passate edizioni sono state un notevo-

le successo. L’organizzazione si è adoperata

perché anche l’edizione 2013 possa confer-

mare l’interesse e l’attrazione dei visitatori. Un

mercato che vede l’Italia uno dei principali

protagonisti.

Abbiamo chiesto a Francesca Selva, Exhibition Director SPS/IPC/DRIVES Italia, di fornirci alcune indicazioni.

Come si preannuncia l’edizione SPS IPC Drives Italia 2013? L’edizione 2013 di SPS IPC Drives Italia si prospetta particolar-

mente interessante e ricca di contenuti grazie alla presenza

di un gran numero di aziende. Molte hanno partecipato alle

precedenti edizioni, diverse le new entry.

A oltre cinque mesi dall’evento, abbiamo un dato partico-

larmente incoraggiante: oltre il 60% di incremento rispetto a

quello pari data della passata edizione. Tutto ciò è indice di una

stabilità dell’evento e, soprattutto, di un riconoscimento della

Fiera come manifestazione di riferimento per il settore dell’auto-

mazione industriale.

Si tratta di un risultato particolarmente positivo che ci vede

decisamente in crescita rispetto all’edizione 2012. Ciò nonostan-

te, stiamo mettendo a punto diverse nuove iniziative per dare

ancora più contenuti e attrattività a SPS IPC Drives Italia

2013.

Quali sono i temi caldi che verranno affrontati?Il “fil rouge” dell’edizione 2013 sarà il “Food & Be-

verage”. Vista l’ubicazione di SPS IPC Drives Italia,

abbiamo pensato di focalizzare alcune Tavole

Rotonde su un settore che è molto caro al territorio

parmense. Inoltre, anche l’industria che gravita attorno

al food, sia per quanto riguarda la produzione sia per

quanto riguarda l’imballaggio, rappresenta un settore di

riferimento. Per questo vogliamo coinvolgere in modo di-

retto e approfondito i vari attori di questo settore principe

favorendo l’incontro fra domanda e offerta sia dal punto

di vista dei prodotti e soluzioni, sia dal punto di vista della

tecnologia. Abbiamo inoltre in cantiere un focus sulle

Start up e Spin off per dare il massimo risalto alle nuove iniziative

imprenditoriali italiane che costruiscono il proprio successo a

partire da prodotti e servizi innovativi. Infine l’attenzione verso

le Università verrà come sempre garantita dal nostro progetto

Linking University. Anche in questo caso abbiamo introdotto

qualche novità: una presenza ancora più significativa di Atenei

che organizzeranno delle vere e proprie “Lezioni in Fiera” per

aiutare gli studenti a conoscere meglio il mondo del lavoro e

al contempo favorire gli Espositori ad incontrare coloro che si

stanno per affacciare al mondo del lavoro.

Quali le aspettative in merito al mercato dell’automazione industriale?

In un contesto europeo ancora in forte turbolenza per

quanto riguarda l’andamento economico, anche il

settore dell’automazione sta risentendo, anche se in

maniera inferiore, di una certa stagnazione. Il 2013 si

prospetta piuttosto statico con una previsione di cre-

scita flat rispetto al 2012. Quindi nessun trionfalismo,

ma neanche negatività. D’altra parte anche la recen-

te edizione di SPS IPC Drives Nürnberg ha evidenziato un

mercato dell’automazione ancora frizzante e portatore di

novità e voglia di fare. Ci auguriamo che questo entusia-

smo che abbiamo riscontrato in Germania, contagi posi-

tivamente anche l’Italia dove sappiamo essere presente

una realtà di costruttori di macchine molto competenti e

che da anni fanno dell’export la propria forza propulsiva.

Donald Wich Amministratore delegato di Messe Frankfurt Italia

SPS/IPC/DRIVES ItalIa 2013: Il SuCCESSo ContInua.

SPECIalE SPS Intervista

SPS in brevissimo tempo è riuscita a diventare il punto di riferimento delle Fiere italiane rivolte all’automazione industriale. Le prime due edizioni sono state un successo, per il 2013 siamo sulla buona strada. Un aiuto dovrebbe arrivare da segni di positività in merito al contesto economico.

Francesca Selva, Exhibition Director SPS/IPC/DRIVES Italia

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NewS mpresa

Di Valerio Alessandroni

Il ‘gotha’ dell’automazIone sI Incontra a sPs IPc drIves ItalIa

sPecIale sPs

L’evento di Parma è ormai diventato un riferimento per l’automazione industriale, e non solo: We Love Our Customer e ReMade le novità culturali che accompagnano questa rassegna tecnica.

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NewS mpresa

Il ‘gotha’ dell’automazIone sI Incontra a sPs IPc drIves ItalIa

sPecIale sPs

SPS IPC Drives Italia giunge quest’anno al suo

terzo appuntamento presentandosi su un’area

espositiva di oltre 39.000 mq con oltre 450 espo-

sitori: in sostanza, tutte le aziende di riferimento

di questo settore. E la crescita di oltre il 10%

rispetto all’edizione 2012 conferma che la mani-

festazione è ormai entrata nel DNA dell’industria

italiana.

La stretta relazione degli organizzatori (Messe Frankfurt Italia) con

gli espositori si concretizza in progetti condivisi e in uno scambio

continuo di informazioni. “Solo con l’apporto e la cooperazione

fattiva di diverse professionalità e competenze si possono rea-

lizzare progetti importanti e duraturi”, ha affermato Francesca

Selva, Vice Presidente Messe Frankfurt Italia ed Exhibition Director

di SPS IPC Drives Italia.

L’edizione 2013 punta sugli end user, con il progetto ‘We Love

Our Customer’, nel cui ambito è stato deciso di dedicare un’ in-

tera giornata e uno spazio particolare al settore Food&Beverage.

Il fil rouge della fiera sarà infatti rappresentato da questo settore.

E il 23 Maggio si svolgerà la tavola rotonda ‘Processi produttivi

nell’industria alimentare: l‘automazione per accrescere efficien-

za, produttività,sicurezza, servizio e qualità. Incontro e confronto

tra esponenti della produzione, della distribuzione e fornitori di

sistemi dell’automazione industriale’. Organizzata in collaborazio-

ne con CibusTec, la tavola rotonda vedrà la partecipazione di

relatori provenienti dal mondo del retail, del food, del packaging

e dell’automazione industriale.

Il ReMade In ItalyAlle tante novità che caratterizzano la prossima edizione di SPS

IPC Drives Italia, si aggiunge la

collaborazione con il Prof. Aldo Bonomi, direttore del Consorzio

Aaster, che accompagnerà la manifestazione attraverso un

percorso di ascolto delle principali aziende del macro-settore

dell’automazione industriale partecipanti.

L’obiettivo è quello di instaurare con loro un nuovo canale di

dialogo, per comprenderne i bisogni e le istanze e per im-

maginare percorsi di sviluppo comuni. In particolare si vuole

valorizzare il ruolo dell’automazione industriale nel ‘ReMade in

Italy’ come processo di reindustrializzazione del sistema Paese

partendo dagli asset del Made in Italy e del capitalismo territoria-

le italiano. A tal fine

saranno condotte numerose interviste in profondità ai rappre-

sentanti delle imprese espositrici e altre aziende della filiera, che

permetteranno di costruire un rapporto di ricerca da presentare

in occasione della tavola rotonda del 21 Maggio ‘Scenari futuri

dell’automazione industriale’ insieme a un rapporto di sintesi

dei temi emersi dall’attività di ricerca, con un particolare focus

sul settore Food&Beverage, come documento di analisi per la

tavola rotonda del 23 Maggio.

Nel contesto del ‘ReMade in Italy’ il settore dell’automazione

industriale assume una valenza strategica. In primo luogo, per-

ché rappresenta uno dei pochi settori ancora dotati di capacità

competitiva in un contesto di difficoltà strutturale dell’economia

italiana. In secondo luogo, perché dalle innovazioni di prodotto

e di processo di tale settore si può innestare un processo di pro-

gressiva rivitalizzazione della forza competitiva e della produtti-

vità di numerosi settori della manifattura italiana. In terzo luogo,

perché è un settore che fa sintesi tra i saperi formali e globali del

capitalismo creativo-cognitivo metropolitano e quelli contestuali

e situati del capitalismo di territorio, tipicamente manifatturiero.

In quarto luogo, perché è in tale settore che si innestano molti

delle innovazioni in un’ottica di green economy e sostenibilità

dei processi produttivi. Infine, perché rappresenta una fonda-

mentale cerniera tra la manifattura italiana e quella tedesca (o

comunque europea).

Un fItto pRogRaMMaTra i progetti che completano la kermesse fieristica, ‘Linking Uni-

versity’ e ‘Lezioni in Fiera’, specificatamente dedicate al mondo

accademico, ‘System Integrator on Demand’ come trait d’union

fra fornitori di prodotti e tecnologia e coloro che realizzano i si-

stemi e ‘Innovation Research’ per dare visibilità e smalto alle start

up e agli spin off universitari.

La terza edizione vedrà inoltre un programma convegnistico più

interattivo e stimolante che seguirà il format delle tavole rotonde

per offrire spunti e soluzioni sulle tematiche di maggiore interesse.

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8magazine

NewS mpresa

Risponde: Florinda SalomoneProduct Manager Festo. www.festo.itQuali sono le principali novità che presenterete a SPS?Festo espone a Parma

alcuni esempi di soluzioni

HAT (Handling Advanced Technology), ovvero

sistemi di manipolazione ad elevata tecnologia

robotica, assemblati e collaudati, che possono

essere semplicemente integrati a bordo macchina.

Soluzioni di sistema che possono essere personalizzate

per specifi ci settori industriali e che rappresentano per il cliente

un vero e proprio pacchetto di creazione di valore.

Quali sono gli elementi più innovativi di questi nuovi prodotti e in che modo si distinguono dai prodotti analoghi di altre aziende concorrenti?Sicuramente i portati T e H ad alta velocità ed elevata dina-

mica. Questi portali sviluppati da Festo sono il 30% più veloci

dei sistemi di manipolazione convenzionali. Le loro prestazioni

aprono nuove opportunità nella tecnica della movimentazione,

grazie a risposte dinamiche proprie di un sistema ad asse lineare

e a costi di un sistema a cinghia dentata. Sono, ad

esempio, la soluzione ideale per il transfer rapido

di scatole al termine del processo di formatura,

riempimento e chiusura nello specifi co settore

dell’imballaggio.

Il Portale T ad alta velocità è un’unità di

Pick&Place ad alta velocità con risposta

dinamica più elevata rispetto ad un portale

lineare convenzionale, scalabile per qualsiasi

corsa, che le consente di ‘tenere il passo’ con le

operazioni di formatura, riempimento e chiusura.

Questo portale può raggiungere tempi ciclo da 670

ms senza diffi coltà, grazie a un accorgimento costrut-

tivo: i due assi a cinghia dentata sono collegati all’elemento

a croce mediante un’unica cinghia che gira intorno all’albero

motore. Questo è azionato da due servo-motori EMMS. Un

vantaggio aggiuntivo è il fatto che non è necessario muovere

i motori sull’asse X/Y con i loro due gradi di libertà. La massa

ridotta e due servo-attuatori a disposizione parallela assicurano

movimenti dinamici e un basso grado di usura.

Il Portale H ad alta velocità è invece in grado di coprire un’am-

pia area di lavoro, è scalabile su qualsiasi corsa, presenta una

costruzione molto piatta, un centro di gravità basso ed un telaio

molto più semplice dei veloci robot delta. Il profi lo ottimizzato

di accelerazione e frenatura permette

corse di due metri e un metro sugli assi

X e Y, con una precisione di 0,2 mm.

Anche il modulo roto-lineare del por-

tale H ad alta velocità è una soluzione

ingegnosa: è formato da un albero cavo

con passaggio di energia per il modulo

Front-End e costituisce l’asse Z, sul quale è

applicata l’unità di presa. Il modulo roto-

lineare, con un’accelerazione di 20 m/

s² ad una velocità di 1,5 m/s, permette la

manipolazione di ventose per il vuoto e

pinze meccaniche con carichi compresi

tra 0 e 2 kg.

Le soluzioni complete Festo riducono il

carico di lavoro del personale, abbassa-

no i costi di progettazione, semplifi cano

la procedura di acquisto e contengono i

costi di processo.

SISTEMI DI MANIPOLAZIONE AD ELEVATA TECNOLOGIA ROBOTICA: I PORTALI T E M.

SPECIALE SPS Intervista

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Una mano più forte! Nuovi approcci nell’interazione tra uomo

e macchina in ambiente industriale:

l’esoscheletro ExoHand Festo sostiene

la forza e la resistenza della mano dell’uomo

in compiti di assemblaggio e montaggio.

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10magazine

NewS mpresa

Rispondono: Roberto Pollini, Marcella Deias, Saverio Stellato – Sick www.sick.itNella sua nuova serie di enco-der incrementali Easima, Sick ha puntato sulla flessibilità.Quali sono le principali novità che presenterete a SPS?

Sick presenta, tra le altre novità, la nuova serie di enco-

der incrementali Easima (Easy Mounting in Application),

dotati di proporzioni contenute e di standard costrut-

tivi elevati, che li rendono più simili ad encoder di

fascia superiore pur rimanendo economici e flessi-

bili, adatti a svariate applicazioni: dal monitoraggio

della velocità di scorrimento di nastri trasportatori

fino al feedback di motori asincroni. Un altro pro-

dotto protagonista in fiera è il nuovo Speed Monitor

MOC3SA, un dispositivo di sicurezza per il controllo di

velocità motore. Le applicazioni tipiche riguardano il

rilascio, in funzione della velocità, dei blocchi porta

meccanici, durante il funzionamento della macchi-

na o dei drive, con velocità ridotte e monitorate

in sicurezza, ad esempio in funzione di set up o

manutenzione.

Sick ha puntato sulla flessibilità. Ai concreti utilizzatori

di encoder, Sick risponde proponendo una nuova

concezione di encoder: un corpo compatto che rac-

chiude elevata tecnologia e robusta meccanica. Il disco

ottico, metallico e miniaturizzato, viene scansionato da

una doppia coppia di scanner che fornisce in output tutti

i canali digitali di cui un utente ha bisogno. La flangia mecca-

nica è multi-foro: Easima garantiscono un’ottima intercambia-

bilità, anche grazie al cavo multidirezionale di cui sono dotati.

Anche MOC3SA risponde a requisiti di flessibilità e affidabilità. Il

dispositivo consente il monitoraggio semplice, flessibile econo-

mico e sicuro degli stop e della velocità di rotazione del drive.

L’ampio numero di modalità di funzionamento permette di

scegliere la soluzione migliore per le proprie esigenze di sicurez-

za anche dal punto di vista economico. Lo strumento software

per la progettazione suggerisce automaticamente la modalità

di funzionamento più adatta per la propria applicazione. Infine,

MOC3SA, supporta i più svariati segnali e sensori – anche non

di sicurezza – in modo che possa essere sempre utilizzato lo

stesso modulo di Motion Control, indipendentemente dai sensori

coinvolti.

Quali sono gli elementi più innovativi di questi nuovi prodotti e

in che modo si distinguono dai prodotti analoghi di altre aziende concorrenti?

L’utilizzatore beneficia del valore aggiunto di un

encoder intercambiabile con ogni prodotto della

concorrenza, grazie alla flangia multi-foro. Easima

inoltre avvantaggia sia gli utenti finali che i distribu-

tori: un encoder dotato di questa flessibilità grava

pochissimo sul magazzino. Può essere infatti impie-

gato facilmente in caso di guasti e sostituzioni, spe-

cialmente nei casi in cui un blocco macchina impatta

direttamente sulle potenzialità produttive, laddove

occorre minimizzare le perdite di tempo da destinare

al fitting di una nuova unità. I Reparti di Service e

Manutenzione degli utilizzatori trarranno vantaggio

dal concetto universale di cui gli encoder Easima

sono dotati. Per quel che concerne il MOC3SA, esso

consente di monitorare i blocco porta meccanici

su pallettizzatori, macchine per lavorazioni industriali e

stazioni di spostamento tra sistemi di movimentazione o

robot e persone. MOC3SA è il dispositivo ideale anche

durante lavori di manutenzione, setup o test, ad

esempio su un impianto di riempimento, un sistema

di trasporto o su tavola rotante, per ridurre o mo-

nitorare la velocità del drive durante tali modalità

di funzionamento. Infine, operazioni più complesse

come il monitoraggio della decelerazione, che richie-

dono un arresto controllato del drive, possono essere

implementate utilizzando l’unità logica Flexi Classic e i

sistemi di controllo Flexi Soft.

Flessibilità e sicurezza nel Motion control

sPeciale sPs intervista

Marcella Deias

Roberto Pollini

Saverio Stellato

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Quando l’obiettivo è la produttività degli impianti industriali, i tecnici non si affi dano al proprio istinto, ma ricorrono alle soluzioni offerte dai sensori SICK, che garantiscono processi senza intoppi, evitano costose avarie e fermi macchina, riducono i tempi di collaudo e prevengono incidenti e danni alle persone. Tutto ciò in ogni settore dell’automazione industriale. Grazie a barriere fotoelettriche, sensori di prossimità, per i fl uidi, di distanza, ottici, scanner, dispositivi di protezione optoelettronici e ai servizi SICK, quando si tratta della sicurezza della produzio-ne, tutto il mondo ricorre allo spirito innovativo ed ingegneristico SICK. Noi la troviamo una scelta intelligente.

IN TEMPI INCERTI LA SICUREZZA DELLA PRODUZIONE È ANCORA PIÙ IMPORTANTE.

SICK espone presso il Pad. 02 Stand K002

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12magazine

NewS mpresa

Risponde: Marco Diani - Presidente e co-fondatore di Image S www.imagessrl.comDurante SPS Italia sarà possibile assistere a

dimostrazioni pratiche del software di ma-

chine vision Halcon 11, del sensore di visione

3D Gocator e della telecamera BOA.

In particolare, Halcon 11 di MVTec è l’ultima

release del software Halcon che, grazie alla gamma completa

di strumenti di visione 3D, può essere utilizzato per la realizza-

zione di qualsiasi applicazione di misura tridimensionale. Con

l’introduzione della release Halcon 11 le funzionalità del

software nella visione 3D sono state ulteriormente po-

tenziate. Sono infatti presenti innovative funzionalità

quali identificazione basata su singoli campioni,

confronto di superfici 3D, stereovisione fotometri-

ca migliorata, lettura di codici Aztec e Micro QR,

selezione automatica delle caratteristiche per

la classificazione, algoritmi più veloci attraverso

un esteso supporto su GPU, profiler tool incluso

nell’IDE, nuova interfaccia Halcon / C++ e suppor-

to per Mac OS X. È possibile, inoltre, interfacciare

telecamere 3D.

Gocator di LMI Technologies è invece una famiglia di sensori

intelligenti 3D all-in-one concepiti per la massima facilità d’uso

abbinata a potenza elevata. I sensori Gocator vengono forniti

già precalibrati. Dal personale di produzione in fabbrica a tec-

nici e ingegneri, l’interfaccia integrata nel browser di Gocator

accompagna l’utilizzatore dalla configurazione alla misurazione.

I sensori possono essere configurati in pochi minuti per effettuare

misure in 3D su caratteristiche come larghezze, spessori e angoli,

monitorando la produzione con elevata precisione. La suite di

strumenti di misura integrati in Gocator agevola l’ispezione di

materiali, migliora il controllo di qualità e consente di sviluppare

soluzioni di automazione di fabbrica a costi contenuti.

BOA di Teledyne Dalsa , infine, è un sistema di visione ‘all-in-

one’, più intelligente, più facile da usare e più flessibile rispetto

alle telecamere intelligenti delle generazioni precedenti. Si trat-

ta infatti della prima telecamera intelligente che integra diversi

motori di elaborazione, consentendo di ottimizzare gli algoritmi

tramite DSP, gestire gli applicativi tramite CPU e gestire i sensori

tramite Fpga. BOA garantisce maggiore flessibilità grazie alla

custodia robusta e facile da montare e ai dispositivi integrati per

lo scambio dei dati con gli altri componenti di una linea di pro-

duzione. E’ anche la prima telecamera intelligente con software

applicativo realmente embedded, facilmente configurabile

attraverso un browser.

Telecamera 3D basaTa sulla sTereovisioneImage S presenterà anche la telecamera 3D Ensenso N10 di

IDS Imaging, che funziona secondo il principio della ‘stereovi-

sione con proiezione di un pattern casuale’. La telecamera è

provvista di due sensori Cmos global shutter e un generatore di

pattern, che proietta una matrice di punti casuali sull’oggetto

da rilevare permettendo cosi’ di evidenziare le tessiture degli

oggetti. Grazie alla calibrazione effettuata in fabbrica,

l’installazione della Ensenso N10 richiede pochi minu-

ti. Con l’interfaccia software gratuita in dotazione,

l’utente può inoltre integrare facilmente la tele-

camera nei propri programmi applicativi.

Quando si utilizzano più telecamere, il software

consente di generare un’unica nuvola di punti

3D che contiene i dati di tutte le telecamere.

L’utilizzo contemporaneo di molte telecamere

consente di catturare una scena simultane-

amente da diversi punti di vista, eliminando le

parti nascoste e le ombre e ampliando il campo di

visione. La telecamera stereo 3D Ensenso N10, concepita

per operare a distanze comprese fra 300 mm e 1400 mm, può

catturare oggetti sia statici sia in movimento fino a 30 fotogram-

mi al secondo.

Sfruttando la procedura di stereovisione con proiezione di

tessiture, il generatore a led IR proietta sulla scena una texture

statica e aggiunge strutture che risultano del tutto o in parte

invisibili sull’oggetto. Insieme all’algoritmo di comparazione delle

immagini ‘semi-global matching’, Ensenso N10 legge e acquisi-

sce le superfici che si trovano all’interno del campo di visione.

L’idoneità della telecamera per impieghi industriali è favorita

dalla custodia compatta in alluminio, dal connettore avvitabile

a 3 pin M8 Pluscon, dagli I/O generici (Gpio) e dal cavo USB

avvitabile. La telecamera è indicata per applicazioni in campo

medicale, nella robotica e nei sistemi di picking, logistica,

verifiche di completezza, misurazioni rapide di volumi, misura

e sicurezza. La Ensenso N10 può essere installata in linea ed è

pertanto ideale per ispezioni al 100%.

Il pacchetto software completo, fornito gratuitamente in

dotazione, ha un’interfaccia Halcon e un’interfaccia API a

oggetti(C++).

Tre dimosTrazioni praTiche per ‘Toccare con mano’

speciaLe sps intervista

Image S presenterà dal vivo tre prodotti di punta della gamma proposta

intervista.indd 12 10-05-2013 11:34:23

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14magazine

NewS mpresa

Risponde: Elio Bolsi - General Manager Wenglor Sensoric Italiana www.wenglor.comPresso il Pad. 2 - Stand H056

Wenglor presenta i suoi nuovi

prodotti per la sensoristica, l’iden-

tificazione e la tecnica di sicurezza.

Quali sono le principali novità che presenterete a SPS?In particolare, Wenglor introduce una nuova gamma completa

di sensori a ultrasuoni, un nuovo sensore a colori con display,

sensori ottici laser di misura con tecnologia Wintec e Cmos con

Profinet ed Ethercat a bordo e il nuovo sistema di visione intelli-

genge Pro+ con GlobalTeach+.

Le caratteristiche innovative degli ultrasuoni sono uniche, se

si considerano la disponibilità di un display a bordo e la pa-

rametrizzazione effettuabile dall’utente senza la necessità di

centraline separate. Un solo prodotto permette infatti di coprire

distanze fino a 6 metri.

Il nuovo sensore a colori Wenglor può distinguere anche colori

molto simili con facilità di regolazione grazie al menu studiato

ad hoc e alcune caratteristiche che lo rendono unico. Per i sen-

sori con Industrial Ethernet a bordo, si tratta di un’esclusiva mon-

diale di questa offerta e di una novità assoluta, se consideriamo

i sensori ottici laser di misura con PoE (Power over Ethernet).

Quali sono gli elementi più innovativi di questi nuovi prodotti e in che modo si distinguono dai prodotti analoghi di altre aziende concorrenti?Grazie alle caratteristiche di compensazione

delle oscillazioni di temperatura, i sensori a

ultrasuoni permettono al cliente di ottenere una

misura senza errori dovuti alla temperatura e con la

funzione di annullamento dell’interferenza reciproca

(Multiplex). Un altro vantaggio è quello di potere controlla-

re zone più ampie (funzione Sincrono), Sono disponibili infine

custodie in acciaio inox per ambienti critici (farmaceutico,

Food&Beverage).

Il sensore di colore Wenglor garantisce una facilità di memoriz-

zazione di colori. Grazie a un menu guidato e al display, l’utiliz-

zatore può parametrizzare in maniera semplice e veloce con

il vantaggio di risparmio di tempo e performance in riconosci-

mento di oggetti con colori molto simili e anche molto lucidi.

I vantaggi dall’utilizzo di sensori con Industrial Ethernet sono

visibili nel sistema di comando, nella configurazione indipen-

dente dal luogo e nella diagnosi remota tramite accesso ai dati

di processo e di parametrizzazione, La funzionalità Plug and

Play assicura il totale abbattimento dei costi dovuti agli errori di

cablaggio e di diagnostica.

La storia dei successi Wenglor risale a più di 25 anni fa nella

piccola città tedesca di Tettnang. Dieter Baur sviluppò allora il

primo sensore innovativo, Da allora, di anno in anno, Wenglor è

cresciuta costantemente, sviluppando prodotti innovativi. An-

che oggi ricerca e sviluppo hanno in Wenglor un grande valore.

Wenglor è riconosciuta per la qualità e affidabilità dei suoi di-

spositivi e sistemi optoelettronici, che produce e commercializza

direttamente. Ogni anno la nostra azienda introduce innova-

zione nei suoi componenti. Un esempio è la tecnologia Wintec

(Wenglor Interference Technology) presente negli ultimi sensori

ottici laser con misurazione del tempo di volo, che ci ha permes-

so di piazzarci fra i primi 3 finalisti per il premio Internazionale alla

Tecnologia Hermes Award 2011.

La strada che Wenglor percorrerà nei prossimi anni sarà quella

di sviluppare l’offerta con una sempre maggiore diversificazione

di prodotti. Stiamo infatti cominciando a entrare nel mercato

della componentistica di misura di pressione, flusso e temperatu-

ra. Continueremo inoltre a espanderci nel mondo con aperture

di nuove filiali dirette per garantire sempre di più la reperibilità

del nostro prodotto e un supporto tecnico e commerciale di

prim’ordine, secondo lo standard Wenglor.

Una gamma di sensori innovativi con indUstrial ethernet a bordo

sPeciale sPs intervista

intervista.indd 14 10-05-2013 11:35:20

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Utilizzo facilitato:I nuovi sensori a ultrasuoni di wenglor • Regolazione pratica senza dispositivi di programmazione tramite il display OLED• Eliminazione dei fattori di guasto• Rapida consegna a magazzino

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la rapida configurazione e diagnosi• Maggiore sicurezza del processo

IndustrialCommunication_Ultraschaller_IT.indd 1 09.04.2013 16:19:55

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16magazine

NewS mpresa

Per il secondo anno consecutivo, SMC Cor-

poration è stata votata come una delle 100

aziende più innovative al mondo dalla

rivista leader nel mondo del busi-

ness, Forbes.

Unica società nel

mondo della

componen-

tistica pneumatica ad essere

presente nella classifica di Forbes,

SMC ha ottenuto questo risultato

grazie al suo impegno in R & S, negli

investimenti e in nella performance

finanziaria. La notizia segue la recente

comunicazione dell’azienda che annuncia un

aumento degli investimenti in Ricerca & Sviluppo nel corso del

2013 di quasi il 2% pari a 144 milioni di euro.

SMC è una multinazionale con oltre 15.000 dipendenti, dei quali

più di 1.300 dedicati a R&S. SMC Italia, con sede centrale a

Carugate (MI) e uno stabilimento produttivo a Carsoli (AQ), è

presente nel nostro Paese dal 1977. Incessanti energie vengono

dedicate allo sviluppo delle tecnologie di controllo pneumatico,

creando prodotti dall’elevato valore aggiunto.

In particolare, SMC continua ad espandere la sua popolare

gamma di attuatori elettrici ampliando le opzioni disponibili per

carichi più grandi e offrendo una meccanica eccellente, con il

lancio della serie LEJ.

Progettata con una guida lineare a doppio asse, la serie LEJ

offre alta rigidità e una precisione ottimale. La serie LEJ presenta

inoltre ingombri ridotti grazie al profilo ribassato e al centro di

gravità basso, riducendo così l’altezza e il peso totale del 36% e

del 37% rispettivamente rispetto alla serie LJ1. Grazie al design

compatto, il pezzo non interferisce con il motore in quanto

l’unità di traslazione è più alta del motore. Disponibile in due

tipi di funzionamento, la trasmissione a vite LEJS è adatta per il

posizionamento preciso ripetibile in grado di trasportare carichi

orizzontali fino a 85 kg. In alternativa, la trasmissione a cinghia

LEJB offre una maggiore produttività grazie alla possibilità di alta

velocità e alla capacità di trasportare carichi orizzontali fino

a 20 kg. La serie LEJ presenta anche delle caratteristiche che

ottimizzano la produzione e le ore di manodopera. Tutto questo

si ottiene con il montaggio del corpo principale senza rimuo-

vere la copertura esterna e l’impostazione

corretta della posizione di montaggio grazie ai

sensori allo stato solido con led bicolore, serie D-M9

e D-M9W. Inoltre, è dotata di una maggiore protezione dagli

schizzi di grasso e dalla penetrazione di corpi estranei nell’attua-

tore grazie ad una bandella di protezione che ricopre la guida.

La serie LEJ è ideale per le apparecchiature industriali generiche

che richiedono il trasporto, tra cui applicazioni di pick&place,

distribuzione di colla e controllo della traiettoria ad alta velocità.

Da segnalare anche la versione aggiornata della valvole serie

VHS, che offre un maggiore risparmio energetico e caratteristi-

che di sicurezza più elevate. La serie VHS aggiornata presenta

una portata incrementata fino al 45%, il che significa che può

essere utilizzata in maggiori applicazioni, offrendo così ai clienti

un vantaggio commerciale in quanto non devono acquistare

valvole più grandi e quindi anche più costose. Nella nuova

serie VHS sono disponibili anche due materiali diversi per la

manopola e il coperchio: resina PBT e alluminio. La resina PBT è

autoestinguente e il 60% più leggera rispetto al modello tradi-

zionale solo in alluminio. Inoltre, il modello a doppia azione, in

grado di prevenire azionamenti involontari, è disponibile in due

nuove taglie: VHS2510 e VHS3510. Un’altra nuova caratteristica

è il silenziatore incorporato in grado di far risparmiare spazio

nell’area sottostante la valvola e la squadretta di montaggio. Il

tutto con un design rinnovato in comune con la nuova serie AC

per il trattamento dell’aria.

L’ecceLLenza neLLa pneumatica

SpeciaLe SpS intervista

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ww

w.s

mci

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.it

ACNuova Serie

Minor consumo d'aria

Tazza in policarbonato trasparente a doppio strato

Montaggio modulare e intercambiabilità

SMC Italia S.p.A.Sede: Via Garibaldi, 62 - 20061 Carugate (MI)Unità Produttiva: Località Recocce - 67061 Carsoli (AQ)

Tel. 02 9271.1 - Fax 02 9271365Tel. 0863 904.1 - Fax 0863 904316

[email protected]

Minor consumo d'aria grazie a una ridotta perdita di carico

La costruzione a doppio strato della tazza in policarbonato con protezione integrata, garantisce massima visibilità a 360°

Elemento filtrante assemblato all'interno della tazza per manutenzione semplificata e dimensioni ridotte

Montaggio modulare e intercambiabile con la serie attuale; vasta gamma di accessori per la massima flessibilità

Nuova Serie AC

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18magazine

NewS mpresa

Risponde: Stefano Casazza Country Manager - Eplan www.eplan.itQuali sono le principali novità che presente-rete a SPS?Le principali novità riguardano l’area dei

sistemi di cablaggio per schemi elettrici o

pneumatici.

Presentiamo EPLAN Harness ProD, la soluzione 3D/2D per la

progettazione professionale di cablaggio. EPLAN Harness ProD

è uno strumento 2D o 3D professionale che combina i dati di in-

gegneria meccanica ed elettrica in un unico sistema e in tal

modo rende possibile lo sviluppo efficiente di cablaggi

in 3D. Distinte di taglio, tavola chiodi e calcolo delle

interferenze sono solo alcuni di questi vantaggi.

Per la natura del prodotto, EPLAN Harness ProD può

essere integrato in modo ottimale nei processi di la-

voro già consolidati e lavorare con CAD meccanici

3D già in uso in azienda oppure può operare come

una soluzione a sé stante.

EPLAN Fluid e Eplan Pro Panel vengono arricchiti di una

nuova funzionalità 3D che da la possibilità di cablare virtual-

mente l’armadio con cavi/tubi senza l’utilizzo di una canalina.

Il percorso può essere adattato in qualsiasi momento, in modo

flessibile e secondo le varie situazioni. Questo montaggio vale

sia per i collegamenti elettrici come i cavi Ethernet, oppure per i

collegamenti fluidici, come per esempio i tubi pneumatici.

Per quanto riguarda il Pro Panel, presentiamo anche il modulo

COPPER, dedicato in maniera specifica agli utilizzatori delle

barre di rame a supporto del dimensionamento dell’armadio e

del posizionamento della barre piegate al suo interno.

Quali sono gli elementi più innovativi di questi nuovi prodotti e in che modo si distinguono dai prodotti analoghi di altre aziende concorrenti?Efficent Engineering è il

nostro motto. Siamo sul

mercato da 25 anni, e svi-

luppiamo soluzioni integra-

te per aiutare i nostri clienti

a lavorare meglio. Il CAD

elettrico è solo la punta

dell’iceberg ed è uno dei

nostri pilastri storici, ma le richieste che arrivano dai clienti vanno

ben oltre: integrazioni multidisciplinari (elettrico, fluidico elettro-

nico meccanico), integrazioni ERP e PLM, analisi e simulazioni,

prototipazione virtuali. A SPS ci sarà la possibilità di toccare con

mano come Eplan è in grado di supportare e sviluppare queste

necessità.

In che modo l’utilizzatore dei vostri nuovi prodotti può ricevere un valore aggiunto utile al suo business?I punti cardine sono tre: il primo riguarda il 3D. Riuscire a produr-

re in 3D un prototipo virtuale di un armadio in maniera automa-

tica, grazie ai dati di progettazione dello schema significa avere

sotto controllo tutto il ciclo di sviluppo completo, prima che

venga costruito fisicamente. In pratica si ottengono i

dati di montaggio precisi, i posizionamenti, i dati di

cablaggio dell’armadio e quelli dei cavi sul campo.

Si possono effettuare delle simulazioni termiche per

stabilire il miglior sistema di refrigerazione, ed inoltre

visualizzare l’armadio montato o smontato su un

Tablet.

Il secondo riguarda l’integrazione con gli altri partner

di soluzioni per l’automazione: Eplan è integrato in ma-

niera bidirezionale con le applicazioni di Rockwell Automa-

tion, Beckhoff, Siemens, Schneider Electric, B&R. Modifiche fatte

nel sistema PLC vengono riportate anche nello schema elettrico

e viceversa.

Con Phoenix Contact abbiamo sviluppato l’integrazione con

Clip Project per avere in automatico sia il posizionamento delle

morsettiere in 3D nell’armadio che la gestione dell’etichettature

dei cavi.

Con Rittal Therm, il software di analisi termica fornito da Rittal

ed Eplan Pro Panel, il progettista può fare un’analisi termica

dell’armadio e decidere tra le varie soluzioni suggerite quale è

il miglior apparato refrigerante e inserirlo nel progetto con un

semplice clic. Il sistema terrà traccia automaticamente delle

forature necessarie per il montaggio fisico. Per non parlare poi

dell’ integrazione con le macchine CNC per lo sviluppo dell’ar-

madio. Il terzo è il Dataportal, consultabile anche attraverso un

App : 48 produttori mondiali, 225.000 elementi intelligenti che

possono essere usati dai progettisti per costruire facilmente i loro

progetti avendo la certezza che i dati siano sempre aggiornati

(prezzi, codice articolo, caratteristiche tecniche, ingombri etc.).

Non un semplice catalogo elettronico ma un efficiente strumen-

to di progettazione integrata.

IntegrazIone, 3D e vIrtualIzzazIone

SPeCIale SPS Intervista

Eplan è leader di mercato nel settore delle applicazioni software CAD/CAE elettriche/impiantistiche. La solidità e le funzionalità dei prodotti hanno consentito all’azienda di sviluppare una buona presenza sul mercato; due situazioni che hanno facilitato lo sviluppo di collaborazioni ed integrazioni sia con i fornitori di soluzioni di automazione, sia con gli sviluppatori di software CAD meccanico.

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19magazine

NewS mpresa

L’automazione PC-basedComPie nuovi Passi avanti

sPeCiaLe sPs

Dai nuovi pannelli con display multi-touch, alle novità nel campo del Motion Control e dei servoterminali, lo sviluppo della tecnologia di automazione Beckhoff non conosce soste.

Risponde: Pierluigi Olivari Managing Director - Beckhoff Automation www.beckhoff.itA SPS Italia 2013, Beckhoff intro-

duce la nuova generazione

di pannelli delle serie CP2xxx

e CP3xxx, con display multi-

touch. Come sempre, i nostri

Control Panel e Panel PC sono dotati di tutte le

funzioni necessarie e possono essere adattati in

modo ottimale alle esigenze del controllo macchina.

In molte applicazioni industriali il comando di funzioni

chiave continua a essere richiesto tramite tasti elettromeccanici,

nonostante la moderna tecnologia multi-touch. Rispondiamo a

questa esigenza con numerose versioni standard e personaliz-

zate: dal tasto a corsa breve o pulsante di arresto d’emergenza

fino all’interfaccia RFID o USB. Il collegamento di questo livello di

comando avviene tramite cablaggio diretto, USB oppure tramite

tutti i sistemi bus correnti come EtherCAT, PROFIBUS o PROFINET.

In questo modo, le funzioni rilevanti ai fini della sicurezza posso-

no essere integrate tramite il protocollo TwinSAFE o PROFIsafe.

Inoltre, tutti i pulsanti possono essere cablati direttamente con un

secondo contatto attraverso una serie di terminali. Beckhoff offre

estensioni dei pul-

santi come opzioni

standard (C9900-

G0xx) o anche nella

variante personaliz-

zata. Il design offre

il massimo delle

varianti possibili:

diverso colore dei

tasti, tasti a mem-

brana, interruttori,

tasti capacitivi, tasti

elettromeccanici,

tasti a corsa breve,

selettori o interruttori

a chiave fino alle in-

terfacce RFID o USB.

Anche per quanto

riguarda le dimen-

sioni, i nuovi pannelli

multi-touch offrono

la massima flessibilità: display da 7 a 24”, orientamento orizzonta-

le o verticale, formato 4:3 o widescreen, pannello da incasso o a

braccio portante, oltre alle varianti dei pannello DVI/USB

oppure Panel PC completo.

Un’altra importante novità che presentiamo a SPS

riguarda la tecnologia del Motion Control. La nuova

serie AM8500 amplia infatti la nostra famiglia di

servomotori con una versione completa a elevato

momento d’inerzia del rotore. Adatta soprattutto

per applicazioni CNC in macchine utensili e mac-

chine per la lavorazione del legno, la serie AM8500

comprende quattro taglie e tre lunghezze costruttive e

una coppia di stallo da 1,38 a 29 Nm. Un punto di forza è la One

Cable Technology (OCT), dove il sistema di potenza e il sistema

di retroazione sono combinati nel cavo motore standard. Se i no-

stri servomotori si distinguono già per le eccellenti caratteristiche

dinamiche e il particolare design elettromagnetico interno, ora

la serie AM8500 offre un ulteriore vantaggio: un momento d’iner-

zia del motore aumentato dal 100 al 300 % grazie a una geome-

tria del rotore modificata rispetto ai servomotori AM8000. Questa

elevata inerzia semplifica la regolazione dell’AM8500 in settori

nei quali deve essere movimentata un’elevata inerzia esterna. In

alcuni casi, è addirittura possibile fare a meno del riduttore.

Infine, i servoterminali della serie EL7201 per il nostro sistema I/O

EtherCAT permettono di includere nella morsettiera HD standard

un servoamplificatore completo per motori fino a 200 W. Al posto

dell’interfaccia resolver tradizionale, la nuova variante EL7201-

0010 supporta la serie di servomotori AM8000 basata su OCT. Ol-

tre alle soluzioni per i motori passo-passo e a corrente continua,

i servoterminali sono concepiti per operazioni di posizionamento

altamente dinamiche. Grazie alla completa integrazione fornita

da EtherCAT, si può beneficiare di vantaggi come un breve

tempo ciclo, jitter ridotto e semplice diagnostica. Il monitoraggio

della sovratensione e sottotensione della corrente, della tempe-

ratura del terminale e del carico del motore offre il massimo in

termini di sicurezza di funzionamento. La variante OCT supporta

il collegamento diretto dei nuovi servomotori AM8121 (0,5 Nm),

AM8122 (0,8 Nm), e AM8131 (1,13 Nm). Tutti i motori della serie

AM8000 forniscono una retroazione basata su encoder assoluto

e un’etichetta elettronica, che può essere letta dall’EL7201-0010.

Ciò consente di ridurre notevolmente il tempo di ingegnerizzazio-

ne grazie alla retroazione di tipo assoluto, che elimina la necessi-

tà di un azzeramento dell’asse, e alla possibilità di collegamento

plug & play.

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22magazine

NewS mpresa

Risponde Marco Ceriani Responsabile Vendite Italia Progea www.progea.comQuali sono le principali novità che presente-rete a SPS?Progea lancia una nuova tecnologia sof-

tware Scada/HMI, in grado di ridefinire

i concetti di supervisione e control-

lo: Movicon.NExT.

Movicon.NExT non è una normale evoluzione della

tecnologia Movicon ma una nuova piattaforma che

mette a frutto i vent’ anni di esperienza di Progea

nel settore, creando un nuovo punto di riferimento.

Il progetto Movicon.NExT è nato per affiancare alla

tecnologia Scada/HMI attuale una tecnologia di nuova

generazione, integrando il modello di comunicazione basato

sulla tecnologia OPC UA, con un framework industriale proget-

tato da Progea che include l’OPC UA Server ed un ricco set

di OPC UA Client. Il nuovo prodotto fa un salto generazionale

nell’interfaccia utente, utilizzando le nuove tecnologie WPF

e XAML, superando le attuali WinForm. Le librerie grafiche di

nuova concezione offrono interfac-

ce utente finora impensabili in uno

Scada, inclusi i modelli 3D. Grazie

all’information Model di OPC UA è

inoltre possibile gestire Smart Symbol

potenti e flessibili.

Movicon.NExT utilizza la tecnolo-

gia Virtual File System per rendere

indipendente le applicazioni dal

modello di persistenza dei dati.

L’utente può quindi connettersi libe-

ramente ai database relazionali (es

SQL Server), utilizzare il Cloud com-

puting (es. Azure) oppure utilizzare i

normali file XML su disco fisico per la

storicizzazione e l’archiviazione dei

dati di processo o dei progetti.

Anche le tecnologie Web Client

saranno rivoluzionate, grazie a

SilverLight si avrà a disposizione sul

browser una grafica eccezionale

e performances elevate, oppure

potrete scegliere di utilizzare i propri

iPhone, iPad, Android con la tecno-

logia standard HTML5.

Quali sono gli elementi più innovativi di questi nuovi prodotti e in che modo si distinguono dai prodotti analoghi di altre aziende

concorrenti?

Movicon Next sviluppa prestazioni di altissimo livello sia dal

punto di vista dell’interfaccia utente che di gestione dei dati,

sfruttando al massimo le nuove tecnologie e le nuove piattafor-

me informative disponibili, aumentando inoltre il livello di

sicurezza aprendo all’integrazione a diversi sistemi di

autenticazione.

La piattaforma è stata pensata per garantire la

massima scalabilità, e permette di utilizzare un unico

ambiente di sviluppo per generare e distribuire pro-

getti per PC e stazioni Server, PC Embedded e Touch

Panels, per dispositivi mobili e smartphone e per tablet.

Movicon.NExT offre un ambiente di lavoro innovativo e

gradevole, con un set di funzionalità ricco ed intuitivo.

Grazie alle nuove tecnologie sulla quali Movicon.NExT si basa

completamente, i progetti potranno essere realizzati riducendo

ulteriormente i tempi di sviluppo rispetto alle soluzioni preceden-

ti, sfruttando wizards e template, librerie di simboli e toolbox di

nuova generazione.

Una nUova piattaforma Scada con 20 anni di eSperienza

SpeciaLe SpS intervista

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23magazine

NewS mpresa

Risponde Giovanni SangiorgioProduct Manager - Pilz Italia www.pilz.itDopo 10 anni di vita e di successi la serie PNOZmulti di Pilz si rinnova.Quali sono le principali novità che presente-rete a SPS?Pilz presenta il nuovo sistema

confi gurabile PNOZmulti 2. Il primo modulo base,

PNOZmB0, è in formato da 45 mm, ha display retroil-

luminato, 20 input e 4 output e può essere ampliato

con 4 unità di espansione. PNOZmulti 2 dispone

di un display retroilluminato attraverso il quale è

possibile visualizzare lo stato degli I/O, di messag-

gi diagnostici del cliente e la stack errori. Il display

distingue PNOZ MB0 da prodotti analoghi. Attraverso

il display, l’utilizzatore dispone di tutte quelle informazioni

che permettono una veloce diagnosi e risoluzione dei problemi.

L’espandibilità con moduli misti I/O consente di realizzare una

confi gurazione più mirata e precisa con riduzione di ingombri e

costi. La comunicazione con altre unità base e con la periferia

decentralizzata consente una soluzione distribuita è più fl essibile.

La piattaforma di controllo per l’automazione PSS 4000 si arric-

chisce invece con i nuovi controllori PSSu multi. Si tratta di com-

ponenti intelligenti confi gurabili con il linguaggio di program-

mazione grafi co PASmulti. I controllori confi gurabili della serie

PSSu multi sono caratterizzati da un’elevata semplicità di utilizzo

grazie al cablaggio dei segnali fra i blocchi software attraverso

il collegamento di fi li con il mouse e semplicità interpretativa in

fase di debug. I moduli I/O del sistema decentralizzato PSSu-

niversal, oltre a continuare a essere il punto di forza dell’inter-

facciamento verso il campo, sono anche la base per il design

dei nuovi controllori programmabili PSS 4000. Questi infatti sono

disponibili con diverse caratteristiche in termini di performance,

per soluzioni mirate sia nell’ambito della sicurezza che dell’au-

tomazione standard. La piattaforma di controllo PSS 4000 si

confi gura come un sistema multitasking e multi target

in grado di gestire progetti con intelligenza distribu-

ita in rete mantenendo un controllo centralizzato

attraverso il software PAS (Pilz Automation Suite). In

questo modo un progetto può essere suddiviso fra

elementi intelligenti e ottenere un’architettura mo-

dulare ed indipendente dell’impianto mantenendo

un controllo centralizzato delle funzioni diagnostiche

per esempio.

Quali sono gli elementi più innovativi di questi nuovi pro-dotti e in che modo si distinguono dai prodotti analoghi di altre aziende concorrenti?I linguaggi di programmazione della piattaforma di controllo

PSS 4000 sono conformi allo standard IEC 61131-3 unitamente

al linguaggio PASmulti che gode di un elevato gradimento tra i

progettisti di sistemi d’automazione sicura, utilizzato in un nume-

ro elevato di applicazioni nei settori più svariati.

SafetyNET p, l’Ethernet Real Time nato sicuro, garantisce la con-

nettività fra gli elementi di controllo dell’impianto per veicolare

dati di sicurezza, di automazione standard, di diagnostica e vi-

sualizzazione, verso HMI con elevate prestazioni, e in un prossimo

futuro, motion control.

UNA PIATTAFORMA DI CONTROLLO MULTITASKING E MULTI TARGET PER GESTIRE PROGETTI CON INTELLIGENZA DISTRIBUITA

SPECIALE SPS

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Page 26: NewSImpresa Magazine - Maggio 2013

24magazine

NewS mpresa

Di Massimo Fucci

Ad alcuni mesi dalla data di

cessazione della presunzione

di conformità di EN 954-1,

non è ancora chiaro come

applicare le norme sostitutive

EN 13849-1 e -2. Il seminario offrirà

l’occasione per approfondire e chia-

rire le modalità di applicazione di tali

norme, attraverso esempi pratici di progettazione delle funzioni

di sicurezza più utilizzate nelle macchine. “Incontrando i nostri

clienti, abbiamo notato una certa difficoltà nell’applicazione

della nuova norma tecnica”, afferma Enrico Merati, Local Busi-

ness Leader Sensing Safety & Connectivity dell’Italian Region di

Rockwell Automation e referente del seminario. “L’idea è quindi

di affrontare, attraverso degli esempi pratici, il calcolo dei vari

Performance Level con un approccio molto concreto. I seminari

sull’argomento non mancano, ma l’approccio è quasi sempre

molto teorico. Al contrario, abbiamo scelto un approccio molto

pratico per offrire le informazioni necessarie e, attraverso esempi,

chiarire l’applicazione della norma”.

Rockwell Automation ha sviluppato un’esperienza pluriennale

nell’ambito della sicurezza industriale. Il suo ingresso in questo

mercato è iniziato infatti nel 1999 con l’acquisizione del gruppo

di aziende inglesi E.J.A., comprendente Guardmaster, Prosafe

e Sigma e dal 2001 è iniziata la commercializzazione dei relativi

prodotti sui mercati europeo e americano. “Concretamente

sono quindi 11 anni che stiamo approcciando il mercato della

sicurezza”, sottolinea Merati. “Il know-how delle aziende acquisite

(tra cui anche Tesch nel 2002, azienda tedesca specializzata nei

relè di sicurezza, e Cedes nel 2004, azienda svizzera specializzata

in barriere di sicurezza e altri prodotti optoelettronici, controllori e

accessori) e la nostra esperienza nell’ambito dei PLC – e quindi

anche dei PLC di sicurezza – sviluppati da Allen-Bradley ci hanno

dato la possibilità di mettere insieme un’expertise di almeno 40

anni nell’ambito della sicurezza macchine”. L’acquisizione di

ICS Triplex nel 2007, specializzata nella sicurezza di processo, ha

permesso a Rockwell Automation di vantare un pacchetto com-

pleto di soluzioni per la sicurezza tra i più completi, che si estende

dalla sicurezza macchine alla sicurezza di processo. “Oggi, grazie

anche alla serie di acquisizioni effettuate negli anni di aziende

specializzate in ambiti differenti siamo in grado di offrire tutti i pro-

dotti necessari alla sicurezza non come generalisti ma come spe-

cialisti”. Il seminario si rivolge soprattutto ai progettisti di macchine

o di impianti che devono affrontare l’applicazione della nuova

norma tecnica per raggiungere il Performance

Level previsto dall’analisi del rischio. Si partirà quindi

da un’analisi del rischio fatta a monte e, sulla base di

questa, si spiegherà come implementare la soluzione

di sicurezza ottimale, esaminando le varie funzioni di

sicurezza e applicando la norma. “L’evento, naturalmen-

te, rappresenterà soltanto uno spunto per dare un’idea di come

si sviluppa l’iter di messa in sicurezza delle macchine”, afferma

Merati. “In realtà, Rockwell Automation supporta da sempre la

propria clientela con un affiancamento soprattutto tecnico e

normativo nell’implementazione delle varie soluzioni. E’ chiaro

che tra i nostri clienti ve ne sono di già esperti, che sono assoluta-

mente autonomi, altri che hanno bisogno di un affiancamento e

altri che non hanno mai affrontato l’argomento della sicurezza.

L’obiettivo è quindi quello di affiancare tutti i clienti per portarli ad

ottenere la scelta migliore per le proprie macchine, al di là della

semplice vendita di prodotti. Questo affiancamento del cliente

per portarlo alla soluzione migliore ci permetterà di consolidare il

rapporto con i clienti stessi nel tempo”. Rockwell Automation è in

grado di offrire anche servizi di consulenza a contorno della sicu-

rezza macchine, che partono dall’analisi del rischio e si estendo-

no alle fasi successive. “Generalmente, il cliente viene affiancato

da un punto di vista sia tecnico che normativo per un suggeri-

mento su come implementare le migliori soluzioni in base alle pro-

blematiche che riguardano la singola macchina”, riferisce Merati.

“Tuttavia, nel caso il cliente dovesse decidere di delegare l’intero

studio della messa in sicurezza a un consulente esterno, Rock-

well Automation può offrire questo tipo di consulenza. Il cliente

ha quindi la possibilità di acquistare sia la consulenza in ambito

sicurezza, sia tutta la soluzione del bordo macchina di quello che

è il comando e il controllo a interno quadro (nelle parti ingresso,

logica e uscita)”. Facendo riferimento alla norma EN ISO 13849-1

e -2, il seminario riguarderà essenzialmente l’ambito europeo. E’

tuttavia da sottolineare che questa norma come ISO ha una va-

lidità più ampia e viene utilizzata anche sul mercato americano:

la tendenza della normativa è infatti quella di avere delle norme

valide a livello generalizzato su tutti i mercati, senza distinzione

tra il mercato americano e il mercato europeo. Si va quindi verso

un’unificazione del quadro normativo, che faciliterà i costrut-

tori di macchine italiani esportatori. “I mercati di sbocco delle

macchine italiane sono ormai molto spesso fuori dall’Italia, quindi

diventa molto importante avere delle normative che abbiano

una validità generale e non si differenzino da Paese a Paese”,

afferma Merati. “L’applicazione delle normative EN 13849-1 e -2,

Sicurezza funzionale: iStruzioni per l’uSo

Speciale SpS

Il 22 Maggio, in occasione di SPS 2013, Rockwell Automation organizza un seminario sulla sicurezza funzionale e analisi del rischio.

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25magazine

NewS mpresa

Sicurezza funzionale: iStruzioni per l’uSo

Speciale SpS

così come dei Performance Level e dei SIL hanno validità anche

nel mercato americano. Tanto è vero che Rockwell Automation,

azienda americana, applica gli stessi concetti utilizzati dalle im-

prese europee”. L’appuntamento, quindi, è fi ssato presso la Sala

Arancio della Fiera di Parma con registrazione a partire dalle 10.00

e chiusura lavori attorno alle 13.00. Alla fi ne della presentazione

è previsto uno spazio per rispondere alle domande dei parteci-

panti. Conviene quindi partecipare portando con sé qualche

domanda, perché l’obiettivo del seminario è quello di chiarire dei

dubbi e mettere i partecipanti in condizione di affrontare meglio

il problema delle nuove normative. “Naturalmente, non abbiamo

la pretesa nel giro di un paio d’ore di risolvere tutti i dubbi possibili,

ma cercheremo di dare un contributo concreto alla maggiore

quantità possibile, nell’ottica di supportare i nostri clienti acquisiti

e potenziali”, conclude Merati. “Come sempre nei nostri seminari,

abbiamo scelto di non parlare di prodotti. Riferimenti ai prodotti

Rockwell Automation saranno presenti solo negli esempi pratici,

ma non si tratterà assolutamente di presentazioni commerciali.

Chi lo vorrà potrà passare successivamente nel nostro stand per

maggiori approfondimenti”.

Rockwell Automation annuncia il rilascio di un nuovo tool di confi gurazione e progettazione che consente di risparmiare tempo nella progettazione dei sistemi di sicurezza delle macchine. Il software di confi gurazione Safety Automation Builder (SAB) di Rockwell Automa-tion permette di gestire agevolmente il processo di progettazione dei sistemi di sicurezza e di applicare le best practice riconosciute a livello globale.Il tool SAB è disponibile tramite download gratuito sul sito web di Rockwell Automation e costituisce per gli ingegneri una guida al processo di progettazione dei sistemi di sicurezza fornendo opzioni per il layout, ana-lisi del livello prestazionale (Performance Level PL) di sicurezza e una guida alla selezione dei prodotti della famiglia Allen-Bradley. L’analisi PL utilizza il software SISTEMA (Safety Integrity Software Tool for Evaluation of Machine Applications) di IFA certifi cato tramite lo standard globale EN ISO 13849-1.“Il nostro recente studio sulle prospettive 2016 del mercato globale della sicurezza delle macchine riconosce a Rockwell Automation la leadership a livello mondiale nella fornitura di soluzioni di sicurezza” ha dichiarato Sal Spada, direttore della ricerca, ARC Advisory Group “posizione che Rockwell Automation continua saldamente a mantenere con il lancio di nuovi tool dedicati alla sicurezza. Forte del più ampio portfolio esistente al mondo dedicato all’automazione della sicurezza, il nuovo tool Safety Automation Builder costituisce una guida per la progettazione di sistemi di sicurezza offrendo ai clienti tutto ciò di cui hanno biso-gno: un’unica fonte affi dabile di competenze legate alla sicurezza.Il calcolo dei livelli PL tradizionalmente è molto com-plesso e prevede che gli ingegneri eseguano una serie di attività tra cui la stampa dei disegni del layout delle macchine, il disegno di dispositivi di protezio-ne fi ssi e mobili, l’individuazione di punti di accesso potenzialmente pericolosi e delle funzioni di sicurezza

richieste, la selezione di di-spositivi di input, output e logica e il calcolo del livello PL raggiunto dal sistema di controllo sicurezza. Il risultato di tutte queste operazioni consiste in una distinta di materiali necessari e di calcoli di sicurezza che gli ingegneri dovrebbero in seguito riportare in documenti, disegni e relazioni.Il software SAB automatizza il processo di selezione relativo alla sicurezza accelerando la progettazione dei sistemi e minimizzando l’errore umano. Con il tool SAB gli utenti dopo aver importato un’immagine della macchina da mettere in sicurezza, rispondono alle domande utilizzando un menu a tendina e schermate di supporto per identifi care e selezionare le necessarie funzioni di sicurezza. Il software quindi procede alla selezione prodotti, genera una distinta dei materia-li e compila i dati necessari per popolare SISTEMA. Quest’ultimo, attraverso un calcolo automatico, indica il PL raggiunto dal sistema di sicurezza secondo i principi EN ISO 13.849-1. Come parte del processo, gli utenti ricevono anche un fi le di progetto Il software SAB è disponibile sul sito web Rockwell Automation. Per ottenere i massimi risultati da questo nuovo tool, è consigliabile scaricare e far girare SISTE-MA per il calcolo PL e il software Proposal Works per la selezione prodotti e la distinta dei materiali.Rockwell Automation ha rilasciato inoltre nuove Safety Functions; si tratta di documenti di progetto pre-inge-gnerizzati con informazioni dettagliate su molte me-todologie di messa in sicurezza, che includono funzio-nalità specifi che, dati delle categorie di Performance Level e i componenti richiesti di input, output e logica. Tra i documenti ci sono anche elenchi dei componen-ti, schemi elettrici, un fi le di progetto SISTEMA e piani di verifi ca e validazione.

Safety Automation Builder (SAB)

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Di Massimo Fucci

Progettazione, Simulazione e automazione:obiettivo integrazione

iCt il Punto

Il processo di sviluppo prodotto, nella stragrande maggioranza dei casi, non è costituito dalla sola progettazione meccanica (MCAD), ora è necessario affiancare sia la simulazione (CAE) in ambito multidimensionale, sia l’automazione (elettronica e software). Per poter essere competitivi il tutto deve avvenire in un ambiente integrato.

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27magazine

NewS mpresa

Progettazione, Simulazione e automazione:obiettivo integrazione

iCt il Punto

Il contesto competitivo in cui si trova ad operare la nostra

industria manifatturiera e quindi le maestranze ed il ma-

nagement, richiede prodotti dalle caratteristiche appa-

rentemente in contrasto. Infatti, da un lato si richiedono

funzionalità elevate in tutti i campi (velocità, resistenza,

capienza etc.) anche quando non strettamente neces-

sario, dall’altro devono essere caratterizzate da problemi

zero nel ciclo di vita/usabilità del prodotto.

Quest’ultimo parametro ha avuto una dinamica settoriale. Ogni

prodotto/mercato ha un suo parametro che evolve nel tempo.

Per intendersi, facendo riferimento ai classici telefonini (scusa-

te… Smartphone), visto che mediamente si riesce a resistere alla

tentazione del cambio dai 12 ai 18 mesi (il ciclo di vita) questo è

il lasso di tempo in cui non devono insorgere problemi bloccanti

dovuti al normale utilizzo.

Lo stesso concetto è traslabile nel mondo dell’industria, laddove

il ciclo di vita è maggiore, altrimenti non si giustificherebbe la

differenziazione canonica tra beni di consumo e beni durevoli.

Il prodotto finale, inoltre, deve essere possibilmente ‘green’ o

quantomeno più green del precedente, in maniera tale da esse-

re proposto come un prodotto a basso impatto ambientale.

Infine deve costare il meno possibile. In questo caso vi è da

applicare una strana funzione matematica. Infatti, il prezzo di

vendita deve tener di conto: dei costi di realizzazione (proget-

tazione, produzione), del valore percepito del prodotto e del

Marchio (Apple docet), dell’effettivo ciclo d’uso e dei budget

del potenziale compratore.

In quest’ottica le aziende possono operare solo sui primi due

punti.

I costi di realizzazione sono la summa dell’efficacia ed efficienza

raggiunte nei diversi processi aziendali. In questo caso il processo

di sviluppo prodotto ha un peso specifico di rilievo. Mentre, per il

valore percepito contano i dati di targa del prodotto, l’assisten-

za, la relazione con il parco clienti e la capacità di comunicare

al mercato.

Se ci si sofferma al ‘solo’ processo di sviluppo prodotto, questo

presenta oramai delle fasi ben codificate: definizione (più o

meno strutturata) delle caratteristiche del prodotto da realizza-

re, progettazione meccanica, progettazione dell’automazione

associata e simulazione digitale del modello virtuale prima della

sua realizzazione. Magari con un gruppo di potenziali utenti tar-

get, il quale sancisce come vorrebbe il prodotto per poi acqui-

starlo.

Un esempio in tale senso è la lavatrice: quando la si compra si

hanno pochi minuti, in genere in un grande magazzino, laddo-

ve, di certo non la si può provare simulandone un effettivo ciclo

di lavaggio! Possiamo solo fidarci della sensazione; lo sportello si

apre e si chiude ‘bene’, i comandi sono facili, la ruota del selet-

tore da un’idea di consistenza (non rimarrà in mano dopo pochi

utilizzi), ovviamente sono imprescindibili le dimensioni fisiche. La

lavatrice una volta a casa dovrà essere posizionata in un posto

ben preciso. Bene, le sensazioni relative allo sportello, al selettore,

al quadro comandi sono frutto di un’accurata progettazione

(MCAD + Automazione) e di un’ancora più accurata simulazione

e/o messa a punto delle varie singole componenti e del prodot-

to finito.

Inoltre, per mantenere un prezzo appetibile, la gestione dati di

prodotto e l’integrazione con i processi collegati: vendite, acqui-

sti, amministrazione etc. sono stati oggetto di una fase in cui sono

stati introdotti automatismi e controlli in grado di abbattere, se

non annullare, i cosiddetti costi nascosti.

Un processo atto a massimizzare i risultati. Il mercato, in questo

senso, offre una serie di soluzioni che sembrano ben funzionare

in ambienti omogenei (Brand singolo) e, solo ora, comincia a

presentare ambienti integrati ma prodotti eterogenei.

Un’architettura in cui applicazioni software di diversa natura:

MCAD, CAE, Automazione,PDM ed ERP possono operare in am-

biente integrato.

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28magazine

NewS mpresa

Una serie di successi in diversi mercati e una

delle customer satisfaction più elevate nel

proprio settore, caratterizzano il posizio-

namento nel mercato di Siemens PLM

Software (www.plm.automation.siemens.

com/it_it/). Un risultato frutto del continuo

lavoro di sviluppo e di acquisizioni

che ha consentito di costruire

uno dei più ampi portafogli di offerta disponibili sul

mercato.

Abbiamo chiesto a Gian Luca Sacco, Marketing Director South Europe, di fornirci alcune indicazio-

ni sul posizionamento dell’azienda e sulla diffusio-

ne della soluzione per progettazione e simulazione

(CAD/CAE).

Qual è il posizionamento della vostra offerta in merito a MCAD, CAE e Automazione? (elementi costitutivi e differenzianti)La piattaforma NX offre strumenti e tecnologie per lo sviluppo

dei prodotti che incrementano la produttività delle fasi di pro-

gettazione, simulazione e produzione.

NX include funzionalità appositamente pensate per migliorare

l’efficienza e ridurre i tempi di progettazione per la modellazione

di feature, lo sviluppo lamiere, la modellazione delle superfici

freeform, la convalida e la creazione di bozze. I flussi di lavoro

semplificati, una migliore esperienza utente e la tecnologia

sincrona incrementano la produttività, riducono l’immissione di

dati e l’impegno richiesto dalle attività di progettazione.

Le funzionalità di simulazione di NX consentono ai team di svi-

luppo di progettare prodotti ad elevate funzionalità e durabilità

nel tempo. Infatti, i nuovi strumenti di ottimizzazione insieme

alla disponibilità di modelli di simulazione e di analisi strutturali,

termiche, di flusso, di moto ed anche in modalità multifisica,

consentono di creare nuovi e innovativi prodotti e processi di

simulazione molto rapidamente.

NX migliora la produttività dei processi di produzione di

componenti nei settori del macchinario industriale,

dell’aerospaziale, dell’automotive e degli stampi.

Consente di risparmiare tempo nella program-

mazione e lavorazione dei componenti grazie

a nuove più semplici operazioni di lavorazione,

controllo del percorso utensile e automatizzazione

della programmazione. Chiudendo il ciclo virtuoso

dalla programmazione NC alla lavorazione in un unico

ambiente consente di risparmiare sui costi di lavorazione e

utilizzare i dati corretti a supporto delle decisioni migliori.

In quali mercati avete già reso operativi ambienti integrati?

Siemens PLM Software lavora con le aziende per fornire soluzioni

aperte che consentano loro di prendere decisioni più efficaci e,

quindi, realizzare prodotti migliori. Con 7 milioni di licenze e oltre

71,000 clienti, siamo leader mondiale nella fornitura di software

e servizi per la gestione del ciclo di vita del prodotto (PLM). Con

questi numeri possiamo tranquillamente dire che abbiamo già

reso operativi ambienti integrati in tutti i settori industriali mani-

fatturieri discreti e in tutti i paesi con una significativa presenza

manifatturiera.

Quanto è diffusa la necessità di integrazione MCAD/CAE/Auto-mazione presso il vs. parco clienti? In quali ambiti è maggior-mente diffusa?I nostri clienti sono abituati da anni a un ambiente CAD/CAM/

CAE perfettamente integrato, perché questo è stato il punto di

forza del nostro portafoglio di soluzioni fin dalla sua concezione

iniziale. Il concetto di Master Model è una chiave di volta della

nostra architettura e consente alle diverse discipline di utilizzare

gli stessi dati, seppur filtrati e visualizzati con modalità e livelli di

dettaglio diversi in funzione delle reali esigenze.

In quest’ottica posso dire che presso i nostri clienti la necessità di

integrazione tra il mondo CAD, CAM e CAE più che essere una

necessità è una caratteristica quasi data per scontata, sicco-

me sono abituati a muoversi in un ambiente che da sempre è

perfettamente integrato e condivide gli stessi dati.

NX: progettazioNe e simulazioNe iNtegrata e Nativa

iCt

Una lunga tradizione di Operatore rivolto alla fornitura di soluzioni complete è il biglietto da visita di Siemens PLM Software, il cui portfolio di offerta spazia in tutto il perimetro delle funzionalità rivolte al ciclo di vita dei prodotti.

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29magazine

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NX: progettazioNe e simulazioNe iNtegrata e Nativa

iCt

Siemens PLM Software (www.siemens.it/plm), business unit della Divisione Industry Automation di Siemens, mette a disposizione del mercato manifatturiero la su-ite NX 8.5, una soluzione pienamente integrata per la progettazione, produzione e simulazione (CAD/CAE/CAM), nell’ambito delle soluzioni per la gestione del ciclo di vita dei prodotti (PLM).Questa versione poggia su di una foundation conso-lidata a cui sono state aggiunte funzionalità nuove o potenziate per la progettazione di macchinari e at-trezzature, migliorie che avvicinano il mondo dell’au-tomazione a quello della progettazione e strumenti di valutazione e simulazione CAE in diversi ambiti.Flussi di lavoro ottimizzati e un’esperienza utente avanzata aumentano la produttività e riducono sia la quantità di informazioni che l’utente deve immettere, sia l’impegno necessario per svolgere le mansioni di progettazione.In particolare, NX 8.5 è caratterizzato da: una nuova tecnologia dei ‘moduli di parti’ che semplifi ca la mo-dellazione e la modifi ca di progetti complessi; l’am-pliamento degli strumenti di convalida dei progetti e HD3D che migliora l’interazione, arricchisce la repor-tistica e la presentazione grafi ca dei dati PLM da di-verse fonti; la presenza della tecnologia Synchronous

Technology ulterior-mente potenziata al fi ne di semplifi care l’interoperabilità in ambienti multicad; la modellazione delle feature dotata di maggiore fl essibilità e controllo per mo-dellazione di feature, progettazione di lamiere, modellazio-ne a forme libere, convalida e messa in tavola. La sezione CAE ora comprende nuove funzioni per l’ottimiz-zazione e l’analisi multi fi sica e nuovi metodi per l’analisi di assiemi complessi. Le

migliorie a NX Nastran riguardano l’analisi non-lineare e dinamica e un aumento delle prestazioni di calcolo associate a una maggiore facilità della modellazione, mentre le migliorie alla simulazione a livello di siste-ma semplifi cano la gestione degli assiemi a elementi fi niti e potenziano la capacità di calcolo per l’analisi fl uidodinamica computazionale (CFD). Le funzionalità High Defi nition 3D (HD3D) offrono evoluzioni come le ‘misure dei risultati’ della simulazione, che consentono di collegare direttamente i risultati ai requisiti in modo da supportare le decisioni dei team di lavoro. NX 8.5 introduce nuove migliorie nell’ambito della simulazione che aiutano i team di sviluppo ad aumen-tare la loro effi cienza nell’ingegneria di prodotto. Ad esempio, nuovi strumenti di ottimizzazione come NX Shape Optimization suggeriscono interventi specifi ci e dettagliati per migliorare i progetti riducendo le zone di sollecitazione concentrate. NX 8.5 migliora la modellazione della simulazione e l’analisi strutturale, termica, fl uidodinamica, cinematica e multifi sica, accelerando la preparazione di modelli di analisi più precisi e riducendo i tempi di soluzione fi no al 25 percento. Inoltre, NX 8.5 for Simulation comprende infi ne una nuova versione del diffusissimo software NX Nastran un solutore FEA avanzato per prestazioni di calcolo, pre-cisione, affi dabilità e scalabilità. NX Nastran 8.5 amplia l’integrazione con Teamcenter per la gestione e la condivisione dei dati di prodotto, in modalità sicura, anche da iPAD.

NX8.5: High Design Defi nition, la nuova frontiera

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NewS mpresa

Raggiungere la posizione da leader è un’ope-

ra non semplice, mantenerla è un affare

complicato. Cambiano mercati ed esigen-

ze, nascono nuove aziende che hanno idee

e tecnologie innovative. Anche le posizioni

che sembrano consolidate si possono

trovare in difficoltà se non intra-

prendono a loro volta la via del

cambiamento e dell’innovazione, magari a colpi di

acquisizioni sul mercato.

Autodesk ha vissuto un percorso di sviluppo e cam-

biamento, abbiamo quindi rivolto a Sandro Zagatti, Autodesk Territory Sales Manufacturing Italy, alcune

domande in merito alla progettazione, alla simulazione

e all’integrazione MCAD- CAE – Automazione.

Qual è il posizionamento della vostra offerta in merito a MCAD, CAE e Automazione? Per quanto riguarda la progettazione meccanica Autodesk

vanta il portfolio più ampio di prodotti presenti oggi sul mercato,

a partire da AutoCAD per la progettazione 2D, AutoCAD WS

per gestire file DWS , in ambiente cloud, da qualsiasi dispositivo

mobile, sino alle soluzioni più complesse come il software per

l’Industrial Design e la modellazione di superfici in classe A deno-

minato Alias. Una soluzione utilizzata sia nel settore Automotive

che per lo sviluppo dei prodotti di largo consumo.

Per quanto riguarda l’ambiente CAE, e, quindi, la simulazione

virtuale delle performance di un prodotto, mettiamo a dispo-

sizione dei nostri utenti diverse applicazioni, alcune sviluppate

direttamente da Autodesk, altre rese disponibili da terze parti.

Ad esempio la simulazione dello stampaggio di parti in plastica

avviene tramite il prodotto leader di mercato quale Autodesk

Simulation Moldflow (ndr. frutto di una acquisizione).

Mentre la simulazione strutturale avviene con Simula-

tion 360. Un ambiente in cui possiamo anche offrire

le più ampie risorse di simulazione sfruttandola

capacità del cloud, per supportare diversi aspetti

della simulazione progettuale e ingegneristica.

Anche le aree di simulazione fluidodinamica e

termodinamica trovano una risposta puntuale grazie

alla presenza di Simulation CFD. La parte di automazio-

ne più pura è invece demandata ad aziende partner che

sono in grado di sfruttare le matematiche e i modelli realizzati

con i nostri prodotti per fare la parte vera e propria di automa-

zione industriale.

In quali mercati avete già reso operativi ambienti integrati?Diversi sono gli ambiti in cui ci siamo trovati ad operare. Daltron-

de i prodotti Autodesk sono molto diffusi e non penso ci sia un

settore in cui non siamo presenti con un livello di integrazione

eterogeneo. Alcuni clienti usano prodotti molto verticali e codici

di calcolo nonché di simulazione CAE Elettrico ed impiantistico

prodotti da altri brand, in massima parte terze parti di Autodesk.

Qualora non lo fossero, in pratica la quasi totalità, ha la possibi-

lità di scambiare dati in uno dei formati che i nostri prodotti

sono in grado di gestire. Di fatto, quindi, il nostro utente viene

messo in grado di operare secondo un flusso logico all’interno

del suo processo di sviluppo prodotto. Sicuramente in ambito

meccatronica abbiamo consolidato una serie di referenze

significative, principalmente applicate al settore delle linee

di produzione ed assemblaggio. Infine debbo riscontrare

che sempre più tra i nostri clienti, in particolare tra i produttori

di macchinari e prodotti di consumo, emerge la necessità

di poter integrare la parte di progettazione con quella di

verifica funzionale. Una tendenza che indica chiaramente

come il processo di sviluppo prodotto deve essere efficace

al massimo per fornire un concreto supporto alla capacità di

competere delle aziende.

sono abituati a muoversi in un ambiente che da sempre è

perfettamente integrato e condivide gli stessi dati.

Cloud e Simulation 360 a Supporto dell’integrazione appliCativa per lo Sviluppo dei prodotti

iCt

Uno degli operatori storici nello sviluppo e fornitura di prodotti software dedicati al ciclo di sviluppo dei prodotti. La diffusione del software Autodesk è molto capillare ed il parco clienti spazia in tutti i settori dell’industria manifatturiera. La crescita dell’azienda, è stata realizzata grazie a sviluppi interni e ad una politica di acquisizioni che ha ampliato di molto il portfolio di offerta. Con l’avvento del Cloud la sfida si fa ancora più interessante.

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NewS mpresa

L’integrazione tra diverse discipline di progettazio-

ne e di simulazione poggia le proprie basi su tre

pilastri fondamentali: la profonda conoscenza dei

problemi pratici da risolvere, una grande espe-

rienza di comunicazione tra ambienti diversi, la

capacità di sviluppare e supportare funzionalità in

architettura software aperta.

Questa è la sfida che ha iniziato ad intraprendere

EPLAN (www.eplan.it), che grazie ad una solida suite di applica-

zioni ed una diffusione capillare è in grado di guidare la mar-

cia verso l’integrazione. Abbiamo chiesto a Stefano Casazza, Country Manager di EPLAN Italia, di fornirci indicazioni in merito

al posizionamento dell’azienda sul mercato.

In che modo la Vostra soluzione si inserisce in un ambiente inte-grato MCAD/CAE/Automazione?Negli ultimi 10 anni abbiamo assistito nel mondo della meccani-

ca al fenomeno della progettazione 3D e alla realizzazione dei

prototipi digitali delle macchine. Sui computer dei progettisti è

abbastanza facile trovare software di analisi cinematica

o di analisi strutturale, strumenti di uso ormai (quasi)

comune che hanno l’obiettivo, assieme al CAD 3D di

progettare e simulare un prototipo virtuale e poi di

costruirlo senza errori. Grazie alla diffusione di questi

strumenti e di questa tecnologia è difficile che si sba-

gli un progetto e che in officina si vada con i disegni

sbagliati. Questo è vero però solo da un punto di vista

meccanico!! Per la parte di automazione la situazione è

molto diversa, la prototipazione virtuale è ai primordi e non

viene quasi mai applicata. Le varie discipline (elettronica, elettri-

ca, fluidica etc.) vengono gestite con strumenti diversi e spesso a

compartimenti stagni. Ognuno sviluppa il suo “pezzettino” e poi

in produzione si fanno i conti. Il risultato è che spesso il collaudo

della macchina subisce ritardi perché l’integrazione tra mec-

canica e automazione ha avuto dei problemi. La piattaforma

Eplan si inserisce in questo contesto e risolve questo problema.

Eplan è un unico ambiente un unico database per gestire sia gli

aspetti schematici che costruttivi della parte automazione: elet-

trica fluidica, PCT. Non solo 2D ma anche 3D con il layout dei

quadri o lo sviluppo dei sistemi di cablaggio. Il tutto integrato in

maniera nativa sia con i software e le apparecchiature dei prin-

cipali operatori di mercato (Siemens, Phoenix Contact, Schnei-

der, Rockwell, B&R; Festo, Beckhoff, Rittal, ABB) sia con i principali

software gestionali che con le diverse soluzioni PLM.

Quali sono i benefici generati dalla vostra soluzione?Tecnicamente i benefici principali sono di 2 tipi. Il primo: utilizzare

la soluzione EPLAN dà la possibilità di avere sotto controllo tutto

lo sviluppo dell’automazione della macchina o dell’ impianto

in un unico software, un unico database, un’unica fonte per gli

schemi elettrici, gli schemi penumatici o oleodinamici, la co-

struzione 2D o 3D del quadro, la sua analisi termica, la gestione

della distinta automatica, la gestione del cablaggio del quadro,

la numerazione? dei fili, la stampa delle etichette, la gestione

della canaline, la gestione delle barre di rame, l’accesso ad

un database articoli di 39 produttori mondiali etc. Il secondo

è l’integrazione nativa con le terze parti: poter scambiare in

maniera bidirezionale le informazioni di I/O tra i software di pro-

grammazione dei PLC (RS Logix, Twincat, SE Unity Pro Interface,

Clip Project o Automation Studio) significa non ri-imputare i dati

2 volte nei 2 ambienti, cioè risparmiare tempo e ridurre gli errori

in fase di progettazione. Avere in automatico la distinta di tutti i

fili ed i cavi di un quadro, avere i fili già etichettati e tagliati per il

loro posizionamento grazie all’integrazione con il mondo Phoenix

Contact e le Macchine Komax wire significa risparmiare tempo,

azzerare gli errori e i costi occulti che ne derivano. Grazie

all’uso di queste tecnologie è poi possibile avvalersi

dei configuratori, capaci di generare in automatico

gli schemi e tutta la documentazione necessaria

a completare un progetto. Esiste anche un altro

beneficio, non tecnico ma pratico: Eplan è un

multinazionale tedesca con 50 filiali nel mondo, il

prodotto è disponibile in 17 lingue diverse e questo

è un’altra grossa garanzia che nessun altro nostro

concorrente può vantare.

A quali esigenze risponde? “In fretta e bene” sono i due aggettivi che ci caratterizzano. La

nostra soluzione è largamente apprezzata da tutte quelle azien-

de che hanno la necessità di snellire, velocizzare e migliorare

il modo di gestire la progettazione dell’automazione nella sua

globalità. Il CAD elettrico è solo il primo importante elemento, su

cui i nostri clienti ci misurano; ci sono poi tutti gli altri elementi che

non possono essere più considerati secondari. Lavorando per i

principali segmenti industriali (Machinery, Automotive, Oil& gas,

Building Automation) dobbiamo risolvere con qualità le neces-

sità dei nostri clienti nei vari ambiti. Un nostro grosso punto di

forza, oltre al prodotto, è dato dalla parte dei servizi. La forma-

zione, una metodologia consolidata che ci permette di rendere

operativo il progettista in pochi giorni, il supporto post vendita

per aiutare i clienti a migliorare i loro processi di automazione,

la possibilità di fare delle personalizzazioni là dove serve, fino

all’ assistenza telefonica eseguita con i più moderni strumenti e

disponibile su richiesta 24/7.

Perfettamente integrato e condivide gli stessi dati.

EPLAN: iN frEttA E bENE,iNtEgrAzioNE AvANti tuttA

iCt

La posta in gioco è elevata, ma EPLAN ha mostrato di avere tutte le caratteristiche per poter giocare un ruolo da protagonista nella sfida dell’integrazione tra varie discipline di progettazione e simulazione.

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33magazine

NewS mpresa

INDUSTRIAL EQUIPMENT:3DEXPERIENCE E OPEN PDM

ICT

Un operatore leader di mercato è caratterizzato da un’ampia offerta di applicazioni informatiche organizzate in ‘BRAND’ tra loro correlati e integrati.

La capacità di indirizzare questi strumenti

al problema da risolvere si traduce

nella realizzazione di una piattaforma

a supporto del processo di sviluppo

prodotto denominata “3DEXPERIEN-CE Platform”.Dassault Systèmes vanta una notevole

esperienza nel settore della progetta-

zione e simulazione di prodotto. Una presenza tale da

consentire il conto di tutta una serie di acronimi e termini che

sono entrati nella nomenclatura di settore.

Al fi ne di comprendere il posizionamento dell’azienda abbiamo

chiesto a Mauro Faccin, Director EuroMed Industry Services Dassault Systèmes, di fornirci le indicazioni in merito.

DASSAULT SYSTEMES 3DEXPERIENCE PLATFORMLa nostra piattaforma, rappresentata dal simbolo della busso-

la, divide le applicazioni secondo la loro destinazione d’uso:

creazione del dato che rappresenta il prodotto (la sua forma

tridimensionale) con CATIA, SOLIDWORKS e GEOVIA; queste

a loro volta contengono gli applicativi verticali a supporto di

specifi che attività: condivisione del dato all’interno del processo

di sviluppo prodotto o della community con ENOVIA e 3DSWYM,

analisi dei dati e conseguente verifi ca necessaria alla validazio-

ne dei dati creati con SIMULIA DELMIA e 3DVIA, sintesi dei dati

provenienti da diverse fonti e diversi processi in “dashboard”

(cruscotti o pannelli riepilogativi) a supporto del processo deci-

sionale, con EXALEAD e NETVIBES.La proposta MCAD e di simulazione è rappresentata dai Brand

CATIA/SOLIDWORKS e SIMULIA/DELMIA. Questi sono proposti

secondo la logica di sviluppo del processo del settore industriale

di riferimento ed elaborati sull’esperienza maturata presso i nostri

clienti. Quando parliamo di processo di sviluppo prodotto, dob-

biamo tener presente che si tratta di un processo complesso e

molto caratterizzato dal settore merceologico a cui appartiene,

oltre alle considerazioni sulla modalità operativa (produzione

grandi volumi o per commessa). I mercati ai quali si rivolge la

proposta di Dassault Systèmes sono rappresentati dalle dodici

industries per le quali la multinazionale francese ha confeziona-

to le sue “EXPERIENCE”: Transportation & Mobility, Aerospace

& Defense, Marine & Offshore, Industrial Equipment, High Tech,

Consumer Goods-Retail, Consumer Packaged Goods-Retail, Life

Sciences, Energy, Process &Utilities, Achitecture, Engineering &

Construction, Financial & Business Services, Natural Resources.

Oggi i prodotti hanno una quantità di elettronica

sempre maggiore e, nel caso di apparecchiature

industriali come le macchine automatiche, questa

componente fa la differenza. Quindi non è più

suffi ciente progettare la parte meccanica e il resto

a seguire. Lo sviluppo in parallelo di tutte le compo-

nenti è l’elemento che caratterizzerà la competitivi-

tà dell’azienda.

La Piattaforma 3DEXPERIENCE è pensata proprio per sup-

portare e abilitare la condivisione delle informazioni e attivare la

collaborazione tra i diversi enti in azienda. Serve per la defi nizio-

ne del Concurrent Engineering attivo.

Parlando di progettazione, simulazione ed automazione,

l’Industrial Equipment’ può essere il settore merceologico che

sintetizza meglio lo scenario relativo alla combinazione delle

tre discipline di progettazione. Questo a sua volta si suddivide

in prodotti puntuali quali caldaie, elettrodomestici, macchine

utensili, sistemi di manipolazione o di trasporto, sino ad arrivare

agli impianti di processo più o meno automatici.

La necessità di integrare la progettazione meccanica, elettrica

e del software a corredo è comunque alta in tutti i settori mani-

fatturieri e molti dei nostri clienti si stanno muovendo in questa

direzione. L’integrazione delle discipline serve a ridurre i tempi di

sviluppo, di modifi ca e garantisce il miglioramento dei manu-

fatti. La proposta di Dassault Systèmes, basata sulla piattaforma

3DEXPERIENCE, consente di supportare il processo in tutte le sue

fasi, consentendo anche l’integrazione con strumenti esterni

specifi ci allo svolgimento dell’attività.

Quindi la scelta è di poter usare applicazioni software di altri

“vendor” integrate per sostenere l’idea di supporto al fl usso

dei dati nel processo di sviluppo. Per fare ciò la scelta è quella

di offrire l’integrazione con soluzioni “Open PDM” in grado di

scambiare dati con chiunque accetti questi standard.

Una soluzione 3DEXPERIENCE per l’industria è basata su un’unica

fonte di dati (PLM), capace di soddisfare le varie esigenze con

benefi ci tangibili, eliminando le attività prive di valore aggiunto

quali la ricerca delle informazioni o la duplicazione manuale e

non controllata dei dati su diversi sistemi. In sintesi la proposta di

Dassault Systèmes si traduce nel rendere disponibile l’esperienza

maturata in soluzioni che da questa nascono, con l’intento di

portare un valore per tutti.

Lo scenario iniziale è necessario a sincronizzare le attività per lo

sviluppo del sistema. Sino alla gestione del fl usso che, dalla ri-

chiesta del cliente, porta alla validazione dei “requirement” per

tracciare gli eventuali problemi e defi nire l’intervento risolutivo.

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34magazine

NewS mpresa

CAD, PDM, ERP: UN AMBIENTE INTEGRATO PER UN MODELLO DI BUSINESS VINCENTE

Il mercato dei compressori per la refrigerazione industriale

e per i gas di processo si concentra nelle mani di pochi

operatori nel mondo. Aziende che sono in grado di svi-

luppare e fornire prodotti ad elevate prestazioni, ottima

affi dabilità e, non ultimo, un buon servizio di assistenza.

In questo settore Mayekawa (www.mayekawa.eu) si col-

loca in una posizione di leader. L’azienda è padronale,

nasce in Giappone nel 1924 con l’obiettivo di sviluppare

e realizzare impianti per la refrigerazione e per la compressione

dei gas. Oggi l’azienda è guidata dalla quarta generazione ed

è presente in 14 paesi, con 80 sedi ed oltre 3000 dipendenti.

“Il nostro perimetro di riferimento - afferma Giacomo Cisilino,

Direttore Generale Mayekawa Italia – è costituito da diversi

mercati che si estendono all’industria alimentare, ai settori oli &

gas, all’industria chimica: tutti settori che riconoscono ai nostri

prodotti una lunga tradizione di eccellenza tecnica.

Mayekawa produce compressori a pistoni e a vite con la tecno-

logia “oil fl ooded” ed è in grado di sviluppare e realizzare sistemi

di refrigerazione e trattamento gas strutturati. L’elemento com-

pressore rappresenta il cuore dell’impianto ed è il prodotto di

punta della Mayekawa che, grazie al know how raggiunto, offre

una gamma completa di modelli per rispondere alle molteplici

applicazioni richieste dal mercato. – Con la tecnologia dei com-

pressori a vite, spiega Cisilino, riusciamo a produrre macchine

con un volume generato fi no a 15.600 metri cubi/ora: un valore,

cioè, otto volte maggiore rispetto a quello raggiungibile con la

tecnologia a pistoni. Oggi, sempre più, siamo chiamati a fornire

sistemi completi tant’è che il nostro business model ha assunto

la connotazione che potremmo defi nire “ Refrigeration System

EPC”. In particolare nel mercato dell’ “oil & gas” e petrolchimi-

co vi è la necessità di interagire con le società di ingegneria le

quali operano con la logica del ”General Contractor” distri-

buendo parti della fornitura a diverse committenze, ma man-

tenendo la governance ed il pieno controllo e la responsabilità

della commessa nella sua globalità.

“La fornitura per un impianto di refrigerazione industriale, sot-

tolinea Cisilino, non solo richiede know how e perizia tecnica,

ma anche una capacità di gestione nelle diverse fasi della

commessa. Tra queste, un‘attività rilevante è la progettazione e

la gestione della documentazione”.

“Più specifi catamente per ogni contratto che sviluppiamo,

continua Cisilino, vengono prodotte circa 200 diverse tipologie

di documenti che dovranno essere emessi, revisionati, appro-

vati e tracciati in tutto il loro iter procedurale e cioè dalla prima

STORIE DI SUCCESSO

Una delle realtà leader nel settore dei compressori industriali ha adottato un ambiente integrato per la gestione della documentazione a supporto del proprio modello di business. Una soluzione che, ad oggi, gestisce ed integra nei diversi processi ben 12.000 documenti in 4D.

Di Massimo Fucci

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35magazine

NewS mpresa

emissione fi no a quella dei cosiddetti “as built””.

Ogni impianto richiede una progettazione specifi ca. I documen-

ti contrattuali sono numerosi e molto dettagliati e la loro consul-

tazione deve essere sempre disponibile e facilmente accessibi-

le. Il contratto si completa con la consegna al committente dei

manuali operativi e delle certifi cazioni che costituiscono dossier

di oltre 1500 pagine la cui gestione viene realizzata utilizzan-

do il programma PDM VAULT. Inoltre per ogni commessa

vengono impiegati da 2000 a 5000 item o articoli il cui

codice viene creato sempre con VAULT nella sezione

gestione articoli: per detta funzione il programma si

integra con il sistema gestionale SAGE.

“Supportiamo i nostri clienti in tutte le fasi – confer-

ma Cisilino – dallo studio di fattibilità dell’impianto,

alla sua realizzazione ed alla messa in esercizio;

inoltre ci occupiamo dei servizi di post vendita e della

gestione dei ricambi garantendo la tracciabilità di ogni

singolo componente utilizzato”.

Nell’ambito del processo produttivo, un elemento critico è il

rispetto delle tempistiche, così come contrattualmente pattuite,

di esecuzione di ogni singola fase della commessa e cioè dalla

progettazione alla consegna dei materiali al Cliente. Un tema,

questo, non banale in quanto ogni ritardo nell’esecuzione delle

diverse attività genera il pagamento di penali che maturano

anche per pochi giorni .

“La nostra struttura, spiega Cisilino, si occupa della progetta-

zione e dell’approvvigionamento dei materiali, mentre l’atti-

vità di assemblaggio viene demandata all’esterno. E’ quindi

fondamentale tenere costantemente sotto controllo i tempi di

realizzazione dei singoli componenti e monitorare l’avanzamen-

to delle attività interne ed esterne al fi ne di assicurare che la

commessa venga portata a termine rispettando tempi e costi

defi niti in fase di pianifi cazione”.

Nel modello di business illustrato è indispensabile operare in

un ambiente informatico-applicativo totalmente integrato, in

grado cioè di garantire i fl ussi tra la progettazione (CAD), la

gestione della documentazione e delle confi gurazioni dei pro-

dotti (PDM) e l’approvvigionamento, la logistica e la contabilità

industriale e fi scale (ERP).

“In detto contesto – ci confi da Cisilino – ho dovuto fare appello

a tutta la mia precedente esperienza, in quanto la realizzazione

di un sistema integrato, indispensabile in un concetto moderno

di società operante quale EPC, si presentava piuttosto ambizio-

so. A tale scopo ho individuato i fornitori strategici con i quali

defi nire e realizzare il progetto informatico”.

Per la progettazione grafi ca degli impianti è stato individuato un

software dedicato al “ piping” operante su piattaforma Autode-

sk, che consente di fornire i dati CAD sia per la trattazione dei

modelli virtuali 3D, sia per la defi nizione e gestione delle diverse

liste di materiali (BOM).

“La gestione della documentazione, fulcro di tutte le nostre

attività, richiedeva un prodotto semplice, fl essibile ed affi dabile

– sottolinea Cisilino –idoneo a supportare con le sue funzionalità

tutte le fasi di gestione della commessa. La scelta di Mayeka-

wa è quindi caduta su Autodesk Vault sia per la qualità del

prodotto proposto, sia per le ottime capacità del mana-

gement della società fornitrice (Prisma Tech) che è

stato in grado di realizzare le implementazioni atte a

rispondere alle nostre esigenze”. Prisma Tech (www.

prisma-tech.it) opera da diversi anni nel campo

delle soluzioni rivolte a rendere effi cace il ciclo di

sviluppo ed ha maturato una notevole esperienza

nella personalizzazione e messa regime di soluzioni

CAD/PDM nonché nell’integrazione con le diverse

soluzioni ERP. “La soluzione PDM adottata, corredata del

modulo “ VAULT collaboration”,– conclude Cisilino – ci permet-

te di operare con un server (ridondato), unico per i nostri uffi ci

dislocati in aree geografi che diverse, consentendo un notevole

risparmio in termini di gestione e manutenzione dello stesso ed

eliminando defi nitivamente i problemi di duplicazione e sincro-

nizzazione dati. Inoltre è possibile defi nire e gestire una serie di

workfl ow che vanno dalla validazione interna all’approvazione

dei documenti da parte del cliente in tutti i livelli contrattual-

mente previsti. In tal modo riusciamo a tenere sotto controllo

l’intero avanzamento delle attività di progettazione e di mettere

a disposizione del nostro ERP (Sage X3) tutte le informazioni ne-

cessarie alle altre funzioni aziendali: logistica,produzione, ed am-

ministrazione. In conclusione possiamo contare su un ambiente

integrato, fortemente personalizzato, a supporto di un business

model di successo, che ha anche fornito elementi di riduzione

dei costi e degli errori” .

STORIE DI SUCCESSO

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36magazine

NewS mpresa

Building AutomAtion e efficienzA energeticA,

il futuro del piAnetA

Di Valerio Alessandroni

Il tema dell’energia rappresenta uno dei fondamentali da affrontare per consentire la continuità della spe-cie: consumiamo troppo e male. Uno degli elementi su cui agire è senza dubbio l’efficienza degli edifici. Un terreno in cui l’automazione può fornire un contributo fattivo costituito da prodotti e soluzioni innovative.

AutomAzione il punto

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37magazine

NewS mpresa

Una serie di studi di mercato ha prodotto

una raccolta di dati convergenti in merito

alle aree di miglioramento in campo ener-

getico. Uno di questi riguarda da vicino gli

edifici, si perché, già solo all’interno degli

edifici del terziario e residenziale in Europa

e negli Stati Uniti si utilizza una quota enor-

me dell’energia totale consumata: rispetti-

vamente il 20% nel terziario e dal 20 al 25% nel residenziale.

Per affrontare la sfida energetica, decisiva per il futuro del pia-

neta, a livello europeo è stata emessa la Direttiva 2002/91/CE –

EPBD (Energy Performance of Buildings Directive), il cui obiettivo

è quello di promuovere un migliore rendimento energetico negli

edifici. La Direttiva vincola ogni Stato membro dell’EU per quan-

to riguarda il risultato da raggiungere, lasciando liberi gli organi

nazionali circa i mezzi da adottare. L’automazione ha, in questo

contesto, un ruolo fondamentale, permettendo di ottimizzare

l’efficienza energetica degli impianti tecnici dell’edificio in re-

lazione alle condizioni ambientali esterne e ai differenti profili di

utilizzo e occupazione dei singoli ambienti. Oltre a ridurre i con-

sumi energetici e a fornire i massimi livelli di comfort, sicurezza

e qualità, l’impiego di sistemi di automazione e controllo degli

edifici educa ad apprezzare e apprendere i criteri di risparmio

energetico e di rispetto dell’ambiente.

Dal 9 luglio 2010 è entrata in vigore la nuova direttiva europea

sulla prestazione energetica in edilizia. Alcune delle principali

novità della Direttiva 2010/31/UE (nota anche come EPBD 2)

riguardano l’introduzione di sistemi di misurazione intelligenti

quando un edificio è in fase di costruzione o è oggetto di una

ristrutturazione importante, e il concetto di ‘edifici a energia

quasi zero’, ossia di edifici ad altissima prestazione energetica,

determinata tenendo conto dei consumi legati al riscaldamen-

to, rinfrescamento, ventilazione, illuminazione, produzione ACS.

Il fabbisogno energetico molto basso o quasi nullo di tali edifici

dovrebbe essere coperto in misura molto significativa da ener-

gia ricavata da fonti rinnovabili.

Nello stesso tempo, la norma EN15232 ha introdotto una clas-

sificazione di efficienza energetica delle funzioni di controllo

degli impianti tecnici degli edifici, nonché metodi di calcolo per

valutare l’impatto dei sistemi di automazione e controllo sulle

prestazioni energetiche degli edifici. Sono previste 4 classi. La

Classe D ‘Non energy efficient’ comprende gli impianti tecnici

tradizionali e privi di automazione e controllo, non efficienti dal

punto di vista energetico. La Classe C ‘Standard’ corrispon-

de agli impianti dotati di sistemi di automazione e controllo

degli edifici (Bacs - Building Automation and Control Systems)

‘tradizionali’, eventualmente dotati di bus di comunicazione. La

Classe B ‘Advanced’ comprende gli impianti dotati di un Bacs

avanzato e di alcune funzioni di gestione degli impianti tecnici

dell’edificio (TBM - Technical Home and Building Management)

per una gestione centralizzata e coordinata dei singoli impianti.

Infine, la Classe A ‘Higher energy performance’ corrisponde a

sistemi BAC e TBM ‘ad alte prestazioni energetiche’, ossia con

livelli di precisione e completezza del controllo automatico tali

da garantire elevate prestazioni energetiche all’impianto. Gli

impianti tecnici dell’edificio contemplati dalla EN 15232 sono

quelli di riscaldamento, raffrescamento, ventilazione e condizio-

namento, illuminazione, controllo delle schermature solari, con-

trollo tramite Bacs e gestione centralizzata dell’edificio (TBM).

Un mercato estremamente interessante, ricco di innovazione

e caratterizzato da un’offerta particolarmente variegata. Una

strada che non può che essere intrapresa e sostenuta perché la

posta in gioco è la nostra stessa esistenza.

AutomAzione il punto

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38magazine

NewS mpresa

AutomAzione integrAtA degli edifici bAsAtA su Pc

Risponde: Pierluigi Olivari Managing Director - Beckhoff Automation www.beckhoff.itPunto chiave della proposta Beckhoff

per applicazioni di Building Automation è

l’integrazione delle tecnologie HVAC in una

piattaforma unica di automazione degli

edifici basata su PC ed Ethernet.

Solo l’interazione ottimale di tutti i sistemi porta a una soluzione

davvero duratura ed efficiente dal punto di vista energetico.

Grazie alla nostra piattaforma hardware e software, è possibile

sfruttare completamente il potenziale di risparmio all’interno

dell’edificio, andando oltre le classi energetiche richieste dalla

normativa UE. Il concetto di Building Automation integrata

Beckhoff soddisfa infatti i requisiti della classe di efficienza ener-

getica A imposti dalla Norma Europea EN 15232.

La base di partenza per il rilevamento dei dati in tutti i punti

dell’edificio è il sistema di Bus Terminal Beckhoff. Poiché tutte

le impostazioni e le funzionalità dell’edificio vengono realizzate

tramite software, si ottengono la massima flessibilità a costi di

engineering ridotti con la possibilità di effettuare ampliamenti e

modifiche quando richiesto. Il software di automazione TwinCAT

offre tutte le funzionalità essenziali richieste negli edifici, dalla

centrale termica agli impianti di climatizzazione fino all’automa-

zione degli ambienti e delle singole unità di illuminazione, venti-

lazione, climatizzazione e persino del comando per facciate.

Con oltre 400 diversi moduli I/O, il sistema di Bus Terminal

Beckhoff supporta tutti i sensori e attuatori correnti, pertanto è

adatto per ogni sistema dell’edificio. Tramite una vasta gamma

di accoppiatori è possibile collegare i morsetti al sistema fieldbus

di volta in volta richiesto. Inoltre, il Room Controller BC9191

copre tutte le funzionalità standard per l’automazione degli

ambienti in un unico alloggiamento compatto.

Il nostro software di automazione TwinCAT consente di program-

mare i controllori dell’edificio con i linguaggi standard previsti

dalla norma IEC 61131-3. È disponibile a tale scopo TwinCAT PLC

HVAC, una libreria PLC con blocchi funzione per l’automazione

di tutti i servizi di gestione e confort dell’edificio. Oltre alle fun-

zionalità HVAC classiche, sono disponibili anche funzionalità per

la generazione e distribuzione di energia. A ciò si aggiungono

funzioni di controllo dell’illuminazione, della protezione solare e

della climatizzazione degli ambienti interni.

La soluzione di controllo integrata di Beckhoff è aperta anche

per quanto riguarda la comunicazione dei dati: oltre a Ethernet

TCP/IP, vengono supportati tutti gli standard di comunicazione

correnti come BACnet/IP, OPC UA e Modbus TCP nel livello di

automazione nonché nel livello di campo tra cui DALI, DMX,

EnOcean, LON, EIB/KNX e Modbus RTU.

In particolare, una soluzione BACnet/IP ad alte prestazioni si inte-

gra perfettamente nell’ambiente TwinCAT. Pertanto, gli oggetti

BACnet/IP possono essere generati e configurati direttamente

dal PLC. Ciascun controllo PC-based di Beckhoff è impiegabile

come BACnet Building Controller: sono particolarmente adatte

le serie di PC integrati, come la CX2000 e la CX9020, che incor-

porano direttamente il livello I/O modulare.

Molto interessanti per la gestione degli edifici ad efficienza

energetica sono il terminale master M-Bus KL6781, che consente

l’integrazione ottimale e senza ulteriori costi hardware di conta-

tori elettrici, idrici o del gas con interfaccia M-Bus, e il terminale

master MP-Bus KL6771, che permette di controllare ad esempio

attuatori per portelli, valvole di regolazione e regolatori di porta-

ta variabile nel settore HVAC.

Inoltre, la piattaforma Beckhoff supporta la nuova Standard Mo-

tor Interface (SMI), utilizzata per il controllo e il posizionamento

preciso dei motori di tapparelle e di dispositivi per protezione so-

lare. In combinazione con una gestione intelligente dell’energia

e dell’illuminazione è possibile posizionare e orientare le lamelle

delle veneziane in base alla rispettiva posizione del sole. Il Bus

Terminal KL6831 può collegare apparecchi SMI a bassa tensione

e gli apparecchi SMI a 230 Vc.a. tipo KL6841.

Infine, con la serie di pannelli multi-touch CP2xxx, Beckhoff offre

un concetto di comando avanzato ma di semplice utilizzazione,

integrato in un design elegante. Nell’ampia gamma da 7 a 24”,

oltre alle classiche dimensioni del display nel formato 4:3 sono

disponibili anche pannelli widescreen. In questo modo è possibi-

le gestire l’edificio in modo molto intuitivo anche da smartphone

e tablet PC.

Le soluzioni di Building Automation Beckhoff sono la base per l’automazione degli ambienti e la gestione degli edifici ad alta efficienza energetica

AutomAzione il Punto

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39magazine

NewS mpresa

Tecnologie icT per migliorare l’efficienza energeTica

Risponde Ivan Mangialenti, Business Support Manager di Schneider Electric www.schneider-electric.com

l tema dell’efficienza energetica (e quindi

della riduzione dei costi legati ai consumi di

energia) sta cambiando alcune regole

del mercato della Building Automa-

tion, perché consente di introdur-

re il concetto di ritorno dell’investimento nei criteri

che guidano le scelte. L’automazione è stata spes-

so considerata solo un costo, mentre oggi possiamo

dimostrare che, dopo un breve ammortamento di

24-36 mesi, l’incidenza sul conto economico è assai

redditizia. Schneider Electric sta predisponendo una

proposta finanziaria ad integrazione della propria offerta,

allo scopo di sfruttare la riduzione dei costi energetici per soste-

nere l’investimento.

Fra le tecnologie importate dalla Building Automation spicca-

no quelle legate alle applicazioni di metering/sub-metering e

di analisi energetica. Sempre di più, ad un sistema di Building

Automation, è richiesto di acquisire le misure su ogni fonte

e vettore energetico utilizzato all’interno di un edificio e di

effettuare su queste misure delle funzioni di analisi energetica:

trend e profili di consumo normalizzati, confronto

delle performance energetiche fra più edifici o sezioni dello

stesso edificio, fino alla definizione di dashboard energetiche

che consentano di avere una fotografia precisa e complessiva

del comportamento energetico di uno o più edifici del proprio

patrimonio immobiliare. Per quanto riguarda le tecnologie che

si sono sviluppate all’interno della Building Automation per

migliorare il risparmio energetico, si possono indivi-

duare due principali linee di tendenza. La prima è

rappresentata dalla sempre maggiore importanza

delle tecnologie ICT. La Building Automation può

portare un forte contributo alla riduzione dei con-

sumi grazie a un migliore controllo e regolazione

degli impianti esistenti (Efficienza Energetica Attiva).

Esempi sono: accensione e regolazione delle luci in

base alla presenza di persone e all’apporto luminoso

dall’esterno, controllo delle oscuranti per ottimizzare l’apporto

luminoso e termico solare, regolazione della temperatura di

mandata della caldaia in base all’effettiva domanda dei singoli

ambienti controllati. La norma EN15232, che descrive queste

applicazioni, ne censisce circa 50 classificandole a secondo del

contributo che possono dare all’efficienza energetica dell’edi-

ficio. Il contributo di queste applicazioni risulta estremamente

interessante in quanto richiede un basso livello di investimento

(non si interviene sugli impianti ma su controllo e regolazione) e

tempi di ritorno dell’investimento molto rapidi. Il secondo trend

riguarda le tecnologie necessarie per realizzare sistemi di Buil-

ding Automation per l’efficienza energetica all’interno

di edifici esistenti. La crisi del mercato

delle costruzioni farà si che nei prossi-

mi anni si avrà un forte indirizzamento

degli interventi su edifici esistenti. Sarà

indispensabile disporre di tecnologie

basate sulla comunicazione wireless,

che consentirà di realizzare applicazioni

poco invasive, facilmente adattabili ai

diversi contesti, modulari e scalabili. Su

tutti questi trend di mercato Schneider

Electric è fortemente pro-attiva, dispo-

nendo oggi di un’ampia offerta tec-

nologica in grado di coprire in modo

integrato (piattaforma EcoStruxure)

sia le applicazioni di misura, sia quelle

di automazione legate all’Efficienza

Energetica degli impianti.

La Building Automation può portare un forte contributo alla riduzione dei consumi grazie a un migliore controllo e regolazione degli impianti esistenti (Efficienza Energetica Attiva)

auTomazione

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NewS mpresa

Il controllo dI processo: soluzIonI hardware e software

Di Valerio Alessandroni

Mentre prosegue l’offerta di soluzioni distinte (PLC e DCS) per i due ambienti del processo continuo e della produzione ‘discreta’, alcuni fornitori stanno proponendo delle piattaforme comuni. Permangono ancora differenziazioni dovute essenzialmente alla complessità del calcolo richiesto, ma l’innovazione non si ferma e l’unificazione, in breve tempo, rischia di essere una piacevole realtà.

elettronIca Il punto

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41magazine

NewS mpresa

elettronIca Il punto

Per tradizione, il mondo del ‘discrete manufactu-

ring’ è sempre stato caratterizzato da soluzioni

di automazione diverse da quelle utilizzato

nell’industria di processo: da una parte i PLC,

dall’altra i DCS; da una parte l’esigenza di

tempi di risposta molto bassi e di determinismo,

dall’altra l’esigenza di lavorare in condizioni

ambientali anche estreme (con pericolo di

esplosione) ma con tempi di risposta non sempre critici. E così

via, l’elenco delle differenze potrebbe essere molto più lungo. Da

qualche tempo, tuttavia, alcuni fornitori stanno proponendo archi-

tetture di automazione che in qualche modo possano soddisfare

entrambi i settori. Quali sono le prospettive di questo trend?

È davvero possibile immaginare un approccio unico per la produ-

zione discreta ed il controllo di processo?

Storicamente, si intende che l’Automazione per i processi discreti

operi in maggioranza con segnali on/off (per es. manufacturing

o automotive) e di Strumentazione per i processi continui con

buona percentuale di segnali analogici di regolazione (per es.

food&beverage, farmaceutico o petrolchimico). I controllori tradi-

zionali sono nel primo caso PLC, nel secondo DCS. Caratteristiche

dei DCS sono la programmazione/ manutenzione centralizzata

di più controllori, distribuiti su rete, orientata al controllo PID. Altri

aspetti caratterizzanti i DCS sono la capacità di acquisizione di

segnali specificatamente di tipo analogico, la possibilità di effet-

tuare grosse quantità di calcoli adottando complesse strategie di

regolazione e impiegando funzioni di allarme dedicate. L’impiego

inoltre di hardware di comprovata stabilità, sia intrinseca, sia dovu-

ta ad accorgimenti quali la duplicazione di CPU, lo hot swapping,

ecc. è un aspetto essenziale al fine di ridurre quanto più possibile

il problema del fermo macchina. Anche nelle applicazioni di tipo

discreto il numero dei dispositivi adottati è elevato, ma molto

spesso essi sono di tipo più semplice, come ,ad esempio, sensori di

prossimità, fine corsa, attuatori digitali i cui segnali prevalentemen-

te di tipo on/off sono gestiti da PLC convenzionali. Caratteristica

del PLC è la facile programmazione orientata alla logica boolea-

na (ladder diagram).

L’integrazione dei vari dispositivi che gestiscono l’impianto, da

sempre fondamentale nei processi continui, sta diventando vitale

anche in un ambito manufacturing discreto. Quindi, anche se

in passato i processi discreti e i processi continui sono stati legati

a sistemi di controllo differenti, da diversi anni ormai si assiste ad

un’evoluzione dei sistemi di controllo tale da rendere la scelta

sempre meno legata al tipo di processo, discreto o continuo, e

sempre più allo specifico mercato. I fornitori di sistemi DCS infatti si

sono proposti in mercati tradizionalmente serviti dal PLC con con-

trollori ibridi, e i fornitori di PLC hanno rilasciato soluzioni hardware e

software sempre più performanti e multidisciplinari, tali da renderli

competitivi anche nel mercato dei processi ibridi e continui.

Ad oggi, quindi, le differenze fra processi continui e discreti non

hanno una valenza tale da portare ad una scelta razionale rivolta

specificatamente ad un sistema di controllo basato su PLC/Sca-

da piuttosto che un DCS. La differenziazione più evidente è nelle

modalità di gestione di calcoli complessi, presenti maggiormente

in un processo continuo. Il processo continuo, infatti, richiede nor-

malmente una maggiore flessibilità e apertura per la gestione dei

dati sia verso l’impianto vero e proprio sia verso le unità di gestione

informatica aziendale.

Lo sviluppo dell’offerta e l’incremento delle capacità/velocità di

elaborazione e di comunicazione dei e tra i vari componenti delle

diverse soluzioni di automazione, nel tempo, ridurranno al minimo il

divario. In questo modo l’utente sarà libero di applicare economie

di scala e di scegliere il binomio prodotto/fornitore di maggiore

interesse.

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42magazine

NewS mpresa

EnErgy harvEsting: l’EnErgia ambiEntalE è ovunquE

Nuovi strumenti consentono di produrre energia da una vasta gamma di fonti ambientali.

ElEttronica il Punto

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43magazine

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ElEttronica il Punto

Risponde: Tony Armstrong - Director of Product Marketing - Power Products - Linear Technology Corporation www.linear.comLa tecnologia delle reti di sensori wireless

(WSN) è in grado di garantire una ridu-

zione dei costi di installazione e suppor-

tare una gamma di applicazioni che

non potrebbero essere

realizzate usando i cavi e

grazie alle quali gli edifici

diventano più ecologici

e ‘intelligenti’. Installando

sensori praticamente

ovunque, è possibile

ottimizzare il consumo di

energia, migliorare la

sicurezza e ridurre

le spese di

esercizio ne-

gli edifici. Si-

stemi come

i sensori di

presenza,

i termostati

e gli interruttori

della luce utilizzano

un sistema meccanico

o di recupero energeti-

co al posto dei cavi di

alimentazione.

Al momento, la più im-

portante fonte utilizzabile

per alimentare i sensori

di una WSN è l’energia

solare, sfruttabile tramite

pannelli solari. Un’altra

fonte è rappresentata

dagli elementi termici e

piezoelettrici. L’energia

recuperata proviene

solitamente dal sottopro-

dotto dei sistemi HVAC

all’interno dell’edificio

stesso; vi è grande ab-

bondanza di differenziali

di temperatura e vibra-

zioni da riutilizzare.

Nuovi strumenti consen-

tono di produrre energia

da una vasta gamma

di altre fonti ambientali.

Ad esempio, i generatori

termoelettrici converto-

no il calore in elettricità, gli elementi piezoelettrici convertono

le vibrazioni meccaniche, le celle fotovoltaiche convertono

la luce solare e i dispositivi galvanici producono energia

dall’umidità.

La cosa più importante è l’efficienza di conversione del nodo

sensore wireless. Sapendo quanta energia ambientale si può

fornire al sistema, è possibile determinare il duty cycle di qual-

siasi lettura e trasmissione. E’ questa efficienza di ‘conversione

totale’ a determinare la fattibilità di un’applicazione.

Le tecnologie di recupero energetico innovative e disponibili

(per es. recupero di energia dalle vibrazioni o fotovoltaico)

producono livelli energetici nell’ordine dei mW. Questi livelli

possono essere utilizzati per applicazioni come sensori di cor-

rosione per aeromobili, finestrini con auto-dimming, monitor

per ponti, automazione degli edifici, contatori di elettricità,

rilevatori di gas, monitor medicali, controlli HVAC, interruttori

della luce, monitoraggio remoto condutture, orologi e

contatori dell’acqua.

Quando si cerca di realizzare una rete WSN è

opportuno chiedersi quanta energia serve per

farla funzionare, con quale frequenza si devono

rilevare i dati e che dimensioni ha il pacchetto

di dati e a che distanza va trasmesso. Natural-

mente l’energia fornita dalla fonte di recupero

dipende da quanto la fonte rimane attiva. Quindi

il criterio principale per confrontare la fonti recu-

perate è la densità di potenza. Dato che il recupero

energetico è soggetto a livelli di potenza bassi, variabili e

imprevedibili, si utilizza una struttura ibrida che si interfaccia

con l’accumulatore di energia e una riserva secondaria.

Tra le caratteristiche prestazionali di un circuito integrato per

applicazioni di recupero energetico figurano: correnti di ripo-

so basse, normalmente inferiori a 6µA, tensioni di avviamento

basse (20mV), elevata tensione in ingresso, fino a 34V con-

tinua e 40V transitoria, capacità di gestire ingressi AC,uscite

multiple e gestione autonoma dell’alimentazione del sistema,

autopolarità, MPPC (Maximum Power Point Control) per in-

gressi solari, capacità di recuperare energia da differenziali di

temperatura di appena 1°C e numero minimo di componenti

esterni. Un esempio delle opportunità offerte dalle energie

alternative è il mercato dei dispositivi elettronici a energia

solare. Prendiamo ad esempio gli ‘smart meter’ che vengono

usati nella ‘smart grid’. L’energia solare è variabile e inaffi-

dabile, pertanto quasi tutti i dispositivi a energia solare sono

dotati anche di batterie ricaricabili. Un obiettivo importante

è quello di estrarre il più possibile energia solare per caricare

velocemente queste batterie e mantenere lo stato di carica

da sfruttare quando l’energia solare non è disponibile. Se gli

‘smart meter’ usassero le batterie come fonte di alimenta-

zione primaria, l’elettronica per la conversione e la gestione

dell’energia avrebbe bisogno di correnti di riposo molto

basse per estendere la durata delle batterie. A tale scopo,

Linear Technology offre circuiti integrati con livelli di corrente

di riposo inferiori a 25µA.

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MECHA - TRONIKA: INTEllIgENzA E sOluzIONI pER l’INdusTRIA MANIfATTuRIERA

Una sfida tutta italiana, per uno dei mercati

che ci vede protagonisti di rilievo. In Europa

l’Italia occupa il secondo posto nel settore

dell’automazione industriale, un mercato

che necessitava di una manifestazione

di riferimento, quindi Associazioni come

UCIMU e AIdAM ne hanno correttamente

individuato l’importanza ed hanno profuso

tutto il loro impegno per riempire di contenuti la manifestazione.

Per comprendere meglio attività, target ed aspettative abbia-

mo chiesto ad Alfredo Mariotti, Direttore di MECHA-TRONIKA di

fornirci alcune indicazioni.

Come si preannuncia l’edizione di MECHA-TRONIKA 2013?La forte instabilità economica cui è sottoposta l’intera area Euro

rende complesso il contesto cui si trovano ad operare le im-

prese, non solo italiane. D’altra parte per un settore ad elevata

propensione all’export quale quello cui è dedicato MECHA-

TRONIKA, i risultati possono essere comunque positivi. E in effetti,

i mercati stranieri continuano a premiare l’offerta italiana prefe-

rendola a quella dei concorrenti stranieri per la forte personaliz-

zazione delle soluzioni. Palcoscenico di queste tecnologie, ove

meccanica elettronica e informatica si sommano in “unicum”, è

MECHA-TRONIKA. La mostra, alla sua prima edizione quest’anno,

risponde all’esigenza delle migliaia di imprese che in Italia pro-

EvENTI

Ancora una volta l’obiettivo è quello di supportare le aziende che intendono continuare ad evolversi nella scelta di tecnologie e soluzioni all’avanguardia. Il differenziatore: l’intelligenza e le sue applicazioni nei diversi domini.

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MECHA - TRONIKA: INTEllIgENzA E sOluzIONI pER l’INdusTRIA MANIfATTuRIERA

ducono tecnologia d’avanguardia e che finora non avevano

una mostra di riferimento nel proprio territorio. La percezione che

abbiamo noi organizzatori nell’ascoltare le numerose imprese

che hanno aderito alla manifestazione è di soddisfazione per

questo progetto che può essere strumento per il rilancio della

domanda italiana. A differenza di altre MECHA-TRONIKA ha scel-

to di combinare conoscenze e discipline diverse, una rassegna

di soluzioni intelligenti applicabili alla totalità dei settori industriali.

MECHA-TRONIKA è il primo evento pensato per tutte le imprese

manifatturiere e per tutti gli stakeholder e permetterà di attivare

contatti e consolidare la propria visibilità all’interno di un pano-

rama di espositori e visitatori vasto e trasversale ad un’ampia

gamma di comparti produttivi: dall’automotive all’aerospace,

dall’elettronica al biomedicale, dal packaging al food. Tutti set-

tori accomunati da un’ambizioso obiettivo: costruire fab-

briche del futuro più intelligenti, competitive e pulite.

Quali i temi caldi che verranno affrontati?Gli organizzatori della manifestazione, EFIM-ENTE

FIERE ITALIANE MACCHINE e FIERA MILANO con la

collaborazione e il patrocinio dei rappresentanti

ufficiali dei settori in mostra: AIDAM, associazione

italiana di automazione meccatronica; ASSODEL,

associazione nazionale fornitori di elettronica, GISI,

associazione imprese italiane di strumentazione, IMVG,

Italian Machine Vision Group; SIRI, associazione italiana robotica

e automazione e UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE, associazione

costruttori italiani macchine utensili, robot e automazione, hanno

lavorato a lungo per definire quella che sarà l’agenda tecnolo-

gica della kermesse. Per adempiere al meglio a questo com-

pito hanno deciso di dotarsi di un Comitato Scientifico; organo

composto da specialisti del mondo della meccanica, dell’elet-

tronica e dell’informatica. Obiettivo del Comitato è quello di

riflettere sui principali elementi che caratterizzano il dibattito

sullo sviluppo della meccatronica a livello internazionale, così

da poter perfezionare il progetto della manifestazione sulla base

delle prospettive di crescita e di creazione di valore maggior-

mente rilevanti per gli operatori del settore. Oltre alla definizione

di tematiche e relatori che animeranno la qualificata rassegna

convegnistica che accompagnerà l’evento, il Comitato Scien-

tifico si occupa dell’organizzazione di “MECHA-TRONIKA OPEN

ACADEMY”. Spazio allestito all’interno di uno dei padiglioni di

fieramilano, MECHA-TRONIKA OPEN ACADEMY ospiterà incontri

B2B tra visitatori, espositori, player del settore, e, avvalendosi del

contributo di Università, Consorzi e Centri di Ricerca, proporrà

una ricca esposizione di prototipi e soluzioni industriali. Scopo

di MECHA-TRONIKA OPEN ACADEMY, oltre a consolidare la colla-

borazione tra Università, Centri di ricerca e industria, è discutere

delle prospettive e delle esigenze che riguarderanno il compar-

to nel breve e medio termine, approfittando della presenza dei

più importanti protagonisti del settore.

Quali le aspettative in merito al mercato di riferimento?La “meccatronica moderna”, come potremmo definire la

meccatronica da quando a meccanica e elettronica si sono

aggiunte discipline quali l’ingegneria meccanica e elettronica,

l’ingegneria informatica e l’ingegneria dell’automazio-

ne allo scopo di realizzare un processo integrato che

permetta di gestire macchine, robot e automazioni

industriali, è la sfida che le imprese italiane devono

raccogliere per non cadere nell’obsolescenza dei

propri mezzi di produzione. Farsi largo in un mercato

globale pieno di concorrenti richiede sempre di più

tecnologie all’vanguardia in grado di rispondere alle

esigenze generate dall’evolversi continuo dell’industria

manifatturiera. Il mercato della meccatronica è cresciuto

molto negli ultimi anni perché nonostante il periodo di crisi le

imprese che vogliono realizzare cicli produttivi flessibili, efficienti

e ecocompatibili, hanno continuato ad investire sulla qualità e

sui sistemi di produzione avanzata. Questi ultimi, rappresentano

una chiave di sviluppo del sistema a fronte di una perdita di ca-

pacità produttiva dei paesi europei, di una crescente richiesta

di soluzioni personalizzate ecosostenibili. La meccatronica gioca

un ruolo chiave per la competitività del sistema prodotto, è il

tavolo su cui si gioca la partita per il futuro di tutto il settore mec-

canico, un settore che complessivamente vale il 36% del Pil del

paese, con oltre due milioni di addetti. La manifestazione è de-

stinata ad assumere immediata valenza internazionale, in virtù

sia del prestigio di fieramilano, che dal 23 al 26 ottobre ospiterà

la prima vetrina delle intelligenze per la produzione industriale,

sia della competenza di EFIM, organizzatore di eventi quali EMO

MILANO e BI-MU”.

EvENTI

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di Di Patrick J. Mogan – Coop SIGMAteam

focus

Qualità, sicurezza, Ambiente: Integrazione per vincere la competizione

La competitività aziendale deve affrontare una

nuova sfida: contenere i costi, aumentare la margi-

nalità sui prodotti, aumentare la produttività e tutto

questo farlo in un regime di mercato ove la cinghia

è sempre più stretta. La risposta a tale condizione è

l’adozione di un Sistema di Gestione effica-

ce ed efficiente, capace di traghettare

l’azienda da una visione antica e stati-

ca ad una moderna ed orientata al miglioramento.

Un tema che il management orientato al successo

dell’azienda deve prendere in seria considerazione

Da molti anni ormai si parla di certificazione dei

Sistemi di Gestione e del valore aggiunto che essi

costituiscono per la crescita di Piccole, Medie e Grandi

Industrie.

L’implementazione di un Sistema di Gestione integrato per le aree

Qualità, Sicurezza, Ambiente, permette di monitorare, verificare

e migliorare le pratiche aziendali note ed assodate, oltre che

introdurre pratiche nuove predisponendo un transitorio facilmente

digeribile dall’assetto organizzativo (intendendo come “critico”

ogni cambiamento dalle disposizioni routinarie) sia delle sempre

più esigue risorse economiche a disposizione delle aziende.

Negli anni si è migrati da una visione “Customer Oriented”, sottesa

alla più nota e sottoscritta certificazione UNI ISO 9001, ad una

visione olistica del sistema di Gestione, comprendente non solo il

cliente come oggetto dell’attività aziendale, ma anche

l’ambiente nel quale l’azienda opera e la salute e

sicurezza del personale che si adopera per realizzare

prodotti e servizi. In questo senso sono state prese in

seria considerazione altre certificazioni volontarie,

UNI ISO 14001 e BSI OHSAS 18001, rispettivamente

per la tutela ambientale e la salute e sicurezza sul

lavoro, garanti di una sensibilità dell’organizzazione

estremamente importante nell’evoluzione dei mercati

moderni.

Diversi ed evidenti i vantaggi che scaturiscono dall’implementa-

zione di Sistemi Integrati QSA per quanto riguarda l’efficacia ed

efficienza del lavoro, l’organizzazione, la tutela dagli infortuni e da-

gli episodi ambientalmente impattanti; vi sono vantaggi per tutta

una serie di fattori complementari, diretti e non, quale la possibilità

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47magazine

NewS mpresa

focus

di accedere a gare d’appalto d’elite, riduzione dei premi assi-

curativi, riduzione del premio Inail, agevolazioni fiscali in genere,

predisposizione di un modello di amministrazione e controllo valido

ai sensi del D. Lgs 231/01, e molti altri.

Sulla base di questi assunti non è un mistero che le aziende nei di-

versi settori produttivi stiano convergendo verso la messa in opera

di sistemi di Gestione QSA quanto più possibile efficienti ed Inte-

grati. La realizzazione di questi ambienti, per poter ottenere tutti

i vantaggi descritti, richiede la capacità di modificare - in alcuni

casi - il proprio modus operandi, il proprio Sistema di individuazione

degli obiettivi, la propria organizzazione e comunicazione interne.

Tale processo di revisione e ricostruzione della realtà operativa

dell’azienda deve necessariamente essere compiuto attraver-

so personale dedicato e motivato con una precisa indicazione

sul premio di risultato. In casi di successo in genere vediamo la

presenza, almeno nei primi tempi, di professionisti del settore. La

realizzazione di un Sistema di Gestione QSA, infatti, poco ha a che

fare con un pacchetto acquistato e riposto in un cassetto, ma è

un modello in continua evoluzione, specchio del miglioramento

aziendale in tema di processi e relazione tra gli stessi. Per questo

motivo non si può, e non si deve, intendere il percorso verso la cer-

tificazione come un’imposizione dall’esterno, ma un’opportunità

in divenire di ottimizzare con ordine l’organizzazione ed ottenere

la certificazione quale naturale conclusione del processo.

In conclusione l’implementazione di un Sistema Integrato di Ge-

stione QSA è la risposta per tutte quelle organizzazioni che voglio-

no certificare il proprio standard lavorativo ed ottenere benefici

per lo sviluppo futuro del mercato e della tecnologia, cavalcando

l’onda dell’efficacia ed efficienza dei processi e delle relazioni

aziendali e che, va sottolineato, hanno compreso che l’epoca

delle due aziende: quella operativa e quella definita nella docu-

mentazione (o meglio le scartoffie) della qualità, è finita. Si vuole

vincere con efficacia ed efficienza le sfide continue che ogni

mercato inevitabilmente ci pone di fronte.

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