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newsletter n. newsletter n. newsletter n. newsletter n.11 11 11 11 04 lug ug ug ugli li li lio 201 201 201 2014 VIA G IOBERTI 16 - C AMPOBASSO 0874019707 il formato stampabile della newsletter può essere scaricato al seguente link: https://zippilibriperbambini.wordpress.com/2014/07/04/zippilibriperbambini_newsletter-n-11- del-4-luglio-2014/ Oggi l’ultimo spunto di riflessione prima dell’evento. Ce lo suggerisce Stefano Zamagni , professore di economia politica che conosce personalmente papa Francesco da tantissimi anni. Anche lui si è simpaticamente sottoposto alle domande della redazione dei ragazzi di Zippilibriperbambini. Lo ringraziamo affettuosamente per questo e per quanto ci ha detto 1. Come ti chiami e che lavoro fai? Me lo spieghi in breve? Mi chiamo Stefano Zamagni e insegno Economia Politica all'Università di Bologna e alla Johns Hopkins Univ., SAIS Europe. Ogni anno imparo a conoscere trecento studenti circa e questo da oltre quarant'anni. (Infatti, la mia età è di 71 anni).

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il formato stampabile della newsletter può essere scaricato al seguente link: https://zippilibriperbambini.wordpress.com/2014/07/04/zippilibriperbambini_newsletter-n-11-

del-4-luglio-2014/

Oggi l’ultimo spunto di riflessione prima dell’evento.

Ce lo suggerisce Stefano Zamagni, professore di economia politica che conosce personalmente papa Francesco da tantissimi anni. Anche lui si è simpaticamente sottoposto alle domande della

redazione dei ragazzi di Zippilibriperbambini. Lo ringraziamo affettuosamente per questo e per quanto ci ha detto

1. Come ti chiami e che lavoro fai? Me lo

spieghi in breve?

Mi chiamo Stefano Zamagni e insegno Economia Politica all'Università di Bologna e alla Johns Hopkins Univ., SAIS Europe. Ogni anno imparo a conoscere trecento studenti circa e questo da oltre quarant'anni. (Infatti, la mia età è di 71 anni).

2. Perché conosci Papa Francesco?

Ho conosciuto Papa Francesco tanti anni fa a Buenos Aires. In questa città, l'Università di Bologna ha istituito una sede decentrata da oltre 16 anni. Quasi tutte le estati mi reco a Buenos Aires per tenere corsi e conferenze. In queste occasioni mi è perciò capitato di fare la sua conoscenza.

3. Quando lo vedi cosa provi? Quali

emozioni ti trasmette?

Molti si meravigliano, ancor'oggi, per il modo di Papa Francesco di comunicare e per il suo stile di vita, oltre che di predicazione. Non c'è dunque una discontinuità tra il prima e dopo. Quella del Papa è una personalità molto speciale: tocca per primo le corde del cuore e poi quelle dell'intelligenza.

4. Com’è la vita da Papa?

La vita da Papa è complessa, ma non complicata. "Complesso", in latino significa "cucito insieme", come il vestito di Arlecchino. Il Papa deve tenere conto di tutte le esigenze e dei problemi di tutti, proprio come deve fare un papà che ha tanti bambini in casa. La fatica è tanta, ma la gioia è di gran lunga superiore.

5. Com’era il Papa da bambino?

Non so rispondere a questa domanda per mancanza di informazioni.

6. Mi racconti qualche aneddoto che ci

può aiutare a capire il rapporto del

Papa con i bambini?

Il rapporto del Papa con i bambini è veramente speciale. Con loro non è mai timido, nè mai infastidito. È come se i bambini gli rigenerassero le forze. Il fatto è che il Papa ha ben in mente il monito di Gesù: "Se non tornate come bambini..." Perchè ? La ragione è che i bambini possiedono, in abbondanza, le tre grandi virtù teologali; la fiducia (il bambino si fida della mamma e del papà); la speranza (il bambino guarda sempre avanti; non vive di ricordi, ma di esperienze sempre nuove. Solo chi spera infatti può avanzare); la carità (non è vero che il bambino è egoista;

lo diventa quando gli insegnano a distinguere "il mio dal tuo"). Questo spiega la naturale simpatia del Papa verso i bambini.

7. Quali sono le iniziative assunte da Papa Francesco per migliorare le condizioni di

vita dei bambini nel mondo?

8. E per i bambini e i ragazzi italiani?

Il Papa non può suggerire ricette operative per risolvere i problemi dei bambini nel mondo. Gli piacerebbe tanto farlo, ma lui sa che non può. Tuttavia quello che sta facendo è qualcosa di straordinario. Primo, la sua testimonianza di vita: scegliere di abitare alla Casa Santa Marta ha un profondo significato simbolico; scegliere di intrattenersi negli incontri pubblici prima con i bambini (e i poveri) e poi con le autorità e i potenti pure veicola un messaggio specifico. Secondo, la sua parola che chiama in causa le ragioni di quel che non va. Il Papa non si limita a correggere gli effetti. Così come non può esserci terapia efficace se non c'è

diagnosi accurata, allo stesso modo non si possono migliorare le condizioni di vita di centinaia di milioni di bambini nel mondo se non si ha il coraggio di denunciare le radici profonde dello sfruttamento del lavoro minorile, del traffico di organi umani, ecc. E di questo coraggio Papa Francesco ne ha in abbondanza.

9. Cosa fa il Papa per aiutare i papà

disoccupati?

Sulla questione della disoccupazione il Papa ha detto e continua a ripetere, senza stancarsi, una cosa fondamentale: che il lavoro prima ancora di essere un diritto e' un bisogno essenziale dell'uomo. La differenza e' questa: che un diritto può essere sospeso oppure limitato in circostanze particolari, ma un bisogno, se e' essenziale, non può esserlo. Ecco perchè il Papa chiede di ripensare tutta l'organizzazione della nostra società, ponendo al centro la persona umana con i suoi bisogni inalienabili. La presenza di disoccupazione e' conseguenza della cultura dello scarto:

le persone poco produttive vanno scartate, cioè espulse dal processo lavorativo. Questo pensiero del Papa, oggi, ha trovato la sua più piena conferma nelle perdurante crisi economico-finanziaria.

10. Nel mondo ci sono pochi ricchi e molti poveri, Papa Francesco riuscirà a

cambiare questa situazione?

Io sono ottimista: il Papa riuscirà a far cambiare la scandalosa realtà di un dieci per cento di persone che possiede oltre il 60% della ricchezza complessiva. (In certi paesi, la diseguaglianza e' ancor maggiore). Perchè? Per la ragione che il Papa sta facendo capire a tutti, governanti e governati, che l'economia di mercato deve essere inclusiva, deve cioè poter includere virtualmente tutti. Diversamente il mercato perde la sua legittimazione sociale e quindi la sua ragion d'essere. Inoltre, il Papa sta spiegando che l'accumulazione delle ricchezze nelle mani di pochi riduce, in modo pericoloso, l'indice generale di felicità pubblica. In tal modo, egli dimostra di essere più accorto e saggio di tanti economisti che invece continuano a pensare che più si e' ricchi, più si è felici. Ma ciò è falso!

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