nome e ognome …………………………………… lasse
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Quaderno di religione
Nome e cognome ……………………………………
Classe …………………..…………………………………
Pag 1. I racconti della creazione 1 1.1 Introduzione 1 1.2 I racconti della creazione 1 1.3 la creazione dell’uomo e della donna 3 1.4 Il serpente 8 1.5 Il frutto proibito 9 1.6 Il racconto della Genesi e l’ideogramma cinese 10 1.7 A immagine di Dio – Nick Vujicic 12 2 La cura del creato 14 2.1 L’uomo custode del creato 14 2.2 La posizione della Chiesa: la Laudato Sii 14 2.3 L’obiettivo 15 dell’Agenda 2030 e la situazione italiana 14 Educazione Civica: Laudato Sii e Agenda 2030: la questione ambientale 15 3. I 10 comandamenti 16 3.1 Non avrai altro Dio oltre a me 17 3.2 Non pronunciare il nome di Dio invano 17 3.3 Ricorda di santificare le feste 19 3.4 Onora il padre e la madre 19 3.5 Non uccidere 20 3.6 Non commettere adulterio/atti impuri 22 3.7 Non rubare 22 3.8 Non pronunciare falsa testimonianza 22 3.9 Non desiderare le cose/la donna di altri 23 So essere competente: la diffusione delle religioni nel mondo 25 Educazione Civica: la libertà religiosa 27 4. Islam 30 4.1 I principi fondamentali 30 4.2 Il Corano 30 4.3 La vita di Maometto 31 4.4 I cinque pilastri 32 4.5 Il simbolo dell’islam: la mezzaluna 35 4.6 Regole alimentari islamiche 36 4.7 I 99 nomi di Allah 37 4.8 La moschea 38 4.9 Calendario musulmano 40 4.10 Gesù nel Corano 41 4.11 Maria nel Corano 42
4.12 La donna nell’islam 43 4.13 Malala Yousafzai 45 4.14 Iqbal Masiq 46 5. Religioni orientali 47 6. Induismo 50 6.1 I testi sacri dell’induismo 50 6.2 Il cammino di liberazione interiore 50 6.3 La festa della luce 50 6.4 Le caste 52 6.5 La sacra Trimurti 53 6.6 Varanasi e il fiume Gange 54 6.7 Il suono dell’OM 55 6.8 I mandala 55 7. Il Sikhismo 56 7.1 Principi e credenze 56 7.2 Le cinque Kappa 56 7.3 Luoghi di culto 57 8. Madre Teresa 58 9. Buddhismo 60 9.1 La vita del Buddha 60 9.2 Preghiera buddhista 60 9.3 Il Nirvana e le quattro Nobili Verità 60 9.4 Il Nobile Ottuplice Sentiero 61 9.5 Precetti buddhisti 61 9.6 I monaci buddhisti 62 9.7 Dalai Lama 62 9.8 La donna nel buddhismo 63 9.9 Buddhismo e cristianesimo 64 9.10 Le bandiere del Tibet 64 9.11 Luoghi di culto 65 9.12 Occidentali’s Karma 66 10. Taoismo 67 10.1 Origine e diffusione 67 10.2 Il Tao 67 10.3 L’alternarsi degli opposti 67
10.4 Le divinità 68 10.5 Il ruolo dell’imperatore 68 10.6 I quadrati magici 69 10.7 La Sagrada Familia e il quadrato di Subirachs 69 11. Confucianesimo 71 11.1 Il fondatore del confucianesimo 71 11.2 La sacralizzazione dell’ordinario 71 12. Shintoismo 72 12.1 Riti e simboli 72 12.2 Maneki Neko 73 12.3 I templi 73 12.4 Izanagi e Izanami, il mito della creazione 75
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1. I racconti della creazione
1.1 Introduzione
I racconti della creazione nella Bibbia sono contenuti nel primo libro che si chiama
Genesi. Uno dei modi sbagliati di affrontare il libro della Genesi è leggerlo
LETTERALMENTE, cioè pensare che i racconti siano racconti storici. Questo non vuol
dire che i racconti siano falsi, ma che il loro obiettivo sia diverso da quello di
raccontare come si siano svolti esattamente i fatti. Sarebbe come leggere i “Promessi
Sposi” pensando che l’obiettivo del libro sia raccontare la storia del 1600: in esso ci
sono personaggi storici e situazioni storiche accadute, ma l’obiettivo è un altro.
Quindi se non è un libro di storia che cos’è? Di solito si dice che il genere letterario dei
primi undici capitoli di Genesi è il mito.
I miti sono racconti molto antichi, che i popoli tramandano dapprima oralmente e poi
in forma scritta e che tentano di rispondere ad alcuni interrogativi fondamentali sulle
«cause prime». Per esempio, cercano di spiegare le origini dell’universo, dell’uomo,
degli animali, ecc.
1.2 I racconti della creazione
I racconti della creazione sono il risultato di diverse tradizioni messe insieme:
Gn 1,1 – 26 la creazione dell’universo
Gn 1,27 – 2,4a La creazione dell’uomo e della donna
Gn 2,4b – 2,25 La creazione dell’uomo prima e poi della donna
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Esercizio: leggi lo schema e completa il cruciverba
Primo Giorno
Luce Sole-Giorno Quarto Giorno Tenebre Luna e stelle-notte
Secondo Giorno
Acque di sopra (Firmamento/cielo)
Uccelli Quinto Giorno
Acque di sotto (Mare) Pesci e serpenti
Terzo Giorno
Semi e frutti Uomo Sesto Giorno Erba Animali
5.
1. 6.
2.
4.
3.
15. 14.
10. 12.
11.
8.
7.
13.
9.
1. Dio lo creò il secondo giorno 2. Dio lo creò il secondo giorno
3. La "luce maggiore" del quarto giorno
4. Dio le pose nel firmamento del cielo
5. Dio la completò in sei giorni
6. Dio lo creò a sua immagine
7. "Guizzeranno" nel mare il quinto giorno
8. Gli "alati" del quinto giorno
9. Dio la separò dalle tenebre il primo giorno
10. Ricoprivano l'abisso il primo giorno
11. In "principio" la creò Dio
12. La "massa delle acque" del secondo giorno
13. La produsse la terra il terzo giorno
14. Dio ne creò tanti a "quattro zampe"
15. Il nome del giorno in cui Dio si riposò
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1.3 La creazione dell’uomo e della donna
Vediamo come leggere i primi capitoli della Genesi evidenziando alcuni concetti
importanti.
E Dio disse: "Facciamo l'uomo a nostra
immagine, a nostra somiglianza, e
domini sui pesci del mare e sugli uccelli
del cielo, sul bestiame, su tutte le
bestie selvatiche e su tutti i rettili che
strisciano sulla terra". Dio creò l'uomo
a sua immagine; a immagine di Dio lo
creò; maschio e femmina li creò.
1) l’uomo ha in sé qualcosa di divino che lo rende particolare rispetto alle altre
creature
2) maschio e femmina sono entrambi immagine di Dio: hanno pari dignità
3) Dove è finita la somiglianza? Non compare più perché somigliare a Dio è un
compito affidato all’uomo
Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona. E fu sera e fu mattina:
sesto giorno.
1) Se si va a controllare si vede che alla fine di ogni giorno si dice che, Dio, “vide quanto
aveva fatto, ed ecco era cosa buona”, solo in questo caso si dice “era cosa molto
buona”. Dio non è felice di averti creato: è molto più che felice!
2) Dio crea l’uomo e la donna il sesto giorno (cioè venerdì).
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Allora il Signore Dio plasmò l'uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un
alito di vita e l'uomo divenne un essere vivente. Poi il Signore Dio piantò un giardino
in Eden, a oriente, e vi collocò l'uomo che aveva plasmato. Il Signore Dio prese l'uomo
e lo pose nel giardino di Eden, perché lo coltivasse e lo custodisse.
1) La polvere del suolo indica:
• che il nostro corpo appartiene a questa terra in quanto fatto di essa
• che il corpo dell’uomo è fatto con un materiale fragile (infatti Adamo significa
terreno, fatto di terra o della terra rossa). Indica la nostra condizione
temporale, limitata, ci ricorda che basta poco per mettere fine alla nostra vita
(se paragonassimo Adamo ad un castello di sabbia o di terra basta un po’ di
pioggia per scioglierlo).
2) Nonostante questo, in noi c’è “l’alito di vita” di Dio, c’è qualcosa per cui noi non
siamo solo “terreni” ma anche “celesti”, spirituali.
3) Nella Bibbia il giardino ha molti significati:
• Letterale ovviamente indica un giardino
(piante, fiori, acqua, ecc).
• Simbolico la parola "giardino" spesso
significa il mistero interiore, la dignità e
la persona della donna (ad esempio,
l'autore del Cantico dei cantici ha
descritto la sua amante come "un
giardino chiuso, una fontana sigillata,
mia sorella, mia sposa").
4) Eden significa letteralmente "gioia". Nel
giardino si sperimenta la gioia, la stessa donna
è una gioia per Dio e per l'uomo.
5) Adamo fu posto da Dio nel giardino, per difenderlo e custodirlo (quindi anche per
custodire e difendere la donna).
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Il Signore Dio diede questo comando all'uomo: "Tu potrai mangiare di tutti gli alberi
del giardino, ma dell'albero della conoscenza del bene e del male non devi mangiare,
perché, quando tu ne mangiassi, certamente moriresti".
Perché mettere una regola? A cosa servono le regole? Perché mettere un divieto se
Dio sa che Adamo ed Eva avrebbero potuto infrangerlo? Non era più semplice non
creare del tutto l’albero?
Qui si cerca di raccontare qualcosa di complicato. L’amore vero è l’amore libero, è
l’amore messo alla prova. Dio non si accontenta di avere creato dei fantocci, ma ha
voluto creare qualcuno simile a sé.
Poi il Signore Dio disse: "Non è bene che l'uomo sia solo: gli voglio fare un aiuto che
gli sia simile". Allora il Signore Dio plasmò dal suolo ogni sorta di bestie selvatiche e
tutti gli uccelli del cielo e li condusse all'uomo, per vedere come li avrebbe chiamati:
in qualunque modo l'uomo avesse chiamato ognuno degli esseri viventi, quello
doveva essere il suo nome. Così l'uomo impose nomi a tutto il bestiame, a tutti gli
uccelli del cielo e a tutte le bestie selvatiche, ma l'uomo non trovò un aiuto che gli
fosse simile.
1) Dal punto di vista divino, è un male che l'uomo sia solo.
2) L’uomo ha un bisogno fondamentale della donna da un punto di vista biologico,
spirituale e sentimentale.
la donna, quindi, è stata creata per essere un partner essenziale che si adatta
perfettamente alla natura dell’uomo. In altre parole, la donna completa l'uomo come
immagine dell'amore di Dio.
Allora il Signore Dio fece scendere un torpore sull'uomo, che si addormentò; gli tolse
una delle costole e rinchiuse la carne al suo posto. Il Signore Dio plasmò con la costola,
che aveva tolta all'uomo, una donna e la condusse all'uomo.
1) Il sonno di Adamo sottolinea “l’esclusività dell’azione di Dio” nell’opera della
creazione della donna; l’uomo non aveva in essa alcuna partecipazione cosciente.
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2) Varie possono essere le interpretazioni della parola costola. La parola costola in
ebraico si può tradurre anche con metà. Dicendo che la fece prendendo la metà (צלע,
tzelà) di Adamo, s’intende insegnare che la donna era davvero ‘ossa delle sue ossa e
carne della sua carne’ (Gn 2:23). Non era sottomessa al maschio; essendo della stessa
natura, ne era “metà”.
State molto attenti a far piangere una donna,
che poi Dio conta le sue lacrime!
La donna è uscita dalla costola dell'uomo,
non dai piedi perché dovesse essere pestata,
né dalla testa per essere superiore,
ma dal fianco per essere uguale...
un po' più in basso del braccio per essere protetta
e dal lato del cuore per essere Amata. (talmud)
3) “E la condusse all’uomo”: scena che ricorda il matrimonio, infatti da qui in poi la
donna verrà indicata come la moglie dell’uomo e viceversa l’uomo marito della
donna.
Allora l'uomo disse:
"Questa volta essa è carne dalla mia carne e osso dalle mie ossa. La si chiamerà
donna perché dall'uomo è stata tolta".
Per questo l'uomo abbandonerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i
due saranno una sola carne. Ora tutti e due erano nudi, l'uomo e sua moglie, ma
non ne provavano vergogna.
1) Perché l’uomo chiama sua moglie “Donna”?
Il nome "donna" (‘iššhāh) viene considerato come forma femminile di ‘išh (= uomo).
L'intendere donna come "uom-a" indica una relazione essenziale: sia per origine che
per finalità, la donna costituisce un’unità con l'uomo. la donna e l'uomo, vivendo in
unione tra loro, danno una qualche immagine dell'amore di Dio.
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Esercizio. Completa la tabella inserendo i seguenti termini: Mujer, Frau, Homme.
Quelli che mancano aggiungili tu.
Italiano
Inglese Man Francese Femme
Spagnolo Hombre Tedesco Mann
Cinese Nan ren Nu ren
2) Cosa significa “Ora tutti e due erano nudi, l'uomo e sua moglie, ma non ne
provavano vergogna.”? Perché non ne provavano vergogna?
Il nostro corpo in sé non è sbagliato o fatto male. Significa che Adamo ed Eva potevano
mostrarsi all’altro senza paura di essere giudicati. Sapevano di essere una buona
opera creata da Dio e l’altra persona era un dono che Dio gli aveva fatto. Quindi non
si vergognano né di sé né dell’altro.
Esercizio: rispondi alle domande
1) Cosa significa che l’uomo è immagine di Dio?
5) Quale compito viene affidato all’uomo nel giardino di Eden?
• Ha in sé qualcosa di divino • Costruire chiese • È un suo gemello • Fare figli • Non significa niente • Coltivare e custodire
2) Dio crea la donna: 6) In quale giorno Dio crea
l’uomo e la donna?
• Per fare compagnia all’uomo • Venerdì • Per fargli un aiuto che gli sia simile • Sabato • Perché non sapeva cosa fare • Domenica 3) Quante volte viene raccontata la creazione dell’uomo e della donna?
7) Adamo significa:
• 1 • Uomo • 2 • Fatto di terra • 3 • Bello
4) Eden significa: 8) Il giardino simbolicamente
indica:
• Meraviglia • La natura selvaggia • Gioia • La persona della donna • Giardino • Un mondo inesplorato
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1.4 Il serpente
A motivo della sua forma corporea e delle sue abitudini, il serpente è sempre stato
per l’uomo di ogni tempo uno degli animali più inquietanti. Si tratta anche di un
animale ambivalente: esce dalle più buie cavità ma ama il sole, il suo morso è velenoso
ma proprio dal suo veleno si ricava il siero guaritore. Ugualmente, nella Bibbia la sua
simbologia è duplice.
Esercizio: osserva queste due immagini e scrivi sotto i corrispondenti versetti biblici
una sintesi di quanto simboleggia in ciascuna il serpente, dopo aver letto i brani
proposti
Leggi il testo evangelico di Gv 3,14: “E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così
bisogna che sia innalzato il Figlio dell'uomo”. Commenta il brano appena letto.
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1.5 Il frutto proibito
Il serpente era la più astuta di tutte le bestie selvatiche fatte dal Signore Dio. Egli disse
alla donna: "È vero che Dio ha detto: Non dovete mangiare di nessun albero del
giardino?". Rispose la donna al serpente: "Dei frutti degli alberi del giardino noi
possiamo mangiare, ma del frutto dell'albero che sta in mezzo al giardino Dio ha
detto: Non ne dovete mangiare e non lo dovete toccare, altrimenti morirete". Ma il
serpente disse alla donna: "Non morirete affatto! Anzi, Dio sa che quando voi ne
mangiaste, si aprirebbero i vostri occhi e diventereste come Dio, conoscendo il bene
e il male". Allora la donna vide che l'albero era buono da mangiare, gradito agli occhi
e desiderabile per acquistare saggezza; prese del suo frutto e ne mangiò, poi ne diede
anche al marito, che era con lei, e anch'egli ne mangiò.”
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1.6 Il racconto della Genesi e l’ideografia cinese: curiose coincidenze?
La scrittura cinese si fonda su due serie di elementi:
• i pittogrammi, cioè disegni che riproducono oggetti che vengono identificati e
descritti dal e nel disegno; i pittogrammi disegnano oggetti che rappresentano
dei simboli che per analogia suggeriscono significati a questi simboli correlati;
• gli ideogrammi, cioè un insieme di più pittogrammi (detti radicali degli
ideogrammi) che sono appunto simboli che dal loro reciproco rapporto
suggeriscono per analogia idee, concetti che assumono un contenuto astratto.
Proviamo ora a leggere o meglio rileggere gli episodi più salienti del Libro della Genesi utilizzando ideogrammi cinesi; vedremo delle coincidenze che fanno immaginare che gli antichi cinesi non potessero non conoscere questi racconti dal momento che la loro antica scrittura li riporta fedelmente. Queste coincidenze non sono infatti correlabili ad altri racconti o leggende dell’antica tradizione cinese.
1. E Dio disse: “Facciamo l'uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza”.
2. Poi il Signore Dio piantò un giardino in Eden, a oriente, e vi collocò l'uomo che
aveva plasmato.
3. Il Signore Dio diede questo comando all'uomo.
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4. Il serpente era la più astuta di tutte le bestie selvatiche fatte dal Signore Dio
5. "È vero che Dio ha detto: Non dovete mangiare di nessun albero del giardino?"
Segreto Uomo
Giardino
Vivere
Diavolo Coprire
Tentazione
Diavolo
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1.7 A Immagine di Dio – Nick Vujicic
Quando sono nato mio padre si trovava a fianco di mia mamma e ad un certo punto
vide che mi mancava un braccio. Rimase allibito. Non voleva che mia madre si
accorgesse di quello che stava accadendo e dallo shock abbandonò la sala parto e si
rivolse ai dottori dicendo:” Mio figlio è nato senza il braccio destro!”. I dottori
risposero: “No, lui è nato senza braccia e senza gambe”. L’intera Chiesa di cui mio
papà era pastore si domandò perché Dio avesse permesso questo. Mia mamma ebbe
molta fatica a tenermi in braccio e ad allattarmi e si sentiva molto a disagio e questa
cosa durò per quattro anni. E ci volle un po’ di tempo prima che i miei genitori si
accorgessero che Dio nel crearmi non aveva commesso nessun errore. Dicevo a Dio
“lo so che sono poca cosa e che senza di te non posso fare nulla, ma non ti lascerò
entrare nel mio cuore finché non rispondi a questa domanda: perché? Perché mi hai
creato senza gambe e senza braccia? Perché non mi hai dato quello che hai dato agli
altri?”. Alla fine, decisi che se Dio non avesse risposto alle mie sofferenze ci avrei
pensato io. Tentai allora il suicidio cercando di annegare nella vasca da bagno. Chiesi
ai miei genitori di mettermi nella vasca per rilassarmi un po’ e li provai a girarmi su
me stesso cercando di annegare. Ma non ci riuscii, non trovai la forza. Mi fermò
l’amore che provo per i miei genitori. Perché li amo tantissimo e loro non hanno mai
smesso di amarmi. Cercai di immaginare i miei genitori al mio funerale e immaginai i
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sensi di colpa che li avrebbe schiacciati accusandoli di non aver fatto abbastanza per
me.
Un giorno mia mamma arrivò con un articolo che parlava di una persona disabile e di
come fosse riuscito a cambiare la sua vita. Smisi di prendermela per quello che non
avevo e cominciai a ringraziare per quello che avevo. Mia madre mi disse: “Non so né
come né quando, ma Dio avrà bisogno di te”. Quelle parole rimasero lì come un seme
che penetrò nel mio cuore. Compresi che non è importante essere completi
all’esterno se si è incompleti dentro di sé e ho compreso che si può guarire anche
senza cambiare le circostanze esteriori. Quando avevo 15 anni sentii il brano del
Vangelo di Giovanni al capitolo 9: Gesù attraversava un villaggio e incontrò un uomo
cieco dalla nascita. Gli uomini che erano con Gesù gli chiesero perché quest’uomo
fosse nato così. Gesù rispose che era così affinché le opere di Dio siano manifestate
in lui. Fu con questo brano che Dio mi sollevò e mi diede fede e pace.
Quale fu la domanda che Dio mi pose? “Ti fidi di me?” Perché confido in Dio. Perché
non ho trovato altro. Nient’altro era riuscito a darmi quella pace che mi ha dato Dio.
Sono sicuro che neanche un paio di gambe e braccia riuscirebbero a darmi pace. Il
mondo continua a scoraggiarti e a dirti che non sei mai abbastanza. Ma questa non è
la verità, ma una bugia. Se non conosci la verità non potrai mai essere libero e finirai
per confondere la verità con la bugia. Quando riusciamo a capire che la Bibbia è
veritiera capiamo la verità su noi stessi: non sono un uomo senza braccia e gambe,
io sono un figlio di Dio. Sono stato perdonato dai miei peccati ed ora sono un
ambasciatore della gioia, non sono nient’altro che il servo di Dio Altissimo. Credo che
se Dio non ti dà un miracolo, tu sei già un miracolo di Dio per la salvezza di qualcun
altro. Io lo ringrazio per non aver risposto alle mie richieste di avere gambe e braccia.
Infatti, questa mia condizione fisica mi ha reso uno strumento di Dio in diverse parti
del mondo portando la mia testimonianza a circa 200.000 persone che magari hanno
incontrato Gesù per la prima volta. Come potrei davanti a questo chiedere di avere
gambe e braccia? Dio ti ama. Non ha dimenticato il tuo dolore e la tua famiglia.
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2. La cura del creato
2.1 L’uomo custode della creazione
L’uomo secondo il libro della Genesi è stato creato a immagine e somiglianza di Dio,
che lo ha reso custode di tutte le cose create (Gen 1,29-30).
Proprio per questo motivo, è importantissimo salvaguardare l’ambiente e la terra,
custodirla e preservarla per le generazioni future. L’invito, così forte nel libro nel libro
della Genesi, viene ripreso e accolto a partire da San Francesco d’Assisi.
2.2 La posizione della Chiesa: la Laudato Sii
Il testo più recente nella Chiesa Cattolica che affronta la questione ambientale è
l’enciclica di Papa Francesco Laudato Sii sulla cura della terra pubblicata nel 2015. Nel
testo, il Papa esorta a proteggere la “casa comune”, a ricercare uno sviluppo
economico sostenibile e un nuovo stile di vita affinché la terra non si trasformi in un
immenso deposito d’immondizia.
Affronta il tema del rapporto dell’umanità con la creazione, analizza i problemi più
attuali e scottanti che riguardano la questione ambientale (il surriscaldamento
globale, l’inquinamento dell’aria, la deforestazione, lo smaltimento dei rifiuti) e
richiama l’uomo a una “conversione ecologica globale”, a “un’autentica ecologia
umana” e a “correggere i modelli di crescita che sembrano incapaci di garantire il
rispetto dell’ambiente”.
Papa Francesco affronta i temi ambientali ed ecologici a partire dai testi biblici e parla
di “vangelo della creazione” rivolgendosi a tutte le persone di buona volontà perché
collaborino per la sorte e la cura del pianeta che chiama “casa comune” attraverso
un’”ecologia integrale” che persegua il bene di tutti e non il guadagno a ogni costo.
Inoltre, nelle conclusioni, punta sull’educazione delle nuove generazioni alle quali
chiede di creare una “spiritualità ecologica” che conduca alla salvaguardia
dell’ambiente.
2.3 L’obiettivo 15 dell’agenda 2030 e la situazione italiana
L’obiettivo 15 dell’Agenda 2030 mira a proteggere e ripristinare gli ecosistemi
terrestri: utilizzare in modo sostenibile le foreste, fermare la desertificazione e il
degrado del territorio, salvaguardare la biodiversità. Per questo sono importanti i tre
elementi presi in considerazione da questo obiettivo: foreste, territorio, biodiversità.
Il nostro Paese è decisamente in ritardo sul raggiungimento dell’obiettivo 15,
soprattutto a causa dell’eccessivo consumo di suolo e dell’abusivismo edilizio. e si
aggiunge al dissesto ambientale causato da siccità, incendi e alluvioni.
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LAUDATO SII E AGENDA 2030: LA QUESTIONE AMBIENTALE
Esercizio: Guarda il video del papa e rispondi alle domande
https://www.youtube.com/watch?v=1tYdOIqvpqg
1) Qual è la domanda che si pone papa Francesco all’inizio del video?
…………………………………………………………………………………………………………………………………..
2) Perché papa Francesco si pone una domanda del genere?
…………………………………………………………………………………………………………………………………..
3) A cosa sono intimamente legati i problemi dell’inquinamento?
…………………………………………………………………………………………………………………………………..
4) Qual è un problema particolarmente serio per papa Francesco?
…………………………………………………………………………………………………………………………………..
5) Il clima, per papa Francesco, è un bene comune di tutti e per tutti. Vero o
falso? _____________
6) Cosa possono offrire le convinzioni di fede ad un cristiano?
…………………………………………………………………………………………………………………………………..
7) Cosa dovrebbe indignare le persone, per papa Francesco?
…………………………………………………………………………………………………………………………………..
8) Cosa richiede un’ecologia integrale?
…………………………………………………………………………………………………………………………………..
9) Cosa non devono togliere le lotte e le preoccupazioni per il nostro pianeta?
………………………………………………………………………………………………………………………………….
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3. I 10 comandamenti
Esercizio: individuate i dieci comandamenti tra queste venti norme bibliche. Riportate
poi nella tabella sottostante le lettere trascritte nella striscia a fianco che corrispondono
ai numeri dei dieci comandamenti individuati nell’elenco.
Esempio: se pensate che il n° 5 “Colui che percuote…” sia il primo dei dieci
comandamenti, si riporteranno le lettere corrispondenti SO nel primo riquadro sotto
La frase finale che scoprirete rivelerà il senso ultimo di tutti i comandamenti. Tenete
presente che, trattandosi di citazioni bibliche, i dieci comandamenti non sono riportati
secondo la formula catechistica, ma sono messi nella corretta sequenza (dal primo
all’ultimo) anche se confusi tra le altre dieci norme.
NORME BIBLICHE
1. Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dalla terra d’Egitto, dalla condizione
servile: Non avrai altri dei di fronte a me (Es20,2)
2. Colui che colpisce un uomo causandone la morte, sarà messo a morte (Es 21,12)
3. Non favorirai nemmeno il debole nel suo processo (Es 23,3)
4. Io stabilirò la pace nella terra… (Lv 26,6a)
5. Colui che percuote suo padre o sua madre, sarà messo a morte (Es 21,15)
6. Le terre non si potranno vendere per sempre… (Lv25,23a)
7. Non pronuncerai invano il nome del Signore, tuo Dio, perché il Signore non
lascia impunito chi pronuncia il suo nome invano (Es20,7)
8. Se tuo fratello che è presso di te cade in miseria ed è inadempiente verso di
te, sostienilo… (Lv 25,35a)
9. Chi bestemmia il nome del Signore dovrà essere messo a morte… (Lv 24,16a)
10. Ricordati del giorno di sabato per santificarlo (Es 20,8)
11. Chi percuote a morte un capo di bestiame lo risarcirà (Lv 24,21)
12. Onora tuo padre e tua madre… (Dt 5,16)
13. Non ucciderai (Dt 5,17)
14. Non mangerai alcuna cosa abominevole (Dt14,3)
15. Non commetterai adulterio (Dt 5,18)
16. Non ruberai (Es 20,15)
17. Non farai cuocere un capretto nel latte di sua madre (Dt 14,21)
18. Non pronuncerai falsa testimonianza contro il tuo prossimo (Es 20,16)
19. non desidererai la moglie del tuo prossimo (Dt 5,21)
20. Non bramerai la casa del tuo prossimo (Dt5,21)
1 AM
2 TO 3 ZO
4 QU 5 SO
6 ZI 7 AD
8 CI 9 TR
10 IO 11 VI
12 EA 13 MA
14 NI 15 IL
16 PR 17 PI
18 OS 19 SI
20 MO
17
3.1 Non avrai altro Dio oltre a me
Il primo comandamento vieta di onorare altri dèi, all'infuori dell'unico Signore.
Proibisce:
• La superstizione. È il convincimento che gli eventi futuri possano essere
influenzati da particolari comportamenti nel presente senza che vi sia alcuna
ragione logica.
• L'idolatria. Consiste nel divinizzare ciò che non è Dio: dèi, demoni (per esempio
il satanismo), il potere, il piacere, la razza, gli antenati, lo Stato, il denaro, ecc.
• Divinazione e magia. La divinazione è la volontà di evocazione i defunti morti o
altre pratiche come la consultazione degli oroscopi, l'astrologia, la chiromanzia,
l'interpretazione dei presagi e delle sorti, i fenomeni di veggenza, il ricorso ai
medium.
• L'ateismo. Il credere che tutta la realtà e tutto ciò che esiste sia racchiuso in
questo universo, in questo spazio e in questo tempo.
• L’agnosticismo. L'agnostico non si pronuncia sull'esistenza di Dio, dichiarando
che è impossibile provarla, così come è impossibile ammetterla o negarla.
3.2 Non pronunciare il nome di Dio invano
Come si chiama Dio? Cosa vuol dire non pronunciare il nome di Dio Invano? Significa
non bestemmiare? Vuol dire che ci sono modi corretti di pronunciarlo? La prima volta
che compare il nome di Dio nella Bibbia è con Mosè:
“Mosè disse a Dio: "Ecco io arrivo dagli Israeliti e dico loro: Il Dio dei vostri padri mi
ha mandato a voi. Ma mi diranno: Come si chiama? E io che cosa risponderò loro?".
Dio disse a Mosè: "Io sono colui che sono!". Poi disse: "Dirai agli Israeliti: Io-Sono mi
ha mandato a voi". (Es 3,13-14)
Il nome di Dio indica chi è lui stesso. Usare, quindi, male o inutilmente il nome di Dio
significa portarlo in causa o inutilmente o nel modo sbagliato. Pensa per esempio ai
soldati nazisti che avevano scritto sul loro cinturone “Got mit uns” (Dio è con noi),
oppure ai molti terroristi, islamici e no, che pensano di avere Dio dalla loro parte.
Quindi il comandamento vieta:
• Di nominare il nome di Dio senza rispetto;
• Di bestemmiare contro Dio, contro Maria e contro i Santi;
• Di fare giuramenti falsi o non necessari.
“Avete anche inteso che fu detto agli antichi: Non spergiurare, ma adempi con il
Signore i tuoi giuramenti; ma io vi dico: non giurate affatto” (Matteo 5,33-37)
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Una settimana da Dio: e se tu fossi Dio…
che cosa faresti?
Nel film Una settimana da Dio Bruce, il
protagonista, prende il posto di Dio.
Pensa che, se Dio è l’onnipotente, con il
suo potere deve esaudire i desideri di
tutti. Così, per soddisfare le richieste
delle persone, combina dei grandi
pasticci. Tu, che cosa faresti se fossi Dio?
Esercizio: leggi i due dialoghi del film e rispondi alle domande
Nel primo, Bruce è spaventato, torna da Dio dopo aver capito che dare alla gente ciò che chiede, non funziona. BRUCE Erano così tanti, che gli ho solo dato quello che volevano. DIO Già… Ma da quando in qua le persone sanno quello che vogliono? BRUCE E allora che faccio? DIO Dividere la minestra non è un miracolo, Bruce, è un trucchetto. Una madre sola che deve fare due lavori e che trova ancora il tempo di accompagnare il figlio a scuola di calcio, questo sì che è un vero miracolo. Un adolescente che dice di no alla droga e dice si all’istruzione, questo è un miracolo. Le persone vogliono che faccia tutto io e non si rendono conto di avere loro il potere. Vuoi vedere un miracolo, figliolo? Sii il tuo miracolo. BRUCE Aspetta, che fai, vai via? DIO Si, penso che tu sappia cavartela adesso. BRUCE E se ho bisogno di te, se devo farti delle domande? DIO E’ un tuo problema, Bruce, è il problema di tutti quanti. Continua a guardare in alto!
Nel secondo dialogo, Bruce sta male, è stato così preso da sé stesso e ha perso ciò che più conta. BRUCE Cosa vuoi che faccia? DIO Voglio che preghi figliolo… BRUCE Signore, sazia gli affamati e porta la pace a tutta l’umanità, ti prego. Come vado? DIO Perfetto. Se vuoi diventare Miss America. Avanti, dai, a cos’è che tieni veramente? BRUCE A Grace DIO A Grace. E vuoi riaverla? BRUCE No. Voglio che sia felice comunque. Qualsiasi cosa comporti. Voglio che trovi qualcuno che la tratti con tutto l’amore che meritava da me. Voglio che incontri un uomo che la veda sempre come io la vedo ora, attraverso i tuoi occhi. DIO Questa è una preghiera
19
1) “Da quando in qua le persone sanno quello che vogliono?”. Che cosa intende dire
Dio con questa frase? ………………………………………………………………………………………………..
2) “Sii il tuo miracolo”. Che cosa significa? ………………………………………………………………..
………………………………………………………………………………………………………………………………….
3) Come si è trasformata la preghiera di Bruce?............................................................
4) Bruce poteva chiedere a Dio che Grace s’innamorasse di lui?.....................................
5) Perché non lo fa? Che cosa gli ha fatto capire Dio?....................................................
…………………………………………………………………………………………………………………………………..
3.3 Ricorda di santificare le feste
Dio ‘ci comanda’ il riposo – non lo suggerisce, non ci rivolge un invito, non ci dà un
consiglio, proprio lo ‘comanda’ – lo fa non solo per la nostra felicità, ma perché sa che
una parte di noi, istintivamente, sarebbe portata a non viverlo”. È necessario allora
modificare la propria “visione del tempo come ora d’aria rispetto al lavoro vissuto,
invece, come schiavitù guastatrice della festa” per vivere il proprio riposo non quale
“tempo ‘libero da”.
3.4 Onora il padre e la madre
I comandamenti non sono disposti in ordine casuale. Il comandamento che chiede di
onorare il padre e la madre è al quarto posto dopo i tre comandamenti che riguardano
Dio. Infatti, possiamo notare che in ebraico il verbo che in italiano traduciamo con
onorare è Kabed, che vuol dire “dare peso”, “non trattare con leggerezza”, indica
molto di più della semplice “obbedienza”: questo verbo nella Bibbia è riservato a Dio
tranne in un caso, questo qui. Vuol dire riconoscere l’importanza del ruolo divino dei
genitori. Come mai Dio ha scelto di fare così? Perché Lui stesso è Padre e Madre.
“Sion ha detto: `Il Signore mi ha abbandonato, il Signore mi ha dimenticato”. Si
dimentica forse una donna del suo bambino, così da non commuoversi per il figlio
delle sue viscere? Anche se costoro si dimenticassero, io invece non ti dimenticherei
mai.” (Is 49,14-16).
Quindi Si chiede per i genitori lo stesso rispetto che si deve a Dio e al suo Nome; un
rispetto fatto di amore e fedeltà, non di semplice obbedienza.
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3.5 non uccidere
Sei è il numero dell’uomo, che è stato creato alla fine del sesto giorno. E sei è anche
il numero dei giorni del suo operare, secondo quanto si legge nella quarta parola. Si
riferisce esplicitamente all’uomo anche questo sesto comandamento, il primo di
quelli che regolano le relazioni tra noi e i nostri pari.
Piuttosto che con non uccidere, questo comandamento andrebbe più correttamente
tradotto con non commettere omicidio, perché, nel testo originale, quest’ordine (in
ebraico, lo’ tirtzach ח ָֽ רְצ צַח utilizza un verbo (ratzach (לאֹ תִּ che si riferisce (ר
esclusivamente all’omicidio. La sesta parola non vieta cioè genericamente di
uccidere un essere vivente, ma più precisamente proibisce l’atto di disfarsi di un
altro uomo.
L’omicidio è la soluzione che l’odio suggerisce al proprio problema, quando la vita di
un altro essere umano rende difficile la nostra. È un atto di egoismo e di disamore, ed
è questa natura contraria a quella divina che rende l’omicidio un peccato, qualcosa
cioè che allontana l’uomo dal suo ultimo scopo: essere formato a immagine e
somiglianza del suo Creatore.
Non è l’atto in sé a costituire il peccato, ma la sua intenzione. Infatti, uccidere per
legittima difesa, o, in guerra, per difendere la propria terra e la propria nazione, non
è considerato omicidio. Anche uccidere un criminale, o una persona potenzialmente
lesiva dell’incolumità degli altri, nel linguaggio della Bibbia non è omicidio in senso
stretto. In certi casi diventa addirittura un dovere, anche molto difficile da compiere
(vedi, per esempio, Deuteronomio, 13:6).
L’omicidio premeditato, come sfogo dell’odio, è il primo peccato dell’uomo di cui ci
parla la Bibbia dopo quello che ha causato la nostra cacciata dal giardino dell’Eden.
Vale la pena di considerare da vicino la storia di questo primo crimine fuori dal
paradiso terrestre, e soprattutto vedere quali ne sono state le ragioni.
La Bibbia ci racconta che al SIGNORE piaceva Abele – secondogenito di Adamo ed Eva
– e il suo sacrificio, mentre non gli piaceva Caino, loro primogenito, né il suo sacrificio.
Così Caino era molto irritato e certamente invidioso del fratello, e deve aver
cominciato a pensare di farlo fuori. Allora, “il Signore disse a Caino: Perché sei irritato?
Perché hai il volto abbattuto? Se agisci bene, non rialzerai il volto? Ma se agisci male,
il peccato ti sta spiando alla porta, e i suoi desideri sono rivolti contro di te; ma tu
dominalo!” (Genesi, 4:6-7).
Il racconto biblico ci parla di rabbia e di un volto abbattuto, un volto che guarda per
terra probabilmente anche perché vuole nascondere i suoi pensieri. Le parole che il
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Signore rivolge a Caino servivano a fargli cambiare idea, ma purtroppo Caino non le
ascolta e prosegue per la sua strada.
Il comandamento biblico proibisce quindi ogni azione, diretta o indiretta, contro la
vita umana: non solo l’omicidio, ma anche il suicidio, le torture, la schiavitù, l’aborto,
l’eutanasia, l’inquinamento ambientale, la fame di cui soffrono milioni di esseri umani
nel mondo…
Gesù nel Vangelo radicalizza questo comandamento:
“Avete inteso che fu detto agli antichi: Non uccidere; chi avrà ucciso sarà sottoposto
a giudizio. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello, sarà sottoposto a
giudizio. Chi poi dice al fratello: stupido, sarà sottoposto al sinedrio; e chi gli dice:
pazzo, sarà sottoposto al fuoco della Geenna.” (Matteo 5,21-26)
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3. 6 Non commettere adulterio/atti impuri
Secondo la visione ebraico-cristiana, Dio ha creato l’uomo maschio e femmina con
uguali dignità e diritti, e ha messo nel cuore umano “la vocazione dell’amore e della
comunione”. Sta ad ogni persona accettare la propria identità sessuale,
riconoscendone l’importanza per la nostra vita. A volte si dice che la Chiesa cattolica
ha paura della sessualità, che proibisce tutto o che vede tutto al negativo. Non è così:
la Chiesa non può aver paura della sessualità perché è Dio stesso che ha creato
l’essere umano come maschio e come femmina, e quindi essere tali è un grande dono
di Dio.
Ma come tutti i doni belli e importanti deve essere vissuto con responsabilità verso
sé stessi e verso gli altri; l’altro non è mai una cosa o un oggetto, ma una persona con
cui entrare in relazione. La sessualità è un modo per entrare in relazione con l’altro/a,
da persona a persona. La formula originaria del comandamento era “non commettere
adulterio” (Esodo 20,14), che nella tradizione cattolica è stato però tradotto con “non
commettere atti impuri”, proibendo ogni “adulterazione”, cioè ogni “falsificazione”
nei confronti dell’uomo e della donna, ogni gesto che può offendere l’amore e la
bellezza (purezza) del cuore di ogni essere umano.
3.7 Non rubare
Il settimo comandamento proibisce di appropriarsi di ciò che non è nostro. Questo è
il secondo comandamento che troviamo senza complemento oggetto. Non essendo
specificato né cosa non rubare né a chi, possiamo dedurre che rubare sia sempre
sbagliato. Può essere semmai più o meno grave: rubare del cibo perché si ha fame
non ha la stessa gravità di chi “ruba” per possedere di più.
Già Gesù aveva Non accumulatevi tesori sulla terra, dove tignola e ruggine consumano
e dove ladri scassinano e rubano; accumulatevi invece tesori nel cielo, dove né tignola
né ruggine consumano, e dove ladri non scassinano e non rubano. Perché là dov’è il
tuo tesoro, sarà anche il tuo cuore
3.8 Non pronunciare falsa testimonianza
Il comandamento nasce in un contesto giuridico in cui l’unico modo per condannare
in tribunale una persona era la testimonianza concorde di due persone diverse.
23
3.9 Non desiderare le cose/la donna di altri.
2 Sam 11,1-27
L'anno dopo, al tempo in cui i re sogliono andare in guerra, Davide mandò Ioab con i
suoi servitori e con tutto Israele a devastare il paese degli Ammoniti; posero l'assedio
a Rabbà mentre Davide rimaneva a Gerusalemme. Un tardo pomeriggio Davide,
alzatosi dal letto, si mise a passeggiare sulla terrazza della reggia. Dall'alto di quella
terrazza egli vide una donna che faceva il bagno: la donna era molto bella di aspetto.
Davide mandò a informarsi chi fosse la donna. Gli fu detto: "È Betsabea figlia di Eliàm,
moglie di Uria l'Hittita". Allora Davide mandò messaggeri a prenderla. Essa andò da
lui ed egli giacque con lei, che si era appena purificata dalla immondezza. Poi essa
tornò a casa. La donna concepì e fece sapere a Davide: "Sono incinta". Allora Davide
mandò a dire a Ioab: "Mandami Uria l'Hittita". Ioab mandò Uria da Davide. Arrivato
Uria, Davide gli chiese come stessero Ioab e la truppa e come andasse la guerra. Poi
Davide disse a Uria: "Scendi a casa tua e làvati i piedi". Uria uscì dalla reggia e gli fu
mandata dietro una portata della tavola del re. Ma Uria dormì alla porta della reggia
con tutti i servi del suo signore e non scese a casa sua. La cosa fu riferita a Davide e gli
fu detto: "Uria non è sceso a casa sua". Allora Davide disse a Uria: "Non vieni forse da
un viaggio? Perché dunque non sei sceso a casa tua?". Uria rispose a Davide: "L'arca,
Israele e Giuda abitano sotto le tende, Ioab mio signore e la sua gente sono accampati
in aperta campagna e io dovrei entrare in casa mia per mangiare e bere e per dormire
con mia moglie? Per la tua vita e per la vita della tua anima, io non farò tal cosa!".
Davide disse ad Uria: "Rimani qui anche oggi e domani ti lascerò partire". Così Uria
rimase a Gerusalemme quel giorno e il seguente. Davide lo invitò a mangiare e a bere
con sé e lo fece ubriacare; la sera Uria uscì per andarsene a dormire sul suo giaciglio
con i servi del suo signore e non scese a casa sua. La mattina dopo, Davide scrisse una
lettera a Ioab e gliela mandò per mano di Uria. Nella lettera aveva scritto così: "Ponete
Uria in prima fila, dove più ferve la mischia; poi ritiratevi da lui perché resti colpito e
muoia". Allora Ioab, che assediava la città, pose Uria nel luogo dove sapeva che il
nemico aveva uomini valorosi. Gli uomini della città fecero una sortita e attaccarono
Ioab; parecchi della truppa e fra gli ufficiali di Davide caddero, e perì anche Uria
l'Hittita. Ioab inviò un messaggero a Davide per fargli sapere tutte le cose che erano
avvenute nella battaglia e diede al messaggero quest'ordine: "Quando avrai finito di
raccontare al re quanto è successo nella battaglia, se il re andasse in collera e ti
dicesse: Perché vi siete avvicinati così alla città per dar battaglia? Non sapevate che
avrebbero tirato dall'alto delle mura? Chi ha ucciso Abimelech figlio di Ierub-Bàal?
Non fu forse una donna che gli gettò addosso un pezzo di macina dalle mura, così che
egli morì a Tebez? Perché vi siete avvicinati così alle mura? tu digli allora: Anche il tuo
servo Uria l'Hittita è morto". Il messaggero dunque partì e, quando fu arrivato, riferì
24
a Davide quanto Ioab lo aveva incaricato di dire. Davide andò in collera contro Ioab e
disse al messaggero: "Perché vi siete avvicinati così alla città per dare battaglia? Non
sapevate che avrebbero tirato dall'alto delle mura? Chi ha ucciso Abimelech, figlio di
Ierub-Bàal? Non fu forse una donna che gli gettò addosso un pezzo di macina dalle
mura, così che egli morì a Tebez? Perché vi siete avvicinati così alle mura?". Il
messaggero rispose a Davide: "Perché i nemici avevano avuto vantaggio su di noi e
avevano fatto una sortita contro di noi nella campagna; ma noi fummo loro addosso
fino alla porta della città; allora gli arcieri tirarono sulla tua gente dall'alto delle mura
e parecchi della gente del re perirono. Anche il tuo servo Uria l'Hittita è morto". Allora
Davide disse al messaggero: "Riferirai a Ioab: Non ti affligga questa cosa, perché la
spada divora or qua or là; rinforza l'attacco contro la città e distruggila. E tu stesso
fagli coraggio". La moglie di Uria, saputo che Uria suo marito era morto, fece il
lamento per il suo signore. Passati i giorni del lutto, Davide la mandò a prendere e
l'accolse nella sua casa. Essa diventò sua moglie e gli partorì un figlio. Ma ciò che
Davide aveva fatto era male agli occhi del Signore.
Esercizio: leggi il brano sopra e rispondi alle domande
1) Quali tra i dieci comandamenti ha infranto il re Davide?
1) Non avrai altro Dio oltre a me 2) Non pronunciare il nome di Dio invano 3) Ricorda di santificare le feste 4) Onora il padre e la madre 5) Non uccidere 6) Non commettere atti impuri 7) Non rubare 8) Non pronunciare falsa testimonianza 9) Non desiderare la donna di altri 10) Non desiderare le cose di altri
2) Da cosa è iniziata tutta la storia? ……………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………………………..
3) Cosa puoi dedurne? Cosa bisogna imparare a educare?
…………………………………………………………………………………………………………………………………..
25
LA DIFFUSIONE DELLE RELIGIONI NEL MONDO
1. Osserva le seguenti fonti:
Dati 2005
2. Procurati altre fonti di informazione se necessario (internet ad esempio:
https://www.travel365.it/religioni-piu-diffuse-nel-mondo.htm;
Paese Popolazione 2005 Atei (%) Bhai (%) Buddhisti (%) Cristiani (%) Hindu (%) Ebrei (%) Musulmani (%) non religiosi (%) Sikh (%)
Austria 8.120.243 1,37 0,05 0,01 82,35 0,03 0,1 2,95 13
Belgio 10.359.127 1,9 0,03 0,21 84,44 0,21 3,59 9,45
Cipro 623.080 0,85 0,14 93,7 0,03 1,1 4,18
Danimarca 5.385.540 1,46 0,03 0,07 87,76 0,07 0,13 2,12 8,31
Estonia 1.294.143 9,98 0,04 65,13 0,11 0,33 24,41
Finlandia 5.523.605 1,97 0,03 0,06 90,38 0,02 0,3 7,16
Francia 60.711.094 3 0,01 0,71 65 0,08 0,6 3 27,6
Germania 82.559.636 2,05 0,02 0,1 74,9 0,06 0,27 4,47 18,04
Grecia 10.978.487 0,3 0,01 92,89 0,05 4,56 2,08
Irlanda 4.040.185 0,17 0,04 96,35 0,09 0,05 0,52 2,78
Italia 57.725.557 3,62 0,01 0,01 82,06 0,07 1,2 12,92
Lettonia 2.264.965 6,04 67,17 0,33 0,38 26,06
Lituania 3.401.459 0,89 87,51 0,13 0,19 11,28
Lussemburgo 464.904 1,11 0,36 92,51 0,16 1,01 4,85
Malta 397.334 0,18 0,07 98,15 0,01 0,01 0,25 1,32
Paesi Bassi 16.299.745 1,76 0,03 1,12 70,55 0,57 0,16 4,93 20,49
Polonia 38.515.995 0,3 0,01 95,97 0,02 0,01 3,66
Portogallo 10.080.174 1,21 0,02 0,56 92,3 0,24 5,67
Regno Unito 56.598.039 1,43 0,06 0,28 81,52 0,81 0,52 2,24 12,29 0,39
Rep. Ceca 10.215.797 5 0,01 0,05 63,7 0,07 0,01 31,13
Slovacchia 5.411.393 3,67 0,01 84,71 0,04 0,01 11,55
Slovenia 1.979.244 2,69 0,02 90,79 0,01 1,29 5,2
Spagna 41.184.085 1,11 0,06 0,04 91,3 0,03 1,04 6,42
Svezia 8.894.851 11,82 0,07 0,12 67,01 0,11 0,18 2,01 18,33
Ungheria 9.784.362 3,99 0,04 87,59 0,97 0,24 7,12
tot 452.813.044
Media 2,34 0,03 0,23 80,86 0,15 0,31 2,96 12,76 0,05
So essere competente….
26
https://it.wikipedia.org/wiki/Religioni_maggiori). Per esempio se non sai chi sono i
Sikh.
3. Osserva attentamente tutte le fonti che hai trovato e poi svolgi le seguenti
attività.
a. Su cento persone europee quante sono cristiane? ...................................................
b. Quali credenti sono maggiormente presenti in Europa? E in Italia? ……………………….
…………………………………………………………………………………………………………………………………..
c. Qual è la minoranza religiosa più presente in Europa? E in Italia? ………………………….
d. Metti in ordine di importanza numerica le minoranze religiose in Europa.
1………………………. 2………………………. 3………………………. 4………………………... 5……………..
e. La presenza dei non credenti in Europa è significativa? In quale percentuale?........
f. Perché in Italia ci sono più cristiani che musulmani?
A Perché il cristianesimo in Italia è la religione di Stato B Perché il cristianesimo in Italia è praticato da duemila anni C Perché in Italia c’è il papa
g. I continenti in cui la maggioranza della popolazione è cristiana sono: …………………...
…………………………………………………………………………………………………………………………………..
h. I continenti in cui ci sono più musulmani sono: ……………………………………………………..
…………………………………………………………………………………………………………………………………..
i. L’unico Stato al mondo in cui gli ebrei sono la maggioranza: …………………………………
j. I continenti dove i cristiani sono una minoranza religiosa: ……………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………………………..
K. Dalla tabella sopra cosa si può dedurre?...................................................................
…………………………………………………………………………………………………………………………………..
4. Utilizza le risposte e i materiali per creare una presentazione al computer con due
diapositive da proiettare in classe: scegli il titolo, inserisci testi e associa immagini o
musiche. Quale programma informatico potresti usare?
Popolazione Bhai (%) Buddhisti (%) Cristiani (%) Hindu (%) Ebrei (%) Musulmani (%) non religiosi (%) Sikh (%)
Italia 2005 57.874.753 0,01 0,01 82,06 0 0,07 1,2 16,54 0
Italia 2017 60.589.445 0,01 0,5 76,3 0,3 0,1 3,3 19,49 0
27
LA LIBERTA’ RELIGIOSA
1. Definizione
La libertà religiosa è la libertà di cambiare religione o di non professarne alcuna, di
manifestarla nell'insegnamento, nella pratica, nell'adorazione e nell'osservanza,
conservando gli stessi diritti dei cittadini che hanno fede differente. Comprende
quindi anche il diritto, per i gruppi religiosi, di testimoniare e diffondere il proprio
messaggio nella società, senza per questo essere oggetto di disprezzo o di
persecuzione.
2. Storia
La prima attestazione di una legge che sancisse la libertà religiosa è forse il dodicesimo
editto di Asoka, che risale al 250 a.C. circa e dice: Sua Maestà il re santo e grazioso
rispetta tutte le confessioni religiose, ma desidera che gli adepti di ciascuna di esse si
astengano dal denigrarsi a vicenda. Tutte le confessioni religiose vanno rispettate per
una ragione o per l'altra. Chi disprezza l'altrui, abbassa il proprio credendo d'esaltarlo.
Nell'Europa occidentale il primo documento legislativo emesso sulla libertà religiosa
è l'editto di Milano, emanato dagli imperatori Costantino I e Licinio nel febbraio 313,
con cui si concedeva libertà di culto ai cristiani e a tutte le altre religioni.
Dopo le guerre di religione, il riconoscimento del principio “Cuius regio, eius religio”
offrì, nella pace di Augusta, una prima tutela di diritto internazionale alla libertà di
religione, consacrato poi nella pace di Westfalia.
3. Situazione internazionale
Le Nazioni Unite hanno tutelato espressamente la libertà religiosa nell'art. 18 della
Dichiarazione Universale dei Diritti Umani:
“Ogni individuo ha diritto alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione; tale diritto
include la libertà di cambiare di religione o di credo, e la libertà di manifestare,
isolatamente o in comune, e sia in pubblico che in privato, la propria religione o il
proprio credo nell’insegnamento, nelle pratiche, nel culto e nell’osservanza dei riti.”
4. Situazione nazionale
in Italia la Costituzione tutela questo diritto agli articoli 3, 7, 8, 19, 20, 21, 117 comma
2 lettera C e attraverso il principio di laicità dello Stato. Inoltre, concorrono leggi
apposite, come il Concordato fra Stato e Chiesa cattolica (chiamato nella sua prima
28
stesura col nome di Patti Lateranensi), e intese analoghe fra lo Stato ed altre religioni,
nonché un certo contenzioso giurisdizionale.
In particolare:
“Tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi
forma, individuale o associata, di farne propaganda e di esercitarne in privato o in
pubblico il culto, purché non si tratti di riti contrari al buon costume.” (art. 19)
“Il carattere ecclesiastico e il fine di religione o di culto d’una associazione od
istituzione non possono essere causa di speciali limitazioni legislative, né di speciali
gravami fiscali per la sua costituzione, capacità giuridica e ogni forma di attività.” (art.
20)
5. Libertà religiosa violata
Nel periodo preso in esame dal Rapporto sulla libertà religiosa1 – dal giugno 2016 al
giugno 2018 – si riscontra un aumento delle violazioni della libertà religiosa in molti
Stati.
In totale sono stati identificati 38 PAESI in cui si registrano GRAVI O ESTREME
VIOLAZIONI DELLA LIBERTÀ RELIGIOSA. 21 Paesi sono classificati come di
PERSECUZIONE: Afghanistan, Arabia Saudita, Bangladesh, Birmania, Cina, Corea del
Nord, Eritrea, India, Indonesia, Iraq, Libia, Niger, Nigeria, Pakistan, Palestina, Siria,
Somalia, Sudan, Turkmenistan, Uzbekistan e Yemen. 17 invece sono luoghi di
DISCRIMINAZIONE: Algeria, Azerbaigian, Bhutan, Brunei, Egitto, Federazione Russa,
Iran, Kazakistan, Kirghizistan, Laos, Maldive, Mauritania, Qatar, Tagikistan, Turchia,
Ucraina e Vietnam. In sintesi: il 61% della popolazione mondiale vive in Paesi in cui
non vi è rispetto per la libertà religiosa; nel 9% delle nazioni del mondo vi è
discriminazione; e nell’11% degli Stati vi è persecuzione.
1 Rapporto sulla libertà religiosa | ACS Italia | Aiuto alla Chiesa che Soffre (acs-italia.org)
29
Esercizio: colora in rosso i 21 paesi dove si registrano gravi o estreme violazioni della
libertà religiosa, classificati come di persecuzione: Afghanistan, Arabia Saudita, Bangladesh,
Birmania, Cina, Corea del Nord, Eritrea, India, Indonesia, Iraq, Libia, Niger, Nigeria,
Pakistan, Palestina, Siria, Somalia, Sudan, Turkmenistan, Uzbekistan e Yemen.
1) Cosa significa libertà religiosa?.............................................................................................
2) In quali articoli della costituzione italiana si parla di libertà religiosa?
• 1, 2 • 19, 20 • 29, 30
3) In quale articolo della Dichiarazione Universale dei Diritti umani si parla di libertà
religiosa?
• 18 • 19 • 20
4) Nella maggior parte c’è libertà religiosa o non c’è libertà religiosa?
…………………………………………………………………………………………………………………………………..
5) Come mai, secondo te, in tutto il mondo non c’è libertà religiosa?
…………..………………………………………………………………………………………………………………………
30
4. l’islam
4.1 I principi fondamentali
La parola islam letteralmente significa “sottomissione a Dio” e i fedeli dell’islam si
chiamano musulmani (cioè “coloro che si sottomettono a Dio”). L’islam parte da due
presupposti fondamentali:
• il credo è rivelato da Allah (Dio) a Maometto, l’ultimo dei profeti, con cui Dio si
mostra al mondo.
• Il credente autentico si sottomette totalmente ad Allah e obbedisce ai precetti
divini
Bisogna evitare di confondere i termini arabo e musulmano: gli arabi sono un popolo,
mentre i musulmani sono i fedeli della religione islamica. Gli arabi esistevano prima
dell’islam e abitavano la Penisola arabica al tempo della predicazione di Maometto. I
musulmani arabi sono solo il 20% del totale, ma hanno un ruolo particolare perché
sono stati i protagonisti dei primi secoli della storia islamica e in Arabia si trovano i
due luoghi più sacri dell’islam: La Mecca e Medina. Inoltre, l’arabo è la lingua del
Corano.
4.2 Il corano
È composto da 114 capitoli di diversa lunghezza, detti «sure». La sura più breve è di
soli 3 versetti, la più lunga ne conta 286.
Esercizio: Scopri come viene definito Dio in un importante versetto del Corano
mettendo nel giusto ordine le lettere del versetto (Sura III,2).
31
4.3 La vita di Maometto
Maometto (in arabo Muhammad) nasce a La Mecca (in Arabia Saudita) intorno al 570
d. C . E il Profeta e fondatore della religione musulmana. Rimasto orfano del padre e
della madre venne allevato dal nonno. Visse la sua giovinezza in povertà fino a che
non si sposò con la ricca vedova quarantenne Khadija. Secondo la tradizione islamica,
nel 610 d.C., all’età di circa 40 anni in una grotta vicino a La Mecca gli apparve
l’arcangelo Gabriele. Da questa esperienza avuta, Maometto cominciò a predicare la
fede in un unico Dio, Allah (che tradotto in italiano significa Dio). Maometto alla fine
della sua vita recitò a memoria, ai suoi seguaci, il Corano.
Esercizio: riconosci gli episodi della vita di Maometto e numerali in ordine cronologico
(come nell’esempio): nascita Maometto, visione arcangelo Gabriele, matrimonio
con Khadija, ingresso in paradiso di Maometto.
Nascita Maometto
1
32
4.4 I cinque pilastri
Sono i cinque doveri che tutti i membri della comunità (umma) devono rispettare.
1) La professione di fede. Ogni musulmano deve professare che: “Non esiste altro Dio
all’infuori di Allah è che Maometto è il suo profeta”.
2) La preghiera rituale. Si recita cinque volte al giorno: all’alba, a mezzogiorno, al
pomeriggio, al tramonto e alla sera, ovunque, purché rivolti verso alla Mecca. Si prega
dopo aver compiuto le abluzioni, appoggiati su un tappetino che delimita lo spazio
sacro. Il fedele in preghiera deve prostrarsi più volte toccando il terreno con sette
punti del corpo: i piedi, le ginocchia, le mani e la fronte. Il richiamo alla preghiera viene
dal muezzin dall’alto del minareto. La preghiera più importante è quella di venerdì a
mezzogiorno che si svolge nella moschea guidati dall’imam.
3) L’elemosina. Prescritta nel Corano, è una tassa per aiutare i poveri e prendere
distanza dai beni materiali.
4) Il pellegrinaggio. Ogni musulmano che ne abbia la possibilità deve recarsi una volta
nella vita alla Mecca per purificarsi dai peccati. Si svolge nel dodicesimo mese
dell’anno islamico, periodo in cui il fedele deve permanere in stato di purità. Giunto
alla Mecca, visita la grande moschea e gira sette volte intorno alla Kaaba, poi si reca
a Medina e ai luoghi santi intorno alla città. Culmina nella festa del sacrificio, l’ultimo
giorno del pellegrinaggio, che ricorda il sacrificio di Abramo che, secondo il Corano,
stava per immolare a Dio il figlio Ismaele.
5) Il digiuno. È imposto nel mese di Ramadan per chi è sano e ha raggiunto la pubertà
(sono esclusi i bambini, anziani, malati, donne incinte o che allattano) e consiste
nell’evitare cibo, bevande e tabacco dall’alba al tramonto, quando si mangia e si fa
festa. Il Ramadan termina con la festa di rottura del digiuno che dura tre giorni.
33
Esercizio: Partendo da ciascuna espressione araba che definisce i cosiddetti “pilastri
dell’Islam”, scopri di cosa si tratta seguendo le linee tracciate.
Esercizio: Leggi la pagina precedente e segna se ciascuna delle seguenti affermazioni
è vera o falsa. Quale parola si forma con le lettere delle risposte false?
V F
1 I musulmani eseguono le preghiere rituali 5 volte al giorno G
2 Le preghiere rituali nell’islam prevedono di pregare anche di notte A 3 Il digiuno del ramadan comprende anche l’astinenza dal bere S
4 Il pellegrinaggio è obbligatorio per tutti senza eccezioni. L 5 La visita alla moschea di Medina non è obbligatoria A
6 La testimonianza di fede riguarda Allah e non anche Maometto L 7 La preghiera più importante è quella del venerdì N
8 Il Ramadan termina con la festa del sacrificio A
9 Il pellegrinaggio si svolge a Medina H
34
Esercizio: Calcola quante ore dovrebbe durare il digiuno nelle varie città e rispondi
alle domande (le ore di alba e tramonto sono riferite al 14/04/2021).
(http://www.timeadate.eu/pages/it/sunrise-calc-it.html)
1 Località Alba Tramonto Durata digiuno
2 Reykjavik 6:00 20:57 3 Londra 6:08 19:55
4 Milano 6:40 20:08
5 La Mecca 6:03 18:40 6 Jakarta 5:54 17:53
7 Dubai 5:58 18:41 8 Cairo 5:30 18:22
9 Città del Capo 7:09 18:26
10 Melbourne 6:46 17:56 11 Anchorage (Alaska) 6:43 21:18
12 New York 6:20 19:34
1) Cosa si può notare?
Che il digiuno non è uguale dappertutto
Non si nota alcuna differenza
Che il digiuno può essere fatto anche di notte
2) In quale città il digiuno dura di più?.................................
3) In quale città il digiuno dura di meno?............................
4) Osserva la seguente tabella
Località: Reykjavik Alba Tramonto Durata 21/03/2021 7:26 19:45
21/06/2021 2:54 0:04
21/09/2021 7:07 19:34 21/12/2021 11:22 15:30
5) Il digiuno giornaliero a Reykjavik è più lungo d’estate o d’inverno? ………………………
35
4.5 Il simbolo dell’islam: la mezzaluna
La mezzaluna (in arabo hilal, “luna crescente”) è uno dei simboli più
famosi della tradizione musulmana. Essa ha vari significati:
• Nel calendario musulmano (che è lunare) essa determina
l’inizio del pellegrinaggio e del digiuno del mese di Ramadan.
• La luna che illumina l’oscurità di ogni tipo è il simbolo della
fede musulmana che illumina l’ignoranza.
• Le consonanti che compongono la parola Hilal sono le stesse della parola Allah.
Esercizio: assegna ad ogni bandiera la religione il cui simbolo è rappresentata su essa.
Bandiera Religione Bandiera Religione
Pakistan
Regno Unito
Arabia Saudita
Norvegia
Turchia
Samoa
Iraq
Israele
Tunisia
Sud Corea
India
Italia
36
4.6 Regole alimentari islamiche
I cibi si dividono in Halal (permessi) e Haram (non permessi)
Cibi permessi (halal):
• qualunque tipo di pesce dotato di squame;
• qualsiasi tipo di vegetale che non sia dannoso per la salute;
• animali che possiedono lo zoccolo fesso (cammelli, mucche, pecore capre,
gazzelle e cervi);
• i volatili con il corpo ricoperto da piume (polli, galli e galline, tacchini, oche,
anatre, capponi, pernici, quaglie, faraone, piccioni, allodole, beccacce, struzzi)
Cibi proibiti (haram)
• Le altre creature marine (ad esempio i granchi);
• animali che possiedono zampe o denti canini (cani, conigli, elefanti e scimmie);
• carne di maiale;
• rettili, come serpenti e tartarughe
• Uccelli rapaci (aquile, falchi e avvoltoi), pavoni, corvi e cornacchie
Esercizio: scegli se i seguenti piatti sono haram o halal (dando per scontato che la
macellazione sia avvenuta seguendo le indicazioni rituali).
1. Risotto con uvetta e agnello:
……………………………………
2. Lasagna con ragù di manzo:
……………………………………
3. Tortino a base di granchio:
……………………………………..
1
2
3
37
4.7 I 99 nomi di Allah
Esercizio: Leggi i seguenti nomi con cui viene chiamato Allah dai musulmani e
sottolinea i 10 che maggiormente ti colpiscono.
1. Al-Rahman = Il Misericordioso 2. Al-Rahim = Il Pietoso 3. Al-Malik = Il Sovrano 4. Al-Quddus = Il Santo 5. Al-Salam = La Pace 6. Al-Mu’min = Colui in cui si ha fede 7. Al-Muhaymin = Il Custode 8. Al-Aziz = Il Potente 9. Al-Jabbar = Colui che costringe al Suo volere 10. Al-Mutakabbir = Il Cosciente della Sua grandezza 11. Al-Khaliq = Il Creatore 12. Al-Bari’u = Colui che ha creato l’evoluzione 13. Al-Musawir = Colui che dà forma 14. Al-Ghaffar = Colui che tutto assolve 15. Al-Qahhar = Colui che prevale 16. Al-Wahhab = Il Munifico 17. Al-Razzaq = Il Sostentatore 18. Al-Fattah = Il Giudice 19. Al-’Alim = Il Sapiente 20. Al-Qabid = Colui che chiude la mano 21. Al-Basit = Colui che apre la mano 22. Al-Khafid = Colui che umilia 23. Al-Rafi’ = Colui che eleva 24. Al-Mu’izz = Colui che dà potenza 25. Al-Mudhil = Colui che umilia
26. Al-Sami’ = L’Audiente 27. Al-Basir = L’Osservatore 28. Al-Hakam = Il Giudice 29. Al-’Adil = Il Giusto 30. Al-Latif = L’Amabile 31. Al-Khabir = Il ben Informato 32. Al-Halim = Il Paziente 33. Al-Adhim = L’Immenso 34. Al-Ghafur = Il Perdonatore 35. Al-Shakur = Il Riconoscente 36. Al-Ali = L’Altissimo 37. Al-Kabir = Il Grande 38. Al-Hafiz = Il Protettore 39. Al-Muqit = Colui che sostenta 40. Al-Hasib = Colui che valuta 41. Al-Jalil = Il Sublime 42. Al-Karim = Il Generoso 43. Al-Raqib = Colui che veglia 44. Al-Mujib = Colui che risponde 45. Al-Wasi’ = Colui che tutto abbraccia 46. Al-Hakim = Il Saggio 47. Al-Wadud = Colui che ama 48. Al-Majid = L’Illustre 49. Al-Ba’ith = Colui che resuscita 50. Al-Shahid = Il Testimone
Tra i dieci che hai scelto selezionane ora due che ritieni più significativi e spiega
perché:
_________________________
_________________________
_________________________
_________________________
_________________________
_________________________
_________________________
_________________________
_________________________
_________________________
38
1
2
3
4
4.8 La moschea
La moschea è il luogo di culto musulmano e letteralmente significa “luogo in cui ci
prostra”.
Esercizio: Associa le definizioni al luogo corretto
Minareto: Nei paesi islamici l’invito alla preghiera è lanciato dal muezzin
cinque volte al giorno
Le vasche per le abluzioni: Ogni moschea è fornita di una vasca dove il fedele
può fare le abluzioni prima della preghiera
Minbar: durante la preghiera del venerdì l’imam, capo della comunità,
pronuncia spesso un sermone.
Mirhab: Si prega sempre in direzione della Ka’ba o La Mecca. Nelle case
musulmane tale direzione è indicata da un segno. Nelle moschee è una
nicchia nel muro
39
IMAM KATHIB MUEZZIN
Parole da cercare:
ALLAH – BAHAI – BRAHMANI – CINA –
CONFUCIO – CORANO – EBRAISMO –
GURU – INDUISMO – ISLAM –
KHADIGIA – MAHAVIRA –
MAOMETTO – MOSCHEA –
MUHAMMAD – MUSULMANO –
SHINTO – SIDDARTA – SIKH –
TAOISMO.
Esercizio: Individua nello schema le parole elencate sotto. Le lettere non utilizzate
formeranno il nome di un oggetto contenuto nella Kaaba.
Esercizio: collega il ruolo con le immagini
Annuncia le ore delle
preghiere dall’alto del
minareto.
Dirige la preghiera in
comune e la vita
comunitaria.
Tiene la predica
rituale del venerdì
40
4.9 Calendario musulmano
Caratteristiche:
• Inizio dell’era musulmana: 16 luglio del 622 d.C.;
• L’anno è composto da 12 mesi di 29 o 30 giorni;
• Esso non ha per base l’anno solare ma il mese lunare;
• Esso dura alternativamente 354 o 355 giorni (quindi comincia ogni anno con 10
o 11 giorni di anticipo sul calendario gregoriano);
Esercizio: se il Capodanno (1 Muharram 1443) quest’anno (2021) cade il 10 agosto,
allora:
• L’1 Muharram 1442 è stato: o 20 agosto 2020 o 20 agosto 2021 o 10 agosto 2020
• L’1 Muharram 1444 sarà: o 30 luglio 2020 o 30 luglio 2021 o 30 luglio 2022
41
4.10 Gesù nel Corano
Fra tutte le figure profetiche venerate dall’Islam quella di Gesù può vantare delle
caratteristiche che la rendono davvero unica, dei veri e propri “privilegi”. Tra queste
caratteristiche uniche, le più importanti sono sicuramente:
1) la sua nascita verginale da Maria, (Sure 21, 91; 66, 12);
2) l’essere definito, «parola di Dio» (Sura 4, 171);
3) la sua capacità di fare miracoli, pur se «col permesso di Dio» (Sura 3, 49);
4) il privilegio, unico fra tutti i discendenti di Adamo e condiviso solo con la madre
Maria, di non essere stato “toccato da Satana” al momento della nascita (Bukhari, 60,
54).
5) essere stato “assunto in cielo” per volontà di Dio con il suo stesso corpo (Sura 4,
158);
Questo ultimo privilegio, d’altronde, si collega direttamente all’idea, propria alla
tradizione islamica, che Gesù non sia mai veramente morto ma sia stato salvato
all’ultimo da Dio e condotto in cielo da dove, alla fine dei tempi, sarà destinato a far
ritorno.
Questa idea nasce dall’interpretazione di un passo piuttosto misterioso del Corano, in
cui si afferma: «non lo uccisero né lo crocefissero, ma così parve a loro» (Sura 4, 157).
Il passo in questione è stato variamente interpretato come la dimostrazione che Gesù
non fu ucciso sulla croce ma che fu “sostituito” da un’immagine illusoria creata da Dio
per ingannare i carnefici o, addirittura, da una persona a lui somigliante (Secondo le
leggende più popolari, Gesù sarebbe stato sostituito sulla croce da Simone di Cirene
o –versione più diffusa- da Giuda Iscariota, che avrebbe così pagato il fio del suo
tradimento).
L’Islam, dunque, pur affermando “l’assunzione al
cielo” di Gesù, non crede nella sua resurrezione,
semplicemente perché non crede nella sua morte.
Esercizio: segna se ciascuna delle seguenti
affermazioni è vera o falsa.
V F 1 Nel Corano Gesù è figlio di Maria 2 Nel Corano Gesù è risorto 3 Nel Corano Gesù fa miracoli 4 Nel Corano Gesù muore in croce 5 Nel Corano Gesù è figlio di Dio 6 Nel Corano Gesù è assunto in cielo
42
4.11 Maria nel Corano
Il testo sacro dei musulmani, il Corano, parla di Maria nei capitoli delle sure 3,5, e 19.
In particolare, il Corano tramanda cinque fatti inerenti alla figura di Maria:
1) la sua nascita (Sura 3,5-19);
2) il suo ritiro presso il tempio di Gerusalemme (Sura 3,37.42-44);
3) l’annuncio dell’angelo che le spiega che sarebbe diventata madre di Gesù (Sura
3,45-49);
4) il momento della nascita di Gesù (Sura 19,22-26);
5) la difesa della sua innocenza da parte di Gesù bambino (Sura 19,27-33).
In quanto madre di Gesù, l’islam esprime una profonda ammirazione per Maria. Gesù,
però, è considerato un grande profeta ma non il Figlio di Dio. Conseguentemente,
Maria per i musulmani non è considerata la Madre di Dio. Per ogni fedele, comunque,
Maria è un modello da imitare soprattutto per la sua obbedienza e accettazione della
volontà di Dio.
Esercizio: Leggi il testo dell’annuncio dell’angelo tratto dalla Sura 3, poi mettilo in
confronto con il testo evangelico di Luca, evidenziando punti in comune e differenze.
“Noi le inviammo il Nostro Spirito [l’angelo Gabriele] che assunse le sembianze di un
uomo perfetto. Ella disse: “Io cerco protezione contro di te, presso il Misericordioso,
se tu sei timorato di Dio!”. Rispose: “Non sono altro che un messaggero del tuo
Signore, per darti un figlio puro”. Disse: “Come potrei avere un figlio, ché mai un uomo
mi ha toccata e non sono certo una libertina?”. Rispose: “È così. Il tuo Signore ha detto:
ciò è facile per Me. Faremo di lui un segno per le genti e una misericordia da parte
Nostra. È cosa stabilita"”.
In un contesto prettamente maschile (il Corano), Maria
assume un ruolo di particolare importanza. Nel testo sacro
dei musulmani essa è nominata 31 volte, più di quanto lo sia
nei Vangeli, ed è anche l'unica donna citata con nome proprio.
CORANO
_________________________
_________________________
_________________________
_________________________
_________________________
VANGELO
__________________________
__________________________
__________________________
__________________________
__________________________
43
4.12 La donna nell’islam
La condizione della donna nell’islam varia molto da un Paese all’altro, così come i ruoli
femminili all’interno della società di cultura musulmana, che concedono alla donna
vari gradi di diritti riguardo a matrimonio, divorzio, diritti civili, status legale,
abbigliamento e istruzione, basati su diverse interpretazioni della dottrina islamica.
13. La donna nel Corano
Il maggior numero di informazioni sulla donna nel Corano è contenuto nel capitolo IV
chiamato “Delle donne”.
1) Rapporto maschio e femmina
Per quanto riguarda il rapporto maschio e femmina nel Corano si trova:
• Distinzione e diversità
“E che Egli è Colui che ha creato i due generi, il maschio e la femmina” (Corano, 53,
45),
e:
“…Il maschio non è certo simile alla femmina!” (Corano, 3, 36).
• Complementarità e necessità
“Esse (le donne) sono una veste per voi, e voi (gli uomini) siete una veste per loro…”
(Corano, 2, 187).
• Amore
“…e ha stabilito tra voi amore e tenerezza. Ecco davvero dei segni per coloro che
riflettono” (Corano, 30, 21).
• Giudicati insieme
“Chiunque, sia esso maschio o femmina, faccia delle opere buone e sia credente
(appartiene al novero di) quelli che entrano nel giardino E che non riceveranno il
minimo torto” (Corano, 4, 124).
Dunque, nel Corano si stabilisce che non v’è superiorità sostanziale di un sesso
sull’altro, ma invece diversità sostanziale.
44
2) Diritto ereditario.
Le questioni economiche e di eredità sono spiegate nel Corano,4,11: “Riguardo ai
vostri figli Iddio vi raccomanda di lasciare al maschio la parte di due femmine: se i figli
sono solo femmine e più di due, loro spettano i due terzi dell’eredità; se è una
femmina sola le spetta la metà;”
Questo va messo in relazione con quanto scritto nel Corano,4, 19: “Credenti! Non vi
è lecito essere eredi delle proprie mogli contro la loro volontà. Nemmeno costringerle
per strappar loro parte di ciò che avete donato loro, a meno che esse non abbiano
commesso una turpitudine manifesta.”
Cioè la donna con la sua parte può fare quello che vuole, il marito è obbligato a
spendere prima per la donna e i bambini e poi per lui.
3) Donna in famiglia
Finché rimane in famiglia, è sottoposta all'autorità del padre e dopo, quando si sposa,
passa sotto l'autorità del marito. Paradossalmente esclusa da questa tutela è la nubile
non più giovane, che può in tutto e per tutto gestirsi senza dipendere dall'altrui
beneplacito.
4) Poligamia
Corano,4,3:” E se temete di essere ingiusti nei confronti degli orfani, sposate allora
due o tre o quattro tra le donne che vi piacciono; ma se temete di essere ingiusti,
allora sia una sola o le ancelle che le vostre destre possiedono, ciò è più atto ad evitare
di essere ingiusti”.
5) Il velo
Nella sura "della Luce" (Sura 24) il v. 31 prescrive che le credenti abbassino gli sguardi
e custodiscano le loro vergogne, non mostrino troppo le loro parti belle ad altri che
agli uomini della famiglia e non battano i piedi sì da mostrare le loro parti nascoste.
Secondo un'usanza che è precedente al Corano, questo versetto proibirebbe alle
donne di mostrare il volto. Circa l'obbligo di portare il velo e coprire il volto non c'è
alcun versetto che lo prescriva espressamente, e nemmeno il v. 59 della sura "delle
Fazioni alleate" lo afferma, anche se dice: Dì alle tue spose e alle tue figlie e alle donne
dei credenti che si coprano dei loro mantelli, che sono grandi veli che vanno dalla testa
ai piedi.
45
4.13 Malala Yousafzai
“Un bambino, un insegnante, un libro e una penna possono cambiare il mondo”
Malala Yousafzai è diventata
famosa in tutto il mondo per la
sua lotta per i diritti dei bambini
e specialmente delle bambine
islamiche, ed è stata la più
giovane insignita del premio
Nobel per la pace che ha
ricevuto nel 2014.
Nasce in Pakistan nel 1997 e ad
appena 11 anni nel 2008, tiene
un blog nel suo Paese natale per
conto della BBC nel quale documenta il regime dei talebani pakistani, contrari ai diritti
delle donne e denuncia le sopraffazioni del regime, rivendicando la libertà di pensiero,
di parola e il diritto allo studio per le ragazze.
Nel 2012, mentre torna da scuola, il pulmino che prende tutti i giorni viene assaltato
da un commando di uomini armati: la ragazzina è ferita gravemente alla testa da
alcuni colpi di pistola e viene ricoverata in fin di vita all’ospedale di Peshawar.
I talebani rivendicano l’attentato, sostenendo che la ragazza “è il simbolo degli
infedeli e dell’oscenità” e aggiungono che, qualora fosse sopravvissuta, avrebbero
nuovamente tentato di ucciderla.
Malala viene trasferita all’ospedale di Birmingham nel Regno Unito, dove è curata e
si ristabilisce completamente. Comincia, in esilio, una lunga opera di testimonianza
che prosegue anche oggi. Il giorno del suo sedicesimo compleanno viene invitata a
parlare all’Onu a New York, ed è ospite del presidente Obama alla Casa Bianca.
Proprio con il Presidente Usa discute dei diritti e delle libertà negate alla sua
generazione nei Paesi in cui il fondamentalismo è molto presente.
“Cari amici, il 9 ottobre 2012 i talebani mi hanno sparato sul lato sinistro della fronte.
Hanno sparato ai miei amici, anche. Pensavano che i proiettili ci avrebbero messo a
tacere, ma hanno fallito. Anzi, dal silenzio sono spuntate migliaia di voci. I terroristi
pensavano di cambiare i miei obiettivi e fermare le mie ambizioni. Ma nulla è
cambiato nella mia vita, tranne questo: debolezza, paura e disperazione sono morte;
forza, energia e coraggio sono nati. Io sono la stessa Malala […] i miei sogni sono gli
stessi. Io non sono contro nessuno” (Discorso di Malala all’Onu)
46
4.14 Iqbal Masih
Nato nel 1983 a Murdike, in Pakistan, da
una famiglia poverissima, già a quattro
anni Iqbal Masih lavorava in una fabbrica
di mattoni. Quando la sua famiglia
s’indebitò sino al collo per pagare il
matrimonio del loro primogenito, il
piccolo, che aveva cinque anni, fu ceduto
a un fabbricante di tappeti per 600 rupie,
più o meno 12 dollari americani.
Nel 1992 riuscì a uscire di nascosto dalla
fabbrica per prendere parte, con altri
bimbi costretti in condizioni analoghe
alle sue, a una manifestazione del Fronte
di liberazione dal lavoro schiavistico, un’organizzazione fondata dall’attivista Ehsan
Ullah Khan che in quello stesso anno riuscì a far promulgare la legge che aboliva
l’impiego di manovalanza coatta. Ma l’abolizione era ancora lontana e così quando
Iqbal rientrò in fabbrica dopo la manifestazione, essendosi rifiutato di tornare al
lavoro, e avendo subito per questo gravi percosse, il padrone dell’impianto disse alla
famiglia del piccolo che il loro debito nei suoi confronti contratto anziché diminuire
era aumentato, ammontando adesso a diverse migliaia di rupie. La famiglia decise
allora di fuggire, abbandonare il villaggio. Iqbal, ospitato in un ostello gestito
dall’organizzazione di Ullak Khan, riprese ad andare a scuola. Il suo corpo era
comunque irrimediabilmente segnato dalle condizioni patite e 10 anni Iqbal aveva la
statura e il peso di un bimbo di 6.
Nel dicembre del 1994 ottenne un premio (sponsorizzato da un'azienda di calzature)
di 15mila dollari e con questo denaro decise di finanziare una scuola nel suo Pakistan.
Nel 1995 partecipò a Lahore a una conferenza contro la schiavitù dei bambini. Grazie
a lui, circa 3mila piccoli schiavi furono liberati. E sotto la pressione internazionale, il
governo pakistano iniziò a chiudere decine di fabbriche di tappeti. «Da grande»,
diceva Iqbal, «voglio diventare avvocato e lottare perché i bambini non lavorino
troppo».
Non ne ha avuto il tempo. Il 16 aprile 1995 (Domenica di Pasqua) mentre era a fare
un giro in bicicletta una macchina dai finestrini oscurati gli si era rapidamente
avvicinata e da lì erano esplosi dei colpi di pistola che lo colpirono mortalmente. «Un
complotto della mafia dei tappeti», sentenziò il suo vecchio amico Ullah Khan subito
dopo l’omicidio.
47
Le religioni orientali
L’induismo è una religione politeista, tra le più diffuse al mondo, e quella tra esse con
le origini più antiche. Il simbolo di questa religione è l’OM considerato il suono
primordiale. I testi fondamentali della religione indù sono tre: Il Mahabarata, Veda
(scritti nella lingua sacra: il sanscrito) e le Upanishad. Nell’induismo alla base di tutto
c’è la fede in una forza o sorgente primordiale (Brahman) che si manifesta in milioni
di modi, ma soprattutto in una triplice forma (Trimurti): Brahma (creatore), Vishnu
(conservatore) e Shiva (distruttore). Altri concetti fondamentali sono il Dharma
(ordine) e il Karma (azioni e conseguenze). Gli induisti credono che la vita e la morte
siano governati dal Samsara (ciclo delle reincarnazioni: nascita, morte e rinascita).
Il buddhismo è una delle religioni più antiche del mondo. Originato dagli
insegnamenti dell'asceta itinerante indiano Siddhārtha Gautama (VI, V sec. a.C.),
comunemente si riassume nelle dottrine fondate sulle quattro nobili verità. Il
buddhismo non nega l'esistenza degli dèi, quanto piuttosto il fatto che la devozione
ad essi, fatto comunque considerato positivo, non condurrebbe alla liberazione
ultima. I libri sacri buddhisti sono i tripitaka che significa tre canestri. Tra i molti punti
che ha in comune con l’induismo c’è la credenza nella reincarnazione e, per chi riesce
a raggiungere l’illuminazione beatitudine eterna (Nirvana). Il simbolo di questa
religione è la Dharmacakra, la ruota con otto raggi che rappresentano l’ottuplice
sentiero.
Il taoismo o daoismo, designa le dottrine a carattere filosofico e mistico, esposte
principalmente nelle opere attribuite a Lao-tzu (composte tra il IV e III secolo a.C.). È
principalmente una religione cosmica, centrata sul posto e la funzione dell'essere
umano, di tutte le creature e dei fenomeni in esso (quindi la vita dopo la morte non
è importante). Il Testo sacro principale è il Tao Te Ching e le divinità principali
vengono chiamati i Tre Puri anche se sopra di loro si trova il Tao. Il Tao è anche il
simbolo della religione Taoista composto dai due opposti lo yin e lo yang. Questi due
opposti che derivano dal flusso vitale immutabile devono essere mantenuti in
armonia.
Il confucianesimo è un sistema di pratiche, riti e costumi diffuso fin dall’antichità nella
civiltà cinese, che deve la sua origine a Confucio, uomo politico, filosofo, maestro e
sapiente vissuto tra il VI e il V secolo a.C. Confucio non scrisse mai niente, ma alcuni
discepoli dopo la sua morte composero un’opera chiamata “Dialoghi”. Le divinità
sono quelle tradizionali cinesi e un culto particolare viene riservato agli antenati. Non
solo ma le stesse attività umane sono, in qualche modo, manifestazioni del sacro. Il
suo simbolo è l’ideogramma dell’acqua (shui) e la concezione della vita dopo la
48
morte è simile a quella taoista. Un concetto fondamentale è l’amore da riservare ai
familiari.
Lo Shintoismo (via degli dèi) è una religione di natura politeista e animista nativa del
Giappone, che non ha un fondatore. È una religione molto antica. Prevede
l'adorazione dei "kami", cioè divinità, spiriti naturali o semplicemente presenze
spirituali. Per questo lo shintoismo propone un grande rispetto per la natura e molti
dei suoi templi si trovano in contesti naturali (al cui ingresso troviamo i Torii, i portali
sacri, che sono anche il simbolo di questa religione). Non è una religione
particolarmente strutturata e mancano anche dei Testi sacri. Per quanto riguarda
l’aldilà la concezione è la stessa di Taoismo e Confucianesimo.
Esercizio: leggi e completa la tabella.
49
RELIG
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50
6. Induismo
Anche se con la parola “induismo” si intende la religiosità dell’india, il termine è
relativamente recente. Fu introdotto dai musulmani (che invasero l’India intorno al
1000 d.C.) per indicare le persone della valle del fiume Indo non convertite all’islam.
L’induismo è una religione che non ha un fondatore e nemmeno una data precisa di
nascita. Rimane una realtà molto complessa da definire perché, più che una religione
in senso stretto, è un modo di vivere e di pensare.
6.1 I testi sacri dell’induismo
I testi fondamentali della religione indù sono tre:
• Il Mahabarata: il più antico, in cui è contenuto un grande poema sulle origini
del mondo
• I Veda (“conoscenza”), scritti nella lingua sacra: il sanscrito.
• Le Upanishad: scritte tra l’VIII e il IV secolo a.C
6.2 Il cammino di liberazione interiore
Gli indù ritengono che l’universo visibile sia un’illusione, che la verità delle cose sia
coperta da un velo, chiamato Maya. Per conoscere la verità bisogna che questo velo,
questo strato di illusioni venga tolto attraverso un cammino spirituale da compiersi
sotto la guida di un maestro, guru.
Attraverso questo lavoro interiore si giunge a comprendere l’energia originaria che è
presente nel cosmo e anche nell’animo umano (=atman). Lo sforzo principale
dell’uomo consiste nel liberarsi, mediante la meditazione, dal ciclo delle
reincarnazioni.
6.3 La festa della luce
Una delle feste più importanti del
mondo indù è Diwali: la festa della
luce. Nel mondo, il Diwali è come un
“Natale induista” e si festeggia nel
mese di ottobre o novembre. Ci si
scambiano regali, si avviano nuove
attività commerciali, si festeggia
l’amicizia, l’amore fraterno, la luce
dissipatrice dell’ignoranza. Per
celebrare il Diwali, tradizionalmente
si compongono delle decorazioni a terra, chiamate kolam o rangoli, attorno alle quali
si pongono delle piccole lucerne (dipam) o dei lumini. Si preparano inoltre dolcetti
tipici da condividere in uno spirito di festa che coinvolge tutta la comunità. Le strade
51
si riempiono di luci e colori, e il cielo è inondato di fuochi d’artificio. Si onora il Divino
nella forma della Madre Divina Lakshmi, espressione della luce, della generosità e
della prosperità.
Esercizio: completa il cruciverba guardando non solo il testo sopra, ma anche le
pagine successive.
7. 8.
6. 9.
5.
4. 10.
3.
2.
1.
1. Il “conservatore” della Trimurti 2. Fiume sacro induista
3. La "Trinità" induista
4. Maestro spirituale induista
5. Una "credenza" induista
6. Ce ne sono tanti lungo le rive del Gange
7. Il "creatore" della Trimurti 8. Il "distruttore" della Trimurti 9. I libri della conoscenza
10. La festa della luce
52
6.4 Le caste
Nell'induismo l'anima, nel suo continuo reincarnarsi (saṃsāra) tende a diventare man
mano più o meno pura in base alla virtù dimostrata in vita. Ad esempio, essere nato
membro di una casta inferiore significa, secondo questo sistema, aver vissuto la vita
precedente come peccatore. Nascere nella casta dei brahmini, la più alta nella
gerarchia, indica che la tua anima è pura e, se vivrai una vita virtuosa potrai
raggiungere il nirvana e interrompere il ciclo di morte e rinascita. In caso contrario la
tua prossima vita sarà quella di un membro appartenente ad una casta più bassa.
Le caratteristiche principali e più comunemente conosciute che delineano il sistema
delle caste sono:
• Il mondo induista è "quadripartito": le principali caste sono quattro, alla quale
si aggiunge quella dei "fuoricasta" o "dalit" (anche detti paria o intoccabili).
• Le caste sono gruppi sociali chiusi. È permesso sposarsi solo con membri della
propria casta e i figli nati da questa unione ne fanno parte. Questo sistema è
perpetrato all'infinito ed è immutabile.
• Le caste, come visto prima, sono graduate gerarchicamente in base alla
purezza o all'impurità ma anche in base alle occupazioni e ai mestieri.
Esercizio: collega le categorie alla casta corretta
4. SACERDOTI
5. GUERRIERI E RE
2. MERCANTI, CONTADINI
3. ARTIGIANI
1. FUORI CASTA,
SPAZZINI,
PULITORI DI
LATRINA
53
6.5 La sacra Trimurti
Nella religione induista, a livello popolare, l’Essere supremo, il Brahman, si manifesta
in moltissime divinità. Tra queste ha una particolare importanza la Trimurti, la
cosiddetta “trinità indiana”.
1 - Brahma è il Creatore
2 – Vishnu è il Conservatore
3 – Shiva è il Distruttore
“Brahma, Vishnu e Shiva. Essi si vantavano tra loro
dell’enorme potere che avevano. A un tratto arrivò
un bambino che chiese a Brahma: “Che cosa crei?”.
“Tutto”, rispose Brahma grandiosamente. Il
fanciullo domandò alle altre due divinità quale
fosse il loro lavoro. “Noi conserviamo e
distruggiamo tutto”, essi risposero. Il giovane
visitatore teneva in mano una pagliuzza grande
quanto uno stuzzicadenti. Ponendola davanti a
Brahma, domandò: “Puoi creare un fuscello di
paglia come questo?”. Dopo un prodigioso sforzo
Brahma, con meraviglia, scoprì di non poterlo fare.
Il bimbo si rivolse allora a Vishnu e gli chiese di
salvare qual fuscello, che lentamente cominciava a dissolversi sotto lo sguardo fermo
del ragazzino. Gli sforzi di Vishnu per tenerlo insieme rimasero infruttuosi. Infine, il
piccolo straniero produsse una nuova pagliuzza e chiese a Shiva di distruggerla. Ma
per quanto Shiva tentasse di farlo, la minuscola pagliuzza rimase intatta. Il bambino si
rivolse allora nuovamente a Brahma: “Sei tu che mi hai creato?”, domandò. Brahma
pensò e ripensò, ma non riusciva a ricordare di avere mai creato questo sorprendete
fanciullo. Improvvisamente il bambino svanì. I tre Dei si ridestarono dalla loro illusione
e ricordarono che dietro i loro poteri c’era un Potere più grande”.
(da L’eterna ricerca dell’uomo di Paramahansa Yogananda)
Esercizio: rispondi alle domande:
1) Chi potrebbe rappresentare il bambino? Perché? …………………………………………………..
2) Quali oggetti tengono in mano le tre divinità? ……………………………………………………….
3) In che relazione sono le tre divinità l’una con l’altra? ……………………………………………..
4) Quali analogie e differenze noti con la Trinità cristiana? ………………………………………..
54
6.6 Varanasi e il fiume Gange
La città di Varanasi è collocata lungo il fiume Gange, in India, ed è considerata Città
Sacra dagli induisti. Mediante 5 differenti scalinate di accesso al fiume, la gente
compie le sue abluzioni fin dall’alba. Nel corso dei secoli milioni di induisti sono venuti
a morire lungo la riva occidentale del Gange a Varanasi, poiché secondo l’induismo
questo è l’unico posto della terra in cui gli dèi permettono agli uomini di sfuggire al
samsara, cioè all’eterno ciclo di morte e rinascita.
Esercizio: Scopri come sono chiamati
questi accessi al fiume Gange mettendo
nell’ordine indicato le seguenti lettere.
Esercizio: Spiega con parole tue analogie e differenze tra l’uso dell’acqua nelle tre
seguenti situazioni.
FIUME GANGE FIUME GIORDANO FIUME NILO
_____________________
_____________________
_____________________
La mitologia induista tramanda che Ganga, la figlia del re delle
montagne Himavan, avesse il potere di purificare tutto ciò che
toccava. È da questo mito che il fiume Gange prende il suo
nome
Molte famiglie indù conservano un flaconcino di acqua del
sacro fiume nella propria casa. Conosci qualche pratica
cristiana simile a questa? ______________________________
___________________________________________________
A G S H T
3 1 5 2 4
55
6.7 Suono dell’OM
La sillaba OM (o AUM) compare nei primi testi sacri
orientali dell’Upanisad vedico (IX-V secolo a.C.). Così vi si
può leggere:
“Colui che non conosce la sillaba imperitura del Veda
(l’OM), quel punto supremo presso il quale vivono tutti gli
dèi, che cosa egli ha a che fare con il Veda? Solo coloro
che la conoscono siedono qui pacificamente riuniti”.
La vocalità di questa sillaba è considerata come il suono
primordiale che ha dato origine alla creazione. Pronunciare questo suono, quindi,
mette in contatto con il Tutto.
6.8 I mandala
“Mandala” significa cerchio e il cerchio è il simbolo che in molte religioni indica
l’aspetto essenziale della vita. Nel mondo orientale, soprattutto, i mandala aiutano a
potenziare il proprio mondo interiore e la propria spiritualità. La vita ritrova il suo
“centro”, il suo ordine ed ogni cosa recupera il suo vero significato.
Esercizio: colora questo mandala, cercando di dare un significato agli abbinamenti
cromatici che scegli.
56
7. Il Sikhismo
Il sikhismo è una religione monoteista nata nella città di Anandpur Sahib, nell'India
del XV secolo, basata sull'insegnamento di dieci guru (guide spirituali) che vissero in
India tra il XV e il XVIII secolo. Il Sikhismo ha attraversato vari periodi di persecuzione.
Attualmente vivono principalmente nel Punjab (India del nord-ovest). Pregano il
Creatore onnipresente ed onnipotente, che si manifesta attraverso il creato e che è
raggiungibile grazie alla preghiera e all'aiuto di un guru.
È una delle più giovani tra le religioni maggiori e la quinta religione organizzata più
grande del mondo, comprende circa 25 milioni di Sikh all'inizio del XXI secolo.
Il decimo Guru, Guru Gobind Singh (1676-1708), nominò il suo successore la scrittura
Shri Guru Granth Sahib, portando a termine la linea dei Guru umani e stabilendo le
Scritture come guida spirituale eterna e religiosa per i Sikh.
Gli aderenti al Sikhismo sono conosciuti come Sikh, che significa "studenti", “coloro
che imparano” o "discepoli" del Guru.
7.1 Principi e credenze
Il sikhismo si basa su tre principi:
1) Pregare = ricordare il Creatore in ogni momento;
2) Lavorare = guadagnare lavorando onestamente senza imbrogli e truffe;
3) Condividere = anche solo una piccola parte del proprio guadagno.
Le credenze fondamentali del Sikhismo, articolate nel Guru Granth Sahib, sono:
1) la fede e la meditazione sul nome dell'unico creatore;
2) unità e uguaglianza divina di tutta l'umanità;
3) impegnarsi in seva ("servizio disinteressato");
4) lottare per la giustizia, per il bene e la prosperità di tutti;
5) una condotta onesta.
.7.2 Le cinque Kappa
I membri sono tenuti all'osservanza delle cinque "kappa":
1) Kesh, peli e capelli non tagliati, segno dell'accettazione della volontà di Dio;
2) Kangha, il pettine, segno del controllo spirituale;
3) Kirpan, il pugnale, segno della volontà di difendere la verità;
4) Kara, il braccialetto metallico al polso, segno dell'unità con Dio e col Guru;
5) Kachera, particolare indumento intimo, segno della forza morale.
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Esercizio: scrivi attorno all’immagine sotto le cinque Kappa, individuandole nello
scritto che hai appena letto.
7.3 Luoghi di culto
Il Tempio d'Oro è considerato dai sikh il tempio più sacro della loro religione (il loro
sancta sanctorum) e un luogo di pellegrinaggio in cui recarsi almeno una volta nella
vita per pregare e offrire le proprie suppliche, oltre ad essere divenuto attualmente
un'attrazione turistica di livello mondiale.
58
8. Madre Teresa
Il bene che fai domani verrà dimenticato. Non importa fa’ il bene. Dà al mondo il
meglio di te. Non importa se ti prenderanno a calci, dà il meglio di te.
Conosciuta da tutti come la “suora dei poveri”, Madre Teresa
(1910 – 1997), di origine macedone, ha dedicato 50 anni della
sua vita ai poveri dell’India e di tutto il mondo. Ha fondato
nel 1950 la congregazione delle suore Missionarie della
carità. Premio nobel per la pace nel 1979 è stata beatificata
nel 2003 e canonizzata nel 2016.
Esercizio: risolvi le operazioni, cerca i risultati nella tabella e
cancellali come nell’esempio. Scrivi le lettere rimaste e
scoprirai il vero nome di Madre Teresa.
1 x 1 = 1 1 x 2 = ….. 8 x 0 = …... 3 x 3 = ….. 9 x 4 = ….. 10 x 5 = ….. 5 x 4 = ….. 1 x 3 = ….. 2 x 4 = …..
7 x 3 = ….. 3 x 5 = ….. 4 x 4 = ….. 10 x 10 = …..
A O N U T N E V T A
G E N O T N E C R T
V V E S D E G O E N
E O N X U H E B N A
N N O J E T R E T U
T A X H Z E R O A Q
I O T T O O N U S N
Q U I N D I C I E I
I C I D E S I U I C
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Esercizio: leggi il testo e rispondi alle domande
“Siamo figli di Dio. Siamo stati creati con uno scopo, il più grande che ci sia: amare ed
essere amati. Non abbiate paura di amare. In mezzo alla sofferenza, all’umiliazione,
al dolore, al successo, alla gioia. Ricordate, siete preziosi per Lui. Egli vi ama (…).
C’è la fame dell’India, quella per cui a volte qualcuno muore di fame, ma c’è anche
una fame molto più grande, la fame di amore, una terribile solitudine, un terribile
rifiuto.
Non posso dimenticare, un giorno camminavo lungo una via di Londra e vidi un uomo:
dal modo come stava seduto, dal modo come guardava, appariva l’essere più rifiutato
che avessi mai visto. Così gli andai vicino e gli presi la mano e gliela strinsi. E lui disse:”
Oh, dopo tanto tempo sento il calore di una mano umana”. E la sua faccia era
cambiata. C’era gioia, c’era un raggio di sole nei suoi occhi (…).
Una sera un uomo venne alla nostra casa e disse:” C’è una famiglia con otto bambini
che non mangiano da tempo. Faccia qualcosa per loro”. E io portai del riso, e potei
vedere dagli occhi di quei bambini che non mangiavano da chissà quanto tempo; i loro
occhi luccicavano di fame e lunghe righe nere erano sotto i loro occhi. E la loro madre
andò fuori con una parte del riso e poi rientrò, e io le dissi: “Dov’è andata?” e “Che
cosa ha fatto?”. E lei rispose: “anche loro hanno fame”. Loro, i vicini della porta
accanto. Sapeva che avevano fame. Io fui sorpresa che se ne preoccupasse perché in
una desolazione come quella, in una sofferenza come quella, spesso non si ha il tempo
di pensare agli altri. Eppure, questa donna eccezionale aveva il coraggio di amare così,
un amore così grande.”
1) Qual è lo scopo per cui siamo stati creati, secondo Madre Teresa?
…………………………………………………………………………………………………………………………………..
2) Qual è la “fame molto più grande”, secondo Madre Teresa?
…………………………………………………………………………………………………………………………………..
3) Dove Madre Teresa incontra l’uomo più rifiutato che avesse mai visto? Cosa fa per
lui?
…………………………………………………………………………………………………………………………………..
4) Cosa sorprende Madre Teresa del comportamento della madre della famiglia?
…………………………………………………………………………………………………………………………………..
60
9. Buddhismo
9.1 La vita di Buddha
Il fondatore del buddhismo, il principe
Siddharta Gotama, nacque attorno al 560
a.C. nell’India settentrionale, viveva nella
ricchezza eppure cresceva insoddisfatto.
Un giorno camminando in un bosco fece
tre incontri che gli cambiarono la vita: vide
un malato, un vecchio e un corteo funebre; si rese allora conto che nessuno poteva
sfuggire al male e al dolore. Decise di abbandonare la vita principesca e si dedicò alla
meditazione, nella speranza di scoprire la via per superare il dolore.
9.2 Preghiera buddhista
“Non chiedo di essere esentato dai pericoli, chiedo il
coraggio per affrontarli. Non prego che il mio dolore sia
alleviato, prego di avere il coraggio di affrontarlo. Non
cerco alleati sul campo di battaglia della vita, cerco la
mia forza. Non prego con ansiosa paura di essere
salvato, ma spero di avere la pazienza per conquistare
la mia libertà”.
9.3 Il Nirvana e le quattro nobili verità
Il buddhismo, come insegna Siddharta, è un cammino di purificazione interiore che
porta alla liberazione dalle sofferenze e alla pace del cuore. L’esperienza del Nirvana
(potremmo dire il “paradiso” del buddhismo, uno stato di sereno disinteresse per la
vita sensibile) consiste nella privazione totale dei desideri e delle passioni.
A questa condizione si perviene attraverso quelle che sono chiamate le Quattro Nobili
Verità:
1. la consapevolezza che tutto è dolore;
2. la comprensione che l’origine del dolore è l’ignoranza, che genera il desiderio delle
cose inutili;
3. sopprimendo il desiderio e staccandosi dalle cose, l’uomo comincia a liberarsi dalla
sofferenza;
4. per fare ciò, occorre comportarsi con rettitudine
61
9.4 Il nobile ottuplice sentiero
Così Buddha spiega ai suoi monaci in cosa consiste l’ottuplice sentiero:
“E cosa è mai, o monaci, questo sentiero di mezzo realizzato dal Perfettamente
risvegliato che produce la visione e la gnosi, e che guida alla calma, alla perfetta
conoscenza, al perfetto risveglio? Esso è il nobile ottuplice sentiero, ovvero la retta
visione, la retta intenzione, la retta parola, la retta azione, il retto modo di vivere, il
retto sforzo, la retta presenza mentale, la retta concentrazione”.
Esercizio: scrivi attorno all’immagine-simbolo dell’ottuplice sentiero (Dharmacakra
cioè ruota del Dharma, ovvero ruota degli insegnamenti) le otto vie da praticare,
individuandole nello scritto di Buddha che hai appena letto.
Secondo la tradizione il “nobile ottuplice sentiero” fu spiegato da Buddha all’età di 35
anni nel suo primo sermone tenuto al Parco delle gazzelle, vicino a Varanasi. A quale
discorso di Gesù potrebbe essere paragonato e messo in confronto questo sermone,
secondo te? Perché?
……………………………………………………………………………………………………………………………….
9.5 Precetti buddhisti
• Per i laici (uomini e donne che vivono normalmente):
1. non fare violenza ad esseri viventi (nemmeno a sé stessi)
62
2. Non rubare.
3. Non avere condotta sessuale scorretta.
4. Non mentire.
5. Non prendere sostanze che alterino la mente
• Per i novizi (coloro che vivono in monastero, ma non sono ordinati) oltre ai
primi cinque:
6. Digiunare nel pomeriggio.
7. Astenersi da danze e divertimenti.
8. Astenersi da ornamenti e profumi.
9. Evitare alti seggi e onori.
10. Non toccare denaro.
• Per i monaci (che hanno ricevuto l’ordinazione monacale): i monaci oltre
questi dieci precetti, devono rispettare 227 regole, mentre le monache 500
9.6 I monaci buddhisti
Nel buddhismo i monaci rivestono un ruolo
particolarmente autorevole. Essi si dedicano
principalmente alla meditazione, rimanendo
modello e punto di riferimento per i fedeli, ai
quali insegnano il rispetto per il Buddha e per la
sua dottrina, l’osservanza per la moralità e la
strada che conduce al Nirvana. Nella cultura orientale, al colore arancione sono
associate proprietà che favoriscono la concentrazione mentale. Per questa ragione i
monaci buddisti indossano un saio di tale colore, che ha lo scopo di facilitare il distacco
dalle passioni terrene e carnali.
9.7 Dalai Lama
Il Dalai Lama (supremo maestro) è la principale autorità spirituale del Tibet, nonché
detentore del potere temporale prima della drammatica invasione cinese. Quello
attuale, Tenzin Gyatzo, è il XIV Dalai Lama (cioè la reincarnazione di Avalokiteśvara, il
santo buddista della compassione). Dal 1959 vive in esilio in India, dove svolge un
instancabile attività in difesa del suo popolo e della cultura tibetana. Per la sua pratica
della non-violenza è stato insignito del premio nobel per la Pace nel 1989.
63
In base alla tradizione del buddismo tibetano, per riconoscere l'incarnazione di un
"Buddha vivente" i monaci deputati all'incarico devono identificare un bambino che
presenti dei segni mediante i quali possa essere identificato come la reincarnazione
dell'ultima guida spirituale. I religiosi partono seguendo la direzione dell'ultimo
sguardo del defunto e cercano segni soprannaturali riguardo i neonati e i bambini
dell'area indicata. Una volta identificato un possibile erede, lo sottopongono a una
serie di prove come il riconoscere gli oggetti appartenuti in vita dal predecessore.
L'attuale Dalai Lama riconobbe immediatamente, in una stanza con migliaia di
pantofole, quelle appartenute a chi lo aveva preceduto.
9.8 La donna nel Buddhismo
Il Buddhismo non predilige un genere in particolare. Il modello della reincarnazione,
secondo la dottrina buddista, suggerisce che il sesso non è sinonimo di spirito. Ad
esempio, una persona può vivere una vita come un maschio, e un'altra vita come
femmina. Pertanto, il percorso del Buddha può essere praticato da chiunque, maschio
o femmina. Nella forma originale del Buddhismo non c'è posto per lo svolgimento di
riti religiosi; esso si basa su uno stile di vita. Nel corso degli anni, molte versioni diverse
del Buddismo hanno aggiunto rituali come l'adorazione, il canto, o le pratiche di
offerta simbolica. Eppure, la maggior parte di questi cambiamenti continuano a
riconoscere agli uomini e alle donne una parità di condizioni. A differenza
dell’Induismo, nel Buddhismo il matrimonio non è un sacramento, ma un contratto
tra partner uguali. Pertanto, il divorzio e le nuove nozze non sono vietati, e lo status
sociale di una vedova non viene modificata in alcun modo. Nel buddhismo non
esistono le caste a differenza dell’induismo.
64
9.9 Buddhismo e cristianesimo
Molti sono gli aspetti etici che il buddhismo e il cristianesimo hanno in comune, per
esempio l’amore e la profonda compassione verso tutte le creature; inoltre
l’importanza data alla meditazione, alla disciplina interiore, alla vita monacale e a
tanti altri aspetti.
Ma anche le diversità sono evidenti: la più vistosa è che nel cristianesimo è Dio stesso,
con la sua grazia, che viene incontro all’uomo e lo salva per mezzo di Gesù, mentre
nel Buddhismo, Buddha non è una
divinità, ma un uomo che attraverso
l’illuminazione è arrivato alla salvezza.
9.10 Le bandiere del Tibet
I buddhisti tibetani hanno la
consuetudine di appendere le
bandiere della preghiera dette anche
«Cavalli del vento». Queste bandiere
possono ornare ponti che si affacciano su corsi d’acqua, valichi, monasteri, case e
luoghi sacri. Su ogni bandiera sono scritte formule sacre e al centro è disegnato il
cavallo che trasporta i tre gioielli: Buddha, Dharma e Sangha. I tessuti colorati delle
bandiere corrispondono ai cinque elementi: il blu al cielo, il bianco all’aria, il rosso al
fuoco, il verde all’acqua, il giallo alla terra. Le bandiere della preghiera sono un mezzo
per ottenere benefici e allontanare gli spiriti del male.
Esercizio: colora le bandiere del Tibet con alcuni dei colori visti sopra.
65
9.11 Luoghi di culto
Il tempio buddhista è un luogo sacro solitamente composto da uno o più edifici, ed è
formato dai seguenti elementi:
• la sala principale di culto
• l'albero della Bodhi, generalmente un fico, che secondo la tradizione buddhista
è la pianta sotto la quale Buddha raggiunse il nirvana
• l'altare con la statua di Buddha su cui vengono posti fiori, incensi e altri doni.
• Nei templi maggiori si trova anche l'edificio adibito a reliquiario chiamato in
sanscrito stūpa che contiene resti od oggetti legati a Buddha.
• gli alloggi e i refettori dei monaci.
Esercizio: Trova le seguenti parole
MONACI
TIBET
BODHI
PAGODA
YOGA
KARMA
VERITA’
INDIA
PACE
ILLUMINATO
RUOTA
TRIPITAKA
BUDDHA
SIDDHARTA
NIRVANA
66
9.12 Occidentali’s Karma di Francesco Gabbani
Essere o dover essere
Il dubbio amletico
Contemporaneo come
l'uomo del neolitico.
Nella tua gabbia 2x3 mettiti
comodo.
Intellettuali nei caffè,
Internettologi
Soci onorari al gruppo dei
selfisti anonimi.
L'intelligenza è démodé
Risposte facili, Dilemmi
inutili
AAA cercasi (cerca sì)
Storie dal gran finale
Sperasi (spera sì)
Comunque vada panta rei
And singing in the rain
Lezioni di nirvana
C'è il Buddha in fila
indiana
Per tutti un'ora d'aria, di
gloria.
La folla grida un mantra
L'evoluzione inciampa
La scimmia nuda balla
Occidentali's Karma
La scimmia nuda balla
Occidentali's Karma
Piovono gocce di Chanel
Su corpi asettici
Mettiti in salvo dall'odore
dei tuoi simili.
Tutti tuttologi col web
Coca dei popoli
Oppio dei poveri
AAA cercasi (cerca sì)
Umanità virtuale
Sex appeal (sex appeal)
Comunque vada panta rei
And singing in the rain
Lezioni di Nirvana
C'è il Buddha in fila indiana
Per tutti un'ora d'aria,
di gloria
La folla grida un mantra
L'evoluzione inciampa
La scimmia nuda balla
Occidentali's Karma
Occidentali's Karma
La scimmia nuda balla
Occidentali's Karma.
Quando la vita si distrae
cadono gli uomini.
Occidentali's Karma
Occidentali's Karma
La scimmia si rialza
Namasté Alé
Lezioni di Nirvana
C'è il Buddha in fila indiana
Per tutti un'ora d'aria, di gloria.
La folla grida un mantra
L'evoluzione inciampa
La scimmia nuda balla
Occidentali's Karma.
La scimmia nuda balla
Occidentali's Karma
1) Cosa vuol dire Namasté? .……………………………………..……….
2) Cos’è un mantra?...............................................................
3)Come mai l’uomo moderno cerca rifugio nei rituali
orientali?
…………………………………………………………………………………………
4) Il cantante ironizza sul tentativo di imitare le abitudini
dell’oriente per ottenere la stessa “pace interiore”, ma
spesso con modalità superficiali e frettolose. Secondo te,
che cosa bisogna fare per raggiungere la pace interiore?
…………………………………………………………………………………………
“Questa canzone parla dell’uomo dei nostri
giorni. Mentre componevamo il pezzo è
venuta fuori la parola “Occidentali’s Karma”
che in realtà non esiste, ma funziona bene
per descrivere la situazione dell’uomo
occidentale, i suoi modelli e questa sua
maniera di cercare rifugio nei rituali orientali
in cerca di conforto. È un pretesto per
osservare come siamo noi uomini moderni”
67
10. Taoismo
10.1 Origine e diffusione
Il taoismo è un complesso di DOTTRINE FILOSOFICHE e religiose legate alle antiche
TRADIZIONI cinesi, nato in Cina nel IV secolo a.c ad opera di LAO-TZU, del quale si
hanno pochissime notizie storiche. Attorno alla sua vita sono sorte delle leggende
dovute alla tarda redazione della sua biografia, avvenuta quattro secoli dopo la sua
morte. Probabilmente, era il custode degli archivi reali della dinastia Chou e,
amareggiato dalla corruzione della corte e dalla decadenza della Cina, decide di
andarsene e si mette in viaggio. Giunto al confine del regno, una guardia reale lo
ferma e gli suggerisce di scrivere il suo pensiero anziché fuggire.
10.2 Il Tao
Secondo il taoismo, tutto si basa sul TAO
(=via) un’armonia universale che lega il
cosmo, una realtà trascendente che
produce ciò che esiste nel mondo, è
presente ovunque, è principio di tutte le
cose, sena forma, né corpo, silenzioso e
incolore, flusso vitale eterno e immutabile
che origina tutto e scorre incessantemente.
Il Tao presenta due elementi opposti che si
completano a vicenda e che regolano il mondo: Yin e Yang, i due principi che si
alternano nel corso dell’esistenza, in un movimento che li conduce all’equilibrio.
• Yin, il cui ideogramma significa “versante in ombra della montagna”, è la
quiete, il principio femminile, passivo e oscuro identificato con la luna.
• Yang, che indica “il versante esposto al sole della montagna”, è l’azione, il
principio maschile, attivo e luminoso, identificato con il sole.
Secondo Lao-tzu gli opposti si alternano e tutte le cose si trasformano
spontaneamente: l’odio si muta in amore, il buio in luce, per poi ritornare allo stato
originario e così via.
10.3 L’alternarsi degli opposti
Lo Yin è tutto ciò che è inerte e passivo e si può raffigurare con il quadrato. Lo Yang
è tutto ciò che è attivo, spirituale, energico ed è rappresentato dal cerchio.
Il compito dell’uomo è di limitare gli eccessi e mantenere i due principi in sostanziale
equilibrio. Per esempio, non basta comportarsi in maniera razionale, ma occorre
anche lasciarsi guidare dagli affetti.
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Seguendo il flusso naturale del Tao, il male spontaneamente evolve in bene, l’odio si
trasforma in amore o, comunque, nel perfetto equilibrio fra i due opposti.
10.4 Le divinità
Lao-Tzu è considerato il Tao personificato, venerato come una divinità, spesso
raffigurato come un anziano dalla lunga barba bianca. Si manifesta attraverso la triade
taoista dei tre puri: Puro Giada, Puro Superiore e Puro Supremo, che risiedono nei tre
Cieli.
10.5. il ruolo dell’imperatore
L’imperatore è colui che ha il mandato del Cielo per governare la Terra. Egli deve
emanare alcune leggi, limitare il numero dei divieti e lasciare libero il popolo di
abbandonarsi al flusso naturale del Tao, liberandosi dalle passioni e dai desideri. Gli
uomini, sottomessi all’imperatore, devono rivestirsi della giustizia divina e delle virtù
necessarie per vivere il Tao: compassione, moderazione e umiltà.
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10.6 I quadrati magici
A seguito di una devastante inondazione del fiume Lo, in Cina, la popolazione offrì
sacrifici al dio del fiume per placarne l’ira, ogni volta però appariva una tartaruga che
passava senza interesse vicino al sacrificio e l’inondazione continuava a perdurare. La
tartaruga venne interpretata come un messaggero del dio del fiume, un dio che però
continuava a rifiutare i sacrifici. Quante volte dovevano essere ripetuti i sacrifici
perché il dio fosse soddisfatto? Finalmente un bambino notò che la tartaruga aveva
sul dorso segni che formavano un quadrato (una particolare disposizione con i numeri
pari collocati proprio negli angoli del quadrato), la somma per riga, per colonna ed in
diagonale dava lo stesso numero, il numero 15.
Questa configurazione è stata considerata un simbolo dell'armonia universale: i
numeri da 1 (l'inizio di tutte le cose) a 9 (il completamento) sono considerati
benauguranti, soprattutto il 5 centrale. La somma magica 15 si interpreta come la
durata di ciascuno dei 24 cicli dell'anno solare cinese; l'alternarsi dei numeri pari e
dispari sulle caselle periferiche si interpreta come alternarsi armonioso di yang e yin.
Nell'antica Cina ci si ispirava a questo quadrato per progettare templi e città suddivise
in 3 × 3 settori.
10.7 La Sagrada Familia e il quadrato di Subirachs
La Sagrada Familia (oppure nel nome completo: Tempio Espiatorio della Sacra
Famiglia) è il capolavoro di Antonio Gaudì, architetto catalano, definito l’architetto di
Dio (di cui è in corso la causa di beatificazione). Nel 1866 nacque l’Associazione
spirituale dei devoti di San Giuseppe. Tramite le donazioni che riceveva, l’associazione
nel 1881 comprò il terreno su cui oggi sorge la chiesa e in seguito si apprestò alla
costruzione. L’incarico fu affidato ad Antonio Gaudì nel 1884. Egli lavorò al progetto
e seguì i lavori per oltre 40 anni, dedicando completamente a questa impresa gli ultimi
Orizzontali:
Prima riga = 4 + 9 + 2 = 15
Seconda riga = 3 + 5 + 7 = 15
Terza riga = 8 + 1 + 6 = 15
Prima colonna = 4 + 3 + 8 = 15
Seconda colonna = 9 + 5 + 1 = 15
Terza colonna = 2 + 7 + 6 = 15
Prima diagonale = 4 + 5 + 6 = 15
Seconda diagonale = 2 + 5 + 8 =15
4 9 2
3 5 7
8 1 6
70
15 della sua vita. La Sagrada Familia non è stata ancora finita, ma si prevede che al
suo completamento possa essere la più grande basilica del mondo. Sulla facciata della
Passione, a fianco del bacio di Giuda, è presente un quadrato magico di ordine 4, ossia
composto da 4 righe e quattro colonne.
1) Quale numero risulta dalle varie somme? Cosa può rappresentare?
…………………………………………………………………………………………………………………………………..
Questa tabella non è propriamente un quadrato magico perché non contiene tutti i
numeri da 1 a 16. Mancano il 12 e il 16, mentre il 10 e il 14 sono ripetuti due volte.
Una possibile spiegazione starebbe nella posizione nell'alfabeto delle iniziali della
nota frase Iesus Nazarenus Rex Iudaeorum, conosciuta nell'acronimo INRI, ossia:
la loro somma 14 + 14 + 10 + 10 = 48 coincide con 9 + 13 + 17 + 9 = 48.
Infatti, nella croce della facciata della Passione la scritta non compare.
Esercizio: calcola le seguenti somme (come
nella pagina precedente) e rispondi alle
domande.
Prima riga =
Seconda riga =
Terza riga =
Quarta riga =
Prima colonna =
Seconda colonna =
Terza colonna =
Quarta colonna =
Prima diagonale =
Seconda diagonale =
71
Parole da cercare:
AMEN – AMORE – AUSHWITZ –
BEATI – CONVERSIONE –
CREDO – CROCE – ETERNO –
FEDE – GESU’- MEDIATORE –
PERDONO – PROSSIMO – PURI
– SEGUACI – SIKH – SIMBOLO –
TESTI – TORA’ – TRINITA’ –
VERBO - VIVERE – VOLTO
11. Confucianesimo
11.1 Il fondatore del confucianesimo
Il confucianesimo è un sistema di pratiche, riti e costumi diffuso fin dall’antichità nella
civiltà cinese, che ha caratterizzato il modo di vivere della popolazione.
La sua origine si deve a Confucio, uomo politico, filosofo, maestro e sapiente vissuto
tra il VI e il V secolo a.C. in Cina. Ricopre la carica di notabile di corte, ma intorno al
483 a.C. decide di dedicarsi solo all’insegnamento, lascia la sua patria e diventa un
letterato itinerante, seguito da alcuni discepoli che educa a una vita esemplare e
virtuosa. Il suo scopo è di formare uomini saggi, che possano un giorno diventare
governanti oculati. In breve tempo il confucianesimo si diffonde tra le classi colte e i
principi della filosofia di Confucio insieme al suo stile di vita diventano il modello per
coloro che assumono cariche politiche nell’impero.
Il confucianesimo sopravvive per secoli, nonostante la presenza diffusa di buddhismo
e taoismo.
11.2 La sacralizzazione dell’ordinario
Confucio tenta di moralizzare la vita sociale, insegnando che gli scopi di chi governa
non sono il successo militare o il potere, ma il valore morale e il benessere del popolo.
Il pensiero confuciano vuole “sacralizzare” le attività quotidiane, i rapporti
interpersonali, l’amore verso i parenti e affianca alla venerazione degli dèi quella per
le anime degli antenati e il profondo valore della famiglia
Esercizio: Individua nello
schema le parole elencate sotto.
Quale parola viene formata dalle
lettere non utilizzate?
72
12. Shintoismo
Lo Shintoismo e il buddhismo sono le principali religioni del Giappone. Il suo nome
deriva da Shinto, che significa “via degli dèi” ed è una religione con migliaia di spiriti
e divinità chiamati Kami. Secondo lo shintoismo, il mondo è popolato dagli dei
presenti in tutto (piante, animali, monti, ecc); Per tale motivo, il rispetto della natura
è fondamentale. Secondo questa religione tutto è divino, compreso l’uomo, che deve
prenderne coscienza e sviluppare la virtù della cortesia, del coraggio, della giustizia e
dell’obbedienza nei confronti dell’autorità.
12.1 Riti e simboli
Il tagi è uno dei riti shintoisti che venivano
praticati dai pellegrini prima di recarsi al
santuario. Consiste in abluzioni e preghiere
rituali nell’acqua gelida di una cascata,
anch’essa considerata luogo sacro. Oggi il
rito della purificazione con l’acqua si pratica
lavandosi le mani e la bocca, prendendo
l’acqua dai contenitori che si trovano
all’entrata del santuario stesso. Il tagi
continua invece ad essere praticato dai sacerdoti shintoisti.
Gli ema sono tavolette di legno dipinte offerte
come preghiera di buon auspicio o di
ringraziamento e disposte in appositi spazi
interni a santuari e templi. L’uso degli ema
sembra risalire intorno al 1000. Ema significa
“cavallo” e il termine deriva dall’uso antico di
donare veri cavalli ai santuari da parte della
nobiltà, perché considerati animali sacri preferiti
dalle divinità. il colore del manto dell’animale,
che una volta donato era considerato “cavallo sacro”, indicava una precisa richiesta.
L'origine esatta dell'Hinomaru è sconosciuta, ma il
sorgere del Sole in Giappone ha sempre avuto un
importante significato simbolico sin dal VII secolo.
Nel 607, una missiva ufficiale inviata
all’imperatore cinese Sui Yangdi inizia con la frase
«Dall'imperatore del Sole nascente...», questo
poiché il Giappone si trova a est del continente
asiatico e il Sole sorge a est. Il Giappone d'altronde è spesso identificato come "la
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terra del Sol levante". Il Sole è anche strettamente legato alla famiglia imperiale, e
come afferma la leggenda, il trono imperiale discenderebbe dalla dea del Sole
Amaterasu.
12.2 Maneki neko o Gatto della fortuna
«Nel Diciassettesimo secolo, in un tempio di
Tokyo, viveva un monaco poverissimo, costretto a
dividere il suo cibo con un gatto Tama. Un
giorno, durante una tempesta, un ricco signore si
fermò sotto un albero del tempio per ripararsi
dalla pioggia. Mentre aspettava la fine della
tempesta, vide un gatto, che con la zampa, lo invitava a seguirlo verso il tempio.
L'uomo si alzò per seguire il gatto e proprio in quel momento un fulmine colpì la
pianta. Da quel giorno l'uomo divenne amico del monaco e del gatto, che non
dovettero più vivere in povertà. Quando il gatto Tama morì fu seppellito nel tempio
di Goutokuji.»
12.3 I templi
Il SANDO
I templi si trovano
soprattutto nel cuore di
boschi e zone di pace e
silenzio meditativo.
Queste zone sono
attraversate da un
sentiero (sando) che
conduce alla struttura
templare. Esso
rappresenta il cammino
mistico che l’uomo deve
compiere per giungere
alla comprensione del
divino, ovvero
intraprendere un
passaggio attraverso la natura, unico vero mezzo per conoscere quale sia il mistero
della vita
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I santuari, come si vede nell’immagine,
sono preceduti da dei portali sacri chiamati
tori. La loro forma è immediatamente
riconoscibile: due pilastri sostengono una
lunga trave orizzontale e concava, le cui
estremità fuoriescono dai pilastri, ricurve
verso il cielo. E’ un simbolo di misticismo.
Esso rappresenta l’eterna interazione,
poiché immedesimazione, del mondo
umano con il mondo divino. E’ il simbolo
posto all’entrata di uno spazio sacro: una
dimensione fuori dall’ordinario.
Attraversare un tori significa rivitalizzare i
sensi spirituali e rinnovare di continuo la
partecipazione alla vita, all’universo intero
e alla propria esistenza soggettiva. Di solito
dal primo toro di entrata fino al santuario ce
ne possono essere almeno altri due: al sacro
si accede per gradi.
75
12.4 Izanagi e Izanami, il mito della creazione
I primi Kami
In principio ci furono cinque Kami (divinità), chiamate le “Separate Divinità Celesti”.
Da queste prime cinque entità seguirono altre sette generazioni di esseri superiori di
entrambi i sessi.
La creazione
Tra questi Kami, i due più giovani vennero
incaricati di creare la Terra in quello che
all’epoca era solamente oceano. Così Izanagi (イ
ザナギ), di sesso maschile, ed Izanami (イザナ
ミ), di sesso femminile, si recarono al ponte che
collegava il cielo e terra e, con l’aiuto della sacra
alabarda, mescolarono le acque sottostanti. Da
questo gesto emerse l’isola di Onogoro, la nuova
dimora delle due divinità.
Colui che invita
I due, cercarono con un rituale di avere figli, ma
lo sbagliarono generando due figli senza forze e
malformati, così i genitori li misero su una barca
lasciandoli in mare aperto, nella speranza di
poter essere perdonati dagli altri dei. I Kami,
dopo aver assistito al fallimento dei due, informarono le giovani entità di aver
sbagliato il rituale.
76
La nascita del Giappone
Izanagi ed Izanami provarono
nuovamente la cerimonia, e da questa
presero vita le Ōyashima, le otto grandi
isole giapponesi:
Successivamente le due divinità diedero
alla luce altre sei isole e molti altri Kami
minori, fino a quando Izanami morì di
parto dopo aver dato alla luce Kagu-
Tsuchi, l’incarnazione del fuoco. Il
nuovo dio venne però ucciso dalla
rabbia di Izanagi, furioso per aver perso la sua amata. Deciso a riportarla in vita, egli
decise di intraprendere un viaggio nello Yomi, il regno degli spiriti.
Il Regno degli spiriti e la purificazione di Izanagi
Izanagi scese così nel Regno degli spiriti, lo Yomo-tsu-kuni, per salvare la sua amata.
Si trovò in una caverna oscura nella quale era praticamente impossibile vedere ma,
dopo aver a lungo gridato nell’oscurità, Izanami rispose: “Non posso tornare, o mio
amato. Ho già mangiato il cibo dei morti. Tuttavia, andrò a conferire con gli dèi degli
inferi e chiederò il loro giudizio. Tu attendi e non guardare. Se guarderai, mi perderai
per sempre”.
Izanagi aspettò a lungo invano ma, impaziente, ruppe un dente del pettine che
portava tra i capelli e con esso accese un piccolo fuoco per cercare la dea. La trovò,
ma non era più quella di un tempo.
L’origine della morte tra gli uomini
Izanami non era più quella creatura dall’aspetto divino e celestiale, ma il suo corpo
ormai era in stato di decomposizione. “Perchè hai guardato? Mi hai ricoperta di
vergogna!”, disse lei e, ormai più demone che Kami, scattò verso Izanagi per ucciderlo.
Egli fuggì, inseguito da quella che una volta era la sua amata e da nutrite schiere di
demoni e riuscì ad uscire dallo Yomo-tsu-kuni sigillandone l’entrata con una enorme
roccia.
Dalla grotta si udì la voce piena di rabbia di Izanami: “Mio amato, a causa del disonore
che tu mi hai portato, ogni giorno i miei spiriti verranno sulla terra e strangoleranno
mille uomini!”. La risposta di Izanagi non si fece attendere: “Se tu lo farai, io in un sol
giorno genererò mille e cinquecento uomini!”. Ecco l’origine della mortalità
dell’uomo.
77
La purificazione di Izanagi
Izanagi, a causa del suo viaggio nel mondo degli spiriti, si sentì in bisogno di ripulirsi
dalle impurità del suo corpo. Si recò sull’isola Tsukushi e, dal lavacro delle sue vesti e
del suo corpo, nacquero delle divinità minori, ma è dal lavacro del suo volto che
presero vita i suoi figli più potenti:
Dopo aver dato vita ai tre figli, Izanagi si tolse la collana di pietre ricurve chiamata
Magatama e la donò alla figlia Amaterasu, dicendole: “tu, figlia mia, sarai la Dea del
Sole, e regnerai sul mondo dall’alto dei cieli”. A Tsuki-yomi affidò il regno della notte,
mentre a Susanoo diede il compito di governare sui mari.
Susanoo, il Dio delle Tempeste
Tsukuyomi, il Dio della Luna
Amaterasu, la Dea del Sole