non sono piÙ due, ma una sola carne

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NON SONO PIÙ DUE, MA UNA SOLA CARNE CENACOLO GAM DOMENICA 3 OTTOBRE 2021 XXVII DEL TEMPO ORDINARIO G.A.M. - Gioventù Ardente Mariana

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Page 1: NON SONO PIÙ DUE, MA UNA SOLA CARNE

NON SONO PIÙ DUE,MA UNA SOLA CARNE

CENACOLO GAM DOMENICA 3 OTTOBRE 2021XXVII DEL TEMPO ORDINARIO

G.A.M. - Gioventù Ardente Mariana

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A Gesù per Maria

Quando verrà lui, lo Spirito di verità, egli vi guiderà verso la verità tutta intera;perché non parlerà da se stesso,ma tutto ciò che udrà, egli lo dirà e vi annuncerà le cose future.

(Gv 16).

INVOCAZIONE ALLO SPIRITO SANTO

Ave, Mamma, piena di grazia, Madre di Dio e della Chiesa

Lettura corale1 Vieni, Santo Spirito,manda a noi dal cieloun raggio della tua luce.Vieni, padre dei poveri,vieni, datore dei doni,vieni, luce dei cuori.

Canto2 Consolatore perfettoospite dolce dell’anima, dolcissimo sollievo. Nella fatica, riposo, nella calura, riparo, nel pianto, conforto.

Canto3 O luce beatissima,invadi nell’intimo il cuore dei tuoi fedeli.

Senza la tua forza, nulla è nell’uomo,nulla senza colpa.

Canto4 Lava ciò che è sordido,bagna ciò che è arido,sana ciò che sanguina.Piega ciò che è rigido,scalda ciò che è gelido,drizza ciò ch’è sviato.

Canto5 Dona ai tuoi fedeliche solo in te confidanoi tuoi santi doni.Dona virtù e premio,dona morte santa, dona gioia eterna. Amen.

Canto

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NON SONO PIÙ DUE, MA UNA SOLA CARNE

Rosario e Parola di Diodal Vangelo di San Marco 10,2-16

Meditiamo l’unità della coppia nel Sacramento del Matrimonio.

Padre nostro...1ª AVE MARIA

In quel tempo, alcuni farisei si avvicinarono e, per metterloalla prova, domandavano a Gesù se è lecito a un maritoripudiare la propria moglie. Questa pagina del Vangelo valorizza alcuni tratti delle relazionitra l’uomo e la donna: l’importanza di riconoscere che l’altro èsimile, il fatto di abbandonare tutto per aderire all’altro, ilrendersi solidali e farsi piccoli come il bimbo. Si trattaessenzialmente di una trasformazione del cuore: bisognaimparare ad amare come Gesù ci ha amato ed avere un cuore dibimbi per entrare nel Regno di Dio.Ave, o Maria...

Canto: Lasciate che i bambini vengano a me,di essi è il Regno dei Ciel.Con gioia verso il Regno dei Ciel,noi camminiam e la Mamma è con noi!

2ª AVE MARIAMa egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?». Dissero:«Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e diripudiarla».Gesù, come di consueto quando la domanda non è sincera,ripropone un’altra domanda alla quale i suoi interlocutoridovrebbero saper rispondere perché si rifà alla Parola di Dio. Inquel tempo esisteva una duplice posizione sull’argomento deldivorzio, una più rigorosa che non ammetteva il divorzio se nonper gravi motivi, l’altra molto più lassista che lo ammettevaanche per motivi banali. Gesù dovrebbe pronunciarsi per il sì oper il no. Ma Egli evita il trabocchetto e indica una terza via.Ave,o Maria... - Canto

3ª AVE MARIAGesù disse loro: «Per la durezza delvostro cuore egli scrisse per voi questanorma. Ma dall’inizio della creazioneDio li fece maschio e femmina.Gesù obbliga i farisei a riflettere che ildivorzio non è questione di vedutepersonali larghe o strette, ma èquestione dell’interpretazione esattadella Legge di Dio. La parola di Mosè chepermette il divorzio è sottoposta ed è

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secondaria di fronte a quella che fonda il matrimonio. Non sitratta di prendere per un comando ciò che è solo unaconcessione di Mosè dovuta alla durezza del cuore del popolod’Israele, sempre incline all’infedeltà. Gesù riporta ilmatrimonio al piano meraviglioso della creazione: si tratta diun’autentica vocazione, cioè una chiamata a condividerel’amore.Ave, o Maria... - Canto

4ª AVE MARIAPer questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà asua moglie e i due diventeranno una carne sola. Gesù fa appello alla volontà del Creatore, la sua posizione èchiara, senza ambiguità, sottolinea la vocazione originaledell’unione coniugale: Dio dà la donnaall’uomo non perché lui la domini, comegli animali, ma perché lui si doni a lei,staccandosi dai suoi familiari, per aderirealla propria moglie, reciprocamente.Infatti, l’uomo e la donna sono staticreati uguali, con gli stessi doveri l’unoverso l’altro. Il matrimonio unisce i corpie le anime, mescola due spiriti e fondedue carni.Ave Maria... - Canto

5ª AVE MARIACosì non sono più due, ma una sola carne. Gli uomini davanti alle difficoltà dell’amore, preoccupati disalvare il loro egoismo, hanno inventato quello che si chiamadiritto. Gesù invita a convertirsi, a passare dall’eros, che èamore possessivo, all’agape, che è amore oblativo. Il veroamore è fedeltà incondizionata e accoglimento assolutodell’altro. L’unità della coppia è voluta da Dio, ma non è datatotalmente già in partenza: ad ogni tappa della vita coniugalela scelta iniziale va rinnovata e approfondita.Ave, o Maria... - Canto

6ª AVE MARIADunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto».L’uomo non separi: non significa solo che la legge umana nonsepari, ma significa anche e prima di tutto: il marito non separila moglie da sé, la moglie non separi da sé il marito. Gesùrichiama all’unità: saranno una carne sola, cioè come una solapersona, con concordia di progetti e di sentimenti.Ave, o Maria... - Canto

7ª AVE MARIAA casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questoargomento. E disse loro: «Chi ripudia la propria moglie e nesposa un’altra, commette adulterio verso di lei.L’affermazione decisa di Gesù e la sua condanna radicale deldivorzio ha impressionato i discepoli che ritornano

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sull’argomento quando si trovano soli con Lui. Gesù ribadisceche il matrimonio è una strada di santità e non una partita dipiacere. Quando tra un marito e una moglie non c’è neppure ildesiderio di perdonarsi, di riconciliarsi, quando si è stabilital’indifferenza, è di fatto il divorzio del cuore. La fedeltà, cosìdifficile per il cuore dell’uomo, non può essere che richiesta,pregata e ricevuta da Dio.Ave, o Maria... - Canto

8ª AVE MARIAE se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commetteadulterio».Gli sposi sono carezzati, attorniati, ammirati nel giorno delleloro nozze, ma bene presto sono lasciati soli, uno di fronteall’altra. È allora che occorre costruire l’unità e ripristinarlagiorno dopo giorno: unità sentimentale e sensibile dei primitempi; unità espressa nel bimbo, frutto del loro amore; unitàrealista e spesso fragile dell’età matura; unità profonda edelicata nella sera della vita in cui, come non mai, ci si sentecompagni di eternità.Ave, o Maria... - Canto

9ª AVE MARIAGli presentavano dei bambini perché li toccasse, ma idiscepoli li rimproverarono. Gesù, al vedere questo, s’indignòe disse loro: «Lasciate che i bambini vengano a me, non glieloimpedite: a chi è come loro infatti appartiene il regno di Dio. Gesù si risente dell’atteggiamento dei discepoli verso i bambini,perché dimostrano una grave incomprensione verso il Regno di

Dio. L’accesso ad esso è aperto ai piccoliche lo cercano senza secondi fini, aipoveri che non hanno niente su cuiappoggiarsi. L’infantilità è l’altro nomedella speranza, quando il cristiano non sifida della logica dei sapienti di questomondo, ma di quella piccolezza a cui èriservata la rivelazione dei più intimisegreti del Regno di Dio.Ave, o Maria... - Canto

10ª AVE MARIAIn verità io vi dico: chi non accoglie il regno di Dio come loaccoglie un bambino, non entrerà in esso». E, prendendolitra le braccia, li benediceva, imponendo le mani su di loro. Gesù ci rende attenti al modo di accoglienza del Regno di Diosimboleggiato dall’atteggiamento dei bimbi. Il bimbo che habisogno di tutti, ha fiducia totale nei genitori, è tuttoabbandono. Il Regno di Dio viene dato a chi, come il bimbo, haquesto abbandono, questa fiducia, a chi va a Gesù con lalimpidezza e lo slancio dei bimbi: ecco l’infanzia spirituale.Gesù ama i bimbi, li prende tra le braccia, li benedice, imponele mani su di loro: vuol dire che ne prende possesso, sono suoi!Ave, o Maria... - Canto - Gloria.

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SALMO 127LA PACE DI DIO NELLA FAMIGLIA FEDELE

SPUNTO DI MEDITAZIONE«Il Signore ti benedica da Sion» cioè dalla sua Chiesa (Arnobio).

CANTO Beato chi il Signore teme, sempre d’ogni bene in lui godrà. La famiglia vivrà insieme e come l’ulivo fiorirà.E poi la Madre di Gesù,vi proteggerà e difenderà.La famiglia vivrà insieme e come l’ulivo fiorirà.

TESTO DEL SALMO

Beato l’uomo che teme il Signoree cammina nelle sue vie.Vivrai del lavoro delle tue mani,sarai felice e godrai d’ogni bene. (Canto) - selà -

La tua sposa come vite fecondanell’intimità della tua casa;i tuoi figli come virgulti d’ulivointorno alla tua mensa. (Canto) - selà -

Così sarà benedetto l’uomoche teme il Signore.Ti benedica il Signore da Sion!Possa tu vedere la prosperità di Gerusalemmeper tutti i giorni della tua vita.Possa tu vedere i figli dei tuoi figli.Pace su Israele! (Canto) - selà -

DOSSOLOGIAGloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo...

LETTURA CON ISRAELE

* Il salmo 127 è un piccolo gioiello. Giunto al Tempio e incontratoDio nella liturgia, il pellegrino riceve la benedizione dalsacerdote. Stia tranquillo: la sua famiglia prospererà come unacampagna fertile e tutto sarà gioia e pace.

* Sotto l’immagine della vite e dell’ulivo si intravvede la felicitàdi una piccola famiglia israelita che vive unita insieme nellapreghiera e nel lavoro. Sotto la formula della benedizioneliturgica si avverte che Dio benedice soprattutto il lavorodell’uomo e il suo amore familiare.

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* Beato l’uomo che teme il Signore: è beato, cioè possiede unafelicità e una gioia profonda, solo chi teme il Signore ecammina nelle sue vie. Temere il Signore vuol dire amarlo conaffettuosa riverenza; camminare nelle sue vie vuol direosservare i suoi comandamenti.

* La tua sposa come vite feconda: l’immagine della vite dalfogliame abbondante e dai grappoli carichi significa una sposaforte, una madre di molti figli, una donna dolce e laboriosa.

* Il salmo 127 si chiude con l’augurio di felicità personale: Tibenedica il Signore da Sion, cioè dal Tempio, con l’augurio difelicità familiare: Possa tu vedere i figli dei tuoi figli, conl’augurio di felicità sociale: Possa tu vedere la prosperità diGerusalemme. (Canto)

LETTURA CON GESÙ

* Gesù tornò a Nazaret con i suoi ed era loro sottomesso (Luca2,51). Nel discorso tenuto a Nazaret da Paolo VI il 5 gennaio1964 è detto: «La casa di Nazaret è la scuola dove si è iniziatia comprendere la vita di Gesù. Oh, come volentieri vorremmoritornare fanciulli e metterci a questa umile e sublime scuoladi Nazaret! Quanto ardentemente desidereremmoricominciare, vicino a Maria, ad apprendere la vera scienzadella vita!».

* Il fanciullo Gesù cresceva, pieno di fortezza e di sapienza; ela grazia di Dio era con lui (Luca 2,52). L’inno liturgico della festadella Santa Famiglia dice così: «Giuseppe addestra all’umilearte del falegname il Figlio di Dio Altissimo. Accanto a lui,Maria fa lieta la sua casa di una limpida gioia. La mano delSignore li guida e li protegge nei giorni della prova. O famigliadi Nazaret, esperta del soffrire, dona al mondo la pace».

* Il salmo 127 opera come un rovesciamento e il capovolgimentodelle maledizioni di Gènesi 3 contro Adamo peccatore sullavoro infruttuoso dell’uomo: All’uomo Dio disse: «Poiché haiascoltato la voce di tua moglie e hai mangiato dell’albero, dicui ti avevo comandato: Non ne devi mangiare, maledetto siail suolo per causa tua! Con dolore ne trarrai il cibo per tutti igiorni della tua vita. Spine e cardi produrrà per te e mangerail’erba campestre. Con il sudore del tuo volto mangerai il pane»

(3,17-19).

* Il salmo 127 opera il rovesciamento delle maledizioni sulla vitaconiugale perturbata: Alla donna Dio disse: «Moltiplicherò ituoi dolori; con dolore darai alla luce i figli. Verso tuo maritosarà il tuo istinto, ma egli ti dominerà» (3,16).

* Il salmo 127 opera il rovesciamento della disgregazione dellafamiglia causata dal peccato: Il Signore disse a Caino: «Se nonagisci bene, il peccato è accovacciato alla tua porta; verso dite è la sua bramosia, ma tu dòminala». Caino disse al fratello

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Abele: «Andiamo in campagna». Mentre erano in campagna,Caino alzò la mano contro il fratello Abele e lo uccise (4,5-16).

(Canto)

LETTURA GAM, OGGI

* Giovane, questo salmo 127 ti fa capire che la felicità non èlontana da te; coglila nella tua famiglia. Sappi però che questafelicità, così semplice ma anche così difficile, deriva da Dio.Invocalo e cammina nelle sue vie.

* Vivrai del lavoro delle tue mani, sarai felice e godrai di ognibene, dice il salmo. Perché allora il lavoro, in un mondo comeil nostro che adora l’efficienza, la specializzazione a oltranza,il profitto e la potenza, è così alienante? Appunto perché non èpiù irrigato dalla preghiera, dalla meditazione, dallacelebrazione liturgica: è sradicato da Dio.

* Un pittore cinese, invitato dall’imperatore a dipingere ungranchio di spiaggia, richiese tre anni di lavoro. In realtà, ognigiorno camminava lungo la riva del mare e pregava Dio. Quandoil tempo fu scaduto, non aveva ancora fatto nulla, nemmenouno schizzo. Sotto gli occhi dell’imperatore prese il pennello,si fece portare una seta vergine e con un solo tratto, senzaesitazione, disegnò il più bel granchio mai visto; anzi loidealizzò immergendolo in una cornice spiritualizzata del mare,del cielo e della sabbia.

* I cristiani «devono celebrare il mistero pasquale anche nel lorolavoro quotidiano», diceva il russo Nicola Federov. La liturgia,cioè la preghiera, deve illuminare tutta la vita, non soltanto lavita dello spirito, la vita interiore, ma anche la vita esteriore,la vita mondiale, trasfigurandola in opera di risurrezione. Allora,la gloria e l’onore delle nazioni, dice l’Apocalisse, cioè il lavoroumano fatto sulla Roccia, che è il Cristo, intriso di preghiera,sarà sublimato nella Gerusalemme Celeste. Canto)

Egli darà ordine ai suoi angelidi custodirti in tutti i tuoi passi.Sulle loro mani ti porterannoperché non inciampinella pietra il tuo piede.

Salmo 90

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EDUCHIAMO COME DON CARLO DE AMBROGIO

ATTENZIONE ALLECRISI SCOLASTICHE

u I ragazzi si sentono abbandonati nellemani di un destino sfavorevole non appenasono costretti a vivere in un clima scolastico chenon è per nulla di famiglia e meno che mai cristiano. La famosafrase: «Non s’impara per la scuola ma per la vita», potràimpressionare dei giovanotti universitari, ma restaincomprensibile ai ragazzi e agli adolescenti. Quello che l’adultochiama «vita», al ragazzo non dice assolutamente nulla. Ilragazzo impara per la scuola, per l’insegnante, per accontentarei suoi genitori e il suo amor proprio, ma certamente non per unfine lontano ed evanescente come è la vita.

u Un gran numero di difficoltà e crisi scolastiche provengonodalle eccessive esigenze e ambizioni dei genitori: mio figlio deveessere il primo. Alla clinica pediatrica di un noto professore inuna grande città d’Europa venne portata una fanciulla di 10anni. La mamma voleva farla curare perché a scuola la fanciullaera scesa dal primo al terzo posto. Eccitata, la mamma dicevaal professore di fronte alla fanciulla: «Se dovesse rimanerebocciata alla fine dell’anno, ne morirei di dolore. Ammetto chepossa essere brutta, ma stupida e ignorante mai». Si puòimmaginare quello che avviene in un ragazzo quando sente frasidi questo genere! I segnali di allarme di quella fanciulla erano:mal di testa durante le lezioni, dolorini alla schiena e ai reni. Imedici parlano di mal di testa scolastico e di nausea scolastica.

u Ma alla radice di tutto sta la mancanza di amore. «Fateviamare», ripeteva Don Bosco. «La scuola deve essere come unpiccolo santuario e come una famiglia cristiana».

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LA PAGINA DEI BUCANEVEIL VANGELO PER I RAGAZZI

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GIOCOGIOCO

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LA PAROLA DEL PAPA

L’L’UOMOUOMO NONNON DIVIDADIVIDA

CIÒCIÒ CHECHE DIODIO HAHA CONGIUNTOCONGIUNTO

Il Vangelo di questa domenica ci offrela parola di Gesù sul matrimonio. Ilracconto si apre con la provocazione deifarisei che chiedono a Gesù se sia lecito a unmarito ripudiare la propria moglie, così comeprevedeva la legge di Mosè. Gesù anzitutto, con la sapienza el’autorità che gli vengono dal Padre, ridimensiona laprescrizione mosaica dicendo: «Per la durezza del vostro cuoreegli – cioè l’antico legislatore – scrisse per voi questa norma».Si tratta cioè di una concessione che serve a tamponare le falleprodotte dal nostro egoismo, ma non corrisponde all’intenzioneoriginaria del Creatore.E qui Gesù riprende il Libro della Genesi: «Dall’inizio della

creazione Dio li fece maschio e femmina; per questo l’uomolascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i duediventeranno una carne sola» . E conclude: «Dunque l’uomo nondivida quello che Dio ha congiunto». Nel progetto originario delCreatore, non c’è l’uomo che sposa una donna e, se le cose nonvanno, la ripudia. No. Ci sono invece l’uomo e la donna chiamatia riconoscersi, a completarsi, ad aiutarsi a vicenda nelmatrimonio.Questo insegnamento di Gesù è molto chiaro e difende la

dignità del matrimonio, come unione di amore che implica lafedeltà. Ciò che consente agli sposi di rimanere uniti nelmatrimonio è un amore di donazione reciproca sostenuto dallagrazia di Cristo. Se invece prevale nei coniugi l’interesseindividuale, la propria soddisfazione, allora la loro unione nonpotrà resistere. Invochiamo la Vergine Maria, perché aiuti i coniugi a vivere e

rinnovare sempre la loro unione a partire dal dono originario di Dio.

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UN RACCONTO PER TEIINSEGNAVANSEGNAVA AA RECITARERECITARE ILIL RROSARIOOSARIO

Padre Giuseppe Kapuan, prete cattolico si sentiva felice divivere con i combattenti in Corea. Prestava loro l’aiuto e leattenzione più delicate. Amava tutti per amore di Gesù e siprodigava per gli altri memore di ciò che dice Gesù: «Qualsiasicosa avrete fatto a uno di questi piccoli, l’avete fatto a me». Iltenente Ray Dowe, raccontò i suoi splendidi atti di carità.Per gli uomini che assisteva, fossero cattolici, protestanti o

ebrei, era semplicemente il “padre”. Tanti soldati riuscirono atornare alla loro patria grazie alle sue cure e al cibo che riuscivaa procurare.Quando si combatteva lungo il Naktong, s’imbottiva le tasche

di mele e di pesche dei frutteti coreani e, con una vecchiabicicletta, pedalava per le risaie fino ai posti avanzati. Si calavanelle buche dei fucilieri, gli metteva in una mano una pesca,recitava il Rosario con loro e poi via: voleva vederli e incontrarlitutti.Rimase sempre vicino al campo di battaglia. Aveva innalzato

l’altare su una barella posta fra due casse di munizioni.Confessava, celebrava laMessa e distribuiva la santaComunione. Padre Kapuanavrebbe potuto mettersi insalvo, ma restò per aiutare ilmedico del reggimento adassistere i feriti. Venne fattoprigioniero.- Quegli uomini hanno bi-sogno di medicine, non di preghiere, gli dissero.- Dal momento che non hanno medicine, qualche preghiera nonfarà male, rispose il prete.- No, non ti daremo il permesso di spargere qui da noi la tuavelenosa propaganda cristiana.Con le tasche piene di cibo, si avviava di soppiatto verso ilricovero dei feriti, nascondendosi sotto i cespugli. Disfaceva levecchie fasciature fetide di pus e le lavava. Pregava tenendo frafra le braccia come bambini i soldati in preda al delirio.Infondeva nei cuori la volontà di vivere e la fiducia nellaProvvidenza.

1ª parte - Continua...

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IL SANTO ROSARIOMMISTERIISTERI DELLADELLA GGIOIAIOIA

1 Primo mistero della gioia:L’annuncio dell’Angelo a Maria Vergine.L’Angelo entrò da Lei e le disse: «Sia gioia a te, o piena diGrazia, il Signore è con te» (Lc 1,28).La Mamma Celeste è la Tutta-Bella, la Piena di Grazia,l’Immacolata, scelta da Dio per diventare la Madre di Gesù.Padre nostro - Dieci Ave Maria - Gloria - Canto.

CANTO: Tu passi ancor, Maria, per le nostre strade,tu, Madre mia di misericordia.

2 Secondo mistero della gioia:La visita di Maria Vergine alla sua cugina Elisabetta.Maria entrò in casa di Zaccaria e salutò Elisabetta. AppenaElisabetta intese il saluto di Maria, il bimbo trasalì nel suoseno ed Elisabetta fu ripiena di Spirito Santo (cf Lc 1,40-41).Quando la Mamma Celeste entra in una famiglia esplode la gioia,perché dona Gesù che è “la gioia”.

3 Terzo mistero della gioia:La nascita di Gesù a Betlemme.L’Angelo disse ai pastori: «Oggi è nato per voi il Salvatore cheè Cristo Signore» (cf Lc 2,10-11).È la notizia più bella: è nato per voi Gesù, il Figlio di Dio, ilSalvatore del mondo.

4 Quarto mistero della gioia:La presentazione di Gesù Bambino alTempio.Maria e Giuseppe portarono il BimboGesù a Gerusalem-me, per presentarloal Signore (cf Lc 2,22).La Mamma Celeste e san Giuseppepresentano e offrono il loro Figlio Gesù,ciò che hanno di più prezioso, al PadreCeleste.

5 Quinto mistero della gioia:Il ritrovamento di Gesù fra i dotti nel Tempio.Dopo tre giorni Maria e Giuseppe ritrovarono Gesù nelTempio, seduto in mezzo ai dotti, che li ascoltava e liinterrogava (cf Lc 2,46).Gesù rimane nel Tempio, la casa del Padre. Tornato a Nazaret,stava sottomesso ai genitori e cresceva in sapienza e graziadavanti a Dio e agli uomini.

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IL PIÙ BEL CANTO DI RINGRAZIAMENTO

Alterna a ogni strofa il ritornello:Ave, Mamma, tutta bella sei come neve al sole;il Signore è con te, piena sei di grazia e d’amor.L’anima mia magnifica il Signoree il mio spirito esulta in Dio, mio salvatoreperché ha guardato l’umiltà della sua servaD’ora in poi tutte le generazionimi chiameranno beataGrandi cose ha fatto in me l’Onnipotentee Santo è il suo nome:di generazione in generazione la sua misericordiasi stende su quelli che lo temono.Ha spiegato la potenza del suo braccio,ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;ha rovesciato i potenti dai troni,ha innalzato gli umili;ha ricolmato di beni gli affamati,ha rimandato i ricchi a mani vuote.Ha soccorso Israele suo servoricordandosi della sua misericordia,come aveva promesso ai nostri padri,ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre.Gloria al Padre e al Figlioe allo Spirito Santo.Come era nel principio, e ora e semprenei secoli dei secoli. Amen.

CONSACRAZIONE ALLA MAMMA CELESTEAve, Mamma, piena di grazia,Madre di Dio e della Chiesa,noi ci consacriamoal tuo Cuore Immacolato e Addolorato.Tienici sempre amorosamente per mano.

A cura delle Figlie della Madre di Gesù del Movimento G.A.M. - Todocco - www.gamfmgtodocco.itsu testi del Servo di Dio don Carlo De Ambrogio (1921-1979)

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