non temere giuseppe

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GIUSEPPE, FIGLIO DI DAVIDE NON TEMERE… IV Domenica d’Avvento Anno A

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commento al vangelo della IV domenica d\'avvento anno A

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Page 1: Non temere  Giuseppe

GIUSEPPE, FIGLIO DI DAVIDENON TEMERE…IV Domenica d’AvventoAnno A

Page 2: Non temere  Giuseppe

La Liturgia della quarta domenica di Avvento ruota attorno ad un segno e ad una promessa. Al re Acaz, che dubitava della fedeltà di Dio e amava fidarsi maggiormente di alleanze umane, Isaia aveva promesso un segno: la nascita di un bambino, a cui sarebbe stato posto il nome «Dio-con-noi», avrebbe manifestato che è il Signore a guidare la storia secondo il suo disegno. Per il Vangelo cristiano il segno profetico dell’Emmanuele trova compimento in Gesù. Egli è il segno della fedeltà di Dio: la sua venuta inaugura un tempo nuovo. La nostra attesa di Colui che viene, però, non può essere attesa oziosa e passiva: richiede disponibilità e accoglienza.

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Page 4: Non temere  Giuseppe

Un giorno, Giuseppe fidanzato a Maria, si accorge che Ella deve dare alla luce un figlio e sa che quel figlio non è suo.Ci sono parole capaci di convincere un fidanzato che il mistero di quella nascita è dovuto nientemeno che alla paternità di Dio?

Page 5: Non temere  Giuseppe

Nessun ragionamento poteva dar pace e serenità a Giuseppe. Solo la fede ma essa era così buia da obbligare l’anima ad altezze vertiginose.

È necessario tematizzare la vicenda di Giuseppe, la vicenda sua di marito vero che tuttavia non conosce la sua donna…[ …] Se vogliamo la pia tradizione che lo voleva anziano, solo custode della verginità di Maria, eludeva a suo modo il dato della sua corporeità sessuata.

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E sarà proprio questa fede a sostenere questo gigante, a metterlo accanto alla madre di Dio, ad accompagnarla nel suo destino, a partecipare appieno alla sua missione.

Page 7: Non temere  Giuseppe

[1] Genealogia di Gesù Cristo figlio di Davide, figlio di Abramo.

[16] Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù chiamato Cristo.

Page 8: Non temere  Giuseppe

[18] Ecco come avvenne la nascita di Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo.

[19] Giuseppe suo sposo, che era giusto e non voleva ripudiarla, decise di licenziarla in segreto.

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[20] Mentre però stava pensando a queste cose, ecco che gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: "Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo.

Page 10: Non temere  Giuseppe

[24] Destatosi dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l'angelo del Signore e prese con sé la sua sposa,

[25] la quale, senza che egli la conoscesse, partorì un figlio, che egli chiamò Gesù.

Page 11: Non temere  Giuseppe

SPUNTI RIFLESSIVISPUNTI RIFLESSIVI

Page 12: Non temere  Giuseppe

Giuseppe è il modello dell’autentico credente. È colui che più di tutti si fida. La sua fiducia si fonda sul messaggio misterioso ma reale di Dio, ricevuto nel sogno e nelle promesse.

Page 13: Non temere  Giuseppe

Giuseppe testimonia che la vita è vocazione in ogni suo momento e che la vita va affrontata come pellegrinaggio e non come vagabondaggio. La vita come vocazione significa che ogni circostanza è l’avvenimento di Dio che interpella la persona e questa risponde.

Page 14: Non temere  Giuseppe

Chi è educato a vivere ogni rapporto in questa prospettiva, si accorge che ad un certo punto si verificano dei segni che, con naturalezza, portano a scegliere la propria strada. Quando si vive la vita come vocazione e si cammina nella semplicità, dentro l’oggettività data, i segni arrivano da soli e si supera la paura di donare se stessi.

Chi è educato a vivere ogni rapporto in questa prospettiva, si accorge che ad un certo punto si verificano dei segni che, con naturalezza, portano a scegliere la propria strada. Quando si vive la vita come vocazione e si cammina nella semplicità, dentro l’oggettività data, i segni arrivano da soli e si supera la paura di donare se stessi.

Page 15: Non temere  Giuseppe

Nell'intera narrazione dell'infanzia di Matteo, Maria e Giuseppe non dicono una parola.

Strano e bellissimo.

Page 16: Non temere  Giuseppe

Maria è presente in tutte le scene dell'infanzia ma non dice una parola e non compie un gesto, come in ombra. Non occupa mai il posto centrale. La sua posizione è accanto al figlio, condividendone la situazione e il destino, il rifiuto e l'accoglienza. Maria è coinvolta in una relazione assolutamente nuova (verginale e materna con Gesù, sponsale con Giuseppe).La sua presenza in Matteo è in subordine rispetto a Giuseppe.

Page 17: Non temere  Giuseppe

Giuseppe è il vero protagonista: egli rappresenta l’Israele giusto, che coglie la novità che è Maria, incinta per opera dello Spirito Santo, L’Israele fedele, che arriva a capire e che ripercorre tutta la storia di Mosè: va in Egitto, salva il piccolo e ritorna.

Page 18: Non temere  Giuseppe

Giuseppe parla con gli angeli, accoglie l’ingiunzione dall’alto di “prendere con sé Maria”, conduce il bambino e sua madre ai vari appuntamenti fissati da Dio, impone il nome al bambino.Ma soprattutto è un testimone dell’intervento diretto dello Spirito nella storia delle generazioni umane.

Page 19: Non temere  Giuseppe

Giuseppe agisce e di lui l'evangelista racconta la delicatezza di non diffamare Maria, ma anche Giuseppe, non dice una parola. È l'obbediente, non il protagonista. La sua grandezza sta tutta, e soltanto, nell'obbedienza al Signore e nell'essere al servizio del bambino e di sua madre. 

Page 20: Non temere  Giuseppe

Gesù è chiamato Emmanuele, cioè Dio con noi. Probabilmente questo è il senso del nome misterioso che Dio rivelò a Mosè nella visione del roveto. Tale, almeno, è l'interpretazione che ne dà il profeta Isaia: «Allora il mio popolo conoscerà il mio nome. Comprenderà che io dicevo: Eccomi qua». Il nome di Dio è Eccomi qua. Un nome semplice e consolante.

Gesù è chiamato Emmanuele, cioè Dio con noi. Probabilmente questo è il senso del nome misterioso che Dio rivelò a Mosè nella visione del roveto. Tale, almeno, è l'interpretazione che ne dà il profeta Isaia: «Allora il mio popolo conoscerà il mio nome. Comprenderà che io dicevo: Eccomi qua». Il nome di Dio è Eccomi qua. Un nome semplice e consolante.

Page 21: Non temere  Giuseppe

Dio è uscito dalla sua lontananza e dalla sua invisibilità, facendosi visibile e concreto, raggiungibile. Venuto fra noi in forma umana, il Figlio di Dio vuole che si continui a cercarlo fra gli uomini e che lo si accolga come un uomo.

Page 22: Non temere  Giuseppe

Da quando il Figlio di Dio si è fatto uomo, non è più possibile un'altra ricerca di Dio, perché Dio non

soltanto si è fatto uomo, ma è rimasto fra gli uomini.

Page 23: Non temere  Giuseppe

A questo punto sorge la domanda: se Dio è con noi ed è rimasto fra noi, quali le condizioni per essere suoi discepoli e annunciatori? Può servire a questo scopo la lettura di Paolo che chiama se stesso: «Schiavo di Cristo Gesù, apostolo per vocazione, separato per annunciare il vangelo di Dio» (Rm 1,1-7).

Page 24: Non temere  Giuseppe

Schiavo suggerisce l'appartenenza e l'impegno totale ed esclusivo. Paolo ha un solo padrone, non tanti; ha un solo incarico, non molti. Apostolo è chi non ha un incarico personale da svolgere, né una parola propria da dire, ma un incarico ricevuto e una parola sentita. Separato per il vangelo significa separato dalla logica del mondo, ma non lontano dagli uomini né fuori dal mondo. Separato per essere più vicino, sempre disponibile ad aiutare il mondo.

Page 25: Non temere  Giuseppe

Nel Vangelo di Luca l'annuncio è portato a Maria, secondo il Vangelo di Matteo l'angelo parla a Giuseppe. Se sovrapponiamo i due Vangeli, scopriamo non una contraddizione ma una dilatazione: l'annuncio è fatto alla coppia, è rivolto allo sposo e alla sposa insieme, al giusto e alla vergine che si amano.

Page 26: Non temere  Giuseppe

Dentro ogni coppia Dio è all'opera: cerca il doppio sì dell'uomo e della donna, senza il cui coraggio neanche Dio avrebbe dei figli sulla terra.

Page 27: Non temere  Giuseppe

Nelle relazioni, nella casa, Dio ti sfiora e ti tocca, lo fa in un giorno in cui sei così ubriaco di gioia da

dire a chi ami parole stupite, totali, eterne, lo fa in un giorno di crisi, di dubbi, di lacrime. 

Page 28: Non temere  Giuseppe

Maria e Giuseppe fanno l’esperienza sconvolgente che sta succedendo qualcosa di assolutamente nuovo, di non umano, di impensato.Maria si scopre incinta senza aver avuto rapporti sessuali. Giuseppe sa bene che quello non è suo figlio.Vedono il grembo di Maria colmo di Dio, di una cosa che non proviene da uomo e questo evento li sconvolge.

Page 29: Non temere  Giuseppe

Giuseppe, benché innamorato, decide di lasciare la fidanzata, per rispetto non per sospetto; non vuole denunciarla, ma continua a pensare a lei, insoddisfatto della decisione presa, a lei presente perfino nei suoi sogni, a lei che lo ama riamata. 

Page 30: Non temere  Giuseppe

Poveri di tutto Maria e Giuseppe, ma Dio non ha voluto che fossero poveri d'amore, perché se c'è qualcosa sulla terra che apre la via alla trascendenza, questa cosa è l'amore.

Page 31: Non temere  Giuseppe

Giuseppe, uomo dei sogni, mani indurite dal lavoro e cuore intenerito da Maria, non parla, ma il suo silenzio è un amore senza parole: «Il più alto raggiungimento nella fede è rimanere in silenzio e far sì che Dio parli e operi internamente» (Meister Eckhart).

Page 32: Non temere  Giuseppe

Giuseppe, come Israele nel deserto, è «messo alla prova per vedere che cosa aveva nel cuore». E nel cuore scopre di avere quella donna, di amarla anche senza volerla possedere, radice segreta della verginità della coppia di Nazaret.

Page 33: Non temere  Giuseppe

Ogni amore vero deve varcare la stessa soglia, dal possedere al proteggere: amare, voce del verbo morire, voce del verbo vivere; che significa dare e mai prendere, amare per primo, in perdita, senza far conti.

Page 34: Non temere  Giuseppe

Giuseppe è l'uomo di fede che, tentato di sottrarsi al mistero, poi ascolta: fa sua la prima parola che Dio da sempre rivolge all'uomo: non temere; comincia ad agire spinto non più dalle sue paure, ma dal suo desiderio; preferisce Maria ad una eventuale discendenza propria, antepone l'amore alla generazione; scava spazio nel suo cuore per il bambino estraneo.

Giuseppe è l'uomo di fede che, tentato di sottrarsi al mistero, poi ascolta: fa sua la prima parola che Dio da sempre rivolge all'uomo: non temere; comincia ad agire spinto non più dalle sue paure, ma dal suo desiderio; preferisce Maria ad una eventuale discendenza propria, antepone l'amore alla generazione; scava spazio nel suo cuore per il bambino estraneo.

Page 35: Non temere  Giuseppe

È un uomo di fede, Giuseppe, abituato a mettersi nelle mani di Dio, senza esigere di capire ogni cosa, pronto ad assumere il ruolo che gli è stato assegnato. È un uomo giusto, Giuseppe: in ogni caso non avrebbe fatto una chiassata per non far soffrire Maria. La strada scelta era la più rispettosa del suo segreto e della sua dignità. È un uomo disponibile, Giuseppe, capace di far posto ad un Dio che manda all’aria i disegni degli uomini. È un uomo di poche parole, Giuseppe: perché quel che conta non sono i proclami o le dichiarazioni, ma i fatti, un’obbedienza a tutta prova alla parola di Dio.

Page 36: Non temere  Giuseppe

Il coraggio dell'amore, ecco la profezia di Giuseppe. Per questo coraggio Dio avrà un

figlio tra noi.

Il coraggio dell'amore, ecco la profezia di Giuseppe. Per questo coraggio Dio avrà un

figlio tra noi.

Page 37: Non temere  Giuseppe

Non ti vedo, Signore, perché i miei occhi sono orientati dove tu non sei.Aprimi gli occhi e il cuore perché sappia accogliere i segnali della tua presenza.Aprimi gli occhi perché sappia vederti negli occhi di un bambino e nella luce dorata del mattino.Aprimi gli occhi perché possa vederti ove due o tre persone sono riunite nel tuo nome.Aprimi gli occhi perché possa vederti sotto gli stracci di un barbone e nell’angoscia dei senza casa.Aprimi gli occhi perché sappia decifrare i segni del tempoe leggerli come indicazione del tuo progetto di salvezza,pensato particolarmente per me.