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Nota sullo stato di attuazione delle misure per la tutela della biodiversità in Siti Natura 2000 da parte delle Regioni e delle Provincie autonome previste dal punto A.5.8 del PAN Introduzione L’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari (PF) per la tutela della biodiversità, è prevista da diverse fonti normative (Direttiva 2009/128/CE, Dlgs. 150/2012, Convenzione sulla Diversità Biologica, Strategia Nazionale per la Biodiversità, Legge aree protette n. 394/91, Direttiva “Habitat” 92/43/CEE) e, in particolare, dal PAN (Piano Azione Nazionale sull’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari) pubblicato con DM del MIPAAF, MATTM e MinSal (DM 22/1/2014 - G.U. n. 35 del 12/2/2014). Nello specifico, in attuazione dell’art. 12 della Direttiva 2009/128/CE e degli artt. 6 e 15 del Dlgs. 150/2012, il PAN prevede fra i suoi obiettivi: - la riduzione i rischi degli impatti dei prodotti fitosanitari sulla salute umana, sull’ambiente e sulla biodiversità - la promozione dell’applicazione di altri approcci alternativi all’uso dei prodotti fitosanitari, fra cui la difesa integrata e l’agricoltura biologica - la salvaguardia dell’ambiente acquatico - la conservazione della biodiversità e degli ecosistemi. Le misure riportate nelle Linee guida per l’attuazione del PAN (D.M. 10/3/2015 – G.U. n. 16 del 26/3/2015) che riguardano in particolare la tutela della biodiversità nelle aree naturali protette e nei Siti Natura 2000, in linea con quanto previsto dal punto A.5.8, sono: Misura n. 13: Sostituzione/limitazione/eliminazione dei PF per tutela specie e habitat e impollinatori, tramite uso di mezzi e PF dell’agricoltura biologica, che non presentino SPe (Frasi di Precauzione per l’ambiente, Dir. 2003/82/CE), in particolare SPe3 e SPe4, e non pericolosi per ambiente (N), e specifiche misure accompagnamento Misura n. 16: Pratiche agronomiche con non uso o uso minimo di PF, agricoltura biologica e miglioramento ambientale, creazione fasce inerbite con specie autoctone, non trattate al fine della tutela degli impollinatori, creazione/ripristino zone umide, fontanili, connessioni ecologiche (siepi, vegetazione perifluviale, muretti a secco..) Misura n. 17: Formazione e consulenza su effetti dei PF su habitat e specie e impollinatori, ecosistemi acquatici, tecniche di agricoltura biologica e integrata volontaria, scelta di PF compatibili con la conservazione della biodiversità nei Siti N2000 /Aree protette Misura n. 18: Azioni di marketing finalizzate alla promozione di prodotti realizzati con un uso sostenibile dei PF in aree protette/rete Natura 2000 o in aree omogenee dal punto di vista di territoriale come ad es. un bacino/sottobacino idrografico, lacustre. Fra gli indicatori del PAN (DM 15 LUGLIO 2015), l’unico attualmente previsto per la valutazione dello stato di attuazione delle Misure per la tutela della biodiversità nei Siti Natura 2000 e nelle aree naturali protette di cui al punto A.5.8, è l’indicatore MISURE RELATIVE ALLA GESTIONE DEI PRODOTTI FITOSANITARI NEI SITI RETE NATURA 2000 E NELLE AREE NATURALI PROTETTE, che ha lo scopo di valutare nel tempo il recepimento delle suddette misure nei Piani di gestione e nelle Misure di conservazione definite per le aree naturali protette e/o per i Siti NATURA 2000. Il MATTM è responsabile del suddetto indicatore, che viene popolato da ISPRA (Chiara Vicini, referente dell’indicatore; Susanna D’Antoni, coordinatrice degli indicatori del PAN su tema della biodiversità). Nella

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Nota sullo stato di attuazione delle misure per la tutela della biodiversità in Siti Natura 2000 da parte delle Regioni e delle Provincie autonome previste dal punto A.5.8 del PAN

Introduzione L’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari (PF) per la tutela della biodiversità, è prevista da diverse fonti

normative (Direttiva 2009/128/CE, Dlgs. 150/2012, Convenzione sulla Diversità Biologica, Strategia

Nazionale per la Biodiversità, Legge aree protette n. 394/91, Direttiva “Habitat” 92/43/CEE) e, in

particolare, dal PAN (Piano Azione Nazionale sull’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari) pubblicato con

DM del MIPAAF, MATTM e MinSal (DM 22/1/2014 - G.U. n. 35 del 12/2/2014).

Nello specifico, in attuazione dell’art. 12 della Direttiva 2009/128/CE e degli artt. 6 e 15 del Dlgs. 150/2012,

il PAN prevede fra i suoi obiettivi:

- la riduzione i rischi degli impatti dei prodotti fitosanitari sulla salute umana, sull’ambiente e sulla biodiversità - la promozione dell’applicazione di altri approcci alternativi all’uso dei prodotti fitosanitari, fra cui la difesa integrata e l’agricoltura biologica - la salvaguardia dell’ambiente acquatico - la conservazione della biodiversità e degli ecosistemi. Le misure riportate nelle Linee guida per l’attuazione del PAN (D.M. 10/3/2015 – G.U. n. 16 del 26/3/2015) che riguardano in particolare la tutela della biodiversità nelle aree naturali protette e nei Siti Natura 2000, in linea con quanto previsto dal punto A.5.8, sono: Misura n. 13: Sostituzione/limitazione/eliminazione dei PF per tutela specie e habitat e impollinatori,

tramite uso di mezzi e PF dell’agricoltura biologica, che non presentino SPe (Frasi di Precauzione per

l’ambiente, Dir. 2003/82/CE), in particolare SPe3 e SPe4, e non pericolosi per ambiente (N), e specifiche

misure accompagnamento

Misura n. 16: Pratiche agronomiche con non uso o uso minimo di PF, agricoltura biologica e miglioramento

ambientale, creazione fasce inerbite con specie autoctone, non trattate al fine della tutela degli

impollinatori, creazione/ripristino zone umide, fontanili, connessioni ecologiche (siepi, vegetazione

perifluviale, muretti a secco..)

Misura n. 17: Formazione e consulenza su effetti dei PF su habitat e specie e impollinatori, ecosistemi

acquatici, tecniche di agricoltura biologica e integrata volontaria, scelta di PF compatibili con la

conservazione della biodiversità nei Siti N2000 /Aree protette

Misura n. 18: Azioni di marketing finalizzate alla promozione di prodotti realizzati con un uso sostenibile dei

PF in aree protette/rete Natura 2000 o in aree omogenee dal punto di vista di territoriale come ad es. un

bacino/sottobacino idrografico, lacustre.

Fra gli indicatori del PAN (DM 15 LUGLIO 2015), l’unico attualmente previsto per la valutazione dello stato di

attuazione delle Misure per la tutela della biodiversità nei Siti Natura 2000 e nelle aree naturali protette di

cui al punto A.5.8, è l’indicatore “MISURE RELATIVE ALLA GESTIONE DEI PRODOTTI FITOSANITARI NEI SITI RETE NATURA

2000 E NELLE AREE NATURALI PROTETTE”, che ha lo scopo di valutare nel tempo il recepimento delle suddette

misure nei Piani di gestione e nelle Misure di conservazione definite per le aree naturali protette e/o per i

Siti NATURA 2000.

Il MATTM è responsabile del suddetto indicatore, che viene popolato da ISPRA (Chiara Vicini, referente

dell’indicatore; Susanna D’Antoni, coordinatrice degli indicatori del PAN su tema della biodiversità). Nella

presente nota si riporta una sintesi dei risultati emersi dai dati raccolti per il popolamento dell’indicatore,

pubblicati sul sito https://indicatori-pan-fitosanitari.isprambiente.it.

Metodi per il popolamento dell’indicatore L’indicatore “MISURE RELATIVE ALLA GESTIONE DEI PRODOTTI FITOSANITARI NEI SITI RETE NATURA 2000 E NELLE AREE

NATURALI PROTETTE”, come previsto dal suddetto DM 15 LUGLIO 2015, “fornisce informazioni sul numero e la

tipologia delle misure (regolamentari, amministrative o contrattuali) riguardanti l’uso dei prodotti

fitosanitari contemplate nei Piani di Gestione dei Siti natura 2000, e/o nei Piani per i Parchi. L’indicatore

consente di valutare nel tempo il recepimento delle Misure del PAN nei Pdg dei siti Natura 2000 e/o nei

Piani per i Parchi caratterizzati da una percentuale di SAU maggiore o uguale al 20% della superficie

totale”.

I documenti analizzati per il popolamento dell’indicatore, ovvero per la verifica dell’esistenza di misure di

conservazione finalizzate a ridurre o annullare l’impatto dei prodotti fitosanitari sulla biodiversità nei siti

Natura 2000 e nelle aree naturali protette, sono:

- Relazioni fornite dalle Regioni/Provincie Autonome al MIPAAFT entro dicembre 2016 (e successive integrazioni), come previsto dall’art. 6 comma 8 del d.lgs. 150/2012,

- Delibere di Giunta Regionale/Provinciale emanate dal 2015, ovvero dall’entrata in vigore dell’obbligatorietà del recepimento da parte delle Regioni e Provincie autonome delle misure del PAN, punto A.5.8

- Piani di gestione di Siti Natura 2000 e di Piani di Aree Naturali Protette approvati dal 2015 - Misure di conservazione specifiche, trasversali, generali pubblicate sui siti ufficiali delle Regioni,

delle Provincie Autonome e del MATTM approvati dal 2015.

La verifica del numero degli strumenti di gestione e delle misure di conservazione relative ai Siti Natura

2000 ed ai Parchi Nazionali che presentano misure sull'uso dei prodotti fitosanitari e’ stata effettuata

attraverso i seguenti passaggi:

1. Individuazione dei Siti NATURA 2000 caratterizzati da una percentuale di SAU uguale e superiore al 20% di superficie agricola, valutando l’estensione delle classi di Corine Land Cover 2012, riferite all’agricoltura: 2.1.1 (Seminativi in aree non irrigue), 2.1.2 (Seminativi in aree irrigue), 2.1.3 (Risaie), 2.2.1 (Vigneti) e 2.2.2 (Frutteti e frutti minori).

2. Ricerca e analisi degli strumenti di gestione dei Siti Natura 2000 di cui sopra definiti dal 2015 al 2018 dalle Regioni e dalle Provincie autonome che, nel report inviato al MIPAAF nel dicembre 2016, hanno dichiarato di aver previsto misure relative all’utilizzo dei prodotti fitosanitari nelle aree protette e nei Siti natura 2000.

3. Valutazione del numero di misure generali e/o specifiche per ogni sito (di cui al punto 1) che mostravano un’attinenza con il tema della regolamentazione dell’uso dei prodotti fitosanitari in zona agricola,

4. Distinzione delle misure sui PF in: “Misure attinenti al PAN” e “Misure generiche”, rispettivamente in base alla loro attinenza o meno a quanto previsto dalle Misure delle linee guida n. 13 e 16 del PAN

5. Distinzione delle misure di conservazione generiche in regolamentari, amministrative o contrattuali (come previsto dall’art. 6 della dir. Habitat 92/43/CEE), secondo le definizioni del Manuale di gestione dei siti Natura 2000 (2003), ovvero: interventi di gestione attiva (IA), di regolamentazioni (RE), di incentivazione (IN), di programmi didattici-formazione-sensibilizzazione (PD), di monitoraggio e ricerca (MR). Nell’analisi effettuata non è stata considerata la tipologia di misura MR (monitoraggio e ricerca) in quanto non è prevista dall’indicatore del PAN.

6. Conteggio per ciascun Sito Natura 2000 di ciascuna Regione/PPAA (selezionate in base al punto 1), delle Misure di Conservazione generali o specifiche/attinenti al PAN e delle misure generiche riferibili alle categorie IA, RE, IN e PD (di cui al punto 5).

Per i Piani dei Parchi Nazionali è stata effettuata una procedura analoga a quella su riportata. Mentre non è

stato possibile effettuare la verifica delle misure di conservazione relative all’uso dei prodotti fitosanitari

per le aree naturali protette regionali e per le Riserve Statali in quanto i relativi strumenti di gestione non

sono sempre sono disponibili in un solo sito (ad esempio quello della Regione di competenza o del MATTM)

come nel caso dei Siti Natura 2000, e quindi sono da ricercare in diversi siti degli enti gestori o attraverso

specifiche richieste agli enti stessi.

Tuttavia, visto che la Rete Natura 2000 (SIC-ZSC/ZPS) comprende quasi totalmente la superficie totale del

territorio interessato dalle aree naturali protette (EUAP), si può assumere che l’analisi effettuata sui

SIC/ZSC e ZPS rappresenta il quadro generale di attuazione delle misure per la tutela della biodiversità

nell’intero territorio nazionale protetto.

Risultati relativi ai Siti Natura 2000 In base ai contenuti delle relazioni fornite dalle Regioni/Provincie Autonome al MIPAAFT nel 2016, come

previsto dall’art. 6 comma 8 del d.lgs. 150/2012, è risultato che 13 Regioni e 1 Provincia Autonoma, ovvero

il 66,7 % del totale, hanno definito delle misure di conservazione riguardanti l’uso di prodotti fitosanitari

per i Siti Natura 2000 (SIC-ZSC e ZPS), in attuazione del punto A.5.8 del PAN (DM 22/1/2014): Valle d'Aosta,

Piemonte, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, PA Bolzano, Veneto, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Umbria,

Lazio, Marche, Molise, Puglia.

La PA di Trento, nella relazione inviata al MIPAAF nel 2016, ha dichiarato di aver effettuato un’analisi

preliminare del contesto territoriale che ricade nella rete Natura 2000 e aree protette ai fini del

recepimento delle misure delle Linee guida (DM 10/3/2018), che ha permesso l’individuazione di Siti ad alta

vulnerabilità (sia in base alla presenza di specie ed habitat sensibili ai PF e alle colture presenti). Tuttavia, a

causa della mancanza di conoscenze sulla presenza dei fitofarmaci nei corpi idrici e nei suoli delle aree

protette/Siti Natura 2000 a rischio, la PA di Trento ha comunicato la decisione di non definire misure di

Limitazione/sostituzione/eliminazione di prodotti fitosanitari per la tutela delle specie e habitat in quanto

queste sarebbero state individuate a seguito dei risultati di un’analisi ad hoc da svolgere in collaborazione

con ARPA Trento. Inoltre la PA ha valutato che, allo stato attuale delle conoscenze, non ritiene necessario

definire misure ulteriori a quelle di misure di mitigazione del rischio di deriva, ruscellamento e lisciviazione

previste per il resto del territorio provinciale. Quindi si è deciso di rimandare l’analisi delle misure della PA

di Trento per il successivo aggiornamento dell’indicatore.

Come riportato in tabella 1, in queste 13 Regioni e 1 PA, i siti Natura 2000 che presentano superfici

potenzialmente utilizzate a scopo agricolo maggiori o uguali al 20%, sono circa il 31,25% (633 su 1683). Di

questi siti, quelli per cui sono state definite misure di conservazione riguardanti l’uso sostenibile dei

prodotti fitosanitari, sono 526,pari all’83,1%.

Le Regioni che hanno definito misure di conservazione su fitofarmaci in tutti i siti Natura 2000 con una

superficie agricola maggiore o uguale al 20% del totale della superficie, sono: Liguria, Toscana, Friuli

Venezia Giulia, Lazio, Marche, Valle d’Aosta e PA di Bolzano.

Tab. 1 – N. di siti con Superficie agricola ≥ 20% (calcolata in base alla distribuzione di classi del c.l.c.

riferibili ad ambienti agricoli) per i quali sono state definite misure di conservazione riguardanti l’uso di

prodotti fitosanitari

Il 98,5% delle misure di conservazione riguardanti l’uso di prodotti fitosanitari definite dalle

Regioni/PPAA sono misure “generiche”, ovvero non conformi a quanto previsto dal PAN e dalle Linee

guida per la sua applicazione. Solo l’1,5% sono misure conformi a quanto indicato dalle Linee guida per

l’attuazione del PAN (in particolare alle misure n. 13 e 16) – vedi Tabella 2.

Regione N. siti totali* N. siti con

Sup.agri ≥ 20% N. siti con Sup.agri ≥ 20% con Misure

%. siti con Sup.agri ≥ 20% con Misure

Puglia 87 44 43 97,73

Emilia Romagna 158 103 65 63,11

Liguria 133 8 8 100,00

Piemonte 151 65 61 93,85

Molise 88 61 37 60,66

Toscana 153 32 32 100,00

FVG 66 22 22 100,00

Lazio 200 62 62 100,00

Marche 96 30 30 100,00

Lombardia 245 75 67 89,33

Valle d'Aosta 30 9 9 100,00

Bolzano 44 10 10 100,00

Veneto 130 64 36 56,25

Umbria 102 48 44 91,67

totali 1683 633 526

Tab. 2 – N. di siti con Superficie agricola ≥ 20% della supf. totale per i quali sono state definite misure di

conservazione riguardanti l’uso di prodotti fitosanitari generiche (misure generiche), ovvero non

conformi a quanto indicato dalle misure n. 13 e 16 delle Linee guida di cui al DM 10/3/2015, e misure

conformi al PAN (Misure PAN) e alle Linee guida

Regione N. siti con Sup.agri ≥

20%

N. tot. misure su fitofarmaci

N. misure generiche

N. misure PAN

% Misure generiche

% Misure PAN

Puglia 44 574 574 0 100,0 0

Emilia Romagna

103 80 80 0 100,0 0

Liguria 8 16 16 0 100,0 0,0

Piemonte 65 391 377 14 96,4 3,6

Molise 61 65 65 0 100,0 0,0

Toscana 32 128 128 0 100,0 0,0

FVG 22 46 33 13 71,7 28,3

Lazio 62 72 72 0 100,0 0,0

Marche 30 88 88 0 100,0 0,0

Lombardia 75 69 69 0 100,0 0,0

Valle d'Aosta

9 9 9 0 100,0 0,0

Bolzano 10 14 14 0 100,0 0,0

Veneto 64 43 43 0 100,0 0,0

Umbria 48 52 52 0 100,0 0,0

633 1647 1620 27

In generale, le tipologie di misure “generiche” hanno riguardato per la maggior parte misure di

incentivazione (IN, 46,6 % delle misure generiche totali), anche se nella maggioranza dei casi non si trattava

di reali incentivi ma piuttosto di previsioni di incentivazione (ad es. incentivare l’agricoltura biologica).

Mentre il 26,9% delle misure generiche prevedono interventi di gestione attiva (IA o GA); il 24% sono

misure regolamentari (ad es. divieti) che sono state definite prioritariamente dalla Puglia (143 su 574),

Piemonte (155 su 391) e Toscana (45 su 128).

Il 2,5% delle misure generiche riguardano la sensibilizzazione e/o la formazione degli agricoltori sugli effetti

dei prodotti fitosanitari sulla biodiversità o sull’agricoltura biologica (in Friuli Venezia Giulia, Emilia

Romagna e Toscana) (vedi tab. 3 e fig. 1).

Tab. 3 – N. di misure di conservazione “generiche” individuate dalle Regioni/PPAA e loro tipologia

secondo quanto previsto dal Manuale di gestione dei siti Natura 2000 (MATTM, 2003), ovvero: IA/GA =

interventi di gestione attiva, RE = regolamentari, IN = di incentivazione, PD = programmi di

sensibilizzazione, educazione, formazione.

Regione N. mis.

generiche

N. misure/ azioni

IA (GA)

N. misure/ azioni

RE

N. misure/ azioni

IN

N. misure/ azioni

PD

% misure/ azioni IA

(GA)

% misure/ azioni

RE

% misure/ azioni IN

% misure/ azioni

PD

Puglia 574 173 143 258 0 30,1 24,9 44,9 0,0

Emilia Romagna

80 4 1 58 17 5,1 1,3 73,4 21,5

Liguria 16 0 2 14 0 0,0 12,5 87,5 0,0

Piemonte 377 76 155 146 0 20,2 41,1 38,7 0,0

Molise 65 0 0 65 0 0,0 0,0 100,0 0,0

Toscana 128 0 45 61 22 0,0 35,2 47,7 17,2

FVG 33 3 8 21 1 8,6 22,9 60,0 2,9

Lazio 72 62 4 6 0 86,1 5,6 8,3 0,0

Marche 88 54 2 32 0 61,4 2,3 36,4 0,0

Lombardia 69 6 0 63 0 8,7 0,0 91,3 0,0

Valle d'Aosta

9 9 0 0 0 100,0 0,0 0,0 0,0

Bolzano 14 6 4 4 0 42,9 28,6 28,6 0,0

Veneto 43 43 0 0 0 100,0 0,0 0,0 0,0

Umbria 52 0 25 27 0 0,0 48,1 51,9 0,0

tot. 1620 436 389 755 40 26,9 24 46,6 2,5

Fig. 1 – Percentuali di Misure generiche relative all’uso di prodotti fitosanitari per tipologia di

misura/azione secondo Manuale di gestione dei siti Natura 2000 (MATTM, 2003): IA/GA = interventi di

gestione attiva, RE = regolamentari, IN = di incentivazione, PD = programmi di sensibilizzazione,

educazione, formazione

26,90%

24%

46,60%

2,50%

IA RE IN PD

Le misure di conservazione definite per i Siti Natura 2000 che sono compatibili con le indicazioni delle Linee

Guida del PAN (DM 10/3/2019) sono in tutto 27 su 1647 misure riguardanti l’uso dei prodotti fitosanitari

(1,5%). Il Piemonte ne ha definite 14 su 391 e il Friuli Venezia Giulia 13 su 46, delle quali 11 sono riferibili

alla misura 16 delle Linee guida (vedi tab. 4).

Tab. 4 – N. di misure di conservazione coerenti con il PAN, riferibili alla Mis. 13 e alla Mis. 16 delle Linee

guida (DM 10/3/2019)

Regione N. misure

PAN N.

rif Mis. 13 N.

rif Mis. 16

Puglia 0 0 0

Emilia Romagna 0 0 0

Liguria 0 0 0

Piemonte 14 14 0

Molise 0 0 0

Toscana 0 0 0

FVG 13 2 11

Lazio 0 0 0

Marche 0 0 0

Lombardia 0 0 0

Valle d'Aosta 0 0 0

Bolzano 0 0 0

Veneto 0 0 0

Umbria 0 0 0

tot. 27 16 11

Risultati relativi ai Parchi Nazionali Dall'analisi sui Piani dei Parchi Nazionali, condotta con la medesima metodologia utilizzata per i Piani di

Gestione/Misure di conservazione dei Siti Natura 2000, risulta che dal 2015 nessun Piano o Regolamento di

Parco Nazionale è stato adottato. Attualmente il DPR istitutivo del Parco nazionale di Pantelleria, emanato

nel 2016, è l’unico che riporta il richiamo al recepimento del PAN. Per il resto dei Parchi Nazionali, come è

stato indicato nel corso della riunione del 6/2/2019 dai colleghi del MATTM-DPN, al momento non risulta

alcun recepimento nei relativi strumenti di pianificazione delle misure del PAN per la tutela della

biodiversità relative al punto A.5.8.

Il Parco Nazionale del Cilento e il Parco Nazionale dell’Appennino Lucano-Val d’Agri-Lagonegrese, con

delibera dei rispettivi Consigli di amministrazione, hanno previsto il divieto dell’uso del glifosate nei

territorio di propria competenza.

Conclusioni Circa il 66,7% delle Regioni e Provincie autonome hanno dichiarato, nella relazione prevista dall’art. 6

comma 8 del d.lgs. 150/2012 relativa allo stato di attuazione del PAN a livello regionale/provinciale, di aver

previsto misure di conservazione relative all’uso dei prodotti fitosanitari nei Siti natura 2000 e nelle aree

naturali protette. Tuttavia il 98,5 % di dette misure sono generiche, ovvero non rispondono a quanto

previsto dalla Linee guida per l’attuazione del PAN. Fra queste, il 24% sono di tipo regolamentare (RE) e

riguardano solo alcuni specifici aspetti relativi l’uso dei prodotti fitosanitari (ad es. non trattare a 10 metri

da un habitat Natura 2000), ma non prevedono una regolamentazione complessiva dell’uso dei Prodotti

fitosanitari pericolosi per la biodiversità che possono determinare impatti sullo stato di conservazione delle

specie e degli habitat oggetto di tutela, come previsto dal punto A.5.8 del PAN.

Per quanto riguarda le misure compatibili con la misura 13 (che prevede prescrizione all’uso di prodotti

fitosanitari pericolosi per la conservazione di specie e habitat), è emerso che solo il Piemonte ne ha definite

14 (su 391). Occorre evidenziare in particolare per l’Emilia Romagna che, nonostante fra le minacce alla

conservazione di diverse specie e habitat oggetto di tutela nei Siti natura 2000 per cui sono state definite le

Misure di Conservazione specifiche vengano indicati i prodotti fitosanitari, in nessun Sito sono state definite

prescrizioni per l’uso di tali prodotti.

Quindi, alla luce dei dati descritti, si evince che per la maggior parte dei Siti Natura 2000 nelle diverse

Regioni/PPAA non sono state definite delle misure che limitano l’uso dei prodotti fitosanitari in modo

adeguato e conforme con quanto previsto dal PAN e dalle relative Linee guida, ne’ misure di

formazione/sensibilizzazione, ne’ reali incentivi per l’adozione di metodi di gestione che prevedano un

ridotto o nullo utilizzo dei prodotti fitosanitari al fine della conservazione della biodiversità nelle aree

naturali protette e nei Siti Natura 2000.

Per quanto riguarda i Parchi Nazionali e più in generale le aree naturali protette, si ritiene che l’integrazione

dei Piani di gestione non sia un percorso facilmente attuabile in quanto prevede tempi molto lunghi in

quanto occorrono atti amministrativi/normativi complessi. Questa considerazione convalida la proposta

delle associazioni ambientaliste, accolta dal gruppo di lavoro per la redazione del nuovo PAN, di prevedere

il recepimento delle misure del PAN per la tutela della biodiversità, attraverso l’integrazione oltre che dei

Piani, anche di qualsiasi altro strumento di regolamentazione delle attività permesse nel territorio protetto.

Infine, come è emerso dal progetto svolto per conto del MATTM-DPN nelle Zone Ramsar, si ribadisce

l’importanza di prevedere per le aree naturali protette e i siti Natura 2000 un insieme di misure, definite in

base al contesto territoriale, coerenti con le misure 13 (eliminazione/sostituzione/limitazione di PF

pericolosi per la biodiversità), 16 (limitazioni d’uso e interventi di ripristino di habitat per specie), 17

(formazione e supporto tecnico alle aziende) e 18 (supporto al marketing territoriale) delle Linee guida di

cui al DM 10/3/2015, a cui devono corrispondere adeguate misure della PAC/PSR su cui gli agricoltori

devono essere adeguatamente informati e supportati per l’accesso ai fondi.

Si ringraziano i colleghi della Sezione Aree protette, pianificazione e gestione del territorio e del paesaggio,

Servizio BIO –SOST di ISPRA (Chiara Vicini – referente dell’indicatore per ISPRA, Serena D’Ambrogi, Michela

Gori, Matteo Guccione, Stefania Mandrone, Luisa Nazzini) per la raccolta ed elaborazione dei dati riportati

nella nota, Alessandra Galosi (coordinatrice del gdl sugli indicatori del PAN) per la revisione dei dati e i

colleghi del MATTM-DPN (Rosalinda Brucculeri, Diego Martino, Laura Pettiti) per il costante confronto e

supporto tecnico.

Dott.ssa Susanna D’Antoni

Resp. Sezione Aree protette, pianificazione e

gestione del territorio e del paesaggio, Servizio BIO –SOST Dipartimento per il Monitoraggio e la Tutela

dell'Ambiente e per la Conservazione della Biodiversità ISPRA