numero 8: il ritorno di colapesce

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IL TEATRO DELLA SALUTE In collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Il ritorno di Colapesce { {

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IL TEATRODELLA

SALUTE

In collaborazione conil Ministero dell’Istruzione,

dell’Università e della Ricerca

Il ritornodi Colapesce

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IL TEATRODELLA

SALUTE

In collaborazione conil Ministero dell’Istruzione,

dell’Università e della Ricerca

MUSICAL

Il ritorno di ColapesceATTO UNICO E APPROFONDIMENTI

Autori atto unico:Emiliano Ventura, Marina Bagni

Autori testi e musiche:Francesca Silvi, Alessandro Benedetti e Lorenzo Salvatori

Coreografie:Fabrizio Paganini

Centro Studi Danza Paganini – RomaAutore video:Fabio Schiavone

Erresse Studio - Roma

Gruppo di lavoro:Marina BagniI, Curatrice della collanaMarco IannielloI, Direttore Ufficio IIAlfredo D’AriII, Direttore Ufficio IIIMichela Corsi III, Direttore Ufficio IV

Alessandro ViennaIII, Docente esperto di educazione sanitaria e alimentareLiliana Castelli IV, Responsabile ComunicazioneVincenzo Ferrantelli IV, Responsabile C.Re.N.A.Daniela Lo Monaco IV, Dirigente Biologo.

Rita Schiavo IV, Dirigente Biologo.

Il Ministero della Salute

Segretariato generale -Ufficio II (ex DSVET)I

Direzione generale della comunicazione edei rapporti europei ed internazionali –Ufficio III (ex DGCOM)II

In collaborazione con:Ministero dell’Istruzione, dell’Università edella Ricerca

Direzione generale per lo studente,l’integrazione, la partecipazione e lacomunicazione - Ufficio IVIII

Istituto Zooprofilattico Sperimentale dellaSiciliaIV

IZS SI, Centro di referenza Nazionaledell’Anisakiasi (C.Re.N.A.)

Centro Studi Danza Paganini Romahttp://www.centrostudidanzapaganini.it/

Erresse Studio fotografico Romawww.erressestudio.com

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Si ringraziano gli esperti medici, veterinari,nutrizionisti, biologi, tecnici, per i materialigentilmente messi a disposizione che hanno resopossibile la realizzazione di questo testo.

Si ringrazia il Centro Studi Danza Paganini (Roma)per la grande professionalità e la passione messenella realizzazione del demo di danza.

Si ringraziano Francesca Silvi, Alessandro Benedettie Lorenzo Salvatori, per la fantasia e la passionemesse nella realizzazione dei testi e delle musichedelle canzoni.

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Prefazioni pag. 15Introduzione alla collana pag. 9Presentazione dell’IZS SI pag. 11

Atto unico pag. 15

Approfondimenti didattici pag. 38Bibliografia pag. 45

Indice

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Il Ministero della Salute svolge il ruolo centrale diraccordo, coordinamento e di indirizzo strategico inattività mirate a garantire la salute del cittadino.Il Ministero della Salute, d’altro canto, per il tramitedi enti preposti a livello territoriale, garantisce unponte ideale tra le attività della salute pubblica e ilterritorio, mantenendo un continuo flusso diinformazioni, in materia di prevenzione, vigilanza econtrollo, nel campo della sicurezza alimentare,della salute e del benessere animale.Questa collana editoriale è il risultato di un lungopercorso che abbiamo fatto con il contributo ditanti esperti degli IIZZSS, a ulteriore dimostrazionedella costante sinergia tra il Ministero e questi Entiche svolgono un ruolo fondamentale per lo sviluppodi nuove strategie diagnostiche, per il continuoperfezionamento, la standardizzazione e lavalidazione di protocolli operativi, che hanno comeunico scopo la salute pubblica. La cooperazione èuno strumento efficace e rappresenta un valoreaggiunto per affrontare le nuove frontiere di unasanità moderna sia la vera medicina di prevenzioneal fine di tutelare la salute dei cittadini italiani edeuropei e degli animali.Questa attività ha inoltre creato una pregevolesinergia tra il Ministero della Salute, il MIUR e lescuole e ci permette di dare voce a docenti e famiglieper esprimere le loro esigenze in merito allavicinanza delle istituzioni alle famiglie e allaformazione specifica dei docenti in temi di salute. IlTeatro della Salute ci permetterà di fare un percorsodivulgativo in tutto il nostro Paese, raggiungendo

una popolazione molto sensibile e attenta attraversol’impiego di strumenti non convenzionali, chevanno a toccare le corde dell’immaginazione e dellacreatività, non in maniera forte e potenzialmentetraumatica, bensì con il garbo e la delicatezza propridel teatro. Si tratta senza dubbio di un progetto chepermetterà di sensibilizzare i suoi fruitori allacomprensione del mondo scientifico e animale inparticolare, e nello stesso tempo rappresenta unmodo efficace per far conoscere i molteplici aspettiche investono la figura del medico veterinario,spesso garante dell’equilibrio tra il mondo umano eil mondo animale.In conclusione, questa collana editorialerappresenta un ponte divulgativo utile e senzaprecedenti per affrontare e approfondire, anche inmodo creativo, tematiche scientifiche spesso poconote, sinergicamente prodotte in un flusso continuoanche alla luce della valorizzazione del concetto di“medicina unica” intesa come solida e fattivacooperazione tra le diverse figure professionali cheoperano nel mondo scientifico e istituzionale.

Romano MarabelliSegretario generaleMinistero della Salute, Roma

Prefazioni

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La collana editoriale Il Teatro della Salute sviluppatemi di notevole interesse scientifico, ricchi divalenze sociali ed educative, presentandoli inparticolare, in maniera originale e accattivante, aibambini della Scuola primaria, alle loro famiglie edai loro docenti.L’iniziativa è frutto di una interessante e giàsperimentata collaborazione tra il Ministerodell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca -Dipartimento per l’Istruzione - Direzione Generaleper lo Studente, l’Integrazione, la Partecipazione e laComunicazione, il Ministero della Salute -Dipartimento della Sanità Pubblica Veterinaria,della Sicurezza Alimentare e degli Organi Collegialiper la Tutela della Salute e gli Istituti ZooprofilatticiSperimentali.L’egregia competenza dei professionisti che hannocurato la stesura e la realizzazione delle monografiegarantisce la validità dei contenuti.L’originalità delle proposte e la scelta di registri dicomunicazione, adeguati in particolare alla giovaneetà degli alunni delle Scuole primarie, rendono il

materiale ottimo per sollecitare e guidare, a cura deidocenti e famigliari, stimolanti riflessioni especifiche attività didattiche e formative.Con l’augurio che Il Teatro della Salute possarisultare un valido contributo a diffondere semprepiù nel nostro Paese una Cultura del Benessere che,in un’ottica interdisciplinare, con particolareriferimento alle discipline scientifiche, umanistiche,tecniche, all’educazione fisica, ai contenuti legati a“Cittadinanza e Costituzione”, passi ancheattraverso temi scientifici e tecnologici di estremaattualità, di Educazione alla Salute e Alimentare.

Michela CorsiDirettore Ufficio II e IVDirezione generale per lo studente, l’integrazione,la partecipazione e la comunicazione,Ministero dell’Istruzione, dell’Università e dellaRicerca, Roma.

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Forti di risultati sperimentali ottenuti in progettisulla comunicazione del rischio e nel rispetto del“comunicare la scienza” in sensu stricto, abbiamovoluto utilizzare un mezzo antico come il teatro, inun progetto condiviso con gli IIZZSS e con ilMIUR, per rendere vivi ed appetibili concettialtrimenti ostici a bambini di questa fascia d’età,concetti che hanno a che fare con l’igiene deglialimenti, con la salute degli animali, con il delicatorapporto ed equilibrio tra l’ambiente in cui vivonogli animali e l’uomo, con il benessere degli animali econ la salute pubblica in generale.Considerato che l’allestimento di una recita daparte degli insegnanti richiede tempo ed energie,insieme ai testi teatrali, in questa collana, sonoforniti testi di approfondimento sugli argomentitrattati in modalità che faciliti gli insegnanti adutilizzare con i piccoli discenti per trasferire loroimportanti prìncipi.La seconda annualità del concorso nazionale per lascuola primaria “Il teatro della salute: dallaboratorio al banco di scuola” ci consegna anchel’esperienza positiva ed entusiasmante dellapartecipazione delle scuole che hanno conclusoentro giugno 2014 la prima edizione. Abbiamoricevuto video di recite, materiali diapprofondimento lavorati e redatti dai ragazzi,filmati che contenevano una interpretazioneoriginale dei testi dati, in forma di racconto,disegno, fumetto; tanti disegni e poster checontenevano collage di disegni ed elaborati anchetridimensionali sui soggetti delle nostre pièce

teatrali. Questo ha reso arduo per l commissioneesaminatrice scegliere i migliori.Per dare un ulteriore guida a quanti, discenti edocenti, intraprendano questo nuovo viaggio connoi vorrei sottolineare che i prìncipi che lacommissione si è data per la prima edizione sarannoapplicati anche per la seconda edizione: l’attinenzaalla pièce teatrale; l’originalità dell’opera realizzatadai bambini e l’armonizzazione operata dagliinsegnanti; la comprensione del messaggioscientifico.La fiducia che proponiamo nei nostri figli, leve delfuturo, è stata uno stimolo a proseguire in questadirezione e ad ampliare l’esperienza degli atti uniciteatrali a una serie più ampia di tematiche,selezionate sempre insieme agli IIZZSS, produttoriinstancabili di conoscenza. Allo stesso tempo,confidando ancora una volta che gli studenti,seppur così giovani, possano interiorizzare messaggiscientifici anche complessi, ci siamo rivolti conmassimo rispetto al bambino, tenendo a mente che:“Il bambino esige dall’adulto una rappresentazionechiara e comprensibile ma non infantile…” dellarealtà (Walter Benjamin).

Marina BagniCuratrice della collana,Segretariato generaleUfficio II (ex DSVET)Ministero della Salute, Roma

Introduzione alla collana

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Lo strumento migliore che l’uomo possa adoperareper vivere bene è la conoscenza.Nel campo della salute, in particolare, sapere pocheutili nozioni ci può condurre ad evitare degli erroriche possono ripercuotersi in modo sgradevole sulnostro stile di vita.E’ proprio per questo fine che la Direzionedell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dellaSicilia “Adelmo Mirri” ha partecipato con veropiacere e vivo entusiasmo alla collana “Il Teatrodella Salute”.La sensibilizzazione dei giovani in età scolare alproblema della prevenzione dalle malattie legate alconsumo degli alimenti riveste, in particolare, unruolo importantissimo tra le finalità istituzionalidell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dellaSicilia che garantisce, con il suo operato, la tuteladella salute del consumatore attraverso il costantemonitoraggio della salubrità dei prodotti alimentariin tutte le fasi della filiera, dalla produzione allatavola.Attraverso una pluralità di servizi, quali lasorveglianza epidemiologica, la ricerca sperimentale,l’attività di controllo degli alimenti destinatiall'uomo e agli animali, l’attività diagnostica,l'attuazione dei piani di profilassi, di risanamento ederadicazione, la gestione dell’informazione e dellaconoscenza, la ricerca nel campo del benessereanimale, la comunicazione e la formazione, l’IstitutoZooprofilattico Sperimentale della Siciliarappresenta oggi un punto di riferimento in Italia,in Europa e nel Mediterraneo.Circa 400 unità di personale specializzato sonoimpegnate quotidianamente nella sede di Palermo enelle 4 sezioni, dislocate sul territorio delle Regionesite a Barcellona Pozzo di Gotto, Catania,Caltanissetta e Ragusa, garantendo, con elevataprofessionalità, lo svolgimento delle attivitàistituzionali e di ricerca sopra descritte.La posizione geografica della Sicilia, punta estremadell'Europa, colloca l’IZS Sicilia in una situazione

particolarmente privilegiata, sia per quanto riguardala possibilità di instaurare rapporti di reciprocacollaborazione con tutti i Paesi che gravitano nelBacino del Mediterraneo, sia in quanto viene adessere interessata da problematiche sanitarie d'oltreconfine, ponendosi come istituzione di eccellenzacon competenze tecnico-scientifiche innovative.L’istituto è anche sede di numerosi centriinternazionali, nazionali e regionali di riferimento dienti quali FAO, OIE, Ministero della Salute eServizi Sanitari Regionali, tra i quali: il Laboratoriodi Riferimento OIE per Babesiosi e Theileriosi(C.R.A.Ba. R.T.), il Laboratorio di Riferimento OIEper le Leishmaniosi (C.Re.Na.L.), il Centro diReferenza Nazionale per la Toxoplasmosi (Ce.Tox.) eil Centro di Referenza Nazionale per l’Anisakiasi(C.Re.N.A.).Quest’ultimo Centro di Referenza, che cura lapromozione della salute della popolazione attraversolo sviluppo di conoscenze, strumenti e strategiemirati alla sicurezza e qualità dei prodotti ittici, allalotta contro le zoonosi e alla prevenzione dellepatologie associate al consumo dei prodotti itticiconsumati in maniera non corretta, ha avuto unruolo importante nella predisposizione deicontenuti presenti nella parte riservataall’approfondimento tematico.Il tema del mare che ispira il testo teatrale che stateper leggere, non poteva che interessare in modocoinvolgente un Istituto che opera in un’isolabellissima circondata da ben 1450 Km di costa epresenta in modo semplice ed immediato l’universonascosto dentro il misterioso mondo del mare e deisuoi abitanti.L’importante ruolo che il pesce rivestenell’alimentazione dei bambini conferisce a questapièce teatrale un particolare ruolo “didattico”, chespero giungerà a fornire informazioni semplici edessenziali che consentano di accompagnare ilmessaggio trasmesso ad un alto valore educativo enutrizionale.

Presentazione del’IstitutoZooprofilattico Sperimentaledella Sicilia

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Ringrazio tutti coloro che hanno collaborato allaredazione di questo testo, chi curerà la messa inscena nelle scuole, i bambini che lo interpreteranno,il coro che intonerà le note del musical e tutticoloro, che qualunque sia il loro contributo,concorreranno a promuovere e diffondere la culturadella Salute nelle scuole di ogni ordine e grado.

Dr. Antonino SalinaDirettore GeneraleIstituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia,Palermo

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ATTO UNICO

MusicalIL RITORNO DI COLAPESCE

di Emiliano Ventura, Marina Bagni

Testi e musicheFrancesca Silvi, Alessandro Benedettie Lorenzo Salvatori

Coreografia:Fabrizio PaganiniCentro Studi Danza PaganiniRoma

Realizzazione video:Fabio SchiavoneErresse StudioRoma

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L’argomento di questo numero è il mare ed i suoiabitanti, con un focus sull’impatto ambientale, levariazioni climatiche e cenni sugli allevamenti deipesci presso impianti di acquacoltura posti a mare,nelle gabbie.

La recita, anzi il musical, è stato pensato in modo dapoter essere realizzato con materiali semplici, difacile (ed economico!) reperimento, e la cuilavorazione possa essere un’attività da svolgere inclasse.Tutti i personaggi della recita possono essere resi siada un bambino che da una bambina, oppurecambiare genere da maschile a femminile, oviceversa, con degli adattamenti minimi.

Sarebbe meglio che i narratori siano interpretati dauna coppia di bambini, uno interpreterà Giuseppe ebasteranno pochi oggetti per identificarlo comemedico: un camice bianco oppure un vestitoformale, magari una giacca e cravatta, e unostetoscopio al collo. Giuseppe Pitré è anche unoscrittore e possiamo immaginarlo anche con unlibro in mano, come se traesse la sua storia e la suaispirazione da un testo scritto, che in qualchemomento dello spettacolo può passare ad Agata.Agata va interpretata da una bambina, meglio se siriesce a dare l’impressione che sia una vecchina contanta esperienza, basterà uno scialle, degli occhiali, icapelli legati in una crocchia (magari una parruccabianca, di quelle poco costose reperibili percarnevale).

Il testo è pensato per una classe di circa 20 elementi,ma è facilmente modificabile, ampliabile oriducibile, a seconda delle esigenze degli insegnanti,ad esempio aggiungendo pesci liberi in mare, gliamici di Artù, e di pescioline per lo piùrappresentate in cattività, cioè in gabbia, compagnedi avventura di Ginevra. Facile è anche far ricoprirepiù di un ruolo allo stesso bambino/a.

Si è pensato di rappresentare le diverse livree deipesci con costumi e elementi semplici dicaratterizzazione dei personaggi.Si possono realizzare delle cuffiette, a partire dallecuffie usate comunemente in piscina, a cui siaggiungeranno creste per imitare le spine dorsali deipesci. Si possono mettere delle code attaccate alretro di una maglietta bianca. La maglietta stessapotrà essere dipinta in toni sgargianti di blu, verde eargento per ricordare il mare ed i suoi abitanti.Stoffe laminate potranno essere usate per darequalche tocco marino in più nel caso di mammeparticolarmente brave con il cucito. Pasquale non èuno squalo, tuttavia i toni del grigio e unaminacciosa pinna dorsale fatta di cartoncino, postain testa o sulla schiena, avranno un effettodivertente. Per le pescioline si suggerisce l’uso dicerchietti per capelli e/o delle coroncine da metteresulla testa con delle strisce di carta o di cartoncino,su cui poi attaccare con della colla o una spillatricele pinnette laterali o delle scaglie grandi e colorate,sempre fatte di carta o di stoffa laminata, o dellestelle marine. Per le pescioline inoltre, per la scenadella “ginnastica”, lezione di aerobica, si suggeriscedi usare vestiti da palestra dai colori sgargianti.

È possibile far indossare ai bambini vestiticoordinati per colore a seconda del tipo di pesce cheinterpretano, o usare tutti un abbigliamento simile esolo pochi elementi distintivi (magliette di diversocolore e jeans, ad esempio).Completeranno il travestimento un po’ di trucco sulviso (scaglie e branche vicino alle orecchie) e semprela coda da pesciolini, fatta di carta, o carta crespa,attaccata alla cintura dei pantaloni o direttamentesulle magliette. In tanti modi diversi e suggeriti, ibambini sono già trasformati in bellissimi pesci!

Per Colapesce sarà necessaria la trasformazione daragazzetto, con pantaloncini colorati (o costume)

Note di regia

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canottiera bianca, maschera e pinne sempre alseguito (magari la maschera sulla testa e le pinneattaccate alla cintura). Poi, dopo la scenadell’Angelo bisognerà fornirlo di coroncina con unacresta da pesce (tipo spina dorsale) e coda di pesce.Il secondo costume potrebbe anche prevederepantaloncini e maglietta dello stesso colore (tipoverde o blu) per rendere più evidente latrasformazione da ragazzo a uomo-pesce.Ovviamente maschera e pinne potrebbero sparire.

Il Re è facile da rendere con un mantello e unacorona, la stessa che verrà gettata in mare, di plastica(carnevale) o fatta di cartone e decorata dai bambinicon pietre luccicanti e dipinta in un bel giallo oro.Le parti dello spettacolo sono pensate tutte perbambini, ma se necessario, per mantenere il ritmodella narrazione e facilitare lo scorrimento dellospettacolo, si possono utilizzare anche uno o piùattori adulti o di maggiore età per alcune parti comei narratori ed il Re.

L’uso della musica e del video: nell’atto unicosono inseriti i momenti in cui è suggerita lariproduzione degli effetti sonori o dei braniinediti. La fluidità con cui questi sarannoriprodotti sarà fondamentale per la buona riuscitadel musical. Si suggerisce di salvare i brani suUSB o su CD e di riprodurli secondo lo schemaconsigliato.Il video dimostrativo del ballo finale, utilizzabileanche per la fine della scena n.1/inizio scena n.2,cioè la presentazione di tutti i personaggi, dovràessere impiegato dagli insegnanti per poterpreparare la coreografia con i bambini. Si puòutilizzare così come é oppure semplificarlo. La“Ripresa finale”, identificata dal brano n.12 e/on.12 bis, a seconda delle esigenze, servirà aibambini per armonizzare a suon di musica anchei saluti/inchini finali, parte importante di unmusical.

(*) ATTENZIONE:Una nota importante riguarda l’utilizzo dellemusiche in scena. Questo testo è stato strutturatocome musical pertanto il materiale fornitoscaricabile con il testo riguarda brani inediti,originali per testo e musica, depositati presso laSIAE dagli autori, insieme ad una serie di effettisonori selezionati su siti copyright free.Tuttavia se i docenti decidessero di utilizzare branimusicali diversi da quelli suggeriti si informa che lamusica è materiale artistico soggetto alla normativadel diritto d’autore (Legge 22 aprile 1941, n. 633 ess.mm.). In Italia l’attività di intermediazione èaffidata per legge alla SIAE. La SIAE richiede unpagamento, laddove previsto, in misura forfettaria econ importi minori per le recite scolastiche, chesono solitamente realizzate senza percepireguadagno. Anche la durata della riproduzioneinfluisce sulle tariffe: le riproduzioni di singoli braninon superiori a 30 secondi e per una lunghezzacomplessiva della parte musicale compresa entro i 4minuti, sono gratuite. Per una riproduzione piùlunga di singoli brani o dell’intera parte musicale èprevisto un pagamento. Si consiglia di verificarepresso la sede SIAE di competenza territoriale pereventuali disposizioni e norme più specifiche(www.siae.it).

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Agata (Agatuzza Messia)Giuseppe (Giuseppe Pitrè)

Mamma di ColapesceColapesceReConsigliere

Angelo distrattoPescatore (i due personaggi hanno poco spaziopossono farle lo stesso bambino)

Artù (pesciolino)Ginevra (pesciolina)Pasquale (pesciolino)

Pesciolino femmina2345

Pesciolino maschio2345

Personaggi:

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Riproduci brano n. 1: “La risacca” (effetto sonoro, ilmare)

Riproduci brano n.2: “Torna il sereno - Intro”(ballato)

Riproduci brano n. 3 “Campanello” (effetto sonoro,il campanello dell’angelo)

Riproduci brano n.4 “Squilli di tromba” (effettosonoro, squilli di tromba)

Riproduci brano n. 5 “Corona a fondo” (effettosonoro, corona che affonda in mare)

Riproduci brano n. 6: “Sotto il mare” (cantato)

Riproduci brano n.7: “Sotto il mare - Intro”

Riproduci brano n. 8: “Come il vento” (cantato)

Riproduci brano n. 9: “La carica” (effetto sonoro,squilli di tromba)

Riproduci brano n.10: “Lezione di ginnastica”(balletto/aerobica)

Riproduci brano n. 11: “Torna il sereno” (ballofinale)

Riproduci brano n. 12 o 12bis: “Saluti finali”

Elenco brani

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Scena 1 - PrologoLa scena è una marina con reti da pesca, stelle marine,pesci, ciambelle di salvataggio. La scena rimarrà sempreimmutata.

A scena ancora senza attori riproduci brano n.1: “La ri-sacca”

Una donna entra e si siede su una sedia, ha i capellibiondi/bianchi e uno scialle sulle spalle, si chiama Agata.Si sente una voce che la chiama. Da fuori scena.Agata e Giuseppe possono rimanere sempre in scena, intal caso predisporre una sedia anche per Giuseppe poichéil recitato è la storia in corso di narrazione. Oppure sipuò decidere di farli uscire ed entrare al bisogno.

Voce) Agataaaaa….Agata ci sei?

Agata) Certo che ci sono chi è?

Entra un ragazzo ben vestito, possibilmente giacca e cra-vatta.

Giuseppe) Sono Giuseppe, ti ricordi Agata?Giuseppe Pitrè.

Agata) Giuseppe Pitrè? Sì, Giuseppe Pitré! Ma quanto seicresciuto!E chi ti riconosceva!L’ultima volta che t’ho visto eri un bambino!

Giuseppe) Da allora sono passati un po’ di anni ma tu sei sem-pre uguale,non ti passa un anno!

Agata) Magari, ma come mai da queste parti!

Giuseppe) Ho bisogno di te Agata, ho bisogno di te come aivecchitempi.

Agata) Non dirmi che sei venuto per le Fiabe!

Giuseppe) Puoi giurarci Agata, nessuna le racconta come te.

Agata) Ma sono anni che non racconto più quelle storie,le raccontavo a te e ai tuoi fratelli per farvi starebuoni.

Giuseppe) E chi se le dimentica più Agata.Io adesso sono un dottore ma vado in giro per Pa-lermoe ancora mi faccio raccontare le fiabe e la favoledalla gente.

Agata) E perché?

Giuseppe) Per conservarle, per non lasciare che vadano perse,e poi voglio che altri bambini si divertano come cisiamodivertiti io e i miei fratelli, anche grazie a te.Farò il più grande libro di fiabe del mondo.

Agata) E quale fiaba vuoi sentire?

Giuseppe) Lo sai Agata... la mia preferita, te la ricordi?

Agata) Quella di Colapesce!

Giuseppe) Brava proprio quella.Dai Agatuzza racconta, raccontami della leggenda diColapesce.

Agata) Sei impossibile Giuseppe.Sempre con questa storia,sempre lì a chiedere del bambino mezzo pesce emezzo uomo.

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Giuseppe) Che ci vuoi fare la mia è una vera passione,dai racconta.

Agata) E va bene. Basta che non ricominci con le do-mande...E come fa a respirare... e quanto resiste sott’acqua...eche fine ha fatto...?

Giuseppe) Lo prometto Agata, ascolto in silenzio,non mi vedrai e non mi sentirai.

Agata) Va bene..si conta e si racconta di un ragazzoche amava stare sempre in acqua....

Riproduci brano n. 2 “Torna il sereno – intro”.Vedi video del “Demo ballo”.

Si suggerisce di utilizzare questo momento per far entrarein scena tutti i pesciolini-attori con un ballo. Anche ibambini che poi interpreteranno il Re ed il suo consiglieredevono partecipare, tutti gli attori devono partecipare,ma per questa volta cercare di identificare tutti con pochitrucchi in modo che siano tutti pesci. Questo balletto perla coreografia può trarre spunto da quello finale, magarisemplificato, oppure non riprodotto per intero (solo unoo due quadri). Si suggerisce di realizzarlo sul brano n.2“Torna il sereno” fornito in versione strumentale e ri-dotta.

Scena 2Entra Cola, un ragazzino che indossa un costume/pan-taloncini e maglietta magari, ha la maschera da sub sullatesta e come tanti eroi porta uno spadino al fianco, ma-gari di legno. Gioca con un coltellino di scena (cioèfinto), apre una conchiglia, si avvicina verso il fondocome se si volesse tuffare in mare quando si sente unavoce che lo chiama.

) Colaaaaaaaaaaaaaaa! Dove sei?

Entra una signora che è poi la madre di Cola

Cola) Sono qui mamma, sulla spiaggia.

Mamma) Ma è possibile che devi stare sempre in acqua, sem-pre al mare,non ci sei mai, mi farai impazzire!

Cola) E dai mamma lo sai che a me piace nuotare.

La mamma si avvicina e lo abbraccia, magari cerca dipettinargli i capelli con le mani. Come tutti gli adolescentiCola un po’ vergognoso si libera dell’abbraccio, ritraen-dosi.

Mamma) Ti piace nuotare lo so e infatti va a finire che ungiorno all’altro diventi un pesce. Se mettessi nellostudio la stessa fantasia e dedizione che metti nellostarein acqua seresti il primo della classe.

Cola) Ma mamma a me piace studiare ma anche far altro

Mamma) Sì certo, tipo farmi disperare e preoccupare tutto ilgiorno,sempre su quello scoglio a tuffarti.

Cola) Così posso vedere il fondo del mare e tutti i pesci,magari ….mi piacerebbe tanto.

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Mamma) Magari lo dico io! Se tu fossi un pesce io non sta-rei sempre in pena!Non sai che paura vederti sparire in acqua.

Cola) Allora io mi tuffo subito, visto che mi prendi ingiro.

Mamma) E sai che novità Cola, tu sei nato mezzo pesce!

Entra un angelo con le ali che sbadiglia assonnato e di-stratto, mentre la mamma di Cola se ne va e il ragazzosi tuffa in acqua e nuota. Cioè esce dietro le quinte fin-gendo un tuffo oppure entra ed esce di scena mimando ilnuoto.

Sottolineare entrata dell’Angelo con uno scampanellio.

Riproduci Brano n. 3 “Campanello angelo”

Angelo distratto) Chi è che va in giro a chiedere stramberie?Se ho capito bene questo ragazzinovuole diventare mezzo pesce...

(Tira fuori una bacchetta magica e dice)

...Abracadabra ….chi sa se mi riesce….Cola diventa Pesce!

Riproduci Brano n. 3 “Campanello angelo”

Cola è diventato Colapesce, nella scena entrano altribambini-pesci. Quindi Colapesce è parte del branco deipesci, nuotano/corrono tutti insieme da una parte all’al-tra.

Colapesce (mentre si muove con gli altri)) Che strana magia, respiro sott’acqua, posso andarefino al fondoe conoscere i segreti del mare, chi potrà fermarmipiù.Grazie grazie... chiunque sia stato, grazie per questamagia.

Angelo distratto) Figurati contento tu, sempre bagnato, un po’ puz-zolente, sempre in mezzo ai pesci, ma chi te l’ha fattofare!

Esce sbadigliando. I bambini.pesce e colapesce possonouscire o accucciarsi su un lato della scena.

Agata) Piano piano la leggenda di Colapescesi diffonde in tutta la Sicilia fino ad arrivare al re.

Riproduci Brano n.4 “Squilli di tromba”

Entra il re con tanto di scettro, corona e mantello, lo ac-compagna il consigliere. Si può farlo passeggiare su e giùnervosamente oppure farlo sedere su una sedia. Se ha unmantello questo va drappeggiato dietro la sedia.

Re) Ho sentito parlare di un certo Colapesce.Mi dicono che è un ragazzo prodigio, respira come ipesci e nuota a lungo, più di chiunque altro. Chi loconosce? Tu lo conosci? (rivolto al consigliere)Ditegli che il re gli vuole parlare.

Consigliere) Uffa, ancora! Sono settimane che va avanti conquesto Colapesce! (rivolto al pubblico)Lo abbiamo fatto cercare maestà ed è qui a corte, sevuolelo faccio accomodare.

Re (dimostra una certa emozione, parla velocemente esi muove, se era seduto si alza e si risiede)) È qui? È qui? Davvero? Certo che lo voglio vedere!ti ho chiesto di incontrarlo, ma dormi?! Chiamaloimmediatamente!

Consigliere (alza gli occhi al cielo)) Colapesce entra pure, il re ti aspetta.

Entra Colapesce è vestito come al solito, costume e ma-glietta una maschera da sub e lo spadino al fianco.

Colapesce) Eccomi maestà, mi hanno detto che mi cercavi.

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Re (gli gira intorno)) E tu saresti il ragazzo prodigio quello mezzo pesce emezzo uomo?

Colapesce) Sì perché, che c’è che non va?

Re) Mi aspettavo qualcuno di più stravagante. Seianche piccolino e magrolino (gli tasta un braccio). Seisicuro di essere proprio tu Colapesce?

Colapesce) Certo che sono sicuro, da quando sono natonon ho mai dimenticato il mio nome.Mettimi alla prova.

Re) È per questo che ti ho chiamato,ho un compito da assegnarti. Ma è davvero un com-pito difficile, te la senti?

Colapesce) Dimmi pure Re!

Re) Devi fare il giro sott’acqua della Sicilia,voglio sapere cosa c’è sotto il nostro mare.

Colapesce) Ma questo l’ho già fatto! Chissà che mi credevo!

Re) Lo hai già fatto, e quando?

Colapesce) Da quando sono diventato Colapesce,ho cominciato ad andare sott’acqua sempre,giorno dopo giorno ho fatto il giro di tutta la Sicilia.

Re (si risiede e appoggia il mento sulla mano, come adascoltare rapito)) E che hai scoperto, che c’è lì sotto.

Colapecse) Di tutto; prati e valli, montagnee vulcani. I relitti di 1000 navi affondate, tesori ericchezze mai viste. Ci sono anche delle statue checome giganti vegliano sui fondali.

Re) Fantastico! E il punto più profondo? Dov’è, dimmi,ti prego, dov’è!?

Colapesce) Davanti a Messina. Prorprio lì (indicando un latodella scena, verso la quinta). Lì è tutto buio, nero pestoe profondo, così tanto che perfino io non ho visto ilfondo.

Re) Bene andiamo davanti Messina,sono curioso di vedere questo punto.

Il Re e Colapesce vanno davanti Messina. Cioè si spo-stano su un lato della scena, affiancati.

Colapesce) Siamo arrivati maestà.Lì davanti è il punto più profondo dell’isola.

Re) Perfetto Colapesce…

(Il re si toglie la corona e, sporgendosi prima verso il pub-blico, poi verso le quinte, la getta in mare, cioè dietro lequinte)

Riproduci Brano n. 5 “La corona va a fondo”

…adesso vai a riprenderla!

Colapesce) Sei impazzito maestà, lì è buio, freddo e profondo:io non ci vado!

Re) Colapesce io sono il tuo Re e te lo ordino.La corona è preziosissima e unica, la devi riprendere.

Colapesce) E va bene maestà, ma se non mi vedi tornare vuoldire che sarò morto.

Re) Portami la corona e dimmi cosa c’è li sottoColapesce, solo tu puoi farcela.

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Page 27: Numero 8: Il ritorno di Colapesce

Colapesce) Se non torno saluta i miei amici. Forse non potròpiù nuotare.

Re) Sarà fatto, ma sono sicuro che tornerai.

Colapesce (Fa lo sbruffone ma è anche spaventato)) Allora glielo dici tu a mia madre se non torno, chemi ci hai mandato tu! Se non mi vede tornare è ca-pace di picchiare anche te che sei Re!

Re) Vai, vai. Sono sicuro che tornerai.

Esce di scena il Re

Riproduci Brano n. 6 “Sotto il mare”

Previsto che il bambino che interpreta Colapesce cantisul brano (insieme al cantante!).

SOTTO IL MARE

Musica: Alessandro Benedetti, Lorenzo SalvatoriTesto: Francesca Patrizia SilviInterprete: Dario Daneluz

(Canta Colapesce):Nonon sento piùla voce cheguidava i miei pensieri eora dov’èquell’onda checullava i sogni mieiè dove sei tuil cuore chiede ancorasogno e amore, solo sole, mare aperto...

Blu,soltanto blucerco ma tusei già così lontana eporto con mela parte dicuore che non ha pace egrida perchè

il mare ci ha diviso, dimmi comeodio e amore sento insieme...

Sotto il maree oltre il solefigli dello stesso cuorevorrei solo ritornare a viverestringendo forte teche sei per me il sole, il mare, immenso amore mio.

Colapesce canta sul brano. Manifesta la sua tristezza alasciare il mondo, la madre e gli amici e forse a non poterneanche godere più del mare. Nella scena lui si allon-tana verso la quinta dove è stata gettata la corona e lamadre sta dalla parte opposta della scena a fare faccendequotidiane, magari piegare i panni o sferruzzare, incon-sapevole di quello che sta accadendo mentre Colapesce siallontana da lei.

Alla fine del brano Colapesce sparisce. Esce.

Scena 3

Entrano Agata e Giuseppe, se non stanno già in scena.

Giuseppe) Dai Agata... racconta non farti pregare,Colapesce che fine ha fatto?

Agata) Non è mai risalito, il Re ha aspettato lì davanti pergiorni e giorni,finché tutti l’hanno dato per morto.

Giuseppe) Finisce così Agata?Colapesce muore in questa impresa?

Agata) C’è chi dice che sia morto,altri dicono che dorma su uno scoglio chissà dovein attesa che qualcuno gli chieda aiuto.

Giuseppe) A chi possiamo chiedere? Qualcuno saprà….

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Page 28: Numero 8: Il ritorno di Colapesce

Agata) Che domande fai, lo domandiamo ai pesci!Ne conosco un paio che si chiamanoArtù e Ginevra, ma quella è un’altra storia…..

Giuseppe) Dai Agata... raccontami dei pesciolini Artù e Gi-nevra.

Agata) Si conta e si racconta di due pescioliniuno si chiama Artù e l’altra si chiama Ginevra...

Riproduci Brano n. 7 “Sotto Il Mare -Intro”

Stacchetto musicale di 25-30 sec dal brano Sotto il mare,versione strumentale.

Entrano Artù e Ginevra due pesciolini che “nuotano”contenti, con la musica di sottofondo (a volume alto)giocano, raccolgono conchiglie, scherzano tra loro, per-corrono il palco per mano. Se necessario si può ripro-durre la musica anche due volte.Possono essere abbigliati da pesciolini con gli accorgi-menti dati nelle indicazioni per la regia ma vanno beneanche costumi da bagno o abbigliamento estivo molto co-lorato e ciambelle con i braccioli, etc etc.

Artù) Ehi Ginevra tu quanto sai saltare fuori dall’acqua?

Ginevra) Più di te!

Artù) Non ci credo, guarda quanto salto io…

(Salta)

..hai visto, erano almeno due metri.

Ginevra) Due centimetri vorrai dire!

Artù) Spiritosa... sei invidiosa perchéle femmine non saltano come i maschi.

Ginevra) E i maschi non sono belli come le femmine!

Artù) A me basta essere forte e coraggioso.

Ginevra) Tu non sei né forte né coraggioso….però sei simpatico!

Artù) Io sono simpatico ma anche forte e coraggiosoio da solo ho affrontato uno squalo.

Ginevra) Tu una volta hai litigato con Pasqualeche non è uno squalo ma un tuo amico!Artù) Sì ma è più grande di me!

Ginevra) Rassegnati Artù, tu sei un pesce simpatico,ma non sei forte!

Artù) Non sarò forte ma guarda come salto ...

Artù continua saltare per tutta la scena per far ridere Gi-nevra.Una rete da pesca o una fune, magari anche un retino dapesca o la rete da pallavolo,viene lanciata su Ginevra che rimane catturata.

Ginevra) Ehi che succede….. Artù aiuto! Aiuto!

Artù) Ginevra aspettami...arrivoGinevraaaaaaaaaa

Ginevra viene catturata e trascina a fuori dalla scena.Artù rimane da solo a chiamarla.

Agata e Giuseppe proseguono il racconto mentre Artù siagita sulla scena, come a cercare l’amica.

Agata) E così qualcuno ha catturato Ginevra.

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Page 29: Numero 8: Il ritorno di Colapesce

Giuseppe) Noooo, poverina. E chi è stato un pescatore?

Agata) No, un allevatore di pesci.

Giuseppe) E che se ne fa di Ginevra?

Agata) Ha bisogno di tante femmine per farle riprodurree allevare i pesci in grandi gabbie marine.

Giuseppe) Da come lo racconti non sembra tanto male. Sem-bra quasi che siano in vacanza...Ma continua raccontare Agata.

Agata) Si conta e si racconta...

Esce Artù ed entrano un gruppo di bambine- pesciolinee Ginevrache se ne sta un po’ in disparte per conto suo.

Pesciolina 1) Ecco la nuova, è arrivata oggi!

Pesciolina 2) Chissà da dove viene?

Pesciolina 3) Non è un pesce da scoglio ma un pesce d’alto mare.

Pesciolina 4) Ne ha fatta di strada! Anzi ne ha passate di onde!

Pesciolina 1) Ehi tu come ti chiami?

Ginevra) Ginevra, e tu?

Pesciolina 2) Non lo so, non ho mai avuto un nome mi chia-mano numero 2.Che bel nome che hai tu, da dove vieni?

Ginevra) Da là fuori (indica il mare aperto, cioè il fondo dellascena)

Pesciolina 3) Non essere triste Ginevra qui si sta bene. Possiamodiventare amichenon ti capiterà nulla di male.

Ginevra) Io però voglio tornare libera, mi manca Artù!

Pesciolina 1) Chi è Artù, tuo fratello?

Ginevra) Non è un mio amico, noi stiamo sempre insiemee lui mi fa tanto ridere. Salta per me.

Pesciolina 2) Amico, amico…seh!! A chi la dai a bere? Magariqualcosa di più….Comunque vedrai che starai bene anche con noi.

Pesciolina 1) Ti devi solo abituare alle reti di protezione. Vedi cistanno tutte intorno, devi fare attenzione a non an-dargli a sbattere contro.

Possibilmente in scena deve esserci la rete da pallavoloappoggiata in terra, così le pescioline la indicano o ma-gari la prendono e gliela mostrano.

Ginevra) Io non voglio stare in gabbia.

Pesciolina 3) Ma qui si mangia tutti i giorni e non cisono predatori! Viene regolarmente un nutrizionistaa farci una dieta bilanciata!

Pesciolina 4) Sei proprio fissata con queste diete!! (Poi si rivolgea Ginevra) Qui si fa una vita tranquilla, si nuota, sipasseggia, ci si guarda intorno, si parla tra noi….

Pesciolina 3) Sì, pure troppo! Con la lingua che ti ritrovi! Dìpure noiosetta!

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Page 30: Numero 8: Il ritorno di Colapesce

Pesciolina 2) Non direi noiosetta puoi faresport, vedi (comincia a far ginnastica)...op..op

Pesciolina 1) A volte la sera si gioca a cartevedrai che spasso.

Pesciolina 4) E va bene, diciamo chela nostra è una vita noiosa ma tranquilla!

Ginevra) Io voglio Artù mi mancano i suoi salti! Voglio ilmio mare ma per poterci nuotare dentro a piaci-mento!

Le altre Pescioline...) Ma non lo so.) Tu parli bene ma qui si mangia sempre.) Non saprei?) Ma forse ha ragione.) Qui mi trattano da regina.) Io mi sento una principessa.) Non ho mai una pinna fuori posto.) Ma quanto sei vanitosa?

Ginevra) Andiamo ragazze,il mare non è solo questo!

Le pescioline si raggruppano intorno a Ginevra e si sie-dono, Ginevra è in piedi. Entra Artù, da solo o insiemea Pasquale e/o ad altri pesci-amici che si sistemano sedutiintorno a lui. In mezzo, possibilmente dividere la scenacon la rete (possono posizionarla i narratori o tenerla altatra i due gruppetti, come a dividerli)

Riproduci Brano n. 8 “Come il vento” Duetto tra Artùe Ginevra.

COME IL VENTO

Musica: Francesca Patrizia Silvi, Alessandro Benedetti,Lorenzo SalvatoriTesto: Francesca Patrizia SilviInterpreti: Francesca Silvi e Dario Daneluz

(Canta Ginevra):Guardo avantinon posso se non sentote qui con me accantonel mare che mi porto dentroe non c’è sole ne sale che possa guarir le penesalvamitorna da me.

(Canta Artù):Come il ventoche soffia ed entra dentrosei in ogni mio momentopensiero dolce che distrugge ogni lamentoe scorre lo sentofin dentro al cuoreeccomitorno da te.

(Cantano insieme):Non guarderòpiù l’orizzonte se non ritroveròSicilia mia nel cuore, no non c’ènon batte senza teti prego dammi un segnoche sia uno soltanto

e non smetteròdi credere che il giorno arriveràe non sarà più buio, intorno a mela luce ora non c’ècercami nel tuo sognosarò lì tutto il tempo.

Ginevra si porta in avanti

Ginevra) Come ve lo devo dire,il mare è immenso,grande, un azzurro che fa male,è misterioso e buio,ma è anche lucente,

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Page 31: Numero 8: Il ritorno di Colapesce

i pericoli sono nienteal bello e al buono che ci trovi.Qualcuno lo vuole rovinare è vero,lo scambia per una discarica,ma proprio per questo lo dobbiamodifendere…..da pesci liberi!

Escono tutti, parlottando tra loro. Ginevra e le pescio-line da una parte, Artù e i pesciolini dalla parte opposta.

Scena 4Giuseppe) Dai Agata continua, dimmi di Artùche fine ha fatto?

Agata) Dammi tempo ragazzochi la racconta la storia io o te?

Giuseppe) Tu Agata tu, è che sono impaziente di sapere.

Agata) Devi gustare la storia, piano pianocome un bel gelato al limone...dov’ero?Ah già...si conta e si racconta che Artù...

Entra Artù (sconsolato)

Artù) Senza Ginevra questo mare si è rimpicciolito!

Entra Pasquale amico di Artù

Pasquale) Ehi Artù che faccia triste che hai?

Artù) Caro Pasquale, amico mio, puoi dirlo forte.

Pasquale) Che ti piglia uno squalo ti ha mangiato la coda?

Artù) Peggio, qualcuno ha catturato Ginevra…la MIAGinevra, con una rete!

Pasquale) Hanno preso Ginevra, ma chi?

Artù) Non lo so, ho visto che era una barca rossanon so altro!

Pasquale) Non sei mai stato un bravo investigatore,pensi solo a saltare e a giocare.

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Page 32: Numero 8: Il ritorno di Colapesce

Artù) Che altro dovrei fare, sono un pesce!

Pasquale) Anch’io sono un pesce, ma non mi perdo maiuna riunione del circolo Pesci e Detective, oppureil programma Chi l’ha pescato!

Artù) Non mi piacciono gli spettacoli nè le riunioni,io voglio solo giocare con voi e con Ginevra.

Pasquale) Ah già Ginevra, dobbiamo fare qualcosase era una barca rossa vuol dire che sonogli allevatori.

Artù) E chi sono?

Pasquale) Sono uomini che allevano i pesci nelle grandi gab-bie vicino la costa.

Artù) Quindi Ginevra sta bene?

Pasquale) Credo di sì, il problema è liberarla! Alcuni ven-gono portati a terra nelle vasche.

Artù) Perché? Se è viva allora è fatta! Andiamo lì e ti-riamola fuori!

Pasquale) Sei ingenuo Artù, lì ci sono reti di metallocome facciamo a tagliarle?Se venissi a qualche riunione di Pesci e Detective losapresti.

Artù) Non lo so ma qualcosa dobbiamo farechiama gli altri, anzi li chiamo io...(urla)ehi ciurma tutti qui...

Entrano quattro pesciolini

Pesciolino 1) Ehi Artù che hai da urlare?

Artù) Ragazzi dobbiamo compiere una missioneEroica!

Pesciolino 2) Siamo con te Artù, la banda di Pesci e Detectiveè pronta ad aiutarti, dicci tutto.

Artù) Dobbiamo andare a liberare Ginevradalle reti degli allevatori!

Pesciolino 3) Ohi ohi, una missione impossibile!

Pesciolino 4) Ci vorrebbe un grande piano!

Pesciolino 2) Scriviamo a Chi l’ha pescato!

Pesciolino 3) Bella pensata!Stiamo freschi, hanno una lista d’attesa lunga unanno!

Pasquale) Ci vorrebbe qualcuno capace di tagliarele reti metalliche degli allevatori!

Pesciolino 1) Mi è venuta l’idea!

Pesciolino 2) Perfetto che aspetti.

Pesciolino 1) Ci vuole un uomo per tagliare le reti!

Pasquale) Grazie tante! Che ideona! Sei proprio un genio!Ma dove lo trovi un uomo che aiutanoi pesci contro altri uomini!

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Page 33: Numero 8: Il ritorno di Colapesce

Tutti pensano e cammina su e giù, mormorando.

Tutti) Rumble, rumble, rumble.

Pesciolino 1) Ma certo...andiamo a cercare Colapesce.

Pesciolino 4) Il bambini mezzo uomo e mezzo pesce, lui ha lemani. Saprà come fare, basta che lo portiamo lì.

Pesciolino 3) Ma Colpesce non esiste!

Pasquale (facendo lo sbruffone)) Esiste eccome, solo che è sparito nel fondodel mare per colpa del Re, dai ….lo sanno tutti.

Artù) Io non lo sapevo!

Pesciolino 2) Peccato perché Colapesce sarebbe perfetto! Èmezzo ragazzoe mezzo pesce lui è l’unico che può aiutarci.

Pesciolino 4) Ma io l’ho visto qualche giorno fa...

Tutti in coro) Hai visto Colapesceeeeeeee?

Pesciolino 4) Sì perché, che c’è di strano?

Pasquale) Come che c’è di stranoè il nostro più grande eroe, lo davamo per mortoe invece è vivo.

Pesciolino 4) Sta benissimo, ti dico l’ho visto io.

Artù) E dove? Dove?

Pesciolino 4

) Dietro lo scoglio della riva nord, era lìseduto a guardare il mare e a riposare.Lì per lì non lo avevo riconosciuto ma orache me lo avete detto era proprio così, mezzo uomoe mezzo pesce.

Pasquale) Forza ragazzi che aspettiamotutti allo scoglio della riva nord.

Pesciolino 2) Altro che scrivere a Chi l’ha pescato!Questa sì che è avventura!

Pesciolino 1) Già proprio come succede alle riunionidi Pesci e Detective.

Pesciolino 3) Solo che qui si passa all’azione.

Artù) Forza ragazzi.Uno per tutti, tutti per uno!

Pescilino 2) Si tuffi chi può..

Tutti) Viaaaaaaa

Riproduci Brano n. 9 “ La carica”

In un angolo Agata continua a raccontare a Giuseppela storia desiderata mentre i pesci si aggirano indaffaratie un po’ affrettati.

Giuseppe) Quanto ci metteranno a trovare Colapesce?

Agata) I pesci vanno veloci più degli uomini, in pocotempo infattitra gli scogli si sentono delle voci...

si sentono infatti dei forti richiami, delle urla. I pesci sisporgono nei vari lati della scena, chi verso il pubblico,chi verso le quinte e il fondo della scena.

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Page 34: Numero 8: Il ritorno di Colapesce

Artù) Colaaaaaaaaaaaa

Pasquale) Colapesceeeeeeee

Pesciolini tutti) Colaaaaaaaaaaa

Colapesce dorme su uno scoglio e si sveglia. Se possibilefarlo entrare di nascosto e mettere rannicchiato oppureentra dal fondo o da una quinta stiracchiandosi.

Colapesce) Chi è che mi chiama, dormivo così bene!

Artù) Cola finalmente ti abbiamo trovato!

Colapesce) E voi chi siete, non vi conosco?

Artù) Io mi chiamo Artù e loro sono tutti amici miei.Siamo venuti per chiederti aiuto!

Colapesce) L’ultima volta che ho dato retta a qualcunosono finito a raccogliere la corona del Re in fondoal mare! Da allora non ho più visto mia madre,chissà com’è preoccupata, nè i miei amici.

Mentre lo dice muove un piede un po’ nervoso e si ri-mira il piede evitando di guardare negli occhi i pesciolini.In questo modo dimostra di provare nostalgia e di…ver-gognarsene un po’.

Artù) Perchè non torni da loro?Perchè dormi su questo scoglio?

Colapesce) Quando sono arrivato in fondo al mare,ho incontrato una specie di pesce mago, si chiamaMerlin, lui si è arrabbiato chè io sia arrivato fin làe ha fatto un incantesimo; devo restare addormen-tato finchè qualcuno non abbia bisogno del mioaiuto.

Artù) Noi abbiamo bisogno del tuo aiuto,siamo qui per questo!

Pesciolino 2) E così ti abbiamo svegliato,ora non sei più incantato, o no? (gli passa una manodavanti il viso per vederecome reagisce)

Colapesce finalmente reagisce, come risvegliato.

Colapesce) Sono sveglio, sono sveglio non vi preoccupate.

Pasquale/ Pesciolino) Questa volta siamo noi pesci a chiedere il tuoaiuto, non un Re. Dici sempre che ti piace il nostromondo. Ora aiutaci, solo tu puoi farlo, tu che haibraccia e gambe al posto delle pinne!

Colapesce (Finalmente ben sveglio e molto interessato)) Sentiamo, cosa vi succede.

Artù) Gli allevatori hanno catturato la mia amicaGinevra, la tengono nelle grandi gabbie vicino lacosta. È un’allevamento, cioè un posto dove vivonotanti pesci tutti insieme…e io voglio liberarla.

Pasquale/ Pesciolini) È così Colapescce, solo che noi siamo pesci e nonpossiamo tagliare le reti di metallo, ci vuole un ra-gazzo-pesce, ci servi tu.

Pesciolini tutti) Sì Cola abbiamo bisogno del tuo aiuto,per favore!

Colapesce) Va bene vi aiuto, non preoccupatevi,voi mi avete svegliato dell’incantesimo e io vi aiutoa liberare Ginevra.Adesso andiamo!

Tutti) Sììììììììììììì

I pesci insieme al ragazzo escono di scena correndo.

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Page 35: Numero 8: Il ritorno di Colapesce

Scena 5Agata continua a raccontare a Giuseppe. Può anche leg-gere questa parte come se avesse bisogno di un aiuto perricordare bene tutta la storia. Dare enfasi alla scena ma-gari facendole inforcare un paio di occhiali e fargli sfo-gliare un librone. Ricapitola un po’ la storia…

Agata) Allora vediamo dove eravamo rimasti……Artù e Ginevra sono due pesciolini che giocano enuotano insiemenei mari tra la Sicilia e l’Africa.Ginevra viene catturata da una rete, ma non di pe-scatori bensì di allevatori di pesci. Ginevra si trovain una bella gabbia con tanti altri pesci, sta bene edè accudita e nutrita, i pesci fanno sport e hanno tuttele comodità.

Giuseppe) I pesci in allevamento stanno bene ma il mareaperto ha un altro fascino.Certo però anche lì c’è inquinamento, petroliere escarichi di industrie e di rifiuti.Noi uomini dovremmo rispettare di più il mare.Ma dimmi Agata, alla fine Colapesceriesce ad aiutare Artù e a liberare Ginevra?

Agata) Sei sempre impaziente Giuseppe, come tanti annifa. In allevamento i pesci vengono curati, nutriti, se-guiti da un nutrizionistae da un veterinario. Insomma stanno meglio di me!Ma dove ero rimasta?Si conta e si racconta...che nell’allevamentodi pesci ci sia una specie di festa.

Entrano in scena tutte le pescioline vestite in modo spor-tivo, come per una lezione di ginnastica/aerobica. Ci puòstare anche Ginevra.

Pesciolina 2) Forza ragazze, oggi è il giorno dello scatenamento.

Pesciolina 3) Allora scateniamoci, forza Ginevra, nientelacrime o pensieri tristi solo musica, musica e ballo!

Piccolo ballo-ginnastica.

Riproduci brano n. 10 “Lezione di ginnastica”

Poi la musica si abbassa o finisce, le pescioline conti-nuano a mimare ginnastica e ballo mentre la scena in-torno si anima con i pesciolini venuti a liberare Ginevra.

Intanto Agata e Giuseppe hanno preso una grande rete,o qualcosa che dia l’deadella grande rete che tiene separati i pesci d’allevamento(va bene anche la solita rete da pallavolo), e la tengonosospesa loro stessi come se fossero dei pali.

Entrano Artù, Colapesce, Pasquale e tutti i pesciolini

Colapesce) Eccoci alle reti degli allevatori.

Artù) Finalmente, Ginevra deve essere qui.

Pasquale) Deve stare lì in mezzo a tutte le altre pescioline (in-dica nel gruppo di pesciolineOltre la rete di separazione).

Pesciolino 1) Non si arrivava mai, che fatica.

Pesciolino 2) Che fine ha fatto la grande avventura?l’eroe delle riunioni di Pesci e Detective?

Pesciolino 3) Il viaggio è stato lungo per tutti, anche per me.

Colapesce) Ma che pesci siete? Vi basta davvero poco per stan-carvi!Artù cerca la tua Ginevra.

Artù) Ci sto provando ma sono tutte uguali!

Pasquale) Perchè non la chiami, se non la chiami non tisente,se non ti sente come ti riconosce?

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Artù) È vero non ci avevo pensato, (urla)Ginevraaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa

Intanto le pescioline continuano a ballare e fare ginna-stica anche senza musica,Ginevra sente la voce di Artù e si avvicina alla rete.

Ginevra) Artù, sei ? Se arrivato finalmente! Quanto ti hopensato!

Artù) Non ti preoccupare Ginevra adesso ti facciamouscire,ho portato un amico speciale!

Ginevra) Artù come ti devo dire che Pasquale mi sta già sim-patico,non lo devi sempre lodare.

Pasquale) Grazie Ginevra ma questa volta non parlava di mema di Colapesce. (lo indica)

Colapesce) Ciao Ginevra, adesso vediamo come farti usciredalla rete.

Ginevra) Tu sei Colapesce? Allora esisti davvero!

Colapesce) Certo, in carne, ossa e pinne!

Ginevra) Ehi ragazze venite qua ci sono Artù e Colapesce.

Tutte) Colapesceeeeeee (le pescioline curiose si avvicinanoalla rete)

Tutti i pesciolini) Dai Colapesce, libera Ginevra!

Tutte le pescioline) Dai Ginevra torna da Artù!

Colapesce) Ecco fatto, chi vuole può uscire dalla rete (Colape-sce con la mano abbassa la rete fino a terra così Ginevrapuò uscire, Artù la abbraccia e tutti sono contenti)

Ginevra) Forza ragazze venite anche voi, lì fuori c’è il mare.

Pesciolina 1) Sì ma anche i predatori.

Pesciolina 2) Le navi che sporcano.

Pescilina 3) I pescatori che…. pescano.

Pesciolina 4) Insomma un mucchio di pericolinoi stiamo bene qui, nella nostra vita tranquilla.

Pesciline tutte) Sì abbiamo il nutrizionista,il dietologo, l’estetista, il maestro di ginnastica,ma chi ce lo fa fare, noi restiamo qui.

(Artù vede una cosa a terra tra le maglie della rete).

Qualcuno deve portare in scena la corona e metterlasotto la rete, oppure può essere stata sempre lì.

Artù) Ma guarda cosa c’è qui! La corona del Re.Guarda dov’era finita! (Prende la corona e la porta aColapesce)

Colapesce (al centro della scena, rivolto al pubblico)) Ma pensa te, e io che sono arrivato finoalla grotta del pesce mago Merlin. (prende la corona)Grazie Artù!Ora la porto al Re e poi torno da mia madre.

Tutti ridono e sono contentiAnche Agata e Giuseppe che hanno lasciato la rete

Agata) E così finisce il Ritorno di Colapescee la storia di Artù e Ginevra.Loro rimasero felici e contenti

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e noi senza niente da mettere sotto i denti!

Giuseppe) E brava Agata,hai fatto anche la rima finale.

Riproduci il brano musicale n. 11 “Torna il sereno”Demo danza scarica il video dal sito www.salute.govCoreografie: Fabrizio Paganini

TORNA IL SERENO

Musica: Lorenzo Salvatori, Alessandro BenedettiTesto: Francesca Patrizia SilviInterpreti: Francesca, Virginia, Maddalena, Viola, Ma-rina, Asia, Alessandro, Lorenzo, Federico, Dario.

(Cantano tutti):Viviamo in fondo al marecantiamo la la la la,di giorno ci puoi incontrare tra le ondela nostra casa ha un cuoreche batte insieme a noiil sole ci scalda il viso con un sorriso.

Non c’è acqua senza saleche poi ci disseteràtutti uguali eppur diversi ma nel cuoreil nostro mare, la Sicilia che non ci abbandoneràparte dello stesso sognoanche voi.

La vita è il più bel regaloviviamo in armoniaanche se lontani siamo il nostro cuoreci guida e torna il serenol’amore e l’allegriala terra ci ha dato in dono il mare e il cielo.

Non c’è acqua senza saleche poi ci disseteràtutti uguali eppur diversi ma nel cuoreil nostro mare, la Sicilia che non ci abbandoneràparte dello stesso sognoanche voi.

Solo il vento ci può spostarenoi siamo uniti nel nostro mare.

Nuotando con noi vicinomai solo ti sentiraise cerchi un aiuto grida: Colapesce!Lui dorme ma sa il tuo nomee se lo chiameraisi sveglierà e tornerà il sereno.

Non c’è acqua senza saleche poi ci disseteràtutti uguali eppur diversi ma nel cuore

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il nostro mare, la Sicilia che non ci abbandoneràparte dello stesso sognoanche voi.

Entrano tutti i personaggi per ballo corale.Ballo cantato e ballato da tutti i personaggi. Inchino.

Fine

Brevi biografie degli artisti chehanno contribuito a questo nu-mero:

CENTRO STUDI DANZA PAGANINIFabrizio Paganini e Cinzia Ricciardi, artisti dichiara fama, si dedicano con passione da quasi undecennio alla direzione artistica del Centro StudiDanza Paganini, con sede in Roma. La scuola hacinque livelli tecnici per la danza classica, secondola tradizione più rigorosa per la disciplina, dal giocodanza al livello superiore, che si conclude con ilpasso d’addio. Lo stile dei corsi di danza modernadel Centro Studi Danza Paganini, può considerarsiinvece una perfetta fusione tra tutte le tecniche didanza moderna che sono presenti nel panoramadella danza Italiana: Jazz, Funky, Hip Hop, Con-temporaneo e molte altre. Grazie alla preparazionepoliedrica degli insegnanti, che a rotazione lavo-rano con i diversi corsi, i ragazzi vengono condottifino ad un livello di preparazione adeguato almondo dei professionisti.

Fabrizio Paganini forma le sue basi di danza classicaalla scuola del Teatro dell’Opera di Roma, già da al-lievo prende parte a diverse produzioni del teatrocome primo ballerino junior accanto a Carla Fraccie George Yancu. Continua negli anni la sua carrieracome primo ballerino nei più prestigiosi teatri ita-liani, come il San Carlo di Napoli e il Rendano diCosenza. Le sue esperienze teatrali diventano inter-nazionali quando partecipa a tournèe nazionali edinternazionali per il Nuovo balletto di Roma e perl’Euroballetto esibendosi nei maggiori teatri dimolte città, come: Barcellona, Tunisi, Leningrado,Mosca, eseguendo coreografie di Vittorio Biagi, al-ternando ruoli da solista e primo ballerino. La suaformazione come artista negli anni diventa com-pleta, studia canto con l’insegnante Edda Dell’Orsomettendo in atto e migliorando le proprie doti ca-nore e di artista completo in nove diversi musicals,uno ideato e coreografato da Luciano Cannito,quattro firmati Garinei e Giovannini e quattro pro-dotti dalla Compagnia della Rancia. Non manca lasua presenza in moltissime trasmissioni televisive esul grande schermo. Molti dei lavori cui ha parteci-pato “esclusivamente dal vivo”, lo hanno vistoanche nelle vesti di coreografo.

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Cinzia Ricciardi nasce a Torino dove studia danzaclassica e repertorio seguita da maestri di fama in-ternazionale: Margarita Trayanova, Giulio Can-tello, Carola Zsilay Zingarelli, Eva Maksay e JosoBorgic. Apprende e migliora gli altri stili di danza:jazz, contemporaneo, flamenco, danza spagnola,carattere e afro. Lavora come ballerina solista alteatro Massimo di Palermo e al Bellini di Catania,sotto la direzione artistica di Vittorio Biagi per ilquale interpreta il ruolo di Giulietta accanto a Raf-faele Paganini e “Aprè s midi d‘un faune” con Ci-rill Atanasoff. Al Teatro Massimo di Palermointerpreta una coreografia di Maurice Bèjart “APorte Chiuse”. Interviene al festival dei DueMondi; é prima ballerina al Teatro Antico di Taor-mina; balla per le più importanti compagnie ita-liane. Prende parte alla tournè internazionale perla compagnia Euroballetto come prima ballerina.Prende parte a sei musicals e due commedie musi-cali, come ballerina e interprete ma anche comeassistente alla coreografia. E’ presente anche in al-cune trasmissioni televisive, ricopre ruolo di primaballerina in film per la televisione e per il grandeschermo.

Laura Mazzuti è assistente e insegnante presso ilCentro Studi Danza Paganini, dove sta perfezio-nando lo studio della danza classica e moderna, delflamenco e del canto. Inizia lo studio della danzaclassica a Taranto con i maestri Leslie Levitt eRenis Kaceli, sta perfezionando lo studio con mae-stri di fama internazionale sia nella danza classicache in quella moderna.

Contatti: http://www.centrostudidanzapaganini.it/

Alessandro Benedetti e Lorenzo Salvatori sonodue appassionati professionisti che lavorano nelmondo della musica da molti anni. Sono apprezzaticompositori di colonne sonore per spot televisivi,firmandone, negli ultimi anni, alcune per marchimolto conosciuti e prestigiosi. La loro formazionemusicale è iniziata in Italia ma hanno approfonditole proprie conoscenze negli Stati Uniti (USA)presso il Musicians Institute di Los Angeles, nellostesso periodo hanno suonato con artisti e gruppidi fama internazionale come Lionel Richie, LeChic, Mike Francis ed altri.

Francesca Silvi collabora con i due artisti da circaun decennio, esibendosi come interprete “dal vivo”e componendo brani inediti di influenza Soul eFunky. Francesca, dopo una carriera iniziale comemodella inizia ben presto a dedicarsi completa-mente alla musica, iniziando un percorso di studioe approfondimento di chitarra classica e canto li-rico, completando la sua preparazione artistica conlo studio della danza moderna, con il coreografoPiero Moriconi (coreografo Rai).Francesca Silvi e Alessandro Benedetti fanno partedegli Adika Pongo, gruppo Funk attivo nel pano-rama musicale italiano dagli anni ‘90, ad oggi com-posto da 7 elementi dove Francesca è la cantantesolista, con il loro disco “Groovin’ Up!” sono laprima band italiana ad entrare nella UK Soulchart, una classifica che li ha visti al quinto postoper molto tempo. Stanno ora lavorando al loro se-condo disco.

Contatti: [email protected];[email protected]

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Approfondimentiper il docente

a cura diEmiliano Ventura

Giuseppe PitrèLa più grande raccolta di fiabe europee1.Al contrario di quanto si creda la più grande raccoltadi fiabe europea non appartiene alla Germania deifratelli Grimm (la loro raccolta è di 200 fiabe) o allaDanimarca di Hans Christian Andersen (lui nescrive 156), ma il primato appartiene alla nostra Si-cilia.

Giuseppe Pitrè, un medico cultore del folklore, rac-coglie alla fine del’800 la bellezza di 300 fiabe dellatradizione siciliana. Questa raccolta sarà importan-tissima per il lavoro fatto sulle fiabe italiane neglianni cinquanta da Italo Calvino.Nel ’56 lo scrittore italiano pubblica l’opera fonda-mentale Fiabe italiane, dopo due anni di fatiche im-probe tra dialetti e ricerche d’archivio,sistematizzazione regionale e riscrittura, offre un pa-norama dettagliato della fiaba italiana e non solo.Circa quaranta delle fiabe raccolte da Calvino deri-vano dalla raccolta di Pitrè, medico e raccoglitore ditradizione popolari della Sicilia, Fiabe, novelle e rac-conti popolari siciliani del 1875, come visto con le suetrecento fiabe è la più grande raccolta di Folklore eu-ropeo, la fiaba numero 301 è proprio quella di Cola-pesce o Pescecola.È in questa raccolta che troviamo la grande narra-trice Agatuzza Messia, popolana palermitana anal-fabeta ma di grande talento nel raccontare.Girando con il suo calesse da medico per le vie diPalermo non si lasciava sfuggire l’occasione di farsiraccontare fiabe dagli abitanti del quartiere, alla finedel racconto registrava sul suo quaderno la storia ap-pena ascoltata. Tra questi novellatori c’era ancheuna sua vecchia nutrice analfabeta, Agatuzza Mes-sia, una donna ormai anziana dall’incredibile talentoper il racconto orale.

È a lei che spesso ricorrerà Pitrè per avere versioni efiabe nuove da poter includere nel suo lavoro: “Diconarratore e dovrei dire narratrice, perché le personeda cui ho cercato e avute tante tradizioni sono statequasi tutte donne. La più valente tra esse è la Aga-tuzza Messia da Palermo, che io riguardo come no-vellatrice-modello [...] più la si udiva, e più si avevavoglia di udirla [...] la Messia non sa leggere, ma laMessia sa tante cose che non le sa nessuno, e le ri-pete con una proprietà di lingua che è piacere a sen-tirla”, con queste parole la ricorda e la descrive lostesso Giuseppe.Giuseppe Pitrè nasce nel 1841 a Borgo, quartiere po-vero di Palermo, dopo una breve parentesi garibal-dina si iscrive alla facoltà di medicina di Palermo,cinque anni dopo si laurea e inizia la sua carriera dimedico. Era il 1866 e in Sicilia scoppiava una terri-bile epidemia di colera, Giuseppe si dedica anima ecorpo ai malati, mentre continua a raccogliere le suestorie e le fiabe, si rende conto dell’importanza dellaprofessione medica.Per fare le sue visite ai pazienti si sposta a piedi o conun calesse demodè che lui chiama “il mio studioviaggiante”; all’interno del calesse c’è un tavolinoper scrivere e le pareti avevano mensole con libri eriviste. È in questo “studio viaggiante” che Pitrèscrive tutti i suoi libri, tra un paziente e l’altro, nonè raro che il pagamento della visita avvenisse con unracconto o una storia, per tutti è lo smilzo dottoreche scrive libri nel suo calesse. Gran parte della rac-colta del materiale di Pitrè viene da Palermo e inparticolare dal quartiere di Borgo, qui conosce moltobene le persone e sapeva da chi andare, le varie Aga-tuzza, Rosa, Elisabetta.Colleghi amici e parenti gli procurano storie da ogniparte dell’isola e in dialetti diversi, in quel periodo dilavoro molto concentrato la sua conoscenza dellefiabe è impressionante, conosce le varie forme euro-pee e del Medio Oriente; come un detective può ri-salire fino alla fonte greco-romana di una storia.

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1. Il testo è stato ripubblicato nel 2013 da Donzelli editorecon il titolo: Il pozzo delle meraviglie.

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Dialogo con un Lupo di mare in laboratorio

Il Mare in letteratura

Il Mare, questo gigantesco composto di acqua e saliminerali che ricopre più del 70% della superficie ter-restre, è stato fonte di ispirazione di poeti e naviga-tori per millenni.La letteratura inglese si è particolarmente dedicata almare e ai viaggi, la natura isolana della nazione el’impero costruito un po’ ovunque ha aiutato gliscrittori in questa impresa, dall’Isola del tesoro al Ro-binson Crusoe. La letteratura italiana con i nostripoeti si sono dedicati al mare, anche se in manieraminore degli inglesi; noi abbiamo avuto le quattroRepubbliche marinare, i viaggi di Marco Polo e idiari di Cristoforo Colombo sono anche letteraturadi mare.Emilio Salgari ha creato il pirata Sandokan e il Cor-saro Nero, Giovanni Verga ci ha raccontato del nau-fragio dei ‘lupini’; ai giorni nostri lo scritore RaffaelloBrignetti e Stanislao Nievo hanno scritto e raccon-tato storie di mare bellissime. Roberto Mussapi conle poesie di Antartide ha creato un’epica del viaggioper mare, così come ha fatto Giuseppe Conte con isuoi romanzi. Alla fine la nostra letteratura sul marenon è poi così inferiore a qulla inglese.Ma lasciamo la parola a un professionista che dimare se ne intende, è un ‘lupo di mare’ da laborato-rio e lavoro nell’IZS della Sicilia.

Ci puoi fornire qualche dato specifico sul mare ein particolare sul nostro mare?

Tra le grandi masse d’acqua rappresentanti glioceani, il Mar Mediterraneo è la massa d’acqua chebagna più del 70% della nostra nazione, ricoprendoun ruolo fondamentale per il nostro territorio. Que-sto bacino, definito un “oceano in laboratorio” daglistudiosi, è un ampio scenario di ecosistemi che dàvita a più di 10.000 specie marine (di cui 8.500 difauna macroscopica e 1.300 vegetali). Questa biodi-versità così ricca rappresenta dall’8 al 9 % del nu-mero totale di specie marine al mondo e ancora oggise ne rilevano di nuove negli strati marini e nellearee inesplorate. Nel Mediterraneo sono state iden-tificate più di 600 specie di pesci, di cui 81 cartilagi-nose (Condroitti) come gli squali e 532 dotate di

scheletro osseo (Osteitti). Queste specie si rivelanoun incredibile risorsa per l’Italia, anno per anno siregistra un notevole aumento sia dell’attività dipesca che di acquacoltura. Indagini recenti indivi-duano un’attività di pesca pari a 133 giorni per pe-schereccio, con una produzione pari a 210.324tonnellate equivalenti in termini economici a1.090,33 milioni di euro. Questi dati dimostranol’importante funzione che riveste il mare nell’eco-nomia del nostro paese e l’importante ruolo che ri-copre il pesce nella dieta degli italiani, con unconsumo pro-capite che si aggira intorno ai 20Kg/anno.

Perché il pesce ricopre questo importante ruolonella dieta mediterranea?

Il pesce in generale è una delle pietanze maggior-mente consigliata dai nutrizionisti; rappresenta unadelle maggiori fonti di proteine disponibili nella no-stra dieta, con una percentuale di poco inferiore aquella degli animali da macello, ma più digeribili perla scarsa quantità di tessuti connettivi (cartilagini,tendini, etc.) presenti nelle loro carni.

Quali sono le sostanze importanti contenute nelpesce?

I sali minerali maggiormente presenti nel pesce sonoil calcio, il fosforo e lo iodio. La vitamina A è certa-mente la più presente, ma rilevanti sono anche leconcentrazioni di vitamine B e D. Ugualmente im-portante è la percentuale di grassi presente. La suadistribuzione varia tra lo 0,5 e il 27%, a seconda dellaspecie ittica, con una prevalenza di grassi insaturi,ad alta concentrazione di omega 3. Questi ultimisono molto noti attualmente per gli effetti beneficiche apportano sulla prevenzione delle malattie car-diovascolari e la riduzione dei livelli plasmatici ditrigliceridi e colesterolo “cattivo”.

Che si intende per pesce azzurro?

Tra le specie di pesci del Mediterraneo che presen-tano un’elevata concentrazione dei composti appenacitati, vi è sicuramente il pesce azzurro, elemento in-

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dispensabile della dieta mediterranea. Sardine, alici,sgombri, suri, pesce sciabola ed altre 5 specie ittichefanno parte di questa macrocategoria, che influenzala maggior parte della produzione ittica nazionale.L’ottimo rapporto qualità/prezzo e la loro versatilitàin campo culinario, collocano il pesce azzurro tra iprimi posti nel consumo di pesce italiano. Nel set-tore gastronomico il pesce azzurro viene impiegato ecucinato nei modi più disparati, può essere consu-mato cotto o crudo attraverso la marinatura, la sala-gione o l’affumicatura.Ma che cos’è la marinatura?

In Mediterraneo la marinatura è una delle forme diconsumo di pesce crudo maggiormente diffuse, comenon citare le gustosissime alici marinate, il cui ca-ratteristico sapore le colloca tra i prodotti d’eccel-lenza della nostra tradizione culinaria. L’insorgenzadi nuove culture e la scoperta di nuovi sapori, so-prattutto quelli orientali come la cucina giapponese,sta portando la nostra popolazione a consumaregrosse quantità di pesce crudo sottoforma di sushi,sashimi, etc. sottoponendo maggiormente il consu-matore al rischio legato al parassita del pesce, Ani-sakis e alla sua correlata malattia, l’Anisakiasi.

Che cos’è l’Anisakis?

Anisakis è un piccolo parassita nematode apparte-nente alla famiglia Anisakidae che compie il suo in-tero ciclo biologico in ospiti marini o legati alla vitamarina. Nella forma larvale non supera i 3 cm di lun-ghezza e si può riscontrare nei visceri e nel muscolodella maggior parte dei pesci del Mediterraneo.L’uomo rappresenta un ospite accidentale del ciclobiologico del parassita, poiché ne viene a contattocon il consumo di prodotti ittici crudi o sottoposti atrattamenti non in grado di devitalizzare le larvecome la marinatura, la salagione o l’affumicatura afreddo. Il parassita, essendo resistente alla nostratemperatura corporea e al processo digestivo, riescea penetrare la mucosa gastrica scatenando una rea-zione infiammatoria. La sintomatologia può esseredifferente, si possono presentare dolori addominali,nausea, vomito o sintomi simili ad un’orticaria. Dalmomento che non esistono ad oggi trattamenti far-macologici mirati ad eliminare l’Anisakis, il tratta-mento migliore rimane la prevenzione.

Come prevenire l’Anisakiasi.

L’Anisakiasi si può prevenire attraverso l’utilizzo dicorrette operazioni di consumo e conservazione delpesce. Il congelamento del pesce a -20°C per 24 oreuccide le larve di Anisakis, questa tecnica definita“abbattimento preventivo” ci permette di consumarei prodotti ittici sia crudi che poco cotti senza incor-rere in rischi per la salute.L’acquacoltura oggi

Le prime forme di mantenimento in vita di animaliacquatici in cattività risalgono a più di 5.000 annifa. Un bassorilievo della tomba egizia del 2.500 a.C.mostra chiaramente un uomo che raccoglie tilapie(un genere di pesce) da uno stagno.Questa praticacontinua ininterrottamente fino ai giorni d’oggi.L’acquacoltura è la produzione di organismi acqua-tici, realizzata in acque marine (maricoltura), dolci,salmastre.Acquacoltura o acquicoltura, è l’allevamento dipesci, crostacei e molluschi, ma anche alghe, in am-bienti confinati e controllati dall’uomo. A secondadel tipo di allevamento, questi ambienti vengonochiamati: peschiere, vivai, valli da pesca o stagni.Questa pratica si contrappone alla pesca, nella qualel’uomo si limita a prelevare dagli ambienti naturali iprodotti di cui ha bisogno. È considerata forma diacquacoltura anche la bivalvicoltura dove l’inter-vento dell’uomo è limitato a fornire un supportomeccanico adatto all’attecchimento degli organismiacquatici per facilitarne lo sviluppo e il prelievo fi-nale.Nella produzione dei molluschi bivalvi (bivalvia), lefasi di ingrasso sono generalmente affidate alla di-sponibilità dell’ambiente naturale. Il “seme”, cioè ilmateriale più giovane da avviare all’ingrasso, è piùfrequentemente prelevato dal mare, ma in alcunicasi può essere prodotto artificialmente in appositischiuditoi. In queste strutture vengono prodottegrandi quantità di microalghe necessarie all’alimen-tazione dei molluschi, fino al raggiungimento delladimensione adatta alla messa a dimora definitiva.

La maricoltura comprende quelle pratiche di alleva-mento svolte in mare che trovano la loro maggioreapplicazione nella molluschicoltura, nella piscicol-tura in gabbie sommerse o galleggianti e nell’alghi-coltura. La maricoltura può essere esercitata in

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impianti di gabbie galleggianti o in impianti costieria terra (è in una di queste gabbie che abbiamo chiusola nostra pesciolina Ginevra). Questi possono esseredi tipo estensivo, generalmente in ambienti lagunari(vallicoltura) o intensivo e organizzati in vasche conun grander ricambio idrico continuo.L’acquacoltura costituisce oggi un settore economicomolto importante della produzione alimentare: nel2003 ha contribuito per circa il 30% su un totale dicirca 132 milioni di tonnellate di pesce pescato. Lasua crescita nel mondo è molto rapida, per moltespecie oltre il 10% annuo, mentre al contrario ilcontributo della pesca tradizionale è rimasto co-stante, se non in diminuzione nell’ultimo decennio.Tra i prodotti da acquacoltura più diffusi, troviamo:il salmone, la carpa, la tilapia, il pesce latte, il pan-gasio, l’orata, il branzino o spigola, la trota iridea, ipeneidi o mazzancolle.

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Collana Editoriale:Il Teatro della SaluteCuratrice della Collana:Marina Bagni

Titoli della stessa Collana(disponibili in PDF pressowww.salute.gov.it; www.istruzione.it)

Il Teatro della Salute n.0Una merenda particolare - Il grande pasticcioOttobre, 2012 (prima edizione)www.izsto.it

Il Teatro della Salute n.1Sherlockan e il gattino di GattervilleNovembre, 2013www.izslt.it

Il Teatro della Salute n.2Tutto il buono del miele e la banda di Testa di mortoNovembre, 2013www.izsvenezie.it

Il Teatro della Salute n.34001: Odissea nella Via LatteaFebbraio, 2014www.izsler.it

Il Teatro della salute n.4Storia di pirati: all’arrembaggiodel Vascello di Capitan Brucella.Marzo, 2014www.izsum.it

Il Teatro della Salute n.5Storia di PidocchioMarzo, 2014www.izspb.it

Il Teatro della Salute n.6La finestra sul FrigoriferoSettembre, 2014www.izsplv.it

Il Teatro della Salute n.7La leggenda di Betto il Supergamberetto d’acqua dolceSettembre, 2014www.izsam.it

Il Teatro della Salute n.8Il ritorno di ColapesceOttobre, 2014www.izssi.itCentro Studi Danza Paganini, Romahttp://www.centrostudidanzapaganini.it/Erresse Studio fotografico, Romawww.erressestudio.com

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Breve nota sull’autore:

Emiliano Ventura si occupa di comunicazione e for-mazione negli ambiti delle scienze veterinarie daquasi un decennio, è autore di diverse monografie difilosofia (bioetica e postmoderno), saggistica (criticaletteraria) in particolare: Giordano Bruno (2009),Mario Luzi (2010) di cui ha anche curato l’ineditoSeminario sul teatro (2012), Pier Paolo Pasolini(2011); è autore e curatore del testo per le scuoleMontale Luzi Pasolini Questo nostro Novecento(2013). È autore di testi per il teatro (1999-2001-2012), si occupa di filosofia ed è appassionato divul-gatore di poesia presso numerosi licei.

Progetto grafico: Francesca FuriozziDirezione generale della comunicazione eDei rapporti europei e internazionali, Ufficio IIIMinistero della salute, Roma

L'opera: “Il ritorno di Colapesce” è stata rilasciatacon licenza Creative Commons Attribuzione - Noncommerciale 4.0 Italia. Per leggere una copia della li-cenza visita il sito Webhttp://creativecommons.org/licenses/by-nc/4.0/it/.

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ISBN 978-88-97069-18-8

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IL TEATRODELLA

SALUTE